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1 Università degli Studi di Padova Facoltà di Medicina e Chirurgia CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO Presidente: Ch.mo Prof. Bruno Saia TESI DI LAUREA ANALISI TEORICO-SPERIMENTALE DI PARAMETRI ACUSTICI PER LA CARATTERIZZAZIONE DI AMBIENTI SCOLASTICI RELATORE: PROF. ANTONINO DI BELLA CORRELATORI: ING. CHIARA MARTINA PONTAROLLO DOTT. DANIELE SEPULCRI LAUREANDO: ANGELO SCARPA ANNO ACCADEMICO

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3 Indice INDICE INTRODUZIONE...1 CAPITOLO 1: Rumore e ambienti scolastici 1.1 Considerazioni preliminari La comunicazione verbale I problemi acustici delle aule scolastiche...5 CAPITOLO 2: Riferimenti legislativi 2.1 D.P.C.M 1/3/ Legge Quadro 447/ D.P.C.M. 14/11/ D.P.C.M. 5/12/ Normativa aggiornata Circolare n Decreto Ministeriale 18 Dicembre D.P.C.M. 18/11/98 n.459 e D.P.C.M. 30/04/04 n I

4 Indice CAPITOLO 3: Cenni alla normativa di riferimento 3.1 Norma UNI EN ISO Norma UNI EN ISO Norma UNI EN ISO Norma UNI EN ISO CAPITOLO 4: Strumentazione e software 4.1 Strumentazione e software utilizzati per l esecuzione delle misure Sorgente di rumore omnidirezionale Macchina di calpestio normalizzato Catena microfonica n Catena Microfonica n Calibratore acustico Software utilizzato CAPITOLO 5: Scuole sottoposte a studio 5.1 Tipologia scolastica e siti oggetto dello studio Istituti scolastici scelti per lo studio Classificazione acustica dei siti individuati II

5 Indice CAPITOLO 6: Metodologia di misura 6.1 Condizioni di misura Normativa considerata Modalità di esecuzione delle misure Tempo di riverberazione Potere fonoisolante apparente R (partizione verticale) Potere fonoisolante apparente R (partizione orizzontale) Livello normalizzato di rumore di calpestio L n Livello del rumore di fondo...59 CAPITOLO 7: Risultati Scuola n Piante delle aule Rilevazione del tempo di riverbero stanza ricevente Determinazione del potere fonoisolante apparente della partizione verticale R e del rispettivo indice di valutazione R W Determinazione del potere fonoisolante apparente della partizione orizzontale R e del rispettivo indice di valutazione R W Determinazione del livello di pressione sonora di calpestio L n e del rispettivo indice di valutazione L nw...68 III

6 Indice CAPITOLO 8: Risultati Scuola n Piante delle aule Rilevazione del tempo di riverbero stanza ricevente Determinazione del potere fonoisolante apparente della partizione verticale R e del rispettivo indice di valutazione R W Determinazione del potere fonoisolante apparente della partizione orizzontale R e del rispettivo indice di valutazione R W Determinazione del livello di pressione sonora di calpestio L n e del rispettivo indice di valutazione L nw CAPITOLO 9: Risultati Scuola n Piante delle aule Rilevazione del tempo di riverbero stanza ricevente Determinazione del potere fonoisolante apparente della partizione verticale R e del rispettivo indice di valutazione R W Determinazione del potere fonoisolante apparente della partizione orizzontale R e del rispettivo indice di valutazione R W Determinazione del livello di pressione sonora di calpestio L n e delrispettivo indice di valutazione L nw IV

7 Indice CAPITOLO 10: Risultati Scuola n Piante delle aule Rilevazione del tempo di riverbero stanza ricevente Determinazione del potere fonoisolante apparente della partizione verticale R e del rispettivo indice di valutazione R W Determinazione potere fonoisolante apparente della partizione orizzontale R e del rispettivo indice di valutazione R W Determinazione del livello di pressione sonora di calpestio L n e del rispettivo indice di valutazione L nw...98 CAPITOLO 11: Risultati Scuola n Piante delle aule Rilevazione del tempo di riverbero stanza ricevente Determinazione del potere fonoisolante apparente della partizione verticale R e del rispettivo indice di valutazione R W Determinazione del potere fonoisolante apparente della partizione orizzontale R e del rispettivo indice di valutazione R W Determinazione del livello di pressione sonora di calpestio L n e del rispettivo indice di valutazione L nw V

8 Indice CAPITOLO 12: Risultati a confronto 12.1 Tempi di riverbero Confronto secondo la Circolare n.3150 del 22/05/ Differenza L1-L2 (D isolamento acustico) partizione verticale Potere fonoisolante apparente R partizione verticale Differenza L1-L2 (D isolamento acustico) partizione orizzontale Potere fonoisolante apparente R partizione orizzontale Livello di calpestio L2, rilevato nella stanza ricevente Livello di calpestio normalizzato L n Indice di valutazione R W valutato secondo la ISO 717-1: partizione verticale Indice di valutazione R W valutato secondo la ISO 717-1:partizione orizzontale Indice di valutazione L nw valutato secondo la ISO 717-2: CAPITOLO 13: Conclusioni Bibliografia: VI

9 Introduzione INTRODUZIONE Nel lavoro che segue, vengono presentati i risultati di una campagna di misure condotta su cinque Istituti Scolastici della Regione del Veneto per valutare le caratteristiche acustiche delle aule. Tale indagine rientra nell ambito di un progetto denominato Progetto indoor 2008 commissionato dalla Regione del Veneto all ARPAV Dipartimento Provinciale di Venezia. Il progetto, oltre alla valutazione delle caratteristiche acustiche delle strutture e degli ambienti, prevede anche rilevazioni del microclima e della qualità dell aria. Negli stessi istituti presi in esame, verranno quindi analizzati i dati di temperatura ed umidità relativa dell aria attraverso monitoraggi continuativi della durata di una settimana, misure di temperatura media radiante, misure di temperatura di superficie delle pareti, misure puntuali di velocità dell aria con campionamenti ed analisi delle sostanze organiche aerodisperse e la valutazione dell illuminazione naturale ed artificiale. Relativamente all acustica, sono stati rilevati alcuni parametri per la valutazione della comprensibilità e dell intelligibilità del parlato con la collaborazione del Dipartimento di Fisica Tecnica dell Università degli Studi di Padova. Il presente lavoro tratterà in particolare la determinazione dei requisiti acustici passivi delle aule scolastiche; sono stati analizzati: il tempo di riverbero, l isolamento acustico, il potere fonoisolante apparente e i rispettivi indici di valutazione sia delle partizioni orizzontali che delle partizioni verticali, il livello di calpestio del solaio ed il suo indice di valutazione. 1

