SEDUTA DI MARTEDÌ 3 LUGLIO 2007

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1 60 SEDUTA DI MARTEDÌ 3 LUGLIO 2007 PRESIDENZA DEL ALBERTONI INDI DEL VICE LUCCHINI INDI DEL VICE CIPRIANO INDI DEL VICE LUCCHINI INDICE Congedi... 1 Comunicazioni del Presidente... 1 Progetto di legge (annunzio)... 3 Risposte scritte ad interpellanze ed interrogazioni (annunzio)... 3 Approvazione dei processi verbali delle sedute precedenti... 7 Relazione del Presidente della Commissione Speciale Statuto sull andamento dei lavori. Giuseppe Adamoli... 7

2 Progetto di legge n. 233 Norme in materia di impianti di smaltimento rifiuti esclusi dalla pianificazione provinciale, d iniziativa dei Consiglieri Galli, Demartini, De Capitani, Moretti, Mauro, Cecchetti, Ruffinelli, Gallina, Belotti e Ferretto Clementi. Abbinato a: Progetto di legge n. 227 Interpretazione autentica della lr 26/ Titolo II, Capo I, in materia di coordinamento delle competenze legislative in materia di rifiuti, d iniziativa dei Consiglieri Agostinelli, Civati, Concordati, Fabrizio, Monguzzi, Sarfatti e Storti. Unificati in: Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche) ed altre disposizioni in materia di gestione dei rifiuti (LCR n BURL n. 29, I SO del 17 luglio LR n. 12 del 12 luglio 2007). Discussione generale Lorenzo Demartini - Relatore Silvia Ferretto Clementi Arturo Squassina Maria Grazia Fabrizio Carlo Monguzzi Mario Agostinelli Giuseppe Civati Lorenzo Demartini - Relatore Massimo Buscemi - Assessore Ordini del giorno n. 962, n. 963 (DCR VIII/390) e n. 964 (DCR VIII/391) concernenti il problema dello smaltimento dei rifiuti. Annunzio Illustrazione Arturo Squassina Silvia Ferretto Clementi Discussione e votazione dei singoli articoli Votazione di ordini del giorno Dichiarazioni di voto Maria Grazia Fabrizio Mario Agostinelli Lorenzo Demartini - Relatore Votazione finale Ordine dei lavori Mario Scotti - Assessore Progetto di legge n. 210 Innovazioni del sistema regionale dell edilizia residenziale pubblica: disciplina dei servizi abitativi a canone convenzionato, d iniziativa della

3 Giunta regionale (LCR 55 - BURL n. 29, I SO del 17 luglio LR n. 14 del 13 luglio 2007). Discussione generale Gianmarco Quadrini - Relatore Franco Mirabelli Giulio De Capitani Luciano Muhlbauer Mario Scotti - Assessore Ordine del giorno n. 967 concernente il grave problema abitativo. Annunzio Illustrazione Luciano Muhlbauer Gianmarco Quadrini Discussione e votazione dei singoli articoli Votazione di ordini del giorno Dichiarazioni di voto Francesco Prina Marcello Raimondi Roberto Alboni Luciano Muhlbauer Votazione finale Mozioni n. 190 (DCR VIII/394) e n. 195 concernenti le persecuzioni dei cristiani. Svolgimento Silvia Ferretto Clementi Sveva Dalmasso Luciano Muhlbauer Margherita Peroni Silvia Ferretto Clementi Dichiarazioni di voto Luciano Muhlbauer Roberto Alboni Maria Grazia Fabrizio Giuseppe Civati Stefano Galli Elisabetta Fatuzzo Francesco Prina... 69

4 Giulio Boscagli Stefano Tosi Silvia Ferretto Clementi Votazione Progetto di legge n. 177 Riconoscimento degli ecomusei per la valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali ai fini ambientali, paesaggistici, culturali, turistici ed economici, d iniziativa dei Consiglieri Saffioti, Belotti, Rinaldin, Colucci, Sala, Rossoni, Zuffada, Peroni, Prina, Ruffinelli e Spreafico (LCR n BURL n. 29, I SO del 17 luglio LR n. 13 del 12 luglio 2007). Discussione generale Daniele Belotti - Relatore Francesco Prina Luciana Ruffinelli Discussione e votazione dei singoli articoli Dichiarazioni di voto Carlo Saffioti Francesco Prina Luciano Muhlbauer Gianmarco Quadrini Massimo Zanello - Assessore Daniele Belotti - Relatore Votazione finale Progetto di legge n. 223 Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo, d iniziativa della Giunta regionale (LCR n BURL n. 29, II SO del 19 luglio LR n. 15 del 16 luglio 2007). Discussione generale Paolo Valentini Puccitelli - Relatore Discussione e votazione dei singoli articoli Votazione finale Progetto di legge n. 224 Testo unico delle leggi regionali in materia di istituzione di parchi, d iniziativa della Giunta regionale (LCR n BURL n. 29, II SO del 19 luglio LR n. 16 del 16 luglio 2007). Discussione generale Paolo Valentini Puccitelli - Relatore Discussione e votazione dei singoli articoli Votazione finale Progetto di legge n. 208 Modifiche agli articoli 8, 9, 10 e 52 della legge regionale 16 agosto 1993, n. 26 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell equilibrio ambientale e disciplina dell attività venatoria), d iniziativa dei Consiglieri Frosio, Rizzi, Ruffinelli, Mauro, Galli, Cecchetti, Moretti, Demartini, De Capitani e Belotti.

