Settore Finanziario - Servizio Programmazione e Controllo

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1 Settore Finanziario - Servizio Programmazione e Controllo Faenza, 22/06/2018 Prot. n del 22/06/2018 Cl Fasc. 2017/2 Oggetto: L. R. 3/2010 Relazione finale 2017 Fermenti - Patto di Governance Collaborativa - Per uno sviluppo partecipato dell'unione della Romagna Faentina Responsabile del procedimento bandopartecipazione@postacert.regione.emilia-romagna.it e p.c. Tecnico di garanzia della partecipazione Regione Emilia Romagna peiassemblea@postacert.regione.emilia-romagna.it Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ( r_emilia ) Assemblea Legislativa ( AOO_AL ) AL/2018/ del 25/06/ :11:15 Con la presente siamo a inviare l allegato Documento di Proposta Partecipata ai fini della relativa validazione. Si rimane in attesa di un cortese riscontro e si coglie l occasione per porgere i più distinti saluti. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO RESPONSABILE DEL SERVIZIO PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO (Andrea Venturelli) (documento sottoscritto digitalmente ai sensi dell art. 21 del D.Lgs. 82/2005 e s.m.i.) Piazza Del Popolo, Faenza c.f p.iva PEC: pec@cert.romagnafaentina.it Responsabile del servizio: Andrea Venturelli - tel fax andrea.venturelli@romagnafaentina.it

2 Relazione finale Patto di governance collaborativa Per uno sviluppo partecipato dell Unione Romagna Faentina Soggetto promotore: Unione Romagna Faentina Data presentazione progetto 26/05/2017 Data avvio processo partecipativo 25/09/2017 Data prevista presentazione relazione finale 21/06/2018 Progetto partecipativo finanziato con il contributo della Regione Emilia-Romagna ai sensi della legge regionale 3/2010, Bando 2017.

3 1) RELAZIONE SINTETICA Sintesi discorsiva del progetto, descrivendo tutti gli elementi che consentano, anche ai non addetti ai lavori, di comprendere il processo partecipativo: Il processo partecipativo si inserisce nel processo decisionale di elaborazione di un un documento di indirizzi che faccia sintesi degli istituti di partecipazione esistenti nei vari territori dell'unione e individui una programmazione strategica e condivisa quinquennale, ponendo le basi per l'approvazione di un Regolamento per la Partecipazione e la sussidiarietà orizzontale. Si ritiene di fondamentale importanza considerare, entro il programma di governo dell Unione, le politiche sociali attive, quale forza strategica per il suo sviluppo, nella convinzione che tali politiche possano sviluppare e alimentare relazioni fruttuose tra il piano soggettivo dei singoli cittadini e quello del sistema sociale in senso lato, integrando le politiche di settore, i servizi, gli attori sociali organizzati. L'incontro produttivo fra una pluralità di soggetti sociali che esprimono competenze, interessi, disponibilità ad agire per il benessere della collettività può sostenere la forza e la qualità dei legami comunitari in un'ottica di reciprocità e sussidiarietà. Occorre infatti riconoscere che la titolarità ad esercitare una funzione di promozione del benessere e della qualità della vita della città attiene agli attori sociali presenti nel territorio che volontariamente si rendono disponibili a condividere un percorso che si prende cura e genera beni comuni, entro un sistema di responsabilità condivise chiaramente definito. Per beni comuni si intendono i beni, materiali e immateriali, che i cittadini e l'amministrazione riconoscono essere funzionali al benessere individuale e collettivo. Proporre il tema dei beni comuni porta l Unione a sostenere una riflessione ampia e mirata, a proporre strumenti attraverso i quali l azione pubblica possa coinvolgere appieno la cittadinanza per orientare e attuare gli ambiti delle politiche pubbliche. Le città dell Unione sono i soggetti principali di questo progetto, da pensare quali luoghi di esercizio della democrazia partecipativa e della cittadinanza attiva. Per questo il percorso partecipativo prevede l elaborazione di una proposta di documento regolamentare unitario, di cui ogni cittadino dell Unione può disporre per attivarsi nell ottica di una amministrazione condivisa. Il percorso effettuato Il percorso di partecipazione si è strutturato in due principali fasi di azione, sviluppate su tutti i territori dell Unione, in modo da avvicinare le politiche partecipative alle persone, alternate a momenti di confronto collettivo, su scala di Unione, per condividere e sviluppare una strategia unitaria con gli attori interessati. La prima fase di attività ha visto concentrare il lavoro sull approfondimento del tema partecipazione e sulle sue declinazioni, individuando diversi settori di coinvolgimento dei cittadini (nella cura dei beni comuni, nella co-decisione di fronte a scelte di impatto collettivo, nella scelta diretta in merito alla gestione di fondi pubblici). Una volta individuate le priorità condivise, si è sviluppato un secondo ciclo di laboratori civici, questa volta con priorità sul tema della cura dei beni comuni, emersa in modo preponderante dal primo ciclo di laboratori. In questa seconda fase, si sono realizzate mappe dei beni comuni di cui potenzialmente prendersi cura e degli attori sensibili, già attivi o facilmente attivabili.

