COPIA VERBALE DELIBERAZIONE DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE N. 9 DEL OGGETTO:

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1 Piano di Zona per la Dignità e la Cittadinanza Sociale Distretto Sociale S10 Alto Sele/Tanagro Palomonte, Buccino, Castelnuovo di Conza, Colliano, Laviano, Romagnano al Monte, Ricigliano, San Gregorio Magno, Santomenna, Valva, Comunità Montana Tanagro - Alto e Medio Sele Provincia di Salerno, ASL Salerno COPIA VERBALE DELIBERAZIONE DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE N. 9 DEL OGGETTO: Consultazione operativa consigliere regionale On. Anna Petrone. L anno duemiladodici, il giorno trenta del mese di maggio, alle ore nella sala delle adunanze del Piano di Zona per la Dignità e la Cittadinanza Sociale dell Ambito Territoriale S.10 Alto Sele\Tanagro via A. Massa n.1, a seguito di regolare invito prot. n del , diramato dal Legale Rappresentante del Comune di Palomonte quale Presidente del Coordinamento, si è riunito il Coordinamento Istituzionale in seduta straordinaria urgente di seconda convocazione. Presiede l adunanza il Sindaco del Comune di Palomonte dr. Pietro Caporale. Risultano presenti i seguenti Enti: IL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE N NOME E COGNOME ENTE P A 1 PIETRO CAPORALE Sindaco Comune di Palomonte X 2 NICOLA PARISI Sindaco Comune di Buccino X 3 FRANCESCO CUSTODE Sindaco Comune di Castelnuovo di X Conza 4 Comune di Colliano X 5 OSCAR IMBRIACO Assessore Comune di Laviano X 6 FRANCESCO TORTORIELLO Assessore Comune di Romagnano al X Monte 7 CARMELO CAPONIGRI Sindaco Comune di Ricigliano X 8 MASSIMILIANO VOZA Sindaco Comune di Santomenna X 9 GERARDO MALPEDE Sindaco Comune di San Gregorio X Magno 10 FRANCESCO MARCIELLO Sindaco del Comune di Valva X 11 SEBASTIANO ODIERNA Provincia di Salerno X 12 ASL Salerno X 13 DIEGO BASTA Delegato Comunità Montana Zona Tanagro Alto e Medio Sele 11 2 Assiste alla seduta, in qualità di segretario verbalizzante, Antonio Armando Giglio Coordinatore dell Ambito Territoriale. Il Presidente Pietro Caporale Sindaco del Comune capofila constatato che gli intervenuti sono in numero legale DICHIARA Aperta la seduta X

2 Il Sindaco apre la seduta e ringrazia i presenti, in modo particolare il Consigliere regionale On. Anna Petrone la quale, nell ambito delle attività di consultazione operativa dei Piani di zona del Salernitano, ha voluto partecipare alla seduta del Coordinamento Istituzionale; Interviene l On. Petrone che ringrazia il Coordinamento Istituzionale e tutti gli operatori del Piano di Zona presenti per la calorosa accoglienza riservata e la manifesta disponibilità da parte dei sindaci, e si dichiara pronta ad ascoltare le istanze degli amministratori e degli operatori al fine avere una esatta conoscenza delle problematiche che investono il territorio del Piano di Zona S10. Interviene il Coordinatore del Piano di Zona il quale, avvalendosi di una apposita relazione descrittiva, evidenzia le principali criticità che investono il Piano di Zona nell erogazione dei servizi e la difficoltà di garantire anche i minimi livelli di assistenza a favore dei cittadini più deboli, dovute, in primo luogo, al forte taglio delle risorse regionali e nazionali trasferite all Ambito S10, a seguito della modifica dei criteri di riparto avvenuta con l approvazione del Piano Sociale Regionale 2009/2011; in secondo luogo, al Piano di rientro della spesa sociosanitaria prevista dalla delibera n. 50/2011 che obbliga i Comuni/Ambiti alla compartecipazione delle prestazioni riferite ai LEA sociosanitari, di cui all All. 1C del DPCM 29/11/2011. Precisa che, al fine di garantire quantomeno i livelli minimi di assistenza sociale ritenuti essenziali dalla Legge 11/07, sono necessarie risorse economiche quantificabili all incirca su 1 milione di euro per annualità. Il Coordinatore, a conclusione del suo intervento, chiede al Coordinamento Istituzionale l approvazione della citata