5 Discussione generale Giosuè Frosio - Relatore Carlo Monguzzi Giuseppe Benigni Marcello Saponaro Carlo Saffioti Pietro Macconi Giosuè Frosio - Relatore Roberto Alboni Votazione finale Interrogazioni, interpellanze e mozioni (annunzio) Allegati Interpellanze annunziate Interrogazioni annunziate Mozioni annunziate Interpellanze ed interrogazioni e relative risposte scritte Ordini del giorno approvati Ordini del giorno respinti Mozioni approvate Mozione ritirata Emendamenti e subemendamenti ai progetti di legge abbinati n. 233 e n Progetto di legge n Progetto di legge n Progetto di legge n Progetti di legge abbinati nn. 233 e Relazione al progetto di legge n Relazione al progetto di legge n Relazione al progetto di legge n Verbali di votazione

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7 1 (La seduta inizia alle ore 10.47) Dichiaro aperta la seduta. Signori Consiglieri, pregherei di prendere posto perché incominciamo i lavori. Congedi Comunico che sono pervenute richieste di congedo per la seduta consiliare odierna da parte dei Consiglieri Cè, Farioli, Ponzoni e Sala. Se non vi sono opposizioni, i congedi si intendono concessi ai sensi dell articolo 52 del Regolamento interno del Consiglio. Comunicazioni del Presidente del Consiglio (Argomento n. 1 all ordine del giorno) La Giunta regionale, ai sensi della normativa vigente, ha trasmesso al Consiglio le deliberazioni nn. VIII/04834 e VIII/04887, approvate in data 15 giugno La ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale per questione di legittimità costituzionale della legge 8 febbraio 2007, n. 9, recante Interventi per la riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali. Il Consigliere Franco Mirabelli, in data 21 giugno 2007, ha ritirato la: &A Mozione n. 188, in data 28 maggio 2007, a firma del Consigliere Mirabelli, concernente i disagi per i residenti interessati dal progetto per il raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara. (Il testo della mozione è riportato nel verbale della seduta del 29 maggio 2007) Il Presidente del Gruppo consiliare Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, con nota 15 giugno 2007, ha ritirato la:

8 2 &A ITL/4045, in data 8 giugno 2007, a firma dei Consiglieri Agostinelli, Muhlbauer e Squassina O- svaldo, concernente l indagine della Magistratura di Lodi a carico dell ex Direttore generale dell A.O. di Melegnano e di altri. (Il testo della interpellanza è riportato nel verbale della seduta del 19 giugno 2007) Il Presidente della Giunta ha assunto i seguenti decreti di nomina: - Decreto n del 28 giugno 2007 Nomina dei componenti del Consiglio di gestione di Lombardia Informatica SpA. Sono stati nominati i signori: Alberto Daprà, Italico Maffini, Giovanni Catanzaro, Luigi Baruffi e Stefano Draghi, quest ultimo in rappresentanza delle minoranze. - Decreto n del 28 giugno 2007 Nomina di quattro componenti, in rappresentanza della, nel Consiglio di amministrazione di Federfidi Lombarda SC. Sono stati nominati i signori: Fabrizio Zucca, Luca Giuseppe Reale Ruffino, Sandro Sisler e Giovanni Orsenigo, quest ultimo in rappresentanza delle minoranze. - Decreto n del 28 giugno 2007 Nomina dei componenti del Consiglio di gestione della Società Infrastrutture Lombarde SpA. Sono stati nominati i signori: Giovanni Bozzetti, Guido Della Frera, Giampietro Omati, Cesarino Monti e Benito Benedini, quest ultimo in rappresentanza delle minoranze. Il Presidente del Consiglio ha assunto il seguente decreto di nomina: - DPC/708/NOM del 25 giugno 2007 Nomina di un esperto nella Commissione Provinciale per l individuazione dei Beni Paesaggistici di Milano, in sostituzione di dimissionario. E stato nominato il signor Enrico Lembo. Informo che, ai sensi dell articolo 57 del Regolamento interno, i Consiglieri Ferretto Clementi, Serafini, Saffioti, Fabrizio, Galli, Valentini Puccitelli, Spreafico, Maiolo, Galperti, Quadrini, Scotti, Maccari e Zuffada hanno chiesto di anticipare, dopo la trattazione del punto n. 5 dell ordine del giorno, la: - MOZ/0190, in data 15 giugno 2007, a firma dei Consiglieri Ferretto Clementi, Maccari, Quadrini, Fatuzzo, Zuffada e Moretti, concernente l adesione alla manifestazione del 4 luglio a Roma contro l esodo e le persecuzioni dei cristiani e per la libertà religiosa nel mondo, iscritta al n. 144 dell ordine del giorno. La parola al Consigliere Ferretto Clementi. FERRETTO CLEMENTI Silvia Presidente, sarò brevissima, ma vorrei spiegare l urgenza di questa inversione. Si tratta della richiesta di adesione del Consiglio regionale alla manifestazione, che si terrà domani, 4 luglio, a Roma, contro le persecuzioni dei cristiani e per la libertà religiosa. L urgenza è data, è evidente, proprio per il fatto che la manifestazione è domani. Quindi o la votiamo oggi o questa adesione, fatta in un tempo successivo, non avrebbe più senso. Hanno sottoscritto questa richiesta i Gruppi della maggioranza e anche della Margherita.

9 3 Pongo in votazione, per alzata di mano, la richiesta di inversione dell ordine del giorno. Annunzio di progetti di legge Comunico che, ai sensi dell articolo 71 del Regolamento interno, sono stati presentati e assegnati alle competenti Commissioni consiliari i seguenti provvedimenti: - PDL/0242 Interventi a favore della competitività dei territori montani, di iniziativa dei Consiglieri regionali Spreafico, Tosi, Benigni, Gaffuri e Galperti, assegnato alla Commissione consiliare II; - PDL/0243 Rendiconto generale per l esercizio finanziario 2006 e documento tecnico di accompagnamento, di iniziativa della Giunta regionale, assegnato alla Commissione consiliare I; - PDL/0244 Assestamento al bilancio per l esercizio finanziario 2007 ed al bilancio pluriennale 2007/2009 a legislazione vigente e programmatico - I provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionali, di iniziativa della Giunta regionale, assegnato alla Commissione consiliare I. Annunzio di risposte scritte ad interpellanze ed interrogazioni La Giunta regionale ha dato risposta alle sottoelencate interpellanze ed interrogazioni tramite gli Assessori indicati. &A ITL/4030, in data 4 luglio 2006, a firma del Consigliere Monguzzi, concernente l avvio di un tavolo territoriale per lo sviluppo sostenibile dell Oltrepò Pavese, ha dato risposta l Assessore alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Massimo Buscemi; &A ITL/5048, in data 21 marzo 2006, a firma dei Consiglieri Saponaro e Monguzzi, concernente l avvio della procedura d infrazione da parte della Commissione Europea per la gestione del Lago d Idro (sito di interesse comunitario), ha dato risposta l Assessore alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Maurizio Bernardo;

