SOMMARIO SOGGETTI COINVOLTI... 6 OGGETTO DEL CONTROLLO SVOLTO DA APPAG... 6 TERMINI PER L EFFETTUAZIONE DEL CONTROLLO... 7

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SOMMARIO SOGGETTI COINVOLTI... 6 OGGETTO DEL CONTROLLO SVOLTO DA APPAG... 6 TERMINI PER L EFFETTUAZIONE DEL CONTROLLO... 7"

Transcript

1

2 SOMMARIO 1. INTRODUZIONE AL CONTROLLO DEL RISPETTO DEI CGO APPLICABILITA DELLE REGOLE DI CONDIZIONALITA E SELEZIONE DEL CAMPIONE AMBITO DI CONTROLLO E SOGGETTI COINVOLTI...6 SOGGETTI COINVOLTI... 6 OGGETTO DEL CONTROLLO SVOLTO DA APPAG... 6 TERMINI PER L EFFETTUAZIONE DEL CONTROLLO... 7 PROCEDURE RELATIVE ALL ESECUZIONE DEL CONTROLLO... 7 Selezione del campione di aziende da sottoporre al controllo e invio ad APPAG...7 Personale incaricato del controllo...7 Costituzione del dossier di controllo...8 Preavviso...8 Predisposizione dei materiali necessari al controllo in loco...8 Esecuzione delle riprese fotografiche...9 Prescrizione degli interventi correttivi (Azioni correttive e impegni di ripristino)...9 Riesame della check list...9 Archiviazione del dossier di controllo ADEMPIMENTI SPECIFICI MODALITA OPERATIVE...16 ESECUZIONE DEL CONTROLLO DEL RISPETTO DELLE REGOLE DI CONDIZIONALITA PRESSO LA SEDE AZIENDALE...16 Riconoscimento del rappresentante aziendale...16 Presentazione al rappresentante aziendale della procedura di controllo...16 Compilazione della relazione di controllo...16 CGO 2 e CGO CGO CGO BCAA Conclusione dell attività di verifica introduttiva...20 VERIFICA DEL RISPETTO DEGLI IMPEGNI AZIENDALI...20 BCAA 1 Introduzione di fasce tampone lungo i corsi d acqua...20 BCAA 2 Rispetto delle procedure di autorizzazione quando l utilizzazione delle acque a fini di irrigazione è soggetto a autorizzazione BCAA 3 concernente la protezione delle acque sotterranee dall inquinamento provocato da certe sostanze pericolose CGO 2 Direttiva 147/2009/CE, concernente la conservazine degli uccelli selvatici...23 CGO 3 Direttiva 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturale seminaturali e della flora e della fauna selvatiche...23 CGO 4 Regolamento (CE) 178/2002 che stabilisce i principi ed i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa le procedure nel campo della sicurezza alimentare...25 CGO 10 Direttiva 91/414/CEE, relativa all immissione in commercio dei prodotti fitosanitari...28 ALLEGATO 1: Fac-simile del preavviso di visita in azienda...32 ALLEGATO 2: Relazione di controllo condizionalità

3 1. INTRODUZIONE AL CONTROLLO DEL RISPETTO DEI CGO Le modalità di applicazione degli obblighi di condizionalità sono disciplinate dal Reg. (UE) n. 1306/2013 e dal Reg. (UE) n. 809/2014 recante modalità applicative del Reg. (UE) n. 1306/2013. Come previsto dall art. 92 del Reg. (UE) n. 1306/2013, le regole di condizionalità, nel loro complesso, sono applicati alle aziende che ricevono pagamenti diretti ai sensi del Reg. (UE) n. 1307/2013, pagamenti ai sensi degli articoli 46 e 47 del Reg. (UE) 1308/2013 e i premi annuali previsti dall articolo 21, paragrafo 1, lettere a) e b), dagli articoli da 28 a 31, 33 e 34 del Reg. (UE) 1305/2013. Si precisa che Appag è stato riconosciuto come Organismo Pagatore della provincia di Trento per il pagamento dei pagamenti diretti ai sensi del Reg. (UE) n. 1307/2013 e dei premi annuali previsti dal Reg. (UE) n. 1305/2013. Pertanto i controlli di condizionalità svolti da Appag non verteranno sui pagamenti ai sensi degli articoli 46 e 47 del Reg. (UE) n. 1308/2013. Le regole di condizionalità di cui all articolo 93 del Reg. (UE) n. 1306/2013 comprendono i criteri di gestione obbligatori e le norme per il mantenimento in buone condizioni agronomiche e ambientali fissate dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali n del 8 febbraio I settori a cui si riferiscono gli impegni di condizionalità sono: - ambiente, cambiamento climatico e buone condizioni agronomiche del terreno; - sanità pubblica, salute delle piante e degli animali; - benessere degli animali; L obbligo del mantenimento delle Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali riguarda tutti i terreni agricoli, compresi quelli non più utilizzati a fini produttivi. Come previsto dall articolo 91 del Reg. (UE) n. 1306/2013, al beneficiario che non rispetti le regole di condizionalità stabilite dall articolo 93 dello stesso regolamento, è applicata una sanzione amministrativa. Le regole di condizionalità di cui all articolo 93 del Reg. (UE) n. 1306/2013 sono elencate nell allegato II dello stesso regolamento e sono state recepite a livello nazionale dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali n del 8 febbraio 2016 per la campagna oggetto di controllo. 3

4 La Provincia Autonoma di Trento, con la Delibera di Giunta Provinciale n del 9 settembre 2016, ha esercitato la facoltà di dettagliare alcuni aspetti specifici inerenti gli impegni individuati, all interno di ogni norma o adempimento prevista dal DM. E nello specifico sono state inserite alcune deroghe alla normativa nazionale. Tra le principali deroghe ammesse è presente quella inerente l obbligo di mantenimento dell fascia tampone lungo i corsi d acqua ed in particolare: - l intero territorio della provincia di Trento, in quanto ricadente in zona montana, è derogato dall impegno B costituzione/non eliminazione di fascia inerbita della BCAA 1. Tale deroga non vale per i terreni interessati dai seguenti corpi idrici: - B tn-fiume Brenta; - B tn-fiume Brenta; - B tn-fiume Brenta; - A tn-Rio Mascabio; - E1A tn-Torrente Dal; - E1A tn-Torrente Duina; - E1A TN-Torrente Carera. La riduzione degli aiuti diretti, qualora applicabile, sarà graduata in funzione dei criteri previsti dall art. 97 del Reg. (UE) n. 1306/2013 e dalle circolari di AGEA e Appag qualora specificati: - portata dell infrazione: determinata tenendo conto in particolare dell impatto dell infrazione stessa, che può essere limitato all azienda oppure più ampio; - gravità dell infrazione: che dipende in particolare dalla rilevanza delle conseguenze dell infrazione medesima alla luce degli obiettivi del requisito o della norma in questione; - durata di una infrazione: dipendente in particolare dal lasso di tempo nel corso del quale ne perdura l effetto e dalla possibilità di eliminarne l effetto con mezzi ragionevoli. 4

5 2. APPLICABILITA DELLE REGOLE DI CONDIZIONALITA E SELEZIONE DEL CAMPIONE Al fine di applicare correttamente l analisi dei rischi e selezionare il campione di condizionalità, APPAG trasmette al SICC gli elementi qualificanti e le condizioni nelle quali si trova ogni singola azienda agricola beneficiaria di aiuti e pagamenti assoggettati alla condizionalità. Sulla base di questi elementi e delle utilizzazioni produttive dei terreni presenti nella consistenza aziendale, si determina l applicabilità dei Criteri e Requisiti ai singoli beneficiari e viene estratto il campione. 5

6 3. AMBITO DI CONTROLLO E SOGGETTI COINVOLTI Le presenti specifiche tecniche dettagliano le modalità di controllo delle regole di condizionalità di competenza di Appag. SOGGETTI COINVOLTI AGEA OC: responsabile dell attuazione del sistema dei controlli previsti dal Reg. (UE) n. 1306/2013, eseguiti dagli organismi pagatori. Provvede all estrazione del campione di aziende da sottoporre al controllo del rispetto delle regole di condizionalità. APPAG: responsabile dell esecuzione dei controlli previsti dal Reg. (UE) n. 1306/2013 e Reg. (UE) n. 809/2014. Svolge i controlli attraverso il Servizio Agricoltura, supportato qualora necessario dell Unità Tecnica e di Autorizzazione Premi di APPAG. Servizi Veterinari delle APSS: realizzano, per conto dell Appag, i controlli sugli Atti CGO 5, CGO 6, CGO 7, CGO 8, CGO 9, CGO 11, CGO 12, CGO 13. L'atto CGO4 è controllato dai Servizi veterinari per la sola parte riferita alle produzioni animali. Le modalità di controllo sono specificate nell accordo di cooperazione tra APPAG e APSS. Aziende agricole: sono i soggetti sottoposti al controllo in quanto beneficiari di pagamenti e che devono rispettare le regole di condizionalità come previsto dall art. 92 del Reg. (UE) 1306/2013. Sono espressamente esclusi i beneficiari che hanno optato per il Regime dei Piccoli agricoltori. OGGETTO DEL CONTROLLO SVOLTO DA APPAG Appag attraverso l operatività del Servizio Agricoltura effettua il controllo dei seguenti requisiti di condizionalità: SETTORE: ambiente, cambiamenti climatici e buone condizioni agronomiche del terreno CGO 1: Direttiva 91/676/CEE del Consiglio, del 12 dicembre 1991, relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole. BCAA 1: Introduzione di fasce tampone lungo i corsi d acqua. BCAA 2: Rispetto delle procedure di autorizzazione quando l utilizzo delle acque ai fini di irrigazione è soggetto ad autorizzazione. BCAA 3: Protezione delle acque sotterranee dall inquinamento: divieto di scarico diretto nelle acque sotterranee e misure per prevenire l inquinamento indiretto delle acque sotterranee attraverso lo scarico nel suolo e la percolazione nel suolo delle sostanze pericolose 6

7 elencate nell allegato della direttiva 80/68/CEE nella sua versione in vigore l ultimo giorno della sua validità, per quanto riguarda l attività agricola. CGO 2: Direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli selvatici. CGO 3: Direttiva 2009/147/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. CGO 4: Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi ed i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare. CGO 10: Regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE. TERMINI PER L EFFETTUAZIONE DEL CONTROLLO Ai sensi del Reg. (UE) n. 809/2014 art. 71 comma 6 i controlli vengono effettuati nel corso dell anno civile in cui sono state presentate le domande di aiuto. I controlli di condizionalità sulle domande PSR e DU campagna 2016 dovranno pertanto essere effettuati entro il 31/12/2016. PROCEDURE RELATIVE ALL ESECUZIONE DEL CONTROLLO Selezione del campione di aziende da sottoporre al controllo e invio ad APPAG. Sulla base della convenzione tra APPAG ed AGEA coordinamento, il campione di domande da sottoporre a controllo è estratto da AGEA. Delle procedure adottate è data evidenza nelle circolari di AGEA nelle quali sono indicati anche i criteri utilizzati per la selezione del campione. Agea trasmette il campione ad APPAG. Appag trasmette il campione al Servizio Agricoltura che lo inoltrerà ai tecnici individuati in un piano dei controlli. Copia del piano dei controlli, debitamente compilato dovrà essere trasmesso anche ad APPAG prima dell inizio dell attività di verifica in campo. Il piano dei controlli oltre ad indicare i tecnici incaricati, individua il periodo previsto per l effettuazione della visita presso l azienda. Personale incaricato del controllo 7

