RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI

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2 Data : 16/04/2018 Aggiornamento: 24/10/2018 Riferimento pratica: RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Art. 3 del D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151 Dati attività Tipo: IMPIANTO SPORTIVO (MODIFICA) Intervento: PROGETTO DI REALIZZAZIONE NUOVI LOCALI NEL VOLUME SOTTOSTANTE ALLE TRIBUNE OVEST DELLO STADIO MARIO SANDRINI. VIA OLIMPIA S.N LEGNAGO (VR) Ditta Società F.C. Legnago Salus S.S.D. a R.L. Amministratore delegato MICHELAZZI STEFANO Il Rappresentante Legale dell'attività Il tecnico 2

3 PREMESSA CONTESTO Trattasi di un progetto di modifica di un impianto sportivo esistente, già in possesso di C.P.I. con validità fino al 18/07/2018, attività n C e 74.2.B di cui al D.P.R. 151/11. In particolare l'intervento consta della realizzazione di n.2 locali accessori per riscaldamento atleti e relativi servizi igienici, posti al di sotto delle tribune ovest esistenti in essere presso lo stadio "Mario Sandrini" di Legnago (VR). L'attività principale interessata dalla presente variante è la 65.2.C; l'attività secondaria 74.3.C presente non subisce alcuna modifica. I nuovi locali saranno realizzati con materiali idonei e di tipo incombustibile. Il massimo affollamento previsto nei nuovi locali, dichiarato dal responsabile dell attività, è pari a 50 persone. Le vie d uscita dei nuovi locali risultano indipendenti da quelle della tribuna sovrastante esistente, che hanno una capienza pari a 1440 persone. Gli impianti di riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria a servizio dei nuovi locali saranno esclusivamente del tipo con pompe di calore elettriche. L intervento prevede inoltre l installazione di un nuovo impianto fotovoltaico da 12,0 kw; composto da n. 40 moduli da 300 W cadauno. L impianto sarà posto al livello del terreno, in un area libera ad una distanza di circa 56 m dalle tribune. Poiché trattasi di un impianto completamente esterno all attività in esame, si ritiene che esso non costituisca un fattore di aggravio di rischio per la medesima. L installazione rispetterà comunque le disposizioni di cui alla nota prot. DCPREV 1324 del 7/2/2012 e successive modifiche e/o integrazioni. DATI GENERALI Attività: (65) Impianti Sportivi Individuata al punto < 65.2.C > della tabella allegata al D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151 Attività definita nel modo seguente: Locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti e centri sportivi, palestre, sia a carattere pubblico che privato, con capienza oltre 200 persone, ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq. Sono escluse le manifestazioni temporanee, di qualsiasi genere, che si effettuano in locali o luoghi aperti al pubblico. RIFERIMENTO NORMATIVO Decreto del Presidente della Repubblica n. 151 del 1 agosto Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell articolo 49, comma 4 quater, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n Lettera Circolare del Ministero dell Interno n del 06/10/2011. Nuovo regolamento di prevenzione incendi D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151: Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell articolo 49 comma 4 quater, decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n Primi indirizzi applicativi. Decreto del Ministero dell Interno del 20 dicembre Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi Decreto del Ministero dell Interno del 7 agosto Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n

4 DCPST/DD n. 252 dell 11 aprile Decreto di modifica della modulistica di presentazione delle istanze, delle segnalazioni e delle dichiarazioni, prevista nel decreto del Ministro dell'interno 7 agosto DECRETO DEL 18 MARZO 1996 / DECRETO DEL 06 GIUGNO 2005 Norme di sicurezza per la costruzione e l esercizio degli impianti sportivi. Decreto del Ministero dell Interno del 16/02/2007. Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione. Decreto del Ministero dell Interno del 9/03/2007. Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. D.M. 30/11/1983. Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi. Decreto n. 37 del 22/1/2008. Regolamento concernente l'attuazione dell'art. 11 quartedecies, comma 13, let. a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti degli edifici. Decreto del Ministero dell Interno del 7 gennaio Norme tecniche e procedurali per la classificazione ed omologazione di estintori portatili di incendio. Decreto del Ministero dell Interno del 3 novembre Disposizioni relative all'installazione ed alla manutenzione dei dispositivi per l'apertura delle porte installate lungo le vie di esodo, relativamente alla sicurezza in caso d'incendio. Nota prot. DCPREV 1324 del 7/2/2012 e successive modifiche/integrazioni. guida per l'installazione degli impianti fotovoltaici Lettera Circolare del Ministero dell'interno n. 4 del 1 Marzo 2002 Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ove siano presenti persone disabili. RELAZIONE TECNICA La presente relazione viene redatta seguendo le indicazioni di cui alla norma tecnica verticale di prevenzione incendi data dal D.M. 18/03/96, ed ha per oggetto la verifica dei criteri di sicurezza antincendio, allo scopo di tutelare l incolumità delle persone e salvaguardare i beni contro il rischio di incendio. Art. 1 Campo di applicazione L intervento in oggetto rientra nel campo di applicazione del D.M. 18/03/96, in quanto trattasi di una variazione distributiva/funzionale degli spazi presenti al di sotto delle tribune ovest dello stadio Mario Sandrini. Art. 2 Definizioni I termini le definizioni e le tolleranze adottate sono quelli di cui al D.M. 30/11/1983, oltre alle ulteriori definizioni 4

