L Udinese chiede di poter realizzare opere complementari finalizzate all'esercizio di servizi accessori funzionali allo Stadio e al suo uso.

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1 INTERVENTO STADIO FRIULI Il nuovo stadio "Friuli" rappresenta uno dei più risultati più significativi dell Amministrazione Honsell. Un risultato di cui andar fieri e di cui essere orgogliosi. In un periodo di recessione e di profonda crisi economica, il Comune di Udine è riuscito in un impresa storica che molti ci invidiano: ultimare la ristrutturazione dello stadio con posti a sedere, la copertura integrale degli spalti e l avvicinamento degli spettatori al campo accorgimenti tecnici per garantire efficienza e risparmio energetico nella manutenzione del campo e nella gestione dell'impianto. Oltre a ciò il Comune ha ottenuto un risparmio di circa 1 milione di euro l anno per le spese di manutenzione che ora sono esclusivamente a carico dell Udinese. Ora si apre una nuova possibilità. L Udinese chiede di poter realizzare opere complementari finalizzate all'esercizio di servizi accessori funzionali allo Stadio e al suo uso. Lo fa grazie all entrata in vigore di una legge, la Del Rio, che trova applicazione nella nostra Regione grazie al rinvio chiaro e inequivocabile operato dai commi 23 e 23 bis dell art. 3 della Legge regionale 33/2015. Su questo aspetto non ci possono essere dubbi di sorta poiché la legge regionale parla chiaro: Al fine di assicurare interventi per la sicurezza strutturale e funzionale degli impianti sportivi e la loro fruibilità, nonché per lo sviluppo e ammodernamento degli stessi, trovano applicazione anche in relazione a interventi ricadenti sul territorio regionale le

2 disposizioni di cui all'articolo 1, commi 303, 304 e 305, della legge 27 dicembre 2013, n Chiarito questo, va sgombrato il campo da ogni sorta di dubbio per quanto attiene all applicazione della normativa sugli stadi anche allo stadio Friuli. E badate bene che non si tratta, come ho sentito affermare da più parti, di riaprire un procedimento di gara già conclusosi con l aggiudicazione dei lavori all Udinese. Si tratta invece di applicare una nuova procedura che riguarda gli stadi, anche quelli già realizzati, ad un opera pubblico-privata già esistente per consentirne la fruibilità, l ammodernamento e lo sviluppo. Si tratta di un nuovo procedimento previsto dalla legge Del Rio che prescinde dal procedimento con il quale è stata aggiudicata la gestione della struttura, ormai già definito da tempo. Si tratta quindi adesso di applicare una norma di legge che trova la sua ratio nel consentire all investitore di recuperare risorse dall impianto (anche se pubblico!) che ha in gestione attraverso l ampliamento e lo sviluppo della fruizione dello stesso. Ciò a condizione che tale intervento persegua il pubblico interesse. E il Consiglio comunale che ruolo ha in tutto ciò? Noi, come Consiglio comunale, siamo chiamati a un compito fondamentale: accertare il pubblico interesse della proposta di sviluppo e fruibilità dell impianto sportivo, formulata dall Udinese. Siamo chiamati, cioè, ad accertare il vantaggio collettivo, gli elementi di valorizzazione sociale, occupazionale e del territorio, in una parole l'interesse generale che la realizzazione delle opere

