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1 è Un cassonetto è un mezzo per raccogliere gli oggetti che hanno concluso il proprio ciclo di vita. Roma ha bisogno di sostenere la cultura del riciclo e del riutilizzo e di ottimizzare la raccolta differenziata. Perché se nei cassonetti si gettano cose che possono ancora essere usate non è più. è PROPOSTA DI DELIBERA POTENZIAMENTO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA E SOSTEGNO AGLI OPERATORI DEL RIUTILIZZO DI FASCIA DEBOLE E VALORIZZAZIONE DEI MERCATI DELL USATO A FINI ECOLOGICI La città di Roma è lontana dall obiettivo di Legge del 65% di raccolta differenziata. In Italia l unico sistema di raccolta che ha dimostrato di essere in grado di raggiungere obiettivi soddisfacenti e di produrre quote proporzionali di effettivo riciclaggio e recupero è la raccolta porta a porta spinta. La mancata differenziazione dei rifiuti a Roma genera costi economici di smaltimento insostenibili e in costante crescita e i siti per il conferimento in discarica hanno raggiunto il loro limite di capienza, rappresentando un grave costo ambientale. È necessario che Roma esca dall emergenza continua potenziando la raccolta differenziata e valorizzando i mercati dell usato a fini ecologici. Questo provvedimento è modificabile e sono graditi suggerimenti e proposte.

2 è PROPOSTA DI DELIBERA OGGETTO: POTENZIAMENTO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA E SOSTEGNO AGLI OPERATORI DEL RIUTILIZZO DI FASCIA DEBOLE E VALORIZZAZIONE DEI MERCATI DELL USATO A FINI ECOLOGICI Premesso che: la mancata differenziazione dei rifiuti genera costi economici di smaltimento insostenibili e in costante crescita e i siti per il conferimento in discarica nella città di Roma hanno raggiunto il loro limite di capienza rappresentando un grave costo ambientale; gli attuali impianti di smaltimento non sono attrezzati per rispondere alle indicazioni dell Unione Europea e più volte sono stati accusati di gravi non conformità; la gerarchia dei rifiuti indicata dalla direttiva 2008/98/CE recepita dal Dlgs 3 dicembre 2010 sancisce che nella gestione dei rifiuti l ordine di priorità è dato da riduzione, riutilizzo, preparazione a riutilizzo, riciclo e recupero; la suddetta direttiva europea e il suo recepimento in Italia introducono finalmente una chiara definizione di riutilizzo e colloca questa opzione a cavallo tra prevenzione e ritorno in circolazione di beni già classificati come rifiuti ; la nuova direttiva obbliga gli Stati membri a introdurre il riutilizzo nei Piani di gestione dei rifiuti a partire da obiettivi chiari e appoggiandosi alle reti locali già esistenti, sciogliendo infine il nodo che finora ha impedito di riusare i beni già entrati nel circuito della raccolta permettendone il ritorno in circolazione dopo la Preparazione al Riutilizzo, ovvero controllo, igienizzazione ed eventuale riparazione, senza nessun altro pretrattamento;

3 è Roma è lontana dal raggiungere gli obiettivi di legge di raccolta differenziata attestandosi attualmente a circa il 30% mentre la legge 296 del 2006 poneva l obiettivo del 65% entro la fine del 2012; in Italia l unico sistema di raccolta che ha dimostrato di essere in grado di raggiungere tali obiettivi e produrre quote proporzionali di effettivo riciclaggio e recupero è la raccolta porta a porta spinta ; sistemi spuri come la raccolta mista duale e le altre forme di raccolta mobile applicate a Roma non hanno raggiunto i risultati desiderati e, al contrario, hanno creato disagi per i cittadini e problemi di decoro; la raccolta porta a porta spinta è un modello labor intensive che risponde bene al bisogno di generare posti di lavoro in un periodo di forte crisi occupazionale; come dimostrano numerose esperienze in tutta Italia e in Europa, in presenza di gestioni efficienti e trasparenti, il porta a porta è un sistema di raccolta economicamente sostenibile e addirittura capace di generare utili; il contratto di servizio tra Roma Capitale e AMA S.P.A, che risale al 2004, è scaduto il 31 dicembre 2005 ed è stato soggetto a diverse proroghe, e non tiene conto dei nuovi obiettivi di legge e, in generale, non è idoneo ad affrontare le esigenze presentate dalla situazione attuale; il mercato dell usato romano, come mostrano i dati 2012 della Camera di Commercio e gli studi del Centro di Ricerca Occhio del Riciclone sulle economie informali del riutilizzo, è piú che mai vivo e possiede grandi capacità di assorbimento delle merci riutilizzabili; secondo la Rete Nazionale Operatori dell Usato le politiche di concessione di spazio pubblico ai mercati dell usato e di repressione delle attività dell usato informali applicate negli ultimi 7 anni hanno generato confusione, ingovernabilità, disagi ed altri effetti indesiderabili includendo la penalizzazione e precarizzazione di operatori che garantiscono la rimessa in circolazione di importanti volumi di potenziali rifiuti;