4 Attraverso la somministrazione di un questionario, sono state raccolti ulteriori stimoli per arricchire le indicazioni da sottoporre all amministrazione dell Unione Romagna Faentina. Al termine di questo ciclo di incontri, si è costruita con gli esiti delle attività una proposta di indicazioni da sottoporre all Unione dei Comuni della Romagna Faentina al fine di individuare gli elementi prioritari per l adozione di un regolamento della partecipazione. A fianco di questo tronco di attività, hanno avuto luogo momenti inclusivi rivolti ai dipendenti dell ente, nonché un percorso dedicato esplicitamente al tema welfare. In particolare, quest ultimo ambito ha consentito di individuare priorità rilevanti ai fini delle politiche pubbliche del territorio, prevedendo modalità innovative di risposta ai bisogni in ambito sociale e capaci di dare risposta anche alle indicazioni strategiche regionali in materiale di programmazione sociosanitaria.

5 2) DESCRIZIONE, OGGETTO E CONTESTO DEL PROCESSO PARTECIPATIVO Titolo del progetto: Patto di governance collaborativa Per uno sviluppo partecipato dell Unione Romagna Faentina Soggetto richiedente: Unione Romagna Faentina Referente del progetto: Andrea Venturelli Oggetto del processo partecipativo: La realizzazione di un Unione del distretto faentino ha rappresentato un potenziale mezzo per raggiungere un obiettivo di unità, responsabilità e coesione sociale e territoriale, finalizzato a "fare sistema" per creare un polo territoriale attrattivo, che valorizzi le peculiarità di ogni realtà, innovi le infrastrutture e favorisca la possibilità di adeguare i servizi, riducendo, nel tempo, costi e burocrazia. La perdurante crisi economica e le riduzioni di spesa alle quali sono state costrette le amministrazioni locali non sono state accompagnate adeguatamente da un coinvolgimento della popolazione nell'elaborazione di una visione di insieme delle città che, partendo dalla condivisione di valori sociali condivisi, giunga alla costruzione partecipata di un minimo comune denominatore della qualità della vita. Oggetto del processo partecipativo è stata la costruzione e condivisione con la comunità nel suo complesso di una visione strategica di medio periodo riguardo gli istituti della partecipazione e cittadinanza attiva, concretizzata nell elaborazione di un regolamento organico, integrando tra loro strumenti amministrativi diversi, le numerose esperienze dal basso sorte nei vari territori e le opportunità regolamentari offerte dalla recente normativa (sussidiarietà orizzontale). Oggetto del procedimento amministrativo (indicare l oggetto e i riferimenti dell atto amministrativo adottato, collegato al processo): Atto Giunta Unione della Romagna Faentina n. 86 del 25 maggio 2017 avente ad oggetto Approvazione candidatura progetto "Patto di governance collaborativa - per uno sviluppo partecipato dell'unione della Romagna Faentina" al bando 2017 per l'erogazione dei contributi regionali a sostegno dei processi partecipativi, ai sensi della L. R. n. 3/2010 Tempi e durata del processo partecipativo (indicare data di inizio e fine previsti ed effettivi e la durata del processo e la motivazione di eventuali scostamenti. Indicare se è stata richiesta e concessa la proroga ai sensi dell art.11, comma 3 della l.r. 3/2010): Data di inizio: 25 settembre 2017 Data di fine prevista: 25 marzo 2018 Data di fine effettiva: 24 maggio 2018 Proroga: 2 mesi Motivazioni: Lo svolgimento del percorso ha visto nel primo round di incontri sul territorio, svoltosi tra fine gennaio e inizio febbraio 2018, un momento decisivo. Da questi incontri è emersa una significativa e - in parte inaspettata - ricchezza di contributi espressi dai cittadini. La rielaborazione di tali contributi si rivela operazione di una certa complessità. A questa complessità si aggiunge anche quella derivante dalla necessità di ricomporre in un quadro d'insieme informazioni provenienti da territori diversi (i comuni

