Piano Operativo Provinciale di Istruzione e Formazione professionale Anni

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1 Provincia di Imperia Provincia di Imperia Assessorato alla Sviluppo economico e alle Politiche del lavoro e comunitarie Settore Politiche attive per il lavoro, Formazione professionale, Servizi sociali, Centri per l impiego Piano Operativo Provinciale di Istruzione e Formazione professionale Anni Delibera di Consiglio Provinciale n. 64 del 28/09/2010 Fondo Sociale Europeo Fondi Ministero del lavoro e delle politiche sociali Fondi regionali Sito Internet:

2 INDICE 1. Contesto normativo di riferimento pag Premessa pag La situazione del mercato del lavoro nella provincia di Imperia pag Demografia pag Aziende pag Dati ISTAT pag Dati Excelsior Unioncamere pag Centri per l Impiego pag Brevi cenni sulla crisi del 2009 pag Tirocini pag Avviamenti pag Mobilità pag Dispersione scolastica in provincia di Imperia pag La Programmazione provinciale pag La precedente programmazione pag Controlli pag Programmazione avviata pag La nuova programmazione pag Riconoscimento di attività formative realizzate da privati con fini di lucro ex art. 20 e 76, L.R. n. 18/ La Commissione Tripartita Permanente per le politiche del lavoro pag. 96 pag Le iniziative comunitarie pag. 99 pag. 2

3 Piano Operativo Provinciale di Istruzione e Formazione professionale anni CONTESTO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il presente documento trova riferimento sulle seguenti fonti normative e programmatiche: Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale; Regolamento (C.E.) n. 1081/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo sociale europeo e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1784/1999; Regolamento (CE) n. 396/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 6 maggio 2009 che modifica il Regolamento (C.E.) n. 1081/2006 relativo al Fondo sociale europeo per estendere i tipi di costi ammissibili a un contributo del FSE; Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell 11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il Regolamento (CE) n. 1260/1999; Regolamento (CE) n. 1341/2008 del Consiglio del 18 dicembre 2008 che modifica il Regolamento (CE) n. 1083/2006 sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, per quanto riguarda alcuni progetti generatori di entrate; Regolamento (CE) n. 284/2009 del Consiglio del 7 aprile 2009 che modifica il Regolamento (CE) n. 1083/2006 sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, per quanto riguarda alcune disposizioni relative alla gestione finanziaria; Regolamento (CE) n. 539/2010 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 giugno 2010 che modifica il Regolamento (CE) n. 1083/2006 sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, per quanto riguarda la semplificazione di taluni requisiti e talune disposizioni relative alla gestione finanziaria; Regolamento (C.E.) n. 1828/2006 della Commissione dell 8 dicembre 2006 che stabilisce modalità di applicazione del regolamento (CE) N. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale; pag. 3

4 Rettifica all articolo 7, paragrafo 2, del Regolamento (C.E.) n. 1828/2006 della Commissione dell 8 dicembre 2006, pubblicata sulla GUCE serie L.111/51 del 5 maggio 2009; Decreto del Presidente della Repubblica 3 ottobre 2008 n. 196 (Regolamento di esecuzione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione); Regolamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione del 15/12/2006 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti d'importanza minore ("de minimis"); Circolare esplicativa della Regione Liguria, del 18/02/2008 (prot /750), relativa agli adempimenti amministrativi connessi all applicazione del Regime de minimis alla luce del Regolamento (CE) n. 1998/2006; Regolamento (CE) n. 875/2007 della Commissione del 24/07/2007 relativo all applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis nel settore della pesca; Regolamento (CE) n. 1535/2007 della Commissione del 20/12/2007 relativo all applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis nel settore della produzione di prodotti agricoli, e abrogativo del Regolamento (CE) n. 1860/2004; Regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione del 06/08/2008 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato (Regolamento generale di esenzione per categoria); Regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione del 06/08/2008 allegato I relativo alla Definizione di PMI ; Decreto Regione Liguria n del 09/12/2008 recante Disposizioni in materia di aiuti di stato destinati alla formazione non soggetti a notifica ; Quadro strategico nazionale per la politica regionale di sviluppo , approvato dalla Commissione europea con decisione del 13 luglio 2007; Documento strategico regionale approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 771 del 13/07/2007; Programma operativo obiettivo Competitività regionale e occupazione - Fondo sociale europeo - Regione Liguria approvato dalla Commissione Europea con decisione n. C(2007)5474 del 7 novembre 2007; Legge regionale 20 agosto 1998 n. 27 Disciplina dei servizi per l impiego e della loro integrazione con le politiche formative e del lavoro e successive modifiche ed integrazioni; pag. 4

5 Legge regionale 11 maggio 2009 n. 18 Sistema educativo regionale di istruzione, formazione e orientamento ; Piano triennale regionale dell istruzione, della formazione e del lavoro approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 2 del 02/02/2010; Deliberazione di Giunta Regionale 19/06/2009 n. 824 Approvazione Disposizioni per l attuazione delle azioni F.S.E. Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione 2007/2013 Individuazione risorse per la pianificazione annuale provinciale anni 2009 e 2010 ; Deliberazione di Giunta Regionale 05/08/2010 n. 979 Assegnazione risorse 2010 e individuazione risorse 2011 alle Province nell ambito del P.O. Competitività Regionale e Occupazione F.S.E. 2007/2013 ; Deliberazione di Giunta Regionale 23 maggio 2008 n. 537 di approvazione del Piano di comunicazione degli interventi del P.O. Ob. Competitività regionale e Occupazione FSE 2007/2013, accettato dalla Commissione Europea con nota n del 4 aprile 2008; Manuali per la gestione e la rendicontazione delle attività cofinanziate dal F.S.E. approvati dalla Regione Liguria con Decreto del Direttore Generale 28/04/2005 n. 146 e successive modifiche ed integrazioni approvate dalla Regione Liguria con Decreto del Direttore Generale n. 474 del 24/11/2006, confermati per quanto riguarda la programmazione 2007/2013 P.O. Competitività regionale e Occupazione FSE con Decreto del Direttore Generale 28/07/2008 n. 204; Manuale Controlli di Primo Livello dell A.d.G. del P.O. Competitività Regionale e Occupazione approvato con Decreto del Dirigente 28 luglio 2008 n. 2064; Deliberazione della Giunta Regionale 22/01/2010 n. 28 di approvazione del nuovo modello di accreditamento degli organismi formativi. * * * 2. PREMESSA La Provincia di Imperia - Settore Politiche attive per il lavoro, Formazione professionale, Servizi sociali, Centri per l impiego ha come finalità generale, anche con la programmazione , l aumento dell occupabilità. Al riguardo predispone il Piano operativo provinciale di istruzione e formazione professionale, che, approvato dal Consiglio Provinciale, rappresenta il documento di programmazione con il quale la Provincia, tra l altro, recepisce il quadro normativo di riferimento ed pag. 5

6 individua gli indirizzi e le priorità di intervento in materia di politiche formative e di promozione occupazionale, con riferimento alla situazione socio economica provinciale, avvalendosi della consultazione delle parti sociali. Al finanziamento degli interventi individuati si provvede in netta prevalenza utilizzando gli stanziamenti comunitari del Fondo Sociale Europeo, fatte salve iniziative specifiche che vengono finanziate con Fondi Nazionali e/o Regionali. La tempestività nell avvio delle procedure di pianificazione annuale è condizione imprescindibile e strategica per un pieno e celere utilizzo delle risorse comunitarie, al fine di evitare da parte dell Unione Europea il disimpegno automatico delle risorse assegnate. Relativamente alla precedente annualità, si registra un utilizzo integrale in termini di programmazione delle risorse F.S.E. anno 2009, pari complessivamente ad ,00 (D.G.R. n. 824/2009), alle quali vanno aggiunte le risorse del Piano Ammortizzatori sociali in deroga (D.G.R. n. 1068/2009), nonché del Piano sostegno occupazione a seguito di crisi economica (D.G.R. n. 1114/2009). L approvazione del nuovo documento di programmazione Piano operativo consentirà di avviare la selezione delle iniziative da ammettere a finanziamento in modo tempestivo, non appena la Regione avrà espletato le verifiche di compatibilità del documento provinciale con gli indirizzi regionali. L iter di predisposizione del Piano operativo Provinciale ha visto il coinvolgimento delle organizzazioni rappresentative degli imprenditori e dei lavoratori, attraverso la Commissione tripartita permanente per le politiche del lavoro, istituita con delibera di Giunta Provinciale n. 109 del 8/3/2000, quale organo di consultazione delle parti sociali, rappresentativa del partenariato istituzionale ed economico/sociale locale; sono stati altresì coinvolti nella concertazione la Camera di Commercio, l Ordine dei Consulenti del Lavoro e l Ufficio Scolastico Provinciale del Ministero dell Istruzione. Altresì la bozza di detto Piano Provinciale è stata esaminata e discussa dalle competenti Commissioni Consiliari Provinciali. Pertanto le priorità ed i fabbisogni formativi del territorio sono stati individuati attraverso la concertazione con le forze rappresentative del mondo economico e sociale. Si ritiene fondamentale l importanza di una partecipazione operativa e responsabile dei vari soggetti alle scelte strategiche ed alla selezione degli obiettivi, sulla base di una conoscenza adeguata e pluralista dei bisogni e delle opportunità espresse dalla società e dal sistema produttivo provinciale. pag. 6

