Provvedimento n. 361 del 24/08/2009 IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E SUOLO

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1 Provvedimento Provincia di Ravenna settore ambiente e suolo Piazza dei Caduti per la Libertà, 2 / 4 Provvedimento n. 361 del 24/08/2009 Oggetto: D.LGS 59/05 - L.R. 21/04 DITTA SOTRIS S.P.A. AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (AIA) PER LE DISCARICHE ESISTENTI PER RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI 1 /2 STRALCIO 3 STRALCIO E PER LA NUOVA DISCARICA PER RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI 4 STRALCIO (PUNTO 5.4 ALL. I D.LGS. N. 59/05) PRESSO COMPARTO POLIFUNZIONALE DI TRATTAMENTO/SMALTIMENTO RIFIUTI HERAMBIENTE-SOTRIS SITO IN COMUNE DI RAVENNA, S.S. 309 ROMEA KM 2,6 (DENOMINATO COMPARTO KM 2,6) MODIFICA NON SOSTANZIALE AIA - PREMESSO che: IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E SUOLO con proprio provvedimento n. 516 del 08/08/2007, come modificato con successivo provvedimento n. 831 del 27/12/2007, veniva rilasciata ai sensi dell art. 10 della L.R. n. 21/2004 l'autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) al sig. Amadori Claudio in qualità di gestore di: - attività esistente di gestione delle discariche (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio; - nuova attività di gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio che costituisce un ampliamento delle discariche esistenti in via di prossimo esaurimento ovvero esaurite; della Ditta SOTRIS S.p.A. avente sede legale e impianti in Comune di Ravenna S.S. 309 km 2,6 Via Romea Nord, n. 272, per rispettivamente la prosecuzione ovvero l avvio e lo svolgimento dell attività di cui al punto 5.4 dell Allegato I al D.Lgs. n. 59/05 ( Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di oltre tonnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti ); l AIA di cui al sopracitato provvedimento n. 516 del 08/08/2007 e s.m.i. veniva successivamente sostituita e aggiornata per modifica non sostanziale con proprio provvedimento n. 301 del 15/07/2009 che dispone, fra l altro, la chiusura della discarica 3 stralcio avendo esaurito il volume utile disponibile autorizzato e per cui è stata attivata la procedura di chiusura e art. 12 del D.Lgs. n. 36/2003; contestualmente veniva approvata la variante non sostanziale al Progetto Definitivo di chiusura definitiva della discarica 3 stralcio e venivano autorizzati gli interventi per la copertura finale sommitale e delle sponde secondo il progetto presentato; VISTO il punto 6.g) delle prescrizioni nel sopracitato provvedimento n. 301 del 15/07/2009 che stabilisce che, rispetto al nuovo assetto organizzativo e gestionale che si determina con l operazione di societarizzazione riguardante altri impianti presenti nel Comparto km 2,6 e ora gestiti da HERAmbiente s.r.l., il gestore deve provvedere entro 30 giorni dalla data dello stesso provvedimento all aggiornamento/modifica di una serie di documenti allegati ovvero assunti agli atti dell AIA, con particolare riferimento alle modalità di gestione delle acque reflue industriali e meteoriche relative al Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti sito in Comune di Ravenna sulla S.S. 309 Romea al km 2,6 (denominato convenzionalmente Comparto km 2,6 ) al cui interno sono localizzate le discariche in oggetto; VISTA la comunicazione e art. 10 del D.Lgs. n. 59/05 con cui la Ditta SOTRIS S.p.A. ha trasmesso in data 04/08/2009 (PG 70090/2009) la documentazione revisionata e aggiornata in ottemperanza al punto 6.g) delle prescrizioni nel sopracitato provvedimento n. 301 del 15/07/2009, riguardante la modifica dell assetto organizzativo relativo alla gestione delle acque reflue industriali e meteoriche, e quindi degli scarichi idrici, conseguente il subentro ad HERA S.p.A. di HERAmbiente s.r.l. (e Ecologia Ambiente s.r.l., già gestore fra l altro del complesso impiantistico denominato Centro Ecologico Romea localizzato all interno dei Comparti di trattamento e smaltimento rifiuti ubicati nel Comune di Ravenna, al km 2,6 e al 3,8 della S.S. 309 Romea), nella gestione di altri impianti presenti all interno del Comparto km 2,6 e oggetto di proprie AIA (Impianto di Recupero Energetico da CdR e connesso impianto di produzione CdR, discarica per rifiuti non pericolosi, discarica per rifiuti pericolosi); CONSIDERATO che relativamente alla gestione delle acque reflue industriali e meteoriche derivanti dai Comparti km 2,6 e 3,8: era adottato un Regolamento fognario che regolamentava la gestione delle acque reflue industriali e meteoriche convogliate all Impianto di Trattamento Acque di Scarico (TAS) gestito da Ecologia Ambiente 1

2 2 Provvedimento s.r.l. (ora HERAmbiente s.r.l.) nel Centro Ecologico Baiona sito a Ravenna, Via Baiona, n Tale Regolamento, in analogia al Regolamento fognario che disciplina la gestione delle correnti in ingresso all impianto TAS dal Sito petrolchimico di Ravenna, disciplinava in particolare le modalità di controllo e verifica degli scarichi, le omologhe, la gestione delle anomalie, ecc. relative a tutte quelle correnti inviate all impianto TAS da società diverse da Ecologia Ambiente s.r.l.; nel caso specifico SOTRIS S.p.A. e HERA S.p.A. Il Regolamento era sottoscritto da Ecologia Ambiente s.r.l. e da tutte le società che recapitavano scarichi all impianto TAS (denominate Utenti); la gestione dello scarico dell impianto TCF di Ecologia Ambiente s.r.l. (ora HERAmbiente s.r.l.) verso il Depuratore di Ravenna Città gestito da HERA S.p.A. era regolata da specifico Protocollo di autodisciplina a firma dei responsabili di entrambe le società titolari della gestione degli impianti; tutte le correnti in ingresso all impianto TCF gestito da Ecologia Ambiente s.r.l. (ora HERAmbiente s.r.l.) nel Centro Ecologico Romea all interno del Comparto km 2,6, in analogia a quanto storicamente messo in atto da HERA S.p.A. per la gestione di tale impianto (in precedenza CHI-FI-BI), erano gestite come rifiuti e la loro ricezione era quindi disciplinata dalle procedure di accettazione e omologa rifiuti di Ecologia Ambiente s.r.l. e soggetta tra l altro alla compilazione del Registro di carico/scarico; tutte le correnti inviate all impianto TAS erano gestite come correnti di acque reflue (industriali o meteoriche a seconda dei casi); gli scarichi idrici verso l impianto TAS provenienti da società diverse da Ecologia Ambiente s.r.l. (disciplinati tra l altro dal suddetto Regolamento Fognario) si configuravano, ai sensi dell art. 108 del D.Lgs. n. 152/06, come scarichi parziali di sostanze pericolose ; non rientravano nelle fattispecie scarichi parziali di sostanze pericolose di cui all art. 108 del D.Lgs. n. 152/06 gli scarichi verso l impianto TAS di Ecologia Ambiente s.r.l. provenienti da impianti gestiti dalla stessa società Ecologia Ambiente s.r.l. che comunque, oltre ad essere sottoposti ad opportuni controlli, dovevano rispettare dei valori limite fissati in ingresso alla sezione TAPO dell impianto TAS; CONSIDERATO altresì che le modifiche organizzative indotte dal processo di societarizzazione comportano una razionalizzazione delle modalità di gestione dei flussi idrici già adottate, in quanto tutti gli impianti presenti nei Comparti km 2,6 e km 3,8, ad eccezione degli impianti gestiti da SOTRIS S.p.A., sono ora di titolarità della medesima società (HERAmbiente s.r.l.), nuova denominazione sociale di Ecologia Ambiente s.r.l., gestore anche del Centro Ecologico Baiona e quindi dell impianto TAS compreso al suo interno; PRESO ATTO delle variazioni alle modalità di gestione di tutti i flussi idrici di competenza dei Comparti km 2,6 3 km 3,8, con particolare riferimento alle discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi oggetto della presente AIA, tenendo in considerazione anche il collegamento funzionale con l Impianto di Trattamento Acque di Scarico (TAS) gestito da HERAmbiente s.r.l. nel Centro Ecologico Baiona, sito a Ravenna in Via Baiona, n. 182; in particolare: le uniche correnti inviate all impianto TAS da impianti di società diverse dal gestore dell impianto TAS stesso (HERAmbiente s.r.l.) sono unicamente quelle di competenza degli impianti gestiti da SOTRIS S.p.A. ubicati nel Comparto km 2,6. Per tale motivo, anziché sottoscrivere un vero e proprio Regolamento fognario, che perde la sua funzione di disciplina di correnti intestate a diverse società, appare più razionale e facilmente gestibile definire un Protocollo di autodisciplina sottoscritto da HERAmbiente s.r.l. e SOTRIS S.p.A., alla stregua di quanto già messo in atto per lo scarico dell impianto TCF verso il Depuratore biologico di Ravenna Città tra Ecologia Ambiente s.r.l. e HERA S.p.A; la gestione dello scarico dell Impianto TCF di HERAmbiente s.r.l. verso il Depuratore biologico di Ravenna Città gestito da HERA S.p.A. continua ad essere regolata da specifico Protocollo di autodisciplina, a firma dei responsabili di entrambe le società titolari degli impianti, come già avveniva prima della variazione di ragione sociale di Ecologia Ambiente s.r.l.; tutte le correnti in ingresso all impianto TCF continuano ad essere gestite come rifiuti e la loro ricezione è quindi disciplinata dalle procedure di accettazione e omologa rifiuti di HERAmbiente s.r.l. e soggetta tra l altro alla compilazione del Registro di carico/scarico; tutte le correnti inviate all impianto TAS continuano ad essere gestite come correnti di acque reflue (industriali o meteoriche a seconda dei casi); l unico scarico idrico verso l impianto TAS che si configura, ai sensi dell art. 108 del D.Lgs. n. 152/06, come scarico parziale di sostanze pericolose è quello di competenza degli impianti SOTRIS S.p.A. nel Comparto km 2,6; tutti i restanti flussi inviati all impianto TAS si configurano come flussi interni tra diverse sezioni di impianti aventi la medesima società titolare (HERAmbiente s.r.l.) e non rientrano quindi nella fattispecie scarichi parziali di sostanze pericolose di cui all art. 108 suddetto; le correnti in ingresso all impianto TAS da impianti gestiti da HERAmbiente s.r.l. nei Comparti km 2,6 e 3,8 continuano comunque ad essere controllate, anche grazie all identificazione di appositi pozzetti ufficiali di campionamento, secondo quanto previsto dai rispettivi Piani di Monitoraggio degli impianti che generano detti scarichi idrici, parti integranti delle relative AIA, e devono comunque rispettare dei valori

3 3 Provvedimento limite in ingresso, fissati rispettivamente per le acque organiche alla sezione TAPO e per le acque inorganiche alla sezione TAPI dell impianto TAS; RICHIAMATO il Decreto Legislativo 18 Febbraio 2005, n. 59 Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento ; RICHIAMATI in particolare l art. 2 Definizioni e l art. 10 Modifica degli impianti o variazione del gestore del D.Lgs. n. 59/2005; VISTA la Legge Regionale n. 21 del 11 ottobre 2004 che attribuisce alle Province le funzioni amministrative derivanti dalla disciplina della prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento; RICHIAMATO in particolare l art. 11 della L.R. 21/04 Rinnovo e riesame della autorizzazione integrata ambientale e modifica degli impianti ; VISTA la nota circolare della Regione Emilia-Romagna PG/2008/ del 01/08/2008 contenente indicazioni per la gestione delle Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciate ai sensi del D.Lgs n. 59/2005 e della Legge Regionale n. 21 del 11 Ottobre 2004, con particolare riguardo all individuazione delle modifiche sostanziali ai sensi del D.Lgs. n. 59/2005; DATO ATTO che le modifiche comunicate dalla Ditta sono da considerare come modifica non sostanziale dell AIA; RITENUTO di procedere all aggiornamento e modifica delle condizioni e prescrizioni contenute nell AIA rilasciata per la prosecuzione ovvero l avvio e lo svolgimento dell attività di gestione delle discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi 1 /2 stralcio - 3 stralcio - 4 stralcio site in Comune di Ravenna S.S. 309 Romea km 2,6 - della Ditta SOTRIS S.p.A., al fine di prendere atto delle variazioni alle modalità di gestione di tutti i flussi idrici di competenza dei Comparti km 2,6 e km 3,8, con particolare riferimento alle discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi oggetto della presente AIA, VISTO il Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 in materia di discariche di rifiuti che stabilisce requisiti operativi e tecnici per i rifiuti e le discariche, misure, procedure e orientamenti tesi a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull ambiente, in particolare l inquinamento delle acque superficiali, delle acque sotterranee, del suolo e dell atmosfera, e sull ambiente globale, compreso l effetto serra, nonché i rischi per la salute umana risultanti dalle discariche di rifiuti, durante l intero ciclo di vita della discarica; VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante Norme in materia ambientale ; RICHIAMATO in particolare l art. 210, comma 2) del D.Lgs. n. 152/2006 per cui resta ferma l applicazione della normativa nazionale di attuazione della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento per gli impianti rientranti nel campo di applicazione della medesima, con particolare riferimento al decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59; VISTO in particolare l art. 14 del D.Lgs. n. 36/2003 relativamente alle garanzie finanziarie da prestare sia per la gestione operativa sia per la gestione post-operativa delle discariche; RICHIAMATA la Deliberazione di Giunta Regionale n del 13/10/2003 in materia di direttive per la determinazione e la prestazione delle garanzie finanziarie per il rilascio delle autorizzazioni all esercizio di operazioni di smaltimento e recupero rifiuti; RICHIAMATA altresì la Deliberazione di Giunta Regionale n del 15/11/2004 D.Lgs. n. 36/2003 Articolo 14 - Aggiornamento delle modalità di prestazione delle garanzie finanziarie per la gestione successiva alla chiusura delle discariche rispetto cui nulla muta relativamente a quanto stabilito dalla predetta DGR n. 1991/2003; DATO ATTO che tutte le attività di smaltimento e recupero rifiuti autorizzate ai sensi dell art. 210 del D.Lgs. n. 152/2006 devono prestare, ovvero adeguare, la garanzia finanziaria secondo le modalità indicate nelle direttive regionali soprarichiamate che, in particolare, per le discariche prevedono rispettivamente una garanzia finanziaria per gestione operativa, comprese le procedure di chiusura, e una garanzia finanziaria per la gestione successiva alla chiusura (gestione post-operativa); VISTO il Decreto Ministeriale 24 aprile 2008 Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie e ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, recante attuazione integrale della direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 settembre 2008;

4 Provvedimento RICHIAMATO in particolare l art. 2, comma 5) del DM 24 aprile 2008 per cui la tariffa dell istruttoria necessaria all aggiornamento per modifica non sostanziale dell AIA già rilasciata è determinata in conformità all Allegato III allo stesso decreto; VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n del 17/11/2008 Prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento (IPPC) Recepimento del tariffario nazionale da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal D.Lgs. n. 59/2005 recante integrazioni e adeguamenti ai sensi e per gli effetti di cui all art. 9 del DM 24 aprile 2008, come modificata e integrata con DGR n. 155 del 16/02/2009; Si informa che ai sensi dell art. 13 del D.Lgs. n. 196/03 il titolare dei dati personali è la Provincia di Ravenna, con sede in Piazza dei Caduti, n. 2/4 e che il Responsabile del trattamento dei medesimi dati è il Dirigente del Settore Ambiente e Suolo Dott. Stenio Naldi. VISTO l art. 107, comma 5) del Decreto Legislativo 18 Agosto 2000, n. 267; VISTO l art. 4, comma 8) del Regolamento di attribuzioni di competenze al Presidente della Provincia, alla Giunta Provinciale, ai Dirigenti e al Segretario generale che stabilisce che:... Ai Dirigenti competono, in generale, nell esercizio delle attribuzioni di competenza: il rilascio, la sospensione, la revoca, la riforma, le modifiche delle licenze delle autorizzazioni e delle concessioni previste dalle leggi statali, regionali, dallo Statuto e dai regolamenti ; SU proposta del Responsabile del procedimento: DISPONE 1. Di considerare le modifiche proposte così come descritte nelle premesse come MODIFICA NON SOSTANZIALE dell AIA. 2. Di aggiornare l AIA rilasciata, ai sensi dell art. 10 della L.R. n. 21/2004, per la prosecuzione ovvero l avvio e lo svolgimento dell attività di gestione delle discariche esistenti per rifiuti pericolosi e non pericolosi 1 /2 stralcio 3 stralcio e per la nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio site in Comune di Ravenna S.S. 309 Romea km 2,6 - della Ditta SOTRIS S.p.A., sostituendo tutte le condizioni e prescrizioni dell AIA impartite con proprio provvedimento n. 301 del 15/07/2009 con gli allegati al presente provvedimento. 3. Di subordinare la validità dell AIA con le relative condizioni e prescrizioni di cui agli allegati, parte integrante del presente provvedimento, al rispetto delle seguenti condizioni e prescrizioni: 3.a) 3.b) La gestione e la conduzione degli impianti devono essere realizzate secondo le modalità indicate nell Allegato D del presente provvedimento; Il presente provvedimento sostituisce la precedente Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con proprio provvedimento n. 516 del 08/08/2007, come modificato con successivi provvedimenti n. 831 del 27/12/2007 e n. 301 del 15/07/2009, e le seguenti autorizzazioni settoriali, ai sensi di quanto previsto all art. 5, comma 3) della L.R. n. 21/04 e all art. 5, comma 14) del D.Lgs. n. 59/05, già di titolarità della Ditta: - autorizzazione alla gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e approvazione del piano di adeguamento, ai sensi del D.Lgs. n. 22/1997 e del D.Lgs. n. 36/2003, rilasciata dalla Provincia di Ravenna con provvedimento del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 303 del 17/05/2004, così come modificato con successivi provvedimenti n. 763 del 22/12/2004, n. 814 del 30/12/2004 e n. 85 del 30/01/2006; - autorizzazione alla gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio e approvazione del piano di adeguamento, ai sensi del D.Lgs. n. 22/1997 e del D.Lgs. n. 36/2003, rilasciata dalla Provincia di Ravenna con provvedimento del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 302 del 17/05/2004, così come modificato con successivi provvedimenti n. 764 del 22/12/2004 e n. 84 del 30/01/2006; - approvazione, ai sensi dell art. 27 del D.Lgs. n. 22/1997, con Delibera di Giunta Provinciale n. 3342/2006 del 18/01/2006 del progetto definitivo di SOTRIS S.p.A. per l ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (4 stralcio) sita in Via Romea Nord, n. 272 (S.S. 309 km 2,6) Ravenna; - autorizzazione alla gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, ai sensi del D.Lgs. n. 152/2006 e D.Lgs. n. 36/2003, nel comparto di Via Romea Nord, n. 272 (S.S. 309 km 2,6). La presente AIA comprende altresì: 4

5 3.c) 3.d) 3.e) 3.f) 3.g) Provvedimento - autorizzazione allo scarico di acque meteoriche e di dilavamento della discarica 4 stralcio (provenienti dai settori realizzati e in attesa di coltivazione) in corpo idrico superficiale (Scolo Tomba) tramite il punto di scarico SD (per quanto di competenza di SOTRIS S.p.A. - scarico parziale SD/b); - autorizzazione allo scarico di acque meteoriche e di dilavamento della discarica 3 stralcio (discarica dotata di copertura definitiva, piazzali e viabilità di servizio sul coronamento d argine) in corpo idrico superficiale (Scolo Tomba) tramite il punto di scarico SG (per quanto di competenza di SOTRIS S.p.A. - scarico parziale SG/c); Il gestore è tenuto all esecuzione delle attività di gestione post-operativa, di sorveglianza e controllo, di sistemazione finale della discarica 3 stralcio con le modalità tecniche, prescrizioni e condizioni previste nel presente atto ovvero nei piani presentati che vengono acquisiti come parte integrante del presente provvedimento e ripresi negli allegati all AIA; Il presente provvedimento è comunque soggetto a riesame qualora si verifichi una delle condizioni previste dall art. 11, comma 2) della L.R. n. 21/2004 e dall art. 9, comma 4) del D.Lgs. n. 59/2005; Nel caso in cui intervengano variazioni nella titolarità della gestione degli impianti, il vecchio e il nuovo gestore ne danno comunicazione, entro 30 giorni, alla Provincia di Ravenna nelle forme dell autocertificazione; Fatto salvo quanto specificato all Allegato D del presente provvedimento, in caso di modifica degli impianti il gestore comunica alla Provincia di Ravenna, all ARPA e al Comune di riferimento le modifiche progettate degli impianti. Tali modifiche saranno valutate ai sensi dell art. 11, comma 3) della L.R. n. 21/2004 e dell art. 10 del D.Lgs. n. 59/2005; Per le attività di gestione rifiuti pericolosi e non pericolosi oggetto della presente AIA, il gestore è tenuto entro 90 giorni dalla data del presente provvedimento, pena la revoca dell autorizzazione in caso di mancato adempimento, a prestare secondo le modalità indicate al successivo punto 3.h) ovvero adeguare, tramite appendice, le garanzie finanziarie attualmente in essere facendo riferimento alla presente AIA e di seguito elencate: Garanzia finanziaria per la gestione operativa, comprese le procedure di chiusura, della discarica esistente (D1/D5) per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio per un importo pari a ,00, commisurata al volume residuo calcolato al 31/12/2008; Garanzia finanziaria per la gestione successiva alla chiusura (gestione post-operativa) della discarica esistente (D1/D5) per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio per un importo pari a ,00 ; Garanzia finanziaria per la gestione operativa, comprese le procedure di chiusura, della discarica esistente (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio per un importo pari a ,00, commisurata al volume residuo calcolato al 25/07/2008; Garanzia finanziaria per la gestione successiva alla chiusura (gestione post-operativa) della discarica esistente (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio per un importo pari a ,00 ; Garanzia finanziaria per la gestione operativa, comprese le procedure di chiusura, della nuova discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio per un importo pari a ,00, commisurata al volume residuo calcolato al 31/12/2008; Garanzia finanziaria per la gestione successiva alla chiusura (gestione post-operativa) della nuova discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio per un importo pari a ,00 ; Garanzia finanziaria per l attività di ripristino ambientale (R10) per la copertura finale delle discariche 1 /2 stralcio-3 stralcio 4 stralcio per un importo pari a ,00 ; Le garanzie finanziarie sopraelencate sono determinate nella considerazione che alla data del 27/03/2003 la coltivazione della discarica 1 /2 stralcio aveva raggiunto l 80% del volume complessivo e pertanto il massimale da garantire è ridotto nella misura del 40% ai sensi dell art. 14, comma 5 del D.Lgs. n. 36/2003 e che la Ditta SOTRIS S.p.A. per il complesso impiantistico di Ravenna S.S. Romea km 2,6 (tra cui rientrano gli impianti di discarica in oggetto) ha ottenuto in data 19/03/2008 registrazione ai sensi del Regolamento (CE) n. 761/2001 EMAS per cui, ai sensi dell art. 210, comma 3, lettera h) del D.Lgs. n. 152/06 e della DGR n. 1991/2003, è ulteriormente ridotto del 50% l ammontare delle garanzie finanziarie relative alle fasi di gestione operativa, comprese le procedure di chiusura delle discariche; parimenti viene ridotto del 50% l importo della garanzia finanziaria da prestare per lo svolgimento dell attività di recupero (R10) di rifiuti non pericolosi per la copertura definitiva delle discariche SOTRIS. 5

6 3.h) Provvedimento Le garanzie finanziarie per l attività di ripristino ambientale e per la gestione operativa, comprese le procedure di chiusura, delle discariche devono avere durata pari all autorizzazione, maggiorata di 2 anni. Al riguardo, la durata della garanzia finanziaria relativa alla fase di gestione operativa comprese le procedure di chiusura della discarica 3 stralcio, che è da riferire alla data di rilascio del provvedimento con cui è disposta la chiusura della discarica più 2 anni integrativi, è pertanto fissata fino al 15/07/2011. Le garanzie finanziarie per la gestione post-operativa delle discariche devono avere durata pari a 30 anni dalla data di chiusura di cui all art. 12 del D.Lgs. n. 36/2003. Al riguardo, la durata della garanzia finanziaria relativa alla fase di gestione post-operativa della discarica 3 stralcio, che è da riferire alla data di rilascio del provvedimento con cui è disposta la chiusura della discarica, è pertanto fissata a decorrere dal 15/07/2011. Le garanzie finanziarie per la gestione post-operativa delle discariche calcolate con riferimento ad un periodo di 30 anni possono essere articolate su piani quinquennali rinnovabili ad ogni scadenza. Fino alla scadenza del termine sopraindicato di 90 giorni, le attività possono essere proseguite alle condizioni indicate nella presente AIA. Le garanzie finanziarie vengono costituite secondo le seguenti modalità: - reale e valida cauzione in numerario od in titoli di Stato, ai sensi dell art. 54 del regolamento per l amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato, approvato con R.D , n. 827 e successive modificazioni; - fidejussione bancaria rilasciata da Aziende di credito di cui all art. 5 del R.D.L , n. 375 e successive modifiche ed integrazioni; - polizza assicurativa rilasciata da impresa di assicurazione debitamente autorizzata all esercizio del ramo cauzioni ed operante nel territorio della Repubblica in regime di libertà di stabilimento o di libertà di prestazione di servizi. 4. Di mantenere inalterata la scadenza dell AIA indicata al 08/08/2013, nella considerazione che la registrazione ai sensi del Regolamento (CE) n. 761/2001 EMAS ottenuta dalla Ditta SOTRIS S.p.A. per il complesso impiantistico di Ravenna S.S. Romea km 2,6 (tra cui rientrano gli impianti di discarica in oggetto) è successiva all AIA rilasciata con provvedimento n. 516 del 08/08/2007 come modificato con successivi provvedimenti n. 831 del 27/12/2007 e n. 301 del 15707/2009 pertanto, ai sensi dell art. 9, comma 2) del D.Lgs. n. 59/2005, il rinnovo della presente AIA è effettuato ogni 8 (otto) anni a partire dal primo successivo rinnovo. Per il rinnovo della presente autorizzazione, almeno sei mesi prima della scadenza, il gestore deve inviare a questa Provincia una domanda, corredata da una relazione contenente un aggiornamento delle informazioni di cui all'art. 5, comma 1) del D.Lgs. n. 59/2005. Fino alla pronuncia dell'autorità competente, in merito al rinnovo, il gestore continua l'attività sulla base della precedente AIA. Il monitoraggio e il controllo delle condizioni dell AIA sono esercitate dalla Provincia di Ravenna ai sensi dell art. 12 della L.R. n. 21/2004, avvalendosi del supporto tecnico, scientifico e analitico di ARPA, al fine di verificare la conformità degli impinati alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione. La Provincia, ove rilevi situazioni di non conformità alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione, procederà secondo quanto stabilito nell atto stesso o nelle disposizioni previste dalla vigente normativa nazionale e regionale. IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E SUOLO (Dott. Stenio Naldi) 6

7 Sezione informativa Allegato A ALLEGATO A Sezione informativa A1) Informazioni generali Sito Ravenna, Via Romea Nord, n. 272 presso Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERAmbiente/SOTRIS con accesso al km 2,6 della S:S. 309 Romea (denominato Comparto km 2,6 ) Impianti Discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio Discarica esistente per rifiuti pericolosi, attualmente in esercizio, costituita da 2 vasche riunite aventi capacità complessiva pari a m 3 ; la volumetria disponibile al 31/12/2008 risulta pari a m 3. Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio Discarica esistente per rifiuti pericolosi e non pericolosi di capacità complessiva pari a circa m 3, suddivisa in due distinti settori confinati (ciascuno comprendente 2 vasche) che risultano così classificati: Settore Lato Ovest (vasche 1 e 2) dedicato a rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi come discarica per rifiuti pericolosi ai sensi dell art. 8 del DM 03/08/2005; Settore Lato Est (vasche 3 e 4) dedicato a rifiuti non pericolosi come discarica per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 (sottocategoria). A far tempo dal 25/07/2008 il volume complessivo utile autorizzato ( m 3 ) è stato esaurito e i conferimenti di rifiuti a smaltimento nella discarica sono cessati, salvo che è proseguito nel corso dell anno 2008 l utilizzo di terreno di recupero proveniente da attività di pulizia e lavaggio barbabietole per gli interventi di copertura con strato di regolarizzazione e messa in sicurezza per la chiusura provvisoria della discarica stessa. Complessivamente all interno della discarica 3 stralcio sono state smaltite ,00 tonnellate di rifiuti, oltre a tonnellate di terreno di recupero proveniente da attività di pulizia e lavaggio delle barbabietole utilizzate per gli interventi di copertura con strato di regolarizzazione e messa in sicurezza per la chiusura provvisoria della discarica stessa. Per tale discarica esaurita è stata esperita la procedura di chiusura di cui all art. 12 del D.Lgs. n. 36/2003. In proposito, per la chiusura della discarica sono previsti interventi di copertura finale sommitale e delle sponde mediante un sistema barriera multistrato, con l inserimento su una porzione della copertura di sommità di una barriera passiva a doppio stadio di ossidazione del metano per il trattamento del biogas emesso dalla discarica. Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio Nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi di capacità complessiva pari a m 3, strutturalmente divisa in 6 sottosettori (vasche), è nel suo complesso articolata per due lotti funzionali successivi, entrambi già approntati in termini esecutivi, costituiti rispettivamente dai sottosettori 1, 4 (1 lotto funzionale) e dai sottosettori 2, 3, 5, 6 (2 lotto funzionale). La nuova discarica 4 stralcio, che costituisce un ampliamento di quelle esistenti nel Comparto in via di prossimo esaurimento ovvero recentemente esaurite, in continuità gestionale con le stesse, è suddivisa in due distinti settori confinati (ciascuno comprendente 3 vasche) che sono gestiti in modo specifico e di fatto come due discariche separate; in particolare, i due settori risultano così classificati: Settore Lato Ovest (vasche 1, 2 e 3) dedicato a rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi come discarica per rifiuti pericolosi ai sensi dell art. 8 del DM 03/08/2005; Settore Lato Est (vasche 4, 5 e 6) dedicato a rifiuti non pericolosi come discarica per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 (sottocategoria). La discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio è entrata in esercizio nel gennaio 2008; la volumetria disponibile al 31/12/2008 risulta pari a m 3. Attività IPPC D.Lgs. n. 59/05, Allegato I, punto 5.4 Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di oltre tonnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti 1

8 A2) Autorizzazioni comprese e sostituite Sezione informativa Allegato A Elenco autorizzazioni settoriali già di titolarità della Ditta comprese e sostituite dall AIA: autorizzazione alla gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e approvazione del piano di adeguamento, ai sensi del D.Lgs. n. 22/1997 e del D.Lgs. n. 36/2003, rilasciata dalla Provincia di Ravenna con provvedimento del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 303 del 17/05/2004, così come modificato con successivi provvedimenti n. 763 del 22/12/2004, n. 814 del 30/12/2004 e n. 85 del 30/01/2006; autorizzazione alla gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio e approvazione del piano di adeguamento, ai sensi del D.Lgs. n. 22/1997 e del D.Lgs. n. 36/2003, rilasciata dalla Provincia di Ravenna con provvedimento del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 302 del 17/05/2004, così come modificato con successivi provvedimenti n. 764 del 22/12/2004 e n. 84 del 30/01/2006; approvazione, ai sensi dell art. 27 del D.Lgs. n. 22/1997, con Delibera di Giunta Provinciale n. 3342/2006 del 18/01/2006 del progetto definitivo di SOTRIS S.p.A. per l ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (4 stralcio) sita in Via Romea Nord, n. 272 (S.S. 309 km 2,6) Ravenna; autorizzazione alla gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, ai sensi del D.Lgs. n. 152/2006 e D.Lgs. n. 36/2003, nel comparto di Via Romea Nord, n. 272 (S.S. 309 km 2,6). La presente AIA comprende altresì: autorizzazione allo scarico di acque meteoriche e di dilavamento della discarica 4 stralcio (provenienti dai settori realizzati e in attesa di coltivazione) in corpo idrico superficiale (Scolo Tomba) tramite il punto di scarico SD (per quanto di competenza di SOTRIS S.p.A. scarico parziale SD/b); autorizzazione allo scarico di acque meteoriche e di dilavamento della discarica 3 stralcio (discarica dotata di copertura definitiva, piazzali e viabilità di servizio sul coronamento d argine) in corpo idrico superficiale (Scolo Tomba) tramite il punto di scarico SG (per quanto di competenza di SOTRIS S.p.A. - scarico parziale SG/c). Le modalità di gestione e la regolamentazione degli scarichi idrici con le relative condizioni e prescrizioni riguardano sia il periodo transitorio fino alla realizzazione delle vasche di accumulo denominate VA1 e VA2, sia successivamente al completamento degli interventi di regimazione idraulica per l intero Comparto km 2,6 come indicato al punto E2) dell Allegato E al presente provvedimento. 2

9 Sezione finanziaria Allegato B Sezione finanziaria ALLEGATO B B1) Calcolo tariffa istruttoria necessaria all aggiornamento per modifica non sostanziale AIA GRADO DI COMPLESSITÀ IMPIANTO ALTA ( 1.000,00) MEDIA ( 500,00) BASSA ( 250,00) TARIFFA ISTRUTTORIA PER MODIFICA NON SOSTANZIALE CON AGGIORNAMENTO AIA = 250,00 Il gestore ha provveduto, conformemente a quanto previsto dalla DGR n. 1913/2008 così come modificata con DGR n. 155/2009, al pagamento delle spese istruttorie necessarie all aggiornamento per modifica non sostanziale dell Autorizzazione Integrata Ambientale di cui al provvedimento n. 301 del 15/07/2009 per complessivi 250,00 con versamenti effettuati in data 22/07/2009 (per un importo pari a 100,00), in data 30/07/2009 (per un importo pari a 50,00) e in data 03/08/2009 (per un importo pari a 100,00). 1

10 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C ALLEGATO C Valutazione integrata ambientale C1) INQUADRAMENTO TERRITORIALE, AMBIENTALE E DESCRIZIONE DELL ASSETTO IMPIANTISTICO SOTRIS S.p.A. (SOcietà Trattamento RIfiuti Speciali) nasce nel 1990 ed è operativa dal 1993; dal 2002 è una società del Gruppo HERA controllata dalla stessa HERA S.p.A., la multiutilities emiliano-romagnola leader nazionale nel settore gestione rifiuti. Le attività di SOTRIS, che consistono in stoccaggio, pretrattamento, trattamento e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non, si sviluppano nella sede di Via Romea Nord, n. 272 in Comune di Ravenna, all interno di un comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti ove è coinsediata anche HERAmbiente s.r.l., un altra società del Gruppo HERA controllata integralmente dalla stessa HERA S.p.A. (Comparto HERAmbiente/SOTRIS, denominato Comparto km 2,6); gli impianti presenti nel Comparto km 2,6 trattano sia rifiuti urbani, sia rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, con diversi elementi di connessione funzionale, oltre ad una serie di servizi comuni e strutture attraverso cui si realizza la connessione tecnica. L attività di SOTRIS S.p.A. oggetto della presente Autorizzazione Integrata Ambientale è riconducibile alla fattispecie di cui al punto 5.4 dell Allegato I al D.Lgs. n. 59/05 ( Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di oltre tonnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti ); si tratta di due discariche esistenti per rifiuti pericolosi e non pericolosi (1 /2 stralcio 3 stralcio), di cui attualmente in esercizio solo il 1 /2 stralcio, e di una nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, entrata in esercizio nel gennaio Il 4 stralcio della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi costituisce un ampliamento delle discariche esistenti 1 /2 stralcio - 3 stralcio gestite da SOTRIS S.p.A. nel Comparto, in continuità gestionale con le stesse seppure separate fisicamente; l ampliamento che si determina con il 4 stralcio è esclusivamente di carattere strutturale con un nuovo settore che viene a sostituire quelli esistenti in via di prossimo esaurimento ovvero recentemente esauriti, nulla modificandosi sotto l aspetto gestionale e dei rifiuti conferiti. Nel medesimo sito sono gestite altre attività IPPC e attività connesse e/o ausiliarie ed in particolare, oltre alle attività oggetto della presente AIA, sono svolte altre attività IPPC oggetto di proprie autorizzazioni AIA (impianto di Trattamento Chimico Fisico + impianto di trattamento fanghi DISIDRAT km 2,6 del Centro Ecologico Romea di HERAmbiente s.r.l., Impianto di Recupero Energetico (IRE) da CdR e connesso impianto di produzione CdR di HERAmbiente s.r.l., discarica rifiuti non pericolosi di HERAmbiente s.r.l., discarica per rifiuti pericolosi di HERAmbiente s.r.l., centro di stoccaggio provvisorio e pretrattamento di rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi, di SOTRIS S.p.A.). Gli impianti SOTRIS S.p.A. oltre alle connessioni con gli altri impianti posti all interno del Comparto km 2,6 presentano forti connessioni tra loro, come schematizzato nella figura di seguito riportata. 2

11 SHEMA A BLOCCHI DEGLI IMPIANTI SOTRIS S.P.A RIFIUTI IN INGRESSO Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C DISCARICHE PER RIFIUTI PERICOLOSI SOTRIS S.P.A. IMPIANTO DI TRITURAZIONE IMPIANTO DI INERTIZZAZIONE COMPARTI DI STOCCAGGIO E PRETRATTAMENTO RECUPERO/SMALTIMENTO PRESSO TERZI LEGENDA SOTRIS S.p.A. Centro di Stoccaggio e Pretrattamento Rifiuti Speciali anche Pericolosi, attività sogetta al D.Lgs. 334/99 Rifiuti Percolato Prodotto non conforme Inquadramento territoriale e programmatico Dal punto di vista dell inquadramento territoriale e programmatico, il Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERAmbiente/SOTRIS di Ravenna, sito sulla S.S. 309 Romea al km 2,6, insiste su un area pressoché rettangolare avente un estensione di circa 110 ettari, confinante: - ad Est con la S.S. 309 Romea; - a Sud con Via Guiccioli; - a Nord con lo Scolo Cerba; - ad Ovest con lo Scolo Tomba. Tale area ricade, in corrispondenza degli impianti, all interno della zona F6 zone pubbliche e di uso pubblico per servizi ed attrezzature, in particolare nella zona per discariche, di cui all art. IX.7, comma c.4, punto 2) delle norme di attuazione del Piano Regolatore Generale (PRG) vigente del Comune di Ravenna; parte di tale area ricade altresì in zona L1 zone di tutela e vincolo pinetate, boschive e/o destinate al rimboschimento (art. XI delle NTA del PRG), in corrispondenza della fascia filtro perimetrale. Le zone F6 per discariche comprendono le aree pubbliche destinate alla localizzazione di impianti per il trattamento, il recupero e lo stoccaggio temporaneo ovvero definitivo di rifiuti urbani e speciali pericolosi e non pericolosi, pertanto le discariche in esame risultano coerenti con le destinazioni d uso dell area di interesse. Il Piano Strutturale Comunale (PSC) adottato dal Comune di Ravenna, che comunque individua il PRG quale riferimento vigente in materia di programmazione e pianificazione territoriale comunale prima dell adozione del Piano Operativo Comunale (POC) e del Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE), ha di fatto confermato tale previsione, inserendo la zona tra quelle per impianti tecnologici di interesse generali, definite all art. 61 delle NTA del PSC. L organizzazione degli spazi e impianti interni al Comparto risulta altresì definita da specifico Progetto Unitario approvato nel 2001 dal Comune di Ravenna, al fine di definire l uso dell area e dettagliarne le modalità urbanistico-edilizie di intervento; le indicazioni contenute confermano l impostazione e le scelte impiantistiche esistenti e prevedono la possibilità di ampliamento e completamento degli impianti. Il territorio circostante il Comparto rientra tra le zone agricole di salvaguardia della fascia litoranea e delle zone di tutela (zona E2.1) in corrispondenza dei lati Nord ed Est e tra le zone agricole di salvaguardia dei paesaggi di recente bonifica (zona E2.3) in corrispondenza dei lati Sud e Ovest. Altri elementi di vincolo di un qualche interesse sono costituiti dalla presenza di una zona di tutela per interesse archeologico (zona L6) in località Palazzolo ovvero in prossimità del vertice Nord-Ovest del Comparto e di zona di tutela di valore storico (zone A8.1 e A8.4) lungo il tratto di S.S. Romea che fiancheggia il Comparto. In corrispondenza dell asse stradale della S.S. Romea che costeggia il lato Est del Comparto si evidenzia inoltre la fascia soggetta al rispetto del demanio stradale. Per quanto concerne il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Ravenna, l area di interesse, appartenente all Unità di Paesaggio denominata Bonifica Valle del Lamone (n. 4) che interessa una zona del territorio comunale recentemente bonificata, risulta collocata all interno del sistema 3

12 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C costiero cui all art della NTA del PTCP e ricadente in zone ed elementi di interesse paesaggisticoambientale soggette agli ambiti di tutela di cui agli artt. 3.20a e 3.23 delle NTA del PTCP. In merito alla presenza di Paleodossi fluviali particolarmente pronunciati (artt. 3.20a delle NTA del PTCP), i vincoli prescritti per tale zona non interessano l esercizio degli impianti esistenti presenti all interno del Comparto in esame ricadente entro tale delimitazione; lo stesso dicasi per la nuova discarica 4 stralcio, in quanto realizzata all interno dello stesso Comparto ovvero un area produttiva esistente che risulta idoneamente attrezzata allo scopo. Pertanto le prescrizioni indicate debbono intendersi rispettate. Si rileva che l esistenza del predetto vincolo a cui risulta soggetto l area di pertinenza del Comparto è tenuta in conto dall autorizzazione paesaggistico/ambientale di cui al D.Lgs. n. 490/99 così come modificato dal D.Lgs. n. 42/04 attualmente in essere, rilasciata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna; al riguardo, in sede di approvazione del progetto definitivo, è stato altresì acquisito parere favorevole in merito all ampliamento della discarica 4 stralcio. Rispetto alle Zone di interesse storico testimoniale terreni interessati da bonifiche storiche di pianure (artt delle NTA del PTCP), l ampliamento delle discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi (4 stralcio) realizzato nel Comparto non incide sull elemento tutelato. Il Comparto km 2,6 è collocato in prossimità di aree di pregio naturalistico di importanza assoluta: sul lato dello Scolo Cerba confina, infatti, con il limite del Parco del Delta del Po che rappresenta un area protetta regionale, mentre a Nord e ad Est, ad una distanza di circa 30 metri dalla S.S. Romea e dallo Scolo Cerba, confina con il limite di Piano Territoriale di Stazione, in particolare con la Stazione Pineta San Vitale e Pialasse del Parco del Delta del Po. In considerazione dell articolato mosaico ambientale e dei singoli ecosistemi di significativo pregio naturalistico che caratterizzano il contesto territoriale in cui sono inseriti gli impianti SOTRIS, si evidenzia che tale area non risulta soggetta a vincoli di carattere naturalistico: non ricade infatti all interno di alcun sito della Rete Natura 2000, ovvero SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi delle direttive comunitarie Habitat e Uccelli, pur trovandosi nelle vicinanze di alcune di esse, in particolare dei SIC-ZPS IT Pineta di San Vitale e Bassa del Pirottolo e IT Punte Alberete, Valle Mandriole. Tenuto conto della prossimità e dell elevata valenza ecologica di tali siti, il progetto di ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio è stato sottoposto a specifica Valutazione di Incidenza ai sensi della Direttiva 92/43/CE, approvata dalla competente Regione Emilia- Romagna, che evidenzia incidenze non significative, dirette e indirette, sugli habitat ovvero sulla flora e la fauna presenti nei siti vicini. Rispetto alla pianificazione settoriale in materia di qualità dell aria, le discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi SOTRIS risultano conformi ai contenuti del PRQA della Provincia di Ravenna. Le emissioni in atmosfera diffuse di pertinenza di un impianto di discarica possono essere rappresentate da eventuali emissioni di biogas, e quindi NMCOV, dal corpo di discarica e dall emissione di Polveri connessa all attività di scarico e abbancamento rifiuti; i NMCOV vengono ritenuti dal PRQA l unico parametro significativo associato alle emissioni in atmosfera imputabili all esercizio delle discariche. Relativamente agli inquinanti (NO e Polveri) individuati dal PRQA come maggiormente critici per la qualità dell aria nella Provincia di Ravenna ed anche, più nello specifico, all interno del Comune di Ravenna, il contributo delle emissioni in atmosfera ascrivibile all attività delle discariche in esame risulta pertanto non significativo nel quadro emissivo del territorio comunale. Si evidenzia inoltre che il contributo delle emissioni di NMCOV riconducibile alla realtà in esame è da ritenersi peraltro trascurabile, data la natura stessa dei rifiuti smaltiti non caratterizzati da componenti putrescibili; tale ipotesi risulta confermata anche alla luce delle analisi di esplosività condotte negli anni nei pozzi di captazione del percolato. In relazione alle previsioni e vincoli rispetto alla pianificazione in materia di tutela delle acque, l area di interesse non ricade in una zona di protezione delle acque sotterranee individuate dal PTA della Regione Emilia-Romagna. Considerato inoltre che non risultano impatti diretti significativi sulla risorsa idrica in termini di scarichi, in quanto i percolati prodotti dalle discariche SOTRIS vengono inviati, tramite tubazione diretta, a depurazione presso il vicino impianto di Trattamento Chimico Fisico della ditta HERAmbiente s.r.l. presente all interno dello stesso Comparto, non sussistono vincoli particolari dettati dal PTA stesso. In merito all assetto idrografico dell area in esame, situata nel bacino idrografico del Canale Candiano di competenza dell Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, si evidenzia che, nonostante i fenomeni di esondazione che nel 1979 hanno interessato il Comune di Ravenna (in particolare in prossimità di Porto Corsini e Marina di Ravenna), tale area non rientra tra quelle a rischio individuate dal Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico dell Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli. Relativamente alle previsioni e vincoli nei piani di smaltimento rifiuti, la condizione di esercizio degli impianti in oggetto risulta conforme agli strumenti di pianificazione provinciale di settore: l intervento di ampliamento costituito dalla nuova discarica 4 stralcio, in particolare, risulta compatibile in quanto non sussistono vincoli per gli ampliamenti di discariche esistenti. Inquadramento ambientale STATO DEL CLIMA, DELL ATMOSFERA E DI QUALITA DELL ARIA La Provincia di Ravenna, compresa fra la costa adriatica ad Est e i rilievi appenninici a Sud-Ovest, è costituita in gran parte da territorio omogeneo, distinguibile in pianura costiera, pianura interna, pianura pedecollinare e zona collinare e valliva. 4