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11 Rumore e ambienti scolastici CAPITOLO 1 Rumore e ambienti scolastici 1.1 Considerazioni preliminari L apprendimento scolastico è un processo lungo e delicato, il cui percorso e il cui esito sono prevalentemente governati dalle capacità degli insegnanti, ma accanto a queste, anche le condizioni fisico-ambientali entro cui si svolge hanno un influenza non trascurabile e possono assumere talvolta un peso rilevante. Una di queste condizioni al contorno, poco considerata nel nostro Paese, è la qualità acustica delle aule scolastiche, la cui inadeguatezza sotto questo aspetto è invece da diversi anni oggetto di controlli ed interventi sistematici in molti altri Paesi. Le conclusioni delle ricerche fin ora svolte in questo campo sono concordi nell affermare che una cattiva acustica delle aule può avere conseguenze fortemente negative sia per gli allievi, rallentando o addirittura interrompendo per molti di loro il processo di apprendimento sia per gli insegnanti inducendo loro affaticamento e frustrazione. La qualità acustica degli edifici scolastici può dunque in qualche modo pregiudicare le condizioni di benessere sia per gli insegnanti che per gli allievi. 1.2 La comunicazione verbale Una cattiva acustica significa infatti, in primo luogo, perturbazione e compromissione della comunicazione verbale, definibile quantitativamente attraverso la misura della perdita di intelligibilità del parlato, ovvero dell abbassamento, più o meno sensibile, della percentuale di parole correttamente intese da un ascoltatore, rispetto alla totalità di parole pronunciate dal parlatore e quali possano essere le conseguenze di una 3

12 Rumore e ambienti scolastici perdita di efficienza della comunicazione verbale per l apprendimento e per i rapporti tra insegnanti ed allievi è facilmente intuibile. La perturbazione dell intelligibilità del parlato può avere gravi ripercussioni quando si tratta della formazione di giovani studenti, infatti, a volte, la mancanza di una sufficiente conoscenza non permette loro di ricostruire le parti del messaggio verbale eventualmente mascherate dal rumore. La percezione e la comprensione di un discorso di un insegnante, dipendono dalla familiarità che l allievo ha con il contesto generale dell argomento. Se l insegnante tratta per la prima volta in classe un argomento, la probabilità di riconoscimento delle parole e di comprensione del messaggio sarà assai ridotta in presenza di un rumore mascherante rispetto invece al caso in cui l argomento sia già un po conosciuto. Gli effetti del mascheramento possono essere quindi molto nocivi poiché i giovani studenti non hanno ancora la cultura che potrebbe aiutarli a comprendere il senso del messaggio dell insegnante in riferimento al contesto dell argomento trattato. Gli effetti principali di queste perturbazioni sonore sono la perdita di significato del contenuto dei messaggi verbali, la fatica vocale degli insegnanti, la bassa attenzione degli allievi e il disturbo dell intelligibilità. Secondo alcune indagini svolte su allievi di età inferiore ai 15 anni con condizioni di udito normali e situati in ambienti ritenuti acusticamente normali, sembrerebbe che solo il 95 75% delle parole pronunciate dall insegnante venga correttamente percepito dagli allievi, mentre in condizioni acustiche ambientali definite cattive le percentuali d intelligibilità precipitano al 65 35%. Se si considera che, mediamente, una frase inizia a divenire di difficile comprensione quando il 20 30% delle parole pronunciate non vengono percepite correttamente, si comprenderà la gravità di questo aspetto. 4

13 Rumore e ambienti scolastici 1.3 I problemi acustici delle aule scolastiche I fattori fisici che possono pregiudicare la qualità acustica di un aula scolastica, rendendo difficoltoso percepire e comprendere i discorsi degli insegnanti sono sostanzialmente tre: la distanza dall insegnante; il tempo di riverberazione ambientale; il rumore di fondo esistente nell aula. Primo fattore: la distanza Un indagine svolta negli Stati Uniti su allievi di età inferiore ai 15 anni, normoudenti e situati in una tipica aula scolastica, ha rilevato una marcata perdita di intelligibilità con il crescere della distanza degli allievi dalla cattedra da cui l insegnante parlava con voce normale. Da un intelligibilità intorno al 95% a 2 metri di distanza si scendeva a circa il 50% quando la distanza aumentava ad 8 metri. Questi semplici dati rivelano che spesso gli allievi seduti nei banchi sistemati a metà e in fondo all aula hanno una difficoltà di comprensione del parlato ben superiore a quanto tradizionalmente ritenuto. Di qui la tendenza in molte scuole a raggruppare, quando possibile, gli allievi vicino alla cattedra o da parte degli insegnanti più avveduti a passeggiare, durante la lezione, in mezzo ai banchi in modo da attenuare questo inconveniente. Secondo fattore: il tempo di riverberazione In ogni ambiente chiuso il suono che si ode è il risultato di una combinazione tra onde sonore che raggiungono l ascoltatore per via diretta e onde sonore che pervengono per via riflessa, ovvero che si propagano dalla sorgente fino ad incidere sulle varie superfici rigide che delimitano l ambiente da dove vengono riflesse, spesso più volte, prima di raggiungere l ascoltatore. La grandezza che descrive questa caratteristica acustica degli ambienti chiusi, spesso erroneamente indicata come eco, è il tempo di 5

