Le attrezzature di lavoro fornite di videoterminali (VDT) sono diventate col tempo sempre più diffuse negli ambienti di lavoro.

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1 VDT? Le attrezzature di lavoro fornite di videoterminali (VDT) sono diventate col tempo sempre più diffuse negli ambienti di lavoro. Questo comporta nuovi rischi lavorativi? I VDT non comportano solo rischio elettrico

2 Videoterminali e pericoli Le attrezzature di lavoro fornite di videoterminali sono considerate fonte di pericolo per il lavoratore. Ciò che caratterizza i VDT è la presenza di uno schermo, su cui vengono visualizzati i dati e che è necessario per interagire con il sistema. La durata dell attività fa sì che questo comporti sollecitazioni potenzialmente dannose per l ambito fisico e mentale dell operatore.

3 D.Lgs. 81/08: campo di applicazione titolo VII 1. Le norme del Titolo VII non si applicano ai lavoratori addetti: ai posti di guida di veicoli o macchine; ai sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di trasporto; ai sistemi informatici destinati in modo prioritario all utilizzazione da parte del pubblico; alle macchine calcolatrici, ai registratori di cassa e a tutte le attrezzature munite di un piccolo dispositivo di visualizzazione dei dati o delle misure, necessario all uso diretto di tale attrezzatura; alle macchine di videoscrittura senza schermo separato.

4 Per quanto riguarda i VDT Il Datore di Lavoro deve analizzare i posti di lavoro al VDT nella valutazione del rischio In questa attività deve tenere in considerazione: i rischi per la vista e per gli occhi; i problemi legati alla postura ed all affaticamento fisico o mentale; le condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.

5 Per quanto riguarda i VDT Sulla base di quanto risulta dalla valutazione dei rischi, il Datore di Lavoro deve adottare le misure necessarie per ridurre i rischi presenti, tenendo conto delle caratteristiche dell attività e delle esigenze dei lavoratori. Deve inoltre: organizzare le postazioni di lavoro in modo che siano conformi ai requisiti indicati nell allegato XXXIV; garantire la sorveglianza sanitaria; garantire la formazione e informazione necessarie; garantire le pause e le misure organizzative previste.

6 Nel lavoro al VDT, il Lavoratore deve rispettare le norme vigenti e le disposizioni aziendali in materia di igiene e sicurezza sul lavoro segnalare i pericoli di cui vengano a conoscenza collaborare nell attuazione delle misure di SSL svolgere l attività secondo i principi di igiene e sicurezza oggetto delle attività di informazione, formazione e addestramento L art. 59 prevede sanzioni a carico dei lavoratori (fino a un mese di arresto e 600 di ammenda) per l inosservanza di alcuni degli obblighi di cui sopra

7 Il Medico Competente e le attività di VDT La sorveglianza sanitaria dovrà essere programmata ed effettuata sulla base di quanto emerso dalla valutazione dei rischi. Il lavoro al VDT può, in condizioni sfavorevoli, costituire un rischio. Pertanto gli addetti a tali operazioni dovranno essere sottoposti a sorveglianza sanitaria al fine di valutarne: l idoneità alla mansione specifica lo stato di salute in seguito allo svolgimento delle che attività comportano lavoro al VDT

8 Il Medico Competente e le attività di VDT La sorveglianza sanitaria dovrà essere programmata ed effettuata sulla base di quanto emerso dalla valutazione dei rischi. Il lavoro al VDT può, in condizioni sfavorevoli, costituire un rischio. Pertanto gli addetti a tali operazioni dovranno essere sottoposti a sorveglianza sanitaria al fine di valutarne: l idoneità alla mansione specifica lo stato di salute in seguito allo svolgimento delle che attività comportano lavoro al VDT

9 Sorveglianza sanitaria Il medico competente è responsabile della sorveglianza sanitaria, soprattutto mirata verso: I rischi della vista e degli occhi I rischi per l apparato muscolo-scheletrico Inoltre definisce l inidoneità temporanea e stabilisce il termine per la successiva visita di idoneità Le visite per definire l idoneità lavorativa vengono sempre effettuate all inizio del rapporto di lavoro e a intervalli successivi. Le visite periodiche controllano le condizioni del lavoratore e permettono di definire la sua continua idoneità al lavoro o l eventuale modifica delle necessità per svolgere il lavoro.