13 5 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Da un punto di vista meteo-climatico, l area di interesse può essere inquadrata nella pianura costiera che si spinge fino alla zona valliva. Durante l inverno è frequente l afflusso di aria fredda continentale per l azione esercitata dall anticiclone Esteuropeo che favorisce condizioni di tempo stabile con cielo in prevalenza sereno, frequenti gelate notturne particolarmente intense nelle ampie valli prossime alla pianura, dove con una notevole frequenza si manifestano formazioni nebbiose. In autunno e in primavera, si assiste alla presenza di masse d aria di origine mediterranea provenienti originariamente da Est che, dopo essersi incanalate nel bacino del Mediterraneo, fluiscono sui rilievi appenninici; in tali condizioni si verificano condizioni di tempo perturbato con precipitazioni irregolari che assumono maggiore intensità in coincidenza con l instaurarsi di una zona ciclonica sul Golfo di Genova. Durante l estate il territorio provinciale è interessato da flussi occidentali di provenienza atlantica associati all anticiclone delle Azzorre che estende la sua azione su tutto il bacino del Mediterraneo; in questo periodo, in coincidenza con tempo stabile, scarsa ventilazione, intenso riscaldamento pomeridiano, si producono formazioni nuvolose che spesso danno luogo ad intensi e locali fenomeni temporaleschi. Nella provincia di Ravenna la condizione più frequente, in tutte le stagioni, è quella di stabilità, associata ad assenza di turbolenza termodinamica e debole variazione del vento con la quota. Ciò comporta che anche in primavera ed estate, nonostante in questi periodi dell anno si verifichino il maggior numero di condizioni di instabilità, vi siano spesso condizioni poco favorevoli alla dispersione degli inquinanti immessi vicino alla superficie. Relativamente allo stato di qualità dell aria, il territorio del Comune di Ravenna, e quindi l area di interesse, rientra in zona A e in particolare nell agglomerato R9 Ravenna, ovvero una porzione di zona A in cui è particolarmente elevato il rischio di superamento dei valori limite degli standard di qualità dell aria e/o delle soglie di allarme previsti dal DM n. 60/02 per la quale è necessario elaborare piani di azione nel breve termine. In particolare, il Quadro Conoscitivo del Piano provinciale di tutela e Risanamento della Qualità dell Aria (PRQA) della Provincia di Ravenna ha evidenziato, a valle dell elaborazione dei dati delle postazioni fisse della rete di monitoraggio aventi serie storiche nel periodo e di quelli ricavati dalle campagne con il laboratorio mobile in tutti i comuni della provincia, che gli inquinanti più critici per il territorio provinciale ed anche, più nello specifico, all interno del Comune di Ravenna risultano essere il biossido di azoto e il particolato PM 10. Nel PRQA è presente inoltre una stima del contributo alle emissioni in atmosfera suddiviso per macro-settori e per Comune. Gli inquinanti considerati sono SO, NO, MNCOV e PM 10 ; non si è trattato il parametro CO in quanto questo inquinante deriva per più del 90% dal traffico veicolare e solo per quote minime da altri settori: la distribuzione percentuale di questo inquinante nei diversi settori sarebbe quindi risultata poco significativa. Considerato che i NMCOV vengono ritenuti dal PRQA l unico parametro significativo associato alle emissioni in atmosfera riconducibili agli impianti di discarica, peraltro di entità trascurabile nel caso in esame, l attività delle discariche in esame non incide in maniera significativa sullo stato di qualità dell aria, con particolare riguardo agli inquinanti (NO e Polveri) individuati dal PRQA come maggiormente critici per la qualità dell aria nella Provincia di Ravenna ed anche, più nello specifico, all interno del Comune di Ravenna. STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE L area di interesse è situata nel bacino idrografico del Canale Candiano, uno dei sette bacini che appartengono, totalmente o in parte, alla Provincia di Ravenna. Tale bacino, costituito da un corpo imbrifero di 385 km 2 formato da diversi canali di bonifica, tra cui il Cerba, la Canala, il Cupa, il Pirottolo, il Fagiolo e la Lama, presenta caratteristiche fortemente anomale rispetto ai bacini confinanti: il Canale Candiano, che rappresenta l asse principale del Porto di Ravenna, prima dello sbocco in mare è costituito da alvei di acqua salata o salmastra, quali la Pialassa Baiona e la Pialassa Piombone, strettamente interagenti con il mare e con i suoi movimenti di marea. Il sistema idraulico quindi risulta essere assai diverso da un normale corso d acqua e molto più assimilabile ad una zona di estuario o di piana di marea. Il Canale Candiano gioca un ruolo fondamentale per la sopravvivenza delle Pialasse Baiona e Piombone, costituendone infatti l unico collegamento con il mare, e consentendone quindi il ricambio idrico. In condizioni di tempo secco, le immissioni idrografiche di acqua provengono sostanzialmente dallo scolo Lama Inferiore (cui si aggiunge per brevi periodi la Lama Superiore in regime di piena del Fiume Ronco), mentre trascurabile è attualmente il contributo immesso dallo scolo Fagiolo; il ricambio idrico è assicurato dallo sbocco diretto in mare. In tempo di pioggia, la parte alta del Canale riceve gli scarichi di scolmatura della fognatura mista di Ravenna, lungo tutto il corso del Canale si aggiungono le acque di dilavamento dei piazzali e delle aziende ad esso affacciate, e nella parte bassa, vicino allo sbocco, scaricano le acque bianche di Marina di Ravenna e Porto Corsini-Marina Romea. Dai dati rilevati nella stazione di monitoraggio della Rete Regionale posizionata sul Canale Candiano risulta che tale corpo idrico si attesta su uno stato di qualità definito sufficiente (classe 3), valutato in riferimento al solo parametro LIM, non essendo l IBE calcolabile in ragione della natura salmastra delle acque. Gli impianti di discarica in oggetto sono situati in prossimità della Pialassa Piombone, afferente al Candiano, le cui acque appartengono, secondo la classificazione della DGR n. 1420/02 alle acque di transizione (e D.Lgs. n. 152/99 transizione tra acque dolci e acque marine).

14 6 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Anche per tali acque è stata predisposta a livello regionale una rete di monitoraggio; nel comune di Ravenna ricadono inoltre anche sei stazioni appartenenti alla Rete Provinciale deputate al monitoraggio di quanto è immesso nelle pialasse. Diversamente dalle acque superficiali dolci e dalle acque marine, per le acque di transizione non è ancora stato validato un metodo che dai valori analitici misurati calcoli un indice numerico riferibile ad una scala di classificazione di qualità; sulla base di campionamenti svolti da ARPA nel corso del 2002, attinenti le acque e i sedimenti, atti a rilevare l eventuale perdurare di condizioni anossiche che interessino oltre il 30% della superficie del corpo idrico in esame, lo stato delle acque della Pialassa Piombone, così come quello di sostanzialmente tutte le acque di transizione della Provincia di Ravenna, può definirsi buono. Le discariche SOTRIS non interfericono significativamente sullo stato di fatto delle aree descritte in precedenza, con particolare riguardo alle aree ritenute sensibili ai sensi dell art. 91, comma 1) del D.Lgs. n. 152/06, in quanto attualmente solo le acque meteoriche di dilavamento dei settori realizzati e in attesa di coltivazione della nuova discarica SOTRIS 4 stralcio sono direttamente avviate allo scarico nello Scolo Tomba, canale artificiale facente parte del bacino idrografico del Canale Candiano, attraverso il punto di scarico SD, presente sullo Scolo stesso e posto a valle del sistema fognario di intercettazione a servizio della discarica HERAmbiente per rifiuti pericolosi. Tutte le restanti acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS (porzioni di discarica in cui sono stati completati l abbancamento dei rifiuti e la messa in sicurezza mediante la posa di teli impermeabili ovvero terreno e successivamente alle opere di chiusura provvisoria e definitiva) sono infatti opportunamente raccolti e quindi utilizzati all interno del Centro SOTRIS come fluidificante nel processo di inertizzazione; eventuali eccedenze sono avviate come rifiuto a smaltimento presso l impianto TCF gestito da HERAmbiente nello stesso Comparto km 2,6 e/o conferiti con automezzi presso impianti esterni. Lo stato delle acque di falda (superficiali) attorno al Comparto km 2,6 viene monitorato tramite il controllo delle acque prelevate dai pozzi piezometrici della rete di monitoraggio presente nel Comparto. Le acque di falda costituiscono infatti, insieme ad aria e ad indicatori ecologici di bioaccumulo, componenti ambientali oggetto del Piano di Monitoraggio Ambientale predisposto da ARPA (frutto di una convenzione con ARPA del 1996); tale piano consiste nel sorvegliare, mediante opportune campagne di analisi, gli impatti ambientali causati dagli impianti del Comparto sulle suddette componenti ambientali. Oltre a quanto previsto dal Piano di Monitoraggio di cui alla convenzione sopracitata, il gestore svolge periodiche analisi secondo le frequenze previste dal Piano di Sorveglianza e Controllo delle discariche in oggetto. In particolare, relativamente al monitoraggio della acque sotterranee, SOTRIS ha affidato alla coinsediata HERAmbiente (e HERA) le relative attività di campionamento e analisi; in tal modo HERAmbiente è il gestore unitario dei dati relativi all acquifero freatico per l intero Comparto. I monitoraggi menzionati hanno permesso di riscontrare nel corso degli anni che l acquifero freatico è chiaramente interessato dall intrusione del cuneo salino marino, intrusione alla quale sono associati valori rilevanti per i parametri cloruri, solfati e conducibilità; sono inoltre state rilevate concentrazioni non trascurabili per l azoto ammoniacale e per alcuni metalli pesanti quali ferro, manganese e mercurio. In merito alle caratteristiche dei pozzi di prelievo limitrofi al Comparto km 2,6, si rileva che i pozzi (presenti entro un raggio di 2 3 km dal sito in esame) risultanti essere quelli maggiormente interessati da possibili contaminazioni sulla base della direzione prevalente del flusso della falda acquifera, sono adibiti ad uso agricolo e zootecnico; i pozzi ad uso civile si trovano a distanze pari a circa 5 km ovvero superiori dal sito di interesse. Per quanto riguarda infine le zone di ricarica della falda, si può constatare l assenza di fonti ovvero sorgenti nel raggio di 2 3 km dall area in esame. STATO DEL SUOLO E SOTTOSUOLO Il Comune di Ravenna, e quindi l area in cui insistono le discariche in esame, rientra tra i territori classificati in zona sismica di livello 3, zona attribuita a comuni nei quali il pericolo sismico è relativamente basso. Da un punto di vista geomorfologico, l area in esame si configura come zona di retro-duna; dal raffronto con le aree di alta pianura e le depressioni superficiali che corrispondono al predetto carattere geomorfologico, risulta che il reticolo idrografico assume l evidente carattere di reticolo artificiale di bonifica. Localmente l area di interesse è costituita prevalentemente da sabbie e argille di origine fluviale o lagunare variamente distribuite sia arealmente che nei rapporti reciproci. Sabbie di elaborazione litorale si estendono dall adiacente Pineta di S. Vitale posta a Est del sito e si estendono sino al limite della zona interessata dagli impianti. I rapporti reciproci fra componenti argillose ovvero sabbiose ed i sovrapposti terreni limosi della recente bonifica rendono spesso difficoltoso il riconoscimento delle litologie di superficie. Al di sotto dello strato alluvionale, fino alla profondità di circa 10 m si rinviene una sequenza continua di sabbie medio-fini di colore grigiastro contenenti resti di conchiglie e di sostanza organica. Segue in profondità una serie ritmica costituita da orizzonti limo argillosi di colore grigio scuro ricchi di conchiglie, talvolta bituminosi, e livelli di sabbie fini limose di colore grigio più chiaro. Gli orizzonti si alternano con una certa regolarità nella porzione superficiale dove sono riconoscibili strati di potenza fino a 5 7 m e discreta continuità spaziale. Per profondità superiori a 24 m dal p.c. si registra invece una fitta alternanza fra i livelli fini limosi e gli strati di sabbie che impedisce di correlare nelle diverse verticali di sondaggio i singoli intervalli litologici. La caratterizzazione geotecnica dei terreni presenti nel sottosuolo, desunta da specifiche prove geognostiche associata alle conoscenze generali, ha suggerito l opportunità di distinguere 6 distinte unità geotecniche.

15 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Dal punto di vista geologico, l acquifero corrisponde ad una formazione idrogeologica permeabile costituita dalle sabbie oloceniche fluviali e marine e dei cordoni litoranei e deltizi; in particolare, risulta costituito principalmente da sabbie medio fini ben cernite poco limose, addensate, con presenza di macrofossili marini. Esso è arealmente esteso al di fuori della discarica per rifiuti non pericolosi di HERAmbiente presente nel Comparto, sui lati Nord, Sud, Est, mentre è parzialmente isolato sul lato Ovest da formazioni impermeabili ovvero semipermeabili. Il substrato di tale falda acquifera è costituito da una formazione impermeabile di spessore variabile; esso è costituito da un orizzonte di limo argilloso-bituminoso con biosomi di colore grigio scuro e scarsa plasticità. Lo spessore è di circa 2 m e la profondità della superficie superiore dell acquiclude varia da 7 a 12 m dal p.c. Nell area in esame, a seguito di prove idrauliche effettuate per la determinazione del coefficiente di permeabilità e di prove di emungimento per il calcolo della trasmissività dell acquifero, è possibile assumere quali caratteristiche idrauliche dell acquifero freatico valori di permeabilità pari a m/s e trasmissività pari a 1, Per quanto riguarda la caratterizzazione idrodinamica dell acquifero, si osserva che l andamento e l oscillazione della superficie piezometrica sono influenzati dal regime imposto dai canali di scolo. In particolare, si osserva che durante il periodo estivo e nei primi mesi autunnali, quando il livello all interno dello Scolo Cerba e dello Scolo Tomba è mantenuto relativamente alto, questi tendono ad alimentare la falda ovvero ad essere disperdenti; ciò si verifica lungo tutto il tratto dello Scolo Cerba ed è visibile per il tratto dello Scolo Tomba al confine con il Comparto km 2,6. Nel restante periodo dell anno, i predetti scoli sono drenanti nei confronti della falda. Lo Scolo Canala è mantenuto sempre ad una quota maggiore dello Scolo Cerba e praticamente durante tutto l anno, in particolare a valle dell idrovora Ponticelle, risulta alimentare la falda. In corrispondenza della pineta S. Vitale le oscillazioni dei livelli dell acqua nella Pialassa si correlano abbastanza bene con le oscillazioni della falda. Per quanto concerne lo stato del suolo e del sottosuolo, si evidenzia che la zona risulta interessata dai fenomeni di subsidenza tipici dell intero territorio della Provincia di Ravenna. In accordo con le caratteristiche litologiche presenti nell area di interesse sopraevidenziate, il sito in esame è localizzato nella zona del Comune di Ravenna in cui si registrano i maggiori valori subsidenza; tuttavia si rileva che il Comune di Ravenna mostra in generale però valori di subsidenza più contenuti rispetto al restante territorio provinciale: risulta quindi non più attuale la situazione che si presentava alcuni anni fa, in cui vaste aree centrate sulla città di Ravenna risultavano affette da abbassamenti molto elevati. 7

16 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Descrizione dell assetto impiantistico Gli impianti di discarica gestiti da SOTRIS all interno del Comparto km 2,6 sono costituiti da due discariche esistenti per rifiuti pericolosi e non pericolosi (1 /2 stralcio 3 stralcio), di cui attualmente in esercizio solo il 1 /2 stralcio, e da una nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (4 stralcio) entrata in esercizio nel gennaio Per entrambe le discariche esistenti nel maggio 2004 sono stati approvati i Piani di Adeguamento ai sensi dell art. 17, comma 3) del D.Lgs. n. 36/2003 e a far data dal 01/02/2006 sono adottati i criteri di ammissibilità di cui al DM 03/08/2005. Il 4 stralcio della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi costituisce un ampliamento delle discariche esistenti 1 /2 stralcio - 3 stralcio gestite da SOTRIS S.p.A. nel Comparto, in continuità gestionale con le stesse seppure separate fisicamente; l ampliamento che si determina con il 4 stralcio è esclusivamente di carattere strutturale con un nuovo settore che viene a sostituire quelli esistenti in via di prossimo esaurimento ovvero recentemente esauriti, nulla modificandosi sotto l aspetto gestionale e dei rifiuti conferiti. Discarica esistente per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio La discarica è suddivisa in due stralci funzionali: il 1 stralcio ha forma rettangolare con lati di m, il 2 stralcio (posizionato in aderenza al precedente verso Nord) presenta forma rettangolare con lati di m ed è suddiviso in 4 lotti in modo da permettere una migliore gestione delle acque meteoriche. A seguito del progetto di sopraelevazione delle quota di coltivazione, i due stralci sono stati conglobati in unica colmata. La discarica 1 /2 stralcio, classificata ai sensi dell art. 4 del D.Lgs. n. 36/03 nella categoria discarica per rifiuti pericolosi, è costituita pertanto da 5 lotti per un area complessiva di m 2 e una capacità di circa m 3 ; la quota di coltivazione autorizzata è 18,60 m. Vi possono essere smaltiti rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, nel rispetto di quanto previsto all art. 8 del DM 03/08/2005, secondo le metodiche analitiche di cui all Allegato 3 del predetto decreto. I rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per cui è ammesso lo smaltimento provengono esclusivamente dalle attività di pretrattamento effettuate all interno del Centro di stoccaggio e trattamento SOTRIS; in particolare, i rifiuti sono preventivamente inertizzati (trattamento di stabilizzazione/solidificazione) ovvero pretrattati tramite umidificazione (per i polverini). Possono inoltre essere smaltiti fibre minerali artificiali in apposita cella esclusivamente dedicata, oltre a scorie da incenerimento, utilizzate per la sistemazione della viabilità in discarica, e alcuni rifiuti utilizzati come materiali di ricopertura. Per i rifiuti che sono smaltiti presso l impianto si applicano procedure che garantiscono il controllo e la caratterizzazione dei rifiuti sia in fase di definizione dei contratti con i Clienti (caratterizzazione di base e omologa), sia in fase di accettazione dei conferimenti. L effettiva corrispondenza tra il rifiuto conferito e omologato è verificata attraverso molteplici controlli sia periodici che casuali. Gli addetti presenti sul fronte di scarico controllano comunque sistematicamente il rifiuto e, in caso di dubbio, ne danno segnalazione ai Responsabili Operativi che effettuano prelievi a campione per un immediata analisi chimica. In caso di tentati conferimenti di rifiuti non idonei, oltre a respingere parte o tutto il carico al conferitore, SOTRIS applica delle penalità al conferitore che vanno dalla semplice diffida alla revoca del contratto, in funzione del numero e della tipologia delle irregolarità riscontrate. Oltre alle procedure di omologa, accettazione e controllo dei rifiuti conferiti, previo trattamento, viene effettuato un ulteriore controllo al termine del trattamento di inertizzazione: il rifiuto inertizzato viene infatti depositato in specifiche zone dedicate e appositamente segnalate all interno della discarica e qui stoccato per un dato periodo (maturazione) al termine del quale si procede con le ulteriori verifiche analitiche; solo ad esito positivo di tali ulteriori controlli il rifiuto viene definitivamente depositato sul fronte di coltivazione. La discarica 1 /2 stralcio è attiva dal 1993; al 31/12/2008 la capacità residua della discarica è di m 3. Allo stato attuale la discarica 1 /2 stralcio presenta pertanto un avanzamento della coltivazione prossima all esaurimento. È infatti oggetto di coltivazione solo la porzione Nord della sommità della discarica. Le scarpate del Lato Nord e di circa metà dei Lati Est ed Ovest, limitatamente ai tratti compresi tra il piano di campagna e la quota di 13,60 m s.l.m. sono state nel corso dell anno 2002 già oggetto di chiusura definitiva realizzata mediante posa di pacchetto composito di geotessili, geomembrane e terreno di copertura; tale chiusura, preventivamente autorizzata dalla competente Provincia di Ravenna, risulta conforme a quanto stabilito dal D.Lgs. n. 36/2003. È stato altresì già approvato l intervento di chiusura definitiva relativamente all intero corpo discarica, conforme alle prescrizioni del D.Lgs. n. 36/2003 per equivalenza. In attesa dell esaurimento della fase di coltivazione, nel corso dell anno 2007 è stata realizzata la copertura definitiva dell intero perimetro (scarpate e banche) e provvisoria della sommità (porzione Sud della discarica) su cui è stato costruito un impianto sperimentale di recupero tramite stabilizzazione e condizionamento di fanghi di depurazione, gestito dalla stessa Società e tuttora in funzione. Discarica esistente per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio La discarica che occupa l angolo Sud-Ovest del Comparto km 2,6 presenta forma rettangolare con lati di m. La vasca è suddivisa in 4 lotti, in modo da permettere una migliore gestione delle acque 8

17 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C meteoriche, per una capacità complessiva di circa m 3 in un area di circa m 2 ; anche per tale discarica la quota di coltivazione autorizzata è 18,60 m. Nella discarica 3 stralcio, attiva dal 2000, sono stati smaltiti fino al termine dell anno 2004 quasi esclusivamente i rifiuti inertizzati presso il Centro di stoccaggio e trattamento SOTRIS; a partire dal gennaio 2005 le destinazioni d uso delle due discariche esistenti SOTRIS sono state invertite pertanto la discarica 3 stralcio è stata destinata a rifiuti tal quali pericolosi e non pericolosi provenienti dall esterno. A partire dal 01/02/2006 la discarica 3 stralcio è stata suddivisa in due distinti settori confinati (ciascuno comprendente 2 vasche), gestiti in modo specifico e di fatto come due discariche separate, e così classificati: Settore Lato Ovest (vasche 1 e 2) dedicato a rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi come discarica per rifiuti pericolosi ai sensi dell art. 8 del DM 03/08/2005; Settore Lato Est (vasche 3 e 4) dedicato a rifiuti non pericolosi come discarica per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 (sottocategoria). A far tempo dal 25/07/2008 il volume complessivo utile autorizzato ( m 3 ) è stato esaurito e i conferimenti di rifiuti a smaltimento nella discarica sono cessati, salvo che è proseguito nel corso dell anno 2008 l utilizzo di terreno di recupero proveniente da attività di pulizia e lavaggio barbabietole per gli interventi di copertura con strato di regolarizzazione e messa in sicurezza per la chiusura provvisoria della discarica stessa. Complessivamente all interno della discarica 3 stralcio sono state smaltite ,00 tonnellate di rifiuti, oltre a tonnellate di terreno di recupero proveniente da attività di pulizia e lavaggio delle barbabietole utilizzate per gli interventi di copertura con strato di regolarizzazione e messa in sicurezza per la chiusura provvisoria della discarica stessa. Per tale discarica esaurita è stata esperita la procedura di chiusura di cui all art. 12 del D.Lgs. n. 36/2003. In proposito, per la chiusura della discarica sono previsti interventi di copertura finale sommitale e delle sponde mediante un sistema barriera multistrato, con l inserimento su una porzione della copertura di sommità di una barriera passiva a doppio stadio di ossidazione del metano per il trattamento del biogas emesso dalla discarica. Nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio La discarica che presenta una forma rettangolare con lati di m circa, occupando una superficie pari a circa m 2, è posizionata a Nord-Ovest all interno del Comparto km 2,6 e risulta confinante: - a Est con il 2 settore della discarica per rifiuti non pericolosi di HERAmbiente s.r.l. (e HERA S.p.A.), già esaurito e chiuso, con cui condivide l argine perimetrale nel quale HERA ha predisposto la linea di fognatura per la gestione delle acque meteoriche, mentre tutti i servizi tecnici rimangono espressamente separati; - a Nord con l ampliamento (2 stralcio) del 4 settore, attualmente in coltivazione, della discarica per rifiuti non pericolosi di HERAmbiente, per cui sono state previste opere integrative al fine di realizzare la continuità del pacchetto di contenimento e impermeabilizzazione sull argine di separazione delle due discariche (come da proposta di variante non sostanziale al progetto definitivo del 4 settore 2 stralcio della discarica HERAmbiente, approvata nell ambito della procedura di VIA per il progetto di ulteriore ampliamento con realizzazione del 5 e 6 settore della stessa discarica per rifiuti non pericolosi di HERAmbiente); - a Ovest con la viabilità di servizio a ridosso dello Scolo Tomba; - a Sud con la discarica per rifiuti pericolosi (e 2C) di HERAmbiente s.r.l., recentemente esaurita e chiusa, con cui condivide l argine perimetrale; conseguentemente la nuova discarica SOTRIS 4 stralcio si presenta come un settore centrale al Comparto km 2.6, in cui l unico lato esterno della discarica è il Lato Ovest. La nuova discarica 4 stralcio, strutturalmente costituita da 6 vasche riunite suddivise in due distinti settori confinati (ciascuno comprendente 3 vasche), aventi capacità complessiva di circa m 3, relativamente ad una quota di coltivazione autorizzata pari a 18,60 m, è nel suo complesso articolata per due lotti funzionali successivi, entrambi già approntati in termini esecutivi, costituiti rispettivamente dai sottosettori 1, 4 (1 lotto funzionale) e dai sottosettori 2, 3, 5, 6 (2 lotto funzionale). Analogamente all esistente 3 stralcio, i due distinti settori confinati della discarica 4 stralcio sono gestiti in modo specifico e di fatto, nonostante facenti parte di un unico corpo di discarica, come due discariche separate; in particolare, i due settori risultano così classificati: Settore Lato Ovest (vasche 1, 2 e 3) dedicato a rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi come discarica per rifiuti pericolosi ai sensi dell art. 8 del DM 03/08/2005; Settore Lato Est (vasche 4, 5 e 6) dedicato a rifiuti non pericolosi come discarica per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 (sottocategoria). La discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio è entrata in esercizio nel gennaio 2008; la volumetria disponibile al 31/12/2008 risulta pari a m 3. 9

18 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Relativamente ai rifiuti smaltiti, si rileva che a far data dal 01/01/2005 vi è stata un inversione delle tipologie di rifiuti conferiti nelle due discariche esistenti 1 /2 stralcio e 3 stralcio. In pratica, attualmente, i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per cui è ammesso lo smaltimento nella discarica 1 /2 stralcio, provenienti esclusivamente dalle attività di pretrattamento effettuate all interno del Centro di stoccaggio e pretrattamento SOTRIS, di fatto corrispondono ai rifiuti che sono stati smaltiti nella discarica 3 stralcio fino al termine dell anno Viceversa i rifiuti pericolosi e non pericolosi per cui fino alla saturazione del volume utile era ammesso lo smaltimento in discarica 3 stralcio di fatto corrispondono a quelli smaltiti nella discarica 1 /2 stralcio fino al 2004; con l esaurimento della discarica 3 stralcio, tali rifiuti sono ad oggi destinati a smaltimento nella nuova discarica 4 stralcio. Nel grafico seguente si riassumono le quantità annuali di rifiuti smaltiti nelle discariche SOTRIS, comprensive dei terreni di ricopertura, a partire dai relativi anni di messa in esercizio. Rifiuti smaltiti [tonnellate/anno] stralcio 3 stralcio 1 /2 stralcio Conferimenti annui di rifiuti nelle discariche SOTRIS 1 /2 stralcio - 3 stralcio - 4 stralcio Dai dati soprariportati risulta l inversione dei rifiuti conferiti dal 2004 al 2005, dovuta alla modifica della destinazione d uso delle due discariche esistenti, per cui il 1 /2 stralcio ora riceve solo rifiuti inertizzati mentre il 3 stralcio prima e il 4 stralcio poi i rifiuti dall esterno; la forte diminuzione dei conferimenti relativi all anno 2008 nella discarica 3 stralcio è dovuta appunto all esaurimento della volumetria disponibile e all inizio dei conferimenti nella discarica 4 stralcio. A seguito della realizzazione, nel corso dell anno 2007, della maggior parte dei lavori di realizzazione del capping definitivo della discarica 1 /2 stralcio e della realizzazione del fondo su cui è stato costruito l impianto sperimentale di trattamento fanghi di depurazione posto in sommità della discarica stessa, che hanno comportato un incremento dei quantitativi di rifiuti conferiti in discarica 1 /2 stralcio rispetto agli anni 2005 e 2006, nel corso del 2008 i conferimenti in discarica 1 /2 stralcio sono tornati sui livelli del biennio Al fine di garantire l isolamento del corpo dei rifiuti dalle matrici ambientali, le discariche SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi sono provviste di: - sistema di raccolta e allontanamento del percolato; - sistema di regimazione e allontanamento delle acque meteoriche; - impermeabilizzazione del fondo e delle sponde della discarica. È garantito il mantenimento di opportune pendenze per assicurare il ruscellamento delle acque superficiali, così come il controllo dell efficienza e dell integrità dei presidi ambientali (sistemi di impermeabilizzazione, di raccolta del percolato, ecc.). Il corretto funzionamento delle reti di drenaggio delle acque meteoriche e del percolato è assicurato da periodiche operazioni di lavaggio delle tubazioni. Il campionamento e l analisi, con frequenza periodica, delle acque superficiali ovvero di sottosuolo e del percolato permette di rilevare e prevenire tempestivamente l insorgere di eventuali anomalie funzionali e strutturali che possono pregiudicare la sicurezza ambientale delle discariche. Allo scopo di eseguire un più efficace isolamento dei rifiuti dall ambiente, quale sistema di copertura superficiale della nuova discarica 4 stralcio è prevista la messa in opera di un idoneo sistema barriera multistrato da localizzare sopra lo strato di ricopertura. C2) VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI E CONDIZIONI GENERALI PER L ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI Gli impatti ambientali generati dall attività sopra descritta sono riassumibili come di seguito indicato. 10

19 11 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Impatto su acque superficiali I potenziali impatti dovuti agli scarichi idrici possono essere correlati allo scarico delle acque meteoriche di dilavamento delle aree di pertinenza degli impianti di discarica in esame nel corpo idrico recettore rappresentato dallo Scolo Tomba. Non risultano impatti diretti significativi sulla risorsa idrica in termini di scarichi idrici in quanto, allo stato attuale, solo le acque meteoriche di dilavamento dei settori realizzati e in attesa di coltivazione della nuova discarica SOTRIS 4 stralcio sono direttamente avviate allo scarico nello Scolo Tomba, canale artificiale facente parte del bacino idrografico del Canale Candiano, attraverso il punto di scarico SD, presente sullo Scolo stesso e posto a valle del sistema fognario di intercettazione a servizio della discarica HERAmbiente per rifiuti pericolosi. Tutti le restanti acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS (porzioni di discarica in cui sono stati completati l abbancamento dei rifiuti e la messa in sicurezza mediante la posa di teli impermeabili ovvero terreno e successivamente alle opere di chiusura provvisoria e definitiva) sono infatti opportunamente raccolte nella vasca di accumulo (VS), posta a monte del punto terminale di scarico in corpo idrico recettore (Scolo Tomba) denominato SN, che intercetta la rete fognaria delle acque meteoriche e/o di dilavamento a servizio del Centro SOTRIS, e quindi utilizzate all interno del Centro SOTRIS come fluidificante nel processo di inertizzazione; eventuali eccedenze sono avviate come rifiuto a smaltimento presso l impianto TCF gestito da HERAmbiente nello stesso Comparto km 2,6 e/o conferiti con automezzi presso impianti esterni, piuttosto che avviate direttamente allo scarico in corpo idrico superficiale (Scolo Tomba), attraverso il punto di scarico SN. Viene pertanto mantenuta la precauzione finora adottata che prevede la chiusura della paratoia posta nella vasca di accumulo VS. Al fine di garantire l adeguamento dei sistemi di captazione e accumulo delle acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS, nell ambito del progetto riguardante le modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento interessante l intero Comparto km 2,6 sono previsti interventi che di fatto consentiranno la completa ristrutturazione delle opere di convogliamento delle acque meteoriche provenienti dalle discariche SOTRIS. Obiettivo finale è la captazione e l accumulo delle acque meteoriche ruscellanti e più in generale provenienti dal corpo discariche (ruscellamento e rilascio ritardato da infiltrazione), al fine di caratterizzare le acque stesse prima dello scarico in acque superficiali ovvero dell invio a trattamento. Nell ambito del progetto sopracitato è prevista l individuazione e la descrizione delle direttrici di intervento relative alle modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento interessanti l intero Comparto km 2,6, distinguendo tra: - acque meteoriche di dilavamento dei piazzali e delle aree pavimentate a servizio degli impianti; - acque meteoriche interessanti il corpo delle discariche una volta che queste possano essere considerate chiuse. Quest ultima circostanza è da riferirsi al momento in cui le acque non possono penetrare nel corpo discarica (per effetto della realizzazione di idoneo sistema di barriera idraulica conforme alle prescrizioni del D.Lgs. n. 36/2003) contribuendo alla formazione di percolati, ma ruscellando sostanzialmente in superficie fino al collegamento alle opere provvisionali di regimazione delle stesse. La problematica del dilavamento delle discariche si pone su un piano differente da quanto affrontato in materia di piazzali e aree pavimentate: in relazione alla tipologia di impermeabilizzazione della copertura finale delle discariche, o porzioni di esse, siano esse coperte in via provvisoria che definitiva, e comunque non in fase di gestione operativa, tali superfici non risultano soggette alla regolamentazione di cui alla DGR n. 286/2005. Ciò in quanto la tipologia dei materiali utilizzati per lo strato finale della copertura sommitale delle discariche è, di norma, rappresentata (ai sensi del D.Lgs. n. 36/2003) da terreni reperiti localmente e poiché dalle numerose analisi effettuate è emerso che potrebbe verificarsi, specialmente dopo un lasso breve di tempo dalla posa in opera del terreno, un trascinamento di Solidi Sospesi; allo stato attuale, non risultano disponibili dati concreti e certi sul comportamento delle coperture in relazione agli eventi piovosi e alle eventuali sostanze trascinate durante il ruscellamento. Ai fini dello scarico in acque superficiali, le acque provenienti dal corpo discariche chiuse dovranno comunque essere assoggettate alla rispondenza dei parametri imposti dal D.Lgs. n. 152/06, in quanto provenienti da aree con caratteristiche analoghe a quelle industriali. Con riferimento alle discariche SOTRIS, il progetto riguardante le opere di regimazione delle acque meteoriche del Comparto km 2,6 prevede i seguenti interventi: Ristrutturazione sostanziale e complessiva del sistema fognario di Comparto finalizzata alla captazione completa di tutte le acque provenienti dal corpo discariche. Collegamento idraulico e funzionale del nuovo sistema fognario di Comparto delle opere di captazione delle acque meteoriche relative alle discariche (canalette perimetrali nella porzione sommitale delle discariche, tubi di raccordo, embrici lungo le scarpate delle discariche, canalette poste al piede delle scarpate stesse, pozzetti di raccolta a piè d argine perimetrale), già previste nell ambito dei progetti di chiusura definitivi autorizzati. Realizzazione dei sistemi di sollevamento meccanico con funzionamento garantito dal presidio continuo e costante del personale presente 24 ore su 24 all interno del Comparto, nonché dall asservimento al sistema di generazione di energia elettrica ausiliaria; il sistema verrà configurato con 2 pompe di taglia media (400 l/s di portata ciascuna), una di riserva all altra, ed una di grande portata (circa l/s) per le punte massime di piovosità. Tutto Il sistema sopra descritto garantirà per mezzo di livelli automatici

20 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C collegati a soglie di allarme/blocco la completa gestione in sicurezza ad evitare tracimazioni e fuoriuscite incontrollate di acque meteoriche verso la rete di canali esterni al Comparto. Realizzazione di vasche di accumulo per tutte le acque piovane provenienti dalle discariche (quando chiuse) per la caratterizzazione delle stesse; tali vasche avranno la funzione primaria di sedimentare, per quanto possibile, i solidi sospesi contenuti nell acqua raccolta. Conduzione di campagne di analisi e campionamenti nel tempo su più eventi piovosi significativi finalizzata alla caratterizzazione di cui sopra, al fine di scegliere le metodologie di trattamento ovvero scarico verso corpo recettore. Realizzazione degli impianti di pompe atti alla gestione delle acque di cui sopra (raccolta, invio, scarico, ecc.). Realizzazione delle opere (pompe, tubazioni, fossati) per lo scarico in acque superficiali ovvero in condotta collegata ad impianti di trattamento. Tutte le fasi di cui sopra risultano funzionali alla verifica nel tempo delle caratteristiche e della qualità delle acque meteoriche raccolte; i campionamenti e le analisi effettuati al fine di verificare la conformità al D.Lgs. n. 152/2006 per lo scarico in acque superficiali determineranno altresì esattamente lo scarico verso le più opportune sezioni di trattamento dell impianto centralizzato di depurazione TAS di HERAmbiente nel Centro Ecologico Baiona, sito in Comune di Ravenna, Via Baiona, n Si evidenzia infatti che, comunque, nella prima fase di gestione del nuovo sistema fognario di Comparto (fogne, canali, sistemi di sollevamento ed accumulo, ecc.), fino alla definizione di accettabilità allo scarico in corpo idrico recettore (Scolo Tomba), si prevede di inviare a trattamento tutte le acque captate provenienti dalla copertura delle discariche nella linea TAPI ovvero nella linea TAPO dell impianto di Trattamento Acque di Scarico (TAS) di HERAmbiente presso il Sito Multisocietario presente nell area chimica e industriale di Ravenna. Impatto su acque sotterranee, suolo e sottosuolo Con riferimento alle acque sotterranee, innanzitutto si ribadisce che il percolato prodotto dalle discariche in esame viene raccolto attraverso idonei sistemi di captazione e quindi inviato a smaltimento in impianto autorizzato, che nella fattispecie è di norma costituito dall impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di HERAmbiente presente all interno del medesimo Comparto km 2,6 ovvero conferito con automezzi presso impianti esterni. Al fine di analizzare in maniera dettagliata gli aspetti legati alle acque sotterranee e agli impatti connessi con l esercizio della discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio, nell anno 2003 è stata condotta, nelle more della redazione del Piano di Adeguamento ai sensi del D.Lgs. n. 36/03, una specifica valutazione quantitativa del rischio connesso alle attività di tale discarica per rifiuti pericolosi. Detta valutazione si rese necessaria per il fatto che i requisiti tecnico/costruttivi previsti dal D.Lgs. n. 36/03 non erano risultati rispettati a stretto rigore. Per tale ragione sono stati verificati con tecniche modellistiche di simulazione quantitativa i possibili effetti sull ambiente degli impianti oggetto di studio, al fine di discuterne l accettabilità; in particolare è stato valutato il rischio associato al potenziale rilascio di sostanze inquinanti nel sottosuolo e nell acquifero. Per analisi del rischio, Risk Assessment, in generale si intende il processo di determinazione della magnitudo e della probabilità di accadimento degli effetti negativi in seguito ad esposizione ad attività antropiche od ad eventi naturali. Nell ambito specifico della valutazione del rischio per l ambiente e la salute umana (Environmental and Human Health Risk Asessment EHRA), denominato anche come rischio sanitario, il rischio è definito come la frequenza attesa del manifestarsi di eventi indesiderati che determinano danni agli ecosistemi ed alla salute umana risultati dall esposizione a determinate dosi di agenti chimici, ovvero il rischio é funzione della quantità di sostanza chimica in contatto con l individuo esposto. L obiettivo della procedura è la stima della probabilità che un evento avverso di data magnitudo si manifesti sull uomo, sugli ecosistemi e sull ambiente ad un fissato livello d esposizione di una sostanza chimica. Le risultanze dell analisi di rischio condotta sino al II livello di dettaglio associato al potenziale rilascio di sostanze inquinanti nel sottosuolo e nell acquifero evidenziano che la discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio presenta valori di rischio, per effetto della potenziale percolazione di percolato in falda, decisamente accettabili sia per il Rischio cancerogeno che per il Pericolo Tossico. La predetta analisi di rischio relativa alla discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio è stata altresì aggiornata ad un ulteriore livello di dettaglio nell ambito della procedura di screening a cui è stato sottoposto il progetto di ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio; in tal modo sono stati indagati nel dettaglio anche i potenziali impatti sulla salute dell uomo. In particolare, l analisi di rischio elaborata con procedura RBCA sino al III livello di dettaglio per la descrizione degli impatti sul suolo e sottosuolo associati alla discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio in progetto è stata riproposta anche a supporto delle deroghe richieste relativamente ai criteri per l ammissibilità dei rifiuti nelle discariche esistenti per rifiuti pericolosi (1 /2 stralcio e 3 stralcio), così come stabilito dal DM 03/08/2005. Le conclusioni di tale analisi sostanzialmente determinano che, per quanto concerne la componente acque sotterranee, le risultanze della valutazione del rischio condotta con procedura RBCA TIER III hanno evidenziato impatti non significativi: per tutti i recettori attualmente presenti sul territorio sono stati evidenziati valori di rischio cancerogeno e di pericolo tossico praticamente trascurabili. 12

21 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Nella considerazione che la realizzazione di una qualsiasi opera modifica le caratteristiche del suolo su cui va ad ubicarsi e l'impatto che ne consegue è causato dalle azioni necessarie per la predisposizione del sito e l occupazione dello stesso, un aspetto positivo da sottolineare in termini di occupazione del suolo conseguente alla realizzazione dell ampliamento costituito dalla nuova discarica 4 stralcio è che è stata occupata un area localizzata internamente al comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti, in adiacenza ad altri impianti di discarica, per la quale non erano ipotizzabili sviluppi in termine di occupazione con carattere diverso da quello produttivo. 13

22 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Impatto in atmosfera Le discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi SOTRIS non sono caratterizzate da sorgenti di emissioni in atmosfera convogliate. Le emissioni in atmosfera diffuse di un impianto di discarica possono essere rappresentate da eventuali emissioni di biogas dal corpo discarica (in questo caso non ci sono emissioni significative di biogas dal corpo discarica in quanto si smaltiscono rifiuti a matrice inorganica) ovvero dall emissione di polveri connessa all attività di scarico e abbancamento rifiuti. Le emissioni in atmosfera imputabili alle discariche SOTRIS attualmente in esercizio sono costituite essenzialmente dalle polveri sollevate dagli automezzi in movimento entro gli impianti, di entità peraltro non significativa: le periodiche analisi del particolato atmosferico svolte da HERAmbiente (in quanto gestore unico dei dati di Comparto nel quale insistono anche gli impianti SOTRIS), mediante campionatore ad alto volume collocato nel piazzale adiacente all ingresso della discarica per rifiuti pericolosi di HERAmbiente, non evidenziano particolari anomalie e risultano in linea con valori di riferimento diffusamente utilizzati. Per le caratteristiche dei rifiuti che sono conferiti (assenza di materiali organici putrescibili) si ritiene infatti altamente improbabile la formazione di biogas all interno delle discariche SOTRIS. A supporto di tale ipotesi si evidenzia come, a partire dall anno 2003, la Ditta abbia eseguito campagne di indagine sulle discariche 1 /2 stralcio e 3 stralcio con strumentazione atta a rilevare la presenza di metano ed ossigeno. In particolare sulle opere della discarica 1 /2 stralcio sono stati inoltre perforati due pozzi di monitoraggio interni al corpo discarica; gli stessi pozzi sono stati assoggettati al controllo dell esplosività mediante rilevazione della percentuale di metano e di ossigeno nel biogas. I controlli effettuati hanno riguardato, oltre che i due pozzi presenti sulla discarica 1 /2 stralcio, anche il corpo della discarica stessa, le vasche di raccolta del percolato e due pozzetti di raccolta ubicati uno sul Lato Est e uno sul Lato Ovest. Le rilevazioni hanno evidenziato condizioni di esplosività trascurabili, conseguenza di una produzione di biogas estremamente esigua peraltro esente da componenti biodegradabili. Nel settembre 2004 è stata inoltre eseguita un analisi sulle emissioni di biogas con il metodo della camera di cattura; ad ogni camera di cattura è stata associata un area rappresentata stimata ossia un area sulla quale le emissioni di CH 4 e CO 2 sono considerate omogenee. Le risultanze di tali campionamenti hanno consentito di stimare l emissione complessiva media giornaliera imputabile alla discarica 1 /2 stralcio di tali gas pari a circa 1,23 kg di CH 4 e 3,25 kg di CO 2, risultando quindi un flusso di metano e anidride carbonica medio emesso dalla discarica SOTRIS 1 /2 stralcio di 3 ordini di grandezza inferiore rispetto a quanto normalmente ritrovato in altre discariche; la prova eseguita sulla discarica 3 stralcio ha evidenziato la sua produzione non significativa di biogas come era prevedibile vista la tipologia di rifiuti conferiti. Nella considerazione dell elevato numero di parametri che influenzano le emissioni di biogas dal corpo della discarica (quali pressione atmosferica, temperatura del suolo e dell aria, velocità del vento, contenuto in acqua del suolo, coperture, sistema di captazione del biogas, tipologia dei rifiuti conferiti nel sito, ecc.), la variabilità dei flussi di biogas attraverso la superficie della discarica è considerevole già su aree di 100 m 2 ; pertanto per caratterizzare in modo significativo tutta l area in esame, nel marzo 2005 è stato eseguito uno studio sulle problematiche di gestione del biogas delle discariche SOTRIS, in cui si è cercato conferma dei risultati ottenuti col metodo delle camere di cattura, attraverso il software LandGem (Landfill Gas Emission Model) dell USEPA che consente in modo indiretto di quantificare la produzione del biogas, nonché mediante misure del titolo di metano e percentuale di ossigeno con strumentazione portatile sui 2 pozzi per il monitoraggio del percolato presenti nella discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio. In conclusione i risultati ottenuti da tutte le analisi svolte hanno evidenziato una produzione di biogas modesta, per la quale allo stato attuale non è stata ritenuta necessaria la realizzazione di uno specifico sistema di captazione. In analogia a quanto effettuato nel corso del 2007 per la discarica 1 /2 stralcio, nel corso del 2008 lo studio sulle problematiche di gestione del biogas delle discariche SOTRIS ha interessato la discarica 3 stralcio attraverso differenti analisi specifiche; tale studio è stato articolato in più comparti con le seguenti risultanze e considerazioni: la modellazione della produzione di biogas ha determinato un quantitativo stimato di biogas prodotto dalla discarica 3 stralcio con valore di picco nell anno 2008 pari a circa 36 m 3 /h, pari ad un flusso specifico del biogas all interfaccia aria-suolo di 1,6 l/(m 2. h); i risultati delle misure ottenute dalla campagna di monitoraggio del flusso di biogas dal suolo emesso dalla discarica 3 stralcio hanno evidenziato un emissione totale di gas serra di m 3 /h, ovvero corrispondente ad un flusso specifico 0,9 l/(m 2. h); le analisi chimiche e isotopiche condotte sui campioni di gas emesso dai 4 pozzi di monitoraggio hanno evidenziato la scarsa rilevanza dei processi di fermentazione di materiale organico con caratteristiche simili ad una discarica RSU; prevalgono invece processi di fermentazione che avvengono in differenti condizioni redo. Dall analisi dei principali parametri caratteristici del biogas emergono inoltre ridotte concentrazioni di CH 4 che comunque confermano la presenza di carbonio disponibile all interno dei rifiuti stoccati tale da sostenere 14

