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1 MONITOR ECONOMICO MAGGIO

2 NEWS INTERNAZIONALI FAO: i prezzi alimentari nel mese di maggio 2019 Il 6 giugno la FAO ha rilasciato i dati aggiornati relativi all indice dei prezzi alimentari di maggio L indice generale dei prezzi alimentari è cresciuto rispetto al mese precedente dell 1.2% ed ha avuto un valore medio pari a punti. Rispetto allo stesso periodo di rilevazione dell anno precedente, l indice generale è decresciuto di 1.9 punti percentuali, quando il valore era stato pari a punti. Andamento dell Indice mensile dei prezzi alimentari e variazione tendenziale ( =100) 180,0 Indice generale 175,0-1,9% 170,0 165,0 160,0 155,0 150,0 Fonte: Ufficio Studi CIA-Agricoltori italiani su dati FAO Nel grafico sottostante è possibile vedere come i singoli aggregati che compongono l indice generale FAO siano variati su base congiunturale e tendenziale. Su base annuale a sostenere l andamento negativo dell indice generale sono stati: Gli oli vegetali che hanno stabilito ancora il primato di variazione tendenziale negativa con una decrescita dell indice pari al -15.4%; I cereali che hanno visto decrescere i loro prezzi del 6%. Le uniche commodities che hanno registrato una variazione tendenziale positiva ad aprile sono state lo zucchero (+0.4%) e i lattiero-caseari (+5.1%). Su base mensile, d altra parte, a differenza del mese precedente in cui l indice era cresciuto dell 1.5% è questa volta incrementato dell 1.2%. Quasi tutti gli aggregati hanno, a sua volta, registrato valori positivi: I prezzi della carne sono crollati rispetto al mese precedente passando da una variazione congiunturale del 3% ad una di appena lo 0.3%; I prezzi dei lattiero-caseari sono, invece, sono continuati a crescere del 5.2%; I prezzi degli oli e dello zucchero sono passati da valori pressoché stabili a variazioni negative pari rispettivamente al -1.1% e al -3.2%. 2

3 Variazione tendenziale e congiunturale dell indice mensile dei prezzi alimentari per comparto produttivo ( =100) Variazione 5/2019-5/2018 Variazione 5/2019-4/2019 1,2% 0,9% 0,3% 5,1% 5,2% 1,4% 0,4% -1,9% -6,0% -1,1% -3,2% -15,4% Fonte: Ufficio Studi CIA-Agricoltori italiani su dati FAO Andamento dell indice per le principali commodities alimentari ( =100) Carne Lattiero-Caseari Cereali Oli Zucchero 240,0 220,0 200,0 180,0 160,0 140,0 120,0 100,0 Fonte: Ufficio Studi CIA-Agricoltori italiani su dati FAO 3

4 Il settore agricolo nelle principali economie europee (2018) In questo breve resoconto sono stati elaborati i dati concernenti l andamento dell economia agricola per i paesi membri dell UE al fine di fare un confronto tra l Italia e le principali economie agricole europee 1. Per quanto riguarda la produzione agricola, la cui variazione annuale è riportata nel grafico di seguito, questi sono i punti rilevanti che sono emersi dall analisi dei dati: La produzione italiana è cresciuta dell 1.5% ed è stato il secondo paese in termini di crescita tra quelli europei; La Spagna che è la terza economia agricola dell UE ha registrato un tasso di crescita del 6.6%; Infine, la Romania ha prodotto nel 2018 l 11.3% in più di beni agricoli rispetto al Certamente questo dato è conseguenza del cosiddetto effetto catching up che si manifesta nel caso di economie nel quale il margine di recupero nei confronti delle altre che si trovano in una fase di sviluppo economico più avanzate è più ampio; il PIL pro-capite della Romania è stato, infatti, pari a USD nel 2017 contro i USD italiani. Ed ha, inoltre, avuto un tasso di crescita del PIL pari a 6.9 punti percentuali nel 2017, confermando come l economia rumena si trovi in una fase di piena espansione; Da segnalare anche il fenomeno tedesco; la loro produzione agricola si è, infatti, ridotta del 3.1% su base tendenziale. Quota di produzione agricola europea delle principali economia agricole europee (valori; 2018) Quota di produzione agricola UE (%) Ungheria Grecia Romania Polonia Paesi Bassi Regno Unito Germania Spagna Italia Francia 2% 3% 5% 6% 7% 7% 12% 12% 13% 17% 1 I dati contenuti nel seguente resoconto sono stati estrapolati dalla pubblicazione dell Istat dello scorso 14 maggio, sui dati annuali relativi all andamento dell economia agricola italiana per l anno