5 elencate nel D.M. 18/03/96 e s.m.i. Art. 3 Norme di procedura per la costruzione o modificazione di impianti sportivi Il progetto dell intervento in oggetto, è sottoposto all esame della commissione comunale di vigilanza secondo le modalità stabilite nel D.M. 18/03/96 e s.m.i. Art. 4 Ubicazione L impianto sportivo è esistente e per il quale sono già stai rilasciate le autorizzazioni all esercizio dovute. L impianto sportivo è ubicato in modo tale da permettere l agevole avvicinamento e manovra dei mezzi di soccorso e lo sfollamento verso le aree adiacenti. L impianto sportivo (al chiuso) che si intende creare risulta inserito nella volumetria delle tribune ovest esistenti dello stadio Mario Sandrini ; l edificio è isolato. Gli spazi di attività sportiva in progetto di realizzazione sono ubicati al piano terra. Per consentire l'intervento dei mezzi di soccorso gli accessi all'area di servizio annessa all'impianto, hanno i seguenti requisiti minimi: raggio di volta non inferiore a 13 m; altezza libera non inferiore a 4 m; larghezza: non inferiore a 3.50 m; pendenza: non superiore a 10%; resistenza al carico: per automezzi di peso complessivo non inferiore a 20 t; I parcheggi, e le zone di concentrazione dei mezzi pubblici sono situati in posizione tale da non costituire ostacolo al deflusso. L attività non comunicherà con attività di qualunque genere ad essa non pertinente. DEFINIZIONE EDIFICI IN CONTESTO Edificio Piano Terra N. piani fuori terra N. piani seminterrati N. piani interrati Altezza antincendio [m] Altezza in Gronda [m] Accostamento autoscale Descrizione Edificio n Tribune esistenti 0 0 6,80 11,50 SI Tribune lato ovest stadio "Mario Sandrini" di Legnago (VR) Art. 5 Area di servizio annessa all impianto Non si applica l obbligo di dotare l impianto di area di servizio annessa in quanto la capienza è inferiore a 2000 spettatori (capienza massima tribune ovest: 1440 spettatori). Essendo la capienza dell impianto compresa tra 500 e 2000 spettatori, viene comunque definita un area di servizio su spazio scoperto e delimitata in modo da non ostacolare il deflusso, posta adiacente all impianto sportivo sul lato nord dello stesso. Tale area risulta annessa all impianto e sarà sempre disponibile durante l uso per le manifestazioni. La delimitazione dell'area di servizio ha varchi di larghezza almeno pari a quella della corrispondente uscita dall'impianto; le caratteristiche tecniche di tale delimitazione, sono conformi alla norma UNI 10121; tutti i varchi sono mantenuti sgombri da ostacoli al regolare deflusso del pubblico. L area di servizio risulta in piano o con pendenza non superiore al 12% in corrispondenza delle uscite dall'impianto e di superficie tale da poter garantire una densità di affollamento di 2 persone a metro quadrato. 5

6 Art. 6 Spazi riservati agli spettatori e all attività sportiva Spazio riservato agli spettatori La capienza dello spazio riservato agli spettatori è data dalla somma dei posti a sedere e dei posti in piedi; il numero dei posti in piedi si calcola in ragione di 35 spettatori ogni 10 m 2 di superficie all'uopo destinata; il numero dei posti a sedere è dato dal numero totale degli elementi di seduta con soluzione di continuità, così come definito dalla norma UNI 9931, oppure dallo sviluppo lineare in metri dei gradoni o delle panche diviso Nello specifico, la tribuna ovest esistente presenta esclusivamente posti a sedere, per una capienza massima pari a 1440 posti. L agibilità della tribuna è attestata con verbale della Commissione Comunale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo del 12/06/2009. L intervento in progetto non comporta alcuna modifica alle tribune, ma riguarda esclusivamente il ricavo di alcuni locali di servizio al di sotto di queste; in particolare n. 2 sale per riscaldamento atleti e n. 2 spogliatoi con relativi servizi igienici. Il presente progetto non prevede alcun aumento di spettatori. Spazi di attività sportiva in progetto Nella presente relazione vengono trattati esclusivamente gli spazi di attività in progetto di realizzazione (locali riscaldamento atleti). La capienza dei nuovi locali è pari al numero di praticanti e di addetti previsti in funzione dell'attività sportiva. Nella fattispecie la capienza massima, dichiarata dal responsabile dell attività, è pari a 50 persone. Lo spazio di attività sportiva è collegato agli spogliatoi ed all'esterno dell'impianto con percorsi separati da quelli degli spettatori. Lo spazio riservato agli spettatori, già esaminato ed approvato, è delimitato rispetto a quello dell'attività sportiva (calcio). La tabella seguente riporta i dati caratteristici dell edificio oggetto di intervento: Piano Superficie [m²] Altezza [m] (altezza media) Quota [m] Sup. attività sportiva [m²] N. praticanti + addetti N. Spettatori N. Posti a sedere N. posti in piedi (0) Piano Terra (locali in ampliamento sotto tribune) 416,00 4, , (1) Piano Primo (tribune esistenti) 1100,00 Da 2,40 a 6, Art. 6 bis Sistemi di separazione tra zona spettatori e zona attività sportiva Non si applica in quanto la capienza è inferiore a spettatori. Art. 7 Settori Non si applica in quanto la capienza è inferiore a spettatori. Art. 8 Sistema di vie d uscita L attività è provvista di un sistema organizzato di vie di uscita per il deflusso rapido e ordinato degli occupanti verso l esterno. L impianto è dotato di un numero di uscite superiore a 2 (tribune) e pari 2 (locali di riscaldamento atleti). Il sistema di vie d uscita dalla zona spettatori è indipendente da quello della zona di attività sportiva. La misurazione delle uscite è eseguita nel punto più stretto delle vie di esodo. Le porte che si aprono verso corridoi interni utilizzati come vie di deflusso sono realizzate in modo da non ridurre la larghezza utile dei corridoi stessi. Tutte le uscite di sicurezza sono munite di infissi, apribili verso l esterno e dotate di maniglioni antipanico. Il sistema di apertura delle porte è realizzato con maniglioni antipanico, che consentiranno l apertura delle porte con semplice spinta esercitata dal pubblico. I maniglioni antipanico sono installati in conformità con quanto stabilito dal D.M. 3 novembre 2004 (G.U. n. 271 del 6

