Direttore Responsabile: Enzo Boschi. Coordinamento Editoriale: Gianluca Valensise e Ufficio Relazioni Scientifiche Interne

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4 Direttore Responsabile: Enzo Boschi Coordinamento Editoriale: Gianluca Valensise e Ufficio Relazioni Scientifiche Interne Redazione Testi: Massimo Crescimbene, Giuseppe Di Capua Aggiornamento Dati: Gabriella Canofari, Antonella Cianchi, Giuseppe Di Capua Redazione Bibliografia: Anna Grazia Chiodetti, Gabriele Ferrara Progetto Grafico: Laboratorio Grafica e Immagini - INGV Roma Progetto Editoriale ed Impaginazione: Francesca Di Stefano, Rossella Celi - Centro Editoriale Nazionale - INGV Roma 2008 INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Via di Vigna Murata, Roma Tel. 06/ Fax 06/

5 Indice Guida alla lettura del documento Premessa Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale VII IX XI I. L attuale assetto dell Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia XIII II. Processo costitutivo dell'ingv e principali eventi organizzativi XIV III. Gli organi dell INGV XVI IV. Gli obiettivi dell INGV per il triennio XVIII V. La realtà operativa dell INGV: Strutture e sedi geografiche XXVI VI. La realtà operativa dell INGV: Temi Trasversali Coordinati (TTC) XXX VII. Obiettivi programmatici generali e risorse finanziarie disponibili XXXI 1. Rapporti con il MIUR XXXII 2. Rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile XXXII 3. Rapporti con altre istituzioni nazionali XXXIII 4. Rapporti con istituzioni extra-nazionali XXXIV VIII. Risorse umane necessarie per la realizzazione delle attività XXXVI 1. Dotazione organica vigente XXXVI 2. Situazione del personale in servizio al 16 novembre 2007 XXXVI 3. Costo del personale per tipologia al 16 novembre 2007 XXXVIII 4. Programmazione triennale del fabbisogno di personale XXXIX IX. Fabbisogno Finanziario XLI X. Metodologie adottate per la valutazione delle attività di ricerca XLIII Obiettivi da conseguire nel triennio Introduzione 3 Tabelle di sintesi 5 Stato di attuazione delle attività relativamente al Introduzione 37 Schede per Obiettivo Specifico 39 Pubblicazioni Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR Articoli in stampa su riviste JCR (al dicembre 2007) Articoli pubblicati nel 2007 su riviste non-jcr e altre pubblicazioni 133 Parere del Comitato di Consulenza Scientifica 143

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7 Guida alla lettura del documento Guida alla lettura del documento Il Piano Triennale dell INGV si presenta decisamente rinnovato tanto nella forma che nella sostanza. Esso recepisce meglio che in passato le direttive del MUR (le più recenti contenute nella circolare MUR del 18 gennaio 2007 prot. 41), a partire dal carattere triennale della programmazione. La programmazione delle attività dell INGV per il triennio era stata affrontata mediante tre documenti (volumi IV, VI, VIII e X della collana Monografie Istituzionali INGV, reperibili in rete all indirizzo ognuno dei quali si concentrava sulle attività previste per l anno successivo pur offrendo una sintesi delle attività previste per l intero triennio. La struttura di tali tre documenti era molto simile, con la sola differenza rappresentata dal fatto che i Piani Triennali e (volumi IV e X) contenevano anche un ampia sezione descrittiva delle attività previste corredata da ampia iconografia a colori. I due Piani Triennali intermedi contenuti nei volumi VI e VIII si limitavano invece a sintetizzare le novità intercorse nella struttura della rete scientifica dell INGV e a segnalare in forma tabellare le risorse assegnate ad ognuno degli obiettivi scientifici perseguiti. Questa scelta era scaturita dalla consapevolezza che le linee generali dell attività dell ente non variano molto da un anno all altro, mentre ogni anno si registrano certamente modifiche nella struttura dei suoi organi, variazioni di peso relativo delle diverse strutture rispetto agli obiettivi perseguiti e modifiche nella struttura dei finanziamenti, tali da rendere comunque necessaria una messa a punto con periodicità annuale. Il successivo Piano Triennale , che ha dato l avvio a un nuovo triennio di attività, ha riproposto l impianto completo del Piano Triennale , presentando le attività svolte dall INGV mediante un ampia sezione corredata di testi e immagini significative. Particolare attenzione è stata dedicata alla stesura della bibliografia, che in un ente dinamico come l INGV cresce in ragione di diverse centinaia di pubblicazioni all anno. Il piano qui presentato mette a fuoco le attività previste per il 2008, seconda annualità del triennio di riferimento ( ). E quindi un documento leggero, anche se come vedremo caratterizzato da diverse novità che ne aumentano il contenuto informativo e ne migliorano la fruibilità. Ciò premesso, il documento qui presentato si articola come segue: 1) una estesa sezione di Presentazione e Inquadramento che descrive i fatti salienti della vita operativa e normativa dell ente, con particolare riguardo alla strutturazione delle attività scientifiche e di sorveglianza in Obiettivi Generali e Obiettivi Specifici; 2) una serie di tabelle che sviluppano sinteticamente i raccordi tra attività, progetti e strutture dell ente nei diversi settori disciplinari, con proiezioni di impegni in mesi/persona per il 2008; 3) una descrizione sintetica dello stato delle attività relativa al 2007, accompagnata da liste di prodotti bibliografici completati nel 2007 e relativi ad ogni specifica attività; 4) una bibliografia dei principali lavori scientifici pubblicati nel 2007, somma dei prodotti già elencati a margine delle diverse attività. Come già si era visto nei diversi Piani Triennali elaborati a partire dal 2003, le attività dell INGV vengono descritte mediante una griglia a tre livelli gerarchici: gli Obiettivi Generali, gli Obiettivi Specifici, e i Progetti o Convenzioni. Gli Obiettivi Generali rappresentano i temi portanti dell attività dell ente e coincidono con gli Obiettivi Generali nell accezione comunemente usata dal MUR. Al raggiungimento di questi grandi obiettivi concorrono tutte le strutture scientifiche, tecniche e amministrative dell ente. ll Piano Triennale conferma i cinque Obiettivi Generali già identificati a partire dal A loro volta gli Obiettivi Specifici rendono conto della ricchezza e diversità delle attività e degli ambiti disciplinari che caratterizzano l INGV e coincidono con gli Obiettivi Specifici nell accezione comunemente usata dal MUR. Al raggiungimento concreto di questi obiettivi concorrono di volta in volta una o più delle strutture dell INGV, spesso in regime di scambio e collaborazione con strutture esterne all ente. Il Piano Triennale individua 40 di tali Obiettivi Specifici (numero invariato rispetto all anno precedente). I Progetti e le Convenzioni esprimono la ricchezza culturale e la capacità dell ente nell ottenere, grazie alle proprie capacità e specificità e sovente in regime competitivo, i finanziamenti necessari a svolgere attività scientifiche e tecnologiche, non solo a scala nazionale ma anche a scala europea e globale. I Progetti in senso stretto vengono generalmente svolti secondo il meccanismo del cofinanziamento e vedono la partecipazione di numerose strutture dell ente a fianco di partner istituzionali italiani o di corrispondenti scientifici italiani e stranieri. Le Convenzioni riguardano spesso la fornitura di servizi di elevato valore scientifico e tecnologico ad amministrazioni pubbliche, società private, industrie attive nel settore energetico, secondo un meccanismo che associa al soddisfacimento della richiesta del committente una estensione dei compiti istituzionali dell INGV (ad esempio, l installazione di nuovi strumenti di rilevazione o l indagine della pericolosità sismica a scala locale). Alcune di essere rivestono un carattere di consulenza poiché riguardano la fornitura di elaborazioni o pareri di elevato valore scientifico e tecnologico a grandi committenti istituzionali, e sono caratterizzate da una particolare riservatezza o delicatezza dei temi trattati (ad esempio, previsioni di radiopropagazione, indagini a favore delle autorità giudiziarie, indagini sul rispetto di trattati internazionali). Tra le novità di questo Piano Triennale segnaliamo: una nuova struttura di presentazione dei Progetti e delle Convenzioni, che si appoggia su una nuova banca dati informatizzata sviluppata nel 2007 nel quadro di una generale informatizzazione dell Amministrazione Centrale; una nuova e più razionale struttura di presentazione dell impegno in mesi/persona per le varie attività; un più accurato sistema di catalogazione della bibliografia, che si avvale di un nuovo procedimento di raccolta tramite la banca dati informatizzata Earth-Prints. VII

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9 Premessa Premessa Si può considerare ormai a regime il nuovo schema di pianificazione delle attività di ricerca che l INGV ha introdotto nel Lo schema opera secondo grandi temi ordinati gerarchicamente (Obiettivi Generali e Specifici) piuttosto che seguendo la ripartizione delle strutture dell ente sul territorio. Questo nuovo schema ha finora dato una risposta soddisfacente sia in termini di aggregazione tra le forze rappresentative delle diverse Sezioni e ottimizzazione delle loro potenzialità, sia in termini di ampliamento del dibattito scientifico interno all ente. L istituzione dei Temi Trasversali Coordinati (TTC), avvenuta tra il 2004 e il 2005, ha ulteriormente favorito questo processo, che è risultato utile per il rafforzamento e l estensione del campo d azione dell INGV nei temi in cui i risultati scientifici possono concorrere allo sviluppo e alla sicurezza del Paese. Vanno visti in questo senso sia il coinvolgimento dell INGV nel settore del rischio sismico, sia il suo impegno per lo sviluppo e l omogeneizzazione di sistemi di sorveglianza sempre più evoluti e capillari. Lo sviluppo dei sistemi di sorveglianza continua ad essere un asse portante dell attività dell INGV. I Temi Trasversali Coordinati relativi a tali attività sono guardati con particolare attenzione da parte dei loro responsabili e dei Direttori delle sezioni dell INGV, che insieme stanno effettuando uno sforzo per estendere il coordinamento su scala pienamente nazionale. Uno degli obiettivi immediati dei TTC legati alla sorveglianza è il raggiungimento di una omogeneizzazione dei sistemi di osservazione (in termini di strumentazione) e delle tecnologie informatiche per l acquisizione dei dati su scala nazionale, allargando il ventaglio degli osservabili a sempre nuovi parametri (ad esempio gravimetrici, elettromagnetici, geochimici). Questo sforzo consentirà la fruizione del dato in real-time, con lo stesso formato ed in tutte le sedi dell ente; un obiettivo non ancora raggiunto ma per il quale esistono già importanti esperienze-pilota. Ci si augura che tale sviluppo da un lato migliori l applicazione delle ricerche svolte dall INGV per finalità di Protezione Civile, dall altro che esso generi nuova ricerca e nuovi metodi per l interpretazione dei fenomeni sismici e vulcanici, ampliando la visione dei ricercatori e favorendo la cooperazione internazionale. Alcuni importanti progetti di ricerca, vere e proprie reti di collegamento tra settori diversi e quindi di sviluppo culturale dell Istituto, sono visti attraverso il nuovo concetto di Laboratorio, già introdotto nelle precedenti edizioni del Piano Triennale. Si ricorda che per Laboratorio si intende una rete di attività sperimentali, basate sia sui dati raccolti dagli strumenti di monitoraggio sia su attività di raccolta di dati nuovi o complementari, nei diversi settori di attività, includendo anche le osservazioni dirette, proprie della geologia di terreno. In tali attività, che rappresentano la struttura avanzata di collegamento tra la sorveglianza e la ricerca di base, l Istituto pone le sue massime aspettative. Negli ultimi due anni l interdisciplinarietà delle ricerche svolte dall INGV si è estesa anche a temi disciplinari non tradizionalmente presenti nell ambito degli istituti che hanno concorso alla sua nascita, tra il 1999 e il Un caso particolarmente significativo è la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Mappa di Pericolosità Sismica di Riferimento per il territorio nazionale, che con l Ordinanza 3519 del 28 aprile 2006 è diventata il riferimento unico per l individuazione delle zone sismiche e l aggiornamento degli elenchi dei comuni inseriti in ciascuna zona. Attraverso la Mappa l INGV ha creato un nuovo raccordo tra le attività di ricerca in senso stretto e le loro possibili e immediate applicazioni a beneficio della società civile. Un ulteriore, recente ed eclatante caso di estensione delle attività dell INGV riguarda il monitoraggio e la ricerca sui fenomeni che hanno luogo nella Terra fluida, e segnatamente sui fenomeni climatici. Il Piano Triennale qui presentato ribadisce che tale estensione riveste un significato strategico importante soprattutto nell epoca attuale, in cui si sta diffondendo la consapevolezza del fatto che il nostro pianeta sta attraversando una fase di rapida mutazione del clima e che la conoscenza scientifica interdisciplinare dell ambiente gioca un ruolo fondamentale per la pianificazione della vita nel futuro prossimo. Per meglio promuovere queste nuove attività l INGV ha avviato numerose iniziative, ristrutturando la sua rete scientifica, modificando la sua presenza sul territorio e proponendosi come leader nell ambito del neonato Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), un consorzio tra enti di ricerca nazionali con sede a Lecce. Sempre negli ultimi tre anni hanno ricevuto un rinnovato impulso le ricerche in Antartide, sia nelle tipiche attività di osservatorio e di indagine strutturale, sia in quelle inquadrabili nel cambiamento planetario globale. L Antartide è infatti considerata la zona del pianeta dove più rapidamente che altrove emergono tali cambiamenti. Le ricerche che l INGV vi sta svolgendo si pongono ai più elevati livelli dell eccellenza scientifica internazionale e, in sinergia con le attività svolte presso il CMCC (vedi punto precedente), conferiscono all ente e all Italia notevole visibilità in un ambito disciplinare di particolare quanto drammatica attualità. IX

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11 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale

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13 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale I. L attuale assetto dell Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Il 2008 è ormai l ottavo anno di attività dell Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), istituito con d.l n La nuova struttura si può ormai considerare operante a pieno regime, anche se può apparire come una realtà scientifica relativamente nuova nel panorama nazionale degli enti di ricerca. In realtà nasce ereditando una ricca storia di contesti pre-esistenti nel panorama scientifico nazionale. Intorno alla metà degli anni trenta del secolo scorso Guglielmo Marconi, allora presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), propose la creazione di un istituto che promuovesse ed eseguisse, coordinandoli, studi e ricerche sui fenomeni fisici della Terra e sulle loro applicazioni pratiche. La comunità scientifica dell epoca e lo stesso governo ritenevano infatti che l approfondimento di una giovane disciplina come la geofisica avrebbe potuto avere importanti ricadute in numerosi settori determinanti per lo sviluppo nazionale. La disposizione presidenziale firmata dallo stesso Marconi il 13 novembre 1936 dava vita all Istituto Nazionale di Geofisica (ING) dotandolo di quattro geofisici e quattro tecnici e di un ambizioso programma scientifico. Tra le attività scientifiche previste primeggiava la sismologia, ma si intendeva approfondire anche altri settori della fisica terrestre come la fisica ionosferica, l elettricità atmosferica e terrestre, le radiazioni naturali e l ottica atmosferica, il geomagnetismo. Incaricato con disposizione di legge di assolvere il servizio geofisico nazionale, l Istituto allestì la prima rete geofisica nazionale. Per oltre mezzo secolo, dalla sua fondazione al 1999, l Istituto Nazionale di Geofisica si è impegnato con ogni mezzo, talvolta non senza difficoltà, per ottemperare agli incarichi istituzionali stabiliti per statuto a seguito dell acquisizione dell autonomia giuridica (d.l.l n. 82), dotandosi delle risorse umane e tecnologiche necessarie a farne un riferimento nella comunità scientifica e in quella civile per lo studio e la prevenzione delle calamità naturali. Non vanno dimenticati, tra gli altri, gli originali contributi dati alla sismologia teorica, che ricevettero riconoscimenti internazionali, e l impegno nella sorveglianza magnetica e ionosferica nazionale svolti nei primi decenni di attività. Un percorso virtuoso, anche se con risorse umane e finanziarie sempre esigue, culminato con la costituzione della Rete Sismica Nazionale Centralizzata, nata dopo il terremoto dell Irpinia del 1980 per garantire un servizio di sorveglianza sismica su tutto il territorio italiano. Il citato d.l n. 381 ha aperto una nuova pagina nella storia della Geofisica e delle Scienze della Terra in Italia. Con questo decreto è stato costituito l Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nel quale sono confluiti l ex- ING, l Osservatorio Vesuviano (OV) e alcuni istituti affini per vocazione scientifica, già parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche, quali l Istituto Internazionale di Vulcanologia di Catania (IIV), l Istituto di Geochimica dei Fluidi di Palermo (IGF) e l Istituto di Ricerca sul Rischio Sismico di Milano (IRRS). L Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico del mondo la sua fondazione risale addirittura al aveva operato nella sorveglianza dei vulcani campani, non senza intuibili difficoltà. Non va dimenticato a questo proposito lo sforzo fatto dall Osservatorio Vesuviano in occasione del bradisisma flegreo del , che vedeva questa istituzione in prima linea nel fornire la propria competenza alle istituzioni pubbliche impegnate nella tutela della popolazione e del territorio. L Istituto Internazionale di Vulcanologia del CNR aveva dato un importante contributo al monitoraggio dell Etna, favorendo lo scambio con ricercatori stranieri ed attivando un primo nucleo di sorveglianza geofisica e vulcanologica. L Istituto di Geochimica dei Fluidi di Palermo va ricordato tra l altro per aver iniziato la raccolta dati in tempo reale sui vulcani italiani, e particolarmente su quelli delle Isole Eolie, creando il primo nucleo della moderna sorveglianza geochimica. Infine l IRRS di Milano, attivo nel settore del rischio sismico, aveva dato positivi esempi di collaborazione tra mondo della ricerca e istituzioni pubbliche per la fruizione e per l applicazione a scopo normativo delle proprie competenze. Il nuovo ente ha così notevolmente accresciuto le competenze scientifiche che caratterizzavano gli enti confluiti, competenze che oggi spaziano dalla sismologia alla vulcanologia, dalla geochimica all aeronomia, dalle scienze ambientali alla climatologia e all oceanografia. L ampiezza degli interessi e la presenza di 452 tra ricercatori e tecnologi, di ruolo e assunti con contratto a termine, fanno dell INGV il maggiore raggruppamento di ricerca geofisica a livello europeo. Le potenzialità di ricerca sono notevolmente accresciute dalla presenza di 133 giovani dottorandi, assegnisti e borsisti, nonché dalla collaborazione di 37 docenti e ricercatori universitari configurati come incaricati di ricerca dalle sezioni dell INGV. XIII

14 Piano Triennale di Attività II. Processo costitutivo dell'ingv e principali eventi organizzativi Nella prima metà del 2002 si sono concluse le fasi che hanno portato alla costituzione dell INGV. Gli atti normativi che hanno accompagnato questo processo sono elencati nello schema seguente: Con decreto legislativo 29/9/1999 n. 381, è stato costituito l'ingv. Con DPCM 17/3/2000 è stato nominato il Presidente dell'ingv. Il 20/12/2000 il comitato per la redazione dei regolamenti di organizzazione e funzionamento, di amministrazione, contabilità e finanza dell'ingv, nominato con decreto del ministro dell'università e Ricerca Scientifica e Tecnologica il 24 luglio dello stesso anno, ha approvato definitivamente i regolamenti citati. Il 10/1/2001 alla presenza del Ministro dell'università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, il comitato si è insediato in qualità di Consiglio Direttivo dell'ente e l'ingv è stato ufficialmente costituito. Il 18/1/2001 è stato nominato il Direttore Generale (Decr. Pres. n. 3/01) e sono state costituite le strutture nelle quali si articola l'ente (Delibera C. D. n. 1/01). Il 16/2/2001 sono stati nominati i Direttori delle strutture in cui si articola l INGV (Delibera C. D. n. 3/01). Il 23/5/2001 è stato nominato il Comitato di Consulenza Scientifica (Delibera C. D. n. 19/01). Il 23/5/2001 è stato nominato il Collegio di Valutazione e Controllo Strategico (Delibera C. D. n. 33/01). Il 7/11/2001 è stato approvato il Regolamento del personale, poi riformulato il 22/05/2002 sulla base delle osservazione del MUR (Delibera C.D. n ). Il 6/3/2002 sono stati costituiti i Collegi di Struttura nell'ambito dei Gruppi Nazionali (GNV e GNDT) precedentemente afferenti al CNR (Delibera C.D. n ). Il 28/3/2002 è stata riorganizzata la sezione di Catania e nominato il nuovo direttore (Decr. Pres. n. 40/02). Nel quadriennio successivo la nuova struttura si è consolidata e i suoi principali meccanismi di funzionamento hanno cominciato ad andare a regime. In questa fase si sono però rese opportune modifiche anche importanti nella strutturazione dell INGV. Infatti, durante il 2005, per favorire una migliore organizzazione delle attività di ricerca, sono state costituite le due nuove sezioni di Bologna e Pisa (Delibera C.D. n del 12 luglio 2005), precedentemente sedi distaccate dell'ente (si veda anche il Capitolo V di questa sezione). Nel corso del 2004 sono scaduti i mandati del Presidente, del Direttore Generale e del Consiglio Direttivo (si veda anche il Capitolo III di questa sezione): Il Presidente è stato confermato con DPCM 7/5/2004. Il Direttore Generale è stato confermato con Decr. Pres. n. 353 del12 luglio Il Consiglio Direttivo è stato rinnovato il 26 maggio 2005 con Decr. MUR Prot. 1135/Ric. Il 18 novembre 2007 dopo lunga malattia è deceduto il Dott. Cesidio Lippa. Il 29 novembre 2007 (Decr. Pres 514) è stato nominato Direttore Generale il Dott. Tullio Pepe, già Direttore Amministrativo dell INGV. Essendo rimasto vacante l incarico di Direttore Amministrativo, nel provvisorio si è convenuto che la Amministrazione Centrale risponda direttamente al Direttore Generale. Istituzione dei Temi Trasversali coordinati Tra la fine del 2004 e l inizio del 2005, per rispondere ad una necessità di rafforzare i legami tra strutture diverse dell'ingv, era stata avviata una fase definita come riorganizzazione della rete scientifica. Tale fase è stata attuata attraverso i seguenti passaggi (si veda anche il Capitolo VI di questa sezione): Il 30 settembre 2004 è stata avviata una prima fase di riorganizzazione, con istituzione di 7 Temi Trasversali Coordinati (TTC) e avvio di una verifica di fattibilità per ulteriori 15 (Decr. Pres. n. 326). Il 31 gennaio 2005 sono stati avviati 8 TTC tra quelli già sottoposti a verifica (Decr. Pres. n. 34). Il 27 ottobre 2005 è stato fissato in 19 il numero dei TTC operativi durante il Per alcuni sono stati modificati i temi di attività e la struttura di coordinamento (Decr. Pres. n. 627). Il 30 ottobre 2006 la rete scientifica INGV è stata aggiornata, con modifiche nella struttura e nel numero degli Obiettivi Specifici e dei TTC, fissati rispettivamente in 40 e 18 (Decr. Pres. n. 354). Il 5 novembre 2007 la rete scientifica INGV è stata nuovamente aggiornata, con piccole modifiche nella struttura e nel numero degli Obiettivi Specifici e dei TTC, fissati rispettivamente in 40 e 19 (Decr. Pres. n. 486). Istituzione dell Ufficio Relazioni Scientifiche Interne (URSI) Per favorire uno scambio più immediato e proficuo tra la direzione dell ente e le sue strutture, il 17 ottobre 2005 con Decr. Pres. n. 557 è stato istituito l'ufficio Relazioni Scientifiche Interne, che svolge le seguenti funzioni: raccordo tra la Presidenza e le Sezioni ai fini della elaborazione e presentazione dei documenti di programmazione e di rendicontazione delle attività scientifiche istituzionali dell'ente; riferimento organizzativo stabile per le attività dei Temi Trasversali Coordinati (TTC); raccordo tra la Presidenza e gli organi di valutazione. XIV

15 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale Il decreto 223 del 28 giugno 2007 ha lievemente modificato la composizione dell'ursi, che oggi risulta così costituito: - Dott. Edoardo Del Pezzo, Geofisico ordinario della Sezione di Napoli - Osservatorio Vesuviano, - Dott. Fabio Florindo, Primo ricercatore della Sezione di Roma 2, - Dott. Massimo Pompilio, Primo ricercatore della Sezione di Pisa, - Dott. Gianluca Valensise, Dirigente di ricerca della Sezione di Roma 1. Lo stesso decreto ha stabilito che l URSI si avvale anche della collaborazione del Dott. Pasquale De Santis per il coordinamento delle attività di negoziazione, gestione e rendicontazione di progetti di ricerca nazionali, e della Dott.ssa Rosalba Di Maro per le attività di negoziazione di progetti comunitari e inernazionali. Il Dott. Valensise svolge anche la funzione di "Portavoce" dell'ufficio. La Sig.ra Antonella Cianchi assicura all'ufficio il necessario supporto operativo. Istituzione del Centro di Servizi Scientifici, Tecnici e Culturali Il 25 settembre 2006 è stato istituito il Centro di Servizi Scientifici, Tecnici e Culturali, una struttura dell Amministrazione Centrale che ha come scopo l ottimizzazione di tali servizi e la valorizzazione delle competenze esistenti presso tutte le Sezioni dell ente (Decr. Pres. n. 286). Altri eventi organizzativi Nel corso del 2006, infine, per effetto delle misure di contenimento della spesa pubblica di cui alla legge c.d. "Bersani", con decorrenza 1/1/07 e per un triennio si è provveduto a riconfigurare il Comitato di Consulenza Scientifica, riducendone il numero dei componenti da 6 a 4, e ad accorpare il Comitato Interno di Valutazione Scientifica e il Collegio di Valutazione e di Controllo Strategico in un unico organismo formato da 4 componenti (Delib. CD n del 20/12/'06). Si veda il Capitolo III di questa sezione per la struttura di dettaglio dei nuovi organi. XV

16 Piano Triennale di Attività III. Gli organi dell INGV Alla data del 1 dicembre 2007 l organigramma dell Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si compone come segue: Organi di Indirizzo Presidente Prof. Enzo Boschi Consiglio Direttivo Prof. Gian Michele Calvi, Ordinario di Tecnica delle costruzioni dell'università degli Studi di Pavia, rappresentante MUR; Prof. Claudio Eva, Ordinario di Fisica terrestre dell'università degli Studi di Genova, rappresentante della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Prof. Michele Dragoni, Ordinario di Fisica terrestre dell'università degli Studi di Bologna, rappresentante MUR; Dott. Raffaele Pignone, responsabile Ufficio geologico, sismico e dei suoli della Regione Emilia Romagna, rappresentante della Conferenza Stato-Regioni. Organi Consultivi Comitato di Consulenza Scientifica Prof. Enzo Boschi, Presidente dell'ingv; Prof.ssa Lucia Civetta, Ordinario di Geofisica presso l'università degli Studi di Napoli "Federico II"; Dott. Paolo Papale, Dirigente di ricerca dell'ingv - Sezione di Pisa; Prof. Peter Suhadolc, Associato di Sismologia presso l'università degli Studi di Trieste; Prof. Aldo Zollo, Ordinario di Sismologia presso l'università degli Studi di Napoli "Federico II". Organi della Gestione Direttore generale Dott. Tullio Pepe Collegio di Istituto Prof. Enzo Boschi, presidente; Dott. Tullio Pepe, direttore generale; Dott. Alessandro Bonaccorso, dirigente di ricerca, direttore della sezione di Catania; Dott. Fabrizio Galadini, primo ricercatore, direttore della sezione di Milano; Dott. Sergio Gurrieri, primo ricercatore, direttore della sezione di Palermo; Dott. Marcello Martini, dirigente di ricerca, direttore della sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano; Dott. Antonio Meloni, dirigente di ricerca, direttore dalla sezione Roma 2; Dott. Andrea Morelli, dirigente di ricerca, direttore della sezione di Bologna; Dott. Augusto Neri, dirigente di ricerca, direttore della sezione di Pisa; Dott. Antonio Piersanti, dirigente di ricerca, direttore della sezione Roma 1; Dott. Giulo Selvaggi, dirigente di ricerca, direttore del Centro Nazionale Terremoti - Roma. Organi di Controllo Collegio dei Revisori di Conti Dott. Dante Piazza, dirigente del ministero dell Economia e Finanze, designato dallo stesso ministero, con funzioni di presidente; Dott.ssa Ida Mercuri, dirigente del MUR, designata dal MUR, membro effettivo; Dott. Antonio Valeo, dirigente del MUR, designato del MUR, membro effettivo; Dott. Luciano Criscuoli, direttore generale del MUR, designato dall INGV, membro effettivo; Dott. Sergio Pasquantonio, consulente aziendale, designato dall INGV, membro effettivo; Dott.ssa Giulietta Iorio, funzionario del MUR, membro supplente del Dott. Criscuoli e del Dott. Pasquantonio. Rag. Alberto Paesano, direttore amministrativo contabile del ministero dell Economia e delle Finanze, designato dallo stesso ministero, membro supplente del Dott. Piazza; Sig.ra Maria Testa, funzionario del Dip. per l Università e la ricerca scientifica e tecnlogica (A.F.A.M.), membro supplente del Dott. A. Valeo e del Dott. I. Mercuri. Collegio unico di valutazione scientifica e controllo strategico Prof. Franco Barberi, Ordinario di Vulcanologia presso l'università degli Studi di Roma Tre; XVI

17 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale Prof. Adam M. Dziewonski, Harvard University - Department Earth & Planetary Sciences; Ing. Mauro Massulli, Dirigente del Ministero dell Università e della Ricerca (MUR); Prof. Steve R. J. Sparks, University of Bristol - Department of Earth Sciences. Il Collegio ha nominato il Prof. Dziewonski nel ruolo di Coordinatore. XVII

18 Piano Triennale di Attività IV. Gli obiettivi dell INGV per il triennio Vengono riassunti in questa sezione gli Obiettivi Generali e gli Obiettivi Specifici dell'ingv per il prossimo triennio. Per ogni Obiettivo Generale e Obiettivo Specifico viene fornita anche una descrizione sintetica. Lo schema, contenuto nel Decr. Pres. N. 486 del 5 novembre 2007 ("Aggiornamento della rete scientifica dell'ingv"), ricalca quello già utilizzato a partire dal 2004, con modifiche e aggiunte non sostanziali scaturite nel corso degli incontri periodici del Collegio d'istituto e dell Ufficio Relazioni Scientifiche Interne (URSI). Rispetto al Piano Triennale precedente i cinque Obiettivi Generali sono rimasti del tutto invariati mentre alcuni Obiettivi Specifici sono stati leggermente modificati, anche se il loro numero totale resta immutato (40). Gli interventi effettuati sulla griglia degli Obiettivi Specifici rispetto al Piano Triennale riflettono l evoluzione organizzativa di alcune settori dell INGV rispetto alla precedente pianificazione, e si possono riassumere come segue: l Obiettivo Specifico 1.7 Aeronomia ha cambiato denominazione in Osservazioni di alta e media atmosfera ; l Obiettivo Specifico 2.5 Laboratorio per la rete sismica sottomarina ha cambiato denominazione in Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini ; l Obiettivo Specifico 3.8 Geofisica ambientale ha cambiato denominazione in Geofisica per l ambiente ; l Obiettivo Specifico 4.2 Scenari e mappe di pericolosità sismica e danno ha cambiato denominazione in Scenari e mappe di pericolosità sismica ed è stato trasformato in Tema Trasversale Coordinato (vedi successivo Capitolo VI) ; l Obiettivo Specifico 4.4 Scenari di rischio ambientale ha cambiato denominazione in Scenari e mitigazione del rischio ambientale ; le attività dell Obiettivo Specifico 5.5 Consulenze e attività in favore di istituzioni nazionali sono confluite in questo piano triennale nell Obiettivo Specifico 5.6 ora denominato Consulenze in favore di istituzioni nazionali e attività nell ambito di trattati internazionali ; è stato istituito un nuovo Obiettivo Specifico 5.5 denominato Attività di sala operativa. Gli Obiettivi Specifici a cui è affiancata la dicitura "TTC" sono stati identificati come Temi Trasversali Coordinati, una forma organizzativa dell'ente che esiste ormai dal 2004 e a cui è dedicato il Capitolo VI di questa sezione di Presentazione e Inquadramento. Si noti che a ogni Obiettivo Specifico sono assegnati dei coordinatori nel caso di Obiettivi Specifici a suo tempo identificati come Temi Trasversali Coordinati, ovvero dei referenti per gli Obiettivi Specifici non trasversalizzati. In quest'ultimo caso, per garantire completezza di rappresentazione ad attività molto diversificate, sono stati di norma coinvolti due o anche tre referenti, uno dei quali identificato come responsabile globale dei contenuti della scheda (il nome di tale referente è evidenziato con una sottolineatura). A partire dal Piano Triennale ad ogni Obiettivo Generale sono stati preposti due "referenti globali", che hanno il compito di omogeneizzare i testi prodotti dai responsabili di OS, eventualmente integrandoli o proponendo modifiche. Segue lo schema di dettaglio degli Obiettivi Generali e Obiettivi Specifici identificati per il trienno Obiettivo Generale 1 - Sviluppo dei sistemi di osservazione Referenti globali: Alessandro Amato e Angelo De Santis L'INGV esplica le sue attività istituzionali di ricerca principalmente nei settori della geofisica, vulcanologia e geochimica. L'INGV svolge un ruolo di consulenza a vantaggio della Protezione Civile nella sorveglianza sismica e vulcanica del territorio nazionale e si avvale di numerose reti di osservazione e misura, alcune delle quali multidisciplinari. Lo sviluppo delle metodologie di sorveglianza, sia della sismicità del territorio nazionale che dell'attività delle aree vulcaniche, è quindi parte fondamentale del Piano Triennale. La modernizzazione e lo sviluppo di tutte le reti - sismiche, geodetiche, geochimiche, geomagnetiche, ionosferiche e atmosferiche - è condizione necessaria per un intervento strutturale ed efficace nei temi del monitoraggio geofisico e ambientale. Lo studio e il monitoraggio dell'attività sismica, vulcanica e ambientale del territorio nazionale hanno raggiunto oggi risultati di notevole interesse scientifico, in ultima analisi migliorando il servizio funzionale alla mitigazione dei rischi naturali. Data l'enorme velocità del progresso tecnologico attuale, le reti esistenti possono e devono essere modernizzate sempre più rapidamente con l'utilizzo di strumenti più sensibili e con una diffusione delle informazioni in tempo reale per una completa condivisione da parte di tutti i ricercatori. Queste premesse portano alla formulazione di una proposta di installazione, sull'intero territorio nazionale, di una nuova rete integrata che faccia uso della tecnologia più moderna per quanto riguarda sensori, elettronica di controllo, trasmissione, memorizzazione e gestione dati. OS 1.1. TTC 1.2. TTC Tema dell'os Monitoraggio sismico del territorio nazionale Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive Referente/i (o coordinatore/i se TTC) Marco Cattaneo (CNT) Rocco Favara (PA) Breve descrizione dell'obiettivo Specifico La sorveglianza sismologica è uno dei temi primari dell'attività dell'ingv. Con questo TTC si realizza il coordinamento di tutti gli sviluppi che queste attività avranno nel prossimo triennio, tra cui la rete sismica nazionale, la rete sismica mediterranea e tutte le relative sale di sorveglianza. Il TTC coordina lo sviluppo di reti permanenti per la misura dei parametri geochimici legati alle fenomenologie pre-, sin- e post-eruttive. Cura l'installazione delle reti di sorveglianza e l'integrazione dei dati nelle sale di monitoraggio per i vulcani attivi italiani. Armonizza inoltre il monitoraggio per tutti i vulcani italiani. XVIII

19 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale 1.3. TTC 1.4. TTC 1.5. TTC TTC TTC Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani Osservazioni di geomagnetismo Osservazioni di alta e media atmosfera Osservazioni di geofisica ambientale Rete GPS nazionale Telerilevamento Giuseppe Puglisi (CT) Francesca Bianco (NA-OV) Sonia Calvari (CT) Antonio Meloni (RM2) Paolo Palangio (RM2) Bruno Zolesi (RM2) Cesidio Bianchi (RM2) Laura Beranzoli (RM2) Cesidio Bianchi (RM2) Giulio Selvaggi (CNT) Fabrizia Buongiorno (CNT) Il TTC cura l'omogeneizzazione e lo sviluppo organico delle reti GPS, tiltmetriche, EDM e di livellazione esistenti sui vulcani italiani, armonizzando la qualità del monitoraggio. Promuove inoltre lo sviluppo e la razionalizzazione del controllo dei vulcani tramite interferometria satellitare. Questo TTC garantisce che le reti di monitoraggio esistenti sui vulcani italiani siano armonizzate e portate allo standard della RSN (predominanza di stazioni digitali a tre componenti a larga banda). Inoltre coordina gli interventi (mediante stazioni mobili) e le analisi da effettuare da parte delle diverse sezioni dell'ingv in caso di riattivazione delle dinamiche eruttive. Questo TTC coordina le attività di monitoraggio e ricerca applicata alla definizione dello stato dei sistemi vulcanici attivi, basandosi su dati raccolti da reti e tecniche multiparametriche di monitoraggio vulcanologico e da campagne periodiche di misure dirette eseguite sui vulcani attivi, nonché su dati analitici prodotti dai laboratori chimici e fisici. Il TTC coordina l'analisi dei dati raccolti in occasione di eventi eruttivi. All'interno di questo OS vengono curate la gestione della strumentazione di registrazione delle variazioni del campo magnetico, l'effettuazione delle misure assolute e la preparazione e validazione dei risultati, per gli osservatori geomagnetici di L'Aquila, Castello Tesino (TN), Gibilmanna (PA) e Stazione Mario Zuccchelli (SMZ) in Antartide. Ricadono in questo OS anche le osservazioni per la ripetizione presso i caposaldi della rete magnetica italiana. All'interno di questo OS viene curata la gestione degli osservatori ionosferici di Roma, Gibilmanna (PA) e Stazione Mario Zucchelli (SMZ) in Antartide, che utilizzano sistemi radar in alta frequenza (HF) realizzati dall'ingv o ionosonde commerciali. Viene curata inoltre la sperimentazione del monitoraggio delle scintillazioni ionosferiche in regioni polari presso Ny-Alesund (Svalbard) e SMZ (Antartide). Questo OS cura l'esecuzione di indagini sistematiche per cartografia magnetica ad alta risoluzione spaziale con rilevamento sia da terra sia da elicottero, anche in campo archeologico. Cura inoltre il rilevamento di parametri elettromagnetici di interesse ambientale e gli osservatori multiparametrici derivati da progetti EC e successivi per acquisizione di dati geofisici e oceanografici integrati. Questo TTC coordina lo sviluppo di una rete permanente di stazioni GPS finalizzata ad aumentare le conoscenze relative alla cinematica e tettonica attiva della penisola. Armonizza le diverse iniziative in corso nelle sezioni dell'ingv, sia dal punto di vista della configurazione e tecnologia delle rete stessa che dal punto di vista delle tecniche di analisi e della costituzione di una banca dati unificata. Le tecnologie di Telerilevamento aereo, satellitare e prossimale rappresentano da alcuni decenni insostituibili strumenti per lo studio e la sorveglianza di aree sismogenetiche e zone vulcaniche. Questo TTC promuove l'interazione tra ricercatori e tecnologi che utilizzano tecniche simili in aree geografiche e per scopi scientifici anche molto diversi. XIX

20 Piano Triennale di Attività Obiettivo Generale 2 - Attività sperimentali e Laboratori Referenti globali: Salvatore Inguaggiato e Leonardo Sagnotti L'osservazione e la comprensione dei fenomeni legati alla dinamica della Terra necessitano di dati registrati in continuo da reti di sensori distribuiti sul territorio ma anche di misure ed esperimenti condotti in laboratorio. Negli ultimi anni l'ingv ha investito in maniera significativa nell'innovazione tecnologica, nell'acquisto e messa in funzione di apparecchiature all'avanguardia, nella sperimentazione e nella messa a punto di metodi analitici e sperimentali innovativi ed in tutte quelle attività che migliorano la qualità e la quantità delle misure, riducono i tempi di acquisizione e di calcolo, facilitano la fruibilità dei dati per tutta la comunità scientifica. Tutte queste attività sono state organizzate nell'ente sotto forma di laboratori. Il laboratorio quindi non è solo un luogo fisico dove sono localizzati gli apparati e dove si svolgono le attività analitiche e sperimentali, ma è anche un struttura dinamica dove le necessità della ricerche vengono recepite e armonizzate e dove si producono sviluppi tecnologici e metodologici. Lo sviluppo e la gestione di questi laboratori e delle attività sperimentali associate costituiscono il secondo Obiettivo Generale dell'ingv per il triennio. Apre la lista d'insieme il Laboratorio per le reti informatiche e il calcolo avanzato, una tipica infrastruttura nazionale che affianca aspetti di ricerca avanzata a una costante attenzione ai miglioramenti tecnologici per le attività di routine di tutto l'ingv. Si prosegue con i tre laboratori nei quali vengono condotte misure sulle proprietà delle rocce e dei fluidi e vengono riprodotte le condizioni di pressione e temperatura tipiche dell'interno delle terra: il laboratorio di paleomagnetismo, arricchito da una pluriennale esperienza, la rete dei laboratori di chimica e fisica delle rocce, e i laboratori di geochimica dei fluidi, che rappresentano il supporto analitico e sperimentale alle attività di monitoraggio ed alle ricerche geofisiche e vulcanologiche. Contribuiscono all'obiettivo Generale 2 anche il laboratorio che sviluppa sistemi osservativi multidisciplinari in ambienti estremi come quello marino, ed il laboratorio che sviluppa e coordina le attività di osservazione dei segnali gravimetrici, magnetici ed elettromagnetici in aree attive da un punto di vista geodinamico. OS 2.1 TTC TTC 2.4. TTC TTC Tema dell'os Laboratorio per le reti informatiche, GRID e calcolo avanzato Laboratorio di paleomagnetismo Laboratori di chimica e fisica delle rocce Laboratori di geochimica dei fluidi Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive Referente/i (o coordinatore/i se TTC) Lucio Badiali (CNT) Fabrizio Meroni (MI) Leonardo Sagnotti (RM2) Massimo Pompilio (PI) Salvatore Inguaggiato (PA) Giuseppe D'Anna (CNT) Ciro Del Negro (CT) Breve descrizione dell'obiettivo Specifico Il monitoraggio dell'attività sismica e vulcanica richiede un forte sviluppo di sistemi di calcolo veloce e/o in tempo reale. Questo TTC ha come obiettivo il completamento della rete di linee di connessione numerica e trasmissione satellitare per l'acquisizione dei dati sismologici in aree sismogenetiche e vulcaniche. Tale rete permetterà l'interconnessione tra le sezioni INGV, che potranno condividere le risorse di osservazione e calcolo e gli strumenti informatici che verranno sviluppati. Il laboratorio sviluppa strumentazione e tecnologie per il campionamento di rocce e altri materiali sia naturali che sintetici e per la misura e l'analisi delle loro proprietà magnetiche. Le misure svolte hanno applicazioni in numerosi campi delle Scienze della Terra, dalla geodinamica alla climatologia all'inquinamento ambientale. I laboratori di chimica e fisica delle rocce svolgono ricerche metodologiche, producono sviluppi tecnologici e forniscono il supporto analitico e sperimentale alle attività di monitoraggio ed alle ricerche geofisiche e vulcanologiche. Le misure e gli esperimenti sono utilizzati per la formulazione di modelli fisico-matematici e per la descrizione quantitativa dei processi sismogenetici e dei processi magmatici. I dati raccolti contribuiscono alla definizione dello stato di attività dei vulcani, degli scenari eruttivi ed alla valutazione della pericolosità. Il compito primario di questo TTC è l'armonizzazione dell'attività dei quattro poli tecnologici attivi nel settore della geochimica dei fluidi all'interno dell'ingv, con lo specifico obiettivo di razionalizzare l'acquisizione di nuova strumentazione e il funzionamento dei laboratori stessi. I sistemi osservativi multidisciplinari sottomarini completano la rete geofisica di monitoraggio del territorio. In questo OS vengono sviluppati i prototipi e la tecnologia per l adattamento all ambiente marino di sensori realizzati per osservazioni in terra. Al laboratorio, che ha sede presso l'osservatorio di Gibilmanna, è affidata la gestione della rete sismica sottomarina di pronto intervento nonché lo studio e la realizzazione dei prototipi per l espansione a mare della rete sismica terrestre. Questo TTC nasce per coordinare le attività di osservazione dei segnali gravimetrici, magnetici ed elettromagnetici in aree attive. Le relative tecniche di osservazione e analisi, di grande rilevanza e largamente applicate anche in altri ambiti internazionali, vengono messe in atto in maniera coordinata alla scala nazionale dell'ingv grazie a questo TTC. XX

21 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale Obiettivo Generale 3 - Studiare e capire il sistema Terra Referenti globali: Andrea Morelli e Paolo Papale Uno degli scopi fondamentali della ricerca in geofisica e vulcanologia è rappresentato dalla comprensione dei processi in atto all'interno della Terra i cui effetti si ripercuotono sull'uomo e sull'ambiente. Solo attraverso lo studio della struttura e della complessa dinamica profonda del pianeta possiamo infatti migliorare la nostra conoscenza sui processi che generano i vulcani, i terremoti, le variazioni del campo magnetico, le oscillazioni del livello marino e tutti gli altri fenomeni naturali su grande scala. La ricerca teorica permette inoltre di migliorare l'accuratezza di tutti i codici di calcolo e dei modelli di riferimento. L'INGV è inserito a pieno titolo nell'avanguardia delle ricerche geofisiche e vulcanologiche fondamentali, al pari delle altre principali istituzioni europee, ed ha fornito importanti contributi all'avanzamento dello stato delle conoscenze in diversi campi. Oltre a fornire gli elementi per perfezionare le nostre conoscenze dell'interno della Terra, la geofisica e la vulcanologia hanno tra i propri obiettivi ultimi anche quello della mitigazione del rischio associato ai terremoti e alle eruzioni vulcaniche. Per un'efficace opera di mitigazione del rischio sono indispensabili conoscenze che vanno dalla ricostruzione di processi geodinamici recenti, alla conoscenza della struttura della crosta terrestre, alla ricostruzione della storia dei vulcani attivi e dei loro sistemi di alimentazione, allo studio delle caratteristiche dello scuotimento durante forti terremoti, alla risposta dell'ambiente antropico, alla storia sismica dei secoli passati. Una valutazione accurata del rischio sismico e vulcanico deve essere infatti il frutto di un processo di raccolta ed elaborazione di informazioni provenienti da ambiti disciplinari molto diversi. Tale valutazione rappresenta uno strumento indispensabile per gli organi della Protezione Civile ai fini della predisposizione dei piani per la gestione delle emergenze e per la definizione delle priorità per gli interventi di prevenzione sul territorio. L'esistenza all'interno dell'ingv di competenze estese e multidisciplinari offre la grande opportunità di poter considerare in un quadro unitario lo studio dei fluidi geofisici, dalla dinamica delle interazioni tra atmosfera e oceani, al complesso sistema di fenomeni che hanno sede nella media ed alta atmosfera le cui variazioni, causate dalla interazione Sole-Terra, mostrano anche una componente antropica. Nonostante gli enormi passi avanti fatti negli ultimi anni, rimangono ancora molte incertezze e molti problemi da risolvere nel comportamento fondamentale di questi fluidi. La comprensione di tale comportamento assume una grande importanza nell'aumentare l'attendibilità delle stime dei cambiamenti climatici che ci attendono, le cui conseguenze rappresentano oggi una grande questione non solo nazionale ma planetaria. I processi fondamentali che regolano la dinamica dei fluidi geofisici sono alla base di una serie di indagini in campi che hanno acquisito una grande rilevanza politica e sociale. Basti pensare che il vasto ambito degli studi sui cambiamenti climatici, sugli effetti dei componenti inquinanti nell'atmosfera e sulla previsione di fenomeni di natura elettromagnetica nel cosiddetto spazio circumterrestre, e le loro possibili conseguenze sull'uomo e sul suo ambiente, sono basati sulle simulazioni numeriche dei gusci fluidi del pianeta (atmosfera e oceano) e sulla osservazione dei parametri chimico-fisici del sistema Sole-Terra. OS Tema dell'os 3.1. Fisica dei terremoti 3.2. Tettonica attiva 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 3.4. Geomagnetismo Referente/i (o coordinatore/i se TTC) Edoardo Del Pezzo (NA-OV) Rita Di Giovambattista (CNT) Stephan Nielsen (RM1) Nicola D'Agostino (RM1) Paola Montone (RM1) Franco Italiano (PA) Claudio Chiarabba (CNT) Carlo Giunchi (RM1) Stefania Danesi (BO) Paola De Michelis (RM2) Breve descrizione dell'obiettivo Specifico L'OS ha come tema centrale il processo sismogenetico. Le applicazioni riguardano la meccanica della sorgente sismica in tutti i suoi aspetti spaziali, geometrici e dinamici includendo la caratterizzazione del tensore momento dei sismi vulcanici (vulcano-tettonici, tremore e terremoti a bassa frequenza). L'OS si occupa inoltre dell'analisi statistica della sismicità, della quantificazione dell'energia, dello studio delle interazioni tra faglie, dello studio del campo d'onda (arrays). La ricerca include la propagazione in strutture eterogenee (scattering elastico), con attenzione alle variazioni temporali dei parametri di propagazione associate a variazioni del campo di sforzo (velocità, attenuazione "splitting" delle onde di taglio). Questo OS fortemente pluridisciplinare promuove tutte le ricerche finalizzate a comprendere e quantificare la tettonica attiva. Include ricerche sulla deformazione crostale da dati di geodesia spaziale, dati di stress-in-situ, osservazioni sulle caratteristiche dei fluidi crostali e osservazioni dirette di terreno. Attraverso queste ricerche, le osservazioni paleosismologiche e la quantificazione della deformazione crostale fornisce dati di ingresso essenziali per le analisi di pericolosità sismica. Questo OS affronta lo studio delle proprietà e della dinamica dell'interno terrestre attraverso la modellazione numerica e l'analisi della propagazione di onde sismiche e delle caratteristiche reologiche. Le ricerche, che coinvolgono numerosi settori disciplinari, vengono svolte a scala globale, continentale, regionale e locale, potendo così esplorare aspetti diversi e progressivamente più dettagliati della struttura terrestre. Le ricerche svolte in questo OS affrontano i problemi connessi con l'origine ed evoluzione del campo magnetico su diverse scale spazio-temporali. I temi portanti sono indirizzati a risolvere i fondamentali quesiti sulla dinamica che nel nucleo fluido genera il campo e sullo studio delle anomalie magnetiche, che consentono di indagare le strutture crostali e la loro evoluzione. XXI

22 Piano Triennale di Attività Geologia e storia dei sistemi vulcanici 3.6. Fisica del vulcanismo Dinamica del clima e dell'oceano Geofisica per l'ambiente Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale Sismologia storica e archeosismologia Mauro Coltelli (CT) Giovanni Orsi (NA-OV) Paolo Papale (PI) Antonio Navarra (BO) Cesidio Bianchi (RM2) Leonardo Sagnotti (RM2) Giorgiana De Franceschi (RM2) Paola De Michelis (RM2) Paola Albini (MI) Fabrizio Galadini (MI) La raccolta dei dati sull'attività storica dei vulcani italiani è un campo di interesse sia per l'applicazione alla vulnerabilità che per la definizione di particolari comportamenti eruttivi caratteristici di ogni vulcano. Questo OS cura lo sviluppo di approfondimenti su questi aspetti per tutti i vulcani italiani e la preparazione di banche dati. La comprensione della fisica dei processi eruttivi presuppone lo sviluppo di modelli dinamici basati su equazioni fondamentali e la loro verifica sperimentale. Questo OS affronta la fisica del vulcanismo studiando gli equilibri liquido-solido-gas nei magmi, i sistemi idrotermali, la termodinamica dei magmi, le proprietà dei condotti di risalita nonché la dinamica della dispersione e ricaduta della cenere vulcanica, delle colate laviche, dei flussi piroclastici e dei collassi delle colonne vulcaniche. Questo OS affronta lo studio delle interazioni fra atmosfera ed oceano, consentendo di affrontare i temi della variabilità dinamica del clima a scale annuali ed interannuali. Si tratta di un tema oggi dominante nelle applicazioni della climatologia alla conoscenza dell'evoluzione del clima, così come tale evoluzione viene percepita sia nell'ambito scientifico che a livello di opinione pubblica. Lo studio del cambiamento climatico globale non può prescindere da una accurata conoscenza del clima in epoche passate, un tema affrontato dall'ingv con indagini glaciologiche e magnetiche in particolare in Antartide. Lo studio dell'inquinamento, la detezione di fusti tossici e la riqualificazione delle aree inquinate vengono affrontate in questo OS con tecniche di indagine geofisiche integrate. Questo OS affronta tutti quei temi che rientrano nella migliore comprensione delle relazioni Sole-Terra. Le ricerche sono finalizzate sia ad una migliore conoscenza dell'ambiente elettromagnetico terrestre, sia a valutare le conseguenze economico-sociali che possono derivare da forti perturbazioni magneto-ionosferiche nell'ambito del cosiddetto "space weather". Le ricerche svolte in questo OS mirano ad approfondire le conoscenze sulla distribuzione spazio-temporale e sugli effetti che i terremoti del passato hanno avuto sul territorio. Gli elementi innovativi e peculiari di questo OS risiedono nella forte componente multidisciplinare che ne caratterizza tutte le attività, sviluppate attraverso l'apporto specifico di competenze in campo storico, archeologico, geologico e sismologico. XXII

23 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale Obiettivo Generale 4 - Comprendere e affrontare i rischi naturali Referenti globali: Gianni Macedonio e Antonio Rovelli Questa sezione delle attività dell'ingv si configura proprio come una vera e propria "cinghia di trasmissione" tra la ricerca a carattere fondamentale da un lato e la società civile dall'altro. Pur rappresentando manifestazioni normali della vita del pianeta, numerosi fenomeni naturali possono avere un impatto fortemente negativo sulle attività umane. Le ricerche in campo geofisico e vulcanologico hanno da sempre nella mitigazione dei rischi naturali la loro motivazione più ovvia; si può affermare con certezza che almeno due terzi dei ricercatori dell'ingv svolgono studi che in modo più o meno indiretto puntano alla comprensione dei fenomeni naturali e alla mitigazione dei loro effetti. Tuttavia, l'esperienza degli ultimi decenni mostra chiaramente che a questi ricercatori non si chiede più solo una elencazione delle aree a rischio o degli scenari di danno attesi, anche perché i fenomeni naturali dannosi spesso operano su scale temporali infinitamente più lunghe di quelle che sono caratteristiche della vita umana; tanto lunghe che anche le situazioni di maggior rischio possono quindi risultare irrilevanti per le generazioni dell'epoca in cui viviamo e per i loro figli e nipoti. A questi ricercatori si chiedono piuttosto valutazioni che aiutino amministratori e decision-makers a valutare con serenità, ma sulla scorta di solide valutazioni scientifiche, il rischio corso dalla popolazione, dalle loro abitazioni e dal complesso delle infrastrutture. Si tratta spesso di valutazioni a carattere probabilistico, che esprimono cioè la probabilità che si verifichi un dato fenomeno entro un determinato lasso di tempo coinvolgendo una determinata superficie geografica. Se una sottovalutazione del rischio può portare a conseguenza tragiche, una sua sopravvalutazione comporta sicuramente dei costi e dei disagi per la società nel suo insieme. Ne sono un esempio evidente le valutazioni di pericolosità sismica o vulcanica che, soprattutto in un paese come l'italia, devono aiutare a far convivere la popolazione con terremoti e vulcani - seppure con le necessarie precauzioni - piuttosto che limitarsi a terrorizzarla. L'accuratezza delle stime di pericolosità e delle stime di rischio che ne conseguono, tuttavia, si basa in larga misura sulla sempre migliore comprensione dei fenomeni potenzialmente dannosi, sulle loro cause, sulla loro dinamica, sulle caratteristiche del loro impatto. OS TTC 4.3. TTC Tema dell'os Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica Scenari e mappe di pericolosità sismica Scenari di pericolosità vulcanica Scenari e mitigazione del rischio ambientale Degassamento naturale Referente/i (o coordinatore/i se TTC) Giovanni Iannaccone (NA-OV) Antonio Rovelli (RM1) Gaetano Zonno (MI) Luca Malagnini (RM1) Carlo Meletti (MI) Giovanni Macedonio (NA-OV) Marco Marchetti (RM2) Fedora Quattrocchi (RM1) Giovanni Chiodini (NA-OV) Breve descrizione dell'obiettivo Specifico Questo OS sviluppa gli aspetti metodologici globalmente riferibili al settore internazionalmente conosciuto come "engineering seismology". In particolare cura gli aspetti di interesse specifico per l'ingegneria sismica, quali ad esempio le relazioni di attenuazione di parametri strumentali del moto del suolo e le metodologie di valutazione della risposta locale. In questo TTC vengono sviluppati gli aspetti applicativi delle metodologie trattate nell'os "Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica", e in particolare tutte le applicazioni di valutazione della pericolosità sismica a casi concreti, sia a scala di scenario che a scala regionale/nazionale. Ricadono in questo TTC le attività di consulenza per la valutazione della pericolosità sismica a favore di diversi soggetti istituzionali, come pure quelle relative alla generazione di mappe di scuotimento in tempo quasi-reale. La stima della pericolosità vulcanica si basa sull'integrazione di conoscenze osservative e sperimentali con modelli fisico-matematici che descrivono la dinamica dei processi pre-, sin-, e post-eruttivi pericolosi. Obiettivo del presente TTC è la definizione di scenari di pericolosità vulcanica per fornire stime quantitative dell'evoluzione spazio-temporale dei principali fenomeni pericolosi nei vulcani attivi italiani. Ricadono in questo OS attività di consulenza relativa ai vulcani attivi italiani a favore di diversi soggetti istituzionali. Lo sviluppo delle attività in campo ambientale ha portato l'ingv a impegnarsi anche nel complesso campo dei rischi provenienti da fattori ambientali. Ricadono in questo OS temi di grande rilevanza sociale come la detezione di inquinanti di varia natura nel sottosuolo e nelle acque e gli studi-pilota sul tema del sequestro e dello stoccaggio geologico della CO 2. Questo OS coordina le numerose ricerche condotte presso l'ingv sui diversi aspetti del degassamento naturale, con particolare riferimento a CO 2, CH 4, Rn. L'OS promuove lo sviluppo di tecniche di sorveglianza remota dell'attività vulcanica e di modelli del degassamento di CO 2 d'origine profonda, un fenomeno che può comportare rischi per la popolazione. L'OS cura inoltre i rapporti con le discipline limitrofe nei settori vulcanologico e sismologico. XXIII

24 Piano Triennale di Attività Obiettivo Generale 5 - L'impegno verso le istituzioni e verso la Società Referenti globali: Massimiliano Stucchi e Bruno Zolesi L'INGV è profondamente impegnato nel cercare di rendere sempre più intenso e fruttuoso il rapporto tra i suoi programmi di ricerca e le necessità della società e del sistema economico. Al centro di questo sistema di rapporti si pone il pilastro della collaborazione con la Protezione Civile, alla quale viene fornito un supporto scientifico essenziale per le sue attività, ma analoga attenzione viene rivolta alla diffusione al grande pubblico, alla formazione ad alto livello, universitaria ed post-universitaria, alla protezione e mantenimento del patrimonio storico e bibliografico dell'ingv e alla consulenza scientifica per le altre pubbliche amministrazioni. Questo Obiettivo Generale prevede lo sviluppo delle banche dati, intese non più come semplici depositi di dati, ma come organizzazioni di sapere e conoscenza che permettono agli attori all'esterno dell'ingv di accedere ai prodotti e al know-how dell'ingv e quindi di sfruttarne pienamente le capacità. I prossimi anni vedranno le banche dati transitare verso una forma sempre più multimediale, dotarsi di potenti strumenti di navigazione e renderne più facile l'accesso e la comprensione. Oltre alle banche dati ricadono in questo Obiettivo Generale le attività per il continuo miglioramento del sistema web, che include informazioni sugli eventi sismici e vulcanici e sulla loro evoluzione, l'accesso alla letteratura scientifica, e l'accesso a vari livelli di complessità a informazioni sui fenomeni geofisici. In questo Obiettivo Generale ricadono anche le attività di divulgazione, le attività a carattere espositivo e museale e quelle delle diverse biblioteche dell'ingv, nonché la sua produzione editoriale. OS 5.1. TTC 5.2. TTC TTC Tema dell'os Banche dati e metodi macrosismici Banche dati di sismologia strumentale Banche dati di geomagnetismo, aeronomia, clima e ambiente Sistema informativo territoriale Attività di Sala Operativa Consulenze in favore di istituzioni nazionali e attività nell'ambito di trattati internazionali Referente/i (o coordinatore/i se TTC) Raffaele Azzaro (CT) Massimiliano Stucchi (MI) Lucia Luzi (MI) Francesco Mele (CNT) Giorgiana De Franceschi (RM2) Silvio Gualdi (BO) Fawzi Doumaz (CNT) Maria Teresa Pareschi (PI) Giuseppe Vilardo (NA-OV) Alberto Basili (CNT) Massimo Chiappini (RM2) Bruno Zolesi (RM2) Breve descrizione dell'obiettivo Specifico Questo TTC garantisce la miglior armonizzazione nel settore della archiviazione e disseminazione dei dati storico/macrosismici e dei cataloghi parametrici dei terremoti. Opera inoltre per promuovere e migliorare l'integrazione con le altre attività che l'ingv svolge nel settore delle banche dati. Questo TTC ha il compito di armonizzare e potenziare le iniziative di archiviazione e disseminazione dei dati sismologici strumentali acquisiti dall'ingv e di assicurare la piena integrazione con le altre attività che l'ingv svolge nel settore delle banche dati, sia a scala nazionale che a scala europea e globale. Questo OS armonizza la raccolta sistematica di parametri dell'alta atmosfera e di misure effettuate presso gli osservatori geomagnetici, anche per l'approntamento di informazioni sullo "space weather", di dati della rete magnetica, di dati riguardanti la glaciologia, la climatologia, l'oceanografia operativa e altre attività ambientali. L'OS cura la gestione di banche dati che permettano un'efficace diffusione dei dati verso il mondo della ricerca, le istituzioni e la società. Questo TTC risponde alla necessità di censire e armonizzare il notevole patrimonio di dati e iniziative in corso presso l'ingv nel settore delle banche dati territoriali. Attraverso la realizzazione di sistemi di immagazzinamento, diffusione e rappresentazione dei dati e attraverso il loro continuo aggiornamento, questo TTC garantisce un contributo irrinunciabile a supporto delle decisioni in materia di mitigazione dei rischi ambientali nei diversi campi d'azione dell'ingv. Questo OS rende ragione e quantifica l'attività del numeroso personale INGV che presta regolarmente attività di sorveglianza nelle diverse Sale Operative dell'ente. Esso si propone inoltre di rappresentare una sede permanente per il confronto e l'armonizzazione delle procedure utilizzate nella prassi quotidiana delle Sale Operative, promuovendo un maggior scambio di informazioni tra le sale stesse Questo OS raggruppa attività di consulenza scientifica e tecnologica a favore di ministeri ed altre istituzioni, tra cui spicca il Ministero della Difesa, che beneficia di servizi nel settore geomagnetico e della radiopropagazione. Rilievi geomagnetici sono alla base di consulenze sull'inquinamento ambientale. Nel quadro degli studi sui gas serra, l'ingv svolge consulenze a favore di ENI. Inoltre da diversi anni l'ingv fornisce consulenze scientifico-tecnologiche a favore del Ministero Affari Esteri (MAE), sia nell'ambito di trattati come il Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty (CTBT), sia nel quadro di rapporti bilaterali con paesi evoluti e in via di sviluppo. L'INGV svolge inoltre attività di supporto scientifico nel quadro di iniziative dell'onu e dell'unesco. XXIV

25 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale 5.7. TTC 5.8. TTC 5.9. TTC Biblioteche ed editoria Formazione e informazione Sistema web Anna Grazia Chiodetti (AC) Andrea Tertulliani (RM1) Romano Camassi (BO) Concetta Nostro (CNT) Flora Giudicepietro (NA-OV) Daniela Pantosti (RM1) Giuliana Rubbia (MI) Questo TTC cura tutti gli aspetti organizzativi e pratici per lo scambio di informazioni e documentazione scientifica che una moderna biblioteca distribuita può fornire, rendendo di fatto il sistema bibliotecario INGV un servizio nazionale e internazionale d'eccellenza nei settori di competenza. Inoltre cura tutta l'editoria dell'ingv, con la sola eccezione degli Annals of Geophysics. Questo TTC cura le strutture museali esistenti e sviluppa i nuovi progetti in corso di avvio in questo ambito. Inoltre coordina i meccanismi di divulgazione delle attività dell'ingv, comprese quelle on-line. Gestisce le attività svolte a favore delle scuole e, in sinergia con il TTC "Biblioteche ed editoria", la partecipazione a mostre e congressi in cui l'ingv è presente con un proprio spazio espositivo. Il sistema di comunicazione costituito dai siti Internet rappresenta oggi un elemento fondamentale della vita di una struttura di ricerca aperta ed efficiente. Questo TTC punta a garantire la migliore organizzazione e sviluppo del sito INGV anche in considerazione del suo importantissimo ruolo in occasione delle emergenze sismiche e vulcaniche. XXV

26 Piano Triennale di Attività V. La realtà operativa dell INGV: Strutture e sedi geografiche L Istituto risulta ormai stabilmente articolato nelle seguenti Strutture: Amministrazione Centrale Sezione di Bologna Sezione di Catania Sezione di Milano Sezione di Napoli - Osservatorio Vesuviano Sezione di Palermo Sezione di Pisa Sezione di Roma 1 Sezione di Roma 2 Centro Nazionale Terremoti Oltre che presso le sedi delle Strutture, le attività si svolgono anche presso le sedi distaccate di: Ancona Arezzo Ercolano (NA) Gibilmanna (PA) Grottaminarda (AV) L'Aquila Lipari (ME) Messina Napoli - Via Coroglio Nicolosi (CT) Portovenere (SP) Rocca di Papa (RM) Roma - Via Nizza Roma - Viale Pinturicchio Stromboli (ME) Vulcano (ME) A queste sedi vanno aggiunti piccoli presìdi presenti in numerose altre località e finalizzati ad ospitare o gestire strumentazione geofisica. Infine, alcune unità di personale prestano servizio in regime di comando presso la Presidenza XXVI

27 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento della Protezione Civile, il MUR, la Regione Marche, l'asi, l'ogs e le Università di Bologna, Genova, Siena e "Federico II" di Napoli. Di seguito si riassume la composizione interna delle Strutture e la consistenza del personale per ognuna di esse. Si noti che per Personale dipendente si intende il personale di ruolo o assunto con contratto a termine, mentre con la voce Altro personale si fa riferimento a dipendenti comandati, assegnisti, borsisti, incaricati di ricerca. AMMINISTRAZIONE CENTRALE Direttore ad interim: Dott. Tullio Pepe, dirigente di II fascia, con funzioni di Direttore amministrativo (art. 23, comma 2, del Regolamento di organizzazione e funzionamento). Uffici: Ufficio I - Affari generali e ordinamento Ufficio II - Affari del personale Ufficio III - Trattamento giuridico ed economico del personale Ufficio IV - Emolumenti e adempimenti del sostituto d imposta Ufficio V - Gestione della spesa e scritture patrimoniali Ufficio VI - Bilancio e scritture contabili Ufficio VII Convenzioni e contratti attivi Ufficio VIII - Servizi generali Servizi: CED Ufficio tecnico e SPP Personale dipendente (al 16/11/ 07): n. 85 unità (inclusi 3 comandati presso altra amministrazione e un dipendente in congedo temporaneo) Altro personale (al 16/11/ 07): n. 4 unità CENTRO SERVIZI SCIENTIFICI, TECNICI E CULTURALI (a decorrere dal 1/11/ 06) Responsabile: Dott. Gianluca Valensise, dirigente di ricerca Laboratori e Servizi: Laboratorio di Didattica e Divulgazione Scientifica (Resp. Dott.ssa Concetta Nostro) Servizio Ufficio stampa, documentazione e relazioni esterne (Resp. Dott.ssa Sonia Topazio) Servizio Biblioteca e Documentazione Scientifica (Resp. Dott.ssa Anna Grazia Chiodetti) Laboratorio di Grafica e Immagini (Resp. sig.ra Daniela Riposati) Servizio Redazione Centro Editoria Nazionale (Resp. Sig.ra Francesca Di Stefano) Servizio di segreteria di Presidenza (Resp. sig. Piergiorgio De Simone) Personale dipendente (al 16/11/ 07): n. 26 unità (incluse nel personale dipendente dell Amministrazione Centrale) Nota: il Centro Servizi cura, inoltre, la Segreteria dei Progetti di Ricerca finanziati dal Dipartimento della Protezione Civile con il coordinamento del Responsabile del Centro SEZIONE DI ROMA 1 - SISMOLOGIA E TETTONOFISICA Direttore: Dott. Antonio Piersanti, dirigente di ricerca Unità funzionali: UF Geodinamica (Resp. Dott. Carlo Giunchi) UF Tettonica attiva (Resp. Dott.ssa Daniela Pantosti) UF Geochimica dei fluidi, stoccaggio geologico e geotermia (Resp. Dott.ssa Fedora Quattrocchi) UF Sismologia (Resp. Dott.ssa Claudia Piromallo) UF Effetti dei terremoti e pericolosità sismica (Resp. Dott. Antonio Rovelli) UF Laboratori (Resp. Dott. Piergiorgio Scarlato) Personale dipendente (al 16/11/ 07): n. 111 unità (incluso un comandato presso altra amministrazione) Altro personale (al 16/11/ 07): n. 31 unità XXVII