5 Variazione annua percentuale della produzione agricola europea (valori; 2018) Variazione annua (%) +11,9% +0,6% +1,5% +1,2% +6,6% +3,6% -3,1% -1,4% -1,4% -0,6% -3,6% In merito all andamento della produttività del lavoro in agricoltura (misurata dall indicatore A di reddito agricolo 2 ) e il valore aggiunto, rappresentati nei grafici di seguito, questi sono i risultati emersi: La produttività del lavoro agricola italiana è cresciuta del 3.6% portando l economia agricola nazionale ad essere quella con il più alto valore aggiunto all interno dei paesi UE; La Germania, continuando a riflettere la performance negativa nella produzione agricola ha visto decrescere la propria produttività del lavoro di ben il 23.2%; L andamento negativo della produttività agricola UE è stato trainato (oltre che dalla Germania sopracitata) da: Paesi Bassi (-11.3%), UK (-8.9%), Polonia (-13%) e Grecia (-4.7%). Valore aggiunto a prezzi correnti (milioni di euro; 2018) Ungheria Grecia Romania Polonia UK Paesi Germania Spagna Francia Italia UE 28 3,7 5,4 8,3 9,5 10,8 11,0 16,8 30,2 32,1 32,2 182,3 2 Definito da Eurostat come il valore aggiunto al costo di fattori in termini reali dell agricoltura per unità di lavoro. Il deflatore utilizzato è quello del Pil. 5

6 Variazione percentuale dell indicatore A di reddito agricolo dei principali paesi europei (valori; 2018) 3,6% 9,9% 3,7% Indicatore A di reddito agricolo 0,3% 3,3% -3,8% -11,3% -8,9% -13,0% -4,7% -23,2% Infine, se si analizza l andamento annuale dell indice di volume della produzione agricola per coltivazioni e zootecnia si hanno le seguenti evidenze: Coltivazioni (+2.8%): l olio d oliva è il compartimento che ha subito le perdite più massicce (-36.9%) a fronte di una media europea del -18%. Al contrario il vino ha guadagnato il 15.4% in termini di volume di produzione rispetto al 2018; ad avere una variazione positiva sono state anche le piante foraggere e industriali (rispettivamente 7.5% e 6.6%); Zootecnia (-0.5%): a spingere al ribasso il comparto zootecnico sono state le carni animali che hanno perso l 1.9% del loro volume di produzione. Al contrario i prodotti zootecnici hanno guadagnato quasi il 2% rispetto allo scorso anno. Indice di volume della produzione agricola per comparto delle principali economia agricole europee (variazioni percentuali su dati in valore; 2018) Coltivazioni 8,3% Zootecnia 1,8% 1,7% 0,1% 4,0% 2,8% 4,3% 1,4% 1,8% -0,4% -0,5% -5,9% -2,2% -0,6% -3,4% -10,8% Ue28 Francia Germania Italia Spagna Uk Paesi Bassi Polonia 6

7 DALL ITALIA Commercio estero: +5.3% l export agroalimentare Made in Italy Nel trimestre gennaio-marzo 2019, il deficit della bilancia commerciale agroalimentare è stato pari a 572 milioni di euro e si è ridotto del 46.4%. L export agroalimentare italiano è aumentato del +5.3% rispetto al primo trimestre del 2018 ed è stato principalmente trainato dall export alimentare (+6.3%). Al contrario è stato pressoché stabile l export di beni agricoli per i quali la variazione tendenziale è stata pari allo 0.9%. Le importazioni sono rimaste stazionarie con una variazione dello 0.3%; a spingere al ribasso tale valore sono state le importazioni alimentari che si sono ridotte su base annuale dell 1.3%. Il grado di copertura commerciale misurato dal rapporto tra esportazioni ed importazioni è stato pari al 95%, il 5% in più rispetto al trimestre gennaio-marzo del Il volume commerciale (somma tra esportazioni ed importazioni), infine, è incrementato di quasi 600 milioni di euro da una parte grazie all aumento delle esportazioni e dall altra spinto al ribasso dalla variazione quasi nulla, positiva per la nostra bilancia commerciale, delle importazioni. Bilancia commerciale agroalimentare, gennaio-marzo 2019 (milioni di euro) Var.% Importazioni (I) ,3% di cui agricoltura ,6% di cui alimentare ,3% Esportazioni (E) ,3% di cui agricoltura ,9% di cui alimentare ,3% Saldo (E-I) ,4% Volume commerciale (E+I) Grado copertura commerciale (E/I) (%) 90% 95% 7