23 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C un seppur latente processo di metanogenesi; la modesta attività batterica presente risulta ulteriormente compromessa dalle condizioni ambientali sfavorevoli all interno del corpo rifiuti. In conclusione è stato possibile affermare che la discarica 3 stralcio è attualmente interessata da processi di biodegradazione anaerobica che comportano però la produzione di quantitativi estremamente contenuti di biogas. I risultati raggiunti hanno altresì evidenziato che qualità e quantità del biogas prodotto dalla discarica 3 stralcio non consentono un eventuale sfruttamento, né giustificano la necessità di prevedere ulteriori forme di captazione. É stata comunque valutata la necessità di considerare soluzioni alternative per il trattamento di tali portate residuali di gas, condizionando le scelte progettuali adottate in merito a tipologia e struttura delle coperture definitive per la discarica 3 stralcio. In particolare, è stata prevista una variante non sostanziale al progetto definitivo di chiusura e copertura definitiva della discarica 3 stralcio già presentato e approvato in linea tecnica riguardante la copertura sommitale, in modo da predisporre un sistema di trattamento capace di gestire adeguatamente il seppur minimo volume di biogas emesso dalla discarica; nello specifico è previsto l inserimento di una barriera passiva a doppio stadio di ossidazione del metano (BPOM) da collocarsi sulla porzione sommitale della discarica. In tal modo, il sistema di copertura definitiva della discarica 3 stralcio, oltre a garantire l isolamento dei rifiuti dall ambiente esterno, la minimizzazione delle infiltrazioni d acqua e dei fenomeni di erosione, sarà così integrato con tale elemento finalizzato all attenuazione delle emissioni di biogas in atmosfera con particolare riguardo al metano. Per quanto attiene la possibilità di diffusione in atmosfera di sostanze odorigene, aspetto ambientale non trascurabile nell analisi dei potenziali impatti di un impianto di discarica, si ribadisce che le discariche in oggetto accolgono rifiuti pericolosi e non pericolosi non contenenti sostanze organiche putrescibili, che rappresentano la componente più significativa alla quale può essere associata la produzione di emissioni maleodoranti. Per tali impianti non si è infatti mai manifestata un emissione rilevante di sostanze maleodoranti, come confermato anche dai rilevamenti delle sostanze organiche volatili quali benzene, toluene e ilene, condotti annualmente nell ambito della Convenzione con ARPA per il monitoraggio degli impatti ambientali connessi all esercizio degli impianti presenti nel Comparto. Dal febbraio 2005 HERAmbiente (e HERA) ha inoltre implementato l esecuzione del monitoraggio mensile su due punti di campionamento di ammoniaca e mercaptani, due sostanze aventi caratteristiche odorigene significative: le risultanze dei campionamenti svolti nel 2005 hanno evidenziato, per entrambi i punti di campionamento, l assenza di ammoniaca e mercaptani nei limiti di rilevabilità dei metodi analitici. Per tale ragione è possibile ritenere non significativo l impatto in termini di emissioni odorigene connesso alle discariche SOTRIS. Si sottolinea inoltre che i centri abitati di rilevanza più vicini al sito di interesse sono localizzati ad una distanza ben superiore a 2 km e quindi senz altro non influenzabili dalle minime emissioni odorigene che potrebbero essere associate all esercizio delle discariche. Per quanto riguarda la nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, per analogia tra le tipologie di rifiuti ammessi a smaltimento nelle discariche esistenti 1 /2 stralcio 3 stralcio e nella nuova discarica 4 stralcio, è ragionevole ipotizzare una produzione di biogas trascurabile, tale quindi da non costituire un impatto significativo sulla componente ambientale aria, anche in termini di emissioni odorigene. Rispetto alla situazione esistente, non rilevano altresì significativi incrementi in termini di formazione di polveri connessi all entrata in esercizio della discarica 4 stralcio: le attività della nuova discarica sono sostanzialmente le stesse di quelle già svolte nelle discariche esistenti (1 /2 stralcio e 3 stralcio); il 4 stralcio costituisce infatti ampliamento delle discariche esistenti che andrà a sostituire funzionalmente al loro esaurimento. Al fine di limitare eventuali dispersioni, la viabilità di accesso agli impianti e buona parte di quella interna risulta asfaltata. Il traffico veicolare indotto dall esercizio della nuova discarica 4 stralcio non ha peraltro determinato un incremento d impatto: il numero di mezzi circolanti in fase d esercizio è infatti circa pari a quello già associato alle attività delle discariche esistenti, tenuto conto che allo stato attuale sono cessati i conferimenti di rifiuti nella discarica 3 stralcio avendo esaurito il volume utile autorizzato. Va infine citato l impegno della Ditta, in quanto soggetto del Comparto polifunzionale di trattamento e smaltimento rifiuti di Ravenna, nella partecipazione a titolo oneroso al Protocollo d intesa tra Provincia, Comune ed aziende del Distretto chimico di Ravenna per la gestione della rete privata di monitoraggio della qualità dell aria, le cui rilevazioni sono trasmesse ad ARPA per le elaborazioni relative agli Standard di Qualità dell Aria cittadina e provinciale. Impatto acustico L area oggetto di studio viene ad interessare il Comune di Ravenna, il quale nel settembre 1992 ha predisposto la classificazione in zone del proprio territorio ai sensi del DPCM 01/03/1991; tale zonizzazione è valida in regime transitorio. In previsione di una futura adozione da parte del Comune di Ravenna della zonizzazione acustica definitiva, ed ai fini di una più corretta valutazione, seguendo i criteri dettati dalla DGR n. 2053/01 Criteri e condizioni per la classificazione acustica del territorio si è valutato lo scenario più verosimile di classificazione del territorio prendendo come riferimento il PRG vigente L area di pertinenza degli impianti SOTRIS, in quanto area pubblica per servizi ed attrezzature, si colloca in Classe acustica V (aree prevalentemente industriali); i valori limiti di immissione sonora previsti per tale 15

24 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C area, come indicato dal DPCM 14/11/1997, risultano pertanto fissati in 70 dba nel periodo diurno e 60 dba nel periodo notturno. Come desumibile dal PRG del Comune di Ravenna, gli impianti SOTRIS confinano con aree aventi classificazioni diverse a cui sono riconducibili classi acustiche differenti che vanno dalla Classe I (aree particolarmente protette) per le zone adibite a parco ed archeologiche, alla Classe III (aree di tipo misto) per le zone agricole e rurali. Dai criteri per la classificazione del territorio comunale del Comune di Ravenna si evince che nel passare da una Classe V ad una Classe III ovvero Classe I devono essere introdotte delle fasce di rispetto di 50 m con limiti di immissione sonora di Classe IV e, nel caso di confine con Classe I, di ulteriore fascia di rispetto di altri 50 m con limiti di immissione sonora di Classe II. Nel caso in esame pertanto tutta l area fino ai limiti di rispetto della discarica è da intendersi in Classe acustica V. Lungo tutto il confine dell area di rispetto della discarica si estende una fascia di rispetto di 50 m in Classe IV; con limiti di immissione sonora, ai sensi del DPCM 14/11/1997, di 65 dba nel periodo diurno e 55 dba nel periodo notturno. Lungo tutto il confine Est, oltre la S.S. 309 Romea, e oltre la fascia di rispetto in Classe IV, si estende un altra fascia di rispetto di ulteriori 50 m in Classe III; tale fascia è presente anche al confine Nord della discarica in quanto è ivi presente una zona archeologica. i valori limiti di immissione sonora previsti per tali aree in Classe III, come indicato dal DPCM 14/11/1997, risultano pertanto fissati in 60 dba nel periodo diurno e 50 dba nel periodo notturno. Tra le sorgenti sonore individuate quali più significative in termini di impatto acustico per l intero Comparto SOTRIS quelle ascrivibili agli impianti di discarica sono le seguenti: - carico e scarico rifiuti in discarica da automezzi; - pala gommata e ruspa cingolata a servizio discariche. L area della discarica è interessata infatti dal transito dei mezzi di conferimento e prelievo rifiuti per un massimo di 16 carichi/scarichi giornalieri; altri mezzi all interno dell area sono la pala gommata sempre in area discarica e un camion per il trasporto del materiale dagli impianti in discarica e viceversa. Le emissioni sonore derivanti dagli impianti in esame non interessano il periodo notturno, in quanto le attività di discarica vengono svolte esclusivamente nel periodo diurno. Dal punto di vista acustico, il recettore esterno più vicino all area di interesse è collocato sul Lato Ovest alla distanza di 550 m dal confine degli impianti, in area classificata come Classe III. Sulla base dei risultati dei rilievi e dei risultati dal modello adottato per la stima del livello di pressione sonora di immissione al confine degli impianti SOTRIS risulta che in tutti i punti di confine non si ha superamento dei livelli di immissione sonora, come da DPCM 14/11/1997, sia nel periodo diurno che in quello notturno. L indotto del traffico all interno degli impianti SOTRIS è costituito da circa 2 mezzi pesanti/ora durante il periodo diurno per il conferimento rifiuti; tali mezzi svolgono la loro funzione di fonte di rumore per la maggiore nell area discarica in cui i livelli di pressione sonora sono più bassi e perciò non provocano un innalzamento del livello di pressione sonora tale da comportare un superamento dei limiti di legge. In caso di passaggio di qualche mezzo, e quindi solo per pochi minuti al giorno e solo nel periodo diurno, si rileva un unico punto che potrebbe risultare critico ovvero essere soggetto ad una pressione sonora molto vicina al limite di legge: tale punto di confine si trova in Classe V che si estende per altri 50 m al di là del confine degli impianti SOTRIS in cui da PRG risulta essere posta la linea di rispetto delle discariche; pertanto anche al di là del confine il limite risulterà sicuramente rispettato. Impatto dovuto alla produzione rifiuti Il principale rifiuto prodotto dalle attività di discarica è costituito dal percolato (umidità del rifiuto che si somma alle acque gravitanti sul corpo di discarica che si infiltrano nel rifiuto stesso); tale rifiuto, essendo caratterizzato da rilevanti concentrazioni di composti altamente inquinanti, deve essere gestito in maniera opportuna. Nel grafico seguente si riassumono i quantitativi annuali di percolato prodotto dalle discariche SOTRIS, a partire dai relativi anni di messa in esercizio. 16

25 Produzione annua di percolato delle discariche SOTRIS 1 /2 stralcio - 3 stralcio - 4 stralcio Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Percolato prodotto [m 3 /anno] stralcio 3 stralcio 1 /2 stralcio In fase di esercizio i ritmi di produzione del percolato dipendono dai volumi di pioggia recapitati nella zona di coltivazione della vasca, sottratta la quantità di acque convogliate all esterno dal sistema provvisorio di raccolta messo in opera sulle zone già completate dei lotti. Non trascurabile risulta inoltre la capacità di assorbimento di umidità da parte dei rifiuti, conferiti con condizioni di umidità inferiori al limite di saturazione. In tale condizione, considerando immutate le condizioni gestionali dei lotti di conferimento, la produzione del percolato può considerarsi funzione dei seguenti fattori: - quantitativi di pioggia; - superficie della discarica in esercizio; - ritmi di conferimento rifiuti. L elaborazione di modelli idrologici sembra dimostrare un comportamento sostanzialmente inerte all attraversamento del liquido da parte di rifiuti quali ceneri da termodistruzione, fanghi di depurazione filtropressati e rifiuti ingombranti. In particolare, con riferimento ai bilanci idrologici per l anno 2004, si evidenzia per le discariche esistenti SOTRIS quanto segue. Sul 1 /2 stralcio risultavano già stati eseguiti lavori di copertura definitiva su parte della discarica, questa è la principale causa della bassa percentuale di percolato prodotto (37,1%), paragonato alle precipitazioni del periodo. Si evidenzia altresì che, al fine di monitorare i livelli di percolato all interno del corpo dei rifiuti e anticipare eventuali fenomeni di accumulo di liquido, su tali stralci sono presenti 2 piezometri interni alla colmata sui quali vengono eseguite periodiche misure del carico idraulico del percolato; i livelli rilevati indicano ridotti volumi di percolato nel corpo dei rifiuti, mostrando quindi un drenaggio di fondo vasca in piena efficienza. Per il 3 stralcio, di cui risultavano in esercizio solo il 4 e 2 settore, si è stimata una produzione di percolato pari al 18,6% delle precipitazioni avvenute sulla superficie in studio. Tale valore non è attribuibile al ruscellamento superficiale poiché su questa colmata non risultava presente nessuna impermeabilizzazione. La causa della ridotta produzione di percolato è riconducibile all elevata capacità di assorbimento del rifiuto conferito: infatti, qui è stato smaltito fino alla fine del 2004 (attualmente destinato invece a smaltimento nella discarica 1 /2 stralcio) quasi esclusivamente rifiuto proveniente dall impianto di inertizzazione presente nell adiacente Centro di stoccaggio e trattamento SOTRIS, caratterizzato da un elevata capacità di assorbimento perché appunto inertizzato con leganti idraulici. Si può quindi considerare praticamente nullo l assorbimento di acqua da parte di queste tipologie di rifiuti così come può sostanzialmente essere trascurato il quantitativo di percolato rilasciato per i fenomeni di consolidazione. Al contrario, il rifiuto sottoposto ad inertizzazione con leganti idraulici dimostra elevata capacità di assorbire acqua. La caratterizzazione chimica del percolato è rilevata grazie a periodici controlli previsti nei rispettivi Piani di Sorveglianza e Controllo e ricompresi nel Piano di Monitoraggio che costituisce parte integrante della presente AIA. Per quanto riguarda la discarica 1 /2 stralcio, l esame dei dati evidenzia un ph basico e concentrazioni di cloruri pari a circa mg/l, COD pari a circa mg/l, mentre l ammoniaca assume valori massimi di circa mg/l. Fra i metalli le più alte concentrazioni si registrano per Zinco, Rame e Nichel. Occasionalmente si rileva la presenza, sia pure in concentrazioni ridotte, di solventi quali toluene e diclorometano. Il percolato della discarica 3 stralcio si caratterizza per un ph pressoché neutro, elevate concentrazioni di cloruri e livelli trascurabili di COD e ammoniaca. Fra i metalli le maggiori concentrazioni sono relative allo Zinco. Assenti risultano sia i solventi aromatici che quelli clorurati. I percolati prodotti dalle discariche SOTRIS vengono raccolti in una vasca di accumulo appositamente predisposta e da qui successivamente inviati, tramite tubazione diretta, a depurazione presso l adiacente 17

26 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di HERAmbiente presente all interno del medesimo Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti. Al fine di attestare la piena trattabilità dei quantitativi di percolato derivanti dall entrata in esercizio della nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, è stata preventivamente condotta una specifica valutazione della trattabilità del percolato conferito dagli impianti di discarica SOTRIS all impianto TCF, basata sui dati analitici della produzione di percolato associata alle attività delle discariche esistenti per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio e in particolare: - dal 1997 al 2004 sono dati reali desunti dai conferimenti di percolato da parte di SOTRIS all impianto TCF di HERAmbiente (e Chi-Fi-Bi di HERA S.p.A.); - dal 2005 sino al 2017 sono state eseguite stime quantitative considerando il fatto che dal 2009 le due discariche 1 /2 stralcio e 3 stralcio risulteranno esaurite. Le quantità relative alla discarica 4 stralcio sono valutate dall anno 2008 in riferimento all inizio delle attività di smaltimento nella nuova discarica. Da tale valutazione, confermata dai dati riassunti nel grafico riportato in precedenza, si evidenzia che l esercizio della nuova discarica 4 stralcio non ha comportato variazioni significative nei quantitativi di percolato conferiti da SOTRIS all impianto TCF. Fattore preponderante è rappresentato dalle attività di capping delle discariche attualmente in via di esaurimento ovvero recentemente esaurite, a seguito delle quali si è verificato un decremento sostanziale delle quantità di percolato prodotte da tali impianti, decremento che è andato a compensare la produzione di percolato connessa all esercizio della nuova discarica 4 stralcio. Per tale motivo, con riferimento alla capacità di trattamento dell impianto TCF, è possibile attestare e confermare la piena trattabilità presso tale l impianto di trattamento dei quantitativi di percolato che sono prodotti dall esercizio della nuova discarica 4 stralcio. In via ancor più cautelativa, risulta altresì garantita la trattabilità di tutto il percolato che viene prodotto dagli impianti di discarica SOTRIS. Tenuto conto che, per tutte le discariche in esame, la rete di captazione del percolato risulta conforme a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03 dal punto di vista tecnico costruttivo e dal punto di vista gestionale, con particolare riguardo ai controlli periodici eseguiti sia sulla rete che sulla composizione del percolato stesso, l impatto connesso alla produzione di percolato dalle discariche SOTRIS è da ritenersi pertanto trascurabile. Impatto su flora, fauna ed ecosistemi Con riferimento alle discariche SOTRIS oggetto della presente AIA, i potenziali impatti sulla vegetazione riconducibili all esercizio di tali impianti possono essere imputabili sostanzialmente alla dispersione in atmosfera delle polveri originate dall attività di smaltimento rifiuti, in quanto l emissione di biogas dal corpo delle discariche è pressoché nulla. Dalla valutazione della polverosità atmosferica evidenziata in precedenza, gli effetti sulla vegetazione legati all attività delle discariche in esame risultano di entità trascurabile, tale quindi da non alterare lo stato vegetazionale nelle aree limitrofe al Comparto km 2,6. Anche per quanto riguarda i potenziali impatti sulla fauna, l esercizio degli impianti di discarica in esame non ha evidenziato nel corso degli anni impatti significativi sullo stato della fauna, anche in considerazione del fatto che la fauna presente in area locale si può ricondurre ad alcune specie degli ambienti aperti delle colture agricole piuttosto comuni e di non particolare pregio, presenti anche in area vasta. Relativamente alla nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, la tipologia dell opera consistente in un ampliamento della capacità di smaltimento rifiuti delle discariche esistenti SOTRIS e la sua localizzazione all interno del Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti di Ravenna sito al km 2,6 della S.S. 309 Romea che deve essere considerato a tutti gli effetti una zona industriale isolata dal contesto ambientale circostante e priva, al suo interno, di valore vegetazionale e naturalistico in genere, ha ridotto al minimo l occupazione di suolo necessaria alla sua realizzazione. Per quanto concerne la distruzione ovvero la modificazione di habitat naturali, pertanto, l intervento può essere considerato ad impatto diretto sostanzialmente nullo. Tale opera di ampliamento non ha presentato, infatti, problemi relativamente ad una limitazione spaziale e funzionale delle unità ambientali: la vegetazione e la flora presenti tanto in area vasta quanto in area locale risultano salvaguardate, non essendo stati necessari abbattimenti di alcun esemplare vegetale. In fase di esercizio, gli effetti sulla vegetazione legati all attività della nuova discarica 4 stralcio risultano ragionevolmente trascurabili in quanto, come precedentemente osservato, le emissioni in atmosfera diffuse gassose ovvero polverulente si stimano, in analogia agli impianti esistenti, non significative e comunque tali da non alterare lo stato vegetazionale presente. La realizzazione della nuova discarica SOTRIS 4 stralcio all interno del Comparto km 2,6 ha consentito l aumento della capacità di smaltimento dei rifiuti senza occupare nuovo spazio o distruggere habitat utili alla fauna; in questo modo viene meno quello che, spesso, è uno degli impatti diretti che più pesantemente ricadono sulla fauna negli interventi sul territorio e cioè la trasformazione diretta dell ambiente e la perdita di habitat e di spazio disponibile. Per quanto concerne le interazioni e gli impatti di tipo indiretto sugli habitat, relativamente alle potenziali modificazioni dei caratteri quali-quantitativi delle matrici fondamentali quali suolo, acqua e aria, interessate in diversa misura dal processo produttivo, data la loro mobilità e la capacità di percorrere in maniera più o meno controllata i sistemi naturali, si evidenzia quanto segue: 18

27 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Per quanto riguarda la qualità del suolo è ragionevole attendersi impatti non significativi, in quanto si presume che i dispositivi previsti di impermeabilizzazione del fondo della discarica e delle sponde siano sufficienti a garantire la tenuta del percolato e ad evitare che esso possa contaminare strati di terreno sottostanti. Non è comunque previsto l utilizzo di acque superficiali e/o di falda in nessuna delle fasi del processo industriale, mentre il percolato raccolto attraverso i sistemi di captazione è convogliato all adiacente impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di HERAmbiente presente nel Comparto stesso per l idoneo trattamento di depurazione; pertanto la matrice acqua, che caratterizza in molti casi gli ecosistemi naturali dei SIC e ZPS limitrofi all area di interesse, non è oggetto di alterazioni e modifiche né qualitative né quantitative imputabili alla nuova discarica. In merito alla qualità dell aria non si conoscono dati specifici relativi a fenomeni di tossicità acuta e cronica per le biocenosi animali. Considerando come riferimento i valori limite di qualità dell aria ambiente per la protezione della salute umana e per la protezione degli ecosistemi previsti dalla normativa nazionale (DM n. 60/02), si osserva che le potenziali emissioni atmosferiche derivanti dall esercizio della nuova discarica risultano del tutto trascurabili, anche alla luce delle tipologie di rifiuti che sono conferiti. Risultano altresì ascrivibili all esercizio della nuova discarica 4 stralcio anche i seguenti impatti potenziali indiretti sul comparto naturale riconducibili a: 19

28 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Disturbo da rumore I valori previsti per la fase di esercizio della discarica, derivanti in massima parte dai mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti, non saranno in grado di produrre disturbo per le specie animali, in particolare mammiferi e uccelli, presenti nei siti che ospitano specie potenzialmente sensibili. La localizzazione dell impianto, in un contesto industriale, e la distanza dai siti annullano, infatti, qualsiasi possibilità di interazione negativa dovuta al rumore. Disturbo da traffico Gli effetti indotti dal traffico di veicoli sulla fauna sono legati, in generale, ad una riduzione della qualità degli habitat soprattutto perché possono venire alterati gli equilibri ecologici a causa di alcuni fattori di disturbo quali: - incidentalità; - rumori, come già sottolineato; - polveri. La principale via di accesso al Comparto è la S.S. 309 Romea che raccoglie il traffico etra-urbano legato agli spostamenti in direzione Nord e Sud lungo la direttrice Rimini-Ravenna-Venezia. La nuova discarica 4 stralcio non determina comunque un aumento rilevante dei flussi di traffico in quanto sostituisce funzionalmente, quindi anche come numero di mezzi pesanti associati, le discariche esistenti SOTRIS con particolare riferimento alla discarica 3 stralcio recentemente esaurita e chiusa. Inoltre è opportuno sottolineare che il volume di traffico su questa strada è già assai elevato e si può pensare che l incidenza dell opera di ampliamento sia sostanzialmente irrilevante. Di conseguenza l incidenza del traffico indotto dalla nuova discarica 4 stralcio sulla connettività degli ecosistemi e sulla fauna può essere considerata scarsa. Introduzione o richiamo di specie alloctone Nonostante il trasporto di rifiuti possa contribuire al trasferimento di semi vegetali e porzioni vegetative di specie non indigene e provenienti da giardini, orti o aree naturali o paranaturali della Provincia così come di animali, l isolamento del Comparto, la metodologia di smaltimento dei rifiuti adottata e le tipologie di rifiuti che sono conferiti dovrebbero annullare qualsiasi eventuale possibilità di diffusione. Interazione delle specie animali con la risorsa rifiuto Per quanto riguarda la possibilità che le specie animali a carattere sinantropico e opportunistico interagiscano con il nuovo impianto di discarica e le attività ad esso connesse, si può considerare che la tipologia di rifiuti che vengono conferiti in tale discarica, aventi caratteristiche non putrescibili, limita notevolmente le possibilità per le specie animali opportuniste (in particolar modo gabbiani, ratti e volpi) di sfruttare il rifiuto come risorsa trofica. In considerazione dell articolato mosaico ambientale e dei singoli ecosistemi di significativo pregio naturalistico che caratterizzano il contesto territoriale in cui sono inseriti gli impianti SOTRIS, il progetto di ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio è stato sottoposto a specifica Valutazione di Incidenza ai sensi della Direttiva 92/43/CE; tale Valutazione di Incidenza, approvata dalla competente Regione Emilia-Romagna con Determinazione n del 26/07/2005, evidenzia un incidenza nulla sui SIC e ZPS presenti nell area limitrofa alla localizzazione dell ampliamento dell impianto. Consumo e produzione di energia Data la natura stessa degli impianti, l esercizio delle discariche in esame non comporta consumi energetici significativi, se non quelli associati al combustibile utilizzato per il funzionamento dei mezzi operativi di discarica. Per quanto riguarda invece la produzione di energia, gli impianti di discarica SOTRIS non sono caratterizzati da una produzione significativa di biogas; in ragione di tale evidenza, tali discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi non sono dotate di sistema di captazione e impianto di combustione del biogas, pertanto non rappresentano una fonte di produzione energetica. C3) VALUTAZIONE INTEGRATA DELL INQUINAMENTO E POSIZIONAMENTO DEGLI IMPIANTI RISPETTO ALLE MTD Secondo quanto previsto dall art. 4, comma 4) del D.Lgs. n. 59/05, ai fini dell Autorizzazione Integrata Ambientale i requisiti tecnici per le discariche di rifiuti si considerano soddisfatti, qualora risultino soddisfatti i requisiti stabiliti dal decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti ; pertanto per la valutazione integrata delle prestazioni ambientali delle discariche SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi, i riferimenti da adottare sono stati tratti dal predetto decreto, con particolare riguardo ai criteri costruttivi e gestionali degli impianti di discarica per rifiuti pericolosi di cui all Allegato 1 e all Allegato 2 del D.Lgs. n. 36/03. A tale riguardo si ricorda che i Piani di Adeguamento di cui all art. 17, comma 3) del D.Lgs. n. 36/03 presentati da SOTRIS per le discariche esistenti 1 /2 stralcio e 3 stralcio sono stati valutati positivamente e approvati dalla Provincia di Ravenna con provvedimenti n. 303 e n. 302 entrambi emessi in data 17/05/2004. Di seguito si evidenzia il posizionamento delle discariche SOTRIS rispetto all applicazione delle Migliori Tecniche Disponibili (MTD), individuate prendendo a riferimento i requisiti stabiliti dal D.Lgs. n. 36/03 che costituiscono MTD per il comparto discariche. 20

29 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C UBICAZIONE Per quanto attinente l ubicazione degli impianti di discarica SOTRIS è stata verificata una generale conformità a quanto previsto dal D.Lgs n. 36/03; va altresì tenuto presente la presenza di un vincolo di tutela paesaggistica che interessa la quasi totalità del territorio a Nord di Ravenna. Si rileva che l esistenza del predetto vincolo a cui risulta soggetto l area di pertinenza del Comparto è tenuta in conto dall autorizzazione paesaggistico/ambientale di cui al D.Lgs. n. 490/99 così come modificato dal D.Lgs. n. 42/04 attualmente in essere, rilasciata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna; al riguardo, in sede di approvazione del progetto definitivo, è stato altresì acquisito parere favorevole in merito all ampliamento della discarica 4 stralcio. Non si considerano rilevanti le problematiche connesse con la presenza di un area interessata da tecniche di coltivazione biologica (ai sensi del Regolamento CEE 2092/91) in quanto autorizzata successivamente alla creazione del Comparto km 2,6. PROTEZIONE DELLE MATRICI AMBIENTALI Al fine di garantire l isolamento del corpo dei rifiuti dalle matrici ambientali, le discariche esistenti per rifiuti pericolosi e non pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio, così come la nuova discarica 4 stralcio per rifiuti pericolosi e non pericolosi, prevedono: - sistema di raccolta e allontanamento del percolato; - sistema di regimazione e allontanamento delle acque meteoriche; - impermeabilizzazione del fondo e delle sponde della discarica; - sistema di copertura superficiale della discarica; che, come di seguito evidenziato, risultano conformi a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03; è garantito altresì il controllo dell efficienza e dell integrità di tali presidi ambientali, nonché il mantenimento di opportune pendenze per assicurare il ruscellamento delle acque superficiali. CONTROLLO DELLE ACQUE E GESTIONE DEL PERCOLATO Sistema di regimazione e allontanamento delle acque meteoriche La rete di captazione, convogliamento e scarico delle acque meteoriche è costituita da fossi di scolo realizzati in sezione sul terreno, da condotte fognarie, da embrici, da pozzetti di linea. La rete relativa alle discariche in esame è integrata alla rete di regimazione delle acque meteoriche del Comparto km 2,6. Tutte le linee di convogliamento, allontanamento e trasporto delle acque meteoriche di dilavamento dell intero Comparto, sono soggette a manutenzione periodica eseguita dagli operatori tecnici; sinteticamente gli interventi previsti sono i seguenti: - un controllo visivo del sistema di regimazione delle acque meteoriche; - ispezione della rete captazione e allontanamento acque meteoriche (fossi, embrici, pozzetti, canalette, fogna stradale) viene ispezionata; - pulizia con espurgo canal-jet della rete captazione e allontanamento acque meteoriche (fossi, embrici, pozzetti, canalette, fogna stradale); - pulizia e sgombero della parte sedimentata delle vasche di intercettazione, nonché controllo del funzionamento delle valvole e paratoie di apertura-chiusura. Allo stato attuale solo le acque meteoriche di dilavamento dei settori realizzati e in attesa di coltivazione della nuova discarica SOTRIS 4 stralcio sono direttamente avviate allo scarico nello Scolo Tomba, canale artificiale facente parte del bacino idrografico del Canale Candiano, attraverso il punto di scarico SD presente sullo Scolo stesso e posto a valle del sistema fognario di intercettazione a servizio della discarica HERAmbiente per rifiuti pericolosi. Le acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS (porzioni di discarica in cui sono stati completati l abbancamento dei rifiuti e la messa in sicurezza mediante la posa di teli impermeabili ovvero terreno e successivamente alle opere di chiusura provvisoria e definitiva) non vengono scaricate attraverso il punto denominato SN nello Scolo Tomba, bensì sono inviate al parco serbatoi di stoccaggio liquidi di proprietà SOTRIS ed utilizzate all interno del Centro SOTRIS come fluidificante nel processo di inertizzazione; le eventuali eccedenze sono avviate come rifiuto a smaltimento presso l impianto TCF gestito da HERAmbiente nello stesso Comparto km 2,6 e/o conferiti con automezzi presso impianti esterni. Tale precauzione sarà adottata fino alla realizzazione delle opere di regimazione e controllo delle acque meteoriche di dilavamento inerenti gli impianti SOTRIS in progetto, che riguarderà l intero Comparto km 2,6. Nell ambito di tale progetto è prevista di fatto la completa ristrutturazione delle opere di convogliamento delle acque meteoriche provenienti dalle discariche SOTRIS. Obiettivo finale è la captazione e l accumulo delle acque meteoriche ruscellanti e più in generale provenienti dal corpo discariche (ruscellamento e rilascio ritardato da infiltrazione), al fine di caratterizzare le acque stesse prima dello scarico in acque superficiali ovvero dell invio a trattamento. Le nuove opere di convogliamento, che sostituiranno e/o integreranno le fognature esistenti, risultano conformi ai requisiti stabiliti dal D.Lgs. n. 36/03, con particolare riguardo a quanto previsto per il tempo di ritorno da considerare nelle verifiche idrauliche, e sono costituite dalle seguenti opere: 21

30 22 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Discarica Opera di convogliamento acque meteoriche 1 /2 stralcio Lato Ovest Tubazione interrata in calcestruzzo di diametro pari a 900/1100 mm 1 /2 stralcio Lato Est Tubazione interrata in calcestruzzo di diametro pari a 900/1100 mm 1 /2 stralcio Lato Nord Tubazione interrata in calcestruzzo di diametro pari a 1100 mm 3 stralcio Lato Ovest Tubazione interrata in calcestruzzo di diametro pari a 700 mm 3 stralcio Lato Sud e Est Tubazione interrata in calcestruzzo di diametro pari a 700 mm 4 stralcio Lato Ovest Tubazione interrata in calcestruzzo di diametro pari a 1000 mm 4 stralcio Lato Est Canaletta in calcestruzzo in testa d argine Le pendenze previste sono dell ordine dello 0,15%. Il dimensionamento e il posizionamento delle opere di convogliamento è stato realizzato nell ipotesi ampiamente cautelativa di dovere gestire contemporaneamente tutti i corpi delle discariche SOTRIS, nonché della discarica per rifiuti non pericolosi di HERAmbiente che condivide l argine perimetrale con la discarica 4 stralcio di SOTRIS, e relativi volumi. Per la raccolta delle acque meteoriche di dilavamento delle discariche è prevista la realizzazione delle seguenti opere di accumulo: Vasca di accumulo VA1, costituita da una vasca in calcestruzzo di capacità pari a circa m 3, è stata concepita, con riferimento ai tempi previsti di avanzamento nella coltivazione delle discariche in esame, per potere accumulare le acque meteoriche in due distinte fasi: I. captazione delle acque meteoriche di dilavamento della discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio in via di prossimo esaurimento; II. captazione delle acque meteoriche di dilavamento della discarica per rifiuti non pericolosi HERAmbiente e della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio di SOTRIS. Si è ritenuto di adottare tale scelta poiché le risultanze disponibili sull analisi delle acque da ruscellamento indicano che, a compattazione avvenuta dello strato di copertura e inerbimento avvenuto, le acque stesse possano essere ritenute idonee allo scarico diretto verso lo Scolo Tomba; pertanto relativamente alle due fasi sopradescritte, si può affermare la non contemporaneità della gestione delle acque provenienti dalle discariche stesse: infatti la discarica 4 stralcio convoglierà acque dal corpo discarica non prima dell anno 2015, mentre la discarica 1 /2 stralcio è prevista in chiusura definitiva nel corso del 2009/2010. Vasca di accumulo VA2, costituita da una vasca in terra di capacità pari a circa 750 m 3, è finalizzata all accumulo delle acque captate dalla discarica 3 stralcio; tale vasca verrà realizzata mediante: - costruzione di argini in terreno compattato a sezione trapezia; - impermeabilizzazione del fondo e delle sponde mediante riporto di 50 cm di argilla e geomembrana in HDPE ancorata in testa d argine; - setto interno in terreno a sezione trapezia atto ad agevolare la sedimentazione naturale dei solidi sospesi nel percorso dell acqua verso le opere di presa e di scarico; - costruzione di rampa di accesso alla vasca per le operazioni di manutenzioni interna e periodica pulizia mediante asportazione dei fanghi depositati sul fondo; - recinzione perimetrale anti-intrusione. Si evidenzia che le suddette vasche di accumulo VA1 e VA2 risultano dimensionate sulla base dell evento critico della durata di 2 ore, considerato rappresentativo delle condizioni critiche per l invaso e di norma utilizzato per il dimensionamento; in particolare, il volume invasato da ciascuna vasca per l evento di durata bioraria risulta grossomodo pari ad un terzo/un quarto del volume massimo giornaliero stimato relativamente al giorno peggiore di una serie pluviometrica recente di durata 10 anni. Lo scarico dalle vasche di accumulo VA1 e VA2 verso lo Scolo Tomba potrà essere attivato solo dopo un idoneo e prolungato periodo di campionamento sulla qualità delle acque da scaricare, al fine di accertarne la conformità ai valori limite di emissione per lo scarico in acque superficiali previsti dalla normativa vigente; nel caso, le acque provenienti dalle vasche di accumulo da scaricare verso lo Scolo Tomba, verranno fatte defluire attraverso gli attuali punti di scarico già presenti sullo Scolo stesso (SG e SD). Nel periodo transitorio le acque verranno inviate mediante opportuni sistemi di pompe all Impianto TAS di HERAmbiente. Tutte le opere di rilancio e accumulo saranno dotate di illuminazione delle aree finalizzata alla gestione in sicurezza anche in condizioni di scarsa visibilità e in situazione notturna. Preme evidenziare che la gestione delle pompe di rilancio delle acque meteoriche, almeno fino alla sezione di accumulo, riveste carattere strategico per la gestione in sicurezza dell intero Comparto, pertanto tutte le pompe e tutti gli impianti ad esse connesse saranno dotati di sistemi per il funzionamento totalmente automatico. Presso gli uffici di SOTRIS saranno disponibili su apposito quadro sinottico tutti i comandi a distanza, i segnali di stato e gli allarmi di potenziale mal funzionamento per la gestione in completa sicurezza. Sistema di raccolta e allontanamento del percolato I sistemi dedicati alla raccolta e allontanamento del percolato sono costituiti da: - sistema di drenaggio del percolato; - sistema di raccolta e allontanamento.

31 23 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Il sistema di drenaggio del percolato ha lo scopo di drenare e convogliare sul fondo della discarica il percolato formatosi a seguito dell infiltrazione di acque meteoriche nello corpo della discarica, in modo tale da impedire il formarsi di un battente idraulico all interno dell ammasso. Si rileva che la barriera di confinamento atta a separare i due distinti settori dell esistente discarica 3 stralcio (Settore Lato Ovest per rifiuti pericolosi e Settore Lato Est per rifiuti non pericolosi), consentendone le gestione in modo specifico e di fatto, nonostante facenti parte di un unico corpo di discarica, come due discariche separate, è progettata in modo tale da garantire l effettiva separazione dei percolati prodotti nei due settori; in ogni caso le modalità di estrazione e conferimento dei percolati sono le medesime per entrambe le discariche. Analoghe considerazione valgono altresì relativamente alle modalità operative e gestionali dei sistemi di raccolta e allontanamento del percolato per la nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio. Il percolato viene raccolto sul letto di ciascuna discarica mediante un preposto sistema di tubazioni fessurate, che grazie alla pendenza del fondo confluiscono in una stazione di sollevamento posta all estremità dell invaso, subito fuori di esso. Il percolato viene quindi portato al di fuori della discarica e immesso in vasche di raccolta in cemento armato, da cui viene prelevato e inviato a smaltimento prevalentemente presso l impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di HERAmbiente presente nello Comparto km 2,6 o comunque presso impianti autorizzati. Nel caso in cui il percolato sia destinato a trattamento presso l impianto TCF, il Responsabile Operativo Discariche deve avvisare prima del conferimento l impianto di smaltimento e, ottenutone il permesso, inviare direttamente il percolato, tramite il previsto collegamento diretto tramite condotta dedicata. HERAAmbiente si occupa poi della tenuta delle necessarie registrazioni, mentre il Responsabile Operativo deve raccogliere e conservare evidenza dei movimenti e dei controlli effettuati. In caso risultasse impossibile o inopportuno il conferimento all impianto TCF tramite condotta il Responsabile Operativo Discariche deve disporre lo smaltimento tramite autotrasporto. Il percolato prodotto dalle discariche può essere altresì utilizzato per l inertizzazione o l umidificazione dei rifiuti presso l impianto di inertizzazione di SOTRIS; in tal caso il movimento viene registrato nei registri di carico/scarico senza emissione di formulario. Le modalità mediante le quali viene eseguito in discarica il monitoraggio ambientale del percolato (parametri fisici e chimici da analizzare, frequenze di campionamento, punti di prelievo, analisi e misure) sono oggetto dei Piani di Sorveglianza e Controllo previsti per le discariche in esame, redatti ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 e ricompresi nel Piano di Monitoraggio che costituisce parte integrante della presente AIA (Allegato F). Con particolare riguardo agli aspetti tecnico-costruttivi dei sistemi di raccolta del percolato previsti per le discariche in oggetto si evidenzia quanto segue: Il sistema di raccolta del percolato relativo alle opere del 1 stralcio è costituito da una serie di collettori drenanti in PEAD DN 200 disposti ad angolo retto che confluiscono in una tubo collettore principale in PEAD DN 300 realizzato con pendenza dello 0.4% che conferisce il percolato direttamente in un pozzetto oramai localizzato all interno della colmata; da qui, tramite una pompa il percolato viene rilanciato nella preposta vasca del percolato. Nelle opere del 2 stralcio il sistema delle tubazioni drenanti è ripartito in 4 lotti separati ognuno dei quali possiede una serie di tubazioni drenanti in PEAD DN 90 mm disposte ad angolo retto afferenti verso un collettore generale in PEAD DN 200 mm realizzato su pendenze dell 1% che attraversa il corpo arginale per conferire il liquido in due appositi torrini disposti fra il 1/4 lotto (Lato Est) ed il 2/3 lotto (Lato Ovest). La verifica del dimensionamento delle condotte di drenaggio del percolato è stata condotta sulla base di ragionamenti analoghi a quelli adottati per il drenaggio delle acque meteoriche, considerando però un rapporto fra le portate di percolato e corrispondenti portate di pioggia pari a 0,3 per tenere conto dell effetto di laminazione esercitato dallo strato dei rifiuti ormai conferiti sull intera superficie di base della discarica; risulta verificata l adeguatezza di entrambe le predette tubazioni drenanti del percolato a smaltire le massime portate in afflusso, con grado di riempimento del 91%. A seguito dell insorgenza dei cedimenti è prevedibile una riduzione delle pendenze di progetto; ugualmente il sistema di drenaggio rimarrà adeguato in considerazione degli alti coefficienti di sicurezza propri del sistema. Al fine di prevenire l intasamento e l occlusione delle tubazioni drenanti è stata predisposta una procedura di lavaggio con canal-jet dell intero sistema di tubazioni principali. Va altresì rilevato che tale procedura risulta idonea al lavaggio dei soli ultimi tratti delle tubazioni principali del 2 settore per l impossibilità di accedere entro il 1 settore o nelle tubazioni secondarie. In questa situazione, al fine di poter monitorare l efficienza del sistema di drenaggio, è stato predisposto un sistema di monitoraggio del livello interno del percolato mediante la costruzione di due pozzi localizzati entro la colmata. Le rilevazioni svolte nel contesto delle verifiche di audit ambientale dell anno 2003 hanno permesso di riconoscere la presenza di un battente idraulico di circa +2,5 m dal fondo vasca nella zona centrale della discarica, pressoché nullo sui bordi della stessa. Tale situazione risulta sicuramente accettabile sotto l aspetto ambientale in considerazione anche della bassa conducibilità idraulica propria dei rifiuti e del fatto che i pozzi piezometrici stessi, per preservare la funzionalità della barriera di base dai rischi di danneggiamento, sono stati sospesi entro l ammasso dei rifiuti.