6 dell'unione). Durata del processo: 8 mesi Contesto in cui si è svolto il processo partecipativo (breve descrizione del contesto, cioè ambito territoriale interessato dal progetto, popolazione residente ed altri elementi utili per comprendere il contesto. In particolare evidenziare eventuali aspetti problematici rilevanti per il processo): L ambito territoriale di riferimento del Progetto è quello dell Unione della Romagna Faentina che è un'unione di Comuni costituita il 1º gennaio 2012 tra i Comuni di Faenza (sede dell'unione), Castel Bolognese, Solarolo, Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme, tutti nel territorio della provincia di Ravenna, di cui costituiscono la porzione sud-occidentale. L'Unione della Romagna Faentina si è venuta a formare a seguito dell'adesione dei comuni di Faenza, Castel Bolognese e Solarolo alla preesistente Unione dei Comuni di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme, costituitasi nel 2009 a seguito della soppressione della Comunità Montana dell'appennino Faentino. L'Unione della Romagna Faentina conta una popolazione residente al 01/01/2017 di abitanti di cui maschi e femmine. (Fonte: dati elaborati dalle anagrafi dei singoli Comuni dati provvisori). Il territorio si estende su una superficie di 597 kmq. Popolazione residente nei comuni dell'unione della Romagna Faentina al 01/01/2017: Comune Maschi Femmine Totale % sul totale Brisighellla ,58% Casola Vlasenio ,98% Castel Bolognese ,80% Faenza ,21% Riolo Terme ,40% Solarolo ,03% Totale ,00% La costituzione dell'unione della Romagna Faentina rappresenta un percorso originale a livello nazionale, in quanto prevede il conferimento integrale di tutte le funzioni dai Comuni all'unione entro il Il 1 gennaio 2016, tra le altre, è stata conferita in Unione la funzione relativa ai Servizi Sociali, all interno della quale sono collocate le attività di presidio dei processi partecipativi. Nella nostra realtà, l'opportunità di rendere più efficiente la struttura dei servizi, con una "fusione organizzativa", si coniuga ad un'altra opportunità che costituisce un "plus" rispetto alla fusione istituzionale e politica, cioè il mantenimento delle identità delle comunità comunali e la loro adeguata rappresentanza politica nei Consigli comunali, nelle Giunte e, soprattutto, con l'elezione dei Sindaci. Tuttavia, la logica del trasferimento di tutte le competenze dagli organi dei Comuni agli organi riconoscimento del ruolo politico degli organi comunali, eletti dai cittadini. Per questo motivo è necessario trovare un giusto equilibrio tra le competenze da attribuire agli organi dell'unione e le competenze da mantenere in capo agli organi dei Comuni, pur nell'unificazione delle

7 funzioni e dei servizi e senza creare duplicazioni e inefficienze. Si tratta di un equilibrio complesso che concepisce l'unione come strumento dei Comuni per la gestione dei servizi sulla più ampia area intercomunale, non come strumento di espropriazione delle prerogative ai Comuni. Tutta l'attività che si svolgeva prima dell'unione per i cittadini del territorio di ciascun Comune rimane anche dopo il completamento dell'unione e in più deve essere armonizzata con l'attività degli altri Comuni. Questo percorso, se da una parte crea ampie ed effettive occasioni di semplificazione ed efficienza amministrativa, dall'altra non risulta di immediata comprensione per i cittadini. In questo quadro diventa fondamentale definire un approccio cooperativo e non concorrenziale alla partecipazione delle reti di cittadinanza attiva e individuare e progettare un modello applicativo per la valorizzazione dei contesti di comunità. Il territorio dell'unione è ricco di esperienze spontanee di partecipazione, ma il sistema non è strutturato in modo unitario. Manca, ovvero non è stata formalizzata, una visione strategica e di conseguenza manca uno strumento regolamentare in grado di dare fondamento al sistema e di consentire una programmazione efficace. Consulenze esterne (indicare se si è fatto ricorso a consulenze esterne indicandone i riferimenti): Il ruolo di Curatore del processo partecipativo (conduzione, facilitazione, reporting) è stato affidato, tramite gara, alla ditta Poleis Soc. Coop. di Ferrara, via Gulinelli n.11, P.IVA

8 3) PROCESSO PARTECIPATIVO Se il processo si è articolato in fasi indicare per ogni singola fase tutti i dati richiesti e sotto elencati. Descrizione del processo partecipativo: Il percorso di partecipazione si è strutturato in due principali fasi di azione, sviluppate su tutti i territori dell Unione, in modo da avvicinare le politiche partecipative alle persone, alternate a momenti di confronto collettivo, su scala di Unione, per condividere e sviluppare una strategia unitaria con gli attori interessati. La prima fase di attività ha visto concentrare il lavoro sull approfondimento del tema partecipazione e sulle sue declinazioni, individuando diversi settori di coinvolgimento dei cittadini (nella cura dei beni comuni, nella co-decisione di fronte a scelte di impatto collettivo, nella scelta diretta in merito alla gestione di fondi pubblici). Una volta individuate le priorità condivise, si è sviluppato un secondo ciclo di laboratori civici, questa volta con priorità sul tema della cura dei beni comuni, emersa in modo preponderante dal primo ciclo di laboratori. In questa seconda fase, si sono realizzate mappe dei beni comuni di cui potenzialmente prendersi cura e degli attori sensibili, già attivi o facilmente attivabili. Attraverso la somministrazione di un questionario, sono state raccolti ulteriori stimoli per arricchire le indicazioni da sottoporre all amministrazione dell Unione Romagna Faentina. Al termine di questo ciclo di incontri, si è costruita con gli esiti delle attività una proposta di indicazioni da sottoporre all Unione dei Comuni della Romagna Faentina al fine di individuare gli elementi prioritari per l adozione di un regolamento della partecipazione. A fianco di questo tronco di attività, hanno avuto luogo momenti inclusivi rivolti ai dipendenti dell ente, nonché un percorso dedicato esplicitamente al tema welfare. In particolare, quest ultimo ambito ha consentito di individuare priorità rilevanti ai fini delle politiche pubbliche del territorio, prevedendo modalità innovative di risposta ai bisogni in ambito sociale e capaci di dare risposta anche alle indicazioni strategiche regionali in materiale di programmazione sociosanitaria. Elenco degli eventi partecipativi: Laboratorio civico 1 Faenza, sede Rione Verde, via 22/01/2018 (1 ciclo) Cavour donne, 11 uomini, presenze registrate su registro cartaceo Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Metodi di inclusione: Approccio della porta aperta con la