7 3. LA SITUAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO NELLA PROVINCIA DI IMPERIA 3.1 DEMOGRAFIA elaborazione O.M.L. Provinciale Alla data del 31/12/2009 la popolazione residente della provincia di Imperia ammonta a unità; nell ultimo biennio disponibile si registra un aumento pari a unità (+0,5%). anno popolazione variazione% , ,0 Censimento , , , , , , , , ,5 Popolazione in provincia di Imperia dal 1999 al 2009 Come indicato dalla cartina-grafico riportata di seguito, riguardante la dimensione dei comuni della provincia, è importante sottolineare che si tratta di una provincia che si caratterizza per avere una preponderante concentrazione abitativa sulla costa, dove risiede la maggior parte della popolazione. Per inciso, nei tre comuni più grossi (Ventimiglia, Sanremo e Imperia) risiede più della metà (circa il 56%) della popolazione provinciale globale. Esaminando il dettaglio dei movimenti anagrafici, si nota come l aumento della popolazione residente sia ascrivibile esclusivamente al saldo attivo iscritti-cancellati (dovuto nella maggior parte dei casi a stranieri arrivati a risiedere in questa provincia), che, come già sottolineato in precedenti rilevazioni, riesce a compensare il saldo negativo nati-morti caratteristico di questa provincia (e di questa regione). Per movimento naturale Per trasferimento di residenza Nati vivi Morti Variaz. Iscritti Cancellati Variaz pag. 7

8 Per movimento naturale Per trasferimento di residenza Nati vivi Morti Variaz. Iscritti Cancellati Variaz Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche in provincia di Imperia dal 1999 al 2009 Il relativo grafico rappresenta questo concetto iscritti cancellati nati vivi morti anno 1998 anno 1999 anno 2000 anno 2001 anno 2002 anno 2003 anno 2004 anno 2005 anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno Nel grafico di seguito, si riporta la situazione demografica provinciale dal censimento del 1861 ad oggi. Per quanto riguarda la presenza di residenti stranieri, negli ultimi anni si registra un forte incremento: al 31/12/2008 questi sono , pari all 8% del totale. ANNO totale popolazione straniera residente totale popolazione provinciale % pop. straniera su pop. totale anno ,0% anno ,3% anno ,2% anno ,4% anno ,2% anno ,1% anno ,6% anno ,1% anno ,0% anno ,0% Popolazione totale e popolazione straniera residente in provincia di Imperia dal 1999 al 2008, valori assoluti e % sul totale Il valore, come sottolineato dal relativo grafico, risulta negli ultimi anni in continuo aumento. pag. 8

9 La suddivisione del territorio per ambito comunale mette in mostra come in 29 comuni (su 67) la percentuale di residenti stranieri superi il 10% della popolazione; per 8 di questi la percentuale supera il 15%, per tre di questi il 20%. Per quanto riguarda questi ultimi, nell ordine si tratta dei comuni di Airole (29,3%), Pietrabruna (24,8%) e Chiusavecchia (21,3%). comune stra res tot res % stra/tot comune stra res tot res % stra/tot Airole ,3% Perinaldo ,7% Pietrabruna ,8% Imperia ,0% Chiusavecchia ,3% Vallebona ,6% Vessalico ,7% Pontedassio ,6% Lucinasco ,2% Pornassio ,3% Molini di Triora ,8% Ranzo ,2% Villa Faraldi ,1% Ventimiglia ,8% Dolcedo ,6% Santo Stefano al M ,7% Civezza ,1% Castel Vittorio ,6% Pieve di Teco ,7% Costarainera ,6% Rocchetta Nervina ,5% Rezzo ,4% Cesio ,0% Bajardo ,4% Carpasio ,3% Sanremo ,3% Diano San Pietro ,1% Soldano ,1% Diano Arentino ,9% Cervo ,0% Caravonica ,9% Dolceacqua ,4% Pigna ,2% Bordighera ,3% Pompeiana ,1% Ospedaletti ,1% Seborga ,1% Triora ,8% Ceriana ,8% Mendatica ,6% Diano Castello ,8% Vallecrosia ,4% Prelà ,7% Camporosso ,3% Montalto Ligure ,7% Riva Ligure ,2% Apricale ,6% Taggia ,2% Vasia ,6% San Biagio della Cima ,0% Isolabona ,4% Castellaro ,9% Badalucco ,2% Terzorio ,6% Borgomaro ,2% San Lorenzo al Mare ,3% Borghetto d'arroscia ,1% Cosio d'arroscia ,5% Chiusanico ,0% Aurigo ,3% Olivetta San Michele ,8% Armo ,7% Diano Marina ,8% Montegrosso Pian L ,5% Cipressa ,8% Aquila d'arroscia ,6% San Bartolomeo al M ,8% Totale ,0% Popolazione totale e popolazione straniera residente in provincia di Imperia al 31/12/2008, suddivisione comunale. Nella prossima cartina, si presenta la densità abitativa di residenti stranieri nei vari comuni della provincia, che evidenzia quanto espresso dall elenco sopra riportato. pag. 9

10 I colori più scuri rappresentano i comuni a maggiore densità, secondo la seguente metodologia: comune con oltre il 20% di residenti stranieri comune con oltre il 15% di residenti stranieri comune con oltre il 10% di residenti stranieri Esaminando i residenti stranieri per nazionalità, al 31/12/2008 al primo posto, con unità, si collocano le persone di nazionalità albanese. nazione Maschi Femmine Totale Albania Romania Marocco Turchia Francia Popolazione straniera residente in provincia di Imperia al 31/12/2008 per nazionalità (prime 5 nazionalità). Fasce di età: globalmente, osservando la distribuzione per età, si nota come la popolazione della provincia di Imperia, pur apparendo ancora vecchia, sembra aver rallentato il trend intrapreso negli ultimi anni: all ultima data disponibile per quanto riguarda le disaggregazioni anagrafiche (31/12/2008), la percentuale di over 65 rimane infatti ferma al 26,1%. anno >= ,0 66,4 22, ,1 65,9 23, ,2 65,4 23, ,2 65,0 23, ,3 64,6 24, ,3 63,5 25, ,4 63,0 25, ,4 62,8 25, ,5 62,5 26, ,6 62,3 26, ,6 62,3 26, ,6 62,3 26, ,7 62,2 26,1 Popolazione residente in provincia di Imperia dal 1996 al 2008 per fasce di età; valori percentuali. pag. 10

11 Come già osservato nelle precedenti rilevazioni, la provincia di Imperia risulta, non solo in linea, ma addirittura più giovane della media ligure. ripartizione fascia di età (valori %) territoriale >=65 Imperia ,5 62,5 26 Imperia ,6 62,3 26,1 Imperia ,6 62,3 26,1 Imperia ,6 62,3 26,1 Imperia ,7 62,2 26,1 ripartizione fascia di età (valori %) territoriale >=65 Liguria ,9 62,5 26,5 Liguria ,1 62,4 26,5 Liguria ,2 62,1 26,7 Liguria ,2 62,0 26,8 Liguria ,3 61,9 26,8 Ma si tratta sempre di numeri (provinciali e regionali) che si staccano completamente dai valori nazionali: per quanto riguarda le fasce 0-14 e il livello nazionale risulta essere più elevato di circa due punti percentuali, bilanciati da sei punti percentuali in meno nella componente più anziana, over 65. ripartizione fascia di età (valori %) territoriale >=65 Italia ,1 66,4 19,5 Italia ,1 66,2 19,7 Italia ,1 66,0 19,9 Italia ,0 65,9 20,0 Italia ,0 65,8 20,1 Scorporando il dato relativo alla provincia secondo la variabile residenti stranieri, appare immediatamente evidente la diversa distribuzione anagrafica di questa componente, che ad esempio nella fascia di età uguale o maggiore di 65 anni registra un 6,4%, contro il 26,1% del totale della popolazione residente. ripartizione territoriale fascia di età >=65 Imperia stranieri ,8 77,9 7,3 Imperia stranieri ,6 77,6 6,8 Imperia stranieri ,8 77,4 6,8 Imperia stranieri ,1 77,3 6,6 Imperia stranieri ,6 76,9 6,4 Popolazione straniera residente in provincia di Imperia dal 2004 al 2008 per fasce di età; valori percentuali. Bilancio demografico: secondo ISTAT la popolazione residente in provincia di Imperia è destinata a crescere, da oggi al 2050, di circa unità. pag. 11

12 Scendendo nel dettaglio, il saldo naturale negativo, che già caratterizza questo territorio, continuerà a mantenersi tale negli anni ed in costante crescita. Il saldo totale risulterà sempre positivo, ma in costante diminuzione negli anni. Demografia: bilancio previsionale. Anno Popolazione inizio anno Nati Morti Saldo naturale Iscritti da altre province della regione regionecancellati per altre province della Saldo migratorio interno interprovinciale Iscritti da altre regioni Cancellati per altre regioni Saldo migratorio interno interregionale Saldo migratorio interno Iscritti dall'estero Cancellati per l'estero Saldo migratorio estero Saldo migratorio totale Saldo totale Popolazione fine anno pag. 12