28 Piano Triennale di Attività CENTRO NAZIONALE TERREMOTI Direttore: Dott. Giulio Selvaggi, dirigente di ricerca Unità funzionali: UF Laboratorio di Sismologia (Resp. Dott. Alberto Delladio) UF Analisi Dati per la Sismologia (Resp. Dott. Salvatore Mazza) UF Laboratorio di Telerilevamento (Resp. Dott.ssa Maria Fabrizia Buongiono) UF Sismologia, Sismotettonica e Geodinamica (Resp. Dott.ssa Lucia Margheriti) UF SISMOS (Resp. Dott. Graziano Ferrari, sezione di Bologna) UF Servizi Informatici e Reti (Resp. Dott. Lucio Badiali) UF Analisi Dati per la Geodesia (Resp. Dott. Roberto Devoti) UF Osservatorio di Grottaminarda (Resp. Dott. Gianpaolo Cecere) UF Osservatorio di Gibilmanna (Resp. Giuseppe D Anna) Gruppi di lavoro: Rulli digitali Mappe Web CNT Sistema di acquisizione Personale dipendente (al 16/11/ 07): n. 155 unità (inclusi 3 comandati presso altra amministrazione) Altro personale (al 16/11/ 07): n. 20 unità SEZIONE DI BOLOGNA Direttore: Dott. Andrea Morelli, dirigente di ricerca Unità funzionali: UF Sismologia e geodinamica (Resp. Dott.ssa Silvia Pondrelli) UF Pericolosità sismica e vulcanica (Resp. Dott. Romano Camassi) UP Oceanografia Operativa (Resp. Andrea Morelli) Personale dipendente (al 1/12/ 07): n. 53 unità* (inclusi 7 comandati presso Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici) Altro personale (al 16/11/ 07): n. 15 unità * include 5 vincitori di concorso nazionale assunti il 1 dicembre 2007 SEZIONE DI CATANIA Direttore: Dott. Alessandro Bonaccorso, dirigente di ricerca Unità funzionali: UF Sismologia (Resp. Dott. Domenico Patanè) UF Vulcanologia e geochimica (Resp. Dott. Sonia Calvari) UF Deformazioni, geodesia e geofisica (Resp. Dott. Giuseppe Puglisi) UF Sala operativa (Resp. Ing. Danilo Reitano) UF Gravimetria e Magnetismo (Resp. Dott. Ciro Del Negro) UP Nubi Vulcaniche (Resp. Dott. Mauro Coltelli) Personale dipendente (al 16/11/ 07): n. 104 unità Altro personale (al 16/11/ 07): n. 17 unità SEZIONE DI ROMA 2 GEOMAGNETISMO, AERONOMIA E GEOFISICA AMBIENTALE Direttore: Dott. Antonio Meloni, dirigente di ricerca. Unità funzionali: UF Geomagnetismo (Resp. Dott.ssa Paola De Michelis) UF Fisica dell alta atmosfera (Resp. Dott. Bruno Zolesi) UF Laboratorio di paleomagnetismo (Resp. Dott. Leonardo Sagnotti) UF Laboratorio di geofisica ambientale (Resp. Dott. Cesidio Bianchi) UF Ricerche interdisciplinari geomarine RIDGE (Resp. Dott. Paolo Favali) UF Osservatorio geofisico dell Aquila (Resp. Dott. Paolo Palangio) UP. Misure e Metodi per la Geofisica dell Ambiente (Resp. Dott. Massimo Chiappini) Personale dipendente (al 16/11/ 07): n. 87 unità Altro personale (al 16/11/ 07): n. 23 unità XXVIII

29 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale SEZIONE DI MILANO PAVIA SISMOLOGIA APPLICATA ALL INGEGNERIA Direttore: Dott. Fabrizio Galadini, primo ricercatore Unità funzionali: UF 1 Infrastruttura (Resp. Mariano Maistrello) UF 2 Pericolosità sismica e sismologia storica (Resp. Dott. Massimiliano Stucchi) UF 3 Scenari sismici e acquisizione dati strumentali (Resp. Dott.ssa Lucia Luzi) Personale dipendente (al 16/11/ 07): n. 31 unità Altro personale (al 16/11/ 07): n. 5 unità SEZIONE DI NAPOLI - OSSERVATORIO VESUVIANO Direttore: Dott. Marcello Martini, dirigente di ricerca Unità funzionali: UF Centro di Monitoraggio (Resp. Dott.ssa Flora Giudicepietro) UF Geochimica dei Fluidi (Resp. Dott. Giovanni Chiodini) UF Geodesia (Resp. Dott. Marcello Martini - ad interim) UF Sismologia e Sismotettonica (Resp. Dott.ssa Francesca Bianco) UF Vulcanologia e Petrologia (Resp. Prof. Giovanni Orsi) UF Servizio Amministrativo (Resp. Dott. Giuseppe Patrizi, con funzioni di Direttore Amministrativo) Unità di progetto: UP Centro di Ingegneria Sismica e Sismologia Applicata - CISSA (Resp. Dott. Giovanni Iannaccone) UP Dinamica dei Sistemi Vulcanici - DSV (Resp. Dott. Giuseppe De Natale) UP Modellistica dei Processi Vulcanici ed Ambientali - MPVA (Resp. Dott. Giovanni Macedonio) Servizi: Servizi Tecnici e Scientifici Comuni (Resp. Dott. Marcello Martini, quale Direttore della Sezione ) Personale dipendente (al 16/11/ 07): n. 123 unità Altro personale (al 16/11/ 07): n. 19 unità SEZIONE DI PISA Direttore: Dott. Augusto Neri, Dirigente di ricerca Unità funzionali: UF Vulcanologia e magmatologia (Resp. Dott. Massimo Pompilio) UF Modellistica fisico-matematica dei processi vulcanici (Resp. Dott. Paolo Papale) UF Geomorfologia e tettonica (Resp. Dott.ssa Maria Teresa Pareschi) Personale dipendente (al 16/10/ 07): n. 20 unità Altro personale (al 16/11/ 07): n. 7 unità SEZIONE DI PALERMO Direttore: Dott. Sergio Gurrieri, Primo ricercatore Unità funzionali: UF Sorveglianza Geochimica delle Aree Vulcaniche (Resp. Dott. Giorgio Capasso) UF Laboratori Geochimici e Tecnologici (Resp. Dott. Salvatore Inguaggiato) Unità di Progetto: UP Potenziamento Reti Geofisiche e Ambientali Sottomarine (Pegaso) (Resp. Dott. Francesco Italiano) UP Potenziamento delle Reti di Monitoraggio Geochimico nelle Aree Vulcaniche e Sismiche della Sicilia (Resp. Dott. Rocco Favara) Servizi Amministrativi della Sezione di Palermo (Resp. Dott.ssa Maria Corvo) Personale dipendente (al 16/10/ 06): n. 57 unità Altro personale (al 16/10/ 07): n. 35 unità XXIX

30 Piano Triennale di Attività VI. La realtà operativa dell INGV: Temi Trasversali Coordinati (TTC) Dal 2004 i Temi Trasversali Coordinati (TTC) fanno organicamente parte della vita dell INGV e della programmazione delle sue attività. I passaggi salienti che hanno portato alla ideazione e sviluppo dei TTC sono riassunti nella sezione di Presentazione e Inquadramento dei Piani Triennali e Pertanto in questa sede ci si limiterà a riferire sull evoluzione più recente di queste strutture. Nell anno 2006 era prevista una completa ridefinizione della struttura del Piano Triennale come naturale chiusura del ciclo , secondo triennio di vita dell INGV. In questo ambito sarebbe quindi dovuta partire anche una verifica ed eventuale revisione dei TTC e dei relativi Obiettivi Specifici. Questo processo è stato in realtà solo avviato; importanti scadenze istituzionali e ragioni organizzative hanno infatti consigliato di rinviare il completamento del piano di riassetto. Ciò nonostante, alcuni importanti interventi sull organizzazione dei TTC sono stati comunque attuati con il Piano Triennale e Le modifiche intercorse hanno portato il numero dei TTC dagli originari 23 identificati nel 2004 ai 19 odierni. Nel corso del 2007 i componenti dell Ufficio Relazioni Scientifiche Interne (URSI) hanno incontrato i coordinatori di alcuni TTC per verificare lo stato di attuazione delle rispettive attività e per discutere di specifici problemi organizzativi. Gli incontri hanno messo a fuoco difficoltà che alcuni TTC hanno a svolgere la propria attività su base realmente nazionale, e hanno sottolineato la necessità di una interazione costante tra le diverse strutture in cui l INGV è articolato. Tutti i coordinatori sono stati comunque confermati nel loro ruolo e incoraggiati a proseguire nel loro lavoro. Avendo come riferimento lo schema dei TTC riportato nel Piano Triennale , le modifiche effettuate sono le seguenti: l Obiettivo Specifico 4.2 Scenari e mappe di pericolosità sismica e danno ha cambiato denominazione in Scenari e mappe di pericolosità sismica ed è stato trasformato in Tema Trasversale Coordinato; in considerazione della delicatezza del tema e della necessità di coinvolgere competenze sempre più diversificate, la Dott.ssa Flora Giudicepietro è stata chiamata a dare supporto al coordinamento dell Obiettivo Specifico-TTC 5.9 Sistema web. La lista completa dei TTC operativi nel triennio è riportata nella lista che segue: OS/TTC Tema dell OS/TTC Sezione/i di Coordinatore/i riferimento 1.1 Monitoraggio sismico del territorio nazionale CNT Marco Cattaneo (CNT) 1.2 Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche PA Rocco Favara (PA) attive 1.3 Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche CT Giuseppe Puglisi (CT) attive 1.4 Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche NA-OV Francesca Bianco (NA-OV) attive 1.5 Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani CT Sonia Calvari (CT) 1.9 Rete GPS nazionale CNT Giulio Selvaggi (CNT) 1.10 Telerilevamento CNT Fabrizia Buongiorno (CNT) 2.1 Laboratorio per le reti informatiche, GRID e calcolo avanzato CNT, MI Lucio Badiali (CNT) Fabrizio Meroni (MI) 2.3 Laboratori di chimica e fisica delle rocce PI Massimo Pompilio (PI) 2.4 Laboratori di geochimica dei fluidi PA Salvatore Inguaggiato (PA) 2.6 Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed CT Ciro Del Negro (CT) elettromagnetismo in aree attive 4.2 Scenari e mappe di pericolosità sismica MI, RM1 Luca Malagnini (RM1) Carlo Meletti (MI) 4.3 Scenari di pericolosità vulcanica NA-OV Giovanni Macedonio (NA-OV) 5.1 Banche dati e metodi macrosismici CT, MI Raffaele Azzaro (CT) Massimiliano Stucchi (MI) 5.2 Banche dati di sismologia strumentale CNT, MI Lucia Luzi (MI) Francesco Mele (CNT) 5.4 Sistema informativo territoriale CNT, NA-OV, PI XXX Fawzi Doumaz (CNT) Maria Teresa Pareschi (PI) Giuseppe Vilardo (NA) 5.7 Biblioteche ed editoria AC, RM1 Anna Grazia Chiodetti (AC) Andrea Tertulliani (RM1) 5.8 Formazione e informazione BO, CNT Romano Camassi (BO) Concetta Nostro (AC) 5.9 Sistema web MI, NA-OV, RM1 Flora Giudicepietro (NA-OV) Daniela Pantosti (RM1) Giuliana Rubbia (MI)

31 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale VII. Obiettivi programmatici generali e risorse finanziarie disponibili L'esercizio finanziario 2008 costituisce la prima annualità del Piano triennale di attività ; gli obiettivi programmatici generali dell'attività 2008 sono quelli stabiliti nel Piano Triennale , e cioè quelli riassumibili nei seguenti cinque temi: 1. Sviluppo dei Sistemi di Osservazione 2. Attività Sperimentali e Laboratori 3. Studiare e Capire il Sistema Terra 4. Comprendere e Affrontare i Rischi Naturali 5. L'impegno verso le Istituzioni e la Società L'INGV riceve supporto finanziario per le sue attività secondo due canali principali si stretta collaborazione. Il primo include le grandi strutture nazionali ed europee che hanno il compito di indirizzare e coordinare gli interventi sulla ricerca scientifica. Il capofila di questo gruppo di enti è ovviamente il MUR, che è anche il ministero vigilante dell'ingv. Il secondo riguarda le strutture che svolgono attività nella valutazione e protezione dai rischi naturali, il cui capofila è il Dipartimento della Protezione Civile nazionale. Come si evince dal Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2008, deliberato dal CD nella sua seduta del 18/12/2007, le risorse finanziarie ordinarie in linea di massima disponibili per l'esercizio finanziario 2008 dovrebbero ammontare a ,00 così ripartiti: dal MUR (ripartizione del c.d. "Fondone"): ,00, dal MUR (contributo ex legge c.d. "Colfiorito"): ,00, dal MUR (contributi a regime per i maggiori oneri derivanti dalle stabilizzazioni ex art. 1, comma 519 e 520, legge finanziaria 2007 autorizzate con DPCM del 16/11/'07): ,00, dal Dipartimento della Protezione Civile (II annualità della Convenzione quota ordinaria): ,00. Le risorse ordinarie non garantiscono la totale copertura delle spese c.d. incomprimibili quantificate in ,00, di cui ,00 per spese di funzionamento fisse e centralizzate (Organi, Personale, Spese di gestione, Esigenze dell'amministrazione centrale e Accantonamenti obbligatori) ed ,00 per il fabbisogno ordinario delle Sezioni nelle quali si articola l'ente. Il deficit, pari a ,00, viene ripianato tramite l'intero utilizzo dell'avanzo di amministrazione presunto al termine dell'esercizio in corso di corrispondente importo. Rispetto alle previsioni definitive per l'esercizio finanziario 2007, le uscite ordinarie passano da ,59 a ,00, con un decremento di ,59 che corrisponde quasi esattamente alla riduzione del contributo ordinario MUR ( ,22). Alle risorse ordinarie vanno aggiunti i seguenti fondi finalizzati: la somma di ,00 dal Dipartimento della Protezione: II annualità della Convenzione ; quota finalizzata alle attività di cui agli allegati b) e c) della Convenzione, tramite la quale si procederà a finanziare gli investimenti tecnologici e le attività per l'ottimizzazione di tutte le reti di monitoraggio ( ,00) e le attività di ricerca di più stretto interesse per gli Organi di Protezione civile ( ,00), per un totale di ,00 di entrate proprie. Complessivamente, dunque, il totale generale delle entrate (e delle uscite) al netto delle partite di giro di ,00. In realtà, il volume del bilancio 2008 risulterà sensibilmente maggiore, in quanto in sede di previsioni iniziali si è ritenuto di non esporre le altre entrate per contratti attivi, in attesa di conoscere la tempistica e l'esatto ammontare dei notevoli accertamenti che l'istituto continuerà a realizzare anche nel 2008 in relazione a numerosi contratti e convenzioni di ricerca con enti di ricerca, enti pubblici e Unione Europea; lo stesso criterio è stato seguito per i corrispondenti capitoli di spesa, in modo da non alterare l'equilibrio contabile: nel corso dell'esercizio 2008 si provvederà, tramite variazione di Bilancio, a definire esattamente le predette poste contabili in entrata e in uscita. Lo stesso tipo di semplificazione è stato adottato nel prevedere pari a zero l'avanzo di amministrazione a destinazione vincolata: si è ipotizzato, cioè, che tutti i fondi finalizzati risultino impegnati entro il prossimo 31/12/'07. In altri termini, l'incidenza dei fondi finalizzati alla attività oggetto di contratti e convenzioni di ricerca (c.d. entrate proprie) sul volume di bilancio è destinata ad aumentare sensibilmente nel corso dell'esercizio, quando si concretizzeranno le entrate, delle quali inizialmente risulta difficile prevedere la misura e la tempistica, relative a iniziative già in corso, quali: contratti di ricerca con il CNR; contratti di ricerca con l'asi; programmi di ricerca finanziati ovvero coofinanziati dal MUR (vari progetti speciali tra i quali il progetto "PROSIS", vari FISR tra i quali il progetto "CMCC", vari FIRB tra i quali i progetti "Rischi naturali" e "Airplane"; PNRA, finanziato dal MUR per il tramite del Consorzio ad hoc; accordi di programma con il Ministero dell'ambiente; XXXI

32 Piano Triennale di Attività convenzioni con il Ministero della Difesa; cooperazioni scientifiche con il Ministero degli Esteri; convenzioni con Regioni ed Enti locali; convenzioni con Università nazionali, comunitarie e straniere; contratti di ricerca UE; vari servizi scientifici a terzi. Le risorse finanziarie sopra indicate verranno "calate" nella realtà operativa dell'ingv, che viene illustrata nella sezione Obiettivi da conseguire nel Triennio di questo Piano Triennale, nella quale viene anche fornito l elenco dettagliato dei Progetti e delle Convenzioni attive. I sottocapitoli che seguono forniscono ulteriori dettagli sui meccanismi di finanziamento dell'ingv e sui rapporti con i principali enti sovventori. 1. Rapporti con il MUR La collaborazione con il MUR avviene nel quadro dei compiti di indirizzo, sostegno, valorizzazione e valutazione della ricerca che il Ministero esplica a livello nazionale e internazionale. L'INGV partecipa attivamente alle diverse iniziative in corso con una forte presenza in programmi nazionali ed internazionali di ricerca. La ricerca dell'ingv è finanziata attraverso tutti gli strumenti di finanziamento approntati nel corso degli anni, come il FIRB (Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base), il PON (Programma Operativo Nazionale per la ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta formazione, che si inserisce nella strategia del Piano di Sviluppo del Mezzogiorno), la Legge 488/92, con cui è stato finanziato l'importante "Progetto Irpinia" (PRO.S.IS. Programma Sperimentale per la Sismologia e l'ingegneria sismica). Tra i programmi di maggior respiro finanziati dal MUR si devono certamente ricordare i progetti FIRB Sviluppo Nuove Tecnologie per la Protezione e Difesa del Territorio dai Rischi Naturali ( ) e Airplane - Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani ( ). Entrambe queste iniziative si caratterizzano per un ampio respiro internazionale e per un cospicuo sforzo sperimentale, e coinvolgono numerose strutture dell ente e importanti partner del mondo accademico. Un finanziamento di particolare prestigio è quello concesso al PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide), nell'ambito del quale l'ingv ha un ruolo centrale e partecipa anche al Consorzio per l'attuazione del Programma scientifico. I progetti e le attività di ricerca da conseguire con il contributo finanziario del MUR sono riassunti nelle tabelle riassuntive a corredo della sezione Obiettivi da conseguire nel Triennio di questo Piano Triennale. 2. Rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile Con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) vengono affrontati, in un sistema sinergico, gli aspetti tecnico-scientifici relativi ai rischi sismico, vulcanico e da maremoto. Il territorio italiano si estende infatti su un'area che come noto è caratterizzata dalla presenza di aree fortemente sismiche e da aree vulcaniche attive, uniche nella realtà europea. I rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile sono attualmente regolati dall'allegato tecnico alla Convenzione DPC INGV stipulata in data 14/3/'07. I finanziamenti concessi dal Dipartimento all'ingv sono dettagliati nell'art. 5 di tale Convenzione, e sono raggruppati in tre categorie: Mantenimento delle attività di monitoraggio e sorveglianza (art. 5.2a). Si tratta di un importante finanziamento che alimenta l'oggetto principale della Convenzione, ovvero la sorveglianza sismica e vulcanica del territorio lungo tutto l'arco delle 24 ore. Sviluppo e innovazione tecnologica delle reti di monitoraggio e ottimizzazione di tutte le attività di monitoraggio (art. 5.2b). Questa porzione del finanziamento ha come obiettivo il progressivo amplimento delle reti e la modernizzazione della strumentazione utilizzata nella sorveglianza, nonché la razionalizzazione e l ottimizzazione della strumentazione esistente. Studi e ricerche su tematiche finalizzate alle attività di monitoraggio sismico e vulcanico e su zone di particolare interesse sismologico e vulcanologico, specificatamente individuate (art. 5.2c). D'intesa con il Dipartimento, l'ingv ha organizzato tale attività in dieci progetti, la cui gestione è affidata a due ricercatori per progetto (tranne che per il progetto vulcanologico, di seguito denominato con la sigla V2, che prevede due coordinatori interni). Con Decreto del Presidente datato 5/12/ 07 la Dott.ssa Daniela Pantosti, dirigente di ricerca della Sezione di Roma 1, ed il Dott. Paolo Papale, dirigente di ricerca della sezione di Pisa, sono stati nominati Coordinatori Generali, rispettivamente dei progetti sismologici e dei progetti vulcanologici. Segue l'elenco completo dei progetti attivati sotto quest ultima voce di finanziamento. Progetti sismologici S1 - Determinazione del potenziale sismogenetico in Italia per il calcolo della pericolosità sismica XXXII

33 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale S2 - Realizzazione di un modello dinamico sperimentale di valutazione della pericolosità sismica a scala nazionale S3 - Valutazione rapida dei parametri e degli effetti dei forti terremoti in Italia e nel Mediterraneo S4 - Banca dati accelerometrici S5 - Test sites per il monitoraggio multidisciplinare di dettaglio Progetti vulcanologici V1 - UNREST - Realizzazione di un metodo integrato per la definizione delle fasi di unrest ai Campi Flegrei V2 - PAROXYSM - Definizione dei precursori attesi per eventi maggiori, parossismi e attività effusiva al vulcano Stromboli V3 - LAVA - Realizzazione della mappa di pericolosità da colate di lava all Etna, e messa a punto di un metodo di aggiornamento dinamico V4 - FLANK - Pericolosità connessa alla dinamica di fianco all Etna V5 - SPEED - Progetti scientifici previsti dalla Convenzione tra il DPC e la Regione Campania stipulata il Altri progetti Edurisk Percorsi educativi sui rischi sismico e vulcanico Alla predisposizione e conduzione di ciascuno dei suddetti progetti sono nominati due ricercatori, uno appartenente all'ingv, l'altro appartenente ad altra istituzione, secondo lo schema seguente: progetto S1: progetto S2: progetto S3: progetto S4: progetto S5: progetto V1: progetto V2: progetto V3: progetto V4: progetto V5: Dott. Salvatore Barba (INGV) - Prof. Carlo Doglioni (Università degli Studi di Roma La Sapienza ) Dott. Warner Marzocchi (INGV) - Prof. Ezio Faccioli (Politecnico di Milano) Dott. Alberto Michelini (INGV) - Dott. Antonio Emolo (Università degli Studi di Napoli Federico II ) Dott.ssa Francesca Pacor (INGV) - Prof. Roberto Paolucci (Politecnico di Milano) Dott.ssa Lucia Margheriti (INGV) Prof. Aldo Zollo (Università degli Studi di Napoli Federico II ) Dott. Edoardo Del Pezzo (INGV) - Prof.ssa Lucia Civetta (Università degli Studi di Napoli Federico II ) Dott.ssa Antonella Bertagnini (INGV), Dott.ssa Sonia Calvari (INGV) - Prof. Alessandro Aiuppa, (Università degli Studi di Palermo) Dott. Ciro Del Negro (INGV) - Prof. Stefano Gresta (Università degli Studi di Catania) Dott. Giuseppe Puglisi (INGV) - Dott. Valerio Acocella (Università degli Studi di Roma Tre) Dott. Giovanni Macedonio (INGV) - Prof. Franco Barberi (Università degli Studi di Roma Tre) Edurisk: Dott. Romano Camassi (INGV) - Dott.ssa Laura Peruzza (INOGS) Il Prof. Franco Barberi è il coordinatore generale del progetto SPEED e in questa veste è stato identificato quale coordinatore esterno per il progetto V5. Ampia documentazione su questa importante iniziativa congiunta dell'ingv e del Dipartimento della Protezione Civile può essere reperita a partire dalla pagina Internet Si noti tuttavia che questi progetti non sono elencati nella tabelle della sezione Obiettivi da conseguire nel Triennio , in quanto le modalità e le date esatte del loro avvio risultano ancora sconosciute all epoca di compilazione di questo Piano Triennale. 3. Rapporti con altre istituzioni nazionali L'INGV offre da molti anni servizi tecnico-scientifici di fondamentale importanza per la sicurezza delle popolazioni e del patrimonio esposti a tali rischi naturali, in piena intesa con la Protezione Civile nazionale, regionale e locale e con diversi altri enti e aziende che operano sul territorio, come ad esempio l'eni, l'apat, le ARPA regionali. Tra i temi di grande rilevanza sociale affrontati dall'ingv va ricordato quello dell'inquinamento, con la sua specifica variante del seppellimento abusivo di materiali pericolosi. In questo ambito l'ingv è attivo da anni in valida sinergia con la Magistratura e con gli organi di Polizia, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato e Guardia di Finanza. Sempre nel quadro dei rischi naturali, recentemente l'ingv ha aggiunto alle attività più strettamente classificabili come sorveglianza una funzione di riferimento scientifico di alto livello, offrendo la propria collaborazione al Governo per l'elaborazione della nuova normativa sismica nazionale. Le collaborazioni sono molto attive anche con il Ministero dell'ambiente, con il quale l'ingv negli anni ha siglato diversi accordi di programma in settori scientifici anche molto diversi tra loro. In particolare, l'ingv svolge da anni, sotto l'egida di questo Ministero, attività nell'ambito della convenzione internazionale sui cambiamenti climatici, mentre è di più recente avvio un accordo per studi sul processo di sequestrazione di anidride carbonica nel sottosuolo. Si segnalano anche importanti accordi con il Ministero della Difesa per la fornitura di mappe aggiornate dei parametri ionosferici utili alla gestione immediata delle radio frequenze in onda corta. Un ruolo istituzionale di primo attore viene svolto dall'ingv nel servizio di consulenza tecnico-scientifica per il Ministero degli Affari Esteri (MAE), in particolare nell'ambito della realizzazione del Centro Dati Nazionale che il Ministero ha creato per assolvere ai suoi impegni nel trattato per la proibizione totale delle esplosioni nucleari (CTBTO). XXXIII

34 Piano Triennale di Attività Vanno infine ricordate le numerose collaborazioni in essere con l'asi, l'eni, l'inaf, il CNR, le Università e gli altri Enti di ricerca, nonché con diverse altre strutture, anche di governo regionale e locale, che vengono avviate sia per iniziativa di singoli gruppi di ricercatori, sia nell'ambito di convenzioni di ricerca e programmi-quadro. 4. Rapporti con istituzioni extra-nazionali Oltre a essere ben posizionato nell'area internazionale per la qualità della ricerca svolta e la leadership oggettiva riconosciutagli in alcuni ambiti disciplinari, l'ingv trae da questo ambito importanti fonti di finanziamento. La Comunità Europea concede finanziamenti a diversi settori trainanti dell'ente (sismologia, vulcanologia, clima e ambiente) nell'ambito di grandi programmi pluriennali come il VI Framework Programme dalla Comunità Europea, COST, E- CONTENT. Alcuni programmi di grande respiro internazionale vengono supportati da prestigiose istituzioni come la National Science Foundation, l'onu e l'unesco. Per il 2008 diverse strutture dell INGV stanno sottomettendo progetti nell ambito delle chiamate del VII Framework Programme dalla Comunità Europea, avviato nel corso del Le tabelle che seguono dettagliano il coinvolgimento dell INGV in progetti della Comunità Europea e in attività svolte in forza di accordi bilaterali tra il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero della Ricerca e i loro corrispondenti stranieri. Progetti della Comunità Europea Nazionalità ente attuatore Acronimo Titolo Durata NORVEGIA DANIMARCA GRAN BRETAGNA FRANCIA ITALIA (INGV) FRANCIA FRANCIA ITALIA OLANDA SVEZIA FRANCIA XXXIV DYNAMITE ECOOP ENSEMBLES EUROCEANS KM3NET MERSEA-IP MOMARNET NEAREST NERIES NOVAC PREVIEW Understanding the Dynamics of the Coupled Climate System European costal-shelf sea operational observing and forecasting system Ensembles-based predictions of climate changes and their Impacts EURopean network of excellence for OCean Ecosystems ANalysis Scientific Caratterizzazione geofisica e ambientale del sito NEMO (INFN) Marine Environment and Security for the European Area - Integrated Project MOnitoring deep sea floor hydrothermal environments on the Mid Atlantic Ridge Integrated observation from near shore sources of Tsunami: Towards an early warning system Network of Research Infrastructures for European Seismology Network for Observation of Volcanic and Atmospheric Change PREVention Information and Early Warning pre-operational services to support the management of risk 01/03/ /02/ /02/ /02/ /01/ /08/ /01/ /12/ /02/ /01/ /01/ /03/ /09/ /08/ /10/ /09/ /06/ /05/ /10/ /09/ /01/ /12/2008 ITALIA (INGV) SAFER Seismic early warning For EuRope 04/07/ /01/2009 GRAN BRETAGNA FRANCIA ITALIA (INGV) GERMANIA ITALIA IRLANDA ITALIA NORVEGIA SCOUT-03 SEADATANET SP3D SPICE TRIGS VOLUME WEIRD DYNAMITE Stratosphere - Climate Links with emphasis on the Upper Troposphere and Lower Stratosphere A pan-european infrastructure for ocean and marine data management Short and long-term seismic deformations in volcanic areas Seismic wave Propagation and Imaging in Complex media Triggering of Instabilities in Materials and Geosystems VOLcanoes Understanding subsurface mass movement WiMax Extension to Isolated Research Data networks Understanding the Dynamics of the Coupled Climate System 05/01/ /04/ /01/ /03/ /07/ /06/ /01/ /12/ /01/ /12/ /10/ /09/ /06/ /06/ /03/ /02/2008

35 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale ITALIA (INGV) ITALIA (INGV) GRECIA FRANCIA CIRCE DATEC SESAME BO MIAVITA Climate change and impact research: mediterranean environment Inversion of seismic and gravity data to infer the density and thermal structure under the european continent SESAME - Southern european seas: assessing and modelling ecosystem changes Mitigate and assess risk from volcanic impact in terrain and human activities 01/04/ /03/ /03/ /02/ /11/ /10/ /02/ /02/2011 Accordi bilaterali tra INGV e le corrispondenti istituzioni estere per attività di ricerca e tecnologica Nazione Tipo di programma Durata Documentazione Albania Scientifico e tecnologico Algeria Scientifico e tecnologico Cina Scientifico e tecnologico Rep. Slovacca Scientifico e tecnologico Slovenia Scientifico e tecnologico Stati Uniti Scientifico e tecnologico Ungheria Scientifico e tecnologico XXXV

36 Piano Triennale di Attività VIII. Risorse umane necessarie per la realizzazione delle attività 1. Dotazione organica vigente La dotazione organica attuale dell'ingv (Tabella 1), come rideterminata a seguito dell'applicazione dell'art. 1, comma 93, della legge finanziaria 2005, è di n. 584 posti di ruolo (a tempo indeterminato), così ripartiti per profili professionali e livelli retributivi : Tabella 1 Dotazione organica attuale Profilo Dirigente Amministrativo 3 Parziale Dirigenti 3 Dirigente di Ricerca 43 Primo Ricercatore 73 Ricercatore 117 Parziale Ricercatori 233 Dirigente Tecnologo 9 Primo Tecnologo 23 Tecnologo 42 Parziale Tecnologi 74 CTER 143 Parziale Tecnici specializzati 143 Funzionario Amministrativo 4 Collaboratore Amministrativo 19 Operatore Amministrativo 4 Ausiliario Amministrativo 3 Parziale Amministrativi 30 Operatori tecnici 43 Ausiliari tecnici 5 Personale OV da equiparare 53 Parziale altro personale 101 Totale posti di ruolo 584 Dotazione organica 2. Situazione del personale di ruolo in servizio al 16 novembre 2007 Come dettagliato in Tabella 2, alla data del 16/11/2007 risultano in servizio n. 519 dipendenti con contratto a tempo indeterminato (di ruolo). Restano disponibili, dunque, n. 65 posti. Di tali n. 65 posti organici vacanti, n. 5 stanno per essere coperti. Risultano, pertanto, effettivamente vacanti solo n. 60 posti. Tabella 2 Consistenza del personale di ruolo al 16 novembre 2007 Profilo Dotazione Personale in Vincitori in Vacanze organica servizio sospeso organiche Dirigente Parziale Dirigenti Dirigente di Ricerca Primo Ricercatore Ricercatore Parziale Ricercatori Dirigente Tecnologo Primo Tecnologo Tecnologo Parziale Tecnologi CTER Parziale Tecnici specializzati Funzionario Amministrativo Collaboratore Amministrativo Operatore Amministrativo Ausiliario Amministrativo Parziale Amministrativi Operatore Tecnico Ausiliario Tecnico Personale OV da equiparare Parziale altro personale Totale personale di ruolo XXXVI

37 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale Per quanto concerne il personale con contratto a tempo determinato (non di ruolo), il contingente a disposizione è di n. 58 contratti attivabili ai sensi dell'art. 36 L. n. 70/'75 e successive integrazioni e modificazioni (oneri a carico dei fondi istituzionali - 10% della dotazione organica). Allo stato attuale sono attivi n. 53 contratti; risultano, dunque, scoperti n. 5 contratti. Ai contrattisti ex art. 36 vanno aggiunti, allo stato attuale: - n. 28 dipendenti con contratto a tempo determinato per contratti "ereditati" dall'ingv all'atto della sua costituzione in quanto stipulati dai soggetti confluiti nel nuovo ente per gli effetti del Decreto legislativo n. 381/'99 (oneri a carico dei fondi istituzionali); - n. 221 dipendenti con contratto a tempo determinato ex art. 23 DPR n. 171/'91 (oneri a carico di fondi "esterni"). Complessivamente, sono in servizio (alla data del 16/11/2007): dipendenti con contratto a tempo indeterminato (di cui 48 amministrati direttamente dalla Sezione di Napoli - Osservatorio vesuviano), su una dotazione organica di complessivi n. 584 posti; dipendenti con contratto a tempo determinato (di cui 81 con oneri a carico del Bilancio dell'ente e 221 con oneri a carico di fondi esterni), per un totale di 821 unità di personale dipendente. Nell'ambito di tale consistenza organica generale, i dirigenti sono 3 (tutti di II fascia), i ricercatori sono 315 (dei quali 41 di I livello, 69 di II livello e 205 di III livello - nel computo sono ricompresi i 20 ricercatori del ruolo a esaurimento ex D.Lgs. n. 381/'99 in servizio presso la Sezione di Napoli), i tecnologi sono 134 (dei quali 9 di I livello, 26 di II livello e 99 di III livello), i tecnici specializzati (CTER) sono 210, mentre le restanti 159 unità di personale rivestono profili amministrativi o di supporto o (in 48 casi, tutti presso la Sezione di Napoli) qualifiche proprie del Comparto Università (e sono in attesa di equiparazione ai profili EPR). Al personale dipendente si aggiungono, infine, 37 incaricati di ricerca, 65 titolari di borse di studio, 44 titolari di assegni di ricerca, 14 dottorandi, 10 titolari di contratti di collaborazione UE, 4 unità di personale dipendente da altre amministrazioni in regime di comando presso l'ingv, oltre a 2 portieri di stabili, per un totale di 997 unità di personale complessivamente coinvolte nelle attività dell'ente e ripartite tra le sezioni nelle quali l'ingv si articola come segue: Tabella 3 Situazione globale personale di ruolo ripartito per sezioni (aggiornato al 16 novembre 2007). Profilo AC CNT RM1 RM2 NA-OV CT PA MI BO PI Totale Dirigente Dirigente Università Parziale Dirigenti Dirigente di Ricerca Geofisico Ordinario Primo Ricercatore Geofisico Associato Ricercatore Ricercatore Geofisico Parziale Ricercatori Dirigente Tecnologo Primo Tecnologo Tecnologo Parziale Tecnologi CTER IV CTER V CTER VI Parziale Tecnici Funzionario IV Funzionario V Collaboratore Amministrativo V Collaboratore Amministrativo VI Collaboratore Amministrativo VII Operatore Amministrativo VII Operatore Amministrativo VIII Operatore Amministrativo IX Ausiliare Amministrativo IX Parziale Amministrativi Operatore Tecnico VI Operatore Tecnico VII Operatore Tecnico VIII Ausiliario Tecnico VIII Ausiliario Tecnico IX Personale OV da equiparare Parziale altro personale Totale XXXVII

38 Piano Triennale di Attività Tabella 4 Situazione globale personale non di ruolo ripartito per sezioni (aggiornato al 16 novembre 2007). Profilo AC CNT RM1 RM2 NA-OV CT PA MI BO PI Totale Primo Ricercatore Ricercatore Parziale Ricercatori Primo Tecnologo Tecnologo Parziale Tecnologi CTER IV CTER VI Parziale Tecnici Funzionario Amministrativo V Collaboratore Amministrativo VII Operatore Amministrativo VII Operatore Amministrativo IX Parziale Amministrativi Operatore Tecnico VI Operatore Tecnico VIII Parziale altro personale Totale Tabella 5 Consistenza globale personale in servizio e non, per sezioni (aggiornato al 16 novembre 2007). Condizione AC CNT RM1 RM2 NA-OV CT PA MI BO PI Totale In servizio Comandati presso altre amministrazioni / congedo temporaneo 3/ Totale Tabella 6 Altro personale non appartenente alle categorie precedenti, per sezioni (aggiornato al 16 novembre 2007). Tipologia AC CNT RM1 RM2 NA-OV CT PA MI BO PI Totale Portieri Assegnisti Borsisti Dottorandi Co.Co.Co Incaricati di Ricerca Personale comandato c/o INGV Totale Costo del personale per tipologia al 16 novembre 2007 I costi del personale in servizio sono stati previsti, come si evince dal Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2008, nel modo che segue: Tabella 7 Costo del personale in servizio (in Euro). Costi personale in servizio 2008 XXXVIII Personale a tempo indeterminato (n. 450 unità + n. 69 unità = n. 519 unità al 16/11/2007) Emolumenti fissi Emolumenti accessori Oneri riflessi Oneri indiretti (mensa e formazione) Totale personale a tempo indeterminato

39 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale Personale a tempo determinato (n. 53 unità + n. 27 unità = n. 80 unità al 16/11/2007) Emolumenti fissi Emolumenti accessori Oneri riflessi Oneri indiretti (mensa e formazione) Totale personale a tempo determinato Totale parziale (tempo indeterminato + determinato) Maggiori oneri 2008 Per rinnovi ex lege, stabilizzazioni e assunzioni autorizzate (oneri omnicomprensivi a regime) Varie Accantonamenti 2008 per rinnovo contrattuale (oneri omnicomprensivi a regime) Totale maggiori oneri Totale generale Programmazione del fabbisogno organico Nel corso del 2008 l INGV procederà alle seguenti operazioni: Stabilizzazione di n. 13 unità di personale autorizzata con DPCM 16/11/'07 e così suddistinte: n. 4 primi ricercatori (II livello), n. 7 ricercatori (III livello), n. 1 tecnologo (III livello), n. 1 CTER (VI livello). Assunzione di n. 11 vincitori di concorso (assunzioni non autorizzate in deroga al divieto di assunzione con DPR ma possibili a valere sui fondi ordinari corrispondenti al 60% del turnover ), così suddistinte: n. 3 primi ricercatori (II livello), n. 4 ricercatori (III livello), n. 2 tecnologi (III livello), n. 1 funzionario (V livello), n. 1 CTER (VI livello - scorrimento graduatoria ancora valida). Assunzione di n. 1 unità di personale ex legge n. 68 (categorie protette) a valere sui predetti fondi ordinari corrispondenti al 60% del turnover ; in particolare: n. 1 Operatore amministrativo (IX livello). Ulteriore stabilizzazione di n. 8 unità di personale a valere sui fondi ordinari corrispondenti al 40% del turnover ), così suddistinte: n. 1 CTER (VI livello), n. 3 collaboratori amministrativi (VII livello), n. 4 operatori tecnici (VIII livello). Stabilizzazione di ulteriori n. 8 unità di personale recentemente autorizzate e finanziate ex art. 1, comma 519, legge finanziaria 2007, così suddistinte: n. 4 ricercatori (III livello), n. 1 CTER (VI livello), n. 1 collaboratore amministrativo (VII livello), n. 2 operatore tecnico (VIII livello). Assunzione di n. 4 unità di personale ex art. 1, comma 519, legge finanziaria 2007 (reclutamento ricercatori per gli EPR vigilati dal MUR); in particolare: n. 4 ricercatori (III livello). XXXIX

40 Piano Triennale di Attività Come si evince dalla tabella che segue, dopo le predette operazioni resterebbero vacanti n. 14 posti. Tabella 8 Sintesi della consistenza del personale alla luce delle stabilizzazioni previste dalla recente normativa. Profilo Dotazione organica Personale in servizio Vincitori in sospeso/ scorrimenti/ L. N. 68 (60% turnover) Stabilizzazioni ex comma 520 Ulteriori Stabilizzazioni (40% turnover) Dirigente Parz. Dirigenti Dirigente di Ricerca Primo Ricercatore Ricercatore Parz. Ricercatori Dirigente Tecnologo Primo Tecnologo Tecnologo Parz. Tecnologi CTER Parz. Tecnici specializzati Funzionario Amministrativo Collaboratore Amministrativo Operatore Amministrativo Ausiliario Amministrativo Parz. Amministrativi Operatore Tecnico Ausiliario tecnico * Personale OV da equiparare * Parz. altro personale Totale posti di ruolo Stabilizzazioni ex comma 519 Assunzioni ex comma 561 Vacanze organiche Rimodulazione * qualifiche a esaurimento: i relativi posti andranno comunque ridistribuiti tra i profili. Tabella 9 Costo del personale da assumere o in attesa di essere immesso in ruolo (in Euro). Profilo Livello Totale Costo unitario Costo 2008 Costo nel Triennio Primo Ricercatore II Ricercatore III Tecnologo III Funzionario Amm. V CTER VI Collaboratore Amm. VII Operatore tecnico VIII Operatore Amm. IX Vari Totale XL

41 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale IX. Fabbisogno Finanziario Come si è già accennato nel capitolo Obiettivi programmatici generali e risorse finanziarie disponibili, sono da prevedere per l'esercizio finanziario 2008 spese c.d. incomprimibili (gestione ordinaria centralizzata - spese fisse di funzionamento - e gestione ordinaria decentrata - funzionamento delle sezioni) per complessivi ,00, secondo la seguente ripartizione: Tabella 10 Sintesi delle uscite ordinarie (in Euro). Uscite ordinarie centralizzate 2008 Spese personale Spese Organi e Direttore Generale Spese fisse centralizzate Esigenze di Amministrazione Centrale Operazioni immobiliari Accantonamenti obbligatori Totale uscite ordinarie centralizzate Rettifica spese decentrate di personale e funzionamento Totale uscite ordinarie centralizzate Uscite ordinarie decentrate 2008 Sezioni Napoli Osservatorio Vesuviano Milano Palermo Catania Roma Roma Centro Nazionale Terremoti Bologna Pisa Totale uscite ordinarie decentrate Totale uscite ordinarie In ciascuna sezione il budget disponibile verrà a sua volta ripartito sulla base dei progetti esecutivi annuali sezionali in tre grandi aggregati di spesa: spese correnti (incluse spese per missioni, corsi di aggiornamento, studi e ricerche, organizzazione di convegni, contributi per pubblicazione articoli scientifici); spese per il mantenimento del livello tecnologico esistente; spese per l'innalzamento del livello tecnologico esistente. Le spese dell Amministrazione Centrale riguarderanno sostanzialmente attività di supporto a tutte le strutture dell'ente (adempimenti ex D.L. n. 626/'94 e indumenti di lavoro, gestione autoparco sede centrale, adempimenti doganali, attività divulgative e museali, abbonamento a riviste anche on line, biblioteca e acquisto di mezzi speciali per le attività nell'ambito del servizio di sorveglianza sismica e vulcanica). Tuttavia, va tenuto presente che le spese di personale sono state quantificate sulla base della attuale consistenza organica. Se l'evoluzione normativa consentirà all'istituto, come programmato, di saturare la pianta organica attuale entro il termine del triennio di riferimento, sarà necessario prevedere un fabbisogno finanziario ordinario incrementato delle poste di cui alla Tabella 10. Alla luce di quanto sopra è possibile rideterminare l'andamento della spesa per il personale e, di conseguenza, il fabbisogno finanziario generale secondo il prospetto di Tabella 11, che tiene conto dell'aumento fisiologico (2% delle spese ordinarie al netto di quelle per il personale) delle spese per acquisto di beni e servizi dovuto al processo inflattivo in corso. XLI

42 Piano Triennale di Attività Tabella 11 Andamento atteso dell aumento della spesa per il personale nel prossimo triennio (in Euro). Anno Maggiori oneri per il personale Maggiori oneri funzionamento Spese ordinarie consolidate Fabbisogno totale XLII

43 Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale X. Metodologie adottate per la valutazione delle attività di ricerca La valutazione della attività dell INGV presenta aspetti di particolare complessità. Infatti, in virtù della sua stessa natura di ente di ricerca e allo stesso tempo fornitore di servizi, l INGV svolge un attività estremamente diversificata e difficilmente riconducibile ai parametri di produttività scientifica normalmente utilizzati nel mondo della ricerca. L INGV svolge, infatti, come suo compito istituzionale primario un intensa attività di monitoraggio e prevenzione di diversi fenomeni naturali potenzialmente avversi. Tale attività si affianca a numerose attività di ricerca e sperimentazione di punta, in molti casi stimolandole e motivandole. L attività di monitoraggio e prevenzione, che si svolge in piena sintonia con gli organi di Protezione Civile nazionali e regionali, ha ricevuto forte impulso proprio nel 2004 con la revisione e la sostanziale rivalutazione della Convenzione tra INGV e Dipartimento della Protezione Civile. In aggiunta, dal 2001, anno di avvio del nuovo INGV, la sorveglianza riguarda non solo l attività sismica ma anche l attività dei vulcani e numerosi rischi ambientali, a cui nel 2004 si è aggiunto il gas-hazard (rischi dovuti a massicce emissioni spontanee di anidride carbonica). L INGV sta inoltre partecipando a recenti iniziative a scala internazionale per il monitoraggio e lo early warning dei maremoti. Sia le attività di ricerca che quelle di sorveglianza trovano uno sbocco verso le Istituzioni e la Società attraverso i numerosi programmi di disseminazione delle informazioni predisposti dall ente. Tra il 2004 e il 2005 sono giunte a maturazione diverse iniziative editoriali finalizzate esplicitamente alla divulgazione, e l INGV ha rafforzato la propria presenza nei principali meeting scientifici e nelle iniziative di divulgazione coordinate dal MUR. Una menzione a parte merita il sito internet dell INGV, inaugurato nell autunno del 2007 dopo una lunga fase di profonda e meditata ristrutturazione. Il nuovo sito web, che è stato trasformato in portale, è stato pensato per venire sempre meglio incontro all evoluzione della domanda di sapere da parte di ricercatori, rappresentanti delle istituzioni, professionisti e semplici cittadini. Ciò premesso, si ricorda che l ordinamento dell INGV prevede comunque un complesso sistema di controllo e di valutazione di tutte le attività istituzionali. In particolare, il regolamento che ha accompagnato l avvio dell INGV prevedeva quattro organi di controllo, che sono stati insediati nel 2001 e hanno operato regolarmente fino al 2006 (si vedano in proposito i volumi precedenti di questa collana delle Monografie Istituzionali). Nell autunno del 2006 l applicazione di una serie di misure di contenimento della spesa pubblica di cui alla legge c.d. Bersani (si veda il Capitolo II di questa Introduzione) ha portato ad una riorganizzazione e razionalizzazione degli organi di controllo, che si sono ridotti nel numero totale (da 4 a 3) e nel numero dei componenti. Il nuovo assetto prevede (si veda il Capitolo III per la composizione di dettaglio di tali organi): il Collegio dei Revisori dei Conti (invariato); il Comitato di Consulenza Scientifica (modificato nella composizione con efficacia 1/1/ 07); il Collegio Unico di Valutazione Scientifica e Controllo Strategico (derivante dall accorpamento del Comitato Interno di Valutazione e del Servizio di Valutazione e Controllo Strategico con efficacia 1/1/ 07). Gli organi di controllo dell INGV svolgono i propri compiti con regolarità. I risultati della loro attività, sotto forma di rapporti e verbali, vengono divulgati all interno dell INGV. Di tale attività sono tenuti costantemente informati gli Organi vigilanti, presso i quali sono depositati tutti i rapporti e verbali delle riunioni dei Comitati sopra citati, secondo le procedure previste dalle norme in vigore. In particolare: per quanto riguarda la valutazione dell attività di ricerca, il 16 e 17 luglio 2007 si è svolta la riunione di insediamento del Collegio Unico di Valutazione Scientifica e Controllo Strategico, che ha esaminato i Rapporti di attività per il 2005 e il 2006; per quanto riguarda l attività del Comitato di Consulenza Scientifica, in data 24/4/2007 è stato trasmesso al Presidente dell INGV il Verbale 02/2007 relativo al parere di detto Comitato sul documento Rapporto sull Attività Scientifica 2006 predisposto dall ente nei primi mesi del Infine, si ricorda che nel 2004 l INGV ha aderito al nuovo sistema per la valutazione scientifica delle università e degli enti di ricerca introdotto dal MUR nel maggio 2003 con la presentazione delle Linee Guida per la Valutazione della Ricerca. Seguendo tali linee, nel corso del 2004 l INGV ha selezionato circa 150 prodotti di ricerca relativi al triennio e suddivisi secondo le diverse tipologie identificate dal Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca (CIVR). Le valutazioni finali espresse dal CIVR sono tate rese pubbliche il 26 gennaio 2006 (i relativi materiali sono disponibili presso il sito web del CIVR: L INGV è stato valutato all interno dell Area 04 Scienze della Terra, nella categoria Mega-strutture a cui appartiene insieme al CNR. La valutazione ha avuto due aspetti principali: un rating numerico basato su diversi parametri derivati dai 150 prodotti di ricerca menzionati in precedenza (pari a 0,82 per l INGV, che si è così collocato al primo posto). Oltre l 87% dei prodotti si è qualificato nella fasce di merito Eccellente e Buono, un risultato sorprendentemente buono anche rispetto alle maggiori strutture di ricerca nazionali; una valutazione complessiva contenuta nel Commento alla Relazione di autovalutazione presentata dall Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) (Allegato 1.10 alla Relazione Generale). Si riportano qui di seguito i punti di forza e i punti di debolezza evidenziati nelle conclusioni di quest ultima relazione. Nel prendere atto del giudizio del CIVR si consideri però che la valutazione ha riguardato il triennio , un XLIII

44 Piano Triennale di Attività periodo durante il quale l INGV ha progressivamente posto le proprie basi di operatività. Punti di forza: buon livello di qualità della produzione scientifica, buon grado di internazionalizzazione dei programmi di ricerca, discreta capacità di attrarre risorse esterne. Punti di debolezza: scarsa interazione con il mondo produttivo, insufficiente impegno nell attività di formazione, integrazione non ottimale fra le varie sezioni dell Istituto. XLIV

45 Obiettivi da conseguire nel Triennio

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47 Obiettivi da conseguire nel Triennio Introduzione L Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è uno dei centri di ricerca più grandi del mondo nei settori della Geofisica, Geochimica e Vulcanologia. Il suo obiettivo principale è l aumento della conoscenza dei fenomeni naturali che costituiscono, nel loro insieme, la dinamica del nostro pianeta. Ovviamente, proprio in funzione di questo obiettivo, l Istituto è fortemente e naturalmente coinvolto in tutte le attività che presuppongono un utilizzo immediato e pratico delle conoscenze via via acquisite. Per questo motivo convivono quindi all interno dell INGV, complementandosi a vicenda, sia progetti scientifici di ampio raggio volti al miglioramento delle conoscenze ed allo sviluppo della scienza, che potremmo definire di ricerca pura, sia progetti più applicativi volti all utilizzo immediato dei dati che vengono acquisiti per risolvere specifici problemi di carattere ambientale e industriale, che ci sembra lecito definire di ricerca applicata. Le risorse materiali ed umane coinvolte nello sviluppare in modo parallelo ed armonico queste due anime non sono necessariamente equipartite perché spesso, per valorizzare ed applicare i risultati della ricerca, è necessario uno sforzo organizzativo e tecnologico molto elevato. Per tutte queste ragioni già dalla fine del 2003 le attività dell Istituto sono state riorganizzate secondo cinque Obiettivi Generali, ciascuno dei quali viene perseguito attraverso un rapporto variabile tra ricerca pura e ricerca applicata (si veda anche il capitolo IV della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo Piano Triennale). Ad esempio gli Obiettivi Generali 1, 4 e 5 sono fortemente caratterizzati da un elevato contenuto di ricerca immediatamente fruibile e quindi fortemente applicata, mentre al contrario l Obiettivo Generale 3 ha una forte caratterizzazione di ricerca non immediatamente fruibile e quindi non applicata. L Obiettivo Generale 2, all interno del quale vengono sviluppati i laboratori e le tecniche di analisi, ha invece una funzione di raccordo tra questi due mondi. All interno degli Obiettivi Generali il diverso rapporto tra ricerca puraericerca applicataèanalogamente riscontrabile nella individuazione di Obiettivi Specifici, alcuni dei quali sono stati identificati come Temi Trasversali Coordinati (TTC) proprio a sottolineare la loro importanza come temi sviluppati alla scala di tutto l ente, in contrapposizione con le ricerche di carattere teorico che vengono svolte da piccoli gruppi di punta (si veda in proposito il capitolo VI della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo Piano Triennale). In altre parole, gli Obiettivi Specifici identificati come TTC hanno maggiore valenza nell orientamento dei risultati alla fruibilità da parte del mondo civile e produttivo, mentre gli altri Obiettivi Specifici non trasversali all ente hanno un orientamento che punta al conseguimento di avanzamenti scientifici significativi in settori disciplinari molto specialistici, in aperta competizione con le altre realtà della ricerca internazionale - e talora anche con altri gruppi dello stesso INGV sia per quanto attiene ai risultati che per l accesso ai finanziamenti. Èaltresì ovvio che gli uni non sono separabili dagli altri, perché non ci può essere sviluppo tecnologico e applicativo senza avanzamento scientifico, e che le risorse spese per gli uni hanno ovvie ricadute sugli altri. Queste ed altre caratteristiche e particolarità dell INGV comportano che le normali procedure di valutazione degli Istituti di ricerca, basate essenzialmente sulla stima della produzione scientifica in termini di numero e valore delle pubblicazioni per ricercatore, non siano facilmente applicabili allo schema organizzativo che l Istituto si è dato a partire dal 2004 e fino al presente Piano Triennale. Questo in primo luogo perché l INGV effettua il monitoraggio sismologico, vulcanologico, geofisico e geochimico del territorio nazionale; un territorio che include, come è ben noto, diversi vulcani attivi e numerose zone sismicamente attive. La valenza scientifica di questa attività, che dettagliato dalle tabelle che seguono è indirizzata mediante diversi Temi Trasversali Coordinati, risiede essenzialmente nella produzione continua di dati osservativi, che diventano successivamente oggetto di analisi da parte di tutta la comunità scientifica, INGV e extra-ingv. Ma l importanza di questa attività in termini sociali non è sicuramente rapportabile al numero di pubblicazioni prodotte, né può essere mai adeguatamente rappresentata da esse. Due esempi eclatanti di questa particolarità dell INGV sono rappresentati dalla sorveglianza geofisica del territorioedalle consulenze di alto profilo ad organi governativi e a pubbliche amministrazioni.per quanto riguarda la sorveglianza basterà ricordare le diverse turnazioni h24 svolte dal personale scientifico, che in numerose sezioni dell INGV forniscono alla Protezione Civile preziose informazioni in tempo reale sui processi geodinamici in atto in Italia e nei mari e territori circostanti. Le informazioni sono basate sulla strumentazione più avanzata e su analisi svolte con le migliori metodologie attualmente disponibili, con un notevole impegno finanziario e umano quantificabile in oltre la metà di tutte le risorse materiali dell INGV e in quasi il 40% di quelle umane. Per quanto riguarda poi le consulenzeagli organi governativi e alle pubbliche amministrazioni, si può ricordare il fondamentale ruolo che l INGV svolge ormai da molti anni nel campo della protezione dei cittadini dal rischio sismico, dal rischio vulcanico e da quello ambientale. Questo ruolo viene svolto attraverso pareri in merito alle azioni sociali da intraprendere nelle emergenze si pensi ad esempio al possibile impatto delle eruzioni dell Etna sul traffico aereo - nonché attraverso la produzione di elaborati da utilizzare come base per le formulazioni legislative tra i quali spicca la Mappa di Pericolosità sismica completata nel quadro dell Ordinanza PCM 3519 del 28 aprile 2006 relativa alla Mappa di Pericolosità Sismica di Riferimento per il Territorio Nazionale. Complessivamente queste attività impegnano oltre il 30% delle risorse umane dell INGV. 3

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49 Tabelle di sintesi

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51 Obiettivi da conseguire nel Triennio Tabelle riepilogative degli Obiettivi Generali e Obiettivi Specifici Le tabelle che seguono riassumono tutti gli Obiettivi Generali e gli Obiettivi Specifici presentati nel Piano Triennale Lo schema adottato è quello già utilizzato per tutti i Piani Triennali a partire da quello relativo al triennio Le tabelle offrono inoltre il dettaglio di come le diverse attività sono raggruppate nei Temi Trasversali Coordinati (TTC, descritti in dettaglio nel Capitolo VI della sezione Presentazione e Inquadramento di questo volume) e dei Progetti e Convenzioni a finanziamento esclusivamente o prevalentemente esterno che contribuiscono a ogni obiettivo. Segue una breve descrizione delle diverse voci che compongono le tabelle. Tanto gli Obiettivi Generali quanto gli Obiettivi Specifici sono descritti seguendo la stessa numerazione utilizzata altrove in questo documento. Si noti che tale numerazione ha subito leggere modifiche rispetto a quella utilizzata per il Piano Triennale Queste modifiche sono dovute in parte alla necessità di integrare al meglio nel Piano stesso i nuovi Temi Trasversali Coordinati, e in parte alla istituzione di nuove attività, in genere a seguito della crescita di settori disciplinari e di attività già esistenti. Le modifiche sono sintetizzate nella colonna Note delle Tabelle stesse. Si noti che le stime esposte includono esclusivamente i mesi/persona impegnati su attività strettamente istituzionali, ovvero condotte solo con finanziamenti ordinari come il cosiddetto Fondone concesso dal MUR e il finanziamento concesso dal Dipartimento della Protezione Civile sotto la voce Attività di Monitoraggio e Sorveglianza. La natura e composizione di tali fondi è dettagliata nel Capitolo VII della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo volume. L impegno in mesi/persona relativo a Progetti e Convenzioni è invece presentato in dettaglio in una successiva tabella. In fondo alle tabelle riepilogative dei cinque Obiettivi Generali è stata introdotta una tabella che riassume l impegno delle diverse sezioni in attività di amministrazione e supporto alla ricerca. Segue uno schema riassuntivo dell impegno delle diverse sezioni dell INGV sui diversi Obiettivi Generali e su Progetti e Convenzioni, espresso in mesi/persona. Si noti che le tabelle sono aggiornate al quadro del personale disponbile alla data del 16 novembre Data l'elevata dinamica che caratterizza l'ingv, le tabelle rappresentano un elemento di previsione che sarà necessariamente soggetto ad aggiornamenti nel corso dell'anno. Segue una descrizione dettagliata dei diversi campi in cui si articolano le Tabelle. Identificativo numerico e denominazione dell Obiettivo Specifico. Si tratta di un codice numerico di due cifre e di una denominazione che identificano univocamente la specifica attività in tutti i documenti di programmazione, indirizzo e rendicontazione dell INGV. L eventuale specifica TTC indica se il corrispondente Obiettivo Specifico è considerato uno dei Temi Trasversali Coordinati (TTC) varati dall INGV nel 2004 e successivamente aggiornati periodicamente (si veda il Capitolo VI della sezione Presentazione e Inquadramento di questo volume per ulteriori dettagli). Sezioni INGV coinvolte. Molti dei temi trattati sono caratterizzati da una forte interdisciplinarietà e trasversalità rispetto alle competenze presenti nell INGV. Per questa ragione, in quasi tutte le attività previste sono coinvolte più sezioni dell INGV. Analogamente, quasi tutte le sezioni sono coinvolte in attività svolte a scala nazionale, come ad esempio il monitoraggio dei terremoti e lo studio della pericolosità sismica. In queste colonne è riportato sezione per sezione il totale di mesi/persona allocato per ogni specifica attività, sulla base di 12 mesi per anno/persona. L impegno si riferisce al primo anno del triennio considerato (2008). Si consideri che nel calcolo totale dei mesi/persona sono stati considerati solo i ricercatori, i tecnologi e il personale tecnico direttamente coinvolto nelle attività descritte. Resta quindi escluso da questo computo il personale che svolge attività amministrative in senso stretto, il cui impegno è riassunto sezione per sezione in una tabella riepilogativa posta in fondo alle tabelle relative ai cinque Obiettivi Generali. Sezioni: AC, Amministrazione Centrale; BO, Bologna; CNT, Centro Nazionale Terremoti; CT, Catania; MI, Milano; NA, Napoli- Osservatorio Vesuviano; PA, Palermo; PI, Pisa; RM1, Roma 1; RM2, Roma 2. Totale mesi/persona (totale). Totale dell impegno delle singole strutture INGV coinvolte nel dato Obiettivo Specifico per il primo anno del triennio considerato in questo Piano Triennale (2008). Note. Il campo riassume le modifiche - di numerazione, nomenclatura o struttura delle tabelle intervenute rispetto al Piano Triennale Progetti. Elenco dei Progetti o Convenzioni che forniscono risorse finanziarie e materiali per il completamento delle attività descritte sotto ogni Obiettivo Specifico, e che di conseguenza afferiscono a quell Obiettivo Specifico anche dal punto di vista culturale e organizzativo. La numerazione di Progetti e Convenzioni segue quella adottata nella relativa banca-dati implementata presso l Amministrazione Centrale dell INGV e accessibile via web (ma solo dall interno della struttura). Si noti che i progetti sono suddivisi in Unità di Ricerca, identificate come unità organizzative e operative elementari. Progetti e Convenzioni sono descritti in maggior dettaglio in una successiva tabella. Breve descrizione. Descrizione dell Obiettivo Specifico desunta dal Decreto n. 486 del 05/11/07 Aggiornamento della rete scientifica ( Per ulteriori dettagli si veda il Capitolo VI della sezione Presentazione e Inquadramento di questo volume. 7

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53 Breve descrizione Obiettivo Generale 1: Sviluppo dei sistemi di osservazione Obiettivo Specifico AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale m/p Note Progetti 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 0,0 9,0 537,0 101,5 35,0 34,0 0,0 0,0 19,0 3,0 738,5 OS invariato [28] UR1 [244] UR1 [268] UR2 [280] UR1 [280] UR3 [312] UR10 [351] UR1 La sorveglianza sismologica è uno dei temi primari dell'attività dell'ingv. Con questo TTC si realizza il coordinamento di tutti gli sviluppi che queste attività avranno nel prossimo triennio, tra cui la rete sismica nazionale, la rete sismica mediterranea e tutte le relative sale di sorveglianza Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive (TTC) 0,0 0,0 1,0 32,0 0,0 11,0 196,0 0,0 19,0 0,0 259,0 OS invariato [28] UR7 [37] UR1 [312] UR20 [356] UR10 Il TTC coordina lo sviluppo di reti permanenti per la misura dei parametri geochimici legati alle fenomenologie pre-, sin- e posteruttive. Cura l'installazione delle reti di sorveglianza e l'integrazione dei dati nelle sale di monitoraggio per i vulcani attivi italiani. Armonizza inoltre il monitoraggio per tutti i vulcani italiani Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive (TTC) 0,0 6,0 4,0 124,0 0,0 130,0 0,0 0,0 0,0 0,0 264,0 OS invariato [28] UR2 [357] UR10 Il TTC cura l'omogeneizzazione e lo sviluppo organico delle reti GPS, tiltmetriche, EDM e di livellazione esistenti sui vulcani italiani, armonizzando la qualità del monitoraggio. Promuove inoltre lo sviluppo e la razionalizzazione del controllo dei vulcani tramite interferometria satellitare Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive (TTC) 0,0 0,0 2,0 125,5 0,0 81,0 0,0 0,0 2,5 0,0 211,0 OS invariato [28] UR2 [36] UR10 [194] UR10 [244] UR1 [307] UR10 [335] UR10 [335] UR20 [335] UR30 Questo TTC garantisce che le reti di monitoraggio esistenti sui vulcani italiani siano armonizzate e portate allo standard della RSN (predominanza di stazioni digitali a tre componenti a larga banda). Inoltre coordina gli interventi (mediante stazioni mobili) e le analisi da effettuare da parte delle diverse sezioni dell'ingv in caso di riattivazione delle dinamiche eruttive Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani (TTC) 0,0 0,0 0,0 109,5 0,0 75,0 0,0 3,0 0,0 0,0 187,5 OS invariato [28] UR6 [37] UR1 [312] UR10 [329] UR10 [334] UR10 Questo TTC coordina le attività di monitoraggio e ricerca applicata alla definizione dello stato dei sistemi vulcanici attivi, basandosi su dati raccolti da reti e tecniche multiparametriche di monitoraggio vulcanologico e da campagne periodiche di misure dirette eseguite sui vulcani attivi, nonché su dati analitici prodotti dai laboratori chimici e fisici. Il TTC coordina l'analisi dei dati raccolti in occasione di eventi eruttivi Osservazioni di geomagnetismo 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 93,0 93,0 OS invariato 1.7. Osservazioni di alta e media atmosfera 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 13,0 65,0 78,0 OS invariato [85] UR10 [85] UR20 [85] UR30 [85] UR40 [85] UR50 [213] UR10 [280] UR10 [323] UR10 [350] UR10 All'interno di questo OS vengono curate la gestione della strumentazione di registrazione delle variazioni del campo magnetico, l'effettuazione delle misure assolute e la preparazione e validazione dei risultati, per gli osservatori geomagnetici di L'Aquila, Castello Tesino (TN), Gibilmanna (PA) e Stazione Mario Zuccchelli (SMZ) in Antartide. Ricadono in questo OS anche le osservazioni per la ripetizione presso i caposaldi della rete magnetica italiana. All'interno di questo OS viene curata la gestione degli osservatori ionosferici di Roma, Gibilmanna (PA) e Stazione Mario Zucchelli (SMZ) in Antartide, che utilizzano sistemi radar in alta frequenza (HF) realizzati dall'ingv o ionosonde commerciali. Viene curata inoltre la sperimentazione del monitoraggio delle scintillazioni ionosferiche in regioni polari presso Ny-Alesund (Svalbard) e SMZ (Antartide).