8 I controlli sono effettuati dal Servizio Agricoltura attraverso i tecnici delle UAP (Uffici Agricole Periferiche). Costituzione del dossier di controllo Per ogni azienda da sottoporre a controllo, il funzionario controllore costituisce un dossier di controllo nel quale sarà inserita la documentazione relativa ai controlli (relazione di controllo, documentazione derivata dall esame di banche dati, foto, altro). Il dossier sarà suddiviso in documenti cartacei e documenti digitali; detti documenti dovranno essere trasmessi ad APPAG che li archivierà e li utilizzerà per il successivo calcolo di eventuali riduzioni derivanti dal controllo. L esito tecnico della verifica (presenza/assenza di non conformità,...) è notificato all azienda attraverso il rilascio della relazione di controllo. Sarà cura di Appag inviare al soggetto controllato l'esito del controllo nel caso in cui siano state riscontrate delle anomalie in fese di verifica. Preavviso Ai sensi dell art. 25 del Reg. (UE) n. 809/2014 i controlli in loco possono essere effettuati senza dare alcun preavviso all azienda oggetto di controllo. Tuttavia, lo stesso regolamento ammette un preavviso che deve essere limitato al tempo strettamente necessario a rendere possibile il controllo stesso, purché non venga compromessa la finalità del controllo. Tale preavviso non può eccedere le 48 ore. Nei casi in cui la prima verifica non abbia avuto luogo poiché non è stato possibile rintracciare il beneficiario, viene fatto una seconda convocazione attraverso l'invio di un telegramma (allegato 1). Il funzionario controllore deve archiviare nel dossier copia del telegramma inviato al produttore, comprensivo della ricevuta di spedizione. Se il controllo di condizionalità avviene lo stesso giorno del controllo sugli impegni relativi allo sviluppo rurale, è importante che il preavviso avvenga utilizzando le stesse modalità (e che lo stesso venga riportato sulla relazione di controllo in maniera uguale). Predisposizione dei materiali necessari al controllo in loco Prima di recarsi in azienda il funzionario controllore accerta ogni aspetto relativo all azienda che è possibile verificare attraverso l interrogazione di banche dati (es. verifica fascicolo aziendale, domande di finanziamento, posizione geografica e particolari delimitazioni territoriali, ecc). 8

9 Esecuzione delle riprese fotografiche Ogni infrazione rilevata dovrà essere documentata fotograficamente e le fotografie scattate dovranno essere archiviate e consegnate ad APPAG insieme ai documenti relativi al controllo. In generale il tecnico dovrà porre la massima cura affinché le foto: - siano correttamente esposte (né buie né eccessivamente chiare); - possibilmente contengano (anche nello sfondo) sicuri riferimenti territoriali (case, manufatti, ecc); - documentino (con riprese aggiuntive di dettaglio) situazioni particolari di infrazioni agli obblighi di condizionalità CGO ; N.B. data la necessità di acquisire una quantità notevole di documenti, in condizioni spesso non favorevoli, la macchina fotografica digitale potrà essere utilizzata anche a questo scopo, avendo l accortezza di effettuare fotografie nitide, tramite le quali siano visionabili facilmente gli elementi qualificanti della documentazione. Prescrizione degli interventi correttivi (Azioni correttive e impegni di ripristino) La Relazione di controllo non fornisce un esito generale del controllo, ma è redatta al fine di rendere note al produttore le infrazioni accertate. Nel campo di condizionalità in esame, sono previsti: - azioni correttive, per le infrazioni di natura minore, prescritti al produttore perché possa sanare le infrazioni ed ottenere, in tal modo, l eliminazione della sanzione; - impegni di ripristino, che rappresentano interventi obbligatori che hanno lo scopo di arrestare o mitigare gli effetti dell infrazione commessa, senza che questo abbia diretta influenza sull entità della riduzione applicabile. Le eventuali azioni correttive e gli impegni di ripristino prescritti dovranno essere annotati nella relazione di controllo. Le azioni correttive e gli impegni di ripristino saranno oggetto di controlli amministrativi (ove possibile) oppure di nuovi controlli oggettivi. Riesame della check list Una volta chiuso il controllo, il tecnico incaricato avrà cura di inviare ad Appag la relazione di controllo compilata, anche in formato elettronico (all'indirizzo mail appag.uta397@provincia.tn.it avente ad oggetto INOLTRO CHECK LIST AL VALUTATORE 2016) allo scopo di permettere un riesame della stessa al fine di accertarne la completezza e correttezza della compilazione. 9

10 L incaricato della revisione non entrerà nel merito del controllo realizzato dal tecnico incaricato, ma si limiterà a verificare che siano presenti tutti gli elementi che permetteranno il calcolo di un'eventuale riduzione/sanzione sulla scorta di quanto effettivamente emerso in sede di controllo. L incaricato della revisione potrà contattare il tecnico controllare per eventuali chiarimenti e/o adempimenti necessari alla corretta interpretazione dei risultati dei controlli. Nel caso in cui il riesame abbia esito negativo il valutatore segnalerà al funzionario controllore gli aspetti da completare/correggere sulla check list di controllo al fine di definire correttamente l'esito aziendale. I tempi di completamento/correzione della check list verranno indicati dal valutatore in relazione alle problematiche riscontrate. Archiviazione del dossier di controllo I dossier di controllo sono archiviati presso l Unità Tecnica e di Autorizzazione Premi di APPAG e possono essere oggetto di verifica da parte di Agea Coordinamento, dei competenti Servizi della Commissione Europea e del Ministero, della Società di Certificazione e dell Area di Controllo Interno di APPAG. 10

11 4. ADEMPIMENTI SPECIFICI CGO 1: Direttiva 91/676/CEE protezione delle acque dall inquinamento provocato da fonti agricole A seguito del monitoraggio condotto in osservanza dei dispositivi della direttiva 91/676/CEE l intero territorio della Provincia Autonoma di Trento è escluso dalle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola pertanto l atto non è applicato. Per le aziende con particelle fuori provincia, il controllo verrà effettuato dagli OP competenti territorialmente, secondo le modalità di controllo adottate presso le Regioni interessate, previa comunicazione da parte di Appag delle posizioni estratte per la campagna in corso. BCAA 1: Introduzione di fasce tampone lungo i corsi d acqua Ai fini del presente standard, si intende per fascia tampone una fascia stabilmente inerbita spontanea o seminata, oppure arbustiva od arborea spontanea o impiantata di larghezza che può variare dai 3 ai 5 metri. Pertanto vi rientrano tutte le aziende al cui interno scorre un corso d acqua appartenente al Bacino idrografico delle Alpi Orientali od al Bacino idrografico del Po e che sono monitorati dall Agenzia Provinciale Protezione Ambiente (vedi elenco a pagina 4). Appag fornisce ai tecnici l elenco delle particelle fondiarie interessate da questo vincolo. Su tali particelle il tecnico controllore dovrà verificare: - la presenza della fascia inerbita e la larghezza minima; - che non siano state effettuate lavorazioni non consentite, con rivoltamento della zolla, che ne comprometterebbe la funzionalità. I tecnici Appag verificano inoltre, su tutti i corsi d acqua limitrofi ai terreni agricoli delle aziende beneficiarie (anche quelli non monitorati), che non sia stato eseguito alcun tipo di concimazione sul terreno interessato dalla fascia tampone. BCAA 2: Rispetto delle procedure di autorizzazione quando l utilizzo delle acque a fini di irrigazione è soggetto ad autorizzazione Il presente standard si applica a tutte le aziende che devono rispettare gli obblighi di condizionalità. Il controllo si traduce nel verificare il rispetto delle procedure di autorizzazione quando l utilizzo delle acque è per fini irrigui. Per la Provincia di Trento l autorizzazione consiste alternativamente in concessione vera e propria, concessione preferenziale o riconoscimento di antico diritto. 11

12 Aziende non appartenenti a consorzi irrigui: Nel caso l azienda non sia associata ad alcun consorzio di irrigazione e pratichi il prelievo dell acqua in maniera del tutto autonoma, verrà controllata la documentazione di autorizzazione al prelievo dell acqua. Aziende rientranti in consorzi irrigui: Le concessioni irrigue sono di norma rilasciate a consorzi per tutti i fondi ricadenti nel perimetro degli stessi, pertanto dovrà essere verificata l effettiva appartenenza dell azienda ad un consorzio irriguo. In alcuni casi, per il presente standard, verrà eseguito un controllo incrociato con l Ufficio Gestione Risorse Idriche della Provincia Autonoma di Trento. Il controllo alla BCAA2 si considererà concluso quando sarà verificata la corretta procedura di autorizzazione. BCAA 3: Protezione delle acque sotterranee dall inquinamento: divieto di scarico diretto nelle acque sotterranee e misure per prevenire l inquinamento indiretto delle acque sotterranee attraverso lo scarico nel suolo e la percolazione nel suolo delle sostanze pericolose. Tutte le aziende comprese nel campione di condizionalità sono interessate dal presente Atto e sono chiamate al rispetto dei seguenti impegni: corretto stoccaggio di combustibili, oli di origine petrolifera e minerali, lubrificanti usati, filtri e batterie esauste, prodotti fitosanitari o veterinari, al fine di evitare la diffusione di sostanze pericolose per percolazione nel suolo o sottosuolo. Le aziende che hanno l obbligo del rispetto della condizionalità e che hanno richiesto o ottenuto un autorizzazione per la gestione degli scarichi di sostanze pericolose, ai sensi di quanto disposto dal D. Lgs. 152/06, hanno ulteriori impegni: validità e conformità dell autorizzazione per lo scarico di sostanze pericolose contenute nella tabella 3 dell'allegato 5 del decreto legislativo 152/99; rispetto delle condizioni di scarico contenute nell autorizzazione. CGO 2: Direttiva 2009/147/CE Conservazione degli uccelli selvatici Gli adempimenti da rispettare riguardano il mantenimento degli alberi isolati, degli alberi in filare e delle siepi e, nelle zone ricadenti in ZPS, è richiesta la verifica di: divieto di bruciatura delle stoppie e delle paglie su seminativi divieto di conversione ad altri usi delle superfici a prato permanente 12