32 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Le tubazioni drenanti, realizzate in PEAD, risultano idonee a resistere sia agli attacchi chimici dei liquidi presenti in discarica che agli effetti delle temperature presenti sul fondo discarica. Il percolato prodotto viene raccolto in una vasca di accumulo appositamente predisposta e da qui successivamente inviato tramite conduttura alla depurazione presso l impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di HERAmbiente presente all interno dello stesso Comparto km 2,6. Per quanto detto il sistema di raccolta del percolato risulta progettato in maniera conforme a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03. La discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio è stata suddivisa in 4 settori di superficie circa equivalente, ognuna dotata di una rete di captazione dedicata formata da tubi in PEAD DN 200 mm PN 10 per i rami principali, realizzati con pendenza dello 0.5%, e DN 90 PN 10 per i rami secondari. In corrispondenza del punto più depresso del ramo principale di ciascuno dei 4 settori della discarica è stato praticato un avvallamento di profondità 0,5 m per favorire l adescamento delle pompe di estrazione del percolato; tali pompe sono realizzate in materiale idoneo ai materiali aggressivi trattati e sono posizionate in coppia in due locali pompe realizzati in cemento armato posti a metà dei lati maggiori della discarica. La verifica del dimensionamento delle condotte di drenaggio del percolato è stata condotta sulla base di ragionamenti analoghi a quelli adottati per il drenaggio delle acque meteoriche: si è considerato in pratica che l evento critico di pioggia avvenga mentre un settore di discarica è ancora quasi privo di rifiuti e tutta l acqua meteorica venga raccolta dal sistema di drenaggio del percolato (tale ipotesi risulta cautelativa, poiché dal punto di vista idraulico la presenza degli strati di rifiuti determina un effetto di laminazione molto importante). Risulta verificata l adeguatezza delle tubazioni drenanti del percolato a smaltire le massime portate in afflusso, con grado di riempimento del 91%; anche il previsto sistema di pompaggio del liquido risulta strutturato con ampi margini di sicurezza. A seguito dell insorgenza dei cedimenti è prevedibile una riduzione delle pendenze di progetto; ugualmente il sistema di drenaggio rimarrà adeguato per effetto del fenomeno di laminazione delle portata in afflusso operato dai rifiuti che ridurrà il valore massimo di portata. In queste condizioni il sistema di drenaggio risulta adeguato a garantire il rapido smaltimento del liquido affluito sul fondo vasca garantendo la minimizzazione del battente idraulico. Va segnalato che le visite ispettive svolte all interno della procedura di audit ambientale, previste ai sensi del D.Lgs. n. 36/03, hanno sempre rilevato l assenza di significativi battenti di liquido (< 0,5 m). Al fine di prevenire l intasamento e l occlusione delle tubazioni drenanti è stata predisposta una procedura di lavaggio con canal-jet dell intero sistema di tubazioni principali. A questo proposito si è provveduto a riportare in superficie le tubazioni principali in modo da favorire l inserimento della sonda di lavaggio per l intero tratto della tubazione stessa. Le tubazioni drenanti, realizzate in PEAD, risultano idonee a resistere sia agli attacchi chimici dei liquidi presenti in discarica che agli effetti delle temperature presenti sul fondo discarica. Sono state scelte inoltre tubazioni di discreto spessore (PN10) in considerazione delle sollecitazioni meccaniche a cui vengono sottoposte. Il percolato prodotto viene raccolto in una vasca di accumulo appositamente predisposta e da qui successivamente inviato tramite conduttura alla depurazione presso l impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di HERAmbiente presente all interno dello stesso Comparto km 2,6. Per quanto detto il sistema di raccolta del percolato risulta progettato in maniera conforme a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03. Per quanto riguarda la gestione del percolato prodotto dall esercizio della nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, il progetto ha previsto innanzitutto la sagomatura del piano di posa del sistema drenante allo scopo di realizzare un sistema di pendenze che favorisca il corretto deflusso del percolato anche a cedimenti del fondo discarica avvenuti. È stato poi realizzato uno strato di drenaggio in ghiaia in grado di garantire una conducibilità idraulica maggiore di 10-2 cm/s. Infine la rete di drenaggio vera e propria è costituita da collettori principali e collettori secondari realizzati con tubazioni in HDPE fessurato. Il progetto ha previsto un dimensionamento dei collettori principali che consenta l ispezione con sistemi a telecamera e la periodica manutenzione mediante lavaggio con canal-jet ad alta pressione in modo da rimuovere possibili sedimentazioni e prevenire le incrostazioni. All'interno di ogni sottosettore il percolato captato viene convogliato in un invaso nel quale, in corrispondenza del piede interno degli argini Est e Ovest della discarica, è posizionato un pozzo di raccolta in HDPE. La tubazione di aspirazione è dotata di valvola rompivuoto nel pozzetto per evitare l'innesco dell'effetto sifone. Inoltre, lungo la tubazione in HDPE, in direzione Nord-Sud, sono stati realizzati opportuni by-pass che consentono, mediante l'apertura o la chiusura di apposite valvole, di indirizzare nella fogna bianca, nel periodo in cui taluni settori non saranno coltivati, le acque bianche raccolte nei sottosettori stessi. Quando un sottosettore verrà coltivato, il by-pass verrà eliminato inserendo un flangia cieca nella tubazione e il percolato raccolto sarà recapitato nella linea di fogna nera. 24

33 25 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Dai 6 pozzi di raccolta, tramite altrettante pompe autoadescanti di tipo antideflagrante, il percolato viene rilanciato mediante tubazione in HDPE alle vasche di stoccaggio del percolato dell impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di HERAmbiente presente presso il Comparto km 2,6. L anello chiuso composto dalla doppia linea percolato/acque meteoriche proveniente dalla discarica verso le vasche di stoccaggio del percolato, consente, sempre mediante l utilizzo delle pompe di discarica, il lavaggio delle tubazioni stesse. La tubazione in HDPE utilizzata per l allontanamento del percolato verso le vasche di stoccaggio, è posata entro una canaletta in calcestruzzo chiusa con beole, per consentirne l ispezionabilità nel tempo nei confronti di eventuali perdite. Per quanto detto il sistema di raccolta del percolato risulta progettato in maniera conforme a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03. PROTEZIONE DEL TERRENO E DELLE ACQUE Barriera geologica I dati geologici e idrogeologici disponibili attraverso le ripetute campagne geognostiche che hanno interessato il Comparto km 2,6, con particolare riguardo alla zona di interesse delle discariche in oggetto, evidenziano che la serie geologica di sottosuolo non si può configurare come barriera geologica naturale secondo quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03 sia per discariche per rifiuti non pericolosi che pericolosi. Il terreno naturale, presente a quota di circa +1,3 m s.l.m., è costituito dallo strato agrario, dello spessore di circa cm, impostato su un orizzonte di limi argillosi sabbiosi avente spessore complessivo di circa 2 m. Su tale orizzonte non sono disponibili misure dirette di conducibilità idraulica; considerando però l influenza dei fenomeni degradativi (pedogenesi e fessurazioni di disseccamento) che interessano i terreni più superficiali la permeabilità dell orizzonte si può valutare dell ordine 10-7 m/s. Nel caso della discarica 3 stralcio inoltre la parte superficiale dello strato è stata poi rimossa per la creazione del piano di posa della barriera minerale di fondo (quota di imposta +0,7 m s.l.m.). Al di sotto di questo orizzonte è presente uno strato continuo dello spessore di circa 8 m di sabbie limose e sabbie grigie con permeabilità di 10-4 m/s all interno del quale è contenuta la prima falda (quota massima di progetto -0,43 m s.l.m.). Nelle condizioni descritte, al fine di completare artificialmente la barriera geologica presente a livello naturale nell area su cui insistono le discariche in esame, sono previsti i seguenti sistemi di impermeabilizzazione: In fase di progetto della discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio, è stato stabilito di potenziare artificialmente la barriera geologica di base mediante la costruzione di un impermeabilizzazione composita semplice con strato di monitoraggio sottotelo, risultandone sul 1 /2 stralcio un sistema di impermeabilizzazione del fondo discarica con la seguente struttura, dal basso verso l alto: strato minerale in argilla compattata dello spessore di 1 m sul fondo e sulle sponde avente coefficiente di permeabilità k m/s; strato di drenaggio in sabbia dello spessore di 15 cm avente conglobata rete di tubazioni in HDPE di diametro 80 mm con convogliamento all esterno della discarica per drenaggio di controllo sottotelo; la rete di drenaggio prevede l attraversamento degli argini da parte delle tubazioni con trasporto del liquido in appositi pozzetti di ispezione; geomembrana in HDPE dello spessore di 2,5 mm che presenta caratteristiche idonee a resistere alle sollecitazioni chimiche e meccaniche presenti nella discarica stessa. Tale barriera svolge in parte la funzione di rivestimento artificiale così come previsto dal D.Lgs n. 36/03 (accoppiamento di materiale minerale compattato in spessore 100 cm con conducibilità idraulica k 10-9 m/s con geomembrana). L inserimento dello strato di monitoraggio sottotelo determina una non conformità lieve rispetto a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03 che stabilisce di porre la geomembrana a diretto contatto con lo strato minerale compattato, senza interposizione di materiale drenante. Va altresì evidenziato che in occasione delle visite ispettive connesse con la procedura di audit ambientale eseguita nel periodo 2001/2002 su incarico SOTRIS è stata rilevata l assenza di flusso dai pozzetti di monitoraggio 4, 5 e 6 ed una limitatissima fuoriuscita di liquido dai pozzetti 1, 2, 7 ed 8; solo sul pozzetto 3 è stata misurata una portata più o meno continua stimabile in 240 ml/mese. In considerazione di quanto osservato si è stabilito di mettere in atto un piano di monitoraggio del drenaggio sottotelo che prevede: verifica della portata del dreno su base mensile, da annotare su apposito registro; osservazione delle caratteristiche del liquido da annotarsi su apposito registro; analisi completa della qualità del liquido comprendente anche metalli e idrocarburi; analisi periodiche della qualità del liquido (su base semestrale) limitatamente a parametri indice di possibile contaminazione da percolato quali cloruri e ammoniaca; operazioni di pulizia della rete di monitoraggio mediante canal-jet. Gli adempimenti messi in atto dovrebbero garantire il corretto funzionamento della rete di monitoraggio sottotelo risultando idonea a garantire l assenza ovvero la presenza di limitato carico idraulico sulla sottostante barriera minerale e la rapida rilevazione di eventuali flussi di liquido attraverso la membrana di impermeabilizzazione.

34 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Allo stato attuale, anche sui pozzetti che manifestano un pur lieve flusso idrico, si constatano concentrazioni di ammoniaca e cloruri di oltre un ordine di grandezza inferiori a quelle proprie del percolato; tale fenomeno fa ritenere trascurabile il fenomeno agli effetti ambientali. Per quanto detto la barriera di base è da considerarsi sostanzialmente dotata di requisiti equivalenti a quella prescritta per impianti destinati allo smaltimento di rifiuti non pericolosi; tale barriera risulta altresì difforme agli standard richiesti dal D.Lgs. n. 36/03 per impianti destinati allo smaltimento di rifiuti pericolosi in considerazione dello spessore della barriera minerale (1 m < 5 m). Un elemento più significativo di non conformità della barriera di fondo va registrato sulla distanza fra il massimo livello della falda (-0,43 m s.l.m.) e il piano di posa della barriera di confinamento che risultava posizionato a 1,2 m in fase di progetto, presumibilmente a 0,45 m al termine degli assestamenti. E stato altresì evidenziato che la quota massima della falda assunta in fase di progetto risulta probabilmente sovrastimata per le discariche SOTRIS, localizzate in adiacenza all asse drenante costituito dallo Scolo Tomba. Un valore più realistico per il livello massimo della falda per tale settore (- 0,9/-1,0 m s.l.m.) porta a valutare tale non conformità attenuata. Anche relativamente alla struttura del dreno di fondo si registrano elementi di non conformità con la presenza di spessori di ghiaia pari a 0,5 m solo in corrispondenza degli assi di drenaggio, spessori di soli 0,3 m (20 cm di sabbia e 10 cm di ghiaia) sulle restanti porzioni della discarica. Relativamente alla funzionalità del dreno di fondo, si evidenzia che risulta verificata la compatibilità della stessa con i cedimenti attesi. La funzionalità del sistema di drenaggio del percolato è in generale garantita anche in presenza dei cedimenti attesi. Si evidenzia peraltro che cedimenti differenziali localizzati o distorsioni della superficie del fondo discarica per sovraccarichi locali possono, nella vita della discarica, creare accumuli di percolato valutabili in circa cm e che tali condizioni sono da ritenersi tollerabili nell ottica di una gestione in sicurezza della discarica stessa. Nella considerazione che i requisiti stabiliti dal D.Lgs. n. 36/03 non sono a stretto rigore rispettati e che gli elementi di non conformità attinenti la barriera geologica non possono essere corretti con progetto di adeguamento, è parso opportuno verificare con tecniche modellistiche di simulazione quantitativa i possibili effetti sull ambiente dell impianto di discarica in oggetto, al fine di discuterne l accettabilità. Allo scopo di valutare l effetto degli elementi descritti sul sistema discarica complessivo anche in funzione della classificazione richiesta per l impianto stesso, è stata condotta nel 2003 un approfondita Valutazione di Rischio sino al II livello di dettaglio associato al potenziale rilascio di sostanze inquinanti nel sottosuolo e nell acquifero, le cui risultanze evidenziano che la discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio presenta valori di rischio, per effetto della potenziale percolazione di percolato in falda, decisamente accettabili sia per il Rischio Cancerogeno che per il Pericolo Tossico. Tale analisi di rischio è stata altresì aggiornata ad un ulteriore livello di dettaglio nell ambito della procedura di screening a cui è stato sottoposto il progetto di ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio. La stima dei potenziali impatti sulla componente acque sotterranee, ritenuta determinante in relazione alla tipologia dell impianto, è stata condotta attraverso metodologie quantitative approfondite, alle quali è associato l'utilizzo di modelli di simulazione: le modalità di trasporto degli inquinanti potenzialmente contenuti nel percolato di discarica sono state simulate mediante adeguati modelli previsionali di utilizzo diffuso e validato a livello internazionale. In particolare si è approfondita ulteriormente la valutazione dei potenziali impatti conducendo un analisi di rischio con procedura RBCA sino al III livello di dettaglio, metodologia ormai largamente condivisa come standard internazionale. In tal modo sono stati indagati nel dettaglio anche i potenziali impatti sulla salute dell uomo. Le conclusioni di tale analisi sostanzialmente determinano che, per quanto concerne la componente acque sotterranee, le risultanze della valutazione del rischio condotta con procedura RBCA TIER III hanno evidenziato impatti non significativi: per tutti i recettori attualmente presenti sul territorio sono stati evidenziati valori di rischio cancerogeno e di pericolo tossico praticamente trascurabili. In conclusione, il quadro complessivo che se ne deduce appare accettabile rispetto ai potenziali rischi ambientali connessi con l'impianto esistente. Ulteriormente il Sistema di Gestione Qualità Ambiente e Sicurezza, adottato e certificato secondo tre differenti standard, rafforza senz'altro la garanzia che le modalità di sorveglianza, controllo e vengano rigorosamente previste ed applicate. In fase di progetto della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio, è stato stabilito di potenziare artificialmente la barriera geologica di base mediante la costruzione di una impermeabilizzazione composita doppia, risultandone sul 3 stralcio un sistema di impermeabilizzazione del fondo discarica con la seguente struttura, dal basso verso l alto: strato minerale inferiore in argilla compattata dello spessore di 1 m sul fondo e sulle sponde avente coefficiente di permeabilità verticale medio pari a m/s; geomembrana inferiore in HDPE dello spessore di 2,5 mm; strato minerale superiore in argilla compattata dello spessore di 1 m sul fondo avente coefficiente di permeabilità verticale m/s; geomembrana superiore in HDPE dello spessore di 2,5 mm; 26

35 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C In buona sostanza si tratta di una impermeabilizzazione composita doppia priva dello strato di monitoraggio infratelo. La barriera geologica di base prevista nella discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio potenziata mediante la costruzione di una impermeabilizzazione composita doppia svolge in parte la funzione di rivestimento artificiale così come previsto dal D.Lgs. n. 36/03 (accoppiamento di materiale minerale compattato in spessore 100 cm con conducibilità idraulica k m/s con geomembrana), in parte la funzione di completamento della barriera geologica naturale (secondo strato di materiale minerale compattato in spessore 100 cm con permeabilità k = m/s associato alla geomembrana inferiore). In queste condizioni deve essere verificato il livello di protezione del terreno offerto da tale sistema di confinamento. É stato pertanto verificato mediante apposito sistema di calcolo che l inserimento di una seconda geomembrana (geomembrana inferiore) abbinata ad una barriera minerale in argilla compattata (barriera minerale inferiore) offre condizioni di confinamento equivalenti, se non migliori, a quelle offerte da una barriera geologica con spessore 5 m e permeabilità uguale a m/s configurando pertanto il sistema barriera di base con requisiti equivalenti a quelli previsti per discariche per rifiuti pericolosi. Il sistema di impermeabilizzazione del fondo della discarica prevede la presenza di un rivestimento artificiale costituito da una geomembrana dello spessore di 2,5 mm collocato a diretto contatto di uno strato minerale compattato (barriera minerale superiore) avente conducibilità idraulica inferiore a m/s. La geomembrana in PEAD presenta caratteristiche idonee a resistere alle sollecitazioni chimiche e meccaniche presenti nella discarica. La geomembrana è stata collocata a diretto contatto con lo strato minerale compattato senza interposizione di strati di monitoraggio o strati di medio-alta permeabilità. La geomembrana e il sistema barriera di confinamento sono stati protetti contro i rischi di danneggiamento in fase di realizzazione e di esercizio della discarica. A garanzia di ciò, al termine della costruzione dell impianto è stato eseguito il collaudo geoelettrico della membrana che ha consentito di rilevare ed eliminare 5 fori presenti sul fondo. Tale percentuale di danneggiamento risulta caratteristica di impianti assoggettati a corrette procedure di controllo qualità (frequenza di circa 2,5 fori per ettaro). Le verifiche di audit ambientale messe in atto dal gestore hanno attestato corrette procedure di conferimento dei rifiuti anche nel rispetto della salvaguardia della barriera di fondo. Una lieve non conformità della barriera di fondo va registrata sulla distanza fra il massimo livello della falda ed il piano di posa della barriera di confinamento superiore che risultava posizionato a 2,3 m in fase di progetto, presumibilmente a 1,45 m al termine degli assestamenti. E stato altresì evidenziato che la quota massima della falda assunta in fase di progetto (-0,43 m s.l.m.) risulta probabilmente sovrastimata per le discariche SOTRIS, localizzate in adiacenza all asse drenante costituito dallo Scolo Tomba. Un valore più realistico per il livello massimo della falda per tale settore (-0,9/-1,0 m s.l.m.) porta a valutare tale non conformità praticamente nulla. Il dreno di fondo è stato realizzato mediante la messa in opera di uno strato di sabbia di spessore uniforme pari a 20 cm che svolge anche la funzione di protezione del telo in HDPE. In corrispondenza delle linee di drenaggio è stato messo in opera un geotessile non tessuto con massa pari a g/m 2 e collocato ghiaietto arrotondato 20/40 mm ed altezza 50 cm. Nell anno 2001 si è provveduto ad integrare la struttura del dreno di fondo ai requisiti fissati dalla norma 1999/31/CE effettuando i seguenti lavori: posa in opera di un geocomposito drenante sul paramento interno delle sponde della vasca; posa in opera di grigli filtrante sulla superficie dello strato di sabbia del fondo; posa in opera di uno strato di ghiaia 40/70 mm dello spessore costante di 30 cm sul fondo vasca. La struttura del dreno di fondo deve pertanto essere considerata conforme a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03 presentando uno spessore uniforme di 0,5 m. E stato verificato altresì che i cedimenti attesi risultano compatibili con la funzionalità del dreno di fondo. La funzionalità del sistema di drenaggio del percolato è in generale garantita anche in presenza dei cedimenti attesi. Si evidenzia peraltro che cedimenti differenziali localizzati o distorsioni della superficie del fondo discarica per sovraccarichi locali possono, nella vita della discarica, creare accumuli di percolato valutabili in circa cm e che tali condizioni sono da ritenersi tollerabili nell ottica di una gestione in sicurezza della discarica stessa. Gli elementi di non conformità eventualmente riguardanti la barriera geologica (distanza dalla falda a cedimenti esauriti) non possono essere corretti con progetto di adeguamento; si può comunque evidenziare una sostanziale compensazione fra la lieve non conformità sulla soggiacenza della falda a cedimenti esauriti (qualora presente) e la notevole efficienza di contenimento del sistema barriera di fondo idoneo a limitare i flussi di liquido in maniera superiore a quanto garantito dalla presenza di una barriera geologica naturale per impianti dedicati allo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Per quanto detto la barriera geologica della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio risulta pertanto conforme a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03. 27

36 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Dato che le condizioni fissate dal D.Lgs. n. 36/03 per quanto riguarda il sistema di impermeabilizzazione del corpo della discarica non sono presenti a livello naturale nell area di intervento, per la progettazione della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio è stato adottato il criterio di equivalenza, già introdotto in sede di stesura del Piano di adeguamento ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 relativamente alle discariche SOTRIS esistenti. Tale criterio prevede che nei casi in cui le condizioni di cui sopra non siano rispettate, la barriera debba essere completata artificialmente mediante una barriera di confinamento che fornisca una protezione equivalente. In particolare, il D.Lgs. n. 36/03 prevede che la barriera di confinamento artificiale possa essere realizzata tramite l accoppiamento di una barriera minerale compattata di permeabilità inferiore ovvero uguale a m/s di spessore almeno pari a 1 m e di una geomembrana artificiale. Il progetto in esame prevede a tale proposito la costruzione di un impermeabilizzazione composita doppia, che in parte (impermeabilizzazione primaria) svolge la funzione di rivestimento artificiale precedentemente descritto (barriera minerale compattata e geomembrana), in parte (impermeabilizzazione secondaria) svolge la funzione di completamento della barriera naturale (secondo strato spessore 1 m di argilla e geomembrana). Ancora, secondo quanto prescritto dal D.Lgs. n. 36/03, il piano di posa della barriera di confinamento, sarà realizzato al di sopra del livello di massima escursione della falda idrica (in caso acquifero non confinato) con un franco minimo di 2 m. Al fine di proteggere la geomembrana superiore da possibili fonti di rottura è prevista la posa di un geotessile in polipropilene. Infine al di sopra della barriera di impermeabilizzazione sarà previsto uno strato drenante in ghiaia di spessore minimo 50 cm. In sintesi la composizione del sistema barriera prevista dal progetto di ampliamento in esame, partendo dagli strati superiori, risulta: strato drenante in ghiaia lavata dello spessore minimo di 50 cm; strato protettivo costituito da geotessile 1000 g/m 2, CBR 9000 N; geomembrana superiore impermeabile in HDPE di spessore 2,5 mm; barriera minerale impermeabile primaria di spessore 100 cm costituita da argilla classificata A7, con conducibilità idraulica minore o uguale a 10-7 cm/s; geomembrana inferiore impermeabile in HDPE di spessore 2,5 mm; barriera minerale impermeabile secondaria di spessore 100 cm costituita da argilla classificata A7, con conducibilità idraulica minore di cm/s; Dall analisi di verifica di conformità della barriera geologica, condotta per le discariche esistenti attualmente in esercizio, è stato evidenziato come uno strato di 5 m di barriera naturale di argilla, sotto un carico idraulico pari a 2 m, produca in via teorica una percolazione pari a 1209 litri per ettaro al giorno, mentre una barriera composita (argilla-geomembrana), sempre con battente idraulico pari a 2 m produca una percolazione variabile tra 50 e 345 litri per ettaro al giorno in funzione delle assunzioni in merito alla buona esecuzione del contatto tra argilla e geomembrana, nonché del numero e del diametro di fori ipotizzati nella geomembrana. Inoltre tali valori di percolazione prescindono dall effetto di contenimento della geomembrana e dall argilla superiore (barriera primaria), pertanto l effettiva percolazione sarà contenuta in valori decisamente più ridotti. I criteri adottati per l ampliamento in progetto appaiono quindi conformi a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03 e idonei alla protezione delle matrici ambientali suolo ed acque sotterranee. In considerazione che la nuova discarica SOTRIS 4 stralcio confina a Nord con l ampliamento (2 stralcio) del 4 settore, attualmente in coltivazione, della discarica per rifiuti non pericolosi di HERAmbiente, sono state previste opere integrative al fine di realizzare la continuità del pacchetto di contenimento e impermeabilizzazione sull argine di separazione delle due discariche, a quota di 4,5 m sul l.m.m. e ospitante le trincee di ancoraggio dei pacchetti di impermeabilizzazione di entrambe le discariche (prima geomembrana HDPE, due geocompositi bentonitici, seconda geomembrana HDPE, geotessuto), come da proposta di variante non sostanziale al progetto definitivo del 4 settore 2 stralcio della discarica HERAmbiente, approvata nell ambito della procedura di VIA per il progetto di ulteriore ampliamento con realizzazione del 5 e 6 settore della stessa discarica per rifiuti non pericolosi di HERAmbiente; l impermeabilizzazione prevista è costituita da un sistema barriera multistrato realizzato come di seguito indicato: - regolarizzazione del profilo della scarpata sul lato HERAmbiente; - risvolto delle geomembrane esistenti già posate; - stesura e compattazione dell argilla pari a 1 m in modo da garantire continuità con gli analoghi strati presenti sia nella discarica SOTRIS che nell esistente di HERAmbiente; - strato impermeabilizzante: due geomembrane HDPE con interposta una geomembrana bentonitica rinforzata; - strato di protezione: stesura su tutto lo sviluppo dell argine di un geotessile, con sovrapposto il geotessile della discarica SOTRIS, per evitare danneggiamenti allo strato impermeabilizzante; - strato drenante: posa sul geotessile di uno strato di ghiaia pulita per favorire il deflusso delle acque meteoriche che insistono sul corpo discarica in coltivazione, verso le vasche di contenimento rifiuti delle due discariche; 28

37 29 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C - viabilità: stesura di uno strato frantumato separato dallo strato drenante da un geotessuto che impedisce il rimescolamento, per consentire il transito sull argine dei veicoli di servizio. Copertura superficiale finale Con riferimento a entrambe le discariche esistenti per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio 3 stralcio, per quanto riguarda il sistema di copertura superficiale si precisa che il progetto di copertura definitiva, presentato nel 2000, assunto come base della stima del costo di sistemazione finale delle discariche in oggetto non risultava del tutto equivalente dal punto di vista funzionale a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03; in particolare, si evidenzia quanto segue: Piena conformità dello strato di regolarizzazione: partendo dalla base della copertura superficiale finale è prevista la messa in opera di uno strato di regolarizzazione dei rifiuti il cui posizionamento è funzionale alla corretta messa in opera degli strati sovrastanti. Tale strato è identificabile con lo strato di materiale terroso di ricoprimento dei rifiuti con spessore di 30 cm, denominato strato di messa in sicurezza previsto già nel progetto del febbraio 1991 e presente sull intera superficie della colmata. Assenza di necessità dello strato di drenaggio del biogas sopra lo strato di regolarizzazione per la presenza di rifiuti non biodegradabili; lo strato drenante comunque inserito nelle scarpate riveste funzioni di raccolta di eventuali perdite di percolato dal corpo dei rifiuti: nel pacchetto di copertura progettato è stata prevista infatti la presenza di uno strato drenante al tetto dei rifiuti limitatamente al paramento esterno delle scarpate con lo scopo di raccogliere i flussi di percolato emergenti dalle scarpate stesse per trafilamento attraverso eventuali elementi di discontinuità (strati a più bassa conducibilità idraulica) presenti nella massa di rifiuti. Conformità per equivalenza dello strato minerale compattato sostituito da un rivestimento sintetico in HDPE purché integrato, trattandosi di discarica per rifiuti pericolosi, con un rivestimento minerale: il ruolo di drenaggio viene svolto da un geocomposito drenante composto da un nucleo drenante costituito da una struttura tridimensionale in HDPE e protetto sui lati da due geosintetici filtranti termosaldati in poliestere poliammide; tale drenaggio è stato potenziato sulle parti piane dei gradoni dall aggiunta di ulteriori 0,3 m di ghiaia al fine di evitare i rischi di aumenti localizzati delle sovrappressioni interstiziali. Il D.Lgs. n. 36/03 prevede il posizionamento, sopra lo strato drenante (quando presente) di uno strato minerale compattato dello spessore 0,5 m e di conducibilità idraulica 10-8 m/s o di caratteristiche equivalenti, integrato da un rivestimento impermeabile superficiale per gli impianti di discarica di rifiuti pericolosi. Nel progetto di copertura finale del 1 /2 stralcio e 3 stralcio il ruolo di contenimento idraulico è stato affidato ad una geomembrana in HDPE di tipo ruvido con spessore 1,5 mm. Tale soluzione può essere considerata equivalente a quanto previsto dal D.Lgs. n. 36/03 per impianti per rifiuti non pericolosi in considerazione delle elevate capacità di contenimento idraulico offerte dal rivestimento sintetico; nel caso in cui l impianto venga destinato a rifiuti pericolosi si registra una non conformità alla norma per l assenza della barriera minerale. Pertanto, nel mese di dicembre 2004, il gestore ha presentato il progetto definitivo relativo agli interventi per la chiusura provvisoria e definitiva di entrambe le discariche esistenti per rifiuti pericolosi in oggetto, elaborato sulla base dei dettami progettuali originari e adeguato alle integrazioni normative di cui al predetto decreto. In relazione alla scelta di dedicare le discariche 1 /2 stralcio e 3 stralcio a rifiuti pericolosi si è previsto quindi l inserimento di una barriera minerale in associazione al rivestimento impermeabile; tenuto conto delle difficoltà insite nella realizzazione di strati minerali compattati su scarpate di elevata pendenza si fa ricorso ad un geocompostito bentonitico in abbinamento al rivestimento in HDPE. In particolare tale progetto, predisposto con lo scopo di eseguire un più efficace isolamento dei rifiuti dall ambiente, prevede la messa in opera di un sistema barriera multistrato da localizzare sopra lo strato di ricopertura e composto dai seguenti elementi: strato di regolarizzazione; strato drenante del percolato posizionato sul tetto dei rifiuti (previa interposizione dello strato di limo argilloso di regolarizzazione degli stessi già presente); barriera a bassa conducibilità idraulica costituita da una geomembrana in HDPE dello spessore di 1,5 mm; geocomposito bentonitico (limitatamente alla zona sommitale del corpo di discarica); strato drenante delle acque meteoriche; geocomposito di rinforzo; terreno vegetale (di spessore pari a 0,3 m sulla porzione in pendenza e pari a 1,0 m sulle banche); geosintetico superficiale per il controllo dell erosione. E stato considerato l impiego di una geomembrana in HDPE ruvida come barriera a bassa conducibilità idraulica. L interposizione della geomembrana in associazione allo strato drenante sovrastante limita notevolmente la percolazione entro l ammasso di rifiuti in considerazione della minore conducibilità idraulica propria di tali materiali. Considerando l inserimento nella sola zona sommitale del corpo di discarica di un ulteriore geocomposito bentonitico associato alla geomembrana in HDPE, si annulla sostanzialmente l infiltrazione di acqua nel corpo di discarica. La copertura è stata conformata tramite la realizzazione di sei gradonature, la prima posta in corrispondenza del coronamento del rilevato d argine aventi la seguente geometria:

38 30 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C larghezza del gradone L = 3,0 m altezza del gradone H 3,0 m pendenza della scarpata ß 35 Per quanto riguarda quindi la copertura superficiale finale prevista per le due discariche esistenti in oggetto, dal raffronto con i requisiti stabiliti dal D.Lgs. n. 36/03 e quanto previsto nel predetto progetto, si evidenzia quanto segue: Conformità per equivalenza dello strato drenante delle acque meteoriche costituito sulle scarpate da un geocomposito drenante di limitato spessore, ma assoggettato ad elevato gradiente idraulico (alta capacità di smaltimento delle acque); Non conformità lieve nello strato superficiale di copertura di spessore 0,3 m sulle scarpate, 0,5 m in sommità che comunque garantisce, anche in considerazione della presenza di elementi sintetici integrativi (geocomposito di rinforzo e geosintetico superficiale per il controllo dell erosione), le funzioni richieste dal D.Lgs. n. 36/03. Il D.Lgs 36/03 prevede infatti che sopra la barriera venga posizionato uno strato drenante protetto da eventuali intasamenti con spessore 0,5 m in grado di impedire la formazione di un battente idraulico. Nel progetto realizzato sopra lo strato di drenaggio ipodermico è stata prevista la messa in opera sulle scarpate di uno strato di terreno vegetale dello spessore di 0,3 m integrato da un geocomposito di rinforzo, idoneo a garantirne la stabilità sulle pendenze di progetto, e da un geosintetico superficiale per il controllo dell erosione. Tale strato assume uno spessore superiore e pari a 0,5 m in sommità. Tale soluzione può essere considerata sostanzialmente equivalente a quanto previsto dalla norma per i seguenti motivi: - risultano assenti al momento attuale chiare indicazioni sulle modalità e i contenuti del Piano di Ripristino Ambientale; nelle condizioni descritte è da considerarsi adeguato uno spessore di 30 cm di terreno per il completo inerbimento delle superfici (obiettivo del progetto di copertura finale) in considerazione della relativa bassa penetrazione degli apparati radicali delle specie erbacee seminate; - la funzione di protezione contro i fenomeni erosivi è garantita dalla presenza di uno specifico geosintetico in juta durante il primo periodo di approntamento dello strato, dalla copertura erbacea stessa successivamente. Le verifiche di audit ambientale svolte hanno chiaramente evidenziato l assenza di fenomeni di degrado ad opera delle acque superficiali sulla copertura a conferma della funzionalità della struttura descritta e dell accuratezza del piano di manutenzioni messo in atto dal gestore; - la funzione di protezione delle barriere sottostanti dalle escursioni termiche è rivolta principalmente allo strato minerale soggetto a fenomeni di ritiro, e quindi fessurazioni, durante il periodo estivo; nel caso in esame lo strato minerale compattato è stato sostituito da una geomembrana in HDPE che, per caratteristiche, mantiene le funzioni di contenimento idraulico anche in presenza di variazioni di temperatura. Va ricordato che le barriere sintetiche in HDPE sono progettate per lavorare su campi di temperatura fino a 50 C 60 C presenti usualmente sul fondo delle discariche. In seguito al progetto di realizzazione e gestione di un impianto sperimentale di recupero (R3) tramite stabilizzazione e condizionamento di fanghi di depurazione reflui civili localizzato sulla sommità della discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio, nel giugno 2007 il gestore ha presentato delle varianti da inserire durante l esecuzione dei lavori di chiusura definitiva della predetta discarica, che traggono motivazione dalla necessità di realizzare una barriera costituita da essenze arbustive finalizzata alla mitigazione visiva del corpo della discarica; tale piantumazione è prevista in corrispondenza del Lato Ovest della discarica 1 /2 stralcio, in corrispondenza della 4 berma perimetrale a quota di circa 13 m s.l.m. La scelta relativa alla piantumazione, intesa come variante del progetto già approvato di chiusura definitiva della discarica, è stata comunque concordata con le Autorità competenti; per le parti non soggette alla piantumazione si proseguirà in ogni caso in completa conformità al progetto esecutivo già approvato. In particolare, le varianti introdotte sono: - Modifica dello spessore di posa in opera di terreno in corrispondenza alla 4 berma della discarica 1 /2 stralcio limitatamente al fronte Ovest che verrà incrementato da 1 m a 1,3 m, tale modifica consentirà all apparato radicale degli arbusti di svilupparsi in modo idoneo ad una certa distanza dalle geomembrane sottostanti. A tal fine la geomembrana in HDPE posata può ritenersi resistente alle radici che dovessero avvicinarsi alla geomembrana stessa. - In riferimento all aumento di spessore dello strato di terreno di cui sopra, si potrà prescindere dalla posa dell arginello di cm per l ancoraggio del geocomposito di rinforzo; pertanto si procederà alla posa contestuale della geomembrana drenante superiore (strato drenante acqua) e del geocomposito di rinforzo, immediatamente prima della posa dello strato di terreno. - Posa di idoneo sistema di irrigazione in corrispondenza della piantumazione atto a garantire, per quanto possibile, un percorso ed uno sviluppo privilegiato dell apparato radicale delle piante. Insieme con l istanza di attivazione della procedura e art. 12 del D.Lgs. n. 36/03 per la discarica 3 stralcio, il gestore ha presentato una variante non sostanziale al progetto definitivo di chiusura e copertura definitiva della discarica 3 stralcio già presentato e approvato in linea tecnica riguardante la copertura sommitale. Tale variante non sostanziale, che viene approvata con la presente AIA, prevede l inserimento sul colmo

39 31 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C della discarica 3 stralcio di una barriera passiva di ossidazione del metano per il trattamento del biogas che in particolare: verrà posizionata nella porzione sommitale della discarica a quota variabile tra 18,60 e 19,04 m sul l.m.m. con spessore variabile tra 1,1 e 1,25 m; sarà completamente contenuta nella superficie delimitata perimetralmente dalla canaletta sommitale di regimazione delle acque, in modo da non interferire con la viabilità perimetrale per le attività di manutenzione; sarà strutturata con un doppio stadio di trattamento, predisponendo in successione verticale 2 biofiltri dotati di caratteristiche diverse tra loro e separati da uno strato drenante intermedio; saranno realizzate 4 finestre di alimentazione del biogas realizzate al di sotto della barriera e ricavate direttamente nella geomembrana HDPE; tali finestre hanno superficie complessiva di circa m 2 (rispetto la superficie complessiva della sommità che misura circa m 2 ); la sezione ossidante avrà forma pressoché regolare per uno sviluppo complessivo di circa m 2. Le 4 finestre ricavate nella geomembrana HDPE costituiranno le aree di alimentazione alla barriera passiva di ossidazione poiché consentono la migrazione verso l alto del flusso di biogas che si origina nel corpo dei rifiuti. D altro canto sarà necessario garantire che il sistema copertura non consenta infiltrazioni di acqua meteorica verso l interno del corpo rifiuti. A tal fine in corrispondenza delle zone prive della geomembrana, il pacchetto verrà integrato installando un materassino bentonitico che ricopra interamente tali aree (con adeguata sovrapposizione); il materassino bentonitico di spessore pari a 5 mm e conducibilità idraulica pari a m/s garantirà permeabilità idraulica equivalente ad uno strato minerale compattato di spessore pari a 0,5 m (10-8 m/s) e allo stesso tempo la permeabilità al biogas. Gli elementi che costituiranno la barriera passiva di ossidazione a doppio stadio presentano le seguenti caratteristiche: dreno planare in ghiaia di spessore pari a 10 cm e granulometria d 15 30; primo stadio di ossidazione dello spessore pari a 50 cm, realizzato con una miscela costituita al 35% in peso da substrato organico e la restante parte da materiale inerte; geocomposito drenante intermedio di ridistribuzione del flusso di biogas (con le medesime caratteristiche del geocomposito utilizzato come strato di drenaggio delle acque meteoriche); secondo stadio di ossidazione dello spessore variabile tra 50 e 65 cm, realizzato con una miscela costituita al 40% in peso da substrato organico e la restante parte da materiale inerte. Il substrato ossidante della barriera sarà costituito da ghiaietto arrotondato con caratteristiche granulometriche d 5 10 (materiale inerte) e da ammendante compostato verde con caratteristiche di cui alla tabella 4 dell allegato 2 al D.Lgs. n. 217/2006 (substrato organico). Sulla superficie di completamento verrà inoltre posizionata una serie di canalizzazioni per la captazione e lo smaltimento delle acque meteoriche. Sulla superficie sommitale della discarica 3 stralcio le canalizzazioni sono costituite da una serie di fossi scavati con sezione trapezia (larghezza 70 cm, profondità 40 cm e larghezza la fondo 30 cm); una cunetta di tipo prefabbricato (di larghezza approssimativa 50 cm), ancorata alla base con magrone in quantità opportuna, sarà posizionata longitudinalmente alla base dei singoli gradoni in modo da raccogliere le acque della sovrastante scarpata. Le acque raccolte dalle cunette di drenaggio verranno indirizzate verso una serie di caditoie realizzate mediante sovrapposizione di elementi prefabbricati (embrici) localizzate nel senso della massima pendenza delle scarpate; le caditoie raccoglieranno le acque della porzione sommitale (gradoni), delle canalette longitudinali poste nei gradoni stessi e quelle intercettate dal drenaggio ipodermico (tubi in PVC fessurati e lisci). Sulla superficie sommitale, al fine di evitare l afflusso di eccessivi quantitativi di acque meteoriche sui gradoni sottostanti si provvederà a realizzare un fosso di guardia perimetrale; nel fosso verranno praticate delle aperture per il collettamento delle acque verso le scarpate e gradoni sottostanti. Per quanto riguarda l ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, la copertura definitiva del corpo discarica del 4 stralcio verrà realizzata secondo modalità diverse a seconda che si tratti di scarpate e banche perimetrali o porzione sommitale; in particolare il progetto prevede la messa in opera di un sistema barriera multistrato da localizzare sopra lo strato di ricopertura e composto dai seguenti elementi: strato di regolarizzazione; strato drenante del percolato: è previsto l utilizzo di geomembrana drenante sintetica (georete in HDPE, geotessile PP) che funge da drenaggio ipodermico per eventuali percolati affioranti; per contrastare l effetto del ridotto gradiente idraulico relativo alle banche orizzontali delle scarpate, verrà posizionato sulle banche stesse, uno strato di ghiaia di spessore 30 cm che sarà avvolto in un geotessuto (TNT) al fine prevenire intasamenti dello stesso; geomembrana in HDPE (di tipo ruvido per migliorare il valore dell angolo d attrito) avente la funzione di barriera di impermeabilizzazione e geocomposito bentonitico avente la funzione di barriera minerale; strato drenante delle acque meteoriche costituito da una geomembrana drenante superiore (drenaggio ipodermico); geocomposito di rinforzo (solo sulle scarpate) per la stabilità del pacchetto di copertura; terreno vegetale avente spessore di 30 cm sulla porzione in pendenza, di 1,0 m sulle banche e di 0,5 m in sommità;

40 geojuta (biostuoia) per il controllo dell erosione (solo sulle scarpate). Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Per la copertura finale della discarica il D.Lgs. n. 36/03 prevede ai fini drenanti (biogas, rottura capillare e acqua di permeazione), nonché al fine impermeabilizzante (segregazione del rifiuto dall ambiente esterno), strati di materiale = 0,5 m; considerata la difficoltà oggettiva di potere disporre in cantiere di importanti quantitativi di materiale drenante (per lo più ghiaia pulita o sabbia) dalle caratteristiche controllate, nonché l indubbia difficoltà di posa sulle scarpate, e con particolare riferimento al materiale di impermeabilizzazione (argilla), per la progettazione del sistema di copertura definitiva della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio è stato adottato il criterio di equivalenza per l utilizzo di materiale sintetico, quali geosintetici drenanti nei confronti di uno spessore di materiale naturale ovvero di geocompositi sintetici da utilizzare in alternativa allo strato di impermeabilizzazione minerale compattato. Tale scelta consente da un lato di potere disporre di garanzie certe sull effettiva capacità di smaltimento (drenaggio acque, percolato, biogas) e di impermeabilizzazione, dall altro una riduzione significativa del peso della copertura a vantaggio della stabilità del sistema discarica. Per quanto riguarda lo spessore del pacchetto di copertura indicato nel D.Lgs. n. 36/03 (> 1 m) atto a favorire lo sviluppo delle specie vegetali di copertura ai fini del ripristino ambientale e idoneo per fornire adeguata protezione alle barriere sottostanti dalle escursioni termiche, si può affermare che la scelta di adottare spessore di 30 cm sulle scarpate e 50 cm sulle scarpate sia sostanzialmente equivalente per i seguenti motivi: - risultano assenti al momento attuale chiare indicazioni sulle modalità e i contenuti del Piano di Ripristino Ambientale; è da considerarsi adeguato uno spessore di 30/50 cm di terreno per il totale inerbimento delle superfici in considerazione della bassa penetrazione degli apparati radicali delle specie erbacee; - la funzione di protezione all erosione da acqua viene garantita dalla presenza dell inerbimento (a regime) e dalla biostuoia; - la funzione di protezione delle barriere sottostanti dalle escursioni termiche è rivolta principalmente a strati minerali soggetti a ritiro, e quindi a fessurazioni, durante il periodo estivo; nel caso in esame lo strato minerale è sostituito da geocomposito bentonitico che, per caratteristiche proprie, mantiene le funzioni di contenimento idraulico anche in presenza di variazioni di temperatura. Rispetto alla situazione descritta è stata prevista la possibilità di utilizzare un terreno di recupero (CER ), oltre che come materiale per la copertura giornaliera, anche per la copertura definitiva delle discariche SOTRIS (1 /2 stralcio 3 stralcio 4 stralcio) in sostituzione parziale o totale del materiale argilloso e del terreno vegetale. In riferimento ai progetti di chiusura definitiva già approvati in linea tecnica, tale terriccio residuo dalle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole è da considerarsi dal punto geotecnico idoneo e conforme a quanto previsto dai sopracitati progetti; in particolare, lo stesso può essere utilizzato nell ambito degli interventi di chiusura definitiva delle discariche sia per il rivestimento delle banche con spessore di 70 cm e per il rivestimento delle scarpate con spessore di 30 cm. CONTROLLO DEI GAS Le discariche in esame smaltiscono rifiuti per la maggioranza non biodegradabili; in queste condizioni la produzione di biogas risulta altamente improbabile; per tale motivo le discariche non sono dotate di opere finalizzate alla captazione e smaltimento del biogas. A supporto di tale ipotesi si evidenzia come, a partire dall anno 2003, SOTRIS ha eseguito campagne di indagine sulle discariche esistenti 1 /2 stralcio e 3 stralcio con strumentazione atta a rilevare la presenza di metano ed ossigeno; tutte le analisi svolte hanno confermato una produzione esigua di biogas, per la quale non si rende necessaria la realizzazione di uno specifico sistema di captazione. Analoghe considerazioni valgono altresì per l ampliamento della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio: data la tipologia dei rifiuti che vi saranno smaltiti, è altrettanto ipotizzabile una produzione di biogas esigua tale da non giustificare la realizzazione di uno specifico sistema di captazione del biogas. Si rileva altresì che le previste procedure di audit ambientale comprendono la verifica dell eventuale presenza di biogas in corrispondenza delle linee di drenaggio e monitoraggio del percolato; qualora tali accertamenti portassero alla constatazione della presenza gas originato da biodegradazione dei rifiuti, fermo restando che la tipologia di rifiuti smaltiti nelle discariche in oggetto non è tale da giustificare la messa in atto di interventi finalizzati alla captazione e allo smaltimento del gas, si provvederà alla gestione di tali perdite di gas con idonei sistemi. Nonostante quanto sopra evidenziato relativamente alla assenza, o comunque alla presenza trascurabile, di biogas, il gestore ha cautelativamente installato pompe di estrazione del percolato in versione antideflagrante. DISTURBI E RISCHI Negli impianti di discarica in oggetto risultano adottate idonee misure di gestione e sicurezza atte a ridurre al minimo i disturbi ovvero i rischi provenienti dagli impianti stessi e causati da: Dispersione accidentale di rifiuti nell ambiente In particolare, le cause del rilascio possono avere le seguenti origini: 32

