ufficio: Ca Vignal 2, primo piano, stanza 80 ricevimento: Giovedì, oppure su appuntamento

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ufficio: Ca Vignal 2, primo piano, stanza 80 ricevimento: Giovedì, oppure su appuntamento"

Transcript

1 Contatti ufficio: Ca Vignal 2, primo piano, stanza 80 ricevimento: Giovedì, oppure su appuntamento Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

2 Lezione 1: Uppaal Laboratorio di Sistemi in Tempo Reale Corso di Laurea in Informatica Multimediale 6 Novembre 2008 Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

3 Outline 1 Una breve introduzione ad Uppaal 2 Il problema dei soldati 3 Un protocollo di mutua esclusione 4 Esercizio Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

4 UPPAAL è un pacchetto per la simulazione e la verifica di sistemi in tempo reale sviluppato dalle università di Uppsala (Svezia) e Aalborg (Danimarca) utilizza gli automi temporizzati per modellare i sistemi dispone di un interfaccia grafica permette di simulare graficamente il comportamento del sistema verifica di semplici proprietà di sicurezza e liveness Programma e documentazione: Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

5 Gli automi temporizzati in UPPAAL n x <= 5 a x <= 5 and y > 3 x := 0 Orologi: x, y Invarianti: condizioni sugli orologi Guardie: combinazioni booleane di confronti Reset: azioni sugli orologi Stati: (locazione, x, y) con x, y R Transizioni: a (n, x = 2.4, y = ) (m, x = 0, y = ) m y <= 10 (n, x = 2.4, y = ) 1.1 (n, x = 3.5, y = ) Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

6 Un semplice automa temporizzato. L automa può attivare la transizione solo dopo che sono passati due secondi È obbligato ad attivarla quando sono passati 3 secondi Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

7 Estensioni degli automi temporizzati Template: gli automi sono definite mediante modelli che accettano parametri. Questi parametri sono istanziati nella definizione del sistema. Variabili intere: lo stato del sistema dipende anche da variabili intere che vengono modificate solamente dalle transizioni discrete. Reti di automi: un sistema può essere composto da più automi che evolvono in parallelo. Canali: permettono la sincronizzazione tra due automi. Urgent/Committed locations: locazioni dove il tempo non scorre e che devono essere lasciate il prima possibile. Array di orologi, canali e variabili. Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

8 Reti di automi: la macchina del caffè coin e cof sono due canali di sincronizzazione: Person inserisce una moneta nella macchina (coin!) e rimane in attesa del caffè (cof?) Machine accetta la moneta (coin?) e, entro 3 secondi, prepara un caffè (cof!), oppure va in uno stato di errore. Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

9 Reti di automi: semantica n 1 x 1 < 3 a! x 1 := 0 m 1 n 2 x 2 > 5 a? x 2 := 0 m 2 Le transizioni etichettate con un canale si attivano simultaneamente: entrambe le guardie devono essere vere una transizione invia un segnale (a!) e l altra lo riceve (a?) entrambi i reset vengono eseguiti (n 1, n 2, x 1 = 2.65, x 2 = 6.13) a (m 1, m 2, x 1 = 0, x 2 = 0) Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

10 Model Checking e verifica automatica Descrizione del sistema Timed Automata A Si! A soddisfa F? Requisiti del sistema Specifica F No! Informazioni diagnostiche Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

11 Specificare le proprietà in UPPAAL UPPAAL usa un frammento della logica CTL per specificare le proprietà da verificare: F ::= op_temporale formula_di_stato Le formule di stato esprimono proprietà dei singoli stati: fds ::= Proc.loc deadlock x == n x <= n x < n x > n x >= n fds and fds fds or fds fds imply fds not fds Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

12 Operatori temporali: A[], E<>, -->, A<>, E[] Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

13 Esempi di proprietà Il sistema non va mai in deadlock: A[] not deadlock È possibile che il processo P1 rimanga nello stato q per più di 10 secondi: E<> (P1.q and x > 10) Ogni messaggio inviato da P1 viene ricevuto da P2 entro 3 secondi: P1.invia --> (P2.riceve and x <= 3) Il sistema P raggiunge sempre lo stato q in un tempo compreso tra 4 e 6 secondi: A<> (P.q and x >= 4 and x <= 6) È possibile che il sistema P non entri mai nello stato q: E[] not P.q Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

14 Outline 1 Una breve introduzione ad Uppaal 2 Il problema dei soldati 3 Un protocollo di mutua esclusione 4 Esercizio Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

15 Il problema dei soldati? Campo minato torcia solo chi ha la torcia può passare per il campo minato al massimo due soldati possono tenere la torcia esiste un modo per mettere in salvo tutti i soldati in meno di 60 minuti? Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

16 Modellare la torcia L rappresenta la posizione della torcia: se L == 0 la torcia è al di qua del campo minato; se L == 1 la torcia è al di là del campo minato. Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

17 Modellare il soldato const int delay è un parametro che rappresenta il tempo impiegato per attraversare il campo minato. clock y; (nella finestra "Declaration" di "Soldier") è un orologio locale. Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

18 Modellare l intero problema Definzione delle variabili globali (nella finestra "Declarations"): chan take, release; int[0,1] L; clock time; Definizione del sistema ("System declarations"): Soldier1 = Soldier(5); Soldier2 = Soldier(10); Soldier3 = Soldier(20); Soldier4 = Soldier(25); system Soldier1, Soldier2, Soldier3, Soldier4, Torch; Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

19 Un piccolo esercizio L esempio dei soldati è installato nei PC dei laboratori (bridge.xml) Provare a riscrivere l esempio da zero. Qual è il tempo minimo che i soldati possono impiegare per attraversare tutti quanti il ponte? Dimostrarlo usando le funzioni di verifica di Uppaal! Modificare l esempio: Aggiungendo nuovi soldati; Aggiungendo una torcia; Permettendo a tre soldati di tenere la torcia. Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