relazione. Interviene il Sindaco del Comune di Buccino, il quale, nel condividere la relazione del Coordinatore, sottolinea la drammatica situazione economica che investe gli enti locali, ed in particolare, la spesa sociale dovuta anche alla recente introduzione della compartecipazione alle prestazioni sociosanitarie da parte dei Comuni e/o dell Ambito. Chiede, pertanto, al Consigliere regionale On. Petrone, la possibilità di individuare ulteriori risorse al fine di garantire una programmazione relativa alla III annualità più adeguata alle esigenze del territorio. Se la situazione dovesse rimanere inalterata, senza alcun intervento da parte della Regione, ritiene che non vi possano essere le condizioni per la programmazione dei servizi relativi alla III annualità del PSR. Interviene il Sindaco del Comune di Ricigliano il quale sottolinea lo stato drammatico nel quale versa il territorio dell Alto Sele e del Tanagro dal punto di vista socio-ambientale, evidenziando l assenza degli enti sovra comunali rispetto ai problemi infrastrutturali e ai problemi socio-sanitari che determinano ulteriori condizioni di svantaggio. Interviene il Sindaco del Comune di San Gregorio Magno, il quale, nel condividere le criticità già evidenziate, sottolinea che, al fine di porre in essere iniziative comuni a tutela del territorio è opportuno, a questo punto, istituire un presidio permanente degli amministratori e dei cittadini, il cui scopo è quello di interagire concretamente con le istituzioni sovra comunali e far sentire la propria voce, infrangendo quel muro di incomprensione che si sta elevando tra i territori e le istituzioni provinciali, regionali e nazionali. Nel suo intervento, il Sindaco del Comune di Valva si associa pienamente agli interventi che l hanno preceduto, evidenziando che la politica deve recuperare il proprio ruolo, sia rispetto 2

3 agli indirizzi politici riguardanti il proprio territorio e sia rispetto alla collaborazione interistituzionale, in particolare con la Regione Campania, le cui decisioni risultano inaccettabili in quanto non si può, da una parte tagliare indiscriminatamente i servizi alle persone e dall altra finanziare eventi dispendiosi ed occasionali, come ad es. la Regata di Napoli, facendola pagare a tutti i cittadini. Condividendo appieno l intervento del Sindaco di Buccino, fa appello all On. Petrone di sostenere la proposta del Sindaco Parisi. Il Sindaco del Comune di Castelnuovo di Conza relaziona ugualmente sulla situazione economica drammatica che stiamo attraversando e che si ripercuote sugli importanti servizi erogati dal Piano di Zona S10, facendo espresso riferimento al soppresso servizio per i minori, Campus estivo S10, che ha visto la partecipazione di circa 600 bambini e ragazzi coinvolti durante tutto il periodo estivo corrispondente alla data di chiusura della scuola fino alla data di riapertura, in attività ricreative, laboratori educativi, vacanze scuola e gare intercomunali, contribuendo a sostenere anche le famiglie impegnate nei lavori stagionali, in un ottica di pari opportunità per tutti e che, oramai, da due anni non abbiamo più potuto finanziare con il PdZ. Il Sindaco del Comune di Santomenna, nel suo intervento dichiara di far propria la relazione del Coordinatore e si associa agli interventi dei colleghi sindaci, evidenziando l importanza dei servizi sociali erogati attraverso il Piano di Zona. Pertanto, fa appello all On. Petrone di farsi interprete presso la Regione delle istanze del Coordinamento Istituzionale S10. Nel suo intervento l Assessore del Comune di Laviano evidenzia la numerosità dei tavoli istituzionali che si realizzano a fini politici i quali, però, molto spesso non producono alcun risultato per il territorio in quanto, soprattutto presso alcuni enti sovra comunali, prevalgono decisioni tese a favorire gli interessi personali dei politici di turno e non quelli collettivi. Bisogna ripensare al ruolo della politica che deve recuperare la funzione di