41 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Sversamento accidentale di sostanze pericolose durante il trasporto o per errori durante le fasi di scarico e messa a dimora Le cause di uno sversamento di materiali pericolosi possono essere individuate nell errato conferimento di rifiuti destinati ad altro impianto, nel conferimento di rifiuti non conformi non ravvisato in tempo, nello sversamento di combustibile dai mezzi che riforniscono il gasolio per le macchine operatrici. Le cause di uno sversamento di questo genere vanno ricercate nell errore umano, quale può essere l utilizzo di contenitori difettosi, lo stoccaggio precario su un mezzo di trasporto o alcune errate manovre nelle operazioni di scarico. Le conseguenze di questi errori possono essere la presenza di inquinanti sul suolo e, a seconda dei casi, nelle acque di scolo. 33

42 34 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C Perdite nei sistemi di movimentazione in tubazioni aeree o interrate Questo caso riguarda essenzialmente perdite di percolato. Le cause vanno ricercate nell errore umano, ad esempio errata chiusura di valvole, ma soprattutto nei guasti alle strutture, ad esempio cedimenti di valvole interrate, perdite da collettori e pompe, soffiature nelle saldature, o addirittura fessurazione o rottura della vasca del percolato. I segnali che informano sul nascere e sull evolversi dell evento sono ad esempio improvvise cadute di pressione sulle linee, anomalie nelle portate e/o quelli diretti, visivi. Perdite nel sistema di impermeabilizzazione della vasca Il rischio di fuoriuscita di percolato dal fondo della vasca di coltivazione dei rifiuti è legato al danneggiamento localizzato e contemporaneo del telo a contatto con i rifiuti e del secondo telo a contatto con il suolo, presumibilmente ad opera della presenza nei rifiuti di elementi laceranti posti a dimora direttamente a contatto del sistema impermeabilizzante. Altre cause possono essere assestamenti del suolo, sollecitazioni meccaniche da escursioni termiche, giunzioni difettose. Allagamenti Le cause che possono portare ad un allagamento sono legate al verificarsi di eventi atmosferici di straordinaria entità in concomitanza ad un mancato funzionamento dei sistemi di drenaggio e allontanamento delle acque meteoriche dal corpo di discarica e del sistema di chiuse e idrovore che regolano l idrologia del territorio. Gli studi disponibili relativi alla zona su cui insistono le discariche in esame riportano una probabilità di eventi catastrofici quali allagamenti e sismi pari a valori di , di gran lunga superiori alla vita stimata (operativa e post-operativa) delle discariche. Si sottolinea altresì che le discariche sono impermeabilizzate sino ad una quota degli argini pari a circa 3 m, garantendo un certo margine di sicurezza anche in caso di eventi meteorologici assolutamente eccezionali. Incendi Nelle normali fasi di gestione di una discarica sussiste il rischio che nel cumulo di rifiuti possano verificarsi condizioni di autocombustione; il biogas prodotto durante la fermentazione anaerobica contiene infatti un alto tenore di metano che, a contatto con l'aria, si può infiammare o formare una miscela esplosiva. Date le caratteristiche dei rifiuti conferiti, la produzione di biogas per le discariche in esame è pressoché trascurabile, per tale motivo i rischi di possibili incendi sono molto minori rispetto a quanto prevedibile per discariche adibite allo smaltimento di rifiuti non pericolosi. Esplosioni Seppure altamente improbabili, esplosioni in discarica possono verificarsi in ambienti confinati quali sono i container e i fusti per formazione di gas e vapori esplosivi in presenza di un idoneo innesco, per miscelazione di sostanze incompatibili, per presenza di polveri combustibili metalliche, di carbone o di materiale organico mantenute disperse in un comburente gassoso, per lenta ma progressiva formazione di sostanze termodinamicamente instabili (vedi formazioni di perossidi per azione dell ossigeno atmosferico su diverse sostanze organiche, quali ad esempio acetali, eteri, derivati allilici, aloalcheni, derivati vinilici, vinilacetileni, aldeidi, urea, ecc.), accensione di sacche di biogas. Esplosioni non confinate possono verificarsi nel caso di rilascio nell ambiente di una certa entità di miscele di gas e vapori combustibili (ad esempio metano del biogas, anche nella vasca del percolato) ed in presenza di un idoneo innesco, nel caso di contatto accidentale tra sostanze incompatibili a seguito per esempio della rottura di contenitori o ad un errato mescolamento nel corso dello stoccaggio. L entità delle esplosioni dipende ovviamente in primo luogo dalla quantità e dalle caratteristiche delle sostanze esplodenti. Le conseguenze potranno dipendere oltre che dalla magnitudo della esplosione anche dal tipo di contenitore in cui essa avviene, e dal raggio interessato all evento. Chiaramente le esplosioni possono essere accompagnate anche da incendio. Raggiungimento dei livelli di guardia di indicatori di contaminazione I principali indicatori di contaminazione sono dati da valori anomali rilevati nelle analisi delle acque sotterranee; il controllo di tali parametri è effettuato con le modalità e frequenze indicati nei Piani di Sorveglianza e Controllo previsti per le discariche in esame, redatti ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 e ricompresi nel Piano di Monitoraggio che costituisce parte integrante della presente autorizzazione (Allegato F). SOTRIS ha affidato alla coinsediata HERA, ora HERAmbiente, le attività di campionamento ed analisi per il monitoraggio delle acque sotterranee in attuazione dell adottato Piano di Sorveglianza e Controllo. In tal modo HERAmbiente è il gestore unitario dei dati relativi all acquifero freatico per l intero comparto. In particolare HERAmbiente invia, ad ogni controllo eseguito, comunicazione della conferma dell esecuzione del campionamento indicante i punti analizzati ed il profilo analitico utilizzato ed in caso di impossibilità di esecuzione del servizio una segnalazione sulle cause ed un piano sostitutivo; entro i successivi 60 giorni HERAmbiente fornisce a SOTRIS i rapporti di prova relativi all analisi suddetta trasmettendoli con verbale interno di consegna. Successivamente in sede di specifico incontro, con cadenza trimestrale, tra i responsabili HERAmbiente del servizio di sorveglianza ambientale ed i

43 35 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C referenti SOTRIS vengono discussi e controllati i risultati di tali analisi e, in caso di raggiungimento dei livelli di guardia fissati, concorda con HERAmbiente un piano d azione comune in accordo con quanto previsto nel documento citato sui livelli di guardia e secondo specifici accordi con gli enti di controllo. Si evidenzia che nel sito in esame risulta implementato un Piano di Emergenza Interno, redatto ai sensi del D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. (l adiacente Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi della Ditta SOTRIS S.p.A. risulta assoggettato agli adempimenti di cui al D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i. in materia di pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate pericolose) e in accordo con il Sistema di Gestione QAS adottato, che descrive i compiti, le responsabilità e le modalità operative da attuarsi in relazione alle emergenze di tipo ambientale; le schede comportamentali riportate nel Piano di Emergenza Interno sono applicabili anche alle emergenze individuate per le discariche ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 per incendio, esplosioni, allagamenti, dispersione di rifiuti. Tale Piano di Emergenza Interno considera le prevedibili condizioni di pericolo e gli eventi incidentali strettamente connessi alla particolare tipologia degli impianti, al comportamento chimico e fisico delle sostanze e dei rifiuti pericolosi presenti ed indica le misure da prendersi per evitare danni alle persone, agli impianti, all ambiente, conseguenti ad una situazione avente caratteristiche di incontrollabilità; vengono inoltre previste le modalità di intervento atte al contenimento degli effetti ed al ripristino di condizioni normali di esercizio, mediante l isolamento e la bonifica dell area interessata da un eventuale emergenza. PROTEZIONE FISICA DEGLI IMPIANTI Le discariche SOTRIS sono segnalate con adeguate indicazioni stradali, sono dotate di ingresso cancellato e tutto il sito è recintato per impedire il libero accesso al sito di persone e animali. E presente un sistema di controllo delle vie di accesso con telecamere a circuito chiuso. DOTAZIONE DI ATTREZZATURE E PERSONALE La gestione delle discariche in esame è affidata a persona competente a gestire il sito ai sensi dell'art. 9, comma 1, lettera b) del D.Lgs. n. 36/03 ed è assicurata la formazione professionale e tecnica del personale addetto all'impianto anche in relazione ai rischi da esposizione agli agenti specifici in funzione del tipo di rifiuti smaltiti. Il Sistema di Gestione Qualità Ambiente e Sicurezza adottato dalla Ditta descrive l organizzazione, le mansioni e le responsabilità affidate al personale; si rileva in particolare che nel corso del 2005 SOTRIS S.p.A. ha modificato il Sistema di Gestione integrato Qualità Ambiente Sicurezza acquisendo la certificazione OHSAS ed abbandonando la precedente UNI Le attività sono pianificate ed eseguite come descritto in apposita procedura. Il Sistema di Gestione della Sicurezza, conforme alle prescrizioni di cui al D.Lgs n. 81/2008 e alla norma OHSAS ha individuato i rischi per i lavoratori e le conseguenti misure di protezione individuale necessarie quali i dispositivi di protezione individuale (DPI). La squadra di emergenza aziendale è sottoposta a specifico programma di formazione relativo alle modalità e tecniche di intervento ed all uso dei DPI. La gestione dell impianto si avvale del supporto del laboratorio HERAmbiente di Ravenna o di altri laboratori qualificati e accreditati per le determinazioni analitiche sul percolato e sui rifiuti conferiti. Le determinazioni analitiche sulle matrici ambientali interessate sono svolte in parte dallo stesso laboratorio HERAmbiente e in parte dai laboratori ARPA di Ravenna, sulla base di specifici contratti o convenzioni. Per lo svolgimento delle proprie attività il laboratorio HERAmbiente si avvale di specifiche procedure di campionamento ed analisi, verificate e approvate. Per alcune attività operative previste per la gestione delle discariche, SOTRIS si avvale di risorse esterne, individuate tramite apposita convenzione. Tali ditte esterne sono sottoposte ad apposita procedura di qualificazione e si impegnano, con modalità previste contrattualmente, ad operare nel rispetto dei requisiti espressi da SOTRIS anche tramite trasmissione di idonea documentazione la quale riporta, in particolare, criteri e modalità di controllo delle attività, informazioni relative ai rischi individuati, norme di comportamento interne, ecc. Le attività affidate a ditte esterne sono: movimentazione materie (rifiuti e materiali di ricopertura) per la gestione operativa della discarica; manutenzioni elettriche, idrauliche e meccaniche, ordinarie e straordinarie; sorveglianza notturna. esecuzione di campionamenti e indagini analitiche. Le attività operative delle discariche sono state affidate ad un azienda terza che si avvale, per le operazioni, di mezzi propri. Per l espletamento delle attività di movimentazione materie (rifiuti e inerti) per la gestione operativa delle discariche possono essere utilizzati i seguenti mezzi ed attrezzature: autocarro con gru a braccio idraulico; autogru; motrice con pianale ribaltabile; escavatore cingolato e/o gommato; ruspa cingolata; trattore cingolato; pala gommata;

44 cisterna per l innaffiamento. Le manutenzioni di tali mezzi sono a carico della ditta stessa. 36 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C MODALITÁ E CRITERI DI COLTIVAZIONE Le modalità operative di seguito descritte (conferimento, scarico e collocazione dei rifiuti, coltivazione della discarica, segregazione dei rifiuti chimicamente incompatibili, copertura dei rifiuti, copertura provvisoria e chiusura definitiva) sono riferite sia alla discarica esistente per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio, sia all ampliamento della nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio. Modalità di conferimento del rifiuto L'attività di controllo del conferimento è finalizzata, tramite accertamento nel corso delle operazioni di scarico degli automezzi, alla verifica che i rifiuti depositati nel piazzale di scarico dell impianto siano conformi alle prescrizioni di legge e di regolamento vigenti. I rifiuti sono conferiti esclusivamente con mezzi di proprietà di terzi (il produttore può conferire il rifiuto con mezzo proprio e/o con mezzi terzi) idonei ed autorizzati. Le tipologie di mezzi ammessi sono: mezzi a ribaltamento, quali cassoni scarrabili, cassoni multibenna, motrici cassonate; pianali per il conferimento di rifiuti confezionati in big-bags. I mezzi che accedono alle aree adibite allo scarico attraverso la strada principale di accesso e le strade di servizio, previo controllo delle autorizzazioni nel rispetto della normativa vigente eseguito dalla Pesa di HERA, sono tenuti al rispetto delle norme comportamentali e di sicurezza da tenersi sull impianto. Su tutti i rifiuti in ingresso è previsto un controllo finalizzato alle seguenti verifiche: verifica della discarica di destinazione; verificare che i rifiuti in ingresso corrispondano alle tipologie ammesse dalla normativa vigente in materia di gestione discariche e dalle prescrizioni dettate dall'autorizzazione e dai regolamenti interni; verificare che i rifiuti corrispondano a quanto dichiarato dal produttore nel formulario di identificazione (corrispondenza fisica e merceologica); verificare l adeguatezza dell imballaggio utilizzato per il confezionamento del rifiuto; segnalare eventuali situazioni di pericolo e/o disagio quali presenza di odori chimici forti e pungenti (solventi, ammoniaca, ecc.), bruciore agli occhi, sensazione di soffocamento, presenza di processi di combustione quali fumo, calore, fiamme. La tipologia di controlli cui possono essere sottoposti i rifiuti in discarica sono: Controllo visivo standard: svolto in maniera sistematica per ogni conferimento durante lo scarico, consiste nella ispezione visiva del rifiuto per verificarne i dati organolettici, quali aspetto, colore e odore rispetto al formulario ed ai criteri di accettabilità dei rifiuti. Controllo visivo supplementare: oltre al controllo visivo standard di cui sopra possono essere effettuati ulteriori controlli visivi la cui necessità sia stata individuata durante la procedura di omologa; la verifica consiste quindi in un controllo di corrispondenza tra il rifiuto, i dati riportati sul formulario e le caratteristiche dichiarate dal produttore nella scheda descrittiva. Il controllo viene eseguito prima dello scarico, dalla postazione rialzata di osservazione, e poi, direttamente in discarica, durante e dopo lo scarico. Controlli analitici: il controllo analitico, che consiste nella determinazione dei parametri critici del rifiuto tal quale e/o dell eluato del test di cessione, viene svolto sistematicamente con le frequenze stabilite in fase di omologa o eventualmente sulla base di specifiche necessità. Tutte le determinazioni analitiche di caratterizzazione dei materiali solidi o fangosi devono essere eseguite presso il laboratorio HERAmbiente o presso laboratori qualificati con i criteri espressi in apposita procedura. I rifiuti sottoposti a campionamento sono temporaneamente depositati in un area dedicata ed opportunamente segnalata della discarica, in attesa del risultato analitico. Nel caso di esito non conforme derivante dal controllo analitico di un carico appartenente ad un flusso continuativo di rifiuti, l analisi di controllo viene ripetuta per verifica presso altro laboratorio. Confermata la non conformità del carico, i successivi carichi in arrivo saranno messi in stoccaggio per lotti di 5 10 carichi in un area individuata della discarica. Di detti carichi verrà quindi prelevato un campione medio composito sul quale sarà eseguita di nuovo la verifica analitica: in caso di esito negativo di tale controllo la pratica di omologa verrà sospesa; in caso di esito positivo verrà, invece, intensificata la frequenza del controllo analitico del flusso di rifiuti. Nel caso di esito non conforme derivante dal controllo analitico di un carico appartenente ad un flusso non continuativo di rifiuti, la pratica di omologa verrà immediatamente sospesa in attesa dell analisi di verifica eseguita su un campione di controllo. Scarico e collocazione dei rifiuti Per tutte le tipologie di rifiuti destinati alle discariche è previsto il trasporto tramite autocarri con cassone ribaltabile e/o con pianali e/o multibenna. Il rifiuto viene scaricato direttamente nella zona di accumulo indicata dal palista, ribaltando il cassone dell'autocarro, ad esclusione dei rifiuti polverulenti per i quali sono previste specifiche modalità di

45 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C scarico. I rifiuti sono quindi abbancati direttamente nella cella di smaltimento utilizzando una pala gommata e una ruspa cingolata per le operazioni di sistemazione e compattazione dei rifiuti. Per ottimizzare la gestione della discarica alcune tipologie di rifiuti possono essere temporaneamente accumulate prima del definitivo abbancamento: rifiuti fangosi: possono essere accumulati per la successiva realizzazione degli argini di delimitazione fisica della cella di smaltimento o per la miscelazione con rifiuti voluminosi triturati; rifiuti terrosi o sabbiosi fisicamente inerti: possono essere accumulati per il successivo utilizzo come copertura di rifiuti potenzialmente soggetti ad autocombustione o a dispersione eolica di materiali leggeri; rifiuti ad elevata coesione: rifiuti quali le scorie provenienti da inceneritori sono utilizzati come materiale per la realizzazione della sottofondazione delle strade di servizio all'interno della discarica; questo tipo di rifiuto verrà pertanto temporaneamente accumulato ed utilizzato di volta in volta a seconda delle necessità del momento sia singolarmente, sia in abbinamento con altri materiali inerti. E inoltre possibile eseguire operazioni preliminari per la riduzione volumetrica in situ con mezzi mobili, di alcune tipologie di rifiuti; a tale operazione non possono essere sottoposti rifiuti che presentino pericolo di incendio e/o esplosione e rifiuti incompatibili fra loro e devono essere adottate misure idonee per evitare diffusione di odori e polveri. I rifiuti voluminosi in attesa della triturazione possono essere temporaneamente accumulati, così come i rifiuti triturati in attesa della miscelazione con i fanghi e del successivo smaltimento. Il materiale triturato deve infatti essere miscelato ed omogeneizzato con i rifiuti fangosi prima della definitiva messa a dimora in quanto di per se non garantisce un ottimale stabilità all'interno del cumulo di rifiuti. Salvo avverse condizioni meteorologiche, le operazioni di miscelazione con pala meccanica e successiva sistemazione con ruspa cingolata, avvengono con frequenza settimanale. Durante questo arco di tempo, considerando che la miscelazione avverrà per parti uguali di rifiuto triturato e di fanghi, verrà stoccato in cumulo un quantitativo pari a circa 400 m 3 per singola tipologia di rifiuto, fangoso e voluminoso. I rifiuti inertizzati provenienti dall impianto SOTRIS sono identificati e temporaneamente depositati in discarica per la necessaria maturazione ed in attesa del risultato delle verifiche analitiche di efficacia del trattamento. Solo ad esito positivo delle analisi il rifiuto viene definitivamente messo a dimora. I carichi di rifiuti sottoposti a verifica analitica sono identificati e depositati in un area dedicata della discarica in attesa del responso. Per i rifiuti polverulenti, conferiti all impianto confezionati in big-bags o altri contenitori chiusi, la movimentazione avviene utilizzando metodologie di scarico atte a prevenire la rottura dei contenitori e la conseguente dispersione eolica del rifiuto. A tale scopo sono utilizzati mezzi di sollevamento quali autogru, autocarri con gru idraulica o pala gommata fornita di forconi, per il prelievo dei contenitori dai mezzi di conferimento ed il deposito nella cella dove è prevista la loro messa a dimora; ogni contenitore viene agganciato singolarmente e movimentato con cautela per evitare rotture o sversamenti. Tutte le attività di movimentazione ed interramento dei rifiuti vengono svolte con mezzi meccanici e operatori reperiti con contratto di nolo a caldo con imprese terze. All atto dell affidamento del contratto tali imprese devono, in ossequio alle normative vigenti in materia di sicurezza, presentare i relativi piani di sicurezza. Qualsiasi fase lavorativa o attività svolta all interno della discarica viene comunque effettuata sotto la sorveglianza del Responsabile Operativo Discariche che deve verificare che vengano seguite le indicazioni impartite e che non si verifichino turbative al corretto andamento dei lavori. Il deposito di rifiuti contenenti fibre minerali artificiali avviene direttamente all interno della discarica in apposite celle esclusivamente dedicate mediante la realizzazione di idonei settori o trincee. Il rifiuto viene conferito in big-bags onde evitare la dispersione delle fibre oppure in sistema similare tale da garantire comunque l assenza di dispersione delle fibre. La movimentazione di tali rifiuti avviene utilizzando metodologie di scarico (mezzi di sollevamento quali autogru, autocarri con gru idraulica e pala gommata fornita di forconi) che non permettono la dispersione eolica del rifiuto. In particolare le celle di smaltimento sono dimensionate in modo tale da consentire al mezzo di operativo di prelevare i contenitori dal mezzo di trasporto e posizionarli sino al punto della discarica dove è prevista la loro messa a dimora e da consentire il passaggio dei mezzi senza causare la frantumazione dei rifiuti contenenti fibre minerali artificiali. Nel caso in cui si riscontrino contenitori rotti il carico può essere respinto in quanto non conforme alle caratteristiche in autorizzazione o trasferito presso l adiacente Centro di stoccaggio e pretrattamento SOTRIS per i successivi riconfezionamenti con costi completamente a carico del produttore, previa comunicazione scritta dell intermediario e/o produttore, depositando il cassone oppure può essere eseguito il riconfezionamento in sito se le condizioni ambientali e di sicurezza degli operatori lo permettono. 37

46 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C In caso di non applicazione dello sopraccitata metodica e/o di presenze di materiale polverulento durante la fase di scarico ne verrà data immediata segnalazione scritta all intermediario. Inoltre, raggiunto il 2 o 3 scarico non conforme, a seconda della gravità, verrà sospesa la pratica. Entro la giornata di conferimento, è assicurata la copertura per il rifiuto con materiale idoneo in modo da costituire un adeguata protezione contro la dispersione delle fibre. In modo tale da garantire la salvaguardia delle persone ed impedirne l accidentale contatto con la massa di rifiuti, sul registro di carico e scarico è indicata la cella di smaltimento dei rifiuti costituiti da fibre minerali artificiali, al fine di poterla individuare nelle fasi successive alla chiusura della discarica. Coltivazione delle discariche Gli strati della discarica vengono riempiti con i rifiuti seguendo un preciso programma di abbancamento suddiviso in fasi. Operativamente le fasi di coltivazione sono composte a loro volta da diverse celle di smaltimento identificabili graficamente tramite reticoli cartesiani relativi al piano costituente ogni strato di rifiuti. I rifiuti vengono definitivamente sistemati colmando a tutt'altezza la cella di smaltimento e utilizzando i rifiuti stessi come piano di transito per i successivi mezzi che si approcciano al fronte di scarico. A saturazione avvenuta, per le celle di smaltimento con 1 o 2 lati rivolti verso l'esterno è prevista la profilatura dello strato dei rifiuti in scarpata e la successiva ricopertura con terreno vegetale allo scopo di aumentare la stabilità del pendio e diminuire la produzione di percolato. Mano a mano che le varie aree della discarica vengono esaurite si procede inoltre progressivamente a eseguire l impermeabilizzazione dei piani. La stabilità del fronte dei rifiuti scaricati e la stabilità del sistema discarica, con particolare riferimento alla stabilità dei pendii, viene verificata anche in corso d opera, tenendo conto dei normali assestamenti dovuti alla progressiva compattazione dei rifiuti. Il fronte dei rifiuti viene ridotto al minimo necessario per l attività dei mezzi meccanici in modo da esporre la minima superficie possibile all azione degli agenti atmosferici, minimizzare la dispersione di polveri, l infiltrazione delle acque meteoriche e la conseguente produzione di percolato, il richiamo di insetti e parassiti. La sistemazione dei rifiuti viene effettuata per strati sovrapposti con compattazione della superficie orizzontale in modo tale da evitare fenomeni di instabilità e favorire il recupero progressivo dell area. Il grado di compattazione viene rilevato periodicamente a seguito di rilievo della volumetria della discarica e dei materiali conferiti. Lo scarico procede generalmente depositando dal basso i rifiuti fangosi fino ad uno strato di circa 1,5 m e successivamente partendo dal piazzale posto alla quota massima della banca (circa 3 m) con progressivo avanzamento del fronte di scarico. In tal modo il fronte di scarico avanza su un piano inclinato con pendenza circa del 20%. In casi particolari lo scarico viene eseguito direttamente dalla quota massima della banca mantenendo un inclinazione anche superiore al 20%. In ogni caso la compattazione avviene solamente sul piano orizzontale della discarica senza che i mezzi operativi debbano transitare sui piani inclinati. A seguito di esaurimento di aree successive della discarica, si procederà progressivamente a eseguire l impermeabilizzazione dei piani. La coltivazione della cella adibita allo smaltimento di rifiuti contenenti fibre minerali artificiali avviene con opportuni mezzi d opera (generalmente motrice con pianale ribaltabile) e con gli accorgimenti previsti e descritti in precedenza in modo tale da evitare la frantumazione e la dispersione eolica delle fibre. Aree definite per la destinazione del rifiuto in discarica Le discariche in oggetto sono suddivise in celle di smaltimento il cui perimetro è visualizzato a bordo vasca con apposite segnalazioni. La cella così come descritta è un entità puramente geometrica con la funzione di permettere l individuazione della zona di smaltimento dei singoli contenitori di rifiuti, mentre la segregazione e sigillatura dei rifiuti, con funzione di controllo della produzione di percolato e separazione dei rifiuti non compatibili chimicamente, viene realizza su base giornaliera o per singole partite di rifiuti. Al termine di ogni giornata lavorativa e comunque entro le due giornate successive al conferimento, viene aggiornata in conformità alla normativa vigente, l apposito registro ove sono indicati i rifiuti messi a dimora e la cella di smaltimento dove sono localizzati. Le informazioni circa l'ubicazione del rifiuto in discarica sono riportate anche sul registro di carico e scarico. In tal modo il registro costituisce anche mappatura ai sensi dell'art. 11 del D.Lgs. n. 36/03. Segregazione dei rifiuti chimicamente incompatibili Per evitare la posa in adiacenza di rifiuti incompatibili chimicamente, individuati in fase di omologa, sono utilizzate apposite modalità di segregazione e accorgimenti nella messa a dimora dei rifiuti. Quando la verifica mette in evidenza la necessità di evitare il contatto fra rifiuti incompatibili chimicamente vengono adottate le seguenti procedure gestionali: si programma la posa dei rifiuti in modo da alternare partite con caratteristiche diverse, anteponendo fra rifiuti incompatibili, sempre, altri rifiuti privi di fattori di rischio, in questo modo è la stratificazione del rifiuto stesso a interrompere la contiguità fra quelli incompatibili; 38

47 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C qualora la composizione dei conferimenti del periodo non consenta l alternanza nella collocazione, descritta sopra, potrà essere utilizzato lo stoccaggio provvisorio per ospitare i rifiuti temporaneamente, in attesa che, modificandosi la composizione del fronte di scarico, questi possano essere collocati successivamente in sicurezza, se nessuna delle modalità descritte è applicabile nel breve periodo verranno effettuate apposite segregazioni, per partite di rifiuti compatibili fra loro per isolarli dal contatto con gli altri rifiuti, creando una barriera costituta da un telo in polietilene, spessore 0,2 mm, abbinato ad uno strato di materiale inerte di circa 20 cm di spessore (terreno o materiali di riutilizzo) posato su tutti i lati. Copertura giornaliera e messa in sicurezza Nonostante la natura dei rifiuti non sia tale da provocare diffusione di odori o proliferazione di animali parassiti ed insetti, si effettua comunque un immediata copertura dei rifiuti che siano potenzialmente soggetti ad autocombustione ovvero a dispersione eolica di materiali leggeri. In particolare per quanto riguarda i rifiuti costituiti da fibre minerali artificiali, entro la giornata di conferimento è assicurata la copertura con materiale idoneo in modo da costituire un adeguata protezione contro la dispersione delle fibre. Detta copertura viene eseguita con materiali inerti (anche rifiuti), oltre che con i materiali utilizzati per la copertura provvisoria. La copertura provvisoria della parte sommitale della discarica è prevista in tre distinte fasi: Messa in sicurezza: da realizzarsi al termine dei conferimenti in ciascun settore costituito da uno strato di materiale terroso con spessore di 30 cm. Chiusura provvisoria (capping): costituita da sistema barriera multistrato da localizzare sopra lo strato di ricopertura. Chiusura definitiva (cfr. Piano di Ripristino Ambientale). Relativamente alle scarpate della discarica la sistemazione provvisoria è rappresentata dagli argini in terra che vengono realizzati gradualmente, mano a mano che procede il conferimento in epigeo dei rifiuti. PIANI DI GESTIONE OPERATIVA, DI RIPRISTINO AMBIENTALE, DI GESTIONE POST-OPERATIVA, DI SORVEGLIANZA E CONTROLLO, FINANZIARIO In termini di aspetti gestionali, il D.Lgs n. 36/03 prevede la redazione di 5 specifici Piani in cui sono stabilite le modalità di gestione e le procedure comuni di sorveglianza e controllo durante la fase operativa e postoperativa di una discarica, al fine di prevenire qualsiasi effetto negativo sull ambiente ed individuare le adeguate ridurre correttive; tali Piani definiscono altresì gli adempimenti a carico del gestore relativi alle procedure di chiusura di una discarica, gli adempimenti durante la fase post-operativa e per il ripristino ambientale del sito medesimo, nonché le modalità per individuare il prezzo corrispettivo minimo per lo smaltimento in discarica. In particolare: Piano di Gestione Operativa nel quale vengono individuati i criteri e le misure tecniche adottate per la gestione della discarica e le modalità di chiusura della stessa; Piano di Gestione Post-Operativa nel quale vengono definiti i programmi di sorveglianza e controllo successivi alla chiusura della discarica; Piano di Sorveglianza e Controllo nel quale vengono indicate tutte le misure necessarie per prevenire rischi di incidenti causati dal funzionamento della discarica e per limitarne le conseguenze, sia in fase operativa che post-operativa, con particolare riferimento alle precauzioni adottate a tutela della acque dall inquinamento provocato da infiltrazioni di percolato nel terreno e alle misure di prevenzione e protezione contro qualsiasi danno all ambiente; Piano di Ripristino Ambientale del sito a chiusura della discarica nel quale vengono previste le modalità e gli obiettivi di recupero e sistemazione della discarica in relazione alla destinazione d uso prevista dell area stessa; Piano Finanziario prevede che tutti i costi derivanti dalla realizzazione dell impianto e dall esercizio della discarica, i costi connessi alla costituzione della garanzia finanziaria da prestare per l attivazione e la gestione operativa della discarica, comprese le procedure di chiusura, ovvero per la gestione successiva alla chiusura della discarica, i costi stimati di chiusura, nonché quelli di gestione postoperativa per un periodo di almeno 30 anni, siano coperti dal prezzo applicato dal gestore per lo smaltimento, tenuto conto dalla riduzione del rischio ambientale e dei costi di post-chiusura derivanti dall adozione di procedure di registrazione ai sensi del Regolamento EMAS. Per quanto riguarda le discariche esistenti 1 /2 stralcio e 3 stralcio gestite da SOTRIS, i relativi Piani previsti dal D.Lgs. n. 36/03 sono stati valutati e approvati contestualmente all approvazione dei Piani di Adeguamento elaborati dal gestore, nel settembre 2003, ai sensi dell art. 17 del D. Lgs. n. 36/03. La competente Provincia di Ravenna con Provvedimenti del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 303 per la discarica 1 /2 stralcio e n. 302 per la discarica 3 stralcio, entrambi emessi in data 17/05/2004, ha approvato i predetti Piani di Adeguamento e rinnovato le autorizzazioni alla gestione delle discariche in oggetto, indicando alcune prescrizioni relative ai Piani di Adeguamento stessi e più in generale alla gestione delle discariche. 39

48 40 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C I Piani di Adeguamento trasmessi contenevano le conclusioni delle valutazioni di conformità complessiva rispetto a quanto stabilito all Allegato 2 del D.Lgs. n. 36/03 in termini di Gestione e Risorse e un piano degli interventi di adeguamento individuati. In particolare gli elementi gestionali necessari per la piena conformità alle indicazioni del decreto erano stati individuati attraverso specifici audit con i responsabili dell impianto a seguito dei quali era stata elaborata una check-list contenente le indicazioni del decreto, le modalità operative allora seguite dal gestore e gli interventi di adeguamento necessari. Successivamente, in adempimento a quanto prescritto, il gestore ha elaborato una specifica relazione di resoconto sulle misure di adeguamento adottate, trasmessa alla competente Provincia di Ravenna nel settembre Tale relazione di resoconto è stata predisposta da soggetto incaricato esterno sulla base di specifici audit con i responsabili della discarica 1 /2 stralcio e della discarica 3 stralcio, a seguito dei quali si è constatato, per ogni intervento di adeguamento pianificato, il relativo stato di attuazione. Le verifiche effettuate hanno permesso di rendicontare in maniera esaustiva lo stato di attuazione delle misure di adeguamento previste e l attuazione complessiva degli adeguamenti è apparsa conforme alle tempistiche fissate nel rispetto delle prescrizioni autorizzative. Parte degli interventi di adeguamento realizzati hanno trovato riscontro nella revisione di alcuni dei 5 Piani previsti dal D.Lgs. n. 36/03, che erano stati trasmessi nella loro prima versione nel settembre In particolare, l adeguamento delle modalità gestionali adottate dal gestore alle previsioni del D.Lgs. n. 36/03 ed alle prescrizioni autorizzative ha riguardato il Piano di Sorveglianza e Controllo e il Piano di Gestione Operativa. In tale ambito è opportuno precisare che SOTRIS adotta un Sistema di Gestione integrato Qualità Ambiente e Sicurezza (QAS) conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:2007. In questo modo i Piani previsti dal D.Lgs. n. 36/03, sono stati implementati all interno del Sistema di Gestione adottato e per tale motivo le versioni attualmente in essere dei Piani, in particolare del Piano di Gestione Operativa e del Piano di Sorveglianza e Controllo, fanno riferimento a diverse procedure e istruzioni operative del Sistema di Gestione QAS. La piena adozione di un Sistema di Gestione QAS, e in particolare della norma ISO 14001, ribadisce la volontà del gestore di operare nel pieno rispetto dell ambiente, monitorando costantemente ed efficacemente tutti i potenziali impatti sulle matrici ambientali correlati all attività di smaltimento svolta presso gli impianti di discarica in esame. Quale ulteriore elemento di valutazione della conformità normativa della gestione degli impianti in esame, si rileva che, a seguito dell entrata in vigore del DM 03/08/2005 che ha abrogato il previgente DM 13/03/2005, dal febbraio 2006 risultano adottati i nuovi criteri di ammissibilità previsti dal DM 03/08/2005, nonostante la proroga di 12 mesi concessa con D.L. n. 203 del 03/09/2005 convertito in Legge n. 248 del 02/12/2005, successivamente reiterata al 31/12/2007 con Legge n. 296 del 27/12/2006 (Legge Finanziaria 2007 ). Insieme con l istanza di attivazione della procedura e art. 12 del D.Lgs. n. 36/03 per la discarica esistente 3 stralcio, il gestore ha provveduto all aggiornamento del Piano di Gestione Post-Operativa e del Piano di Sorveglianza e Controllo, oltre alla proposta di variante non sostanziale al Progetto Definitivo di chiusura e copertura definitiva della discarica 3 stralcio già presentato e approvato in linea tecnica riguardante la copertura sommitale e che viene approvata con la presente AIA. Alla luce delle considerazioni soprariportate si valutano pertanto come conformi ai criteri riportati nell Allegato 2 del D.Lgs. n. 36/03 (MTD di settore) le modalità gestionali adottate negli impianti esistenti di discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio gestiti da SOTRIS. Per quanto riguarda la nuova discarica, si evidenzia che il progetto di ampliamento discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio è stato sottoposto, ai sensi della L.R. n. 9/99 e s.m.i., a procedura di screening con esito positivo (non assoggettamento ad ulteriore procedura di Valutazione di Impatto Ambientale) di cui al provvedimento del Dirigente del Settore Ambiente e Suolo n. 396 del 21/07/2005. Per la verifica delle modalità gestionali della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, con riferimento alle conclusioni riportate nella Relazione di Screening suddetta, si evidenzia quanto segue: gli impatti associabili alla realizzazione del progetto per ciascuna componente ambientale e per gli ulteriori fattori presi in considerazione risultano generalmente non significativi; il progetto è risultato coerente con gli indirizzi normativi nazionali e regionali pertinenti per la tipologia di impianto in esame; in particolare il progetto è stato predisposto in conformità alle indicazioni contenute nell Allegato I Criteri costruttivi e gestionali degli impianti di discarica del D.Lgs. n. 36/03 e sono state rispettate tutte le previsioni del decreto volte alla tutela e al rispetto delle diverse matrici ambientali; il progetto è risultato conforme agli strumenti di pianificazione e programmazione cui è soggetta l area di intervento; le modalità di gestione operativa sono tutte volte alla minimizzazione dei possibili impatti sulle componenti ambientali e come tali derivate dalla positiva esperienza della società SOTRIS nella gestione dei rifiuti pericolosi; SOTRIS opera dal 2001 attuando un Sistema di Gestione integrato Qualità Sicurezza e Ambiente (certificato ISO 9001, OSHAS e ISO con Certiquality) nell ottica del miglioramento continuo delle prestazioni ambientali; le previsioni di esaurimento delle discariche per rifiuti pericolosi attualmente in esercizio nel comparto polifunzionale ravennate, considerando i tempi previsti per l approvazione e la realizzazione del

49 Sezione valutazione integrata ambientale Allegato C progetto esaminato, fanno ritenere che l ampliamento andrà a sostituire funzionalmente le discariche attualmente in esercizio; il 4 stralcio in progetto sostituirà 3 discariche esistenti per rifiuti pericolosi (progettate e realizzate anteriormente all entrata in vigore del D.Lgs. n. 36/03 e sottoposte a Piano di Adeguamento rispetto alle previsioni in esso contenute) con un unico ampliamento, che sino dalla sua progettazione preliminare è stato improntato alla piena conformità alle prescrizioni normative e quindi anche alla protezione delle diverse matrici ambientali, nel pieno rispetto della normativa europea e nazionale recente in materia di discariche. Si precisa altresì che i 5 Piani previsti dal D.Lgs. n. 36/03 sono stati valutati e approvati contestualmente all approvazione ai sensi dell art. 27 del D.Lgs. n. 22/97 e dell art. 131 della L.R. n. 3/99, con Delibera di Giunta Provinciale n. 3342/2006 del 18/01/2006, del progetto definitivo presentato dalla Ditta SOTRIS S.p.A. relativo all ampliamento (4 stralcio) delle discariche esistenti (1 /2 stralcio e 3 stralcio) per rifiuti pericolosi. Tenuto conto che le modalità gestionali che SOTRIS adotta per la nuova discarica 4 stralcio sono sostanzialmente le stesse già adottate per la gestione delle discariche esistenti e conformi alle indicazioni previste dal D.Lgs. n. 36/03, nonché delle considerazioni sopraevidenziate, si rileva la piena conformità ai criteri gestionali fissati dall Allegato 2 del D.Lgs. n. 36/03 (MTD di settore). Ad ulteriore valutazione della conformità degli impianti in oggetto alle disposizioni del D.Lgs. n. 36/03, si precisa che l attuazione dei Piani di Sorveglianza e Controllo redatti per le discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi 1 /2 stralcio - 3 stralcio 4 stralcio è oggetto di specifica attività di verifica da parte di soggetto esterno incaricato, che periodicamente redige una relazione di resoconto delle verifiche svolte. Inoltre nell ambito delle attività di controllo previste ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 la Provincia di Ravenna ha attuato, avvalendosi di ARPA, un programma di visite ispettive periodiche per la valutazione di conformità e attuazione del sistema di gestione. Gli audit finora effettuati hanno evidenziato che l organizzazione nel suo complesso risulta efficiente, aderente al sistema di gestione ambientale; si è dimostrata aperta al confronto e pronta a cogliere gli spunti di miglioramento che si sono presentati durante gli audit. 41

50 Sezione di adeguamento degli impianti e condizioni di esercizio Sezione adeguamento degli impianti e condizioni di esercizio Allegato D 42 ALLEGATO D D1) VALUTAZIONE DEL PIANO DI ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI Con riferimento alla valutazione delle prestazioni ambientali degli impianti di cui al precedente punto C3) Valutazione integrata dell inquinamento e posizionamento degli impianti rispetto alle MTD del presente provvedimento, si evince una piena conformità delle discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi in oggetto rispetto alle Migliori Tecniche Disponibili di settore che, ai sensi dell art. 4, comma 4) del D.Lgs. n. 59/05, si esplicano nei requisiti previsti dal D.Lgs. n. 36/03, Allegato 1 e Allegato 2. Tale conformità è stata raggiunta dalla Ditta in prima istanza nel maggio 2004 con l approvazione da parte della competente Provincia di Ravenna dei Piani di Adeguamento per le discariche esistenti per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio e 3 stralcio presentati nel settembre 2003 e, successivamente, con l adeguamento alle prescrizioni previste negli atti autorizzativi di approvazione dei Piani di Adeguamento suddetti. Contestualmente al Piano di Adeguamento e art. 17 del D.Lgs. n. 36/03, sono stati valutati positivamente a livello preliminare e approvati anche gli interventi per la chiusura e la copertura definitiva delle discariche esistenti 1 /2 stralcio e 3 stralcio. Successivamente, nel dicembre 2005, si è altresì espressa favorevolmente la Conferenza Provinciale e art. 27 del previgente D.Lgs. n. 22/1997 sui Progetti Definitivi di chiusura e copertura definitiva delle discariche esistenti 1 /2 stralcio e 3 stralcio; per la copertura definitiva di tali discariche, coerentemente con quanto indicato nei Progetti Preliminari, i Progetti Definitivi approvati prevedono soluzioni progettuali alternative ma equivalenti, in termini di prestazioni tecniche, a quelle previste dal D.Lgs. n. 36/2003. Insieme con l istanza di attivazione della procedura e art. 12 del D.Lgs. n. 36/2003 per la discarica 3 stralcio, la Ditta ha provveduto all aggiornamento del Piano di Gestione Post-Operativa e del Piano di Sorveglianza e Controllo, oltre a presentare variante non sostanziale al Progetto Definitivo di chiusura e copertura definitiva della discarica 3 stralcio già presentato e approvato in linea tecnica, riguardante la copertura sommitale, e che viene approvata con la presente AIA. Per quanto riguarda la nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi, si evidenzia altresì che il 4 stralcio entrato in esercizio nel gennaio 2008 sostituirà le discariche per rifiuti pericolosi presenti nello stesso Comparto km 2,6 in via di esaurimento ovvero esaurite con un unico ampliamento, che sino dalla sua progettazione preliminare è stato improntato alla piena conformità alle prescrizioni normative e quindi anche alla protezione delle diverse matrici ambientali, nel pieno rispetto della normativa europea e nazionale recente in materia di discariche. Si osserva, peraltro, che SOTRIS S.p.A. adotta un Sistema di Gestione integrato Qualità Ambiente e Sicurezza (QAS) e pertanto persegue l obiettivo primario del miglioramento continuo delle prestazioni ambientali aziendali; l attuazione di tale principio si sviluppa nella definizione annuale di obiettivi e traguardi sempre aggiornati coerentemente con le politiche adottate e con le performances ambientali ottenute. In ogni caso, al fine di garantire l adeguamento dei sistemi di captazione e accumulo delle acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS oggetto della presente AIA, dovranno essere realizzate le opere di regimazione idraulica previste nell ambito del progetto riguardante le modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento interessante l intero Comparto km 2,6. In particolare: entro il 31/12/2010 dovrà essere realizzata la vasca di accumulo VA1 e relative opere di convogliamento e sollevamento per la raccolta delle acque meteoriche di dilavamento della discarica SOTRIS per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio, della discarica SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio e della discarica HERAmbiente per rifiuti pericolosi (lotti di discarica già coperti e in sicurezza); entro il 31/12/2010 dovrà essere realizzata la vasca di accumulo VA2 e relative opere di convogliamento e sollevamento per la raccolta delle acque meteoriche di dilavamento della discarica SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio (lotti di discarica già coperti e in sicurezza, piazzali e viabilità di servizio sul coronamento d argine); entro il 31/12/2010 dovranno essere realizzate le linee verso gli impianti di trattamento. La realizzazione di tali opere consentirà di fatto la completa ristrutturazione delle opere di convogliamento delle acque meteoriche provenienti dalle discariche SOTRIS, aventi come obiettivo finale la captazione e l accumulo delle acque meteoriche ruscellanti e più in generale provenienti dal corpo discariche (ruscellamento e rilascio ritardato da infiltrazione), al fine di caratterizzare le acque stesse prima dello scarico in acque superficiali ovvero dell invio a trattamento. D2) CONDIZIONI GENERALI PER L ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI D2.1) Condizioni relative alla gestione degli impianti Gli impianti dovranno essere eserciti secondo tutte le procedure di carattere gestionale previste dal Sistema di Gestione integrato Qualità Ambiente e Sicurezza (QSA) conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:2007 che la Ditta già adotta, con particolare riguardo all attuazione dei