20 Outline 1 Una breve introduzione ad Uppaal 2 Il problema dei soldati 3 Un protocollo di mutua esclusione 4 Esercizio Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

21 Consideriamo un semplice esempio di protocollo di mutua esclusione: process P0: loop req0 = 1 turn = 1 wait until turn == 0 or req1 == 0 sezione critica P0 req0 = 0 end loop process P1: loop req1 = 1 turn = 0 wait until turn == 1 or req0 == 0 sezione critica P1 req1 = 0 end loop I due processi sono simmetrici UPPAAL permette di definire il processo una sola volta attraverso l uso di template Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

22 Consideriamo un semplice esempio di protocollo di mutua esclusione: process P0: loop req0 = 1 turn = 1 wait until turn == 0 or req1 == 0 sezione critica P0 req0 = 0 end loop process P1: loop req1 = 1 turn = 0 wait until turn == 1 or req0 == 0 sezione critica P1 req1 = 0 end loop I due processi sono simmetrici UPPAAL permette di definire il processo una sola volta attraverso l uso di template Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

23 Consideriamo un semplice esempio di protocollo di mutua esclusione: process P0: loop req0 = 1 turn = 1 wait until turn == 0 or req1 == 0 sezione critica P0 req0 = 0 end loop process P1: loop req1 = 1 turn = 0 wait until turn == 1 or req0 == 0 sezione critica P1 req1 = 0 end loop I due processi sono simmetrici UPPAAL permette di definire il processo una sola volta attraverso l uso di template Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

24 Nome template: mutex Parametri: bool &reqa, bool &reqb, bool me Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

25 Il template mutex va istanziato con i parametri corretti per ottenere i due processi simmetrici: bool req0, req1; bool turn; P0 = mutex(req0,req1,0); P1 = mutex(req1,req0,1); system P0,P1; Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

26 Verificare se il protocollo soddisfa le seguenti proprietà: P1 riesce ad accedere alla sua regione critica: E<> P1.CS il sistema non va mai in deadlock: A[] not deadlock P0 e P1 non possono essere contemporaneamente nella regione critica: A[] not (P0.CS and P1.CS) ogni volta che P1 chiede di entrare nella sezione critica la sua richiesta viene soddisfatta: P1.req --> P1.CS Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

27 Outline 1 Una breve introduzione ad Uppaal 2 Il problema dei soldati 3 Un protocollo di mutua esclusione 4 Esercizio Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

28 Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

29 Modellare un distributore di bibite e l utente che lo utilizza. Il costo di una bibita è pari a 5 monete. L utente inserisce un certo numero di monete nella macchina (CoinIn), quindi preme il bottone RequestCan oppure cancel Se l utente preme cancel la macchina restituisce le monete inserite (CoinOut) Se l utente preme RequestCan ed il credito inserito è sufficente, la macchina dà una bibita all utente più l eventuale resto (CoinOut) La macchina impiega tra i 5 e i 10 secondi per emettere la lattina. Si assuma che l utente non inserisca mai più di 10 monete senza premere nessun bottone. Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

30 Completare il sistema specificando gli automi per il Distributore di bibite e per l Utente in modo che rispettino le specifiche date. Verificare che: il sistema non va mai in deadlock; se il credito è sufficente e se l utente preme RequestCan, allora la macchina emette una lattina entro 10 secondi. se l utente preme cancel, allora la macchina restituisce il credito Suggerimento: Iniziare con un modello semplice (la lattina costa 1 moneta, no resto) e poi estenderlo al caso richiesto. Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

31 Sistemi in Tempo Reale (Lab) Uppaal 6 Novembre / 29

HyTech. Laboratorio di Sistemi in Tempo Reale. Corso di Laurea in Informatica Multimediale. 13 Novembre 2008

HyTech. Laboratorio di Sistemi in Tempo Reale. Corso di Laurea in Informatica Multimediale. 13 Novembre 2008 HyTech Laboratorio di Sistemi in Tempo Reale Corso di Laurea in Informatica Multimediale 13 Novembre 2008 Sistemi in Tempo Reale (Lab) HyTech 13 Novembre 2008 1 / 29 Outline 1 Una breve introduzione ad

Dettagli

Il model checker UPPAAL

Il model checker UPPAAL Il model checker UPPAAL UPPAAL: http://www.uppaal.org/ Language Reference: http://www.uppaal.com/index.php?sida=217&rubrik=101 I sistemi sono modellati come reti di timed automata, con l aggiunta di variabili

Dettagli

Progetto per il corso di sistemi in tempo reale

Progetto per il corso di sistemi in tempo reale Progetto per il corso di sistemi in tempo reale Anno Accademico 2007-2008 Docente: Tiziano Villa tiziano.villa@univr.it Esercitatore: Davide Bresolin bresolin@sci.univr.it 7 Dicembre 2007 Esercizio 1:

Dettagli

Esercizi su automi temporizzati e Uppaal

Esercizi su automi temporizzati e Uppaal Esercizi su automi temporizzati e Uppaal Per la sintassi utilizzata da Uppaal consultare l Help del sistema stesso. 1 Switch Si consideri il processo switch rappresentato dall automa: off, y:=0 x>=1 y==3

Dettagli

Verifiche delle proprietà del software e della loro corrispondenza alle specifiche formali

Verifiche delle proprietà del software e della loro corrispondenza alle specifiche formali Verifiche delle proprietà del software e della loro corrispondenza alle specifiche formali Prof.ssa Susanna Donatelli Prof. Franco Sirovich Dipartimento di Informatica Università di Torino www.di.unito.it

Dettagli

Logica per la Programmazione

Logica per la Programmazione Logica per la Programmazione Lezione 12 Linguaggio di Programmazione Imperativo: Sintassi e Semantica Concetto di Tripla di Hoare Soddisfatta pag. 1 Introduzione Dall inizio del corso ad ora abbiamo introdotto,