10 4 &A ITL/5053, in data 15 maggio 2006, a firma dei Consiglieri Saponaro, Bonfanti, Agostinelli e Fatuzzo, concernente ritardi nel pagamento degli importi contrattualmente dovuti alle RSA della provincia di Bergamo, ha dato risposta l Assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Gian Carlo Abelli; &A ITL/5056, in data 29 giugno 2006, a firma del Consigliere Colucci, concernente lo stato di degrado dell area compresa fra via N. Sauro e via Varesina in comune di Baranzate (MI), ha dato risposta l Assessore alla Qualità dell Ambiente, Marco Pagnoncelli; &A ITL/5064, in data 3 ottobre 2006, a firma del Consigliere Muhlbauer, concernente l operato della Polizia Locale di Bollate e l applicazione della lr 4/2003 (Polizia Locale e sicurezza urbana), ha dato risposta l Assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale, Massimo Ponzoni; &A ITL/5066, in data 11 ottobre 2006, a firma dei Consiglieri Saponaro e Benigni, concernente le molestie olfattive causate dall azienda Idroclean srl nel comune di Casirate d Adda, ha dato risposta l Assessore alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità, Massimo Buscemi; &A ITL/5079, in data 27 febbraio 2007, a firma del Consigliere Muhlbauer, concernente la ricollocazione del personale licenziato dell Enfap e l applicazione dell art. 41 della lr 95/80, ha dato risposta l Assessore all Istruzione, Formazione e Lavoro, Giovanni Rossoni; &A ITL/5085, in data 23 aprile 2007, a firma del Consigliere Muhlbauer, concernente il licenziamento di alcuni dipendenti dell Enfap e l accertamento della eventuale violazione della lr 95/80 e del DM 166/2001, ha dato risposta l Assessore all Istruzione, Formazione e Lavoro, Giovanni Rossoni. &A ITR/1049, in data 28 marzo 2006, a firma dei Consiglieri Adamoli, Prina, Bonfanti, Gaffuri e Tosi, concernente i ritardi nell attribuzione ai Comuni italiani di confine delle somme dovute sui ristorni fiscali dei frontalieri, ha dato risposta l Assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Gian Carlo Abelli; &A ITR/1060, in data 21 settembre 2006, a firma del Consigliere Saponaro, concernente il progetto di sfruttamento del giacimento di uranio presente nel territorio di Novazza nel comune di Valgoglio (BG), ha dato risposta l Assessore alla Qualità dell Ambiente, Marco Pagnoncelli; &A ITR/1069, in data 11 gennaio 2007, a firma dei Consiglieri Valmaggi, Oriani, Porcari, Mirabelli, Fabrizio, Monguzzi e Agostinelli, concernente i disservizi dei poliambulatori dell Azienda ospedaliera di Melegnano, siti nei comuni di Pieve Emanuele e Cassina de Pecchi e conseguenti disagi arrecati a- gli utenti, ha dato risposta l Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani; &A ITR/1072, in data 7 febbraio 2007, a firma dei Consiglieri Monguzzi, Saponaro, Agostinelli, Muhlbauer, Valmaggi, Storti e Ferretto Clementi, concernente la vigilanza sull applicazione del regolamento europeo 1/2005 Protezione e benessere degli animali durante il trasporto, ha dato risposta l Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani; &A ITR/1076, in data 28 febbraio 2007, a firma dei Consiglieri Agostinelli, Squassina Osvaldo, Muhlbauer, Monguzzi e Storti, concernente l ipotesi di trasferimento dell Istituto dei Tumori di Milano in

11 5 una nuova sede, ha dato risposta l Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani; &A ITR/1080, in data 27 marzo 2007, a firma dei Consiglieri Valmaggi, Porcari, Oriani, Agostinelli, Concordati, Storti, Monguzzi, Fatuzzo e Zamponi, concernente le inadempienze e malfunzionamenti nella gestione dei canili denunciate da alcuni volontari, ha dato risposta l Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani; &A ITR/1086, in data 17 aprile 2007, a firma del Consigliere Zamponi, concernente l affidamento di incarichi di consulenza per lo svolgimento di attività di segreteria e ufficio stampa del presidente dell ALER di Milano (ai sensi della legge 311/2004), ha dato risposta l Assessore alla Casa e Opere pubbliche, Mario Scotti; &A ITR/2100, in data 25 maggio 2006, a firma del Consigliere Squassina Osvaldo, concernente interventi e modalità di bonifica della miniera Torgola di Bovegno (BS), ha dato risposta l Assessore alla Qualità dell Ambiente, Marco Pagnoncelli; &A ITR/2106, in data 19 giugno 2006, a firma dei Consiglieri Agostinelli e Muhlbauer, concernente l esclusione dalla VIA di un nuovo insediamento produttivo di logistica a Bressana Bottarone (PV), ha dato risposta l Assessore al Territorio e Urbanistica Davide Boni; &A ITR/2118, in data 19 settembre 2006, a firma dei Consiglieri Agostinelli, Squassina Osvaldo e Muhlbauer, concernente le condizioni di vita degli ospiti della RSA di Calolziocorte, ha dato risposta l Assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Gian Carlo Abelli; &A ITR/2119, in data 25 settembre 2006, a firma del Consigliere Benigni, concernente il progetto di sfruttamento del giacimento di uranio presente nel territorio di Novazza del comune di Valgoglio (BG), ha dato risposta l Assessore alla Qualità dell Ambiente, Marco Pagnoncelli; &A ITR/2120, in data 3 ottobre 2006, a firma dei Consiglieri Frosio, Belotti e Moretti, concernente la richiesta di una società australiana alla di effettuare ricerche e studi sulla miniera presente nel territorio di Novazza del comune di Valgoglio (BG), ha dato risposta l Assessore alla Qualità dell Ambiente, Marco Pagnoncelli; &A ITR/2121, in data 4 ottobre 2006, a firma dei Consiglieri Squassina Osvaldo e Agostinelli, concernente la richiesta di una società australiana alla di effettuare ricerche e studi sulla miniera presente nel territorio di Novazza del comune di Valgoglio (BG), ha dato risposta l Assessore alla Qualità dell Ambiente, Marco Pagnoncelli; &A ITR/2125, in data 10 ottobre 2006, a firma dei Consiglieri Cecchetti e De Capitani, concernente chiarimenti in merito alle modifiche apportate al piano cave della provincia di Milano approvato con DCR n. VIII/166 del 16 maggio 2006 relativamente al comune di Vanzago, ha dato risposta l Assessore alla Qualità dell Ambiente, Marco Pagnoncelli; &A ITR/2128, in data 16 ottobre 2006, a firma dei Consiglieri Fabrizio, Bonfanti, Civati, Squassina Arturo, Monguzzi, Concordati, Agostinelli, Storti e Zamponi, concernente chiarimenti in merito alle mo-

