Le Local Energy Community. a cura di Riccardo Ghidella 12 dicembre 2018
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1 Le Local Energy Community a cura di Riccardo Ghidella 12 dicembre 2018
2 Normativa di riferimento 1/4 La Normativa Comunitaria Il fondamento normativo della Comunità Energetica risiede nella Proposta di Direttiva per il mercato interno dell energia elettrica dell Unione Europea (12 febbraio 2017), che si inserisce nel più ampio e rinnovato pacchetto di normative del Clean Energy Package. In particolare: - Articolo 15 della Proposta di Direttiva introduce il ruolo di cliente attivo o prosumer come il soggetto che ha.. il diritto di produrre, immagazzinare, utilizzare e vendere energia elettrica autoprodotta in tutti i mercati organizzati individualmente o mediante aggregatori senza essere soggetti a procedure e oneri eccessivamente gravosi e che non rispecchiano i costi effettivi - Articolo 16 della Proposta di Direttiva stabilisce che: Gli Stati membri provvedono affinché le collettività dell energia locali 1. abbiano il diritto di possedere, istituire o locare reti collettive e di gestirle autonomamente; 2. possano accedere a tutti i mercati organizzati direttamente o attraverso aggregatori o fornitori in modo non discriminatorio; 3. godano di un trattamento non discriminatorio riguardo alle loro attività e ai loro diritti e obblighi in qualità di clienti finali, produttori, gestori dei sistemi di distribuzione o aggregatori; 4. siano soggetti a procedure eque, proporzionate e trasparenti e a oneri correlati ai costi; Gli Stati membri devono produrre un quadro normativo in grado di assicurare 1. la partecipazione a una collettività dell energia locale sia volontaria; 2. gli azionisti o i soci di una collettività dell energia locale non perdano i loro diritti di utenti civili o clienti attivi; 3. gli azionisti o i soci siano autorizzati a uscire da una collettività dell energia locale; 4. ove pertinente, una collettività dell energia locale possa concludere un accordo con il gestore del sistema di distribuzione a cui è collegata la sua rete, relativamente al funzionamento della rete collettiva.
3 Normativa di riferimento 2/4 Sempre all interno del Clean Energy Package si inserisce la nuova Direttiva sulla Promozione dell uso dell energia da fonti rinnovabili (COM ), che interviene sul tema specifico agli articoli 21 e 22. In particolare: Articolo 22 introduce il concetto di Comunità di produttori/consumatori di energia rinnovabile. Queste comunità sono autorizzate a produrre, consumare, immagazzinare e vendere l energia rinnovabile, anche tramite accordi per l acquisto di energia elettrica, senza essere soggette a procedure sproporzionate ed oneri che non tengono conto dei costi. Nella Direttiva è quindi distinta la figura della Renewable Energy Community rispetto a quella della Local Energy Community. Come da definizione giuridico amministrativa data dalla Legge Regionale n.12/2018, ASSOESCo concorda con l indirizzo in essere di promuovere le Local Energy Community, che prevedano dunque un utilizzo anche delle rinnovabili ma non esclusivo.
4 Normativa di riferimento 3/4 La Normativa Regionale Italiana In Italia è in atto la riflessione sul recepimento da parte della X Commissione del Senato, che ha attivato pubblica consultazione e audizioni, in scadenza il 31 ottobre Nel frattempo il recepimento della Direttiva EU è già stato tradotto in normativa Regionale. Nello specifico, nella Legge Regionale n. 12/2018 della Regione Piemonte. Criteri generali: La Regione Piemonte promuove l istituzione di comunità energetiche come enti senza finalità di lucro, a partecipazione pubblica e privata, costituite con l obiettivo di superare l utilizzo del petrolio e dei suoi derivati e di agevolare la produzione e lo scambio di energie generate principalmente da fonti rinnovabili, nonché forme di efficientamento e di riduzione dei consumi energetici La Legge Regionale prevede un tavolo di concertazione tra la Regione, il soggetto giuridico LEC e l ARERA per eventuali necessità di coordinamento riguardo al quadro connettivo e alla questione degli oneri di dispacciamento e distribuzione. Sostegno finanziario regionale alla Comunità Energetica: La Regione sostiene finanziariamente la fase «di costituzione» delle comunità energetiche. In particolare il sostegno è diretto alla predisposizione dei progetti e della documentazione correlata alla costituzione delle comunità. Gli oneri sono quantificati in euro per ciascuna delle annualità 2018, 2019 e Dall accantonamento sono esclusi finanziamenti diretti, incentivi e defiscalizzazioni specifiche per le Comunità approvate.