7 18/11/2004), in particolare: i dispositivi per l apertura delle porte installate lungo le vie di esodo sono installati in conformità alla EN 1125 relativa a "Dispositivi antipanico per uscite di sicurezza azionati mediante una barra orizzontale". Sulle porte di uscita sono installati cartelli con la scritta USCITA DI SICUREZZA ad un altezza non inferiore a due metri dal suolo. Le uscite di sicurezza sono segnalate anche in caso di spegnimento dell impianto di illuminazione e mantenute sempre sgombre da materiali o da altri impedimenti che possono ostacolarne l utilizzazione. I locali sono dotati di un numero di uscite di sicurezza, tali da permettere la rapida evacuazione di tutti gli occupanti l edificio in caso di emergenza. Si precisa che per quanto riguarda la verifica delle vie di esodo della tribuna spettatori, esiste documentazione tecnica già presentata ed approvata, con particolare rif.to al parere di conformità rilasciato in data 07/09/2000 prot. n verifica delle vie di esodo dei nuovi locali di riscaldamento atleti Il tipo, il numero, l ubicazione e la larghezza delle uscite sono determinate in base al massimo affollamento, in base a quanto dichiarato dal responsabile dell attività, ovvero: Locale per riscaldamento atleti 1 (135,2 mq): affollamento massimo 30 persone (praticanti+addetti); Locale per riscaldamento atleti 2 (82,9 mq): affollamento massimo 20 persone (praticanti+addetti). massimo affollamento: Ubicazione Praticanti e Addetti Piano Terra locali riscaldamento atleti 50 Capacità di deflusso c.d. = 50; Quindi si ha la seguente necessità di moduli, derivante dal calcolo effettuato con la formula: moduli necessari = (max affollamento del piano) / (capacità di deflusso del piano); Numero moduli necessari: Piano Edificio Moduli necessari Max affollamento. Capacità deflusso Piano Terra locali riscaldamento atleti ,00 Misure in termini di moduli e di massimo affollamento consentito: Descrizione Ubicazione Larghezza [m] Lunghezza [m] Adduzione N. moduli Uscita 01 percorso 1 Locale riscaldamento atleti 1 1,20 23,00 Spazio scoperto 2 Uscita 01 percorso 2 Locale riscaldamento atleti 1 1,20 40,0 Spazio scoperto 2 Uscita 02 percorso 1 Locale riscaldamento atleti 2 1,20 20,0 Spazio scoperto 2 Uscita 02 percorso 2 Locale riscaldamento atleti 2 1,20 30,0 Spazio scoperto 2 Persone evacuabili e max affollamento ipotizzabile Piano Edificio N. Totale Moduli Persone Evacuabili Max Affoll. Ipotizzabile Piano Terra locali riscaldamento atleti

8 La lunghezza massima delle vie di uscita dai locali di riscaldamento atleti risulta inferiore a 40 m. Art. 8 bis Aree di sicurezza e varchi Non si applica in quanto la capienza è inferiore a spettatori. Art. 9 Distribuzione interna Trattandosi di locali ad uso esclusivo degli atleti ed eventuale personale addetto, non è prevista la presenza di spettatori. Per quanto riguarda la tribuna sovrastante, che riamane invariata, si demanda alla documentazione tecnica già presentata ed approvata, con particolare rif.to al parere di conformità rilasciato in data 07/09/2000 prot. n Art. 10 Servizi di supporto della zona spettatori Esistono i servizi igienici della zona spettatori e rimangono invariati; per le specifiche, si demanda alla documentazione tecnica già presentata ed approvata, con particolare rif.to al parere di conformità rilasciato in data 07/09/2000 prot. n Il posto di pronto soccorso esistente rimane invariato per le specifiche, si demanda alla documentazione tecnica già presentata ed approvata, con particolare rif.to al parere di conformità rilasciato in data 07/09/2000 prot. n Art. 11 Spogliatoi Gli spogliatoi per atleti e arbitri e i relativi servizi sono conformi per numero e dimensioni ai regolamenti o alle prescrizioni del C.O.N.I. e delle Federazioni Sportive Nazionali relative alle discipline previste nella zona di attività sportiva. Gli spogliatoi hanno accessi separati dagli spettatori durante le manifestazioni ed i relativi percorsi di collegamento con la zona esterna e con lo spazio di attività sportiva, e sono delimitati e separati dal pubblico. Art. 12 Manifestazioni occasionali Eventuali manifestazioni occasionali a carattere non sportivo dovranno essere sottoposte dal titolare dell attività al parere preventivo degli organi di vigilanza. Art. 13 Coperture pressostatiche Non sono presenti coperture pressostatiche Art. 14 Piscine Non sono presenti piscine. Art. 15 Strutture finiture ed arredi I nuovi locali vengono realizzati con pareti divisorie FERMACELL 1S12 H2O 125 mm 51 db h= 4,2 m avente le seguenti caratteristiche principali: Orditura metallica semplice 100x50x0,6 mm; interasse montanti 600mm (max 625 mm) Pannello isolante interposto: lana minerale, spessore 80 mm e densità 25 kg/m 3 Rivestimento: 1 strato di lastre Fermacell Powerpanel H2O sp. 12,5 mm su un lato 1 strato di lastre in gessofibra originale Fermacell sp. 12,5 mm sull altro Spessore complessivo: 125 mm Peso: 40 kg/m 2 ca. Isolamento acustico: Rw = 51 db Reazione al fuoco: classe A1 8