12 6 difiche apportate al piano cave della provincia di Milano approvato con DCR n. VIII/166 del 16 maggio 2006 relativamente al comune di Vanzago, ha dato risposta l Assessore alla Qualità dell Ambiente, Marco Pagnoncelli; &A ITR/2142, in data 6 dicembre 2006, a firma dei Consiglieri Saponaro, Bonfanti, Benigni, Frosio, Belotti, Saffioti, Maccari e Muhlbauer, concernente il trasferimetno del servizio di neuropsichiatria infantile del Centro polifunzionale di Dalmine presso il Centro di via Borgo Palazzo a Bergamo, ha dato risposta l Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani; &A ITR/2156, in data 1 febbraio 2007, a firma del Consigliere Cecchetti, concernente il Rave party organizzato clandestinamente a Nerviano (MI) presso un capannone abbandonato in via Pasteur e conseguenti provvedimenti da adottare, ha dato risposta l Assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale, Massimo Ponzoni; &A ITR/2157, in data 2 febbraio 2007, a firma del Consigliere Saponaro, concernente il parere della in sede di Conferenza regionale dei Servizi in merito al progetto della Società Rem di realizzazione di un centro commerciale GDO in località Bettolino di Verolanuova (BS), ha dato risposta l Assessore al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani; &A ITR/2159, in data 8 febbraio 2007, a firma del Consigliere Gallina, concernente il problema della sicurezza nella provincia di Cremona e l inadeguatezza dell organico della Questura di Cremona e del Commissariato di Crema, ha dato risposta l Assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale, Massimo Ponzoni; &A ITR/2163, in data 19 febbraio 2007, a firma dei Consiglieri Agostinelli e Monguzzi, concernente la progettazione di un porto turistico con edificazioni residenziali e alberghiere sul lungo lago a nord della città di Lecco in località Caviate, ha dato risposta l Assessore al Territorio e Urbanistica, Davide Boni; &A ITR/2180, in data 12 aprile 2007, a firma del Consigliere Mirabelli, concernente un indagine conoscitiva sulla inadeguatezza degli impianti di riscaldamento nei quartieri ERP ed in particolare nel quartiere ERP di via Russoli a Milano, ha dato risposta l Assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti; &A ITR/2184, in data 18 aprile 2007, a firma dei Consiglieri Agostinelli, Civati, Squassina Arturo, Cipriano, Bonfanti e Monguzzi, concernente lo stato di attuazione della bonifica di tre discariche dette A, B, C, del polo chimico presente sul territorio dei comuni di Pioltello e Rodano e successiva riqualificazione dell area, ha dato risposta l Assessore al Territorio e Urbanistica, Davide Boni; &A ITR/2191, in data 9 maggio 2007, a firma dei Consiglieri Galli e Cecchetti, concernente l esposizione del crocifisso negli ospedali lombardi, ha dato risposta l Assessore alla Sanità, Luciano Bresciani. (I relativi testi sono pubblicati in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna)

13 7 Approvazione dei processi verbali delle sedute precedenti (Argomento n. 2 all ordine del giorno) Non essendo pervenute osservazioni, il processo verbale relativo alla seduta del 19 giugno 2007, iscritto al n. 2 dell ordine del giorno, si intende approvato ai sensi del terzo comma dell articolo 49 del Regolamento interno. &A Relazione del Presidente della Commissione Speciale Statuto sull andamento dei lavori. (Argomento n. 4 dell ordine del giorno) Al punto successivo dell ordine del giorno è iscritta la: - Relazione del Presidente della Commissione Speciale Statuto sull andamento dei lavori. Do pertanto la parola al Presidente Adamoli. ADAMOLI Giuseppe Assolvo molto volentieri il compito di tenere questa relazione sui lavori della Commissione per lo Statuto, la legge elettorale e il Regolamento del Consiglio. Poiché è la prima volta che prendo la parola in Consiglio regionale come Presidente, ringrazio tutti i Gruppi politici per la volontà unanime che hanno espresso sulla mia nomina. Sono perfettamente consapevole della sfida politica che questa unanimità comporta. Il mio compito e quello dell Ufficio di Presidenza è di esercitare un ruolo di garanzia e di promozione istituzionale che dovrà riflettersi nell approvazione più ampia possibile dei tre atti che sono di nostra competenza. Una sola condizione pongo nel rispetto di questo obiettivo bipartisan che, sono sicuro, è compresa benissimo da tutto il Consiglio regionale: la convergenza finale non può essere ottenuta a scapito della carica fortemente innovativa che lo Statuto della Lombardia deve possedere. Per rispondere alle sollecitazioni autorevoli del Presidente del Consiglio, ritengo necessario confermare anzitutto la volontà di rispettare le scadenze contenute nella delibera istitutiva della Commissione, approvata il 5 dicembre 2006, che prevede per il nostro lavoro il termine del 31 marzo Con altrettanta chiarezza, dico però che l elezione della Presidenza è avvenuta tre mesi più tardi, esattamente il 5 marzo 2007 e che i lavori della Commissione sono stati all inizio condizionati da ritardi determinati da motivi logistici, organizzativi e anche politici. Il Collegio degli esperti, che ringrazio per il lavoro importante che sta compiendo, è stato nominato soltanto il 17 aprile. Fatta questa precisazione doverosa, confermo che il programma della Commissione porta al rispetto delle scadenze, tenendo appunto conto dei tre mesi trascorsi dalla delibera istitutiva all insediamento della Commissione.