54 Breve descrizione Questo OS cura l'esecuzione di indagini sistematiche per cartografia magnetica ad alta risoluzione spaziale con rilevamento sia da terra sia da elicottero, anche in campo archeologico. Cura inoltre il rilevamento di parametri elettromagnetici di interesse ambientale e gli osservatori multiparametrici derivati da progetti EC e successivi per acquisizione di dati geofisici e oceanografici integrati. Questo TTC coordina lo sviluppo di una rete permanente di stazioni GPS finalizzata ad aumentare le conoscenze relative alla cinematica e tettonica attiva della penisola. Armonizza le diverse iniziative in corso nelle sezioni dell'ingv, sia dal punto di vista della configurazione e tecnologia delle rete stessa che dal punto di vista delle tecniche di analisi e della costituzione di una banca dati unificata. Le tecnologie di Telerilevamento aereo, satellitare e prossimale rappresentano da alcuni decenni insostituibili strumenti per lo studio e la sorveglianza di aree sismogenetiche e zone vulcaniche. Questo TTC promuove l'interazione tra ricercatori e tecnologi che utilizzano tecniche simili in aree geografiche e per scopi scientifici anche molto diversi. (continua Obiettivo Generale 1) Obiettivo Specifico AC BO CNT CT 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 132,0 132,0 OS invariato MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale m/p Note Progetti [28] UR3 [28] UR8 [35] UR2 [35] UR10 [68] UR1 [115] UR10 [172] UR1 [172] UR2 [214] UR10 [274] UR1 [352] UR1 [353] UR10 [355] UR Rete GPS nazionale (TTC) 0,0 10,0 161,0 28,0 0,0 15,0 0,0 0,0 3,0 0,0 217,0 OS invariato [28] UR Telerilevamento (TTC) 0,0 9,0 46,0 28,0 0,0 13,0 6,0 1,0 18,0 0,0 121,0 OS invariato [28] UR9 [37] UR1 [39] UR2 [39] UR1 [329] UR10 [347] UR10 [357] UR10 Totale Obiettivo Generale 1 0,0 34,0 751,0 548,5 35,0 359,0 202,0 4,0 74,5 293,0 2301,0

55 Breve descrizione Obiettivo Generale 2: Attività sperimentali e Laboratori Obiettivo Specifico AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale m/p Note Progetti 2.1. Laboratorio per le reti informatiche, GRID e calcolo avanzato (TTC) 0,0 1,0 64,0 16,0 19,0 17,0 6,0 3,0 25,0 2,0 153,0 OS invariato [311] UR10 Il monitoraggio dell'attività sismica e vulcanica richiede un forte sviluppo di sistemi di calcolo veloce e/o in tempo reale. Questo TTC ha come obiettivo il completamento della rete di linee di connessione numerica e trasmissione satellitare per l'acquisizione dei dati sismologici in aree sismogenetiche e vulcaniche. Tale rete permetterà l'interconnessione tra le sezioni INGV, che potranno condividere le risorse di osservazione e calcolo e gli strumenti informatici che verranno sviluppati Laboratorio di paleomagnetismo 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 41,0 41,0 OS invariato [28] UR11 [266] UR1 [338] UR10 Il laboratorio sviluppa strumentazione e tecnologie per il campionamento di rocce e altri materiali sia naturali che sintetici e per la misura e l'analisi delle loro proprietà magnetiche. Le misure svolte hanno applicazioni in numerosi campi delle Scienze della Terra, dalla geodinamica alla climatologia all'inquinamento ambientale Laboratori di chimica e fisica delle rocce (TTC) 0,0 2,0 0,0 19,0 0,0 29,0 5,0 11,0 34,0 0,0 100,0 OS invariato [28] UR10 [280] UR6 [338] UR10 I laboratori di chimica e fisica delle rocce svolgono ricerche metodologiche, producono sviluppi tecnologici e forniscono il supporto analitico e sperimentale alle attività di monitoraggio ed alle ricerche geofisiche e vulcanologiche. Le misure e gli esperimenti sono utilizzati per la formulazione di modelli fisico-matematici e per la descrizione quantitativa dei processi sismogenetici e dei processi magmatici. I dati raccolti contribuiscono alla definizione dello stato di attività dei vulcani, degli scenari eruttivi ed alla valutazione della pericolosità Laboratori di geochimica dei fluidi (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 11,0 129,0 0,0 6,0 0,0 146,0 OS invariato [31] UR1 [99] UR10 [141] UR1 Il compito primario di questo TTC è l'armonizzazione dell'attività dei quattro poli tecnologici attivi nel settore della geochimica dei fluidi all'interno dell'ingv, con lo specifico obiettivo di razionalizzare l'acquisizione di nuova strumentazione e il funzionamento dei laboratori stessi Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini 0,0 0,0 30,0 0,0 0,0 4,0 0,0 0,0 0,0 0,0 34,0 Ex-2.5 "Laboratorio per la rete sismica sottomarina" [172] UR1 [172] UR2 [268] UR5 [268] UR8 I sistemi osservativi multidisciplinari sottomarini completano la rete geofisica di monitoraggio del territorio. In questo OS vengono sviluppati prototipi (uno è attualmente in funzione in Sicilia Orientale) e viene sviluppata la tecnologia per l'adattamento all'ambiente marino di sensori realizzati per osservazioni in terra. Vengono inoltre sviluppate iniziative per estendere a mare le reti di monitoraggio permanente. 2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive (TTC) 0,0 0,0 0,0 64,5 0,0 29,0 0,0 0,0 0,0 39,0 132,5 OS invariato [269] UR1 [270] UR1 [280] UR10 [312] UR30 [339] UR10 [353] UR10 Questo TTC nasce per coordinare le attività di osservazione dei segnali gravimetrici, magnetici ed elettromagnetici in aree attive. Le relative tecniche di osservazione e analisi, di grande rilevanza e largamente applicate anche in altri ambiti internazionali, vengono messe in atto in maniera coordinata alla scala nazionale dell'ingv grazie a questo TTC. Totale Obiettivo Generale 2 0,0 3,0 94,0 99,5 19,0 90,0 140,0 14,0 65,0 82,0 606,5

56 Breve descrizione Obiettivo Generale 3: Studiare e capire il sistema Terra Obiettivo Specifico AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale m/p Note Progetti 3.1. Fisica dei terremoti 0,0 2,0 23,0 20,0 0,0 23,0 0,0 0,0 84,5 7,0 159,5 OS invariato 3.2. Tettonica attiva 0,0 12,0 48,0 22,0 4,0 29,0 21,0 2,0 123,5 4,0 265,5 OS invariato 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 0,0 21,0 46,0 0,0 13,0 21,0 0,0 0,0 73,0 9,0 183,0 OS invariato 3.4. Geomagnetismo 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 30,0 30,0 OS invariato [38] UR10 [38] UR20 [275] UR10 [279] UR1 [280] UR6 [318] UR10 [340] UR10 [28] UR12 [28] UR14 [94] UR1 [187] UR1 [191] UR1 [191] UR2 [274] UR1 [318] UR10 [339] UR10 [339] UR20 [28] UR12 [28] UR13 [36] UR10 [85] UR10 [85] UR20 [85] UR30 [85] UR40 [85] UR50 [94] UR1 [213] UR10 [268] UR7 [315] UR10 [339] UR20 [85] UR10 [85] UR20 [85] UR30 [85] UR40 [85] UR50 [213] UR10 L'OS ha come tema centrale il processo sismogenetico. Le applicazioni riguardano la meccanica della sorgente sismica in tutti i suoi aspetti spaziali, geometrici e dinamici includendo la caratterizzazione del tensore momento dei sismi vulcanici (Vulcanotettonici, tremore e terremoti a bassa frequenza). L'OS si occupa inoltre dell'analisi statistica della sismicità, della quantificazione dell'energia, dello studio delle interazioni tra faglie, dello studio del campo d'onda (arrays). La ricerca include la propagazione in strutture eterogenee (scattering elastico), con attenzione alle variazioni temporali dei parametri di propagazione associate a variazioni del campo di sforzo (velocità, attenuazione "splitting" delle onde di taglio). Questo OS fortemente pluridisciplinare promuove tutte le ricerche finalizzate a comprendere e quantificare la tettonica attiva. Include ricerche sulla deformazione crostale da dati di geodesia spaziale, dati di stress-in-situ, osservazioni sulle caratteristiche dei fluidi crostali e osservazioni dirette di terreno. Attraverso queste ricerche, le osservazioni paleosismologiche e la quantificazione della deformazione crostale fornisce dati di ingresso essenziali per le analisi di pericolosità sismica. Questo OS affronta lo studio delle proprietà e della dinamica dell'interno terrestre attraverso la modellazione numerica e l'analisi della propagazione di onde sismiche e delle caratteristiche reologiche. Le ricerche, che coinvolgono numerosi settori disciplinari, vengono svolte a scala globale, continentale, regionale e locale, potendo così esplorare aspetti diversi e progressivamente più dettagliati della struttura terrestre. Le ricerche svolte in questo OS affrontano i problemi connessi con l'origine ed evoluzione del campo magnetico su diverse scale spaziotemporali. I temi portanti sono indirizzati a risolvere i fondamentali quesiti sulla dinamica che nel nucleo fluido genera il campo e sullo studio delle anomalie magnetiche, che consentono di indagare le strutture crostali e la loro evoluzione Geologia e storia dei sistemi vulcanici 0,0 25,0 0,0 27,0 0,0 86,0 0,0 12,0 4,0 0,0 154,0 OS invariato [280] UR4 [338] UR10 La raccolta dei dati sull'attività storica dei vulcani italiani è un campo di interesse sia per l'applicazione alla vulnerabilità che per la definizione di particolari comportamenti eruttivi caratteristici di ogni vulcano. Questo OS cura lo sviluppo di approfondimenti su questi aspetti per tutti i vulcani italiani e la preparazione di banche dati.

57 Breve descrizione (continua Obiettivo Generale 3) Obiettivo Specifico AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale m/p Note Progetti 3.6. Fisica del vulcanismo 0,0 10,0 0,0 41,0 0,0 102,0 0,0 19,0 9,0 9,0 190,0 OS invariato [28] UR13 [28] UR15 [38] UR10 [38] UR20 [280] UR4 La comprensione della fisica dei processi eruttivi presuppone lo sviluppo di modelli dinamici basati su equazioni fondamentali e la loro verifica sperimentale. Questo OS affronta la fisica del vulcanismo studiando gli equilibri liquido-solido-gas nei magmi, i sistemi idrotermali, la termodinamica dei magmi, le proprietà dei condotti di risalita nonché la dinamica della dispersione e ricaduta della cenere vulcanica, delle colate laviche, dei flussi piroclastici e dei collassi delle colonne vulcaniche Dinamica del clima e dell'oceano 0,0 16,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,5 0,0 17,5 OS invariato 3.8. Geofisica per l'ambiente 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,5 41,0 42,5 OS invariato 3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 45,5 45,5 OS invariato [54] UR1 [56] UR1 [58] UR1 [59] UR1 [60] UR1 [61] UR1 [63] UR1 [252] UR1 [313] UR10 [316] UR10 [317] UR10 [320] UR10 [346] UR10 [68] UR1 [227] UR1 [266] UR1 [280] UR9 [337] UR10 [338] UR10 [350] UR10 [69] UR1 [69] UR2 [323] UR10 [350] UR10 Questo OS affronta lo studio delle interazioni fra atmosfera ed oceano, consentendo di affrontare i temi della variabilità dinamica del clima a scale annuali ed interannuali. Si tratta di un tema oggi dominante nelle applicazioni della climatologia alla conoscenza dell'evoluzione del clima, così come tale evoluzione viene percepita sia nell'ambito scientifico che a livello di opinione pubblica. Lo studio del cambiamento climatico globale non può prescindere da una accurata conoscenza del clima in epoche passate, un tema affrontato dall'ingv con indagini glaciologiche e magnetiche in particolare in Antartide. Lo studio dell'inquinamento, la detezione di fusti tossici e la riqualificazione delle aree inquinate vengono affrontate in questo OS con tecniche di indagine geofisiche integrate. Questo OS affronta tutti quei temi che rientrano nella migliore comprensione delle relazioni Sole-Terra. Le ricerche sono finalizzate sia ad una migliore conoscenza dell'ambiente elettromagnetico terrestre, sia a valutare le conseguenze economico-sociali che possono derivare da forti perturbazioni magneto-ionosferiche nell'ambito del cosiddetto "space weather" Sismologia storica e archeosismologia 0,0 45,0 116,0 0,0 12,5 8,0 0,0 0,0 8,5 12,0 202,0 OS invariato Le ricerche svolte in questo OS mirano ad approfondire le conoscenze sulla distribuzione spazio-temporale e sugli effetti che i terremoti del passato hanno avuto sul territorio. Gli elementi innovativi e peculiari di questo OS risiedono nella forte componente multidisciplinare che ne caratterizza tutte le attività, sviluppate attraverso l'apporto specifico di competenze in campo storico, archeologico, geologico e sismologico. Totale Obiettivo Generale 3 0,0 131,0 233,0 110,0 29,5 269,0 21,0 33,0 305,5 157,5 1289,5

58 Breve descrizione Obiettivo Generale 4: Comprendere e affrontare i rischi naturali Obiettivo Specifico AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale m/p Note Progetti 4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 3,0 0,0 0,0 4,5 24,0 17,0 0,0 0,0 148,0 0,0 196,5 OS invariato [206] UR1 [206] UR20 [268] UR1 [326] UR10 Questo OS sviluppa gli aspetti metodologici globalmente riferibili al settore internazionalmente conosciuto come "engineering seismology". In particolare cura gli aspetti di interesse specifico per l'ingegneria sismica, quali ad esempio le relazioni di attenuazione di parametri strumentali del moto del suolo e le metodologie di valutazione della risposta locale Scenari e mappe di pericolosità sismica (TTC) 0,0 9,0 2,0 4,5 79,0 12,0 0,0 0,0 44,0 6,0 156,5 Ex-4.2 "Scenari e mappe di pericolosità sismica e danno": TTC di nuova istituzione [28] UR1 [280] UR5 [280] UR2 [326] UR10 In questo TTC vengono sviluppati gli aspetti applicativi delle metodologie trattate nell'os "Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica", e in particolare tutte le applicazioni di valutazione della pericolosità sismica a casi concreti, sia a scala di scenario che a scala regionale/nazionale. Ricadono in questo TTC le attività di consulenza per la valutazione della pericolosità sismica a favore di diversi soggetti istituzionali, come pure quelle relative alla generazione di mappe di scuotimento in tempo quasi-reale Scenari di pericolosità vulcanica (TTC) 0,0 31,0 0,0 15,5 0,0 53,0 9,0 18,0 9,0 0,0 135,5 OS invariato [28] UR6 [194] UR10 [280] UR4 [307] UR10 [335] UR10 [335] UR20 [335] UR30 [356] UR10 La stima della pericolosità vulcanica si basa sull'integrazione di conoscenze osservative e sperimentali con modelli fisico-matematici che descrivono la dinamica dei processi pre-, sin-, e post-eruttivi pericolosi. Obiettivo del presente TTC è la definizione di scenari di pericolosità vulcanica per fornire stime quantitative dell'evoluzione spazio-temporale dei principali fenomeni pericolosi nei vulcani attivi italiani. Ricadono in questo OS attività di consulenza relativa ai vulcani attivi italiani a favore di diversi soggetti istituzionali Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 23,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,0 0,0 27,0 Ex-4.4 "Scenari di rischio ambientale" [65] UR1 [87] UR1 [88] UR10 [89] UR10 [95] UR1 [255] UR1 [308] UR10 [309] UR10 [313] UR10 [314] UR10 [317] UR10 [324] UR10 [341] UR10 [342] UR10 [347] UR10 Lo sviluppo delle attività in campo ambientale ha portato l'ingv a impegnarsi anche nel complesso campo dei rischi provenienti da fattori ambientali. Ricadono in questo OS temi di grande rilevanza sociale come la detezione di inquinanti di varia natura nel sottosuolo e nelle acque e gli studi-pilota sul tema del sequestro e dello stoccaggio geologico della CO Degassamento naturale 0,0 0,0 2,0 4,0 0,0 38,0 18,0 0,0 17,0 4,0 83,0 OS invariato [20] UR1 [95] UR1 [141] UR1 [255] UR1 [355] UR20 Questo OS coordina le numerose ricerche condotte presso l'ingv sui diversi aspetti del degassamento naturale, con particolare riferimento a CO2, CH4, Rn. L'OS promuove lo sviluppo di tecniche di sorveglianza remota dell'attività vulcanica e di modelli del degassamento di CO2 d'origine profonda, un fenomeno che può comportare rischi per la popolazione. L'OS cura inoltre i rapporti con le discipline limitrofe nei settori vulcanologico e sismologico. Totale Obiettivo Generale 4 3,0 63,0 4,0 28,5 103,0 120,0 27,0 18,0 222,0 10,0 598,5

59 Breve descrizione Obiettivo Generale 5: L'impegno verso le istituzioni e verso la Società Obiettivo Specifico AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale m/p Note Progetti 5.1. Banche dati e metodi macrosismici (TTC) 0,0 21,0 64,0 8,0 22,0 12,0 0,0 0,0 76,0 0,0 203,0 OS invariato [268] UR6 [280] UR5 [280] UR2 Questo TTC garantisce la miglior armonizzazione nel settore della archiviazione e disseminazione dei dati storico/macrosismici e dei cataloghi parametrici dei terremoti. Opera inoltre per promuovere e migliorare l'integrazione con le altre attività che l'ingv svolge nel settore delle banche dati Banche dati di sismologia strumentale (TTC) 0,0 19,0 90,0 38,0 35,0 17,0 0,0 0,0 2,0 0,0 201,0 OS invariato [268] UR3 [268] UR4 [275] UR20 [280] UR5 Questo TTC ha il compito di armonizzare e potenziare le iniziative di archiviazione e disseminazione dei dati sismologici strumentali acquisiti dall'ingv e di assicurare la piena integrazione con le altre attività che l'ingv svolge nel settore delle banche dati, sia a scala nazionale che a scala europea e globale Banche dati di geomagnetismo, aeronomia, clima e ambiente 0,0 8,5 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 20,0 30,5 OS invariato [90] UR1 [320] UR10 [346] UR10 Questo OS armonizza la raccolta sistematica di parametri dell'alta atmosfera e di misure effettuate presso gli osservatori geomagnetici, anche per l'approntamento di informazioni sullo "space weather", di dati della rete magnetica, di dati riguardanti la glaciologia, la climatologia, l'oceanografia operativa e altre attività ambientali. L'OS cura la gestione di banche dati che permettano un'efficace diffusione dei dati verso il mondo della ricerca, le istituzioni e la società Sistema informativo territoriale (TTC) 0,0 3,0 10,0 0,0 0,0 26,0 0,0 8,0 7,0 0,0 54,0 OS invariato [39] UR1 [39] UR2 [280] UR4 Questo TTC risponde alla necessità di censire e armonizzare il notevole patrimonio di dati e iniziative in corso presso l'ingv nel settore delle banche dati territoriali. Attraverso la realizzazione di sistemi di immagazzinamento, diffusione e rappresentazione dei dati e attraverso il loro continuo aggiornamento, questo TTC garantisce un contributo irrinunciabile a supporto delle decisioni in materia di mitigazione dei rischi ambientali nei diversi campi d'azione dell'ingv. 5.5 Attività di Sala Operativa 0,0 0,0 185,0 106,0 3,5 74,0 0,0 0,0 44,5 3,0 416, Consulenze in favore di istituzioni nazionali e attività nell'ambito di trattati internazionali 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,5 102,0 114,5 Ex-5.5 "Consulenze e attività in favore di istituzioni nazionali" Ex-5.6 "Consulenze nell'ambito di trattati internazionali" Questo OS rende ragione e quantifica l'attività del numeroso personale INGV che presta regolarmente attività di sorveglianza nelle diverse Sale Operative dell'ente. Esso si propone inoltre di rappresentare una sede permanente per il confronto e l'armonizzazione delle procedure utilizzate nella prassi quotidiana delle Sale Operative, promuovendo un maggior scambio di informazioni tra le sale stesse Questo OS raggruppa attività di consulenza scientifica e tecnologica a favore di ministeri ed altre istituzioni, tra cui spicca il Ministero della Difesa, che beneficia di servizi nel settore geomagnetico e della radiopropagazione. Rilievi geomagnetici sono alla base di consulenze sull'inquinamento ambientale. Nel quadro degli studi sui gas serra, l'ingv svolge consulenze a favore di ENI. Inoltre da diversi anni l'ingv fornisce consulenze scientifico-tecnologiche a favore del Ministero Affari Esteri (MAE), sia nell'ambito di trattati come il Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty (CTBT), sia nel quadro di rapporti bilaterali con paesi evoluti e in via di sviluppo. L'INGV svolge inoltre attività di supporto scientifico nel quadro di iniziative dell'onu e dell'unesco.

60 Breve descrizione Questo TTC cura tutti gli aspetti organizzativi e pratici per lo scambio di informazioni e documentazione scientifica che una moderna biblioteca distribuita può fornire, rendendo di fatto il sistema bibliotecario INGV un servizio nazionale e internazionale d'eccellenza nei settori di competenza. Inoltre cura tutta l'editoria dell'ingv, con la sola eccezione degli Annals of Geophysics. Questo TTC cura le strutture museali esistenti e sviluppa i nuovi progetti in corso di avvio in questo ambito. Inoltre coordina i meccanismi di divulgazione delle attività dell'ingv, comprese quelle on-line. Gestisce le attività svolte a favore delle scuole e, in sinergia con il TTC "Biblioteche ed editoria", la partecipazione a mostre e congressi in cui l'ingv è presente con un proprio spazio espositivo. Il sistema di comunicazione costituito dai siti Internet rappresenta oggi un elemento fondamentale della vita di una struttura di ricerca aperta ed efficiente. Questo TTC punta a garantire la migliore organizzazione e sviluppo del sito INGV anche in considerazione del suo importantissimo ruolo in occasione delle emergenze sismiche e vulcaniche. (continua Obiettivo Generale 5) Obiettivo Specifico AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale m/p Note Progetti 5.7. Biblioteche ed editoria (TTC) 90,0 0,0 2,0 6,0 1,0 45,0 10,0 0,0 5,5 1,0 160,5 OS invariato 5.8. Formazione e informazione (TTC) 85,0 24,0 35,0 15,5 7,0 40,0 5,0 2,0 26,5 18,0 258,0 OS invariato 5.9. Sistema web (TTC) 20,0 6,0 19,0 9,5 10,5 9,0 2,0 2,0 17,0 9,0 104,0 OS invariato Totale Obiettivo Generale 5 195,0 81,5 407,0 183,0 79,0 223,0 17,0 12,0 191,0 153,0 1541,5 Servizi amministrativi e di supporto al monitoraggio e alla ricerca AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale m/p a.1. Servizi Amministrativi e Segreterie 378,0 62,5 73,0 84,0 25,5 227,0 62,0 16,0 60,0 36, ,0 a.2. Uffici Tecnici e Servizi Generali 393,0 14,0 0,0 19,0 13,5 112,0 15,0 4,0 4,0 0,0 574,5 Totale Servizi Amministrativi 771,0 76,5 73,0 103,0 39,0 339,0 77,0 20,0 64,0 36,0 1598,5

61 Dati riassuntivi AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale m/p Totale Obiettivo Generale 1 0,0 34,0 751,0 548,5 35,0 359,0 202,0 4,0 74,5 293,0 2301,0 Totale Obiettivo Generale 2 0,0 3,0 94,0 99,5 19,0 90,0 140,0 14,0 65,0 82,0 606,5 Totale Obiettivo Generale 3 0,0 131,0 233,0 110,0 29,5 269,0 21,0 33,0 305,5 157,5 1289,5 Totale Obiettivo Generale 4 3,0 63,0 4,0 28,5 103,0 120,0 27,0 18,0 222,0 10,0 598,5 Totale Obiettivo Generale 5 195,0 81,5 407,0 183,0 79,0 223,0 17,0 12,0 191,0 153,0 1541,5 Totale Servizi Amministrativi 771,0 76,5 73,0 103,0 39,0 339,0 77,0 20,0 64,0 36,0 1598,5 Totale attività istituzionali 969,0 389,0 1562,0 1072,5 304,5 1400,0 484,0 101,0 922,0 731,5 7935,5 Totale progetti e convenzioni 3,0 163,0 262,0 175,5 67,5 76,0 200,0 139,0 398,0 312,5 1796,5 Totale Generale INGV 972,0 552,0 1824,0 1248,0 372,0 1476,0 684,0 240,0 1320,0 1044,0 9732,0 Corrispondente a unità di personale a tempo pieno

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63 Obiettivi da conseguire nel Triennio Tabella riepilogativa dei Progetti e delle Convenzioni La tabella che segue riassume tutti I Progetti e le Convenzioni censiti come attivi per il 2008 (o parte di esso) nella banca-dati implementata presso l Amministrazione Centrale dell INGV. Tale banca-dati è accessibile e modificabile via web (ma solo dall interno dell INGV) e rappresenta un moderno strumento di gestione operativo dall inizio del Tale strumento consente di visualizzare istante per istante le attività INGV che sono supportate da fondi non istituzionali (esterni) e di valutarne il corrispondente flusso finanziario e impegno di risorse umane. Si noti che tutti i Progetti e le Convenzioni sono presentati suddivisi in Unità di Ricerca, identificate come unità organizzative e operative elementari. La numerazione segue quella assegnata nella banca-dati. Si noti anche che le tabelle sono aggiornate al quadro di Progetti e Convenzioni disponbile alla data del 1 gennaio Data l'elevata dinamica che caratterizza l'ingv, la tabella cristallizza una situazione che è inevitabilmente destinata ad evolvere già dai primi mesi dell anno. Il quadro aggiornato dello stato dei Progetti e Convenzioni quindi è solo quello disponibile nella relativa banca-dati, a cui il lettore è invitato a fare riferimento. Segue una descrizione dettagliata dei diversi campi in cui si articola la tabella. Identificativo numerico e denominazione del Progetto o Convenzione. Si tratta di un codice numerico di due-tre cifre posto tra parentesi quadre, di un ulteriore codice numerico e di un acronimo o nome breve che identificano univocamente una delle Unità di Ricerca o l unica Unità di Ricerca - di un Progetto o una Convenzione. A queste informazioni segue il nome per esteso del Progetto o della Convenzione e quindi il nome del Ricercatore o Tecnologo che funge da responsabile per esso. Ente sovventore. Viene indicato per esteso o con un acronimo il soggetto giuridico, pubblico o privato, che fornisce le risorse finanziarie per il dato Progetto o Convenzione. Nel caso di attività a carico del Ministero dell Università e della Ricerca viene specificato anche il tipo di fondo o strumento di finanziamento utilizzato (ad esempio FIRB, PON, etc.). Acronimi: ASI = Agenzia Spaziale Italiana BGS = British Geological Survey (Regno Unito) CNRS = Centre National de la Recherche Scientifique (Francia) DPC = Dipartimento della Protezione Civile Nazionale EC = Comunità Europea EEA = European Environment Agency ENEL = Ente Nazionale Energia Elettrica S.p.A. ENI = Ente Nazionale Idrocarburi ESA = European Space Agency FEA = Federal Environment Agenc, Comunità Europea IGM = Independent Gas Management S.R.L. (Italia) IILA = Istituto Italo-Latino-Americano ILP = International Lithosphere Program INAF = Istituto Nazionale di Astrofisica INTAS = International Association for the promotion of co-operation with scientists from the New Independent States of the former Soviet Union MAF = Ministero dell Agricoltura e Foreste MATT = Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare MEF = Ministero dell Economia e delle Finanze MUR = Ministero dell Università e della Ricerca PNRA = Consorzio per l attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, finanziato dal Ministero dell Università e della Ricerca Obiettivo Specifico di riferimento. Identifica uno o più Obiettivi Specifici a cui il Progetto o Convenzione apporta risorse finanziarie e umane. Il legame viene stabilito sulla base di affinità culturali e disciplinari per i progetti a carettere più strettamente scientifico, o sulla base di criteri operativi e organizzativi per quelli di natura eminentemente tecnologica e applicativa. Sezioni INGV coinvolte. Così come avviene per gli Obiettivi Specifici, molti dei Progetti e delle Convenzioni sono caratterizzati da interdisciplinarietà e trasversalità rispetto alle competenze presenti nelle diverse sedi e sezioni dell INGV. Per questa ragione, molti Progetti e Convenzioni coinvogono più sezioni dell INGV. In queste colonne è riportato sezione per sezione il totale di mesi/persona allocato per la specifica voce, sulla base di 12 mesi per anno/persona. L impegno si riferisce al primo anno del triennio considerato (2008). Si consideri che il totale dei mesi/persona allocati su un dato Progetto o Convenzione normalmente riflette la somma dell impegno di personale di ruolo dell INGV e di personale assunto con contratto art. 23 a valere sui fondi stessi. Sezioni: AC, Amministrazione Centrale; BO, Bologna; CNT, Centro Nazionale Terremoti; CT, Catania; MI, Milano; NA, Napoli-Osservatorio Vesuviano; PA, Palermo; PI, Pisa; RM1, Roma 1; RM2, Roma 2. Totale mesi/persona (totale). Totale dell impegno delle singole strutture INGV coinvolte nel dato Progetto o Convenzione per il primo anno del triennio considerato in questo Piano Triennale (2008). 19

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65 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni e relativo impegno in mesi/persona [20] WEYBURN 2 - UR1 (Provision of services on soil gas study, Weyburn, Canada, Contract 2K03F137C1-AS2 - resp.: F. Quattrocchi) BGS 4.5. Degassamento naturale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [28] FUMO - UR1 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: E. Boschi) MUR-FIRB 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 0,0 22,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,0 34,0 [28] FUMO - UR2 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: M. Martini) MUR-FIRB 1.3. Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive 1.4. Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive 0,0 7,0 0,0 4,0 0,0 45,0 0,0 0,0 0,0 0,0 56,0 [28] FUMO - UR3 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: B. Zolesi) MUR-FIRB 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 18,0 18,0 [28] FUMO - UR4 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: G. Selvaggi) MUR-FIRB 1.9. Rete GPS nazionale 0,0 0,0 24,0 12,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 0,0 37,0 [28] FUMO - UR6 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: M. Coltelli) MUR-FIRB 1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani 4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC) 0,0 0,0 14,0 30,0 0,0 0,0 0,0 27,0 0,0 0,0 71,0 [28] FUMO - UR7 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: F. Quattrocchi) MUR-FIRB 1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 28,5 0,0 28,5 [28] FUMO - UR8 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: M. Chiappini) MUR-FIRB 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 90,0 90,0 [28] FUMO - UR9 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: S. Salvi) MUR-FIRB Telerilevamento 0,0 0,0 40,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 40,0

66 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [28] FUMO - UR10 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: P. Scarlato) MUR-FIRB 2.3. Laboratori di chimica e fisica delle rocce 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 53,0 0,0 53,0 [28] FUMO - UR11 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: L. Sagnotti) MUR-FIRB 2.2. Laboratorio di paleomagnetismo 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 34,0 32,0 66,0 [28] FUMO - UR12 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: P. Montone) MUR-FIRB 3.2. Tettonica attiva 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 29,0 13,0 42,0 [28] FUMO - UR13 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: A. Piersanti) MUR-FIRB 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 3.6. Fisica del vulcanismo 0,0 1,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3,0 38,5 0,0 42,5 [28] FUMO - UR14 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: G. Valensise) MUR-FIRB 3.2. Tettonica attiva 4.2. Scenari e mappe di pericolosità sismica 5.4 Sistema informativo territoriale (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 29,0 22,5 0,0 51,5 [28] FUMO - UR15 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: G. Macedonio) MUR-FIRB 3.6. Fisica del vulcanismo 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 6,0 0,0 0,0 0,0 0,0 6,0 [31] SENSORI RADON - UR1 (Manutenzione sensori radon - ARPA UMBRIA - resp.: G. Galli) ARPA Umbria 2.4. Laboratori di geochimica dei fluidi 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3,0 0,0 3,0 [35] PNRA 2004/ UR20 (Sviluppo di velivolo non abitato (UAV) per prospezione geofisica - resp.: J. Nicolosi) PNRA 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [35] PNRA 2004/ UR10 (Sviluppo di velivolo non abitato (UAV) per prospezione geofisica - resp.: G. Di Stefano) PNRA 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 10,0 0,0 10,0

67 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [36] PNRA 2003/2.1 - UR10 (Studio di fattibilità per la realizzazione di una rete sismica permanente in Antartide - resp.: A. Caserta) PNRA 1.4. Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive (TTC) 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [37] NOVAC - UR1 (Network for Observation of Volcanic and Atmospheric Change - resp.: M.R. Burton) EC 1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive (TTC) 1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani (TTC) Telerilevamento (TTC) 0,0 0,0 0,0 1,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 [38] VOLUME - UR10 (VOLcanoes Understanding subsurface mass movement - resp.: D. Patanè) EC 3.1. Fisica dei terremoti 3.6. Fisica del vulcanismo 0,0 0,0 0,0 21,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 21,5 [38] VOLUME - UR20 (VOLcanoes Understanding subsurface mass movement - resp.: G. Saccorotti) EC 3.1. Fisica dei terremoti 3.6. Fisica del vulcanismo 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,0 [39] PREVIEW - UR2 (PREVention Information and Early Warning preoperational services to support the management of risk - resp.: G. Puglisi) EC Telerilevamento (TTC) 5.4. Sistema informativo territoriale (TTC) 0,0 0,0 0,0 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,0 [39] PREVIEW - UR1 (PREVention Information and Early Warning preoperational services to support the management of risk - resp.: M.F. Buongiorno) EC Telerilevamento (TTC) 5.4. Sistema informativo territoriale (TTC) 0,0 0,0 10,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 10,0 [54] SOCEUM - UR1 (Studio di fattibilità per l'organizzazione del Centro EUro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici - resp.: S. Castellari) MATT 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [56] CIRCLE - UR1 (Climate Impact Research Coordination for a Larger Europe - resp.: S. Castellari) EC 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [58] MERSEA-IP - UR1 (Marine Environment and Security for the European Area - Integrated Project - resp.: N. Pinardi) EC 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 0,0 5,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 5,5

68 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [59] EUROCEANS - UR1 (EURopean network of excellence for OCean Ecosystems ANalysis Scientific - resp.: N. Pinardi) EC 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [60] DYNAMITE - UR1 (Understanding the Dynamics of the Coupled Climate System - resp.: S. Masina) EC 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [61] SCOUT-03 - UR1 (Stratosphere - Climate Links with emphasis on the Upper Troposphere and Lower Stratosphere - resp.: E. Manzini) EC 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [63] ENSEMBLES - UR1 (Based Predictions of Climate Changes and their Impacts - resp.: A. Navarra) EC 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 0,0 12,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,0 [65] MENFOR 2006 (Meteo-tide Newtonian Forecasting - Studio sulla dinamica lenta delle acque portuali per la sicurezza della navigazione d'approccio - resp.: O. Faggioni) Provincia di La Spezia 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,0 4,0 [68] MOMARNET - UR1 (MOnitoring deep sea floor hydrothermal environments on the Mid Atlantic Ridge. A Marie Curie Research Training NETwork - resp.: P. Favali) EC 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 3.8. Geofisica per l'ambiente 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 1,0 [69] CVS - UR1 (Centro per lo Studio della Variabilità del Sole - resp.: A. Meloni) INAF 3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 1,0 [69] CVS - UR2 (Centro per lo Studio della Variabilità del Sole - resp.: C. Bianchi) INAF 3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [85] PNRA 2004/2.5 - UR10 (Osservatori permanenti per il Geomagnetismo e la Sismologia - resp.: A. Morelli) PNRA 1.6. Osservazioni di geomagnetismo 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 3.4. Geomagnetismo 0,0 3,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3,0

69 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [85] PNRA 2004/2.5 - UR20 (Osservatori permanenti per il Geomagnetismo e la Sismologia - resp.: S. Danesi) PNRA 1.6. Osservazioni di geomagnetismo 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 3.4. Geomagnetismo 0,0 5,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 5,0 [85] PNRA 2004/2.5 - UR30 (Osservatori permanenti per il Geomagnetismo e la Sismologia - resp.: A. Delladio) PNRA 1.6. Osservazioni di geomagnetismo 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 3.4. Geomagnetismo 0,0 0,0 1,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,0 5,0 [85] PNRA 2004/2.5 - UR40 (Osservatori permanenti per il Geomagnetismo e la Sismologia - resp.: L. Cafarella) PNRA 1.6. Osservazioni di geomagnetismo 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 3.4. Geomagnetismo 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [85] PNRA 2004/2.5 - UR50 (Osservatori permanenti per il Geomagnetismo e la Sismologia - resp.: D. Di Mauro) PNRA 1.6. Osservazioni di geomagnetismo 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 3.4. Geomagnetismo 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,5 1,5 [87] MARCOAST - UR1 (MARine and COASTal Services - Scaling up Consolidated Earthwatch GMES Services - resp.: N. Pinardi) ESA 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [88] BOSS4GMES - UR10 (Building Operational Sustainable Services for GMES - resp.: N. Pinardi) ESA 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 3,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3,5 [89] DESTINY - UR10 (Design of an Integrated East China Sea Coasts and River Basin Management System - Part I - resp.: N. Pinardi) MATT 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [90] SEADATANET - UR1 (A Pan-European Infrastructure for Ocean and Marine Data Management - resp.: N. Pinardi) EC 5.3. Banche dati di geomagnetismo, aeronomia, clima e ambiente 0,0 8,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 8,5 [94] GEODESIA E OSSERVATORI DEL PNRA - UR1 (Coordinamento settore Geodesia e osservatori del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) - resp.: A. Morelli) PNRA 3.2. Tettonica attiva 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 0,0 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,0 0,0 4,0

70 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [95] CARBOSULCIS - UR1 (Attività analitiche di laboratorio su campioni di carbone Sulcis nell'ambito del Progetto ECBM Sulcis - resp.: F. Quattrocchi) Carbosulcis S.p.A Scenari e mitigazione del rischio ambientale 4.5. Degassamento naturale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 5,0 0,0 5,0 [99] REGIONE PIEMONTE-NIZZA MONFERRATO - UR10 (Regione Piemonte-Nizza Monferrato - resp.: F. Quattrocchi) Regione Piemonte 2.4. Laboratori di geochimica dei fluidi (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 7,5 0,0 7,5 [115] KM3NET - UR10 (KM3NET - caratterizzazione geofisica e ambientale del sito NEMO (INFN) - resp.: P. Favali) EC 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 15,0 15,0 [141] CIAMPINO - UR1 (Monitoraggio dei livelli di 222Rn e CO2 nelle falde acquifere e nei suoli della città di Ciampino. - resp.: L. Pizzino) 2.4. Laboratori di geochimica dei fluidi (TTC) Comune di Ciampino 4.5. Degassamento naturale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [172] PEGASO - UR1 (Potenziamento di reti geofisiche e ambientali sottomarine - resp.: P. Favali) Regione Siciliana - EC 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,0 12,0 [172] PEGASO - UR2 (Potenziamento di reti geofisiche e ambientali sottomarine - resp.: R. Favara) Regione Siciliana - EC 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 33,0 0,0 0,0 0,0 33,0 [187] ILP - De Martini - UR1 ("Global and regional parameters of paleoseismology; implications for fault scaling and future earthquake hazard." - resp.: D. Pantosti) ILP 3.2. Tettonica attiva 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,0 0,0 2,0 [191] TRANSFER - UR1 (Tsunami Risk And Strategies For the European Region - resp.: D. Pantosti) EC 3.2. Tettonica attiva 0,0 9,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 17,0 1,0 27,0 [191] TRANSFER - UR2 (Tsunami Risk And Strategies For the European Region - resp.: A. Piatanesi) EC 3.2. Tettonica attiva 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

71 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [194] SP3D - UR10 (Short and long-term seismic deformations in volcanic areas - resp.: A. Piersanti) - Fondo borsa di studio "Marie Curie" EC 1.4. Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive (TTC) 4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [206] DPC RELUIS - UR1 (Monitoraggio e early warning di strutture e infrastrutture strategiche - resp.: G. Iannaccone) DPC 4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 [206] DPC RELUIS - UR20 (Effetti di amplificazione topografica osservati sul patrimonio monumentale - resp.: G. Di Capua) DPC 4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 3,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3,0 [213] PNRA - UR10 (Geomagnetismo e sismologia di osservatorio presso le basi scientifiche italiane (2002/2.5) - resp.: A. Morelli) PNRA 1.6. Osservazioni di geomagnetismo 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 3.4. Geomagnetismo 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [214] PNRA 2002/ UR10 (Uso di pathfinders per lo studio di anomalie magnetiche continentali - resp.: G. Romeo) PNRA 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 16,0 0,0 16,0 [227] VECTOR - UR1 (VulnErabilità delle Coste degli ecosistemi marini italiani ai cambiamenti climatici e loro ruolo nei cicli del carbonio mediterraneo - resp.: A. Navarra) MUR, MAF, MATT MEF 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [244] WEIRD - UR1 (WiMax Extension to Isolated Research Data networks - resp.: M. Castellano) EC 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 1.4. Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,0 [252] CONS. IMAGES - UR1 (Consorzio internazionale IMAGES - The International Marine Past Global Change Study - resp.: F. Florindo) Consorzio IMAGES 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 1,0 [255] RIVARA MODENA - UR1 (Studio sul background di degassamento naturale del sito di stoccaggio gas naturale di Rivera Modena - resp.: F. Quattrocchi) IGM S.R.L Scenari e mitigazione del rischio ambientale 4.5. Degassamento naturale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,0 0,0 2,0

72 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [266] CONV. DISTAT MOLISE - UR1 (Convenzione per l'esecuzione di studi stratigrafici e biostratigrafici dei depositi mesozoici-terziari affioranti nel Foglio Geologico Campobasso n resp.: B. Zolesi) Università del Molise 2.2. Laboratorio di paleomagnetismo 3.8. Geofisica per l'ambiente 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3,0 3,0 [268] NERIES - UR1 (Network of Research Infrastructures for European Seismology - resp.: M. Cocco) EC 4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 0,0 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 13,0 0,0 15,0 [268] NERIES - UR2 (Network of Research Infrastructures for European Seismology - resp.: S. Mazza) EC 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 0,0 0,0 12,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,0 [268] NERIES - UR3 (Network of Research Infrastructures for European Seismology - resp.: S. Mazza) EC 5.2. Banche dati di sismologia strumentale (TTC) 0,0 0,0 12,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,0 [268] NERIES - UR5 (Network of Research Infrastructures for European Seismology - resp.: G. D'Anna) EC 2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini 0,0 0,0 9,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 9,0 [268] NERIES - UR4 (Network of Research Infrastructures for European Seismology - resp.: A. Michelini) EC 5.2. Banche dati di sismologia strumentale (TTC) 0,0 0,0 12,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,0 [268] NERIES - UR6 (Network of Research Infrastructures for European Seismology - resp.: M. Stucchi) EC 5.1. Banche dati e metodi macrosismici (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 33,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 33,0 [268] NERIES - UR7 (Network of Research Infrastructures for European Seismology - resp.: A. Morelli) EC 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 0,0 15,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 15,0 [268] NERIES - UR8 (Network of Research Infrastructures for European Seismology - resp.: P. Favali) EC 2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,0 4,0

73 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [269] OFF-SHORE - UR1 (Acquisizione e Elaborazione di rilievi gravimetrici-gradiometrici Off-Shore - resp.: C. Carmisciano) ENI 2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,0 4,0 [270] ON-SHORE - UR1 (Acquisizione ed elaborazione di rilievi gravimetrici-gradiometrici - resp.: C. Carmisciano) ENI 2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 11,0 11,0 [274] NEAREST - UR1 (Integrated observation from near shore sources of Tsunami: Towards an early warning system - resp.: P. Favali) EC 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 3.2. Tettonica attiva 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 19,0 19,0 [275] SAFER - UR10 (Seismic early warning For EuRope - resp.: M. Cocco) EC 3.1. Fisica dei terremoti 0,0 1,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,0 0,0 3,0 [275] SAFER - UR20 (Seismic early warning For EuRope - resp.: A. Michelini) EC 5.2. Banche dati di sismologia strumentale (TTC) 0,0 0,0 16,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 16,0 [279] TRIGS - UR1 (Triggering of Instabilities in Materials and Geosystems - resp.: P. Tosi) EC 3.1. Fisica dei terremoti 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 21,0 0,0 21,0 [280] AIRPLANE - UR5 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani - resp.: G. Valensise) MUR-FIRB 4.2. Scenari e mappe di pericolosità sismica (TTC) 5.1. Banche dati e metodi macrosismici (TTC) 5.2. Banche dati di sismologia strumentale (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 20,0 0,0 20,0 [280] AIRPLANE - UR1 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani - resp.: E. Boschi) MUR-FIRB 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,0 [280] AIRPLANE - UR2 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani - resp.: M. Stucchi) MUR-FIRB 4.2. Scenari e mappe di pericolosità sismica (TTC) 5.1. Banche dati e metodi macrosismici (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 26,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 26,0

74 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [280] AIRPLANE - UR3 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani - resp.: A. Amato) MUR-FIRB 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 0,0 0,0 22,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 22,0 [280] AIRPLANE - UR4 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani - resp.: A. Neri) MUR-FIRB 3.5. Geologia e storia dei sistemi vulcanici 3.6 Fisica del vulcanismo 4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC) 5.4 Sistemi informativi territoriali (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 57,0 0,0 0,0 57,0 [280] AIRPLANE - UR6 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani - resp.: M. Cocco) MUR-FIRB 3.1. Fisica dei terremoti 2.3. Laboratori di chimica e fisica delle rocce (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 31,0 0,0 31,0 [280] AIRPLANE - UR10 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani - resp.: B. Zolesi) MUR-FIRB 1.6. Osservazioni di geomagnetismo 2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 13,0 13,0 [280] AIRPLANE - UR9 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su terremoti e vulcani - resp.: M. Chiappini) MUR-FIRB 3.8. Geofisica per l'ambiente 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,0 2,0 [307] SP3D - UR10 (Short and Long-Term Seismic Deformations in Volcanic Areas - resp.: A. Piersanti) EC 1.4. Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive (TTC) 4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [308] CESI - UR10 (Individuazione dei serbatoi geologici idonei al confinamento dell'anidride carbonica prodotta dagli impianti di generazione elettrica - resp.: F. Quattrocchi) CESI Ricerca S.p.A Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 10,0 0,0 10,0 [309] ENEL - ALTO LAZIO - UR10 (Studio fattibilità stoccaggio geologico CO2 Alto Lazio - resp.: F. Quattrocchi) ENEL S.p.A Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 0,0 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 10,0 0,0 12,0 [311] PON - COMETA - UR10 (Progetto per l'implementazione e sviluppo di una e-infrastruttura per la Sicilia basata sul paradigma della Grid (PI2S2) - resp.: A. Bonaccorso) MUR-PON 2.1. Laboratorio per le reti informatiche, GRID e calcolo avanzato (TTC) 0,0 0,0 0,0 6,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 6,5

75 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [312] PQ SORV. SICILIA - UR20 (Programma Quadro per l'attuazione del programma triennale della sorveglianza sismica e vulcanica in Sicilia - resp.: R. Favara) DPC - Regione Siciliana 1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive (TTC) 0,0 0,0 12,0 0,0 0,0 0,0 167,0 0,0 0,0 0,0 179,0 [312] PQ SORV. SICILIA - UR30 (Programma Quadro per l'attuazione del programma triennale della sorveglianza sismica e vulcanica in Sicilia - resp.: B. Zolesi) DPC - Regione Siciliana 2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 7,0 7,0 [312] PQ SORV. SICILIA - UR10 (Programma Quadro per l'attuazione del programma triennale della sorveglianza sismica e vulcanica in Sicilia - resp.: A. Bonaccorso) DPC - Regione Siciliana 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani (TTC) 0,0 0,0 0,0 69,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 69,0 [313] ECOOP - UR10 (European Costal-Shelf Sea Operational Observing and Forecasting System - resp.: N. Pinardi) EC 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 15,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 15,5 [314] CIRCE - UR10 (Climate Change and Impact Research: Mediterranean Environment - resp.: A. Navarra) EC 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 14,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 14,0 [315] DATEC - UR10 (Inversion of Seismic and Gravity Data to Infer the Density and Thermal Structure under the European Continent - resp.: A. Morelli) EC 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 0,0 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,0 [316] PRIMI - UR10 (Progetto Pilota Inquinamento Marino da Idrocarburi - resp.: N. Pinardi) Telespazio S.p.A Dinamica del clima e dell'oceano 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [317] ETCWATER - UR10 (European Topic Centre on WATER. - resp.: N. Pinardi) EEA 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 8,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 8,5 [318] SEISCOPE - UR10 (Application à des donnèes acquises dans la vallèe de l'agri (Apenninus du sud) - resp.: M. Cocco) CNRS 3.1. Fisica dei terremoti 3.2. Tettonica attiva 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,0 0,0 4,0

76 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [320] Dati oceanografici - ENI - UR10 (Fornitura dati oceanografici previsionali - resp.: N. Pinardi) ENI 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 5.3. Banche dati di geomagnetismo, aeronomia, clima e ambiente 0,0 13,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 13,5 [323] COLLABORAZIONE ITALIA -ARGENTINA - UR10 (Accordo di Cooperazione Scientifica tra l'ingv e l'università Regionale di Tucuman, Centro Astronomico del Leoncito (CASLEO) e l'università di La Plata - Argentina - resp.: B. Zolesi) IILA 1.7. Osservazioni di alta e media atmosfera 3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [324] SESAME - UR10 (Southern European Seas: Assessing and Modelling Ecosystem Changes - resp.: M. Vichi) EC 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 12,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 12,0 [326] ANKARA - UR10 (Valutazione e Riduzione del Rischio Sismico di Grandi Opere Infrastrutturali - resp.: M. Cocco) MUR-FIRB 4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 4.2. Scenari e mappe di pericolosità sismica (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 6,0 0,0 6,0 [329] ASI SRV - UR10 (Progetto Pilota Sistema Rischio Vulcanico - resp.: M.F. Buongiorno) ASI 1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani (TTC) Telerilevamento (TTC) 0,0 0,0 36,0 15,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 51,0 [334] PNRA 2004/2.1 - UR10 (Osservatorio Geofisico e Vulcanologico del Monte Melbourne - resp.: A. Bonaccorso) PNRA 1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani (TTC) 0,0 0,0 0,0 11,5 0,0 0,0 0,0 0,0 2,0 0,0 13,5 [335] SPEED - UR10 (Scenari di pericolosità per la Prevenzione del Rischio dei vulcani della Campania - resp.: A. Neri) Regione Campania 4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC) 0,0 1,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 11,0 0,0 0,0 12,0 [335] SPEED - UR20 (Scenari di pericolosità per la Prevenzione del Rischio dei vulcani della Campania - resp.: M.T. Pareschi) Regione Campania 4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 11,0 0,0 0,0 11,0 [335] SPEED - UR30 (Scenari di pericolosità per la Prevenzione del Rischio dei vulcani della Campania - resp.: M. Martini) Regione Campania 1.4. Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive (TTC) 4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

77 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [337] PNRA 2005/ UR10 (Esplorazione e caratterizzazione dei laghi subglaciali antartici nella regione di Dome C - resp.: A.E. Zirizzotti) PNRA 3.8. Geofisica per l'ambiente 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 22,0 22,0 [338] ANDRILL - UR10 (ANtarctic DRILLing - Rapporti Temporali tra Attività Vulcanica e Sedimentazione nell'area McMurdo Sound - Ross Ice Shelf : Implicazioni Tettoniche e Paleoclimatiche - resp.: M. Pompilio) PNRA 2.2. Laboratorio di paleomagnetismo 2.3. Laboratori di chimica e fisica delle rocce (TTC) 3.5. Geologia e storia dei sistemi vulcanici 3.8. Geofisica per l'ambiente 0,0 0,0 0,0 3,0 0,0 0,0 0,0 1,0 2,0 0,0 6,0 [339] SISMICITÀ APPENNINO LUCANO - UR10 (Studio della sismicità e della struttura crostale nell'area dell'appennino meridionale compresa tra Basilicata, Campania e Puglia - resp.: M. Chiappini) MEF 2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive (TTC) 3.2. Tettonica attiva 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 1,0 [339] SISMICITÀ APPENNINO LUCANO - UR20 (Studio della sismicità e della struttura crostale nell'area dell'appennino meridionale compresa tra Basilicata, Campania e Puglia - resp.: G.B. Cimini) MEF 3.2. Tettonica attiva 3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 0,0 0,0 4,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,0 [340] INTAS - UR10 (Triggering and synchronization of seismic/acoustic events by weak external forcing as a sign of approaching the critical point - resp.: V. De Rubeis) INTAS 3.1. Fisica dei terremoti 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3,0 0,0 3,0 [341] SEI - SALINE IONICHE - UR10 (Studio di fattibilità per lo stoccaggio geologico di CO2 nei dintorni del polo energetico di Saline Ioniche (RC) - resp.: F. Quattrocchi) SEI S.p.A Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3,0 0,0 3,0 [342] CONVENZIONE PRIOLO - UR10 (Studio sismico dell'area industriale (scheda I1-2/C) - Piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Siracusa - resp.: C. Meletti) Prefettura di Siracusa 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 8,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 8,5 [346] EMSA - UR10 (Fornitura di dati oceanografici da utilizzare nell'ambito del progetto EMSA - resp.: N. Pinardi) Telespazio S.p.A Dinamica del clima e dell'oceano 5.3. Banche dati di geomagnetismo, aeronomia, clima e ambiente 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [347] SIGRIS - UR10 (Sistema di osservazione spaziale per la gestione del rischio sismico - resp.: S. Salvi) ASI Telerilevamento 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale 0,0 0,0 29,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 29,0

78 Totale mesi/persona 0,0 3,0 163,0 262,0 175,5 67,5 76,0 200,0 ### 398,0 312,5 Progetto/Convenzione Ente sovventore Obiettivo specifico di riferimento AC BO CNT CT MI NA-OV PA PI RM1 RM2 Totale (continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni) [350] PNRA 2006/ UR10 (Osservazioni in alta atmosfera e climatologia - resp.: G. De Franceschi) PNRA 1.7. Osservazioni di alta e media atmosfera 3.8. Geofisica per l'ambiente 3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 17,0 17,0 [351] STSS UR1 (Studio delle proprietà del fondo marino dall'analisi di segnali acustici ad alta frequenza - resp.: G. Iannaccone) MUR-PON 1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 7,0 0,0 0,0 0,0 0,0 7,0 [352] VIBROSAIS/AMRA - UR1 (Analisi del monitoraggio del rischio ambientale - Laboratorio mobile di prospezioni sismiche - resp.: P.P. Bruno) Regione Campania 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 [353] AUV - UR10 (Esecuzione dei servizi di supporto tecnico/scientifico ed operativo per l'individuazione del materiale geofisico, l'assistenza tecnica e scientifica per l'implementazione e l'installazione del sistema a bordo di un vettore AUV (Autonomus Underwater Veichle) - resp.: C. Carmisciano) ENI 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,0 4,0 [355] FIRB Geotermia Roma - UR10 (Sviluppo e applicazione di impianti alimentati da risorse geotermiche per il riscaldamento e il condizionamento di ambienti nella città di Roma - resp.: M. Chiappini) MUR-FIRB 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [355] FIRB Geotermia Roma - UR20 (Sviluppo e applicazione di impianti alimentati da risorse geotermiche per il riscaldamento e il condizionamento di ambienti nella città di Roma - resp.: M.L. Carapezza) MUR-FIRB 4.5. Degassamento naturale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [356] DPC-STROMBOLI EMERGENZA UR10 (DPC-Stromboli. Emergenza vulcanica del 27 febbraio Potenziamento del monitoraggio geochimico. - resp.: M.L. Carapezza) DPC 1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive (TTC) 4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC) 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 [357] MIAVITA - UR10 (Mitigate and assess risk from volcanic impact in terrain and human activities - resp.: M.F. Buongiorno) EC 1.3. Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive (TTC) Telerilevamento (TTC) 0,0 0,0 7,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 7,0

79 Stato di Attuazione delle Attività relativamente al 2007

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81 Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Introduzione Questa sezione del Piano Triennale contiene un breve resoconto sullo stato di attuazione delle ricerche programmate per il Le attività vengono presentate con riferimento agli Obiettivi Specifici identificati in questo documento per il triennio (si veda il Capitolo IV della sezione di Presentazione e Inquadramento). Si ricorda che fino al 2003 tanto la programmazione annuale delle attività svolte dall'ingv, quanto la loro rendicontazione, avevano come unico riferimento le Strutture dell'ente. Con il Piano Triennale l'ingv ha riorganizzato le proprie attività secondo una nuova griglia di obiettivi da conseguire con il concorso di varie strutture. A partire dal Piano Triennale quindi questa sezione è stata stabilmente organizzata con riferimento agli Obiettivi Generali e Obiettivi Specifici che hanno formato l'ossatura delle attività svolte a partire dal L ampia sezione che segue si sviluppa mediante schede sintetiche, una per ognuno dei 40 Obiettivi Specifici previsti per il triennio , che contengono: una descrizione dello stato di attuazione delle attività per il dato Obiettivo Specifico un lista di pubblicazioni 2007 maturate nell ambito del dato Obiettivo Specifico o comunque ricondicibili ad esso, sottoinsieme della bibliografia generale riportata nella Sezione Pubblicazioni 2007 fornita alla fine del presente documento. Si noti che ogni pubblicazione può afferire a più di un Obiettivo Specifico e che la numerazione dei singoli articoli è la stessa usata nella lista completa. È opportuno ricordare che la nuova griglia delle attività, presentata in dettaglio nella sezione "Obiettivi da Conseguire nel Triennio " (sezione precedente di questo volume), differisce leggermente da quella proposta nel precedente Piano Triennale ( ). Tali differenze sono motivate dalla necessità di rendere la griglia degli Obiettivi Specifici sempre più razionale e aderente alle reali attività e prospettive dell INGV. Ogni scheda è stata curata da uno o più ricercatori o tecnologi, che hanno agito in qualità di coordinatori nel caso di Obiettivi Specifici a suo tempo identificati come Temi Trasversali Coordinati, ovvero come referenti nel caso di Obiettivi Specifici non trasversalizzati. In quest'ultimo caso, per garantire completezza di rappresentazione ad attività molto diversificate, sono stati di norma coinvolti due o anche tre referenti, uno dei quali identificato come responsabile globale dei contenuti della scheda (il nome di tale referente è evidenziato con una sottolineatura). 37

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83 Stato di attuazione delle attività relativamente al TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionale 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Marco Cattaneo (CNT) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, RM1, BO, CT, MI, NA-OV 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Il monitoraggio sismico del territorio nazionale rimane una delle più alte priorità per l INGV. Nel 2007 è proseguita l azione di rinnovamento ed ammodernamento dell intera rete di monitoraggio e delle procedure di analisi dati e diffusione dell informazione. In particolare, la Rete Sismica Nazionale Centralizzata ha proseguito la fase di sviluppo in una tipologia di trasmissione mista, parte via satellite e parte via linee telefoniche terrestri dedicate, usufruendo del fondamentale contributo del progetto Cesis per l Italia Meridionale. Per la parte satellitare, la rete consta a fine 2007 di 93 stazioni. In Sicilia Orientale 8 di queste sono gestite dalla Sezione di Catania, unitamente a quelle ubicate nelle aree di vulcanismo attivo (21 stazioni all Etna e 7 alle Isole Eolie), con scelte tecnologiche e vettori trasmissivi analoghi a quelle della rete nazionale. Nell ambito del progetto quadro Sicilia sono gia state avviate tutte le procedure (ristrutturazione delle infrastrutture e acquisizione delle nuove strumentazioni) necessarie al rinnovamento tecnologico di parte delle vecchie stazioni in Sicilia orientale e all installazione di alcune stazioni in Sicilia centro-occidentale e nelle isole minori di Pantelleria e Salina. Su oltre 60 stazioni si è aggiunta l installazione di un sensore accelerometrico, con trasmissione dati a richiesta, che si aggiungono alle 18 stazioni della rete accelerometrica gestita dalla sezione di Milano in Italia Settentrionale. Per la gestione della parte di rete a trasmissione satellitare, sono stati ulteriormente potenziati gli hubs di acquisizione di Roma, Catania e Grottaminarda, portandoli a gestire complessivamente 14 canali satellitari; tutti i canali satellitari sono ridondati, ossia gestiti sia da un hub primario che da un hub di backup; sono stati potenziati e testati i meccanismi di interscambio dati tra i vari hubs, in modo da garantire la completezza del flusso dati nelle varie sedi anche in caso di guasti degli apparati di ricezione o di operazioni di manutenzione straordinaria. Nel 2007 è proseguita la migrazione di una parte del flusso dati su un differente provider satellitare (HellasSat), e si è iniziato l utilizzo di una differente tecnologia satellitare (SatLink), in modo da garantire sempre maggior ridondanza e flessibilità al sistema. Per le reti a trasmissione terrestre, sono stati mantenuti i collegamenti tramite la rete RUPA (Rete Unificata per la Pubblica Amministrazione); la prevista migrazione dei collegamenti delle stazioni remote a nuovo provider nell ambito dei Servizi Pubblici di Connettività (SPC) non si è infatti rivelata realizzabile al momento, mentre questi nuovi servizi sono in fase di installazione per i collegamenti tra i centri di monitoraggio. 60 stazioni risultano quindi al momento collegate con la tecnologia RUPA. A queste, vanno aggiunte altre 35 stazioni collegate con varie tecnologie di trasmissione digitale, e circa 40 stazioni della tradizionale rete a trasmissione analogica ancora funzionanti. Vanno inoltre ricordate stazioni sismiche gestite dall INGV su base convenzionata regionale (Regioni Marche e Molise), su progetti di collaborazione (Abruzzo, Umbria, Toscana) o su progetti specifici (Valtiberina, Lombardia, Veneto, Sicilia e Calabria), che contribuiscono ad un monitoraggio più di dettaglio della sismicità su aree campione. Su alcune di queste reti si sono iniziati a sperimentare nuovi sistemi di trasmissione radio, che verranno ulteriormente sviluppati nei prossimi anni e che in prospettiva consentiranno una più agevole integrazione di tali reti nel monitoraggio nazionale. Dal punto di vista della sensoristica, il nuovo standard della rete nazionale prevede sensori broad-band o a banda allargata: a fine 2007 oltre 160 stazioni centralizzate in tempo reale sono dotate di sensori broad-band o very-broad-band, e circa 30 di sensori a banda allargata, rendendo la frazione a corto periodo nettamente minoritaria. Partecipano inoltre al monitoraggio anche alcune stazioni estere, sia gestite direttamente dall Istituto tramite il progetto MedNet che partecipanti a meccanismi di scambio dati stabiliti su chiave europea. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 19. Barani, S., Ferretti, G., Massa, M., Spallarossa, D.. The waveform similarity approach to identify dependent events in instrumental seismic catalogues. Geophys. J. Int., 168, RAS /j X x 28. Béthoux, N., Sue, C., Paul, A., Virieux, J., Fréchet, J., Thouvenot, F., Cattaneo, M. (2007). Local tomography and focal mechanisms in the south-western Alps: Comparison of methods and tectonic implications. Tectonophysics, 432, Elsevier /j.tecto Castello, B., Olivieri, M., Selvaggi, G. (2007). Local and duration magnitude determination for the Italian Earthquake Catalog, Bull. Seismol. Soc. Amer., 97(2007), 1B, The Seismological Society of America / Cucci, L., Tertulliani, A. (2007). Variation of human perceptiveness of earthquakes during seismic sequences. J. Seismol., 11, Springer Science /s Articoli in stampa su riviste JCR 277. Marzorati, S., Bindi, D. (2007). Characteristics of Ambient Noise Cross-Correlations in Northern Italy within the 0.1- to 0.6-Hz Frequency Range. Bull. Seismol. Soc. Amer. 4.3 Altre pubblicazioni 315. Augliera, P., D'Alema, E., Marzorati, S., Massa, M., De Gori, P., Marchetti, A., Cimini, G., Colasanti, G., Chiarabba, G.Vallocchia, M. (2007). D12: Data set Garda

84 Piano Triennale di Attività Carapezza, M.L., Grassa, F., Valenza, M. (2007). Il ruolo dei fluidi nei processi sismogenetici: variazioni geochimiche in sorgenti d'acqua di Umbria e Marche nella crisi sismica del Dall'emergenza alla ricostruzione, Regione Umbria - Quattroemme srl, Perugia Castagnozzi, A. (2007). Protezione contro shock elettrici derivanti da contatti diretti ed indiretti sotto tensione sulle stazioni di acquisizione dati geofisici 357. D'Alema, E. (2007). Stazioni accelerometriche con Reftek-130/modem GSM: note tecniche sui softwares in ambiente Linux per la Rete Accelerometrica dell'italia Settentrionale. Rapporti tecnici INGV, 37, Luigi, F. (2007). Realizzazione rete di acquisizione dati e segmento PDMZ (Partial DeMilitarized Zone) della rete telematica della sede di Grottaminarda dell'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia 426. Mazza, S., Mandiello, A.G., Olivieri, M., Casale, P., Scognamiglio, L., Quintiliani, M., Pietrangeli, D., Pinzi, S., Perfetti, M., Bucci, A., Tozzi, M. (2007). MedNet status report. EERWEM EC project, EMSC-CSEM NewsLetter 471. Pintore, S., Salvaterra, L. (2007). Il progetto TN-1, Quintiliani, M. (2007). libnmxp e nmxptool: software Open-Source per trasmissioni dati sismici Nanometrics Roselli, P., Piccinini, D., Braun, T., Piana Agostinetti, N., Ibs-von Seht, M. (2007). Spatial and temporal seismicity clustering in Central-Northern Apennines: fluids and seismicity. GNGTS 40

85 Stato di attuazione delle attività relativamente al TTC - Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Rocco Favara (PA) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM1, CT, NA-OV, PA 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Le attività svolte dalle sezioni afferenti al TTC 1.2 hanno seguito quanto previsto dallo scorso triennale per l anno Le attività sono state finalizzate all ottimizzazione della copertura areale delle reti, curando anche il miglioramento tecnologico delle stazioni, delle strumentazioni impiegate e dei sistemi di trasmissione dati. Ciò è valso sia per il monitoraggio discreto che per le misure continue effettuate tramite strumentazioni automatiche dislocate sul territorio. Nelle aree monitorate sono stati effettuati campionamenti per la misura di parametri chimico-fisici, della composizione chimica ed isotopica dei fluidi rilasciati. Per l Etna sono state controllate le acque di falda e le emissioni gassose (PA), il flusso di CO 2 dai suoli (PA), i rapporti fra gas acidi nel plume vulcanico C/S, S/Cl (PA,CT), il flusso di SO 2, la concentrazione di SO 2, HCl, HF (CT) e le misure di radon e thoron dai suoli (CT). Per lo Stromboli, sono stati effettuati rilievi delle acque di falda, dei gas disciolti, dei gas fumarolici e del plume, delle emissioni di CO 2 dal suolo (PA), del flusso di SO 2 e concentrazione di SO 2, HCl e HF (CT). Sull Isola di Vulcano sono state esaminate le acque di falda, i fluidi fumarolici e il flusso diffuso di CO 2 dal suolo (PA). Per il Vesuvio vengono controllate le fumarole nell area craterica (NA), i flussi di CO 2 e temperatura al suolo (NA) e delle falde (NA, PA). Nell area Flegrea vengono monitorate le fumarole nell area craterica (NA, PA), i flussi di CO 2 e temperatura al suolo (NA). Vengono effettuati campionamenti discreti nelle seguenti aree: Colli Albani (RM1), Panarea e Pantelleria (PA), Ischia (NA, PA), fumarole sottomarine nel golfo di Pozzuoli (NA). Tutti i campionamenti discreti hanno frequenze di campionamento calibrate sul livello di criticità del singolo apparato e possono andare dal trimestrale al settimanale. Per quanto riguarda le reti di monitoraggio continuo le attività hanno consentito di tenere in efficienza le reti esistenti, innovarle tecnologicamente e ampliarle. Per l Etna sono operative: la rete flussi di CO 2 (PA), la stazione per la misura del rapporto C/S in area craterica (PA), il monitoraggio del di radon (RM1, CT), la rete UV scanner per la misura dei flussi di SO 2 (CT) e la rete per il controllo delle falde (PA). Per lo Stromboli sono presenti: la rete flussi CO 2 e rapporto C/S (PA), la rete UV-Scanner (CT) e la rete per il controllo delle falde (PA). Per Vulcano sono operanti: la rete per la misura del flusso di CO 2 (PA), la rete per il controllo delle falde (PA), stazioni per la misura del flusso di calore rilasciato dal suolo (PA). Sul Vesuvio sono presenti una stazione per la misura del flusso di CO 2 in area craterica (NA), stazioni infrarosso termico per la misura della temperatura del suolo (NA). Nell area Flegrea sono presenti una stazione per la misura del flusso di CO 2 in area craterica (NA), stazioni infrarosso termico per la misura della temperatura del suolo e una stazione per il controllo delle falde (NA). Nell area dei Colli Albani sono presenti stazioni per la misura dei flussi di CO 2 e stazioni per la misura di parametri chimico fisici delle acque del lago Albano (RM1). Durante l attività effusiva (27 Febb. - 2 Apr.) di Stromboli è stata assicurata una costante presenza sull isola di molte unità di personale che hanno permesso frequenze di campionamento discreto anche giornaliere. Tutto ciò a supporto del COA (Centro Operativo Avanzato) della Protezione Civile. Le attività da sviluppare nel triennio saranno volte allo studio dei fluidi naturali presenti nelle aree vulcaniche per migliorare i modelli geochimici di riferimento da utilizzare per le valutazioni di pericolosità dei vulcani controllati. Il primo obbiettivo da conseguire è il mantenimento e l ottimizzazione delle attività esistenti, e questo vale sia per il discreto che per il continuo. Riguardo al primo caso, le frequenze di intervento saranno adeguate al livello di criticità dell area. Queste indagini avranno l obiettivo di determinare le variazioni composizionali delle fasi fluide circolanti nei sistemi vulcanici monitorati (composizione chimica ed isotopica di acquiferi, di emissioni gassose di bassa ed alta temperatura e variazioni dei flussi diffusi di CO 2 dai suoli) da cui ricavare utili informazioni sullo stato di attività e quindi pericolosità vulcanica e sui trasferimenti di massa ed energia verso la superficie. Nel corso del triennio, le reti per il monitoraggio continuo avranno uno sviluppo condizionato dalle risorse economiche a disposizione. Per quanto riguarda la Sicilia, le reti subiranno un notevole ampliamento sia nel numero dei siti sia nel numero dei parametri monitorati per la presenza di un progetto specifico che riguarda l ampliamento delle reti geochimiche nelle aree vulcaniche della regione (si tratta di un accordo quadro con la Regione Sicilia e DPC). PA e CT installeranno sui vulcani siciliani circa 80 stazioni per il controllo di acque, gas e plume. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 3. Aiuppa, A., Bagnato, E., Witt, M.L.I., Mather, T.A., Parello, F., Pyle, D.M., Martin, R.S. (2007). Real-time simultaneous detection of volcanic Hg and SO 2 at La Fossa Crater Vulcano (Aeolian Islands, Sicily). Geophys. Res. Lett., 34, L /2007GL Aiuppa, A., D'Alessandro, W., Gurrieri, S., Madonia, P., Parello, F. (2007). Hydrologic and geochemical survey of the lake Specchio di Venere (Pantelleria island, Southern Italy). Environ. Geol., 53, 4, /s Aiuppa, A., Franco, A., von Glasow, R., Allen, A.G., D'Alessandro, W., Mather, T.A., Pyle, D.M., Valenza, M. (2007). The tropospheric processing of acidic gases and hydrogen sulphide in volcanic gas plumes as inferred from field and model investigations. Atmos. Chem. Phys., 7, Copernicus 13. Aubert, M., Diliberto, I.S., Finizola, A., Chébli, Y. (2007). Double origin of hydrothermal convective flux variations in the Fossa of Vulcano (Italy). Bull. Volcanol., on line first. Springer /s y 18. Bagnato, E., Aiuppa, A., Parello, F., Calabrese, S., D'Alessandro, W., Mather, T.A., McGonigle, A.J.S., Pyle, D.M., Wängberg, I. (2007). Degassing of gaseous (elemental and reactive) and particulate mercury from Mount Etna volcano (Southern Italy). Atmos. Environ., 41, 35, Elsevier /j.atmosenv