9 I requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali, sono valutati secondo le prescrizioni e le modalità di cui alla vigente normativa. In allegato è riportato il calcolo del carico di incendio, della Classe dell attività e dei vari compartimenti. Caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali impiegati negli ambienti interni dei locali in progetto di realizzazione. negli atri, nei corridoi di disimpegno, nelle scale, nelle rampe e nei passaggi in genere, sono impiegati materiali di classe 1 in ragione del 50% massimo della loro superficie totale (pavimenti + pareti + soffitti + proiezione orizzontale delle scale). Per la restante parte sono impiegati materiali di classe 0 (non combustibile); Nel caso specifico, è previsto l impiego di materiali costruttivi e di isolamento esclusivamente incombustibili. in tutti gli altri ambienti sono impiegati materiali di rivestimento dei pavimenti di classe 2 e i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce e gli altri materiali di rivestimento sono di classe 1; Nel caso specifico, non saranno impiegati materiali di rivestimento dei pavimenti, che saranno incombustibili; inoltre non è previsto l impiego di materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi e simili) i controsoffitti e i materiali di rivestimento, posti non in aderenza agli elementi costruttivi, hanno classe di reazione al fuoco non superiore a 1 e sono omologati tenendo conto delle effettive condizioni di impiego anche in relazione alle possibili fonti di innesco; Nel caso specifico, saranno impiegati controsoffitti in cartongesso incombustibile con sovrastante rivestimento isolante in lana di roccia in rotoli, anch esso incombustibile. Le pareti divisorie interne saranno in cartongesso incombustibile ed isolamento interno in lana minerale, anch esso incombustibile. In ogni caso le poltrone e gli altri mobili imbottiti sono di classe di reazione al fuoco 1 IM, mentre i sedili non imbottiti e non rivestiti, costituiti da materiali rigidi combustibili, sono di classe di reazione al fuoco non superiore a 2. I materiali di cui ai precedenti capoversi sono omologati ai sensi del Decreto del Ministro dell'interno 26 Giugno 1984 (supplemento ordinario aria Gazzetta Ufficiale n. 234 del 25 agosto 1984). Le pavimentazioni delle zone dove si praticano le attività sportive, all'interno degli impianti sportivi, sono considerate attrezzature sportive e quindi non necessitano di classificazione ai fini della reazione al fuoco. Nella fattispecie le pavimentazioni saranno di classe 0 di reazione al fuoco. Non viene consentita la posa in opera di cavi elettrici o canalizzazioni che possono provocare l'insorgere o il propagarsi di incendi all'interno di eventuali intercapedini realizzate al di sotto di tali pavimentazioni. Eventuali lucernari hanno vetri retinati oppure sono costruiti in vetrocemento o con materiali combustibili di classe 1 di reazione al fuoco. Art. 16 Depositi Non sono previsti locali adibiti a deposito di materiale combustibile. Art. 17 Impianti tecnici Impianti elettrici Gli impianti elettrici saranno realizzati in conformità alla normativa vigente. La rispondenza alle vigenti norme di sicurezza sarà attestata con la procedura di cui alla normativa vigente. In particolare, ai fini della prevenzione degli incendi, gli impianti elettrici: non costituiscono causa primaria di incendio o di esplosione; 9

10 non forniscono alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi; Il comportamento al fuoco della membratura è compatibile con la specifica destinazione o d'uso dei singoli locali. Sono suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell'intero sistema (utenza). Dispongono di apparecchi di manovra ubicati in posizioni protette e riporteranno chiare indicazioni dei circuiti cui si riferiscono. Il sistema utenza dispone dei seguenti impianti di sicurezza: illuminazione; allarme; L'alimentazione di sicurezza è automatica ad interruzione breve (< 0.5 sec) per gli impianti di segnalazione, allarme ed illuminazione. Il dispositivo di carica degli accumulatori è di tipo automatico e tale da consentire la ricarica completa entro 12 ore. L'autonomia dell'alimentazione di sicurezza consente lo svolgimento in sicurezza del soccorso e dello spegnimento per il tempo necessario: segnalazione e allarme: 30 minuti; illuminazione di sicurezza: 60 minuti; Il quadro elettrico generale è ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta dall'incendio per consentire di porre fuori tensione l'impianto elettrico dell'attività. Impianto di illuminazione di emergenza In caso di black out è previsto un impianto di illuminazione di emergenza con intervento di <0,5 sec. con particolare riguardo alle vie di deflusso e uscite di emergenza. L illuminazione sarà libera da ogni effetto stroboscopico, le vie e le uscite di emergenza saranno evidenziate da apposita segnaletica, conforme alle disposizioni vigenti. L impianto di illuminazione di emergenza è realizzato con apparecchi autonomi a LED con ricarica rapida ed automatica in 12 ore con una autonomia minima di 1 ora. In corrispondenza di ogni uscita di sicurezza è prevista l'installazione di un apparecchio di emergenza per illuminare la via di esodo, inoltre è prevista l'installazione di una serie di apparecchi di emergenza lungo le vie di esodo atti a garantire in caso di necessità l'evacuazione in completa sicurezza e ordinato i locali. Per realizzare tale impianto si utilizzeranno apparecchi autonomi con durata 1 ora in emergenza e un tempo di ricarica di 12 ore. In prossimità delle uscite di sicurezza oltre che a prevedere le lampade di emergenza per garantire l illuminamento di emergenza sono stati previsti anche degli apparecchi autonomi per la segnalazione di sicurezza del tipo SA (Sempre Accese) Per l'illuminazione delle vie di esodo è previsto un illuminamento di 5Lux. IMPIANTO FOTOVOLTAICO Generalità E prevista l installazione di un impianto fotovoltaico, in posizione distaccata dall impianto sportivo, e la cui realizzazione sarà conforme, oltre alle norme tecniche vigenti per gli impianti elettrici, a quanto disposto dalle circolari M.I. prot. n del 07/02/12 e prot. n del 04/05/12. L impianto fotovoltaico previsto avrà una potenza nominale di 12,0 kw (40 moduli da 300 W cad.). L impianto fotovoltaico a servizio dell attività oggetto della presente relazione sarà progettato, realizzato e mantenuto a regola d'arte in conformità alle norme CEI. 10