Dettagli

Sincronizzazione. Soluzioni software Stefano Quer Dipartimento di Automatica e Informatica Politecnico di Torino

Sincronizzazione. Soluzioni software Stefano Quer Dipartimento di Automatica e Informatica Politecnico di Torino Sincronizzazione Soluzioni software Stefano Quer Dipartimento di Automatica e Informatica Politecnico di Torino 2 Specifiche Le soluzioni software al problema della si basano sull utilizzo di variabili

Dettagli

Logica per la Programmazione

Logica per la Programmazione Logica per la Programmazione Lezione 11 Linguaggio di Programmazione Imperativo: Sintassi e Semantica Concetto di Tripla di Hoare Soddisfatta pag. 1 Introduzione Dall inizio del corso ad ora abbiamo introdotto,

Dettagli

PhaVer e Ariadne. Laboratorio di Sistemi in Tempo Reale. Corso di Laurea in Informatica Multimediale. 22 Novembre 2007

PhaVer e Ariadne. Laboratorio di Sistemi in Tempo Reale. Corso di Laurea in Informatica Multimediale. 22 Novembre 2007 PhaVer e Ariadne Laboratorio di Sistemi in Tempo Reale Corso di Laurea in Informatica Multimediale 22 Novembre 2007 Sistemi in Tempo Reale (Lab) PhaVer e Ariadne 22 Novembre 2007 1 / 28 Outline 1 Una breve

Dettagli

Logica per la Programmazione

Logica per la Programmazione Logica per la Programmazione Lezione 12 Linguaggio di Programmazione Imperativo: Sintassi e Semantica Tripla di Hoare soddisfatta A. Corradini e F.Levi Dip.to Informatica Logica per la Programmazione a.a.

Dettagli

AUTOMA A STATI FINITI

AUTOMA A STATI FINITI Gli Automi Un Automa è un dispositivo, o un suo modello in forma di macchina sequenziale, creato per eseguire un particolare compito, che può trovarsi in diverse configurazioni più o meno complesse caratterizzate

Dettagli

Metodi formali per la verifica dell affidabilità di sistemi: materiale didattico

Metodi formali per la verifica dell affidabilità di sistemi: materiale didattico Metodi formali per la verifica dell affidabilità di sistemi: materiale didattico Prima parte: verifica basata su logica temporale lineare Peled: Software Reliability Methods, cap. 1. Katoen: Concepts,

Dettagli

Tecniche avanzate per la correttezza del software

Tecniche avanzate per la correttezza del software Tecniche avanzate per la correttezza del software Automi temporizzati e Uppaal Università degli studi di Salerno Prof. Salvatore La Torre Studente: Vincenzo Ceci 1 Indice Introduzione Modellare il tempo

Dettagli

Università degli Studi dell Insubria Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate. Architettura degli elaboratori Bistabili e Clock

Università degli Studi dell Insubria Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate. Architettura degli elaboratori Bistabili e Clock Università degli tudi dell Insubria Dipartimento di cienze Teoriche e Applicate Architettura degli elaboratori Bistabili e Clock Marco Tarini Dipartimento di cienze Teoriche e Applicate marco.tarini@uninsubria.it

Dettagli

L assegnamento. Andrea Marin. a.a. 2011/2012. Università Ca Foscari Venezia Laurea in Informatica Corso di Programmazione part-time

L assegnamento. Andrea Marin. a.a. 2011/2012. Università Ca Foscari Venezia Laurea in Informatica Corso di Programmazione part-time Andrea Marin Università Ca Foscari Venezia Laurea in Informatica Corso di Programmazione part-time a.a. 2011/2012 Abbiamo visto È conveniente definire una macchina astratta C Lo stato della macchina ci

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA LOGICA DI HOARE. Corso di Logica per la Programmazione

INTRODUZIONE ALLA LOGICA DI HOARE. Corso di Logica per la Programmazione INTRODUZIONE ALLA LOGICA DI HOARE Corso di Logica per la Programmazione INTRODUZIONE Dall inizio del corso ad ora abbiamo introdotto, un po alla volta, un linguaggio logico sempre più ricco: connettivi

Dettagli

Simulazione di sistemi non lineari Introduzione a Stateflow

Simulazione di sistemi non lineari Introduzione a Stateflow Simulazione di sistemi non lineari Introduzione a Stateflow Gianmaria De Tommasi 1 1 Università degli Studi di Napoli Federico II detommas@unina.it Ottobre 2012 Corsi AnsaldoBreda G. De Tommasi (UNINA)

Dettagli

SFC. Sequential Functional Chart. Reti e Sistemi per l Automazione. Stefano Panzieri SFC - 1

SFC. Sequential Functional Chart. Reti e Sistemi per l Automazione. Stefano Panzieri SFC - 1 SFC Sequential Functional Chart Stefano Panzieri SFC - 1 Sequential Functional Chart Nel 1975 nasce il GRAFCET GRAPHe de Coordination Etapes Transitions Nel 1987 è stato adottato come standard internazionale

Dettagli

Sistemi operativi. Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Informatica. Lezione 7 Mutex Condition Esempi di utilizzo

Sistemi operativi. Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Informatica. Lezione 7 Mutex Condition Esempi di utilizzo Sistemi operativi ì Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Informatica Lezione 7 Mutex Condition Esempi di utilizzo Domande sulle lezioni passate? Sommario ì Sincronizzazione ì Mutex ì Variabili condition

Dettagli

Sequential Functional Chart

Sequential Functional Chart Sequential Functional Chart Nel 1975 nasce il GRAFCET GRAPHe de Coordination Etapes Transitions Nel 1987 è stato adottato come standard internazionale dall IEC (Comitato Elettrotecnico Internazionale)

Dettagli

Calcolatori Elettronici

Calcolatori Elettronici Calcolatori Elettronici RETI SEQUENZIALI : ESERCIZI Massimiliano Giacomin 1 Implementazione di contatori Un contatore è un dispositivo sequenziale che aggiorna periodicamente il suo stato secondo una regola

Dettagli

Architettura degli Elaboratori,

Architettura degli Elaboratori, Architettura degli Elaboratori, 2013-14 Prima prova di verifica intermedia 20 dicembre 2013 Riportare nome, cognome e numero di matricola Un unità di elaborazione U interagisce a domanda-risposta con U1:

Dettagli

VBA è un linguaggio di scripting derivato da Visual Basic, da cui prende il nome. Come ogni linguaggio ha le sue regole.

