Unità Dirigenziale Studi Legislativi e Documentazione

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1 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA Unità Dirigenziale Studi Legislativi e Documentazione DOSSIER DI DOCUMENTAZIONE LEGISLATIVA INQUADRAMENTO TECNICO NORMATIVO SULLA PROPOSTA DI LEGGE Disposizioni in materia di libera professione da parte del personale delle Professioni sanitarie non mediche Ad iniziativa del Consigliere Alberigo Gambino REG. GEN. N.44 EX N. 369 Denominazione file: Griglia metodologica per la stesura dell analisi tecnico normativa Data documento: 08/10/2015 Dirigente A cura Dott.ssa Rosaria Conforti Filomena Marotta Staff Unità Dirigenziale Studi Legislativi e Documentazione

2 1 Contenuto 2 Relazioni allegate Con la presente Proposta di legge, il legislatore regionale intende normare l esercizio della libera professione del personale infermieristico, tecnico e della riabilitazione e del personale di supporto ASA e OSS delle strutture sanitarie pubbliche. La Pdl prevede all art.1 la possibilità per il personale infermieristico, tecnico sanitario e della riabilitazione, dipendenti a tempo pieno da strutture sanitarie pubbliche, di svolgere la libera professione. L art. 2 prevede analoga possibilità per il personale assistenziale di supporto, anche per il tramite di apposito ufficio che apposito ufficio che raccoglie i bisogni socio-sanitari dei cittadini. Le modalità attuative sono contenute dall art.3, mentre l art.4 prevede il riconoscimento delle prestazioni erogate dai Massiofisioterapisti. Infine l art.5 contiene la norma finanziaria, e l art. 6 la norma che prevede l entrata in vigore. Alla pdl è allegata puntuale relazione illustrativa e finanziaria. Nella relazione tecnico finanziaria non si prevedono nuovi o ulteriori oneri finanziari a carico del bilancio regionale. 3 Necessità dell intervento con legge Si ritiene necessario l intervento legislativo in quanto il processo di riforma delle Professioni Sanitarie iniziato con la L. n.42 del 2009, è continuato sino alla L. n. 251 del 2000 che ha riconosciuto piena autonomia professionale alle attività dirette alla salvaguardia della salute individuale e collettiva. Il contenimento della spesa sanitaria e la crisi economica, hanno reso più forte la necessità di integrare l offerta sanitaria pubblica, consentendo al personale sanitario lo svolgimento della libera professione. In base all art.1 della pdl presentata, l esercizio della professione potrà essere attuato in forma singola o associata al di fuori dell orario di servizio, purché non sussista conflitto d interessi con le attività istituzionali. In ambito regionale, la Liguria con l.r. n.6 del 31 marzo 2014, recante Disposizioni delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica, ha introdotto la possibilità, per il personale che esercita le professioni sanitarie di cui alla L. n.251/2000 e successive modificazioni e integrazioni, operante con rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato nelle strutture pubbliche regionali di esercitare attività libero professionale, al di fuori dell orario di servizio, anche singolarmente all interno dell Azienda e in forma intramuraria allargata, presso le Aziende sanitarie locali, gli IRCCS e gli enti equiparati. Possibilità bloccata dal Governo con il ricorso n.37 depositato il 5 giugno 2014 (G.U.1a Serie Speciale- Corte Costituzionale n.29 del 09 luglio 2014). Per la declaratoria di illegittimità costituzionale della legge regionale succitata il ricorso stabilisce che l esercizio di attività libero professionale intramoenia da parte del personale di cui alla L.

3 4 5 Rispetto delle competenze legislative costituzionali Normativa di riferimento. n.251/2000, disciplinano un profilo, quello soggettivo, attinente a principi fondamentali, in tema di tutela della salute, la cui individuazione è invece costituzionalmente riservata al legislatore statale. Successivamente, il Legislatore è intervenuto in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, tecniche, della riabilitazione e prevenzione con la Legge di Stabilità n.190 del 23 dicembre Al comma 566 della L. 190/2015, è stabilito che ferme restando le competenze dei laureati in medicina e chirurgia in materia di atti complessi e specialistici, con accordo tra Governo e regioni, previa concertazione con le rappresentanze sindacali dei profili sanitari interessati, sono definiti i ruoli, le competenze, le relazioni professionali e le responsabilità individuali e di équipe su compiti, funzioni e obiettivi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione, anche attraverso percorsi formativi complementari La disciplina della libera professione sanitaria intramuraria e' riconducibile alla materia concorrente della tutela della salute di cui all'art. 117, comma 3, della Costituzione. Giurisprudenza Corte Costituzionale (sentenze 11 dicembre 2013, n. 301; 14 novembre 2008, n. 371) Si allega dossier di documentazione normativa in materia

4 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Ai fini dell approfondimento delle tematiche oggetto della proposta di legge Disposizioni in materia di libera professione da parte del personale delle professioni sanitarie non mediche, si elenca la normativa di riferimento. PRINCIPALE NORMATIVA NAZIONALE Legge 30 dicembre 1991, n.412 Disposizioni in materia di finanza pubblica D.Lgs. 30 dicembre 1992, n.502 Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell art.1 della L.23 ottobre 1992, n.421 Legge 23 dicembre 1996, n.662 Misure di razionalizzazione della finanza pubblica D.Lgs.19 giugno 1999, n.229 di integrazione del D.Lgs.30 dicembre 1992, n.502 Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario Nazionale, a norma dell art.1 della legge 30 novembre 1998, n.419 Legge 5 maggio 2009, n.42 Delega al governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell art.119 della Costituzione Legge 10 agosto 2000, n.251 Disciplina della professioni sanitarie, infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostretica L. 23 dicembre 2014, n.190 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2015) PRINCIPALE NORMATIVA REGIONALE Regione Liguria Legge regionale 31 marzo 2014, n.6 Disposizioni delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostretica

5 GIURISPRUDENZA CORTE COSTITUZIONALE Sentenza del 14 novembre 2008, n.371 nei giudizi di legittimità costituzionale dell'articolo 1, commi 4, 5, 6, 7, primo e quarto periodo, 10 e 11, della legge 3 agosto 2007, n. 120 (Disposizioni in materia di attività libero-professionale intramuraria e altre norme in materia sanitaria), e dell'intero testo dell'art. 1 della medesima legge n. 120 del 2007, promossi, rispettivamente, dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Regione Lombardia, con ricorsi notificati il 5 ottobre 2007, depositati in cancelleria il 10 e 15 ottobre 2007 ed iscritti ai numeri 42 e 44 del registro ricorsi del Sentenza del 11 dicembre 2013, n.301 nel giudizio di legittimità costituzionale degli articoli 2, comma 1, lettere b), c), e h) e 12, comma 10, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 (Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute), convertito, con modificazioni, dall art. 1, comma 1, della legge 8 novembre 2012, n. 189, promosso dalla Provincia autonoma di Trento con ricorso notificato il 9 gennaio 2013, depositato in cancelleria il 17 gennaio 2013 ed iscritto al n. 6 del registro ricorsi 2013 Sentenza del 24 febbraio 2015, n.54 nel giudizio di legittimità costituzionale degli artt. 1, 2 e 3 della legge della Regione Liguria 31 marzo 2014, n. 6 recante «Disposizioni in materia di esercizio di attività professionale da parte del personale di cui alla legge 10 agosto 2000, n. 251 (Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica), e successive modificazioni e integrazioni», promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri con ricorso notificato il 30 maggio-4 giugno 2014, depositato in cancelleria il 5 giugno 2014 ed iscritto al n. 37 del registro ricorsi 2014.