8 Principali mercati di sbocco italiani (gennaio-marzo 2019, mld di euro) MERCATO 2019 % AGRICOLTURA 2019/2018 (VAR %) ALIMENTARE TOTALE 10,5 100% 0,9 6,3 UE 6,9 65% -2,4 6,6 Germania 1,8 17% -9,8 9,5 Francia 1,2 11% 2,1 3,9 Regno Unito 0,9 8% -1,2 15,7 USA 1,1 10% 10,7 10,6 ALTRI 2,6 24% Svizzera 0,4 4% -2,4 4,2 Giappone 0,3 3% 17,1-0,9 I mercati di sbocco storici hanno avuto performance positive per il settore alimentare. La Germania con 1.8 miliardi di euro si è riconfermata come il principale mercato per l export Made in Italy ed ha, inoltre, ricevuto il 9.5% in più di bevande ed alimenti italiane. A seguire la Francia che ha importato il 3.9% in più di prodotti nazionali. Infine il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno subito variazioni tendenziali rispettivamente del 15.7% e del 10.6%. Il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno continuato a registrare tassi di crescita più che positivi anche in presenza di una situazione economica incerta data dalla Brexit da un lato e dalla minaccia di dazi USA dall altro; ciò che è da comprendere è se tali spinte al rialzo siano solo fenomeni di breve periodo causati dall insicurezza dei mercati o se nel caso si concretizzino determinati scenari si avranno ripercussioni più serie sull export nazionale; nel frattempo è bene avere un immagine esaustiva sulla composizione dell export 3 verso queste due grandi economie al fine di avere un idea di quali comparti e settori di produzione siano più esposti. Nel grafico seguente sono rappresentati i principali beni alimentari esportati sulle tavole inglesi. 3 I dati sui principali beni esportati fanno riferimento al bimestre gennaio-febbraio Infatti per ciò che attiene l interscambio commerciale nazionale per settore economico, i dati pubblicati sono fermi ai tre mesi precedenti rispetto alla data odierna. 8

9 Principali prodotti esportati in Regno Unito (valori; gennaio-febbraio 2019) Infine nel grafico seguente è schematizzata la classifica dei beni principali alimentari esportati negli Stati Uniti tra gennaio e febbraio del Principali prodotti esportati negli Stati Uniti (valori; gennaio-febbraio 2019) 9

10 Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Inflazione: i dati provvisori di maggio 2019 Nel mese di maggio 2019 il valore dell indice dei prezzi al consumo è rimasto stabile mentre, rispetto allo stesso periodo di osservazione dello scorso anno (maggio 2018), ha guadagnato 1 punto percentuale. Andamento mensile dell Indice dei prezzi al consumo (NIC) e variazione tendenziale % (maggio 19/maggio 18) 103, ,8 +1% 102,6 102,4 102, Fonte: Ufficio studi CIA-Agricoltori italiani su dati Istat Tra le variazioni delle singole divisioni di spesa nell ultimo mese (maggio su aprile 2019), l unico incremento significativo si è avuto nella voce prodotti alimentari e bevande analcoliche che ha registrato una variazione congiunturale pari all 1%. Tutte le altre voci sono rimaste pressoché stabili registrando variazioni positive di lieve entità. L aggregato che ha registrato l incremento maggiore è stato quello dei servizi ricettivi e ristorazione che ha visto aumentare i suoi prezzi al consumo di appena lo 0.4%. Tale dinamica opposta a quella del mese precedente è dovuta a fattori stagionali, quali le festività pasquali e il ponte del 25 aprile. A seguire tra le variazioni positive troviamo bevande alcoliche e tabacchi con lo 0.3%, mobili, articoli e servizi per la casa con lo 0.2% ed, infine, servizi sanitari e spese per la salute con lo 0.1%. Sono, invece, diminuiti i listini dei prezzi di abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0.2%), comunicazione (-0.9%) e ricreazione, cultura (-0.3%). Sono rimasti, invece, stabili abbigliamento e calzature, trasporti e istruzione. Su base annua, come accaduto nel mese precedente, l incremento più importante osservato dall Istat è stato quello della divisione di spesa abitazione, acqua, elettricità e 10