VBA è un linguaggio di scripting derivato da Visual Basic, da cui prende il nome. Come ogni linguaggio ha le sue regole. Excel VBA VBA Visual Basic for Application VBA è un linguaggio di scripting derivato da Visual Basic, da cui prende il nome. Come ogni linguaggio ha le sue regole. 2 Prima di iniziare. Che cos è una variabile?

Dettagli

Informatica Generale 07 - Sistemi Operativi:Gestione dei processi

Informatica Generale 07 - Sistemi Operativi:Gestione dei processi Informatica Generale 07 - Sistemi Operativi:Gestione dei processi Cosa vedremo: Esecuzione di un programma Concetto di processo Interruzioni Sistemi monotasking e multitasking Time-sharing Tabella dei

Dettagli

Architettura degli Elaboratori, Esercitazione 1

Architettura degli Elaboratori, Esercitazione 1 Architettura degli Elaboratori, 2008-09 Esercitazione 1 Ogni esercitazione ha lo scopo di servire da guida per la preparazione su una specifica parte del corso. È fortemente consigliato che lo studente

Dettagli

ESERCIZI SU AUTOMI A STATI FINITI

ESERCIZI SU AUTOMI A STATI FINITI ESERCIZI SU AUTOMI A STATI FINITI ESERCIZIO 1 Progettare un automa che emette in uscita un biglietto dopo che sono state inserite due monete da 0,2. L'automa funziona solo con monete da 0,2. ESERCIZIO

Dettagli

Esercizio 1. Progettare la PO a partire dal microprogramma eseguibile e successivamente:

Esercizio 1. Progettare la PO a partire dal microprogramma eseguibile e successivamente: Architettura degli Elaboratori Prima prova di verifica intermedia - A.A. 2014-2015 Riportare Nome, Cognome, Numero di matricola e Corso di appartenenza su tutti i fogli consegnati. I risultati saranno

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA LOGICA DI HOARE. Corso di Logica per la Programmazione A.A. 2013/14

INTRODUZIONE ALLA LOGICA DI HOARE. Corso di Logica per la Programmazione A.A. 2013/14 INTRODUZIONE ALLA LOGICA DI HOARE Corso di Logica per la Programmazione A.A. 2013/14 INTRODUZIONE Dall inizio del corso ad ora abbiamo introdotto, un po alla volta, un linguaggio logico sempre più ricco:

Dettagli

Analisi di Sistemi Complessi (1) Model Checking (1) Analisi di Sistemi Complessi (2) Proprietà Computazionalmente Interessanti

Analisi di Sistemi Complessi (1) Model Checking (1) Analisi di Sistemi Complessi (2) Proprietà Computazionalmente Interessanti Proprietà Computazionalmente Interessanti Proprietà 1 Analisi di Sistemi Complessi (1) Per i sistemi complessi è necessario analizzare caratteristiche specifiche, che possono dare origine a problemi Ad

Dettagli

Informatica e elementi di informatica medica. Laboratori del 26 e del 29 Marzo 2010

Informatica e elementi di informatica medica. Laboratori del 26 e del 29 Marzo 2010 Informatica e elementi di informatica medica Laboratori del 26 e del 29 Marzo 2010 Calcolo dell età dell utente 1 Esercizio 1: Calcolo dell età dell utente Scrivere un programma in linguaggio C che chieda

Dettagli

Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C

Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C Programmazione I e Laboratorio Corso di Laurea in Informatica A.A. 2016/2017 Calendario delle lezioni Lez. 1 Lez. 2 Lez. 3 Lez. 4 Lez. 5 Lez. 6 Lez. 7

Dettagli

Modellazione di sistemi software (Peled, cap. 4) Modellare un sistema: rappresentarlo in termini di oggetti matematici che ne riflettono le

Modellazione di sistemi software (Peled, cap. 4) Modellare un sistema: rappresentarlo in termini di oggetti matematici che ne riflettono le Modellazione di sistemi software (Peled, cap. 4) Modellare un sistema: rappresentarlo in termini di oggetti matematici che ne riflettono le proprietà Modellare implica astrarre: semplificare la descrizione

Dettagli

A.A. 2018/2019. Introduzione ad AlgoBuild FONDAMENTI DI INFORMATICA E PROGRAMMAZIONE. Docente Prof. Raffaele Pizzolante

A.A. 2018/2019. Introduzione ad AlgoBuild FONDAMENTI DI INFORMATICA E PROGRAMMAZIONE. Docente Prof. Raffaele Pizzolante A.A. 2018/2019 Introduzione ad AlgoBuild Docente Prof. Raffaele Pizzolante FONDAMENTI DI INFORMATICA E PROGRAMMAZIONE : OUTLINE Caratteristiche Come si presenta Primo diagramma di flusso ed utilizzo del

Dettagli

Modellazione e verifica formale di algoritmi per la mutua esclusione in ambiente distribuito.