5 Normativa di riferimento 4/4 Gli obblighi per costituire la Comunità Energetica secondo la normativa regionale: La LEC è un soggetto giuridico la cui approvazione è necessaria da parte della Regione. In particolare, l approvazione sarà a cura di una Commissione Regionale in capo all assessorato competente; Per l approvazione, in attesa di Decreti attuativi, si ritiene sia necessario presentare un documento di prefattibilità in cui i soggetti costituenti descrivono: - analisi del territorio e dei suoi consumi - analisi delle possibili efficienze - analisi degli eventuali interventi impiantistici territoriali (ad esempio teleriscaldamento, generazione distribuita, impianti a fonti rinnovabili ecc.) - soggetti partecipanti alla LEC, sia investitori - prosumer, sia consumatori Una volta costituita, la LEC deve: Redigere un bilancio energetico entro 6 mesi dalla sua costituzione Redigere un documento strategico (conforme al PEAR) che individua le azioni per la riduzione e dei consumi energetici da fonti non rinnovabili e l efficientamento dei consumi energetici, entro 12 mesi dalla sua costituzione; Partecipare ad un tavolo tecnico congiunto con la Regione, al fine di acquisire dati su riduzione dei consumi e verificare andamento dei progetti.
6 Il modello Local Energy Community
7 L approccio territoriale propedeutico ad una LEC Per ottimizzare costumi e investimenti energetici di un territorio è necessario mettere in relazione le caratteristiche di uso dell energia e la sua distribuzione tra tutti i cluster: un nuovo metodo orizzontale e circolare di governance. GOVERNANCE PUBBLICA Mette in relazione i bisogni del territorio con le soluzioni amministrative Acquisisce dal mercato nuove soluzioni e le sviluppa BISOGNI ENERGETICI DEL TERRITORIO IMPRESE TERZIARIO RESIDENZIALE EDIFICI PUBBLICI OTTIMIZZARE LE SOLUZIONI CALORE FREDDO ELETTRICITÀ MANUTENZIONI LA STRATEGIA INVESTIMENTO PRIVATO VERSO SOGGETTI PRIVATI DI TERRITORIO A CUI LA P.A SI CONNETTE? OPPURE GARA PUBBLICA PER SINGOLI SERVIZI? L approvvigionamento pubblico di tecnologie o soluzioni tecniche «verticali» polverizza e vincola i saving. Lo sviluppo dell investimento privato favorisce investimenti per sistemi tecnologici «orizzontali» che ottimizzano un risparmio di territorio. Le LEC devono essere aperte a privati ed ESCo per ottimizzare consumi e investimenti. La Comunità Energetica coordinerebbe l approvvigionamento e la produzione energetica con la relativa distribuzione, approvvigionandosi del servizio tramite la partecipazione di ESCo. 7
8 I soggetti della Local Energy Community 1/2 ENTI LOCALI: partecipano alla LEC per favorire la costituzione del soggetto, garantire il consumo e l ottimizzazione per la propria quota parte di interventi e consumi, con approvvigionamento del servizio in attuazione delle procedure previste dal codice degli appalti. In particolare gli Enti Locali possono fruire dell istituto del PPP e del PF di iniziativa privata per approvvigionarsi del servizio, nella fattispecie da parte della Esco coinvolta nella LEC. ESCO: sarà coinvolta in termini progettuali, investitivi, realizzativi e gestionali per creazione di distretti energetici per la generazione diffusa di energia a servizio di utenze pubbliche e private. I distretti energetici saranno attivati con tecnologie per l efficientamento energetico e con energia distribuita tramite FER, caldaie e cogeneratori alimentati prevalentemente dalla biomassa ritratta dagli interventi di miglioramento forestale; efficientamento e riqualificazione patrimoniale degli edifici, con messa a norma NZEB e progettazione in BIM/BEMS. Ove possibile, con interventi strutturali antisismici. SOGGETTI PRODUTTIVI TERZIARI E COMMERCIALI: tali soggetti potranno contribuire ospitando generazione distribuita e/o stoccaggio di energia primaria, eventualmente co-investendo nella realizzazione degli impianti e garantendo il consumo dei vettori.
