West Nile Disease: un rischio costante

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1 West Nile Disease: un rischio costante Marco Tamba Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia-Romagna marco.tamba@izsler.it 1

2 West Nile Virus Il virus della West Nile Disease è un Flavivirus (famiglia Flaviviridae) appartenente al complesso antigenico della encefalite giapponese. E un arbovirus responsabile di encefaliti nell uomo e nel cavallo. Arthropod Borne Virus 2

3 Virus appartenenti al gruppo antigenico del virus dell encefalite encefalite giapponese Virus dell encefalite giapponese (JEV) Virus dell encefalite della valle del Murray Virus dell encefalite St. Louis Virus dell encefalite West Nile (WNV) Kunjin virus Usutu virus (USUV) Koutango virus Yaounde virus Cacipacore virus 3

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5 Clade 1A Virus della West Nile Un sierotipo 22 lineage Clade 1B Clade 1C Lanciotti et al Origine del virus della West Nile responsabile di un focolaio di encefalite in Nord Est degli USA [Science 286: ] 5

6 La WND nel Bacino del Mediterraneo Il virus WN viene considerato endemico nel bacino del Mediterraneo Può circolare senza dare sintomi rilevabili Si manifesta con epidemie limitate, improvvise e imprevedibili (Emerging/Re-emerging disease) Generalmente circola in aree umide o nei delta dei fiumi, possibili cicli urbani (zanzare o uccelli sinantropi). L infezione entra in una nuova area con gli uccelli migratori 6

7 Le rotte migratorie dall Africa sub- sahariana al Nord Europa passano per l Italia 7

8 Virus West Nile: ciclo di trasmissione Vettore biologico/serbatoio Zanzare del genere Culex Ospiti amplificatori Trasmissione diretta L infezione ha un ciclo silvestre tra un vettore biologico (zanzara) e un ospite amplificatore (uccelli selvatici). Tra gli uccelli selvatici ci può essere trasmissione diretta (ciclo oro-fecale; infezione orale da necrofagia o predazione) 8

9 Virus West Nile: i vettori Isolato da più di 40 specie di zanzare appartenenti a 11 diversi generi Genere Culex: Cx. univittatus, Cx. perixiguus, Cx. pipiens, Cx.modestus, Cx. quinquefasciatus, Cx.tritaeniorhynchus, and Cx. vishnui Altre zanzare di altri generi: Aedes, Aedeomyia, Anopheles, Coquillettidia, Mansonia, Mimomyia Isolato da zecche: Argas, Ornithodoros Amblyomma, Dermacentor, Hyalomma, Rhipicephalus 9

10 Virus West Nile: i vettori Il titolo virale ematico è uno dei fattori fondamentali per la trasmissione del virus. In prove di laboratorio su Cx.tarsalis: 74%-100% si infettano alimentandosi su animali con titolo PFU/ml 0%-36% si infettano alimentandosi su animali con titolo PFU/ml Si considera pertanto infettante per il vettore un titolo virale di 10 5 PFU/ml Uomo: titolo max rilevato PFU/ml Cavallo: titolo rilevato PFU/ml 10

11 Uccelli: gli ospiti amplificatori Finding a dead crow could be the first sign of WNV 11

12 Sensibilità di ordini diversi di uccelli Molto competenti Moderatamente competenti Non competenti 12

13 Sintomatologia negli uccelli Generalmente asintomatici Soggetti giovani più sensibili Sintomi neurologici (impossibilità di mantenere il capo eretto, letargia, atassia, postura inusuale) e deperimento Emorragie cerebrali, splenomegalia, meningoencefalite e miocardite Morte negli uccelli particolarmente sensibili (corvidi, cicogne, oche) Nei sopravvissuti si instaura una immunità di lunga durata 13

14 Corvi americani con WND (infezione sperimentale) Animali a terra Postura anomala 14

15 Virus West Nile: ciclo di trasmissione Vettore biologico/serbatoio Zanzare del genere Culex Ospiti amplificatori Trasmissione diretta Ai climi temperati l infezione assume un andamento stagionale: il ciclo silvestre si attiva a maggio-giugno (comparsa zanzare). La carica virale aumenta progressivamente (circolazione tra i nidiacei, soggetti non immuni) nei 15 mesi di luglio e agosto.

16 Virus West Nile: ciclo di trasmissione Vettore biologico/serbatoio Zanzare del genere Culex Ospiti amplificatori Trasmissione diretta In determinate condizioni (non ancora chiarite) c è talmente tanto virus nell ambiente che inizia a circolare al di fuori del ciclo naturale. Quando ciò accade (da metà agosto a metà ottobre), si iniziano a vedere i sintomi. 16

17 Virus West Nile: ciclo di trasmissione Vettore biologico Zanzare del genere Culex e Aedes Infezioni occasionali Altri mammiferi Trasmissione rara Senza vettore In utero Latte materno Esposizione occupazionale Trasfusione Trapianto Ospiti amplificatori Trasmissione diretta I mammiferi sono ospiti a fondo cieco 17 ospiti a fondo cieco

18 Virus West Nile: overwintering Vettore biologico/serbatoio Zanzare del genere Culex Ospiti amplificatori Trasmissione diretta Con l abbassamento delle temperature, le zanzare smettono di volare e la circolazione virale cessa. Il WN virus però è in grado di riattivarsi l anno successivo: zanzare adulte svernanti trasmissione trans-ovarica ospiti a lunga viremia (rettili, anfibi) infezione cronica (uccelli) 18

19 Sorveglianza della West Nile in Emilia-Romagna Piano Nazionale (Provvedimento Min.Sal. 13/07/2012)

20 Obiettivi 1. Individuare precocemente la circolazione del WNV sul territorio nazionale 2. Verificare la circolazione virale nelle popolazioni di equidi presenti sul territorio per individuare precocemente il passaggio del virus dagli uccelli ai mammiferi. 3. Identificare il periodo a rischio per la trasmissione vettoriale 20

