Oleggio, 26/4/2015. IV DOMENICA DI PASQUA Anno B DOMENICA DEL BUON PASTORE

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1 1 Oleggio, 26/4/2015 IV DOMENICA DI PASQUA Anno B DOMENICA DEL BUON PASTORE Letture: Atti 4, 8-12 Salmo 118 (117) 1 Giovanni 3, 1-2 Vangelo: Giovanni 10, Salmo 23 NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO. AMEN! All inizio, la Corale ci ha fatto ascoltare un Canto nuovo, nel quale si dice: È stata aperta una porta che nessuno può chiudere, perché tu sei il Re dei re. Troviamo questo passaggio sia nel libro di Isaia, sia nel libro dell Apocalisse, sia nell Antico, sia nel Nuovo Testamento. Prendiamo questo Canto per noi. Quando il Signore apre una porta, nessuno la può chiudere. Quando il Signore chiude una porta, nessuno la può aprire. Ci mettiamo, quindi, alla Presenza del Signore e lasciamo che si aprano e si chiudano queste porte della nostra vita, perché il Signore è il Re dei re. Oggi è la IV Domenica di Pasqua, che tradizionalmente è dedicata al Buon Pastore, al Pastore Bello, l Unico Pastore della nostra vita: Gesù. La Chiesa mette sempre questa festa nella quarta settimana, per appianare tutta la confusione che, di solito, c è nella religione e nella nostra vita, rimettendo Gesù al centro, come Signore e Pastore, così come si è presentato nelle tre Domeniche successive alla Pasqua.

2 2 OMELIA Lode! Lode! Lode! Amen! Alleluia! Gloria al Signore, sempre! Il Buon Pastore, il Pastore Bello Questa è la Domenica del Buon Pastore. È l invito a togliere la confusione che abbiamo in testa. Gesù si presenta come il Buon Pastore o Pastore Bello. L Unico Pastore è Gesù. Noi chiamiamo Pastori i Sacerdoti e Pastore il Papa. Teologicamente il Papa è il Servo dei servi di Gesù. L Unico Pastore è Gesù, come l Unico Padre è quello del cielo, Colui che ha autorità sulla nostra vita. Gesù è Pastore, perché è l Unico che può pascere, che ci può dare da mangiare, soddisfacendo la nostra fame di felicità, di infinito. Salmo 23 Ho ripreso il Salmo 23, il Salmo del Buon Pastore, che è patrimonio dell umanità. È un Salmo stupendo, nel quale c era già l invito a fare una pulizia riguardo ai pastori. Al tempo dell Ebraismo, non mancavano i pastori, perché si diventava prete per eredità. Gesù subito rimprovera i preti, perché pascolano se stessi e lasciano soffrire le pecore.

3 3 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. Certo, felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. Il Signore è il mio Pastore Il Signore nell Antico Testamento è Jahve. Per noi il Signore è Gesù. 1 Corinzi 12, 3: Nessuno può dire Gesù è il Signore, se non sotto l azione dello Spirito Santo. Il Signore è Colui che dobbiamo mettere al centro della nostra vita familiare, religiosa, lavorativa, esistenziale. È: in questo momento storico, il Signore è il Signore della nostra vita. Nella Bibbia non c è un passato o un futuro, c è un eterno presente. Questo momento presente è per sempre. In Genesi 1, 3 leggiamo: Dio disse: -Sia la luce! - In realtà è da leggere: È la luce! La luce è divina, è quella che illumina l Universo. Mio: il Padre è nostro, perché siamo tutti fratelli e sorelle, ma il Pastore è mio. Mio è un aggettivo possessivo ed indica una relazione personale. Abbiamo letto nel Vangelo: Io conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. Il conoscere indica una relazione intima, dove nessuno può accedere. Noi non possiamo sapere la relazione che gli altri hanno con il Signore, così come nessuno può conoscere la relazione intima tra marito e moglie. Segui me! Niente ti mancherà. Pietro, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava disse a Gesù: - Signore, e lui?- Gesù gli rispose: - Tu seguimi! Giovanni 21, Per ciascuno Gesù ha un percorso. Quando mettiamo al centro della nostra vita Gesù, non ci mancherà niente. Gesù è fedele, però dobbiamo metterlo al centro della nostra vita. Già nell Antico Testamento in Esodo 20, 3 leggiamo: Non avrai altri dei di fronte a me. Jahve era creduto. Non dobbiamo confidare in niente altro che Gesù, che ci ha detto: Tutto ciò che è mio è tuo.- Luca 15, 31.