11 combustibili, i cui valori al consumo sono aumentati di ben il 3.3% (4.3% ad aprile). Al secondo posto, nella classifica dei rialzi di prezzo, troviamo bevande alcoliche e tabacchi (+2.2%), seguiti dai trasporti che rispetto al mese scorso hanno perso lo 0.8% punti percentuali su base annuale (da 2.2 a 1.8). Infine la voce altri beni e servizi ha registrato una variazione positiva pari all 1.5%. Dal lato delle riduzioni, ancora una volta si deve segnalare la forte spinta al ribasso che ha caratterizzato la dinamica tendenziale delle spese per comunicazione, con un valore dei prezzi che è crollato del 9.4% (8.7% ad aprile). Quest ultimo è stato l unico aggregato la cui variazione tendenziale è stata con il segno meno. Indice dei prezzi al consumo per divisioni di spesa (var. %, base 2015=100) DIVISIONI DI SPESA maggio '19/aprile '19 maggio '19/maggio '18 Prodotti alimentari e bevande analcoliche 1 0,6 Bevande alcoliche e tabacchi 0,3 2,2 Abbigliamento e calzature 0 0,2 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili -0,2 3,3 Mobili, articoli e servizi per la casa 0,2 0,1 Servizi sanitari e spese per la salute 0,1 0,5 Trasporti 0 1,8 Comunicazione -0,9-9,4 Ricreazione, cultura -0,3 0 Istruzione 0 0,1 Servizi ricettivi e ristorazione 0,4 1,1 Altri beni e servizi 0,2 1,5 INDICE GENERALE 0,1 0,9 Fonte: Istat Osservando più da vicino i dati sui prezzi dei beni acquistati dagli italiani, nell ultimo mese l aggregato totale dei beni ha guadagnato 0.4 punti percentuali. Tale dinamica è stata sostenuta su base congiunturale dalle variazioni positive degli energetici (+0.5%) e degli alimentari (+1%). Sono, invece, stati stabili i prezzi di tabacchi e altri beni. Su base tendenziale i beni in aggregato hanno fatto registrare una variazione positiva pari a 0.9 punti percentuali. Questo incremento è stato trainato dall aumento dei prezzi dei tabacchi (+2.9%), degli energetici (+4.4%) e degli alimentari (+0.6%). 11

12 Indice dei prezzi al consumo per tipologia di prodotto (beni esclusi servizi) (NIC, var. %, base 2015=100). maggio '19/maggio '18 maggio '19/aprile '19 Totale beni +0,4% +0,9% Altri beni -0,3% 0% Tabacchi 0% +2,9% Energetici Alimentari +0,5% +0,6% +1% +4,4% Fonte: Ufficio studi CIA-Agricoltori italiani su dati Istat Tra i prezzi dei beni alimentari l aumento dell inflazione annuale (+1%) è stato spinto in modo particolare dalla categoria dei lavorati 4 che hanno registrato una variazione lievemente più marcata rispetto alla categoria dei non lavorati 5 pari allo 0.9%. su base mensile, al contrario, la categoria dei non lavorati ha visto crescere i propri prezzi del 2% a fronte di una crescita dello 0.5% che è stata registrata dai beni alimentari lavorati. 4 Con beni alimentari lavorati l Istat intende i beni alimentari destinati al consumo finale che sono il risultato di un processo di trasformazione industriale (come ad esempio i succhi di frutta, gli insaccati, i prodotti surgelati). 5 Con beni alimentari non lavorati l Istat intende i beni alimentari non trasformati (come la carne fresca, il pesce fresco, la frutta e la verdura fresca). 12

13 Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo (a) Aprile (a) Commercio al dettaglio ad aprile 2019: +1.1% il volume delle vendite al dettaglio alimentari rispetto a marzo. Nel mese di aprile 2019 secondo gli ultimi dati aggiornati dall Istat, le vendite al dettaglio sono aumentate del 2.15% in volume e del 2.58% in valore rispetto allo stesso periodo di rilevazione dello scorso anno. Le vendite al dettaglio del settore alimentare. Volume e valore su dati destagionalizzati (numeri indici, 2015=100). 104,0 103,0 102,0 101,0 100,0 99,0 98,0 97,0 96,0 Valore Volume +2,58% +2,15% Fonte: Ufficio Studi CIA-Agricoltori Italiani su dati Istat Confrontando le variazioni congiunturali del settore alimentare con quelle non alimentari, come si evince dal grafico che segue, il primo compartimento tra aprile e marzo 2019 ha registrato variazioni positive (+1.1% in volume e +1% in valore). Al contrario, gli altri beni (non alimentari) hanno registrato variazioni negative pari a -0.6% in volume e -0.7% in valore. Su base trimestrale (febbraio-aprile 2019 su novembre 2018 e gennaio 2019) l andamento delle vendite è stato piuttosto stabile per entrambi gli aggregati: Gli alimenti hanno infatti registrato una variazione dello 0.1% in valore e del -0.2% in volume; I non alimentari hanno registrato una variazione nulla in volume e del -0.1% in valore. 13