86 Piano Triennale di Attività Bellomo, S., Aiuppa, A., D'Alessandro, W., Parello, F. (2007). Environmental impact of magmatic fluorine emission in the Mt. Etna area. J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, 1/2, Elsevier /j.jvolgeores Burton, M., Allard, P., Murè, F., La Spina, A. (2007). Magmatic Gas Composition Reveals the Source Depth of Slug- Driven Strombolian Explosive Activity. Science, 317, AAAS /science Caliro, S., Chiodini, G., Moretti, R., Avino, R., Granieri, D., Russo, M., Fiebig, J. (2007). The origin of the fumaroles of La Solfatara (Campi Flegrei, South Italy). Geochim. Cosmochim. Acta, 71, Elsevier /j.gca Camarda, M., De Gregorio, S., Favara, R., Gurrieri, S. (2007). Evaluation of carbon isotope fractionation of soil CO 2 under an advective-diffusive regimen: a tool for computing the isotopic composition of unfractionated deep source. Geochim. Cosmochim. Acta, 71, 12, Elsevier /j.gca De Gregorio, S., Madonia, P., Gurrieri, S., Giudice, G., Inguaggiato, S. (2007). Contemporary total dissolved gas pressure and soil temperature anomalies recorded at Stromboli volcano (Italy). Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2007GL De Rosa, M., Gagliardi, G., Rocco, A, Somma, R., De Natale, P, De Natale, G. (2007). Continuous in situ measurements of volcanic gases with a diode-laser-based spectrometer: CO 2 and H 2O concentration and soil degassing at Vulcano (Aeolian islands: Italy). Geochem. Trans., 8, 5, on line only / Paonita, A., Martelli, M. (2007). A new view of the He-Ar-CO 2 degassing at mid-ocean ridges: Homogeneous composition of magmas from the upper mantle. Geochim. Cosmochim. Acta, 71(2007),, Elsevier /j.gca Paternoster, M., Liotta, M., Favara, R. (2007). Stable isotope ratios in meteoric recharge and groundwater at Mt. Vulture volcano, southern Italy. J. Hydrol., 348 (2008), Elsevier /j.jhydrol Articoli in stampa su riviste JCR 241. Caliro, S., Chiodini, G., Minopoli, C., Signorini, A, Avino, R., Granieri, D. (2007). Geochemical and biochemical evidence of lake overturn and fish-kill at Lake Averno, Italy. J. Volcanol. Geotherm. Res Carapezza, M.L., Lelli, M., Tarchini, L. (2007). Geochemistry of the Albano and Nemi crater lakes in the volcanic district of Alban Hills (Rome, Italy). J. Volcanol. Geotherm. Res Chiodini, G., Baldini, A., Barberi, F., Carapezza, M.L., Cardellini, C., Frondini, F., Granieri, D., Ranaldi, M. (2007). Carbon Dioxide degassing at Latera caldera (Italy): evidence of geothermal reservoir and evaluation of its potential energy. J. Geophys. Res /2006JB Chiodini, G., Vilardo, G., Augusti, V., Granieri, D., Caliro, S., Minopoli, C., Terranova, C. (2007). Thermal Monitoring of Hydrothermal Activity by Permanent Infrared Automatic Stations. Results Obtained at Solfatara di Pozzuoli, Campi Flegrei (Italy). J. Geophys. Res /2007JB Costa, A., Chiodini, G., Granieri, D., Folch, A., Hankin, R.K.S., Caliro, S., Avino, R., Cardellini, C. (2007). A shallow layer model for heavy gas dispersion from natural sources: application and hazard assessment at Caldara di Manziana, Italy. Geochem. Geophys. Geosyst Tassi, F., Capaccioni, B., Caramanna, G., Cinti, D., Montegrossi, G., Pizzino, L., Quattrocchi, F., Vaselli, O. (2007). LowpH waters discharging from submarine vents at Panarea Island (Aeolian Islands, southern Italy) after the 2002 gas blast: origin of hydrothermal fluids and implications for volcanic surveillance. Appl. Geochem. 4.3 Altre pubblicazioni 421. Mancini, C., Galli, G., Mattiacci Delle Salette, M., Diotallevi, R. (2007). Misura della concentrazione di radon nell acqua potabile di Roma. Acqua & Aria, 1, BE-MA 476. Quattrocchi, F., Procesi, M., Sciarra, A., Cinti, D., Galli, G., Pizzino, L. (2007). Study of degassing processes in active and quiescent volcanic areas. Proceedings 2 da Convenction Cubana de Ciencias de la Terra., Marzo, 2007, Havana, Cuba, pg Scalera, G. (2007). South American Pacific margin as key target for geosciences and general culture. New Concepts in Global Tectonics Newsletter, 43, NCGT group - New Concepts in Global Tectonics group 517. Vilardo, G., Chiodini, G., Augusti, V., Granieri, D., Caliro, S,, Minopoli, C., Terranova, C. (2007). The permanent thermal infrared network for the monitoring of hydrothermal activity at the Solfatara and Vesuvius volcanoes 42

87 Stato di attuazione delle attività relativamente al TTC - Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Giuseppe Puglisi (CT) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, BO, CT, NA-OV 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Nel 2007, la sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive, oltre la normale manutenzione e rilevamento dei sistemi osservativi (106 stazioni permanenti e quasi 2000 capisaldi), ha avuto un ruolo fondamentale nel monitoraggio degli eventi vulcanici avvenuti durante l anno (eruzioni allo Stromboli ed all Etna, bradisismo ai C. Flegrei). Importanti le sinergie con i TTC 1.9 e 1.10, alcuni progetti INGV-DPC, FIRB ed il PNA. Di seguito si riportano i risultati più significativi raggruppati secondo i punti del PTA Sistemi geodetici satellitari Si è proceduto al potenziamento delle Reti Permanenti sia in numero di stazioni sia in infrastrutture di trasmissione, gestione ed elaborazione dati. NA ha realizzato 1 nuova stazione permanente ai C. Flegrei e ripristinato 2 stazioni al Vesuvio e Ischia, potenziando anche il sistema di trasferimento dei dati. CT ha istallato 2 nuove stazioni all Etna e 3 a Vulcano; ha inoltre aggiornato l HW alle stazioni di Pantelleria ed alle rimanenti 3 di Vulcano. È stato potenziato il sistema di trasmissione delle aree di Lipari-Vulcano e del versante NE dell Etna, realizzando 3 nuovi ponti radio Wi-Fi, consentendo l acquisizione ad 1 Hz e l elaborazione in real-time su quasi tutte le aree vulcaniche siciliane. Infine CT ha aggiornato e potenziato i sistemi HW e SW di calcolo delle sessioni giornaliere. Sono state condotte numerose campagne di misure GPS. Ai C. Albani, il CNT ha condotto 3 campagne, mentre al Vesuvio BO ha misurato una rete di appoggio fotogrammetrico su punti di controllo naturali, già rilevati il 2005 e negli anni 40 e 70. Alle Eolie CT ha misurato le reti Lipari-Vulcano e Vulcano-Nord ed il CNT ha condotto misure a Panarea. All Etna, CT ha condotto un rilevamento parziale di 36 capisaldi a gennaio ed ha misurato l intera rete di circa 100 capisaldi a giugno; a luglio e ottobre è stato misurato il profilo nord-sud in coincidenza con misure di microgravità. Sistemi geodetici terrestri A Stromboli, CT ha ripristinato tra aprile e luglio il sistema di monitoraggio THEODOROS danneggiato a febbraio dall eruzione, installando 9 nuovi capisaldi sul delta lavico alla base della Sciara del Fuoco e 2 nell area sommitale. A giugno-luglio si è proceduto al potenziamento e riconfigurazione del sistema di riferimento di THEODOROS, abbassando drasticamente il rumore nelle misure. È stata anche incrementata la frequenza di misura dei punti all interno della Sciara (1 ciclo/10 minuti). CT ha condotto in settembre-ottobre una campagna EDM sulla rete Etna SO. Sistemi di misura diretta della deformazione CT ha sperimentato in laboratorio e sul terreno sensori clinometrici di nuova generazione (AGI-Lily), installabili a grande profondità e capaci di elevate frequenze di acquisizione. Nel sito di test, realizzato presso il CUAD a Catania, è stato installato un AGI-Lily per prove di acquisizione e trasferimento dati con frequenza a 1 Hz. È stata progettata e realizzata una nuova stazione, interfacciabile con i nuovi sensori, dotata di sistemi di trasmissione avanzati, con bassi assorbimenti e ridotti livelli di rumore; questa è stata installata nel sito di Labronzo a Stromboli. Sull Etna sono stati installati un clinometro AGI-Lily a profondità di 10 metri (alto versante Est) e, per la prima volta su un vulcano italiano, un sensore a 30 metri di profondità (basso versante Sud). Infine CT ha potenziato i sistemi di visualizzazione e gestione delle reti. NA ha avviato a novembre la ristrutturazione del sito clinometico di Tre Case (Vesuvio). NA ha installato 2 nuove stazioni mareometriche nei Porti di Forìo (Ischia) e Agropoli. Interferometria SAR Grazie anche a progetti esterni (EC-PREVIEW, ASI-SRV e ESA-GlobVolcano) CNT, CT e NA hanno svolto un intensa attività di analisi delle immagini SAR sulle aree dei C. Albani, Vesuvio, Ischia, C. Flegrei ed Etna. In quest ultime due aree l analisi è stata di supporto al monitoraggio dei fenomeni in atto ed in particolare degli eventi eruttivi dell inverno all Etna e delle fasi finali dell episodio di sollevamento dei C. Flegrei. DEM e DEM differenziali BO ha prodotto modelli ad alta precisione del cratere del Vesuvio mediante tecniche di rilevamento aeree e terrestri. Dal confronto tra due rilievi laser scanner sono state misurate variazioni di massa sulle pareti dovute a crolli. CNT ha realizzato DEM ad altissima risoluzione sul Lago di Albano e Panarea integrando dati aereofotogrammetrici, laser a scansione e batimetrici. Analisi dei dati La modellazione dei dati GPS e clinometrici delle reti di Stromboli ha permesso di determinare la sorgente associata alla deflazione prodotta dall eruzione di febbraio-aprile. L analisi di tutti i dati geodetici dell area flegrea ha migliorato la definizione delle caratteristiche geometriche delle sorgenti dei fenomeni di mini-uplift e subsidenza che hanno interessato la caldera flegrea negli ultimi anni. CNT e NA hanno analizzato i dati acquisiti sui C. Albani. 43

88 Piano Triennale di Attività Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 36. Bonforte, A., Carbone, D., Greco, F., Palano, M. (2007). Intrusive mechanism of the 2002 NE-rift eruption at Mt Etna (Italy) modelled using GPS and gravity data. Geophys. J. Int., 169, Blackwell Publishing /j X x 37. Bonforte, A., Gambino, S., Guglielmino, F., Obrizzo, F., Palano, M., Puglisi, G. (2007). Ground deformation modeling of flank dynamics prior to the 2002 eruption of Mt. Etna. Bull. Volcanol., 69, Springer /s Bottiglieri, M., Falanga, M., Tammaro, U., Obrizzo, F., De Martino, P., Godano, C., Pingue, F. (2007). Independent component analysis as a tool for ground deformation analysis. Geophys. J. Int., 168, Blackwell /j X x 44. Bruno, V., Aloisi, M., Bonforte, A., Immè, G., Puglisi, G. (2007). Atmospheric anomalies over Mt.Etna using GPS signal delays and tomography of radio wave velocities. Ann. Geophys., 50, 2, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia 104. Gambino, S., Campisi, O., Falzone, G., Ferro, A., Guglielmino, F., Laudani, G., Saraceno, B. (2007). Tilt measurements at Vulcano Island. Ann. Geophys., 50, 2, Editrice Compositori 143. Mattia, M., Bonaccorso, A., Guglielmino, F. (2007). Ground deformations in the Island of Pantelleria (Italy): Insights into the dynamic of the current intereruptive period. J. Geophys. Res., 112(2007), B American Geophysical Union /2006JB Sepe, V., Atzori, S., Ventura, G. (2007). Subsidence due to crack closure and depressurization of hydrothermal systems: a case study from Mt. Epomeo (Ischia Island, Italy). Terra Nova, 19, Blackwell /j x 217. Tizzani, P., Berardino, P., Casu, F., Euillades, P., Manzo, M., Ricciardi, G.P., Zeni, G., Lanari, R. (2007). Ground deformation of Long Valley caldera and Mono Basin, eastern California, mapped by satellite radar interferometry. Int. J. Earth Sci., 29 (2008), 2, Taylor & Francis / Tizzani, P., Berardino, P., Casu, F., Euillades, P., Manzo, M., Ricciardi, G.P., Zeni, G., Lanari, R. (2007). Surface deformation of Long Valley caldera and Mono Basin, California investigated with the SBAS-InSAR approach. Remote Sens. Environ., 108, Elsevier /j.rse Troise, C., De Natale, G., Pingue, F., Obrizzo, F., De Martino, P., Tammaro, U., Boschi, E. (2007). Renewed ground uplift at Campi Flegrei caldera (Italy): New insight on magmatic processes and forecast. Geophys. Res. Lett., 34, L AGU /2006GL Articoli in stampa su riviste JCR 290. Ricco, C., Aquino, I., Borgstrom, S., Del Gaudio, C. (2007). The study of tilt change recorded from July to October 2006 at the Phlegrean Fields (Naples, Italy). Ann. Geophys Riguzzi, F., Baiocchi, V., Fabiani, U., Mazzoni, A., Pietrantonio, G. (2007). Integrated DTM of the Albano and Nemi craters (central Italy) permit morphological updates. Geomorphology 4.3 Altre pubblicazioni 312. Anzidei, M. (2007). Integrazione di dati fotogrammetrici, LIDAR e batimetrici nell'arcipelago delle isole Eolie. Bolletino SIFET, 1, SIFET 317. Baiocchi, V., Anzidei, M., Esposito, A., Fabiani, U., Pietrantonio, G., Riguzzi, F. (2007). Integér bathymétrie et lidar. Geomatique, 55, CiMax 366. De Martino, P., Tammaro, U., Brandi, G., D'Alessandro, A., Dolce, M., Esposito, T., Malaspina, S., Obrizzo, F., Pingue, F.Serio, C. (2007). Area vulcanica napoletana: 10 anni di osservazioni GPS. Atti 11 a Conferenza Nazionale ASITA 395. Godano, C., Pingue, F., Bottiglieri, M., Falanga, M., Tammaro, U., De Martino, P., Obrizzo, F. (2007). Analisi delle componenti indipendenti (ICA) nello studio delle deformazioni del suolo in aree vulcaniche. Atti 11 a Conferenza Nazionale ASITA 488. Scalera, G. (2007). South American Pacific margin as key target for geosciences and general culture. New Concepts in Global Tectonics Newsletter, 43, NCGT group - New Concepts in Global Tectonics group 505. Tammaro, U., Di Sena, F., Capuano, F., Obrizzo, F., La Rocca, A., Pinto, P., Russo, A., De Martino, P. (2007). Deformazioni del suolo mediante analisi dei dati mareografici nell'area vulcanica napoletana nel periodo Atti 11 a Conferenza Nazionale ASITA 44

89 Stato di attuazione delle attività relativamente al TTC - Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Francesca Bianco (NA-OV) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, CT, NA-OV 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Il CNT di Roma, Catania (CT) e Napoli (NA) hanno gestito e sviluppato le reti sismiche preposte alla sorveglianza delle aree vulcaniche attive italiane, nonché le diverse attività correlate allo scopo. In questo ultimo anno si è accentuata la tendenza a realizzare reti multiparametriche, con parte degli apparati equipaggiati con GPS, velocimetro, accelerometro, sensore infrasonico ed anche stazione meteo; in accordo con tale filosofia hanno operato NA e CT, sia per le reti centralizzate, che per quelle mobili. Inoltre, una generale integrazione degli apparati mobili con quelli centralizzati, ha consentito di ottenere importanti informazioni sullo stato dinamico dei vulcani monitorati. Gli accadimenti legati alla ripresa dell attività eruttiva all Etna e a Stromboli, ma anche l attenzione sulla rinnovata fase dinamica ai Campi Flegrei hanno, naturalmente, inciso sulle attività svolte nell ambito di questo TTC durante il In particolare, la sezione di CT ha gestito l emergenza eruttiva all Etna (incrementando la rete con l installazione di 4 stazioni mobili nell area sommitale) ed ha partecipato a quella relativa allo Stromboli, coordinata dalla sezione di Napoli. Su quest ultimo vulcano NA ha effettuato interventi di miglioramento delle installazioni strumentali, potenziato le trasmissioni a banda larga, ha reso operativo il dilatometro collocato in località S.Vincenzo, e installato un sensore infrasonico. CT ha potenziato il monitoraggio nell area Etnea-Eoliana installando nuove stazioni Nanometrics satellitari a larga banda (40s), 5 alle Eolie e 3 all Etna, di cui 2 equipaggiate anche con sensore accelerometrico (Kinemetrics- Episensor); è stato incrementato il numero di stazioni infrasoniche nell area sommitale dell Etna portandolo a 4. Sono state aggiunte 2 stazioni a larga banda (20s) al mini-array sismico in area craterica a Vulcano. Infine, per meglio investigare le possibili influenze meteo-marine sui sistemi magmatici superficiali si sta procedendo ad equipaggiare le stazioni sommitali dell Etna con stazioni meteo, 2 delle quali già operative. NA, nell area flegrea, ha aggiunto un nuovo acquisitore digitale (sensore infrasonico+sensore sismico) e nell area della Solfatara ha installato cinque array sismici circolari, temporanei e mobili, con lo scopo di determinare la struttura del campo d onda associato al tremore e quantificare la sensibilità di detezione degli apparati. CNT ha effettuato la ricerca di siti nell area dei Colli Albani, (basandosi anche sui risultati del progetto DPC Colli Albani ), per l'installazione di 3 nuove stazioni in una area di non facile accesso strumentale. Riguardo alla trasmissione dei dati, NA ha esteso l infrastruttura a banda larga (5 GHz) tra Vesuvio (array permanente) e centro di monitoraggio, incrementato i collegamenti a banda larga a Stromboli, testato con successo i nuovi sistemi a banda larga WIMAX sugli apparati mobili (EU, progetto WEIRD), ed è in via di sviluppo un sistema telematico di condivisione dei sistemi in tempo reale con il Centro Funzionale di Protezione Civile (Regione Campania, progetto Speed). Riguardo ai sistemi di analisi dati, NA ha sviluppato nuovi sistemi per il riconoscimento automatico dei segnali basati su Mappe auto-organizzanti (SOM), una interfaccia di interrogazione del database dei risultati delle analisi in tempo reale dell array Vesuvio e metodi per l analisi automatica delle frequenze complesse degli eventi LP; CT ha invece effettuato lo sviluppo di sistemi basati su banche dati per le analisi multiparametriche, nonché curato lo sviluppo di sistemi di analisi per il monitoraggio in tempo reale delle sorgenti sismiche. Quanto sinora descritto ha consentito, tra l altro: i) di realizzare una accurata definizione delle caratteristiche delle sorgenti sismiche (VT, LP, VLP e tremore) in particolare per Etna, Campi Flegrei e Stromboli; ii) di individuare variazioni temporali dei principali segnali sismo-vulcanici prima dell eruzione dello Stromboli 2007; iii) di sviluppare sistemi avanzati per l analisi (automatica e non) dei segnali delle reti e degli arrays sismici per il monitoraggio vulcanico. Questo TTC svolge anche attività di monitoraggio all estero sui vulcani Marapi (Indonesia, progetto COVIN) e Niyragongo (Repubblica Democratica del Congo), nell ambito di progetti di cooperazione internazionale. Sul Marapi NA e CNT hanno installato 2 stazioni broadband ed identificato siti per 5 stazioni e per ponti ripetitori; è in corso l analisi dei dati acquisiti. Per il Nyragongo, l'attività di monitoraggio (CNT) è proseguita (la rete consiste di 7 stazioni telemetrate all'osservatorio Vulcanologico di Goma, OVG) effettuando analisi dei dati pregressi. Per i nuovi sistemi di acquisizione, sono in fase di produzione le prime 30 schede di acquisizione del sistema GILDA (Geophysical Instrument Low power Data Acquisition) progettato e realizzato dalla sezione di Napoli (INGV DPC/V ). 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 86. Di Lieto, B., Saccorotti, G., Zuccarello, L., La Rocca, M., Scarpa, R. (2007). Continuous tracking of volcanic tremor at Mount Etna, Italy. Geophys. J. Int., 169, 2, Blackwell Synergy /j X x 132. Lokmer, I., Bean, C.J., Saccorotti, G., Patanè, D. (2007). Moment-tensor inversion of LP events recorded on Etna in 2004 using constraints obtained from wave simulation tests. Geophys. Res. Lett., 34,, L American Geophysical Union /2007GL Saccorotti, G., Lokmer, I., Bean, C. J., Di Grazia, G., Patanè, D. (2007). Analysis of sustained long-period activity at Etna Volcano, Italy. J. Volcanol. Geotherm. Res., 160, 3/4, Elsevier /j.jvolgeores Saccorotti, G., Petrosino, S., Bianco, F., Castellano, M., Galluzzo, D., La Rocca, M., Del Pezzo, E., Zaccarelli, L., Cusano, P. (2007). Seismicity associated with the renewed ground uplift at Campi Flegrei Caldera, Italy. Phys. 45

90 Piano Triennale di Attività Earth Planet. Inter., 165, 1 e 2, Elsevier /j.pepi Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 321. Battaglia, J., Dello Iacono, D., Zollo, A., Virieux, J. (2007). Combining active and passive data for velocity reconstruction. INGV- DPC/V4 Project V Borriello, G., Buonocunto, C., Capello, M., Scarpato, G. (2007). Gestione dei siti delle reti di monitoraggio tramite GPS: l'esempio della rete sismica permanente dell'ingv-ov. Rapporti Tecnici INGV Capello, M., Castellano, M., Ricciolino, P. (2007). Commercial digital audio recorders: a new life for portable Lennartz PCM 5800 seismic stations. ORFEUS Newsletter, 7, 2, 1-7. Orfeus 342. Castellano, M., Bianco, F., Augusti, V., Castrucci, M., Bestetti, A., Angori, E., Martufi, G., Landi, G. (2007). Using WiMAX technology to improve volcano monitoring: the WEIRD System. 26 Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida. Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale 343. Castellano, M., Buonocunto, C., Capello, M., Ricciolino, P. (2007). Stazioni sismiche obsolete: il recupero del Sistema Lennartz PCM Quaderni di Geofisica, 48, INGV 362. D'Auria, L., Martini, M., Esposito, A., Ricciolino, P., Giudicepietro, F. (2007). A uni ed 3D velocity model for the Neapolitan volcanic areas 363. De Lorenzo, S., Zollo, A., Trabace, M., Vassallo, M. (2007). QP and QS of Campi Flegrei from the inversion of Rayleigh waves recorded during the SERAPIS project. INGV- DPC/V4 Project V Del Pezzo, E., Bianco, F., Saccorotti, G., La Rocca, M., Galluzzo, D., Nisii, V., Petrosino, S., Cusano, P., Zaccarelli, L., Damiano, N., Tramelli, A., De Astis, G., Breton, M., Orozco-Rojas, J., Navarro, C., Ibanez, J., Ocana, E., Garcia, A.,. (2007). Seismic survey of Colima Volcano (Mexico) November May Open File Report n. 7, 377. Esposito, A., Esposito, A.M., Giudicepietro, F., Marinaro, M., Scarpetta, S. (2007). Models for Identifying Structures in the Data: A Performance Comparison. 11 th Int. Conference on Knowledge-Based and Intelligent Information & Engineering Systems (KES2007). Springer-Verlag 394. Giudicepietro, F., Esposito, A., D'Auria, L., Martini, M., Scarpetta, S. (2007). Automatic analysis of seismic data by using neural networks: applications to Italian volcanoes. INGV- DPC/V4 Project 399. Guardato, S., Iannaccone, G. (2007). RS-485 interface for external use of the GPS receiver of the Kinemetrics dataloggers. INGV- DPC/V4 Project V Iannaccone, G., Guardato, S., Vassallo, M., Beranzoli, L. (2007). CUMAS (Cabled Underwater Module for Acquisition of Seismological data): a new seafloor module for geohazard monitoring of the Campi Flegrei volcanic area. INGV-DPC/V4 Project V La Rocca, M., Galluzzo, D., Castellano, M., Saccorotti, G., Bianco, F., Del Pezzo, E. (2007). Vulcani dell'area napoletana e Stromboli - La Rete Mobile. Monografie Istituzionali INGV 419. Maercklin, N., Zollo, A. (2007). Analysis of PS-to-PP amplitude ratios for seismic reflector characterisation: method and application. INGV- DPC/V4 PROJECT V4: TASK Orazi, M., Peluso, R., Caputo, A., Capello, M., Buonocunto, C., Martini, M. (2007). A multiparametric low power digitizer: project and results. INGV-DPC V4 Project 465. Petrosino, S., Cusano, P., Del Pezzo, E., Castellano, M., Bianco, F. (2007). Vulcani dell'area napoletana e Stromboli - Il Laboratorio di Analisi Avanzate (LAV). Monografie Istituzionali INGV 488. Scalera, G. (2007). South American Pacific margin as key target for geosciences and general culture. New Concepts in Global Tectonics Newsletter, 43, NCGT group - New Concepts in Global Tectonics group 491. Scarpato, G., De Cesare, W., Orazi, M., Peluso, R., Caputo, A., Martini, M., Giudicepietro, F. (2007). Sistemi di trasmissione WiFi per il monitoraggio sismico del Vesuvio 500. Stabile, T.A., De Matteis, R., Zollo, A. (2007). Development of a multi-phase dynamic ray-tracing code. INGV- DPC/V4 Project V Vassallo, M., Zollo, A., Dello Iacono, D., Maercklin, N., Virieux, J. (2007). Converted phase identification and retrieval of Vp/Vs ratios from move-out reflection analysis: application to the Campi Flegrei caldera. INGV- DPC/V4 Project V Vassallo, M., Zollo, Z. (2007). Depth and morphology of reflectors from the 2-D non-linear inversion of arrival-time and waveform semblance data: method and applications to synthetic data. INGV- DPC/V4 Project V Zaccarelli, L., Bianco, F. (2007). A shear wave analysis system for semi-automatic measurements of shear wave splitting above volcanic earthquakes: descriptions and applications. 46

91 Stato di attuazione delle attività relativamente al TTC - Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Sonia Calvari (CT) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM1, CT, NA-OV, PA, PI, CNT 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Le eruzioni laterali di Stromboli ed Etna hanno coinvolto molte sezioni dell Ente e consolidato l integrazione dei sistemi di monitoraggio vulcanologico. Alla raccolta di dati vulcanologici si sono aggiunti i rilievi geologici, le indagini strutturali e geomorfologiche, e quelle geochimico-isotopiche sui prodotti eruttati. La campionatura dei prodotti eruttati allo Stromboli e la loro caratterizzazione è stata eseguita da varie sezioni dell Ente, così come l analisi delle immagini da satellite per il calcolo del tasso di effusione. Durante l attività effusiva sono stati effettuati sopralluoghi nelle aree crateriche e sui campi lavici, controlli termici da terra e da elicottero, mappature dei prodotti eruttati, campionamenti e analisi fisiche e chimiche, e aggiornamenti cartografici. Il monitoraggio petrologico a Stromboli ha riguardato la caratterizzazione petrografica, mineralogica, geochimica ed isotopica delle lave emesse durante l eruzione di febbraio-aprile ed ha confermato che i caratteri dei prodotti emessi sono confrontabili con quelli dell'eruzione , mentre i vetri della pasta di fondo dei prodotti esplosivi emessi prima e dopo l'eruzione hanno evidenziato che essi hanno le caratteristiche del materiale eruttato durante la normale attività stromboliana. All'Etna sono stati studiati gli eventi parossistici del cratere di SE (CSE), e le composizioni dei vetri della pasta di fondo hanno mostrato che il magma più primitivo è stato emesso solo durante il primo di questi eventi, innescato dall arrivo di nuovo magma nel sistema di alimentazione del CSE. Le indagini morfostrutturali all'etna ed allo Stromboli hanno portato a delineare la geometria dei dicchi che hanno alimentato le colate ed il loro ruolo nella generazione dei campi di stress agenti nell edificio vulcanico. Le reti di telecamere termiche, all'infrarosso e visibili sui principali vulcani attivi (Etna, Vesuvio, Stromboli, Campi Flegrei, Vulcano) sono state ulteriormente potenziate e migliorate. All Etna è stato messo a punto un sistema di allarme per i turnisti H24 della sala operativa di Catania basato sul superamento di una soglia di temperatura registrata dalla telecamera termica di Nicolosi, che ha fatto rilevare anche episodi di attività eruttiva modesta. Nel corso dell anno è continuata la sperimentazione del monitoraggio dei suoli caldi della Solfatara di Pozzuoli e del cratere del Vesuvio attraverso le telecamere IR fisse. I risultati sono in via di pubblicazione, ed evidenziano anche come alcune aree della Solfatara siano state interessate da importanti anomalie termiche che hanno seguito di poco le crisi sismiche del 2005 e del Dal 2007 le aree dei Campi Flegrei, Vesuvio e Ischia vengono monitorate con telecamera termica portatile da terra e da elicottero; è stata ottenuta la prima mappatura termica di queste aree, che rappresenterà un riferimento per eventuali anomalie future. Queste indagini serviranno: per testare e perfezionare la metodologia di misura e garantire risultati riproducibili nel tempo e nello spazio; per confrontare le temperature misurate da elicottero con quelle rilevate a terra dallo stesso strumento, dalla telecamera termica fissa, da termocoppie, e da rilievi termici satellitari; e per individuare zone termicamente anomale non precedentemente segnalate. Il monitoraggio delle nubi di cenere prodotte dall Etna ha prodotto informazioni tempestive utilizzate dalla Protezione Civile Nazionale per decidere se, come e quando chiudere gli aeroporti di Catania e Reggio Calabria. In mancanza di visibilità per la copertura di nuvole sulla sommità del vulcano, la dispersione della nube di cenere è stata rilevata da immagini satellitari AVHRR e meteosat. Sulla base di queste informazioni ed utilizzando i modelli di dispersione sia in atmosfera che al suolo sviluppati da varie sezioni dell Ente, sono state prodotte mappe continuamente aggiornate delle aree potenzialmente interessate da piogge di cenere. Studi petrologici su eruzioni esplosive passate hanno dimostrato che già 3900 anni fa erano presenti all Etna magmi con anomalie geochimiche tipiche della subduzione che si osservano dal Per quanto riguarda l interpretazione di eventi esplosivi mediante immagini termiche, sono stati eseguiti per la prima volta esperimenti in collaborazione tra INGV e Università di Bari per la simulazione di eventi esplosivi sia caldi che freddi con formazione di colonne eruttive collassanti e galleggianti. I risultati sono in corso di analisi, e saranno di supporto alla interpretazione dei processi naturali analizzati con le stesse apparecchiature. Tutte le informazioni sull attività eruttiva sono state inoltrate alla Protezione Civile Nazionale e distribuite a mezzo di comunicati stampa, interviste, e rapporti di dettaglio pubblicati sulla pagina web dell istituto. Nel solo 2007 sono stati pubblicati circa 300 tra rapporti di dettaglio, comunicati e pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 65. Coltelli, M., Proietti, C., Branca, S., Marsella, M., Andronico, D., Lodato, L. (2007). Analysis of the 2001 lava flow eruption of Mt. Etna from three-dimensional mapping. J. Geophys. Res., 112, F AGU /2006JF Giaccio, B., Sposato, A., Gaeta, M., Marra, F., Palladino, D.M., Taddeucci, J., Barbieri, M., Messina, P., Rolfo, M.F. (2007). Mid-distal occurrences of the Albano Maar pyroclastic deposits and their relevance for reassessing the eruptive scenarios of the most recent activity at the Colli Albani Volcanic District, Central Italy. Quat. Int., , Elsevier /j.quaint Harris, A.J.L., Dehn, J., Calvari, S. (2007). Lava effusion rate definition and measurement: a review. Bull. Volcanol., 70, 1, Springer /s y 173. Patrick, M.R., Harris, A.J.L., Ripepe, M., Dehn, J., Rothery, D.A., Calvari, S. (2007). Strombolian explosive styles and source conditions: insights from thermal (FLIR) video. Bull. Volcanol., 69, 7, Springer /s

92 Piano Triennale di Attività Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 488. Scalera, G. (2007). South American Pacific margin as key target for geosciences and general culture. New Concepts in Global Tectonics Newsletter, 43, NCGT group - New Concepts in Global Tectonics group 504. Taddeucci, J., Scarlato, P., Andronico, D., Cristaldi, A., Buettner, R., Zimanowski, B., Kueppers, U. (2007). Advances in the Study of Volcanic Ash. EOS, Tran., 88, 24, American Geophysical Union 506. Tedesco, D., Badiali, L., Boschi, E., Papale, P., Tassi, F., Vaselli, O., Kaserka, C., Durieux, J., De Natale, A., Amato, A., Cattaneo, M., Ciraba, H., Chirico, G., Delladio, A., Demartin, M., Favalli, G., Franceschi, D., Lauciani, V., Mavonca, G., Monachesi, G. (2007). Cooperation on Congo Volcanic and Environmental Risks. EOS, Tran., 88, 16, AGU /2007EO

93 Stato di attuazione delle attività relativamente al Osservazioni di geomagnetismo 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Antonio Meloni (RM2), Paolo Palangio (RM2) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM2 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Osservatori L Aquila Proseguite le attività di routine secondo modalità consolidate: gestione strumentazione automatica, effettuazione misure assolute del campo magnetico e preparazione dei dati nello standard internazionale. Proseguite le attività in INTERMAGNET con invio giornaliero dei dati vettoriali del campo ai centri mondiali. Nel marzo a causa di notevoli danni prodotti da fulmini, per un breve periodo, c è stata un interruzione di alcuni servizi in tempo reale. Inoltre proseguono le attività : a) della stazione di misura micropulsazioni; b) del sistema di misura Doppler differenziale; c) della stazione Geoelettrica-Magnetotellurica; d) della stazione Radiometrica ULF-ELF-VLF del progetto MEM. Stampato l annuario con i risultati magnetici per il Castello Tesino (TN) Osservatorio non presidiato: a novembre sono partiti i lavori per l installazione di una nuova casetta (prefabbricato) per lo spostamento della strumentazione variometrica da tempo sottoposta a disturbi artificiali. Per due anni partirà il simultaneo funzionamento dei due punti osservativi nel vecchio sito e nel nuovo. Garantite per gran parte del 2007 le attività di routine secondo modalità consolidate e il collegamento internet. Mario Zucchelli station (già Baia Terra Nova), Antartide Difficoltà di finanziamento del PNRA permetteranno solo a fine 2007 un ispezione all Osservatorio magnetico. Verrà comunque controllato il sistema di acquisizione automatica del campo magnetico presso la base antartica, con effettuazione di misure assolute il mese di gennaio Stampati due volumi di annuari relativamente a gruppi di due anni per volta 2002/ /04 e 2004/ /06. Garantito il servizio Internet. Concordia, Antartide L osservatorio magnetico presso la stazione italo-francese di Concordia, operato congiuntamente con l EOST francese, è rimasto regolarmente in funzione per l estate e anche per il suo terzo inverno australe. Rete Magnetica Nazionale Nell ambito delle misurazioni previste per la fase intermedia fra i quinquenni interi, sono iniziate e verranno riportate al , le misurazioni sulla rete magnetica italiana dei capisaldi (110 punti di misura e altri in nazioni limitrofe). Sul Bollettino di Geofisica e scienze affini sono state stampate le carte al per tutti gli elementi del campo con una descrizione di tutto il lavoro e il dettaglio dei modelli aggiornati di campo. Nell ambito del supporto alla navigazione aerea si sono anche effettuate misure su piazzole aeroportuali sia in Italia che a Malta. Attività sperimentali Nuovo Osservatorio di Duronia (CB) Dal 6 novembre è operativo il nuovo osservatorio Geomagnetico del Molise, sono stati installati 6 sistemi di misura: magnetometro Overhauser, flux-gate triassiale, search-coil triassiale (0.001 Hz 25 Hz), magnetometro a induzione a tre assi (25 Hz 100 khz), impianto biassiale di misura dei potenziali tellurici (0.001 Hz 25 Hz) e stazione meteo. Dal mese di giugno 2008 verranno eseguite regolarmente le misure assolute del campo magnetico terrestre. Lampedusa Stazione magnetica non presidiata. Nel 2007 è proseguita la fase sperimentale che inizia a garantire un funzionamento quasi regolare della strumentazione variometrica, mentre in certe ore della giornata sono presenti ancora forti disturbi sulla strumentazione Overhauser per il campo totale. Gibilmanna (PA) e altre stazioni Stazione magnetica. Il personale in loco ha effettuato il controllo e lo scarico dei dati magnetici del vecchio sistema automatico ivi installato. Nell ambito di studi sismomagnetici (con serie storica che risale al 1989) è stata curata la gestione di 4 stazioni magnetometriche in Italia centrale con misurazione del campo totale. Altre 2 stazioni variometriche a tre componenti vengono invece gestite presso l Etna (con la Sezione di Catania). Queste osservazioni sono inquadrate nel monitoraggio elettromagnetico dell attività sismica o vulcanica. Dettagli al TTC 2.6. È proseguita la produzione e i test sui magnetometri per le alte frequenze (0.001 Hz 25 Hz e 1 Hz 100 khz) interamente progettati e industrializzati a L Aquila. Diverse attività sperimentali e di misurazione si sono svolte presso la sede di Portovenere. Qui, in particolare, si è provveduto al collaudo, taratura e verifica di apparati magneto-gradiometrici dell Istituto Idrografico della Marina, nonché 49

94 Piano Triennale di Attività alla manutenzione e aggiornamento di strumentazione magnetica e gravimetrica e sviluppo di software per la loro gestione. Presso la Tenuta Presidenziale di Castel Porziano (Roma) è stata installata temporaneamente una stazione per il monitoraggio del rumore elettromagnetico ambientale nei periodi superiori o uguali a 1 s. Nel corso del 2007 molte delle attività qui riportate sono state presentate in workshop e/o convegni dedicati agli osservatori ed alle reti magnetiche. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 47. Cafarella, L., Di Mauro, D., Lepidi, S., Meloni, A., Pietrolungo, M., Santarelli, L., Schott, J.J. (2007). Daily variation at Concordia station (Antarctica) and its dependence on IMF conditions. Ann. Geophys, 25, Copernicus 80. De Ritis, R., Ventura, G., Chiappini, M. (2007). Aeromagnetic anomalies reveal hidden tectonic and volcanic structures in the central sector of the Aeolian Islands, Southern Tyrrhenian Sea, Italy. J. Geophys. Res., 112, B AGU /2006JB Di Mauro, D., Lepidi, S., Di Persio, M., Meloni, A., Palangio, P. (2007). Update on monitoring of magnetic and electromagnetic tectonic signals in Central Italy. Ann. Geophys., 50, 1, Editrice Compositori 129. Lepidi, S., Cafarella, L., Santarelli, L. (2007). Low frequency geomagnetic field fluctuations at cap and low latitude during October 29-31, Ann. Geophys., 50, 2, Editrice Compositori 141. Masci, F., Palangio, P., Di Persio, M., Di Lorenzo, C. (2007). The development of the INGV tectonomagnetic network in the frame of the MEM Project. Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 7, Copernicus Publications 163. Palangio, P., Di Lorenzo, C., Masci, F., Di Persio, M. (2007). The study of the electromagnetic anomalies linked with the Earth's crustal activity in the frequency band (0.001Hz - 100kHz). Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 7, Copernicus Publications 191. Santarelli, L., Cafarella, L., Lepidi, S., Di Mauro, D., Meloni, A., Palangio, P. (2007). Fourteen years of geomagnetic daily variation at Mario Zucchelli Station (Antarctica). Ann. Geophys., 50, 2, Editrice Compositori 4.2 Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 331. Cafarella, L., De Lauretis, M., Di Mauro, D., Francia, P., Lepidi, S., Meloni, A., Palangio, P., Villante, U. (2007). ULF Geomagnetic Pulsations at High Latitudes: the Italian contribution. Publications of the Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences, Monographic volume C-99 (398), Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences 332. Cafarella, L., Di Mauro, D., Lepidi, S., Magno, L., Meloni, A., Palangio, P., Santarelli, L., Zirizzotti, A. (2007). Terra Nova Bay, Antarctica, Geomagnetic observatory, magnetic observations results, , De Santis, A., Di Mauro, D., Cafarella, L., Palangio, P., Beranzoli, L., Favali, P., Vitale, S. (2007). Extending Magnetic Observations to Seafloor: the case of Geostar and Orion missions in the Adriatic and Tyrrhenian Seas. Publications of the Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences, Monographic volume C-99 (398), Institute of Geophysics Polish Academy of Science 375. Dominici, G., Meloni, A., Miconi, M., Pierozzi, M., Sperti, M. (2007). Italian Magnetic Network and Geomagnetic Field Maps of Italy at year Bollettino di Geodesia e Scienze Affini, LXVI, 1, Istituto Geografico Militare 435. Meloni, A., Cafarella, L., De Michelis, P., De Santis, A., Di Mauro, D., Dominici, G., Lepidi, S., Palangio, P., Tozzi, R., Zirizzotti, A. (2007). Systematic Magnetic Observations in Italy. Publications of the Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences, Monographic volume C-99 (398), Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences 50

95 Stato di attuazione delle attività relativamente al Osservazioni di alta e media atmosfera 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Bruno Zolesi (RM2), Cesidio Bianchi (RM2) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM2 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Nell ambito di questo obiettivo specifico proseguono le osservazioni di alta e media atmosfera tramite sistemi attivi (radar HF) e passivi (ricevitori). I rilevamenti eseguiti hanno riguardato la misura di grandezze fisiche dell alta atmosfera, sia nella componente neutra, sia nella componente ionizzata, in particolare le concentrazioni di elettroni e le rispettive altezze virtuali. I rilevamenti di questi parametri sono stati eseguiti presso gli osservatori dell Istituto di Roma e Gibilmanna (PA). Sono proseguiti anche i sondaggi ionosferici obliqui tra le stazioni riceventi di Roma e Chania (GR) e quella trasmittente di Inskip (UK) con un campionamento di 15 min. Come negli anni precedenti, le grandezze ionosferiche osservate sono state interpretate automaticamente con un controllo dei valori eseguito con dati interpretati da un operatore. È stato completato lo sviluppo di un modello adattivo di profilo verticale di densità elettronica, con l implementazione del relativo software. Tale modello viene applicato agli ionogrammi, che sono una registrazione del tempo impiegato dall impulso radio a percorrere il tragitto trasmettitore-ionosfera-ricevitore, in funzione della frequenza. Il software, basandosi sugli ionogrammi acquisiti, è in grado di adattare i parametri del modello fornendo l andamento della densità elettronica in funzione dell altezza. Nell ambito della collaborazione Italo-Argentina promossa dall Istituto Italo Latino Americano (IILA), è stata installata una ionosonda AIS-INGV presso l Università Tecnologica Nazionale di San Miguel di Tucumàn, Argentina. Tale sito di sondaggio è particolarmente interessante per gli studi di fisica ionosferica poiché esso si trova in piena anomalia equatoriale. Con l occasione è stato installato un software di interpretazione automatica opportunamente adattato per le nuove grandezze: quale la girofrequenza del plasma equatoriale e la conseguente separazione in frequenza dei due modi di propagazione. Sono già stati analizzati i primi risultati della campagna di misura che hanno evidenziato una buona affidabilità del dato registrato. La ionosonda si è dimostrata in grado di evidenziare stratificazioni addizionali quali lo strato F1.5 e di monitorare con una accertata affidabilità le fenomenologie della ionosfera locale inclusa la grande variabilità giornaliera. Relativamente alle osservazioni riometriche a 30 MHz, si sono studiati principalmente due eventi di assorbimento (PCA) registrati presso la base italiana in Antartide che sono stati correlati con l attività magnetica e le sorgenti solari. Tali eventi sono relativi a due periodi settembre 2005 e dicembre 2006, durante i quali si erano registrati forti emissioni coronali e in un periodo di minimo di attività solare con la sorgente nel Sole nel settore Est. Per ciò che concerne i rilevamenti dei costituenti neutri minoritari (ozono, acido nitrico e monossido di carbonio) in stratosfera e mesosfera, essi sono continuati principalmente con l impiego di uno ricevitore eterodina in grado di rivelare gli spettri rotazionali dei composti. Tali rilevamenti hanno permesso di studiare processi chimici e dinamici della media-alta atmosfera anche in relazione alla riduzione stagionale di ozono polare. Nel corso del 2007 sono continuate le osservazioni sperimentali presso la Stazione Mario Zucchelli in Antartide (74.69S, E) e presso la stazione Dirigibile Italia a Ny Alesund (Svalbard, 78.9N, 11.9E). In particolare presso l osservatorio antartico si sono effettuati i sondaggi ionosferici verticali di routine, la misura del rumore cosmico (campionamento al minuto) a 30MHz e 38.2MHz, e le osservazioni delle scintillazioni ionosferiche e del contenuto elettronico totale (TEC). In Artide, oltre ai due ricevitori GISTM (GPS Scintillation and TEC Monitor) operanti dal 2003, è stato installato un terzo ricevitore per le osservazioni di TEC e scintillazioni ionosferiche a circa 10 Km da Longyearbean (Svalbard, 78N 16E), presso l infrastruttura SOUSY (SOUnding SYstem), gestita dall Università di Tromso. I dati, in tempo-reale per l Artide, sono disponibili al sito e al sito Le osservazioni sperimentali a latitudini polari forniscono una importante base per lo studio delle interazioni sole-magnetosfera-ionosfera e danno un contributo essenziale allo sviluppo di tecniche, modelli e previsioni adattabili alle esigenze dello Space Weather planetario. Per quanto concerne il progetto MIRTO (Mediterranean Ionospheric Real Time TOmography) è continuato lo sviluppo della rete di monitoraggio che attualmente comprende le stazioni ionosferiche di Roma, Atene (GR) e El Arenosillo (ES), e le stazioni GPS della rete RING e la stazione GPS installata presso l Università Tecnologica di Chania. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 176. Pezzopane, M., Scotto, C. (2007). Automatic scaling of critical frequency fof2 and MUF(3000)F2: a comparison between Autoscala and ARTIST 4.5 on Rome data. Radio Sci., 42, RS4003. AGU /2006RS Scotto, C., Pezzopane, M. (2007). A method for automatic scaling of sporadic E layers. Radio Sci., 42, RS2012. AGU /2006RS Articoli in stampa su riviste JCR 287. Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Bianchi, C., Scotto, C., Zolesi, B., Cabrera, M. A., Ezquer, R.G. (2007). The new ionospheric station of Tucumán: first results. Ann. Geophys., 50, 3, Romano, V., Pau, S., Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Zolesi, B., De Franceschi, G., Locatelli, S. (2007). The electronic Space Weather upper atmosphere (eswua) project at INGV: advancements and state of the art. Ann. Geophys. 4.3 Altre pubblicazioni 322. Belehaki, A., Cander, L.R., Zolesi, B., Bremer, J., Juren, C., Stanislawska, I., Dialetis, D., Hatzopoulos, M. (2007). The DIAS Project: Monitoring and Forecasting the Ionosphere Over Europe. Space Weather Quarterly, 1, AGU 51

96 Piano Triennale di Attività Perrone, L., Parisi, M., Meloni, A., Damasso, M., Galliani, M. (2007). Study on solar sources and polar cap absorption events recorded in Antarctica. Adv. Space Res Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Bianchi, C., Scotto, C., Zolesi, B., Cabrera, M.A., Ezquer, R.G. (2007). The new ionospheric station of San Miguel de Tucumán. INAG-68 Web Bulletin 2007, 68, 1-9. INAG - Ionosonde Network Advisory Group 478. Romano, V., Pezzopane, M., Pau, S., Zuccheretti, E. (2007). Electronic Space Weather upper atmosphere (eswua) project 52

97 Stato di attuazione delle attività relativamente al Osservazioni di geofisica ambientale 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Laura Beranzoli (RM2), Cesidio Bianchi (RM2) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM2, NA-OV, PA 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Sono continuate le attività connesse ai sistemi e osservatori sottomarini multiparametrici nell ambito dei progetti già finanziati: - Definizione dei requisiti funzionali e operativi di sensori e di sottosistemi marini per applicazioni specifiche, e assistenza alla progettazione e integrazione; in particolare sono stati realizzati: un nuovo modulo (MEDUSA), anche integrabile in osservatori dell INGV, per misure di concentrazioni di gas e uno spettrometro nucleare, adattabile a MEDUSA, per caratterizzare il sito di Capo Passero candidato ad ospitare un telescopio marino per neutrini (EC KM3NET); un prototipo di tsunameter sviluppato in collaborazione con CNR-ISMAR (EC NEAREST). - Revisione dell allestimento di osservatori multiparametrici e avvio di esperimenti per scopi di tsunami warning (EC NEAREST e TRANSFER); in particolare l osservatorio GEOSTAR è operativo nel Golfo di Cadice dall agosto 07 mentre sono state pianificate le operazioni di recupero dell osservatorio NEMO-SN1 per manutenzione e integrazione di nuova strumentazione. - Potenziamento delle infrastrutture di supporto agli osservatori e estensione in mare delle reti esistenti di monitoraggio (PEGASO/POR, V4/11 Pro. Civ.); in particolare in PEGASO (collab. INFN), sono state assegnate le commesse per l acquisizione di un veicolo di tipo ROV e lo sviluppo di un Deep Sea Shuttle da utilizzare nelle operazioni di deposizione/recupero/manutenzione. Nel progetto V4/11 è stata ultimata la realizzazione di un modulo marino per una prossima deposizione nel Golfo di Pozzuoli entro il 08 a integrazione della rete di monitoraggio vulcanico. Sono stati pubblicati i risultati di un esperimento marino di trasmissione acustica di dati nell area che ha fornito le caratteristiche del canale acustico, utili per una futura rete marina. - Studio delle variazioni temporali di fenomeni geofisici e delle relazioni tra essi in aree di interesse: Ionio (EC NERIES, EC TRANSFER PEGASO), Mare di Weddel Antartide (MABEL/PNRA), Golfo di Cadice (EC NEAREST). Un nuovo progetto, ESONET Network of Excellence, è iniziato nel 2007 (coordinamento francese e INGV Core Partner), con lo scopo di omogeneizzare la comunità dei ricercatori e tecnologi che lavorano con e su gli osservatori sottomarini attraverso lo svolgimento di esperimenti in comune opportunamente selezionati; l INGV, secondo il progetto esecutivo, ha predisposto la procedura di selezione degli esperimenti. Con incarico dal MUR all INGV, quale unico ente italiano con l esperienza riconosciuta, è stata presentata una proposta di progetto (EC EMSO-Preparatory Phase) a coordinamento INGV per la costituzione di un organismo europeo incaricato della realizzazione dell infrastruttura European Multidisciplinary Seafloor Observatories. La proposta è stata accettata e si è proceduto alla elaborazione del progetto esecutivo. Per il progetto TSUNET (FIRB-MUR) è in corso di installazione sulle coste siciliane una rete di 20 stazioni mareografiche in trasmissione dati real-time, in associazione ad accelerometri strong-motion, per il monitoraggio del livello marino a scopo di tsunami warning in aree sismiche tsunamigeniche. Alcune stazioni acquisiranno anche parametri meteorologici (es. press. atmosferica). Relativamente alle collaborazione con l Istituto Idrografico della Marina, è stato eseguito un monitoraggio ambientale nel Golfo dell Asinara al fine di evidenziare la presenza di anomalie magnetiche generate da targets ricercati. I rilievi magnetometrici sono stati eseguiti con la nave Aretusa della Marina Militare Italiana nel periodo giugno-agosto 2007 e sono stati acquisiti oltre 1.5 milioni di dati su km di linee magnetiche. Rilevamento elettromagnetico È stato sviluppato un software che genera un tensore 6x6 dai dati e caratterizza completamente il campo per una completa analisi dei fenomeni elettromagnetici. È stato installato un nuovo osservatorio a Duronia (CB) e verificata l affidabilità della strumentazione di rilevamento. In questo nuovo osservatorio, parte delle futura rete interferometrica, trovano posto i tre radiometri e i magnetometri sviluppati per il monitoraggio completo dei campi. Nel periodo di riferimento sono continuate le prospezioni di geofisica ambientale allo scopo d individuare la presenza di rifiuti interrati e sorgenti inquinanti nel territorio. Tali indagini sono state di supporto alle Istituzioni preposte alla difesa dell ambiente. Le indagini di campi di geopotenziale, condotte dal Laboratorio di Aerogeofisica in aree vulcaniche attive, hanno permesso la definizione della struttura crostale con risoluzione verticale nell'area vulcanica, particolarmente significativa, dell'arcipelago delle Eolie. Sono stati condotti rilievi aerei multiparametrici mirati alla mitigazione del rischio ambientale in Calabria. Sono stati acquisiti dati di spettrometria gamma per una caratterizzazione radiometrica del territorio. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 29. Bianchi, C., Meloni, A. (2007). Natural and man-made terrestrial electromagnetic noise:an outlook. Ann. Geophys., 50, 3, Maramai, A., Graziani, L., Tinti, S. (2007). Investigation on tsunami effects in the central Adriatic Sea during the last century - a contributio. Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 7, Copernicus Gesellschaft GMBH 153. Muscari, G., Di Sarra, A., de Zafra, R.L., Lucci, F., Baordo, F., Angelini, F., Fiocco, G. (2007). Middle atmospheric O 3, CO, N 2O, HNO 3, and temperature profiles during the warm Arctic winter J. Geophys. Res., 112, D AGU /2006JD

98 Piano Triennale di Attività Stabile, T.A., Zollo, A., Vassallo, M., Iannaccone, G. (2007). Underwater acoustic channel properties in the Gulf of Naples and their effects on digital data transmission. Ann. Geophys., 50, 3, Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni - 54

99 Stato di attuazione delle attività relativamente al TTC - Rete GPS nazionale 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Giulio Selvaggi (CNT) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, RM1, CT, NA-OV 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Nel corso del 2007 il TTC Rete GPS Nazionale ha incentrato il suo interesse sul consolidamento strutturale della rete nelle sue diverse componenti (installazione, manutenzione, acquisizione e controllo di qualità dei dati) ed al coordinamento di una nuova fase di sviluppo incentrata sul potenziamento dei centri di analisi. La veloce realizzazione dell impalcatura di quella che a oggi è l unica Rete Geodetica a carattere nazionale, culminata nel 2006 con il raggiungimento del numero di 108 stazioni in funzione rispetto alle 90 previste nel triennale precedente, ha infatti creato attesi ed inevitabili problemi legati alla gestione di una tale massa di dati nel percorso che va dalla acquisizione presso i rispettivi centri locali di riferimento, all archiviazione in un database unico, alla verifica della loro qualità e della correttezza delle informazioni allegate. Questo aspetto, già curato nel corso del 2006, è stato migliorato ed il database operativo presso l Osservatorio di Grottaminarda gestisce senza particolari problemi il flusso di dati in entrata ed in uscita e l aggiornamento dei relativi metadati. Per quanto riguarda i dati in uscita si sottolinea che dal novembre 2006 (data di apertura all esterno dei dati della rete) essi sono disponibili sul server dell Osservatorio di Grottaminarda alla comunità scientifica mentre è ormai da un paio di anni che tutti i dati acquisiti sono a disposizione di tutti i ricercatori dell INGV. Inoltre è stato creato un sistema di back-up dei dati, ridondati presso il CNT e presso l Osservatorio di Grottaminarda. Nel corso del 2007, in totale sono state installate 12 nuove stazioni, che hanno portato a 120 il numero totale di stazioni RING operative. Di queste 35 sono disponibili alla comunità scientifica sul sito web ( dell Osservatorio di Grottaminarda tramite accesso anonimo, le altre lo diventeranno dopo un periodo di latenza variabile tra 1 e 3 anni, necessario per garantire l affidabilità delle soluzioni fornite. Sono stati potenziati i centri di analisi dell INGV che sono 5, presso le sezioni di BO, Roma (2), NA-OV e CT. Il centro di analisi dati di CT è stato completato ed integrato con tre nuovi server dove, in forma virtualizzata, girano in contemporanea 8 istanze del software di elaborazione GAMIT/GLOBK. In questo modo il centro analisi dati del cluster di competenza della Sezione di CT è pronto per avviare l elaborazione delle soluzioni giornaliere. A Roma è stato installato il software di analisi (Gypsy) su una macchina clusterizzata che riduce notevolmente i tempi di calcolo anche grazie all uso di nuovo software di recente realizzazione. Il secondo centro di analisi di Roma è in via di potenziamento con il recente acquisto di alcuni computer dedicati. Analogamente a BO si sta pianificando una semplificazione della struttura di calcolo dedicata all analisi dei dati geodetici. Un punto importante è la fase di integrazione delle reti esistenti. Infatti in Italia operano diverse decine di stazioni gestite da privati, Università, Enti pubblici etc. che rappresentano un patrimonio importante. Nel corso del 2007 sono state finalizzate tre importanti iniziative che nel complesso hanno portato a circa 250 il numero complessivo delle stazioni che attualmente sono a disposizione dei ricercatori INGV. Le tre iniziative riguardano la stipula di una convenzione con la Leica Geosystems che fornisce giornalmente all Istituto i dati di circa 65 stazioni, l accordo con AssoGeo, associazione dei geometri che gestisce una ventina di stazioni in Emilia Romagna, e la convenzione con la Regione Puglia che ha recentemente installato una rete di 12 stazioni e della quale l INGV è stata incaricata del relativo collaudo. Per quanto riguarda lo sviluppo dell infrastruttura di Rete, è da sottolineare l avvio delle attività previste dal Programma triennale di estensione e potenziamento dei sistemi di monitoraggio vulcanico e sismico della Sicilia (finanziato dalla Regione Sicilia). In questo Programma è prevista l installazione di 28 nuove stazioni GPS permanenti da parte della Sezione di CT. Tutte quelle non ubicate in aree vulcaniche faranno parte della RING (22). Nel corso del 2007 sono stati già ispezionati 14 nuovi siti (alcuni dei quali sono coincidenti con siti della Rete Sismica INGV) che saranno ristrutturati nei primi mesi del L attività di ricerca si è focalizzata sull analisi dei dati delle stazioni RING che cominciano ad avere accumulato almeno 3 anni di dati. Sono in corso le prima analisi e le relative pubblicazioni dove vengono evidenziati i campi di velocità a scala sia nazionale, sia locale (Sicilia, Irpinia, Umbria). La piena espressione del potenziale scientifico indotto dalla RING è dunque atteso per il biennio Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 114. Giuliani, R., Anzidei, M., Bonci, L., Calcaterra, S., D'Agostino, N., Mattone, M., Pietrantonio, G., Riguzzi, F., Selvaggi, G. (2007). Co-seismic displacements associated to the Molise (Southern Italy). Tectonophysics, 432, Elsevier /j.tecto Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 350. Cecere, G. (2007). La piattaforma tecnologica di gestione dati e informazioni della Rete Integrata Nazionale GPS (RING). Rapporti Tecnici INGV 359. D'Ambrosio, C. (2007). Variante costruttiva applicata a monumentazioni, del tipo "Short-Drill-Braced", per stazioni GPS permanenti. Rapporti Tecnici INGV, 46, Luigi, F. (2007). Realizzazione rete di acquisizione dati e segmento PDMZ (Partial DeMilitarized Zone) della rete telematica della sede di Grottaminarda dell'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia 55

100 Piano Triennale di Attività TTC - Telerilevamento 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Fabrizia Buongiorno (CNT) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, RM1, RM2, CT, NA-OV, PA, PI 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 In accordo al piano le attività di telerilevamento hanno riguardato i settori di seguito descritti. Settore vulcanologico Proseguono le attività di ricerca e sviluppo sui progetti: ASI-SRV, EC-PREVIEW, FIRB-B5, ESA-GlobVolcano. Analisi dei dati satellitari e la diffusione dei risultati con tecnologie WEB-GIS Continua lo studio delle immagini dei satelliti NOAA e METEOSAT acquisiti in real time dall INGV. Queste attività si sono dimostrate molto utili per il monitoraggio dell attività di Etna e Stromboli nel 2007; le informazioni sono spedite automaticamente su un sito ad accesso riservate per il DPC. Le ricerche hanno riguardato la geocodifica delle immagini MSG e lo sviluppo di procedure per la separazione tra nubi di ceneri e meteorologiche con dati AVHRR. È stato attivato un sistema automatico (AVHotRR) per la stima del tasso effusivo (ER). Test di laboratorio sono stati eseguiti per ottenere informazioni sull emissività spettrale al variare della temperatura ed ottimizzare gli algoritmi per il calcolo dell ER. La rete di UV scanners su Etna è stata ulteriormente consolidata e migliorata nelle sue prestazioni. È prevista l integrazione con le stazioni del progetto NOVAC che aumenterà l accuratezza di misura. La rete video/termica fissa di telecamere di rilevamento è stata mantenuta e potenziata con nuove installazioni su Etna ed Eolie. Si prevede di realizzare stazioni mobili ed una variante al sistema New Saraterm che permetterà l allerta alla Sala Operativa. Utilizzo di misure Lidar per l analisi tessiturale e spettrale dei campi lavici. È stata condotta una campagna sull Etna per la comparazione di diverse misure (FieldSpec e Konica Minolta L3D). È stata realizzata una connessione in fibra ottica tra CNR-IREA e INGV-OV per l analisi del dato SAR in near real time attraverso la visualizzazione di mappe della velocità di deformazione relative al Distretto Vulcanico Napoletano. Settore Sismologico In ambito FIRB-B8 miglioramento e sviluppo di algoritmi per l analisi e la modellazione dei dati DInSAR per la misura della deformazione pre-co-post sismica, applicazioni per il terremoto di Atene (1999). Generate e pubblicate su WEB nuove mappe di velocità del suolo. Iniziato il progetto ASI-SIGRIS per dimostrare l importanza dei dati satellitari nella gestione del rischio sismico. Continua lo sviluppo di metodologie basate su reti neurali e interferometria SAR per l inversione di parametri di sorgente sismica. Sviluppo di modelli della deformazione intersismica con test su diverse aree. Introduzione di modelli 2D agli elementi finiti per realizzare per ogni singola area un mezzo multistrato introducendo la reologia della struttura crostale, i possibili scollamenti tra gli strati e l attrito lungo le principali strutture geologiche. Analizzate deformazioni gravitative innescate dal terremoto di Colfiorito. Completata analisi delle deformazioni su diverse aree italiane mediante serie SAR ( ). Studio della subsidenza urbana di Roma con dati SAR. Prodotto un modello geotecnico di confronto per dare spiegazione della subsidenza misurata. Ricerche sulle subsidenze osservate in valli alluvionali del reticolo del Tevere, utilizzando la tecnica IPTA. Sviluppata procedura analisi dati ottici basata sullo studio di parametri tessiturali per la stima di danni a singoli edifici causati da eventi sismici di rilievo, sono state anche utilizzate reti neurali artificiali e algoritmi unsupervised. In ambito PREVIEW sono state applicate procedure di analisi del danneggiamento con soli dati satellitari (SAR+Ottico). Test sulla città di Adapazari (Turchia) per il confronto con dati a terra. Settore Tecnologico Completata la costruzione del sistema UAV INGV-RAVEN, contributo ENAC-ENAV per la certificazione del sistema, iniziata la selezione per la strumentazione di bordo. Sviluppo strumentale di glacio-radar, studiati due strumenti che lavorano a 150MHz e a 300MHz, per investigare sul bedrock e layering dei ghiacciai antartici, ma con diversa risoluzione e penetrazione. Sviluppo di telemetria general-purpose basata su Iridium, per palloni stratosferici. Continua lo sviluppo di piccoli payload stratosferici (circa 10kg che includono: alimentazione solare, gps, zavorra, telemetria satellitare, strumenti scientifici). Progetti Boomerang ed Olimpo: costruzione di sensori solari per l'orientamento angolare ed acquisizione dati. Acquisito un nuovo spettrometro FTIR a basso consumo e peso, che non richiede l utilizzo di azoto liquido per installazione permanente a Stromboli. Settore Ambientale È stato completato lo studio per l analisi termica e spettrale degli incendi con dati iperspettrali. Sono proseguite le attività per la formalizzazione di un accordo con la GdF per l utilizzo dei dati telerilevati, ulteriori contatti sono stati avviati con Carabinieri e Capitanerie di Porto. Presentato ad ASI un progetto per l analisi dei fenomeni costieri che comprendono anche il rischio tsunami e l inquinamento da idrocarburi. 56

101 Stato di attuazione delle attività relativamente al Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 152. Moro, M., Saroli, M., Salvi, S., Stramondo, S., Doumaz, F. (2007). The relationship between seismic deformation and deep seated gravitational movements during the 1997 Umbria-Marche (Central Italy) earthquakes. Geomorphology, 89, Elsevier /j.geomorph Spinetti, C., Buongiorno, M.F. (2007). Volcanic aerosol optical characteristics of Mt. Etna tropospheric. J. Atmos. Sol. - Terr. Phys., 69, Elsevier /j.jastp Stramondo, S., Saroli, M., Tolomei, C., Moro, M., Doumaz, F., Pesci, A., Loddo, F., Baldi, P., Boschi, E. (2007). Surface movements in Bologna (Po Plain-Italy) detected by multitemporal DInSAR. Remote Sens. Environ., 110, 3, Elsevier /j.rse Ventura, G., Vilardo, G. (2007). Emplacement mechanism of gravity flows inferred from high resolution Lidar data: the 1944 Somma-Vesuvius lava flow (Italy). Geomorphology. Elsevier /j.geomorph Articoli in stampa su riviste JCR 284. Palano, M., Puglisi, G., Gresta, S. (2007). Ground deformation patterns at Mt. Etna from 1993 to 2000 from joint use of InSAR and GPS techniques. J. Volcanol. Geotherm. Res., /j.jvolgeores Teza, G., Pesci, A. (2007). grid_strain and grid_strain3: software packages for strain. Comput. Geosci Teza, G., Pesci, A., Genevois, R. (2007). Characterization of landslide ground surface kinematics from terrestrial laser scanning and strain field computation. Geomorphology /j.geomorph Altre pubblicazioni 347. Casu, F., Solaro, G., Pepe, S., Lundgren, P., Manzo, M., Pepe, A., Berardino, P., Sansosti, E., Lanari, R. (2007). Fifteen years of ERS and ENVISAT Dinsar observations at Mt. Etna (Italy) by using the SBAS approach. Workshop Internazionale "Fringe 2007" c/o l'esa (European Space Agency) 355. Coppa, U., Guarnieri, A., Pirotti, F., Vettore, A. (2007). A backpack MMS application. Proc. M.M.T. 07 The 5 th Int.Symposium on Mobile Mapping Technology 441. Musacchio, M., Amici, S., Teggi, S., Pompilio, L, Sgavetti, M., Buongiorno, F. (2007). Una nuova procedura per le correzioni atmosferiche: applicazione sulla Solfatara di Pozzuoli. Rivista Italiana di Telerilevamento, 39, Palano, M., Puglisi, G., Gresta, S. (2007). Ground deformation at Mt. Etna: a joint interpretation of GPS and InSAR data from 1993 to Boll. Geofis. Teor. Appl., 48, 2, Stramondo, S., Pierdicca, N., Chini, M., Bignami, C. (2007). SAR and optical remote sensing for urban damage detection and mapping: case studies. Urban