13 divieto di eliminazione dei terrazzamenti esistenti divieto di esecuzione di livellamenti non autorizzati Questi impegni sono verificati anche attraverso il telerilevamento però si ritiene importante che il tecnico verifichi visivamente se ci sono evidenze di infrazioni a tali impegni nel corso del controllo aziendale. Nel controllo in loco si verificano prioritariamente le particelle aziendali ricadenti in zona ZPS. CGO 3: Direttiva 92/43/CEE, concernente la conservazione degli Habitat Gli adempimenti da rispettare riguardano le superfici ricadenti nelle zone SIC, per le quali è richiesta la verifica di: divieto di bruciatura delle stoppie e delle paglie su seminativi divieto di conversione ad altri usi delle superfici a prato permanente divieto di eliminazione dei terrazzamenti esistenti divieto di esecuzione di livellamenti non autorizzati Questi impegni sono verificati anche attraverso il telerilevamento però si ritiene importante che il tecnico verifichi visivamente se ci sono evidenze di infrazioni a tali impegni nel corso del controllo aziendale. Nel controllo in loco si verificano prioritariamente le particelle aziendali ricadenti in zona SIC. CGO 4: Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi ed i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare. Le aziende produttrici devono rispettare il complesso degli adempimenti previsti dalla normativa sulla sicurezza alimentare per il loro settore di attività, in funzione del processo produttivo realizzato. A tal fine si distinguono i seguenti settori della produzione primaria: 1. produzioni animali; 2. produzioni vegetali; 3. produzione di latte crudo; 4. produzione di uova; 5. produzioni di mangimi o alimenti per gli animali. 13

14 Il tecnico controllore dovrà soffermarsi a controllare solamente le aziende di cui ai punti 2. produzioni vegetali e 5. produzioni di mangimi o alimenti per gli animali. Il controllo sulle restanti tipologie aziendali viene effettuato dai funzionari dell Azienda provinciale per i servizi veterinari come previsto dalla convenzione vigente tra Appag ed APSS. In estrema sintesi, gli elementi di verifica, per le aziende di cui al punto 2. e 5., sono i seguenti: Sicurezza alimentare: modalità di stoccaggio delle sostanze pericolose, al fine di evitare ogni contaminazione; corretto uso di additivi e prodotti che possano causare contaminazione delle produzioni; tracciabilità; registrazione delle principali operazioni ed eventi relativi a controlli, utilizzazione dei prodotti sanitari, sementi utilizzate; registrazione di ogni transazione di prodotto o materie prime da e verso l azienda. CGO 10: Regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE. Il controllo del presente atto riguarda tutti gli utilizzatori di prodotti fitosanitari: Gli elementi di verifica sono: rispetto delle condizioni di utilizzo dei prodotti fitosanitari previste nell etichetta del prodotto impiegato, tra gli altri: dosi corrette, utilizzo dei prodotti sulle colture ammesse e su terreni indicati, rispetto dei tempi di carenza, presenza dei dispositivi di protezione individuali, utilizzo di prodotti ammessi; presenza in azienda di un sito di stoccaggio dei fitofarmaci a norma. Per sito a norma s intende un locale o un armadio che si possa chiudere, areato, con pavimento lavabile ed il cui contenuto tossico sia opportunamente segnalato ((vedi allegato 8 della nota Agea 2016 prot.n del 14 luglio 2016) è necessario fare riferimento all allegato 8 della Circolare AGEA 2016); disponibilità, conformità e aggiornamento del registro dei trattamenti e delle fatture d acquisto dei prodotti fitosanitari relative agli ultimi tre anni. disponibilità e validità dell autorizzazione per l acquisto e l utilizzazione dei prodotti (patentino) o certificato di abilitazione per gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari a partire dal 26 novembre I patentini rilasciati anteriormente al 26 novembre 2015 sono ritenuti validi fino alla loro scadenza. 14

15 La presenza del registro dei trattamenti e del suo aggiornamento, pur non essendo un elemento diretto di verifica, è condizione necessaria per la controllabilità di questo Atto. 15

16 5. MODALITA OPERATIVE ESECUZIONE DEL CONTROLLO DEL RISPETTO DELLE REGOLE DI CONDIZIONALITA PRESSO LA SEDE AZIENDALE Riconoscimento del rappresentante aziendale Il tecnico incaricato si presenta alla data e all ora prevista dal calendario dei controlli presso la sede aziendale o il luogo di appuntamento prefissato nel caso in cui sia stato fornito un preavviso. Le attività preliminari che svolge sono le seguenti: verifica della presenza del rappresentante aziendale; riconoscimento del rappresentante aziendale. Presentazione al rappresentante aziendale della procedura di controllo Preliminarmente all avvio del controllo il tecnico incaricato illustra al rappresentante aziendale alcune informazioni relative al controllo da svolgere. Le informazioni che obbligatoriamente dovranno essere fornite sono: oggetto del controllo e campo di applicazione; procedura di esecuzione del controllo; i criteri di controllo applicati alla verifica; modalità di notifica degli esiti finali del controllo di condizionalità a livello aziendale. Compilazione della relazione di controllo Al momento dell incontro con il rappresentante aziendale, il tecnico incaricato è in possesso di una serie di informazioni, desunte dalle dichiarazioni aziendali all atto dell aggiornamento del fascicolo aziendale o della domanda, oppure derivanti dall incrocio tra le informazioni presenti nelle banche dati del SIAN o del SIAP e la dichiarazione di consistenza aziendale. Tali informazioni devono essere verificate attraverso la compilazione della parte introduttiva della relazione di controllo, che sarà condivisa con il rappresentante aziendale. In occasione di questo confronto, il rappresentante aziendale risponderà ad alcune domande poste dal tecnico ed avrà la possibilità di correggere od integrare le dichiarazioni rese in sede di compilazione della Domanda Unica o della domanda PSR. 16

17 Il risultato di questo incontro preliminare sarà l ulteriore conferma delle caratteristiche aziendali ai fini della verifica di applicabilità delle regole di condizionalità. Le informazioni da acquisire attraverso il colloquio con il rappresentante aziendale, sono le seguenti: CGO 2 e CGO 3 Nel controllo in loco si verificano prioritariamente le particelle ricadenti in zona ZPS e SIC in particolare devono essere verificati i divieti descritti nel capitolo Adempimenti specifici. CGO 4 Verifica di quanto dichiarato nell aggiornamento del fascicolo aziendale 2016 in relazione a: presenza in azienda di un allevamento zootecnico; presenza in azienda di produzioni vegetali; presenza in azienda di produzione di latte crudo alimentare; presenza in azienda di produzione di latte fresco; presenza in azienda di allevamento avicolo per la produzione di uova; azienda produttrice di mangimi o alimenti per gli animali. Il rappresentante aziendale dovrà inoltre dichiarare l ubicazione del sito presso il quale il produttore provvede allo stoccaggio dei prodotti fitosanitari utilizzati, la dichiarazione resa dal produttore sarà annotata negli appositi spazi della scheda. CGO 10 Verifica dell utilizzazione di prodotti fitosanitari da parte dell azienda; Nel caso in cui l azienda dichiari di non detenere né utilizzare prodotti fitosanitari il rappresentante aziendale dovrà controfirmare il foglio relativo alle dichiarazioni. Il tecnico verificherà comunque il piano colturale dell azienda e, nel caso in cui siano presenti coltivazioni a seminativo o permanenti, che prevedono l ordinaria utilizzazione di prodotti fitosanitari, provvederà a segnalarlo ed avvertirà l azienda che saranno possibili ulteriori verifiche, atte a determinare la veridicità delle sue dichiarazioni. 17

18 Il tecnico renderà noto all azienda che, in caso la sua dichiarazione di non detenzione ed utilizzo di prodotti fitosanitari risultasse non corrispondente a verità, l azienda sarà sottoposta a nuovo controllo e, nel caso sia riscontrata una qualsiasi infrazione, tale infrazione sarà considerata commessa intenzionalmente. Le dichiarazioni del rappresentante aziendale saranno rese sotto la propria responsabilità. BCAA 3 Verifica dell utilizzazione di prodotti contenenti sostanze pericolose da parte dell azienda. Al rappresentante aziendale sarà richiesto se in azienda si detengono: oli usati, filtri e batterie usate, prodotti chimici, prodotti fitosanitari; carburanti e/o lubrificanti di origine petrolifera. In caso affermativo, il rappresentante aziendale dovrà inoltre dichiarare l ubicazione del sito di stoccaggio di carburanti, lubrificanti, oli, filtri e batterie usate, altri prodotti chimici e prodotti fitosanitari o gli involucri dei loro contenitori. La dichiarazione resa dal produttore sarà annotata negli appositi spazi della scheda. Nel caso in cui l azienda dichiari di non detenere né utilizzare i prodotti contenenti sostanze pericolose, il rappresentante aziendale dovrà controfirmare il foglio relativo alle dichiarazione. Il tecnico avvertirà l azienda che saranno possibili ulteriori verifiche, atte a determinare la veridicità delle sue dichiarazioni. La dichiarazione del rappresentante aziendale sarà resa sotto la propria responsabilità e verificata comunque dal tecnico, nel corso dell ispezione aziendale (presenza mezzi meccanici, contenitori di lubrificanti o carburanti, ecc.). Verifica di quanto dichiarato dall agricoltore nell ambito dell aggiornamento del fascicolo aziendale e nelle domande DU e SR 2015 N.B. nel caso in cui il rappresentante aziendale dichiari di utilizzare ma non detenere i prodotti fitosanitari (approvvigionamenti limitati ai singoli usi, ecc.), il tecnico informerà l azienda che un sito di stoccaggio è comunque obbligatorio, in quanto non è possibile assicurare sempre l immediata e completa utilizzazione del prodotto acquistato. In assenza di tale sito, l azienda sarà in infrazione, in quanto priva di uno stoccaggio obbligatorio. L unico caso in cui tale situazione sarà ritenuta accettabile è quando l azienda produca un documento (contratto, fatture per servizi, ecc.) che attesti che l intera gestione dei trattamenti fitosanitari (acquisto e utilizzazione) è affidata a contoterzisti. Valutazione degli stoccaggi presenti in azienda 18