9 scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; l inclusione è avvenuta con la realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli cui i presenti sono stati assegnati in modo causale al fine di mescolare genere, età e provenienza. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione frontale del processo partecipativo (motivazioni, obiettivi, metodologie) e una fase successiva di laboratorio a tavoli con schede tematiche. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo alle schede tematiche distribuite ai tavoli. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di conoscere e approfondire temi e obiettivi del percorso, consentendo poi a tutti di lavorare nelle attività di gruppo. Laboratorio civico 2 (1 ciclo) Faenza, sala don Fiorini, circolo ANSPI S. Maria Maddalena, Piazza Bologna n. 8 24/01/ donne, 10 uomini, presenze registrate su registro cartaceo Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; l inclusione è avvenuta con la Metodi di inclusione: realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli cui i presenti sono stati assegnati in modo causale al fine di mescolare genere, età e provenienza. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale

10 L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione frontale del processo partecipativo (motivazioni, obiettivi, metodologie) e una fase successiva di laboratorio a tavoli con schede tematiche. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo alle schede tematiche distribuite ai tavoli. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di conoscere e approfondire temi e obiettivi del percorso, consentendo poi a tutti di lavorare nelle attività di gruppo. Laboratorio civico 3 Faenza, sede Quartiere Granarolo, 24/01/2018 (1 ciclo) Piazza Manfredi n.1 2 donne, 6 uomini, presenze registrate su registro cartaceo Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; l inclusione è avvenuta con la Metodi di inclusione: realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli cui i presenti sono stati assegnati in modo causale al fine di mescolare genere, età e provenienza. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione frontale del processo partecipativo (motivazioni, obiettivi, metodologie) e una fase successiva di laboratorio a tavoli con schede tematiche. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo alle schede tematiche distribuite ai tavoli. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di conoscere e approfondire temi e obiettivi del percorso, consentendo poi a tutti di lavorare nelle attività di gruppo.

11 Laboratorio civico 4 Riolo Terme, Sala San Giovanni, via 29/01/2018 (1 ciclo) Verdi n.5 6 donne, 11 uomini, presenze registrate su registro cartaceo Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; l inclusione è avvenuta con la Metodi di inclusione: realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli cui i presenti sono stati assegnati in modo causale al fine di mescolare genere, età e provenienza. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione frontale del processo partecipativo (motivazioni, obiettivi, metodologie) e una fase successiva di laboratorio a tavoli con schede tematiche. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo alle schede tematiche distribuite ai tavoli. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di conoscere e approfondire temi e obiettivi del percorso, consentendo poi a tutti di lavorare nelle attività di gruppo. Laboratorio civico 5 Solarolo, Oratorio dell Annunziata, 30/01/2018 (1 ciclo) via Foschi 1 donna, 7 uomini, presenze registrate su registro cartaceo Come sono stati selezionati: Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e distribuzione di flyer per intercettare

12 anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; l inclusione è avvenuta con la Metodi di inclusione: realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli cui i presenti sono stati assegnati in modo causale al fine di mescolare genere, età e provenienza. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione frontale del processo partecipativo (motivazioni, obiettivi, metodologie) e una fase successiva di laboratorio a tavoli con schede tematiche. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo alle schede tematiche distribuite ai tavoli. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di conoscere e approfondire temi e obiettivi del percorso, consentendo poi a tutti di lavorare nelle attività di gruppo. Laboratorio civico 6 (1 ciclo) Castel Bolognese, Sala Bacchilega, Centro sociale, viale Umberto I n.48 30/01/ donna, 4 uomini, presenze registrate su registro cartaceo Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Metodi di inclusione: Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; l inclusione è avvenuta con la realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli cui i presenti sono