3 complementari, necessarie per l'avvio dei servizi accessori allo Stadio, comporta per la comunità. Questa valutazione quindi ha per oggetto il pubblico interesse della proposta progettuale che è cosa ben diversa dalla dichiarazione di pubblica utilità dei lavori realizzativi dell opera, dichiarazione che invece compete alla conferenza di servizi decisoria. Ma su questo tornerò dopo. Noi quindi oggi siamo chiamati ad individuare le 'aree' o meglio gli 'aspetti' di favore per la collettività (eventualmente indicando al proponente le condizioni e le eventuali modifiche) per ottenere i successivi atti di assenso sul progetto in sede di conferenza di servizi decisoria. Tali aspetti, come è emerso nella commissione del giugno scorso e nei mesi successivi, riguardano: i percorsi agevolativi per l'uso della piscina e per l'accesso alla struttura sanitaria/riabilitativa; l'efficientamento energetico delle nuove opere/servizi, il museo dello sport friulano, l'area ludica per i bambini, l utilizzo della sala concerti ecc. Servizi di cui la città ha bisogno. Interventi che erano già previsti nella convenzione in essere che consente di avviare attività con funzioni accessorie a quella sportiva. Poi ci saranno anche una birreria e tre ristoranti. E solo una piccola parte (circa 2500 mq) sarà riservata a negozi di abbigliamento che saranno gestiti dall Udinese. Questi nuovi interventi sono necessari per fare dello stadio un centro di aggregazione in grado di attrarre sportivi e turisti e sono legittimati dalla legge del Rio. Parlare di un nuovo centro commerciale quindi non ha senso. Parlare invece di una grande opportunità per Udine e di un

4 importante occasione in grado di creare nuove occasioni lavorative, ha invece senso e lo ha soprattutto se consideriamo che l ammodernamento avviene su una struttura che già esiste e che non subisce continue modificazioni di espansione come invece avviene per il centro commerciale Fiera di Martignacco. Non so voi ma le poche volte in cui frequento quella struttura, mi ritrovo con un capannone in più. Ecco a questo proposito mi piacerebbe che i consiglieri che si scagliano contro la proposta dell Udinese spendessero ogni tanto qualche parola anche per difendere Udine dalla piovra tentacolare che abbiamo ai confini del nostro Comune. Tornando alle competenze del Consiglio comunale credo di poter affermare che oggi noi non siamo, invece, chiamati all approvazione della variante urbanistica. Su cosa si basa questa affermazione? Si basa sul fatto che la procedura di cui alla lett. B della Del Rio nazionale - sia con riferimento agli atti di competenza del Comune che a quelli di competenza della Regione - è stata sostituita in toto dalla speciale procedura di cui all art. 3, comma 23 bis della LR 33/2015. Per cui l'approvazione del progetto da parte della Conferenza dei servizi decisoria, sostituisce a ogni effetto, i pareri, le autorizzazioni e le concessioni di organi regionali o locali, costituisce variante allo strumento urbanistico comunale e comporta la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità dei lavori. Pertanto non compete al Consiglio comunale di Udine l autorizzazione sulla variante urbanistica. Per questi motivi ho proposto un emendamento per eliminare i punti 7 e 8 della delibera. Una volta approvato il progetto in sede di conferenza di servizi decisoria non sarà necessario tornare in Consiglio comunale e ciò in virtù della previsione di cui all'art. 3, comma 23 bis, della LR 33/2015 che stabilisce: "l'approvazione del progetto da parte della

5 conferenza dei servizi decisoria... costituisce a ogni effetto, variante allo strumento urbanistico comunale...". Sarà necessario semplicemente aggiornare gli strumenti urbanistici recependo la variante definita in sede di conferenza decisoria. Siamo dunque arrivati all ultimo passaggio di competenza di questo Organo: fare dello stadio un luogo per lo sport e il benessere di tutti i cittadini. Io credo che sia nostro dovere di amministratori di Udine mettere in luce tutte le potenzialità di una struttura importante come lo stadio Friuli, una struttura che può diventare un punto di riferimento per la città, un nuovo centro di aggregazione, con nuovi posti di lavoro e con la capacità di attrarre sportivi e turisti non solo nello stadio stesso ma anche nella nostra città. Chi ha cuore l interesse di Udine non può non convenire con queste conclusioni. Per questo vi esorto a cogliere l opportunità che abbiamo oggi di fare dello stadio Friuli una struttura moderna, all avanguardia, in grado di creare benefici diretti e indiretti a tutta la nostra comunità. Grazie.

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