14 Rumore e ambienti scolastici riverberazione, ovvero il tempo durante il quale una certa quantità di energia sonora continua a persistere all interno di un ambiente chiuso dopo che il segnale sonoro è stato interrotto. Tanto più lungo è questo tempo, tanto maggiore è il contributo del suono riflesso rispetto a quello diretto. Nell ambito del trattamento acustico, un attenzione particolare deve essere rivolta quindi ai tempi di riverberazione il cui aumento nuoce all intelligibilità. Per una persona che parla in modo normale, si stima che la durata media dell emissione di una sillaba sia dell ordine di 0.2 secondi ed inoltre che l intervallo tra l emissione di due sillabe sia ancora di 0.2 secondi. Tenuto conto di questi ritmi, certe caratteristiche acustiche dei locali scolastici assumono grande rilevanza. In particolare appunto la durata della riverberazione, esprimibile attraverso il T 60 che rappresenta, per convenzione, il tempo necessario affinché il livello sonoro decresca di 60 db dopo l interruzione dell emissione sonora. Supponendo che questo decremento sia lineare, se il T 60 è di 5 secondi il livello sonoro di una sillaba subirà una diminuzione di soli 2.4 db prima che sopraggiunga la sillaba successiva. Se consideriamo una lunga serie di sillabe emesse, ciascuna allo stesso livello e a 0.2 secondi di intervallo, avremo allora un livello quasi costante e le variazioni di livello dopo ogni sillaba non saranno sufficienti per distinguere ciascuna di esse. Al contrario, se il T 60 è di 0.5 secondi, il livello sonoro della prima sillaba subirà una variazione di 24 db quando la seconda avrà raggiunto il suo livello massimo. In questo caso il discorso risulterà dunque comprensibile. Secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ma anche secondo diverse normative e legislazioni nazionali il tempo di riverberazione ammesso per le aule scolastiche deve essere compreso tra 0,6 e 0,8 secondi. Un eccesso di suono riverberato, rispetto a quello diretto, significa pregiudicare sensibilmente l intelligibilità del parlato, rendendo difficoltosa la 6

15 Rumore e ambienti scolastici distinzione dei singoli segnali vocali e delle pause che separano una parola dall altra. Terzo fattore: il rumore di fondo È questo il fattore d inquinamento acustico più grave e diffuso nelle aule scolastiche. In tutti i Paesi che si sono finora occupati di questa questione, la sua presenza e il suo livello si sono rivelati infatti come la principale causa di riduzione dell intelligibilità del parlato. A ciò si aggiunga che un elevato rumore di fondo provoca solitamente un aggravamento degli effetti negativi associati ai primi due fattori considerati. Il rumore di fondo esistente in un aula ha origine dal contesto sonoro nel quale essa è inserita, e a determinarne la presenza ed il livello possono quindi concorrere numerose fonti che solitamente le principali sono: le sorgenti di rumore esterne: il traffico stradale, aeronautico e ferroviario; gli impianti industriali e commerciali, i cantieri stradali, ecc. le sorgenti di rumore interne all edificio scolastico: l attività nelle aule adiacenti, nei corridoi e nelle palestre; il funzionamento degli impianti tecnologici interni; le fonti di rumore interne all aula: il brusio degli allievi, il cigolio dei banchi e delle sedie, gli impianti di condizionamento e/o ventilazione, ecc. Tanto più elevato sarà il livello del rumore di fondo determinato da una o più di queste sorgenti sonore, tanto maggiore sarà per gli allievi, rispetto al segnale vocale dell insegnante, l effetto di mascheramento, ovvero di inibizione della capacità di distinguere un suono in presenza di un rumore con caratteristiche di livello e frequenza simili. Il docente potrà cercare di ovviare al disturbo alzando il volume di voce, ma con scarsi vantaggi per gli studenti e sensibili svantaggi, in termini di affaticamento, per se stesso. 7

16 Rumore e ambienti scolastici Non a caso alcune indagini statunitensi hanno accertato che circa l 80% degli insegnanti lamenta prioritariamente un eccessivo affaticamento vocale, e che le assenze per malattie relative all apparato vocale raggiungono una media di due giorni all anno per insegnante. 8

17 Riferimenti legislativi CAPITOLO 2 Riferimenti legislativi 2.1 D.P.C.M. 1/3/91 Nel 1991, vista la grave situazione di inquinamento acustico rilevata sull intero territorio nazionale, sono stati fissati con il D.P.C.M. del 1 marzo 1991 i valori limite massimi di esposizione negli ambienti abitativi e nell ambiente esterno. Il decreto stabiliva, in via transitoria, limiti di accettabilità di livelli di rumore validi su tutto il territorio nazionale, quali misure immediate ed urgenti di salvaguardia della qualità ambientale e della esposizione umana al rumore, in attesa dell approvazione di una legge quadro in materia di tutela dell ambiente dall inquinamento acustico. Il decreto introduceva la classificazione del territorio comunale in sei zone acusticamente omogenee : I. Particolarmente protette II. Prevalentemente residenziali III. Di tipo misto IV. Di intensa attività umana V. Prevalentemente industriali VI. Esclusivamente industriali Si riportano i limiti transitori che sono stati introdotti dal D. P. C. M. 1/3/91, nell attesa che i comuni adempissero alla suddivisione del territorio in zone acusticamente omogenee. Tali limiti si applicano alle sorgenti sonore fisse e sono tuttora validi per i comuni che non hanno ancora provveduto alla classificazione acustica. 9

18 Riferimenti legislativi VALORI DI RIFERIMENTO ZONIZZAZIONE Limite Diurno Leq(A) Limite Notturno Leq(A) Tutto il territorio nazionale Zona A (decreto ministeriale n.1444/68) (*) Zona B (decreto ministeriale n.1444/68) (*) Zona esclusivamente industriale (*) Zone di cui all art. 2 del DM 2 aprile 1968 Questo decreto aveva un carattere esclusivamente transitorio e i suoi articoli sono stati quasi completamente abrogati o sostituiti dalla Legge Quadro n. 447 del 26 ottobre del 1995; con i limiti già descritti rimane attualmente in vigore solamente la soprastante tabella. 2.2 Legge Quadro 447/95 La legge 447/95 è rivolta alla tutela della comunità nei confronti dell inquinamento acustico generato da attività produttive o da infrastrutture per il trasporto. Definisce i valori limite di emissione (di ciascuna sorgente) e di immissione (rispetto ad ogni ricettore) per specifiche categorie di sorgenti sonore, nonché i valori di attenzione (potenziale rischio per la salute umana o per l ambiente) e di qualità (risanamento e tutela dell ambiente). La Legge Quadro stabilisce le competenze dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni in materia di inquinamento acustico; dispone l adozione di piani di risanamento, nel caso di superamento dei valori di attenzione; dispone la predisposizione di una documentazione di impatto acustico per la realizzazione di opere potenzialmente inquinanti; obbliga alla valutazione previsionale del clima acustico nel caso di una nuova realizzazione di insediamenti sensibili (scuole e asili nido, ospedali, case di cura e di riposo, parchi pubblici urbani ed extraurbani) La legge dispone inoltre che spetti alle amministrazioni comunali la classificazione del territorio Comunale. 10