13 stati assegnati in modo causale al fine di mescolare genere, età e provenienza. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione frontale del processo partecipativo (motivazioni, obiettivi, metodologie) e una fase successiva di laboratorio a tavoli con schede tematiche. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo alle schede tematiche distribuite ai tavoli. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di conoscere e approfondire temi e obiettivi del percorso, consentendo poi a tutti di lavorare nelle attività di gruppo. Laboratorio civico 7 Casola Valsenio, Centro Sociale Le 31/01/2018 (1 ciclo) Colonne, via Roma n.10 4 donne, 7 uomini, presenze registrate su registro cartaceo Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; l inclusione è avvenuta con la Metodi di inclusione: realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli cui i presenti sono stati assegnati in modo causale al fine di mescolare genere, età e provenienza. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione frontale del processo partecipativo (motivazioni, obiettivi, metodologie) e una fase successiva di laboratorio a tavoli con schede tematiche. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo alle schede tematiche distribuite ai tavoli.

14 La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di conoscere e approfondire temi e obiettivi del percorso, consentendo poi a tutti di lavorare nelle attività di gruppo. Laboratorio civico 8 Brisighella, Sala Polivalente 05/02/2018 (1 ciclo) Cicognani, viale Pascoli n.1 6 donne, 5 uomini, presenze registrate su registro cartaceo Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; l inclusione è avvenuta con la Metodi di inclusione: realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli cui i presenti sono stati assegnati in modo causale al fine di mescolare genere, età e provenienza. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione frontale del processo partecipativo (motivazioni, obiettivi, metodologie) e una fase successiva di laboratorio a tavoli con schede tematiche. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo alle schede tematiche distribuite ai tavoli. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di conoscere e approfondire temi e obiettivi del percorso, consentendo poi a tutti di lavorare nelle attività di gruppo. Laboratorio civico 1 Faenza, Quartiere Borgo, centro 13/03/2018 (2 ciclo) sociale Borgo, via Saviotti 5 donne, 4 uomini Come sono stati selezionati: Inviti tramite alle associazioni del

15 Quanto sono rappresentativi della comunità: Metodi di inclusione: territorio, affissione di locandine e distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; l inclusione è avvenuta con la realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale (lavoro su mappe del territorio) L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione degli esiti del primo ciclo di incontri effettuati e una fase successiva di laboratorio a tavoli con mappe del quartire/frazione. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di capire le motivazioni che hanno portato gli organizzatori a strutturare il secondo ciclo di incontri secondo le modalità presentate. Una criticità riscontrata è la minor partecipazione da parte dei cittadini rispetto al primo ciclo di incontri. Laboratorio civico 2 Faenza, Quartiere Granarolo, 13/03/2018 (2 ciclo) Piazza Manfredi n. 1 5 uomini Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; Metodi di inclusione: l inclusione è avvenuta con la realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli.

16 Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale (lavoro su mappe del territorio) L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione degli esiti del primo ciclo di incontri effettuati e una fase successiva di laboratorio a tavoli con mappe del quartire/frazione. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di capire le motivazioni che hanno portato gli organizzatori a strutturare il secondo ciclo di incontri secondo le modalità presentate. Una criticità riscontrata è la minor partecipazione da parte dei cittadini rispetto al primo ciclo di incontri. Laboratorio civico 3 (2 ciclo) Faenza, Quartiere Centro Sud, presso scuola Don Milani, via Corbari n /03/ donne, 6 uomini Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; Metodi di inclusione: l inclusione è avvenuta con la realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale (lavoro su mappe del territorio) L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione degli esiti del primo ciclo di incontri effettuati e una fase successiva di laboratorio a tavoli con mappe del quartire/frazione. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di capire le motivazioni che hanno portato gli organizzatori a strutturare il secondo ciclo di incontri secondo le modalità presentate. Una criticità riscontrata è la minor partecipazione da parte dei cittadini rispetto al primo ciclo di incontri.

17 Laboratorio civico 4 Riolo Terme, Sala San Giovanni, via 19/03/2018 (2 ciclo) Verdi n.5 2 uomini Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; Metodi di inclusione: l inclusione è avvenuta con la realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale (lavoro su mappe del territorio) L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione degli esiti del primo ciclo di incontri effettuati e una fase successiva di laboratorio a tavoli con mappe del quartire/frazione. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di capire le motivazioni che hanno portato gli organizzatori a strutturare il secondo ciclo di incontri secondo le modalità presentate. Una criticità riscontrata è la minor partecipazione da parte dei cittadini rispetto al primo ciclo di incontri. Laboratorio civico 5 Castel Bolognese, Centro sociale 20/03/2018 (2 ciclo) La Torre, via Umberto I n donne, 6 uomini Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Quanto sono rappresentativi della comunità: Alcuni partecipanti sono referenti di associazioni del territorio; altri cittadini