10 Sorveglianza sanitaria Le visite di controllo hanno periodicità di 5 anni, tranne che nei seguenti casi: i lavoratori hanno più di 50 anni di età (in tal caso la periodicità diventa biennale) i lavoratori sono idonei con prescrizioni o limitazioni Anche il lavoratore può richiedere una visita di controllo, correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, secondo le modalità previste all art. 41

11 Disposizione degli strumenti Per evitare l affaticamento degli occhi o del collo, la disposizione degli oggetti utilizzati deve ridurne al minimo i movimenti. Quindi, per la videoscrittura, questo vuol dire tastiera e schermo allineati davanti all operatore. In caso di copia da documenti, questi devono essere posizionati a lato dello schermo alla stessa altezza, utilizzando un portadocumenti, o tra lo schermo e la tastiera (senza ostacolare la vista dello schermo).

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14 Il RISCHIO CHIMICO negli ambienti di lavoro L obiettivo primario della valutazione dei rischi è quello di arrivare attraverso una serie di misure ben definite a ridurre i rischi professionali derivanti dalla manipolazione e dall esposizione di sostanze pericolose Il D. Lgs. 81/08 al Titolo IX Capo I definisce i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che derivano o possono derivare dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro

15 Cosa sono gli agenti chimici? Agente chimico: sostanza-preparato/miscela Sostanza: è una specie la cui composizione chimica risulta ben determinata, omogenea in ogni suo punto, ed esprimibile con una formula Preparato/miscela: è una mescolanza di più sostanze pure e può presentarsi in più fasi (solido, liquido, gassoso) può essere sia omogeneo che eterogeneo 165

16 Agenti chimici pericolosi 1. Agenti chimici classificati come sostanze pericolose ai sensi del DLgs 3/2/97 n. 52 nonché gli agenti che corrispondono ai criteri di classificazione come sostanze pericolose di cui al predetto Decreto. Sono escluse le sostanze pericolose solo per l ambiente. 2. Agenti chimici classificati come agenti pericolosi ai sensi del DLgs 14/3/03 n. 65 nonché gli agenti che rispondono ai criteri di classificazione come preparati pericolosi di cui al predetto decreto, sono esclusi i preparati pericolosi sono per l ambiente. 166

17 Agenti chimici pericolosi 3. Agenti chimici che pur non essendo classificabili come pericolosi, in base ai numeri 1 e 2 possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico fisiche, chimiche gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale 167

18 Attività che comporta la presenza di agenti chimici Ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici o, se ne prevede l utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione l immagazzinamento, il trasporto o l eliminazione ed il trattamento dei rifiuti o che risultino da tale attività lavorativa.

19 A seconda delle proprietà nocive della sostanza, della concentrazione ambientale e del tempo di esposizione, distinguiamo: effetti acuti: caratterizzati in genere da brevi esposizioni a concentrazioni massicce, con presenza di disturbi, quali mancanza di respiro, bruciori agli occhi e prime vie respiratorie, nausea e vomito, fino alla perdita di conoscenza, che impongono l allontanamento immediato dall area a rischio. effetti cronici: di solito dopo lunghe esposizioni a basse concentrazioni di inquinante; spesso i disturbi sono molto lievi - o assenti del tutto - per lungo tempo e si aggravano poi progressivamente; esempio tipico è il tumore, che si manifesta anche dopo anni dall inizio dell esposizione, ma provoca danni irreversibili.

20 Vie di accesso nell organismo dei prodotti pericolosi Inalazione polveri, gas e vapori, nebbie e fumi Ingestione polveri, nebbie e fumi, liquidi Contatto polveri, materiali liquidi, sospensioni

21 Valutazione del rischio chimico moderato Valutazione del rischio chimico NON moderato

22 Classi di pericolo secondo il D.Lgs. 52/97 e il D.Lgs. 65/2003 per sostanze e preparati 1. esplosivi 10. irritanti 2. comburenti 11. sensibilizzanti 3. estremamente infiammabili 12. cancerogeni 4. facilmente infiammabili 13. mutageni 5. infiammabili 14. tossici per il ciclo 6. molto tossici riproduttivo 7. tossici 15. Pericolosi per 8. nocivi l ambiente 9. corrosivi 172