102 Piano Triennale di Attività TTC - Laboratorio per le reti informatiche, GRID e calcolo avanzato 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Lucio Badiali (CNT), Fabrizio Meroni (MI) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività Amm.Centrale, CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV, PA, PI 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 I principali risultati 2007 vengono descritti suddividendoli tra i vari indirizzi operativi. Linee Trasmissione Dati Il tema principale affrontato dal TTC in questo settore riguarda l urgente problema degli elevati costi fissi delle linee di trasmissione dati acquisite dall istituto presso il GARR. Per questo è stato preso in considerazione come opzione aggiuntiva SPC (Sistema di Connettività Pubblica) come fornitore di connettività erede della precedente RUPA (Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione) utilizzata per la trasmissione dei dati per la sorveglianza. In primo luogo è stato deciso di sperimentare le proposte di SPC perché tale organismo risulta essere conveniente per sua costruzione (è un progetto nato all interno del Centro Nazionale per l Informatica nella Pubblica Amministrazione CNIPA) per venire incontro alle esigenze di contenimento della spesa nelle PPAA, in secondo luogo perché, da qualunque ente si dovesse acquistare banda trasmissiva, si ricadrebbe sui fornitori finali di connettività (come ad es. Fastweb, Telecom, Wind, BT-Albacom). Inoltre, al suo interno SPC prevede altre reti ad alta sicurezza tra cui la rete interdominio (QXN) per lo scambio privilegiato tra le PPAA (tra cui la Protezione Civile anch essa su SPC) e la infranet di SPC. Da notare poi che il servizio di SPC è garantito 24H e con livelli di affidabilità ben contrattualizzati. Questo non accade ora con il GARR, persona giuridica privata, che non provvede un servizio di assistenza fuori orario di lavoro. Limite troppo forte in caso di supporto alle attività di monitoraggio. Il GARR non ha connettività propria, in quanto essa viene affittata dai gestori proprietari come Telecom e Fastweb, per poi rivenderne i servizi. L evidente elevato costo delle linee GARR è una conseguenza di tali premesse. Il problema principale è quello di verificare il livello di operatività di SPC sul lungo periodo. Presso la sede di Roma sono iniziati i test di connettività sulla rete SPC e si conta di migrare entro il primo semestre del prossimo anno. La sperimentazione di SPC a Roma è stata condotta in quanto presso la sede centrale sono presenti diversi fornitori di connettività senza il rischio che la sede rimanga isolata dalla rete. Se la sperimentazione andasse a buon fine, SPC potrebbe essere un alternativa per abbattere i costi in modo significativo nelle sedi ove tale soluzione non comporti limitazioni rispetto alla soluzione attuale con GARR. Tale strategia potrebbe permettere un contenimento di spesa per l'intero ente a condizione di mantenere i livelli attuali di funzionalità e servizi offerti (compreso l attuale disponibilità di indirizzamento IP). Reti e Domini Agli inizi del 2007 è stato messo in linea presso la sezione di Milano e successivamente reso accessibile a tutte le sezioni l instradamento dei flussi di backup dai server delle varie sezioni verso il server secondario per i servizi DNS e MX. Sono stati compiuti con successo dei test di shut-down delle macchine principali di alcune sezioni; è stato controllato il corretto accodamento delle richieste ai servizi di nameserver e mailserver locali. In occasione di lavori di manutenzione o fault di linea effettuati su alcuni siti periferici è stato verificato il positivo funzionamento dei servizi DNS e MX secondari attivati rispettivamente agli indirizzi nsingv.mi.ingv.it e mx2.mi.ingv.it. Ciò ha reso possibile la continuità del funzionamento di tali servizi anche in mancanza della connessione ai servizi principali o periferici di sezione. La macchina installata presso la sezione di Milano è stata dimensionata per poter rispondere senza sovraccarichi alle query NS e fornire un servizio di backup per il MaileXchange per circa una settimana per l intero istituto. Videoconferenza Nel 2007 è stato concluso il test sul sistema prescelto al termine dell indagine comparativa condotta sul finire dell anno precedente che ha portato ad individuare la migliore soluzione. Sono stati condotti test multisede (con 4 siti contemporanei, MI-RM-PI-NA) che hanno permesso di far apprezzare le caratteristiche e funzionalità dell architettura prescelta. Data la consistenza dell investimento richiesto per l acquisizione delle apparecchiature è stato necessario indire una procedura con gara pubblica, in fase di verifica e pubblicazione, per cui è stato redatto un capitolato tecnico dettagliato. Nel seguito si riportano le principali caratteristiche del sistema di videoconferenza in fase di acquisizione. Tale sistema prevede una soluzione modulare con totale integrazione di qualsiasi apparato di videcomunicazione aderente agli standard H323. La topologia è centralizzata a stella, con una MCU (Multipoint Conference Unit) ed opzionalmente un gateway ISDN (H320). Tra le caratteristiche è incluso il continuous presence con la possibilità di configurare i diversi layout grafici split-screen e di modificarli on the fly. Altra funzionalità è il modulo registrazioni e streaming di una o più conferenze in formato nativo. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR - 58

103 Stato di attuazione delle attività relativamente al Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 411. Luigi, F. (2007). Realizzazione rete di acquisizione dati e segmento PDMZ (Partial DeMilitarized Zone) della rete telematica della sede di Grottaminarda dell'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia 477. Quintiliani, M. (2007). libnmxp e nmxptool: software Open-Source per trasmissioni dati sismici Nanometrics. Rapporti Tecnici INGV, n Scarpato, G., De Cesare, W., Orazi, M., Peluso, R., Caputo, A., Martini, M., Giudicepietro, F. (2007). Sistemi di trasmissione WiFi per il monitoraggio sismico del Vesuvio 59

104 Piano Triennale di Attività Laboratorio di paleomagnetismo 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Leonardo Sagnotti (RM2) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM2 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Nel corso del 2007 il laboratorio di paleomagnetismo, dopo il rinnovamento nella struttura e nella strumentazione installata effettuato nel corso del 2006, è tornato a pieno regime operativo ed è stato costantemente impegnato su temi di ricerca ad ampio spettro nell ambito delle varie discipline geofisiche e delle Scienze della Terra in generale. Per le applicazioni alla ricostruzione dell evoluzione geodinamica della penisola italiana, sono stati studiati il paleomagnetismo e l anisotropia magnetica dei sedimenti del Bacino Terziario Piemontese e del Bacino Plio-Pleistocenico di Crotone. Le rotazioni tettoniche evidenziate nel primo caso hanno apportato nuovi e fondamentali vincoli per la ricostruzione degli eventi geodinamici collegati alla rotazione del blocco Sardo-Corso, mentre i dati prodotti nel secondo caso stanno contribuendo ad una migliore definizione dell evoluzione geodinamica collegata alla deriva verso SE del blocco Calabro-Peloritano. Entrambi i processi sono collegati all evoluzione del processo di subduzione del margine occidentale di Adria. Sono state inoltre avviate ricerche applicate alla ricostruzione geodinamica dell arco delle Ande meridionali, nella regione della Terra del Fuoco. Per quanto riguarda gli studi di magnetostratigrafia, sono state analizzate successioni sedimentarie dell Appennino, delle Alpi e della Penisola Iberica e dei margini peri-antartici. Queste ricerche hanno condotto al riconoscimento delle configurazioni di dettaglio del carattere del campo magnetico terrestre nel corso di eventi geomagnetici peculiari del Giurassico, per il Mesozoico. Per quanto riguarda il Cenozoico, le ricerche svolte hanno contribuito alla definizione di una stratigrafia integrata ad alta risoluzione per il Paleogene e per l Oligocene, al raffinamento della datazione degli eventi legati alla crisi di salinità del Messiniano, ed allo sviluppo di una cronologia di dettaglio per la ricostruzione della storia climatica dell Antartide. Per quanto concerne la ricostruzione delle paleovariazioni del campo magnetico terrestre, sono state effettuate ricerche di stratigrafia magnetica integrata su una successione sedimentaria del tardo Pleistocene prelevata nel canale di Sardegna. Per quanto riguarda l applicazione del paleomagnetismo alla valutazione dei rischi vulcanici, sono proseguite le ricerche volte alla definizione di una cronologia originale e ad alta risoluzione dei prodotti vulcanici di Stromboli. Infine, per quanto riguarda le proprietà magnetiche fondamentali di minerali e rocce, è stata redatta una sintesi delle proprietà magnetiche dei solfuri di ferro (greigite e pirrotina), sono proseguite le ricerche sulle proprietà magnetiche del particolato atmosferico, sul presunto cratere meteoritico del Sirente e gli analoghi laghetti appenninici, nonché si è partecipato alla caratterizzazione delle proprietà magnetiche delle meteoriti condritiche non ordinarie e delle acondriti. Il laboratorio di paleomagnetismo ha inoltre continuato a svolgere un ruolo di struttura scientifica di riferimento del settore, ospitando nel corso del 2007 diversi ricercatori e studenti provenienti da diverse università italiane, europee ed extraeuropee, per lo svolgimento di misure per le loro ricerche o per la loro tesi di laurea. Il laboratorio ospita inoltre un dottorando in Geofisica, che svolge una tesi relativa all applicazione del paleomagnetismo alla ricostruzione dell evoluzione geodinamica degli orogeni arcuati. Sono state effettuate inoltre varie missioni di campionamento sul terreno, in Italia, in Spagna ed in Sud America. Il laboratorio è stato inoltre impegnato nello studio di campioni prelevati nell ambito di un progetto internazionale di perforazione nell area del mare di Ross in Antartide (ANDRILL). La guida scientifica della stagione di perforazione ANDRILL del 2007 è stata, in particolare, curata da uno dei ricercatori afferenti al nostro laboratorio. Le attività svolte in laboratorio sono fondamentali per ogni ricerca sul paleomagnetismo e sul magnetismo delle rocce e forniscono le basi sperimentali per i diversi temi di ricerca attivi nel laboratorio. Le ricerche dedicate a temi specifici di magnetismo ambientale vengono esposte separatamente nell OS 3.8 Geofisica ambientale. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 1. Acton, G., Yin, Q.Z., Verosuv, K.L., Jovane, L., Roth, A., Jacobsen, B., Denton, S.E. (2007). Micromagnetic coercivity distributions and interactions in chondrules with implications for paleointensities of the early solar system. J. Geophys. Res., 112, B03S90. American Geophysical Union /2006JB Barker, P.F., Filippelli, G.M., Florindo, F., Martin, E.E., Howard, D.S. (2007). Onset and role of the Antarctic Circumpolar Current. Deep-Sea Res. Part II, 54, Elsevier /j.dsr Bernaola, G., Baceta, J.I., Orue-Etxebarria, X., Alegret, L., Martín-Rubio, M., Arostegui, J., Dinarès-Turell, J. (2007). Evidences of an abrupt environmental disruption during the Mid Paleocene Biotic Event (Zumaia section, W Pyrenees). Geol. Soc. Am. Bull., 119, 7 e 8, /B Dinarès-Turell, J., Baceta, J.I., Bernaola, G., Orue-Etxebarria, X., Pujalte, V. (2007). Closing the Mid- Paleocene gap: toward a complete astronomically tuned Paleocene Epoch and Selandian and Thanetian GSSPs at Zumaia (Basque Basin, W Pyrenees). Earth Planet. Sci. Lett., 262, Elsevier /j.epsl Florindo, F., Karner, D.B., Marra, F. (2007). Radioisotopic age constraints for Glacial Terminations IX and VII from aggradational sections of the Tiber River delta in Rome, Italy. Earth Planet. Sci. Lett., 256, Elsevier /j.epsl Jovane, L., Florindo, F., Dinarès-Turell, J., Sprovieri, M., Acton, G., Coccioni, R., Dall'Antonia, B. (2007). Eocene- 60

105 Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Oligocene paleoceanographic changes in the stratotype section, Massignano, Italy: Clues from rock magnetism and stable isotopes. J. Geophys. Res., 112, B American Geophysical Union /2007JB Jovane, L., Florindo, F., Dinarès-Turell, J., Sprovieri, M., Marsili, A., Coccioni, R., Roberts, A., Monechi, S. (2007). The middle Eocene climatic optimum (MECO) event in the Contessa Highway section, Umbrian Apennines, Italy. Geol. Soc. Am. Bull., 119, Geological Society of America /B Naish, T., Powell, R., Rich, L., Florindo, F., ANDRILL-MIS Science Team (2007). Examining Antarctica. Geotimes, Oms, O., Dinarès-Turell, J., Vicens, S., Estrada, R., Vila, B., Galobart, À., Bravo, A.M. (2007). Integrated stratigraphy from the Vallcebre Basin (southeastern Pyrenees, Spain): new insights on the continental Cretaceous-Tertiary transition in southwest Europe. Paleogeogr. Paleoclimatol. Paleoecol., 255, Elsevier /j.palaeo Payros, A., Bernaola, G., Orue-Etxebarria, X., Dinarès-Turell, J., Tosquella, J., Apellaniz, E. (2007). Reassessment of the Early-Middle Eocene boundary: biomagnetocronology from the Gorrondatxe section (Basque country, Western Pyrenees). Lethaia, 40, /j x 185. Roberts, A.P., Bakrania, A., Florindo, F., Rowan, C.J., Fielding, C.R., Powell, R.D. (2007). High-resolution evidence for dynamic transitional geomagnetic field behaviour from a Miocene reversal, McMurdo Sound, Ross Sea, Antarctica. Earth Planets Space, 59, Terra Pub Sánchez-Almazo, I.M., Braga, J.C., Dinarès-Turell, J., Martín, J.M., Spiro, B. (2007). Palaeoceanographic controls on reef deposition: the Messinian Cariatiz reef (Sorbas Basin, Almería, SE Spain). Sedimentology, 54, Blackwell Publishing /j x 225. Venuti, A., Florindo, F., Michel, E., Hall, I. (2007). Magnetic proxy for the Deep (Pacific) Western Boundary Current variability across the Mid-Pleistocene climate transition. Earth Planet. Sci. Lett., 259, Elsevier j.epsl Articoli in stampa su riviste JCR 264. Forsberg, C.F., Florindo, F., Grützner, J., Venuti, A., Solheim, A. (2007). Sedimentation and aspects of glacial dynamics from physical properties, mineralogy and magnetic properties at ODP Sites 1166 and 1167, Prydz Bay, Antarctica. Paleogeogr. Paleoclimatol. Paleoecol Jovane, L., Florindo, F., Acton, G., Verosub, K.L. (2007). Geomagnetic Field Behavior at High Latitudes from a Paleomagnetic Record from Eltanin Core in the Ross Sea Sector, Antarctica. Earth Planet. Sci. Lett., Altre pubblicazioni 305. Agirrezabala, L.M., Dinarès-Turell, J. (2007). Paleomagnetic and paleocurrent preliminary data from the Mid-Cretaceous black flysh group, Western Pyrenees: Tectonic implications. Geogaceta, 41, Florindo, F., Taviani, M. (2007). Il futuro del pianeta nei ghiacci dell'antartide. Darwin, Sagnotti, L. (2007). Iron Sulfides. Encyclopedia of Geomagnetism and Paleomagnetism, Springer Soria, J. M., Caracuel, J.E., Corbi, H., Dinarès-Turell, J., Lancis, C., Tent-Manclús, J.E., Yébenes, A. (2007). Estratigrafía y biomagnetoestratigrafía del Messiniense en la sección del Garruchal (Cuenca del Bajo Segura). Implicaciones para la crisis de salinidad del Mediterráneo. Geogaceta, 41, Tent-Manclús, J.E., Lancis, C., Soria, J. M., Dinarès-Turell, J., Estévez, A., Caracuel, J.A., Yébenes, A. (2007). Primeros datos bioestratigráficos de los grupos evaporíticos de la Cuenca de Fortuna (Cordillera Bética). Geogaceta, 41, Venuti, A., Florindo, F., Caburlotto, A. (2007). Environmental magnetic records of mid-late Pleistocene drift sedimentary sequences from the Antarctic Peninsula, Pacific margin. 10 th ISAES 516. Venuti, A., Florindo, F., Caburlotto, A. (2007). Environmental magnetic records of Mid-Late Pleistocene drift sedimentary sequences from the Antarctic Peninsula, Pacific Margin. ISAES, USGS 61

106 Piano Triennale di Attività TTC - Laboratori di chimica e fisica delle rocce 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Massimo Pompilio (PI) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM1, CT, NA-OV, PA, PI 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Sono proseguite le attività di sviluppo tecnologico, di messa a punto di metodi analitici e sperimentali e di supporto al monitoraggio dei vulcani, alle ricerche di geofisica, di petrologia, di geochimica dei magmi e di vulcanologia fisica. A Catania è stato condotto uno studio metodologico al Camsizer per ottimizzare la scelta dei parametri strumentali per le misure granulometriche e dei fattori di forma di tefra. Sono stata messe a punto tecniche di separazione dei minerali per densità e tecniche di preparazione dei campioni per analisi XRF. Il personale ha anche frequentato corsi di approfondimento e aggiornamento sull utilizzo del Camsizer e del XRF. Sono state svolte indagini di mercato per l acquisto dello spettrometro XRF. Il laboratorio ha ospitato studenti delle Università di Catania, Cagliari e Trieste. È stata svolto (anche in collaborazione con le altre sezioni) il monitoraggio petrologico dei prodotti dell eruzione di Stromboli del febbraio-aprile e l attività esplosiva che ha preceduto e seguito questo evento. All Etna sono stati studiati i prodotti degli eventi parossistici del cratere di SE. Le ricerche, svolte principalmente nell ambito dei progetti INGV-DPC, si sono focalizzate essenzialmente sulla dinamica, attuale e passata, dei magmi presenti nei sistemi di alimentazione dell Etna e Stromboli e sulle implicazioni sulle fenomenologie eruttive. Nei laboratori di Napoli si è ottimizzato il funzionamento: i) dello spettrometro di massa, attraverso l acquisto di un computer e di un software dedicato; ii) del laboratorio di chimica fine, tramite l acquisto di nuove piastre riscaldanti, la sostituzione di componenti del sistema di purificazione acqua e la messa a regime del distillatore a infrarosso per acidi. I laboratori hanno anche ospitato ricercatori e studenti di università italiane e straniere e dell ente. Sono proseguite le analisi di rocce, minerali e inclusioni silicatiche di vulcani italiani e del Rift Etiopico e sono state eseguite analisi isotopiche nell ambito del programma di monitoraggio petrologico. Sono state anche effettuate analisi isotopiche su vulcaniti provenienti da una carota prelevata nella Piana Campana e su prodotti di esperimenti di petrologia sperimentale. A Palermo si sono protratti gli studi relativi alle inclusioni fluide presenti nei prodotti dell Etna del periodo , estendendo l investigazione alle diverse tipologie di prodotti coinvolti. Gli studi hanno rilevato importanti differenze della fase volatile inclusa nei prodotti delle varie eruzioni e peculiari relazioni della composizione chimico ed isotopica di tale fase con quella dei gas rilasciati in aree periferiche del vulcano. In collaborazione con l ISTO-Orleans, è stata definita la solubilità di Ne ed Ar in magmi etnei anidri in condizioni termobariche rilevanti per il sistema di alimentazione del vulcano, mentre è ancora in fase di studio teorico-sperimentale l effetto di H 2O e CO 2 su tali solubilità. Lo studio mira alla formulazione di un modello predittivo applicabile ad ogni tipologia di magma. A Pisa sono state condotte ricerche petrologiche e geochimiche concernenti le sorgenti e l evoluzione pre e sin-eruttiva dei magmi italiani, il ruolo dei volatili nella risalita, mescolamento e cristallizzazione dei magmi e le dinamiche eruttive. Sono state anche studiate per scopi paleoclimatici e paleoambientali le vulcaniti provenienti dal pozzo ANDRILL-MIS. A Roma è divenuto operativo a tutti gli effetti il settore microanalitico. La microsonda elettronica ed il FE-SEM sono stati resi accessibili ai ricercatori dell ente attraverso una opportuna calendarizzazione nell ambito di progetti inerenti lo studio della meccanica dei terremoti, l ambiente, la paleontologia, la mineralogia e la petrologia, le proprietà chimiche e fisiche di magmi e rocce, il monitoraggio dei vulcani italiani e lo studio dei depositi dei maremoti. È stato anche messo a punto un progetto di massima per la realizzazione di un rotary shear apparatus, sono stati completati gli studi sperimentali sui processi di assimilazione carbonatica nei magmi dei Colli Albani e sono iniziate ricerche analoghe su magmi del vulcano Merapi in collaborazione con il Trinity College di Dublino. Sono state eseguite misure della permeabilità e delle caratteristiche geomeccaniche delle carote del pozzo dei Colli Albani per lo studio dei processi di degassamento. È stato anche effettuato uno studio sperimentale sulla crescita di cristalli nei basalti etnei in condizioni anidre e idrate ad alta e bassa pressione. La propagazione dello stress lungo piani di faglia è stata studiata attraverso esperimenti con materiali analoghi utilizzando una telecamera ad alta velocità. Attraverso tecniche sperimentali consolidate è stata determinata l equazione (f di T e H 2O) della viscosità del magma eruttato durante il parossisma del 5 aprile 2003 a Stromboli. È stato infine organizzato un workshop ad Erice e sono stati ospitati ricercatori stranieri. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 9. Alletti, M., Baker, D., Freda, C. (2007). Halogen diffusion in a basaltic melt. Geochim. Cosmochim. Acta, 71, Elsevier /j.gca Armienti, P., Francalanci, L., Landi, P. (2007). Textural effects of steady state behaviour of the Stromboli feeding system. J. Volcanol. Geotherm. Res., 160, Elsevier /j.jvolgeores Aulinas, M., Civetta, L., Di Vito, M., Orsi, G. (2007). The Pomici di Mercato Plinian eruption of Somma-Vesuvius: magma chamber processes and eruption dynamics. Bull. Volcanol., On line first. Springer-Verlag /s z 24. Becker, K., Shapiro, S., Stanchits, S., Dresen, G., Vinciguerra, S. (2007). Stress induced elastic anisotropy of the Etnean basalt: Theoretical and laboratory examination. Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2007GL Benson, P.M., Thompson, B.D., Meredith, P.G., Vinciguerra, S., Young, R.P. (2007). Imaging slow failure in triaxially 62

107 Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 deformed Etna basalt using 3D acoustic-emission location and X-ray computed tomography. Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2006GL Burlini, L., Vinciguerra, S., Di Toro, G., De Natale, G., Burg, J.P. (2007). Seismicity preceding volcanic eruptions: new experimental insight. Geology, 35, 2, Geological Society of America /G23195A 59. Caruso, F., Pluchino, A., Latora, V., Vinciguerra, S., Rapisarda, A. (2007). Analysis of self-organised criticality in the Olami-Feder-Christensen model and in real earthquakes. Phys. Rev. E., 75, On line only. American Physical Society /PhysRevE Corsaro, R.A., Miraglia, L., Pompilio, M. (2007). Petrologic evidence of a complex plumbing system feeding the July- August 2001 eruption of Mt. Etna, Sicily, Italy. Bull. Volcanol., 69, 4, Springer-Verlag /s Del Gaudio, P., Behrens, H., Deubener, J. (2007). Viscosity and glass transition temperature of hydrous float glass. J. 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Springer-Verlag /s z 168. Pappalardo, L., Ottolini, L., Mastrolorenzo, G. (2007). The Campanian Ignimbrite (southern Italy) geochemical zoning: insight on the generation of a super-eruption from catastrophic differentiation and fast withdrawal. Contrib. Mineral. Petrol., On line First. Springer /s Rotolo, S.G., La Felice, S., Mangalaviti, A., Landi, P. (2007). Geology and petrochemistry of the recent (<25 ka) silicic volcanism at Pantelleria Island. Boll. Soc. Geol. Ital., 126, 2, Società Geologica Italiana 194. Savov, I.P., Ryan, J.G., D'Antonio, M., Fryer, P. (2007). Shallow slab fluid release across and along the Mariana arcbasin system: Insights from geochemistry of serpentinized peridotites from the Mariana fore arc. J. Geophys. Res., 112, B American Geophysical Union /2006JB004749, Scheibner, B., Worner, G., Civetta, L., Stosch, H.-G., Simon, K., Kronz, A. (2007). Rare earth element fractionation in magmatic Ca-rich garnets. Contrib. Mineral. Petrol., 154, Springer /s z 210. Sulpizio, R., Bonasia, R., Dellino, P., Di Vito, M.A., La Volpe, L., Mele, D., Zanchetta, G., Sadori, L. (2007). Discriminating the-long distance dispersal of fine ash from sustained columns or near ground ash clouds: the example of the Pomici di Avellino eruption (Somma-Vesuvius, Italy). J. Volcanol. Geotherm. Res., On line First. Elsevier /j.jvolgeores Vetere, F., Behrens, H., Misiti, V., Ventura, G., Holtz, F., De Rosa, R., Deubener, J. (2007). The viscosity of shoshonitic melts (Vulcanello Peninsula, Aeolian Islands, Italy): insight on the magma ascent in dikes. Chem. Geol., 245, 1 e 2, Elsevier /j.chemgeo Articoli in stampa su riviste JCR 251. Cioni, R., D'Oriano, C., Bertagnini, A. (2007). Fingerprinting ash deposits by their physical and textural features. J. Volcanol. Geotherm. Res Di Vito, M. A., Sulpizio, R., Zanchetta, G., D'Orazio, M. (2007). The late Pleistocene pyroclastic deposits of the Campanian Plain: new insights into the The late Pleistocene pyroclastic deposits of the Campanian Plain: new insights into the explosive activity of Neapolitan volcanoes. J. Volcanol. Geotherm. Res /j.jvolgeores Altre pubblicazioni 304. AA.VV. (2007). Euroconference on Rock Physics and Geomechanics on thermo-hydro-mechanical processes in rocks. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia 361. D'Antonio, M., Tonarini, S., Arienzo, I., Civetta., L., Di Renzo, V. (2007). Components and processes in the magma genesis of the Phlegrean Volcanic District, southern Italy. Geological Society of America Special Paper, 418, / (10) 380. Faccenna, C., Funiciello, F., Civetta, L., D'Antonio, M., Moroni, M., Piromallo, C. (2007). Slab disruption, mantle circulation, and the opening of the Tyrrhenian basins. Geological Society of America Special Paper, 418, / (08) 473. Pompilio, M., Dunbar, N., Gebhardt, A.C., Helling, D., Kuhn, G., Kyle, P., McKay, R., Talarico, F., Tulaczyk, S., Vogel, S., Wilch, T., ANDRIL-MIS Science Team (2007). Petrology and Geochemistry of the AND-1B Core, ANDRILL McMurdo Ice Shelf Project, Antarctica. Terra Antartica, 14, 2. Terra Antartica Publication 481. Russo, M. (2007). Elenco de I minerali del Somma-Vesuvio (aggiornato al gennaio 2007) 482. Russo, M. (2007). Programma per la gestione della collezione DB AMI Micro, Russo, M., Punzo, I., Blass, G., Ciriotti, M.E. (2007). Zircolonite, albite ed epidoto: nuova e poco note specie del Somma-Vesuvio. Micro, 1,

108 Piano Triennale di Attività TTC - Laboratori di geochimica dei fluidi 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Salvatore Inguaggiato (PA) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM1, NA-OV, PA 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 La TTC laboratori di geochimica dei fluidi ha promosso attività di sviluppo di nuove metodologie analitiche e installazione e messa a punto di nuove strumentazioni. Durante il 2007 sono stati supportati i progetti di sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive italiane effettuando analisi chimiche ed isotopiche in funzione dello stato di attività vulcanica di ogni apparato studiato. L eruzione di Stromboli iniziata nel Febbraio 2007 ha determinato un notevole impegno del personale scientifico dei laboratori geochimici (PA) che è stato coinvolto nella gestione dell emergenza (Febbraio-Ottobre 2007). I laboratori geochimici hanno inoltre collaborato a diversi progetti di ricerca DPC-INGV che prevedono sia una supporto analitico che un supporto nello sviluppo di nuove metodologie analitiche e strumentali. La sezione di Palermo è stata quella principalmente coinvolta nell espletamento delle misure analitiche in relazione alla sorveglianza geochimica discreta delle aree vulcaniche ed ha supportato le altre sezioni INGV (NA, RM1, RM2) per le determinazioni isotopiche di He, Carbonio, Deuterio ed Ossigeno e gas disciolti. Nel corso del 2007 è stata definitivamente messa a punto una nuova metodologia analitica, inizialmente avviata grazie al progetto INGV-DPC V3, per la determinazione della composizione isotopica dell azoto in campioni di gas, con particolare riferimento ai fluidi fumarolici (PA). Inoltre, è stato varato un progetto per la determinazione della composizione isotopica del carbonio della CO 2 e degli idrocarburi gassosi (C1 C5). Sono stati utilizzati prototipi DOAS per la misura della composizione chimica e dei flussi relativi in aree vulcaniche siciliane in collaborazione con le Università di Heidelberg e Chalmers. Infine il laboratorio di geochimica di Palermo è stato coinvolto didatticamente con il suo personale ed analiticamente con le sue strumentazioni al Master di II livello in Metodologie di spettrometria di massa e Applicazioni realizzato dall Università degli Studi di Palermo. Nel 2007 il laboratorio chimico-isotopico di NA-OV ha prodotto analisi chimiche ed isotopiche complete per quanto concerne i gas ed i condensati fumarolici, i gas disciolti e le acque di falda, supportando i programmi di sorveglianza geochimica dei Vulcani Campani ed i progetti di ricerca INGV-DPC V5 Degassamento naturale e V3_2 Campi Flegrei. Per quanto riguarda il miglioramento delle routine analitiche e dei parametri determinati, è stato implementato il sistema di Cromatografia ionica ICS3000, in precedenza collaudato presso il laboratorio (NA-OV), nelle determinazioni in via liquida con particolare riferimento alle analisi su campioni a base di idrossido. Inoltre, per quanto riguarda lo sviluppo di nuove tecniche analitiche nel 2007 è stata messa migliorata la routine analitica per la determinazione delle abbondanze isotopiche relative dell'azoto in campioni di gas fumarolici e gas disciolti, implementandola anche con la determinazione simultanea dell isotopo 36 dell Ar. La tecnica sviluppata presso il laboratorio chimico-isotopico (NA-OV), prevede l'accoppiamento di uno spettrometro di massa (Finnigan Delta plusxp continuous flow mass spectrometer, MS) con un sistema gascromatografico (Agilent Technologies 6890N, GC. Una procedura di jump è invece utilizzata per lo MS, per permettere la determinazione simultanea dell 36Ar e del δ15n. Intercalibrazioni con altri laboratori sia dell ente (INGV-PA) che esterni saranno effettuate per la validazione dei dati ottenuti. La sezione di RM1 ha promosso e sviluppato diversi progetti inerenti lo stoccaggio geologico della CO 2 e si è occupata di studi di caratterizzazione geochimica degli acquiferi profondi e superficiali in collaborazione con università e centri di ricerca italiani ad stranieri. Inoltre, sono stati supportati progetti di ricerca su sistemi vulcanici quiescenti ed attivi (Etna, Colli Albani, Telesino, Piemonte, Grecia, etc.); sono state studiate aree di stoccaggio geologico di CH 4 (Rivara) in collaborazione con centri di ricerca USA e inglesi e sono state studiate in dettaglio diverse Diffuse Degassing Structures. Presso RM1 è stato sviluppato un dispositivo di desorbimento del gas in place (GIP) da carbone per studi ECBM. Inoltre, sono state supportate metodologie per l'analisi on-line dei gas (Quadrupole-MS) durante scavo di pozzi profondi e durante monitoraggi on-line di Diffuse Degassing Structures e per la misura dei flussi di gas adnormi (SAP = Sistema ad Alta Portata). I laboratori di geochimica hanno inoltre sostenuto e sviluppato diversi progetti di ricerca di base con varie università straniere: USGS Menlo Park (USA), Centre of Volcanology and Geological Risk Assessment, University of the Azores- Portugal, GPI Goethe Universität, Institute of Geological and Nuclear Sciences, NZ, Università autonoma del Messico, Università di Hannover Università di Heidelberg, Università di Chalmers, University of Edimburg, 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 49. Caliro, S., Chiodini, G., Moretti, R., Avino, R., Granieri, D., Russo, M., Fiebig, J. (2007). The origin of the fumaroles of La Solfatara (Campi Flegrei, South Italy). Geochim. Cosmochim. Acta, 71, Elsevier /j.gca Camarda, M., De Gregorio, S., Favara, R., Gurrieri, S. (2007). Evaluation of carbon isotope fractionation of soil CO 2 under an advective diffusive regimen: a tool for computing the isotopic composition of unfractionated deep source. Geochim. Cosmochim. Acta, 71, 12, Elsevier /j.gca Articoli in stampa su riviste JCR 241. Caliro, S., Chiodini, G., Minopoli, C., Signorini, A, Avino, R., Granieri, D. (2007). Geochemical and biochemical evidence of lake overturn and fish-kill at Lake Averno, Italy. J. Volcanol. Geotherm. Res Chiodini, G., Baldini, A., Barberi, F., Carapezza, M.L., Cardellini, C., Frondini, F., Granieri, D., Ranaldi, M. (2007). 64

109 Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Carbon Dioxide degassing at Latera caldera (Italy): evidence of geothermal reservoir and evaluation of its potential energy. J. Geophys. Res /2006JB Costa, A., Chiodini, G., Granieri, D., Folch, A., Hankin, R.K.S., Caliro, S., Avino, R., Cardellini, C. (2007). A shallow layer model for heavy gas dispersion from natural sources: application and hazard assessment at Caldara di Manziana, Italy. Geochem. Geophys. Geosyst Federico, C., Pizzino, L., Cinti, D., De Gregorio, S., Favara, R., Galli, G., Giudice, G., Gurrieri, S., Quattrocchi, F.Voltattorni, N. (2007). Inverse and forward modelling of groundwater circulation in a seismically active area (Monferrato, Piedmont, NW Italy): insights into stress-induced variations in water chemistry. Chem. Geol., On line First /j.chemgeo Altre pubblicazioni 303. AA.VV. (2007). Googas: catalogo on line delle principali emissioni gassose del territorio italiano 336. Cantucci, B. (2007). Geochemical modelling of water-rock interaction. Plinius, D'Alessandro, W., Brusca, L., Kyriakopoulos, K., Margaritopoulos, M., Michas, G., Papadakis, G. (2007). Fluid geochemistry investigations on the volcanic system of Methana. Bulletin of the Geological Society of Greece, 40, Geological Society of Greece 409. Liotta, M. (2007). Isotopic composition of meteoric water in Sicily 492. Sciarra, A., Galli, G., Mecozzi, S., Voltattorni, N., Quattrocchi, F. (2007). Relazione di intervento INGV-Sezione Roma 1 - Laboratorio Geochimica dei Fluidi per la misura del degassamento delle carote di carbone campionate al Pozzo Pietra 1 di Ribolla. INGV Internal Confidenzial Report, Convention INGV - IES S.r.l. N. (Prot. INGV N del ), 11 pp Siracusa, F., Quattrocchi, F. (2007). Misure di flusso di Geo-gas (CO 2, etc.) con il Sistema SAP con polle gassose a flusso macroscopico. I casi della Val Comino e Palidoro. Rapporti Tecnici INGV, 45, INGV 65

110 Piano Triennale di Attività Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Giuseppe D'Anna (CNT) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, RM2 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Nel corso del 2007, presso l OBS Lab di Gibilmanna del Centro Nazionale Terremoti, così come previsto nel Piano Triennale , è stata completata la realizzazione di sette OBS per il monitoraggio sismico sottomarino, dotati di sensore sismico a larga banda (Nanometrics Trillium 120p) installato su base autolivellante e di sensore differenziale di pressione (Cox-Webb DPG), con capacità operativa fino a 1 anno dalla loro deposizione. Di questi sette strumenti, nel mese di maggio tre sono stati deposti nello Ionio meridionale nell ambito del progetto NERIES (NA6) a profondità comprese tra i ed i metri. Due di questi saranno recuperati entro gennaio 2008, non appena le condizioni meteo-marine lo consentiranno. Il terzo, deposto nell area prevista dal task NA6 del progetto NERIES, sarà sostituito entro aprile 2008 con l obiettivo di continuare il monitoraggio dell area sino al 2010, così come previsto dal progetto. Nell ambito di questa campagna, avvenuta grazie alla collaborazione dell Istituto Idrografico della Marina Militare che ha messo a disposizione del personale INGV la nave Ammiraglio Magnaghi, è stato testato per la prima volta il sistema di tracking satellitare per il recupero in emergenza dello strumento in caso di sgancio involontario della zavorra. Nell ambito dello stesso progetto l INGV ha inoltre provveduto, in collaborazione con l AWI (Alfred Wegener Institute), alla installazione di un ulteriore OBS, facente parte del loro parco strumentale, nel Mar di Sardegna, tra la costa occidentale della stessa Sardegna e le Isole Baleari, a circa 90 miglia dalla costa e ad una profondità di metri. Nel mese di gennaio 2008 cinque OBS saranno deposti nell area delle isole Eolie e a sud dello Stretto di Messina, a completamento della rete di monitoraggio installata a terra per l esperimento di sismica passiva realizzato in occasione del centenario del terremoto di Messina. In collaborazione con il Laboratorio di Sismologia del CNT e con il concorso di una ditta esterna è stata completata la realizzazione del prototipo di un acquisitore digitale a basso consumo basato su processore ARM. La realizzazione di questo acquisitore dotato di PC industriale, di cui sono già in fase di test sei unità, fa parte del progetto di un nuovo modello di OBS redatto nel corso del A partire dal prossimo mese di gennaio verranno avviati i lavori per la realizzazione del prototipo. Tra le caratteristiche innovative del nuovo strumento è stata prevista la possibilità di trasferire, via link acustico, dalla stazione di fondo mare alla nave in supporto all operazione, brevi porzioni di segnale sismico e da DPG, in occasione di interventi della rete mobile sottomarina, che andranno ad integrare i dati registrati dalla rete sismica installata sulla terraferma. Questa integrazione darà un contributo determinante ad una migliore localizzazione ipocentrale in quelle aree sismiche prospicienti le coste italiane che presentano, per la conformazione propria della linea di costa, un elevato angolo di gap e, di conseguenza, consentirà di valutare con più accuratezza le strutture e i volumi sismogenetici interessati. Altro obiettivo di questo nuovo progetto, legato all operatività dello stesso, è quello di ridurre le dimensioni dello strumento di almeno il 40%, pur mantenendo invariata la capacità operativa riguardo alla durata dell esperimento, legata principalmente alla capacità dei pacchi batteria ed ai consumi della strumentazione. Per raggiungere questo obiettivo saranno utilizzati moduli, appositamente disegnati, in schiuma sintattica, per operazioni sino a metri di profondità. Nella seconda metà del 2007 è stata inoltre avviata la progettazione di un OBS da prospezione per esperimenti di sismica attiva. La strumentazione sarà interamente alloggiata in una sfera di vetro da 13 pollici e comprenderà una terna di geofoni da 4.5 Hz, 1 idrofono e il nuovo digitalizzatore INGV, oltre al pacco batterie. Un aspetto che renderà questo strumento particolarmente interessante è costituito dalla semplificazione della sua gestione. Infatti, non sarà più necessario aprire la sfera per il recupero dei dati e la sostituzione delle batterie. Le due operazioni potranno essere effettuate dall esterno tramite la porta di comunicazione prevista nel sistema di acquisizione e tramite l utilizzo di batterie al Litio ricaricabili. Queste caratteristiche permetteranno di utilizzare l OBS da prospezione in campagne ove si susseguono linee di prospezione anche distanti tra loro, consentendo il suo recupero, lo scarico dati, la ricarica delle batterie ed il successivo riposizionamento in tempi brevi (dell ordine di alcune ore), in funzione della profondità di deposizione. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 14. Aulinas, M., Civetta, L., Di Vito, M., Orsi, G. (2007). The Pomici di Mercato Plinian eruption of Somma-Vesuvius: magma chamber processes and eruption dynamics. Bull. Volcanol., On line first. Springer-Verlag /s z 201. Sgroi, T., Beranzoli, L., Di Grazia, G., Ursino, A., Favali, P. (2007). New observations of local seismicity by the SN-1 seafloor observatory in the Ionian Sea, off-shore Eastern Sicily (Italy). Geophys. J. Int., 169, 2, Blackwell Publishing /j X x 4.2 Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni - 66

111 Stato di attuazione delle attività relativamente al TTC - Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed elettromagnetismo in aree attive 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Ciro Del Negro (CT) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM2, CT, NA-OV 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Modificazioni del campo di stress o dello stato termodinamico possono indurre variazioni di densità, magnetizzazione e resistività elettrica nelle rocce. Queste variazioni generano un ampia varietà di segnali che possono apparire anche prima di eventi sismici ed eruttivi. In questo ambito l INGV conduce diverse attività coordinate dal TTC 2.6 al fine di fornire risultati osservativi e scientifici di aiuto alla comprensione dei complessi fenomeni sismici e vulcanici. La sezione di RM2 misura in continuo il campo magnetico totale nelle 4 stazioni in Abruzzo e Molise per lo studio di possibili effetti tettonomagnetici. Nell'osservatorio di L Aquila è in funzione la stazione di riferimento. Sono operativi anche una stazione di linee telluriche per la rilevazione in continuo delle componenti elettriche orizzontali e, nel quadro del progetto MEM, un sistema di rivelazione del fondo elettromagnetico in una banda molto ampia. In Molise è stata attivata la stazione automatica di Duronia prevista come secondo punto osservativo del progetto MEM. Un magnetometro vettoriale è stato installato all interno della Tenuta Presidenziale di Castel Porziano per monitorare il segnale magnetico di fondo dell area intorno a Roma e per definire eventuali strutture verticali di conducibilità elettrica dell area. Prosegue in Marocco la raccolta di dati geomagnetici nell'ambito di uno studio GDS nella catena dell'atlante meridionale. La campagna, mirata alla caratterizzazione elettromagnetica di una zona tettonica attiva, ha richiesto l'installazione temporanea di magnetometri vettoriali. La sezione di Catania ha garantito la gestione delle reti di monitoraggio gravimetrico e magnetico dell Etna e dello Stromboli. All Etna sono state effettuate misure gravimetriche discrete lungo tutta la rete e mensilmente lungo i profili EO e NS. Sono stati sperimentati nella stazione di SLN due magnetometri vettoriali autolivellanti, sviluppati dalla sezione di RM2. In collaborazione con l INRiM di Torino sono state effettuate misure di gravità assoluta in 4 siti dell Etna. Sono state eseguite misure gravimetriche, magnetiche e GPS lungo il Rift di NE per il controllo dei fenomeni sia superficiali che profondi, connessi alla dinamica delle strutture attive. Sono stati applicati, in collaborazione con il DIEES dell Università di Catania, tecniche di analisi lineari e non lineari per la caratterizzazione delle serie temporali dei campi di potenziale. Sono state eseguite inversioni integrate di dati gravimetrici e di deformazione del suolo acquisite all Etna durante l eruzione del Sono state analizzate le osservazioni magnetiche che hanno preceduto ed accompagnato l eruzione del 27 febbraio 2007 dello Stromboli. Le variazioni magnetiche sono state interpretate con modelli piezomagnetici legati a fenomeni di pressurizzazione e depressurizzazione dell edificio vulcanico, prodotti da risalite di magma. NA-OV ha realizzato 4 campagne di misure gravimetriche nelle aree vulcaniche napoletane, 1 a Vulcano e 1 a Pantelleria con ripetizione delle misure assolute. Ai Colli Albani sono state effettuate 2 campagne di misure gravimetriche, in collaborazione con INGV- Roma e Università La Sapienza di Roma, e 1 campagna di misure gradiometriche e ripetizione delle misure assolute in 3 stazioni. Modelli strutturali 3D dell area vulcanica napoletana sono stati sviluppati usando dati di prospezione gravimetrica. Inversioni congiunte di dati gravimetrici, di deformazione del suolo e geochimici ai Campi Flegrei sono state realizzate in collaborazione con INGV-Roma, INGV-BO, Università di Bologna e Università di Salerno. Sono stati eseguiti sondaggi CSAMT ai Campi Flegrei, mentre al Vesuvio e Val D Agri sondaggi MT con le Università di Bari e CNR di Potenza. Inversioni 2D di 2 profili di geoelettrica dipolare profonda e dei dati CSAMT decomposti con lo schema di Groom e Bailey sono stati applicati al Vesuvio. I dati CSAMT ed MT lungo profili ai Campi Flegrei sono stati invertici con un modello 2D. La sede di Portovenere con il CNR ISMAR di Bologna e l Università di Bologna ha effettuato una campagna di misure multiparametrica (rilievo batimetrico multibeam, magnetico e gravimetrico, Chirp, sismica multicanale e campionatura con carotiere a gravità, con benna, con Rosetta e CTD) per il monitoraggio dei fenomeni di degassamento di Panarea, Isole Eolie, Tirreno Meridionale. Si è conclusa l acquisizione e l elaborazione dei dati della Campagna Prometheus Monte Marsili effettuata con nave Universitatis (CONISMA) mirata alla definizione di un area termicamente attiva. Insieme al CNR ISMAR si stanno elaborando i dati magnetici marini di tutto il Mar Tirreno, acquisiti da ISMAR nel periodo Infine, è iniziato uno studio dettagliato di dati magnetici, gravimetrici e di batimetria per costruire un modello geodinamico della discontinuità litosferica del 41 parallelo in relazione alla tettonica Tortoniana del Tirreno Centro Meridionale. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 53. Caratori Tontini, F., Graziano, F., Cocchi, L., Carmisciano, C., Stefanelli, P. (2007). Determining the optimal Bouguer density for a gravity data set: implications for the isostatic setting of the Mediterranean Sea. Geophys. J. Int., 169, 2, Blackwell /j X x 54. Carbone, D., Budetta, G., Greco, F., Zuccarello, L. (2007). A data sequence acquired at Mt. Etna during the eruption highlights the potential of continuous gravity observations as a tool to monitor and study active volcanoes. J. Geodyn., 43, Elsevier /j.jog Carbone, D., Currenti, G., Del Negro, C. (2007). Elastic model for the gravity and elevation changes before the 2001 eruption of Etna volcano. Bull. Volcanol., 69, Springer /s Carbone, D., Greco, F. (2007). Review of Microgravity Observations at Mt. Etna: A Powerful Tool to Monitor and Study Active Volcanoes. Pure Appl. Geophys., 164, Springer /s

112 Piano Triennale di Attività Currenti, G., Del Negro, C., Ganci, G. (2007). Modelling of ground deformation and gravity fields using finite element method: an application to Etna volcano. Geophys. J. Int., 169, 2, /j X x 88. Di Mauro, D., Lepidi, S., Di Persio, M., Meloni, A., Palangio, P. (2007). Update on monitoring of magnetic and electromagnetic tectonic signals in Central Italy. Ann. Geophys., 50, 1, INGV 156. Napoli, R., Currenti, G., Del Negro, C. (2007). Internal structure of Ustica volcanic complex (Italy) based on a 3D inversion of magnetic data. Bull. Volcanol., 69, 8, Springer /s Articoli in stampa su riviste JCR 245. Caratori Tontini, F., Cocchi, L., Carmisciano, C. (2007). Potential-field inversion for a layer with uneven thickness: the Tyrrhenian Sea density model. Phys. Earth Planet. Inter Giocoli, A., Magrì, C., Vannoli, P., Piscitelli, S., Rizzo, E., Siniscalchi, A., Burrato, P.F., Basso, C., Di Nocera, S. (2007). Electrical resistivity tomography investigations in the Ufita Valley (Southern Italy). Ann. Geophys. 4.3 Altre pubblicazioni - 68

113 Stato di attuazione delle attività relativamente al Fisica dei terremoti 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Edoardo Del Pezzo (OV), Rita Di Giovambattista (CNT), Stephan Nielsen (RM1) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, RM1, BO, CT, NA-OV, PI 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 L obiettivo di carattere generale mira a perfezionare e sviluppare modelli numerici e fisici per la simulazione del processo di genesi dei terremoti sia di origine tettonica che vulcanica. Il raggiungimento degli obiettivi, allo stadio intermedio del piano triennale, è anche frutto di un ampia collaborazione a livello nazionale ed internazionale resa possibile mediante la partecipazione a progetti finanziati dal MUR, dal Dipartimento della Protezione Civile e/o in sede comunitaria. I risultati scientifici conseguiti nel 2007 sono pubblicati su riviste internazionali. Nell OS concorrono attività frutto di competenze della ricerca di base che riescono anche a sfruttare le risorse esistenti, quali i dati ottenuti dalle reti di monitoraggio coniugando le priorità nazionali e europee di informazioni sui fenomeni sismici per scopi di protezione civile. Il potenziamento del monitoraggio sismico e vulcanico ha consentito di migliorare l'accuratezza delle stime dei principali parametri relativi alle sorgenti in aree tettoniche e/o vulcaniche. L integrazione delle metodologie sviluppate separatamente per aree tettoniche e vulcaniche ha favorito un più rapido conseguimento degli obiettivi. Vengono sintetizzati gli studi svolti nell ambito delle linee di ricerca di seguito descritte. Meccanica delle faglie e modellazione della deformazione sismica E stato derivato un modello costitutivo che descrivere l'attrito su faglie in presenza di fuso e confrontato con dati sperimentali; in un primo tempo è stato risolto il limite stazionario (slip a velocità costante), l'attenzione ora è dedicata alla fase transiente. La dinamica e la cinematica delle fasi d'iniziazione della frattura sismica e la radiazione sorgente associata sono state indagate in dettaglio con le loro implicazioni nell'ambito dell'early Warning (seismic hazard reduction). È stata svolta un'analisi degli effetti delle eterogeneità crostali sia verticali che laterali sugli spostamenti superficiali tramite modelli 2D agli elementi finiti. Tale studio ha messo in evidenza, rispetto ai risultati di un modello crostale omogeneo, variazioni del 18-49% sullo spostamento orizzontale e del 10% su quello verticale. Sismicità statistica Sono state studiate le correlazioni e fluttuazioni della sismicità con vari metodi per effettuare previsioni probabilistiche di forti terremoti e degli aftershocks. È stato sviluppato un modello statistico time-dependent finalizzato alla descrizione degli effetti di triggering a lungo termine. È stato applicato e valutato il modello AMR per l occorrenza dei forti terremoti e il modello ETAS per la stima in tempo reale del tasso di occorrenza degli aftershocks. Caratterizzazione sismo-tettonica Analisi in tempo reale consentono di calcolare il tensore momento sismico per i terremoti di magnitudo intermedia contribuendo all aggiornamento del catalogo euro-mediterraneo, pubblicando le soluzioni anche su web e tramite i centri sismologici internazionali (ISC, EMSC). Studi sulla sismicità dell Appennino centro meridionale hanno evidenziato che le sequenze si collocano ai bordi delle faglie dei forti eventi storici ed in aree nelle quali il campo di stress locale è diverso da quello regionale. Tecniche di analisi per lo studio dell anisotropia sismica crostale sono state sviluppate e applicate a diverse sequenze. Terremoti vulcanici ed aree geotermiche Sono stati raggiunti importanti risultati nello studio del deep tremor di origine non vulcanica, che si osserva in alcune aree di subduzione attiva come quella di Cascadia (USA). Questo fenomeno è stato studiato con array di sismometri; l analisi mostra che la sua sorgente è ubicata al confine superiore della zolla in subduzione ed indica una influenza mareale sull innesco di questo fenomeno. Il possibile meccanismo di genesi è associato al movimento di faglie deboli, faglie a basso coefficiente di attrito. Sono state ottenute nuove tomografie in velocità, attenuazione e scattering ad alta risoluzione dei vulcani italiani (Vesuvio, Flegrei, Etna e Stromboli). I risultati migliorano l interpretazione vulcanologia ponendo vincoli strutturali ai modelli dinamici. Sono state evidenziate variazioni dei parametri di birifrangenza delle onde S prima di significativi eventi eruttivi al vulcano Etna. Considerevoli sforzi sono stati dedicati alla definizione dei meccanismi di sorgente per la sismicità dei vulcani. In particolare sono stati esaminati terremoti di tipo LP e VLP registrati all'etna, indagando sulle proprietà dei fluidi collegati al meccanismo di sorgente e sulla geometria dei crack in risonanza. Sono stati inoltre analizzati sciami di terremoti VT definendo le relazioni tra la sismicità e la posizione e la geometria delle faglie. È stata studiata la sorgente sismica dell'evento parossisistico verificatosi al vulcano Stromboli in data 5 Aprile È stata studiata la sismicità associata alle recenti fasi di mini-uplift ai Campi Flegrei, utilizzando reti mobili. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 17. Bagh, S., Chiaraluce, L., De Gori, P., Moretti, M., Govoni, A., Di Bartolomeo, P., Romanelli, M. (2007). Background seismicity in the Central Apennines of Italy: The Abruzzo region case study. Tectonophysics, 444, Elsevier /j.tecto Castello, B., Olivieri, M., Selvaggi, G. (2007). Local and duration magnitude determination for the Italian Earthquake 69

114 Piano Triennale di Attività Catalog, Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 1B, The Seismological Society of America / Cesca, S., Braun, T., Tessmer, E., Dahm, T. (2007). Modelling of the April 5, 2003 Stomboli (Italy), paroxysmal eruption from the inversion of broadband seismic data. Earth Planet. Sci. Lett., 261, 1/2, Elsevier /j.epsl Chiaraluce, L., Chiarabba, C., Cocco, M., Collettini, C., Piccinini, D. (2007). Architecture and mechanics of an active lowangle normal fault: Alto Tiberina Fault, northern Apennines, Italy. J. Geophys. Res., 112, B AGU /2007JB Danesi, S., Bannister, S., Morelli, A. (2007). Repeating earthquakes from rupture of an asperity under an Antarctic outlet glacier. Earth Planet. Sci. Lett., 253, 1e 2, Elsevier /j.epsl Fracassi, U., Valensise, G. (2007). Unveiling the Sources of the Catastrophic 1456 Multiple Earthquake: Hints to an Unexplored Tectonic Mechanism in Southern Italy. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 3, Seismological Society of America / Giampiccolo, E., D'amico, S., Patanè, D., Gresta, S. (2007). Attenuation and Source Parameters of Shallow Microearthquakes. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 1B, / Improta, L., Bruno, P.P. (2007). Combining seismic reflection with multifold wide-aperture profiling: an effective strategy for high-resolution shallow imaging of active faults. Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2007GL Lomax, A., Michelini, A., Piatanesi, A. (2007). An energy-duration procedure for rapid determination of earthquake magnitude and tsunamigenic potential. Geophys. J. Int., 170, Blackwell /j X x 134. Lombardi, A.M., Marzocchi, W. (2007). Evidence of clustering and nonstationarity in the time distribution of large worldwide earthquakes. J. Geophys. Res., 112, B AGU /2006JB Marzocchi, W. (2007). Comment on Layered Seismogenic Source Model and Probabilistic Seismic-Hazard Analyses in Central Italy by Bruno Pace, Laura Peruzza, Giusy Lavecchia, and Paolo Boncio. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 5, / Mayeda, K., Malagnini, L., Walter, W. (2007). Evidence for departure in self-similarity: a new spectral ratio method using narrowband coda envelopes. Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2007GL McCloskey, J., Antonioli, A., Piatanesi, A., Sieh, K., Steacy, S., Nalbant, S., Cocco, M., Giunchi, C., Huang, J.D.Dunlop, P. (2007). Near-field propagation of tsunamis from megathrust earthquakes. Geophys. Res. Lett., 34, L AGU /2007GL Piatanesi, A., Cirella, A., Spudich, P., Cocco, M. (2007). A global search inversion for earthquake kinematic rupture history: application to the 2000 western Tottori, Japan earthquake. J. Geophys. Res., 112, B AGU /2006JB Piatanesi, A., Lorito, S. (2007). Rupture Process of the 2004 Sumatra-Andaman Earthquake from Tsunami Waveform Inversion. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 1A, S223-S231. Seismological Society of America / Scarfì, L., Giampiccolo, E., Musumeci, C., Patanè, D., Zhang, H. (2007). New insights on 3D crustal structure in Southeastern Sicily (Italy) and tectonic implications from an adaptive mesh seismic tomography. Phys. Earth Planet. Inter., 161, /j.pepi Stich, D., Mancilla, F. de Lis, Pondrelli, S., Jose, M. (2007). Source analysis of the February 12 th 2007, Mw 6.0 Horseshoe earthquake: Implications for the 1755 Lisbon earthquake. Geophys. Res. Lett., 34, L AGU /2007GL Walter, W., Mayeda, K., Malagnini, L., Scognamiglio, L. (2007). Regional body-wave attenuation using a coda source normalization method: application to MEDNET records of earthquakes in Italy. Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2007GL Zollo, A., Lancieri, M., Nielsen, S. (2007). Reply to comment by P. Rydelek et al. on Earthquake magnitude estimation from peak amplitudes of very early seismic signals on strong motion records. Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2007GL Articoli in stampa su riviste JCR 253. Console, R., Catalli, F. (2007). A rate-state model for aftershocks triggered by dislocation on a rectangular fault: a review and new insights. Ann. Geophys Ford, S., Dreger, D., Mayeda, K., Malagnini, L., Phillips, S. (2007). Regional attenuation in northern California: a comparison of five 1-D Q methods. Bull. Seismol. Soc. Amer Lomax, A., Michelini, A. (2007). Mwpd: A Duration-Amplitude Procedure for Rapid Determination of Earthquake Magnitude and Tsunamigenic Potential from P Waveforms. Geophys. J. Int Lorito, S., Piatanesi, A., Lomax, A. (2007). Rupture Process of the April 18, 1906 California Earthquake from near-field Tsunami Waveform Inversion. Bull. Seismol. Soc. Amer Lorito, S., Romano, F., Piatanesi, A., Boschi, E. (2007). Source process of the September 12, 2007 Mw 8.4 Southern Sumatra earthquake from tsunami tide gauge record inversion. Geophys. Res. Lett /2007GL Lorito, S., Tiberti, M.M., Basili, R., Piatanesi, A., Valensise, G. (2007). Earthquake-generated tsunamis in the Mediterranean Sea: scenarios of potential threats to Southern Italy. J. Geophys. Res /2007JB McCloskey, J., Antonioli, A., Piatanesi, A., Sieh, K., Steacy, S., Nalbant, S., Cocco, M., Giunchi, C., Huang, J.D., Dunlop, P. (2007). Tsunami threat in the Indian Ocean from a future megathrust earthquake west of Sumatra. Earth Planet. Sci. Lett. 4.3 Altre pubblicazioni 318. Barba, S., Luzi, L., Montone, P., Stramondo, S. (2007). The Colfiorito earthquake : ten years on. Istituto 70

115 Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma, Italy 369. Del Pezzo, E., Bianco, F., Saccorotti, G., La Rocca, M., Galluzzo, D., Nisii, V., Petrosino, S., Cusano, P., Zaccarelli, L., Damiano, N., Tramelli, A., De Astis, G., Breton, M., Orozco-Rojas, J., Navarro, C., Ibanez, J., Ocana, E., Garcia, A. (2007). Seismic survey of Colima Volcano (Mexico) November May Open File Report n Ford, S., Dreger, D., Mayeda, K., Malagnini, L., Phillips, S. (2007). Regional analysis of Lg attenuation: comparison of 1- D methods in northern California and application to the Yellow Sea/Korean peninsula 424. Marturano, A. (2007). The January 15, 1466 and November 23, 1980 Irpinia (Italy) earthquakes. Boll. Geofis. Teor. Appl., 48, 2, Rubinstein, J.L., La Rocca, M., Vidale, J.E., Creager, K.C., Wech, A.G. (2007). Tidal Modulation of Nonvolcanic Tremor 508. Tertulliani, A., Galadini, F., Mastino, F., Rossi, A., Vecchi, M. (2007). Studio macrosismico del terremoto del Gran Sasso (Italia centrale) del 5 settembre 1950: implicazioni sismotettoniche. Il Quaternario, 19 (2006), 2, AIQUA 71

116 Piano Triennale di Attività Tettonica attiva 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Nicola D'Agostino (RM1), Paola Montone (RM1), Franco Italiano (PA) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, RM1, RM2, BO, NA-OV, PA 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Lo studio della deformazione crostale attiva con metodi geodetici si è concentrata sulla caratterizzazione del campo di velocità regionale delle stazioni permanenti della rete RING e delle altre disponibili e sulla stima dei tassi di accumulo su strutture sismogenetiche. Per quanto riguarda le misure episodiche sono state prese in esame due aree (Molise, Abruzzo) e sono stati stimati i tassi di deformazione e di accumulo sulle strutture sismogenetiche. Nell ambito dello sviluppo di reti GPS in continuo è stata installata la rete GPS sulla faglia Alto Tiberina. Il recupero dei dati della Rete di triangolazione dell IGM dello Stretto di Messina ha permesso la valutazione dei tassi di accumulo di strain sulla faglia del È stata eseguita una nuova campagna di sismica attiva per l imaging di faglie attive nel Vallo di Diano (Appennino Lucano). Ricercatori delle sezioni NA-OV e RM1 hanno acquisito due profili ad alta ed un profilo ad altissima risoluzione. Questi tre profili, combinati con i due acquisiti nel 2006, permetteranno di ottenere immagini multiscala della struttura del bacino, fino a circa 500 m di profondità, e del sistema di faglie bordiere. Gli stessi ricercatori hanno portato a termine un analogo studio nel bacino di San Gregorio Magno lungo la faglia dell Irpinia. Sono state interpretate linee di sismica commerciale ENI nelle aree di Cassino e Apricena-Molise e definito il campo di stress con nuovi dati mediante l analisi dei breakout in Appennino meridionale. Sono state portate a termine le ricerche riguardanti la faglia di Duzce in Turchia. Lo studio ha permesso di ricostruire la struttura ed evoluzione della zona di faglia, di ricostruirne la storia sismica degli ultimi due millenni e di stimarne i ratei di slip per diverse scale temporali. Sono terminate le ricerche sui ratei di sollevamento della costa meridionale del Golfo di Corinto occidentale. In Italia è proseguito lo studio di faglie attive mediante un approccio multidisciplinare che include studi di geofisica ad alta risoluzione, trincee e sondaggi (in particolare la faglia di Monte Aquila, in Val d Agri). Le ricerche hanno affrontato la tettonica attiva della Sicilia e aree offshore adiacenti, dell'appennino, di parte delle Alpi Venete, della Puglia. I risultati conseguiti sono serviti per l'ampliamento e aggiornamento del database DISS, versione ( Il progetto ha dato impulso all elaborazione di un modello geodinamico agli elementi finiti per tutta la penisola. Ricerche con valenza multidisciplinare, essendo basate sulla combinazione di dati storici, geomorfologici, geologici e geofisici, sono state dedicate ai depositi di paleotsunami in Sicilia Orientale. Analisi di laboratorio e datazioni radiometriche, hanno permesso di identificare e caratterizzare gli eventi di paleoinondazione avvenuti nel tardo Olocene. Sono state inoltre effettuate nuove ricerche geomorfologiche di dettaglio, combinate a datazioni isotopiche assolute, lungo il settore tirrenico dell Appennino, permettendo di stimare il tasso di sollevamento nel lungo termine e di confrontarlo con i movimenti di breve termine. Tra i risultati ottenuti si evidenziano: i) non-stazionarietà a lungo termine del rateo di sismicità, dovute alle interazioni tra faglie; ii) effetti delle interazioni sui tempi di ricorrenza sulle singole strutture. Sono terminate le analisi dei dati ottenuti dal sondaggio CA1. Il gruppo di lavoro di PA che si occupa delle relazioni tra fluidi e tettonica ha ampliato gli studi nelle regioni Friuli, Umbria, Calabria e Sicilia. I risultati sono stati posti a confronto con il lavoro sperimentale finalizzato alla valutazione della produzione di CO 2 in aree sismogenetiche a seguito di applicazione di stress su rocce carbonatiche. I risultati hanno permesso di determinare che la presenza di aree degassanti CO 2 in zona di faglia non è legata solo a degassamento profondo, ma a produzione locale di CO 2 legata al movimento di piani di faglia. Tale approccio ha permesso di modellizzare, per l area sismica dell Umbria, la produzione di grandi quantità di CO 2 in coincidenza all ultima crisi sismica del Sono in valutazione le informazioni ricavate in Calabria-Sicilia e in Friuli. Nell ambito del progetto S2-DPC è stato possibile completare l acquisizione dei dati di degassamento di CO 2 e Radon su vaste aree dei settori Friuli-Slovenia e Calabria-Sicilia. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 11. Argnani, A., Serpelloni, E., Bonazzi, C. (2007). Pattern of deformation around the central Aeolian Islands: evidence from multichannel seismics and GPS data. Terra Nova, 19, 5, Blackwell Publishing /j x 21. Barchi, M., Amato, A., Cippitelli, G., Merlini, S., Montone, P. (2007). Extensional tectonics and seismicity in the axial zone of the Southern Apennines. Boll. Soc. Geol. Ital., Spec. Issue 7, Società Geologica Italiana 23. Basili, R., Barba, S. (2007). Migration and shortening rates in the northern Apennines, Italy: implications for seismic hazard. Terra Nova, 19, 6, Blackwell-Synergy /j x 84. Del Gaudio, V., Pierri, P., Frepoli, A., Calcagnile, G., Venisti, N., Cimini, G.B. (2007). A critical revision of the seismicity of Northern Apulia (Adriatic microplate - Southern Italy) and implications for the identification of seismogenic structures. Tectonophysics, 436, Elsevier /j.tecto Faenza, L., Pierdominici, S. (2007). Statistical Occurrence Analysis and Spatio-temporal Distribution of Earthquakes in the Apennines (Italy). Tectonophysics, 439, Elsevier /j.tecto Fracassi, U., Valensise, G. (2007). Unveiling the Sources of the Catastrophic 1456 Multiple Earthquake: Hints to an Unexplored Tectonic Mechanism in Southern Italy. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 3, Seismological Society of 72

117 Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 America / Giuliani, R., Anzidei, M., Bonci, L., Calcaterra, S., D'Agostino, N., Mattone, M., Pietrantonio, G., Riguzzi, F., Selvaggi, G. (2007). Co-seismic displacements associated to the Molise (Southern Italy). Tectonophysics, 432, Elsevier /j.tecto Gori, S., Dramis, F., Galadini, F., Messina, P. (2007). The use of geomorphological markers in the footwall of active faults for kinematic evaluations: examples from the central Apennines. Boll. Soc. Geol. Ital., 126, 2, Società Geologica Italiana 123. Italiano, F., D Alessandro, W., Martelli, M. (2007). Gas geochemistry as a tool to investigate the Earth degassing through volcanic and seismic areas: the soul of the 8th International Conference on Gas Geochemistry. J. Volcanol. Geotherm. Res., 156, 1-4. Elsevier /j.jvolgeores Lavrushin, V.Y., Polyak, B.G., Strizhov, V.P., Italiano, F., Rizzo, A. (2007). The 3 He/ 4 He Halo of the Kazbek Volcanic Center, Northern Caucasus. Dokl. Earth Sci., 414, 2, Pleiades Publishing /S X Mancini, M., D'Anastasio, E., Barbieri, M., De Martini, P.M. (2007). Geomorphological, paleontological and 87 Sr/ 86 Sr isotope analyses of early Pleistocene paleoshorelines to define the uplift of Central Apennines (Italy). Quat. Res., 67, Elsevier /j.yqres Mattei, M., Cifelli, F., D'Agostino, N. (2007). The evolution of the Calabrian Arc: Evidence from paleomagnetic and GPS observations. Earth Planet. Sci. Lett., 263, 3/4, Elsevier /j.epsl Moro, M., Amicucci, L., Cinti, F.R., Doumaz, F., Montone, P., Pierdominici, S., Saroli, M., Stramondo, S., Di Fiore, B. (2007). Surface evidence of active tectonics along the Pergola-Melandro. J. Geodyn., 44, Elsevier /j.jog Palyvos, N., Lemeille, F., Sorel, D., Pantosti, D., Pavlopoulos, K. (2007). Geomorphological evidence of fast Holocene coastal uplift at the western termination of the Corinth Rift (Greece): constraints on minimum Holocene uplift rate and potential paleoseismological significance. 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Lett., 262, Elsevier /j.epsl Serpelloni, E., Vannucci, G., Pondrelli, S., Argnani, A., Casula, G., Anzidei, M., Baldi, P., Gasperini, P. (2007). Kinematics of the Western Africa-Eurasia plate boundary from focal mechanisms and GPS data. Geophys. J. Int., 169, 3, RAS /j X x 201. Sgroi, T., Beranzoli, L., Di Grazia, G., Ursino, A., Favali, P. (2007). New observations of local seismicity by the SN-1 seafloor observatory in the Ionian Sea, off-shore Eastern Sicily (Italy). Geophys. J. Int., 169, 2, Blackwell Publishing /j X x 202. Solaro, G., Tizzani, P., Milano, G., Pauselli, C. (2007). Rheological behaviour of the crust in Southern Apennine (Italy): results from a thermal and seismological study. Terra Nova, 19, 5, Blackwell /j x 215. Tibaldi, A., Rovida, A., Corazzato, C. (2007). Late Quaternary kinematics, slip-rate and segmentation of a major Cordillera-parallel transcurrent fault: The Cayambe-Afiladores-Sibundoy system, NW South America. J. Struct. 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Rise and fall of a hypothesized seismic gap: source complexity in the 16 December 1857, Southern Italy earthquake (Mw 7.0). Bull. Seismol. Soc. Amer Di Bucci, D., Ravaglia, A., Seno, S., Toscani, G., Fracassi, U., Valensise, G. (2007). Modes of fault reactivation from analogue modeling experiments: implications for the seismotectonics of the southern Adriatic foreland (Italy). Quat. Int Lorito, S., Tiberti, M.M., Basili, R., Piatanesi, A., Valensise, G. (2007). Earthquake-generated tsunamis in the Mediterranean Sea: scenarios of potential threats to Southern Italy. J. Geophys. Res /2007JB Maggi, C., Frepoli, A., Cimini, G.B., Console, R., Chiappini, M. (2007). Recent seismicity and crustal stress field in the lucanian apennines and surrounding areas (southern italy): seismotectonic implications. Tectonophysics 275. Mancini, M., D'Anastasio, E., Mario, B., De Martini, P.M. (2007). Invited reply to the Comment on "Geomorpological, paleontological and 87 Sr/ 86 Sr isotope analyses on early Pleistocene paleoshorelines to define the uplift of Central Apennines (Italy). Quat. Res /j.qres Mosca, I., Console, R., D'Addezio, G. (2007). Renewal models of seismic recurrence applied to paleoseismological data. Tectonophysics 73