14 apr '19/mar '19 feb-apr '19/nov '18- gen'19 Le vendite al dettaglio dei prodotti alimentari e non. Variazioni congiunturali su dati in valore e volume (2015=100). Non alimentari Alimentari volume valore -0,2% -0,1% 0% +0,1% volume -0,6% +1,1% valore -0,7% +1% Fonte: Ufficio Studi CIA-Agricoltori Italiani su dati Istat Infine, osservando i dati sulla forma distributiva, rispetto ad aprile 2018, sia i supermercati che gli ipermercati hanno registrato variazioni positive pari rispettivamente al +8.7% e +9.5%. ancora una volta i discount di alimentari sono stati quelli ad avere la performance migliore (+11.4%). Su base trimestrale, invece, gli ipermercati hanno segnato una performance negativa pari a -1%. Sono state, invece, maggiori rispetto allo scorso semestre le vendite al dettaglio per supermercati (+0.8%) e discount di alimentari (+4.6%). Commercio al dettaglio per ipermercati, supermercati e discount di alimentari (grande distribuzione). Variazioni percentuali tendenziali su dati in valore (2015=100). Apr19/apr18 gen-apr19/gen-apr18 +11,4% +8,7% +9,5% +4,6% -1% +0,8% Ipermercati Supermercati Discount di alimentari Fonte: Ufficio Studi CIA-Agricoltori Italiani su dati Istat 14

15 Istat: misure del benessere economico dei territori (2018) Il 29 maggio 2019 l Istat ha pubblicato i dati relativi alle misure del benessere dei territori racchiuse all interno del macro-indicatore di benessere denominato BES Benessere Equo e Sostenibile 6. Tale indicatore pone l Italia all avanguardia rispetto agli altri paesi per ciò che concerne lo sviluppo e la ricerca di indicatori di benessere che vadano oltre il Pil. Nel BES è raggruppato un set di 130 indicatori suddivisi in 12 domini rilevanti per la misura del benessere: 1. Salute; 2. Istruzione e formazione; 3. Lavoro e conciliazione tempi di vita; 4. Benessere economico; 5. Relazioni sociali; 6. Politica e istituzioni; 7. Sicurezza; 8. Benessere soggettivo; 9. Paesaggio e patrimonio culturale; 10. Ambiente; 11. Innovazione, ricerca e creatività; 12. Qualità dei servizi. Data la multidimensionalità dell indicatore è possibile valutare l andamento del benessere da più angolazioni. Per saperne di più: 6 La legge 163/2016 ha inserito per la prima volta nel processo decisionale il BES, in particolar modo portando l attenzione su altre dimensioni mai considerate prima ma che, invece, influenzano la qualità della vita delle persone. Per saperne di più: 15

16 Speciale ortaggi BORSINO PREZZI Andamento dei prezzi medi settimanali per prodotto ( /Kg) 3,1 2,9 2,7 2,5 2,3 2,1 1,9 Fagiolini 0,51 0,50 0,49 0,48 0,47 0,46 0,45 0,44 0,43 0,42 Lattuga 1,0 0,9 0,8 Melanzane 0,90 0,80 0,70 Meloni 0,7 0,60 0,6 0,50 0,5 0,40 0,4 0,30 1,05 1,00 0,95 0,90 0,85 0,80 0,75 0,70 0,65 0,60 Pomodori 0,70 0,68 0,66 0,64 0,62 0,60 0,58 0,56 0,54 0,52 0,50 Zucchine Fonte: Ufficio Studi CIA-Agricoltori italiani su dati Ismea 16

17 Prezzi medi settimanali per prodotto (V settimana maggio 2019) PRODOTTO PREZZO ( /Kg) VARIAZ. SU SETT. PREC. VARIAZ. SU SETT. ANNO PREC. Fagiolini 2,13 0% +53.5% Lattuga 0,46-8% +6.6% Melanzane 0,58-6.1% +7.6% Meloni % -64% Pomodori % +0.2% Fonte: Ismea 17

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