19 A seguito della rilevazione dei dati effettuata, il tecnico procederà alla verifica e valutazione dello stato degli stoccaggi presenti in azienda. Dei siti individuati, il tecnico rileverà le seguenti caratteristiche: 1. presenza/assenza di un locale o contenitore chiuso o protetto e posto su di un pavimento impermeabilizzato per lo stoccaggio di combustibili, oli di origine petrolifera e minerale, filtri e batterie esauste; 2. presenza/assenza di perdite dai contenitori /distributori di carburanti e oli lubrificanti. N.B. Il tecnico verificherà anche la presenza di depositi non protetti di filtri usati, batterie esauste. Nel caso riscontrasse la presenza di tali depositi o di tali materiali abbandonati nel centro aziendale senza alcuna protezione, li assimilerà ad uno stoccaggio assente del primo tipo. I magazzini saranno verificati per due aspetti: pericolo di contaminazione delle produzioni (separazione tra sostanze pericolose e derrate); pericolo di inquinamento della falda acquifera (assenza vasca di contenimento, dispersione su suolo, ecc.). Si precisa che le caratteristiche costruttive dei siti di stoccaggio per i prodotti elencati ai punti precedenti, devono garantire: 1. la protezione dagli agenti atmosferici, tramite la presenza di una tettoia di protezione realizzata con materiale non combustibile; 2. l impermeabilizzazione dei pavimenti o presenza di dispositivi analoghi per evitare la percolazione nel suolo delle sostanze pericolose; 3. la presenza di un bacino di contenimento, posto al di sotto della cisterna; 4. l isolamento delle sostanze pericolose da luoghi destinati al deposito di prodotti per l alimentazione umana o zootecnica (collegamento con il controllo del CGO 4). N.B. data la possibilità di molte diverse soluzioni aziendali per il problema dello stoccaggio dei prodotti contenenti le sostanze pericolose e la conseguente impossibilità di codificare ognuna di esse nel presente documento, sarà cura del tecnico giudicare l effettiva rispondenza alle norme in base agli elementi raccolti in azienda, descrivendo eventualmente quelli che ritiene qualificanti ai fini dell esito finale del controllo. Il tecnico presterà particolare attenzione nella rilevazione di depositi di oli lubrificanti o di batterie esauste, di altri prodotti chimici e contenitori o involucri di prodotti fitosanitari e delle caratteristiche di tali depositi. 19

20 In caso l azienda disponga di documentazione relativa allo smaltimento di tali materiali, effettuata da enti o società autorizzati, il tecnico ne acquisirà copia. Conclusione dell attività di verifica introduttiva Al termine della compilazione della Relazione di Controllo, potrebbe verificarsi la necessità che il tecnico incaricato debba sottoporre l azienda ad un controllo su regole di condizionalità non previste inizialmente. In questo caso, il tecnico utilizzerà le check list specifiche per ciascun atto ed allegate alla relazione di controllo tipo riportata in allegato (allegato n 2). Tale evenienza sarà riportata nella relazione di controllo, nelle apposite caselle relative all applicabilità. VERIFICA DEL RISPETTO DEGLI IMPEGNI AZIENDALI Il tecnico incaricato, per ciascuna azienda a controllo, verificherà il rispetto degli impegni previsti per ogni regola di condizionalità applicabile a cui essa è soggetta, riscontrando gli elementi di controllo presenti nella relazione di controllo e verificando la documentazione richiesta. BCAA 1 Introduzione di fasce tampone lungo i corsi d acqua Il presente controllo serve ad integrare il controllo delle BCAA svolto da Agea tramite fotointerpretazione. Il tecnico dovrà verificare la presenza di corsi d acqua all interno dell azienda. Una volta individuato il corso d acqua il tecnico controllore dovrà verificare se lungo il corso d acqua l agricoltore ha mantenuto una fascia tampone e che su tale fascia non sia stata effettuata alcuna concimazione organica ed inorganica. BCAA 2 Rispetto delle procedure di autorizzazione quando l utilizzazione delle acque a fini di irrigazione è soggetto a autorizzazione. Il tecnico controllore dovrà verificare se in azienda viene effettuato un prelievo di acqua per fini di irrigazione. In caso positivo il tecnico dovrà acquisire copia dell Autorizzazione rilasciata dall Ufficio Gestione Risorse Idriche della Provincia di Trento. In caso negativo, ovvero quando il rappresentante aziendale dichiari di non effettuare alcun prelievo di acqua a fini di irrigazione, nel campo note della relazione di controllo dovrà esser riportata la seguente frase: il rappresentante dichiara di 20

21 non effettuare alcun prelievo di acqua ai fini di irrigazione ed il rappresentante aziendale dovrà sotto firmare. BCAA 3 concernente la protezione delle acque sotterranee dall inquinamento provocato da certe sostanze pericolose. Elementi di controllo Gli elementi da sottoporre a controllo per questo Atto sono: per tutte le aziende: i siti e le modalità di stoccaggio dei prodotti utilizzati dalle aziende che contengono le sostanze pericolose elencate negli allegati alla Direttiva 80/68/CEE. Lo scopo del controllo è la verifica dell assenza del rischio di dispersione accidentale delle sostanze pericolose stesse; per le aziende che hanno le caratteristiche tali da rendere necessaria un autorizzazione allo scarico diretto: la regolarità della documentazione dell autorizzazione e la conformità tra la situazione aziendale e quanto previsto dall autorizzazione stessa. L autorizzazione viene rilasciata dal comune territorialmente competente. Le seguenti tipologie aziendali NON necessitano di autorizzazione allo scarico, in quanto lo stesso in questi casi è assimilabile agli scarichi domestici: azienda dedita esclusivamente ad attività agricola e/o silvicola; azienda dedita ad allevamento di bestiame; azienda dedita alle attività suindicate che effettua attività di trasformazione con carattere di complementarietà con materia prima lavorata proveniente in misura prevalente dall attività di coltivazione dei terreni propri. Modalità di esecuzione del controllo Il controllo si svolgerà con le seguenti modalità: - visita del/dei centro/i aziendale/i, relativa al/ai sito/i identificati durante la fase di acquisizione delle informazioni preliminari ed ispezione presso i luoghi dove avviene lo stoccaggio dei prodotti contenenti le sostanze pericolose: - olii usati, filtri e batterie usate dei veicoli; - contenitori / distributori di carburanti e lubrificanti di origine petrolifera. Dei siti individuati, la cui ubicazione è stata dichiarata dal produttore, il tecnico rileverà le seguenti caratteristiche: 21

22 - presenza/assenza di un locale o contenitore chiuso o protetto e posto su di un pavimento impermeabilizzato per lo stoccaggio di combustibili, oli di origine petrolifera e minerale, filtri e batterie esauste; - presenza/assenza di perdite dai contenitori /distributori di carburanti e oli lubrificanti o depositi non protetti di filtri o batterie esauste. Si precisa che le caratteristiche costruttive dei siti di stoccaggio per i prodotti elencati ai punti precedenti, devono garantire: - protezione dagli agenti atmosferici; - impermeabilizzazione dei pavimenti o presenza di dispositivi analoghi per evitare la percolazione nel suolo delle sostanze pericolose; - l isolamento delle sostanze pericolose da luoghi destinati al deposito di prodotti per l alimentazione umana o zootecnica. N.B. data la possibilità di molte diverse soluzioni aziendali per il problema dello stoccaggio dei prodotti contenenti le sostanze pericolose e la conseguente impossibilità di codificare ognuna di esse nel presente documento, sarà cura del tecnico giudicare l effettiva rispondenza alle norme in base agli elementi raccolti in azienda, descrivendo eventualmente quelli che ritiene qualificanti ai fini dell esito finale del controllo. Il tecnico presterà particolare attenzione nella rilevazione di depositi di oli lubrificanti o di batterie esauste e delle caratteristiche di tali depositi. In caso l azienda disponga di documentazione relativa allo smaltimento di tali materiali, effettuata da enti o società autorizzati, il tecnico ne acquisirà copia; Si precisa che nel caso in cui l azienda abbia dichiarato di non detenere né utilizzare i prodotti contenenti sostanze pericolose (fitofarmaci, carburanti, lubrificanti, batterie dei veicoli aziendali), controfirmando l apposito spazio contenuto nella scheda introduttiva, il tecnico effettuerà comunque la visita presso il/i centro/i aziendale/i, accertando l effettiva assenza in azienda di tali prodotti. Nel caso in cui l azienda svolga attività agroindustriale prevalente sull attività agricola e/o trasformi materia prima proveniente prevalentemente dall esterno, il tecnico verificherà la presenza e la regolarità della documentazione relativa all autorizzazione rilasciata da APPA. Nel caso riscontri delle anomalie, le descriverà nella relazione di controllo. 22

23 CGO 2 Direttiva 147/2009/CE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Elementi di controllo L'oggetto del controllo per questo Atto, applicabile alle zone SIC e ZPS, è il rispetto da parte dell azienda dei seguenti divieti: divieto di bruciatura delle stoppie e delle paglie su seminativi divieto di conversione ad altri usi delle superfici a prato permanente divieto di eliminazione dei terrazzamenti esistenti divieto di esecuzione di livellamenti non autorizzati Anche se tali impegni sono verificati tramite telerilevamento è importante verificare visivamente se siano presenti evidenze di infrazioni a tali impegni. In fase di controllo si verificano prioritariamente le particelle ricadenti in zone SIC/ZPS. Su tutte le superfici aziendali va inoltre verificato il mantenimento sul terreno degli alberi isolati, alberi in filare o siepi. In caso di loro eliminazione sarà verificata la presenza dell autorizzazione, ove tale autorizzazione sia prevista. Per questo impegno valgono le seguenti deroghe: 1. presenza di motivazioni di ordine fitosanitario per l eliminazione degli elementi, riconosciute dalle Autorità Competenti. 2. interventi di ordinaria manutenzione delle formazioni arboreo/arbustive, comprendenti anche il taglio a raso di ceppaie e il taglio dei ricacci delle capitozze. 3. interventi di eliminazione di soggetti arborei o arbustivi appartenenti a specie invadenti, spollonanti o non autoctone (ad es. ailanto, robinia pseudoacacia, ecc) o eliminazione di soggetti arbustivi lianosi (ad es. rovo), effettuati per l ordinaria manutenzione dei terreni agricoli. CGO 3 Direttiva 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturale seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. L'oggetto del controllo per questo Atto, applicabile alle zone SIC e ZPS, è il rispetto da parte dell azienda dei seguenti divieti: 23

24 divieto di bruciatura delle stoppie e delle paglie su seminativi divieto di conversione ad altri usi delle superfici a prato permanente divieto di eliminazione dei terrazzamenti esistenti divieto di esecuzione di livellamenti non autorizzati Anche se tali impegni sono verificati tramite telerilevamento è importante verificare visivamente se siano presenti evidenze di infrazioni a tali impegni. In fase di controllo si verificano prioritariamente le particelle ricadenti in zone SIC/ZPS. 24