118 Piano Triennale di Attività Pantosti, D., Pucci, S., Palyvos, N., De Martini, P.M., D'Addezio, G., Collins, P.E.F., Zabci, C. (2007). Paleoearthquakes of the Düzce fault (North Anatolian Fault Zone): insights for earthquake recurrence. J. Geophys. Res Ridente, D., Fracassi, U., Di Bucci, D., Trincardi, F., Valensise, G. (2007). Middle Pleistocene to Holocene activity of the Gondola Fault Zone (Southern Adriatic Foreland): deformation of a regional shear zone and seismotectonic implications. Tectonophysics 4.3 Altre pubblicazioni 313. Anzidei, M. (2007). Sea level changes in the Mediterranean 319. Barbano, M.S., Pantosti, D., De Martini, P.M., Smedile, A., Gerardi, F., Pirrotta, C. (2007). Historical, archeological and geological records of strong earthquakes at Capo Peloro (southern Italy). 26 Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida 320. Basili, R., Burrato, P.F., Mariano, S., Mirabella, F., Ravaglia, A., Valensise, G., Vannoli, P. (2007). Identificazione e caratterizzazione delle sorgenti sismogenetiche. Scenari di pericolosità sismica della fascia costiera marchigiana. La microzonazione sismica di Senigallia, Tecnoprint srl Ancona 329. Brozzetti, F., Boncio, P., Di Naccio, D., Lavecchia, G., Tinari, P., Torelli, L., Bernini, M., Eva, E., Solarino, S. (2007). A multidisciplinary approach to the seismotectonics of the Lunigiana and Garfagnana extensional basins (Northern Tuscany, Italy). Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 5, 2, Società Geologica Italiana 374. DISS Working group, Barba, S., Basili, R., Burrato, P., Fracassi, U., Tiberti, M.M., Valensise, G., Vannoli, P. (2007). Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.0.4: a compilation of potential sources for earthquakes larger than M 5.5 in Italy and surrounding areas 378. Eva, C., Eva, E., Scafidi, D., Solarino, S., Turino, C. (2007). Seismotectonic analysis of a complex fault system in Italy: the "Garfagnana-North" (Northern Tuscany) line. Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 5, 2, Ferranti, L., Maschio, L., Burrato, P.F. (2007). Field Trip Guide to Active Tectonics Studies in the High Agri Valley 398. Gori, S., Galadini, F., Falcucci, E., Moro, M., Saroli, M., Pizzi, A., Messina, P. (2007). The influence of the structural setting of mountain slopes on the evolution of large scale gravitational deformations. GEOITALIA 2007: Sesto Forum Italiano di Scienze della Terra, FIST- Epitome vol. 2/ Guarnieri, P., Pirrotta, C., Barbano, M.S., De Martini, P.M., Pantosti, D., Gerardi, F., Smedile, A. (2007). Liquefaction structures induced by historical earthquakes along the Ionian coast of Sicily (southern Italy). 26 Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida 420. Maggi, C., Chiappini, M., Cimini, G.B., Console, R., Frepoli, A. (2007). Study of recent seismicity in the area of Southern Apennines. Workshop in memoria di Giuseppe Cello 422. Mariucci, M.T., Pierdominici, S., Montone, P. (2007). Scientific drilling in a central italian volcanic district. Scientific Drilling, 5, IODP and ICDP /iodp.sd Mazzarini, F. (2007). Vent distribution and crustal thickness in stretched continental crust: The case of the Afar Depression (Ethiopia). Geosphere, 3, 3, Geological Society of America /GES Palyvos, N., Pantosti, D., Stamatopoulos, L., De Martini, P.M. (2007). Geomorphological reconnaissance of the Psathopyrgos and Rion-Patras Fault Zones (Achaia, NW Peloponnesus). Bulletin of the Geological Society of Greece, 40, Geological Society of Greece 458. Palyvos, N., Sorel, D., Lemeille, F., Mancini, M., Pantosti, D., Julia, R., Triantaphylou, M., De Martini, P.M. (2007). Review and new data on uplift rates at the W termination of the Corinth Rift and the NE Rion Graben area (Achaia, NW Peloponnesos). Bulletin of the Geological Society of Greece, 40, Geological Society of Greece 489. Scalera, G. (2007). Terremoti, trasformazioni di fase, catene a pieghe: è possibile una nuova prospettiva globale?. Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 4, Società Geologica Italiana 495. Smedile, A., De Martini, P.M., Barbano, M.S., Gerardi, F., Pantosti, D., Pirrotta, C., Cosentino, M., Del Carlo, P., Guarnieri, P. (2007). Identification of paleotsunami deposits in the Augusta Bay area (eastern Sicily, Italy): paleoseismological implication. 26 Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida 510. Toscani, G., Burrato, P.F., Di Bucci, D., Seno, S., Valensise, G. (2007). Plio-Quaternary tectonic evolution of the Northern Apennines thrust fronts along the Bologna-Ferrara section (Po Plain, Italy), based on geological observations and analogue modelling: seismotectonic implications. Alps and Apennines: a natural laboratory for structural geology and geodynamics 74

119 Stato di attuazione delle attività relativamente al Geodinamica e struttura dell'interno della Terra 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Claudio Chiarabba (CNT), Carlo Giunchi (RM1), Stefania Danesi (BO) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, RM1, BO 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Nell anno sono stati conseguiti numerosi obiettivi riguardanti la definizione della struttura profonda, sia a scala locale che estesa, grazie alla disponibilità di numerosi dati sismologici di alta qualità forniti dalle moderne reti di monitoraggio (vedi TTC 1) e acquisiti durante progetti specifici (Progetti DPC, Retreat, CatScan). La struttura del mantello superiore viene studiata con diverse tecniche di analisi e su diverse scale, con considerevole attenzione alla regione Euro-Mediterranea che, per la sua complessità, costituisce un laboratorio di indagine particolamente interessante. Su scala continentale, l analisi quantitativa delle forme d onda di terremoti regionali e telesismici attraverso tecniche di tomografia sismica (anche non lineare), lo studio delle receiver function, l inversione di dati sismologici e misure gravimetriche hanno permesso il calcolo di modelli 1D e 3D di velocità, e in alcuni casi anche di attenuazione, delle onde P e S, la stima degli spessori crostali e profondità della Moho quasi per l intera regione mediterranea e la mappatura dei flussi astenosferici nel mantello con tecniche di splitting di onde SKS. Contestualmente, l esame delle caratteristiche di dispersione delle onde di superficie si è dimostrato un approccio particolarmente indicato per sviluppare modelli di struttura e di anisotropia del mantello superiore. Il sistema di subduzione della catena appenninica è stata oggetto di trattazioni specifiche per la centralità del suo ruolo nell evoluzione dell area mediterranea: dopo lo svolgimento di campagne di misura congiunte di dati sismografici e geodetici lungo la penisola, sono state avviate numerose attività di analisi che hanno consentito di illuminare la struttura litosferica e astenosferica con grande dettaglio e vincolare le successive interpretazioni geodinamiche, grazie ad analisi tomografiche con tempi di arrivo P ed S, studi di receiver functions, splitting di onde SKS, analisi di onde quasi-love, analisi di dispersione e tomografia di onde superficiali. Riassumiamo i principali risultati ottenuti: - Modello 3D di Vp, Vp/Vs e Qp per lo slab del Tirreno Meridionale. - Spessori e velocità medie crostali e profondità della Moho per gli Appennini (approssimativamente 160 valori puntuali ottenuti con calcoli di RF a stazioni permanenti e temporanee). - Struttura profonda 3D di Vs e attenuazione alcuni vulcani (in particolare Etna e Colli Albani) e di Vp 2D preliminare (Stromboli) elaborata durante progetti specifici finanziati dal DPC. - Flussi astenosferici nella zona del Mediterraneo centrale da splitting SKS (circa 200 stazioni elaborate). - Modelli 3D di velocità Vs del mantello superiore per la regione euro-mediterranea. L occorrenza, inoltre, del decennale del terremoto di Colfiorito ha rilanciato gli studi sulla struttura della crosta superiore lungo il sistema di faglie attivate nel 1997 tramite tecniche di tomografia sismica. Sono state ottenute immagini 3D e 4D per i campi di velocità e attenuazione delle onde P ed S, migliorando i risultati ottenuti in precedenza. Su scala di indagine globale, le attività di ricerca si svolgono essenzialmente nell ambito della tomografia sismica e della propagazione tridimensionale di onde elastiche, con sviluppi di algoritmi e analisi di wavelet multi-risoluzione in geometria sferica. I modelli di densità così ottenuti rientrano nel quadro dei parametri di riferimento necessari a vincolare il regime di temperatura e di geodinamica nell area in esame. Nel corso del 2007 è proseguita la messa a punto di modelli analitici e numerici per la simulazione della deformazione globale cosismica e postsismica in presenza di eterogeneità laterali e di reologie complesse, in grado di modellare tramite il metodo degli elementi finiti la deformazione statica su scala globale utilizzando domini piani e sferici con geometrie eterogenee. Sono state condotte delle modellazioni della deformazione associata al terremoto di Sumatra del 26/12/2004 che hanno mostrato un buon accordo con le misure geodetiche rilevate dalle stazioni permanenti della rete IGS. Parallelamente all implementazione di metodologie numeriche, sono stati sviluppati i modelli analitici di rilassamento postsismico globale. Tramite l utilizzo del metodo di Post-Widder-Gaver per il calcolo approssimato di antitrasformate di Laplace, sono stati messi a punto algoritmi per il calcolo analitico del rilassamento postsismico in presenza di reologie complesse. I codici di calcolo che implementano questi algoritmi hanno richieste computazionali particolarmente rilevanti. Lo studio degli effetti dell attività sismica globale sulle variazioni del livello marino è stato proseguito con l implementazione di un algoritmo per la soluzione autoconsistente della sea level equation in presenza di una sorgente sismica. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 10. Antonioli, F., Anzidei, M., Lambeck, K. (2007). Sea-level change during the Holocene in Sardinia and in the northeastern Adriatic (central Mediterranean Sea) from archaeological and geomorphological data. Quat. Sci. Rev., On line first. Elsevier /j.quascirev Baccheschi, P., Margheriti, L., Steckler, M. (2007). Seismic anisotropy reveals focused mantle flow around the Calabrian slab (Southern Italy). Geophys. Res. Lett., 34, L /2006GL Bindi, D., Parolai, S., Görgün, E., Grosser, H., Milkereit, C., Bohnhoff, M., Durukal, E. (2007). ML scale in Northwestern Turkey from 1999 Izmit aftershock: updates. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 1B, Seismological Society of America / Boschi, L., Ampuero, J.P., Peter, D., Mai, M., Soldati, G., Giardini, D. (2007). Petascale computing and future 75

120 Piano Triennale di Attività breakthroughs in global seismology. Phys. Earth Planet. Inter., 163, Elsevier /j.pepi Bressan, G., Kravanja, S., Franceschina, G. (2007). Source parameters and stress release of seismic sequences occurred in the Friuli Venezia Giulia region (Northeastern Italy) and in Western Slovenia. Phys. Earth Planet. Inter., 160 (2007), elsevier /j.pepi Cannelli, V., Melini, D., De Michelis, P., Piersanti, A., Florindo, F. (2007). Core mantle boundary deformations and J 2 variations resulting from the 2004 Sumatra earthquake. Geophys. J. Int., 170, Blackwell Publishing /j X x 75. Danesi, S., Bannister, S., Morelli, A. (2007). Repeating earthquakes from rupture of an asperity under an Antarctic outlet glacier. Earth Planet. Sci. Lett., 253, Elsevier /j.epsl Di Luccio, F., Pasyanos, M.E. (2007). Crustal and upper-mantle structure in the Eastern Mediterranean from the analysis of surface wave dispersion curves. Geophys. J. Int., 2006, Blackwell Publishing 121. Improta, L., Bruno, P.P. (2007). Combining seismic reflection with multifold wide-aperture profiling: An effective strategy for high-resolution shallow imaging of active faults. Geophys. Res. Lett., 34, L AGU /2007GL Langer, H., Raffaele, R., Scaltrito, A., Scarfì, L. (2007). Estimation of an optimum velocity model in the Calabro-Peloritan mountains - Assessment of the variance of model parameters and variability of earthquake locations. Geophys. J. Int., 170, 3, Blackwell /j X x 130. Levin, V., Jeffrey, P., Lucente, P.F., Margheriti, L., Pondrelli, S. (2007). End of subduction in northern Apennines confirmed by observations of quasi-love waves from the great 2004 Sumatra-Andaman earthquake. Geophys. Res. Lett., 34, L AGU /2006GL Mazzarini, F., Isola, I. (2007). Hydraulic connection and fluid overpressure in upper crustal rocks: Evidence from the geometry and spatial distribution of veins at Botrona quarry, southern Tuscany, Italy. J. Struct. Geol., 29, 8, Elsevier /j.jsg Montuori, C., Cimini, G.B., Favali, P. (2007). Teleseismic tomography of the southern Tyrrhenian subduction zone: New results from seafloor and land recordings. J. Geophys. Res., 112, B American Geophysical Union /2005JB Parolai, S., Bindi, D., Durukal, E., Grosser, H., Milkereit, C. (2007). Source parameters and seismic moment-magnitude scaling for Northwestern Turkey. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 2, Seismological Society of America / Salimbeni, S., Pondrelli, S., Margheriti, L., Levin, V., Jeffrey, P., Jaroslava, P. (2007). Abrupt change in mantle fabric across northern Apennines detected using seismic anisotropy. Geophys. Res. Lett., 34, L AGU /2007GL Tiberti, M.M., Orlando, L. (2007). Gravity modelling along CROP04 seismic profile. Boll. Soc. Geol. Ital., Special Issue 7, Ventura, G., Cinti, F. R., Di Luccio, F., Pino, A.N. (2007). Mantle wedge dynamics vs crustal seismicity in the Apennines (Italy). Geochem. Geophys. Geosyst., AGU 4.2 Articoli in stampa su riviste JCR 237. Bizzarri, A., Belardinelli, M.E. (2007). Modeling instantaneous dynamic triggering in a 3-D fault system: application to the June 2000 South Iceland seismic sequence. Geophys. J. Int Bizzarri, A., Spudich, P. (2007). Effects of super-shear rupture speed on the high frequency content of S-waves investigated using spontaneous dynamic rupture models and isochrone theory. J. Geophys. Res Faccenna, C., Rossetti, F., Becker, T.W., Danesi, S., Morelli, A. (2007). Recent extension driven by mantle upwelling at craton edge beneath the Admiralty Mountains (Ross Sea, East Antarctica). Tectonics 260. Ferrando, S., Frezzotti, M.L., Neumann, E.R., De Astis, G., Peccerillo, A., Dereje, A., Gezahegn, Y., Teklewold, A. (2007). Composition and thermal structure of the lithosphere beneath the Ethiopian plateau: evidence from mantle xenoliths in basanites, Injibara, Lake Tana Province. Mineral. Petrol., On line first /s z 269. Li, H., Michelini, A., Zhu, L., Bernardi, F., Spada, M. (2007). Crustal Velocity Structure in Italy from Analysis of Regional Seismic Waveforms. Bull. Seismol. Soc. Amer Steckler, M., Piana Agostinetti, N., Wilson, C.K., Roselli, P., Seeber, L., Amato, A., Lerner-Lam, A. (2007). Crustal Structure in the Southern Apennines from Teleseismic Receiver Functions. Geology 4.3 Altre pubblicazioni 313. Anzidei, M. (2007). Sea level changes in the Mediterranean 348. Casula, G., Danesi, S., Dubbini, M., Vittuari, L. (2007). Tidal forcing on David Glacier and Drygalski Ice Tongue. 10 th International Symposium on Antarctic Earth Science. U.S. Geological Survey and The National Academies 349. Casula, G., Dubbini, M., Galeandro, A. (2007). Modeling environmental bias and computing velocity field from data of Terra Nova Bay GPS network in Antarctica by means of a quasi-observation processing approach. A Keystone in a Changing World - Online Proceeding of the 10 th ISAES, Short Research Paper 054, 1-4. U.S. Geological Survey and The National Academies; USGS OF /of srp Demartin, M., Roselli, P. (2007). Seismological Experiment across the Wilkes Subglacial Basin and Adjacent Transantactic Mountains. Terra Antartica Reports, 13, Dietl, C., Longo, A. (2007). Thermal aureole around the Joshua Flat - Beer Creek Pluton (California) requires multiple magma pulses: constraints from thermobarometry, infra-red spectroscopy and numerical modelling. Geotectonic Research, 95, E. Schweizerbart sche Verlagsbuchhandlung 379. Faccenna, C., Funiciello, F., Civetta, L., D'Antonio, M., Moroni, M., Piromallo, C. (2007). Slab disruption, mantle circulation, and the opening of the Tyrrhenian basins. Geological Society of America Special Paper, 418, Geological Society of America / (08) 76

121 Stato di attuazione delle attività relativamente al Marturano, A. (2007). The January 15, 1466 and November 23, 1980 Irpinia (Italy) earthquakes. Boll. Geofis. Teor. Appl., 48, 2, Mazzarini, F. (2007). Vent distribution and crustal thickness in stretched continental crust: The case of the Afar Depression (Ethiopia). Geosphere, 3, 3, Geological Society of America /GES Scafidi, D., Morasca, P., Solarino, S., Eva, C. (2007). A new deep picture of the Alps-Apennines system derived from seismological data. Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 5, 2, Scalera, G. (2007). A new model of orogenic evolution. Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 5, Società Geologica Italiana 487. Scalera, G. (2007). Geodynamics of tha Wadati-Benioff zone earthquakes: The 2004 Sumatra earthquake and other great earthquakes. Geofisica Internacional, 46, 1, University of Mexico 489. Scalera, G. (2007). Terremoti, trasformazioni di fase, catene a pieghe: è possibile una nuova prospettiva globale? Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 4, Società Geologica Italiana 490. Scalera, G. (2007). The geodynamic meaning of the deep earthquakes: First clues for a global perspective for foldbelts?. New Concepts in Global Tectonics Newsletter, 41 (December), New Concepts in Global Tectonics Newsletter 497. Solarino, S., Cassinis, R. (2007). Seismicity of the upper lithosphere and its relationships with the crust in the italian region. Boll. Geofis. Teor. Appl., 48,

122 Piano Triennale di Attività Geomagnetismo 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Paola De Michelis (RM2) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM2 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Caratterizzazione e studio della variazione secolare È proseguito lo studio della variazione secolare con particolare attenzione all analisi delle proprietà dei jerk geomagnetici. In particolare, adottando un metodo di analisi basato sull uso delle wavelet sono stati localizzati nel dominio dello spazio e del tempo una serie di jerk regionali avvenuti nel corso del XX secolo. Lo studio di questi jerk, la cui manifestazione non ha interessato l intero globo, è attualmente di particolare interesse per quanto concerne la loro origine ed il loro possible legame con altri fenomeni geofisici. Parallelamente è stato ultimato lo studio riguardante il possibile legame tra jerk geomagnetici ed i terremoti di grande magnitudo. L analisi delle deformazioni statiche indotte sulla superficie di separazione nucleo-mantello (CMB) dal devastante terremoto di Sumatra del 2004 ha infatti evidenziato come la componente della deformazione, simmetrica rispetto all equatore e all asse di rotazione, indotta al CMB da tale terremoto sia stata sufficiente ad innescare un oscillazione torsionale nel nucleo fluido di 1km/yr. Questo risultato ha aperto la strada alla possibilità che alcuni terremoti possano innescare oscillazioni torsionali compatibili con quelle responsabili della generazione dei jerk geomagnetici. Infine, sempre nell ambito dello studio dei jerk, utilizzando un nuovo modello globale di campo magnetico (CM4), si è analizzata l evoluzione temporale dell accelerazione secolare in area antartica. Tale analisi ha permesso lo studio dei jerk geomagnetici anche in questa particolare area del globo dove, l utilizzo dei soli dati da osservatorio, non aveva finora consentito una descrizione esaustiva del fenomeno. Modelli regionali del campo magnetico terrestre È proseguita l attività di aggiornamento del modello regionale del campo magnetico terrestre in Antartide (ARM). Questo modello, calcolato utilizzando tanto dati provenienti da osservatori a terra quanto quelli da misure satellitari, fornisce un modello regionale del campo magnetico principale per il continente antartico. Il lavoro svolto quest anno ha riguardato da un lato l integrazione della copertura temporale dei dati utilizzati (dati dai satelliti Oersted a Champ), d altra l introduzione di una diversa modalità di selezione del dato al fine di ottenere un modello effettivamente rappresentativo del campo principale. La grande mole di dati fornita dai satelliti attualmente in orbita ha consentito, infatti, di selezionare misure magnetiche in cui il contributo proveniente dal campo magnetico di origine esterna al pianeta fosse ridotto al minimo. Elettromagnetismo Sono proseguiti gli studi atti alla conoscenza della parte interna del campo magnetico terrestre derivante dai fenomeni di induzione elettromagnetica prodotti da correnti elettriche d origine ionosferica e magnetosferica, attraverso l applicazione della tecnica di sondaggio GDS (Geomagnetic Deep Sounding). In particolare l utilizzo di questa tecnica in alcune aree campione, ha consentito: l individuazione di zone con elevato valore di conduttività elettrica nell'area Sardo-Corsa (rispettivamente nello Stretto di Bonifacio e nel Canale di Sardegna), la localizzazione di anomalie di conduttività nel mantello superiore nell'area Tosco-Tirrenica ed infine la differenziazione dei diversi tipi di crosta tra il dominio tirrenico e quello adriatico in Italia centrale. Ulteriori analisi sui dataset esistenti sono in corso al fine di applicare nuovi e potenti algoritmi di calcolo nonché potenziati modelli di inversione. Nel corso dell anno 2007 si è inoltre provveduto alla raccolta dei dati GDS in Marocco, nell ambito di un progetto internazionale, finanziato parzialmente dal Ministero degli Affari Esteri. Interessanti risultati sono scaturiti anche dalle analisi di dati raccolti dall osservatorio sottomarino Orion (Geostar 3) e dalle missioni osservative svolte negli anni precedenti nel Tirreno meridionale che hanno permesso di dare una stima della conducibilità elettrica dei fondali marini e della profondità a cui potrebbe trovarsi la litosfera elettromagnetica. Nell ambito del sismo-magnetismo e del vulcano-magnetismo sono infine proseguiti gli studi finalizzati al monitoraggio di attività tettonica in aree sismogenetiche e vulcaniche che si sono concentati essenzialmente in Italia centrale e sull Etna (maggiori dettagli nel TTC 2.6). 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 51. Cannelli, V., Melini, D., De Michelis, P., Piersanti, A., Florindo, F. (2007). Core-mantle boundary deformations and J 2 variations resulting from the 2004 Sumatra earthquake. Geophys. J. Int., 170, Blackwell Publishing /j X x 82. De Santis, A. (2007). How persistent is the present trend of the geomagntic field to decay and, possibly, to reverse? Phys. Earth Planet. Inter., 162, Elsevier /j.pepi Di Mauro, D., Lepidi, S., Di Persio, M., Meloni, A., Palangio, P. (2007). Update on monitoring of magnetic and electromagnetic tectonic signals in Central Italy. Ann. Geophys., 50, 1, INGV 103. Gambetta, M., Armadillo, E., Carmisciano, C., Caratori Tontini, F., Bozzo, E. (2007). Magnetic Base Station Deceptions, a magnetovariational analysis along the Ligurian Sea coast, Italy. Ann. Geophys., 50, 3, INGV 107. Gattacceca, J., Speranza, F. (2007). Paleomagnetic constraints for the tectonic evolution of the southern Apennines belt (Italy). Boll. Soc. Geol. Ital., Special Issue 7, Società Geologica Italiana 78

123 Stato di attuazione delle attività relativamente al Napoli, R., Currenti, G., Del Negro, C. (2007). Internal structure of Ustica volcanic complex (Italy) based on a 3D inversion of magnetic data.. Bull. Volcanol., 69, 8, Springer /s Ravat, D., Pignatelli, A., Nicolosi, I., Chiappini, M. (2007). A study of spectral methods of estimating the depth to the bottom of magnetic sources from near-surface magnetic anomaly data. Geophys. J. Int., 169, /2003JB Satolli, S., Besse, J., Speranza, F., Calamita, F. (2007). The Ma high-resolution Apparent Polar Wander Path for Adria from magnetostratigraphic sections in Umbria Marche (Northern Apennines, Italy): Timing and duration of the global Jurassic-Cretaceous hairpin turn. Earth Planet. Sci. Lett., 257, Elsevier /j.epsl Speranza, F., Chiappini, M. (2007). Forward magnetic models across the southern Apennines: implications for the basement setting. Boll. Soc. Geol. Ital., Special Issue 7, Società Geologica Italiana 204. Speranza, F., Parisi, G. (2007). High-resolution magnetic stratigraphy at Bosso Stirpeto (Marche, Italy): Anomalous geomagnetic field behaviour during early Pliensbachian (early Jurassic) times? Earth Planet. Sci. Lett., 256, Elsevier /j.epsl Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 314. Armadillo, E., Ferraccioli, F., Gambetta, M., Talarico, F., Zunino, A., Zangani, M., Bozzo, E. (2007). A high resolution aeromagnetic survey over the Cape Roberts Rift Basin: correlations with seismic reflection and magnetic susceptibility log data. U.S. Geological Survey and The National Academies, 1-4. U.S. Geological Survey and The National Academies; USGS OFR De Santis, A., Di Mauro, D., Cafarella, L., Palangio, P., Beranzoli, L., Favali, P., Vitale, S. (2007). Extending Magnetic Observations to Seafloor: the case of Geostar and Orion missions in the Adriatic and Tyrrhenian Seas. Publications of the Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences, Monographic volume C-99 (398), Institue of Geophysics Polish Academy of Science 436. Meloni, A., Cafarella, L., De Michelis, P., Tozzi, R. (2007). The contribution of geomagnetic observatories and magnetic models to the study of secular variation and jerks in Antarctica. USGS Open-File Report , Short Research Paper 071, On line only. USGS /of srp071 79

124 Piano Triennale di Attività Geologia e storia dei sistemi vulcanici 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Mauro Coltelli (CT), Giovanni Orsi (OV) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CT, NA-OV, PI 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 I risultati delle attività condotte in questo OS contribuiscono al miglioramento delle conoscenze geologiche dei vulcani finalizzate alla ricostruzione della loro attività eruttiva che rappresenta la base per la valutazione della pericolosità vulcanica. Ischia Sono continuate le ricerche geologiche, stratigrafiche, vulcanologiche e strutturali per definire la storia vulcanica e deformativa. Sono continuati gli studi geochimici e isotopici su prodotti trachitici e latitici, per definire la struttura magmatica. Campi Flegrei Sono continuati gli studi sulla storia vulcanica e deformativa recente (<15 ka). Sono stati calcolati il volume, la magnitudo e l intensità delle eruzioni <5 ka. Sono continuate le ricerche sul sistema magmatico di alimentazione finalizzate alla definizione dello stato attuale e delladeformazione della caldera. Sono stati elaborati modelli sulla struttura magmatica basati su studi geochimici e isotopici. È stato elaborato un modello di evoluzione termica del sistema magmatico. Vesuvio Sono in fase di completamento gli studi stratigrafici e vulcanologici sull eruzione delle Pomici di Avellino, con particolare attenzione all impatto sul territorio delle sue diverse fasi. Sono stati effettuati studi tefrostratigrafici, tessiturali e composizionali sui prodotti dell attività esplosiva di bassa intensità delle eruzioni del periodo Stromboli Sono state studiate le relazioni fra composizione e contenuto in volatili dei magmi primari e lo stile eruttivo del vulcano negli ultimi anni. Sono state studiate successioni piroclastiche dell attività recente e le sequenze eruttive dei parossismi. È stata datata con metodi paleomagnetici l attività laterale degli ultimi anni. Sulla base di rilievi geologici, datazioni radiometriche (Ar/Ar, C14), analisi petrologiche, e ricostruzioni stratigrafiche sulle carote dei pozzi perforati nei settori est e ovest dell isola, è stata ricostruita l attività effusiva laterale. Sono stati individuati, mappati ed analizzati gli apparati di almeno 4 eruzioni laterali prima sconosciute, tra i quali quello di San Vincenzo ubicato proprio nell abitato di Stromboli. È stata ricostruita la geometria dei dicchi che hanno alimentato l eruzione 2007 ed il loro ruolo nella generazione dei campi di stress nell edificio vulcanico, al fine di modellizzare le condizioni in cui possono propagare in un edificio morfologicamente condizionato da un settore collassato quale la Sciara del Fuoco. Ustica Sono continuati gli studi stratigrafici, strutturali, vulcanologici e petrologici. Etna Sono stati completati i rilievi geologici del versante NO del vulcano fornendo il quadro stratigrafico complessivo finalizzato alla realizzazione della nuova carta geologica alla scala 1: L evoluzione temporale dell edificio centrale fra 100ka e 30ka, è stata definita attraverso nuove datazioni radiometriche (Ar/Ar). L analisi di dati di tomografia sismica, di sottosuolo e di geologia regionale hanno consentito di realizzare un profilo crostale in direzione N-S. È stata ricostruita la successione delle colate laviche del versante occidentale negli ultimi 2000 anni al fine di completare il quadro delle eruzioni laterali di età sconosciuta non riportate dalle fonti storiche. È stata studiata la relazioni fra stile eruttivo, composizione e contenuto in volatili dei magmi. È stato dettagliato il sistema di faglie di Ragalna che delimita il settore instabile del fianco SO, attraverso analisi strutturali, geochimiche e InSAR. È stata aggiornata la mappa delle fratture presenti nell area sommitale, caratterizzandone il comportamento in relazione al rilascio di gas CO 2 e Rn. Pantelleria Sono continuati gli studi stratigrafici, strutturali e vulcanologici sui depositi <10 ka; geochimici e isotopici sui depositi di eruzioni selezionate per definire la struttura magmatica. Sono state prodotte nuove carte tematiche. Sono state ricostruite le condizioni pre-eruttive delle ultime eruzioni esplosive attraverso la determinazione del contenuto in volatili dei magmi emessi. È stata studiata l interazione fra magmi riolitici e pantelleritici nelle eruzioni stromboliane acide. Canale di Sicilia Gli studi di geologia marina sul Banco Graham hanno rivelato che il vulcano Ferdinandea è parte di un complesso sistema vulcanico sottomarino costituito da una decina di edifici di comparabili dimensioni. Rift Etiopico, Afar Sono continuati gli studi stratigrafici, strutturali e vulcanologici in questa area per ricostruire la sua evoluzione. Sono continuate le indagini geochimiche e isotopiche per definire le strutture magmatiche in porzioni del rift a diverso grado di evoluzione. 80

125 Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Antartide - Provincia di McMurdo È stata realizzata la ricostruzione cronostratigrafica dell evoluzione del vulcanismo degli ultimi 12 milioni di anni attraverso lo studio delle carote di una perforazione profonda (Progetto ANDRILL), per le sue implicazioni tettoniche e paleoambientali 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 2. Agnelli, A.E., Corti, G., Agnelli, A., Del Carlo, P., Coltelli, M., Ugolini, F.C. (2007). Features of some paleosols on the flanks of Etna volcano (Italy) and their origin. Geoderma, 142, 1/2, Elsevier /j.geoderma Branca, S., Coltelli, M., De Beni, E., Wijbrans, J. (2007). Geological evolution of Mount Etna volcano (Italy) from earliest products until the first central volcanism (between 500 and 100 ka ago) inferred from geochronological and stratigraphic data. Int. J. Earth Sci., On line First. Springer /s Brown, R.J., Orsi, G., De Vita, S. (2007). New insights into Late Pleistocene explosive volcanic activity and caldera formation on Ischia (southern Italy). Bull. Volcanol., On line First. Springer /s Calcaterra, D., Coppin, D., de Vita, S., Di Vito, M.A., Orsi, G., Palma, B., Parise, M. (2007). Slope processes in weathered volcaniclastic deposits within the city of Naples: The Camaldoli Hill case. Geomorphology, 87, Elsevier /j.geomorph Di Renzo, V., Di Vito, M.A., Arienzo, I., Carandente, A., Civetta, L., D'Antonio, M., Giordano, F., Orsi, G., Tonarini, S. (2007). Magmatic History of Somma-Vesuvius on the Basis of New Geochemical and Isotopic Data from a Deep Borehole (Camaldoli dellatorre). J. Petrol., 48, 4, /petrology/egl Favalli, M., Karatson, D., Mazzuoli, R., Pareschi, M.T., Ventura, G. (2007). Reply to: comments to: Volcanic geomorphology and tectonics of the Aeolian Archipelago (Southern Italy) based on integrated DEM data by Favalli et al. Bull. Volcanol., 70, 1, Springer /s Frezzotti, M.L., De Astis, G., Dallai, L., Ghezzo, C. (2007). Coexisting calc-alkaline and ultrapotassic magmatism at Monti Ernici,Mid Latina Valley (Latium, central Italy). Eur. J. Mineral, 19, 4, E Schweizerbartsche Verlags / /2007/ Iacono Marziano, G., Gaillard, F., Pichavant, M. (2007). Limestone assimilation and the origin of CO 2 emissions at the Alban Hills (Central Italy): Constraints from experimental petrology. J. Volcanol. Geotherm. Res., 166, 2, Elsevier /j.jvolgeores Lodato, L., Spampinato, L., Harris, A.J.L., Calvari, S., Dehn, J., Patrick, M. (2007). The morphology and evolution of the Stromboli lava flow field: an example of a basaltic flow field emplaced on a steep slope. Bull. Volcanol., 69, Springer /s Pabst, S., Wörner, G., Civetta, L., Tesoro, R. (2007). Magma chamber evolution prior to the Campanian Ignimbrite and Neapolitan Yellow Tuff eruptions (Campi Flegrei, Italy). Bull. Volcanol., On line first. Springer-Verlag /s z 196. Scheibner, B., Worner, G., Civetta, L., Stosch, H.-G., Simon, K., Kronz, A. (2007). Rare earth element fractionation in magmatic Ca-rich garnets. Contrib. Mineral. Petrol., 154, Springer /s z 210. Sulpizio, R., Bonasia, R., Dellino, P., Di Vito, M.A., La Volpe, L., Mele, D., Zanchetta, G., Sadori, L. (2007). Discriminating the-long distance dispersal of fine ash from sustained columns or near ground ash clouds: the example of the Pomici di Avellino eruption (Somma-Vesuvius, Italy). J. Volcanol. Geotherm. Res., On line First. Elsevier /j.jvolgeores Articoli in stampa su riviste JCR 257. Di Vito, M. A., Sulpizio, R., Zanchetta, G., D'Orazio, M. (2007). The late Pleistocene pyroclastic deposits of the Campanian Plain: new insights into the The late Pleistocene pyroclastic deposits of the Campanian Plain: new insights into the explosive activity of Neapolitan volcanoes. J. Volcanol. Geotherm. Res /j.jvolgeores Giaccio, B., Isaia, R., Fedele, F., Di Canzio, E., Hoffecker, J., Ronchitelli, A., Sinitsyn, A., Anikovich, M., Lisitsyn, S.Popov, V. (2007). The Campanian Ignimbrite and Codola tephra layers: two temporal/stratigraphic markers for the Early Upper Palaeolithic in southern Italy and eastern Europe. J. Volcanol. Geotherm. Res /j.jvolgeores Martelli, M., Nuccio, P.M., Stuart, F., Di Liberto, V., Ellam, R. (2007). Constraints on mantle source and interactions from He-Sr isotope variation in Italian Plio-Quaternary volcanism. Geochem. Geophys. Geosyst Sulpizio, R., Cioni, R., Di Vito, M.A., Santacroce, R., Sbrana, A., Zanchetta, G. (2007). Comment on: The dark nature of Somma-Vesuvius volcano: evidence from the ~ 3.5 ka BP Avellino eruption by Milia A., Raspini A., Torrente M.M. Quat. Int. 4.3 Altre pubblicazioni 361. D'Antonio, M., Tonarini, S., Arienzo, I., Civetta., L., Di Renzo, V. (2007). Components and processes in the magma genesis of the Phlegrean Volcanic District, southern Italy. Geological Society of America Special Paper, 418, / (10) 393. Giaccio, B., Fedele, F., Isaia, R. (2007). L'impatto dell evento combinato Ignimbrite Campana-Heinrich Event 4 sugli ecosistemi umani europei di 40 ka BP. Clima e cambiamenti climatici: le attività di ricerca del CNR, CNR Edizioni 474. Pompilio, M., Kyle, P., Wilch, T., Dunbar, N., ANDRILL-MIS Project Science Team (2007). The volcanic record in the ANDRILL McMurdo Ice Shelf AND-1B drill core. International Symposium on Antarctic Earth Sciences, U.S. Geological Survey and The National Academies /of

126 Piano Triennale di Attività Fisica del vulcanismo 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Paolo Papale (PI) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM1, BO, CT, NA-OV, PI 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Nel corso del 2007 è stato ulteriormente sviluppato il codice ad elementi finiti GALES che risolve le dinamiche transienti 2D di magmi multicomponenti in condizioni di flusso da incomprimibile a comprimibile, perfezionando la descrizione delle proprietà del magma e parallelizzando il codice che adesso risulta altamente performante. Applicazioni alle dinamiche eruttive a Stromboli, e delle dinamiche in camera magmatica ai Campi Flegrei, mostrano un gran numero di processi prima mai descritti e spesso non intuitivi. Il modello è stato accoppiato con un modello che descrive la propagazione di onde di pressione nelle rocce, ottenendo una descrizione quantitativa delle variazioni spazio-temporali attese nel campo deformativo e gravitazionale e del segnale sismico atteso in associazione a dinamiche magmatiche profonde. È stato sviluppato un metodo agli elementi finiti per il calcolo delle variazioni di gravità e del campo deformativo associati a sorgenti di qualsiasi forma in mezzi con reologie complesse e topografia reale. Lo sviluppo di modelli numerici 3D ad elementi finiti per la definizione del campo deformativo e di stress in sistemi vulcanici ha permesso lo studio dei processi di interazione tra sistema tettonico e vulcanico all Etna nel periodo , mostrando che processi di intrusione e propagazione di dicchi possono accelerare l accumulo di sforzo nelle aree sismogenetiche etnee. L analisi di segnali sismici di tipo LP e VLP associati al degassamento continuo all Etna ha permesso di definire la geometria della parte superficiale del sistema di alimentazione e di quantificare le variazioni volumetriche associate al processo sismogenetico. L analisi congiunta delle sequenze sismiche e delle emanazioni gassose ai Campi Flegrei durante l ultima fase bradisismica ( ) ha permesso di ricostruire gli eventi di fratturazione e aumento di permeabilità della crosta a 2-3 km di profondità. La simulazione del flusso di fluidi idrotermali nelle rocce porose dei Campi Flegrei ha permesso di valutare gli effetti delle eterogeneità strutturali sui segnali osservabili, in particolare sulle variazioni di gravità e di composizione dei gas. Un modello agli elementi finiti per l evoluzione termica dell edificio del Somma-Vesuvio ha mostrato che il degassamento ha un ruolo chiave nel raffreddamento dell edificio seguente l ultima eruzione nel Nel campo della simulazione del processo di dispersione di cenere vulcanica, il codice VOL-CALPUFF è stato ulteriormente implementato ed applicato all Etna e al Vesuvio per studiare la dinamica dei weak plumes e l effetto della circolazione atmosferica sui processi di dispersione e deposizione. Nel campo della simulazione dei flussi piroclastici, è stato ulteriormente sviluppato il codice 3D PDAC, in particolare per la definizione delle condizioni pre- e sin-eruttive del blast del 18 Maggio 1980 al Mt. St. Helens. Sono state eseguite simulazioni preliminari dello scorrimento di flussi piroclastici sulla topografia 3D dei Campi Flegrei, utilizzando condizioni alla base del jet vulcanico determinate attraverso la simulazione del processo di risalita del magma. È stato effettuato uno studio sulla dinamica dei plumes vulcanici (in condizioni sub- e supersoniche) che ha permesso di descrivere la transizione ai regimi di collasso parziale e totale durante eruzioni di tipo Sub-Pliniano al Vesuvio. È stato intrapreso uno studio di fattibilità per l implementazione di tecniche di raffinamento locale per la simulazione di processi multiscala e per un modello del processo di sedimentazione che descriva più realisticamente la propagazione e l impatto delle correnti di densità piroclastiche. Nel campo delle esplosioni Stromboliane, è stato sviluppato un primo modello per gli eventi parossistici a Stromboli accoppiando un modello di svuotamento del condotto in sovrapressione con la dinamica di dispersione atmosferica dei piroclasti e dei balistici, questi ultimi descritti tramite il modello Lagrangiano LPAC. Sono state eseguite simulazioni 2D/3D delle traiettorie e degli impatti di blocchi balistici emessi durante l evento parossistico del 5 aprile 2003 a Stromboli, e di eventi avvenuti al vulcano Soufriere Hills (Montserrat). Nel campo dei flussi di fango, si sono ricostruite le pressioni dinamiche e le velocità dei flussi relativi all evento di Sarno-Quindici del 1998, e sono state predette le zone di inondazione per eventi simili nell area. Nel campo della simulazione degli tsunami, è stata simulata la dinamica e l impatto di un evento generato da una frana avvenuta all Etna 8000 anni fa, e che ha raggiunto le coste israeliane distruggendo insediamenti neolitici. Infine, nel campo delle colate di lava, un modello di simulazione numerica applicato ad un canale di lava ha permesso di dedurre informazioni reologiche sulle lave dell Etna, e di identificare il complesso ruolo della crosta lavica nella dinamica di flusso. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 6. Aiuppa, A., Moretti, R., Federico, C., Giudice, G., Gurrieri, S., Liuzzo, M., Papale, P., Shinohara, H., Valenza, M. (2007). Forecasting Etna eruptions by real-time observation of volcanic gas composition. Geology, 35, 12, The Geological Society of America /G24149A Bonforte, A., Gambino, S., Guglielmino, F., Obrizzo, F., Palano, M., Puglisi, G. (2007). Ground deformation modeling of flank dynamics prior to the 2002 eruption of Mt. Etna. Bull. Volcanol., 69, Springer /s Bruno, P.P., Ricciardi, G.P., Petrillo, Z., Di Fiore, V., Troiano, A., Chiodini, G. (2007). Geophysical and hydrogeological experiments from a shallow hydrothermal system at Solfatara Volcano, Campi Flegrei, Italy: response to caldera unrest. J. Geophys. Res., 112, B American Geophysical Union /2006JB Caricchi, L., Burlini, L., Ulmer, P., Gerya, T., Vassalli, M., Papale, P. (2007). Non-Newtonian rheology of crystal-bearing magmas and implications for magma ascent dynamics. Earth Planet. Sci. Lett., 264, Elsevier /j.epsl Costa, A., Melnik, O., Sparks, R.S.J. (2007). Controls of conduit geometry and wallrock elasticity on lava dome eruptions. 82

127 Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Earth Planet. Sci. Lett., 260, Elsevier /j.epsl Costa, A., Melnik, O., Sparks, R.S.J., Voight, B. (2007). Control of magma flow in dykes on cyclic lava dome extrusion. Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2006GL Cubellis, E., Luongo, G., Marturano, A. (2007). Seismic hazard assessment at Mt. Vesuvius: Maximum expected magnitude. J. Volcanol. Geotherm. Res., 162, Elsevier /j.jvolgeores Currenti, G., Del Negro, C., Sasai, Y. (2007). Time dependent piezomagnetic fields in viscoelastic medium. Geophys. J. Int., On line First /j X x 79. De' Michieli Vitturi, M., Esposti Ongaro, T., Neri, A., Salvetti, M.V., Beux, F. (2007). An immersed boundary method for compressible multiphase flows: application to the dynamics of pyroclastic density currents. Comput. Geosci., 11, 3, Springer /s Esposti Ongaro, T., Cavazzoni, C., Erbacci, G., Neri, A., Salvetti, M.V. (2007). A parallel multiphase flow code for the 3D simulation of explosive volcanic eruptions. Parallel Comput., 33, 7/8, Elsevier /j.parco Gaspar, M., Knaack, C., Meinert, L. D., Moretti, R. (2007). REE in skarn systems: A LA-ICP-MS study of garnets from the Crown Jewel gold deposit. Geochim. Cosmochim. Acta, 72 (2008), 1, Elsevier /j.gca Giordano, D., Polacci, M., Longo, A., Papale, P., Dingwell, D.B., Boschi, E., Kasereka, M. (2007). Thermo-rheological magma control on the impact of highly fluid lava flows at Mt. Nyiragongo. Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2006GL Harris, A., Favalli, M., Mazzarini, F., Pareschi, M.T. (2007). Best-fit results from application of a thermo-rheological model for channelized lava flow to high spatial resolution morphological data. Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2006GL Lodato, L., Spampinato, L., Harris, A.J.L., Calvari, S., Dehn, J., Patrick, M. (2007). The morphology and evolution of the Stromboli lava flow field: an example of a basaltic flow field emplaced on a steep slope. Bull. Volcanol., 69, Springer /s Mattia, M., Patanè, D., Aloisi, M., Amore, M. (2007). Faulting on the western flank of Mt Etna and magma intrusions. Terra Nova, 19, 1, /j x 147. Mazzarini, F., Pareschi, M.T., Favalli, M., Isola, I., Tarquini, S., Boschi, E. (2007). Lava flow identification and aging by means of lidar intensity: Mount Etna case. J. Geophys. Res., 112, B American Geophysical Union /2005JB Napoli, R., Currenti, G., Del Negro, C. (2007). Internal structure of Ustica volcanic complex (Italy) based on a 3D inversion of magnetic data.. Bull. Volcanol., 69, 8, Springer /s Neri, M., Guglielmino, F., Rust, D. (2007). Flank instability on Mount Etna: radon, radar interferometry and geodetic data from the south-western boundary of the unstable sector. J. Geophys. Res., 112, B American Geophysical Union /2006JB Nisii, V., Saccorotti, G., Nielsen, S. 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Res., On line First. Elsevier /j.jvolgeores Tedesco, D., Vaselli, O., Papale, P., Carn, S. A., Voltaggio, M., Sawyer, G.M., Durieux, J., Kasereka, M., Tassi, F. (2007). January 2002 volcano-tectonic eruption of Nyiragongo volcano, Democratic Republic of Congo. J. Geophys. Res., 112, B American Geophysical Union /2006JB Trasatti, E., Giunchi, C., Bonafede, M. (2007). Numerical inversion of deformation caused by pressure sources: application to Mount Etna (Italy). Geophys. J. Int., On line first /j X x 221. Troise, C., De Natale, G., Pingue, F., Obrizzo, F., De Martino, P., Tammaro, U., Boschi, E. (2007). Renewed ground uplift at Campi Flegrei caldera (Italy): new insight on magmatic processes and forecast. Geophys. Res. Lett., 34, L AGU /2006GL Articoli in stampa su riviste JCR 235. Barsotti, S., Neri, A. (2007). The VOL-CALPUFF model for atmospheric ash dispersal. II. Application to the weak Etna plume of July J. Geophys. Res Barsotti, S., Neri, A., Scire, J. (2007). The VOL-CALPUFF model for atmospheric ash dispersal. I. Approach and 83

128 Piano Triennale di Attività physical formulation. J. Geophys. Res Costa, A., Melnik, O., Vedeneeva, E. (2007). Thermal effects during magma ascent in conduits. J. Geophys. Res /2007JB Di Vito, M. A., Sulpizio, R., Zanchetta, G., D'Orazio, M. (2007). The late Pleistocene pyroclastic deposits of the Campanian Plain: new insights into the The late Pleistocene pyroclastic deposits of the Campanian Plain: new insights into the explosive activity of Neapolitan volcanoes. J. Volcanol. Geotherm. Res /j.jvolgeores Giaccio, B., Isaia, R., Fedele, F., Di Canzio, E., Hoffecker, J., Ronchitelli, A., Sinitsyn, A., Anikovich, M., Lisitsyn, S. Popov, V. (2007). The Campanian Ignimbrite and Codola tephra layers: two temporal/stratigraphic markers for the Early Upper Palaeolithic in southern Italy and eastern Europe. J. Volcanol. Geotherm. Res /j.jvolgeores Altre pubblicazioni 369. Del Pezzo, E., Bianco, F., Saccorotti, G., La Rocca, M., Galluzzo, D., Nisii, V., Petrosino, S., Cusano, P., Zaccarelli, L., Damiano, N., Tramelli, A., De Astis, G., Breton, M., Orozco-Rojas, J., Navarro, C., Ibanez, J., Ocana, E., Garcia, A. (2007). Seismic survey of Colima Volcano (Mexico) November May Open File Report n Giaccio, B., Fedele, F., Isaia, R. (2007). L'impatto dell evento combinato Ignimbrite Campana-Heinrich Event 4 sugli ecosistemi umani europei di 40 ka BP. Clima e cambiamenti climatici: le attività di ricerca del CNR, CNR Edizioni 407. La Rocca, M., Galluzzo, D., Castellano, M., Saccorotti, G., Bianco, F., Del Pezzo, E. (2007). Vulcani dell'area napoletana e Stromboli - La Rete Mobile. Monografie Istituzionali INGV 423. Marsella, E., Favali, P., Castellano, M., Aiello, G., Bortoluzzi, G., Di Fiore, V., Ligi, M., Sgroi, T., Frugoni, F.Patanè, D.. Passaro, S., Ruggieri, S., Ferrante, V., Scotto di Vettimo, P., Iavarone, M., Mangano, G., Augusti, V., Ciampi, M., De Cesare, W., La Rocca, M. (2007). The Stromboli geophysical experiment. Preliminary report on wide angle refraction seismics and morphobathymetry of Stromboli Island (Southern Tyrrhenian Sea, Italy) based on integrated offshoreonshore data acquisition (Cruise STR06 R/V URANIA). CNR-ISMAR, Bologna Technical Report 465. Petrosino, S., Cusano, P., Del Pezzo, E., Castellano, M., Bianco, F. (2007). Vulcani dell'area napoletana e Stromboli - Il Laboratorio di Analisi Avanzate (LAV). Monografie Istituzionali INGV 509. Todesco, M. (2007). Hydrothermal fluid circulation and its effect on caldera unrest. Caldera volcanoes: Analysis, Modelling and Response. Elsevier 521. Zaccarelli, L., Bianco, F. (2007). A shear wave analysis system for semi-automatic measurements of shear wave splitting above volcanic earthquakes: descriptions and applications 84

129 Stato di attuazione delle attività relativamente al Dinamica del clima e dell oceano 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Antonio Navarra (BO, CMCC) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività BO 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 A partire dal 2006 le attività dell INGV in questo settore sono state svolte attraverso il Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), che ne corso del 2007 ha consolidato le proprie attività dal punto di vista sia organizzativo che scientifico. Organizzazione, rete di ricerca e progettualità Il Centro ha esteso la sua rete concludendo accordi per lo status di Partner Associati con il CNR (Dipartimento Ambiente), con l'università di Sassari, l'università della Tuscia, l Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IAMB), il Centro di Ricerca in Matematica Pura e Applicata (CRMPA), l International Center for Theoretical Physics di Trieste (ICTP) e l'istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (INOGS). Altri accordi sono in corso di definizione e saranno finalizzati nel I Partner Associati partecipano alle attività del Centro e contribuiscono alla definizione delle sue attività. È stata completata l'organizzazione dell'amministrazione centrale di Lecce, con la definizione e l'approvazione delle procedure amministrative principali. Sono state avviate le sedi periferiche di Bologna, Venezia, Sassari e Capua. Il sito web è ormai funzionante ( L'attività progettuale è inoltre ben avviata. Il CMCC partecipa come partner a un progetto europeo del VI Programma Quadro (CIRCE) e ha altri tre progetti in fase di negoziazione (BRIDGE, CLARIS2 e MYOCEAN). Complessivamente il CMCC nel 2007 ha quindi attirato progetti per circa 9 milioni di Euro su base pluriennale. Infrastrutture Nel corso del 2007 sono state completate le procedure di acquisizione del supercalcolatore del centro mediante due gare di appalto per complessivi 10 milioni di Euro. Il sistema di calcolo del CMCC permetterà simulazioni ad alte prestazioni, il trattamento ad alta capacità e l'archiviazione di massicce quantità di dati. Complessivamente il sistema ha una capacità di calcolo di circa 30 Tflops e una capacità di archiviazione di 1 Pbyte. Il sistema sarà installato in fasi. La prima fase è stata installata presso la sede distaccata di Capua, nell'attesa del completamento del sito del centro di calcolo del CMCC presso il campus dell'università di Lecce. La costruzione è stata ultimata e sono in corso le gare per la predisposizione degli impianti tecnici. Attività Scientifica Nel corso del 2007 sono state completate le simulazioni per gli scenari climatici del secolo XXI coordinate dal WGCM (Working Group on Coupled Models del World Climate Research Program) che sono state la base del rapporto IPCC. Le simulazioni sono state effettuate con il modello sviluppato da INGV/CMCC che include atmosfera, oceano e ghiaccio marino. Gli scenari sono stati effettuati ad una risoluzione spaziale che ha permesso di analizzare l'impatto dell'aumento di anidride carbonica sulla frequenza, distribuzione ed intensità dei cicloni tropicali. È stata inoltre completata la versione prototipale del nuovo modello del Sistema Terra che si basa sulla nuova versione del modello atmosferico e che include un modello dell'alta atmosfera, un modello dell'ecosistema marino, e vegetazione interattiva, che consente quindi di chiudere il ciclo del carbonio. Sono state inoltre avviati gli esperimenti di predicibilità stagionale e decadale all'interno dei progetti europei ENSEMBLE e della cooperazione Italia-USA sui cambiamenti climatici. È stato inoltre sviluppato un nuovo schema di assimilazione dati oceanico basato su un approccio variazionale a tre dimensioni. Tale nuovo schema sta per essere implementato nel nostro sistema di assimilazione globale oceanico. È cominciato infine lo sviluppo dell'accoppiamento del modello del Mediterraneo con il modello climatico globale. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 7. Alessandri, A., Gualdi, S., Polcher, J., Navarra, A. (2007). Effects of Land-Surface-Vegetation on the boreal summer surface climate of a GCM. J. Clim., 20, 2, American Meteorological Society /JCLI Carril, A. F., Gualdi, S., Cherchi, A., Navarra, A. (2007). Heatwaves in Europe: areas of homogeneous variability and links with the regional to large-scale atmospheric and SSTs anomalies. Clim. Dynam., 30 (2008), 1, Springer /s Cherchi, A., Gualdi, S., Behera, S., Luo, J.J., Masson, S., Yamagata, T., Navarra, A. (2007). The influence of Tropical Indian Ocean SST on the Indian summer monsoon. J. Clim., 20, 13, American Meteorological Society /JCLI Cherchi, A., Navarra, A. (2007). Sensitivity of the Asian summer monsoon to the horizontal resolution: differences between AMIP-type and coupled model experiments. Clim. Dynam., 28, 2 e 3, Springer /s z 179. Polimene, L., Pinardi, N., Zavatarelli, M., Allen, J.I., Giani, M., Vichi, M. (2007). A numerical simulation study of dissolved organic carbon accumulation in the northern Adriatic Sea. J. Geophys. Res., 112, C03S20. AGU /2006JC Tedesco, L., Socal, G., Bianchi, F., Acri, F., Veneri, D., Vichi, M. (2007). NW Adriatic Sea biogeochemical variability in 85

130 Piano Triennale di Attività the last 20 years ( ). Biogeosciences, 4, EGU 227. Vichi, M., Masina, S., Navarra, A. (2007). A generalized model of pelagic biogeochemistry for the global ocean ecosystem. Part II: Numerical simulations. J. Mar. Syst., 64, Elsevier /j.jmarsys Zanchetta, G., Drysdale, R.N., Hellstrom, J.C., Fallick, A.E., Isola, I., Gagan, M.K., Pareschi, M.T. (2007). Enhanced rainfall in the Western Mediterranean during deposition of sapropel S1: stalagmite evidence from Corchia cave (Central Italy). Quat. Sci. Rev., 22, 3/4, Elsevier /j.quascirev Articoli in stampa su riviste JCR 301. Vichi, M., Coluccelli, A., Ravaioli, M., Giglio, F., Langone, L., Azzaro, M., Azzaro, F., La Ferla, R., Cozzi, S. Catalano, G. (2007). Modelling approach to the assessment of biogenic fluxes at a selected Ross Sea site, Antarctica. J. Mar. Syst Vichi, M., Nencioli, F., Masina, S. (2007). A process-oriented model study of equatorial Pacific phytoplankton: the role of iron supply and tropical instability waves. Prog. Oceanogr., Altre pubblicazioni 313. Anzidei, M. (2007). Sea level changes in the Mediterranean 340. Carniel, S., Vichi, M., Sclavo, M. (2007). Sensitivity of a coupled physical-biological model to turbulence: high-frequency simulations in a northern Adriatic station. Chemistry and Ecology, 23, 2, Taylor & Francis /

131 Stato di attuazione delle attività relativamente al Geofisica per l'ambiente 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Cesidio Bianchi (RM2), Leonardo Sagnotti (RM2) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM2 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Magnetismo ambientale Per quanto riguarda il magnetismo ambientale, sono state condotte ricerche sulle variazioni nella popolazione di particelle magnetiche di sequenze sedimentarie della penisola Italiana e della penisola Iberica, ove sono state studiate, in particolare, l evento di riorganizzazione paleoceanografica del Paleocene medio (mid-paleocene biotic event, MPBE) l evento di optimum paleoclimatico dell Eocene medio (middle- Eocene climatic optimum, MECO) e le fasi glaciali del tardo Pleistocene del delta del Tevere (terminazioni glaciali IX e VII). Inoltre, sono state svolte ricerche di variabilità paleoceanografica per il sistema di correnti oceaniche del pacifico occidentale durante la transizione climatica del Pleistocene medio e ricerche sulle successioni stratigrafiche campionate nell ambito del progetto internazionale di perforazione ANDRILL (ANtarctic geological DRILLing), nell area del Mare di Ross meridionale (Antartide), volte alla ricostruzione di dettaglio della storia climatica dell Antartide nel corso del Cenozoico. Nell ambito di tale progetto sono state svolte le misure di laboratorio relative ai campioni prelevati nel corso del McMurdo Ice Shelf Project (MIS, stagione di perforazione 2006) e sono al momento in corso le prime misure di caratterizzazione dei campioni inviati durante la stagione di perforazione della primavera australe 2007 (Southern McMurdo Sound Project, SMS). Si sono proseguite inoltre le ricerche sulle proprietà magnetiche delle polveri sottili atmosferiche, con l obiettivo di mettere a punto una metodologia di indagine originale per lo studio dell inquinamento atmosferico nelle aree urbane. In questo settore le ricerche si sono focalizzate sulle proprietà magnetiche del particolato raccolto sulle foglie degli alberi nella città di Roma. Le ricerche hanno avuto principalmente l obiettivo di comprendere meglio la distribuzione e le caratteristiche delle particelle magnetiche nelle foglie di leccio e di caratterizzare le diverse popolazioni di articolato prodotte da varie sorgenti antropiche e naturali. L insieme delle ricerche svolte nel campo del magnetismo ambientale si basa sui dati raccolti con attività di campagna e misure di laboratorio tipiche degli studi di paleomagnetismo (si veda OS 2.2 Laboratorio di paleomagnetismo ). La ricerca di materiali inquinanti sepolti in particolare aree della penisola italiana è stata svolta con le note tecniche magnetiche e geoelettriche apportando miglioramenti nell analisi dei dati. Glaciologia Per ciò che concerne i rilevamenti glaciologici in Antartide sono stati analizzati i dati delle precedenti campagne di rilevamento aeree con il Radio Echo Sounding. Le elaborazioni dei segnali hanno portato alla determinazione delle struttura interna dei ghiacciai. In particolare, le analisi hanno condotto alla determinazione dello spessore della piattaforma glaciale di Shakleton e della topografia della regione compresa tra Mirny (66 33 S; 93 01E) e Casey (66 17 S; E). I risultati di questi rilevamenti sono stati interessanti poiché in questa regione non vi erano informazioni riguardanti lo spessore dei ghiacci, sia della piattaforma glaciale, sia della morfologia dei ghiacciai di sbocco sulla stessa (Northcliffe, Denman e Scott). Nell area continentale compresa tra Talos Dome e Dome Concordia, sono stati analizzati i risultati delle campagne di misura eseguite con tecniche Ground Penetrating Radar con mezzi di superficie dei transetti acquisiti nelle due località, per una lunghezza di più di 1000 km. Tali rilevamenti hanno portato alla determinazione della variazione dell accumulo nevoso che è un indicatore diretto del clima nell area investigata ed ha importanti implicazioni nella ricostruzione delle sequenze paleoclimatiche delle carote di ghiaccio estratte nei due siti di carotaggio. In particolare sono state analizzate le variazioni dei dati di accumulo degli ultimi 200 anni e dedotto che essi non presentano rilevanti cambiamenti nel periodo analizzato. Per ciò che concerne l interpretazione delle sequenze paleoclimatiche delle carote di ghiaccio e lo studio del bilancio di massa del calotta glaciale antartica, sono stati impiegati sia i dati di accumulo che i dati di velocità del flusso del ghiaccio in particolari zone delle due località. Relativamente all aspetto tecnologico è stato perfezionato il RES a 150 MHz con lo sviluppo di due ricevitori utile per coprire una dinamica più ampia rispetto al precedente. Questa modifica consente di evitare problemi di saturazione del segnale proveniente dalla prima superficie investita dal fascio d antenna. Continua lo sviluppo dello snow radar a 300 MHz. Tale sistema nella sezione trasmittente impiega una tecnologia basata su nuovi componenti che permettono dare una grande flessibilità d impiego al radar grazie al nuovo sistema di programmazione. Inoltre per eseguire test su ghiacciai sono state assemblate due antenne su un particolare supporto orientabile. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 29. Bianchi, C., Meloni, A. (2007). Natural and man-made terrestrial electromagnetic noise: an outlook. Ann. Geophys., 50, 3, Blanco-Montenegro, I., De Ritis, R., Chiappini, M. (2007). Imaging and modelling the subsurface structure of volcanic calderas with high-resolution aeromagnetic data at Vulcano (Aeolian Islands, Italy). Bull. Volcanol., 69, 6, Springer-Verlag /s García, A., Chiappini, M., Blanco-Montenegro, I., Carluccio, R., D'Ajello Caracciolo, F., De Ritis, R., Nicolosi, I., Pignatelli, A., Sánchez, N.Boschi, E. (2007). High resolution magnetic anomaly map of Tenerife, Canary Islands. Ann. Geophys., 50, 3,

132 Piano Triennale di Attività Gaspar, M., Knaack, C., Meinert, L. D., Moretti, R. (2007). REE in skarn systems: A LA-ICP-MS study of garnets from the Crown Jewel gold deposit. Geochim. Cosmochim. Acta, 72, 1, Elsevier /j.gca Naish, T., Powell, R., Levy, R., ANDRILL-MIS Science Team (2007). A geological record of the last 14 million years of Antarctict climate and tectonic history from ANDRILL Mc Murdo Ice Shelf Project. Geotimes, Szonyi, M., Sagnotti, L., Hirt, A.M. (2007). On leaf magnetic homogeneity in particulate matter biomonitoring. Geophys. Res. Lett., 34, L AGU /2006GL Van Dongen, B.E., Roberts, A.P., Schouten, S., Jiang, W.-T., Florindo, F., Pancost, R.D. (2007). Formation of iron sulfide nodules during anaerobic oxidation. Geochim. Cosmochim. Acta, 71, Elsevier /j.gca Articoli in stampa su riviste JCR 289. Pignatelli, A., Giuntini, A., Console, R. (2007). Matlab software for the analysis of seismic waves recorded by threeelement arrays. Comput. Geosci. 4.3 Altre pubblicazioni 405. Iorio, M., Sagnotti, L., Budillon, F., Liddicoat, J.C., Coe, R.S., Marsella, E. (2007). Controllo climatico sull'accumulo di sedimenti di margine Olocenici e Pleistocenici del Mar Tirreno Orientale. Clima a cambiamenti climatici - le attività di ricerca del CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche Naish, T., Powell, R., Florindo, F., Harwood, D., Kuhn, G., Niessen, F., Talarico, F., Wilson, G. (2007). A Record of Antarctic Climate and Ice Sheet History Recovered. EOS, Tran., 50, 88, AGU 443. Naish, T., Powell, R., Levy, R., Henrys, S., Krissek, L., Niessen, F., Pompilio, M., Scherer, R., Wilson, G.ANDRIL-MIS Science Team (2007). Synthesis of the Initial Scientific Results of the MIS Project (AND-1B Core), Victoria Land Basin, Antarctica. Terra Antartica, 14, 2. Terra Antartica Publication 444. Naish, T.R., Powell, R.D., Barrett, P.J., Levy, R.H., Henrys, S., Wilson, G.S., Krissek, L.A., Niessen, F., Pompilio, M.Ross, J.. Scherer, R., Talarico, F., Pyne, A., the ANDRILL-MIS Science team (2007). Late Cenozoic climate history of the Ross Embayment from the AND-1B drill hole: Culmination of three decades of Antarctic margin drilling. International Symposium on Antarctic Earth Sciences. U.S. Geological Survey and The National Academies /of

133 Stato di attuazione delle attività relativamente al Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Giorgiana De Franceschi (RM2), Paola De Michelis (RM2) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM2 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Nell ambito degli studi connessi alla fisica della magnetosfera sono proseguiti gli studi relativi alla dinamica magnetosferica, alle variazioni del campo magnetico terrestre e all interazione di quest ultimo con il vento solare. In particolare sono stati affrontati i seguenti temi: 1) analisi della dinamica magnetosferica in termini di termodinamica statistica del non-equilibrio. Si è verificata la possibilità, infatti, che la dinamica magnetosferica possa essere descritta dal teorema delle fluttuazioni fornendo in questo modo la dimostrazione del fatto che la configurazione propria della magnetosfera terrestre sia quella di uno stato stazionario lontano dall equilibrio; 2) riconoscimento dei diversi sistemi di corrente elettriche, sia di origine ionosferica che magnetosferica, che concorrono alla determinazione delle fluttuazioni del campo magnetico terrestre registrato su scala mensile; 3) ultimazione dell analisi del ciclo solare attraverso l applicazione del metodo della NOC; 4) approfondimento dello studio della propagazione delle pulsazioni geomagnetiche di bassa frequenza all interno della calotta polare, attraverso un analisi comparata dei dati provenienti da diverse stazioni antartiche situate tutte alla stessa latitudine geomagnetica corretta. I risultati ottenuti hanno evidenziato come le pulsazioni tendano ad essere originate preferibilmente in due diverse regioni: una intorno al mezzogiorno magnetico locale, l altra intorno alla mezzanotte; 5) estensione dello studio della variazione diurna registrata alle alte latitudini con l inclusione nell analisi, oltre agli osservatori di Baia Terra Nova e di DomeC, anche dell osservatorio di Dumont D Urville. I risultati ottenuti hanno mostrato come sia possible ottenere una migliore descrizione della variazione diurna utilizzando il sistema di riferimento geografico. È stata inoltre analizzata la dipendenza della variazione diurna dalla stagione e dai parametri del mezzo interplanetario, evidenziando una forte influenza da parte dell orientazione del campo magnetico interplanetario. Per quanto concerne l attività di ricerca svolta nel settore della fisica dell alta atmosfera e della meteorologia spaziale questa ha visto: 1) il proseguimento degli studi sulle scintillazioni ionosferiche sia in regioni polari che equatoriali contribuendo in questo modo all interpretazione della dinamica del plasma ionosferico in condizioni perturbate e allo sviluppo di un modello fisico volto alla previsione delle scintillazioni; 2) l elaborazione attraverso tecniche di analisi non lineare (wavelet) dei dati a 50 Hz dei segnali GPS raccolti nelle stazioni ad alta latitudine per l estrazione delle informazioni sulle caratteristiche spettrali delle irregolarità ionosferiche con lo scopo di pervenire ad una migliore definizione della scintillazione di fase del segnale. Attraverso l analisi dei dati a 50 Hz si sono sviluppati anche algoritmi per mitigare gli effetti delle scintillazioni ionosferiche sui sistemi satellitari di navigazione e posizionamento; 3) l effettuazione di test preliminari sulle ricostruzione del contenuto elettronico totale (TEC) attraverso una nuova tecnica di tomografia ionosferica applicata all area mediterranea (MIRTO-Mediterranean Ionosphere with Real-time TOmography); 4) lo studio delle variazioni a lungo termine della ionosfera in relazione alla variazione secolare del campo magnetico terrestre con particolare attenzione alla regione antartica evidenziando l origine naturale e non antropica di tali variazioni; 5) lo studio ed il miglioramento dei modelli di mapping ionosferico da applicare nei progetti europei DIAS e GIFINT in relazione allo Space Weather. In particolare è iniziato lo studio di un algoritmo per il calcolo dell'indice "efficace" dell'attività solare da applicare nell'area europea. È inoltre in fase avanzata l'adattamento dei modelli, sviluppati nel progetti sopra citati, all'area subtropicale dell'america meridionale ove è stata recentemente installata una ionosonda INGV; 6) lo sviluppo di modelli locali di previsione della frequenza critica dello strato ionosferico F2 (fof2), basato sui valori orari di fof2 e sull indice geomagnetico planetario ap per la previsione della frequenza critica dello strato ionosferico F2 (fof2) sulla città di Roma; 7) lo sviluppo, in collaborazione con IZMIRAN, di un modello locale ionosferico di previsione della frequenza critica dello strato ionosferico F2 (fof2) basato su due indici che tengano conto delle variazioni dell attività magnetica e dei parametri termosferici; 8) l utilizzo delle misure di MUF ottenute dai radiosondaggi obliqui effettuati nel periodo gennaio 2005-dicembre 2006 tra la stazione trasmittente di Inskip (United Kingdom) e la stazione ricevente di Roma per un test di approfondimento sull affidabilità ed il comportamento sia dei modelli di long term, sia dei modelli di now casting della MUF per le diverse stagioni e per diverse condizioni geomagnetiche. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 8. Alfonsi, L., Mitchell, C.N., Romano, V., Spalla, P. (2007). MIRTO: a prototype for real-time ionospheric imaging over the Mediterranean area. Ann. Geophys., 50, 3, Editrice Compositori 47. Cafarella, L., Di Mauro, D., Lepidi, S., Meloni, A., Pietrolungo, M., Santarelli, L., Schott, J.J. (2007). Daily variation at 89