4 è i risultati dello studio del Centro di Ricerca Occhio del Riciclone Impatti occupazionali di un riuso sistemico nella città di Roma, commissionato nel 2008 dalla V U.O. Politiche Economiche e di Sviluppo - Dipartimento XV del Comune di Roma, secondo cui l introduzione della preparazione al riutilizzo nella Capitale può offrire un potenziale di circa 600 nuovi posti di lavoro diretti e un positivo impatto occupazionale sull indotto; Visti: gli obiettivi della Legge Finanziaria 2007 che, al comma 1108 dell articolo 1, fissa al 60% la percentuale minima di raccolta differenziata da assicurare entro il 31 dicembre 2011; il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n.152, e successive modifiche, e in particolare gli articoli: 180 bis introdotto dal dlgs 205/2010; 181 comma 1 lettera b; 183, comma 1, lettera q e lettera c; e 184-ter comma 1, che ratifica in Italia le indicazioni dell Unione Europea su Riutilizzo e Preparazione al riutilizzo; la Direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) che fissa obiettivi di preparazione al riutilizzo e chiede modalità di intercettazione idonee a questo scopo; l articolo 7 sexies della legge 13 del febbraio 2009 che indica che il Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare conclude con le regioni, le province ed i comuni, in sede di Conferenza unificata (..) un accordo di programma, che può prevedere la partecipazione di associazioni particolarmente rappresentative a livello territoriale, al fine di regolamentare, a fini ecologici, la rinascita e lo sviluppo, in sede locale, dei mercati dell usato e che sulla base di tale accordo, gli enti locali, a partire dal 2009, provvedono all individuazione di spazi pubblici per lo svolgimento periodico dei mercati dell usato e che gli accordi sono aperti alla partecipazione delle associazioni professionali ed imprenditoriali interessate ;

5 è l ODG 45 del 12 Maggio 2005 che vincola la Giunta Capitolina a compiere tutti i passi necessari per sollecitare l implementazione del settore dell usato nel piano di gestione dei rifiuti della città di Roma, in particolare promuovendo studi e attivando progetti pilota. Il Consiglio Comunale Delibera Articolo 1 Principi 1. Roma Capitale prende atto che la raccolta porta a porta spinta è l unico sistema di differenziazione dei rifiuti realmente idoneo per il rispetto degli obiettivi di legge e per affrontare in maniera congrua la difficile situazione locale dei rifiuti. 2. Nel campo della gestione dei rifiuti, Roma Capitale dà priorità assoluta alle azioni di prevenzione, riutilizzo e preparazione al riutilizzo. 3. Roma Capitale nel settore rifiuti favorisce e privilegia le azioni, i modelli e i sistemi fondati sul lavoro intensivo, e dà loro priorità assoluta rispetto alle azioni, modelli e sistemi fondati sulla tecnologia intensiva e sullo smaltimento. 4. Roma Capitale reputa specialmente indesiderabili i sistemi che producono accentramento di risorse economiche in mano a privati e che favoriscono interessi particolari a scapito degli interessi collettivi. 5. Roma Capitale sostiene tutte le attività di riutilizzo e dichiara il suo sostegno al settore dell usato e agli operatori dell usato in quanto vettori di sviluppo locale e portatori di benefici ambientali a favore della collettività.