21 Rilevazione degli eventi in funzione di un ipotetica attività virale WNV Casi umani Attività virale Zanzare Virus nelle Zanzare Uccelli selvatici Casi nei cavalli Sieroconversioni sentinelle L infezione nelle zanzare e negli uccelli precede l infezione negli uomini Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott 21

22 Componenti 1. Sorveglianza su uccelli stanziali di specie bersaglio. In alternativa, sorveglianza su allevamenti avicoli rurali o all aperto o tramite gruppi di polli sentinella 2. sorveglianza negli equidi, 3. sorveglianza entomologica, 4. sorveglianza sulla mortalità negli uccelli selvatici 5. sorveglianza dell avifauna migratoria 22

23 Sorveglianza veterinaria WNV Piano Nazionale sorveglianza dal 2001 Divisione del territorio in aree: AR dal 2009: ACV AE Suddivise in UGR ( kmq)

24 Componenti 1. Sorveglianza su uccelli stanziali di specie bersaglio. In alternativa, sorveglianza su allevamenti avicoli rurali o all aperto o tramite gruppi di polli sentinella 2. sorveglianza negli equidi 3. sorveglianza entomologica 4. sorveglianza sulla mortalità negli uccelli selvatici 5. sorveglianza dell avifauna migratoria 24

25 Sorveglianza su uccelli stanziali Specie bersaglio = specie recettive al WNV, sottoposte a controlli di popolazione: Gazza (Pica pica) Cornacchia grigia (Corvus corone cornix) Ghiandaia (Garrulus glandarius) 100 per UGR Periodo: marzo-novembre Facoltativa in ACV, Obbligatoria in AE e AR 25

26 Sorveglianza su uccelli stanziali Provincia ACV AE AR Totale uccelli Parma - 0,5-50 Reggio E Modena Bologna - 0,5-50 Ferrara - 1,5-150 RER 0 4, Piano 2012 Emilia-Romagna26

27 Sorveglianza su avifauna migratoria Sempre Facoltativa. Le Regioni che intendano attivare la sorveglianza sull avifauna migratoria devono seguire le indicazioni del piano su passeriformi e su non passeriformi Prelievo di un campione di sangue Tre campionamenti annuali da effettuare: durante il passo primaverile (marzo-aprile), alla fine di agosto, nella seconda metà di settembre 27

28 Sorveglianza su avifauna migratoria Le catture di uccelli selvatici devono essere effettuate da personale addestrato allo scopo (inanellatori) con patentino di inanellamento di categoria A ed un veterinario debitamente addestrato ad effettuare prelievi di sangue negli uccelli selvatici, in collaborazione con gli agenti di Polizia Provinciale, gli Agenti del CFS, l ISPRA, il CeRMAS e le autorità locali 28

29 Sorveglianza su mortalità uccelli selvatici Obbligatoria su tutto il territorio nazionale. Intensificata durante il periodo vettoriale Invio a IZS di ogni individuo trovato morto delle specie: Merlo Taccola Ghiandaia Tortora dal collare orientale Storno Gazza Cornacchia grigia Prelievo cuore, cervello, milza e reni per PCR 29

30 Sorveglianza WNV in ER UCCELLI SELVATICI: Utilizzati dal 2006 corvidi catturati nell ambito di piani di controllo della popo- lazione soggetti deceduti nei CRAS Esami virologici (PCR) da organi 30

31 Sorveglianza corvidi 2011 da maggio a ottobre Periodo del mese in cui effettuare il prelievo AUSL Zona Istat 1 quindicina 2 quindicina Totale mensile Piacenza Pianura 5 5 Collina Parma Pianura 6 6 Collina Reggio E. Pianura 5 5 Collina Modena Pianura 6 6 Collina Bologna Pianura 6 6 Collina Imola Pianura 3 3 Collina Ferrara Pianura Collina Ravenna Pianura 7 7 Collina Forlì Pianura 4 4 Collina Totale

32 Sorveglianza corvidi

33 Sorveglianza uccelli

34 Sorveglianza attiva sui Corvidi in Emilia-Romagna (lug-set) % 80% % % 50 20% 0 lug ago set ott 0% lug ago set ott Corvidi esaminati % Corvidi infetti 34

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36 Risultati sorveglianza Casi umani WNND in Veneto (21), Friuli (4), Sardegna (2) e Basilicata (1) Circolazione virale rilevata: Regione Entomologia Specie bersaglio Mortalità uccelli Cavalli Friuli Veneto Sardegna Lazio

37 Ceppi WNV circolanti Tramite PCR è stato possibile rilevare presenza di WNV del Lineage 1 in Friuli (PN, UD) e Veneto (TV, VE) Lineage 2 in Sardegna (OR, OT, MD) e Veneto (RO) 37

38 Entomologia al 26/11/12 WNV lineage 2

39 Equidi al 26/11/12

40 Specie bersaglio al 26/11/12

41 Mortalità uccelli al 26/11/12

42 Mortalità uccelli al 26/11/12 42

43 Polli rurali/sentinella al 26/11/12

44 Dovete sapere che: La WND è una zoonosi trasmessa da vettori (stagionalità e territorio) Da considerare endemica in Italia Le attività di sorveglianza integrata (entomologica, veterinaria, medica) sono essenziali per la valutazione del rischio Prevenzione individuale 44

45 Gli altri devono sapere che: Il virus WN è trasmesso da zanzare (non dai cavalli) Il virus è presente sul territorio nazionale anche in assenza di manifestazioni cliniche Attività monitoraggio permanente (>estate) Prevenzione verso le punture di zanzara 45