25 CGO 4 Regolamento (CE) 178/2002 che stabilisce i principi ed i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa le procedure nel campo della sicurezza alimentare; Elementi di controllo Gli elementi da sottoporre a controllo per questo CGO sono: - aziende operanti nel settore delle produzioni animali: 1. presenza di siti di stoccaggio, utilizzazione o smaltimento delle derrate prodotte, che risultino spazialmente separati dai luoghi di stoccaggio e manipolazione delle sostanze pericolose (compresi carburanti, oli lubrificanti, batterie esauste, ecc.); 2. presenza di siti di stoccaggio; utilizzazione o smaltimento delle derrate prodotte, che risultino spazialmente separati dai luoghi di stoccaggio dei prodotti veterinari. - aziende operanti nel settore delle produzioni vegetali: 3. presenza di siti di stoccaggio; utilizzazione o smaltimento delle derrate prodotte, compresi foraggi e componenti di mangimi, che risultino spazialmente separati dai luoghi di stoccaggio e manipolazione delle sostanze pericolose (compresi carburanti, oli lubrificanti, batterie esauste, ecc.); 4. presenza di siti di stoccaggio; utilizzazione o smaltimento delle derrate prodotte, che risultino spazialmente separati dai luoghi di stoccaggio dei prodotti fitosanitari; 5. presenza registro trattamenti (quaderno di campagna); 6. conformità del registro trattamenti (presenza delle informazioni minime previste dalla normativa); 7. aggiornamento del registro dei trattamenti (entro 30 giorni dal trattamento effettuato). Il controllo si svolgerà con le seguenti modalità: Siti di stoccaggio (elementi di controllo 1, 2, 3, 4) Il tecnico individuerà i siti aziendali di stoccaggio delle derrate (animali e vegetali) prodotte e si accerterà che siano distinti e separati strutturalmente dai luoghi di deposito e manipolazione delle sostanze pericolose per la sicurezza alimentare: carburanti, olii lubrificanti; olii e batterie esausti; 25

26 prodotti veterinari ed alimenti medicati ; sostanze chimiche (ad es. fertilizzanti); fitofarmaci. Per quanto attiene ai fitofarmaci in particolare, il sito di immagazzinamento di questi prodotti deve essere posto in luogo asciutto, deve poter essere chiuso in modo da non permettere accessi casuali, le scatole o gli imballaggi dei prodotti al suo interno si devono presentare integri e con le etichette ben visibili e leggibili. Nel caso in cui il tecnico riscontri delle infrazioni alle disposizioni relative ai siti di stoccaggio, dovrà documentarle accuratamente, con fotografie che evidenzino chiaramente gli elementi riscontrati, e dovrà segnalarle negli appositi campi della relazione di controllo. Ad es. prodotti fitofarmaci immagazzinati insieme ai mangimi ; oppure stoccaggio del foraggio prodotto e ricovero delle macchine situati nello stesso ambiente, senza separazioni ; indicando al contempo il codice delle riprese fotografiche effettuate. N.B: esiste una differenza essenziale tra la verifica dei siti di stoccaggio delle sostanze pericolose effettuata per la BCAA 3 e quella svolta per il presente CGO. In questo caso, ad essere sotto controllo è il pericolo di contaminazione delle derrate prodotte, mentre per la BCAA 3 si verifica l assenza di rischi di inquinamento delle falde acquifere causato dalla dispersione accidentale delle sostanze. Registro dei trattamenti fitofarmaci (elementi di controllo 5, 6 e 7) Il tecnico si accerterà della presenza e corretta tenuta del registro dei trattamenti fitofarmaci effettuati nel corso della stagione di coltivazione Per registro dei trattamenti si intende un modulo aziendale che riporti cronologicamente l'elenco dei trattamenti eseguiti sulle diverse colture, oppure, in alternativa, una serie di moduli distinti, relativi ciascuno ad una singola coltura agraria. Saranno effettuati i seguenti controlli: a. presenza del registro; b. per ogni coltura dovranno essere registrate le fasi fenologiche/agronomiche principali della coltura (semina o trapianto, inizio fioritura e raccolta); c. per ogni trattamento dovranno essere indicati il prodotto utilizzato, la quantità utilizzata e la superficie su cui è stato effettuato; 26

27 d. il registro dovrà essere conservato per l anno successivo a quello a cui si riferiscono i trattamenti e e. dovrà essere disponibile per ogni verifica; f. l aggiornamento dovrà essere fatto entro 30 (trenta) giorni dal trattamento. Valgono i seguenti casi particolari: nel caso in cui l utilizzatore dei prodotti fitosanitari non sia il titolare dell azienda, il registro potrà essere compilato da persona diversa. In questo caso dovrà essere presente in azienda, unitamente al registro dei trattamenti, relativa delega scritta da parte del titolare; nel caso in cui i trattamenti siano realizzati da contoterzisti, il registro dei trattamenti deve essere compilato dal titolare dell'azienda sulla base del modulo rilasciato per ogni singolo trattamento dal contoterzista. In alternativa, il contoterzista potrà annotare i singoli trattamenti direttamente sul registro dell'azienda controfirmando ogni intervento fitosanitario effettuato; nel caso di cooperative di produttori che acquistano prodotti fitosanitari con i quali effettuano trattamenti per conto dei loro soci (trattamenti effettuati con personale e mezzi delle cooperative) il registro dei trattamenti (unico per tutti gli associati) potrà essere conservato presso la sede sociale dell'associazione e dovrà essere compilato e sottoscritto dal legale rappresentante previa delega rilasciatagli dai soci; N.B. il registro dei trattamenti deve essere compilato anche quando gli interventi fitosanitari vengono eseguiti per la difesa delle derrate alimentari immagazzinate. Si potrà anche verificare il caso in cui le registrazioni dei trattamenti siano riportate sullo stesso modulo o quaderno che ospita le annotazioni relative alle utilizzazioni di effluenti zootecnici e fertilizzazioni, o riguardanti le movimentazioni di prodotto. Questo fatto, ferme restando le informazioni minime che devono essere riportate (vedi sopra), non avrà nessuna conseguenza ai fini del controllo. Il tecnico, in base alle indicazioni riportate più sopra, verificherà quindi la presenza del registro, la completezza delle informazioni in esso contenute, il suo aggiornamento. N.B. fermo restando quanto previsto per il CGO 10, al termine della verifica, il tecnico incaricato è tenuto ad acquisire copia del registro dei trattamenti oggetto di controllo, anche in assenza di infrazioni. Per documenti particolarmente voluminosi, saranno acquisite almeno la prima pagina, l ultima pagina che contiene registrazioni ed ogni pagina per la quale si rilevano anomalie. 27

Il Sistema dei Controlli Atto B9 e Atto B11

Il Sistema dei Controlli Atto B9 e Atto B11 WORKSHOP IL PUNTO SUI CONTROLLI DI CONDIZIONALITA RELATIVI ALLA DIRETTIVA NITRATI, ALL UTILIZZO DEI PRODOTTI FITOSANITARI E AL PACCHETTO IGIENE Il Sistema dei Controlli Atto B9 e Atto B11 Maurizio Piomponi

Dettagli

SOMMARIO 1. INTRODUZIONE AL CONTROLLO DEL RISPETTO DEI CGO APPLICABILITA DELLE REGOLE DI CONDIZIONALITA...5

SOMMARIO 1. INTRODUZIONE AL CONTROLLO DEL RISPETTO DEI CGO APPLICABILITA DELLE REGOLE DI CONDIZIONALITA...5 SOMMARIO 1. INTRODUZIONE AL CONTROLLO DEL RISPETTO DEI CGO...3 2. APPLICABILITA DELLE REGOLE DI CONDIZIONALITA...5 AMBITO DI CONTROLLO E SOGGETTI COINVOLTI...5 OGGETTO DEL CONTROLLO...5 TERMINI PER L EFFETTUAZIONE

Dettagli

La Condizionalità in Veneto

La Condizionalità in Veneto La in Veneto DI COSA PARLEREMO? COSA E LA CONDIZIONALITA CHI DEVE CONOSCERLA A CHE COSA SERVE COME SI APPLICA COME SI FA RISPETTARE COSA SUCCEDE SE NON LA RISPETTI Questa foto di Autore sconosciuto è concesso

Dettagli

La Condizionalita in Veneto

La Condizionalita in Veneto La Condizionalita in Veneto DI COSA PARLEREMO? COSA E LA CONDIZIONALITA CHI DEVE CONOSCERLA A CHE COSA SERVE COME SI FA RISPETTARE COSA SUCCEDE SE NON LA RISPETTI Questa foto di Autore sconosciuto è concesso

Dettagli

Rete Rurale Nazionale Autorità di gestione: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Via XX Settembre, 20 Roma

Rete Rurale Nazionale Autorità di gestione: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Via XX Settembre, 20 Roma Rete Rurale Nazionale Autorità di gestione: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Via XX Settembre, 20 Roma reterurale@politicheagricole.it www.reterurale.it - @reterurale - www.facebook.com/reterurale

Dettagli

BCAA 1 (Introduzione di fasce tampone lungo i corsi d acqua)

BCAA 1 (Introduzione di fasce tampone lungo i corsi d acqua) BCAA 1 (Introduzione di fasce tampone lungo i corsi d acqua) Finalità proteggere le acque superficiali e sotterranee dall inquinamento derivante dalle attività agricole. Applicata dal 01.01.2012 Impegni

Dettagli

La condizionalità. criteri di gestione obbligatori (CGO); mantenere la terra in buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA).

La condizionalità. criteri di gestione obbligatori (CGO); mantenere la terra in buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA). La condizionalità La condizionalità è obbligatoria per il percepimento del pagamento di base. I pagamenti diretti sono subordinati all'osservanza di norme regolamentari in materia di ambiente, cambiamenti

Dettagli

GESTIONE DEI CONTROLLI DI CONDIZIONALITA IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Bologna, 18 ottobre 2017

GESTIONE DEI CONTROLLI DI CONDIZIONALITA IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Bologna, 18 ottobre 2017 GESTIONE DEI CONTROLLI DI CONDIZIONALITA IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA Bologna, 18 ottobre 2017 1 - DEFINIZIONI Condizionalità: l'insieme degli adempimenti previsti in seno ai CGO e alle BCAA che le aziende

Dettagli

Rete Rurale Nazionale Autorità di gestione: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Via XX Settembre, 20 Roma

Rete Rurale Nazionale Autorità di gestione: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Via XX Settembre, 20 Roma Rete Rurale Nazionale Autorità di gestione: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Via XX Settembre, 20 Roma reterurale@politicheagricole.it www.reterurale.it - @reterurale - www.facebook.com/reterurale

Dettagli

TABELLA CONDIZIONALITA 2019: PRINCIPALI IMPEGNI (ELENCO NON ESAUSTIVO)

TABELLA CONDIZIONALITA 2019: PRINCIPALI IMPEGNI (ELENCO NON ESAUSTIVO) TABELLA CONDIZIONALITA 2019: PRINCIPALI IMPEGNI (ELENCO NON ESAUSTIVO) CGO 1 1 APPLICABILITA' DESCRIZIONE PRINCIPALI IMPEGNI - ELENCO NON ESAUSTIVO Aziende che ricadono in ZVN con superfici, adiacenti

Dettagli

CGO 2 (Conservazione degli uccelli selvatici)

CGO 2 (Conservazione degli uccelli selvatici) CGO 2 (Conservazione degli uccelli selvatici) Dove tutte le superfici aziendali (con distinguo tra ZPS e non ZPS) Direttiva 2009/147/CE direttiva Uccelli (art. 3, par. 1 e 2, lett. b); art. 4, par. 1,