23 La classificazione Gli agenti chimici pericolosi sono sostanze o preparati/miscele che appartengono ad una delle classi di pericolo o che possono essere pericolose per la salute o per la sicurezza 173

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25 Nuovi pittogrammi Pericoli fisici Gas sotto Esplosivo Infiammabile Ossidante pressione Corrosivo Pericoli per la salute Pericoli per l ambiente! Tossico acuto Gravi effetti per la salute Effetti più lievi per la salute Pericoloso per l ambiente

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27 Le frasi R vengono sostituite dalle frasi H ( HAZARD ) e i consigli S dai consigli P ( PRECAUTIONARY ) e vengono introdotti nuovi pittogrammi di pericolo

28 Le frasi H Pericoli fisici ( H2xx) Pericoli per la salute ( H3xx ) Pericoli per l ambiente ( H4xx ) Informazioni supplementari sui pericoli Proprietà fisiche, pericolose per la salute, pericolose per l ambiente ( EUH 0xx )

29 Indicazioni di pericolo: codifica Le indicazioni sono suddivise in tre classi: Lettera H + numeri a tre cifre: 1 a cifra: classe di pericolo 2 = pericolo fisico 3 = pericolo per la salute 4 = pericolo per l ambiente 2 a e 3 a cifra: numero di ordine nella sequenza Pericoli fisici Pericoli per la salute Pericoli per l ambiente Gruppo di pericolo Esempio: H 300 Letale se ingerito Indicazione di pericolo Numero nella sequenza

30 Esempio di etichettatura

31 Scheda dati di sicurezza Qual è la funzione della scheda di sicurezza e la sua struttura?

32 Scheda di sicurezza per le sostanze art. 25 D.Lgs. 52/97: il fabbricante, l importatore, il distributore che immetta sul mercato una sostanza pericolosa deve fornire gratuitamente, su supporto cartaceo o elettronico al destinatario della sostanza la scheda di sicurezza in occasione o anteriormente alla prima fornitura, egli deve trasmettere inoltre ogni nuova informazione di cui viene a conoscenza

33 Le informazioni Le informazioni contenute nelle schede di sicurezza devono consentire al datore di lavoro di effettuare la valutazione dei rischi dovuta all uso di agenti chimici durante il lavoro la scheda deve essere redatta da un tecnico competente

34 Scheda di sicurezza La scheda di sicurezza deve essere conforme al Regolamento REACH del 2006: Redatta in modo chiaro e conciso. Redatta da un tecnico competente. Informazioni adeguate devono essere fornite per ciascuna voce obbligatoria. Le informazioni devono essere fornite per ciascuna proprietà pericolosa esplicitando i casi in cui un dato è negativo o non disponibile e le motivazioni.

35 GHS CLP Sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura sostanze chimiche Regolamento EINCS/ELINCS Registri sostanze chimiche in commercio Numero CAS Numero che individua una sostanza chimica Nome IUPAC Sigla di organizzazione mondiale che si occupa di prodotti chimici TLV Valore limite di soglia VLB Valore limite biologico

36 I punti essenziali 1. Identificazione della sostanza preparato e suo uso - identificazione della società impresa (indirizzo completo) 2. Identificazione dei pericoli descrivere i più importanti pericoli chimico-fisici, gli effetti negativi per la salute e ogni altro pericolo che pur non rientra in alcuna specifica classificazione (es. pericolo di asfissia, congelamento )

37 I punti essenziali 3. Composizione quali-quantitativa (anche generale di tutti i componenti e delle relative concentrazioni), n.einecs, ELINCS, CAS, nome IUPAC GHS CLP Sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura sostanze chimiche Regolamento EINCS/ELINCS Registri sostanze chimiche in commercio Numero CAS Nome IUPAC TLV VLB Numero che individua una sostanza chimica Sigla di organizzazione mondiale che si occupa di prodotti chimici Valore limite di soglia Valore limite biologico

38 I punti essenziali 4. Interventi di primo soccorso: descrivere i corretti provvedimenti di primo soccorso 5. Misure antincendio (specificare i mezzi estinguenti da adottare e da non usare, i pericoli di esposizione al preparato, ai prodotti di combustione e gas prodotti, DPI per il personale antincendio)