tutela dei propri cittadini più deboli ed evitare i numerosi sprechi che ancora permangono in moltissimi settori come ad es. nei lavori pubblici o nella sanità. Terminati gli interventi dei Sindaci il Presidente del Coordinamento Istituzionale, su invito dell On. Petrone passa la parola al Dott. Zanfardino della Segreteria politica del Consigliere regionale, il quale relaziona in merito alle scarse prospettive dei finanziamenti regionali nella materia delle politiche sociali, facendo risaltare soprattutto il taglio ai fondi per la non autosufficienza. Il rischio è che dal 2013, anche a seguito della riforma federalista, il FNPS venga completamente azzerato ed il Fondo Sociale Regionale non sarà in grado di sostenere il sistema dei servizi posti in essere con i Piani di zona. Richiama, infine, brevemente le recenti modifiche apportate alla Legge Regionale n. 11/2007 che hanno visto l approvazione a larga maggioranza da parte del Consiglio Regionale. L Assessore Provinciale Dr. Sebastiano Odierna, nell evidenziare le peculiarità territoriali dell ambito S10 e la capacità progettuale che in questi anni si è sempre distinta tra i diversi Piani di Zona del salernitano, ritiene che, soprattutto nella materia sociale, i politici debbano ricercare soluzioni condivise, senza differenze ideologiche o di altra natura, proprio perché è interesse comune tutelare le fasce sociali più deboli. In questa direzione si sta muovendo l assessorato provinciale, cercando di dialogare a 360 con tutte le istituzioni e con tutte le componenti politiche, con il solo obiettivo di risolvere anche i problemi più complessi e più prossimi ai cittadini. 3

4 Sentiti tutti gli interventi, prende la parola l On. Anna Petrone che, nel rinnovare i ringraziamenti al Coordinamento Istituzionale, si scusa con gli operatori presenti dai quali avrebbe voluto ascoltare una testimonianza, ma a causa dell ora tarda e per non prolungare ulteriormente la riunione, ritiene di aver raccolto comunque molti elementi di riflessione. Nel richiamare il Decreto n. 77/2011 del Commissario ad acta per la prosecuzione del piano di rientro della spesa sanitaria, relativamente all obbligo della compartecipazione da parte dei cittadini alla spesa per le prestazioni a rilevanza sociale, afferma di poterlo condividere in parte in quanto l utente che abbia un reddito medio alto, deve poter compartecipare, anche al fine di liberare risorse per quegli utenti meno abbienti per i quali vanno garantiti gli stessi diritti e, quindi, pretendere servizi di qualità. Conferma che, al termine del giro di consultazione e di incontri con tutti gli Ambiti della provincia di Salerno, organizzerà un importante Incontro alla presenza dell Assessore Regionale Ermanno Russo e degli organismi istituzionali che governano i Piani di Zona, convocando per l occasione, gli stati generali delle politiche sociali salernitani, proprio per affrontare le problematiche che stanno emergendo dai singoli territori. Il Presidente nel concludere l argomento ringrazia tutti gli intervenuti per il loro contributo e propone di approvare la relazione del Coordinatore del Piano di Zona; IL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE Uditi i singoli interventi; Vista la relazione del Coordinatore; A voti unanimi espressi nei modi e forme di legge. APPROVA La seguente relazione del Coordinatore del Piano di Zona; Incarica il Coordinatore di trasmettere il presente documento al consigliere regionale On. Anna Petrone. 4