18 hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; Metodi di inclusione: l inclusione è avvenuta con la realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale (lavoro su mappe del territorio) L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione degli esiti del primo ciclo di incontri effettuati e una fase successiva di laboratorio a tavoli con mappe del quartiere/frazione. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di capire le motivazioni che hanno portato gli organizzatori a strutturare il secondo ciclo di incontri secondo le modalità presentate. Una criticità riscontrata è la minor partecipazione da parte dei cittadini rispetto al primo ciclo di incontri. Laboratorio civico 6 Casola Valsenio, Centro sociale Le 27/03/2018 (2 ciclo) Colonne, via Roma n.10 1 donne, 4 uomini Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; Metodi di inclusione: l inclusione è avvenuta con la realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale (lavoro su mappe del territorio) L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione degli esiti del primo ciclo di incontri effettuati e una fase successiva di laboratorio a tavoli con mappe del quartire/frazione. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato

19 interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di capire le motivazioni che hanno portato gli organizzatori a strutturare il secondo ciclo di incontri secondo le modalità presentate. Una criticità riscontrata è la minor partecipazione da parte dei cittadini rispetto al primo ciclo di incontri. Laboratorio civico 7 Brisighella, Sala Polivalente 04/04/2018 (2 ciclo) Cicognani, viale Pascoli n.1 2 donne, 4 uomini Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; Metodi di inclusione: l inclusione è avvenuta con la realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale (lavoro su mappe del territorio) L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione degli esiti del primo ciclo di incontri effettuati e una fase successiva di laboratorio a tavoli con mappe del quartiere/frazione. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di capire le motivazioni che hanno portato gli organizzatori a strutturare il secondo ciclo di incontri secondo le modalità presentate. Una criticità riscontrata è la minor partecipazione da parte dei cittadini rispetto al primo ciclo di incontri. Laboratorio civico 8 Solarolo, Oratorio dell Annunziata, 05/04/2018 (2 ciclo) via Don Foschi n.6

20 3 uomini Inviti tramite alle associazioni del territorio, affissione di locandine e Come sono stati selezionati: distribuzione di flyer per intercettare anche singoli cittadini interessati Alcuni partecipanti sono referenti di Quanto sono rappresentativi della comunità: associazioni del territorio; altri cittadini hanno partecipato individualmente Approccio della porta aperta con la scelta di orari post-lavoro (dopo le 18) per facilitare la partecipazione massima; Metodi di inclusione: l inclusione è avvenuta con la realizzazione di laboratori partecipati organizzati su tavoli. Laboratorio con tecniche di facilitazione visuale (lavoro su mappe del territorio) L incontro è stato strutturato su due fasi distinte. Una prima fase di presentazione degli esiti del primo ciclo di incontri effettuati e una fase successiva di laboratorio a tavoli con mappe del quartiere/frazione. Entrambe le attività sono state condotte con il contributo di facilitatori. I partecipanti hanno mostrato interesse e collaborazione nello svolgimento delle attività proposte ponendo domande di approfondimento e lavorando in gruppo. La suddivisione in due fasi dell incontro ha permesso a tutti i partecipanti di capire le motivazioni che hanno portato gli organizzatori a strutturare il secondo ciclo di incontri secondo le modalità presentate. Una criticità riscontrata è la minor partecipazione da parte dei cittadini rispetto al primo ciclo di incontri. Focus Group Piano di Zona Faenza, sede Servizi Sociali Unione 18/04/2018 Romagna Faentina, via Insorti 2 Focus group 9 donne, 5 uomini Inviti mirati a stakeholder qualificati Come sono stati selezionati: rispetto al tema oggetto dell incontro I partecipanti sono rappresentanti dei Quanto sono rappresentativi della comunità: principali soggetti in ambito sociosanitario e welfare dell Unione Scelta di luogo e orario che andasse incontro alle esigenze dei partecipanti; Metodi di inclusione: utilizzo di tecniche partecipate di confronto frontale libero e aperto.

21 L incontro è stato condotto come focus group e mediato da facilitatori, i quali hanno portato i partecipanti a confrontarsi su diversi temi legati ai nuovi bisogni del territorio in materia di welfare e alla implementazione del nuovo piano di zona socio-sanitario per il territorio dell Unione. L attività si è svolta con ottimi livelli di partecipazione e interessanti prospettive di sviluppo per il futuro. Il focus group è nato sulla spinta di tematiche emerse durante le attività del percorso partecipativo, in coordinamento con gli amministratori locali dei Comuni dell Unione Romagna Faentina. Gli esiti del laboratorio hanno mostrato un ottimo livello di collaborazione tra i soggetti coinvolti, implementando sul territorio le prospettive previste dal nuovo Piano Socio-Sanitario regionale. Questionario Somministrazione durante il Dal 13/03/2018 al 05/04/2018 La partecipazione che vorrei secondo ciclo di laboratori 38 questionari compilati, 12 donne, 26 uomini Questionario distribuito ai partecipanti al Come sono stati selezionati: secondo ciclo di laboratori Rappresentano associazioni e singoli Quanto sono rappresentativi della comunità: cittadini strettamente interessati al tema del percorso di partecipazione Questionario redatto in forma anonima e Metodi di inclusione: di semplice compilazione Questionario dedicato agli strumenti di partecipazione da implementare nel territorio. L attività ha visto la raccolta di contributi individuali in merito all individuazione degli elementi essenziali ai fini dell adozione di un regolamento della partecipazione per l Unione Romagna Faentina. Il questionario ha fatto emergere diversi elementi significativi in merito agli ambiti di azione, ai ruoli e ai tempi della partecipazione per il futuro. 4) TAVOLO DI NEGOZIAZIONE Componenti (nominativi e rappresentanza): Andrea Luccaroni Comune di Faenza Andrea Venturelli Unione Romagna Faentina Angela Esposito