4 4 Gesù ci porta in pascoli di erba verde e ci fa distendere. Durante la moltiplicazione dei pani e dei pesci si legge: C era molta erba in quel luogo. Giovanni 6, 10. Dove c è erba, c è vita. La Giudea, ai tempi di Gesù, era una pietraia. Gesù non ci rende sottomessi, ci fa distendere come i signori, che mangiavano sdraiati. Gesù vuole che diventiamo signori della nostra vita. Gesù è il Signore, ma non vive questa Signoria alla maniera umana di potere, di dominazione: ci fa diventare signori. Da che cosa si capisce se seguiamo il Signore o una delle tante illusioni? Dalla finale di questo Salmo: Certo, felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. Certo corrisponde, nel testo originale, all espressione di Gesù: In verità, in verità vi dico,usata per introdurre un concetto molto forte. Se il Signore è al centro della nostra vita, possiamo avere anche difficoltà e persecuzioni, ma vivremo la vita, come dono, e saremo felici, entusiasti. Entusiasmo deriva dal Greco enthusiasmos, en Theos, che significa con Dio dentro di sé. Possiamo avere momenti bui, ma ricordiamo che la pietra scartata è diventata testata d angolo. Il mio calice trabocca. Chi segue Gesù ha una vita traboccante, una vita ripiena. Giovanni 10, 10: Io sono venuto, perché abbiamo la vita e la vita in abbondanza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Al tempo di Gesù, avere una tavola imbandita era il massimo. Matteo 6, 33: Cercate prima il Regno dei cieli e la sua giustizia e tutte queste cose saranno poste innanzi a voi. Il Regno è quella realtà della nostra vita, guidata dallo Spirito Santo. Gesù ci guida in sentieri di giustizia. Noi viviamo in un contesto sociale, politico, religioso, dove ci sono altri che ci comandano e guidano. Ieri abbiamo celebrato la festa della Liberazione. Benediciamo il Signore per i nostri Padri, che hanno reso libera la nostra Nazione. La vera libertà, però, è dentro. Quando Gesù veniva portato da un tribunale all altro, dal Sommo sacerdote al Governatore, era l unica Persona libera, che cercava di liberare gli altri. Gesù ci guida e si inserisce nei vari intrighi umani, per salvarci: Io marcerò davanti a te Gesù entra nei recinti e libera le pecore (esodo).

5 5 Come Mosè ha liberato il popolo dalla schiavitù d Egitto, così Gesù entra e ci porta fuori, ci libera dalle nostre prigioni. Il cieco nato viene espulso dall Istituzione. Incontra Gesù, che gli chiede: -Credi tu nel Figlio dell uomo?- Ed egli domandò:- Chi è, Signore, perché io creda in lui?- E Gesù: - Tu lo vedi: è colui che parla con te.- Egli allora: - Credo, Signore!- E gli si prostrò davanti. Giovanni 9, Nelle vicende, che noi viviamo, non dobbiamo lasciarci vincere dalle urla del mondo, ma ascoltare la voce silenziosa di Dio, come ha fatto Elia sull Oreb. Dobbiamo scegliere: il monte Oreb e il Sinai sono lo stesso monte. Perché viene chiamato con due nomi diversi? Mosè si ferma sull Oreb e lì Dio gli ha parlato dal roveto ardente. Mosè, poi, sale sul Sinai e lì Dio gli consegna le Tavole della Legge. Il Signore non fa cose nuove, ma fa nuove tutte le cose. Se noi saliamo sull Oreb, abbiamo l esperienza di Dio. Se saliamo sul Sinai, riceviamo i Comandamenti. Io sono la porta. Io sono la porta. Chi entrerà, passando per me, sarà salvo ed entrerà e uscirà e troverà pascolo. In Greco il termine pascolo (nomein) è simile al termie legge (nomos). Se entriamo in un Istituzione, troviamo la Legge. Se entriamo in Gesù, troviamo il pascolo, la felicità, la grazia ed entriamo nella giustizia. Giusto in Ebraico è zadyq. Noè era un uomo giusto. Giuseppe era un uomo giusto. Giusto è colui che si allontana dalle cose che bloccano. Gesù ci guida lontano da tutto ciò che può bloccare la nostra vita. La nostra vita è un eterno fluire, un eterno camminare, un eterno gioire, fino a quando arriverà il giorno più bello della nostra vita: il giorno della morte, dove vedremo Gesù, faccia a faccia. Quando entriamo nella valle oscura, ci abbandoniamo e incontriamo il Signore.

6 6 Ungi di olio il mio capo. Nell indizione dell Anno Giubilare della Misericordia, il Papa ha ricordato l olio: In questo Giubileo, ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare le ferite, a lenirle con l olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l attenzione dovuta. (n. 15) La pecora costituiva un bene economico, pertanto, la sera, quando il gregge tornava, il pastore controllava le pecore e curava quelle ferite con olio. Se il Signore diventa il Pastore della nostra vita, viene a liberarci, guarirci, rendere bella la nostra vita. Lasciamoci guardare dal Signore lì, dove abbiamo le ferite del camminare in mezzo ai rovi e ai dirupi. Lasciamoci guarire da Lui, fino a quando abiterò nella Casa del Signore per lunghissimi anni. Il Salmo 23 è all inizio del Libro dei Canti, secoli prima della venuta di Gesù, dove non c era la Resurrezione. La finale del Salmo è da leggere: Tornerò nella Casa del Signore, per sempre. Torniamo nella Casa del Signore guariti, perché noi non dobbiamo morire per una malattia, ma dobbiamo morire per esaurimento di anni. Ognuno viene in questo mondo per un determinato periodo, come dice Siracide 17, 2: Egli assegnò agli uomini giorni contati e un tempo fissato. Finito il tempo, ce ne andiamo. I Patriarchi si mettevano nel letto, benedicevano tutti e poi Jahve li prendeva con un bacio. Lasciamoci baciare da Gesù, quando sarà il nostro momento. AMEN! In nessun altro c è salvezza: non vi è infatti sotto il cielo altro Nome dato alle persone, nel quale è stabilito che noi siamo salvati. È la finale della prima lettura di oggi. Vogliamo, Signore, brevemente cantare il tuo Nome, perché il Nome di Gesù, Dio salva, è il Nome, nel quale c è guarigione, liberazione, ogni grazia. Questo Nome cantato fa vibrare il cuore; meditato, ripetuto, come giaculatoria, fa spazio nel nostro cuore, nella nostra vita interiore. Cantiamo il tuo Nome, Gesù, per uscire con la vibrazione del tuo Nome nel cuore, perché oggi sia giorno di salvezza, felicità, grazia. Grazie, Gesù! Grazie! Grazie! PADRE GIUSEPPE GALLIANO M.S.C.