INTESA PER L APPLICAZIONE DELL ACCORDO QUADRO SULLA RIFORMA DEGLI ASSETTI CONTRATTUALI DEL AI COMPARTI CONTRATTUALI DEL SETTORE PUBBLICO

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1 INTESA PER L APPLICAZIONE DELL ACCORDO QUADRO SULLA RIFORMA DEGLI ASSETTI CONTRATTUALI DEL 22 Gennaio 2009 AI COMPARTI CONTRATTUALI DEL SETTORE PUBBLICO Dr. Paolo Levoni

2 Il 30 aprile 2009 è stata raggiunta l intesa tra il Ministro per la Pubblica Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali (assente la CGIL non convocata in quanto non firmataria dell accordo quadro del ), per l applicazione dell Accordo quadro sulla riforma degli assetti contrattuali sottoscritto il 22 gennaio 2009, ai comparti contrattuali del settore pubblico. L intesa avrà carattere sperimentale per 4 anni a partire dal triennio I nuovi contratti avranno una durata triennale tanto per la parte economica che normativa.

3 Non si farà più riferimento all inflazione programmata (come era in origine previsto dall accordo del luglio 1993), ma ad un nuovo indicatore previsionale costruito sulla base dell indice dei prezzi al consumo armonizzato europeo (Ipca), depurato dei beni energetici importati, il cui valore sarà elaborato da un soggetto indipendente. La base di calcolo sulla quale calcolare gli incrementi, sarà costituita dalla sommatoria delle voci di carattere stipendiale.

4 Risulta evidente che se per voci di carattere stipendiali, si identifica il trattamento fondamentale della retribuzione (così come individuato dall art. 33 del vigente CCNL) l indice revisionale come sopra determinato, sarà applicato solamente sulle seguenti voci: - stipendio tabellare - retribuzione individuale di anzianità, ove acquisita - retribuzione di posizione minima unificata - assegni personali ove spettanti, ai sensi delle vigenti norme contrattuali con esclusione quindi del trattamento accessorio, costituito dalla retribuzione di posizione parte variabile -, dell indennità di incarico di direzione di struttura complessa, dalla retribuzione di risultato, dalla retribuzione legata alle particolari condizioni di lavoro, dallo specifico trattamento economico ove in godimento quale assegno personale, dall indennità di esclusività (costituendo questa un elemento distinto della retribuzione).

5 La definizione delle risorse per gli incrementi salariali è affidata ai ministeri competenti, previa concertazione con i sindacati, nel rispetto e nei limiti della programmazione della Legge finanziaria : la verifica degli eventuali scostamenti tra inflazione prevista e reale verrà effettuata alla scadenza del triennio contrattuale, tenendo conto dei reali andamenti delle retribuzioni di fatto nell intero settore. L eventuale recupero, potrà avvenire nel primo anno del successivo triennio contrattuale, a differenza del settore privato dove avviene entro la vigenza contrattuale.

6 E stabilita una precisa tempistica nei rinnovi: le piattaforme sindacali vanno presentate sei mesi prima della scadenza per potere avviare le trattative tre mesi prima della scadenza contrattuale. Nei 6 mesi antecedenti e nel mese successivo alla scadenza, le parti non assumeranno iniziative rivendicative unilaterali. Le parti propongono che nel rispetto dei vincoli e degli obiettivi di finanza pubblica, vengano estesi al pubblico impiego tutti gli incentivi, in termini di riduzione di tasse e contributi, legati nel privato alla contrattazione decentrata, per collegare gli aumenti salariali al raggiungimento degli obiettivi.

7 I premi variabili, saranno calcolati sulla base dei risultati conseguiti nella realizzazione di programmi concordati per migliorare la produttività, tenendo conto anche della soddisfazione degli utenti. Verranno potenziati i nuclei di valutazione aziendali, e sarà responsabilizzata la dirigenza. In conclusione, i cardini dell intesa possono essere riassunti in un maggior peso per la contrattazione decentrata, con premi variabili erogati in base al raggiungimento di obiettivi di produttività; la previsione di una durata triennale dei contratti, al posto dell attuale biennio economico e quadriennio normativo; una tregua di sette mesi nella fase dei rinnovi, in cui sarà vietato scioperare. Al momento, relativamente al significato di questo accordo sottoscritto da CISL, UIL e UGL e non dalla COSMeD, i commenti non possono che essere negativi, poiché esiste la concreta possibilità che risulti meno favorevole rispetto al passato l indice di rivalutazione degli stipendi, oltre a non essere chiara la parte stipendiale cui sarà applicata tale rivalutazione.