134 Piano Triennale di Attività Concordia station (Antarctica) and its dependence on IMF conditions. Ann. Geophysicae, 25, Copernicus 129. Lepidi, S., Cafarella, L., Santarelli, L. (2007). Low frequency geomagnetic field fluctuations at cap and low latitude during October 29-31, Ann. Geophys., 50, 2, Editrice Compositori 176. Pezzopane, M., Scotto, C. (2007). Automatic scaling of critical frequency fof2 and MUF(3000)F2: A comparison between Autoscala and ARTIST 4.5 on Rome data. Radio Sci., 42, RS4003. AGU /2006RS Santarelli, L., Cafarella, L., Lepidi, S., Di Mauro, D., Meloni, A., Palangio, P. (2007). Fourteen years of geomagnetic daily variation at Mario Zucchelli Station (Antarctica). Ann. Geophys., 50, 2, Editrice Compositori 192. Santarelli, L., Lepidi, S., Cafarella, L. (2007). Propagation of low frequency geomagnetic field fluctuations in antarctica: comparison between two polar cap stations. Ann. Geophysicae, 25, Copernicus GmbH on behalf of the European Geosciences Union (EGU) 198. Scotto, C., Pezzopane, M. (2007). A method for automatic scaling of sporadic E layers. Radio Sci., 42, RS2012. AGU /2006RS Wernik, A.W., Alfonsi, L., Materassi, M. (2007). Scintillation modeling using in situ data. Radio Sci., 42, RS1002. AGU /2006RS Articoli in stampa su riviste JCR 233. Alfonsi, L., De Franceschi, G., De Santis, A. (2007). Geomagnetic and ionospheric data analysis over antarctica: a contribution to the long term trends investigation. Ann. Geophysicae 287. Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Bianchi, C., Scotto, C., Zolesi, B., Cabrera, M. A., Ezquer, R.G. (2007). The new ionospheric station of Tucumán: first results. Ann. Geophys., 50, 3, Pietrella, M., Perrone, L. (2007). A local ionospheric model for forecasting the critical frequency of the F2 layer during disturbed geomagnetic and ionospheric conditions.. Ann. Geophysicae 4.3 Altre pubblicazioni 331. Cafarella, L., De Lauretis, M., Di Mauro, D., Francia, P., Lepidi, S., Meloni, A., Palangio, P., Villante, U. (2007). ULF Geomagnetic Pulsations at High Latitudes: the Italian contribution. Publications of the Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences, Monographic volume C-99 (398), Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences 335. Cander, L.R., Zolesi, B. (2007). Science Rational for MIERS/IRI Collaboration. Adv. Space Res Perrone, L., Pietrella, M., Zolesi, B. (2007). A prediction model of fof2 over periods of severe geomagnetic activity. Adv. Space Res., 39, Elsevier /j.asr Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Bianchi, C., Scotto, C., Zolesi, B., Cabrera, M.A., Ezquer, R.G. (2007). The new ionospheric station of San Miguel de Tucumán. INAG-68 Web Bulletin 2007, 68, 1-9. INAG - Ionosonde Network Advisory Group 467. Pietrella, M., Perrone, L., Fontana, G., Romano, V., Malagnini, A., Tutone, G., Zolesi, B., Cander, L.R., Belehaki, A., Tsagouri, I., Kouris, S.S., Vallianatos, F., Makris, J.P., Angling, M.J. (2007). Further oblique-incidence ionospheric soundings over Central Europe to test nowcasting and long term prediction models. Adv. Space Res Zolesi, B., Cander, L.R., Altadill, D. (2007). From COST 271 to 296 EU actions on ionospheric monitoring and modelling for terrestrial and Earth-space radio systems. Adv. Space Res., 39, Elsevier /j.asr

135 Stato di attuazione delle attività relativamente al Sismologia storica e archeosismologia 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Paola Albini (MI), Fabrizio Galadini (MI) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Gli studi nell ambito dell OS Sismologia storica e Archeosismologia fanno riferimento a un contesto multidisciplinare e traggono beneficio dagli apporti metodologici delle diverse discipline che vi concorrono. Nell ambito della sismologia storica sono proseguiti gli studi di forti terremoti e di sequenze sismiche. Sono iniziate ricerche su alcuni forti terremoti del XX secolo, con l obiettivo di integrare le scarse conoscenze pregresse e fornire nuove interpretazioni riguardo le loro sorgenti. Sono stati aperti fronti di indagine sui terremoti avvenuti nelle Marche meridionali nel Sono stati individuati due eventi al di sopra della soglia di danno, assenti dai cataloghi moderni, avvenuti il 19 dicembre 1941 e il 29 gennaio 1943; è in corso uno studio sul terremoto di Offida del 25 marzo 1943, per il quale è stata acquisita una vasta documentazione archivistica prima inaccessibile. Proseguono i lavori di revisione dei terremoti di Orsogna 1881, della Maiella 1933, e di Salò L acquisizione dei dati archivistici relativi al 1881 è conclusa. È in corso l analisi delle informazioni disponibili al fine di consolidare l ipotesi di distribuzione del danno. Sono stati condotti studi su terremoti degli anni 70 e 80. Le conoscenze sulla sismicità del Gargano sono state approfondite, sia attraverso un miglioramento degli studi su alcuni terremoti importanti dell area (1646 e 1657), sia attraverso l individuazione di terremoti non noti fino ad oggi. È stato compiuto uno studio del terremoto irpino del 15 gennaio 1466; particolare attenzione è stata dedicata all approfondimento delle conoscenze sulla sismicità di Ischia e del Vesuvio (periodo precedente l eruzione del 79 d.c.). La rielaborazione di materiali raccolti in anni precedenti dallo studio sistematico di fonti giornalistiche ha consentito di rivisitare la sismicità del Nord Africa nel XVII secolo. Sono stati completati gli studi di alcuni terremoti nelle Isole Ionie nella finestra temporale È proseguita la revisione sistematica di terremoti di moderata intensità, privi di dati di base, di singoli terremoti forti con un background informativo modesto e in zone scarsamente studiate. Sono state approfondite le conoscenze su terremoti non noti ai cataloghi attuali, individuati dalle ricerche degli anni precedenti. Sul piano internazionale, le attività si sono svolte nell ambito del progetto europeo NERIES NA4 Distributed Archive of Historical Earthquake Data e del Working Group IASPEI Historical seismology. Tutte le attività descritte hanno comportato una stretta interazione con il TTC 5.1 Banche dati e metodi macrosismici. Per quanto riguarda l archeosismologia, sono state svolte indagini sulle tracce di danneggiamento a strutture di Messina e del suo territorio. Nella zona falcata del porto di Messina, edifici datati dal tardo medioevo all età moderna, come il Forte SS. Salvatore, la torre di S. Anna e la Cittadella, presentano ancora vistose evidenze di danni dovuti ai terremoti verificatisi nell area dello Stretto nel 1783, 1894 e Sono proseguite le indagini nel sito archeologico di Tindari (Sicilia NE), per individuare evidenze di terremoto, ad esempio nei crolli orientati riscontrati in tre edifici: la basilica, il teatro e l Insula IV. La datazione di reperti archeologici risalenti al IV secolo d.c. ha permesso di delimitare il periodo in cui avvenne il terremoto. Sono in corso indagini geoarcheologiche nell area del promontorio di Tindari per individuare l antico porto Romano sepolto. Le indagini in territorio abruzzese si svolgono sia mediante l analisi delle fonti archeologiche, sia sul campo, nei periodi di attività dei cantieri archeologici. Il primo tipo di analisi riguarda la ricostruzione della distribuzione dei danni del terremoto della prima metà del II secolo d.c. nell area di Sulmona. L analisi dei possibili effetti nel campo lontano fornisce una distribuzione di punti non paragonabile a quelle dei forti terremoti storici in area abruzzese, avvenuti negli ultimi secoli. Nel settore marsicano dell Appennino centrale i siti indagati, in corso di scavo, sono Alba Fucens, Angitia-Luco dei Marsi e San Benedetto dei Marsi. Gli scavi stanno fornendo informazioni sulle unità di crollo, con deposizione improvvisa su piani di calpestio ancora in uso, probabilmente riconducibili agli effetti del già citato terremoto del II secolo d.c. e agli effetti del terremoto del 508 d.c. Nel caso di Alba Fucens, il rinvenimento di scheletri (sia umani che di animali domestici) coinvolti nelle unità di crollo corrobora l ipotesi di crolli improvvisi. Sono in corso analisi al fine di ottenere età numeriche dai reperti ossei acquisiti. Gli scavi presso il borgo medievale di Alba (Massa d Albe, AQ), che interessano le macerie del terremoto del 1915, forniscono spunti per la definizione delle caratteristiche delle unità di crollo, poiché molti dei crolli in questo sito non sono stati rimaneggiati dopo il terremoto. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 15. Azzaro, R., Bernardini, F., Camassi, R., Castelli, V. (2007). The 1780 seismic sequence in NE Sicily (Italy): shifting an underestimated and mislocated earthquake to a. Nat. Hazards, 42, Springer Science + Business Media B.V /s Cubellis, E., Luongo, G., Marturano, A. (2007). Seismic hazard assessment at Mt. Vesuvius: Maximum expected magnitude. J. Volcanol. Geotherm. Res., 162, Elsevier /j.jvolgeores Dramis, F., Galadini, F., Galli, P., Vittori, E. (2007). Seismic Geomorphology. Boll. Soc. Geol. Ital., 126, 2, Articoli in stampa su riviste JCR 242. Camassi, R., Bernardini, F., Castelli, V., Meletti, C. (2007). A 17 th century damaging earthquake cluster in the Gargano area and its implications on the understanding of local seismicity. J. Earthq. Eng Castelli, V., Galli, P., Camassi, R., Caracciolo, C. (2007). The 1561 earthquake(s) in Southern Italy: exploring possibilities. J. Earthq. Eng. 91

136 Piano Triennale di Attività Altre pubblicazioni 310. Albini, P. (2007). Stefano Breventano, Trattato del Terremoto. IUSS Press, Pavia Bertolaso, G., Boschi, E., Guidoboni, E., Ferrari, G., Castenetto, S., Mariotti, D., Valensise, G. (2007). I terremoti dell'appennino umbro-marchigiano. Area centrale e meridionale dal I secolo a.c. al INGV, SGA, Dipartimento Protezione Civile X 327. Borghesi, H., Ceccaroni, E., D'Antonio, N., Galadini, F., Villa, D. (2007). De landelijke villa in het gehucht Macerine. Het kleine Rome van de Abruzzen 50 jaar Belgisch-Italiaans onderzoek in Alba Fucens, SynapsiEdizioni 334. Camassi, R., Castelli, V. (2007). La percezione dei terremoti del 1703 nelle fonti giornalistiche coeve. Settecento Abruzzese: eventi sismici, mutamenti economico-sociali e ricerca storiografica. Edizioni Libreria Colacchi, L'Aquila, Castelli, V., Camassi, R. (2007). A che santo votarsi. L'influsso dei grandi terremoti del 1703 sulla cultura popolare. Settecento Abruzzese: eventi sismici, mutamenti economico-sociali e ricerca storiografica. Edizioni Libreria Colacchi, L'Aquila, Galadini, F. (2007). De verwoesting van Alba: de evidentie van de laat-antieke aardbeving. Het kleine Rome van de Abruzzen 50 jaar Belgisch-Italiaans onderzoek in Alba Fucens, SynapsiEdizioni 391. Galadini, F., Galli, P. (2007). Inquadramento sismotettonico della regione interessata dai terremoti del 1703 e del Settecento Abruzzese: eventi sismici, mutamenti economico-sociali e ricerca storiografica. Edizioni Libreria Colacchi, L'Aquila 392. Galadini, F., Stucchi, M. (2007). La sismicità del settore atesino delle Alpi centrali (Italia settentrionale): alcuni problemi aperti, limiti ed implicazioni dell'approccio multidisciplinare (geologico, storico-sismologico, archeosismologico e archeologico-architettonico). Geographica Historica, 24, Marturano, A. (2007). The January 15, 1466 and November 23, 1980 Irpinia (Italy) earthquakes. Boll. Geofis. Teor. Appl., 48, 2, Solarino, S. (2007). Implicazioni sismotettoniche del terremoto di Taggia del 26 Maggio Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida 92

137 Stato di attuazione delle attività relativamente al Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Giovanni Iannaccone (OV), Antonio Rovelli (RM1), Gaetano Zonno (MI) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM1, MI, NA-OV 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Le attività di ricerca di questo Obiettivo riguardano lo sviluppo e l applicazione di metodologie globalmente riferibili al settore internazionalmente conosciuto come Engineering Seismology. Nel 2007, le ricerche sono state sviluppate principalmente nell ambito di progetti finanziati dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC), dall Unione Europea, e dal MUR. Le principali tematiche affrontate hanno riguardato le metodologie per la stima del moto sismico e la modellazione di sismogrammi sintetici (area vesuviana e Campi Flegrei), il calcolo delle leggi di scala della radiazione rilasciata dalla sorgente sismica e delle leggi di attenuazione (Molise e Umbria-Marche), l uso di array sismici per determinazione della struttura del sottosuolo (Solfatara, Terzigno, corpi di frana di Cavola, Baiso e Frassinoro). Nel 2007 si sono conclusi i progetti sismologici della convenzione INGV-DPC iniziati nel I principali contributi all OS4.1 sono stati l aggiornamento dei documenti di rilevanza nazionale che definiscono la pericolosità sismica in Italia (S1), la stesura di linee guida per il calcolo degli scenari di scuotimento e per la quantificazione dell effetto di sito (S3), la stima in tempo quasi-reale dello scuotimento (ShakeMap) durante forti terremoti sul territorio nazionale (S4), la produzione di mappe di pericolosità in spostamento (S5), la creazione di una banca di dati accelerometrici dei terremoti in Italia (S6). Nell ambito di questi progetti sono state concluse numerose ricerche riguardanti la modellazione dell input sismico per diverse aree di indagine (Garda, Molise, Umbria-Marche, Irpinia): i dati strumentali raccolti durante recenti sequenze sismiche sono stati confrontati con i risultati delle modellazioni numeriche a diverso livello di dettaglio. Il contributo alla pericolosità delle condizioni geologiche del sito è stato studiato per il bacino di Gubbio, attraverso una grande quantità di registrazioni di terremoti locali a stazioni sismiche appositamente installate trasversalmente e longitudinalmente nel bacino. Si è effettuata una ricostruzione dei modelli di velocità degli strati superficiali di alcune stazioni (Buia, Arienzo, Valle dell Aterno, Airola) della rete accelerometrica nazionale attraverso esperimenti di sismica attiva e passiva. Si è inoltre avviato uno studio della risposta sismica dei siti della rete sismica nazionale, in particolare si sono analizzati effetti di polarizzazione per le stazioni di Civita di Ruta ed Introdacqua. Nel 2007 si è anche concluso il Progetto PROSIS, finanziato dal MUR e finalizzato alla realizzazione di un Centro per la Sismologia e l Ingegneria Sismica a Grottaminarda (AV). Presso tale centro, sono state coordinate ricerche finalizzate all individuazione e caratterizzazione di faglie attive in Irpinia mediante studi multidisciplinari (geologia di superficie, aerofotogeologia, prospezioni sismiche ad alta risoluzione), ed al monitoraggio sismico di bacini e strutture tettoniche in Italia Meridionale (un esperimento è stato avviato in Val d Agri). Si è anche effettuato il monitoraggio sismico di un edificio campione (il municipio di Ariano Irpino), al fine di studiarne la risposta per diversi livelli di eccitazione. L attività sperimentale è stata accompagnata dalla modellazione numerica dello scuotimento dell edificio. A conclusione del progetto LESSLOSS finanziato dall Unione Europea si sono tenuti dei seminari informativi rivolti agli amministratori locali, ai tecnici e operatori della protezione civile nelle città di Istanbul, Lisbona e Salonicco (Aprile-Maggio, 2007). Sono stati presentati i risultati del progetto sull input sismico utilizzato per la previsione del danno agli edifici ed alle infrastrutture. Inoltre, il team INGV ha contribuito al LESSLOSS Final Workshop che si è tenuto a Belgirate (Luglio, 2007), organizzato dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea. È stata infine prodotta una relazione predittiva per il moto del suolo nella Extended Bay Area di San Francisco, in cui è stata calibrata la rete sismometrica digitale dell Università di Berkeley (calcolo dei termini "assoluti" di sito per ogni stazione della rete, per ogni componente del moto del suolo). Questo lavoro ha permesso di ottenere tabelle di input sismico da utilizzare, direttamente entro il codice ShakeMap, per la produzione di mappe di scuotimento relative ai terremoti che avvengono in quella regione. Sono state inoltre sviluppate tecniche di analisi delle leggi di scala della sorgente sismica, basate su accurate misure spettrali provenienti dalla riproduzione degli inviluppi delle forme d'onda filtrate. Tali tecniche, combinate con le ormai consuete metodologie di determinazione delle relazioni di attenuazione regionale, porteranno al superamento della difficoltà connesse con la estrapolazione dei risultati weak-motion a magnitudo più elevate di quelle presenti nel data base sul quale le relazioni di attenuazione sono sviluppate. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 31. Bindi, D., Parolai, S., Grosser, H., Milkereit, C., Durukal, E. (2007). Empirical ground-motion prediction equations for Northwestern Turkey using the aftershocks of the 1999 Kocaeli earthquake. Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2007GL Convertito, V., Iervolino, I., Zollo, A., Manfredi, G. (2007). Prediction of response spectra via real-time earthquake measurements. Soil Dyn. Earthq. Eng., On line first. Elsevier /j.soildyn Ferretti, G., Massa, M., Isella, L., Eva, C. (2007). Site amplification effects based on teleseismic wave analysis: the case of Pellice Valley (Piedmont, Italy). Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 2, / Hutchings, L., Ioannidou, E., Foxall, W., Voulgaris, N., Savy, J., Kalogeras, I., Scognamiglio, L., Stavrakakis, G. (2007). A physically based strong ground-motion prediction methodology; application to PSHA and the 1999 Mw=6.0 Athens earthquake. Geophys. J. Int., 168, 2, Blackwell Synergy /j X x 135. Malagnini, L., Mayeda, K., Uhrhammer, R., Akinci, A., Herrmann, R.B. (2007). A regional ground motion excitation/attenuation model for the San Francisco region. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 3, Seismological Society of America /

138 Piano Triennale di Attività Articoli in stampa su riviste JCR 243. Cara, F., Cultrera, G., Azzara, R.M., De Rubeis, V., Di Giulio, G., Giammarinaro, M.S., Tosi, P., Vallone, P., Rovelli, A. (2007). Microtremor Measurements in the City of Palermo, Italy: Analysis of the Correlation with Local Geology and Damage. Bull. Seismol. Soc. Amer Carvalho, A., Zonno, G., Franceschina, G., Bilé Serra, J., Campos Costa, A. (2007). Earthquake shaking scenarios for the Metropolitan Area of Lisbon. Soil Dyn. Earthq. Eng Castro, R.R., Pacor, F., Franceschina, G., Bindi, D., Zonno, G., Luzi, L. (2007). Stochastic strong-motion simulation of the Umbria-Marche earthquake of September 1997 (Mw=6): comparison of different approaches. Bull. Seismol. Soc. Amer Massa, M., Marzorati, S., D'Alema, E.., Di Giacomo, D., Augliera, P. (2007). Site Classification Assessment for Estimating Empirical Attenuation Relationships for Central-Northern Italy Earthquakes. J. Earthq. Eng Massa, M., Morasca, P., Moratto, L., Marzorati, S., Costa, G, Spallarossa, D. (2007). Empirical ground motion prediction equations for northern Italy using weak and strong motion amplitudes, frequency content and duration parameters. Bull. Seismol. Soc. Amer Meirova, T., Hofstetter, A., Ben-Avraham, Z., Steinberg, D., Malagnini, L., Akinci, A. (2007). Weak-motion-based predictive relationships for the ground motion in Israel. Geophys. J. Int Morasca, P., Zolezzi, F., Spallarossa, D., Luzi, L. (2007). Ground motion models for the Molise region (Southern Italy). Soil Dyn. Earthq. Eng Paolucci, R., Rovelli, A., Faccioli, E., Cauzzi, C., Finazzi, D., Vanini, M., Di Alessandro, C., Calderoni, G. (2007). On the reliability of long period response spectral ordinates from digital accelerograms. Earthq. Eng. Struct. Dyn Strollo, A., Parolai, S., Jäckel, K.-H., Marzorati, S., Bindi, D. (2007). Suitability of short-period sensors for retrieving reliable H/V peaks for frequencies less than 1Hz. Bull. Seismol. Soc. Amer. 4.3 Altre pubblicazioni 308. Albarello, D., Castelli, V., D'Amico, V., Gennari, M., Pessina, V. (2007). Cos è successo a Siena il 26 maggio 1798? Un'iniziativa interdisciplinare per la valutazione del possibile impatto di un futuro «massimo sismico» su una cittàmonumento. 26 Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida 316. Augliera, P., Pessina, V., Luzi, L., Lovati, S., Marzorati, S., Massa, M., D'Alema, E., Di Giacomo, D., Mulargia, F.Castellaro, S. (2007). Task 4-Garda - Deliverables D14-D15: Stima degli effetti di sito 326. Bindi, D., Luzi, L., Morasca, P., Spallarossa, D., Zolezzi, F. (2007). D6: Data set accelerometrico e velocimetrico della sequenza sismica del Molise ( ) 351. Chatelain, J.-L., Guillier, B., Cara, F., Duval, A.-M., Atakan, K., Bard, P.Y. (2007). Evaluation of the influence of experimental conditions on H/V results from ambient noise recordings. Bull. Earthquake Eng., 2007, On line first. Springer Netherlands /s Cifani, G., Di Capua, G., Lemme, A., Miozzi, C., Peppoloni, S., Podestà, S. (2007). Sisma Molise 2002: pericolosità sismica e variazione dei costi di intervento per gli edifici danneggiati nella provincia di Campobasso. ANIDIS XII Convegno nazionale "L'Ingegneria sismica in Italia", Pisa 353. Compagnoni, M., Curti, E., Di Capua, G., Lemme, A., Peppoloni, S., Pergalani, F., Podestà, S. (2007). Danni al patrimonio monumentale ed effetti di amplificazione sismica per cause topografiche. ANIDIS XII Convegno nazionale "L'Ingegneria sismica in Italia", Pisa 354. Convertito, V., De Matteis, R., Romeo, A., Zollo, A., Iannaccone, G. (2007). A Strong Motion Attenuation Relation for Earlywarning Application in the Campania Region (Southern Apennines). Earthquake Early Warning Systems, Springer 371. Di Capua, G., Compagnoni, M., Curti, E., Lemme, A., Peppoloni, S., Pergalani, F., Podestà, S. (2007). Correlation between local amplification effects and damage mechanism for monumental buildings. 4 th International Conference on Earthquake Geotechnical Engineering, Thessaloniki, Greece 376. Emolo, A., Zollo, A., Convertito, V., Pacor, F., Franceschina, G., Cultrera, G., Cocco, M. (2007). Ground motion shaking scenarios for the 1997 Colfiorito earthquake. The Colfiorito earthquake : ten years on 385. Fiorini, E., Pacor, F., Bindi, D., Rovelli, A., Cara, F., Di Giulio, G., Milana, G., Monachesi, G., Nieto, D.Bohm, G.. Albarello, D., D'Amico, V., Picozzi, M., Mucciarelli, M., Scarascia Mugnozza, G., Rivellino, S., Menichetti, M., Parolai, S., Richwalsky, S., Orpsal, I. (2007). Task 6-Gubbio - Deliverable D21: Geological model of the Gubbio basin (Italy) for the characterization of local seismic response 389. Franceschina, G., Pacor, F., Zonno, G., Ameri, G., Cultrera, G., Cirella, A., Herrero, A., Spagnuolo, E., Tinti, E.Mucciarelli, M.. Emolo, A., Convertito, V. (2007). Task 1 - Scenari di scuotimento - Deliverable D1: Linee guida per il calcolo degli scenari di scuotimento 402. Guillier, B., Atakan, K., Chatelain, J.-L., Havskov, J., Ohrnberger, M., Cara, F., Duval, A.-M., Zacharopoulos, S., Teves- Costa, P. (2007). Influence of instruments on the H/V spectral ratios of ambient vibrations. Bull. Earthquake Eng., On line first. Springer /s Iervolino, I., Convertito, V., Giorgio, M., Manfredi, G., Zollo, A. (2007). The Crywolf Issue in Earthquake Early Warning Applications for the Campania Region. Earthquake Early Warning System, Springer 439. Monachesi, G. (2007). Task6-Gubbio - Deliverable D26: Data set of velocimetric records and noise measurements 449. Pacor, F., Bindi, D., Luzi, L., Parolai, S., Marzorati, S., Monachesi, G. (2007). Characteristics of strong ground motion data recorded in the Gubbio sedimentary basin (Central Italy). Bull. Earthquake Eng., 5, Springer /s x 450. Pacor, F., Cultrera, G., Emolo, A., Franceschina, G., Herrero, A. (2007). Approcci deterministici per la stima del moto del suolo: vantaggi e limiti. 26 Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida 451. Pacor, F., Franceschina, G., Ameri, G., Zonno, G., Cultrera, G., Cirella, A., Herrero, A., Hunstad, I., Piatanesi, 94

139 Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 A.Scognamiglio, L.. Tinti, E., Emolo, A., Gallovic, F. (2007). Task 1 - Scenari di scuotimento - Deliverable D0: Tecniche di simulazione 512. Vanini, M., Pessina, V., Di Giulio, G., Lenti, L., Stupazzini, M. (2007). Deliverable D19: Influence of alluvium filled basins and edge effects on displacement response spectra 519. Weber, E, Iannaccone, G., Zollo, A, Bobbio, A, Cantore, L, Corciulo, M., Convertito, V., Di Crosta, M., Elia, L.Emolo, A.. Martino, C., Romeo, A., Satriano, C. (2007). Development and Testing of an Advanced Monitoring Infrastructure (ISNet) for Seismic Early-warning Applications in the Campania Region of Southern Italy. Earthquake Early Warning Systems, Springer 523. Zollo, A., Lancieri, M. (2007). 4 Real-time Estimation of Earthquake Magnitude for Seismic Early Warning. Earthquake Early Warning Systems, Springer 95

140 Piano Triennale di Attività TTC - Scenari e mappe di pericolosità sismica 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Luca Malagnini (RM1), Carlo Meletti (MI) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, RM1, BO, CT, MI, NA-OV 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Questo TTC è stato trasformato da OS nel novembre Come tale il coordinamento tra le attività deve essere ancora costituito. Le attività svolte nell ambito di questo tema sono prevalentemente legate ai progetti per DPC e a progetti europei, che si sono conclusi nel corso dell anno. Per motivi di spazio non è possibile rendicontare in maniera esaustiva i molti risultati raggiunti da queste attività, per cui si darà solo un accenno ai risultati più importanti. Il Progetto S1 si è concluso con il rilascio di un ampio ed esaustivo database della pericolosità sismica in Italia stimata con un approccio convenzionale, nonché dei relativi strumenti per l interrogazione; per ogni nodo della griglia di riferimento sono oltre 2200 gli indicatori disponibili (PGA, accelerazioni spettrali, ecc.). Il database ( in base delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, è lo strumento di base per la definizione dello spettro di progetto in ogni sito in Italia. Altre mappe del Progetto sono le mappe della pericolosità in termini di intensità macrosismica (con approccio convenzionale e con approccio di sito), nonché le mappe della probabilità di occorrenza di terremoti con M>5.5 quale strumento per definire le strategie di intervento sul patrimonio edilizio. Il Progetto S2 ha rilasciato una serie di elaborazioni dal carattere innovativo basate sul contributo del dato geologico e geodetico alla definizione della probabilità di occorrenza di terremoti. Queste elaborazioni si sono basate sulla raccolta di dati aggiornati sull individuazione e definizione delle sorgenti sismogenetiche che ha portato al rilascio della versione del database DISS, e sulla messa a punto di un modello cinematico ad elementi finiti dell area italiana che ha fornito le stime degli slip rates da utilizzare nelle stime di hazard. Il Progetto S3 ha prodotto scenari a scala comunale, descritti con mappe della distribuzione di vari parametri del moto sismico atteso (PGA, PGV, SA etc.) e tramite serie temporali. Particolare attenzione è stata dedicata alla valutazione della distribuzione dei valori predetti rispetto alla variabilità dei parametri d ingresso. Un approccio integrato probabilisticodeterministico per studi di scenario relativi a terremoti caratteristici, sviluppato nel 2006 per i parametri di picco del moto del suolo, è stato esteso ai parametri spettrali. Il Progetto S4 ha realizzato le procedure per la produzione automatica di mappe di scuotimento in tempo quasi-reale ( Per terremoti con M>3.5, se i dati lo permettono, vengono calcolate automaticamente le soluzioni focali. Per terremoti di magnitudo più elevata (M>4.5), il sito viene aggiornato anche pubblicando la soluzione focale ottenuta con il metodo del RCMT. Per eventi di magnitudo Mw>5.5 sono state realizzate procedure automatiche per lo studio della rottura utilizzando una faglia di dimensioni finite ed invertendo per la distribuzione di slip cosismico. Le mappe di scuotimento atteso sono prodotte utilizzando relazioni di attenuazione strong-motion globali se Mw>5.5, mentre per tutti i terremoti di magnitudo inferiore si utilizzano relazioni regionalizzate. L effetto della geologia di superficie è incorporato a partire dalla cartografia geologica 1: , ovvero sfruttando la distribuzione del gradiente topografico nell intorno di ogni punto del territorio. Infine, sono stati realizzati studi innovativi per la misurazione degli effetti di sito assoluti alle stazioni di osservazione. Per la validazione delle procedure sono state realizzate mappe di scuotimento sui dati strumentali di importanti terremoti avvenuti in Italia (Irpinia 1980, ad esempio), ed i risultati confrontati con le osservazioni. Il Progetto S5 ha realizzato mappe innovative di hazard basate sugli spostamenti attesi. Nell ambito del Progetto LESSLOSS le attività sono state quelle della divulgazione dei risultati ottenuti: preparazione di rapporti tecnici, partecipazione ad incontri pubblici rivolti ad un pubblico non esperto nelle tre città campione (Lisbona, Istanbul e Salonicco), e creazione di un collegamento diretto con gli ingegneri e con gli amministratori. L esperienza è terminata con la realizzazione di reports di cui usufruiscono, ad esempio, le autorità cittadine di Istanbul. Il Progetto FIRB Turchia è finalizzato alla valutazione del rischio sismico di grandi opere infrastrutturali, anche attraverso l implementazione e lo sviluppo delle necessarie metodologie di calcolo, deterministiche e probabilistiche. Per quanto riguarda le attività di Early Warning, il codice ElarmS è stato testato su oltre 200 terremoti italiani, sui quali è stata calibrata una relazione tra la magnitudo ed il periodo dominante dei primi secondi delle onde P. È stata inoltre sviluppata ed implementata una tecnica per l analisi delle incertezze in tempo reale utilizzando come test-site la regione Campania-Lucania (Italia). 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 100. Fracassi, U., Valensise, G. (2007). Unveiling the Sources of the Catastrophic 1456 Multiple Earthquake: Hints to an Unexplored Tectonic Mechanism in Southern Italy. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 3, Seismological Society of America / Gavridou, S., Pinho, R., Crowley, H., Calvi, G.M., Montaldo, V., Meletti, C., Stucchi, M. (2007). Preliminary study on the impact of the introduction of an updated seismic hazard model for Italy. J. Earthq. Eng., 11, Taylor & Francis / Montaldo, V., Meletti, C., Martinelli, F., Stucchi, M., Locati, M. (2007). On-line seismic hazard data for the new Italian building code. J. Earthq. Eng., 11, Taylor & Francis / Articoli in stampa su riviste JCR 234. Ameri, G., Pacor, F., Cultrera, G., Franceschina, G. (2007). Deterministic ground-motion scenarios for engineering applications: the case of Thessaloniki, Greece. Bull. Seismol. Soc. Amer. 96

141 Stato di attuazione delle attività relativamente al Console, R., Catalli, F. (2007). A rate-state model for aftershocks triggered by dislocation on a rectangular fault: a review and new insights. Ann. Geophys Franceschina, G., Pessina, V., Di Giacomo, D., Massa, M., Mulargia, F, Castellaro, S., Mucciarelli, M. (2007). La ricostruzione dello scuotimento del terremoto del Garda del Boll. Soc. Geol. Ital Lorito, S., Tiberti, M.M., Basili, R., Piatanesi, A., Valensise, G. (2007). Earthquake-generated tsunamis in the Mediterranean Sea: scenarios of potential threats to Southern Italy. J. Geophys. Res /2007JB Altre pubblicazioni 306. Albarello, D., Azzaro, R., Barbano, M.S., D'Amico, S., D'Amico, V., Rotondi, R., Tuvè, T., Zonno, G. (2007). Valutazioni di pericolosità sismica in termini di intensità macrosismica utilizzando metodi di sito 311. Ameri, G., Akinci, A., Cocco, M., Cultrera, G., Franceschina, G., Lombardi, A., Pacor, F., Pessina, V., Zonno, G. (2007). Deterministic scenarios as input motion for loss assessment. LESSLOSS FINAL WORKSHOP Risk Mitigation for Earthquakes and Landslides Integrated Project 324. Bertolaso, G., Boschi, E., Guidoboni, E., Ferrari, G., Castenetto, S., Mariotti, D., Valensise, G. (2007). I terremoti dell'appennino umbro-marchigiano. Area centrale e meridionale dal I secolo a.c. al INGV, SGA, Dipartimento Protezione Civile X 325. Bindi, D., Fiorini, E., Pacor, F., Luzi, L., Rovelli, A., Cara, F., Di Giulio, G., Milana, G., Monachesi, G., Albarello, D., D'Amico, V., Picozzi, M., Mucciarelli, M., Ferretti, G., Emolo, A., Parolai, S., Richwalsky, S. (2007). Task 6-Gubbio - Deliverables D22-D23: Shaking scenarios including site effects 333. Calvi, G.M., Meletti, C., Stucchi, M. (2007). Suggerimenti per l'adeguamento delle azioni sismiche di progetto delle norme. Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D Cifani, G., Di Capua, G., Lemme, A., Miozzi, C., Peppoloni, S., Podestà, S. (2007). Sisma Molise 2002: pericolosità sismica e variazione dei costi di intervento per gli edifici danneggiati nella provincia di Campobasso. ANIDIS XII Convegno nazionale "L'Ingegneria sismica in Italia", Pisa 356. Crowley, H., Pinho, R., Faravelli, M., Montaldo, V., Meletti, C., Calvi, G.M., Stucchi, M. (2007). Gli effetti dell'introduzione della nuova mappa di pericolosità sulla valutazione del rischio sismico in Italia. ANIDIS XII Convegno nazionale "L'Ingegneria sismica in Italia", Pisa 360. D'Amico, V., Albarello, D. (2007). Codice per il calcolo della pericolosità sismica da dati di sito: SASHA (Site Approach to Seismic Hazard Assessment) 372. Di Grezia, V., Baranello, S., Lemme, A., Pasquale, C., Dolce, M., Di Pasquale, G., Pizza, A.G., Eva, C., Lagomarsino, S., Podestà, S., Di Capua, G., Peppoloni, S., Cifani, G., Martinelli, A. (2007). Sisma Molise 2002: il percorso della ricostruzione. ANIDIS XII Convegno Nazionale "L'Ingegneria sismica in Italia", Pisa 374. DISS Working group, Barba, S., Basili, R., Burrato, P., Fracassi, U., Tiberti, M.M., Valensise, G., Vannoli, P. (2007). Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.0.4: A compilation of potential sources for earthquakes larger than M 5.5 in Italy and surrounding areas 381. Faccioli, E., Callerio, A., Ameri, G., Zonno, G., Pacor, F., Akinci, A., Cultrera, G., Cocco, M., Franceschina, G., Pessina, V., Lombardi, A.M., Pitilakis, K., Kakderi, K., Alexaudi, M., Kim, S., Ansal, A., Erdik, M., Tonuk, G., Dermircioglu, M., Paolucci, R. (2007). Prediction of Ground Motion and Loss Scenarios for Selected Infrastructues Systems in European Urban Environments. LESSLOSS Report 382. Faenza, L. (2007). Valutazioni sperimentali di probabilità di occorrenza dei terremoti utilizzando metodologie non parametriche applicate a zonazioni diverse 384. Fiorini, E. (2007). Task 6-Gubbio. Deliverables D23. Shaking scenarios including site effects 388. Franceschina, G., Pacor, F., Bindi, D., Luzi, L., Cultrera, G., Scognamiglio, L., Morasca, P., Zolezzi, F., Emolo, A., Gallovic, F. (2007). Task 3-Molise - Deliverable D7: Validation shaking scenarios 396. Gomez Capera, A.A., Albarello, D., Gasperini, P. (2007). Aggiornamento relazioni fra l'intensità macrosismica e PGA. Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D Gomez Capera, A.A., Meletti, C., Rebez, A., Stucchi, M. (2007). Mappe di pericolosità sismica in termini di intensità macrosismica utilizzando lo stesso impianto metodologico di MPS04. Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D Guidoboni, E., Ferrari, G., Mariotti, D., Comastri, A., Tarabusi, G., Valensise, G. (2007). Catalogue of Strong Earthquakes in Italy (461 B.C.-1997) and Mediterranean Area (760 B.C.-1500) 410. Lovati, S. (2007). Task 3 - Molise. Deliverables D9-D10-D11. Risposta sismica locale a S. Giuliano di Puglia e in alcuni comuni limitrofi 415. Luzi, L., Meroni, F. (2007). D6: Valutazioni sperimentali di a max e di spettri di risposta calibrate per le condizioni locali 429. Meletti, C. (2007). Progetto S1. Proseguimento della assistenza al DPC per il completamento e la gestione della mappa di pericolosità sismica prevista dall'ordinanza PCM 3274/2003 e progettazione di ulteriori sviluppi. Rapporto finale del Progetto INGV-DPC S Meletti, C. (2007). Trasferimento al progetto S5 degli elementi di ingresso sismologici più aggiornati e collaborazione per la redazione delle relative mappe. Progetto INGV-DPC S Meletti, C., Martinelli, F. (2007). Il sito esse1.mi.ingv.it per la disseminazione dei dati di pericolosità sismica in Italia 432. Meletti, C., Meroni, F., Martinelli, F., Locati, M., Cassera, A., Stucchi, M. (2007). Ampliamento del sito web per la disseminazione dei dati del progetto S Meletti, C., Montaldo, V. (2007). Stime di pericolosità sismica per diverse probabilità di superamento in 50 anni: valori di a g. Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D Meletti, C., Montaldo, V., Gulia, L. (2007). Valutazioni sperimentali di a max provenienti da un albero logico più complesso di quello adottato per la redazione di MPS04. Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D Montaldo, V., Meletti, C. (2007). Valutazione del valore della ordinata spettrale a 1sec e ad altri periodi di interesse ingegneristico. Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D Pacor, F., Ameri, G., Fiorini, E., Franceschina, G., Cultrera, G., Emolo, A., Gallovic, F., Convertito, V., Zollo, A.Basili, R. 97

142 Piano Triennale di Attività (2007). Task 6-Gubbio - Deliverable D20: Bedrock shaking scenarios 452. Pacor, F., Lovati, S., Rovelli, A., Caserta, A., Nieto, D., Bohm, G., Priolo, E., Klinc, P., Laurenzano, G.Palmieri, F.. Marello, L., Piscitelli, S., Mucciarelli, M., Strollo, A., Gallipoli, M.R., Caputo, E., Pelli, F., Silvestri, F., Puglia, R., Maugeri, M. (2007). Task 3-Molise -Deliverables D9-D10-D11: Risposta sismica locale a S. Giuliano di Puglia (CB) e in alcuni comuni confinanti 453. Pacor, F., Zonno, G., Cultrera, G., Cirella, A., Herrero, A., Tinti, E., Albarello, D., D'Amico, V., Emolo, A.Gallovic, F.. Basili, R. (2007). Task 5-Potenza - Deliverable D17: Bedrock shaking scenarios 462. Pessina, V. (2007). PS3 - Deliverable D25. WebGis - Metodologie semplificate per la presentazione dei risultati: il caso del Garda 463. Pessina, V. (2007). Task 4-Garda. Deliverables D14-D15. scenari di scuotimento al sito 464. Pessina, V., Franceschina, G., Augliera, P., Massa, M., Di Giacomo, D., Marzorati, S., D'Alema, E., Lovati, S., Pacor, F.Castro, R.R.. Vannoli, P. (2007). Task 4-Garda - Deliverable D13: Scenari di scuotimento al bedrock a vari livelli di complessità 470. Pinho, R., Calvi, G.M., Crowley, H., Colombi, M., Goretti, A., Meroni, F. (2007). Deliverable D16 - Strumenti speditivi per la definizione di priorità di intervento per edifici non adeguati. Progetto DPC-INGV S Pitilakis, K., Cultrera, G., Margaris, B., Ameri, G., Anastasiadis, A., Franceschina, G., Koutrakis, S. (2007). Thessaloniki seismic hazard assessment: probabilistic and deterministic approach for rock site conditions. 4 th International Conference on Earthquake Geotechnical Engineering, Thessaloniki, Greece 494. Slejko, D., Valensise, G. (2007). Assessing the seismogenic potential and the probability of strong earthquakes in Italy 499. Spence, R., So, E., Ameri, G., Akinci, A., Cocco, M., Cultrera, G., Franceschina, G., Pacor, F., Pessina, V., Lombardi, A.M., Zonno, G., Carvalho, A., Campos Costa, A., Coelho, E., Pitilakis, K., Anastasiadis, A., Kakderi, K., Alexoudi, M., Ansal, A., Erdic, M. (2007). Earthquake Disaster Scenario Prediction and Loss Modelling for Urban Areas. LESSLOSS report 503. Stucchi, M., Meletti, C., Montaldo, V. (2007). Valutazione standard (10%, 475 anni) di a max (16 mo, 50 mo e 84 mo percentile) per le isole rimaste escluse nella fase di redazione di MPS04. Progetto INGV-DPC, Deliverable D1 98

143 Stato di attuazione delle attività relativamente al TTC - Scenari di pericolosità vulcanica 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Gianni Macedonio (NA-OV) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, RM1, BO, CT, NA-OV, PA, PI 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Gli studi svolti nell'ambito di questo TTC nel 2007 mirano a quantificare i processi associati all'attività vulcanica, fornendo anche informazioni utili ai fini di Protezione Civile. Questi comprendono la raccolta dati in campagna e da satellite e lo sviluppo di modelli per l'analisi della dispersione di cenere, plume vulcaniche, flussi piroclastici, colate di lava, dinamica del magma nel condotto e nella camera magmatica, equilibri chimici dei fusi silicatici e dei gas, sistemi magmatici e idrotermali, degassamento diffuso, dispersione di gas pesanti nell'atmosfera, tsunami, debris flow e flussi di fango, probabilità di accadimento di eruzioni e apertura di bocche eruttive. Per la dispersione di cenere vulcanica sono stati utilizzati diversi approcci (VOL-CALPUFF, PUFF, HAZMAP, TEPHRA e FALL3D) accoppiati a dati meteo per la generazione di mappe previsionali di presenza di cenere in aria e al suolo e procedure automatiche (MAFALDA e APOLLO) per la simulazione giornaliera di scenari eruttivi all'etna. È stata migliorata la conoscenza dei parametri di input dei modelli (es: la forma delle particelle analizzata con il SEM). Il codice PDAC è stato applicato al Vesuvio e i Campi Flegrei per produrre scenari di flusso piroclastico e al Montserrat e St. Helens per lo studio dei blast. Sono stati utilizzati dati magnetici per ricostruire le direzioni e temperature di flussi piroclastici diluiti nella Pompei antica. È stato messo a punto un modello teorico di flussi granulari controllati dalla gravità (debris flow) ed è iniziato un programma di esperimenti di laboratorio. Per lo studio delle colate di lava è stato sviluppato un sistema per la stima del tasso effusivo da satellite (METEOSAT) utilizzato dal modello MAGFLOW per l'etna; modelli probabilistici sono stati applicati al vulcano Nyiragongo. Un modello numerico applicato ad un canale di lava all'etna ha fornito informazioni sulla reologia l'effetto della crosta. Per lo studio dell'attività stromboliana sono state realizzate simulazioni tramite il modello multifase 2D/3D PDAC accoppiato al modello Lagrangiano LPAC. Per l'analisi della pericolosità su base probabilistica è stato realizzato un albero degli eventi, anche con tecniche di "expert elicitation" e sono stati sviluppati codici (BET_EF e BET_VH) per il calcolo delle probabilità di unrest e per l'analisi degli sciami sismici (NETAS) di origine magmatica (Campi Flegrei, Isole Izu, Giappone e Long Valley, USA). È iniziata la progettazione del data base WOVOdat per i vulcani italiani. Si è simulato l'impatto dello tsunami generato dalla frana dell'etna avvenuta anni fà che distrusse il villaggio neolitico di Atlit-Yam (Israele). Le informazioni sui flussi di fango degli ultimi 500 anni e lo spessore delle coperture vulcanoclastiche hanno consentito di identificare le zone a rischio in Campania. Le ricerche sul degassamento diffuso hanno messo in evidenza la presenza di zone con forte rilascio di gas in corrispondenza di fratture a Stromboli e Vulcano Porto. Le indagini geochimiche sul lago di Albano hanno dimostrato che non esistono oggi condizioni di rilascio improvviso di gas (tipo- Nyos), ma che la pericolosità potrebbe crescere in occasione di crisi sismiche e iniezioni di fluidi sul fondo del lago. In alcuni vulcani (es; Etna) è stata individuata la variazione del rapporto C/S. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 33. Bisson, M., Pareschi, M.T., Zanchetta, G., Sulpizio, R., Santacroce, R. (2007). Volcaniclastic debris-flow occurrences in the Campania region (Southern Italy) and their relation to Holocene-Late Pleistocene pyroclastic fall deposits: implications for large-scale hazard mapping. Bull. Volcanol., 70, 2, Springer /s Cubellis, E., Luongo, G., Marturano, A. (2007). Seismic hazard assessment at Mt. Vesuvius: Maximum expected magnitude. J. Volcanol. Geotherm. Res., 162, Elsevier /j.jvolgeores Del Negro, C., Fortuna, L., Herault, A., Vicari, A. (2007). Simulations of the 2004 lava flow at Etna volcano by the magflow cellular automata model. Bull. Volcanol., On line First /s Gurioli, L., Zanella, E., Pareschi, M.T., Lanza, R. (2007). Influences of urban fabric on pyroclastic density currents at Pompeii (Italy): 1. Flow direction and deposition. J. Geophys. Res., 112, B American Geophysical Union /2006JB Marzocchi, W., Sandri, L., Selva, J. (2007). BET_EF: a probabilistic tool for long- and short-term eruption forecasting. Bull. Volcanol., On line first. Springer /s y 140. Marzocchi, W., Woo, G. (2007). Probabilistic eruption forecasting and the call for an evacuation. Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2007GL Neri, A., Esposti Ongaro, T., Menconi, G., De' Michieli Vitturi, M., Cavazzoni, C., Erbacci, G., Baxter, P.J. (2007). 4D simulation of explosive eruption dynamics at Vesuvius. Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2006GL Neri, M., Guglielmino, F., Rust, D. (2007). Flank instability on Mount Etna: radon, radar interferometry and geodetic data from the south-western boundary of the unstable sector. J. Geophys. Res., 112, B American Geophysical Union /2006JB Pappalardo, L., Ottolini, L., Mastrolorenzo, G. (2007). The Campanian Ignimbrite (southern Italy) geochemical zoning: insight on the generation of a super-eruption from catastrophic differentiation and fast withdrawal. Contrib. Mineral. Petrol., On line first. Springer /s Pesci, A., Fabris, M., Conforti, D., Loddo, F., Baldi, P., Anzidei, M. (2007). Integration of ground-based laser scanner and aerial digital photogrammetry for topographic modelling of Vesuvio volcano. J. Volcanol. Geotherm. Res., 162, 3 e 4, Elsevier /j.jvolgeores

144 Piano Triennale di Attività Tizzani, P., Berardino, P., Casu, F., Euillades, P., Manzo, M., Ricciardi, G.P., Zeni, G., Lanari, R. (2007). Ground deformation of Long Valley caldera and Mono Basin, eastern California, mapped by satellite radar interferometry. Int. J. Earth Sci., 29 (2008), 2, Taylor & Francis / Tizzani, P., Berardino, P., Casu, F., Euillades, P., Manzo, M., Ricciardi, G.P., Zeni, G., Lanari, R. (2007). Surface deformation of Long Valley caldera and Mono Basin, California investigated with the SBAS-InSAR approach. Remote Sens. Environ., 108, Elsevier /j.rse Zanella, E., Gurioli, L., Pareschi, M.T., Lanza, R. (2007). Influences of urban fabric on pyroclastic density currents at Pompeii (Italy): 2. Temperature of the deposits and hazard implications. J. Geophys. Res., 112, B American Geophysical Union /2006JB Articoli in stampa su riviste JCR 261. Folch, A., Cavazzoni, C., Costa, A., Macedonio, G. (2007). An automatic procedure to forecast tephra fallout. J. Volcanol. Geotherm. Res Giaccio, B., Isaia, R., Fedele, F., Di Canzio, E., Hoffecker, J., Ronchitelli, A., Sinitsyn, A., Anikovich, M., Lisitsyn, S., Popov, V. (2007). The Campanian Ignimbrite and Codola tephra layers: two temporal/stratigraphic markers for the Early Upper Palaeolithic in southern Italy and eastern Europe. J. Volcanol. Geotherm. Res /j.jvolgeores Sulpizio, R., Cioni, R., Di Vito, M.A., Santacroce, R., Sbrana, A., Zanchetta, G. (2007). Comment on: The dark nature of Somma-Vesuvius volcano: evidence from the ~ 3.5 ka BP Avellino eruption by Milia A., Raspini A., Torrente M.M.. Quat. Int. 4.3 Altre pubblicazioni 425. Marzocchi, W., Neri, A., Newhall, C., Papale, P. (2007). Probabilistic Volcanic Hazard and Risk Assessment. EOS, Tran., 88, 32, 318. AGU 509. Todesco, M. (2007). Hydrothermal fluid circulation and its effect on caldera unrest. Caldera volcanoes: Analysis, Modelling and Response. Elsevier 100

145 Stato di attuazione delle attività relativamente al Scenari e mitigazione del rischio ambientale 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Marco Marchetti (RM2), Fedora Quattrocchi (RM1) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM1, RM2 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 L Unità Funzionale Geochimica dei Fluidi, Stoccaggio Geologico e Geotermia (prima Laboratorio di Geochimica dei Fluidi), è da anni impegnata nella comprensione delle relazioni tra fluidi sotterranei e sismicità e dei complessi processi di interazione acqua-roccia in ambienti geologici ricchi in CO 2. In Europa l Italia è il paese più ricco di CO 2 in profondità (aree di faglia, aree vulcaniche, aree geotermiche) ed è su questi ambiti che INGV ha da sempre concentrato le sue attenzioni scientifiche. L esperienza accumulata dall INGV su queste problematiche ha destato l interesse della comunità scientifica internazionale che a grandi passi si rivolgeva verso la strategica tematica del CO 2 Capture & Storage (CCS): l Istituto è stato quindi invitato a partecipare, per la parte modellizzazione geochimica e studi di rischio, al più imponente progetto scientifico internazionale di stoccaggio geologico della CO 2, presso il campo petrolifero di Weyburn in Canada (finanziato da compagnie petrolifere, dalla International Energy Agency e dalla Comunità Europea), a cui hanno fatto seguito i seguenti progetti e studi di fattibilità stoccaggio geologico della CO 2 a tutt oggi attivi: il Progetto ECBM Sulcis (Enhanced Coal Bed Methane) in Sardegna, il Progetto ENEL-INGV Alto Lazio, Il Progetto INGV-CESI Ricerca: Catalogo Italiano dei siti di Stoccaggio Geologico di CO 2, Il Progetto ENI-GHG di Cortemaggiore; Il Progetto INGV IES S.r.l. ECBM Ribolla; il Progetto Fattibilità di stoccaggio geologico di CO 2 nei dintorni del polo tecnologico di Saline Ioniche (Calabria meridionale). Accordi sono stati presi anche con Raffineria SARAS, l Ufficio strategico ENI su acquiferi salini e con altre industrie italiane. Sempre sul tema CCS, l INGV è impegnato anche in una attività politico-decisionale con un membro fisso nella Piattaforma Europea ZEFFPP (Zero Emission Fossil Fuels Power Plants) presso il tavolo di lavoro del Ministero per lo Sviluppo Economico denominato CSLF (Carbon Sequestration Leadership Forum) come Export Reviewer nel Report IPCC È stato curato anche l aspetto divulgativo con articoli su quotidiani e periodici. È stata infine organizzata la International School of Geophysics ad Erice, (1-7 Novembre 2007) dal titolo: CO 2 Capture and Storage: A UK-Italy Common Strategy and Worldwide state of art, dove sono intervenuti circa 60 esperti da tutti il mondo, con tavola rotonda finale riportata su stampa e con studenti soprattutto da Cina e India. Gli sponsor sono stati oltre a INGV, ENEA e UK Embassy, ed in misura minore Ansaldo Energia, Schlumberger, British Petroleum. Nel 2007 sono proseguite le attività di indagine geofisica per l individuazione di inquinanti nel sottosuolo, di discariche abusive e di fusti contenenti materiali pericolosi. Sono stati effettuati numerosi interventi sul territorio e in alcuni dei siti investigati sono stati individuati prima dal punto di vista geofisico, e poi osservati direttamente con gli scavi, rifiuti pericolosi e inquinanti vari. Tali ricerche, effettuate su richiesta delle Forze di Polizia Ambientale, hanno consentito di effettuare una bonifica del terreno con la rimozione di tali materiali. Gli organi di stampa hanno dato ampio risalto a queste attività e ai risultati conseguiti. A seguito di una collaborazione con la Direzione Generale della Qualità della Vita del Ministero dell Ambiente sono stati studiati alcuni siti a rischio inquinamento nel territorio della regione Campania. È stato avviato un nuovo rapporto di collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, che si è dotato di una struttura dedicata alle investigazioni scientifiche sui reati ambientali, con l obiettivo di sviluppare le attività relative alle ricerche sul territorio di varie forme di inquinamento ambientale. I sistemi di previsione del Mar Mediterraneo (MFS) e del Mar Adriatico (AFS) sono stati ulteriormente sviluppati e utilizzati in supporto ad attività di emergenza in mare quali la dispersione di idrocarburi e il recupero di corpi dispersi, attività svolte in coordinamento con enti internazionali e nazionali (Guardia Costiera). Sono stati sviluppati e implementati software specifici accoppiati ai sistemi di previsioni (MFS e AFS) per simulare le traiettorie dei corpi in mare (UVT) e la dispersione di idrocarburi (MEDSLIK). Dal 2007 queste attività ricadono tra quelle del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC). 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 48. Calcaterra, D., Coppin, D., de Vita, S., Di Vito, M.A., Orsi, G., Palma, B., Parise, M. (2007). Slope processes in weathered volcaniclastic deposits within the city of Naples: The Camaldoli Hill case. Geomorphology, 87, Elsevier /j.geomorph Toyos, G., Oramas Dorta, D., Oppenheimer, C., Pareschi, M.T., Sulpizio, R., Zanchetta, G. (2007). GIS-assisted modelling for debris flow hazard assessment based on the events of May 1998 in the area of Sarno, Southern Italy: Part I. Maximum run-out. Earth Surf. Process. Landf., 32, 10, John Wiley & Sons, Ltd /esp Articoli in stampa su riviste JCR 300. Toyos, G., Gunasekera, R., Zanchetta, G., Oppenheimer, C., Sulpizio, R., Favalli, M., Pareschi, M.T. (2007). GISassisted modelling for debris flow hazard assessment based on the events of May 1998 in the area of Sarno, Southern Italy. Part II: Velocity and Dynamic Pressure. Earth Surf. Process. Landf. 101

146 Piano Triennale di Attività Altre pubblicazioni 438. Moia, F., Quattrocchi, F., Buttinelli, M., Cantucci, B., Locatelli, G., Processi, M., Rondena, E. (2007). A preliminary evaluation of the CO 2 storage capacity of the Italian geological reservoirs based on the interpretation of deep well data.. Proceedings of the Third International Conference on Clean Coal Technologies for our Future (CCT 2007), May 2007, Carbonia (CA), Italy (CD-ROM) 475. Quattrocchi, F. (2007). I Gas Serra nel sottosuolo. QualEnergia, 4,

147 Stato di attuazione delle attività relativamente al Degassamento naturale 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Giovanni Chiodini (NA-OV) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, RM1, RM2, CT, NA-OV, PA 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Nel corso del 2007 gran parte dell attività ha riguardato la conclusione del progetto specifico INGV-DPC V5 a cui hanno partecipato 7 unità di ricerca dell INGV impegnate sia nell identificazione e caratterizzazione delle emanazioni gassose, relazioni con l assetto strutturale, idrogeologico e con l attività sismica (TASKa del progetto) sia nella mitigazione del gas hazard (TASKb). Il principale obiettivo del progetto era di contribuire alla mitigazione del gas hazard in Italia attraverso lo studio multidisciplinare del processo di degassamento terrestre. La necessità di questo progetto è derivante dalla presenza nel territorio italiano di numerose emissioni pericolose di gas tossici d origine endogena (principalmente CO 2) che hanno causato nel passato numerosi incidenti sia ad animali sia a persone. Dal punto di vista scientifico, nonostante la grande estensione sul territorio del processo e delle evidenti relazioni geografiche con la geodinamica della regione (vulcani, terremoti, assetto strutturale), il processo di degassamento terrestre in Italia (come in altre regioni del mondo) era poco conosciuto e anche l informazione di base sulla localizzazione delle emissioni sulla loro composizione chimica e sull ordine di grandezza dei flussi gassosi era scarsa o assente. Per colmare questo vuoto di conoscenza su un processo così evidente, il progetto era stato diviso in due linee di ricerca principali: 1) Catalogo delle emissioni gassose italiane. 2) Gas hazard e mitigazione del rischio. I risultati originariamente aspettati nell ambito di queste due linee di ricerca sono stati ampliamente raggiunti con la chiusura del progetto avvenuta nell estate In particolare: a) Catalogo delle emissioni gassose italiane: il catalogo delle emissioni gassose Italiane (GOOGAS) è ora disponibile per la protezione civile e per la comunità scientifica. Il catalogo, che contiene i risultati dei numerosi sopralluoghi e del lavoro analitico eseguito dai ricercatori delle 15 Unità di ricerca impegnate nel progetto, è il primo esempio nel mondo (a mia conoscenza) di un data base sul processo di degassamento terrestre aperto al pubblico. b) Gas hazard e mitigazione del rischio: sono state eseguite indagini specifiche per la mitigazione del rischio gas. Fra l altro tali indagini hanno riguardato misure di concentrazione indor di gas tossici (CO 2, H 2S) in zone adiacenti ad emissioni gassose, la ricerca di tecniche di bonifica di zone soggette ad alti flussi gassosi, la definizione di livelli di tossicità sia per la CO 2 che per l H 2S. È stato messo a punto un codice (TWODEE) specifico per la simulazione numerica dei plume di gas associati alle emissioni. Tale strumento sperimentato con misure di terreno sarà importante per valutare le aree potenzialmente soggette a concentrazioni letali (o elevate) dei gas tossici emessi naturalmente. Da un punto di vista scientifico si sono ottenuti importanti risultati che hanno portato a numerose pubblicazioni in riviste internazionali. Alcuni punti salienti connessi al progetto sono: - i nuovi dati confermano in modo inequivocabile la presenza nel territorio Italiano di due grandi strutture interessate da degassamento intenso di CO 2 precedentemente identificate sulla base di altri dati (TRDS e CDS); - è stata evidenziato il flusso di CO 2 profonda che interessa le due aree è maggiore di quanto precedentemente stimato (~ 5-10% della stima di degassamento totale di CO 2 da attività vulcanica); - sono stati acquisiti dati importanti sul degassamento di CH 4; - è stato evidenziato il ruolo di fluidi ricchi in CO 2 sia nei processi sismogenetici attuali sia in quelli che nel passato hanno interessato faglie non più attive; - la modellazione fisico numerica del processo di dispersione in aria di gas pesanti; - la sperimentazione di metodologie alternative per la misura dei flussi gassosi dal suolo; - l applicazione della misura dei flussi di gas dal suolo alla prospezione geotermica; - la continuazione degli studi sul degassamento diffuso dal suolo in relazione all attività vulcanica. Va infine sottolineato che la notevole mole di dati acquisiti durante il progetto, che nella maggior parte dei casi necessità ancora di un approfondita elaborazione, rappresenta una fonte importante per applicazioni future e per lo sviluppo di ricerche dedicate allo studio del degassamento terrestre. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 5. Aiuppa, A., Franco, A., von Glasow, R., Allen, A.G., D'Alessandro, W., Mather, T.A., Pyle, D.M., Valenza, M. (2007). The tropospheric processing of acidic gases and hydrogen sulphide in volcanic gas plumes as inferred from field and model investigations. Atmos. Chem. Phys., 7, Copernicus 18. Bagnato, E., Aiuppa, A., Parello, F., Calabrese, S., D'Alessandro, W., Mather, T.A., McGonigle, A.J.S., Pyle, D.M., Wängberg, I. (2007). Degassing of gaseous (elemental and reactive) and particulate mercury from Mount Etna volcano 103

148 Piano Triennale di Attività (Southern Italy). Atmos. Environ., 41, 35, Elsevier /j.atmosenv Barberi, F., Carapezza, M.L., Ranaldi, M., Tarchini, L. (2007). Gas blowout from shallow boreholes at Fiumicino (Rome): induced hazard and evidence of deep CO 2 degassing on the Tyrrhenian margin of Central Italy. J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, Elsevier /j.jvolgeores Bellomo, S., Aiuppa, A., D'Alessandro, W., Parello, F. (2007). Environmental impact of magmatic fluorine emission in the Mt. Etna area. J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, 1/2, Elsevier /j.jvolgeores Caliro, S., Chiodini, G., Moretti, R., Avino, R., Granieri, D., Russo, M., Fiebig, J. (2007). The origin of the fumaroles of La Solfatara (Campi Flegrei, South Italy). Geochim. Cosmochim. Acta, 71, Elsevier /j.gca Camarda, M., De Gregorio, S., Favara, R., Gurrieri, S. (2007). Evaluation of carbon isotope fractionation of soil CO 2 under an advective diffusive regimen: a tool for computing the isotopic composition of unfractionated deep source. Geochim. Cosmochim. Acta, 71, 12, Elsevier /j.gca Carapezza, M.L., Tarchini, L. (2007). Accidental gas emission from shallow pressurized aquifers at Alban Hills volcano (Rome, Italy): Geochemical evidence of magmatic degassing? J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, Elsevier /j.jvolgeores D'Alessandro, W., Giammanco, S., Bellomo, S., Parello, F. (2007). Geochemistry and mineralogy of travertine deposits of the SW flank of Mt. Etna (Italy): relationships with past volcanic and degassing activity. J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, Elsevier /j.jvolgeores Etiope, G., Fridriksson, T., Italiano, F., Winiwarter, W., Theloke, J. (2007). Natural emissions of methane from geothermal and volcanic sources in Europe. J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, Elsevier /j.jvolgeores Etiope, G., Martinelli, G., Caracausi, A., Italiano, F. (2007). Methane seeps and mud volcanoes in Italy: gas origin, fractionation and emission to the atmosphere. Geophys. Res. Lett., 34, L AGU /2007GL Etiope, G., Milkov, A., Derbyshire, E. (2007). Did geologic emissions of methane play any role in Quaternary climate change? Glob. Planet. Change, On line first. Elsevier /j.gloplacha Giammanco, S., Parello, F., Gambardella, B., Schifano, R., Pizzullo, S., Galante, G. (2007). Focused and diffuse effluxes of CO 2 from mud volcanoes and mofettes south of Mt. Etna (Italy). J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, Elsevier /j.jvolgeores Giammanco, S., Sims, K.W.W., Neri, M. (2007). Measurements of 220 Rn, 222 Rn and CO 2 emissions in soil and fumarole gases on Mt. Etna volcano (Italy): implications for gas transport and shallow ground fracture. Geochem. Geophys. Geosyst., 8, Q AGU /2007GC Italiano, F., D Alessandro, W., Martelli, M. (2007). Gas geochemistry as a tool to investigate the Earth degassing through volcanic and seismic areas: the soul of the 8 th International Conference on Gas Geochemistry. J. Volcanol. Geotherm. Res., 156, 1-4. Elsevier /j.jvolgeores Articoli in stampa su riviste JCR 241. Caliro, S., Chiodini, G., Minopoli, C., Signorini, A, Avino, R., Granieri, D. (2007). Geochemical and biochemical evidence of lake overturn and fish-kill at Lake Averno, Italy. J. Volcanol. Geotherm. Res Chiodini, G., Baldini, A., Barberi, F., Carapezza, M.L., Cardellini, C., Frondini, F., Granieri, D., Ranaldi, M. (2007). Carbon Dioxide degassing at Latera caldera (Italy): evidence of geothermal reservoir and evaluation of its potential energy. J. Geophys. Res /2006JB Chiodini, G., Vilardo, G., Augusti, V., Granieri, D., Caliro, S., Minopoli, C., Terranova, C. (2007). Thermal Monitoring of Hydrothermal Activity by Permanent Infrared Automatic Stations. Results Obtained ad Solfatara di Pozzuoli, Campi Flegrei (Italy). J. Geophys. Res /2007JB Collettini, C., Cardellini, C., Chiodini, G., De Paola, N., Holdsworth, R.E., Smith, S.A.F. (2007). Fault weakening due to CO 2 degassing in the Northern Apennines: short- and long-term processes. J. Geol. Soc Costa, A., Chiodini, G., Granieri, D., Folch, A., Hankin, R.K.S., Caliro, S., Avino, R., Cardellini, C. (2007). A shallow layer model for heavy gas dispersion from natural sources: application and hazard assessment at Caldara di Manziana, Italy.. Geochem. Geophys. Geosyst Folch, A., Costa, A., Hankin, R.K.S. (2007). Twodee-2: A Shallow Layer Model for Dense Gas Dispersion on Complex Topography. Comput. Geosci. 4.3 Altre pubblicazioni 303. AA.VV. (2007). Googas: catalogo on line delle principali emissioni gassose del territorio italiano 339. Carapezza, M.L., Roscioni, F.R., Tarchini, L. (2007). Diffuse degassing of carbon dioxide on the NW sector of Colli Albani volcanic complex (Rome, Italy). Water-Rock Interaction 12. A. A. Balkema publishers, Leiden D'Alessandro, W., Brusca, L., Kyriakopoulos, K., Margaritopoulos, M., Michas, G., Papadakis, G. (2007). Fluid geochemistry investigations on the volcanic system of methana. Bulletin of the Geological Society of Greece, 40, Geological Society of Greece 393. Giaccio, B., Fedele, F., Isaia, R. (2007). L'impatto dell evento combinato Ignimbrite Campana-Heinrich Event 4 sugli ecosistemi umani europei di 40 ka BP. Clima e cambiamenti climatici: le attività di ricerca del CNR, CNR Edizioni 520. Wiersberg, T., Somma, R., Rocco, A., De Rosa, M., Zimmer, M., Quattrocchi, F., De Natale, G., De Natale, P. (2007). Continuous in-situ measurements of gases (H 2, H 2S, CH 4, N 2, O 2, He and CO 2) at the fumarole Soffionissimo (Solfatara volcano, Southern Italy). Proceedings European Geoscience Union (EGU) General Assembly, Wien, Austria, April 2007 (CD-ROM) 104