14 8 Vista la sede così qualificata, non devo poi nemmeno sottolineare troppo che i tempi del confronto politico dipendono moltissimo dalla volontà dei Gruppi e non soltanto dalla efficienza funzionale della Commissione. Dico fin da ora, e di questo abbiamo già parlato in Commissione, che il rispetto delle scadenze riguarda l elaborazione statutaria e il sistema elettorale. Per ciò che riguarda il Regolamento la Commissione chiederà, con ogni probabilità, un tempo maggiore poiché questo lavoro potrà intervenire dopo l approvazione dello Statuto. Conosco bene le preoccupazioni del Presidente del Consiglio regionale circa la necessità di garantire il miglior funzionamento dell Assemblea. Ne abbiamo parlato nella prima riunione della Commissione. Se l Ufficio di Presidenza del Consiglio ci proporrà delle modificazioni puntuali e improcrastinabili del Regolamento, la Commissione, proprio per l autorevolezza della fonte e a differenza di quanto avvenuto nella scorsa legislatura, le valuterà con attenzione, ma senza aprire subito la revisione regolamentare complessiva. La ristrettezza dei tempi di elaborazione statutaria che ci siamo dati non può naturalmente mortificare la più ampia partecipazione possibile, non soltanto dei Consiglieri regionali, ma anche dei centri vitali della società lombarda e se possibile, ma è molto difficile, dell opinione pubblica. Affermare che oggi nelle comunità della Lombardia si avverte il clima di una fase costituente è una pura e semplice enfatizzazione. Sono diffusi invece il disincanto e la disillusione. La polemica talvolta greve e rozza, sebbene giustificata, sui costi della politica, ne è una riprova. Proprio per questo è decisiva l importanza di distinguere nettamente i costi della democrazia, da tutelare con sobrietà ma con energia, da quei costi che possono e debbono essere ridotti proprio per il recupero della credibilità delle Istituzioni pubbliche. In modo particolare voglio dire che ci troviamo oggi di fronte ad una sottovalutazione forte che i cittadini fanno del ruolo dello Statuto di una grande Regione. Le motivazioni sono tante e ne cito soltanto alcune. Primo, vi è la tendenza ad assimilare lo Statuto regionale con lo Statuto dei Comuni e delle Province, che sono dei regolamenti o poco più. Secondo, gli Statuti già approvati da dieci Regioni ordinarie non hanno suscitato, se non eccezionalmente, un interesse popolare diffuso, probabilmente perché troppo simili agli statuti di prima generazione e perché sono rimasti tutti nell alveo delle disposizioni transitorie della legge costituzionale per quanto riguarda la forma di Governo. In caso diverso la discussione sarebbe stata più accesa, come è avvenuto nel caso del Friuli, che però è una Regione a Statuto speciale. Terzo, è difficile rispondere alla domanda insidiosa su quale sia il ritorno in termini di risultati concreti di uno Statuto fatto bene per i cittadini di una Regione. Noi sappiamo che questo ritorno è dato dalla differenza essenziale tra buono e cattivo funzionamento istituzionale, ma questo è un discorso complesso e difficile da comunicare. Proprio per questa ragione porterò presto all attenzione dell Ufficio di Presidenza della Commissione una idea per il coinvolgimento dell IReF nella divulgazione dei lavori, degli intenti e degli obiettivi della Commissione. Quale tipo di Statuto vogliamo immaginare e realizzare? Il nostro Statuto, l ho affermato nella mia prima relazione alla Commissione del 2 aprile scorso e non ho trovato obiezione alcuna, sarà un documento essenziale, sobrio, valoriale, non ideologico, che, pur affermando alcuni principi fondamentali, e forse prevedendo un preambolo, cosa della quale si è discusso e si discute in Commissione e con gli esperti, non ripeterà sic et simpliciter i principi fondamentali presenti nella Costituzione Italiana. Non sarà nemmeno un super regolamento dell Assemblea regionale e lascerà appunto al Regolamento del Consiglio tutte le norme di funzionamento che devono rispondere in modo flessibile alle condizioni operative dell Istituzione. In particolare l ambizione dello Statuto della Lombardia sarà quella di interpretare la seconda fase del regionalismo forte o del federalismo, che a livello costituzionale è iniziata già prima della revisio-

15 9 ne del Titolo V, vale a dire dal L Istituzione regionale in trentacinque anni di attività ha indubbiamente guadagnato consenso e sostegno popolare. Eppure la domanda che era pressante negli anni settanta/ottanta, ma che è ancora oggi presente, se le Regioni non siano state una rivoluzione tradita non è la solita espressione di una tendenza demagogica, populista e antipolitica. Le Regioni sono state introdotte per articolare meglio l organizzazione politica dello Stato, riducendone la burocrazia, e rendendo più prossime al cittadino le decisioni pubbliche, a partire da quelle legislative. Se quest ultimo obiettivo può dirsi in buona parte raggiunto, con riguardo agli altri indicati, l insoddisfazione è del tutto motivata. Il problema è naturalmente in gran parte di natura politica, generale e nazionale. Ma per ciò che riguarda le regole statutarie, elettorali e regolamentari, la nostra responsabilità di costituenti regionali è pur sempre rilevante e dobbiamo assumerla pienamente. Il punto di partenza intorno al quale abbiamo reputato utile indirizzare i lavori della Commissione è stato quello di far tesoro dell esperienza che si è svolta in Italia e specialmente in Lombardia, a partire e dall entrata in vigore poi del precedente Statuto ( ) e dall inizio dell attività della Regione. Nel far ciò si è tenuto conto dell evoluzione intervenuta sia a livello costituzionale (leggi costituzionali n. 1/1999 e n. 3/2001), sia di legislazione ordinaria, nonché con le leggi autonomistiche e di decentramento degli anni novanta: dalla legge 142/1990 al Testo Unico 267 del 2000; sino alle leggi e ai decreti di riorganizzazione amministrativa dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali originate dalle cosiddette leggi Bassanini e terminate con la legge La Loggia. La storia della Lombardia è quella delle sue città, delle sue autonomie territoriali, magari piccole ma con un forte spirito identitario. E anche delle sue autonomie sociali e funzionali, promotrici di cultura, di coesione sociale, di risultati economici formidabili. L idea ricostruttiva è allora quella che, per prime, esistono e si rendono visibili, quasi in forma di comunità naturali, le autonomie comunali, provinciali e, a salire, la comunità regionale, delle quali comunità i rispettivi enti si fanno esponenti. All interno della Lombardia sono protagoniste ogni giorno le persone e le forze economiche, civili, culturali e sociali. Queste ultime sono rappresentate dalle associazioni, dalle imprese, dalle autonomie funzionali, dal mondo del volontariato oltre che naturalmente dagli enti politici territoriali. Se si parte da questa considerazione, un contenuto ideale ed una ripartizione equilibrata dello Statuto regionale dovrebbero mettere in luce: i valori e i principi che l istituzione regionale intende darsi come fondamentali punti di riferimento e orientamento delle relazioni collettive sul nostro territorio e del rapporto tra gli individui e l autorità regionale; le forme di iniziativa popolare e referendaria che siano espressione dei principi costituzionali di partecipazione e di sussidiarietà, che devono necessariamente essere normate nello Statuto (articolo 123 della Costituzione e seguenti); la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento della Regione, anch essi necessariamente disciplinati nello statuto nonché le fonti normative e, più in generale, i procedimenti amministrativi e legislativi; gli elementi necessari da porre alla base dell attività amministrativa regionale, dalla programmazione alla destinazione delle risorse; i cosiddetti istituti di garanzia statutaria a partire dall Organo che potrà essere preposto a salvaguardare, per quanto possibile, i principi statutari. Per quanto concerne la forma di governo, sappiamo tutti che si tratta del problema politicamente più delicato e controverso, che per ciò stesso ha bisogno di un certo tempo di maturazione e confronto tra le diverse forze politiche. Si è deciso per tale ragione - non, quindi, per sfuggire ai problemi - di affrontarlo alla ripresa autunnale dei lavori. E ovvio, però, che a quell appuntamento le forze politiche debbono arrivare preparate e pronte a sciogliere i nodi politici che dovranno trovare una soluzione. E incontestabile che solo qualora lo Statuto regionale disponesse diversamente rispetto alla elezione diretta del Presidente della Giunta (come invece è accaduto per tutte le dieci Regioni ordinarie che hanno deliberato i loro Statuti) l autonomia normativa su questo tema tornerebbe pienamente nelle