Modellazione e verifica formale di algoritmi per la mutua esclusione in ambiente distribuito. Copertina Modellazione e verifica formale di algoritmi per la mutua esclusione in ambiente distribuito. Corso: Metodi formali nell ingegneria del software Anno accademico 2006/2007 Docente: Tony Mancini

Dettagli

2. Simulazione discreta: approcci alla simulazione

2. Simulazione discreta: approcci alla simulazione Anno accademico 2008/09 Elementi di un programma di simulazione Controllore Tempo di simulazione Generatore dei dati di input Entità Eventi Attività Stati Processi Simulazione per eventi: le classi L approccio

Dettagli

jne su1 mov ah,2 add dl,48 int 21h mov ah,2 add dh,48 mov dl,dh int 21h mov ah,4ch int 21h

jne su1 mov ah,2 add dl,48 int 21h mov ah,2 add dh,48 mov dl,dh int 21h mov ah,4ch int 21h Compito in classe 3D 1) Sia dato il set di istruzioni dell ipotetica CPU studiata sul libro di testo più le istruzioni viste a lezione. Scrivere un programma che inizia alla posizione 4 di memoria e che

Dettagli

Simulazione distribuita. Approccio pessimistico

Simulazione distribuita. Approccio pessimistico Simulazione distribuita Approccio pessimistico Sommario Esempio (simulazione del traffico aereo) Simulazione parallela ad eventi discreti Logical processes e messaggi time stamped Vincolo di causalità

Dettagli

un insieme finito di segnali d uscita U (nell ascensore U={stare fermo, salire, scendere})

un insieme finito di segnali d uscita U (nell ascensore U={stare fermo, salire, scendere}) Automi Il termine automa viene usato nel linguaggio corrente per indicare un dispositivo in grado di svolgere un attività senza l intervento dell uomo. Nella quotidianità siamo letteralmente circondati

Dettagli

Fondamenti di Informatica

Fondamenti di Informatica Fondamenti di Informatica Prof. Arcangelo Castiglione A.A. 2016/17 : OUTLINE Caratteristiche Come si presenta Utilizzo del blocco di output Esempio Utilizzo dei blocchi di input, output ed esecuzione Esempio

Dettagli

Corso di Metodi Formali per il Software e i Servizi. (Hands-on) Il Model Checker NuSMV. Fabio Patrizi

Corso di Metodi Formali per il Software e i Servizi. (Hands-on) Il Model Checker NuSMV. Fabio Patrizi Corso di Metodi Formali per il Software e i Servizi (Hands-on) Il Model Checker NuSMV Fabio Patrizi patrizi@dis.uniroma1.it www.dis.uniroma1.it/~patrizi 13/5/2009 Fabio Patrizi - Il Model Checker NuSMV

Dettagli

Fondamenti di Informatica

Fondamenti di Informatica Fondamenti di Informatica Prof. Arcangelo Castiglione A.A. 2017/18 Outline Algebra di Boole Relazione con i Circuiti Logici Elementi Costitutivi Operatori Logici Elementari Funzioni Logiche (o Booleane)

Dettagli

Introduzione. Corso di Tecniche di Simulazione, a.a. 2005/2006. Francesca Mazzia. Dipartimento di Matematica Università di Bari.

Introduzione. Corso di Tecniche di Simulazione, a.a. 2005/2006. Francesca Mazzia. Dipartimento di Matematica Università di Bari. Introduzione Corso di Tecniche di Simulazione, a.a. 2005/2006 Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari 6 Marzo 2006 Francesca Mazzia (Univ. Bari) Introduzione 6/03/2006 1 / 23 Introduzione

Dettagli

Fondamenti di Informatica

Fondamenti di Informatica Fondamenti di Informatica Introduzione ad AlgoBuild Prof. Christian Esposito Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e Gestionale (Classe I) A.A. 2016/17 Introduzione ad AlgoBuild Introduzione ad AlgoBuild:

Dettagli

Fondamenti di Informatica A. A. 2017/18

Fondamenti di Informatica A. A. 2017/18 Fondamenti di Informatica Prof. Marco Lombardi A. A. 2017/18 : OUTLINE Caratteristiche Come si presenta Primo diagramma di flusso ed utilizzo del blocco di output Esempio Utilizzo dei blocchi di input/output

Dettagli

TRADUZIONE STATE AND TRANSITION DIAGRAM UML E CORRETTEZZA DEI PROGRAMMI IN TLA+

TRADUZIONE STATE AND TRANSITION DIAGRAM UML E CORRETTEZZA DEI PROGRAMMI IN TLA+ TRADUZIONE DI STATE AND TRANSITION DIAGRAM UML E CORRETTEZZA DEI PROGRAMMI IN TLA+ a cura di: Eleonora Antonelli Simone Maletta Stefano Novara INDICE 1. Grammatica di TLA+ a cura di Eleonora Antonelli

Dettagli

Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C

Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C Laboratorio di Programmazione I Corso di Laurea in Informatica A.A. 2018/2019 Argomenti del Corso Ogni lezione consta di una spiegazione assistita da slide,

Dettagli

19 - Eccezioni. Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java. Paolo Milazzo

19 - Eccezioni. Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java. Paolo Milazzo 19 - Eccezioni Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java Paolo Milazzo Dipartimento di Informatica, Università di Pisa http://www.di.unipi.it/ milazzo milazzo di.unipi.it Corso

Dettagli

UTILIZZO DI UNA SCHEDA DSP PER LO SVILUPPO DI SISTEMI DI CONTROLLO. in ambiente Matlab/Simulink. dott. G. Fenu Tecnologie per l automazione

UTILIZZO DI UNA SCHEDA DSP PER LO SVILUPPO DI SISTEMI DI CONTROLLO. in ambiente Matlab/Simulink. dott. G. Fenu Tecnologie per l automazione UTILIZZO DI UNA SCHEDA DSP PER LO SVILUPPO DI SISTEMI DI CONTROLLO in ambiente Matlab/Simulink dott. G. Fenu Tecnologie per l automazione Argomenti Presentazione del laboratorio e del sistema da controllare

Dettagli

Linguaggi di programmazione: sintassi e semantica Sintassi fornita con strumenti formali: Semantica spesso data in modo informale