13 Anno Popolazione inizio anno Nati Morti Saldo naturale Iscritti da altre province della regione regionecancellati per altre province della Saldo migratorio interno interprovinciale Iscritti da altre regioni Cancellati per altre regioni Saldo migratorio interno interregionale Saldo migratorio interno Iscritti dall'estero Cancellati per l'estero Saldo migratorio estero Saldo migratorio totale Saldo totale Popolazione fine anno ISTAT: popolazione residente in provincia di Imperia, bilancio previsionale fino al Indicatori demografici: secondo ISTAT l età media della popolazione è destinata a crescere, fino ad arrivare al valore di 50,1 anni. Emerge con chiarezza, scorporando la variabile fasce d età, il corposo aumento dei residenti con età uguale o maggiore a 65 anni; tra questi, secondo l Istituto, raddoppierà la quota delle persone con età uguale o maggiore a 80 anni (da 7,1% a 14,6%). Anno (per ab.)tasso di natalità (per ab.)tasso di mortalità (per ab.)tasso migratorio (per ab.)tasso di crescita totale Numero medio di figli per donna Età media della madre al parto Speranza di vita alla nascita (maschi) Speranza di vita a 65 anni (maschi) (femmine)speranza di vita alla nascita Speranza di vita a 65 anni (femmine) Età media della popolazione Popolazione 0-14 anni (%) Popolazione anni (%) Popolazione 65 anni e più (%) Popolazione 80 anni e più (%) Indice di dipendenza strutturale (%) Indice di dipendenza degli anziani (%) Indice di vecchiaia (%) ,9 11, ,36 30,6 78,6 17,8 84,7 22,3 46,9 11,6 62,3 26,1 7,1 60,4 41,9 225, ,8 11,9 9,7 5,6 1,37 30,8 78,7 17,9 84,9 22, ,6 62,2 26,2 7,4 60,8 42,2 226, ,8 12 9,1 4,9 1, , ,1 22,6 47,1 11,6 62,1 26,3 7,6 61,1 42,4 226, ,7 12 8,5 4,2 1,38 31, ,2 85,2 22,7 47,2 11,7 61,9 26,4 7,8 61,5 42,6 225, ,6 12,1 8,5 4 1,38 31,3 79,2 18,3 85,4 22,9 47,3 11,7 61,9 26,3 8,2 61,5 42,5 224, ,6 12,2 8,4 3,7 1,39 31,4 79,4 18,4 85, ,4 11,8 61,6 26,6 8,4 62,3 43,2 226, ,5 12,3 8,3 3,5 1,39 31,6 79,5 18,5 85,7 23,1 47,5 11,8 61,3 26,9 8,6 63,1 43,9 228, ,5 12,4 8,2 3,3 1,4 31,7 79,7 18,6 85,9 23,2 47,6 11,8 61,1 27,1 8,9 63,8 44,4 229, ,4 12,5 8,1 3,1 1,41 31,8 79,9 18, ,4 47,7 11,8 60,9 27,3 9 64,2 44,8 230, ,4 12,5 8 2,9 1,41 31, ,9 86,2 23,5 47,8 11,8 60,8 27,3 9,2 64,4 44,9 230, ,4 12,6 7,9 2,7 1, , ,3 23,6 47,9 11,8 60,8 27,3 9,4 64,4 44, ,4 12,7 7,9 2,6 1,42 32,1 80,3 19,1 86,4 23, ,9 60,8 27,3 9,6 64, , ,4 12,7 7,8 2,5 1,43 32,3 80,5 19,2 86,6 23,8 48,1 11,9 60,7 27,4 9,8 64,8 45,2 230, ,4 12,8 7,7 2,4 1,43 32,4 80,7 19,3 86,7 23,9 48,2 11,9 60,6 27, ,9 45,3 231, ,5 12,8 7,7 2,3 1,44 32,5 80,8 19,4 86, ,3 11,9 60,6 27,6 10,2 65,1 45,5 232,2 pag. 13

14 Anno (per ab.)tasso di natalità (per ab.)tasso di mortalità (per ab.)tasso migratorio (per ab.)tasso di crescita totale Numero medio di figli per donna Età media della madre al parto Speranza di vita alla nascita (maschi) Speranza di vita a 65 anni (maschi) (femmine)speranza di vita alla nascita Speranza di vita a 65 anni (femmine) Età media della popolazione Popolazione 0-14 anni (%) Popolazione anni (%) Popolazione 65 anni e più (%) Popolazione 80 anni e più (%) Indice di dipendenza strutturale (%) Indice di dipendenza degli anziani (%) Indice di vecchiaia (%) ,5 12,9 7,6 2,2 1,44 32, , ,2 48,4 11,9 60,5 27,6 10,3 65,4 45,7 232, ,5 12,9 7,5 2,2 1,45 32,7 81,1 19,7 87,1 24,3 48,5 11,8 60,3 27,8 10,4 65,8 46,1 234, ,5 12,9 7,5 2,1 1,45 32,8 81,3 19,8 87,2 24,4 48,6 11,8 60, ,4 66,1 46,5 236, ,5 12,9 7,4 2,1 1,45 32,9 81,4 19,9 87,3 24,5 48,6 11, ,2 10,4 66, , ,5 12,9 7,4 2,1 1,46 32,9 81, ,5 24,6 48,7 11,8 59,8 28,5 10,3 67,3 47,6 241, ,5 12,9 7,3 2 1, ,7 20,1 87,6 24,7 48,8 11,8 59,5 28,7 10,5 68,1 48,3 244, ,6 12,8 7,3 2 1,46 33,1 81,9 20,2 87,7 24,8 48,9 11,7 59,2 29,1 10, ,1 247, ,6 12,9 7,3 2 1,46 33, ,3 87,8 24,9 48,9 11,7 58,8 29,4 10,8 69, , ,6 12,8 7,2 2 1,47 33,3 82,2 20,4 87, ,7 58,4 29,9 10,9 71,3 51,2 254, ,6 12,8 7,2 2 1,47 33,4 82,3 20,6 88,1 25,1 49,1 11,8 57,9 30,3 10,9 72,6 52, ,6 12,8 7,2 2 1,47 33,5 82,4 20,7 88,2 25,1 49,1 11,8 57,5 30,8 10, ,5 261, ,6 12,8 7,1 2 1,47 33,5 82,6 20,8 88,3 25,2 49,2 11,8 57,1 31,1 10,9 75,2 54,5 264, ,6 12,8 7,1 1,9 1,47 33,6 82,7 20,9 88,4 25,3 49,3 11,8 56,7 31, ,4 55,6 267, ,7 12,8 7 1,9 1,47 33,7 82, ,5 25,4 49,3 11,8 56,3 31, ,5 56,6 269, ,7 12,8 7 1,9 1,47 33, ,1 88,6 25,5 49,4 11, ,2 11,1 78,6 57,5 272, ,7 12,8 7 1,9 1,46 33,9 83,1 21,2 88,7 25,6 49,5 11,8 55,7 32,5 11,2 79,7 58,4 274, ,7 12,8 6,9 1,8 1, ,2 21,3 88,8 25,7 49,5 11,9 55,3 32,8 11,4 80,8 59,3 276, ,7 12,9 6,9 1,7 1, ,4 21,4 88,9 25,7 49,6 11,9 55,1 33,1 11,5 81,7 60,1 278, ,7 12,9 6,9 1,7 1,46 34,1 83,5 21, ,8 49,6 11,9 54,8 33,3 11,7 82,6 60,9 280, ,7 12,9 6,8 1,6 1,45 34,2 83,6 21,5 89,1 25,9 49,7 11,9 54,5 33,5 11,9 83,3 61,5 281, ,7 13 6,8 1,5 1,45 34,3 83,7 21,6 89, ,7 11,9 54,4 33,7 12,2 83,8 61,9 282, ,7 13,1 6,8 1,4 1,44 34,3 83,8 21,7 89, ,8 11,9 54,3 33,8 12,4 84,2 62,2 282, ,6 13,1 6,7 1,2 1,44 34,4 83,9 21,8 89,3 26,1 49, ,2 33,8 12,7 84,5 62,4 282, ,6 13,2 6,7 1,1 1,44 34, ,9 89,4 26,2 49, ,2 33,8 13,1 84,5 62,4 282, ,6 13,3 6,7 0,9 1,43 34,5 84, ,5 26,2 49, ,2 33,8 13,5 84,5 62,4 282, ,6 13,4 6,6 0,8 1,43 34,6 84, ,6 26, ,2 33,8 13,8 84,5 62,4 282, ,5 13,5 6,6 0,6 1,42 34,7 84,3 22,1 89,6 26, ,2 33,8 14,1 84,4 62,3 281, ,5 13,6 6,6 0,5 1,41 34,7 84,4 22,2 89,7 26,4 50, ,3 33,7 14,4 84,3 62,2 281, ,5 13,7 6,6 0,3 1,41 34,8 84,5 22,3 89,8 26,5 50, ,3 33,7 14, ,2 ISTAT: popolazione residente in provincia di Imperia, bilancio previsionale fino al Indicatori demografici pag. 14

15 3.2 AZIENDE elaborazione O.M.L. Provinciale Le aziende attive iscritte al registro tenuto dalla Camera di Commercio di Imperia hanno raggiunto a fine 2008 il numero di unità. A B C D E F G H I J K L M N O P NC ANNO Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Attività manifatturiere Prod. e distrib.energ.elettr., gas e acqua Costruzioni Comm.ingr.e dett.;rip.beni pers.e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicaz. Intermediaz. monetaria e finanziaria Attiv. immob., noleggio, informat., ricerca Pubbl.amm.e difesa;assic.sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Servizi domestici presso famiglie e conv. Imprese non classificate TOT var. ass var ,7 33,3 16,7-2,6 18,2 78,5-3,8 15,0-0,2 3,3 40,3 0,0 53,6 40,0 3,8 % 100,0-15,9 3,4 Aziende attive presenti in provincia di Imperia dal 1998 al 2008 per settori ATECO; variazioni assolute e in % Al primo posto per numerosità settoriale troviamo le aziende iscritte nel settore Commercio, che arrivano alla cifra di unità (il 23,8% del totale). Al secondo posto le aziende del settore primario (Agricoltura), con unità (il 22,4% del totale), al terzo costruzioni, con unità (il 19,7% del totale). attività economica variazioni biennio assolute % A Agricoltura, caccia e silvicoltura ,2 B Pesca, piscicoltura e servizi connessi ,2 C Estrazione di minerali ,0 D Attività manifatturiere ,6 E Prod. e distrib.energ.elettr., gas e acqua ,3 F Costruzioni ,0 G Comm.ingr.e dett.;rip.beni pers.e per la casa ,6 H Alberghi e ristoranti ,5 I Trasporti, magazzinaggio e comunicaz ,0 J Intermediaz. monetaria e finanziaria ,8 K Attiv. immob., noleggio, informat., ricerca ,0 L Pubbl.amm.e difesa;assic.sociale obbligatoria ,0 M Istruzione ,0 N Sanità e altri servizi sociali ,0 O Altri servizi pubblici, sociali e personali ,7 P Servizi domestici presso famiglie e conv ,0 N C Imprese non classificate ,4 Totale ,2 pag. 15