16 10 mani dell Assemblea regionale. Soltanto in questo caso cadrebbe il vincolo costituzionale del simul stabunt simul cadent che tanto ha fatto discutere le Regioni, la politica, la dottrina e la Corte Costituzionale. E del tutto evidente che temi come il ruolo e lo status della Giunta e degli Assessori regionali, come il concorso del Consiglio regionale alla funzione di indirizzo, come le prerogative delle minoranze che vanno sotto il titolo di Statuto dell opposizione, come la potestà regolamentare possono essere chiaramente definiti solo dopo la scelta sulla forma di governo. A questo riguardo ritengo opportuno dire in modo ultrasintetico come abbiamo organizzato i nostri lavori. Sono state delineate quattro fasi. La fase della ricognizione con le relazioni degli esperti su specifiche tematiche (conclusasi il 28 maggio). La fase dell istruttoria rivolta in particolare all esame ed al dibattito dei seguenti profili: sussidiarietà, istituti di democrazia diretta, partecipazione, rapporti Regione/Europa, valutazione delle politiche (giugno/luglio). La fase della consultazione con i soggetti istituzionali e le parti sociali (settembre, ottobre e novembre). La fase della redazione del testo dello Statuto, unitamente alla legge elettorale, con l impegno ad approvare il testo in prima lettura entro la primavera del 2008, ad un anno dall insediamento della Commissione. A proposito della stesura del testo statutario devo dire che ritengo utile il progetto di legge della Lega, l unico finora pervenuto, assegnato in sede referente alla nostra Commissione. Considero questa proposta un arricchimento importante alla riflessione che stiamo conducendo. La fase ricognitiva, iniziata con una relazione del professor Enzo Balboni, in quanto trait d union tra il precedente e l attuale collegio degli esperti, è dunque già terminata. È stata una fase importante: non dobbiamo dimenticare infatti che ben quindici Consiglieri della Commissione sono di prima nomina in questa Legislatura. Nella seconda fase la Commissione ha discusso finora il principio di sussidiarietà e gli istituti della partecipazione intesa sia come gli istituti classici di democrazia diretta, sia come partecipazione al procedimento non solo amministrativo, ma eventualmente anche legislativo. Sul tema della sussidiarietà abbiamo visto come questo principio riguardi sia le autonomie territoriali (Comuni e Province, più eventualmente la Città metropolitana di Milano), sia quelle funzionali (Camere di Commercio, Università e Istituzioni scolastiche) e sociali (le varie forme di associazionismo, il volontariato, ecc.). E stato chiarito che sia le autonomie funzionali sia quelle sociali possono trovare accesso nello Statuto in quanto siano portatrici di interessi sì particolari ma non egoistici, che vadano a comporsi in una più comprensiva ed elevata cura dell interesse generale. L attenzione della Commissione si è poi focalizzata sull organo destinato a dare a tali autonomie una voce anche a livello regionale, ossia sul Consiglio delle Autonomie Locali (CAL). Esso deve certamente raccogliere le istanze territoriali, ma potrà, in ipotesi, dare collocazione e rappresentazione anche a quelle funzionali e sociali. In alternativa a tale collocazione sarebbe praticabile una sede autonoma, distinta e separata (Consiglio Regionale dell Economia e del Lavoro o altro). Anche sulla partecipazione, nella seduta del 18 giugno, il dibattito è stato interessante e produttivo. Si è capito molto bene che la considerazione del principio partecipativo negli Statuti deve muovere, realisticamente, dalla scarsa incidenza che gli istituti classici della partecipazione politica (petizione, iniziativa popolare e referendum nelle sue varie forme) hanno avuto, sia per temperare gli effetti dell elezione diretta del Presidente, sia sul concreto modo di operare delle Regioni. Il che impone un vero e proprio ripensamento della logica che sino ad oggi ha accompagnato la