Linguaggi di programmazione: sintassi e semantica Sintassi fornita con strumenti formali: Semantica spesso data in modo informale LOGICA DI HOARE INTRODUZIONE Linguaggi di programmazione: sintassi e semantica Sintassi fornita con strumenti formali: es. grammatica in BNF Semantica spesso data in modo informale di stile operazionale

Dettagli

Corso di Linguaggi di Programmazione

Corso di Linguaggi di Programmazione Corso di Linguaggi di Programmazione Lezione 20 Alberto Ceselli alberto.ceselli@unimi.it Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Università degli Studi di Milano 14 Maggio 2013 Programmazione concorrente:

Dettagli

Mondo Abaco Gestionale- Fatturazione Elettronica (XML)

Mondo Abaco Gestionale- Fatturazione Elettronica (XML) Mondo Abaco Gestionale- Fatturazione Elettronica (XML) Con l introduzione dell obbligo di fatturazione elettronica, sono state effettuate delle modifiche in Mondo Abaco Gestionale che permettono di gestire

Dettagli

Note sull utilizzo di ISAGRAF V. 3.31

Note sull utilizzo di ISAGRAF V. 3.31 Appendice B Note sull utilizzo di ISAGRAF V. 3.31 B.1 Lettura del fronte di salita di una variabile Nel linguaggio Ladder è sufficiente settare il contatore come in figura B.1(A) per leggere il fronte

Dettagli

SCD. Sincronizzazione. Sistemi distribuiti: sincronizzazione. Stato del sistema 2. Stato del sistema 3. Stato del sistema 1. Distributed snapshot

SCD. Sincronizzazione. Sistemi distribuiti: sincronizzazione. Stato del sistema 2. Stato del sistema 3. Stato del sistema 1. Distributed snapshot Stato del sistema 2 Sincronizzazione Anno accademico 2014/15 Sistemi Concorrenti e Distribuiti Tullio Vardanega, tullio.vardanega@math.unipd.it SCD Laurea Magistrale in Informatica, Università di Padova

Dettagli

2. Simulazione discreta: L uso di UML per la modellazione

2. Simulazione discreta: L uso di UML per la modellazione 2. Simulazione discreta: L uso di UML per la modellazione Anno accademico 2008/09 UML: un linguaggio di modellazione Per rappresentare graficamente i modelli di simulazione useremo la grafica e la sintassi

Dettagli

Programma del corso. Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori

Programma del corso. Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori Programma del corso Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori Evoluzione dei sistemi informatici Cos è una rete? Insieme di

Dettagli

Uso dei metodi di indirizzamento

Uso dei metodi di indirizzamento Testo di rif.to: [Congiu] 4.4.1 (pg. 148 158) 02.e Uso dei metodi di indirizzamento Un esempio: acquisizione dati Esempi d impiegod Confronto tra i metodi Analisi temporale Sistema di acquisizione dati

Dettagli

Modello a scambio di messaggi

Modello a scambio di messaggi Modello a scambio di messaggi Aspetti caratterizzanti il modello Canali di comunicazione Primitive di comunicazione 1 Aspetti caratterizzanti il modello modello architetturale di macchina (virtuale) concorrente

Dettagli

Introduzione alla programmazione orientata agli oggetti (prima parte) Rel 1.0

Introduzione alla programmazione orientata agli oggetti (prima parte) Rel 1.0 Introduzione alla programmazione orientata agli oggetti (prima parte) Rel 10 a cura del prof Francesco Tappi Il paradigma orientato agli oggetti implica lo sviluppo di unità di programmazione attive, chiamate

Dettagli

Strutture di controllo decisionali

Strutture di controllo decisionali Capitolo 3 Strutture di controllo decisionali ANDREA GINI Dopo aver introdotto il concetto di variabile e di array, è giunto il momento di analizzare a fondo i restanti costrutti del linguaggio Java. Come

Dettagli

Reti di Calcolatori e Laboratorio

Reti di Calcolatori e Laboratorio Nome: Matricola: Esercizio 1 (8 punti) Due terminali comunicano tramite un canale inaffidabile, nel quale i pacchetti possono essere persi o venir corrotti. Per ottenere un servizio di comunicazione affidabile,

Dettagli

Sistemi Operativi Esercizi Ricapitolazione. Docente: Claudio E. Palazzi

Sistemi Operativi Esercizi Ricapitolazione. Docente: Claudio E. Palazzi Sistemi Operativi Esercizi Ricapitolazione Docente: Claudio E. Palazzi cpalazzi@math.unipd.it Problema Sincronizzazione Semafori Si considerino tre processi (A, B e C) i quali devono eseguire alcune operazioni

Dettagli

Laboratorio di Informatica I

Laboratorio di Informatica I Struttura della lezione Lezione 7: Istruzioni ed Operatori Booleani Vittorio Scarano Corso di Laurea in Informatica Soluzioni agli esercizi Istruzioni (statement) semplici e di controllo Operatori relazionali

Dettagli

Esercizi. Logica Digitale. Alessandro A. Nacci ACSO 2014/2014

Esercizi. Logica Digitale. Alessandro A. Nacci ACSO 2014/2014 Esercizi Logica Digitale Alessandro A. Nacci alessandro.nacci@polimi.it ACSO 204/204 2 Esercizio - Prima Parte Si vuole realizzare un circuito combinatorio a quattro ingressi ( a, b, c, d ) e un uscita

Dettagli

Domande di Reti Logiche compito del 14/02/2019

Domande di Reti Logiche compito del 14/02/2019 ADD $0b11111111, %AL JO dopo Il codice scritto sopra salta all etichetta dopo: Solo se contenuto di AL è 1000 0000 Se il contenuto di AL è diverso da 0000 0000 Se il contenuto di AL è 0000 0001 NUOVO PROGRAMMA

Dettagli

Introduzione ai thread

Introduzione ai thread Introduzione ai thread Processi leggeri. Immagine di un processo (codice, variabili locali e globali, stack, descrittore). Risorse possedute: : (file aperti, processi figli, dispositivi di I/O..),. L immagine