9 I soggetti della Local Energy Community (2/2) SOGGETTI RESIDENZIALI: potranno aderire alla LEC soggetti proprietari o gestori di immobiliari connettendo le loro eventuali autoproduzioni FER con il sistema LEC e garantendo il consumo; CONSORZIO FORESTALE: ove territorialmente possibile ed opportuno, sarà l attore responsabile di: gestire le risorse boschive pubbliche, pianificando gli interventi di miglioramento, manutenzione e gestione forestale, adeguando le infrastrutture di accesso ed effettuando la prevenzione ed il monitoraggio dei rischi anche con il ricorso a tecnologie IT; coinvolgere nella gestione le proprietà private abbandonate attraverso le Associazioni Fondiarie; aggregare l offerta di prodotti forestali promuovendo l utilizzo a cascata del materiale, raggiungendo così dinamiche di scala sufficiente ad affrontare investimenti a beneficio del territorio e della filiera legno locale; fornire servizi alle imprese boschive e alla popolazione. STRUTTURE SANITARIE: pubbliche e private potranno aderire alla LEC connettendo le loro eventuali autoproduzioni con il sistema LEC e garantendo il consumo.
10 Vantaggi per il territorio (esempio) Su una superficie territoriale composta da 13 comuni e circa abitanti in area montana e premontana, con insediamenti industriali di PMI e artigianato, centri commerciali e aree residenziali, consumo medio annuo di energia di MWh, pari a circa tep, e consumo termico MWh, pari a circa tep, l implementazione di una LEC potrebbe portare: Ricadute socio - economiche L implementazione del modello genererà un indotto economico di circa 1,8 mln /anno, distribuiti tra lavori forestali e di manutenzione del territorio, filiera legno, gestione e manutenzione degli impianti energetici e personale tecnico per le attività del consorzio forestale e della ESCo. La regolamentazione delle attività forestali porterà la legalizzazione di attività sommerse per un valore di 500k /anno. La progettazione di Generazione d porta alla contemporaea creazione di anelli di TLR, implementazione di sistemi misti FER e interventi efficienziali sugli edifici. L implementazione di questo modello genererà almeno 10 nuovi posti di lavoro diretti a livello locale. L adozione di fonti di energia rinnovabile e l efficientamento energetico degli edifici pubblici porteranno ad un abbattimento del 30% delle spese, con risparmi complessivi per gli utenti stimato in almeno 200k /anno (dei quali 120k nelle PA) e senza alcun costo aggiuntivo per la gestione del consorzio. Ricadute nella gestione forestale Si prevede di pianificare la gestione di ha di boschi pubblici e di almeno 250 ha di proprietà privata, effettuando interventi di miglioramento e ripristino forestale su una superficie di 70 ha/anno (che a regime arriveranno ad almeno 110) e adottando su tutta la filiera massimi standard in termini di certificazione forestale sostenibile. La rimozione di parte degli alberi morti in piedi permetterà di ridurre del 40% la presenza di combustibile in foresta, prevenendo l instaurazione di incendi di chioma, e il ricorso a pratiche selvicolturali specifiche e CO permetterà di aumentare di almeno il 6% l incremento forestale medio. L aumento di monitoraggio e prevenzione potrà generare risparmi e servizi ambientali per almeno 2 mln /anno per ogni milione investito rispetto ai costi di ripristino.
11 Riccardo Ghidella I materiali didattici saranno disponibili su
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