51 Sezione adeguamento degli impianti e condizioni di esercizio Allegato D rispettivi Piani di Gestione Operativa (PGO), Piani di Gestione Post-Operativa (PGPO) e Piani di Sorveglianza e Controllo (PSC), redatti ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 e implementati all interno del Sistema di Gestione adottato. Nella gestione degli impianti di discarica dovranno pertanto essere rispettati i tempi, le modalità, i criteri e le prescrizioni stabiliti dall Allegato E della presente AIA e dai sopracitati PGO e PGPO, nonché le norme in materia di gestione dei rifiuti, di scarichi idrici e tutela delle acque, di emissioni in atmosfera, di rumore, di igiene e salubrità degli ambienti di lavoro, di sicurezza e prevenzione incendi. Dovrà altresì essere assicurata la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le opere funzionali e impiantistiche delle discariche in oggetto. La manutenzione, la sorveglianza e i controlli delle discariche dovranno essere assicurati anche nella fase della gestione post-operativa, al fine di garantire che anche nella fase successiva alla chiusura la discarica mantenga i requisiti di sicurezza ambientale richiesti. In merito agli opportuni requisiti di sorveglianza e controllo, secondo quanto riportato nei rispettivi PSC delle discariche in oggetto, redatti ai sensi del D.Lgs. n. 36/03 e ricompresi nel Piano di Monitoraggio di cui all Allegato F parte integrante della presente AIA, si dovrà provvedere a verifiche periodiche come ivi indicato. Ai sensi del combinato disposto dell art. 10, comma 2, lettera l) del D.Lgs. n. 36/03 e dell art. 7, comma 6) del D.Lgs. n. 59/05, dovrà essere redatta annualmente una relazione descrittiva del monitoraggio effettuato ai sensi di quanto riportato nel Piano di Monitoraggio, contenente la verifica di conformità rispetto ai limiti puntuali ovvero alle prescrizioni contenute nel presente atto autorizzatorio; tale relazione, che dovrà essere inviata entro il 31 marzo dell anno successivo alla Provincia di Ravenna, all ARPA territorialmente competente e al Comune di Ravenna, dovrà altresì risultare completa di tutte le informazioni sui risultati della gestione delle discariche e dei programmi di sorveglianza e controllo, oltre ai dati di cui all Allegato 2, punto 1, ultimo comma del D.Lgs. n. 36/03. D2.2) Comunicazioni e requisiti di notifica generali Nel caso in cui si verifichino delle particolari circostanze quali emissioni accidentali da punti non esplicitamente richiamati dall AIA, malfunzionamenti, incidenti ambientali ed igienico sanitari, oltre a mettere in atto le procedure di controllo previste dal Piano di Emergenza Interno, occorrerà avvertire la Provincia di Ravenna, l AUSL, l ARPA territorialmente competente e il Comune di riferimento nel più breve tempo possibile anche rivolgendosi ai servizi di pubblica emergenza (al di fuori degli orari di ufficio) e per le vie brevi con contatto telefonico diretto. 43

52 Sezione emissioni Allegato E ALLEGATO E Analisi emissioni (aria, acqua, suolo, rifiuti, rumore) E1) Gestione rifiuti Le discariche esistenti per rifiuti pericolosi e non pericolosi (1 /2 stralcio 3 stralcio) e la nuova discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio, che costituisce un ampliamento delle discariche esistenti in via di prossimo esaurimento ovvero esaurite, sono parte integrante del Centro Intermedio di stoccaggio provvisorio e pretrattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi gestito dalla Società SOTRIS S.p.A. nel Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERAmbiente/SOTRIS (denominato Comparto km 2,6) di Via Romea Nord S.S. 309 km 2,6 in Comune di Ravenna. Tali discariche devono essere gestite secondo le modalità, finalizzate a ottenere un elevato livello di protezione dell ambiente nel suo complesso, previste dal Sistema di Gestione integrato Qualità Ambiente e Sicurezza conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:2007 adottato dalla Ditta. La gestione delle discariche dovrà altresì essere svolta prevedendo accorgimenti volti al monitoraggio ambientale delle attività atti a garantire che le stesse si svolgano nel rispetto dell ambiente, al fine della tutela delle risorse ambientali e della valorizzazione dei beni ambientali, inserendosi inoltre all interno del sistema di controllo e sorveglianza ambientale in essere nel Comparto km 2,6. In particolare: 1. L attività di gestione operativa della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio deve essere svolta nel rispetto delle condizioni e prescrizioni di seguito indicate: 1.a. La discarica 1 /2 stralcio è classificata ai sensi dell art. 4 del D.Lgs. n. 36/03, come discarica per rifiuti pericolosi con limitazioni alle tipologie di rifiuti ammessi come specificato al successivo punto 1.c). 1.b. La discarica è strutturalmente divisa in 2 stralci da coltivare in sopraelevazione fino a 18,60 m. a volume assestato. 1.c. I rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per cui è ammesso lo smaltimento in discarica sono quelli indicati in Allegato E1, nel rispetto di quanto indicato all art. 8 del DM 03/08/2005. I rifiuti ammessi sono soggetti a limitazioni per cui devono provenire esclusivamente dalle attività di pretrattamento effettuate dalla stessa Ditta nel Centro autorizzato all interno del Comparto di Via Romea Nord S.S. 309 km 2,6 Ravenna. In particolare, i rifiuti devono essere preventivamente inertizzati (trattamento di stabilizzazione/solidificazione) ovvero pretrattati tramite umidificazione (per i polverini), salvo quanto riportato ai successivi punti 1.i) e 1.j). Possono essere utilizzate scorie da incenerimento per la sistemazione della viabilità interna alla discarica. 1.d. Le metodiche di campionamento analitiche utilizzate per la caratterizzazione dei rifiuti sono quelle introdotte con il DM 03/08/2005 ossia le metodiche elencate nell Allegato 3 che fanno riferimento alla norma UNI e. La quantità massima di rifiuti stoccabili in discarica è fissata in m 3 complessivi pari al volume della sopraelevazione del 1 e 2 stralcio coltivati fino alla quota 18,60 m a volume assestato. 1.f. Ai sensi di quanto previsto all art. 10 del DM 03/08/2005 sui parametri determinati sull eluato del test di cessione, è ammessa la deroga per il parametro cloruri, fino a 3 volte i valori indicati nella Tabella 6 del predetto decreto. Al riguardo per la caratterizzazione dei rifiuti è da escludere il ricorso alla determinazione del valore di TDS in alternativa alle determinazioni per solfati e cloruri. 1.g. I rifiuti sono ammessi in discarica secondo i criteri e le procedure previste dal Sistema di Gestione Qualità, Ambiente e Sicurezza (QSA) conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:2007 e del Piano di Gestione Operativa (PGO). Nello stesso PGO e nel Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC) sono indicate le modalità di gestione della discarica con le relative procedure di controllo e inoltre i programmi di monitoraggio e sorveglianza dei principali sistemi di tutela e protezione ambientale. Sono, in ogni caso, fatte salve le previsioni degli artt. 6 e 7 del D.Lgs n. 36/03. Il Manuale di Gestione QSA viene periodicamente aggiornato e revisionato secondo quanto previsto dalle norme UNI EN ISO e OHSAS sopracitate. I rifiuti conferiti devono essere sottoposti alla caratterizzazione di base e, ai fini dell ammissione, si deve procedere alle verifiche di conformità (cosiddette omologhe) oltre a specifiche verifiche in loco al momento del conferimento per i rifiuti che non provengono dal Centro di pretrattamento e sono destinati alla copertura e sistemazione della discarica. Tali verifiche prevedono periodici prelievi di campioni e controlli analitici sui parametri più significativi e potenzialmente critici con cadenza almeno annuale per i rifiuti generati regolarmente nello stesso processo e per lotti omogenei nel caso di rifiuti non generati regolarmente. Per i rifiuti prodotti in proprio provenienti dal Centro di pretrattamento e stoccaggio l omologa (verifica di conformità) viene effettuata direttamente sull impianto di produzione. Sugli stessi rifiuti le verifiche in loco sono limitate a controlli visivi 44

53 Sezione emissioni Allegato E 1.h. 1.i. 1.j. Per i rifiuti pretrattati mediante inertizzazione deve essere garantita una idonea solidificazione e maturazione prima del deposito definitivo in discarica. Secondo quanto previsto all art. 6, comma 6, lettera a) del DM 03/08/2005 possono essere smaltite in discarica fibre minerali artificiali approntando idonee celle appositamente ed esclusivamente dedicate in modo da evitare la frantumazione dei materiali. I rifiuti vengono depositati in tali celle confezionati in big-bags e devono essere coperti con materiale adeguato nel più breve tempo possibile e comunque in giornata. La posizione delle celle viene registrata tramite idonea documentazione. I rifiuti costituiti da fibre minerali artificiali vengono ammessi senza caratterizzazione analitica ai sensi di quanto previsto al punto 4, Allegato 1 del DM 03/08/2005 salva la necessità di effettuare la caratterizzazione di base per escludere la presenza di amianto ovvero per microraccolta (massimo 5 m 3 ) un autocertificazione del produttore. E vietato lo scarico di rifiuti polverulenti o finemente suddivisi soggetti al trasporto eolico in assenza di specifici sistemi di contenimento e/o modalità di conduzione della discarica atti ad impedire il trasporto stesso. La sistemazione dei rifiuti dovrà essere attuata con criteri di elevata compattazione onde evitare fenomeni di instabilità e deve essere prevista la costante ricopertura con terreno e/o materiale inerte. Al riguardo possono essere utilizzati, oltre ai material indicati nel DM 05/02/1998 e terreno di scavo, sabbia e materiali inerti frantumati da demolizioni e costruzioni, anche i seguenti materiali: Descrizione dei materiali 45 Codice CER Terre da coltivo derivanti da pulizia di materiali vegetali eduli Fanghi di dragaggio Detriti di perforazione Fanghi di perforazione La quantità annua massima totale di tali materiali è fissata in tonnellate. Tali materiali non devono essere contaminati da sostanze pericolose in quantità tale da presentare un eluato al test di cessione (effettuato con i metodi previsti all Allegato 3 del DM 05/02/1998 modificato con DM n. 186/2006) conforme ai limiti della Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06. 1.k. Il percolato deve essere drenato, asportato dal corpo della discarica e stoccato nelle apposite vasche in cemento armato per essere conferito a trattamento presso impianti autorizzati. Il sistema di captazione e raccolta deve essere periodicamente verificato e sottoposto a manutenzione per evitare intasamenti. 1.l. La gestione della discarica deve essere affidata a personale qualificato responsabile della conduzione e della ammissione dei rifiuti in discarica. 1.m. L esecuzione del Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC), ricompreso nel Piano di Monitoraggio della Ditta di cui all Allegato F della presente AIA, deve essere garantita tramite strutture ovvero dotazioni qualificate e competenti, utilizzando le metodiche ufficiali di prelievo e analisi. Il programma esecutivo di dettaglio del PSC deve essere messo a disposizione dell ARPA all inizio di ogni anno. Sulle attività del PSC svolte direttamente o indirettamente dal gestore deve essere garantita una periodica verifica e sorveglianza tramite soggetti qualificati e indipendenti appositamente incaricati dalla Ditta. La Ditta è tenuta a formalizzare alla Provincia e all ARPA gli estremi e i riferimenti dei soggetti incaricati. Tali soggetti incaricati, oltre a garantire periodiche verifiche sulle attività previste dal PSC, dispongono e sottoscrivono una relazione specifica di resoconto con cadenza semestrale. Detta relazione viene tenuta a disposizione degli organi di controllo e viene allegata alla relazione da presentare annualmente di cui al punto D2.1) della presenta AIA. 1.n. Con l esaurimento di ognuna delle 2 porzioni di discarica autorizzate devono essere realizzati gli interventi di copertura con strato di regolarizzazione e messa in sicurezza per la chiusura provvisoria della discarica prima di procedere alla copertura definitiva per cui è stato presentato e approvato il progetto definitivo. Contestualmente alla comunicazione e art. 12 del D.Lgs. 36/03 deve essere presentato il Piano di Gestione Post-Operativa (PGPO) aggiornato nei dettagli esecutivi ed operativi. 1.o. Per lo strato superiore di copertura finale della discarica è autorizzato l utilizzo (R10) di terreno di recupero (CER ) proveniente da attività di pulizia e lavaggio barbabietole per una quantità complessivamente pari a tonnellate (corrispondenti a circa m 3 ). Tali materiali non devono essere contaminati da sostanze pericolose in quantità tale da presentare un eluato al test di cessione (effettuato con i metodi previsti all Allegato 3 del DM 05/02/1998 modificato con DM n. 186/2006) conforme ai limiti della Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06.

54 Sezione emissioni Allegato E 1.p. 1.q. In riferimento alla variante introdotta al progetto già approvato di chiusura definitiva della discarica, motivata dalla necessità di realizzare una barriera costituita da essenze arbustive finalizzata alla mitigazione visiva del corpo della discarica, la scelta relativa alla piantumazione da realizzarsi in corrispondenza della 4 berma perimetrale Lato Ovest a quota di circa 13 m s.l.m. è stata concordata con le Autorità competenti. Dato atto che rispetto alla variante presentata è stata acquisita una nuova verifica di stabilità locale del corpo discarica che tiene in considerazione l aumento dello spessore da 1,0 m a 1,3 m di terreno sulla 4 berma, in sede di progettazione definitiva/esecutiva la Ditta ha presentato un progetto di dettaglio del sistema di irrigazione relativo agli arbusti in corrispondenza della 4 berma, finalizzato al controllo dello sviluppo degli apparati radicali nello spessore del terreno. E fatto salvo il rispetto delle norme in materia di sicurezza, igiene del lavoro e antincendio per le quali la Ditta è tenuta agli adempimenti verso gli Enti competenti. 2. L attività di gestione post-operativa della discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio deve essere svolta nel rispetto delle condizioni e prescrizioni di seguito indicate: 2.a. La discarica 3 stralcio è classificata, in parte, come discarica per rifiuti pericolosi (Lato Ovest - vasche 1 e 2 oltre ad una porzione già coltivata sul Lato Est - vasche 3 e 4) e, in parte, come discarica per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico o biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 (la semiporzione restante sul Lato Est - vasche 3 e 4). La discarica è suddivisa in due sezioni distinte di cui una dedicata a rifiuti speciali pericolosi e non e l altra a rifiuti speciali non pericolosi (sottocategoria art. 7 DM 03/08/2005). A far tempo dal 25/07/2008 il volume complessivo utile autorizzato ( m 3 ) è stato esaurito e i conferimenti di rifiuti a smaltimento (D1/D5) nella discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio sono cessati, salvo che è proseguito nel corso dell anno 2008 l utilizzo (R10) di terreno di recupero proveniente da attività di pulizia e lavaggio barbabietole (CER ) per gli interventi di copertura con strato di regolarizzazione e messa in sicurezza per la chiusura provvisoria della discarica stessa. Per la discarica 3 stralcio è stata esperita la procedura di chiusura e art. 12 del D.Lgs. n. 152/2006 che è pertanto da ritenere esaurita e chiusa. 2.b. Gli interventi di copertura autorizzati che consistono nella copertura finale sommitale e delle sponde mediante un sistema barriera multistrato, con l inserimento su una porzione della copertura di sommità di una barriera passiva a doppio stadio di ossidazione del metano per il trattamento del biogas emesso dalla discarica, devono essere realizzati entro il 31/12/2010 secondo le modalità indicate nel progetto presentato (con la variante non sostanziale riguardante la copertura sommitale approvata con la precedente AIA n. 301 del 15/07/2009) e al termine devono essere sottoposti a collaudo da parte di un tecnico qualificato esterno che non abbia partecipato alla progettazione e/o direzione lavori. Il progetto di copertura deve essere completato da opere atte a permettere la regimazione e il controllo delle acque superficiali. 2.c. Per lo strato superiore di copertura finale della discarica è autorizzato l utilizzo (R10) di terreno di recupero (CER ) proveniente da attività di pulizia e lavaggio barbabietole per una quantità complessivamente pari a tonnellate (corrispondenti a circa m 3 ). Tali materiali non devono essere contaminati da sostanze pericolose in quantità tale da presentare un eluato al test di cessione (effettuato con i metodi previsti all Allegato 3 del DM 05/02/1998 modificato con DM n. 186/2006) conforme ai limiti della Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06. 2.d. Al termine degli interventi di copertura finale di cui al precedente punto 2.b) insieme con il verbale di collaudo deve essere presentata una relazione consuntiva delle attività svolte. 2.e. Devono essere garantite le attività necessarie alla corretta gestione post-operativa della discarica che si concretizzano nel mantenimento in efficienza delle reti, delle apparecchiature, degli impianti, dei presidi posti a tutela della salvaguardia ambientale in relazione all impianto di discarica una volta terminata la fase operativa, e quindi terminati i conferimenti e la messa a dimora dei rifiuti. Le attività per il mantenimento dell efficienza sono inoltre completate dall insieme dei controlli necessari per garantire la sicurezza dell impianto nel suo complesso, comprendendo quindi le attività di verifica e ispezione dell integrità di tutti i sistemi presenti nonché le attività di monitoraggio e sorveglianza necessari per tenere sotto controllo ciascun aspetto ambientale correlato all impianto. 2.f. Deve essere data attuazione a quanto stabilito nel Piano di Gestione Post-Operativa (PGPO) della discarica predisposto dalla Ditta, da tenere a disposizione quale parte integrante della presente AIA e che viene integralmente assunto come riferimento vincolante, in cui sono individuati tempi, modalità e condizioni della fase di gestione post-operativa della discarica e le attività che sono poste in essere durante tale fase, con particolare riguardo alle attività di manutenzione delle opere e dei presidi quali: 46

55 Sezione emissioni Allegato E 2.g. 2.h. 2.i. 2.j. 2.k. 2.l. - sistema di drenaggio del percolato; - asportazione del percolato, con modalità e frequenza tali da garantire comunque il mantenimento dello stesso al livello minimo possibile; - rete di raccolta e smaltimento acque meteoriche; - pozzi e relativa attrezzatura di campionamento delle acque sotterranee; - ripristino assestamenti e manutenzione chiusura finale; - sistema di impermeabilizzazione sommitale; - copertura vegetale (innaffiature, periodici sfalci, sostituzione essenze morte); - barriera passiva di ossidazione del metano (BPOM) per il trattamento del biogas, - viabilità interna ed esterna; - recinzione e cancelli di accesso; - attrezzature antincendio. Il percolato deve essere drenato, asportato dal corpo della discarica e stoccato nelle apposite vasche in cemento armato per essere conferito a trattamento presso impianti autorizzati. Il sistema di captazione e raccolta deve essere periodicamente verificato e sottoposto a manutenzione per evitare intasamenti. Al fine di garantire la piena efficienza di trattamento della barriera passiva è necessario prevedere la rigenerazione (rimozione del materiale esausto e ricostituzione del materiale ossidante) dei 2 biofiltri ossidanti con adeguate tempistiche; in relazione al volume di biogas emesso dal corpo rifiuti nel tempo, la prima rigenerazione è da prevedere dopo 5 anni di utilizzo per poi attestarsi su interventi di manutenzione della barriera con cadenza almeno decennale. L esecuzione del Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC), ricompreso nel Piano di Monitoraggio della Ditta di cui all Allegato F della presente AIA, deve essere garantita tramite strutture ovvero dotazioni qualificate e competenti, utilizzando le metodiche ufficiali di prelievo e analisi. Il programma esecutivo di dettaglio del PSC deve essere messo a disposizione dell ARPA all inizio di ogni anno. Sulle attività del PSC svolte direttamente o indirettamente dal gestore deve essere garantita una periodica verifica e sorveglianza tramite soggetti qualificati e indipendenti appositamente incaricati dalla Ditta. La Ditta è tenuta a formalizzare alla Provincia e all ARPA gli estremi e i riferimenti dei soggetti incaricati. Tali soggetti incaricati, oltre a garantire periodiche verifiche sulle attività previste dal PSC, dispongono e sottoscrivono una relazione specifica di resoconto con cadenza semestrale. Detta relazione viene tenuta a disposizione degli organi di controllo e viene allegata alla relazione da presentare annualmente di cui al punto D2.1) della presenta AIA. E fatto salvo il rispetto di tutte le norme in materia di sicurezza, antincendio e igiene degli ambienti di lavoro per cui la Ditta è tenuta a rapportarsi direttamente con gli Enti competenti. Deve essere data attuazione al programma di sorveglianza e monitoraggio ambientale di cui al DEC/VIA e i risultati devono essere messi a disposizione insieme con i dati del PSC. Al termine del periodo fissato per la gestione post-operativa in 30 anni a partire dalla data di rilascio del provvedimento con cui è disposta la chiusura della discarica 3 stralcio (15/07/2009), dovrà essere valutata l eventuale necessità di prolungare la fase di gestione post-operativa qualora si rilevi che la discarica possa ancora comportare rischi, seppur minimi, per l ambiente. 3. L attività di gestione della discarica (D1/D5) per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio deve essere svolta nel rispetto delle condizioni e prescrizioni di seguito indicate: 3.a. La discarica 4 stralcio è classificata, in parte, come discarica per rifiuti pericolosi (Lato Ovest - vasche 1, 2 e 3) e, in parte, come discarica per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico o biodegradabile ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 (Lato Est vasche 4, 5 e 6). La discarica viene suddivisa in due sezioni distinte di cui una è dedicata a rifiuti speciali pericolosi e non e l altra è dedicata a rifiuti speciali non pericolosi (sottocategoria art. 7 DM 03/08/2005). 3.b. La discarica è strutturalmente divisa in 6 sottosettori (vasche) con superficie media ciascuno pari a circa m 2, indipendenti fra loro per la raccolta del percolato, da coltivare in sopraelevazione fino a 18,60 m a volume assestato. Ai fini dell avvio della coltivazione è stato predisposto un 1 lotto funzionale, corrispondente ai sottosettori 1 e 4, entrato in esercizio nel gennaio 2008; nell agosto 2008 è stato altresì completato il 2 lotto, corrispondente agli altri 4 sottosettori. L efficacia dell autorizzazione alla gestione dei lotti sopracitati è subordinata alla presentazione delle relazioni di collaudo, per cui il gestore ha già provveduto in proposito, e degli esiti positivi dell ispezione di cui all art. 9, comma 2) del D.Lgs. n. 36/03. 3.c. La quantità massima di rifiuti stoccabili in discarica è fissata in m 3 complessivi pari al volume del 1, 2, 3 sottosettore per i rifiuti pericolosi e al volume del 4, 5, 6 sottosettore per la sottocategoria di rifiuti non pericolosi coltivati fino alla quota di 18,60 m a volume assestato. La sottocategoria per rifiuti non pericolosi di cui all art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/

56 Sezione emissioni Allegato E 3.d. 3.e. 3.f. 3.g. 3.h. 3.i. 3.j. 3.k. 3.l. viene gestita nel settore confinato corrispondente al volume delle vasche (sottosettori) 4, 5 e 6 sul Lato Est che viene separato dalla restante parte di discarica per rifiuti pericolosi (Lato Ovest) tramite l interposizione di un telo impermeabile. I rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per cui è ammesso lo smaltimento in discarica sono quelli indicati rispettivamente in Allegato E2 e Allegato E3 con il relativo codice CER. Lo smaltimento di rifiuti con provenienza etraregionale è ammesso nella misura del 10% della quantità totale autorizzata. Nella discarica sono ammessi rifiuti, pretrattati e tal quali, speciali non pericolosi e pericolosi, nel rispetto dei criteri previsti rispettivamente all art. 8 del DM 03/08/2005 per i rifiuti pericolosi e all art. 6 del DM 03/08/2005 per i rifiuti non pericolosi nella porzione autorizzata come sottocategoria ai sensi dell art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005 stesso. Ai sensi di quanto previsto all art. 7, comma 2 del DM 03/08/2005, sui criteri di ammissibilità per le sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi, è concessa parziale deroga relativamente all ammissibilità per la semiporzione di discarica per rifiuti non pericolosi a basso contenuto organico o biodegradabile (Settore Lato Est vasche 4, 5 e 6) rispetto al divieto di cui all art. 6, comma 5, lettera c) del predetto decreto, con limitazione del divieto stesso ai soli rifiuti che contengono le sostanze cancerogene previste dalla Tabella 1 dell Allegato 5 al Titolo V della Parte IV del D.Lgs. n. 152/06 in concentrazioni superiori alle rispettive concentrazioni limite riportate all'art. 2 della Decisione della Commissione Europea n. 532 del 3 maggio 2000 e s.m.i. Le metodiche di campionamento e analitiche utilizzate per la caratterizzazione dei rifiuti sono quelle introdotte con il DM 03/08/2005 ossia le metodiche elencate nell Allegato 3 che fanno riferimento alla norma UNI Ai sensi di quanto previsto rispettivamente agli artt. 7 e 10 del DM 03/08/2005, sui parametri determinati nell eluato del test di cessione, sono concesse le seguenti deroghe: sottocategoria per rifiuti non pericolosi = Tabella 5 del DM 03/08/2005 deroga cloruri fino a mg/l e DOC fino a mg/l. E fatto salvo quanto previsto nella nota (**) della Tabella 5 relativamente al DOC per il valore limite sopraindicato. discarica per rifiuti pericolosi = Tabella 6 del DM 03/08/2005 deroga cloruri fino a mg/l. Per la caratterizzazione dei rifiuti è da escludere il ricorso alla determinazione del valore di TDS in alternativa alle determinazioni per solfati e cloruri. I rifiuti sono ammessi in discarica secondo i criteri e le procedure previste dal Sistema di Gestione Qualità, Ambiente e Sicurezza (QSA) conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001:2004 e OHSAS 18001:2007 e del Piano di Gestione Operativa (PGO). Nello stesso PGO e nel Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC) sono indicate le modalità di gestione della discarica con le relative procedure di controllo e inoltre i programmi di monitoraggio e sorveglianza dei principali sistemi di tutela e protezione ambientale. Sono, in ogni caso, fatte salve le previsioni dell artt. 6 e 7 del D.Lgs. n. 36/03. Il Manuale di Gestione QSA viene periodicamente aggiornato e revisionato secondo quanto previsto dalle norme UNI EN ISO e OHSAS sopracitate. I rifiuti conferiti devono essere sottoposti alla caratterizzazione di base e, ai fini dell ammissione, si deve procedere alle verifiche di conformità (cosiddette omologhe) oltre a specifiche verifiche in loco al momento del conferimento anche mediante periodici prelievi di campioni e verifiche analitiche sui parametri più significativi e potenzialmente critici con cadenza almeno annuale per i rifiuti generati regolarmente nello stesso processo e per lotti omogenei nel caso di rifiuti non generati regolarmente. Per i rifiuti prodotti in proprio provenienti dal Centro di pretrattamento e stoccaggio l omologa (verifica di conformità) viene effettuata direttamente sull impianto di produzione. Sugli stessi rifiuti le verifiche in loco sono limitate a controlli visivi. Per i rifiuti pretrattati mediante inertizzazione deve essere garantita una idonea solidificazione e maturazione prima del deposito definitivo in discarica. Secondo quanto previsto all art. 6, comma 6, lettera a) del DM 03/08/2005 possono essere smaltite in discarica fibre minerali artificiali approntando idonee celle appositamente ed esclusivamente dedicate in modo da evitare la frantumazione dei materiali. I rifiuti vengono depositati in tali celle confezionati in big-bags e devono essere coperti con materiale adeguato nel più breve tempo possibile e comunque in giornata. La posizione delle celle viene registrata tramite idonea documentazione. I rifiuti costituiti da fibre minerali artificiali vengono ammessi senza caratterizzazione analitica ai sensi di quanto previsto al punto 4, Allegato 1 del DM 03/08/2005 salva la necessità di effettuare la caratterizzazione di base per escludere la presenza di amianto ovvero per microraccolta (massimo 5 m 3 ) un autocertificazione del produttore. Lo scarico di rifiuti polverulenti o finemente suddivisi, soggetti a trasporto eolico, deve essere effettuato solo in presenza di idonei sistemi di contenimento e modalità di gestione della discarica che impediscono il trasporto eolico. 48

57 Sezione emissioni Allegato E I rifiuti depositati in discarica devono essere periodicamente ricoperti con terreno, sabbia e/o altri materiali inerti secondo i criteri indicati nel PGO e nel Manuale QSA. Al riguardo possono essere utilizzati, oltre ai materiali indicati nel DM 05/02/1998 e terreno di scavo, sabbia e materiali inerti frantumati da demolizioni e costruzioni, anche i seguenti materiali: Descrizione dei materiali Codice CER Terre da coltivo derivanti da pulizia di materiali vegetali eduli Fanghi di dragaggio Detriti di perforazione Fanghi di perforazione La quantità annua massima totale di tali materiali è fissata in tonnellate. Tali materiali non devono essere contaminati da sostanze pericolose in quantità tale da presentare un eluato al test di cessione (effettuato con i metodi previsti all Allegato 3 del DM 05/02/1998 modificato con DM n. 186/2006) superiore ai limiti della Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06. La sistemazione dei rifiuti deve comunque garantire una idonea compattazione ed evitare la diffusione di odori e polveri. 3.m. Il percolato deve essere drenato, asportato dal corpo della discarica e stoccato nelle apposite vasche in cemento armato per essere conferito a trattamento presso impianti autorizzati. Il sistema di captazione e raccolta deve essere periodicamente verificato e sottoposto a manutenzione per evitare intasamenti. 3.n. In relazione all utilizzo di pompe con doppia valenza (come pompe di drenaggio acque meteoriche in fase di costruzione e poi, una volta messa in attività la discarica, come pompe per il percolato), deve essere garantita la corretta gestione del passaggio da una funzione all altra, onde evitare problematiche sulla gestione dei reflui. 3.o. La gestione della discarica deve essere affidata a personale qualificato responsabile della conduzione e della ammissione dei rifiuti in discarica. 3.p. L esecuzione del Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC), ricompreso nel Piano di Monitoraggio della Ditta di cui all Allegato F della presente AIA, deve essere garantita tramite strutture ovvero dotazioni qualificate e competenti, utilizzando le metodiche ufficiali di prelievo e analisi. Il programma esecutivo di dettaglio del PSC deve essere messo a disposizione dell ARPA all inizio di ogni anno. Sulle attività del PSC svolte direttamente o indirettamente dal gestore deve essere garantita una periodica verifica e sorveglianza tramite soggetti qualificati e indipendenti appositamente incaricati dalla Ditta. La Ditta è tenuta a formalizzare alla Provincia e all ARPA gli estremi e i riferimenti dei soggetti incaricati. Tali soggetti incaricati, oltre a garantire periodiche verifiche sulle attività previste dal PSC, dispongono e sottoscrivono una relazione specifica di resoconto con cadenza semestrale. Detta relazione viene tenuta a disposizione degli organi di controllo e viene allegata alla relazione da presentare annualmente di cui al punto D2.1) della presenta AIA. 3.q. Con l esaurimento di ognuna delle 2 porzioni di discarica autorizzate devono essere realizzati gli interventi di copertura con strato di regolarizzazione e messa in sicurezza per la chiusura provvisoria della discarica prima di procedere alla copertura definitiva per cui è stato presentato e approvato il progetto definitivo. Contestualmente alla comunicazione e art. 12 del D.Lgs. n. 36/03 deve essere presentato il Piano di Gestione Post-Operativo (PGPO) aggiornato nei dettagli esecutivi ed operativi. 3.r. Per lo strato superiore di copertura finale della discarica è autorizzato l utilizzo (R10) di terreno di recupero (CER ) proveniente da attività di pulizia e lavaggio barbabietole per una quantità complessiva pari a tonnellate (corrispondenti a circa m 3 ). Tali materiali non devono essere contaminati da sostanze pericolose in quantità tale da presentare un eluato al test di cessione (effettuato con i metodi previsti all Allegato 3 del DM 05/02/1998 modificato con DM n. 186/2006) conforme ai limiti della Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. n. 152/06. 3.s. E fatto salvo il rispetto di tutte le norme in materia di sicurezza, antincendio e igiene degli ambienti di lavoro per cui la Ditta è tenuta a rapportarsi direttamente con gli Enti competenti. E2) Scarichi idrici Le acque meteoriche e di dilavamento devono essere regimate e scaricate in conformità alla normativa vigente. Le acque meteoriche e di dilavamento che derivano dai lotti già coperti delle discariche e in sicurezza, oltre a quelle raccolte nei lotti delle discariche non ancora interessati alla coltivazione, devono essere raccolte e gestite in modo separato ed eventualmente trattate prima dello scarico. 49

58 Sezione emissioni Allegato E Al fine di garantire l adeguamento dei sistemi di captazione e accumulo delle acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS, nell ambito del progetto riguardante le modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento interessante l intero Comparto km 2,6 sono previsti interventi che di fatto consentiranno la completa ristrutturazione delle opere di convogliamento delle acque meteoriche provenienti dalle discariche SOTRIS. Obiettivo finale è la captazione e l accumulo delle acque meteoriche ruscellanti e più in generale provenienti dal corpo discariche (ruscellamento e rilascio ritardato da infiltrazione), al fine di caratterizzare le acque stesse prima dello scarico in acque superficiali ovvero dell invio a trattamento. Per quanto riguarda la regolamentazione degli scarichi idrici derivanti dagli impianti di discarica oggetto della presente AIA, localizzati nel Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti HERAmbiente/SOTRIS di Ravenna situato sulla S.S. 309 Romea al km 2,6 ( Comparto km 2,6 ), si fa riferimento ai progetti delle opere di regimazione idraulica e alle modalità di gestione delle acque meteoriche e di dilavamento relativi all intero Comparto km 2,6 e al Comparto di trattamento rifiuti HERAmbiente sito a Ravenna al km 3,8 della S.S. 309 Romea ( Comparto km 3,8 ), oltre al sistema di collegamento realizzato tramite tubazioni tra il Comparto km 2,6 e l impianto di Trattamento Acque di Scarico (TAS) gestito da HERAmbiente nel Centro Ecologico Baiona sito a Ravenna in Via Baiona, n Le acque reflue industriali unitamente ad acque meteoriche e di dilavamento dei Comparti km 2,6 e km 3,8 sono raccolte da una rete fognaria complessa e convogliate a trattamento nell impianto TAS mediante 3 condotte interrate di proprietà di HERAmbiente s.r.l. Nell impianto TAS del Centro Ecologico Baiona, strutturato su due sezioni denominate rispettivamente TAPO (Trattamento Acque di Processo Organiche) e TAPI (Trattamento Acque di Processo Inorganiche), vengono trattati oltre a rifiuti speciali anche pericolosi conferiti in conto terzi tramite mezzi mobili, sia acque reflue industriali e acque meteoriche di dilavamento provenienti dalle attività di trattamento rifiuti gestite dalla stessa HERAmbiente s.r.l. (Centro Ecologico Baiona), sia acque reflue industriali, acque meteoriche di dilavamento e acque reflue domestiche prodotte da impianti terzi coinsediati nello stesso sito industriale multisocietario di Via Baiona e convogliate al trattamento tramite condotta diretta. I flussi di acque meteoriche di dilavamento scaricati dalle discariche gestite da SOTRIS S.p.A. nel Comparto km 2,6 (oggetto della presente AIA) si aggiungono quindi a quelli provenienti dal Sito Multisocietario sopracitato, oltre ad altri flussi di acque reflue industriali e acque meteoriche di dilavamento provenienti da altri impianti dei Comparti km 2,6 e km 3,8 non oggetto della presente AIA, tra cui il flusso di acque reflue scaricate dall impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) gestito dalla stessa società HERAmbiente s.r.l. nel Comparto km 2,6 (Centro Ecologico Romea). Rispetto all impianto TAS del Centro Ecologico Baiona, l impianto TCF del Centro Ecologico Romea nel Comparto km 2,6 si configura pertanto funzionalmente come una sezione di pretrattamento chimico-fisico a doppio stadio specifica per l abbattimento di metalli pesanti. Il sistema fognario dei Comparti ai km 2,6 e km 3,8 della S.S. 309 Romea si compone di reti per la raccolta delle acque di processo organiche e delle acque inorganiche, ed è collegato all impianto TAS attraverso tre condotte interrate (linea S3, S2 e S4). In particolare: le acque di processo organiche sono raccolte e convogliate tramite condotta dedicata (linea S3) alla sezione TAPO dell'impianto TAS per il trattamento chimico-fisico-biologico prima dello scarico in acque superficiali (Canale Candiano); le acque inorganiche, costituite sostanzialmente dalle acque meteoriche e di dilavamento corpo discariche delle discariche presenti all interno del Comparto km 2,6 sono raccolte e convogliate tramite condotta dedicata (linea S4) alla sezione TAPI dell'impianto TAS per il trattamento chimico-fisico prima dello scarico in acque superficiali (Canale Candiano); la terza condotta di collegamento tra il Comparto km 2,6 e l Impianto TAS (linea S2) risulta connessa all interno del Centro Ecologico Baiona sia alla sezione dedicata alle acque organiche (TAPO) che a quella dedicata alle acque inorganiche (TAPI); pertanto tale condotta è utilizzata, in base alle esigenze contingenti degli impianti dei Comparti km 2,6 e 3,8 per l invio del flusso acque di processo organiche (S2/A) e del flusso acque inorganiche (S2/B). Il Comparto km 2,6 risulta, inoltre, connesso mediante ulteriore condotta (linea S1) al Depuratore di Città gestito da HERA S.p.A. Tramite detta linea S1 possono eventualmente essere avviati a trattamento presso il Depuratore di Città i flussi di acque di processo/inorganiche prodotti da altri impianti HERAmbiente s.r.l. costituiti dal percolato della discarica esaurita Comparto km 3,8, dalle acque di processo da impianto CDR/IRE, dalle acque meteoriche di dilavamento della discarica esaurita al km 3,8 e dalle acque reflue che residuano dal trattamento nell impianto TCF. A tal proposito si evidenzia che a far data dal 01/03/2008 l invio delle acque reflue che residuano dal trattamento nell impianto TCF verso il Depuratore di Ravenna Città (linea S1) è stato sospeso, fino a nuova comunicazione, e lo scarico dell impianto TCF è inviato in maniera esclusiva all impianto TAS (sezione TAPO) tramite le suddette linee S2/A e S3. Il sistema fognario interno ai Comparti km 2,6 e km 3,8, atto a raccogliere i diversi flussi sopra descritti, sarà completato nell arco del biennio mediante l attuazione di 3 fasi successive (cosiddetti scenari ), che si susseguono a seguito della realizzazione degli interventi in progetto relativi alle opere di regimazione idraulica. Le modalità di gestione delle acque meteoriche e di dilavamento relative ai suddetti scenari individuati sono si seguito riassunte: 50

59 Sezione emissioni Allegato E SCENARIO 0: rappresenta l assetto del sistema fognario attuale e fino al 31/12/2009, nel quale le acque meteoriche di dilavamento non conformi ai requisiti di scarico in acque superficiali e le acque di processo dei Comparti km 2,6 e km 3,8 sono inviate a trattamento presso l impianto TCF e da questo sono convogliate all impianto TAS sezione TAPO come flusso interno (linea S3 o S2 in caso di necessità) o, in alternativa, al Depuratore di città (linea S1). In questo scenario l unica corrente convogliata direttamente all impianto TAS è costituita dallo scarico dell impianto TCF. Tutte le correnti non avviate a scarico in acque superficiali sono infatti convogliate all impianto TCF come rifiuti e, solo dopo trattamento in detto impianto, all impianto TAS, come acque reflue ( flusso interno tra impianti HERAmbiente s.r.l.). SCENARIO 1: rappresenta l assetto del sistema fognario dal 01/01/2010 al 31/12/2010 e prevede l invio diretto tramite condotta all impianto TAS sezione TAPO dei flussi di seguito indicati (come flussi interni di acque reflue): percolato prodotto dalla discarica esaurita nel Comparto km 3,8 gestita da HERAmbiente s.r.l. (Discariche) (flusso S1-3/b); acque meteoriche di dilavamento della discarica esaurita nel Comparto km 3,8 gestita da HERAmbiente s.r.l. (Discariche), eccetto il primo livello di scarpata, accumulate nelle vasche E e F nel Comparto km 3,8 (flusso S1-3/d); acque meteoriche dilavamento viabilità e piazzali zona Sud Comparto km 3,8 di competenza HERAmbiente s.r.l. (Centro Ecologico Romea) (flusso S3/e); acque organiche prodotte dall impianto CDR/IRE (lavaggio piazzali, spurghi caldaia, acque di raffreddamento, ecc.) gestito da HERAmbiente s.r.l. (Termovalorizzatori) nel Comparto km 2,6 (flusso S1-3/c). Inoltre potranno essere convogliate alla sezione TAPO dell impianto TAS (previa valutazione di conformità ai limiti di accettazione previsti per lo scarico verso tale sezione e definizione di punto di controllo) le acque meteoriche di prima pioggia raccolte in vasca G1 a servizio dell impianto CDR/IRE gestito da HERAmbiente s.r.l. (Termovalorizzatori). L invio dei suddetti flussi avviene mediante passaggio attraverso la vasca VP situata presso l impianto TCF e la linea S3. Gli scarichi S1-3/b, S1-3/c, S1-3/d potranno altresì essere avviati, mediante la vasca VP e la linea S1, a trattamento presso il Depuratore di Ravenna Città gestito da HERA S.p.A. SCENARIO 2: rappresenta l assetto del sistema fognario a partire dal 01/01/2011 e prevede, oltre a quanto descritto per lo Scenario 1, l invio diretto tramite condotta all impianto TAS sezione TAPI o TAPO, come flussi interni di acque reflue, dei flussi di seguito indicati: acque meteoriche di dilavamento provenienti dalla discarica per rifiuti non pericolosi sita nel Comparto km 2,6 gestita da HERAmbiente s.r.l. (Discariche) (linea S4 o, in caso di necessità, S2/b); acque meteoriche di dilavamento provenienti dalle discariche gestite da SOTRIS S.p.A. e dalla discarica per rifiuti pericolosi gestita da HERAmbiente s.r.l. (Discariche), situate nel Comparto km 2,6 (linea S2/c). Inoltre saranno convogliate alla sezione TAPO dell impianto TAS (previa valutazione di conformità ai limiti di accettazione previsti per lo scarico verso tale sezione e definizione di punto di controllo) le acque meteoriche di prima pioggia raccolte in vasca G2 a servizio del Centro Ecologico Romea gestito da HERAmbiente s.r.l. La tempistica sopraindicata, relativa alle opere di regimazione delle acque meteoriche di dilavamento che consentiranno, con particolare riguardo all impianti di discarica oggetto della presente AIA, l adeguamento alle previsioni della DGR n. 286/05 e s.m.i. dei sistemi di gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio da aree esterne di pertinenza degli stessi, ha carattere indicativo e potrà essere modificata in funzione dell iter autorizzativo a cui le opere stesse devono essere sottoposte (permesso di costruire, dichiarazione di inizio attività, ecc.), ferma restando la data ultima del 31/12/2010 entro la quale devono essere realizzate tutte le opere. Le Ditte interessate sono tenute, per quanto di competenza, a dare comunicazione alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente della conclusione dei lavori delle diverse fasi in cui si articola il progetto definitivo. I flussi dagli impianti situati nei Comparti km 2,6 e km 3,8 verso l impianto TAS, tutti gestiti come flussi di acque reflue, sono riconducibili alle tipologie di seguito individuate: correnti in ingresso all impianto TAS gestito da HERAmbiente s.r.l., inviate tramite condotta da altri impianti gestiti dalla medesima società. Tali scarichi si configurano come flussi interni, collegamenti funzionali tra due diverse sezioni di impianti gestiti da HERAmbiente s.r.l. e pertanto non sono riconducibili alle fattispecie previste all art. 108 del D. Lgs. n. 152/06 relativo agli scarichi parziali di sostanze pericolose. Al fine della loro regolamentazione a monte del punto finale di scarico, sono comunque identificati pozzetti di controllo per la verifica del rispetto dei limiti di accettazione verso l impianto TAS e per cui HERAmbiente s.r.l. adotta procedure di controllo interne; 51