5 COORDINAMENTO ISTITUZIONALE DEL Relazione a cura del Responsabile Coordinatore Antonio Armando Giglio Prima di entrare nel merito della programmazione relativa alla III annualità è utile illustrare le fasi cruciali che hanno condizionato, nel bene e nel male, la storia di questo Ambito territoriale attraverso la costruzione di un sistema di servizi e infrastrutture sociali, garantito fino ad oggi grazie allo strumento del Piano di Zona a sostegno della gestione associata dei servizi sociali e socio sanitari, previsto dalla Legge quadro n.328/2000 e confermato dalla Legge Regionale n.11/2007, alla quale, peraltro, sono state apportate modifiche nell ultimo Consiglio Regionale di giovedì 26 maggio (Modifiche ed integrazioni alla lr 11/2007 (Legge per la dignità e la cittadinanza sociale. Attuazione della legge 8 novembre 2000, n. 328 Reg. gen.294). 1) La prima fase è stata segnata, nel 2006, dalla scelta coraggiosa fatta dai Sindaci dei 10 Comuni costituenti l attuale Ambito Territoriale, i quali hanno proposto ed ottenuto la separazione dall Ambito S5 di Eboli, sancita con Delibera Regionale n. 580 del 12/05/2006. La valutazione condivisa da tutti gli amministratori locali, fu quella di ritenere il nuovo Distretto Sociale una struttura di prossimità capace di realizzare una programmazione coerente con le peculiarità territoriali; che fosse in grado non solo di garantire una maggiore integrazione con le attività socio-sanitarie distrettuali, ma anche promuovere un utile raccordo con gli interventi di sviluppo socio-economico locale. In sostanza, questa scelta si è tradotta in una vera e propria decisione di politica sociale territoriale, la cui finalità è da ricondurre alla sola volontà di favorire una maggiore attenzione ai bisogni individuali dei cittadini e dei nuclei familiari che già scontano la difficoltà di vivere in un area svantaggiata del territorio regionale, proprio per fronteggiare quelle disuguaglianze di opportunità, per tutta la gente che vive da queste parti, rispetto ad una maggioranza di cittadini che, risiedendo nelle aree metropolitane, possono accedere senza difficoltà ai cosiddetti servizi essenziali (ospedali, scuole, servizi sociali e sanitari, uffici pubblici territoriali, ecc.). 2) A partire dalla I annualità per il PdZ S10 - corrispondente alla V annualità di attuazione della riforma a livello regionale - sono stati programmati, strutturati ed erogati i seguenti servizi, tra i quali : 1) Il Servizio sociale professionale di ambito, 2) il Segretariato Sociale; 3) il Servizio per l Affido Familiare e l Adozione Nazionale ed internazionale; 4) il Centro Famiglie S10; 5) il Servizio di Assistenza domiciliare sociale ed integrata per anziani; 6) il Servizio di Assistenza domiciliare sociale ed integrata per disabili; 7) gli interventi a sostegno delle povertà; 5

6 8) la realizzazione di Borse Lavoro. 9) la gestione del Poliambulatorio mobile per la realizzazione di screening mammografici e telemedicina sul territorio dell Ambito, in collaborazione con l ASL Salerno; 10) I Centri sociali polifunzionali per disabili di S. Gregorio Magno e Valva; 11) il servizio di Telesoccorso; 12) il servizio di assistenza specialistica agli alunni disabili nelle scuole; 13) Il servizio di trasporto sociale, con particolare riferimento agli utenti del Centro Diurno per la salute mentale dell UOSM di Contursi Terme; 14) l integrazione delle rette per gli anziani ospiti di strutture residenziali 15) i servizi temporanei e territoriali per minori (come i centri di aggregazione, il Campus estivo, il tutoraggio educativo, ecc.) 16) ed altri servizi realizzati in partenariato con altri enti, a valere su risorse e progetti aggiuntivi. 3) A seguito delle prime tre annualità (V, VI e VII) che hanno visto il consolidarsi dei servizi elencati grazie al trasferimento delle risorse del FNPS insieme ad altre risorse provenienti da leggi di settore (L.R. 21/89, L.R.11/84, L.R. 2/2004, FNA), il budget destinato al nostro ambito, necessario a stabilizzare il sistema dei servizi sociali, è andato via via riducendosi. Nel nostro caso, il riparto effettuato dalla Regione, è passato da ,00 a ,24. Non è da trascurare il fatto che, da un lato la Regione riduce i trasferimenti, dall altro impone ai Comuni di incrementare la quota di compartecipazione (da 5,00 a 7,00 pro capite), senza tenere conto delle difficoltà di bilancio dei singoli enti locali. 