19 Riferimenti legislativi 2.3 D.P.C.M 14/11/97 Tra i vari decreti attuativi emanati in seguito alla Legge Quadro, riveste particolare importanza il D.P.C.M. del 14 novembre 1997 che tratta la determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. Un aspetto fondamentale riportato da questo decreto è la definizione delle sei classi acustiche in cui deve essere suddiviso il territorio nel piano di zonizzazione previsto per ogni comune. CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO (Tabella A del D.P.C.M. 14/11/97) CLASSE I Aree particolarmente protette Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici ecc. CLASSE II Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali e assenza di attività artigianali. CLASSE III Aree di tipo misto Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. CLASSE IV Aree di intensa attività umana Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie. CLASSE V Aree prevalentemente industriali Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. CLASSE VI Aree esclusivamente industriali Rientrano in questa classe le aree interessate esclusivamente da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. 11

20 Riferimenti legislativi Nel D.P.C.M. del 14/11/97, con riferimento alle definizioni dei valori limite riportati nella legge 447/95, vengono stabiliti i valori che devono essere rispettati da ciascuna zona. Nelle seguenti tabelle vengono riportati i valori limite di emissione e immissione, per ognuna delle classi acustiche, distinguendo tra tempo di riferimento diurno (dalle ore alle ore 22.00) e notturno (dalle ore alle ore 06.00). Tabella B del DPCM 14/11/97 Valori limite di emissione Classi di destinazione d uso del territorio Leq db(a) Diurno Notturno (6.00/22.00) (22.00/6.00) I Aree particolarmente protette II Aree prevalentemente residenziali III Aree di tipo misto IV Aree di intensa attività umana V Aree prevalentemente industriali VI Aree esclusivamente industriali Tabella C del DPCM 14/11/97 Valori limite di immissione Classi di destinazione d uso del territorio Leq db(a) Diurno Notturno (6.00/22.00) (22.00/6.00) I Aree particolarmente protette II Aree prevalentemente residenziali III Aree di tipo misto IV Aree di intensa attività umana V Aree prevalentemente industriali VI Aree esclusivamente industriali

21 Riferimenti legislativi 2.4 D.P.C.M. 5 dicembre 1997 Il D.P.C.M. 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici è strutturato in 4 articoli ed un allegato. L allegato A descrive le grandezze di riferimento, fornisce alcune definizioni e riporta le tabelle con la classificazione degli edifici e i relativi valori limite. il decreto è così strutturato: Art. 1 Campo di applicazione: determina i requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici ed i requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti in opera, al fine di ridurre l'esposizione umana al rumore. Art. 2 Definizioni: viene fatta la classificazione degli ambienti abitativi (tabella A), viene definito che componenti degli edifici sono le partizioni orizzontali e verticali, viene definito quali siano i servizi a funzionamento continuo (gli impianti di riscaldamento, aerazione e condizionamento) e quelli a funzionamento discontinuo (gli ascensori, gli scarichi idraulici, i bagni, i servizi igienici e la rubinetteria) ed infine le grandezze a cui far riferimento (definizioni, metodi di calcolo e misure). Art. 3 Valori limite: sono i valori limite delle grandezze che determinano i requisiti acustici passivi dei componenti degli edifici in opera e delle sorgenti sonore interne agli edifici (tabella B). Art. 4: data di entrata in vigore L ambito di applicazione del decreto fa chiaramente riferimento alla situazione in opera. L articolo 1 cita, infatti, che il decreto determina i requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici ed i requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti in opera, al fine di ridurre l esposizione umana al rumore. 13

22 Riferimenti legislativi Per quanto riguarda la classificazione degli ambienti abitativi, si considerano le categorie della tabella A Tabella A: classificazione degli ambienti abitativi (art. 2) categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili; categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili; categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili; categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili; categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili; categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili; categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili. Le grandezze di riferimento da considerare per la valutazione dei requisiti (art. 2 e allegato A del decreto) vengono di seguito elencate e definite. Tempo di riverberazione (T): è il tempo necessario affinché, in un determinato punto dell ambiente, il livello di pressione sonora si riduca di 60 db rispetto a quello che si ha nell istante in cui la sorgente sonora cessa di funzionare. Varia al variare della frequenza. Potere fonoisolante apparente di elementi di separazione tra ambienti (R ): è una grandezza che definisce le proprietà isolanti di una parete divisoria tra due ambienti. Con il termine apparente si intende misurato in opera e quindi R prende in considerazione tutta la potenza sonora che arriva nell ambiente ricevente, non solo quella che attraversa la parete divisoria (l apice sta appunto ad indicare che tale grandezza è misurata in opera). Il valore di tale grandezza varia al variare della frequenza. 14

