(Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che l organo introduce con solennità l ingresso della processione. )

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1 1 marzo 2009 prima di quaresima anno B ore ore (Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che l organo introduce con solennità l ingresso della processione. ) Celebriamo la Messa vigiliare della prima domenica di quaresima: 40 giorni per tornare a vivere. La Messa del sabato sera è Messa della domenica, perché la santa Chiesa inizia la celebrazione della domenica dai Vesperi primi del sabato sera: vesperi che anche noi celebreremo tra poco. La Messa del sabato sera ci introduce solennemente nel giorno santo del Signore, la domenica, memoria del compimento della Pasqua del Signore con la sua Risurrezione, dalla quale scaturisce ogni luce per il cammino degli uomini e dei popoli. Come dice san Pietro nella sua prima lettera: «Dio vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce» (2, 9). Questo sarà il nostro cammino in quaresima: dalle tenebre alla meravigliosa luce che è Gesù per noi. Per rischiarare le tenebre e per dare luce alla nostra vita, insieme alle luci della chiesa, viene acceso il cero pasquale, segno della vittoria di Cristo sulla morte e annuncio del giorno eterno. Accogliamo la processione in piedi. 1

2 1 marzo 2009 prima di quaresima anno B ore ore Fu condotto dallo Spirito nel deserto. omelia Sia lodato Gesù Cristo! Qualcosa vorrà dire se tutti gli anni la Chiesa inizia la quaresima con l annuncio della pagina evangelica delle tentazioni di Gesù: Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Ci vuole innanzitutto ricordare che tutto quello che Gesù ha fatto nella sua vita lo ha fatto anche per noi: innanzitutto è una Grazia per noi che Gesù ha subìto le tentazioni e le ha vinte; e quindi è inevitabile che anche noi subiamo le tentazioni ed è possibile vincerle, con la stessa Grazia e lo stesso Spirito di Gesù. La vita di Gesù è stata una continua contesa tra lo Spirito e il diavolo: ma ha vinto lo Spirito e gli angeli gli si accostarono e lo servivano. Proviamo a guardare questa drammatica esperienza di Gesù durante le tentazioni. 1. Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto. Il deserto è il silenzio. Gesù ha abitato il silenzio del deserto accompagnato dalla consolante presenza del Padre e dello Spirito Santo. Il silenzio quindi come luogo di fecondo dialogo con se stesso e con il Padre. Il deserto come silenzio che lo ha educato ad ascoltarsi e ad ascoltare. Il silenzio che lo ha educato a dire solo parole buone, parole che davano pace, che inducevano al perdono, che lo facevano sentire vicino e presente nella vita di coloro che lo hanno incontrato. Nel silenzio del deserto Gesù ha ascoltato molto la Parola del Padre e ha ascoltato molto la sua coscienza, educata a confrontarsi con la Parola di Dio e le parole degli uomini. In questa Quaresima cercheremo anche noi il silenzio: il silenzio che ci aiuta ad ascoltarci e ad ascoltare. Ad ascoltarci: si perde l orientamento quando non siamo più capaci di ascoltare la voce della nostra coscienza, che ci conforta, che ci incoraggia, che ci approva o che ci rimprovera. Non si può vivere da uomini e da donne liberi se non ci ascoltiamo mai. Ogni tanto ci dobbiamo fermare: che si spenga il motore, si scenda dalla macchina dei nostri impegni che ci fanno correre da mattino a sera e che si cammini a piedi: adagio, attenti a quello che succede dentro di noi e attorno, attenti e pronti a gustare sentimenti nuovi, affetti freschi attenti a quelli che 2

3 incontriamo perché si accorgano che per noi è sempre festa incontrare qualcuno. Mettiamo in tavola il nostro silenzio e la nostra voglia di ascoltare. In Quaresima cercheremo di dire solo parole buone, come le parole di Gesù. È una bella soddisfazione poter dire: nella mia vita ho detto solo parole buone, parole che riconciliano, parole che perdonano, parole che aiutano a fare pace. La nostra basilica è aperta tutto il giorno, per consentirci di pregare in ogni momento della nostra giornata. 2. Dopo aver digiunato, ebbe fame. Lui, il padrone del mondo, volle provare la fame. E Gesù nell esperienza della fame educò la sua vita alla sobrietà: sobrietà è scegliere di vivere con il necessario e quello che non è necessario diventa solidarietà con i poveri. Gesù, provando la fame, divenne attento e solidale con i poveri, che ha incontrato nella sua vita. In quaresima la fame del digiuno, la fame di quando decidiamo che il cibo e il bere debbano essere solo a misura della nostra salute e non dei nostri piaceri: per noi non è più tempo per i piaceri della tavola, come si diceva una volta. San Pier Damiani diceva: La preghiera bussa, il digiuno ottiene. Il digiuno aiuta la preghiera. La preghiera non è possibile quando il corpo è appesantito da cibo o da vizi alimentari. Il digiuno, la penitenza, la vita sobria aiutano la preghiera, sono la preghiera del corpo. Non c è la preghiera della mente o del cuore: c è la preghiera dell uomo e il corpo vi partecipa. Il digiuno, la penitenza, la sobrietà nel mangiare e nel bere è un via educativa alla virtù della temperanza: per imparare ad aver disciplina su noi stessi, in modo da saper poi governare tutta la nostra persona nelle passioni istintive, non razionali, dell uomo. In quaresima la tavola delle nostre famiglie sia tenuta sempre sobria. Viviamo un momento nel quale è necessario proprio evitare di fare troppo festa o troppe feste a tavola. In Quaresima scegliamo anche il digiuno delle immagini: niente TV, spegnetela, piuttosto leggiamo qualcosa di bello e di nuovo, leggiamo il Vangelo, noi che non conosciamo nemmeno la vita di Gesù. 3. Gesù gli rispose: Vattene, Satana! E il diavolo lo lasciò. Dio ha fatto ogni uomo capace di vincere tutto ciò che mortifica la sua vita, che umilia la vita degli altri. Tutti i suoi figli li ha fatti così; anche quei figli che non lo conoscono ancora, che non lo conoscono più... Tutti li ha fatti capaci di ricevere il suo Spirito che trasforma i nostri cuori da 3