Dettagli

Sistemi Operativi (M. Cesati)

Sistemi Operativi (M. Cesati) Sistemi Operativi (M. Cesati) Compito scritto del 17 febbraio 2015 Nome: Matricola: Corso di laurea: Cognome: Crediti da conseguire: 5 6 9 Scrivere i dati richiesti in stampatello. Al termine consegnare

Dettagli

Sistemi Operativi A - Esercizi - 4

Sistemi Operativi A - Esercizi - 4 Esercizio Gestione Risorse Sistemi Operativi A Esercizi Ombretta Gaggi Università Ca Foscari Venezia Corso di Laurea in Informatica Quattro Processi, P-P4, richiedono 4 risorse R-R4. Si supponga che le

Dettagli

Introduzione al C. Lez. 1 Elementi. Rossano Venturini

Introduzione al C. Lez. 1 Elementi. Rossano Venturini Introduzione al C Lez. 1 Elementi Rossano Venturini rossano@di.unipi.it Pagine del corso http://didawiki.cli.di.unipi.it/doku.php/informatica/all-b/start http://algoritmica.spox.spoj.pl/alglab2013 Lezioni

Dettagli

Compito di Fondamenti della Programmazione: Metodi Evoluti - A.A Prova di esame del 24 settembre 2013

Compito di Fondamenti della Programmazione: Metodi Evoluti - A.A Prova di esame del 24 settembre 2013 Compito di Prova di esame del 24 settembre 2013 Esercizio 1) [10 punti] Marcare le affermazioni che si ritengono vere. Ogni domanda può avere un qualunque numero naturale di affermazioni vere. Vengono

Dettagli

3 Reti di Petri condizioni ed eventi

3 Reti di Petri condizioni ed eventi 3 Reti di Petri condizioni ed eventi 3.1 Il problema della mutua esclusione I seguenti sono varianti del problema base: 1. in relazione all esercizio 2.4 abbiamo visto che sono soddisfatte le formule EG

Dettagli

UNIVERSITÀ DI BERGAMO FACOLTÀ DI INGEGNERIA

UNIVERSITÀ DI BERGAMO FACOLTÀ DI INGEGNERIA Normativa di riferimento Diagrammi funzionali Diagramma delle fasi/spostamenti Circuiti semiautomatici Circuiti automatici Circuiti sequenziali (ciclo quadro) (ciclo quadro) Circuiti sequenziali

Dettagli

ASM multi-agente sincrone

ASM multi-agente sincrone ASM multi-agente sincrone Una ASM multi-agente sincrona è definita come un insieme di agenti che eseguono la loro ASM in parallelo. Questi sono sincronizzati utilizzando un clock di sistema globale Semanticamente

Dettagli

Calcolatori Elettronici Lezione 4 Reti Sequenziali Asincrone

Calcolatori Elettronici Lezione 4 Reti Sequenziali Asincrone Calcolatori Elettronici Lezione 4 Reti Sequenziali Asincrone Ing. Gestionale e delle Telecomunicazioni A.A. 2007/08 Gabriele Cecchetti Reti Sequenziali Asincrone Sommario: Definizione Condizioni di pilotaggio

Dettagli

(figura 2) Premere Invio File (1) per accedere alla funzione che permette di importate i file denunce all interno della procedura.

(figura 2) Premere Invio File (1) per accedere alla funzione che permette di importate i file denunce all interno della procedura. Di seguito sono illustrati i passaggi per caricare il file MUT generato da una procedura paghe all interno della procedura di gestione on-line delle denunce della Cassa Mutua Edile della Provincia di Bologna.

Dettagli

Le Reti Informatiche

Le Reti Informatiche Le Reti Informatiche modulo 2 Prof. Salvatore Rosta www.byteman.it s.rosta@byteman.it 1 Commutazione di Circuito Le reti telefoniche utilizzano la tecnica della commutazione di circuito. I commutatori

Dettagli

Architetture e Reti logiche. Esercitazioni VHDL. a.a. 2003/04 VHDL. Stefano Ferrari

Architetture e Reti logiche. Esercitazioni VHDL. a.a. 2003/04 VHDL. Stefano Ferrari Architetture e Reti logiche Esercitazioni VHDL a.a. 2003/04 VHDL Stefano Ferrari Università degli Studi di Milano Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Stefano Ferrari Università degli Studi di

Dettagli

Linguaggio C - le strutture di controllo: sequenza, selezione, iterazione

Linguaggio C - le strutture di controllo: sequenza, selezione, iterazione Dipartimento di Elettronica ed Informazione Politecnico di Milano Informatica e CAD (c.i.) - ICA Prof. Pierluigi Plebani A.A. 2008/2009 Linguaggio C - le strutture di controllo: sequenza, selezione, iterazione

Dettagli

Esercizi riassuntivi (Fondamenti di Informatica 2 Walter Didimo) Soluzioni

Esercizi riassuntivi (Fondamenti di Informatica 2 Walter Didimo) Soluzioni Esercizi riassuntivi (Fondamenti di Informatica 2 Walter Didimo) Soluzioni Esercizio 1 Dire quale è la complessità temporale del seguente metodo, espressa con notazione asintotica O(.) (con la migliore

Dettagli

Descrittori di formato

Descrittori di formato Fondamenti di Informatica T (A-K) CdL Ingegneria Meccanica AA 2012-2013 Introduzione In I/O, i dati possono essere letti/scritti: utilizzando la rappresentazione del compilatore (come abbiamo sempre fatto

Dettagli

Indirizzi e puntatori

Indirizzi e puntatori Andrea Marin Università Ca Foscari Venezia Laurea in Informatica Corso di Programmazione part-time a.a. 2011/2012 Richiami sulle variabili Una variabile è costituita da una o più locazioni di memoria (a