23 Riferimenti legislativi Il decreto prevede il valore limite del suo indice di valutazione (R W ), (il pedice W indica che si tratta di un indice mononumerico), che è un valore unico ottenuto dai valori alle varie frequenze secondo una procedura normalizzata. Isolamento acustico standardizzato di facciata (D 2m,nt ): è una grandezza che definisce le proprietà isolanti di una parete divisoria tra l ambiente esterno (sorgente sonora) e l ambiente interno (ricevente). il pedice 2m significa che la misura all esterno viene effettuata a 2 metri dalla facciata; il pedice nt significa che tale risultato viene normalizzato rispetto al tempo di riverberazione dell ambiente ricevente. Il valore di tale grandezza varia al variare della frequenza. Il decreto prevede il valore limite del suo indice di valutazione (D 2m,nT,W ) ottenuto dai valori alle varie frequenze secondo una procedura normalizzata. Livello di rumore di calpestio di solai normalizzato (L n): è una grandezza che definisce il livello di rumore trasmesso essenzialmente per via strutturale e che interessa il complesso pavimento-solaio. Il pedice n indica che la misura viene normalizzata rispetto all area di assorbimento acustico. Il valore di tale grandezza varia al variare della frequenza. Il decreto prevede il valore limite del suo indice di valutazione (L n,w ) ottenuto dai valori alle varie frequenze secondo una procedura normalizzata. Livello massimo di pressione sonora, ponderata A con costante di tempo slow (L ASmax ): è il valore massimo del livello istantaneo di pressione sonora misurato durante l evento sonoro causato da un impianto discontinuo. 15

24 Riferimenti legislativi Livello continuo equivalente di pressione sonora, ponderata A (L Aeq ): è il valore medio energetico del livello di pressione sonora prodotto da un impianto a ciclo continuo. Per quanto riguarda i valori limite dei parametri sopra citati si fa riferimento alla tabella B del decreto, di seguito riportata e alle indicazioni inserite all interno dell allegato A. Tabella B: Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici Categorie di Parametri cui alla Tab.A R w (*) D 2m,nT,w L I n,w L ASmax L Aeq 1. D A, C E B, F, G (*) Valori di R w riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari. I primi tre parametri sono indici di valutazione (caratterizzati dal pedice W), gli ultimi due sono valori riferiti al rumore prodotto dagli impianti tecnologici a funzionamento discontinuo (L ASmax ) e a funzionamento continuo (L Aeq ). Per quanto riguarda l indice di valutazione del potere fonoisolante apparente tra ambienti, nel decreto è precisato che questo va misurato tra unità immobiliari distinte. 16

25 Riferimenti legislativi Il decreto poi specifica che, per l edilizia scolastica, è necessario determinare anche il tempo di riverberazione, i cui limiti sono quelli riportati nella circolare del Ministero dei lavori pubblici n del 22 maggio 1967, recante i criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici negli edifici scolastici. Le misure di livello sonoro prodotto dagli impianti devono essere eseguite nell ambiente nel quale il livello di rumore è più elevato, e tale ambiente deve essere diverso da quello in cui il rumore si origina. Il DPCM 5/12/97 si applica agli interventi di nuova costruzione e di ristrutturazione edilizia. Anche il cambiamento di destinazione d uso degli immobili (o di attività all interno degli ambienti) comporta la riclassificazione degli stessi e, se necessario l adeguamento di partizioni, solai e facciate ai nuovi requisiti. 17

26 Riferimenti legislativi 2.5 Normativa aggiornata Il D.P.C.M. 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici, fa riferimento ad alcune normative per la definizione e la misurazione dei parametri che definiscono i requisiti acustici passivi. Tali riferimenti normativi sono risultati in alcuni casi errati, incompleti o non aggiornati. Inoltre, alcune normative sono state aggiornate dall UNI anche successivamente all approvazione del decreto e le vecchie versioni sono state ritirate. Si riportano di seguito i diversi riferimenti normativi dati dal decreto e di fianco quelli corretti e aggiornati alle normative attualmente in vigore. Grandezze Riferimenti normativi dati dal decreto 5/12/97 Tempo di riverberazione T ISO 3382 del 1975 Potere fonoisolante EN ISO del 1996 apparente R (errato) Isolamento acustico Nessun riferimento standardizzato di normativo facciata D 2m,nTW Livello normalizzato di EN ISO del 1996 rumore di calpestio L n (errato) Indice di valutazione R W UNI del 1987 Indice di valutazione Nessun riferimento D 2m,nT,W Indice di valutazione L n,w normativo UNI del 1987 Riferimenti normativi corretti e aggiornati ISO e UNI ISO UNI EN ISO del 2000 UNI EN ISO del 2000 UNI EN ISO del 2000 UNI EN ISO del 1997 UNI EN ISO del 1997 UNI EN ISO del

27 Riferimenti legislativi 2.6 CIRCOLARE n.3150 La Circolare n 3150 del Ministero dei Lavori Pubbl ici, 22 maggio 1967 descrive i Criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici negli edifici scolastici : 1. Introduzione 2. Misure di laboratorio 3. Misura in opera 3.2 Requisiti di capitolato o di accettabilità per edifici scolastici, da determinarsi con misure in opera: Requisiti Indice di valutazione Isolamento acustico tra due aule adiacenti sullo stesso piano 40 db Isolamento acustico fra due aule sovrapposte 42 db Livello di rumore di calpestio fra due aule sovrapposte 68 db (si ricorda che l'indice di valutazione è riferito al valore dell'ordinata a 500Hz). La rumorosità dei servizi (determinata in aula al normale livello di esercizio) non deve superare i seguenti limiti: Servizi a funzionamento discontinuo: 50 db(a) Servizi a funzionamento continuo: 40 db(a) 19

28 Riferimenti legislativi La media dei tempi di riverberazione misurati alle frequenze Hz, non deve superare 1,2 sec. ad aula arredata, con la presenza di due persone al massimo. Nelle palestre la media dei tempi di riverberazione (qualora non debbano essere utilizzate come auditorio) non deve superare 2,2 sec. Eventuali aule per musica e spettacolo devono adeguarsi, per quanto riguarda il trattamento acustico, alle norme generali per le sale di spettacolo. 2.7 Decreto Ministeriale 18 Dicembre 1975: Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica. Art. 1 Norme tecniche 1. CRITERI GENERALI 1.0 Introduzione 1.1 Localizzazione della scuola 1.2 Dimensioni della scuola 2. AREA 2.0 Caratteristiche generali 2.1 Ampiezza 20