Dettagli

CGO 1 BCAA 1. Tema Principale ACQUA BCAA 2 BCAA 3

CGO 1 BCAA 1. Tema Principale ACQUA BCAA 2 BCAA 3 Tema Principale ACQUA CGO 1 BCAA 1 BCAA 2 BCAA 3 Protezione delle acque dai nitrati: di particolare rilevanza nei Comuni di Albenga e Ceriale, Cisano sul Neva e Arma di Taggia. Gli agricoltori devono rispettare

Dettagli

I controlli previsti per i pagamenti Agro Climatico Ambientali del PSR 2014/2020 ed i piani di controllo del SQNPI

I controlli previsti per i pagamenti Agro Climatico Ambientali del PSR 2014/2020 ed i piani di controllo del SQNPI Programmazione Sviluppo Rurale 2014-2020 I controlli previsti per i pagamenti Agro Climatico Ambientali del PSR 2014/2020 ed i piani di controllo del SQNPI Roma, mercoledì 14 marzo 2018 Gianpaolo Colletta

Dettagli

REGIONE VALLE D AOSTA

REGIONE VALLE D AOSTA REGIONE VALLE D AOSTA 1. Riferimenti normativi regionali relativi all applicazione del regime di condizionalità della Politica Agricola Comunitaria nella Regione Valle d Aosta per l annualità 2015 Deliberazione

Dettagli

Il Registro dei Trattamenti: istruzioni per l uso

Il Registro dei Trattamenti: istruzioni per l uso Rintracciabilità e Certificazione per la sicurezza alimentare: obiettivi, vantaggi e strumenti Il Registro dei Trattamenti: istruzioni per l uso Arturo Caponero Responsabile Servizio Difesa Integrata,

Dettagli

Franco De Marchi Avepa

Franco De Marchi Avepa Specifiche e controlli nella gestione dei prodotti fitosanitari Franco De Marchi Avepa Veneto Agricoltura 25/03/2015 Indice Cenni normativi Il campione Il controllo L esito I risultati dei controlli Cenni

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-20 Misura 11 Agricoltura biologica Sottomisura 11.1 Introduzione dell agricoltura biologica Descrizione della sottomisura La sottomisura vuole sostenere nelle aziende

Dettagli

Impegni di Condizionalità relativi ai Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e alle Buone condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA)

Impegni di Condizionalità relativi ai Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e alle Buone condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA) Impegni di Condizionalità relativi ai Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e alle Buone condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA) CGO/ BCAA CGO 1 BCAA 1 BCAA 2 SETTORE APPLICABILITA' Aziende che ricadono

Dettagli

NORMATIVA CGO/ NOMENCLATURA BCAA

NORMATIVA CGO/ NOMENCLATURA BCAA Impegni di Condizionalità relativi ai Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e alle Buone condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA) elenco non esaustivo CGO/ BCAA CGO 1 BCAA 1 BCAA 2 SETTORE APPLICABILITA'

Dettagli

ART A. Estremi documento riconoscimento (tipo e numero) DATA INIZIO CONTROLLO: DATA INIZIO FINE CONTROLLO: 2 0 0

ART A. Estremi documento riconoscimento (tipo e numero) DATA INIZIO CONTROLLO: DATA INIZIO FINE CONTROLLO: 2 0 0 DOMANDE DU PSR 211 212 PSR 214 a.1 a.2 b.1 b.2 NUMERO A CAMPIONE CRITERIO R C R C R C QUADRO B - CARATTERI DEL CONTROLLO ART A REGIONE TOSCANA RELAZIONE DI CONTROLLO CONDIZIONALITA' 2008 Parte I - Regg

Dettagli

Reg. CE 73/2009. Reg. CE 1782/2003. Reg. UE 1306/2013 LINEA GUIDA AGEA

Reg. CE 73/2009. Reg. CE 1782/2003. Reg. UE 1306/2013 LINEA GUIDA AGEA BENESSERE: CONDIZIONALITA E QUALITA DELLE PRODUZIONI NEGLI ALLEVAMENTI DA LATTE Reg. CE 73/2009 Reg. CE 1782/2003 Reg. UE 1306/2013 LINEA GUIDA AGEA BENESSERE: CONDIZIONALITA E QUALITA DELLE PRODUZIONI

Dettagli

ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI

ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI REGISTRO DEI TRATTAMENTI (DECRETO LEGISLATIVO 14 agosto 2012 n. 150, articolo 16, commi 3 e 4) REGISTRO DI MAGAZZINO obbligo per chi aderisce alla misura n. 214

Dettagli

RELAZIONE DI CONTROLLO - Parte I - Regg CE 73/09, 796/04, 1975/06

RELAZIONE DI CONTROLLO - Parte I - Regg CE 73/09, 796/04, 1975/06 ART A REGIONE TOSCANA RELAZIONE DI CONTROLLO CONDIZIONALITA' 2009 Parte I - Regg CE 73/09, 796/04, 1975/06 QUADRO A - DOMANDE PRESENTATE DOMANDE DU PSR 211 212 PSR 214 a.1 a.2 b.1 b.2 A CAMPIONE CRITERIO

Dettagli

ALLEGATO B. Standard minimi riguardo ad ambiente, igiene e benessere degli animali

ALLEGATO B. Standard minimi riguardo ad ambiente, igiene e benessere degli animali ALLEGATO B Standard minimi riguardo ad ambiente, igiene e benessere degli animali vigenti in materia di ambiente, igiene e benessere degli animali Oggetto comunitarie nazionali regionali Investimenti aziendali

Dettagli

CONTROLLI DI CONDIZIONALITÀ Criteri di G estione Obbligatori. Campi di condizionalità

CONTROLLI DI CONDIZIONALITÀ Criteri di G estione Obbligatori. Campi di condizionalità CONTROLLI DI CONDIZIONALITÀ Criteri di G estione Obbligatori REGG. CE n. 73/2009, 1698/2005, 1122/2009 AGEA Coordinamento Campi di condizionalità Ambiente (Atti( A1, A2, A3, A4, A5) Sanità pubblica, salute

Dettagli

Direttive operative per l emanazione del bando per la Misura 214 Pagamenti agroambientali del PRS 2007/2013 annualità 2014.

Direttive operative per l emanazione del bando per la Misura 214 Pagamenti agroambientali del PRS 2007/2013 annualità 2014. Direttive operative per l emanazione del bando per la Misura 214 Pagamenti agroambientali del PRS 2007/2013 annualità 2014. 1. Modalità e termini per la presentazione delle domande e della relativa documentazione

Dettagli

Regione Piemonte Azione Provincia/Comunità Montana Assessorato Agricoltura, Tutela della fauna e della flora

Regione Piemonte Azione Provincia/Comunità Montana Assessorato Agricoltura, Tutela della fauna e della flora Regione Piemonte Azione 214.8 Provincia/Comunità Montana Assessorato Agricoltura, Tutela della fauna e della flora REGOLAMENTO (CE) 1698/2005 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013: AZIONI AGROAMBIENTALI

Dettagli

Organismo Pagatore di Bolzano. Controlli Condizionalità per il settore Ambiente

Organismo Pagatore di Bolzano. Controlli Condizionalità per il settore Ambiente LANDESZAHLSTELLE ORGANISMO PAGATORE PROVINCIALE Organismo Pagatore di Bolzano Controlli Condizionalità per il settore Ambiente Bruxelles 9 novembre 2017 Alexandra Mayr Riepilogo Organismo pagatore della

Dettagli

ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI

ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI REGISTRO DEI TRATTAMENTI (DECRETO LEGISLATIVO 14 agosto 2012 n. 150, articolo 16, commi 3 e 4) REGISTRO DI MAGAZZINO (la tenuta del registro di magazzino non

Dettagli

REGIONE Sicilia - PSR 2014/2020. Domanda di Sostegno. Criteri di Ammissibilità. Domanda di Pagamento Criteri di Ammissibilità Speciali

REGIONE Sicilia - PSR 2014/2020. Domanda di Sostegno. Criteri di Ammissibilità. Domanda di Pagamento Criteri di Ammissibilità Speciali Allegato 1 REGIONE Sicilia - PSR 2014/2020 Misura 13 - Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici Sottomisura 13.1 - Pagamento compensativo per le zone montane

Dettagli

ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI

ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI ASSESSORATO AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI REGISTRO DEI TRATTAMENTI (DECRETO LEGISLATIVO 14 agosto 2012 n. 150, articolo 16, commi 3 e 4) AZIENDA... (INCARE LA RAGIONE SOCIALE CON NOME E COGNOME DEL LEGALE

Dettagli

REGISTRO DEI TRATTAMENTI (QUADERNO DI CAMPAGNA)

REGISTRO DEI TRATTAMENTI (QUADERNO DI CAMPAGNA) REGISTRO DEI TRATTAMENTI (QUADERNO DI CAMPAGNA) DATI ANAGRAFICI DELL AZIENDA COGNOME O RAGIONE SOCIALE NOME SESSO DATA DI NASCITA M F giorno mese anno COMUNE DI NASCITA CODICE FISCALE P.IVA DOMICILIO O

Dettagli

REGISTRO TRATTAMENTI E FERTILIZZAZIONI EFFETTUATI ANNO

REGISTRO TRATTAMENTI E FERTILIZZAZIONI EFFETTUATI ANNO REGISTRO TRATTAMENTI E FERTILIZZAZIONI EFFETTUATI ANNO DENOMINAZIONE AZIENDA (unità produttiva) DENOMINAZIONE IMPRESA (che dispone dell azienda) RAPPRESENTANTE LEGALE (dell impresa) INDIRIZZO [1] Cod.