22 Fabia Gallegati Fabio Anconelli Unione Romagna Faentina Franco Saviotti Gianluca Baccarini Quartiere Borgo, Faenza Giovanni Morini Comune di Castelbolognese Giovanni Zoli Coord. Associazioni Solarolo Licia Tabanelli Comune di Castel Bolognese Luca Della Godenza Matteo Valli Mauro Zani Pierpaolo Mazzotti Roberto Baldassarri Claudia Scarpelli Vania Resta Pier Paolo Mazzotti Fabia Gallegati Domenico Tamburrano Vittorio Bardi Ruggero Visani Quartiere Reda, Faenza Marcello Berlini Quartiere Reda, Faenza Numero e durata incontri: 3 incontri della durata di 2 ore ciascuno Link ai verbali: I Tavoli di Negoziazione sono stati strumenti di coordinamento e propulsione nello sviluppo del percorso. Durante ogni TdN sono stati condivisi e commentati gli esiti delle attività di partecipazione, considerando tutte le criticità emerse e predisponendo strumenti correttivi. Il TdN ha mostrato in generale forte spirito collaborativo nonostante posizioni divergenti dei partecipanti in merito agli obiettivi condivisi di dotare l Unione di un Regolamento della partecipazione. 5) COMITATO DI PILOTAGGIO (compilare solo se costituito) Componenti (nominativi): Numero incontri:

23 Link ai verbali:

24 6) COMUNICAZIONE ED INFORMAZIONE Descrivere le attività di comunicazione utilizzate per diffondere nella comunità interessata la conoscenza del processo partecipativo, le informazioni per poter partecipare e le informazioni relative agli esiti del processo quali, ad esempio, verbali degli incontri e/o report intermedi o finali per i partecipanti o altri strumenti. Elencare gli strumenti informativi e di comunicazione utilizzati: Al fine di dare massima diffusione al processo partecipativo e alle attività programmate è stata realizzata una linea grafica di progetto con un proprio logo. Tale linea grafica è stata in seguito declinata su tutti gli strumenti di comunicazione realizzati: locandine promozionali, flyer, guida sulla partecipazione per il cittadino. E stato realizzato un sito dedicato al progetto, visibile all indirizzo tramite il quale venivano promossi gli eventi ma che è anche luogo di raccolta di tutti i materiali prodotti (report, verbali, documentazione varia) che sono così accessibili in modo autonomo e trasparente per tutti i cittadini, non solo per chi ha partecipato agli incontri. Ulteriore strumento di diffusione è la pagina Facebook, realizzata ad hoc per il progetto. Infine sono stati utilizzati strumenti di comunicazione più tradizionali come le mailing list per la diffusione degli inviti agli eventi e l ufficio stampa per la produzione di note destinate alla stampa locale. 7) COSTI DEL PROGETTO Risorse umane e strumentali messe a disposizione dagli enti coinvolti e da altri soggetti, quindi dagli stessi già retribuite o fornite a titolo gratuito / volontaristico: N.RO DESCRIZIONE ENTE COINVOLTO 1 Claudio Facchini Unione della Romagna Faentina 1 Andrea Venturelli Unione della Romagna Faentina 1 Oliana Facchini Unione della Romagna Faentina 1 Roberto Baroncelli Unione della Romagna Faentina 1 Giorgia Giorgi Unione della Romagna Faentina 1 Flavia Piancastelli Unione della Romagna Faentina 1 Marilena Scarpa Unione della Romagna Faentina 8) COSTI DEL PROGETTO Nel corso del processo partecipativo è stata presentata alla Regione una rimodulazione dei costi (entro il 20%) tra le diverse macro aree di spesa? Sì No X

25 Se è stata presentata la rimodulazione dei costi tra le diverse macro aree di spesa, indicare la data di invio della comunicazione: /

