La pianificazione regionale delle risorse idriche: il settore civile

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1 La pianificazione regionale delle risorse idriche: il settore civile CONVEGNO Cambiamenti climatici, efficientamento dell uso dell acqua, contrasto delle rotture delle reti di acquedotto Bologna, 19 luglio 2018 Ing. Paolo Ferrecchi DG Cura del Territorio e dell Ambiente

2 2 I consumi idrici in Regione (Mm 3 /anno) Industriali Zootecnici Provincia Civili Totali Al netto forniture acq. civile Totali Al netto forniture acq. civile Irrigui PC PR RE MO BO FE RA FC RN Totale Totali Incidenza sul totale 24% 13% 1% 62%

3 I prelievi (Mm 3 /anno) 3

4 Distribuzione territoriale dei punti di approvvigionamento dall ambiente (in rosso sorgenti, in blu pozzi, in verde derivazioni di acque superficiali, in alcuni casi ci sono sovrapposizioni che possono mascherare le informazioni, alcuni pozzi/sorgenti/derivazioni sono inattivi) 4

5 Volumi approvvigionati e prelievi dall ambiente riferibili ad acque superficiali e a acque sotterranee per provincia 5

6 6 Residenti, residenti serviti e presenti equivalenti, nonché consumi e consumi procapite per provincia Utenti Consumi Provinci a Resid enti (10 3 ) Resid enti serviti (10 3 ) % serviti Present i equival. (10 3 ) Fatturati Contabil. (Mm 3 /an no) Cons. per res. serv (l/res. /giorno) Cons. per pres. equiv. serv. (l/pres. /giorno) Cons. domestici per res. serv. (l/res. /giorno) Piacenz a % Parma % Reggio- Emilia % Modena % Bologna % Ferrara % Ravenn a % Forlì- Cesena % Rimini % Regione %

7 Confronto fra i principali indicatori del SII contenuti nel PTA regionale nello scenario di Piano 2008 e quelli effettivamente riscontrati al 2008 (media ). 7 In blu i valori delle previsioni migliori rispetto le previsioni di Piano (scostamenti superiori al -5%); in rosso i valori non concordi con gli obiettivi di Piano (scostamenti superiori al +5%)

8 Principali schemi acquedottistici presenti in Regione 8 Sono circa i km di rete presenti con una densità media di distribuzione delle reti pari a 2.6km/kmq

9 Principali grandezze caratterizzanti gli areali di pertinenza dei principali Gestori regionali in relazione alla densità abitativa 9 Lo sviluppo delle reti per unità di superficie è generalmente poco dissimile per gli areali maggiori (risulta al riguardo anomalo il valore relativo a HERA RN pari a 4.5 km/kmq), variando da 1.7 km/kmq a 2.6km/kmq. Lo sviluppo delle reti per residente riflette la diversa densità abitativa, risultando dell ordine dei 10 m/residente per le gestioni che riguardano areali con elevata densità abitativa, dei 15 m/residente per quelle che includono ampi areali rurali di pianura, per salire a oltre 40 m/residente per le gestioni relative a soli areali montani.

10 10 Variazioni dei coefficienti di punta, in termini di rapporto fra i consumi mensili alle utenze nel mese di massima richiesta (luglio o agosto) e quelli medi annui evidenziabili per le diverse località ISTAT Coefficiente di punta (consumi acquedottistici mese di punta / consumi medi annui) per le diverse località ISTAT (in verde <1.2; in arancio compreso fra 1.2 e 1.5; in rosso compreso fra 1.5 e 2.5; in viola >2.5, in azzurro le località non servite)

11 Schema interpretativo di riferimento per i bilanci idrici dei sistemi acquedottistici 11 Decreto ministeriale 8 gennaio 1997, n. 99

12 Volumi connessi alle diverse voci del bilancio idrico 12

13 Stima della ripartizione dei volumi acquedottistici immessi in rete (al netto delle forniture ad areali extra-regionali) a livello regionale 13

14 14 PTA: Misure per il risparmio idrico art Il risparmio idrico nel settore civile nella fase di adduzione e distribuzione Il risparmio della risorsa idrica nella fase di adduzione e distribuzione è perseguito anche attraverso il contenimento delle perdite di rete. In attesa degli indirizzi regionali di cui al precedente comma 1, le perdite di rete, in ottemperanza alle linee guida della Deliberazione GR n.2680/2001, devono avere un valore di riferimento di 2,0 mc/m/anno e un valore critico di 3,5 mc/m/anno. Sono funzionali all individuazione delle criticità relative alle perdite di rete anche l indicatore relativo alla lunghezza delle tubazioni con più di 50 anni (valore di riferimento: 10%; valore critico: 30%), l indicatore relativo alla ricerca programmata delle perdite (valore di riferimento: 15-30% della lunghezza della rete all anno; valore critico: 5%), l indicatore relativo alla dotazione di contatori (valore di riferimento: 100% delle utenze salvo le bocchette antincendio).