11 L impianto fotovoltaico non è attivitàà soggetta al controllo di prevenzione incendi; essendo presente in attività soggetta ai controlli dei VVF, per il rilascio del CPI, sarà prodotta, all atto dellaa richiesta del Certificato di Prevenzionee Incendi, copia della dichiarazione di conformità ai sensi del D.M. 37/2008. Requisiti tecnici Dal punto di vista della sicurezza, è stato considerato che è impossibile porre il sistema fotovoltaico fuori tensione in presenza di luce solare, per questo l impianto sarà realizzato con le l seguenti caratteristiche: non costituirà causa primaria di incendio o di esplosione; sarà posizionato in modo da non fornire alimentoo o via privilegiata alla propagazione degli incendi; in particolare i moduli e l inverter saranno collocati in un area esterna distaccataa e separata dall impianto d sportivo, e non accessibilee a persone non autorizzate. è previsto un dispositivo di sezionamento sotto carico, azionabile da comandoo remoto, ubicato in posizione segnalataa ed accessibile, in modo da mettere in i sicurezza ogni parte dell'impianto elettrico e all'interno del compartimentoo antincendio, anche nei confronti del generatore fotovoltaico; l eventuale parte del generatore fotovoltaico a monte del dispositivo di sezionamento saràà collocato in apposita areaa recintata esterna al compartimento antincendio; i componenti dell impianto fotovoltaico non saranno installati in luoghi sicuri, ne saranno di intralcio alle vie di esodo; l'area in cui sarà ubicato il generatore ed i suoi accessori, qualora accessibile, saràà segnalata cartellonistica conforme al D.Lgs. 81/2008. La predetta cartellonistica riporterà la seguente dicitura: con appositaa ATTENZIONE: Impianto Fotovoltaico in tensione durante le ore diurne (... Volt). La seguente segnaletica sarà installata ogni 5 metri per i tratti di conduttura. Impianti di riscaldamento e condizionamento Nei locali oggetto di intervento è prevista l installazione di un impianto di d riscaldamento con pompe di calore elettriche. Non si prevedono centrali termiche o altri utilizzi che prevedano l impiegoo di gas metano o altro combustibile. Impianto di rilevazione e segnalazione degli incendii Non è prevista l installazione di tali impianti in quanto trattasi di ambienti interni di impianto all aperto con numero di spettatori inferiore a Impianto di allarme E' prevista la realizzazionee di un impianto di segnalazione ottico acustica attivata da pulsanti per allarmi di evacuazionee 111

12 di emergenza in caso di incendio della struttura conforme alla norma UNI Le condutture di tale rete saranno divise da tutte le altre linee con proprie cassette di derivazione e tubazioni. I dispositivi sonori avranno caratteristiche e disposizioni tali da poter segnalare il pericolo a tutti gli occupanti dell impianto sportivo in progetto di realizzazione. Il funzionamento del sistema di allarme è garantito anche in assenza di alimentazione elettrica principale, per un tempo non inferiore a 30 min. I dispositivi sonori hanno caratteristiche e sistemazione tali da poter segnalare il pericolo a tutti gli occupanti dell'attività o delle parti di esso coinvolte dall'incendio; il comando del funzionamento simultaneo dei dispositivi sonori è posto in ambiente presidiato. Mezzi ed impianti di estinzione degli incendi Estintori I locali dell impianto in progetto di realizzazione saranno dotati di un adeguato numero di estintori portatili. Gli estintori saranno di tipo omologato dal Ministero dell'interno ai sensi del D.M. del 7/01/2005 (Gazzetta Ufficiale n. 28 del ) e successive modificazioni, e saranno distribuiti in modo uniforme nell'area da proteggere, in particolare: in prossimità degli accessi; in vicinanza di aree di maggior pericolo; Saranno ubicati in posizione facilmente accessibile e visibile. Appositi cartelli segnalatori ne faciliteranno l'individuazione, anche a distanza. Caratteristiche tecniche saranno disposti in numero adeguato; avranno capacità estinguente non inferiore a 13A 89B; Elenco estintori Piano N. Tipo Classe 1 Classe 2 Piano Terra locali riscaldamento atleti e spogliatoi 4 Polvere chimica kg. 6 55A 233B Impianto idrico di spegnimento Non si prevede la realizzazione di un impianto idrico di spegnimento, in quanto trattasi di un impianto sportivo all aperto con meno di 5000 spettatori. Risulta presente, in prossimità di uno dei varchi di accesso all area, un idrante a colonna DN 100 con n. 2 attacchi DN 70 e n. 1 attacco frontale DN 100. Art. 18 Dispositivi di controllo degli spettatori Non si applica in quanto la capienza è inferiore a spettatori. Art. 19 Gestione della sicurezza antincendio Il titolare dell'impianto o complesso sportivo è responsabile del mantenimento delle condizioni di sicurezza; per tale compito si avvale di una persona appositamente incaricata, o di un suo sostituto, che è sempre presente durante l'esercizio dell'attività. Per garantire la corretta gestione della sicurezza è predisposto un piano finalizzato al mantenimento delle condizioni di sicurezza, al rispetto dei divieti, delle limitazioni e delle condizioni di esercizio ed a garantire la sicurezza delle persone in caso di emergenza. 12