26 8.1) DETTAGLIO PIANO FINANZIARIO A CONSUNTIVO MACRO AREE DI SPESA E SOTTO VOCI Costo totale a CONSUNTIVO del progetto (A.1+A.2+A.3) A B C Di cui: Di cui: Di cui: Costo totale a EVENTUALE Quota a carico del Contributi di altri Contributo PREVENTIVO del SCOSTAMENTO soggetto richiedente soggetti pubblici o CONCESSO dalla progetto DEI COSTI privati (INDICARE Regione IMPORTO E SOGGETTO) (A.1) (A.2) (A.3) 1. ONERI PER LA PROGETTAZIONE indicare dettaglio della voce di spesa Totale macro area 1 2. ONERI PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE INTERNO ESCLUSIVAMENTE RIFERITA ALLE PRATICHE E AI METODI Incontri formativi e seminari 2.000, , ,00 0,00 Totale macro area , , ,00 0,00 3. ONERI PER LA FORNITURA DI BENI E SERVIZI FINALIZZATI ALLO SVOLGIMENTO DEI PROCESSI PARTECIPATIVI - conduzione facilitazione e reportistica , , , ,00 0,00 - organizzazione attività ed eventi 2.000, , ,00 0,00 Totale macro area , , , ,00 0,00 4. ONERI PER LA COMUNICAZIONE DEL PROGETTO - progettazione grafica, progettazione web e 4.500, , , ,00 0,00 stampa Totale macro area , , , ,00 0,00 TOTALI: , , , ,00 0,00

27 8.2) DESCRIZIONE PIANO FINANZIARIO A CONSUNTIVO Descrivere in sintesi le voci di spesa e motivare adeguatamente gli eventuali scostamenti dal piano finanziario predisposto in occasione della domanda di contributo alla Regione: 8.3) COSTI COMPLESSIVI DI INFORMAZIONE, CITTADINI COINVOLTI E RAGGIUNTI GRAZIE AGLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE Costi complessivi comunicazione effettivamente 4.500,00 sostenuti: Numero totale cittadini coinvolti direttamente nel processo: Numero cittadini raggiunti indirettamente dal processo e ben informati su esso: circa 200 persone Le attività di comunicazione hanno coinvolto tutti i Comuni dell Unione Romagna Faentina, con messaggi diretti ai rappresentanti di tutte le associazioni del territorio. Possiamo stimare come ben informate sul processo circa persone.

28 8.4) RIEPILOGO ANALITICO DOCUMENTAZIONE DI SPESA (vanno allegati i documenti di spesa: copie degli atti di impegno, i mandati di pagamento e le fatture riportanti il cup del progetto) Qualora in fase di redazione della presente Relazione finale (che, si rammenta, va inoltrata alla Regione entro 30 giorni dalla data di approvazione del Documento di proposta partecipata) non siano stati emessi i mandati di pagamento, l ultima colonna (Estremi mandato di pagamento) può non essere compilata. In tal caso, gli estremi dei mandati di pagamento -e loro copiadevono essere obbligatoriamente inoltrati alla Regione entro 60 giorni, calcolati dalla data del pagamento del saldo del contributo regionale. Tutti gli altri dati contenuti nel sottostante riepilogo vanno comunque compilati, in quanto parte integrante della Relazione finale. Oggetto (indicare per esteso) Atto di impegno (tipo, numero e data) Beneficiario (nome, cognome, ragione sociale) Estremi fattura o notula (numero e data) ONERI PER LA PROGETTAZIONE Importo Estremi atto di liquidazione (numero e data) Estremi mandato di pagamento (numero e data) ONERI PER LA FORMAZIONE PERSONALE INTERNO RIFERITA ALLE PRATICHE E AI METODI PARTECIPATIVI Attività di formazione al Determinazione Fatt. n. 56 del Liquidazioni n. 625 personale dipendente dell'ente del Dirigente del 29/12/2017 e Fatt. del 14/03/2018 e Settore Finanziario POLEIS SOC COOP 2.000,00 n. 32 del n / 2018 del n / 2017 del 31/05/ /06/ /11/2017 ONERI PER L ACQUISIZIONE DI BENI E SERVIZI FINALIZZATI ALLO SVOLGIMENTO DEI PROCESSI PARTECIPATIVI Avvio e conduzione del Determinazione processo, organizzazione e del Dirigente del facilitazione eventi partecipativi, Settore Finanziario reportistica n / 2017 del 29/11/2017 Attività di comunicazione: creazione blog, profili social network, produzione locandine e stampati, comunicati stampa Determinazione del Dirigente del Settore Finanziario n / 2017 del 29/11/2017 Fatt. n. 56 del 29/12/2017 e Fatt. POLEIS SOC COOP n. 32 del 31/05/2018 ONERI PER LA COMUNICAZIONE DEL PROGETTO Fatt. n. 56 del 29/12/2017 e Fatt. POLEIS SOC COOP n. 32 del 31/05/ , ,00 TOTALI: ,00 Liquidazioni n. 625 del 14/03/2018 e n / 2018 del 21/06/2018 Liquidazioni n. 625 del 14/03/2018 e n / 2018 del 21/06/2018

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