15 Confronto fra perdite reali in distribuzione percentuali (A15/A09) e lineari (A15/L) per le diverse Gestioni 15 Perdite reali lineari (A15/L): l indicatore, espresso in mc/m/anno, è attualmente agevolmente calcolabile e presenta una notevole diffusione in ambito internazionale. L indicatore presenta tuttavia la criticità di non considerare la densità degli allacci, che costituiscono una importante opportunità di perdita, e quindi non permette un corretto confronto di acquedotti con diverse densità di allacci. Le perdite lineari vengono correntemente indicate quale indicatore di riferimento da considerarsi per gli acquedotti rurali (densità di prese inferiori a 20/allacci/km).

16 16 Considerazioni In conclusione, per l ultimo periodo si stimano le perdite acquedottistiche regionali in circa 119 Mm 3 /anno. Ulteriori circa 8 Mm 3 /anno sono connessi a reflui dei trattamenti di potabilizzazione. Le sottocontazioni degli erogati alle utenze sono valutabili in circa 20.5 Mm 3 /anno e ulteriori 8.5 Mm 3 /anno sono riferibili a usi tecnici di gestione; gli usi impropri sono ritenuti marginali. Il rapporto fra perdite reali e immessi in rete non risulta particolarmente elevato (23.5%) se confrontato con la media nazionale (35.1%) ma non si può in alcun modo considerare tale indicatore affidabile per dare giudizi circa l entità e la sostenibilità dei livelli di perdita e l efficienza delle gestioni. E comunque confortante il fatto che nell ultimo decennio l entità delle perdite reali acquedottistiche siano risultate sostanzialmente invariate, nonostante un apprezzabile incremento dello sviluppo lineare delle reti e del numero degli allacci, che tendenzialmente avrebbe dovuto comportare un incremento delle perdite.

17 Sfide future: il cambiamento climatico 17

18 Interventi per la riduzione del rischio di approvvigionamento 18

19 Interventi per la riduzione del rischio di approvvigionamento 19

20 Maggiore conoscenza: Sistema Informativo Territoriale del Servizio Idrico Integrato (SIT SII) 20 La Regione Emilia-Romagna con la L.R. 23/2011 ha provveduto ad individuare l intero territorio regionale quale Ambito Territoriale Ottimale e l Agenzia territoriale dell Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (ATERSIR) quale autorità di governo dello stesso. Tra i compiti dell Agenzia rientra la redazione del Piano d Ambito per il servizio idrico integrato di cui all art. 149 del D.Lgs. 152/06, tra i cui atti costituenti vi è la ricognizione delle infrastrutture del Servizio Idrico, che deve essere realizzata sulla base di informazioni asseverate dagli enti locali ricadenti nell'ambito territoriale ottimale (art. 149, comma 2). Al fine di consentire ad ATERSIR di poter svolgere le sue funzioni, ma anche per garantire l esercizio di quanto previsto agli articoli 121, 152 e 199 del D.Lgs. 152/06 relativamente al Servizio Idrico Integrato, la Regione ha provveduto a costituire un unico Sistema Informativo a livello regionale delle reti e degli impianti del Servizio Idrico Integrato. Il modello è stato realizzato in accordo con i Gestori del SII ed è stato approvato dalla Giunta Regionale con Deliberazione n del 14 dicembre 2015.

21 SIT SII: Schema concettuale delle reti 21

22 22 SIT SII: Schema concettuale delle reti Il modello di raccolta delle informazioni relative alle reti acquedottistiche e fognarie e degli impianti del SII è costituito, sostanzialmente, da: una componente geometrica (archi e punti) che caratterizza gli elementi materiali che costituiscono la rete; una componente numerica descrittiva (tabelle) che raccoglie tutte le informazioni associate agli elementi materiali.

23 SIT SII: Schema di sintesi del formato di interscambio ACQUEDOTTI

24 SIT SII: Schema entità-relazioni 24

25 SIT SII: Esempio di struttura e contenuti 25

26 SIT SII: Banca dati - Modulo consultazione 26

27 Grazie per la vostra attenzione 27

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