17 11 partecipazione, senza svalutare l istituto referendario, che l articolo 123 della Costituzione include tra i contenuti necessari degli Statuti, a partire da quello sul testo della legge statutaria. Una cosa è apparsa chiara. La partecipazione può esprimersi ancora attraverso gli istituti classici dell iniziativa popolare, della petizione, del referendum. Ma può esprimersi anche attraverso norme che regolano la partecipazione di privati e associazioni al procedimento legislativo, e anche alla formazione di atti amministrativi generali o di pianificazione, sulla scorta dei principi stabiliti nella legge n. 241/1990. Si pensi, ad esempio, alla possibilità di garantire l intervento nel procedimento legislativo di associazioni, fondazioni o autonomie funzionali - nel caso si reputasse di escluderle dal CAL - anche attraverso le norme sulla partecipazione alla formazione delle leggi e degli atti amministrativi, anziché attraverso la creazione di organismi stabili di rappresentanza di interessi (CREL o analoghi organi con funzioni consultive). A proposito di referendum, informo il Consiglio che dentro questo cammino complesso ho presentato qualche settimana fa un progetto di legge sul referendum confermativo dello Statuto previsto dall articolo 123 della Costituzione, che ricalca il testo già discusso in Commissione nella scorsa legislatura. Il provvedimento è stato assegnato in sede referente alla II Commissione ed in sede consultiva alla nostra commissione. Nei prossimi giorni definiremo, in accordo con il Presidente della II Commissione, le date di esame ed il percorso istruttorio. Penso che prima dell estate possa essere approvato. Un capitolo molto importante dello Statuto sul quale riflettere in una riunione già programmata per settimana prossima concerne il rapporto dell ordinamento regionale con quello europeo. Finalmente, dopo una prima fase del processo sopranazionale di integrazione europea che ha sottovalutato, se non addirittura trascurato, la dimensione sub statale, oggi, anche grazie all indubbia rilevanza del riconoscimento costituzionale di un rapporto in certa misura diretto fra Regioni e Istituzioni comunitarie, sancito nell articolo 117 della Costituzione, la Regione può giocare un ruolo diverso in tale processo. Il riconoscimento costituzionale di un ruolo regionale in tale ambito non va strumentalizzato, ma non può nemmeno essere trascurato. La prospettiva è interessante e si aprono spazi sempre più ampi per la Lombardia rispetto ad una propria politica comunitaria. Nessuna politica estera classica in capo alla Regione, ma così come previsto dalla Costituzione, l individuazione delle modalità con le quali la Regione può sottoscrivere accordi, convenzioni, protocolli con la stessa Unione Europea e con grandi istituzioni regionali europee ed extra europee. Non si tratta soltanto di dare evidenza e rilievo formale ad una politica già esistente, ma di conferire un titolo statutario alla costruzione della nuova Europa. In quest ottica, il nuovo Statuto può proporsi di organizzare le istituzioni regionali in modo da mettere la comunità regionale in condizione di partecipare effettivamente e fruttuosamente alla produzione del diritto europeo ad alle attività di adeguamento dell ordinamento regionale al diritto fornito dalle i- stituzioni comunitarie. Un altro dei problemi al centro della nostra riflessione è certamente il tema delle Pari Opportunità. Mentre presiedevo un incontro con le colleghe Consigliere regionali dedicato ad una ricerca dell IReR in materia, riflettevo sul fatto che l Ufficio di Presidenza della Commissione Statuto è composta da cinque uomini, che l Ufficio di Presidenza del Consiglio è composto da cinque uomini, che il Collegio degli Esperti per la redazione dello Statuto è composto da cinque uomini. Va da sé che lo Statuto, e in particolare la legge elettorale, dovranno modificare questo stato di cose difficilmente comprensibili in una Regione di avanzata cultura sociale come la Lombardia. In sostanza, da questa impostazione statutaria esce rafforzata la linea già emersa con sfumature diverse nella due giorni di sedute del Consiglio regionale del 13 e 14 novembre Il Consiglio regionale dovrà essere trasformato in una assemblea legislativa regionale pienamente valorizzata, nella quale si esprime la sovranità popolare. Credo che la discussione decisiva sulla forma

18 12 di governo non debba mai, in ogni caso, perdere di vista questo obiettivo. Non si tratta soltanto di bilanciare meglio poteri, competenze, strumenti fra Governo regionale e Assemblea regionale. Si tratta di affermare la centralità della funzione legislativa, conferendo all Assemblea tutti i mezzi necessari, e di dotarla di organi e strutture che le consentano di comprendere e valutare risultati ed effetti delle politiche innescate dalle leggi approvate. Tema che prenderemo in esame in questo mese e che è già stato razionalmente affrontato nella cosiddetta Carta di Matera, sottoscritta una settimana fa anche dalla Presidenza del nostro Consiglio regionale. In conclusione a noi spetta il compito di esplorare tutte le potenzialità del Titolo V della Costituzione sapendo che la logica razionalizzatrice della Corte Costituzionale ha qualche volta posto dei limiti, che una parte importante della dottrina ha definito restrittivi. L Istituzione regionale che vogliamo deve essere capace di esercitare le funzioni standard di tutte le Regioni, ma anche le funzioni differenziate che fanno capo all articolo 116 della Costituzione che la Lombardia ha già richiesto al Governo e al Parlamento. La prospettiva del federalismo fiscale dà impulso a questa visione innovativa del nostro Statuto. C è anche un alta sfida che la nostra Regione deve raccogliere. L ha indicata Piero Bassetti, il primo Presidente della, in un convegno indetto l anno scorso dall IReR sul tema Innovazione tecnico-scientifica, innovazione della democrazia. Bassetti ha parlato della responsabilità dell innovazione augurandosi che la Lombardia cavalchi fino in fondo questa responsabilità e che si assuma l impegno, prima tra le Regioni italiane, a regolamentare questa problematica nel proprio Statuto. È un tema complesso che richiama in campo il principio di partecipazione delle forze più innovatrici della società anche al procedimento amministrativo e legislativo di cui ho già parlato. L Ufficio di Presidenza del Consiglio ha ovviamente un compito importante nell accompagnamento di questo lavoro statutario. Si tratta, e di questo il Presidente del Consiglio è ben consapevole, di tutte le misure di riorganizzazione degli uffici, della dirigenza, delle risorse umane e strumentali, affinché le regole, una volta approvate, possano essere attuate da una organizzazione pronta a recepirle in maniera intelligente e produttiva. Sono soddisfatto che nella Commissione siedano la quasi totalità dei capigruppo e partecipi l Assessore Colozzi in rappresentanza del Presidente Formigoni. La collaborazione leale fra Commissione, Presidenza del Consiglio e Governo regionale può essere la chiave del successo finale. E con questo ho terminato. Grazie Presidente Adamoli per questo contributo. Come avevamo previsto, non ci sarà discussione, ma io mi sento di interpretare un comune sentimento dell aula, dei Consiglieri, nel ringraziarla per quanto ci ha esposto con eleganza e anche con una forte carica problematica, che è bene introdurre in un lavoro che è sicuramente intricato e difficile, e per il quale noi tutti ci sentiamo partecipi e ai quali vogliamo dare anche la nostra migliore collaborazione. Mi permetto solo di ricordare a lei e all aula, che di recente la Corte costituzionale, con una sentenza che andrà considerata con grande attenzione, la sentenza numero 188 del 2007, ha affermato un principio che è molto pertinente rispetto a quanto lei ci ha testé illustrato a proposito della tempistica. Il Consiglio regionale ha fissato la data del 31 dicembre 2007 quale termine ultimo, con la possibilità però di una dilazione al 31 marzo 2008.