Dettagli

Le tipologie di controllo in tutti i settori della Politica Agricola Comunitaria (PAC)

Le tipologie di controllo in tutti i settori della Politica Agricola Comunitaria (PAC) Le tipologie di controllo in tutti i settori della Politica Agricola Comunitaria (PAC) Angelo Casali AGREA Servizio Tecnico e di Autorizzazione P.O. Programmi di aiuto in cofinanziamento I controlli di

Dettagli

Criteri, norme e requisiti di base per accedere ai finanziamenti della PAC

Criteri, norme e requisiti di base per accedere ai finanziamenti della PAC Rete Rurale Nazionale Autorità di gestione: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Via XX Settembre, 20 Roma reterurale@politicheagricole.it www.reterurale.it - @reterurale - www.facebook.com/reterurale

Dettagli

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 10-03-2014 (punto N 25 ) Delibera N 183 del 10-03-2014 Proponente GIANNI SALVADORI DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE

Dettagli

6.11 Compilare il Registro dei trattamenti

6.11 Compilare il Registro dei trattamenti 6.11 Compilare il Registro dei trattamenti 21 Per Registro dei trattamenti (o Quaderno di campagna) si intende un modulo aziendale che riporti la cronologia dei trattamenti eseguiti sulle diverse colture,

Dettagli

10 Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Martedì 05 aprile 2016

10 Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Martedì 05 aprile 2016 10 Bollettino Ufficiale D.g.r. 30 marzo 2016 - n. X/4985 Determinazione dei criteri di gestione obbligatori e delle buone condizioni agronomiche ed ambientali, ai sensi del reg. (UE) n. 1306/2013 Modifiche

Dettagli

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 140 del 31 dicembre 2015

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 140 del 31 dicembre 2015 ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE Decreto n. 140 del 31 dicembre 2015 Oggetto : Disposizioni per la costituzione ed aggiornamento del Fascicolo

Dettagli

REGG. CE n. 1782/2003 e 796/2004 e successive modifiche e integrazioni. AGEA Servizio Tecnico

REGG. CE n. 1782/2003 e 796/2004 e successive modifiche e integrazioni. AGEA Servizio Tecnico DOMANDA DI PAGAMENTO UNICA CONTROLLI DI CONDIZIONALITÀ Criteri di Gestione Obbligatori REGG. CE n. 1782/2003 e 796/2004 e successive modifiche e integrazioni AGEA Servizio Tecnico Campi di condizionalità

Dettagli

AZIONI AGRO-CLIMATICO-AMBIENTALI E USO SOSTENIBILE DEI FITOFARMACI

AZIONI AGRO-CLIMATICO-AMBIENTALI E USO SOSTENIBILE DEI FITOFARMACI Direzione Agricoltura Misura 10 Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 AZIONI AGRO-CLIMATICO-AMBIENTALI E USO SOSTENIBILE DEI FITOFARMACI Regolamento (CE) 1305/2013 Torino, 24 novembre 2016 Direzione Agricoltura

Dettagli

REGG. CE n. 1782/2003 e 796/2004 e successive modifiche e integrazioni

REGG. CE n. 1782/2003 e 796/2004 e successive modifiche e integrazioni DOMANDA DI PAGAMENTO UNICA CONTROLLI DI CONDIZIONALITÀ Criteri di Gestione Obbligatori REGG. CE n. 1782/2003 e 796/2004 e successive modifiche e integrazioni Servizio Tecnico Campi di condizionalità Ambiente

Dettagli

REGG. CE n. 73/2009, 1698/2005, 796/2004 e successive modifiche e integrazioni. AGEA Servizio Tecnico

REGG. CE n. 73/2009, 1698/2005, 796/2004 e successive modifiche e integrazioni. AGEA Servizio Tecnico CONTROLLI DI CONDIZIONALITÀ Criteri di Gestione Obbligatori REGG. CE n. 73/2009, 1698/2005, 796/2004 e successive modifiche e integrazioni AGEA Servizio Tecnico Campi di condizionalità Ambiente (Atti A1,

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Decreto n. 5604 del 2 ottobre 2017 Modifica dei decreti del Ministro delle politiche agricole del 18 novembre 2014 e del 26 febbraio 2015 relativi alle disposizioni nazionali di applicazione del Regolamento

Dettagli

Controlli Condizionalità

Controlli Condizionalità Controlli Condizionalità Tutti gli agricoltori che beneficiano di pagamenti diretti sono soggetti alla Condizionalità obbligatoria (Regolamento Ce n. 1782/2003) e, quindi, devono rispettare determinate

Dettagli

All. A.R.C.E.A. Via E. Molè Catanzaro. All. All. All. All. All. All

All. A.R.C.E.A. Via E. Molè Catanzaro. All. All. All. All. All. All DIREZIONE GENERALE Via Salandra, 13 00187 Roma Tel. 06.49499.1 Fax 06.49499.770 Prot. DGU.2011.101 (CITARE NELLA RISPOSTA) Roma li.16/09/11 All All All All All All All All All All Organismo pagatore AGEA

Dettagli

CONDIZIONALITA 2013 A) PREMESSA

CONDIZIONALITA 2013 A) PREMESSA CONDIZIONALITA 2013 Oggetto: Applicazione della Normativa Comunitaria e Nazionale in materia di Condizionalità. Anno 2013. Testo consolidato (circolari ACIU.2012.214 del 15 maggio 2012 e ACIU.2013.997

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 33 DELIBERAZIONE 4 agosto 2015, n. 805

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 33 DELIBERAZIONE 4 agosto 2015, n. 805 DELIBERAZIONE 4 agosto 2015, n. 805 Approvazione degli impegni relativi ai Criteri di Gestione Obbligatoria (GCO), Buone Condizioni Agronomiche Ambientali (BCAA) ai sensi del DM 23 gennaio 2015 Disciplina

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 248 del 11/06/2019

Delibera della Giunta Regionale n. 248 del 11/06/2019 Delibera della Giunta Regionale n. 248 del 11/06/2019 Dipartimento 50 - GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA Direzione Generale 7 - DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI U.O.D.

Dettagli

Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare e Veterinaria

Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare e Veterinaria Condizionalità ed sicurezza alimentare (CGO 4), divieto di utilizzazione di talune sostanze ormoniche nelle produzioni animali(cgo 5), prevenzione, eradicazione e controllo di alcune encefalopatie spongiformi

Dettagli

DECRETO N Del 18/05/2015

DECRETO N Del 18/05/2015 DECRETO N. 3978 Del 18/05/2015 Identificativo Atto n. 256 DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA Oggetto REG. CE 1698/2005, PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLE DISPOSIZIONI ATTUATIVE

Dettagli

LA CONDIZIONALITA NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE

LA CONDIZIONALITA NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE Misura 215 - Annualità 2015/2016 Pagamenti per il benessere degli animali LA CONDIZIONALITA NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE Agenzia Laore Sardegna Monni Narciso Area di supporto in materia di Condizionalità

Dettagli

_ continuativamente nel quinquennio di impegno 11 I 1 Rispetto delle prescrizioni da etichetta in merito al. CGO 10 * dosaggio

_ continuativamente nel quinquennio di impegno 11 I 1 Rispetto delle prescrizioni da etichetta in merito al. CGO 10 * dosaggio Allegato 6 Elenco degli ICO Misura 11 Agricoltura Biologica Codice Descrizione Impegni pertinenti di condizionalità ICO 11 C1 Agricoltore in attività _ 11 C2 Impegno riferito a tutta l UTE _ 11 C3 Superficie

Dettagli

288 Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Mercoledì 20 maggio 2015

288 Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Mercoledì 20 maggio 2015 288 Bollettino Ufficiale D.d.s. 18 maggio 2015 - n. 3978 Reg. CE 1698/2005, programma di sviluppo rurale 2007-2013 Modifiche ed integrazioni alle disposizioni attuative della Misura 221 «Imboschimento

Dettagli

1. Abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti (art. 8, comma 2, del DLgs n. 150/2012)

1. Abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti (art. 8, comma 2, del DLgs n. 150/2012) Linee guida per il rilascio e il rinnovo delle abilitazioni alla vendita, all acquisto e all uso e all attività di consulenza sull impiego dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti Premessa La direttiva

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg. delib. n. 1280 Prot. n. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE OGGETTO: Recepimento delle norme di applicazione del regime di condizionalità ai sensi del Regolamento

Dettagli

Art. 1 (Finalità e oggetto del regolamento)

Art. 1 (Finalità e oggetto del regolamento) Regolamento regionale 23 novembre 2007, n. 14 BUR 10 dicembre 2007, n. 34, s.o. n. 6 Programma d azione per le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola Indice Art. 1 - Finalità e oggetto del regolamento

Dettagli

Giunta Regionale della Campania /06/

Giunta Regionale della Campania /06/ Giunta Regionale della Campania DECRETO DIRIGENZIALE DIRETTORE GENERALE/ DIRIGENTE UFFICIO/STRUTTURA DIRIGENTE UNITA OPERATIVA DIR. / DIRIGENTE STAFF dott. Diasco Filippo DECRETO N Oggetto: DEL DIREZ.

Dettagli

Registro dei trattamenti

Registro dei trattamenti Registro dei trattamenti novità introdotte dal d.lgs 150/2012 a cura di Rita Bonfanti 18/05/2016 1 Normativa di riferimento La tenuta del registro dei trattamenti o quaderno di campagna è un adempimento

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 331 del 05/06/2018

Delibera della Giunta Regionale n. 331 del 05/06/2018 Delibera della Giunta Regionale n. 331 del 05/06/2018 Dipartimento 50 - GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA Direzione Generale 7 - DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI U.O.D.

Dettagli

Applicazione della Direttiva Nitrati in Liguria: aziende non zootecniche

Applicazione della Direttiva Nitrati in Liguria: aziende non zootecniche SEMINARIO CONDIZIONALITA Applicazione della Direttiva Nitrati in Liguria: aziende non zootecniche Dott. Agr. Stefano Pini Servizi alle Imprese Agricole 19 aprile 2010 DIRETTIVA NITRATI È la Direttiva 91/676/CEE

Dettagli

La condizionalità in Puglia

La condizionalità in Puglia La condizionalità in Puglia Le norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali Bari-Palazzo Agricoltura, 27 giugno 2006 REGIONE PUGLIA ASSESSORATO ALLE RISORSE AGROALIMENTARI

Dettagli

CL Conservazione degli uccelli selvatici, degli habitat naturali e seminaturali (Natura 2000)

CL Conservazione degli uccelli selvatici, degli habitat naturali e seminaturali (Natura 2000) ALLEGATO 1 Verifica del rispetto dei vigenti requisiti minimi obbligatori prescritti dalla legislazione comunitaria e nazionale riferiti all operazione La tabella riportata di seguito ha la funzione di

Dettagli

Direttive per l azione amministrativa e la gestione delle misure 211 e annualità 2013

Direttive per l azione amministrativa e la gestione delle misure 211 e annualità 2013 Direttive per l azione amministrativa e la gestione delle misure 211 e 212 - annualità 2013 1. Dotazione finanziaria 1.1 Misura 211 Il fabbisogno finanziario per il bando per la Misura 211 annualità 2013

Dettagli

ASSESSORADU DE S AGRICULTURA E REFORMA AGROPASTORALE ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE

ASSESSORADU DE S AGRICULTURA E REFORMA AGROPASTORALE ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE DECRETO N. 878/DecA/17 Oggetto: Regolamento (UE) n. 1305/2013. Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020: Misura 13 Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici -

Dettagli

Consulenza finalizzata ad orientare l imprenditore sul tema della Condizionalità (animale).

Consulenza finalizzata ad orientare l imprenditore sul tema della Condizionalità (animale). Iniziativa realizzata col sostegno FEASR DGR n.1940/2018 PROGETTO DI CONSULENZA P4.1.2. Consulenza finalizzata ad orientare l imprenditore sul tema della Condizionalità (animale). ATTIVITA PREVISTE Rilevamento

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Decreto del Ministro delle politiche agricole recante la Modifica del decreto ministeriale 27 novembre 2009 n. 18354 sulle Disposizioni per l attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007, n. 889/2008, n.