60 52 Sezione emissioni Allegato E correnti in ingresso all impianto TAS gestito da HERAmbiente s.r.l. inviate tramite condotta da discariche gestite da SOTRIS S.p.A. Tali correnti saranno regolamentate attraverso specifico Protocollo di autodisciplina sottoscritto da HERAmbiente s.r.l. e SOTRIS S.p.A., da definirsi. Si individuano inoltre i seguenti flussi: correnti in ingresso all impianto TCF (tra cui le acque di processo provenienti dagli impianti situati all interno dei Comparti km 2,6 e km 3,8), per le quali HERAmbiente s.r.l. adotta le procedure di omologa e accettazione rifiuti speciali estese a tutti i propri impianti; correnti in ingresso al Depuratore di Ravenna Città gestito da HERA S.p.A., inviate tramite condotta da impianti gestiti da HERAmbiente s.r.l. Tali correnti sono regolamentate attraverso specifici Protocolli di autodisciplina sottoscritti da HERAmbiente s.r.l. e HERA S.p.A.. Con riferimento agli Scenari in cui sono schematizzati i flussi di reflui gestiti e i relativi punti di controllo, che costituiscono parte integrante del presente provvedimento e vengono allegati, di seguito si riportano le condizioni, le modalità e i valori limite dei diversi scarichi idrici regolamentati con la presente AIA che interessano i punti terminali di scarico in acque superficiali (Scolo Tomba) denominati SD (scarico parziale SD/a e SD/b) e SG (scarico parziale SG/c) nonché lo scarico tramite tubazione diretta (linea S2) all impianto TAS sezione TAPI e sezione TAPO del Centro Ecologico Baiona (scarico parziale S2/c). La seguente tabella di sintesi riporta i riferimenti (in termini di tipo/destinazione, responsabilità e relativi limiti da rispettare) per ogni scarico idrico regolamentato con la presente AIA. Scarico finale punto SD punto SG linea S2 Scarico parziale SD/a Pozzetto di controllo PD SD/b - SG/c flusso S2/c PVA2 SO01 Tipo/Destinazione Responsabilità Limiti Scenario scarico in acque superficiali (Scolo Tomba) scarico in acque superficiali (Scolo Tomba) scarico in acque superficiali (Scolo Tomba) scarico parziale di sostanze pericolose verso impianto TAS - sezione TAPI o TAPO - (HERAmbiente - Centro Ecologico Baiona) SOTRIS S.p.A. Discariche 1 /2 e 4 stralcio HERAmbiente s.r.l. (discariche) Discarica P km 2,6 SOTRIS S.p.A. (Discarica 4 stralcio) SOTRIS S.p.A. Discarica 3 stralcio SOTRIS S.p.A. Discariche 1 /2 e 4 stralcio HERAmbiente s.r.l. (discariche) Discarica P km 2,6 EVENTUALMENTE DA AUTORIZZARE Tab. 3 - All. 5 - Parte III D.Lgs. n. 152/06 (scarico in acque superficiali) Tab. 3 - All. 5 - Parte III D.Lgs. n. 152/06 (scarico in acque superficiali) Tab. 3 - All. 5 - Parte III D.Lgs. n. 152/06 (scarico in acque superficiali) DA AUTORIZZARE Protocollo di autodisciplina da definire 2 (se conformi per scarico in acque superficiali) (se conformi per scarico in acque superficiali) Le planimetrie del sistema fognario del Comparto km 2,6 con indicati, per ciascuno dei successivi scenari, gli scarichi e i punti di campionamento e controllo di pertinenza delle discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi gestite da SOTRIS S.p.A. costituiscono parte integrante della presente AIA e vengono allegate. Tali planimetrie vanno rese disponibili agli agenti accertatori in caso di eventuale controllo. E2.1) Scarichi idrici Discariche SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi (Comparto km 2,6) In continuità con la situazione esistente, allo stato attuale (SCENARIO 0 - fino al 31/12/2009) le acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS (porzioni di discarica in cui sono stati completati l abbancamento dei rifiuti e la messa in sicurezza mediante la posa di teli impermeabili ovvero terreno e successivamente alle opere di chiusura provvisoria e definitiva) sono raccolte in una vasca di accumulo (VS) che intercetta la rete fognaria delle acque meteoriche e/o di dilavamento a servizio del Centro SOTRIS; tale vasca di accumulo, posta a monte del punto terminale di scarico in corpo idrico recettore (Scolo Tomba) denominato SN, è predisposta anche per la sedimentazione in quanto la struttura del labirinto interno consente la separazione per sedimentazione del materiale particellare. Dalla vasca di accumulo VS, previo sollevamento, i suddetti flussi sono inviati al parco serbatoi di stoccaggio liquidi (PSS) e quindi utilizzati come fluidificante nel processo di inertizzazione; eventuali eccedenze sono avviate come rifiuto a smaltimento presso l impianto TCF gestito da HERAmbiente nello stesso Comparto km 2,6 e/o conferiti con automezzi presso impianti esterni. È altresì prevista la possibilità di destinare tali eccedenze di acque meteoriche di dilavamento direttamente allo scarico in corpo idrico superficiale (Scolo Tomba), attraverso il punto di scarico SN, piuttosto che avviate a trattamento. Tale opzione potrà essere attuata solamente a seguito di opportuno studio di caratterizzazione della qualità delle acque, con tempi e modalità da concordare preventivamente con ARPA, 2

61 Sezione emissioni Allegato E che dimostri il rispetto dei valori limite di emissione previsti per lo scarico in acque superficiali di cui alla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. n. 152/2006. Relativamente alle modalità di gestione del piazzale prospiciente la discarica per rifiuti pericolosi di HERAmbiente s.r.l., recentemente chiusa avendo terminato i conferimenti per sopraggiunta saturazione del volume utile disponibile, tale piazzale è allo stato attuale sostanzialmente utilizzato per l accesso alla discarica 4 stralcio di SOTRIS che si è fatta pertanto carico della gestione dello stesso (di proprietà HERAmbiente a cui rimangono in capo gli interventi di manutenzione ordinaria/straordinaria dello stesso) con particolare riguardo, oltre alle operazioni di pulizia, alle acque meteoriche di dilavamento in precedenza convogliate nella condotta dedicata al trasferimento del percolato prodotto dalla discarica HERAmbiente per rifiuti pericolosi all impianto TCF. Al riguardo, SOTRIS ha provveduto al collegamento della fognatura del piazzale sopracitato con la fognatura lato Est a servizio della discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio; in tal modo entrambi i flussi sono pertanto avviati mediante condotta a smaltimento, come rifiuti, presso l impianto TCF di HERAmbiente e/o conferiti con automezzi presso impianti esterni. Con l entrata in esercizio nel gennaio 2008 della nuova discarica SOTRIS 4 stralcio, le acque meteoriche di dilavamento dei settori realizzati e in attesa di coltivazione sono invece direttamente avviate allo scarico in acque superficiali (Scolo Tomba) attraverso il punto di scarico SD (scarico parziale SD/b), presente sullo Scolo stesso e posto a valle del sistema fognario di intercettazione a servizio della discarica HERAmbiente per rifiuti pericolosi. L attivazione da parte della Ditta SOTRIS S.p.A. dello scarico di tale flusso di acque di dilavamento direttamente verso il corpo idrico ricettore superficiale (Scolo Tomba), attraverso l esistente punto di scarico SN già presente sullo Scolo stesso, è subordinata all esito positivo della caratterizzazione della qualità delle acque stesse di cui sopra, in corrispondenza del punto di controllo individuato nel pozzetto PN, e le operazioni di scarico possono essere eseguite solo dopo aver comunicato alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente le risultanze della caratterizzazione svolta. Nel frattempo deve essere mantenuta la precauzione finora adottata che prevede la chiusura della paratoia posta nella vasca di accumulo VS. Lo scarico di acque meteoriche e di dilavamento della discarica 4 stralcio (provenienti dai settori realizzati e in attesa di coltivazione) verso il corpo ricettore superficiale (Scolo Tomba), attraverso il punto di scarico SD per quanto di competenza di SOTRIS S.p.A. (scarico parziale SD/b), dovrà comunque essere conforme ai valori limite di emissione previsti per lo scarico in acque superficiali di cui alla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. n. 152/2006. Nello SCENARIO 1 (dal 01/01/2010 al 31/12/2010) non sono previste modifiche riguardanti gli impianti di discarica oggetto della presente AIA. Anche a seguito del completamento degli interventi per la copertura finale (entro il 31/12/2010), le acque meteoriche di dilavamento della discarica SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio continueranno ad essere gestite come indicato nello Scenario 0. Lo SCENARIO 2 (a partire dal 01/01/2011) è conseguente alla realizzazione di: vasca di accumulo VA1 preposta alla raccolta delle acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 1 /2 stralcio - 4 stralcio e dell adiacente discarica HERAmbiente per rifiuti pericolosi (discarica dotata di copertura definitiva e viabilità di servizio sul coronamento d argine); vasca di accumulo VA2 preposta alla raccolta delle acque meteoriche di dilavamento della discarica SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio (discarica dotata di copertura definitiva, piazzali e viabilità di servizio sul coronamento d argine). Per effetto di tali opere, il flusso indifferenziato di acque meteoriche di dilavamento provenienti dalle discariche SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 1 /2 stralcio - 4 stralcio e dalla discarica HERAmbiente per rifiuti pericolosi, unitamente al flusso di acque meteoriche di dilavamento della discarica SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 3 stralcio, potrà essere destinato a trattamento (mediante la linea S2) nell impianto centralizzato di depurazione TAS sezione TAPI gestito da HERAmbiente nel Centro Ecologico Baiona, sito in Comune di Ravenna, Via Baiona, n. 182, assumendo la responsabilità condivisa della qualità dei reflui vettoriati nella vasca VA1 (e successivamente uniti ai reflui raccolti nella vasca VA2 e di pertinenza della discarica SOTRIS 3 stralcio) al punto di consegna ai limiti di batteria dell impianto TAS di HERAmbiente; tale scarico del flusso cointestato di acque meteoriche di dilavamento potrà essere attivato solo a seguito di specifica autorizzazione da parte dell Autorità Competente per cui si deve provvedere come di seguito indicato: Al fine di stabilire le effettive responsabilità in relazione alla qualità delle acque avviate nella vasca VA1, dovranno essere individuati singoli pozzetti di consegna da parte delle Ditte interessate (in corrispondenza dei limiti di batteria di ciascun gestore). I punti di prelievo ai fini del controllo degli scarichi nei singoli pozzetti di consegna da individuare ai limiti di batteria di ciascun gestore dovranno essere idonei al prelevamento di campioni delle acque reflue 53

62 54 Sezione emissioni Allegato E (conforme alla normativa tecnica prevista in materia) ed essere mantenuti costantemente accessibili, a disposizione degli organi di vigilanza. Lo scarico del flusso indifferenziato di acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 1 /2 stralcio 3 stralcio - 4 stralcio e della discarica HERAmbiente per rifiuti pericolosi (scarico parziale S2/c) nel punto di consegna verso l impianto TAS di HERAmbiente s.r.l. (Centro Ecologico Baiona) è qualificato, ai sensi dell art. 108 del D.Lgs. n. 152/2006 e della DGR n. 1053/2003, come scarico parziale di sostanze pericolose. Per lo scarico di tale flusso cointestato di acque meteoriche di dilavamento, tramite tubazione diretta (linea S2), all impianto TAS sezione TAPI di HERAmbiente s.r.l. (Centro Ecologico Baiona) deve essere previsto apposito punto ufficiale di prelevamento con prelievo sulla linea S2 (SO01), oltre la definizione di specifico Protocollo di autodisciplina sottoscritto da HERAmbiente s.r.l. e SOTRIS S.p.A. che comprende il perfezionamento di apposita omologa con i limiti massimi di accettazione del flusso cointestato stabiliti da HERAmbiente (Centro Ecologico Baiona). Sulla linea di scarico S2 deve essere installato un misuratore di portata e sul punto di controllo SO01 deve essere installato un campionatore automatico con prelievo sulla linea S2. Lo scarico del flusso cointestato di acque meteoriche di dilavamento contenenti sostanze pericolose, assumendo la responsabilità condivisa della qualità dei reflui vettoriati nella vasca VA1 (e successivamente uniti ai reflui raccolti nella vasca VA2 e di pertinenza della discarica SOTRIS 4 stralcio) al punto di consegna all impianto TAS gestito da HERAmbiente s.r.l. (Centro Ecologico Baiona), dovrà rispettare i valori limite di emissione previsti nella sopracitata omologa di accettazione del flusso cointestato stabilita con HERAmbiente, con particolare riguardo ai limiti fissati per le sostanze pericolose. Ai fini del rispetto dei limiti sopraindicati nel punto di scarico cointestato ai limiti di batteria dell impianto centralizzato TAS - sezione TAPI di HERAmbiente, i singoli gestori dovranno comunque garantire, nei pozzetti di consegna alla vasca VA1 e alla vasca VA2 in corrispondenza dei limiti di batteria, il rispetto per le sostanze pericolose presenti in concentrazione superiore ai limiti di rilevabilità delle metodiche di rilevamento i valori limite di emissione previsti per lo scarico in acque superficiali di cui alla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. n. 152/2006, con l esclusione del parametro Zinco. Considerato che la linea di scarico S2 risulta connessa all impianto TAS sia alla sezione TAPI, sia alla sezione TAPO, in caso di necessità lo scarico parziale S2/c potrà essere avviato all impianto TAS sezione TAPO solo a seguito di definizione di specifico Protocollo di autodisciplina. È altresì prevista la possibilità di destinare le acque meteoriche di dilavamento convogliate nelle vasche VA1 e VA2 direttamente allo scarico in corpo idrico superficiale (Scolo Tomba), rispettivamente attraverso i punti di scarico SD (scarico parziale SD/a) e SG (scarico parziale SG/c) già presenti sullo Scolo stesso, piuttosto che avviate a trattamento. Tali opzioni potranno essere attuate solamente a seguito di opportuno studio di caratterizzazione della qualità delle acque stesse che dimostri il rispetto dei valori limite di emissione previsti per lo scarico in acque superficiali di cui alla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. n. 152/2006, da eseguirsi su almeno 10 eventi meteorici rappresentativi. Ai fini della caratterizzazione suddetta, per ciascun flusso si dovrà garantire l esecuzione di almeno 3 profili completi rispetto ai parametri previsti dalla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. n. 152/2006; i rimanenti eventi meteorici potranno essere indagati secondo un profilo analitico ridotto che prevede la ricerca almeno dei seguenti parametri: ph, COD, SST, Idrocarburi totali, Fosforo totale, Azoto nitroso, Azoto nitrico, Azoto ammoniacale, Azoto totale, Grassi e oli animali e vegetali, Cadmio, Alluminio, Cromo totale, Ferro, Nichel, Piombo, Rame, Zinco. L attivazione da parte della Ditta SOTRIS S.p.A. dello scarico del flusso di acque meteoriche di dilavamento della discarica 3 stralcio (scarico parziale SG/c) direttamente verso il corpo idrico ricettore superficiale (Scolo Tomba), attraverso l esistente punto di scarico SG, è subordinata all esito positivo della caratterizzazione della qualità delle acque stesse di cui sopra, in corrispondenza del punto di controllo individuato nel pozzetto PVA2, e le operazioni di scarico possono essere eseguite solo dopo aver comunicato alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente le risultanze della caratterizzazione svolta. Lo scarico di acque meteoriche e di dilavamento della discarica 3 stralcio verso il corpo ricettore superficiale (Scolo Tomba), attraverso il punto di scarico SG per quanto di competenza di SOTRIS S.p.A. (scarico parziale SG/c), dovrà comunque essere conforme ai valori limite di emissione previsti per lo scarico in acque superficiali di cui alla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. n. 152/2006. Il flusso indifferenziato di acque meteoriche di dilavamento provenienti dalle discariche SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 1 /2 stralcio - 4 stralcio e della discarica HERAmbiente per rifiuti pericolosi potrà essere destinato direttamente allo scarico in corpo idrico superficiale (Scolo Tomba), attraverso l esistente punto di scarico SD già presente sullo scolo stesso, assumendo la responsabilità condivisa della qualità

63 55 Sezione emissioni Allegato E dei reflui vettoriati nella vasca VA1 al punto di scarico SD; tale scarico in acque superficiali del flusso cointestato di acque meteoriche di dilavamento potrà essere attivato solo a seguito di specifica autorizzazione da parte dell Autorità Competente per cui si deve provvedere come di seguito indicato: Al fine di stabilire le effettive responsabilità in relazione alla qualità delle acque avviate nella vasca VA1, dovranno essere individuati singoli pozzetti di consegna da parte delle Ditte interessate (in corrispondenza dei limiti di batteria di ciascun gestore). I punti di prelievo ai fini del controllo degli scarichi nei singoli pozzetti di consegna da individuare ai limiti di batteria di ciascun gestore dovranno essere idonei al prelevamento di campioni delle acque reflue (conforme alla normativa tecnica prevista in materia) ed essere mantenuti costantemente accessibili, a disposizione degli organi di vigilanza. L attivazione dello scarico del flusso cointestato di acque meteoriche di dilavamento delle discariche SOTRIS per rifiuti pericolosi e non pericolosi 1 /2 stralcio - 4 stralcio e della discarica HERAmbiente per rifiuti pericolosi (scarico parziale SD/a) direttamente verso il corpo ricettore superficiale (Scolo Tomba), attraverso l esistente punto di scarico SD, è subordinata all esito positivo della caratterizzazione della qualità delle acque stesse di cui sopra, in corrispondenza del punto di controllo individuato nel pozzetto PD a valle dalla vasca VA1, e le operazioni di scarico potranno essere eseguite solo dopo aver comunicato alla Provincia di Ravenna e all ARPA territorialmente competente le risultanze della caratterizzazione svolta congiuntamente dalle Ditte interessate. Lo scarico del flusso cointestato di acque meteoriche di dilavamento verso il corpo ricettore superficiale (Scolo Tomba), assumendo la responsabilità condivisa della qualità dei reflui vettoriati nella vasca VA1 al punto di scarico SD, dovrà comunque essere conforme ai valori limite di emissione previsti per lo scarico in acque superficiali di cui alla Tabella 3 dell Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. n. 152/2006. Le acque meteoriche di dilavamento della discarica SOTRIS 4 stralcio, con particolare riferimento ai settori realizzati e in attesa di coltivazione, continueranno ad essere gestite come nella situazione attuale (Scenari 0 e 1). E3) Emissioni sonore Dalla valutazione previsionale di impatto acustico presentata, con descrizione degli impianti di discarica SOTRIS sotto il profilo acustico seguendo i criteri generali stabiliti dalla DGR n. 673/04, si evidenzia che, sulla base dei risultati dei rilievi e dei risultati dal modello adottato per la stima del livello di pressione sonora di immissione al confine degli impianti SOTRIS, in tutti i punti di confine non si ha superamento dei livelli di immissione sonora, come da DPCM 14/11/1997, sia nel periodo diurno che in quello notturno. L attività di smaltimento rifiuti svolta presso le discariche SOTRIS non comporta pertanto problematiche sotto l aspetto dell inquinamento acustico prodotto. E4) Preparazione all emergenza Con riferimento al Sistema di Gestione Qualità Ambiente e Sicurezza (QAS) integrato e certificato già adottato dalla Ditta, tutte le emergenze dovranno essere gestite secondo le procedure individuate nel suddetto Sistema, compresa la preparazione del personale; a tale scopo con cadenza annuale andrà aggiornato il Sistema di Gestione QAS. In caso di emergenza ambientale, il gestore deve immediatamente provvedere agli interventi di primo contenimento del danno informando dell accaduto la Provincia di Ravenna e l ARPA, telefonicamente e via fa; successivamente il gestore è tenuto ad effettuare gli opportuni interventi di bonifica. E5) Dismissione e ripristino del sito In fase di dismissione e ripristino del sito in cui insistono gli impianti di discarica in oggetto, il gestore dovrà attuare quanto stabilito nei rispettivi Piani di Ripristino Ambientale, redatti ai sensi del D.Lgs. n. 36/03, con particolare riguardo alle modalità e agli obiettivi di recupero ovvero sistemazione delle discariche in relazione alla successiva destinazione d uso prevista per l area stessa. Con l esaurimento delle discariche attualmente in esercizio dovranno essere realizzati gli interventi di copertura con strato di regolarizzazione e messa in sicurezza per la chiusura provvisoria della discarica prima di procedere alla copertura definitiva per cui è stato presentato e approvato il progetto definitivo. Per quanto riguarda il recupero delle discariche, inteso come reinserimento nel territorio mediante restituzione ad una specifica funzione che risulti compatibile con il contesto territoriale, sarà inserito in un più vasto contesto di recupero e sistemazione dell intero Comparto. Nel caso specifico, considerata la collocazione in un territorio con forti connotazioni di carattere naturalistico, sottolineate dalla vicina presenza del Parco regionale del Delta del Po, i criteri di riferimento non possono che essere quelli dell integrazione con la morfologia locale e ottimizzazione dei fattori visibilità e panoramicità, dell integrazione forestale dal punto di vista morfologico e tipologico, dell utilizzo strettamente naturalistico. Al termine della fase di gestione post-operativa, in accordo con i provvedimenti dell Autorità competente che saranno emessi, dovrà quindi essere definito, nelle specifiche tecniche e nelle tempistiche di attuazione, il piano di inserimento paesaggistico e degli interventi sul territorio.

64 56 Sezione emissioni Allegato E

65 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E1 ALLEGATO E1 SOTRIS S.p.A. Discarica per rifiuti pericolosi 1 /2 stralcio Elenco dei rifiuti pericolosi ammissibili (Codici CER) Per i rifiuti indicati con codice CER generico XXYY99 nel formulario di trasporto e nel Registro di carico/scarico deve essere utilizzata una descrizione appropriata dei rifiuti stessi. 01 RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHÉ DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci e RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero terriccio residuo delle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole 17 RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto * altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci e RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti * residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce * ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti stabilizzati/solidificati (I processi di stabilizzazione modificano la pericolosità delle sostanze contenute nei rifiuti e trasformano i rifiuti pericolosi in rifiuti non pericolosi. I processi di solidificazione influiscono esclusivamente sullo stato fisico dei rifiuti (dallo stato liquido a quello solido, ad esempio) per mezzo di appositi additivi senza modificare le proprietà chimiche dei rifiuti stessi.) * rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati (un rifiuto è considerato parzialmente stabilizzato se le sue componenti pericolose, che non sono state completamente trasformate in sostanze non pericolose grazie al processo di stabilizzazione, possono essere disperse nell'ambiente nel breve, medio o lungo periodo.) rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti contrassegnati come pericolosi, solidificati rifiuti solidificati diversi da quelli di cui alla voce

66 58 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E2 ALLEGATO E2 SOTRIS S.p.A. Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio Elenco dei rifiuti ammissibili (Codici CER) nel settore per rifiuti pericolosi (art. 8 del DM 03/08/2005) Per i rifiuti indicati con codice CER generico XXYY99 nel formulario di trasporto e nel Registro di carico/scarico deve essere utilizzata una descrizione appropriata dei rifiuti stessi. 01 RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHÉ DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI rifiuti prodotti dall'estrazione di minerali rifiuti da estrazione di minerali metalliferi * sterili che possono generare acido prodotti dalla lavorazione di minerale solforoso * altri sterili contenenti sostanze pericolose sterili diversi da quelli di cui alle voci e * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali metalliferi polveri e residui affini diversi da quelli di cui alla voce fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi * rifiuti contenenti sostanze pericolose, prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce scarti di sabbia e argilla polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti della lavorazione di potassa e salgemma, diversi da quelli di cui alla voce sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali,diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci * fanghi e rifiuti di perforazione contenenti oli * fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione contenenti sostanze pericolose fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci e fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle voci e rifiuti non specificati altrimenti 02 RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA,ORTICOLTURA,ACQUACOLTURA,SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti di tessuti vegetali rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) rifiuti della silvicoltura * rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose rifiuti agrochimici diversi da quelli della voce rifiuti metallici rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; della produzione di conserve alimentari; della produzione di lievito ed estratto di lievito; della preparazione e fermentazione di melassa fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti rifiuti legati all'impiego di conservanti rifiuti prodotti dall'estrazione tramite solvente scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero terriccio residuo delle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole carbonato di calcio fuori specifica

67 59 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria lattiero-casearia scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria dolciaria e della panificazione scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione rifiuti legati all'impiego di conservanti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche rifiuti prodotti dai trattamenti chimici scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti 03 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili scarti di corteccia e sughero * segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci contenenti sostanze pericolose segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dei trattamenti conservativi del legno * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti organici non alogenati * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti organici clorurati * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti organometallici * prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti composti inorganici * altri prodotti per i trattamenti conservativi del legno contenenti sostanze pericolose prodotti per i trattamenti conservativi del legno non specificati altrimenti rifiuti della produzione e della lavorazione di polpa, carta e cartone scarti di corteccia e legno fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) fanghi prodotti dai processi di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi separazione meccanica fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 04 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce rifiuti di calcinazione * bagni di sgrassatura esauriti contenenti solventi senza fase liquida fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti cromo fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo cuoio conciato (scarti, cascami, ritagli, polveri di lucidatura) contenenti cromo rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria tessile rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) materiale organico proveniente da prodotti naturali (ad es. grasso, cera) * rifiuti provenienti da operazioni di finitura, contenenti solventi organici rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce * tinture e pigmenti, contenenti sostanze pericolose tinture e pigmenti, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti da fibre tessili grezze rifiuti da fibre tessili lavorate rifiuti non specificati altrimenti

68 60 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E2 05 RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO PIROLITICO DEL CARBONE rifiuti della raffinazione del petrolio * fanghi da processi di dissalazione * morchie depositate sul fondo dei serbatoi * fanghi acidi prodotti da processi di alchilazione * perdite di olio * fanghi oleosi prodotti dalla manutenzione di impianti e apparecchiature * catrami acidi * altri catrami * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dalla purificazione di carburanti tramite basi fanghi residui dell'acqua di alimentazione delle caldaie rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento * filtri di argilla esauriti rifiuti contenenti zolfo prodotti dalla desolforizzazione del petrolio bitumi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento pirolitico del carbone * catrami acidi * altri catrami rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla purificazione e dal trasporto di gas naturale * rifiuti contenenti mercurio rifiuti contenenti zolfo rifiuti non specificati altrimenti 06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di acidi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di basi * idrossido di calcio * idrossido di sodio e di potassio rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di sali, loro soluzioni e ossidi metallici * sali e loro soluzioni, contenenti metalli pesanti sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci e * ossidi metallici contenenti metalli pesanti ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti contenenti metalli, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti contenenti mercurio * rifiuti contenenti altri metalli pesanti rifiuti non specificati altrimenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti zolfo, dei processi chimici dello zolfo e dei processi di desolforazione * rifiuti contenenti solfuri pericolosi rifiuti contenenti solfuri, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti alogeni e dei processi chimici degli alogeni * carbone attivato dalla produzione di cloro * fanghi di solfati di bario, contenenti mercurio rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso del silicio e dei suoi derivati rifiuti contenenti clorosilano rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti fosforosi e dei processi chimici del fosforo scorie fosforose

69 61 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio contenenti o contaminati da sostanze pericolose rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti azoto, dei processi chimici dell'azoto e della produzione di fertilizzanti * rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dalla produzione di pigmenti inorganici ed opacificanti rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio rifiuti non specificati altrimenti rifiuti di processi chimici inorganici non specificati altrimenti * prodotti fitosanitari, agenti conservativi del legno ed altri biocidi inorganici * carbone attivato esaurito (tranne ) nerofumo * fuliggine rifiuti non specificati altrimenti 07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti chimici organici di base * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti plastici * rifiuti prodotti da additivi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti da additivi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti contenenti silicone rifiuti contenenti silicone diversi da quelli menzionati alla voce * rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di coloranti e pigmenti organici (tranne 06 11) * fondi e residui di reazione alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti fitosanitari (tranne e ), agenti conservativi del legno (tranne 03 02) ed altri biocidi organici * fondi e residui di reazione alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti solidi contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti farmaceutici * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce

70 62 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * rifiuti solidi contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di grassi, lubrificanti, saponi, detergenti, disinfettanti e cosmetici * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti della chimica fine e di prodotti chimici non specificati altrimenti * fondi e residui di reazione, alogenati * altri fondi e residui di reazione * residui di filtrazione e assorbenti esauriti, alogenati * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 08 RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE,VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso e della rimozione di pitture e vernici * pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce * fanghi prodotti da pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose fanghi prodotti da pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce * residui di vernici o di sverniciatori rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di altri rivestimenti (inclusi materiali ceramici) polveri di scarto di rivestimenti fanghi acquosi contenenti materiali ceramici rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di inchiostri per stampa * scarti di inchiostro, contenenti sostanze pericolose scarti di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi di inchiostro, contenenti sostanze pericolose fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce * residui di soluzioni chimiche per incisione * toner per stampa esauriti, contenenti sostanze pericolose toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di adesivi e sigillanti (inclusi i prodotti impermeabilizzanti) * adesivi e sigillanti di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose adesivi e sigillanti di scarto, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi di adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose fanghi di adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA rifiuti dell'industria fotografica * rifiuti contenenti argento prodotti dal trattamento in loco di rifiuti fotografici carta e pellicole per fotografia, contenenti argento o composti dell'argento carta e pellicole per fotografia, non contenenti argento o composti dell'argento macchine fotografiche monouso senza batterie * macchine fotografiche monouso contenenti batterie incluse nelle voci , o macchine fotografiche monouso diverse da quelle di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI

71 63 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti prodotti da centrali termiche ed altri impianti termici (tranne 19) ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia (tranne le polveri di caldaia di cui alla voce ) ceneri leggere di carbone ceneri leggere di torba e di legno non trattato * ceneri leggere di olio combustibile e polveri di caldaia rifiuti solidi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi * ceneri leggere prodotte da idrocarburi emulsionati usati come carburante * ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento, contenenti sostanze pericolose ceneri pesanti,scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento,diverse da quelli di cui alla voce * ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, contenenti sostanze pericolose ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, diversi da quelli di cui alle voci , e * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti dell'immagazzinamento e della preparazione del combustibile delle centrali termoelettriche a carbone rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria del ferro e dell'acciaio rifiuti del trattamento delle scorie scorie non trattate * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce scaglie di laminazione * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce altri fanghi e residui di filtrazione rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica dell'alluminio frammenti di anodi * scorie della produzione primaria rifiuti di allumina * scorie saline della produzione secondaria * scorie nere della produzione secondaria schiumature diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti contenenti catrame della produzione degli anodi rifiuti contenenti catrame della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce * altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), contenenti sostanze pericolose altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del piombo * scorie della produzione primaria e secondaria * impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria * polveri dei gas di combustione * altre polveri e particolato * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti

72 64 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti della metallurgia termica dello zinco scorie della produzione primaria e secondaria * polveri dei gas di combustione altre polveri e particolato * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del rame scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria * polveri dei gas di combustione altre polveri e particolato * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di argento, oro e platino scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi altre polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di altri minerali non ferrosi polveri e particolato * scorie salate della produzione primaria e secondaria altre scorie impurità e schiumature diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti contenenti catrame derivante dalla produzione degli anodi rifiuti contenenti carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce frammenti di anodi * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fusione di materiali ferrosi scorie di fusione * forme e anime da fonderia non utilizzate, contenenti sostanze pericolose forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce * forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze pericolose forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce * polveri dei gas di combustione contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione diverse da quelle di cui alla voce * altri particolati contenenti sostanze pericolose altri particolati diversi da quelli di cui alla voce * leganti per rifiuti contenenti sostanze pericolose leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce * scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze pericolose scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fusione di materiali non ferrosi scorie di fusione * forme e anime da fonderia non utilizzate, contenenti sostanze pericolose forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce * forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze pericolose

73 65 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce * polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce * altri particolati contenenti sostanze pericolose altri particolati diversi da quelli di cui alla voce * leganti per rifiuti contenenti sostanze pericolose leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce * scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze pericolose scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione del vetro e di prodotti di vetro scarti di materiali in fibra a base di vetro polveri e particolato * scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, contenenti sostanze pericolose scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti di vetro in forma di particolato e polveri di vetro contenenti metalli pesanti (provenienti ad es. da tubi a raggi catodici) rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce * lucidature di vetro e fanghi di macinazione, contenenti sostanze pericolose lucidature di vetro e fanghi di macinazione, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione di prodotti di ceramica,mattoni,mattonelle e materiali da costruzione scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi stampi di scarto scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico) * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti delle operazioni di smaltatura, contenenti metalli pesanti rifiuti delle operazioni di smaltatura diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione di cemento, calce e gesso e manufatti di tali materiali scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico rifiuti di calcinazione e di idratazione della calce polveri e particolato (eccetto quelli delle voci e ) fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti della fabbricazione di amianto cemento, contenenti amianto rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci e * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti e fanghi di cemento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dai forni crematori * rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, contenenti mercurio 11 RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA rifiuti prodotti dal trattamento e ricopertura di metalli (ad esempio, processi galvanici, zincatura, decapaggio, pulitura elettrolitica, fosfatazione, sgrassaggio con alcali, anodizzazione * fanghi di fosfatazione * fanghi e residui di filtrazione, contenenti sostanze pericolose fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti di sgrassaggio contenenti sostanze pericolose rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce * eluati e fanghi di sistemi a membrana e sistemi a scambio ionico, contenenti sostanze pericolose * resine a scambio ionico saturate o esaurite

74 66 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla lavorazione idrometallurgica di metalli non ferrosi * rifiuti della lavorazione idrometallurgica dello zinco (compresi jarosite, goethite) rifiuti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi * rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, contenenti sostanze pericolose rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, diversi da quelli della voce * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi e fanghi prodotti da processi di rinvenimento * rifiuti contenenti cianuro * altri rifiuti rifiuti prodotti da processi di galvanizzazione a caldo * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * fondente esaurito rifiuti non specificati altrimenti 12 RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastiche limatura e trucioli di materiali ferrosi polveri e particolato di materiali ferrosi limatura e trucioli di materiali non ferrosi polveri e particolato di materiali non ferrosi limatura e trucioli di materiali plastici * cere e grassi esauriti rifiuti di saldatura * fanghi di lavorazione, contenenti sostanze pericolose fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce * materiale abrasivo di scarto, contenente sostanze pericolose materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce * fanghi metallici (fanghi di rettifica, affilatura e lappatura) contenenti olio * corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, contenenti sostanze pericolose corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da processi di sgrassatura ad acqua e vapore (tranne 11) * rifiuti prodotti da processi di sgrassatura a vapore 13 OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e 19) prodotti di separazione olio/acqua * rifiuti solidi delle camere a sabbia e di prodotti di separazione olio/acqua * fanghi di prodotti di separazione olio/acqua * fanghi da collettori * miscugli di rifiuti delle camere a sabbia e dei prodotti di separazione olio/acqua rifiuti di oli non specificati altrimenti * fanghi ed emulsioni prodotti dai processi di dissalazione * rifiuti non specificati altrimenti 14 SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 07 e 08) solventi organici, refrigeranti e propellenti di schiuma/aerosol di scarto * fanghi o rifiuti solidi, contenenti solventi alogenati * fanghi o rifiuti solidi, contenenti altri solventi 15 RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI) imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata) imballaggi in carta e cartone imballaggi in plastica imballaggi in legno imballaggi metallici imballaggi in materiali compositi imballaggi in materiali misti imballaggi in vetro imballaggi in materia tessile * imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze a pressione vuoti assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi * assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose

75 67 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO veicoli fuori uso appartenenti a diversi modi di trasporto (comprese le macchine mobili non stradali) e rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli (tranne 13, 14, e 16 08) pneumatici fuori uso veicoli fuori uso veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose * filtri dell'olio * componenti contenenti mercurio pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica vetro * componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da a , e componenti non specificati altrimenti rifiuti non specificati altrimenti scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche * apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci e (Possono rientrare fra i componenti pericolosi di apparecchiature elettriche ed elettroniche gli accumulatori e le batterie di cui alle voci contrassegnati come pericolosi, i commutatori a mercurio, i vetri di tubi raggi catodici ed altri vetri radioattivi, ecc.) apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da a * componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce prodotti fuori specifica e prodotti inutilizzati * rifiuti inorganici, contenenti sostanze pericolose rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti organici, contenenti sostanze pericolose rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce gas in contenitori a pressione e prodotti chimici di scarto * sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose, comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio * sostanze chimiche inorganiche di scarto contenenti o costituite da sostanze pericolose * sostanze chimiche organiche di scarto contenenti o costituite da sostanze pericolose sostanze chimiche di scarto diverse da quelle di cui alle voci , e batterie ed accumulatori * batterie al piombo * batterie al nichel-cadmio * batterie contenenti mercurio batterie alcaline (tranne ) altre batterie ed accumulatori * elettroliti di batterie ed accumulatori, oggetto di raccolta differenziata rifiuti della pulizia di serbatoi per trasporto e stoccaggio e di fusti (tranne 05 e 13) * rifiuti contenenti olio * rifiuti contenenti altre sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti catalizzatori esauriti catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio, rodio, palladio, iridio o platino (tranne ) * catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione pericolosi o composti di metalli di transizione pericolosi (ai fini della presente voce sono considerati metalli di transizione: scandio, vanadio, manganese, cobalto, rame, ittrio, niobio, afnio, tungsteno, titanio, cromo, ferro, nichel, zinco, zirconio, molibdeno, tantalio. Tali metalli o i loro composti sono considerati pericolosi se classificati come sostanze pericolose. La classificazione delle sostanze pericolose determina quali metalli di transizione e quali composti di metalli di transizione sono da considerare pericolosi.) catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti catalizzatori esauriti da cracking catalitico fluido * catalizzatori esauriti contaminati da sostanze pericolose scarti di rivestimenti e materiali refrattari * rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, contenenti sostanze pericolose rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce

76 68 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, contenenti sostanze pericolose altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce * rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, contenenti sostanze pericolose rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche cemento mattoni mattonelle e ceramiche * miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, contenenti sostanze pericolose miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce legno, vetro e plastica legno vetro plastica * vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame * miscele bituminose contenenti catrame di carbone miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce * catrame di carbone e prodotti contenenti catrame metalli (incluse le loro leghe) rame, bronzo, ottone alluminio piombo zinco ferro e acciaio stagno metalli misti * rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose * cavi, impregnati di olio, di catrame di carbone o di altre sostanze pericolose cavi, diversi da quelli di cui alla voce terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio * terra e rocce, contenenti sostanze pericolose terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce * fanghi di dragaggio, contenente sostanze pericolose fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce * pietrisco per massicciate ferroviarie, contenente sostanze pericolose pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto * altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci e materiali da costruzione a base di gesso * materiali da costruzione a base di gesso contaminati da sostanze pericolose materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione * rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione, contenenti mercurio * altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA COLLEGATE (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) rifiuti dei reparti di maternità e rifiuti legati a diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli esseri umani (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) oggetti da taglio (eccetto ) rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) * sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce * medicinali citotossici e citostatici medicinali diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti di amalgama prodotti da interventi odontoiatrici

77 69 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti legati alle attività di ricerca e diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli animali oggetti da taglio (eccetto ) * rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni * sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce * medicinali citotossici e citostatici medicinali diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti * residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi * carbone attivo esaurito, impiegato per il trattamento dei fumi * ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce * ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce * ceneri di caldaia, contenenti sostanze pericolose polveri di caldaia, diverse da quelle di cui alla voce * rifiuti della pirolisi, contenenti sostanze pericolose rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da specifici trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali (comprese decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione) miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi * miscugli di rifiuti contenenti almeno un rifiuto pericoloso * fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti combustibili solidi, contenenti sostanze pericolose rifiuti combustibili, diversi da quelli di cui alle voci e * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose rifiuti non specificati altrimenti rifiuti stabilizzati/solidificati (i processi di stabilizzazione modificano la pericolosità delle sostanze contenute nei rifiuti e trasformano i rifiuti pericolosi in rifiuti non pericolosi. I processi di solidificazione influiscono esclusivamente sullo stato fisico dei rifiuti (dallo stato liquido a quello solido, ad esempio) per mezzo di appositi additivi senza modificare le proprietà chimiche dei rifiuti stessi) * rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati (Un rifiuto è considerato parzialmente stabilizzato se le sue componenti pericolose, che non sono state completamente trasformate in sostanze non pericolose grazie al processo di stabilizzazione, possono essere disperse nell'ambiente nel breve, medio o lungo periodo) rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti contrassegnati come pericolosi, solidificati rifiuti solidificati diversi da quelli di cui alla voce rifiuti vetrificati e rifiuti di vetrificazione rifiuti vetrificati * ceneri leggere ed altri rifiuti dal trattamento dei fumi * fase solida non vetrificata rifiuti liquidi acquosi prodotti dalla tempra di rifiuti vetrificati rifiuti prodotti dal trattamento aerobico di rifiuti solidi parte di rifiuti urbani e simili non compostata parte di rifiuti animali e vegetali non compostata compost fuori specifica rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento anaerobico dei rifiuti digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque reflue, non specificati altrimenti vaglio rifiuti dell'eliminazione della sabbia fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane * resine a scambio ionico saturate o esaurite

78 70 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E * soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico * rifiuti prodotti da sistemi a membrana, contenenti sostanze pericolose * miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione olio/acqua, contenenti oli e grassi commestibili * miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione olio/acqua, diverse da quelle di cui alla voce * fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla potabilizzazione dell'acqua o dalla sua preparazione per uso industriale rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell'acqua fanghi prodotti dai processi di decarbonatazione carbone attivo esaurito resine a scambio ionico saturate o esaurite soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da operazioni di frantumazione di rifiuti contenenti metallo rifiuti di ferro e acciaio rifiuti di metalli non ferrosi * fluff - frazione leggera e polveri, contenenti sostanze pericolose fluff - frazione leggera e polveri, diversi da quelli di cui alla voce * altre frazioni, contenenti sostanze pericolose altre frazioni, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti prodotti dalla rigenerazione dell'olio * filtri di argilla esauriti * catrami acidi * fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce * rifiuti prodotti dalla purificazione dei fumi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti carta e cartone metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica e gomma * legno contenente sostanze pericolose legno diverso da quello di cui alla voce prodotti tessili minerali (ad esempio sabbia, rocce) rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifiuti) * altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda * rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce * fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15 01) carta e cartone vetro rifiuti biodegradabili di cucine e mense abbigliamento prodotti tessili * prodotti fotochimici * pesticidi * tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio * apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi

79 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E oli e grassi commestibili * oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce * vernici, inchiostri, adesivi e resine contenenti sostanze pericolose vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce * detergenti contenenti sostanze pericolose detergenti diversi da quelli di cui alla voce * medicinali citotossici e citostatici medicinali diversi da quelli di cui alla voce * batterie e accumulatori di cui alle voci , e nonché batterie e accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce * apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce e , contenenti componenti pericolosi (Possono rientrare fra i componenti pericolosi di apparecchiature elettriche ed elettroniche gli accumulatori e le batterie di cui alle voci contrassegnati come pericolosi, i commutatori a mercurio, i vetri di tubi a raggi catodici ed altri vetri radioattivi, ecc.) apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci , e * legno, contenente sostanze pericolose legno, diverso da quello di cui alla voce plastica metallo rifiuti prodotti dalla pulizia di camini e ciminiere altre frazioni non specificate altrimenti rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) rifiuti biodegradabili terra e roccia altri rifiuti non biodegradabili altri rifiuti urbani rifiuti urbani non differenziati rifiuti dei mercati residui della pulizia stradale fanghi delle fosse settiche rifiuti della pulizia delle fognature rifiuti ingombranti rifiuti urbani non specificati altrimenti 71

80 72 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E3 ALLEGATO E3 SOTRIS S.p.A. Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi 4 stralcio Elenco dei rifiuti ammissibili (Codici CER) nel settore per rifiuti non pericolosi inorganici a basso contenuto organico o biodegradabile (art. 7, comma 1, lettera a) del DM 03/08/2005) Per i rifiuti indicati con codice CER generico XXYY99 nel formulario di trasporto e nel Registro di carico/scarico deve essere utilizzata una descrizione appropriata dei rifiuti stessi. 01 RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHÉ DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI rifiuti prodotti dall'estrazione di minerali rifiuti da estrazione di minerali metalliferi sterili diversi da quelli di cui alle voci e polveri e residui affini diversi da quelli di cui alla voce fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce scarti di sabbia e argilla polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti della lavorazione di potassa e salgemma, diversi da quelli di cui alla voce sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali, diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci e fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle voci e rifiuti non specificati altrimenti 02 RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti di tessuti vegetali rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) rifiuti della silvicoltura rifiuti agrochimici diversi da quelli della voce rifiuti metallici rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia scarti di tessuti animali scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; della produzione di conserve alimentari; della produzione di lievito ed estratto di lievito; della preparazione e fermentazione di melassa fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti rifiuti legati all'impiego di conservanti rifiuti prodotti dall'estrazione tramite solvente scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero terriccio residuo delle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole carbonato di calcio fuori specifica fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria lattiero-casearia scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria dolciaria e della panificazione scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione rifiuti legati all'impiego di conservanti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti

81 73 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche rifiuti prodotti dai trattamenti chimici scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti 03 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili scarti di corteccia e sughero segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dei trattamenti conservativi del legno prodotti per i trattamenti conservativi del legno non specificati altrimenti rifiuti della produzione e della lavorazione di polpa, carta e cartone scarti di corteccia e legno fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) fanghi prodotti dai processi di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi separazione meccanica fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 04 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce rifiuti di calcinazione fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti cromo fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo cuoio conciato (scarti, cascami, ritagli, polveri di lucidatura) contenenti cromo rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria tessile rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) materiale organico proveniente da prodotti naturali (ad es. grasso, cera) rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce tinture e pigmenti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti da fibre tessili grezze rifiuti da fibre tessili lavorate rifiuti non specificati altrimenti 05 RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO PIROLITICO DEL CARBONE rifiuti della raffinazione del petrolio fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi residui dell'acqua di alimentazione delle caldaie rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento rifiuti contenenti zolfo prodotti dalla desolforizzazione del petrolio bitumi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento pirolitico del carbone rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla purificazione e dal trasporto di gas naturale rifiuti contenenti zolfo rifiuti non specificati altrimenti 06 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di acidi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di basi rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di sali, loro soluzioni e ossidi metallici sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci e ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti

82 74 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti contenenti metalli, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti zolfo, dei processi chimici dello zolfo e dei processi di desolforazione rifiuti contenenti solfuri, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti alogeni e dei processi chimici degli alogeni rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso del silicio e dei suoi derivati rifiuti contenenti clorosilano rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti fosforosi e dei processi chimici del fosforo scorie fosforose rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici contenenti azoto, dei processi chimici dell'azoto e della produzione di fertilizzanti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dalla produzione di pigmenti inorganici ed opacificanti rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio rifiuti non specificati altrimenti rifiuti di processi chimici inorganici non specificati altrimenti nerofumo rifiuti non specificati altrimenti 07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI rifiuti della produzione,formulazione,fornitura ed uso di prodotti chimici organici di base fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti plastici rifiuti prodotti da additivi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti contenenti silicone rifiuti contenenti silicone diversi da quelli menzionati alla voce * rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di coloranti e pigmenti organici (tranne 06 11) fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti fitosanitari (tranne e ), agenti conservativi del legno (tranne 03 02)ed altri biocidi organici fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti farmaceutici fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti solidi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di grassi, lubrificanti, saponi, detergenti, disinfettanti e cosmetici fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti della chimica fine e di prodotti chimici non specificati altrimenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 08 RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE,VERNICI E SMALTI VETRATI),ADESIVI,SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso e della rimozione di pitture e vernici pitture e vernici di scarto, diverse da quelle di cui alla voce fanghi prodotti da pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di altri rivestimenti (inclusi materiali ceramici) polveri di scarto di rivestimenti fanghi acquosi contenenti materiali ceramici

83 75 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di inchiostri per stampa scarti di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di adesivi e sigillanti (inclusi i prodotti impermeabilizzanti) adesivi e sigillanti di scarto, diversi da quelli di cui alla voce fanghi di adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA rifiuti dell'industria fotografica carta e pellicole per fotografia, contenenti argento o composti dell'argento carta e pellicole per fotografia, non contenenti argento o composti dell'argento macchine fotografiche monouso senza batterie macchine fotografiche monouso diverse da quelle di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti 10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI rifiuti prodotti da centrali termiche ed altri impianti termici (tranne 19) ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia (tranne le polveri di caldaia di cui alla voce ) ceneri leggere di carbone ceneri leggere di torba e di legno non trattato rifiuti solidi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi ceneri pesanti,scorie e polveri di caldaia prodotte dal coincenerimento,diverse da quelli di cui alla voce ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, diversi da quelli di cui alle voci , e fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti dell'immagazzinamento e della preparazione del combustibile delle centrali termoelettriche a carbone rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti dell'industria del ferro e dell'acciaio rifiuti del trattamento delle scorie scorie non trattate rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce scaglie di laminazione rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce altri fanghi e residui di filtrazione rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica dell'alluminio frammenti di anodi rifiuti di allumina schiumature diverse da quelle di cui alla voce rifiuti contenenti catrame della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), diverse da quelle di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del piombo rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica dello zinco scorie della produzione primaria e secondaria altre polveri e particolato rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica del rame scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria altre polveri e particolato rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce

84 76 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di argento, oro e platino scorie della produzione primaria e secondaria impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi altre polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della metallurgia termica di altri minerali non ferrosi polveri e particolato altre scorie impurità e schiumature diverse da quelle di cui alla voce rifiuti contenenti carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce frammenti di anodi polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fusione di materiali ferrosi scorie di fusione forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce polveri dei gas di combustione diverse da quelle di cui alla voce altri particolati diversi da quelli di cui alla voce leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fusione di materiali non ferrosi scorie di fusione forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce altri particolati diversi da quelli di cui alla voce leganti per rifiuti diversi da quelli di cui alla voce scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione del vetro e di prodotti di vetro scarti di materiali in fibra a base di vetro polveri e particolato scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico, diverse da quelle di cui alla voce a raggi catodici) rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce lucidature di vetro e fanghi di macinazione, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione di prodotti di ceramica,mattoni,mattonelle e materiali da costruzione scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico polveri e particolato fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi stampi di scarto scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico) rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti delle operazioni di smaltatura diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti rifiuti non specificati altrimenti rifiuti della fabbricazione di cemento, calce e gesso e manufatti di tali materiali scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico rifiuti di calcinazione e di idratazione della calce polveri e particolato (eccetto quelli delle voci e ) fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti e fanghi di cemento rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dai forni crematori

85 77 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E3 11 RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA rifiuti prodotti dal trattamento e ricopertura di metalli (ad esempio, processi galvanici, zincatura, decapaggio, pulitura elettrolitica, fosfatazione, sgrassaggio con alcali, anodizzazione) fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla lavorazione idrometallurgica di metalli non ferrosi rifiuti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi rifiuti della lavorazione idrometallurgica del rame, diversi da quelli della voce rifiuti solidi e fanghi prodotti da processi di rinvenimento rifiuti prodotti da processi di galvanizzazione a caldo rifiuti non specificati altrimenti 12 RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica limatura e trucioli di materiali ferrosi polveri e particolato di materiali ferrosi limatura e trucioli di materiali non ferrosi polveri e particolato di materiali non ferrosi limatura e trucioli di materiali plastici rifiuti di saldatura fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce materiale abrasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce corpi d'utensile e materiali di rettifica esauriti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da processi di sgrassatura ad acqua e vapore (tranne 11) 13 OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e 19) prodotti di separazione olio/acqua rifiuti di oli non specificati altrimenti 14 SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (tranne 07 e 08) solventi organici, refrigeranti e propellenti di schiuma/aerosol di scarto 15 RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI) imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata) imballaggi in carta e cartone imballaggi in plastica imballaggi in legno imballaggi metallici imballaggi in materiali compositi imballaggi in materiali misti imballaggi in vetro imballaggi in materia tessile assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO veicoli fuori uso appartenenti a diversi modi di trasporto (comprese le macchine mobili non stradali) e rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli (tranne 13, 14, e 16 08) pneumatici fuori uso veicoli fuori uso veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica vetro componenti non specificati altrimenti rifiuti non specificati altrimenti scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da a componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce prodotti fuori specifica e prodotti inutilizzati rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce gas in contenitori a pressione e prodotti chimici di scarto sostanze chimiche di scarto diverse da quelle di cui alle voci , e batterie ed accumulatori

86 78 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E batterie alcaline (tranne ) altre batterie ed accumulatori rifiuti della pulizia di serbatoi per trasporto e stoccaggio e di fusti (tranne 05 e 13) rifiuti non specificati altrimenti catalizzatori esauriti catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio, rodio, palladio, iridio o platino (tranne ) catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti catalizzatori esauriti da cracking catalitico fluido scarti di rivestimenti e materiali refrattari rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche cemento mattoni mattonelle e ceramiche miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce legno, vetro e plastica legno vetro plastica miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce metalli (incluse le loro leghe) rame, bronzo, ottone alluminio piombo zinco ferro e acciaio stagno metalli misti cavi, diversi da quelli di cui alla voce terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto * altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci e materiali da costruzione a base di gesso materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA COLLEGATE (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) rifiuti dei reparti di maternità e rifiuti legati a diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli esseri umani (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) oggetti da taglio (eccetto ) rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici) sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce medicinali diversi da quelli di cui alla voce rifiuti legati alle attività di ricerca e diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli animali oggetti da taglio (eccetto ) sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce medicinali diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE rifiuti da incenerimento o pirolisi di rifiuti materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce

87 79 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E polveri di caldaia, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce sabbie dei reattori a letto fluidizzato rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da specifici trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali (comprese decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione) miscugli di rifiuti composti esclusivamente da rifiuti non pericolosi fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti combustibili, diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti non specificati altrimenti rifiuti stabilizzati/solidificati (I processi di stabilizzazione modificano la pericolosità delle sostanze contenute nei rifiuti e trasformano i rifiuti pericolosi in rifiuti non pericolosi. I processi di solidificazione influiscono esclusivamente sullo stato fisico dei rifiuti (dallo stato liquido a quello solido, ad esempio) per mezzo di appositi additivi senza modificare le proprietà chimiche dei rifiuti stessi.) * rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati (Un rifiuto è considerato parzialmente stabilizzato se le sue componenti pericolose, che non sono state completamente trasformate in sostanze non pericolose grazie al processo di stabilizzazione, possono essere disperse nell'ambiente nel breve, medio o lungo periodo) rifiuti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce rifiuti solidificati diversi da quelli di cui alla voce rifiuti vetrificati e rifiuti di vetrificazione rifiuti vetrificati rifiuti liquidi acquosi prodotti dalla tempra di rifiuti vetrificati rifiuti prodotti dal trattamento aerobico di rifiuti solidi parte di rifiuti urbani e simili non compostata parte di rifiuti animali e vegetali non compostata compost fuori specifica rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento anaerobico dei rifiuti digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque reflue, non specificati altrimenti vaglio rifiuti dell'eliminazione della sabbia fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dalla potabilizzazione dell'acqua o dalla sua preparazione per uso industriale rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell'acqua fanghi prodotti dai processi di decarbonatazione carbone attivo esaurito resine a scambio ionico saturate o esaurite soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti da operazioni di frantumazione di rifiuti contenenti metallo rifiuti di ferro e acciaio rifiuti di metalli non ferrosi fluff - frazione leggera e polveri, diversi da quelli di cui alla voce altre frazioni, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti prodotti dalla rigenerazione dell'olio fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti carta e cartone metalli ferrosi metalli non ferrosi plastica e gomma legno diverso da quello di cui alla voce prodotti tessili minerali (ad esempio sabbia, rocce) rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifiuti) altri rifiuti (compresi materiali misti)prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti,diversi da quelli di cui alla voce rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce

88 Allegati al punto E1) Gestione rifiuti Allegato E fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15 01) carta e cartone vetro rifiuti biodegradabili di cucine e mense abbigliamento prodotti tessili oli e grassi commestibili vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce detergenti diversi da quelli di cui alla voce medicinali diversi da quelli di cui alla voce non suddivisi contenenti tali batterie batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso,diverse da quelle di cui alle voci , e legno, diverso da quello di cui alla voce plastica metallo rifiuti prodotti dalla pulizia di camini e ciminiere altre frazioni non specificate altrimenti rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) rifiuti biodegradabili terra e roccia altri rifiuti non biodegradabili altri rifiuti urbani rifiuti urbani non differenziati rifiuti dei mercati residui della pulizia stradale fanghi delle fosse settiche rifiuti della pulizia delle fognature rifiuti ingombranti rifiuti urbani non specificati altrimenti 80

89 81 Sezione piano di monitoraggio Allegato F Piano di Monitoraggio degli impianti di discarica della Ditta SOTRIS S.p.A. e sua valutazione ALLEGATO F F1) Finalità del monitoraggio Il monitoraggio è mirato principalmente a: verifica del rispetto dei valori di emissione previsti dalla normativa ambientale vigente; raccolta dati per la conoscenza del consumo di risorse e degli impatti ambientali della Ditta inserita nel contesto territoriale in cui opera; valutazione della corretta applicazione delle procedure di carattere gestionale. F2) Tipologia del monitoraggio Ai sensi del D.Lgs. n. 36/03, per gli impianti di discarica è previsto che il gestore predisponga il Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC) nel quale vengono illustrate le misure precauzionali e di controllo adottate per prevenire i rischi ambientali causati dall esercizio della discarica e per limitarne le conseguenze, sia in fase operativa che post-operativa, con particolare riferimento alle precauzioni adottate a tutela delle acque dall inquinamento provocato da infiltrazioni di percolato nel terreno e alle altre misure di prevenzione contro qualsiasi danno all ambiente. Sulla base dei PSC già predisposti dal gestore per le discariche per rifiuti pericolosi e non pericolosi in oggetto, si è definito il Piano di Monitoraggio aziendale che individua: le procedure gestionali da attuare in conformità alle MTD; le azioni, quali controlli operativi ovvero manutenzioni, pianificate e da mettere in atto sia per l esercizio della discarica in condizioni operative, sia durante la gestione post-operativa in modo da garantire che anche in tale fase la discarica mantenga i requisiti di sicurezza ambientale previsti e quindi la sorveglianza e controllo complessivi dell intero processo di smaltimento in discarica dei rifiuti ammessi, nel pieno rispetto degli adempimenti previsti dal D.Lgs. n. 36/03 e in particolare di quanto indicato in Allegato 2, punto 5 del predetto decreto; le azioni da mettere in atto secondo le elaborazioni scaturite dall applicazione del Bref Comunitario Reference Document on the General Principles of Monitoring July 2003 e delle Linee guida recanti criteri per l individuazione e l utilizzazione delle Migliori Tecniche Disponibili LINEE GUIDA IN MATERIA DI SISTEMI DI MONITORAGGIO, contenute nell Allegato II del Decreto 31 Gennaio 2005 del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio; i parametri significativi oggetto di monitoraggio e sorveglianza ambientale dell attività dell azienda; le frequenze dei monitoraggi; i metodi di campionamento e analisi, nonché i riferimenti per la stima dell incertezza del dato; le comunicazioni degli esiti dei controlli e dei monitoraggi all Autorità competente. La documentazione presentata costituente il Piano di Monitoraggio viene assunta al fine della presentazione dei dati relativi alle attività, di seguito indicate, monitorate. Tutte le variazioni in relazione alle metodiche analitiche, strumentazione, modalità di rilevazione, ecc. dovranno essere comunicate all Autorità competente e ad ARPA: tale comunicazione costituisce modifica del Piano di Monitoraggio. Tutte le verifiche analitiche e gestionali svolte in difformità a quanto previsto dalla presente AIA verranno considerate non accettabili e dovranno essere ripresentate nel rispetto di quanto sopraindicato. F3) Prescrizioni Generali Il gestore deve attuare il presente Piano di Monitoraggio rispettando frequenza, tipologia e modalità dei diversi parametri da controllare. Il gestore è tenuto a mantenere in efficienza i sistemi di misura relativi al presente Piano di Monitoraggio, provvedendo periodicamente alla loro manutenzione e alla loro riparazione nel più breve tempo possibile. ARPA effettuerà i controlli programmati degli impianti rispettando quanto previsto in Allegato G - Piano di Controllo, parte integrante della presente AIA. IDENTIFICAZIONE DEL PERSONALE Relativamente all attività di supervisione dei Piani di Sorveglianza e Controllo, è stato integrato con le specifiche attività di verifica, richieste dal D.Lgs. n. 36/03, il servizio di audit sulle discariche già previsto ed effettuato da SOTRIS a partire dal Tale attività di audit, regolamentata tramite contratto, è svolta da personale tecnico specializzato ed indipendente e prevede l esecuzione di visite periodiche e la stesura di relazioni di riscontro semestrali che la Ditta dovrà tenere a disposizione degli organi di controllo. L incarico viene comunicato ufficialmente alla Provincia di Ravenna e ad ARPA. I laboratori incaricati di effettuare i prelievi e le analisi sui rifiuti e sulle matrici ambientali sono qualificati con i criteri espressi in apposita procedura ovvero secondo una griglia di requisiti preferenziali che sono, nell ordine: accreditamento SINAL delle analisi richieste; accreditamento SINAL di analisi similari a quelle richieste;

90 Sezione piano di monitoraggio Allegato F certificazione del Sistema di Gestione della Qualità; Ai laboratori incaricati è richiesto l impiego di metodiche analitiche ufficiali o validate mediante specifico accreditamento SINAL. Relativamente ai monitoraggi ambientali di Comparto con particolare riferimento alle acque sotterranee, SOTRIS ha inoltre affidato alla coinsediata HERAmbiente (e HERA) le relative attività di campionamento e analisi. In tal modo HERAmbiente è il gestore unitario dei dati relativi all acquifero freatico per l intero Comparto. In particolare HERAmbiente invia, ad ogni controllo eseguito, comunicazione della conferma dell esecuzione del campionamento indicante i punti analizzati e il profilo analitico utilizzato ed in caso di impossibilità di esecuzione del servizio una segnalazione sulle cause e un piano sostitutivo; entro i successivi 60 giorni HERAmbiente fornisce a SOTRIS i rapporti di prova relativi all analisi suddetta trasmettendoli con verbale interno di consegna. Successivamente in sede di specifico incontro, che si terrà con cadenza trimestrale, tra i responsabili HERAmbiente del servizio di sorveglianza ambientale ed i referenti SOTRIS verranno discussi e controllati i risultati di tali analisi e, in caso di raggiungimento dei livelli di guardia fissati, SOTRIS concorda con HERAmbiente un piano di azione comune in accordo con quanto previsto nel documento di seguito citato parte integrante della presente AIA sui livelli di guardia e secondo specifici accordi con gli enti di controllo. MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA AMBIENTALE Le attività di monitoraggio e sorveglianza ambientale previste per gli impianti di discarica SOTRIS, che dovranno essere svolte nelle modalità stabilite dall apposita procedura di riferimento, sono di seguito riportate. ACQUE SUPERFICIALI Oggetto del controllo Analisi acque superficiali corpi recettori (Scolo Tomba e Scolo Cerba) Analisi acque superficiali di drenaggio - acque meteoriche (pozzetto PN) Livello idrometrico Scolo Tomba (I1) Scolo Cerba (I2) Parametri/metodi Vedi Allegato F1 Vedi Allegato F1 Frequenza Operativa trimestrale / annuale almeno semestrale / annuale Frequenza Post-Operativa semestrale / annuale almeno semestrale / annuale freatimetro mensile - Responsabile esecuzione Laboratorio esterno Laboratorio esterno Laboratorio esterno Registrazione Rapporto di prova Rapporto di prova Rapporto di prova Metodiche analisi acque superficiali Per ogni misura di inquinante e/o parametro di riferimento effettuata alle emissioni in acqua sia in maniera continua che periodica deve essere reso noto dal laboratorio/sistema di misura, l incertezza estesa del metodo utilizzato per la misura, con un coefficiente di copertura pari a P95%. Per la verifica delle caratteristiche delle acque superficiali possono essere utilizzati: a) metodi normati quali: - Metodiche previste nel Decreto 31 gennaio 2005 Emanazione di linee Guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell Allegato I del D.Lgs n. 372/99, pagina 67; - Manuale n. 29/2003 APAT/IRSA-CNR b) Metodi normati emessi da Enti di normazione - UNI/Unichim/UNI EN - ISO - ISS (Istituto Superiore Sanità) - Standard Methods for the eamination of water and wastewater (APHA-AWWA-WPCF). In relazione a quanto sopra indicato, è fatto salvo che indipendentemente dalla fonte o dal contesto in cui il metodo viene citato o indicato, deve essere sempre presa a riferimento la versione più aggiornata. Parimenti, la stessa valutazione deve essere fatta in ordine all emissione di un nuovo metodo emesso dall Ente di normazione e che non viene sempre recepito in tempo reale dai riferimenti normativi. I metodi utilizzati alternativi e/o complementari ai metodi ufficiali devono avere un limite di rilevabilità complessivo che non ecceda il 10% del valore limite stabilito. In casi particolari l utilizzo di metodi con prestazioni superiori al 10% del limite devono essere preventivamente concordati con l Autorità competente e ARPA. I rapporti di prova relativi agli autocontrolli devono riportare, insieme al valore del parametro analitico, il metodo utilizzato e la relativa incertezza estesa (P95%), l esito analitico e le condizioni di assetto dell impianto, se pertinenti, durante l esecuzione del prelievo. Per quanto concerne i metodi presentati dal laboratorio di riferimento nel Piano di Monitoraggio, si ribadisce che al momento della presentazione dei rapporti di prova relativi a quanto previsto nel Piano stesso, dovrà 82

91 Sezione piano di monitoraggio Allegato F essere data evidenza dell incertezza estesa associata al dato analitico. Si rammenta altresì che l incertezza estesa deve essere compatibile con i coefficienti di variazione (Cv) di ripetibilità indicati nei Metodi ufficiali. 83

92 Sezione piano di monitoraggio Allegato F ACQUE SOTTERRANEE Lo stato delle acque di falda (superficiali) attorno al Comparto km 2,6 viene monitorato tramite il controllo delle acque prelevate dai pozzi piezometrici della rete di monitoraggio di Comparto; l ubicazione di tali pozzi è evidenziata nella planimetria riportata in Allegato F2. Relativamente al monitoraggio della acque sotterranee, SOTRIS ha affidato alla coinsediata HERAmbiente le relative attività di campionamento e analisi, in tal modo HERAmbiente è il gestore unitario dei dati relativi all acquifero freatico per l intero Comparto; in particolare, il Piano di Monitoraggio prevede i seguenti controlli periodici: Oggetto del controllo Livello falda (misuratore in continuo per i piezometri P1, P4. P5, P6, P9, P10) Composizione acque sotterranee Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post-Operativa Piezometria mensile semestrale Vedi Allegato F4 trimestrale / annuale semestrale / annuale Responsabile esecuzione Tecnici HERAmbiente HERAmbiente in qualità di gestore unico dei dati di falda Registrazione Report tabella Rapporto di prova Nella considerazione che obiettivo del monitoraggio è quello di rilevare tempestivamente eventuali situazioni di inquinamento delle acque sotterranee sicuramente riconducibili agli impianti di discarica, al fine di adottare le necessarie misure correttive, risultano fissati per l intero Comparto i livelli di guardia degli indicatori di contaminazione; detti limiti sono indicati nel documento Limiti di Guardia degli inquinanti nell acquifero freatico del comparto HERA S.p.A. S.S. 309 km 2,6 Ravenna che viene acquisito come parte integrante della presente AIA. Tale documento, redatto di concerto con i Servizi ARPA, ha lo scopo di stabilire le modalità, i criteri, i limiti e le procedure da adottarsi relativamente alla definizione dei limiti di guardia degli inquinanti presenti nell acquifero freatico sottostante il Comparto km 2,6. In particolare, i livelli di guardia sono stati determinati tenendo conto degli studi e approfondimenti prodotti da HERA S.p.A. e SOTRIS S.p.A. nel corso del triennio che hanno visto la piena applicazione oltre che di tutte le prescrizioni di controllo dettate dal D.Lgs. n. 36/03, delle prescrizioni contenute nei singoli provvedimenti autorizzativi, anche di una serie di indagini suppletive multidisciplinari tese a verificare sotto diversi aspetti la tenuta idraulica delle vasche delle discariche presenti nel Comparto. Ai fini del predetto documento viene definito un solo valore di riferimento denominato soglia critica. Tale valore è stato definito considerando in genere l andamento delle concentrazioni dei microinquinanti rilevati nelle acque di falda nei pozzi di controllo posti sicuramente a monte, dal punto di vista idrogeologico, del comparto impianti. Laddove non vi erano evidenze analitiche (concentrazioni al di sotto dei limiti di sensibilità analitica) sono stati assunti i limiti propri del D.Lgs. n. 152/06. I limiti di guardia degli inquinanti nell acquifero freatico del Comparto così individuati sono riassunti nella tabella riportata in Allegato F3. Al superamento della soglia critica dovranno essere poste in essere le azioni immediate individuate dal gestore di seguito riportate: 1. Comunicazione alle Autorità competenti dei superamenti registrati. 2. Immediata analisi urgente del campione di riserva, già prelevato contestualmente a quello che ha manifestato l anomalia, per la verifica del parametro anomalo e di eventuali altri parametri opportuni. 3. Immediata ricampionatura ed analisi urgente dell acqua di falda solo sul punto di controllo che ha evidenziato l anomalia, qualora esso appartenga al gruppo dei 13 piezometri di controllo diretto interni al Comparto o immediatamente adiacenti (da P1 a P10, N1, N2, N9). Per gli altri punti (da N3 a N8) l opportunità di ricampionare o meno sarà valutata d intesa con le Autorità di Controllo. Successivamente si dovranno mettere in esecuzione gli eventuali provvedimenti comunicati dalle Autorità di Controllo a seguito della prima segnalazione di dato anomalo e delle successive segnalazioni dell esito delle ripetizioni. Metodiche analisi acque sotterranee In merito alle metodiche analitiche delle acque prelevate dai pozzi piezometrici si utilizza come riferimento quanto indicato per le acque superficiali. PERCOLATO Oggetto del controllo Quantitativo estratto di percolato Composizione del percolato prodotto Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post-Operativa Volume mensile semestrale Vedi Allegato F5 trimestrale / semestrale semestrale Responsabile esecuzione Responsabile Operativo Discariche Laboratorio esterno Registrazione Report tabella Rapporto di prova 84

93 Oggetto del controllo Bilancio idrologico (comparazione della quantità di percolato estratta dalla discarica con i valori di precipitazione meteorica) Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post-Operativa - annuale - Sezione piano di monitoraggio Allegato F Responsabile esecuzione SOTRIS Personale esterno indipendente incaricato Registrazione Relazione supervisione PSC Metodiche analisi percolato Per ogni misura di inquinante e/o parametro di riferimento effettuata al percolato prodotto deve essere reso noto dal laboratorio/sistema di misura, l incertezza estesa del metodo utilizzato per la misura, con un coefficiente di copertura pari a P95%. Per la verifica delle caratteristiche qualitative del percolato prodotto possono essere utilizzati: metodi normati quali: - Metodiche previste nel Decreto 31 gennaio 2005 Emanazione di linee Guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell Allegato I del D.Lgs n. 372/99, pagina 67 - Manuale n. 29/2003 APAT/IRSA-CNR metodi normati emessi da Enti di normazione - UNI/Unichim/UNI EN - ISO - ISS (Istituto Superiore Sanità) - Standard Methods for the eamination of water and wastewater (APHA-AWWA-WPCF). In relazione a quanto sopra indicato, è fatto salvo che indipendentemente dalla fonte o dal contesto in cui il metodo viene citato o indicato, deve essere sempre presa a riferimento la versione più aggiornata. Parimenti, la stessa valutazione deve essere fatta in ordine all emissione di un nuovo metodo emesso dall Ente di normazione e che non viene sempre recepito in tempo reale dai riferimenti normativi. I metodi utilizzati alternativi e/o complementari ai metodi ufficiali devono avere un limite di rilevabilità complessivo che non ecceda il 10% del valore limite stabilito. In casi particolari l utilizzo di metodi con prestazioni superiori al 10% del limite devono essere preventivamente concordati con l Autorità competente e ARPA. Qualora non fosse indicata l incertezza della misura eseguita si prenderà in considerazione il valore assoluto della misura per il confronto con il limite stabilito. I rapporti di prova relativi agli autocontrolli devono riportare, insieme al valore del parametro analitico, il metodo utilizzato e la relativa incertezza estesa (P95%), l esito analitico e le condizioni di assetto dell impianto, se pertinenti, durante l esecuzione del prelievo. Per quanto concerne i metodi presentati dal laboratorio di riferimento nel Piano di Monitoraggio, si ribadisce che al momento della presentazione dei rapporti di prova relativi a quanto previsto nel Piano stesso, dovrà essere data evidenza dell incertezza estesa associata al dato analitico. Si rammenta altresì che l incertezza estesa deve essere compatibile con i coefficienti di variazione (Cv) di ripetibilità indicati nei Metodi ufficiali. EMISSIONI IN ATMOSFERA E QUALITÁ DELL ARIA Oggetto del controllo Emissioni gassose diffuse Qualità dell aria: polverosità atmosferica Analisi qualità aria interna ed esterna al Comparto Parametri/metodi Rilevazione soil-gas in aree esterne PM 10 Cd, Pb, Cr, Ni, As, Cu Benzene, Cloruro di vinile, Diclometano, Stirene, Metilmercaptano, Composti organici solforati, Mercaptani, Composti organici volatili, Ammoniaca Frequenza Operativa annuale mensile Frequenza Post-Operativa annuale mensile Responsabile esecuzione Laboratorio esterno Laboratorio esterno mensile mensile Tecnici esterni Registrazione Rapporto di prova Rapporto di prova Rapporto di prova 85

94 Oggetto del controllo Esplosività su linee e pozzi percolato Emissioni biogas da corpo discarica (3 stralcio) Analisi biogas per verifica efficienza dei biofiltri (all interno della barriera passiva 3 stralcio) Analisi biogas per verifica efficienza processo ossidazione (in profondità nel corpo discarica e in superficie 3 stralcio) Parametri/metodi O 2, CH 4 (%V/V) Rilevazione con camera di accumulo (ossigeno, metano, anidride carbonica) ossigeno, metano, anidride carbonica, monossido di carbonio, inquinanti inorganici, inquinanti organici tasso di umidità, temperatura, ph, ossigeno, metano, anidride carbonica PARAMETRI METEOCLIMATICI Precipitazioni Parametri Frequenza Operativa giornaliera Frequenza Operativa quadrimestrale (a partire dal conferimento di rifiuti non inertizzati) Frequenza Post-Operativa annuale - annuale - - semestrale (primi 3 anni) poi annuale semestrale (primi 3 anni) poi annuale Frequenza Post-Operativa giornaliera sommata ai valori mensili Temperatura min giornaliera media mensile Temperatura ma giornaliera media mensile Temperatura 14 h CET giornaliera media mensile Direzione vento giornaliera - Velocità vento giornaliera - Evaporazione giornaliera giornaliera sommata ai valori mensili Umidità atmosferica 14 h CET giornaliera media mensile MORFOLOGIA DELLA DISCARICA Oggetto del controllo Struttura e composizione della discarica (aggiornamento dei volumi di rifiuti abbancati in discarica) Struttura e composizione della discarica (livellazione di precisione delle discariche) Comportamento dell assestamento del corpo della discarica Valutazione integrità dell impermeabilizzazio ne di fondo mediante rilievo dei cedimenti Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post-Operativa Sezione piano di monitoraggio Allegato F Responsabile esecuzione Tecnici esterni Laboratorio esterno Laboratorio esterno Laboratorio esterno Responsabile esecuzione Tecnici esterni Responsabile esecuzione Registrazione Rapporto di intervento Rapporto di prova Rapporto di prova Rapporto di prova Registrazione Report tabella Registrazione Rilievi topografici mensile - Tecnici esterni Planimetria Rilievi topografici trimestrale - Tecnici esterni Planimetria Rilievi topografici Pilastri trimestrale trimestrale semestrale (primi 3 anni) poi annuale semestrale (primi 3 anni) poi annuale Tecnici esterni Tecnici esterni Rapporto + Planimetria Rapporto + Planimetria Nell ambito delle attività generali di controllo e verifica, è inoltre realizzata un attività di check-up annuale per le discariche, per cui SOTRIS ha incaricato un professionista geologo specializzato. Tale check-up costituisce un ulteriore verifica dello stato delle discariche e delle condizioni di ogni specifico impianto. 86

95 Sezione piano di monitoraggio Allegato F La Ditta ha proceduto altresì ad incaricare lo stesso professionista geologo specializzato quale esperto qualificato per le attività di verifica dell effettuazione dei Piani di Sorveglianza e Controllo, integrando quindi le verifiche indipendenti con l effettuazione del check-up discariche al fine di ottimizzare le attività di sorveglianza disposte. CONTROLLI OPERATIVI Quale verifica sistematica della corretta gestione degli impianti sono tenuti sotto controllo dispositivi, sistemi e procedure che possono avere un influenza sulle prestazioni ambientali della Ditta. I controlli operativi previsti di seguito riportati, che dovranno essere svolti nelle modalità stabilite dalle apposite procedure, sono diretti al controllo di tutte le sezioni impiantistiche degli impianti di discarica SOTRIS, al fine di verificare che queste ultime assolvano alle funzioni per le quali sono state progettate in tutte le condizioni operative. SISTEMA DI CONTROLLO COLTIVAZIONE Oggetto del controllo Stabilità del cumulo e delle scarpate (presenza frane, ecc.) Esecuzione e stato delle coperture provvisorie/messe in sicurezza Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post- Operativa Controllo visivo settimanale trimestrale Controllo visivo settimanale - Stato della copertura finale Controllo visivo - trimestrale Presenza del personale e dei mezzi per il servizio movimentazione materie per la gestione operativa della discarica Esecuzione copertura giornaliera Rispetto del programma di abbancamento Presenza materiale inerte per la copertura rifiuti e la manutenzione viabilità Presenza di rifiuti dispersi, fango, terra nella viabilità esterna Integrità di viabilità e segnaletica in discarica Integrità di viabilità, recinzioni e segnaletica del Comparto Esecuzione del servizio di vigilanza notturna Esecuzione del servizio di spazzamento stradale e raccolta carta (intero Comparto) Condizioni igienicosanitarie: realizzazione di campagne di disinfestazione Chiusura cancelli a fine giornata Analisi dei dati di flusso relativi ai quantitativi di rifiuti in ingresso Controllo visivo giornaliero - Controllo visivo giornaliero sui rifiuti potenzialmente infiammabili Controllo visivo giornaliero - Controllo visivo settimanale - Controllo visivo giornaliero - Controllo visivo giornaliero trimestrale Controllo visivo mensile trimestrale Controllo visivo giornaliero settimanale Controllo visivo settimanale + secondo necessità semestre estivo + secondo necessità - - semestre estivo + secondo necessità Controllo visivo giornaliero - Registro di carico/scarico mensile - Responsabile esecuzione Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche HERAmbiente gestione discariche HERAmbiente gestione discariche HERAmbiente gestione discariche Responsabile SOTRIS Registrazione Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Apposito modulo Scheda settimanale Scheda settimanale Scheda settimanale Report tabella 87

96 Oggetto del controllo Analisi dei dati di flusso relativi ai materiali utilizzati per la copertura Valutazione della densità della miscela rifiuti-inerti mediante rilievo dei volumi abbancati e quantità conferite Parametri/metodi Registro di carico/scarico Frequenza Operativa Frequenza Post- Operativa mensile - Indicatore mensile - SISTEMA DI REGIMAZIONE ACQUE DI PIOGGIA Oggetto del controllo Ispezione sistema regimazione acque meteoriche Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post-Operativa Controllo visivo settimanale - Sezione piano di monitoraggio Allegato F Responsabile esecuzione Responsabile SOTRIS Responsabile SOTRIS Responsabile esecuzione Responsabile Operativo Discariche SISTEMA DI CONTROLLO IMPIANTO DI ESTRAZIONE E RACCOLTA PERCOLATO Oggetto del controllo Controllo di tenuta delle linee di trasporto del percolato dai pozzi alle vasche di stoccaggio Verifica dello stato di riempimento dei pozzi di percolato e funzionamento pompe Verifica dello stato di riempimento delle vasche di stoccaggio del percolato Analisi dei dati di flusso relativi ai quantitativi di percolato prodotto Presenza liquido di drenaggio sottotelo (1 /2 stralcio) Analisi di caratterizzazione eventuale liquido di drenaggio sottotelo (1 /2 stralcio) Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post- Operativa Messa in pressione semestrale semestrale Controllo visivo settimanale settimanale Controllo visivo settimanale settimanale Registro di carico/scarico mensile mensile Controllo visivo mensile mensile azoto ammoniacale, cloruri, COD, fenoli, Ni, Cd se presente se presente Responsabile esecuzione Manutentori esterni Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile SOTRIS Responsabile Operativo Discariche Laboratorio esterno Registrazione Report tabella Report tabella Registrazione Apposito modulo Registrazione Registrazione strumentale automatica Apposito modulo Apposito modulo Report tabella Apposito modulo Rapporto di prova RIFIUTI IN INGRESSO Tenendo in considerazione quanto indicato nell Allegato E al punto E1) Gestione rifiuti, il Piano di Monitoraggio prevede: Aspetto ambientale Omologa rifiuti Accettazione rifiuti Oggetto del controllo Esame della scheda descrittiva e della caratterizzazione analitica: valutazione ammissibilità, compatibilità e trattabilità Verifica del rifiuto presso il produttore prima dell inizio dei conferimenti Esistenza della convenzione tra produttore del rifiuto e SOTRIS Esistenza delle autorizzazioni necessarie alle attività di trasporto rifiuti Conformità dell automezzo conferente al regolamento della discarica Controllo del formulario di identificazione dei rifiuti Frequenza Operativa Ogni omologa Quando ritenuto necessario Per ogni conferimento Per ogni conferimento Per ogni conferimento Per ogni conferimento Responsabile esecuzione Responsabile SOTRIS Responsabile SOTRIS Servizio Pesa (HERAmbiente) Servizio Pesa (HERAmbiente) Servizio Pesa (HERAmbiente) Servizio Pesa (HERAmbiente) Registrazione Convalida tecnica rifiuti in discarica Convalida tecnica rifiuti in discarica Permesso di accesso e scarico Permesso di accesso e scarico Permesso di accesso e scarico Permesso di accesso e scarico 88

97 Aspetto ambientale Conferimento rifiuti Oggetto del controllo Pesatura del rifiuto (Peso lordo, Tara) Controllo visivo su tutti i mezzi con cassoni aperti e rifiuti in vista con telecamera Controllo visivo standard Controllo supplementare Controllo analitico del rifiuto Controllo analitico del rifiuto per conferimenti continui di quantità rilevanti di rifiuti (20 30 tonnellate/settimana) Analisi completa del rifiuto (tal quale e test di cessione) Controllo del rispetto dei criteri di segregazione dei rifiuti incompatibili Frequenza Operativa Per ogni conferimento A spot Per ogni conferimento Conferimenti individuati da omologa annuale quadrimestrale In caso di dubbi ovvero su richiesta del Responsabile SOTRIS Per ogni conferimento Sezione piano di monitoraggio Allegato F Responsabile esecuzione Servizio Pesa (HERAmbiente) Servizio Pesa (HERAmbiente) Operatore (palista) Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Registrazione Permesso di accesso e scarico Permesso di accesso e scarico Permesso di accesso e scarico Scheda controllo rifiuti Scheda controllo rifiuti Scheda controllo rifiuti Scheda controllo rifiuti Registro mappatura dei rifiuti Metodiche, verifica di conformità e rispetto dei limiti Le metodiche di campionamento analitiche utilizzate per la caratterizzazione dei rifiuti sono quelle introdotte con il DM 03/08/2005 ossia le metodiche elencate nell Allegato 3 del predetto decreto che fanno riferimento alla norma UNI Al riguardo per la caratterizzazione dei rifiuti è da escludere il ricorso alla determinazione del valore di TDS in alternativa alle determinazioni per solfati e cloruri. Le prove di eluizione e l analisi degli eluati per i parametri previsti devono essere effettuate mediante i metodi analitici ENV 12457/1-4, ENV e ENV Per le determinazioni analitiche devono essere adottati metodi ufficiali riconosciuti a livello nazionale e/o internazionale. Per ogni misura di inquinante e/o parametro di riferimento effettuata sui rifiuti ovvero sugli eluati, sia in maniera continua che periodica, sarà definita l incertezza della misura con un coefficiente di copertura almeno pari a 2 volte la deviazione standard (P95%) del metodo utilizzato. MANUTENZIONI Le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria previste per tutte le opere funzionali e impiantistiche delle discariche SOTRIS, che dovranno essere svolte nelle modalità stabilite dall apposita procedura, sono di seguito riportate; al fine di garantire che anche nella fase successiva alla chiusura le discariche mantengano i requisiti di sicurezza ambientale richiesti, le opportune attività di manutenzione sono previste anche in fase di gestione post-operativa. Oggetto del controllo Verifica dello stato della impermeabilizzazione interna della vasche di stoccaggio del percolato Pulizia reti drenaggio del percolato con idrojet Pulizia vasca di stoccaggio e pozzetto di sollevamento del percolato Manutenzione pompe di sollevamento e di estrazione del percolato Parametri/metodi Frequenza Operativa Frequenza Post-Operativa Controllo visivo annuale annuale idrojet mensile trimestrale - semestrale annuale - trimestrale / semestrale annuale Responsabile esecuzione Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Responsabile Operativo Discariche Manutentori esterni Registrazione Sistema informativo Sistema informativo Sistema informativo Sistema informativo 89

98 Oggetto del controllo Ispezione della rete di captazione e allontanamento acque meteoriche: fossi, embrici, pozzetti, canalette, fogna stradale, vasche Pulizia della rete di captazione e allontanamento acque meteoriche: fossi, embrici, pozzetti, canalette, fogna stradale, vasche Manutenzione opere meccaniche di intercettazione acque meteoriche: paratoie, valvole Controllo e manutenzione dell efficienza dei pozzi piezometrici Spurgo dei pozzi 10 giorni prima del campionamento Manutenzione copertura finale e/o provvisoria: chiusura crepe e fessurazioni causate da essiccamento, cedimenti, vulnerabilità al gelo, assestamenti differenziali Manutenzione della barriera passiva di ossidazione del metano BPOM (3 stralcio): rimozione materiale esausto e ricostruzione doppio stadio ossidante (rigenerazione del substrato organico e ripristino porosità dei materiali) Parametri/metodi Sfalcio erba - Manutenzione delle macchine operatrici Controllo dei presidi del sito: gruppo elettrogeno, gruppi antincendio, dotazioni di emergenza Frequenza Operativa Frequenza Post-Operativa Controllo visivo mensile trimestrale Sezione piano di monitoraggio Allegato F Responsabile esecuzione Responsabile Operativo Discariche - semestrale annuale Ditte esterne - semestrale semestrale Manutentori esterni - trimestrale semestrale HERAmbiente - trimestrale semestrale HERAmbiente - annuale + secondo necessità - - trimestrale + secondo necessità annuale + secondo necessità quinquennale (prima rigenerazione) poi decennale trimestrale Ditte esterne Ditte esterne Ditte esterne Registrazione Sistema informativo Sistema informativo Sistema informativo Modulistica HERAmbiente Modulistica HERAmbiente Rapporti di intervento Rapporti di intervento Rapporti di intervento - varia - Ditte appaltanti - - varia varia Ditta esterna Registro antincendio RELAZIONE ANNUALE Ai sensi del combinato disposto dell art. 10, comma 2, lettera l) del D.Lgs. n. 36/03 e dell art. 7, comma 6) del D.Lgs. n. 59/05, dovrà essere redatta annualmente una relazione descrittiva del monitoraggio effettuato ai sensi di quanto riportato nel Piano di Monitoraggio, contenente la verifica di conformità rispetto ai limiti puntuali ovvero alle prescrizioni contenute nel presente atto autorizzatorio; tale relazione, che dovrà essere inviata entro il 31 marzo dell anno successivo alla Provincia di Ravenna, all ARPA territorialmente competente e al Comune di Ravenna, dovrà altresì risultare completa di tutte le informazioni sui risultati della gestione delle discariche e dei programmi di sorveglianza e controllo, oltre ai dati di cui all Allegato 2, punto 1, ultimo comma del D.Lgs. n. 36/03. In particolare, la relazione dovrà contenere almeno i seguenti elementi: quantità, tipologia e caratteristiche (codice di identificazione) dei rifiuti smaltiti e loro andamento stagionale; volumi dei materiali eventualmente utilizzati per la copertura giornaliera e finale delle celle; prezzi di conferimento; andamento dei flussi e del volume di percolato [m 3 /anno] e le relative procedure di trattamento e smaltimento; 90

99 Sezione piano di monitoraggio Allegato F volume occupato e capacità residua nominale della discarica; risultati dei controlli effettuati sui rifiuti conferiti ai fini della loro ammissibilità in discarica, nonché sulle matrici ambientali e sulle emissioni. 91

100 Sezione piano di monitoraggio Allegato F A tal proposito si sottolinea che SOTRIS, nell ambito del proprio Sistema di Gestione Ambientale e nell ottica del miglioramento continuo e della trasparenza delle comunicazioni verso le parti interessate, già a partire dal giugno 2003 ha predisposto e reso pubblico un Rapporto Ambientale volontario nel quale sono riassunti i risultati dei controlli effettuati sulle matrici ambientali; tale Rapporto Ambientale potrà costituire parte integrante della relazione annuale in oggetto. Alla relazione annuale saranno inoltre allegate le sopracitate relazioni semestrali di riscontro redatte dal personale tecnico specializzato e indipendente. NOTIFICA DI EFFETTI AMBIENTALI NEGATIVI Le modalità adottate per notificare all Autorità Competente eventuali significativi effetti negativi sull ambiente sono definite unitariamente da SOTRIS e HERAmbiente, in relazione agli esiti dei controlli, in conformità con quanto fissato dal documento Limiti di Guardia degli inquinanti nell acquifero freatico del comparto HERA S.p.A. S.S. 309 km 2,6 Ravenna che viene acquisito come parte integrante della presente AIA. 92

101 Allegati al piano di monitoraggio Allegato F1 Profilo analitico ACQUE SUPERFICIALI Parametri per il monitoraggio delle acque superficiali nei corpi recettori (scoli Tomba e Cerba) ph temperatura Conducibilità elettrica Ossidabilità Kubel COD BOD 5 TOC Na K Cloruri Solfati Fluoruri IPA Fe Mn Ca Mg As Cu Cd Cr tot Cr VI Hg Ni Pb Zn Fosforo Totale Cianuri Azoto ammoniacale Azoto nitroso Azoto nitrico Screening Tossicità Composti organoalogenati (CVM) Fenoli Pesticidi fosforati Pesticidi totali Solventi organici aromatici Solventi organici azotati Solventi clorurati Fase operativa: profilo trimestrale Fase post-operativa: profilo semestrale Fase operativa e post-operativa: profilo annuale 93

102 Allegati al piano di monitoraggio Allegato F1 Parametri per il monitoraggio delle acque meteoriche (Pozzetto PN) Fase operativa e post-operativa: profilo almeno semestrale Fase operativa e post-operativa: profilo annuale ph Solidi Sospesi Conducibilità elettrica Ossidabilità Kubel COD BOD 5 K Cloruri Solfati Solfiti Solfuri Fluoruri Fosforo totale Fenoli Fe Mn Al Bo As Cu Cd Cr VI Cr Hg Pb Ni Se Zn Azoto Ammoniacale Azoto nitroso Azoto nitrico Azoto Totale Grassi e oli animali e vegetali Tensioattivi Totali Aldeidi Solventi organici azotati Solventi organici aromatici Solventi clorurati Pesticidi fosforati Idrocarburi totali IPA PCB Screening Tossicità 94

103 Allegati al piano di monitoraggio Allegato F2 Planimetria pozzi piezometrici Comparto S.S. 309 Romea km 2,6 - Ravenna 16 Piezometri da realizzare Piezometri esistenti 95

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