16 I dati confermano, nel biennio , un lievissimo aumento del numero globale (+0,2,%, pari a + 46 unità); si nota il cospicuo (e continuo) aumento del settore Costruzioni (+5%, pari a +229 unità) e la sensibile (e continua) diminuzione del settore Agricoltura: -3,2%, pari a -181 aziende. Come si può notare dalla cartina-grafico riportata di seguito, il territorio provinciale si caratterizza per una vitalità imprenditoriale concentrata sulla costa; per inciso, il 25% circa del totale delle aziende presenti in provincia di Imperia è localizzato all interno del comune di Sanremo. La tabella seguente risulta utile per comprendere le variazioni che hanno maggiormente interessato il tessuto produttivo della provincia di Imperia in questi ultimi anni. In essa si analizzano, infatti, i vari settori (ATECO) per peso percentuale: come evidenziato anche nel grafico successivo, si nota come il settore Agricoltura, caccia e silvicoltura (A) abbia perso, nell arco di 10 anni, la bellezza di 9 punti percentuali, permettendo al settore del Commercio (G) di salire al termine dell anno 2006 al primo posto. settore ATECO differenza in punti percentuali A 31,6% 30,1% 29,3% 28,6% 27,6% 26,9% 25,8% 25,0% 24,2% 23,1% 22,4% -9,15% B 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,3% 0,3% 0,2% 0,06% C 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,00% D 7,5% 7,6% 7,5% 7,4% 7,4% 7,4% 7,3% 7,2% 7,1% 7,1% 7,1% -0,42% E 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,01% F 11,4% 12,1% 12,7% 13,2% 14,2% 14,9% 15,9% 16,8% 17,6% 18,8% 19,7% 8,31% G 25,5% 25,5% 25,6% 25,5% 25,1% 24,7% 24,6% 24,4% 24,3% 23,9% 23,8% -1,75% H 7,2% 7,3% 7,4% 7,5% 7,6% 7,6% 7,7% 7,7% 7,8% 7,9% 8,1% 0,83% I 2,6% 2,7% 2,7% 2,7% 2,7% 2,7% 2,8% 2,8% 2,7% 2,7% 2,6% -0,09% J 1,7% 1,8% 1,8% 2,0% 1,9% 1,9% 1,8% 1,8% 1,8% 1,8% 1,7% 0,00% K 6,6% 6,8% 7,0% 7,4% 7,7% 8,0% 8,2% 8,4% 8,5% 8,7% 8,9% 2,36% L 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,00% M 0,1% 0,1% 0,1% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,06% N 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,3% 0,3% 0,07% O 4,7% 4,8% 4,7% 4,7% 4,8% 4,8% 4,9% 4,9% 4,9% 4,8% 4,8% 0,04% P 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,00% NC 0,6% 0,7% 0,6% 0,2% 0,4% 0,4% 0,3% 0,3% 0,4% 0,4% 0,5% -0,13% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Dall altra parte, la variazione maggiore è rappresentata dal settore delle Costruzioni (F), che nel periodo preso in esame risulta cresciuto di 8,31 punti percentuali. pag. 16

17 10,00% 8,00% 6,00% 4,00% 2,00% 0,00% A B C D E F G H I J K L M N O P 2,00% 4,00% 6,00% 8,00% Aziende attive in provincia di Imperia per settore ATECO: differenze in punti percentuali dal 1998 al ,00% Un altro dato che caratterizza in maniera unica il tessuto economico della provincia di Imperia è la dimensione delle aziende presenti sul territorio. dimensione delle aziende presenti in provincia di Imperia, valori in % dip ,0% dip 6 9 2,8% dip ,7% dip +20 0,5% Per quanto riguarda il valore provinciale, il 95% delle aziende rientra infatti nella fascia 0-5 dipendenti: si tratta quindi di un sistema economico fatto di moltissime aziende di piccole-piccolissime dimensioni, spesso a gestione familiare. Questa variabile si riflette sulla forma giuridica delle stesse imprese. Secondo l ultima rilevazione a riguardo, il 71,5% di queste è ascrivibile alla categoria imprese individuali, il 19,5% è costituita da società di persone, il 7,7% da società di capitale, mentre lo 0,6% viene classificato come altre forme. Aziende attive al 31/12/ nuova classificazione ATECO 2007 Movimprese, a partire dal terzo trimestre 2009, ha adottato una nuova classificazione delle attività economiche, denominata ATECO Grazie alla stretta collaborazione di numerose figure istituzionali, per la prima volta il mondo della statistica ufficiale, il mondo fiscale e quello camerale adottano la stessa classificazione delle attività economiche. La classificazione si articola in cinque livelli, comprendenti, rispettivamente, le voci identificate da un codice: pag. 17

18 1. alfabetico (sezioni); 2. numerico a due cifre (divisioni); 3. numerico a tre cifre (gruppi); 4. numerico a quattro cifre (classi); 5. numerico a cinque cifre (categorie); 6. numerico a sei cifre (sotto categorie). La struttura di classificazione è ad albero e parte dal livello 1, più aggregato distinto in 21 sezioni, fino a giungere al livello massimo di dettaglio, punto 6, comprendente sotto categorie. La classificazione è standardizzata a livello europeo fino alla quarta cifra, mentre le categorie e le sotto categorie (rispettivamente livello 5 e 6) possono differire tra i singoli Paesi per meglio cogliere le specificità nazionali. Tutte le tavole Movimprese a partire dal primo trimestre 2009 adottano la classificazione ATECO Il cambiamento di classificazione (ATECO 2007) operato da Movimprese rende al momento difficoltosa una comparazione con le aziende rilevate con la precedente metodologia (ATECO RI 2002). Codice Descrizione sem A Agricoltura, silvicoltura pesca B Estrazione di minerali da cave e miniere 6 7 C Attività manifatturiere D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d F Costruzioni G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut H Trasporto e magazzinaggio I Attività dei servizi alloggio e ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione K Attività finanziarie e assicurative L Attivita' immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle im O Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale P Istruzione 50 1 Q Sanita' e assistenza sociale 61 0 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver S Altre attività di servizi T Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro p U Organizzazioni ed organismi extraterritoriali 0 0 NC Imprese non classificate TOTALE Aziende attive presenti in provincia di Imperia al 31/12/2008 (ATECO 2002, totale) e al 31/12/ sem per settori ATECO Al momento si utilizza quindi una tabella di comparazione operata per macro-settori di recente pubblicazione, a cura della Camera di Commercio di Imperia. Va detto però, come specifica lo stesso Ente, che il confronto può rivelarsi non totalmente corretto: in particolare nel settore manifatturiero ( industria ) si registra un forte (e anomalo) calo e contemporaneamente si nota un congruo numero di imprese sotto la classificazione altre (con raffronto sul 2008 pari a zero). Anche per quanto riguarda il settore servizi pubblici il raffronto appare anomalo e sicuramente influenzato dalla nuova classificazione. pag. 18

19 SETTORE VAR. ASS. VAR. % AGRICOLTURA ,5 TURISMO ,4 COSTRUZIONI ,3 COMMERCIO ,1 INDUSTRIA ,0 SERVIZI IMPRESE ,2 SERVIZI PUBBLICI ,0 ALTRE NON CLASSIFICATE ,2 TOTALE ,3 La comparazione effettuata da Camera di Commercio mette comunque in evidenza una diminuzione di 85 unità rispetto al 2008, pari ad una diminuzione in termini percentuali pari al -0,3%. 20,0 Aziende attive presenti in provincia di Imperia: variazione percentuale tra 31/12/2008 (ATECO 2002) e 31/12/2009 (ATECO 2007). 15,0 10,0 5,0 0,0 AGRICOLTURA TURISMO COSTRUZIONI COMMERCIO INDUSTRIA SERVIZI IMPRESE SERVIZI PUBBLICI 5,0 10,0 15,0 20,0 Di seguito si presenta l esatta situazione aziendale relativa ad ogni singolo comune della provincia relativamente alle forma giuridica e al settore economico al 31/12/2009 COMUNE SOCIETA' DI SOCIETA' DI IMPRESE CAPITALE PERSONE INDIVIDUALI ALTRE FORME TOTALE IM001 - AIROLE IM002 - APRICALE IM003 - AQUILA D'ARROSCIA IM004 - ARMO IM005 - AURIGO IM006 - BADALUCCO IM007 - BAIARDO IM008 - BORDIGHERA IM009 - BORGHETTO D'ARROSCIA IM010 - BORGOMARO IM011 - CAMPOROSSO IM012 - CARAVONICA IM013 - CARPASIO IM014 - CASTELLARO IM015 - CASTELVITTORIO IM016 - CERIANA IM017 - CERVO IM018 - CESIO IM019 - CHIUSANICO IM020 - CHIUSAVECCHIA IM021 - CIPRESSA IM022 - CIVEZZA IM023 - COSIO D'ARROSCIA IM024 - COSTARAINERA IM025 - DIANO ARENTINO IM026 - DIANO CASTELLO IM027 - DIANO MARINA IM028 - DIANO SAN PIETRO IM029 - DOLCEACQUA IM030 - DOLCEDO IM031 - IMPERIA pag. 19