19 13 La Corte costituzionale ha testualmente dichiarato che l adeguamento alle modifiche costituzionali e legislative intervenute non può essere, da parte dei Consigli regionali, rinviata sine die, a meno del manifestarsi di rischi, cioè con il rischio di registrare disfunzioni particolarmente gravi sul piano della legalità sostanziale di molteplici attività delle Regioni ad autonomia ordinaria. Aggiungo anche - è di ieri e quindi non ho avuto modo di poterla ancora studiare e valutare - un altra sentenza della Corte costituzionale, che entra nel merito dell articolo 117. Parla di materie concorrenti. Il principio costituzionale è che nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali riservata alla legislazione dello Stato. Questa recentissima sentenza dichiara che è possibile, anche senza l enunciazione dei principi da parte dello Stato, che, per quanto di competenza, nelle materie di potestà concorrente ci sia la possibilità di legiferare. Sottopongo all attenzione sua, della Commissione e ovviamente di tutta l aula, anche questi due contributi recentissimi, perché sono molto pertinenti, considerando che la riforma costituzionale risale al Quindi a questo punto io considero esaurito il punto quattro all ordine del giorno. &A Progetto di legge n. 233 Norme in materia di impianti di smaltimento rifiuti esclusi dalla pianificazione provinciale, d iniziativa dei Consiglieri Galli, Demartini, De Capitani, Moretti, Mauro, Cecchetti, Ruffinelli, Gallina, Belotti e Ferretto Clementi. Abbinato a: Progetto di legge n. 227 Interpretazione autentica della lr 26/ Titolo II, Capo I, in materia di coordinamento delle competenze legislative in materia di rifiuti, d iniziativa dei Consiglieri Agostinelli, Civati, Concordati, Fabrizio, Monguzzi, Sarfatti e Storti. Unificati in: Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche) ed altre disposizioni in materia di gestione dei rifiuti. (Argomento n. 5 all ordine del giorno) Discussione generale A norma dell art. 40 dello Statuto, invito il Consiglio a procedere alla discussione generale del progetto di legge n. Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche) ed altre disposizioni in materia di gestione dei rifiuti, facendo presente che il medesimo è stato esaminato dalla sesta Commissione consiliare. La parola al Relatore, Consigliere Demartini.

20 14 DEMARTINI Lorenzo Grazie Presidente. Arriva a compimento un progetto di legge davvero sentito da tutta la Commissione, che ha lavorato all unanimità su questo oggetto. Ho parlato di un progetto di legge sentito perché si vuole dare una risposta a quei principi di sussidiarietà e federalismo che da tempo tutti quanti andiamo enunciando. Noi sappiamo che la materia è particolarmente delicata, complessa. La gestione dei rifiuti in questo Paese non sempre è stata perfetta e purtroppo ha visto finire, non, per fortuna, ma altre Regioni, sulle cronache di tutti i giornali nazionali e internazionali. E chiaro che bisogna porre la massima attenzione quando si va a legiferare su tale argomento. Io dicevo: vogliamo rispondere al principio di sussidiarietà, dando per la prima volta realmente, dico realmente, le competenze alle Amministrazioni provinciali. Già la legge 26 aveva delegato alle Province alcune competenze in materia. Poi, dalla delibera di Giunta regionale del 2005, quel piano regionale di gestione dei rifiuti dettagliava norme e indirizzi ma senza una reale - secondo me - volontà di lasciare alle Province questo compito amministrativo - ripeto - particolarmente sentito poi da tutti i cittadini. Si fonda, questo progetto di legge, su un principio cardine; il principio cardine è la responsabilità. Noi vogliamo che gli amministratori provinciali siano responsabili di quello che fanno, li mettiamo nelle condizioni di esserlo, e li mettiamo nelle condizioni di dare delle risposte certe alla Regione Lombardia. E chiaro che la poi vuole mantenere in capo a sé alcuni poteri decisionali, come quello di decidere sui grossi impianti di incenerimento, che sono tutti impianti naturalmente di interesse sovraprovinciale, ma in pratica delega alle Amministrazioni provinciali la gestione di tutto il resto. Per esempio, con gli articoli 2 e 3, si delega alle Province competenti l approvazione dei progetti degli impianti e dello smaltimento e recupero rifiuti, che necessitano, come indicato dal decreto legislativo del febbraio 2005, il numero 59, attuazione integrale della direttiva CEE, relativa alla prevenzione e riduzione integrale dell inquinamento, di autorizzazione integrata ambientale, tranne - come dicevo prima - gli impianti di incenerimento. Se poi andate a vedere il successivo articolo 4 della legge, prevede che nei piani provinciali, che avranno durata quinquennale, siano indicati il numero e le potenzialità degli impianti relativi allo smaltimento e il recupero di rifiuti solidi urbani, e l individuazione dell offerta di recupero e smaltimento da parte del sistema industriale per i rifiuti speciali. Inoltre, contempla che i piani provinciali di gestione dei rifiuti raggiungano l autosufficienza provinciale in merito allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, permettendo comunque alle Province la previsione di avvio di flussi urbani verso impianti siti all esterno del proprio territorio, se accompagnata in sede di approvazione del piano dagli accordi con le Province, e di ubicazione degli impianti con i gestori degli impianti, per una durata congruente con le previsioni del piano stesso. Poi il progetto di legge proponeva il doppio del tributo per il deposito in discarica, tributo contemplato dalla Finanziaria del 1995, con una formulazione svincolata da percentuali prefissate, relative al quantitativo di rifiuto conferito, com era in precedenza. In coerenza con l articolo 4 e l articolo 5, modifica ulteriormente la legge regionale 26 del 2003, abrogando l ultimo periodo del comma 3 dell articolo 23: il principio, com era formulato, sottintendeva che il gestore di discarica, che applica ai conferenti il tributo, avrebbe dovuto conoscere, all atto dell applicazione del pagamento e della rivalsa sul conferitore le percentuali di raccolta del Comune, e di recupero della Provincia di provenienza nel suo complesso. Il compito è particolarmente difficile, il compito di questi dati è senz altro un obiettivo perseguito

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