13 In particolare il piano, tenendo anche conto di eventuali specifiche prescrizioni imposte dalla Commissione Provinciale di vigilanza, elenca le seguenti azioni concernenti la sicurezza a carico del titolare dell'impianto: controlli per prevenire gli incendi; istruzione e formazione del personale addetto alla struttura, ivi comprese esercitazioni sull'uso dei mezzi antincendio e sulle procedure di evacuazione in caso di emergenza; informazione degli spettatori e degli atleti sulle procedure da seguire in caso di incendio o altra emergenza; garantire la perfetta fruibilità e funzionalità delle vie di esodo; garantire la manutenzione e l'efficienza dei mezzi e degli impianti antincendi; garantire la manutenzione e l'efficienza o la stabilità delle strutture fisse o mobili della zona di attività sportiva e della zona spettatori; garantire la manutenzione e l'efficienza degli impianti; fornire assistenza e collaborazione ai Vigili del Fuoco ed al personale adibito al soccorso in caso di emergenza; predisporre un registro dei controlli periodici ove annotare gli interventi manutentivi ed i controlli relativi all'efficienza degli impianti elettrici, dell'illuminazione di sicurezza, dei presidi antincendio, dei dispositivi di sicurezza e di controllo, delle aree a rischio specifico e dell'osservanza della limitazione dei carichi di incendio nei vari ambienti dell'attività ove tale limitazione è imposta. In tale registro sono annotati anche i dati relativi alla formazione del personale addetto alla struttura. Il registro è mantenuto costantemente aggiornato e disponibile per i controlli da parte degli organi di vigilanza; La segnaletica di sicurezza sarà conforme alla vigente normativa e alle prescrizioni di cui alla direttiva 92/58/CEE del 24 giugno 1992 e consente, in particolare, l'individuazione delle vie di uscita, dei servizi di supporto, dei posti di pronto soccorso e dei mezzi e impianti antincendio. Appositi cartelli indicano le prime misure di pronto soccorso. All'ingresso dell'impianto sono esposte bene in vista precise istruzioni relative al comportamento del personale e del pubblico in caso di sinistro ed in particolare una planimetria generale per le squadre di soccorso che indicheranno la posizione: delle scale e delle vie di esodo; dei mezzi e degli impianti di estinzione disponibili; dei dispositivi di arresto degli impianti di distribuzione del gas e dell'elettricità; del quadro generale del sistema di allarme; degli impianti e locali che presentano un rischio speciale; degli spazi calmi; Sarà esposta una planimetria d'orientamento, in prossimità delle vie di esodo. La posizione e la funzione degli spazi calmi sarà adeguatamente segnalata. In prossimità dell'uscita dallo spazio riservato agli spettatori, precise istruzioni, esposte bene in vista, indicano il comportamento da tenere in caso di incendio e sono accompagnate da una planimetria semplificata, che indica schematicamente la posizione in cui sono esposte le istruzioni rispetto alle vie di esodo. Segnaletica di sicurezza Sarà installata cartellonistica di emergenza conforme al D.Lgs. n. 81/2008, avente il seguente scopo: avvertire di un rischio o di un pericolo le persone esposte; vietare comportamenti che potrebbero causare pericolo; 13

14 prescrivere determinati comportamenti necessari ai fini della sicurezza; fornire indicazioni relative alle uscite di sicurezza, o ai mezzi di soccorso o salvataggio; fornire altre indicazioni in materia di sicurezza; E' segnalato l'interruttore di emergenza atto a porre fuori tensione l'impianto elettrico dell'attività. Saranno apposti cartelli indicanti: le uscite di sicurezza dei locali; la posizione degli estintori a servizio dell'attività; Saranno installati cartelli di: divieto; avvertimento; prescrizione; salvataggio o di soccorso; informazione in tutti i posti interni o esterni all'attività, nei quali è ritenuta opportuna la loro installazione; Segnaletica utilizzata Saranno installati in particolare i seguenti cartelli: divieto di usare fiamme libere; divieto di depositare sostanze infiammabili o combustibili; divieto di fumare; 14