20 COMUNE SOCIETA' DI SOCIETA' DI IMPRESE CAPITALE PERSONE INDIVIDUALI ALTRE FORME TOTALE IM032 - ISOLABONA IM033 - LUCINASCO IM034 - MENDATICA IM035 - MOLINI DI TRIORA IM036 - MONTALTO LIGURE IM037 - MONTEGROSSO PIAN LATTE IM038 - OLIVETTA SAN MICHELE IM039 - OSPEDALETTI IM040 - PERINALDO IM041 - PIETRABRUNA IM042 - PIEVE DI TECO IM043 - PIGNA IM044 - POMPEIANA IM045 - PONTEDASSIO IM046 - PORNASSIO IM047 - PRELA' IM048 - RANZO IM049 - REZZO IM050 - RIVA LIGURE IM051 - ROCCHETTA NERVINA IM052 - SAN BARTOLOMEO AL MARE IM053 - SAN BIAGIO DELLA CIMA IM054 - SAN LORENZO AL MARE IM055 - SAN REMO IM056 - SANTO STEFANO AL MARE IM057 - SEBORGA IM058 - SOLDANO IM059 - TAGGIA IM060 - TERZORIO IM061 - TRIORA IM062 - VALLEBONA IM063 - VALLECROSIA IM064 - VASIA IM065 - VENTIMIGLIA IM066 - VESSALICO IM067 - VILLA FARALDI TOTALE COMUNE A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S X TOT IM001 - AIROLE IM002 - APRICALE IM003 - AQUILA D'ARROSCIA IM004 - ARMO IM005 - AURIGO IM006 - BADALUCCO IM007 - BAIARDO IM008 - BORDIGHERA IM009 - BORGHETTO D'ARROSCIA IM010 - BORGOMARO IM011 - CAMPOROSSO IM012 - CARAVONICA IM013 - CARPASIO IM014 - CASTELLARO IM015 - CASTELVITTORIO IM016 - CERIANA IM017 - CERVO IM018 - CESIO IM019 - CHIUSANICO IM020 - CHIUSAVECCHIA IM021 - CIPRESSA IM022 - CIVEZZA IM023 - COSIO D'ARROSCIA IM024 - COSTARAINERA IM025 - DIANO ARENTINO IM026 - DIANO CASTELLO IM027 - DIANO MARINA IM028 - DIANO SAN PIETRO IM029 - DOLCEACQUA IM030 - DOLCEDO IM031 - IMPERIA IM032 - ISOLABONA IM033 - LUCINASCO IM034 - MENDATICA IM035 - MOLINI DI TRIORA IM036 - MONTALTO LIGURE IM037 - MONTEGROSSO PIAN LATTE IM038 - OLIVETTA SAN MICHELE IM039 - OSPEDALETTI IM040 - PERINALDO IM041 - PIETRABRUNA IM042 - PIEVE DI TECO IM043 - PIGNA IM044 - POMPEIANA IM045 - PONTEDASSIO IM046 - PORNASSIO IM047 - PRELA' IM048 - RANZO IM049 - REZZO IM050 - RIVA LIGURE IM051 - ROCCHETTA NERVINA IM052 - SAN BARTOLOMEO AL MARE IM053 - SAN BIAGIO DELLA CIMA IM054 - SAN LORENZO AL MARE IM055 - SAN REMO IM056 - SANTO STEFANO AL MARE IM057 - SEBORGA IM058 - SOLDANO IM059 - TAGGIA IM060 - TERZORIO IM061 - TRIORA IM062 - VALLEBONA pag. 20

21 COMUNE A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S X TOT IM063 - VALLECROSIA IM064 - VASIA IM065 - VENTIMIGLIA IM066 - VESSALICO IM067 - VILLA FARALDI TOTALE pag. 21

22 3.3 DATI ISTAT 1 elaborazione O.M.L. Provinciale Popolazione Nel periodo la popolazione (over 15) mostra per questa provincia un lievissimo aumento: il totale maschi-femmine passa da a unità (+0,5%). Suddividendo il valore per genere, si nota come la variazione totale sia ascrivibile ad un movimento positivo della componente maschile, che sale di unità, mentre la componente femminile rimane invariata. Pop. di 15 anni e oltre Maschi Femmine Maschi e femmine per sesso, 55 e 55 e 55 e classe di età Totale Totale oltre oltre oltre Totale Scorporando per fasce di età, risulta in leggera diminuzione la fascia ( unità), invariata la fascia e in aumento la fascia 55 e oltre ( unità) Forze di lavoro Nel biennio le forze lavoro risultano diminuite di unità, passando da a (-2,1%). Forze di lavoro in complesso e tasso di Forze di lavoro Tasso di attività anni attività anni per sesso Maschi Femmine tot Maschi Femmine tot ,2 53,5 63, ,8 52,3 64, ,7 54,6 65, ,7 58,2 68, ,0 58,8 69, ,1 55,7 66,3 Suddividendo per genere, la diminuzione si deve ad entrambe le componenti: quella maschile passa da a unità, quella femminile a a unità. Il tasso di attività totale scende dal 69,3% al 66,3%; per genere il valore maschile passa dall 80% al 77,1%, il valore femminile dal 58,8% al 55,7%. Occupati Gli occupati scendono da a unità (-4,4%); per genere si nota un calo di unità della parte maschile, un calo di unità della parte femminile. 1 Per quanto riguarda i dati Istat ed Excelsior si ricorda che a causa degli arrotondamenti le somme potrebbero non coincidere con i totali pag. 22

23 Occupati in complesso e tasso di occupazione anni per sesso Occupati Tasso di occupazione anni Maschi Femmine tot Maschi Femmine tot ,5 45,4 57, ,6 45,0 59, ,5 51,5 62, ,8 54,5 65, ,9 53,0 64, ,0 50,6 61,8 Il tasso di occupazione cala di 3,1 punti percentuali, passando dal 64,9% del 2008 al 61,8% del 2009; al suo interno il tasso maschile passa dal 76,9% al 73%, quello femminile dal 53% al 50,6%. Nel totale, come detto, il numero degli occupati passa da a unità. Suddividendo il valore complessivo per i vari settori, si nota come gli occupati in Agricoltura risultano diminuiti di unità (da a 6.000), gli occupati in Industria in aumento di unità (da a , e al loro interno quelli In senso stretto passano da a 4.000), gli occupati nei Servizi scendono da a unità. Nel complesso i lavoratori dipendenti aumentano da a unità, i lavoratori indipendenti scendono da a unità. Occupati per settore di attività economica, posizione di cui in senso Agricoltura Industria Servizi Totale stretto dip indip tot dip indip tot dip indip tot dip indip tot dip indip tot [1] [1] [2] Disoccupazione Nell ultimo biennio il numero delle persone in cerca di occupazione risulta inalterato a unità. Scorporando per genere, si nota un aumento della componente maschile (da a 3.000) e un calo dalla componente femminile (da a unità). Persone in cerca di occupazione e tasso di Persone in cerca di occupazione Tasso di disoccupazione disoccupazione per sesso Maschi Femmine tot Maschi Femmine tot ,2 14,8 9, ,1 13,8 7, ,9 5,5 4, ,6 6,3 4, ,8 9,7 6, ,1 9 6,8 Per quanto riguarda i relativi tassi, il valore globale di disoccupazione cresce e alla fine del 2009 raggiunge il 6,8% (era del 6,3% l anno pag. 23

24 precedente); nella suddivisione per genere il tasso maschile sale dal 3,8% al 5,1% (rimanendo il secondo miglior valore regionale dopo La Spezia), il tasso femminile dal 9,7% al 9% (e rimane il peggiore valore a livello regionale). 16,0 tasso di disoccupazione 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 Maschi Femmine TOTALE Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione giovanile (15-24), secondo ISTAT la situazione della provincia di Imperia risulta migliorata, nel Nel grafico a destra, la situazione dal 2004 al 2009 per quanto riguarda la situazione provinciale, ligure e nazionale. 35 disoccupazione giovanile (15-24) dal 2004 al 2009, valori in percentuale IMPERIA LIGURIA ITALIA anno 2004 anno 2005 anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 pag. 24

25 3.4 DATI EXCELSIOR - UNIONCAMERE elaborazione O.M.L. Provinciale Quante sono state, secondo le previsioni delle imprese, le assunzioni nel corso del 2010 per provincia, per settore di attività economica nelle piccole, medie, grandi imprese? Quali figure professionali sono richieste dalle imprese, il livello di istruzione, l'indirizzo di studio, l'età, l'esperienza, la conoscenza delle lingue e dell'informatica? A domande come queste risponde il Sistema Informativo Excelsior realizzato da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e l'unione Europea. Unioncamere, attraverso l indagine Excelsior, intervista ogni anno oltre imprese con almeno un dipendente di tutti i settori economici e di tutte le tipologie dimensionali, per chiedere di rendere noto in modo analitico il proprio fabbisogno di occupazione per l anno in corso. Per ampiezza e profondità di analisi, Excelsior è lo strumento informativo più completo oggi a disposizione dell opinione pubblica per la conoscenza dei fabbisogni delle imprese sul mercato del lavoro: in particolare fornisce una conoscenza aggiornata della domanda di figure professionali e delle caratteristiche ad essa associate richieste dalle imprese. In linea generale il sistema conferma per il 2010 una diffusa attenuazione del negativo bilancio occupazionale che aveva invece caratterizzato l anno precedente. Al contempo, è possibile però evidenziare una situazione molto articolata, come del resto avviene solitamente quando il miglioramento delle prospettive si manifesta con gradualità, con un estensione progressiva, che parte da alcuni settori e territori e si estende via via a tutti gli altri. Alcuni andamenti provinciali consentono meglio di altri di evidenziare questa situazione a pelle di leopardo (senza però che sia individuabile una localizzazione privilegiata), mentre quelli regionali (anche questi abbastanza differenziati) e soprattutto quelli circoscrizionali offrono un immagine più sintetica ma inevitabilmente più piatta. Nella seguente tabella si riporta la situazione provinciale secondo l evoluzione delle prospettive occupazionali nel pag. 25