4) La criticità maggiore è avvenuta quando la Regione Campania ha modificati i criteri di riparto storicamente definiti in sede di concertazione con i Sindaci fin dalla I annualità (2002). L attuale criterio che fissa il riparto delle risorse sulla base dei seguenti elementi: - l'85% sulla popolazione residente; - il 15% sull'estensione territoriale, ha favorito le aree metropolitane densamente abitate e penalizzato la maggior parte del territorio Campano, costituito da Comunità di piccole dimensioni e allocate nelle aree interne. L ambito S10 è risultato il più penalizzato a livello provinciale con la perdita netta del 57,43% delle risorse complessive assegnate, mentre gli altri Piani di Zona delle aree a Sud di Salerno hanno avuto le seguenti riduzioni percentuali : - Piano di zona S4 Sala Consilina -54,88% - Piano di zona S6 Capaccio -55,74% - Piano di zona S7 Castellabate -51,12%; - Piano di zona S9 Sapri -56,80%; 5) A seguito di numerose manifestazioni di protesta da parte degli Ambiti, penalizzati da questo nuovo criterio di riparto, in un incontro svoltosi in Provincia di Salerno in 6

7 data 17 gennaio 2011 alla presenza dell Assessore Provinciale Odierna, il Dirigente Regionale Antonio Oddati assicurò la destinazione di somme aggiuntive a favore degli ambiti penalizzati. Non si è mai verificato. 6) Siamo a conoscenza che la Regione Campania, nella predisposizione del piano di riallineamento degli Ambiti sociali ai Distretti Sanitari, aveva previsto l accorpamento del territorio del Piano di Zona S10 con il territorio che comprende i Comuni dell Ambito S5, ricadenti tutti nel Distretto Sanitario n. 64 di Eboli. Su questo argomento, in data , in questa sede, si è svolta una Conferenza dei Sindaci del territorio compreso Oliveto Citra e Contursi Terme allargata ai Consiglieri Regionali della provincia di Salerno e all Assessore Provinciale alle Politiche Sociali e sanitarie, nonchè alle Organizzazioni sindacali territoriali. In tale sede, UNANIMAMENTE, si è convenuto di chiedere alla Regione Campania : 1) Di prevedere la costituzione di un nuovo distretto sanitario per l area Alto Sele / Tanagro, già sede dei due ex distretti n.104 (Oliveto Citra) e n. 105 (Buccino) che coincidesse anche il piano di zona; In Sub ordine 2) Lasciare inalterato l attuale assetto con due Piani di Zona ed un unico Distretto Sanitario, anche in considerazione del fatto che le modalità operative in atto riferite all integrazione sociosanitaria risultano rodate e funzionali alle esigenze degli utenti in carico, oltre che coerenti con le linee di indirizzo emanate sia dal settore sanitario che dal settore sociale della Regione L Assessore Provinciale Sebastiano Odierna, quale delegato dalla Regione Campania alla concertazione prevista per legge con gli Enti locali, ha elaborato una proposta di riallineamento a livello provinciale, presentata alla Regione Campania, tenendo in debito conto quanto stabilito dalla Conferenza dei Sindaci in data ) Nel frattempo, l acuirsi del debito per le prestazioni sociosanitarie riferite ai LEA, previsti dal DPCM del 29/11/2001, hanno portato la Regione Campania, attraverso il Commissario ad acta, ad emanare una serie di atti mirati a favorire la effettiva compartecipazione alla spesa per le prestazioni sociosanitarie a partire dal Decreto n. 6 del 4/2/2010, attraverso il quale sono state approvate le tariffe per le prestazioni erogate dalle RSA e dai CDI e sono state adottate le linee di indirizzo in materia di compartecipazione sociosanitaria. Successivamente con il Decreto n. 77 dell 11/11/2011 e del Decreto 81 del 20/12/2011 sono state definite le modalità di ripartizione finanziaria delle quote a carico degli enti locali e degli utenti con obbligo di fatturazione separata da parte delle strutture. La recente delibera regionale n. 50 del 28/02/2012, con l obiettivo di mettere ordine nell intricato meccanismo dell integrazione sociosanitaria, ha disposto il risanamento del debito nei confronti delle ASL per le annualità 2010 e 2011, mentre per il 2012 (III annualità del PSR) erogherà a favore degli ambiti risorse per la sola copertura del 50% del costo delle prestazioni, in palese violazione del comma 3 art. 37 della 7