29 Riferimenti legislativi 3. NORME RELATIVE ALL'OPERA 3.0 Caratteristiche dell'opera in generale 3.1 Caratteristiche degli spazi relativi all'unita' pedagogica 3.2 Caratteristiche degli spazi relativi all'insegnamento specializzato 3.3 Caratteristiche degli spazi relativi a laboratori e officine 3.4 Caratteristiche degli spazi relativi alla comunicazione, alla informazione e alle attività parascolastiche e integrative 3.5 Caratteristiche degli spazi per l'educazione fisica e sportiva e per il servizio sanitario 3.6 Caratteristiche degli spazi per la mensa 3.7 Caratteristiche degli spazi per l'amministrazione 3.8 Caratteristiche degli spazi per la distribuzione 3.9 Caratteristiche degli spazi per i servizi igienico-sanitari e per gli spogliatoi 4. NORME RELATIVE ALL'ARREDAMENTO ED ALLE ATTREZZATURE 4.0 Generalità 4.1 caratteristiche degli arredi 5. NORME RELATIVE ALLE CONDIZIONI DI ABITABILITA' 5.0 Generalità Ogni edificio scolastico nel suo complesso ed in ogni suo spazio o locale deve essere tale da offrire a coloro che lo occupano condizioni di abitabilità soddisfacenti per tutto il periodo di durata e di uso, malgrado gli agenti esterni normali; queste condizioni di abitabilità debbono garantire, inoltre, l'espletamento di alcune funzioni in caso di agenti esterni anormali. 21

30 Riferimenti legislativi Le condizioni di abitabilità, alle quali corrispondono determinati requisiti e livelli, possono essere raggruppate come segue: I) condizioni acustiche (livello sonoro, difesa dai rumori, dalla trasmissione dei suoni, dalle vibrazioni, ecc.); II) condizioni dell'illuminazione e del colore (grado e qualità dell'illuminazione naturale e artificiale; eccesso e difetto di luce, regolabilità, qualità del colore e suoi rapporti con la luce, ecc.); III) condizioni termoigrometriche e purezza dell'aria (livello termico, igrometria, grado di purezza, difesa dal caldo e dal freddo, dall'umidità, dalla condensazione, ecc.); IV) condizioni di sicurezza (statica delle costruzioni, difesa dagli agenti atmosferici esterni, dagli incendi, dai terremoti, ecc.); V) condizioni d'uso dei mezzi elementari o complessi necessari a stabilire i livelli delle esigenze espresse nei punti precedenti (ricerca dei livelli di agibilità, tipo e complessità di manovre per il funzionamento di apparecchi, per l'apertura di finestre o per l'inclusione o l'esclusione di impianti o sistemi di ventilazione, rispetto di norme di uso da parte dell'utente, ecc.); VI) condizioni di conservazione dei livelli raggiunti nel soddisfare le esigenze di cui ai punti precedenti (durata dei materiali o delle parti costituenti la costruzione degli apparecchi impiegati, manutenzione, ecc.). 5.1 Condizioni acustiche Criteri di valutazione dei requisiti acustici dell'edilizia scolastica Introduzione I) Si adottano i criteri generali, i metodi di misura e i criteri di valutazione dei risultati indicati nelle norme di carattere generale di cui alla circolare , n. 1769, parte prima del servizio tecnico centrale del Ministero dei lavori pubblici, salvo alcune prescrizioni riguardanti la particolare destinazione dell'edificio. 22

31 Riferimenti legislativi II) Si dovranno eseguire misure in opera e in laboratorio, al fine di verificare i requisiti richiesti. III) Le misure in opera devono essere eseguite su tutti i tipi di spazi adibiti ad uso didattico presentanti caratteristiche diverse. Le determinazioni di isolamento acustico dovranno essere eseguite fra ambienti ad uso didattico adiacenti e sovrastanti, aventi normale o particolare destinazione, anche a titolo saltuario (come ad esempio aule speciali, officine, laboratori, ecc.). Le determinazioni devono essere eseguite in aule complete di rivestimento assorbente, col normale arredamento scolastico: non oltre due persone debbono essere presenti nelle aule durante l'esecuzione delle misure. IV) I limiti di isolamento sono fissati essenzialmente tenendo conto dei requisiti minimi richiesti per scuole o aule d'insegnamento generale. Per scuole o aule di determinato tipo e ubicazione o destinate a insegnamento particolare (sale di musica, ecc.) possono essere richiesti valori più elevati dell'isolamento acustico. V) Possono essere richiesti particolari requisiti per ambienti in rapporto alla loro specifica funzione come ad esempio: auditori, sale di musica, sale di spettacolo. VI) Il tempo di riverberazione nelle aule arredate non deve superare i limiti prescritti dalle presenti norme. Il controllo può anche essere effettuato mediante la conoscenza dei coefficienti di assorbimento e delle superfici dei materiali adoperati per il trattamento. I valori dei coefficienti di assorbimento dei materiali impiegati devono risultare da certificati rilasciati da laboratori qualificati, nei quali le misure siano state effettuate secondo le norme Verifiche e misure I) L'isolamento acustico e i requisiti acustici dovranno essere verificati per quanto concerne: 23

32 Riferimenti legislativi - il potere fonoisolante di strutture verticali, orizzontali, divisorie, ed esterne, di infissi verso l'esterno, di griglie e prese d'aria installate verso l'esterno; - l'isolamento acustico contro i rumori trasmessi per via aerea tra spazi adiacenti e sovrapposti ad uso didattico e nei locali comuni (isolamento ambiente); - il livello di rumore di calpestio tra due spazi sovrapposti; - il livello di rumore di calpestio normalizzato di solaio; - la rumorosità dei servizi e degli impianti fissi; - il coefficiente di assorbimento dei materiali isolanti acustici. Le misure, le determinazioni sperimentali, la presentazione e la valutazione dei dati, "seguiranno" (1) per quanto possibile, le raccomandazioni ISO/R per le misure in laboratorio e in opera della trasmissione di rumori per via aerea e di rumori di calpestio ed ISO/R per le misure del coefficiente di assorbimento in camera riverberante; i valori delle frequenze nominali da utilizzare saranno quelli normalizzati di 125, 250, 500, 1000, 2000, 4000 Hz. II) I dati di laboratorio dovranno essere richiesti, rilevati e presentati secondo le norme generali. Le grandezze da sottoporre a misure di laboratorio saranno: - il potere fonoisolante (R) di strutture divisorie interne, di infissi verso l'esterno, di griglie, prese d'aria e pareti esterne opache (1); - il coefficiente di assorbimento acustico dei materiali isolanti acustici. III) I requisiti di accettabilità da determinare con misure di laboratorio saranno i seguenti (con indice di valutazione I riferito al valore dell'ordinato a 500 Hz): - potere fonoisolante di strutture divisorie interne verticali ed, eventualmente, orizzontali (come specificate nel seguente punto v) I = 40 db; - potere fonoisolante di infissi verso l'esterno I = 25 db; 24