26 Per valutare le prospettive occupazionali dei diversi territori sono state prese in considerazione cinque variabili (o le corrispondenti variazioni rispetto al 2009): 1. la variazione della quota di imprese che prevedono di effettuare assunzioni (espressa in punti percentuali di differenza tra il 2009 e il 2010); 2. la variazione delle assunzioni; 3. la variazione delle uscite; 4. il valore del saldo occupazionale atteso; 5. la variazione del saldo occupazionale (espressa in punti percentuali di differenza tra il 2009 e il 2010). La provincia di Imperia si colloca nel Gruppo 6. Come riportato nel Rapporto, Il sesto e ultimo gruppo è costituito da sole 6 province (nessuna delle quali di grande ampiezza), nelle quali tutti gli indicatori utilizzati presentano un andamento sfavorevole. Di esse, 2 sono del Nord (entrambe della Liguria), una del Centro e tre del Mezzogiorno. Si tratta di Province dalle quali non sembra quindi ancora venire alcun segnale di miglioramento delle prospettive occupazionali. Territorio di Movimenti previsti nel 2010 riferimento Entrate Uscite Saldo IMPERIA SAVONA GENOVA LA SPEZIA LIGURIA Tav.40: movimenti previsti dalle imprese nel 2010 per ripartizione territoriale provinciale Per la provincia di Imperia è previsto un saldo negativo di 870 unità, conseguenza di entrate e uscite (tutte le province liguri mostrano per l anno 2010 un segno negativo). Il 2010 conferma il pag. 26

27 trend discendente intrapreso negli ultimi anni, come mostrato dal seguente grafico: movimenti previsti dal 2006 al 2010 in provincia di Imperia anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno Esaminando il totale delle assunzioni previste, per quanto riguarda la provincia di Imperia il 50% di queste è di carattere stagionale (1.460 unità); si tratta del valore più alto registrato a livello regionale. Territorio di riferimento Stagionali Non stagionali Totale ass. stag./totale IMPERIA ,0% SAVONA ,0% GENOVA ,8% LA SPEZIA ,2% LIGURIA ,8% Assunzioni stagionali e non stagionali previste per il 2010, ripartizione territoriale provinciale Prendendo d ora in poi in esame solamente le richieste provenienti dalle aziende aventi carattere non stagionale, il 30,8% di queste appartiene all ipersettore dei Servizi, il 25,3% dall ipersettore Industria e costruzioni, il 22,6% dal Turismo e il 21,2% dal Commercio. Ipers ettori Totale % Industria e costruzioni ,3% Commerci o ,2% Turismo ,6% Servizi ,8% Totale ,0% Totale assunzioni non stagionali per ipersettore, Imperia 2010 Dalla seguente tabella si evincono alcune caratteristiche delle richieste pervenute dalle aziende locali: per quanto riguarda il titolo di studio la provincia di Imperia si mette in luce per la bassissima percentuale di richieste indirizzate a persone in possesso del titolo di studio universitario (6,2%). Altre caratteristiche: il 26,2% delle assunzioni risulta essere di difficile reperimento (percentuale più bassa a livello regionale), il 33,7% è indirizzato a persone di età inferiore a 29 anni (leggermente inferiore al valore regionale), il 70,5% necessità di ulteriore formazione (valore più basso). pag. 27

28 Territorio di riferimento Assunzioni non stag (v.a) di cui: Livello di istruzione segnalato dalle imprese Universitario Diploma sup. Qualifica prof. Nessun titolo rich. Di difficile rep. Fino a 29 anni Necessità di ulteriore formazione IMPERIA ,2 48,2 13,0 32,6 26,2 33,7 70,5 SAVONA ,0 44,1 18,7 30,2 30,6 33,4 78,1 GENOVA ,1 48,6 10,0 27,3 33,7 35,3 80,6 LA SPEZIA ,9 52,3 8,7 26,1 34, ,1 LIGURIA ,7 48,2 11,9 28,2 32,5 35,3 78,5 Tav. 40.1: assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2010 secondo il livello di istruzione segnalato e altre caratteristiche per ripartizione territoriale provinciale Nel dettaglio, per quanto riguarda le richieste per titolo di studio, la situazione è la seguente: con 700 richieste al primo posto diploma superiore (5 anni), con 470 Nessun titolo richiesto, con 190 Livello qualifica regionale di istruzione o formazione professionale, con 90 Titolo universitario. Titoli di studio Totale % Nessun titolo richiesto (scuola dell'obbligo) ,6% Livello qualifica reg.di istruzione o form.prof ,0% Diploma superiore (5 anni) ,2% Titolo universitario 90 6,2% Totale ,0% Totale assunti non stagionali per macrotitolo di studio e tipologia di assunzione, Imperia 2010 Una ulteriore informazione riguarda l assunzione di personale immigrato. Secondo il volume del 2010 per la provincia di Imperia si prevede un rapporto tra persone immigrate assunte e totale assunzioni pari al 30,1% (440 su 1.460), valore più alto a livello regionale. Territorio di assunzioni non stagionali 2010 riferimento immigrati totale % IMPERIA ,1% SAVONA ,2% GENOVA ,8% LA SPEZIA ,0% LIGURIA ,2% Tav. 41: assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2010 di personale immigrato per ripartizione territoriale provinciale Per quanto riguarda invece le richieste per Professioni ISTAT, emerge l assoluta mancanza di fabbisogno espresso verso figure dirigenziali (già rilevato nelle precedenti rilevazioni); al primo posto, secondo questa variabile, la categoria Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, con 520 unità (35,6%), quindi Professioni non qualificate (260 unità, 17,8%) e Operai specializzati (210 unità, 14,4%). pag. 28

29 Professioni ISTAT totale % Dirigenti 0 0,0% Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione 30 2,1% Professioni tecniche ,0% Impiegati ,0% Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi ,6% Operai specializzati ,4% Condut. di impianti, operai semiqual. add. a macchin. fissi e mobili 120 8,2% Professioni non qualificate ,8% Totale ,0% Totale assunti non stagionali per professione ISTAT, Imperia 2010 Nella prossima tabella si riportano le richieste per Titoli di studio, unite alla variabile Difficoltà di reperimento. Titoli di studio Difficile da reperire Non difficile da reperire Totale assunzioni Difficoltà di reperimento /totale Nessun titolo (scuola dell'obbligo) ,5% Qualifica professionale a indirizzo agrario-alimentare Qualifica professionale a indirizzo meccanico Qualifica professionale a indirizzo elettronico Qualifica professionale a indirizzo elettrotecnico Qualifica professionale a indirizzo termo idraulico Qualifica professionale a indirizzo legno, mobile e arredamento Qualifica professionale a indirizzo cartario-cartotecnico Qualifica professionale a indirizzo tessile, abbigliamento e moda Qualifica professionale a indirizzo stampa ed editoria Qualifica professionale a indirizzo aeronautico e nautico Qualifica professionale a indirizzo chimico Qualifica professionale a indirizzo biologico e biotecnologia Qualifica professionale a indirizzo edile ,0% Qualifica professionale a indirizzo telecomunicazioni Qualifica professionale a indirizzo informatico Qualifica professionale a indirizzo linguistico Qualifica professionale a indirizzo grafico-pubblicitario Qualifica professionale a indirizzo amministrativocommerciale ,0% Qualifica professionale a indirizzo turistico-alberghiero ,7% Qualifica professionale a indirizzo socio-sanitario ,0% Qualifica professionale a indirizzo cosmetica ed estetica ,0% Qualifica professionale a indirizzo artistico Qualifica professionale a indirizzo lavorazione vetro e ceramica Qualifica professionale a indirizzo orafo Qualifica professionale a indirizzo non specificato ,0% Diplomi a indirizzo informatico ,0% Diplomi a indirizzo chimico ,0% Diplomi a indirizzo meccanico ,5% Diplomi a indirizzo elettronico Diplomi a indirizzo elettrotecnico ,0% Diplomi a indirizzo termo idraulico Diplomi a indirizzo cartario-cartotecnico Diplomi a indirizzo agrario-alimentare Diplomi a indirizzo aeronautico e nautico Diplomi a indirizzo grafico-pubblicitario ,0% Diplomi a indirizzo legno, mobile e arredamento Diplomi a indirizzo lavorazione vetro e ceramica Diplomi a indirizzo stampa ed editoria Diplomi a indirizzo orafo Diplomi a indirizzo linguistico Diplomi a indirizzo classico, scientifico e socio psico ,0% pedagocico Diplomi a indirizzo amministrativo-commerciale ,8% Diplomi a indirizzo edile ,0% Diplomi a indirizzo turistico-alberghiero ,5% Diplomi a indirizzo socio-sanitario Diplomi a indirizzo biologico e biotecnologia Diplomi a indirizzo artistico Diplomi a indirizzo tessile, abbigliamento e moda Diplomi a indirizzo non specificato ,8% Lauree a indirizzo agrario, agroalimentare e zootecnico Lauree a indirizzo architettura, urbanistico e territoriale Lauree a indirizzo chimico-farmaceutico ,0% Lauree a indirizzo difesa e sicurezza Lauree a indirizzo economico ,0% Lauree a indirizzo statistico Lauree a indirizzo scienze motorie Lauree a indirizzo geo-biologico e biotecnologie pag. 29