4 cuori di sasso, di pietra, a cuori caldi e affettuosi di carne affinché le coscienze non cedano alla tentazione dell egoismo, della menzogna, della violenza, ha detto il Papa. Digiunare, pregare, ascoltare per cambiare il nostro cuore innanzitutto, cioè per convertirci. San Pietro Crisologo, nel 5 secolo, scriveva: Queste tre cose preghiera, digiuno e carità, sono una cosa sola e ricevono vita l una dall altra. Il digiuno è l anima della preghiera e la carità è la vita del digiuno. Voi direte: ma, ds, è proprio una Quaresima questa! Ma chi l ha detto che una Quaresima così è un tempo malinconico, triste? Chi ha detto che sobrietà nel mangiare e nel bere, che preghiera e carità significano tristezza? Abbiamo forse consegnato la nostra gioia al mangiare, al bere, al divertimento? Siete ancora proprio convinti che una vita felice è una vita passata nel divertimento e nei piaceri? Certo, non dico che divertimento e piaceri siano peccato: dico che sono peccato come e nella quantità in cui li viviamo normalmente, soprattutto i nostri ragazzi. Chi ha detto che imparare ad ascoltare e ad ascoltarci è una vita triste, malinconica? Provate ad ascoltarvi più a lungo, e poi mi direte se la vostra vita non sarà più bella, più felice. Forse che cambiare il cuore e convertirci a Gesù e al suo Vangelo, diventare cristiani autentici, ritrovare con la penitenza la capacità di essere liberi dalle nostre passioni ambigue, spesso peccaminose, non è motivo di grande gioia? Proviamo a parlare di queste cose anche con i nostri ragazzi, i nostri giovani: proviamo a raccontare che una vita che ama le trasgressioni per il gusto di trasgredire è una vita apparente; proviamo a convincerli che è più bella una vita senza bugìe, una vita non per apparire, una vita sobria e senza sprechi, senza inutili eccessi, senza perdere tutto il tempo che regolarmente perdono e buttano via, evitando di consegnare la loro vita a finte amicizie e a relazioni pericolose Praticare questo digiuno per i nostri giovani significa dedicarsi alla ricerca di senso: un senso alla loro vita, consapevoli che tante cose nella loro vita sono almeno senza senso, quando non peggio. Anche tutto questo è digiunare. Soprattutto se le energie recuperate sono destinate ai più poveri e ai bisognosi di tutto. Se potessi parlare al cuore di ciascuno di voi, vi direi così: questo può essere un bel programma per la quaresima: guarisci le piaghe degli altri e guariranno le tue piaghe, 4

5 offri il tuo pane e sarà saziata la tua fame, stàncati per gli altri e troverai riposo, dona ai poveri e sarai sereno nei beni che avrai. Vedere un uomo, un cristiano che si comporta così, vedere te quando fai così, sarà vedere la gloria di Dio camminare per il mondo. Noi siamo uomini e donne fortunati, benedetti. Iniziamo questa Quaresima con tante paure nell anima, ma anche con una grande speranza: se la Quaresima riuscirà a cambiare il nostro cuore, vincerà la pace: vinceremo noi che vogliamo la pace, vincerà Gesù che vuole la Pace più di noi. Vedete questo ulivo i piedi dell altare: l ulivo ci ricorda la pace. Ma in quell ulivo è piantata la Croce di Gesù: è la Croce di Gesù il vero albero della pace. Noi vogliamo restare attaccati a Lui, alla sua Croce: chi ci potrà separare da Gesù? Niente e nessuno. Il cammino della quaresima inizia nel deserto e si conclude ai piedi della Croce. Abbiamo da poco celebrato la nostra festa della Madonna di Lourdes. Sul Calvario Gesù consegna sua Madre al discepolo per dirgli: Questa donna è colei che ha ascoltato la mia parola e mi ha seguito fin qui, ai piedi della Croce. Voi seguite Lei: vi porterà certamente da Me. Maria ha accolto ciascuno di noi come un figlio, come ha accolto Gesù: Donna, ecco i tuoi figli. In questo tempo di Quaresima ci lasceremo accompagnare dalla fiducia e dalla confidenza in Maria, che accoglie tutti come Figli che Gesù le affida. 5