15 15

16 RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C. 15/02/2008 L.C. 28/03/2008 GENERALITA' COMPARTIMENTI La presente relazione di calcolo del carico di incendio è relativa a n 1 compartimenti dei quali si dà un sintetico elenco: Nome Compartimento Area [mq] locali riscaldamento atleti e spogliatoi RIFERIMENTO NORMATIVO Per il calcolo del carico di incendio si applicano le presenti norme tecniche di prevenzione incendi: Decreto del Ministero dell Interno del 09 Marzo 2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Decreto del Ministro dell interno 16 Febbraio 2007 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere di costruzione ; Lettera Circolare del Ministero dell Interno prot del 15 febbraio 2008 Pareti di muratura portanti resistenti al fuoco ; Lettera Circolare del Ministero dell Interno prot. 414/4122 sott.55 recante il titolo DM 9 marzo 2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del CNVVF. Chiarimenti ed indirizzi applicativi. 16

17 CALCOLO DEL CARICO DI INCENDIO Con il termine Carico di Incendio si intende, ai sensi delle definizioni di cui al punto 1.c del D.M. 09 marzo 2007, il potenziale termico netto della totalità dei materiali combustibili contenuti all interno di un compartimento. Tale valore è inoltre corretto in base ai parametri indicativi della partecipazione alla combustione dei singoli elementi. Il calcolo del carico di incendio, viene effettuato con il metodo previsto dal suddetto decreto. In alternativa alla formula espressa dal D.M. 9 marzo 2007, si è pervenuti alla determinazione di q f attraverso una valutazione statistica del carico di incendio per la specifica attività, facendo riferimento a valori con probabilità di superamento inferiori al 20%. In seguito a tale calcolo viene determinato il carico di incendio specifico di progetto, indicato più brevemente con q f,d, mediante l introduzione di fattori moltiplicativi e riduttivi riferiti a: Determinazione del rischio incendio in relazione alle dimensioni dei compartimenti; Determinazione del rischio incendio in relazione all attività svolta nel compartimento; Misure di protezione attiva e passiva adottate. dai quali sarà possibile determinare la classe del compartimento. Determinazione del carico di incendio specifico di progetto Il valore del carico d incendio specifico di progetto (q f,d ) è determinato secondo la seguente relazione: [1] q f,d = δ q1 δ q2 δ n q f [MJ/m 2 ] dove: δ q1 è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione alla dimensione del compartimento e i quali valori sono definiti in tabella 1 Tabella 1 Superficie A in pianta lorda del compartimento (m 2 ) δ q1 Superficie A in pianta lorda del compartimento (m 2 ) A <500 1, A < , A < , A < , A < ,40 A ,00 δ q1 δ q2 è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione al tipo di attività svolta nel compartimento e i quali valori sono definiti in tabella 2 Tabella 2 Classi di rischio Descrizione δ q2 I Aree che presentano un basso rischio di incendio in termini di probabilità di innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo dell incendio da parte delle squadre di emergenza 0,80 II III Aree che presentano un moderato rischio di incendio come probabilità d innesco, velocità di propagazione di un incendio e possibilità di controllo dell incendio stesso da parte delle squadre di emergenza Aree che presentano un alto rischio di incendio in termini di probabilità d innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo dell incendio da parte delle squadre di emergenza 1,00 1,20 17

18 è il fattore che tiene conto delle differenti misure di protezione e i quali valori sonoo definiti in tabella 3 Tabella 3 d ni, Funzione delle misure di protezione Sistemi automatici di estinzione ad altro acquaa Sistemi di evacuazione automatica di fumo e calore Sistemi automatici di rivelazione,, segnalazione e allarme di incendio Squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio Retee idrica antincendio interna Interna ed esterna Percorsi protetti di accesso Accessibilità ai mezzi di soccorso s VVF δ n1 δ n2 δ n3 δ n4 δ n5 δ n6 δ n7 δ n8 δ n9 0,600 0,80 0,90 0,85 0,90 0,90 0,80 0,90 0,90 q f è il valore nominale della carico d incendio specifico da determinarsi secondo laa formula: [2] [MJ/m 2 ] dove: g i H i m i ψ i A massaa dell i esimo materiale combustibile [kg] poteree calorifico inferiore dell i esimo materiale combustibile [MJ/kg] fattore di partecipazione alla combustione dell i esimo materiale m combustibile pari a 0,80 per il legno e altri materiali di natura cellulosica e 1,00 per tutti gli g altri materiali combustibili fattore di limitazione della partecipazione alla combustione dell i esimo materiale combustibile pari a 0 per i materiali contenuti in contenitori appositamente progettati per resistere al fuoco; 0,85 per i materialii contenuti in contenitori non combustibili e non appositamente progettati per resistere al fuoco; 1 in tutti gli altri casi superficie in pianta netta del compartimento [m 2 ] Richieste di prestazione Il D.M. 9 Marzo 2007 al punto 3 prevede diverse richieste di prestazione alle costruzioni, in funzione degli obiettivi di sicurezza prefissati, così come individuate nei livelli del seguente schema: Livello I Livello II Livello III Livello IV Livello V Nessun requisito specifico di resistenza al fuoco dove le conseguenze della perdita dei requisiti stessi siano accettabili o dove il rischio di incendio sia trascurabile Mantenimento o dei requisiti di resistenza al fuoco per un periodo sufficiente all evacuazionee degli occupanti in luogo sicuro s all esterno della costruzione Mantenimento o dei requisiti di resistenza al fuoco per un periodo congruo con laa gestione dell emergenza Requisiti di resistenza al fuoco tali da garantire, dopo la fine dell incendio, un limitato danneggiamento della costruzione Requisiti di resistenza al fuoco tali da garantire, dopo la fine dell incendio, il mantenimento o della totale funzionalità della d costruzione stessa 18