149 Stato di attuazione delle attività relativamente al TTC - Banche Dati e Metodi Macrosismici 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Raffaele Azzaro (MI), Massimiliano Stucchi (MI) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM1, BO, CT, MI, NA-OV 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Armonizzazione di banche dati Obiettivo principale di questo TTC è l armonizzazione nel settore della archiviazione e disseminazione dei dati storico/macrosismici e dei cataloghi parametrici dei terremoti. Questo obiettivo è stato perseguito in due fasi. a) Dapprima sono state raccolte, integrate e georeferenziate più di osservazioni macrosismiche relative a circa località, provenienti da circa dei terremoti utilizzati per la compilazione del catalogo CPTI04. Tali osservazioni provengono da diversi dataset principali: i) DOM4.1. ii) CFTI versione 2 e, per la finestra temporale , CFTI versione 3. iii) Bollettino Macrosismico INGV; iv) Catalogo Macrosismico dei Terremoti Etnei. In aggiunta sono confluiti anche dati provenienti da ricerche storiche e indagini di campo recenti. I dati sono stati organizzati nel Database Macrosismico Italiano, versione 2004 (DBMI04), e vengono resi disponibili su un sito web dedicato ( A questo scopo è stata sviluppata una interfaccia ad-hoc che consente di consultare il database per terremoto, visualizzando i dati mediante tabelle scaricabili e mappe clickabili, e per località, visualizzando le storie sismiche. b) In seguito si è proceduto a organizzare un inventario completo degli studi macrosismici prodotti in Italia a partire dagli anni 80. La compilazione di tale inventario è propedeutica alla realizzazione di un archivio degli studi storico-macrosismici, che viene condotta in sintonia e nell ambito di un analoga iniziativa europea sviluppata da un task del progetto UE NERIES, coordinato da INGV, cui collaborano le maggiori istituzioni europee del settore. A partire da tale inventario si è proceduto a raccogliere, vagliare e georeferenziare i nuovi dati rilasciati dal 2000 in poi. Questa operazione, che ha richiesto l aggiornamento costante del riferimento geografico, ha riguardato la totalità degli studi storico-macrosismici prodotti in questi anni, nonché i dati del Bollettino Macrosismico e, di recente, quelli della versione 4 di CFTI. Il database è oggi in fase di verifica e di rilascio progressivo. In parallelo è in fase di ultimazione la versione aggiornata al 2006 del catalogo parametrico CPTI, i cui parametri vengono derivati dal predetto database e dalle più aggiornate collezioni di dati strumentali (Boll. Sism. INGV, CSI 1.1, CSTI03, Boll. Sism. Etna). Per la prima volta il catalogo offrirà, per i terremoti più recenti, due set distinti di parametri di origine macrosismica e strumentale. Inventario, database macrosismico e catalogo parametrico verranno resi disponibili mediante apposite interfacce web. Altre attività a) Sviluppo ed implementazione del Catalogo Macrosismico dei Terremoti Etnei: è stata ristrutturata l interfaccia web ( che consente la consultazione, per tutti gli eventi con danno dal 1996 al 2005 (in implementazione i maggiori dal 1865 al 1989), di materiale documentario fotografico e testuale. b) Raccolta dati in occasione di terremoti avvertiti, mediante le tre metodologie di indagine da tempo consolidate: i) rilievo macrosismico diretto, da parte dei componenti del gruppo QUEST, nel caso dei seguenti terremoti: Sicilia sudorientale del 17/06/2007 (Ml 3.6, I-EMS IV-V), reatino del 21/10/07 (Ml 4.1, I-EMS V); ii) compilazione del Bollettino Macrosismico, attraverso l invio di questionari macrosismici a corrispondenti predefiniti. Sono stati investigati 103 terremoti con M 3, per un totale di questionari spediti; sono stati inoltre elaborati i questionari del 2006 e del primo trimestre del 2007; è in via di ultimazione la revisione dei dati , che saranno diffusi mediante CD-Rom. iii) raccolta delle informazioni sui risentimenti di terremoti mediante il questionario macrosismico online "Hai sentito un terremoto?": sono state elaborate complessivamente risposte da parte di utenti Internet relative a 67 eventi sismici occorsi nel c) Sperimentazioni di metodi macrosismici per elaborazione dati o ricerche di base: i) confronto tra parametri epicentrali ricavati con il metodo BOXER 3.3 (Gasperini et al., 1999) e quello di Bakun & Wentworth (1997), utilizzando i dati di DBMI04, con particolare riferimento agli eventi con copertura del piano quotato irregolare (per es. in mare, dati incompleti); ii) determinazione di leggi di attenuazione dell intensità, di relazioni I/M e delle anomalie nella distribuzione dell intensità nell area vulcanica napoletana, con particolare riferimento a Ischia; iii) modellazione delle sorgenti dei terremoti irpini del 1466 e 1980 attraverso valori sintetici dell attenuazione in PGA ricavati da dati di intensità; 105

150 Piano Triennale di Attività iv) realizzazione di una scheda per il rilievo di campagna secondo le scale MCS e EMS, dedicata ai rilevatori neofiti, con esempi grafici e fotografici. d) Aggiornamento del Catalogo dei Maremoti Italiani e realizzazione del database dei maremoti dell intera area euromediterranea. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 309. Albarello, D., D'Amico, V., Gasperini, P., Pettenati, F., Rotondi, R., Zonno, G. (2007). Nuova formulazione delle procedure per la stima dell intensità macrosismica da dati epicentrali o da risentimenti in zone vicine 401. Guidoboni, E., Ferrari, G., Mariotti, D., Comastri, A., Tarabusi, G., Valensise, G. (2007). Catalogue of Strong Earthquakes in Italy (461 B.C.-1997) and Mediterranean Area (760 B.C.-1500) 424. Marturano, A. (2007). The January 15, 1466 and November 23, 1980 Irpinia (Italy) earthquakes. Boll. Geofis. Teor. Appl., 48, 2, Stucchi, M., Camassi, R., Rovida, A., Locati, M., Ercolani, E., Meletti, C., Migliavacca, P., Bernardini, F., Azzaro, R. (2007). DBMI04, il database delle osservazioni macrosismiche dei terremoti italiani utilizzate per la compilazione del catalogo parametrico CPTI04. Quaderni di Geofisica, 49, INGV 106

151 Stato di attuazione delle attività relativamente al TTC - Banche dati di sismologia strumentale 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Lucia Luzi (MI), Francesco Mele (CNT) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, CT, MI, NA-OV 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Scala Europea, Nazionale e Regionale La Rete Sismica Nazionale e la rete MedNet acquisiscono oggi 17 GB al giorno di segnali sismici. Nel corso del 2007 sono stati potenziati i sistemi di gestione dei dati per estendere a tutte le stazioni metodi standard di ridistribuzione (SeedLink, NetDC, AutoDRM, pagine web) già operativi per le stazioni MedNet, accessibili alla pagina È stato intrapreso il progetto di un nuovo sistema di acquisizione da realizzare nel corso del 2008 che adeguerà le reti sismiche INGV-CNT a standard internazionali (Earthworm, SeedLink, Seiscomp3) per facilitare lo scambio di dati con altre reti italiane regionali ed europee. I prototipi dei sistemi di controllo di qualità sono visibili alla pagina Nel luglio 2007 è stato aperto il sito che permette l accesso congiunto in tempo reale ai dati del Bollettino Sismico Italiano e alle localizzazioni effettuate durante il servizio di sorveglianza sismica. I dati rilevati dalla Rete Sismica Nazionale nel corso del 2006 sono stati integrati con quelli registrati dalle Reti Sismiche regionali del centro Italia (reti Abruzzese, Marchigiana, Umbra, Toscana Nord Orientale). Il prodotto risultante è stato pubblicato alla pagina che fornisce forme d'onda nei formati standard ASCII e SAC, interpretazioni e localizzazioni nei formati Hypo. Nel corso del 2007 è stato creato un data base on-line delle rilevazioni ed elaborazioni effettuate attraverso le stazioni della Rete Sismica Abruzzese ( Aree vulcaniche: Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia e Stromboli Presso la sezione di Napoli dell INGV-OV è stato sviluppato il sistema SPARTACO per l analisi e l archiviazione in tempo reale dei dati acquisiti dall array sismico ARV ARray-Vesuvio. I parametri dell analisi del tremore (RSAM, spettro, polarizzazione, velocità apparente, direzione di propagazione, ecc.), calcolati ogni 10 secondi, sono archiviati su un data base accessibile attraverso interfaccia web su intranet. Durante il 2007 si è proceduto all aggiornamento, gestione e manutenzione dei db e sistemi già esistenti. È stato rinnovato il sistema PLINIO che oggi consente l accesso congiunto a dati rilevati dai sistemi automatici e a quelli visionati manualmente, relativi ai terremoti registrati dalle reti Regionale, Vesuvio, Campi Flegrei, ed Ischia. I segnali della rete sismica installata a Stromboli sono analizzati da sistemi automatici in tempo reale. I risultati delle analisi sono archiviati in un data base e resi accessibili tramite interfaccia web. Aree vulcaniche: Etna e Isole Eolie Nel corso del 2007 è stato realizzato un software appositamente strutturato che permette di archiviare e organizzare, mediante l utilizzo di un database relazionale, tutti i parametri relativi ai terremoti registrati oggi e in passato dalle varie reti sismiche installate in Sicilia e nelle isole Eolie. L utilizzo di tale strumento permette di costruire in maniera automatica controllata i data-report descrittivi degli eventi. È stata sviluppata una ulteriore funzionalità che consente l analisi storica dell archivio con estrazione dal catalogo di eventi selezionati per parametri di ricerca standard. Accelerometria Nel luglio 2007 è stato portato a termine il progetto DPC-INGV S6 (data base dei dati accelerometrici italiani relativi al periodo ) documentato alla pagina web I dati contenuti consistono in 2182 forme d onda di accelerazione a tre componenti relative a 1004 terremoti con magnitudo massima 6.9 (Irpinia, 1980). I dati sono stati uniformati ad uno standard originale e processati per ottenere stime attendibili di accelerazione, velocità e spettri di risposta in accelerazione. È stata inoltre effettuata una revisione dei parametri degli eventi sismici, delle postazioni di registrazione e della strumentazione, promuovendo anche indagini geotecniche e geofisiche finalizzate alla caratterizzazione dei siti. È stato creato un data base consultabile al sito web La sezione di Milano- Pavia ha proseguito l attività di installazione di stazioni accelerometriche nel Nord Italia. Sono stati registrati 23 eventi sismici i cui parametri e forme d onda sono consultabili al sito nello stesso formato proposto dal progetto INGV-DPC S6. SISMOS Nel 2007 il laboratorio SISMOS è stato dichiarato, insieme ad altre tre strutture estere, infrastruttura europea per la sismologia nell ambito del progetto EC NERIES (Network of European Infrastructures for European Seismology). Sono stati scansiti 8600 sismogrammi storici italiani ed europei, parzialmente nell ambito del progetto Eurosismos, raggiungendo il numero di oltre sismogrammi scansiti dall inizio della attività. Un nuovo database consultabile via web è in fase di progetto. 107

152 Piano Triennale di Attività Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 180. Pondrelli, S., Salimbeni, S., Morelli, A., Ekström, G., Boschi, E. (2007). European-Mediterranean Regional Centroid Moment Tensor catalog: Solutions for years 2003 and Phys. Earth Planet. Inter., 164, Elsevier /j.pepi Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 412. Luzi, L., Bindi, D., Lovati, S., Pacor, F., Massa, M., Di Giacomo, D., Mele, F., Castello, G., Milana, G.Gorini, A.. Marcucci, S., Sabetta, F., Rainone, M.L. (2007). Task 1 - Deliverable 7: Strong motion data base 413. Luzi, L., Bindi, D., Pacor, F. (2007). Task 2 - Deliverable 4: Software for strong-motion data display and processing 414. Luzi, L., Lovati, S., Milana, G., Hailemikael, S., Sabetta, F., Gorini, A., Lo Presti, T., Naso, G., Marcucci, S. (2007). Task 3 - Deliverable 6: Raccolta delle schede monografiche relative alle stazioni accelerometriche italiane 416. Luzi, L., Pacor, F., Augliera, P., Bindi, D., Mele, F., Marcocci, C., Milana, G., Sabetta, F., Gorini, A.Lo Presti, T.. Marcucci, S (2007). Task 1 - Deliverable 1: Database structure 417. Luzi, L., Pacor, F., Franceschina, G., Bindi, D., Sabetta, F., Milana, G. (2007). Task 2 - Deliverable 3: Processamento del dato accelerometrico 418. Luzi, L., Sabetta, F., Bindi, D., Mele, F., Milana, G., Rainone, M.L., Scarascia Mugnozza, G., Cardarelli, E., Hailemikael, S., Lovati, S., Massa, M., Pacor, F., Gorini, A., Marcucci, S., Castello, B., Marcocci, C., Spinelli, A. (2007). ITACA (ITalian ACcelerometric Archive): un sito web per la disseminazione dei dati accelerometrici italiani. 26 Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida 108

153 Stato di attuazione delle attività relativamente al Banche dati di geomagnetismo, aeronomia, clima e ambiente 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Giorgiana De Franceschi (RM2), Silvio Gualdi (BO) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività RM2, BO 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Le banche dati relative all analisi tridimensionale delle variabili fisiche (temperatura, salinità, correnti, ecc.) del Mar Mediterraneo e dell Adriatico, prodotte dall UF di Oceanografia Operativa e Dinamica, sono state ulteriormente estese. I database vengono aggiornati con analisi e previsioni giornaliere a 10 giorni. I dati sono disponibili presso i siti: e I dati prodotti dal sistema operativo vengono anche distribuiti su sito ftp dedicato e THREDDS (Thematic Realtime Environmental Distributed Data Services). Prodotti specifici vengono creati e distribuiti per gli utenti istituzionali e/o commerciali. Si sta procedendo alla produzione della re-analisi per il Mediterraneo. Sono proseguite le osservazioni sistematiche di sondaggio ionosferico verticale e di sondaggio ionosferico obliquo negli Osservatori Italiani a medie latitudini (Roma e Gibilmanna) e tra la stazione trasmittente di Inskip (UK) e quelle riceventi di Roma e Chania (Gr). I dati autoscalati e validati con interpretazione semiautomatica sono stati archiviati e distribuiti agli utenti e ai World Data Center del settore. Anche le osservazioni di alta atmosfera nelle stazioni polari di Mario Zucchelli (Antartide) e Dirigibile Italia (Ny Alesund, Svalbard), ovvero sondaggi verticale di routine, rumore cosmico, scintillazioni ionosferiche e contenuto elettronico totale (TEC)), sono state archiviate su server dedicato (progetto PNRA). Nel settore delle comunicazioni e dello Space Weather, nel Marzo 2007 è stato reso pubblico l accesso via web allo esw-electronic Space Weather, Attraverso questo sistema hardware-software è ora possibile accedere a una base di dati omogenea nell ambito del monitoraggio dei parametri fisici dell alta atmosfera sia a medie che ad alte latitudini. Lo sviluppo del DB relativo al 2007 è stato indirizzato alla creazione e miglioramento di pagine dinamiche capaci di visualizzare ed analizzare i dati in tempo reale. È stata inoltre affrontata la progettazione di applicativi software inerenti i progetti GIFINT (per la visualizzazione via http di mappe di previsione di fof2 e M(3000) F2 relative alla zona del Mediterraneo centrale) e MIRTO per la tomografia ionosferica sull area mediterranea. La banca dati che include le acquisizioni delle serie temporali multiparametriche da osservatori bentici a fondo mare di tipo GEOSTAR, è stata integrata con nuove osservazioni sperimentali provenienti anche da altra strumentazione (es. sismometri da fondo mare). I dati sono archiviati su un data storage dedicato con una capacità di 1 tera-byte. È in fase di valutazione la revisione del software di gestione del data base allo scopo di includere e gestire tutti i dati acquisiti a fondo mare in occasione di campagne ed esperimenti condotti oltre che dall'unità Funzionale RIDGE, anche dagli altri gruppi di ricerca afferenti alle sezioni dell'ingv di Roma-2, dell'osservatorio Vesuviano e di Palermo. È continuata la raccolta, archiviazione e distribuzione dei dati al minuto delle tre componenti del campo magnetico terrestre effettuata presso gli osservatori geomagnetici italiani di L Aquila, Castello Tesino, Lampedusa, Gibilmanna e, in Antartide, presso i due osservatori di Mario Zucchelli Station (MZS/TNB-Baia Terra Nova), e della Stazione Concordia (DMC) a Dome C. Per quanto riguarda MZS, i dati vengono scaricati dall'italia quotidianamente mentre per DMC i dati vengono inviati dal continente antartico con periodicità settimanale e sono visibili a partire dall indirizzo: selezionando l osservatorio di interesse. È stato programmato inoltre lo sviluppo di tecniche per il miglioramento della archviazione dei dati e per il mantenimento del database relativo ai dati geomagnetici dagli osservatori antartici, con potenziamento e restyling delle pagine web per la visualizzazione on-line dei dati di entrambe le stazioni. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR Articoli in stampa su riviste JCR 293. Romano, V., Pau, S., Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Zolesi, B., De Franceschi, G., Locatelli, S. (2007). The electronic Space Weather upper atmosphere (eswua) project at INGV: advancements and state of the art. Ann. Geophysicae 4.3 Altre pubblicazioni 478. Romano, V., Pezzopane, M., Pau, S., Zuccheretti, E. (2007). Electronic Space Weather upper atmosphere (eswua) project 109

154 Piano Triennale di Attività TTC - Sistema Informativo Territoriale 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Fawzi Doumaz (CNT), Maria Teresa Pareschi (PI), Giuseppe Vilardo (NA-OV) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, CT, NA-OV, PI 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Le attività svolte nel corso del 2007 sono state rivolte principalmente al perfezionamento degli strumenti dedicati alla conoscenza ed alla rappresentazione del territorio al fine di rispondere alla necessità di mettere a disposizione della comunità scientifica strumenti sempre più sofisticati da impiegare sia per lo sviluppo di specifiche applicazioni sia a supporto delle decisioni in materia di mitigazione dei rischi ambientali nei diversi campi d azione dell INGV. Tali attività sono state espletate soprattutto sulla base di contatti telematici e ciò a causa delle limitatissime risorse di personale strutturato dell Ente dedicate a tempo pieno allo svolgimento delle attività relative al processamento dei dati e delle informazioni territoriali e sono state finalizzate all ottimizzazione delle procedure di produzione, archiviazione e distribuzione di dati territoriali e documenti cartografici a supporto informativo delle attività di ricerca e sorveglianza. In questo ambito, le realizzazioni sviluppate nel corso dell anno sono state articolate nelle tre seguenti principali linee di azione: 1) creazione, manutenzione ed aggiornamento delle basi dati topo-morfologiche di riferimento e delle basi dati informative a carattere tematico; 2) analisi, rappresentazione e diffusione dei dati; 3) ricerca e potenziamento tecnologico. Tra le produzioni di basi di riferimento topo-morfologiche si annoverano mappe topografiche, carte geologiche, modelli digitali del terreno, foto aeree ad alta risoluzione. Tali dati hanno contribuito all aggiornamento delle banche dati digitali tematiche georeferenziate caratterizzate da diversi gradi di risoluzione spaziale (sia in formato raster che vettoriale) relative all intero territorio italiano. Particolare interesse è stato rivolto all acquisizione ed alla elaborazione di dati ed informazioni territoriali per aree soggette a significative modificazioni morfologiche o a scenari di pericolosità vulcanica ed idrogeologica. Ad esempio, per l area etnea sono stati realizzati modelli digitali del terreno ad alta risoluzione da rilievi Lidar (sorvoli 2004, 2005, 2006) ed il sistematico aggiornamento delle mappe di depositi vulcanici (colate laviche attive, prodotti piroclastici) e delle strutture vulcaniche ad esse associate (fratture eruttive, coni vulcanici etc.). Per l area campana sono state prodotte mappe di pericolosità che correlano la distribuzione dei depositi di fall-out con zone sorgenti di flussi di fango e sono stati realizzati modelli digitali del terreno ad alta risoluzione a totale copertura delle aree circostanti i centri abitati campani che presentano particolari condizioni di rischio idrogeologico. Le attività di analisi, rappresentazione e diffusione dei dati territoriali hanno riguardato principalmente la manutenzione ed il perfezionamento sia delle interfacce utente dei servizi WEB-GIS gestiti dalle sezioni Osservatorio Vesuviano e Grottaminarda (progetto CESIS) sia dei seguenti sistemi di diffusione e visualizzazione di dati cartografici e territoriali in formato digitale sviluppati dalle Sezioni di Pisa e CNT: 1) il portale di Navigazione del DEM DIGITALIA via WEB tramite Google Earth; 2) il Geodatabase del catalogo della sismicità italiana, con applicazioni per la divulgazione tramite CD e WEBGIS; 3) il GEOSERVER, portale WEB e FTP utilizzato per la distribuzione delle banche dati territoriali all interno dell Istituto; 4) il SISMAP, software installato in diverse sede dell Istituto (Roma sala sismica, Catania sala operativa e Grottaminarda sala sismica) per la localizzazione e la rappresentazione in tempo reale delle localizzazioni degli eventi sismici che si verificano nel territorio nazionale. Le attività di ricerca e potenziamento tecnologico e la produzione di informazioni e dati di alta qualità a valore aggiunto, resi disponibili all intero Istituto, unitamente alle competenza acquisite nella realizzazione operativa di soluzioni tecnologie riguardanti la gestione di reti informatiche, database e geodatabase, l installazione di siti web, l installazione e la gestione multi utenza di motori geospaziali, l implementazione di WebGis hanno consentito di contribuire fattivamente ad un gran numero di iniziative riguardanti la divulgazione scientifica in sede locale e nazionale e di supportare le fasi decisionali relative allo sviluppo e realizzazione di numerosi progetti nazionali ed europei (PREVIEW, VELISAR, TELLUS etc ) fornendo un costante supporto tecnico-scientifico al lavoro di varie Unità Funzionali e di singoli ricercatori dell intero Istituto. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 32. Bisson, M., Fornaciai, A., Mazzarini, F. (2007). SITOGEO a geographic database use for GIS application. Nuovo Cimento, On line first. Società Italiana di Fisica /ncc/i Nappi, R., Alessio, G., Bronzino, G., Terranova, C., Vilardo, G. (2007). Contribution of the SISCam Web-based GIS to the seismotectonic study of Campania (Southern Apennines): an example of application to the Sannio-area. Nat. Hazards, On line first. Springer /s x 212. Tarquini, S., Isola, I., Favalli, M., Mazzarini, F., Bisson, M., Pareschi, M.T., Boschi, E. (2007). TINITALY/01: a new 110

155 Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Triangular Irregular Network of Italy. Ann. Geophys., 50, 3, INGV 4.2 Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 323. Bellucci Sessa, E., Nappi, R., Vilardo, G. (2007). Metodologia semiautomatica di estrazione del drenaggio da DTM applicata allo studio della deformazione indotta da tettonica attiva. Atti 11 a Conferenza Nazionale ASITA 330. Brunori, C. A., Siletto, G., Piccin, A., Berra, F., Mozzi, E. (2007). Verso un Sistema Informativo Geologico: l'applicativo CARGeo per la banca dati Geologica della Regione Lombardia. Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, Società Geologica Italiana 445. Nappi, R. (2007). Final Report WP1.4: Quantitative Geomorphic Analysis of both emerged and submerged portions of the whole volcanic edifice. INGV-DPC Project V3 - Research on active volcanoes, precursors, scenarios, hazard and risk - subsubproject V3_3 - Ischia Research Unit V3_3/ Nappi, R. (2007). Relazione Tecnico-Scientifica Progetto S2 - UR GL Valle Tammaro 468. Pignone, M., Moschillo, R. (2007). Il LABGIS@INGV di Grottaminarda, attività e prospettive. Atti 11 a Conferenza Nazionale ASITA 469. Pignone, M., Moschillo, R., Selvaggi, G., Moro, M., Castello, B. (2007). Realizzazione del Geodatabase del Catalogo della SIsmicità Italiana (CSI 1.0). Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 4, Società Geologica Italiana 518. Vilardo, G., Profice, A., Bellucci Sessa, E., Nappi, R. (2007). Una metodologia sistemica per la valutazione della vulnerabilità sismica dei Comuni della Provincia di Benevento. Atti 11 a Conferenza Nazionale ASITA 111

156 Piano Triennale di Attività Attività di Sala Operativa 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Alberto Basili (CNT) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività CNT, RM1, RM2, CT, NA-OV 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 L'INGV ha sviluppato negli anni una struttura di sorveglianza geofisica permanente per segnalare tempestivamente l'insorgenza di un evento calamitoso e comunicarne il più rapidamente possibile le caratteristiche e l'eventuale evoluzione agli organi governativi. Le tre caratteristiche basilari, necessarie all'assolvimento di tale compito, possono essere individuate: 1) nell'acquisizione in tempo reale dei segnali geofisici utili; 2) nella centralizzazione dei dati presso strutture che possano analizzare tempestivamente le caratteristiche del fenomeno in atto; 3) nella capacità di valutare impatto e decorso del fenomeno. La crescita costante e massiccia dell'ente in questi anni ha favorito lo sviluppo di tre centri di sorveglianza, costantemente presidiati, dei fenomeni sismici, vulcanici e geochimici. Nella sala operativa di Roma vengono raccolti e analizzati i segnali provenienti dalle stazioni sismiche componenti la rete sismica nazionale. Presso la sala operativa di NA-OV dell'ingv si effettua il controllo dell'attività sismica delle aree vulcaniche della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) e Stromboli. Nella sala operativa di CT viene effettuata attività di monitoraggio e sorveglianza dell'intero complesso geodinamico siciliano. Codici di calcolo, sviluppati prevalentemente da informatici dell'istituto, consentono di rappresentare su monitor, in maniera del tutto automatica, la segnalazione di un evento, le sue coordinate ipocentrali, la sua magnitudo, la qualità della localizzazione, i comuni più vicini all'epicentro e molte altre informazioni rappresentate tramite applicazioni grafiche GIS. I dati forniti sono verificati e, se necessario, corretti dai sismologi sempre presenti in sala attraverso codici di analisi delle singole forma d'onda e, conseguentemente, trasmessi al Dipartimento della Protezione Civile e alle Prefetture interessate. La convenzione stipulata di recente tra l'ingv e il Dipartimento obbliga l'ente a fornire le prime informazioni riguardanti la comparsa dell'evento sismico e una prima stima circa l'area interessata e la forza dell'evento stesso dopo poche decine di secondi dal suo manifestarsi. L'informazione viene migliorata, resa più completa e trasmessa come definitiva entro 30 minuti. L'attivazione e l'organizzazione scientifica e logistica del servizio rappresenta una attività onerosa e complessa sia in termini di risorse umane che economiche. L'Istituto garantisce, nell'arco delle 24 ore, per tutti i giorni dell'anno, la presenza, nelle rispettive sale, di personale altamente qualificato. Nella sala di Roma è garantita la presenza di almeno 3 unità di personale: due sismologi e un tecnico. Nelle sale di CT e NA-OV vi sono permanentemente almeno 2 addetti alla sorveglianza. Il servizio è attualmente organizzato nell'arco delle 24 ore in 3 turni: mattina, pomeriggio e notte con un piccolo intervallo di sovrapposizione per lo scambio delle consegne e con la durata del periodo notturno sensibilmente maggiore rispetto agli altri. Il numero di ricercatori e tecnici coinvolti nei turni è notevole. Il massimo impegno è profuso nel garantire l'espletamento dei turni, inteso dalla comunità scientifica come doveroso contributo nei confronti della società civile e, nel contempo, nel mantenere alta e qualificata l'attività istituzionale della ricerca. Nella composizione dei turni sono rappresentati tutte le qualifiche e i livelli stipendiali in cui si articola il personale dell'istituto, dal dirigente all'assistente tecnico. Si tratta di 65 ricercatori e di 30 tecnici nella sala di Roma, 48 ricercatori e 38 tecnici a CT, 42 ricercatori e 32 tecnici a NA-OV. L'impegno è valutato, grossolanamente, in media in 2,3 mesi/persona all'anno. L'organizzazione del servizio comprende ovviamente delle ridondanze in termini di macchine e uomini: Tutte le infrastrutture necessarie sono raddoppiate (computer, consolle, server, servizi di rete, gruppi di continuità etc...), così come sono state organizzate, in regime di reperibilità, riserve per i turnisti (da attivare in caso di necessità) e sismologi esperti che ricoprano l'incarico di Funzionario di servizio per il collegamento particolarmente qualificato tra l'istituto e i vertici del Dipartimento, come pure nei confronti degli organi di informazione. Una particolare attenzione viene posta nella scelta e nella preparazione del personale. In effetti vengono svolti almeno una volta l'anno due corsi; uno per i sismologi e uno per i tecnici per l'arruolamento, la qualificazione e/o l'aggiornamento del personale, nella consapevolezza che l'estrazione culturale e la disciplina scientifica di origine e di normale attività scientifica dei ricercatori può essere assai diversa: geologica, geofisica, geochimica, geodetica. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 411. Luigi, F. (2007). Realizzazione rete di acquisizione dati e segmento PDMZ (Partial DeMilitarized Zone) della rete telematica della sede di Grottaminarda dell'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia 112

157 Stato di attuazione delle attività relativamente al Consulenze in favore di istituzioni nazionali e attività nell'ambito di trattati internazionali 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Massimo Chiappini (RM2), Bruno Zolesi (RM2) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività Amm.Centrale, CNT, RM2, CT 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Le consulenze riguardano la fornitura di elaborazioni o pareri di elevato valore scientifico e tecnologico a grandi committenti istituzionali sia nazionali che internazionali. Tali attività, in alcuni casi, presentano un carattere di riservatezza e delicatezza per la natura dei temi trattati la cui descrizione pertanto non potrà essere molto dettagliata. L Istituto ha onorato gli impegni assunti dall Accordo di Programma stipulato nel 2004 con il Ministero Affari Esteri (MAE) proseguendo la realizzazione del sistema di verifica del Trattato internazionale per la Proibizione Totale degli Esperimenti Nucleari (Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty - CTBT). L INGV infatti, ai sensi della Legge n. 197 del 24/7/2003, svolge un ruolo istituzionale nel servizio di consulenza tecnico-scientifica per il Dicastero della Farnesina. Il sistema di verifica si basa sulla realizzazione e sul mantenimento di un centro dati nazionale che curi gli aspetti tecnici di comunicazione ed interfaccia tecnico-scientifica qualificata con l Organizzazione internazionale (CTBTO) che ha sede a Vienna e che cura il monitoraggio geofisico e radionuclidico attivo sull intero pianeta. Tra i compiti del Centro Dati vi sono, tra l altro, quelli legati al miglioramento e all applicazione di numerose tecniche geofisiche previste dal Trattato, durante le cosiddette ispezioni in sito, per l individuazione di eventuali violazioni del Trattato. Il nucleo tecnico-scientifico dell INGV ha quindi individuato e messo in atto le soluzioni tecnologiche per la realizzazione del Centro e stabilito il collegamento satellitare con il centro internazionale di Vienna, garantendo compatibilità tra i vari protocolli di comunicazione. La consulenza per la Farnesina è consistita anche nella partecipazione ai tavoli negoziali presso la sede delle Nazioni Unite a Vienna per la preparazione dei manuali operativi necessari al funzionamento dell intero regime di verifica del Trattato. Parallelamente, la consulenza prestata costituisce un valido esempio di penetrazione del mercato intellettuale italiano nelle organizzazioni internazionali, in linea con la politica estera del Governo. In particolare, sono state fornite, da parte degli esperti dell INGV, le opportune raccomandazioni sull utilizzo delle tecniche geofisiche di esplorazione (magnetiche, gravimetriche ed elettromagnetiche) sia a terra che in volo, durante le ispezioni condotte per chiarire la natura di eventi sospetti. Gli esperti hanno partecipato ad esperimenti organizzati dalla CTBTO in vari Paesi firmatari del Trattato ed hanno definito gli standard operativi per la realizzazione delle campagne di misura. Tra le varie attività svolte, esempi di contributo tecnologico ed esperienza sono rappresentati dai rilievi aerogeofisici condotti in un caso nell area del poligono nucleare dell ex Unione Sovietica sul territorio del Kazakhstan, mirato ad individuare la segnatura geofisica dei siti luogo di test nucleari sotterranei, nell altro in un poligono militare della Repubblica della Croazia. Anche nel 2007 l attività di consulenza scientifica in favore di Ministeri e istituzioni nazionali ha rappresentato un importante impegno da parte del personale dell INGV. Il Ministero della Difesa e il MUR hanno beneficiato in varie forme di servizi nel settore del magnetismo terrestre e della radio propagazione. L INGV ha continuato il tradizionale servizio di previsioni ionosferiche in favore delle Forze Armate e della Difesa attraverso la produzione di diagrammi di previsione per la radio propagazione in onda corta e le consulenze scientifiche sul medesimo tema. Due corsi di aggiornamento sono stati organizzati nel 2007 per la formazione del personale civile e militare del Ministero della Difesa. Sempre intensa è stata la collaborazione con numerose istituzioni militari impegnate nell espletamento delle loro attività fuori dal territorio nazionale compreso l'istituto Geografico Militare, per la pubblicazione quinquennale della cartografia magnetica di base per tutti gli elementi del campo magnetico terrestre, e l Istituto Idrografico della Marina per la ricerca geofisica in mare. È proseguita nel 2007 l attività di consulenza ai Carabinieri per la Tutela dell Ambiente e Corpo Forestale dello Stato per individuare interramenti abusivi così come numerose sono state le relazioni del Gruppo di Geofisica Marina di Portovenere con istituzioni regionali e nazionali. Molto importante è stata la partecipazione dell INGV ai programmi della comunità europea evidenziando sia la capacità progettuale sia la volontà di cercare nuove fonti di finanziamento per lo sviluppo della ricerca. Nell ambito degli accordi bilaterali tra Italia ed altri paesi, finanziati dal MAE, sono stati onorati i Protocolli di Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra Italia e Grecia ed Italia e Argentina. Con entrambi i paesi sono stati effettuati scambi di visite tra ricercatori, nel corso delle quali sono state rafforzate entrambe le cooperazioni. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 437. Messina, A., Materni, V., Badiali, L. (2007). Un sistema di acquisizione e condivisione dei dati sismici tra l'international Monitoring System del CTBTO e la Rete Nazionale Centralizzata dell'ingv. Rapporti Tecnici INGV, 48, 19. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia 113

158 Piano Triennale di Attività TTC - Biblioteche ed editoria 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Anna Grazia Chiodetti (AC), Andrea Tertulliani (RM1) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività Amm.Centrale, CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV, PA, PI 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Biblioteche Il settore biblioteche del TTC 5.7 è gestito da un comitato composto dai bibliotecari delle sezioni dell ente, da un rappresentante del progetto SISMOS e da un referente scientifico. Le attività e i progetti di rilevanza internazionale (Earthprints e Nautilus) hanno avuto un forte impatto nella comunità scientifica interna ed esterna all Ente. Momenti significativi di promozione e visibilità sono stati la partecipazione alla European Geoscience Union, la partecipazione a Geoitalia 2007 e numerosi seminari e incontri presso biblioteche comunali delle città di Roma e Bologna. Earth-prints è stato aggiornato e adeguato ai parametri di valutazione della ricerca INGV. L archivio risponde ora alle esigenze della rendicontazione delle attività e fornisce un costante bacino di informazioni sull impatto della ricerca in ambito geofisico attraverso l attento esame di accesso, consultazione e scaricamento dei documenti presenti nell Archivio. Earth-prints ha beneficiato di una costante crescita nel numero dei documenti depositati, dei contatti giornalieri, delle registrazioni di utenti per la sottomissione di documenti e per gli alert per argomento. Da Ottobre 2006 sono fruibili le statistiche di utilizzo elaborate con Google Analytics costantemente depositate sull archivio. La biblioteca scientifica ragazzi NAUTILUS ha avviato molti rapporti di collaborazione territoriale nelle sedi di Roma e Bologna. Presso la Biblioteca di Sala Borsa Ragazzi nel corso della mostra-laboratorio Tutti giù per terra sono state presentate le opere più significative per ragazzi pubblicate in Italia, nel mondo anglo-sassone e in Francia su terremoti, vulcani, terra e clima ed è stata pubblicata una guida alla lettura. Sono stati acquisiti circa 600 volumi in italiano, inglese e francese, 50 DVD, 10 giochi, e altro materiale. Il sito web consultabile all indirizzo biblionautilus@wordpress.com viene aggiornato con segnalazioni librarie, siti internet dedicati alla educazione ai rischi naturali, disegni dei ragazzi e giochi (il sito ha circa 70 contatti/visite giornalieri). I cataloghi delle due sezioni di biblioteca sono consultabili ondine ed è stata completata la catalogazione del materiale. È in distribuzione la divertente guida alla lettura pubblicata dal Gruppo di Lavoro Nautilus. Nel 2007 la rete di biblioteche INGV ha garantito servizi avanzati per i ricercatori INGV con un incremento del 50% nella richiesta e fornitura di documenti in formato digitale a biblioteche no-ingv con risposta entro le 12 ore successive (progetto NILDE). Altre iniziative sono state: il consolidamento della biblioteca digitale INGV; il completamento del catalogo SBN; la pianificazione delle fasi legali per accogliere l Historical Oceanographic Society presso la biblioteca della sede INGV di Porto Venere. Editoria Il CEN è composto da un Coordinatore scientifico, un Editorial Board formato da 15 membri afferenti a tutte le Sezioni dell ente per garantire multidisciplinarietà, ed una Segreteria di redazione di due persone che è responsabile della parte operativa e gestionale. Il CEN pianifica l attività editoriale in base alle indicazioni del Piano Triennale di riferimento. In particolare lavora in sinergia con il OS 5.7 Biblioteche ed Editoria, il OS 5.8 Formazione e informazione e con il OS 5.9 Sistema web. A due anni dalla sua costituzione il settore editoriale INGV ha raggiunto il suo stato di regime, sia come conformazione che come trend di pubblicazioni. L arretrato è stato smaltito nel corso del primo anno e, come già indicato nel Piano Triennale di Attività , si è avuta un esplosione di sottomissioni alle collane editoriali INGV. Nel contempo sono stati reimpostati gli indirizzi editoriali delle collane, aggiornando i percorsi di revisione e rendendo più snelle ed economiche le linee editoriali INGV. I Rapporti tecnici INGV sono stati definitivamente trasformati in prodotti esclusivamente on-line. Entrambi i prodotti sono scaricabili via web alla pagina Nella pagina sono disponibili anche le annate precedenti, a partire dal 1998 per i Quaderni e dal 2002 per i Rapporti Tecnici. Gli articoli approvati per la pubblicazione saranno automaticamente immessi nell Open Archive Earth-prints, gestito dall INGV. Di seguito è evidenziato lo stato dell arte per il solo 2007: Quaderni di Geofisica - 12 pubblicati e 3 in corso di referaggio. Rapporti Tecnici - 24 pubblicati e 1 in corso di referaggio. Atti e Proceedings - 2 in corso di referaggio. Monografie - 1 in corso di referaggio. È da sottolineare l elevato livello di efficienza della segreteria editoriale la quale è riuscita a far fronte ad una vera e propria emergenza. Tra le questioni ancora aperte segnaliamo l assenza o quasi di sottomissioni di articoli relativi a tematiche quali Climatologia, Fisica dell Interno della Terra, Vulcanologia, che rappresentano oltre il 50% del totale delle attività dell ente. 114

159 Stato di attuazione delle attività relativamente al Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 78. de Grosbois, A.M., Chiodetti, A.G., LaMoreaux, P.E., Assaad, F.A. (2007). Reviews on books, internet and scientific media. Environ. Geol., 53, 4, Springer /s Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 313. Anzidei, M. (2007). Sea level changes in the Mediterranean 115

160 Piano Triennale di Attività TTC - Formazione e informazione 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Romano Camassi (BO), Concetta Nostro (CNT) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività Amm.Centrale, CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV, PA, PI 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Premessa L attività 2007 è stata caratterizzata da alcune iniziative nazionali di grande impegno organizzativo. La pianificazione delle attività è stata formalizzata a inizio anno con un incontro dei referenti di tutte le sezioni. Alcune attività previste dal Piano Triennale sono state sviluppate in modo coordinato e con successo, altre hanno incontrato difficoltà operative. In tutte le sezioni e sedi sono state realizzate numerose iniziative, in decisa crescita rispetto ai bilanci del passato e pertanto difficilmente rappresentabili in un rendiconto sintetico, che hanno incontrato un notevole interesse di pubblico. Servizi formativi, informativi e Musei Tutte le sezioni e sedi hanno offerto molte occasioni di incontro e di approfondimento di temi scientifici, alle scuole e al pubblico, in forme molto diverse. Le occasioni principali sono state le visite e i seminari per le scuole e il pubblico, organizzati presso le sedi di Roma, Napoli, Catania, Grottaminarda, Arezzo, Rocca di Papa, Stromboli e Vulcano e in modo più occasionale anche a Pisa, che hanno visto complessivamente un afflusso di circa persone. Le iniziative della Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica sono state organizzate da tutte le sezioni e sedi in 11 diverse città e hanno avuto circa utenti. Numerose iniziative sono state promosse da singole sezioni o ne hanno visto il significativo contributo: - manifestazioni quali La Notte del Ricercatore, Futuro Remoto, COM-PA per la scuola, Le Isole del Tesoro. Il Tesoro delle Isole, Apriamo la mente, ERA Terra, Anno Eliofisico Internazionale ; - collaborazione per mostre come Alla scoperta del Vesuvio, Terra Inquieta, A Las hombra de Vesubio, Small Islands, Global Worlds, "Mi tremava anche il sogno. Una mostra, a 10 anni dal terremoto Marche-Umbria". In molte occasioni sono state attivate collaborazioni con associazioni e realtà presenti sul territorio. Sono stati realizzati molti materiali informativi: DVD, posters, brochures, calendari e gadgets. A supporto di alcune iniziative ha contribuito anche la biblioteca per ragazzi NAUTILUS, operativa nelle sedi di Roma e Bologna. Progetti formativi per le scuole Nel luglio 2007 si è concluso il progetto biennale di formazione per le scuole EDURISK, che nell a.s ha coinvolto più di 500 insegnanti di 9 regioni italiane, che hanno sviluppato numerosissimi percorsi formativi sulla riduzione del rischio sismico e vulcanico in quasi 600 classi, circa alunni, dalla scuola dell infanzia alla secondaria. Nel 2007 sono stati aggiornati alcuni strumenti formativi e realizzate nuove edizioni in inglese, francese e tedesco di alcuni volumi; sono stati realizzati tre inserti regionali del volume Terremoti come e perché e completato il laboratorio interattivo Tutti giù per Terra, allestito a Bologna, Ercolano, Foligno, Napoli e Ancona. Festival della Scienza di Genova e in Liguria Partecipazione al Festival (25/10-6/ ) con varie iniziative di seguito descritte: Mostra: Vulcani: esplosioni ed effusioni, Genova La mostra interattiva alla scoperta del mondo spettacolare dei vulcano è un lungo viaggio dalla nascita della Terra ad oggi, che aiuta a comprendere il ruolo fondamentale dei vulcani. Inizia con una proiezione 3D per capire l origine del calore interno della Terra, seguita da un filmato spettacolare e coinvolgente di eruzioni vulcaniche. Due grandi modelli di vulcano eruttano in modo esplosivo ed effusivo, sezioni di vulcano permettono di scoprire cosa c è sotto, un plastico associato ad una speciale proiezione descrive sia l eruzione sia l interno del vulcano. E ancora rocce vulcaniche e un laboratorio per esperienze guidate, per capire il meccanismo che provoca l eruzione, studiando il legame tra gas, pressione ed esplosione. La parte finale è dedicata al monitoraggio vulcanico e al lavoro del vulcanologo per far comprendere l importanza del lavoro di ricerca e di controllo che svolge l INGV e il riflesso che questo ha nella vita di ciascuno di noi. Hanno collaborato più di 70 colleghi di tutte le sezioni e di alcune sedi. Il numero totale di visitatori è stato Caffè scientifico: Il terremoto tra scienza, storia e folklore. Evento naturale o prodigio soprannaturale? Genova Video: Tsunami: Alla scoperta dei segreti dei maremoti, Portovenere e Bonassola, (Sp) Conferenze: Geofisica del mare, Portovenere; Gli investigatori degli abissi, Bonassola; Il sistema marino intorno a noi, Lerici, (SP). Portale web Il progetto del web del settore "Formazione e Divulgazione Scientifica" è stato quasi congelato per la scelta istituzionale di vincolare lo sviluppo del web nazionale ad una piattaforma tecnologica e a un layout rigidi. Le sezioni di Roma hanno per 116

161 Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 ora assicurato la migrazione dei contenuti già esistenti. Si ritiene che natura e caratteristiche di un web per la diffusione di cultura scientifica necessiti di una progettazione ad hoc, libera da vincoli come quelli attuali 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 35. Bobbio, A., Cantore, L., Miranda, N., Zollo, A. (2007). New tools for scientific learning in the EduSeis project: the e- learning experiment. Ann. Geophys., 50, 2, Cucci, L., Tertulliani, A. (2007). Variation of human perceptiveness of earthquakes during seismic sequences. J. Seismol., 11, Springer Science /s Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni 307. Albarello, D., Azzaro, R., Monachesi, G., Mucciarelli, M., Pessina, V. (2007). Terremoti come e perché. Speciale Marche. Giunti Progetti Educativi 324. Bertolaso, G., Boschi, E., Guidoboni, E., Ferrari, G., Castenetto, S., Mariotti, D., Valensise, G. (2007). I terremoti dell'appennino umbro-marchigiano. Area centrale e meridionale dal I secolo a.c. al INGV, SGA, Dipartimento Protezione Civile X 364. De Lucia, M., Casagrande, I., Iannella, A., Ottaiano, M., Siviglia, V. (2007). Il Museo dell'osservatorio Vesuviano: dati statistici De Lucia, M., Postiglione, T., Renzulli, S., Ricciardi, G.P., Russo, M., Scalzo, A., Strappaghetti, A. (2007). Mesimex Discovering Vesuvius: an exhibition to improve risk education in the high volcanic risk area of Vesuvius. EGU General Assembly 368. De Vita, S., Marotta, E. (2007). Terra di Vulcani. L' Arca e l'arco 406. La Longa, F. (2007). L'educazione al rischio sismico e vulcanico nella scuola 408. Lanza, T., Negrete, A. (2007). From myth to Earth education and science communication. Myth and Geology - Special Pubblication 273, Geological Society of London Pagliuca, N.M., Gasparini, C., Pietrangeli, D. (2007). A journey towards the Earth's core at the Geophysical Museum of Rocca di Papa (Rome, Italy). Geological Curator, 8, 7, Geological Curator Group (affiliated to Geological Society fo London) 455. Pagliuca, N.M., Gasparini, C., Pietrangeli, D. (2007). Il Museo Geofisico di Rocca di Papa: tra divulgazione e ricerca scientifica. Annali dell Università di Ferrara, Mus. Sci. Nat., 3, Peppoloni, S. (2007). The problem of the scientific knowledge and the authoritativeness of the Earth Sciences. GEOITALIA 2007: Sesto Forum Italiano di Scienze della Terra /Epitome Geoitalia Valensise, G. (2007). Tutto quello che fa dello Stretto un luogo unico. La città per parti - Progetti urbanistici per l'area metropolitana dello Stretto, Università degli Studi Mediterranei di Reggio Calabria 117

162 Piano Triennale di Attività TTC - Sistema web 1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC) Flora Giudicepietro (NA-OV), Daniela Pantosti (RM1), Giuliana Rubbia (MI) 2. Sezioni che hanno concorso alle attività Amm.Centrale, CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV, PA, PI 3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007 Attività a livello nazionale Nel settembre 2007 è stata pubblicata la nuova versione del portale dell Istituto, rinnovato nella grafica e strutturazione dei contenuti. Le principali innovazioni sono: organizzazione dell'informazione anche per temi di ricerca; redazione dei contenuti distribuita su tutte le sezioni INGV; gestione dinamica attraverso un Sistema di Gestione dei Contenuti (Plone); progressiva conformità ai requisiti di accessibilità informatica della legge 4/2004. A maggio 2007 il TTC ha organizzato la prima edizione del Corso di accessibilità per redattori del Sistema Web INGV. Il corso, tenuto da esperti dell International Webmaster Association, già docenti di accessibilità presso il CNIPA, ha ottenuto un buon successo di partecipazione, e ha iniziato a livello di ente un processo di sensibilizzazione rispetto a questo tema. Attività a livello locale BO ha implementato e aggiornato il proprio sito e i siti dei progetti Edurisk e Wovo, e realizzato prototipi di visualizzazione dati con tecnologie Ajax. PI ha pubblicato la versione inglese del sito di sezione e collaborato alla realizzazione del portale. La sezione di Palermo ha mantenuto aggiornato il sito di sezione, reso congruenti alcune pagine al portale e sviluppato software web per la gestione dei comunicati mensili di attività. RM2 ha iniziato a riprogettare il sito di sezione, pensando di realizzare un Content Management System CMS personalizzato; per le attività di fisica dell'alta atmosfera ha proseguito lo sviluppo del sito tematico eswua che permette l'accesso alle basi di dati ionosferiche tramite strumenti dinamici in grado di fornire grafici e dati in tempo reale ( nell'ambito del progetto MEM è stato realizzato un sito di supporto operativo, strutturato per la diffusione di informazioni e risultati che permette anche l'accesso a un database di dati geomagnetici e a un archivio di magnetogrammi in costante aggiornamento ( A CT è stato riorganizzato il sito per la visualizzazione dei dati dei vulcani monitorati creando due contenitori di servizio alla homepage di istituto; è stato progettato e realizzato un sito con dati in real time visibile solo al DPC (Webcam a più alto aggiornamento, tremore vulcanico, bollettino sismologico in caso di evento, risultati delle simulazioni per la ricaduta delle ceneri vulcaniche, localizzazioni dettagliate ma preliminari); sul sito Intranet - basato su tecnologie Jscript e MySQL - è stato realizzato un insieme di moduli web per la gestione della logistica, la prenotazione e il prelevamento di un autoveicolo in dotazione ed è stato ultimato un sistema per la verifica dell'apprendimento in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. NA-OV ha sviluppato e pubblicato la versione accessibile del proprio sito web, realizzata in modalità statica. Le tecnologie utilizzate sono XHTML 1.0 strict e CSS 2.0, conformi alla raccomandazione W3C. Questa versione realizza la conformità ai requisiti di legge e consente l accessibilità dei contenuti agli utenti che necessitano di tecnologie assistive quali screen reader. È stata anche effettuata e pubblicata l autovalutazione di conformità rispetto ai 22 requisiti richiesti dal DM 8 luglio 2005 "Requisiti tecnici e i diversi livelli per l'accessibilità agli strumenti informatici" che attua la Legge 9 gennaio 2004 n. 4. Gli sviluppi futuri prevedono la transizione all uso di un CMS allo scopo di facilitare la gestione dei contenuti da parte dei diversi redattori e favorire l organizzazione delle informazioni in banca dati. Per RM1, dopo due anni di utilizzo del sito Internet della sezione, creato tramite il CMS Boxo, il collegio di struttura ha scelto di non aggiornare questo sito, ma di crearne uno nuovo, più conforme al sito nazionale e più fruibile per il personale; il personale della sezione ha inoltre contribuito, secondo le competenze, al popolamento di vari settori del sito nazionale. MI ha svolto gli aggiornamenti di routine del sito di sezione, riservandosi di ristrutturarlo in modo più significativo a seguito della riorganizzazione della sezione stessa e della disponibilità del CMS predisposto per il sito nazionale. Inoltre sono state sviluppate applicazioni web per le banche dati e il monitoraggio, in relazione ai progetti in corso. 4. Pubblicazioni 4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR Articoli in stampa su riviste JCR Altre pubblicazioni - 118

163 Pubblicazioni 2007

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165 Pubblicazioni 2007 La lista che segue riporta le pubblicazioni completate nel 2007 in cui almeno un coautore fa parte del personale di ricerca o è un incaricato di ricerca dell INGV. Ogni pubblicazione è identificata univocamente con un numero progressivo che è lo stesso usato nelle singole schede elaborate per ogni Obiettivo Specifico. Per il primo anno le pubblicazioni sono state censite attraverso Earth-prints ( un archivio creato e mantenuto dall INGV con la collaborazione del Programma Nazionale Ricerche in Antartide. L archivio è uno strumento innovativo aperto a tutti i ricercatori di qualunque nazionalità che operano nel campo della geofisica. Esso consente di archiviare manoscritti, materiali provenienti da workshop e conferenze, rapporti tecnici, poster e abstract, prodotti web, permettendo a chiunque una facile ricerca attraverso numerose chiavi di accesso e la successiva estrazione dei documenti di interesse in formato elettronico. Earth-Prints è operativo dal 2004, ma nel corso del 2007 la sua struttura interna e la sua interfaccia sono state modificate per consentirgli di svolgere una nuova funzione, ovvero costituire una banca-dati di riferimento per la raccolta sistematica e archiviazione della produzione dell INGV e per la sua rendicontazione agli organi di valutazione. Le pubblicazioni sono suddivise in tre grandi categorie: Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR Si tratta di articoli pubblicati su riviste inserite nel Journal of Citation Reports (JCR) e per le quali esiste una valutazione di impatto elaborata a cura dell ISI (Institute of Scientific Information). Articoli in stampa su riviste JCR Si tratta di articoli in corso di pubblicazione su riviste inserite nel Journal of Citation Reports (JCR), e che vengono esposti per consentire di apprezzare meglio le novità scientifich più recenti. Articoli pubblicati nel 2007 su riviste non-jcr e altre pubblicazioni Include articoli scientifici o di argomento tecnologico apparsi su riviste non inserite nel Journal of Citation Reports (JCR); rapporti tecnici e tecnico-scientifici, ad esempio elaborati a conclusione di un progetto, convenzione o consulenza come parte degli obblighi contrattuali; articoli pubblicati in volumi monografici dedicati a convegni o a uno specifico tema scientifico o tecnologico; banchedati di varia natura, fruibili mediante supporto informatico o direttamente attraverso Internet. Si noti che la lista si può considerare esaustiva delle attività svolte presso l INGV ma non rigorosamente completa, essendo stata elaborata attraverso un censimento che si è concluso a metà di dicembre La lista completa ed ufficiale delle pubblicazioni 2007 verrà comunque fornita nel volume di prossima compilazione Rapporto sull Attività Scientifica Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR 1. Acton, G., Yin, Q.Z., Verosuv, K.L., Jovane, L., Roth, A., Jacobsen, B., Denton, S.E. (2007). Micromagnetic coercivity distributions and interactions in chondrules with implications for paleointensities of the early solar system. J. Geophys. Res., 112, B03S90. American Geophysical Union /2006JB Agnelli, A.E., Corti, G., Agnelli, A., Del Carlo, P., Coltelli, M., Ugolini, F.C. (2007). Features of some paleosols on the flanks of Etna volcano (Italy) and their origin. Geoderma, 142, 1/2, Elsevier /j.geoderma Aiuppa, A., Bagnato, E., Witt, M.L.I., Mather, T.A., Parello, F., Pyle, D.M., Martin, R.S. (2007). Real-time simultaneous detection of volcanic Hg and SO 2 at La Fossa Crater Vulcano (Aeolian Islands, Sicily). Geophys. Res. Lett., 34, L American Geophysical Union /2007GL Aiuppa, A., D'Alessandro, W., Gurrieri, S., Madonia, P., Parello, F. (2007). Hydrologic and geochemical survey of the lake Specchio di Venere (Pantelleria island, Southern Italy). Environ. Geol., 53, 4, Springer /s Aiuppa, A., Franco, A., von Glasow, R., Allen, A.G., D'Alessandro, W., Mather, T.A., Pyle, D.M., Valenza, M. (2007). The tropospheric processing of acidic gases and hydrogen sulphide in volcanic gas plumes as inferred from field and model investigations. Atmos. Chem. Phys., 7, Copernicus 6. Aiuppa, A., Moretti, R., Federico, C., Giudice, G., Gurrieri, S., Liuzzo, M., Papale, P., Shinohara, H., Valenza, M. (2007). Forecasting Etna eruptions by real-time observation of volcanic gas composition. Geology, 35, 12, The Geological Society of America /G24149A.1 7. Alessandri, A., Gualdi, S., Polcher, J., Navarra, A. (2007). Effects of Land-Surface-Vegetation on the boreal summer surface climate of a GCM. J. Clim., 20, 2, American Meteorological Society /JCLI Alfonsi, L., Mitchell, C.N., Romano, V., Spalla, P. (2007). MIRTO: a prototype for real-time ionospheric imaging over the Mediterranean area. Ann. Geophys., 50, 3, Editrice Compositori 9. Alletti, M., Baker, D., Freda, C. (2007). Halogen diffusion in a basaltic melt. Geochim. Cosmochim. Acta, 71, Elsevier /j.gca Antonioli, F., Anzidei, M., Lambeck, K. (2007). Sea-level change during the Holocene in Sardinia and in the northeastern Adriatic (central Mediterranean Sea) from archaeological and geomorphological data. Quat. Sci. Rev., On line first. Elsevier /j.quascirev Argnani, A., Serpelloni, E., Bonazzi, C. (2007). Pattern of deformation around the central Aeolian Islands: evidence from multichannel seismics and GPS data. Terra Nova, 19, 5, Blackwell Publishing /j x 121

166 Piano Triennale di Attività Armienti, P., Francalanci, L., Landi, P. (2007). Textural effects of steady state behaviour of the Stromboli feeding system. J. Volcanol. Geotherm. Res., 160, Elsevier /j.jvolgeores Aubert, M., Diliberto, I.S., Finizola, A., Chébli, Y. (2007). Double origin of hydrothermal convective flux variations in the Fossa of Vulcano (Italy). Bull. Volcanol., on line first. Springer /s y 14. Aulinas, M., Civetta, L., Di Vito, M., Orsi, G. (2007). The Pomici di Mercato Plinian eruption of Somma-Vesuvius: magma chamber processes and eruption dynamics. Bull. Volcanol., On line first. Springer-Verlag /s z 15. Azzaro, R., Bernardini, F., Camassi, R., Castelli, V. (2007). The 1780 seismic sequence in NE Sicily (Italy): shifting an underestimated and mislocated earthquake to a. Nat. Hazards, 42, Springer Science + Business Media B.V /s Baccheschi, P., Margheriti, L., Steckler, M. (2007). Seismic anisotropy reveals focused mantle flow around the Calabrian slab (Southern Italy). Geophys. Res. Lett., 34, L /2006GL Bagh, S., Chiaraluce, L., De Gori, P., Moretti, M., Govoni, A., Di Bartolomeo, P., Romanelli, M. (2007). Background seismicity in the Central Apennines of Italy: The Abruzzo region case study. Tectonophysics, 444, Elsevier /j.tecto Bagnato, E., Aiuppa, A., Parello, F., Calabrese, S., D'Alessandro, W., Mather, T.A., McGonigle, A.J.S., Pyle, D.M., Wängberg, I. (2007). Degassing of gaseous (elemental and reactive) and particulate mercury from Mount Etna volcano (Southern Italy). Atmos. Environ., 41, 35, Elsevier /j.atmosenv Barani, S., Ferretti, G., Massa, M., Spallarossa, D. (2007). The waveform similarity approach to identify dependent events in instrumental seismic catalogues. Geophys. J. Int., 168, RAS /j X x 20. Barberi, F., Carapezza, M.L., Ranaldi, M., Tarchini, L. (2007). Gas blowout from shallow boreholes at Fiumicino (Rome): induced hazard and evidence of deep CO 2 degassing on the Tyrrhenian margin of Central Italy. J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, Elsevier /j.jvolgeores Barchi, M., Amato, A., Cippitelli, G., Merlini, S., Montone, P. (2007). Extensional tectonics and seismicity in the axial zone of the Southern Apennines. Boll. Soc. Geol. Ital., Spec. Issue 7, Società Geologica Italiana 22. Barker, P.F., Filippelli, G.M., Florindo, F., Martin, E.E., Howard, D.S. (2007). Onset and role of the Antarctic Circumpolar Current. Deep-Sea Res. Part II, 54, Elsevier /j.dsr Basili, R., Barba, S. (2007). Migration and shortening rates in the northern Apennines, Italy: implications for seismic hazard. Terra Nova, 19, 6, Blackwell-Synergy /j x 24. Becker, K., Shapiro, S., Stanchits, S., Dresen, G., Vinciguerra, S. (2007). Stress induced elastic anisotropy of the Etnean basalt: Theoretical and laboratory examination. Geophys. Res. 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167 Pubblicazioni Boschi, L., Ampuero, J.P., Peter, D., Mai, M., Soldati, G., Giardini, D. (2007). Petascale computing and future breakthroughs in global seismology. Phys. Earth Planet. Inter., 163, Elsevier /j.pepi Bottiglieri, M., Falanga, M., Tammaro, U., Obrizzo, F., De Martino, P., Godano, C., Pingue, F. (2007). Independent component analysis as a tool for ground deformation analysis. Geophys. J. Int., 168, Blackwell /j X x 40. Branca, S., Coltelli, M., De Beni, E., Wijbrans, J. (2007). Geological evolution of Mount Etna volcano (Italy) from earliest products until the first central volcanism (between 500 and 100 ka ago) inferred from geochronological and stratigraphic data. Int. J. Earth Sci., On line First. Springer /s Bressan, G., Kravanja, S., Franceschina, G. (2007). Source parameters and stress release of seismic sequences occurred in the Friuli Venezia Giulia region (Northeastern Italy) and in Western Slovenia. Phys. Earth Planet. 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Evaluation of carbon isotope fractionation of soil CO 2 under an advective-diffusive regimen: a tool for computing the isotopic composition of unfractionated deep source. Geochim. Cosmochim. Acta, 71, 12, Elsevier /j.gca Cannelli, V., Melini, D., De Michelis, P., Piersanti, A., Florindo, F. (2007). Core mantle boundary deformations and J 2 variations resulting from the 2004 Sumatra earthquake. Geophys. J. Int., 170, Blackwell Publishing /j X x 52. Carapezza, M.L., Tarchini, L. (2007). Accidental gas emission from shallow pressurized aquifers at Alban Hills volcano (Rome, Italy): Geochemical evidence of magmatic degassing? J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, Elsevier /j.jvolgeores Caratori Tontini, F., Graziano, F., Cocchi, L., Carmisciano, C., Stefanelli, P. (2007). Determining the optimal Bouguer density for a gravity data set: implications for the isostatic setting of the Mediterranean Sea. Geophys. J. Int., 169, 2, Blackwell /j X x 54. 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168 Piano Triennale di Attività Society /JCLI Cherchi, A., Navarra, A. (2007). Sensitivity of the Asian summer monsoon to the horizontal resolution: differences between AMIP-type and coupled model experiments. Clim. Dynam., 28, 2/3, Springer /s z 64. Chiaraluce, L., Chiarabba, C., Cocco, M., Collettini, C., Piccinini, D. (2007). Architecture and mechanics of an active low-angle normal fault: Alto Tiberina Fault, northern Apennines, Italy. J. Geophys. Res., 112, B AGU /2007JB Coltelli, M., Proietti, C., Branca, S., Marsella, M., Andronico, D., Lodato, L. (2007). Analysis of the 2001 lava flow eruption of Mt. Etna from three-dimensional mapping. J. Geophys. Res., 112, F AGU /2006JF Convertito, V., Iervolino, I., Zollo, A., Manfredi, G. (2007). Prediction of response spectra via real-time earthquake measurements. Soil Dyn. Earthq. Eng., On line first. Elsevier /j.soildyn Corsaro, R.A., Miraglia, L., Pompilio, M. (2007). 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169 Pubblicazioni 2007 Basin, W Pyrenees). Earth Planet. Sci. Lett., 262, Elsevier /j.epsl Dramis, F., Galadini, F., Galli, P., Vittori, E. (2007). Seismic Geomorphology. Boll. Soc. Geol. Ital., 126, 2, Esposti Ongaro, T., Cavazzoni, C., Erbacci, G., Neri, A., Salvetti, M.V. (2007). A parallel multiphase flow code for the 3D simulation of explosive volcanic eruptions. Parallel Comput., 33, 7/8, Elsevier /j.parco Etiope, G., Fridriksson, T., Italiano, F., Winiwarter, W., Theloke, J. (2007). Natural emissions of methane from geothermal and volcanic sources in Europe. J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, Elsevier /j.jvolgeores Etiope, G., Martinelli, G., Caracausi, A., Italiano, F. (2007). Methane seeps and mud volcanoes in Italy: gas origin, fractionation and emission to the atmosphere. Geophys. Res. Lett., 34, L AGU /2007GL Etiope, G., Milkov, A., Derbyshire, E. (2007). Did geologic emissions of methane play any role in Quaternary climate change? Glob. Planet. Change, On line first. 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Task 2 - Deliverable 3: Processamento del dato accelerometrico 418. Luzi, L., Sabetta, F., Bindi, D., Mele, F., Milana, G., Rainone, M.L., Scarascia Mugnozza, G., Cardarelli, E., Hailemikael, S., Lovati, S., Massa, M., Pacor, F., Gorini, A., Marcucci, S., Castello, B., Marcocci, C., Spinelli, A. (2007). ITACA (ITalian ACcelerometric Archive): un sito web per la disseminazione dei dati accelerometrici italiani. 26 Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida 419. Maercklin, N., Zollo, A. (2007). Analysis of PS-to-PP amplitude ratios for seismic reflector characterisation: method and application. INGV- DPC/V4 PROJECT V4: TASK Maggi, C., Chiappini, M., Cimini, G.B., Console, R., Frepoli, A. (2007). Study of recent seismicity in the area of Southern Apennines. Workshop in memoria di Giuseppe Cello 421. Mancini, C., Galli, G., Mattiacci Delle Salette, M., Diotallevi, R. (2007). Misura della concentrazione di radon nell acqua potabile di Roma. 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Development and Testing of an Advanced Monitoring Infrastructure (ISNet) for Seismic Early-warning Applications in the Campania Region of Southern Italy. Earthquake Early Warning Systems, Springer 520. Wiersberg, T., Somma, R., Rocco, A., De Rosa, M., Zimmer, M., Quattrocchi, F., De Natale, G., De Natale, P. (2007). Continuous in-situ measurements of gases (H 2, H 2S, CH 4, N 2, O 2, He and CO 2) at the fumarole Soffionissimo (Solfatara volcano, Southern Italy). Proceedings European Geoscience Union (EGU) General 140

185 Pubblicazioni 2007 Assembly, Wien, Austria, April 2007 (CD-ROM) 521. Zaccarelli, L., Bianco, F. (2007). A shear wave analysis system for semi-automatic measurements of shear wave splitting above volcanic earthquakes: descriptions and applications 522. Zolesi, B., Cander, L.R., Altadill, D. (2007). From COST 271 to 296 EU actions on ionospheric monitoring and modelling for terrestrial and Earth-space radio systems. Adv. Space Res., 39, Elsevier /j.asr Zollo, A., Lancieri, M. (2007). Real-time Estimation of Earthquake Magnitude for Seismic Early Warning. Earthquake Early Warning Systems, Springer. 141

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187 Parere del Comitato di Consulenza Scientifica sul Piano Triennale di Attività dell INGV Si riporta di seguito il parere espresso sul Piano Triennale di Attività dell INGV dal Comitato di Consulenza Scientifica (il parere è stato fornito come allegato del Verbale 01/2008 relativo alla riunione del 18 febbraio 2008 di detto Comitato)

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189 I Roma Via di Vigna Murata 605 Tel: (0039) Fax: (0039) URL: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Comitato di Consulenza Scientifica Verbale 01/2008 Il Comitato di Consulenza Scientifica (CCS) si è riunito il 18 febbraio 2008 nella sede INGV di Via di Vigna Murata 605 a Roma, per esprimere parere sul Piano Triennale di Attività dell Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Sono presenti: Lucia Civetta, Paolo Papale, Peter Suhadolc, Aldo Zollo. Il Rapporto si articola in una parte introduttiva di presentazione e inquadramento del Piano Triennale, una seconda parte dedicata agli obiettivi da conseguire nel triennio , una terza parte dedicata allo stato di attuazione delle attività relativamente al 2007, divise per Obiettivi Generali e Obiettivi Specifici, e una quarta parte riportante l elenco delle pubblicazioni dell INGV per il Rimandando al documento Parere del Comitato di Consulenza Scientifica sul Piano Triennale dell INGV , allegato al presente verbale, gli aspetti di dettaglio del parere fornito dal CCS, il CCS è comunque unanime nel riconoscere l elevato standard delle ricerche illustrate nel Piano Triennale, e l impatto dell ente a livello internazionale nei campi di ricerca di proprio interesse. Vengono altresì riconosciuti un buon livello di internazionalizzazione delle ricerche, e un ottima capacità di attrarre fondi di ricerca sia a livello nazionale che internazionale. Anche lo sviluppo tecnologico all interno dell ente, principalmente per quanto concerne i sistemi di monitoraggio e i laboratori sperimentali, appare ad un ottimo livello. Su tali basi il CCS esprime all unanimità parere favorevole al Piano Triennale dell INGV Roma, 18 febbraio 2008 I componenti il Comitato di Consulenza Scientifica Lucia Civetta Paolo Papale Peter Suhadolc Aldo Zollo

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