33 Riferimenti legislativi - potere fonoisolante di griglie e prese d'aria installate verso l'esterno I = 20 db; - potere fonoisolante di chiusure,esterne opache: superiore di 10 db a quello degli infissi esterni (Rettificato con decreto ministeriale ). - livello di rumore di calpestio normalizzato di solai (come specificato nel punto v) I = 68 db. Il coefficiente di assorbimento deve essere misurato in camera riverberante e suono diffuso alle frequenze di 125, 250, 500, 1000, 2000, 4000 Hz. IV) Il collaudo in opera deve essere richiesto eseguito e presentato secondo le norme generali contenute nella circolare 30/4/1966, n. 1769, parte I, del Servizio tecnico centrale del Ministero dei lavori pubblici. Le misure devono essere eseguite nelle condizioni prescritte dai paragrafi i) e ii) delle presenti norme. Le grandezze da sottoporre a misura in opera sono: - l'isolamento acustico (D) per via aerea fra ambienti ad uso didattico adiacenti e sovrastanti (isolamento acustico tra pareti divisorie e di solaio); - il livello di rumore di calpestio fra due spazi sovrapposti con la macchina normalizzata generatrice di calpestio; - la rumorosità provocata da servizi ed impianti fissi; - il tempo di riverberazione. Per quanto concerne gli impianti dovranno essere eseguite misure su: - impianti di riscaldamento, aerazione e condizionamento centralizzato; - scarichi idraulici, bagni, servizi igienici, rubinetterie. La determinazione della rumorosità dovrà essere eseguita nelle aule indipendentemente dalla posizione dell'elemento disturbante. V) Requisiti di accettabilità da determinare con misure in opera (con indice di valutazione I riferito al valore dell'ordinata a 500 Hz): 25

34 Riferimenti legislativi - isolamento acustico fra due ambienti adiacenti (come specificato nel punto vi) I = 40 db; - isolamento acustico fra due ambienti sovrapposti (come specificato nel punto vi) I = 42 db; - livello di rumore di calpestio fra due ambienti sovrapposti (come specificato nel punto vi) I = 68 db. VI) Requisiti di accettabilità. I risultati delle misure (in opera e in laboratorio) saranno riportati sotto forma di grafico su appositi moduli sui quali dovranno figurare anche le indicazioni grafiche (in scala e descrittive) degli elementi cui la prova si riferisce (piante, masse degli elementi per unità di superficie, sezioni, ubicazione dei punti di misura e descrizione delle strutture esaminate). Per le misure di calpestio sarà specificata la natura del pavimento del locale di misura, mentre per la rumorosità dei servizi, indicati in db (A), nel certificato saranno indicati i punti di misura, le cause della rumorosità misurata e le condizioni di funzionamento dei servizi stessi, durante la misura. Sarà inoltre data indicazione del livello del rumore di fondo, secondo la circolare , n. 1769, del Servizio tecnico centrale del Ministero dei lavori pubblici. I risultati ottenuti con i procedimenti esposti verranno, per la ricerca dell'indice di valutazione richiesto, posti a confronto con le allegate curve normalizzate, ciascuna riferibile ad una specifica misura (figg. 1, 2, 3). In relazione a tali metodi di prova si stabilisce quindi che: - il potere fonoisolante delle pareti divisorie (R) e l'isolamento acustico (D) per via aerea soddisfino alla curva di riferimento stabilita quando i punti sperimentali siano al disopra della curva limite (vedi figg. 1 e 2) relativa: al valore dell'indice I fissato nei punti ii), iii) e v) con la seguente tolleranza: la somma delle differenze di livello tra la curva di riferimento ed i punti del diagramma sperimentale, che stanno al disotto di essa, 26

35 Riferimenti legislativi non deve superare i 12 db (in ogni banda di ottava lo scarto non deve superare 5 db); - qualora le divisioni tra ambienti vengano realizzate con elementi movibili o scorrevoli, in osservanza ai criteri di flessibilità di cui alle presenti norme, non è necessaria la effettuazione delle misure di isolamento acustico fra i detti ambienti; - il livello di rumore di calpestio soddisfi alle curve di riferimento stabilite quando i punti sperimentali siano al disotto delle curve limite (vedi fig. 3) relative al valore indice I fissato nei punti iii) e v) con la seguente tolleranza: la somma delle differenze di livello tra la curva riferimento ed i punti del diagramma sperimentale che stanno al disopra di essa non superi i 12 db (in ogni banda di ottava lo scarto non deve superare i 7 db); - la rumorosità dei servizi, determinata dal massimo livello (A) misurato, non dovrà superare i seguenti limiti: - servizi a funzionamento discontinuo A = 50 db (A) - servizi a funzionamento continuo A = 40 db (A) I valori ottimali dei tempi di riverberazione vanno determinati in funzione del volume dell'ambiente e riferiti alle frequenze 250, 500, 1000, 2000 Hz secondo i diagrammi delle figure 4 e 5. Il tempo di riverberazione può essere misurato in opera. 5.2 Condizioni dell'illuminazione e del colore 5.3 Condizioni termoigrometriche e purezza dell'aria 5.4 Condizioni di sicurezza 5.5 Condizioni d'uso Norme finali e transitorie 27

36 Riferimenti legislativi 2.8 D.P.C.M. 18/11/1998 n.459 e D.P.C.M. 30/04/2004 n.142 In riferimento agli ambienti scolastici, i decreti seguenti al 447/95, e cioè il D.P.C.M. 18 novembre 1998 n.459 Regolamento recante norme di esecuzione dell articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n.447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario e il D.P.C.M. 30 marzo 2004, n.142 disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n.447, hanno come obiettivo quello di tutelare maggiormente gli edifici scolastici dal livello di inquinamento acustico. 28