8 Legge regionale n. 11/2007, scaricando sui Comuni/ambiti parte della spesa la cui competenza è regionale. 8) Mi auguro che le note difficoltà finanziarie della Regione, non producano il rischio che a partire dall anno prossimo l intera spesa compartecipata ricada esclusivamente sui cittadini/utenti e sui Comuni, decretando la fine di quei pochissimi servizi sociali che si realizzano su tutto il territorio regionale, compresa la stessa struttura dei Piani sociali di Zona. 9) Considerando che l impostazione programmatica del nostro Piano di Zona, per la sua effettiva realizzazione, volendo garantire i livelli minimi di assistenza, richiederebbe un budget almeno corrispondente alla spesa effettuata nell ultimo anno (circa unmilione di euro), il che significa necessariamente assumere decisioni drastiche ed effettuare scelte di ridimensionamento sia rispetto all assetto organizzativo e sia rispetto alle strutture e ai servizi che abbiamo assicurato in questi ultimi sei anni. Prima di procedere, per quanto superfluo, vorrei solamente ricordare ai presenti, pur nella sue ristrette dimensioni, questo Piano di Zona rappresenta un modello di efficienza ed efficacia operativa che ci è stato, ripetutamente, riconosciuto ed attestato da più parti e dalle diverse componenti istituzionali, politiche e sindacali. A questo punto, manifestando un profondo senso di frustrazione, dovuto al fatto che i tagli non rappresentano solo numeri, come può essere per gli organi istituzionali, ma per noi che abbiamo la responsabilità ed il contatto diretto con le persone, sono i visi, le storie personali degli utenti insieme alle storie professionali ed umane dei tanti che, seppure in maniera precaria, hanno comunque lavorato durante tutti questi anni alla realizzazione di un sistema di servizi a favore delle persone più bisognose. Per questi motivi e nel rispetto del ruolo che rivesto chiedo al Coordinamento Istituzionale l approvazione della presente relazione e, nel contempo, di farsi carico di ogni iniziativa affinchè la Regione Campania provveda: 1) In osservanza delle norme di cui alla Legge Regionale n. 11/2007 a farsi totale carico della spesa compartecipata - livelli essenziali di assistenza Decreto del Presidente del consiglio dei ministri 29 novembre 2011; 2) vengano ripristinati i criteri di riparto originari, al fine di garantire equità sociale e la salvaguardia dei diritti essenziali di assistenza nei territori più svantaggiati le cui problematiche sono connesse ad un territorio esteso, ad una bassa densità abitativa, alla distribuzione della popolazione in aree rurali e montuose, alle complesse criticità cinematiche, alla presenza di una forte emigrazione e di una popolazione prevalentemente anziana con elevato bisogno assistenziale, alla quasi inesistenza di strutture e agenzie compensative, quali il terzo settore, attività di volontariato, case di riposo, RSA o di cliniche private. Condizioni che si traducono, inevitabilmente, in una incolmabile distanza tra cittadino e servizi e nel determinare, conseguentemente, inaccettabili situazioni di disparità di trattamento e di sostanziale negazione del diritto alla salute tra gli assistiti che risiedono nei grossi centri, rispetto a quelli che abitano nei nostri piccoli comuni montani. IL RESPONSABILE COORDINATORE DEL PIANO DI ZONA S10 ANTONIO ARMANDO GIGLIO 8

9 Letto, sottoscritto Il Presidente F.to Pietro Caporale Il Segretario F.to Antonio Armando Giglio Pubblicazione all Albo Pretorio del Comune di Palomonte, capofila del Piano di Zona Servizi Sociali e Socio Sanitari Ambito S/10 in data N. Il responsabile F.to Antonio Armando Giglio Palomonte, li E COPIA CONFORME F.to Antonio Armando Giglio Palomonte, li

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