39 I punti essenziali 6. Provvedimenti in caso di dispersione accidentale (precauzioni per persone, per l ambiente, metodi di bonifica) 7. Manipolazione (specificare i mezzi di contenimento e ventilazione per impedire produzione di polveri ecc.) ed immagazzinamento (specificare tutte le condizioni necessarie a garantire la stabilità del preparato)

40 I punti essenziali 8. Protezione personale (indicare i TLV o i VLB) per i preparati è opportuno indicare quelli dei singoli componenti. Controllo dell esposizione (specificare i DPI per la protezione: respiratoria, delle mani, degli occhi, della pelle)

41 I punti essenziali 9. Proprietà chimico-fisiche: ASPETTO ODORE ph Punto/intervallo di ebollizione Punto/intervallo di fusione Punto di infiammabilità Autoinfiammabilità

42 I punti essenziali 9. Proprietà chimico-fisiche: Proprietà esplosive Proprietà comburenti Pressione di vapore Densità relativa Solubilità Coefficiente di ripartizione n-ottanolo/acqua Altri dati: viscosità, miscibilità, velocità di evaporazione, conducibilità

43 I punti essenziali 10. Stabilità: condizioni da evitare: temperatura, pressione, luce, urti; materie da evitare: elencare le materie che possono provocare una reazione pericolosa, e i prodotti di decomposizione i instabili che possano dare reazioni pericolose. N.B. considerare in particolare: la necessità e presenza di stabilizzanti la possibilità di reazioni esotermiche pericolose eventuale rilevanza per la sicurezza di un mutamento dell aspetto fisico della sostanza o del preparato eventuali prodotti pericolosi in seguito a contatto con acqua possibilità di degradazione con formazione di prodotti instabili

44 I punti essenziali 11. Informazioni tossicologiche (riportare tutti gli effetti dannosi noti) 12. Informazioni ecologiche (ecotossicità, mobilità: tensione superficiale, l assorbimento/desorbimento, persistenza e degradabilità, potenziale di bioaccumulo)

45 I punti essenziali 13. Osservazioni sullo smaltimento 14. Informazioni sul trasporto 15. Informazioni sulla normativa 16. Altre informazioni

46 Il Rischio biologico è la possibilità di contrarre una malattia infettiva nel corso di attività lavorative che comportano esposizione ad agenti biologici

47 Un agente biologico è definito come un qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano,che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni

48 Esistono numerose tipologie di agenti biologici (quali i batteri, virus, funghi, ecc.) che sono comunemente presenti nell ambiente e in taluni casi possono provocare l insorgenza di malattie nell uomo. Tale possibilità dipende da molti fattori legati alle caratteristiche del singolo agente biologico, alle condizioni del soggetto esposto, alle condizioni ambientali ed alle modalità di esposizione o contatto. Va comunque precisato che la pelle integra costituisce una difesa ottima contro gli agenti biologici e rappresenta per loro un ostacolo sostanzialmente insormontabile.

49 Gli agenti biologici in grado di provocare, in alcune condizioni, malattie nell uomo sono classificati dal D.Lgs. 81/08 in 4 gruppi: agente biologico del gruppo 1: un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani; agente biologico del gruppo 2: un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaghi nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche; agente biologico del gruppo 3: un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l'agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche; agente biologico del gruppo 4: un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

50 Il rischio dell attività dovrà essere valutato in base al tipo di esposizione correlata, ovvero alle modalità di manipolazione/esposizione agli agenti biologici: uso deliberato: l uso deliberato comprende le attività durante le quali gli agenti biologici vengono deliberatamente introdotti nel ciclo lavorativo per essere trattati, manipolati o trasformati ovvero per sfruttarne le proprietà biologiche oppure volutamente isolati, coltivati o trattati per accertarne la presenza, il tipo e/o la quantità nei campioni in esame; esposizione potenziale: l esposizione potenziale comprende attività in cui si può evidenziare la presenza di agenti biologici, anche in concentrazioni elevate, ma come fatto episodico e non volontario; manca cioè il deliberato intento di farne oggetto dell attività lavorativa.

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