37 Riferimenti legislativi In particolare, nel D.P.C.M. 18 novembre 1998 n.459, vengono posti all interno della fascia di pertinenza delle infrastrutture ferroviarie dei limiti assoluti di immissione (del rumore prodotto dalle infrastrutture ferroviarie) più restrittivi per le scuole, pari a 50 db(a) Leq diurno rispetto ai 65 db(a) Leq diurno per gli altri ricettori; nel D.P.C.M. 30 marzo 2004, vengono fissate delle fasce di pertinenza acustica per tutte le tipologie di strada (autostrade, extraurbane principali, extraurbane secondarie, urbana di scorrimento) e dei limiti di immissione propri delle scuole pari a 50 db(a) Leq diurno e 40 db(a) Leq notturno per tutte le tipologie di strada. Lo stesso decreto inoltre definisce che qual ora i valori limite per le infrastrutture stradali ed i valori limite al di fuori delle fasce di pertinenza, stabiliti nella tabella C del D.P.C.M. 14/11/97, non siano tecnicamente conseguibili, ovvero qual ora in base a valutazioni tecniche, economiche o di carattere ambientale si evidenzi l opportunità di procedere ad interventi diretti sui ricettori, deve essere assicurato il rispetto del limite di 45 db(a) Leq diurno per le scuole. Detto valore è valutato al centro della stanza, a finestre chiuse, all altezza di 1,5 metri dal pavimento. 29

38 Riferimenti legislativi 30

39 Cenni alla normativa di riferimento CAPITOLO 3 Cenni alla normativa di riferimento 3.1 UNI EN ISO Misurazione dell isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Misurazioni in opera dell isolamento acustico per via aerea tra ambienti La norma specifica i metodi da seguire per la misurazione in opera delle proprietà di isolamento al rumore aereo di pareti interne, pavimenti e porte, tra due ambienti in condizioni di campo acustico diffuso e per la determinazione della protezione fornita agli occupanti dell edificio. La prima grandezza introdotta nella norma è l isolamento acustico D, definito come: D = L 1 L 2 Dove: L 1 è il livello medio di pressione sonora nell ambiente trasmittente dove è posizionata la sorgente; L 2 è il livello medio di pressione sonora nell ambiente ricevente dove si trova l ascoltatore; Poiché l assorbimento acustico dell ambiente ricevente influenza il livello sonoro L 2, la norma prevede che il valore dell isolamento acustico venga normalizzato rispetto al tempo di riverberazione secondo la relazione: D nt = L 1 L log ( T/T 0 ) Dove : D nt è l isolamento acustico normalizzato secondo il tempo di riverberazione; T è il tempo di riverberazione dell ambiente ricevente [s]; T 0 è il tempo di riverberazione di riferimento;per le abitazioni T 0 =0,5 s 31

40 Cenni alla normativa di riferimento Nella Norma è prevista anche la misura dell isolamento acustico normalizzato rispetto all assorbimento acustico, Dn, definito da: D n = L 1 L 2 10 log ( A/A 0 ) Dove: A è l area equivalente di assorbimento acustico dell ambiente ricevente [m²] ; A 0 l area equivalente di assorbimento acustico di riferimento, pari a 10 m² per abitazioni o ambienti di dimensioni confrontabili ; Per le misure di isolamento acustico in opera viene definito anche il potere fonoisolante apparente R che prende in considerazione tutta la potenza sonora che arriva nell ambiente ricevente, sia attraverso la partizione in esame che attraverso percorsi laterali di trasmissione. Il potere fonoisolante apparente viene definito come: R = L 1 L log ( S/A) Dove: L 1 e L 2 sono i livelli medi di pressione sonora nei due ambienti; S è la superficie del divisorio; A è l area equivalente di assorbimento acustico dell ambiente ricevente in m² L area di assorbimento acustico A viene valutata a partire dal tempo di riverberazione misurato in conformità con la ISO 354 utilizzando la formula di Sabine: A=0,16 V/T [m²] Dove: A è l area equivalente di assorbimento acustico dell ambiente ricevente in m²; V è il volume dell ambiente ricevente in metri cubi; T è il tempo di riverberazione nell ambiente ricevente in secondi. 32

41 Cenni alla normativa di riferimento Misurazione del tempo di riverberazione: seguendo la ISO 354, la valutazione del tempo di riverberazione dalla curva di decadimento deve iniziare a circa 0.1 secondi dal momento in cui la sorgente sonora è spenta, o da un livello di pressione sonora minore di alcuni decibel rispetto a quello presente all inizio del decadimento. L intervallo di decadimento, su cui viene calcolato il tempo di riverbero, non deve essere minore di 20 db e non deve essere così grande da impedire che il decadimento osservato possa essere approssimato mediante una linea retta. La parte inferiore di questo intervallo deve essere almeno 10 db sopra il livello del rumore di fondo. Il numero minimo di misurazioni di decadimento richieste per ciascuna banda di frequenze è sei. Devono essere impiegati almeno una posizione di altoparlante e tre posizioni di microfono con due letture in ciascun caso. Procedimento di prova: le misurazioni in opera dell isolamento al rumore aereo deve essere fatta in bande di terzi d ottava a meno che non siano state concordate prima le misurazioni in bande di ottava. Nelle misure in opera, particolare cura deve essere posta nella scelta delle postazioni della sorgente sonora (non meno di 2), che devono essere situate a non meno di 0,5 m dalle pareti, e ad almeno 0,7 m di distanza tra le varie postazioni, con almeno 2 postazioni distanti non meno di 1,4 m. Il suono generato nell ambiente trasmittente deve essere costante ed avere uno spettro continuo nella gamma di frequenza considerata. Posizioni del microfono: vengono forniti i valori minimi per le seguenti distanze di separazione: 0,7 m tra le posizioni dei microfoni; 0,5 m tra ciascuna posizione di microfono e le pareti dell ambiente o i diffusori; 1,0 m tra ciascuna posizione di microfono e la sorgente sonora. 33

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