30 Titoli di studio Difficile da reperire Non difficile da reperire Totale assunzioni Difficoltà di reperimento /totale Lauree a indirizzo giuridico Lauree a indirizzo di ingegneria civile e ambientale Lauree a indirizzo di ingegneria elettronica e dell'informazione Lauree a indirizzo di ingegneria industriale Lauree a altri indirizzi di ingegneria Lauree a indirizzo insegnamento e formazione Lauree a indirizzo letterario, filosofico, storico e artistico Lauree a indirizzo linguistico, traduttori e interpreti Lauree a indirizzo medico e odontoiatrico ,0% Lauree a indirizzo politico-sociale Lauree a indirizzo psicologico Lauree a indirizzo sanitario e paramedico ,0% Lauree a indirizzo scientifico, matematico e fisico Lauree a indirizzo non specificato ,0% Totale ,2% Totale assunti non stagionali per titolo di studio e difficoltà di reperimento, Imperia 2010 Prendendo in esame la variabile Gruppi, al primo posto il Rapporto 2010 mette la categoria Professioni qualificate nelle attività turistiche e alberghiere, con 240 unità (e 12,5% di difficoltà), seguita da Professioni qualificate nelle attività commerciali, con 190 unità (26,3% di difficoltà) e da Professioni non qualificate nei servizi alle persone ed assimilati, con 160 unità (12,5% di difficoltà). Spicca sicuramente, per l aspetto quantitativo e qualitativo, il 100% di difficoltà ipotizzato dalle aziende in cerca di persone inserite nella categoria Operai metalmeccanici specializzati ed assimilati (100 unità richieste). Gruppi Difficile da reperire Non difficile da reperire Totale Difficile da reperire/tot Direttori di grandi aziende private Gestori e responsabili di piccole imprese Specialisti in scienze matematiche, fisiche, naturali ed assimilati Ingegneri, architetti e professioni assimilate Specialisti nelle scienze della vita ,0% Specialisti della salute Specialisti in scienze umane, sociali e gestionali ,0% Specialisti della formazione, della ricerca ed assimilati Professioni tecniche nelle scienze naturali, ingegneria ed assimilate ,3% Professioni tecniche nelle scienze della salute e della vita ,3% Professioni tecniche nell amministrazione e nelle attività finanziarie e commerciali ,6% Professioni tecniche nei servizi pubblici e alle persone ,0% Impiegati di ufficio ,2% Impiegati a contatto diretto con il pubblico ,0% Professioni qualificate nelle attività commerciali ,3% Professioni qualificate nelle attività turistiche ed alberghiere ,5% Maestri di arti e mestieri, addestratori ed assimilati Professioni qualificate nei servizi sanitari ,0% Professioni qualificate nei servizi sociali, culturali, sicurezza, pulizia e assimilati ,4% Operai specializzati dell industria estrattiva e dell edilizia ,0% Operai metalmeccanici specializzati ed assimilati ,0% Operai specializzati della meccanica di precisione, stampa ed assimilati ,0% Operai specializzati dell agricoltura, foreste, zootecnia, pesca e caccia Operai specializzati lavorazione alimentari, legno, tessili e assimilati Operai specializzati dell industria dello spettacolo Conduttori di impianti industriali Operai semi qualificati di macchine per lavorazione in serie e addetti montaggio ,0% Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento ,5% Professioni non qualificate nelle attività gestionali ,0% Professioni non qualificate nelle attività commerciali e nei servizi ,0% pag. 30

31 Gruppi Difficile da reperire Non difficile da reperire Totale Difficile da reperire/tot Professioni non qualificate nei servizi di istruzione e sanitari Professioni non qualificate nei servizi alle persone ed assimilati ,5% Professioni non qualificate dell agricoltura, allevamento, pesca e forestazione Professioni non qualificate delle miniere, costruzioni e attività industriali ,0% Totale ,3% Totale assunti non stagionali per gruppi e difficoltà di reperimento, Imperia 2010 Nella seguente tabella si presenta la variabile Gruppi messa in relazione con: Genere (maschio/femmina/non precisato), Lingua straniera (richiesta/non richiesta), Conoscenza informatica (da utilizzatore/da programmatore/non richiesta). pag. 31

32 pag. 32

33 3.5 CENTRI PER L IMPIEGO elaborazione O.M.L. Provinciale Alla data del 31/12/2009 risultano iscritte nei tre Centri per l Impiego della provincia di Imperia (Ventimiglia, Sanremo e Imperia) persone. Rispetto alla precedente rilevazione (31/12/2008) si nota un aumento di unità, pari ad una crescita percentuale del 21%. cpi anno 1999 anno 2000 anno 2001 anno 2002 anno 2003 anno 2004 anno 2005 anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 ventimiglia sanremo imperia totale iscritti ai CPI della provincia di Imperia dal 1999 al 2009 Nel seguente grafico si rileva la suddivisione per Centro per l Impiego di appartenenza nelle rilevazioni effettuate a partire dall anno 2003, primo anno dall entrata in vigore delle nuove regole di iscrizione ai Centri per l Impiego italiani Iscritti ai CPI della provincia di Imperia dal 31/12/2003 al 31/12/2009, singolo CPI e totale ventimiglia sanremo imperia totale anno 2003 anno 2004 anno 2005 anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 Scorporando il dato per genere, al 31/12/2009 il 56% degli iscritti è composto da femmine (valore in costante diminuzione), il 44% da maschi (valore in costante aumento, come specificato dal relativo grafico). MASCHI FEMMINE TOT ANNO ,7 60,3 100,0 ANNO ,6 59,4 100,0 ANNO ,6 57,4 100,0 ANNO ,0 Iscritti ai CPI della provincia di Imperia dal 31/12/2006 al 31/12/2009; suddivisione per genere, valori in percentuale 2 Tra le novità più importanti apportate si segnalava il concetto di "stato di disoccupazione": questo viene riconosciuto al lavoratore dal contestuale verificarsi delle seguenti tre condizioni: non essere impegnato in alcuna attività lavorativa; essere immediatamente disponibile ad accettare una "congrua" proposta di lavoro; svolgere con continuità azioni di ricerca attiva di lavoro. pag. 33

34 Negli ultimi 4 anni la suddivisione per genere ha segnalato spostamenti per quattro punti percentuali (per la parte maschile in crescita, per la parte femminile in decrescita) Iscritti ai CPI della provincia di Imperia dal 31/12/2006 al 31/12/2009; suddivisione per genere, valori in percentuale ANNO 2006 ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 M F Per quanto riguarda lo status occupazionale degli iscritti, si nota in queste rilevazioni un cospicuo aumento della componente disoccupati Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Iscritti ai CPI della provincia di Imperia dal 31/12/2006 al 31/12/2009 per stato occupazionale ANNO 2006 ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 In particolare, questi risultano essere aumentati, nell ultimo biennio, del 20,7%, pari ad una crescita assoluta di unità; scorporando il dato per genere, l aumento maggiore assoluto riguarda la parte femminile (+863 unità), l aumento maggiore percentuale la parte maschile (+22,4%) Stato occupazionale ANNO 2006 ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 var. ass. var. % Disoccupato ,4 Inoccupato ,4 Occupato precario ,5 Sottooccupato ,0 Totale ,7 MASCHI Stato occupazionale ANNO 2006 ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 var. ass. var. % Disoccupato ,2 Inoccupato ,0 Occupato precario ,5 Sottooccupato ,2 Totale ,2 pag. 34

35 FEMMINE Stato occupazionale ANNO 2006 ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 var. ass. var. % Disoccupato ,7 Inoccupato ,6 Occupato precario ,4 Sottooccupato ,2 Totale ,0 Iscritti ai CPI della provincia di Imperia dal 31/12/2006 al 31/12/2009 per status occupazionale e genere; variazioni in valori assoluti e percentuali. Nelle seguenti tabelle, la dettagliata situazione degli iscritti per Centro per l Impiego, tipologia di iscrizione e genere dal 31/12/2006 al 31/12/ iscritti dicembre 2006 CPI tip. di iscriz. M F tot Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Imperia Sanremo Ventimiglia Totale iscritti dicembre 2007 CPI tip. di iscriz. M F tot Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Disoccupato Imperia Sanremo Ventimiglia 3 Il lavoratore si dice SOTTOCCUPATO se ha un rapporto di lavoro in grado di garantire un reddito annuo lordo INFERIORE a (in caso di lavoro dipendente) o a (in caso di lavoro autonomo). Se si tratta di lavoratore iscritto alle liste disabili i redditi lordi devono essere INFERIORI rispettivamente a e a In questo caso l anzianità continua a decorrere anche durante il periodo di lavoro. Il lavoratore si dice OCCUPATO PRECARIO se ha un rapporto di lavoro in grado di garantire un reddito annuo lordo SUPERIORE a (in caso di lavoro dipendente) o a (in caso di lavoro autonomo) e se tale rapporto ha durata INFERIORE a 8 mesi (se si tratta di lavoratore adulto) o a 4 mesi (se si tratta di lavoratore giovane). Se si tratta di lavoratore iscritto alle liste disabili i redditi lordi devono essere SUPERIORI rispettivamente a e a In questo caso la decorrenza dell anzianità si sospende e ricomincia a decorrere dalla cessazione del rapporto. pag. 35