Dettagli

MODALITÀ DI CALCOLO DELLE RIDUZIONI DERIVANTI DALLA CONDIZIONALITÀ

MODALITÀ DI CALCOLO DELLE RIDUZIONI DERIVANTI DALLA CONDIZIONALITÀ ALLEGATO 4 MODALITÀ DI CALCOLO DELLE RIDUZIONI DERIVANTI DALLA CONDIZIONALITÀ Il meccanismo di calcolo delle riduzioni applicabili a seguito del riscontro di violazioni rispetto agli atti ed agli standard

Dettagli

INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL REGISTRO DELLE OPERAZIONI COLTURALI E DI MAGAZZINO

INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL REGISTRO DELLE OPERAZIONI COLTURALI E DI MAGAZZINO INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL REGISTRO DELLE OPERAZIONI COLTURALI E DI MAGAZZINO La tenuta del registro e la sua corretta conservazione sono a carico del titolare dell azienda agricola o dell'utilizzatore

Dettagli

Il registro dei trattamenti

Il registro dei trattamenti Dott. Giuliano Bonanomi Dipartimento di Agraria Università degli Studi di Napoli Federico II 27-28 Settembre 2017 Decreto Legislativo 14 Agosto 2012, n 150. Attuazione della direttiva 2009/126/CE che istituisce

Dettagli

Registro dei trattamenti

Registro dei trattamenti Registro dei trattamenti novità introdotte dal d.lgs 150/2012 a cura di Rita Bonfanti 11/03/2014 1 Normativa di riferimento La tenuta del registro dei trattamenti o quaderno di campagna è un adempimento

Dettagli

PROCEDURE DI ISTRUTTORIA AUTOMATIZZATA MISURA 11 AGRICOLTURA BIOLOGICA ART 29 DEL REGOLAMENTO(UE) N. 1305/2013

PROCEDURE DI ISTRUTTORIA AUTOMATIZZATA MISURA 11 AGRICOLTURA BIOLOGICA ART 29 DEL REGOLAMENTO(UE) N. 1305/2013 REGIONE LAZIO DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA CACCIA E PESCA PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL LAZIO 2014/2020 IN ATTUAZIONE DEL REG. (CE) N. 1305/13 PROCEDURE DI ISTRUTTORIA AUTOMATIZZATA MISURA 11 AGRICOLTURA

Dettagli

Evoluzione della normativa europea sull uso sostenibile degli agrofarmaci. Floriano Mazzini. Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna

Evoluzione della normativa europea sull uso sostenibile degli agrofarmaci. Floriano Mazzini. Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna Evoluzione della normativa europea sull uso sostenibile degli agrofarmaci Floriano Mazzini Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna 21 Forum medicina vegetale Bari 3 dicembre 2009 Norme europee sui

Dettagli

Regione Piemonte Azione 214.3/1 Provincia/Comunità Montana Assessorato Agricoltura, Tutela della fauna e della flora

Regione Piemonte Azione 214.3/1 Provincia/Comunità Montana Assessorato Agricoltura, Tutela della fauna e della flora Regione Piemonte Azione 214.3/1 Provincia/Comunità Montana. REGOLAMENTO (CE) 1698/2005 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013: AZIONI AGROAMBIENTALI Azione 214.3 Incremento del carbonio organico del suolo

Dettagli

LA CONDIZIONALITA CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (CGO)

LA CONDIZIONALITA CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (CGO) LA CONDIZIONALITA La condizionalità è l insieme delle norme e delle regole che le aziende agricole devono rispettare per poter accedere al regime del pagamento unico. - Reg. C.E. n. 1782/03. Sono tenuti

Dettagli

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 105 del 22/07/2015

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 105 del 22/07/2015 Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 105 del 22/07/2015 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 16 maggio 2015, n. 1438 Riconoscimento di pratiche locali tradizionali (PLT) di pascolamento ai sensi

Dettagli

1. Abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti (art. 8, comma 2, del DLgs n. 150/2012)

1. Abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti (art. 8, comma 2, del DLgs n. 150/2012) Linee guida per il rilascio e il rinnovo delle abilitazioni alla vendita, all acquisto e all uso e all attività di consulenza sull impiego dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti Premessa La direttiva

Dettagli

Programma Corso Base per il rilascio delle abilitazioni agli utilizzatori professionali

Programma Corso Base per il rilascio delle abilitazioni agli utilizzatori professionali Programma Corso Base per il rilascio delle abilitazioni agli utilizzatori professionali Durata 20 posti disponibili max 18 Modulo 1 - La legislazione nazionale e comunitaria relativa ai prodotti fitosanitari

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg. delib. n. 682 Prot. n. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE OGGETTO: Disposizioni di attuazione dei tre decreti del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari

Dettagli

Unione Europea Regione Calabria Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali

Unione Europea Regione Calabria Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali AVVISO PUBBLICO P R O G R A M M A D I S V I L U P P O R U R A L E D E L L A R E G I O N E C A L A B R I A 2 0 0 7 2 0 1 3 A S S E 2 : M I G L I O R A M E N T O D E L L A M B I E N T E E D E L L O S P A

Dettagli

ARPEA AGENZIA REGIONALE PIEMONTESE PER LE EROGAZIONI IN AGRICOLTURA

ARPEA AGENZIA REGIONALE PIEMONTESE PER LE EROGAZIONI IN AGRICOLTURA ARPEA AGENZIA REGIONALE PIEMONTESE PER LE EROGAZIONI IN AGRICOLTURA Sede Legale: Via Bogino, n. 23 10123 TORINO C.F. 97694170016 DETERMINAZIONE N 136-2019 DEL 15/05/2019 OGGETTO: proroga dei termini per

Dettagli

ALLEGATO 1 - CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (regolamento CE 1782/03, art. 3-4 e Allegato III)

ALLEGATO 1 - CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (regolamento CE 1782/03, art. 3-4 e Allegato III) ALLEGATO 1 - CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (regolamento CE 1782/03, art. 3-4 e Allegato III) ELENCO A : CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI INSERITI NEL REGIME DI CONDIZIONALITA A PARTIRE DALL 1/1/2005 A

Dettagli

GESTIONE RIFIUTI DEPOSITO TEMPORANEO DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA REGISTRO TRATTAMENTI IN AGRICOLTURA

GESTIONE RIFIUTI DEPOSITO TEMPORANEO DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA REGISTRO TRATTAMENTI IN AGRICOLTURA GESTIONE RIFIUTI DEPOSITO TEMPORANEO DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA REGISTRO TRATTAMENTI IN AGRICOLTURA INDICAZIONI SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI AGRICOLI. Dipartimento di Prevenzione Servizio Ambiente e Salute

Dettagli

Compilazione e contenuto

Compilazione e contenuto Compilazione e contenuto 1) I dati anagrafici relativi all azienda 2) la denominazione della coltura trattata, la relativa estensione e- spressa in ettari; 3) I trattamenti effettuati in azienda, in ordine

Dettagli

Veterinario Dirigente Responsabile dell allevamento Dott.

Veterinario Dirigente Responsabile dell allevamento Dott. Pagina 1 di 5 CONTROLLI MINIMI ANAGRAFE Controllo documentale eseguito il dal Dott. Veterinario che ha redatto il documento dei controlli Dott. Data in cui è stato redatto il documento Codice Aziendale

Dettagli

L Autorità di Gestione PSR Puglia 2014/2020

L Autorità di Gestione PSR Puglia 2014/2020 20565 DETERMINAZIONE DELL AUTORITA DI GESTIONE PSR PUGLIA 8 marzo 2019, n. 41 PSR Puglia 2014/2020 - Operazioni 10.1.4 e 10.1.5 - Domande di conferma 2019 - Termini per la presentazione nel Portale Sian,

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 20/14 DEL

DELIBERAZIONE N. 20/14 DEL Oggetto: Recepimento regionale del D.M. n. 3536 del 8 febbraio 2016 Disciplina del regime di condizionalità ai sensi del Regolamento (UE) n. 1306/2013 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei

Dettagli

DATI INFORMATIVI SULL ATTIVITA DELL AZIENDA

DATI INFORMATIVI SULL ATTIVITA DELL AZIENDA 1 Capitolo 6.1 REGISTRAZIONE Azienda (Nome, Indirizzo, Ragione Sociale) DATI INFORMATIVI SULL ATTIVITA DELL AZIENDA 2 3 Titolare o Legale Rappresentante Controllo ufficiale eseguito da: in data e ora terminato

Dettagli

RITENUTO OPPORTUNO fornire definizioni che garantiscano una gestione uniforme e coerente delle non conformità e delle misure ad esse corrispondenti;

RITENUTO OPPORTUNO fornire definizioni che garantiscano una gestione uniforme e coerente delle non conformità e delle misure ad esse corrispondenti; Disposizioni per l adozione di un elenco di non conformità riguardanti la qualificazione biologica dei prodotti e le corrispondenti misure che gli Organismi di Controllo devono applicare agli operatori

Dettagli

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA N. DEL

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA N. DEL ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA N. DEL 28/12/2017 Disposizioni comuni alle misure 11.1 e 11.2 L azienda deve: - avere un fascicolo aziendale completo e aggiornato su SIAN; - per le aziende biologiche

Dettagli

ALLEGATO 1 - CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (regolamento CE 1782/03, art. 3-4 e Allegato III)

ALLEGATO 1 - CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (regolamento CE 1782/03, art. 3-4 e Allegato III) ALLEGATO 1 - CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (regolamento CE 1782/03, art. 3-4 e Allegato III) ELENCO A : CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI INSERITI NEL REGIME DI CONDIZIONALITA A PARTIRE DALL 1/1/2005 A

Dettagli

Unità Operativa 92 SOAT di Castiglione di Sicilia

Unità Operativa 92 SOAT di Castiglione di Sicilia Unità Operativa 92 SOAT di Castiglione di Sicilia LA CONDIZIONALITÀ IN AGRICOLTURA COME NASCE LA CONDIZIONALITÀ? Con la riforma della PAC ed il regime di pagamento unico, introdotto con il reg. CE 1782/03,

Dettagli

LA REGIONE INCONTRA Percorso tematico di incontri informativi sul Programma di Sviluppo Rurale

LA REGIONE INCONTRA Percorso tematico di incontri informativi sul Programma di Sviluppo Rurale LA REGIONE INCONTRA Percorso tematico di incontri informativi sul Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 SUOLO, ACQUA, CLIMA: IL PSR DELLA SOSTENIBILITA AGRO-CLIMATICO-AMBIENTALE Regione del Veneto DIPARTIMENTO

Dettagli

Allegato A) al Decreto del Direttore di ARTEA n. 105 del 6 settembre ARTEA Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura

Allegato A) al Decreto del Direttore di ARTEA n. 105 del 6 settembre ARTEA Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Allegato A) al Decreto del Direttore di ARTEA n. 105 del 6 settembre 2006 ARTEA Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Disposizioni relative all erogazione dell aiuto alle sementi certificate

Dettagli

REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO RETE NATURA 2000

REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO RETE NATURA 2000 ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BIODIVERSITÀ EMILIA CENTRALE RISERVA NATURALE ORIENTATA CASSE DI ESPANSIONE DEL FIUME SECCHIA REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO

Dettagli