Dettagli

orario ricevimento via e-mail: orario ufficio risposta entro 3 giorni

orario ricevimento via e-mail: orario ufficio risposta entro 3 giorni FACOLTA : INGEGNERIA CORSO DI LAUREA: INFORMATICA INSEGNAMENTO: CONTROLLI DIGITALI Modulo 1 NOME DOCENTE: Prof. Giovanni Fedecostante indirizzo e-mail: giovanni.fedecostante@uniecampus.it orario ricevimento

Dettagli

Terza esercitazione. Progetto di una rete di controllo. Obiettivi Progetto e analisi di macchine a stati finiti. a.a

Terza esercitazione. Progetto di una rete di controllo. Obiettivi Progetto e analisi di macchine a stati finiti. a.a 1 Terza esercitazione Progetto di una rete di controllo Obiettivi Progetto e analisi di macchine a stati finiti 2 Macchina a Stati Finiti (FSM) Z(n)=f(x(n)) => Sistema Combinatorio Z(n)=f(x(n),x(n-1),x(n-2),..)

Dettagli

Fondamenti di informatica T-1 (A K) Esercitazione 4: controllo del flusso

Fondamenti di informatica T-1 (A K) Esercitazione 4: controllo del flusso Fondamenti di informatica T-1 (A K) Esercitazione 4: controllo del flusso AA 2018/2019 Tutor: Lorenzo Rosa lorenzo.rosa@unibo.it 2 Esercitazione 4 Introduzione al calcolatore e Java Linguaggio Java, basi

Dettagli

Laboratorio di Programmazione Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale

Laboratorio di Programmazione Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Parma Laboratorio di Programmazione Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale Algebra di Boole Stefano Cagnoni Algebra di Boole L algebra

Dettagli

Esercizi Logica Digitale,Circuiti e Bus

Esercizi Logica Digitale,Circuiti e Bus Esercizi Logica Digitale,Circuiti e Bus Alessandro A. Nacci alessandro.nacci@polimi.it ACSO 214/214 1 2 Esercizio 1 Si consideri la funzione booleana di 3 variabili G(a,b, c) espressa dall equazione seguente:

Dettagli

Informatica/ Ing. Meccanica/ Edile/ Prof. Verdicchio/ 02/07/2015/ Foglio delle domande /VERSIONE 1 Matricola Cognome Nome

Informatica/ Ing. Meccanica/ Edile/ Prof. Verdicchio/ 02/07/2015/ Foglio delle domande /VERSIONE 1 Matricola Cognome Nome Informatica/ Ing. Meccanica/ Edile/ Prof. Verdicchio/ 02/07/2015/ Foglio delle domande /VERSIONE 1 Matricola Cognome Nome 1) Il termine informatica viene dalla fusione delle seguenti parole a) informazione

Dettagli

Universita` di Bologna Corso di Laurea Magistrale in Ing. Informatica A.A Sistemi Operativi M. Prof. Anna Ciampolini

Universita` di Bologna Corso di Laurea Magistrale in Ing. Informatica A.A Sistemi Operativi M. Prof. Anna Ciampolini Universita` di Bologna Corso di Laurea Magistrale in Ing. Informatica A.A. 2013-2014 Sistemi Operativi M Prof. Anna Ciampolini http://www.lia.deis.unibo.it/courses/som1314 Obiettivi del Corso Completamento

Dettagli

I Diagrammi di Flusso OO

I Diagrammi di Flusso OO Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Corso di Ingegneria del Software A. A. 2008 - I Diagrammi di Flusso OO Generalità I diagrammi di attività vengono usati per modellare processi a

Dettagli

Sincronizzazione Le sezioni scritiche

Sincronizzazione Le sezioni scritiche Sincronizzazione Le sezioni scritiche Stefano Quer Dipartimento di Automatica e Informatica Politecnico di Torino 2 Ambiente di sviluppo Concorrenza e sincronizzazione Programmazione concorrente (tramite

Dettagli

Istruzioni Condizionali

Istruzioni Condizionali Istruzioni Condizionali Corso di Programmazione e Metodi Numerici Ingegneria Aerospaziale BAER Domenico Daniele Bloisi Docenti Metodi Numerici prof. Vittoria Bruni vittoria.bruni@sbai.uniroma1.it Programmazione

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE

INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE Prof. Enrico Terrone A. S: 2008/09 Definizioni Programmare significa risolvere problemi col computer, cioè far risolvere problemi al computer attraverso un insieme di informazioni

Dettagli

Virtual CPU (Eniac): parte 2

Virtual CPU (Eniac): parte 2 Architettura dei Calcolatori Prof. Enrico Nardelli Università degli Studi di Roma Tor Vergata Virtual CPU (Eniac): parte 2 1 Dove eravamo rimasti OpCode 2 La ALU e le sue funzionalità Operazioni possibili:

Dettagli

LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE 1 CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO III Indice

LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE 1 CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO III Indice LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE 1 CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO 2014 2015 18.III.2015 VINCENZO MARRA Indice Parte 1. L algoritmo euclideo 3 Esercizio 1 3 L algoritmo euclideo

Dettagli

Evoluzione del FORTRAN 14/03/2016. LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE Corso di laurea in matematica 15 IL LINGUAGGIO FORTRAN

Evoluzione del FORTRAN 14/03/2016. LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE Corso di laurea in matematica 15 IL LINGUAGGIO FORTRAN LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE Corso di laurea in matematica 15 IL LINGUAGGIO FORTRAN Marco Lapegna Dipartimento di Matematica e Applicazioni Universita degli Studi di Napoli Federico II wpage.unina.it/lapegna

Dettagli

Abaco Enterprise Fatturazione Elettronica (XML)

Abaco Enterprise Fatturazione Elettronica (XML) Abaco Enterprise Fatturazione Elettronica (XML) Con l introduzione dell obbligo di fatturazione elettronica, sono state effettuate delle modifiche in Abaco Enterprise che permettono di gestire in modo

Dettagli