6 è 6. Roma Capitale prende atto dell informalità di parte importante del settore locale del riutilizzo e ritiene che l informalità vada superata attraverso percorsi di emersione sostenibili per gli operatori e azioni di ristrutturazione di filiera che, salvaguardando e incrementando le attività di riutilizzo, consentano una soluzione solida, strutturale e definitiva ai fenomeni quali ad esempio il rovistaggio dei cassonetti. Articolo 2 Realizzazione di un nuovo contratto di servizio con AMA S.P.A. 1. La stesura di un nuovo schema di contratto di servizio con l azienda di igiene urbana AMA S.P.A che tenga conto della gerarchia dei rifiuti fissata dalla direttiva europea 98/2008/CE e recepita dal dlgs 205/ Il nuovo contratto di servizio vincolerà l AMA S.P.A ad applicare la raccolta porta a porta spinta nell intera città e in base a capitolati e spese di gestione totalmente pubblici, trasparenti ed adeguatamente divulgati, e ad appropriate azioni di comunicazione territoriale; capitolati, spese di gestione, modalità tecniche e modalità di comunicazione dovranno essere validate da commissioni appositamente costituite e composte da associazioni ecologiste, comitati di cittadini ed esperti indipendenti riconosciuti a livello nazionale per la loro esperienza nell ambito della raccolta porta a porta. 3. Il nuovo contratto includerà il rigoroso vincolo a raggiungere obiettivi di riciclaggio, di preparazione al riutilizzo e di recupero e prevenzione del rifiuto umido. 4. Il nuovo contratto di servizio dovrà entrare in vigore entro e non oltre il 1 febbraio 2014.

7 è Articolo 3 Sostegno agli operatori del riutilizzo di fascia debole e valorizzazione dei mercati dell usato a fini ecologici 1. La costituzione, presso l assessorato delle attività Produttive e del commercio, di una Commissione formata dal personale amministrativo, da rappresentanti di altri assessorati eventualmente interessati, dal gabinetto del sindaco e dalle principali associazioni del settore, al fine di produrre linee guida per l autorizzazione dei mercati dell usato su aree pubbliche, rafforzare e dotare di stabilità tali realtà, assicurare il massimo sviluppo del settore nonché snellire e rendere trasparenti i passaggi amministrativi relativi a tali attività. 2. Nell ambito del lavoro di tale Commissione, la promulgazione di un regolamento redatto in conformità con la legislazione vigente e attento ai richiami europei rivolti al rafforzamento delle attività relative all usato su fiere, mercati, Aree di Libero Scambio, mercati storici e criteri di operatività degli operatori. 3. La Commissione avrà il compito, in cooperazione con l Assessorato alle Politiche Sociali e il Gabinetto del Sindaco, di centralizzare l autorizzazione delle Aree di Libero Scambio, ossia quei mercati caratterizzati dalla rivendita di beni usati fatta da operatori non professionali, con finalità d inclusione sociale, attraverso la mediazione di Associazioni del Terzo Settore attive su tali temi. 4. La Commissione individuerà soluzioni di ristrutturazione di filiera che risolvano il problema del rovistaggio dei cassonetti favorendo allo stesso tempo l emersione e lo sviluppo locale in base a modalità di approvvigionamento alternative e che siano rispettose del decoro e dell igiene.

8 è Articolo 4 Sostegno al settore dell usato e preparazione al riutilizzo 1. Roma Capitale pone in essere accordi di programma con le reti locali di riutilizzo al fine di misurare i benefici economici ed ecologici generati dagli operatori dell usato al fine di redistribuire agli stessi parte di questi benefici sotto forma di agevolazioni, incentivi e altri strumenti economici. 2. Roma Capitale stabilisce che, per quanto in suo potere, nessuna attività commerciale dell usato dovrà sopportare oneri tariffari o di altro genere superiori alle attività commerciali del nuovo in termini di proporzione dell onere rispetto al margine commerciale e, anche tenendo conto dei minori margini, a parità di superfici di esposizione. 3. I rifiuti prodotti dalle attività commerciali e non commerciali del riutilizzo sono assimilati ai rifiuti urbani. 4. Roma Capitale promuove, anche individuando apposite risorse di bilancio, l avvio e messa a regime di impianti cittadini di preparazione al riutilizzo che consentano il riuso a massima scala delle merci usate conferite nei R.U. e si pone l obiettivo di generare 500 posti di lavoro diretti entro il 2015 grazie alla preparazione al riutilizzo. I volumi di preparazione al riutilizzo dati da tale iniziativa dovranno consentire, in un congruo numero di anni, risparmi sul costo di smaltimento superiori alle risorse investite per il suo avvio.

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