19 RICHIESTA LIVELLO DI PRESTAZIONE Per questa struttura è stato richiesto un livello di prestazione III Determinazione della CLASSE Per garantire il livello III, il D.M. 9 marzo 2007, al punto 3.3.2, prevede le classi di resistenza al fuoco riportate nella tabella seguente, in funzione del carico d incendio specifico di progetto (q f,d ) così come prima definito. Carichi d incendio specifici di progetto (q f,d ) Classe Non superiore a 100 MJ/m 2 0 Non superiore a 200 MJ/m 2 15 Non superiore a 300 MJ/m 2 20 Non superiore a 450 MJ/m 2 30 Non superiore a 600 MJ/m 2 45 Non superiore a 900 MJ/m 2 60 Non superiore a 1200 MJ/m 2 90 Non superiore a 1800 MJ/m Non superiore a 2400 MJ/m Superiore a 2400 MJ/m RESISTENZA COMPARTIMENTO Le caratteristiche di resistenza al fuoco degli elementi portanti orizzontali e verticali nonché di separazione tra i compartimenti antincendio sono rispondenti ai criteri e alle modalità specificate dal DM del 16/02/2007. Nota: Per quanto indicato al punto D. 5.1 i valori della copertura delle armature non devono essere inferiore ai minimi di regolamento per le opere in c.a. e c.a.p. In caso di armatura pre tesa i valori indicati nelle tabelle dell allegato D devono essere aumentati di 15mm. In presenza di intonaco lo spessore della struttura (e di conseguenza il valore della copertura delle armature) viene modificato nella seguente maniera: 10 mm di intonaco normale = 10 mm di calcestruzzo 10 mm di intonaco protettivo antincendio = 20 mm di calcestruzzo 19

20 ELENCO MATERIALI COMPARTIMENTO: locali riscaldamento atleti e spogliatoi Materialee (*)Attrezzatura sportiva varia (*)Panca in legno (*)Sedia (*)Tavolo piccolo (*)Armadio a 3 ante + contenuto (*)Quadro elettrico (medio) Quantità Pot. Calorifico 17 MJ/kg 900 MJ/pz 40 MJ/pz 350 MJ/pz 2491,14 MJ/Pz 300 MJ/pz m Psi Totale ,00 MJ ,00 MJ 1 200,00 MJ 1 700,00 MJ ,58 MJ 1 300,00 MJ Nel compartimento sono presenti elementi composti (Contrassegnati da *) che vengono considerati come materiali singoli, per essi si considera il potere calorifico medio. La somma in MJ degli elementi inseriti nel compartimento è pari a ,58 MJ. M Ne discende che applicando la [2] dove A è l estensionee del compartimento, si determina il carico di incendio nominale riferito al m 2 q f = 60,64 MJ/m 2 CALCOLO DELLA CLASSE DEL COMPARTIMENTO: locali riscaldamento atleti e spogliatoi Per quanto indicato al punto 2 del D.M. 09/03/2007 si ha che il carico di incendio specifico di progetto è determinato dalla [1] q f,d = δ q1 δ q2 δ n q f [MJ/m 2 ]. Si ha pertanto δ q1 = 1 essendo la superficie A pari a m 2 (vedi tabella 1) δ q2 = 1 essendo la classe di rischio uguale a II (vedi tabella 2) Per le misure di protezione si ha δ n1 = δ n2 = δ n3 = δ n4 = δ n5 = δ n6 = δ n7 = δ n8 = δ n9 = (presenza di sistema automaticoo di estinzione ad acqua) (presenza di altro sistema automatico di estinzione) (presenza di sistema di evacuazione automatica di fumo e calore) (presenza di sistema automaticoo di rivelazione, segnalazione ed allarmee di incendio) (presenza di squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio) (presenza di rete idrica antincendio interna) (presenza di rete idrica antincendio interna ed esterna) (presenza di percorsi interni protetti di accesso) (presenza di accessibilità ai mezzi di soccorsoo VVF) Eseguendo la [1] si ha che il carico di incendio specifico di progetto è q f,d = 60,64, MJ/m 2 da cui ne discende che la classe del compartimento per la tabellaa 4 è REI 0 20

21 ELENCO STRUTTURE DEL COMPARTIMENTO: locali riscaldamento atleti e spogliatoi Le strutture portanti delle tribune esistenti sono in c.a. e la struttura di copertura delle stesse è metallica incombustibile. I nuovi locali vengono realizzati con pareti divisorie FERMACELL 1S12 H2O 125 mm 51 db h= 4,2 m avente le seguenti caratteristiche principali: Orditura metallica semplice 100x50x0,6 mm; interasse montanti 600mm (max 625 mm) Pannello isolante interposto: lana minerale, spessore 80 mm e densità 25 kg/m 3 Rivestimento: 1 strato di lastre Fermacell Powerpanel H2O sp. 12,5 mm su un lato 1 strato di lastre in gessofibra originale Fermacell sp. 12,5 mm sull altro Spessore complessivo: 125 mm Peso: 40 kg/m 2 ca. Isolamento acustico: Rw = 51 db Reazione al fuoco: classe A1 Le pareti di partizione interna saranno realizzate in lastre di cartongesso incombustibile con interposto isolamento in lana minerale incombustibile. In tutti i locali è prevista l installazione di controsoffitto ispezionabile con quadrotti di tipo incombustibile e rivestimento isolante superiore con lana di roccia in rotolo (incombustibile). 21

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