36 iscritti dicembre 2007 CPI tip. di iscriz. M F tot Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Totale iscritti dicembre 2008 CPI Stato Occupazionale M F Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Imperia Sanremo Ventimiglia Totale iscritti dicembre 2009 CPI Stato Occupazionale M F Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Disoccupato Inoccupato Occupato precario Sottooccupato Totale Imperia Sanremo Ventimiglia Totale pag. 36

37 Per quanto riguarda le assunzioni-cessazioni registrate, la seguente tabella ricostruisce per semestri la situazione dal 2008 al SEM. 2 SEM. TOTALE 1 SEM. 2 SEM. TOTALE 1 SEM. 2 SEM. TOTALE AVV. T. DET AVV. T. IND AVV. TOTALE CESS. T. DET CESS. T. IND CESS. TOTALE DIFF. T. DET DIFF. T. IND DIFF. TOT In generale si registra un calo costante degli avviamenti, dovuto in particolare alla diminuzione dei contratti a tempo indeterminato TOT. AVVIAMENTI TOT. CESSAZIONI ANNO 2008 ANNO SEM SEM SEM SEM SEM AVV. T. DET. AVV. T. IND. AVV. TOTALE pag. 37

38 Nelle seguenti tabelle la situazione relativa agli avviamenti registrati nel 2008 e nel 2009 per mansione (prime 10) e per forma contrattuale (solo full time). Per questa ultima variabile, si nota il cospicuo calo del contratto a tempo indeterminato, che nel periodo considerato perde unità (-17%). assunzioni 2008 (prime 10 mansioni) tot assunzioni 2009 (prime 10 mansioni) tot Insegnante Elementare 971 Barista 966 Cameriere 950 Cameriere di Sala 838 Barista 945 Insegnante Elementare 795 Cameriere di Sala 885 Muratore 693 Autista 771 Bracciante Agricolo Stagionale 675 Bracciante Agricolo 712 Collaboratori domestici ed assimilati 649 Muratore 667 Aiuto Cuoco 625 Aiuto Cuoco 587 Autista 619 Bidello 573 Commesso di Negozio 615 Aiuto Cameriere 557 Addetti all'assistenza personale a domicilio 602 Assunzioni (solo full time) diff. ass diff. % 1 sem Apprendistato , Associazione in partecipazione ,6 159 Borsa lavoro ,0 Collaborazione coordinata e continuativa ,8 22 Contratto di Agenzia a Tempo Determinato ,0 1 Contratto di Agenzia a Tempo Indeterminato ,0 6 Contratto di Formazione lavoro ,0 Contratto di inserimento lavorativo ,2 21 Contratto di Reinserimento Lavoro a scopo di somministrazione ,6 581 Lavoro a Domicilio ,0 1 Lavoro a progetto ,9 357 Lavoro a tempo determinato , Lavoro a Tempo Determinato per Sostituzione ,9 432 Lavoro a tempo indeterminato , Lavoro autonomo ,0 Lavoro autonomo nello spettacolo Lavoro Dipendente nella P.A. a Tempo Determinato ,7 65 Lavoro Dipendente nella P.A. a Tempo Indeterminato ,5 47 Lavoro intermittente , Lavoro marittimo ,9 Lavoro o attività Socialmente Utile (LSU ASU) ,0 1 Lavoro occasionale ,0 136 Lavoro ripartito ,3 Lavoro stagionale ,0 Mini Co.co.Co ,0 Non Definito Prestazione Occasionale ,0 Tirocinio ,5 260 Tirocinio Estivo di orientamento ,0 pag. 38

39 3.6 BREVI CENNI SULLA CRISI DEL 2009 elaborazione O.M.L. Provinciale Secondo la quasi totalità degli indicatori a nostra disposizione, il territorio imperiese sino ad oggi sembra aver retto meglio di altre realtà locali, che spesso per una maggiore presenza di insediamenti industriali registrano cicli di crescita più sostenuti nelle fasi positive/espansive, per poi trovarsi durante le (altrettanto cicliche) fasi di recessione in situazioni di grave disagio. A detta di tutti i testimoni privilegiati del mercato del lavoro, questa sorta di effetto ritardato della crisi in questa provincia è dovuto, oltre alle caratteristiche socio-economiche della stessa, anche alla presenza di un comparto pubblico importante che ha svolto (insieme ai nuclei famigliari, altra storica risorsa del mercato del lavoro italiano) una funzione di ammortizzatore della crisi. Altro elemento caratterizzante è la presenza di una filiera alimentare di storica e comprovata tradizione, che trova nella qualità dei prodotti il proprio punto di forza e che si esprime anche con marchi di assoluto prestigio a livello nazionale e internazionale. Per quanto riguarda gli iscritti ai Centri per l Impiego, nel 2009 si è verificato un aumento della componente disoccupati, cioè di chi aveva un posto di lavoro regolare ed è stato licenziato, ed è cresciuto il numero degli uomini iscritti rispetto alle donne, che comunque sono sempre in maggioranza. Tra i contratti maggiormente utilizzati, si registra nel bienno il corposo calo del Lavoro a tempo indeterminato, che scende di unità (-17%) a scapito delle forme contrattuali di breve o brevissima durata: ad esempio il Lavoro intermittente cresce di unità (+166,6%), il Lavoro occasionale di 461 unità (+72%). Sta diventando sempre più marcato il fenomeno dei cosiddetti lavoratori scoraggiati, specialmente donne che non rivolgendosi più neanche ai Centri per l Impiego dimostrano di aver gettato la spugna e di non cercare più lavoro (regolare) 4. In grosso aumento le procedure di mobilità approvate rispetto al 2008 (praticamente raddoppiate): l aumento percentuale maggiore lo si ritrova all interno della voce artigianato edile, che risulta aumentata del +156,7% (+47 unità, da 30 a 77 domande). A scendere, la voce commercio (+82,2%), quindi industria edile (+66,7%) e pubblici esercizi (+43%). Nel 2009 le ore di cassa integrazione ordinaria sono state 107mila, con un +16% rispetto al Per quanto attiene alla cassa integrazione straordinaria, nel 2009 le ore sono state più di 24mila, facendo registrare un +175% rispetto 4 Come al solito in un periodo di crisi quale l odierno, oltre ai giovani ed agli anziani, sono quindi soprattutto le donne a pagarne le conseguenze, strette tra problematiche derivanti, ad esempio, da difficoltà di conciliazione tra diversi ruoli (donna, madre, lavoratrice), bilanci familiari sempre più esigui, salari inferiori rispetto al genere maschile. Si tratta in una componente storicamente in difficoltà nel mercato del lavoro italiano, abituata a destreggiarsi, anche in periodi normali, tra economia informale, retribuzioni ridotte e insufficiente protezione culturale e sociale. pag. 39

40 all anno precedente; i settori maggiormente interessati sono stati l edilizia, il commercio, industria manifatturiera. Un dato preoccupante è il calo di ore lavorate nel settore edile (è la prima volta da molti anni che questo settore registra una diminuzione); per quanto riguarda le cause, è ipotizzabile un incremento del lavoro nero (già elevato in situazioni normali), altra ipotesi è la partecipazione alle gare di appalto di società di costruzioni provenienti da fuori provincia, che con offerte notevolmente al ribasso si aggiudicano i lavori e portano la manodopera dal luogo di origine. Questo genera altri problemi, perché, oltre ad incrementare la disoccupazione dei lavoratori locali, il rischio aggiuntivo è che l azienda sia costretta a ridurre i costi ai minimi termini, mettendo spesso in pericolo la sicurezza sia dei lavoratori che dell azienda stessa. Le Associazioni di Categoria del territorio hanno segnalato come la crisi sia arrivata, coinvolgendo i vari settori con tempistiche ed effetti diversi, ma concreti; così i vari rapporti annotano che le aziende che hanno ridotto il personale (ed altre stanno per farlo). Si segnalano contrazioni dei consumi (dovuto in primis alla ridotta capacità di spesa dei nuclei familiari), e settori già in crisi hanno visto i propri numeri scendere ulteriormente. Tra le difficoltà principali, va sicuramente segnalato il problema della concessione del credito al tessuto produttivo, viste anche le caratteristiche sociali ed economiche che caratterizzano il sistema economico (grandissima diffusione di piccole/piccolissime aziende); ma anche il pericoloso ritardo dei pagamenti in edilizia. Nel settore dell Agricoltura (e dei Fiori) si riscontrano problemi già rilevati in precedenza, in particolare inerenti il problema della difficile collocazione sul mercato del lavoro del sistema imperiese (ma anche italiano) nei confronti di nuovi protagonisti comparsi in questi anni sul mercato soprattutto in conseguenza del fenomeno (certo non nuovo) denominato globalizzazione (ma anche la questione del ricambio generazionale interno alle aziende sta diventando sempre più pressante). Nel settore dell Edilizia si registra un calo del 15% di ore lavorate; la crisi è dovuta soprattutto al rallentamento del mercato privato e alla forte crisi dei bilanci degli enti pubblici i cui appalti si sono e si stanno riducendo enormemente rispetto agli anni passati. La parte privata si trova in una situazione di sofferenza dovuta al blocco del mercato immobiliare, che a sua volta patisce una sostanziale assenza di programmazione urbanistica di lungo periodo. Se consideriamo la componente pubblica, gli indicatori segnalano una situazione ancora più grave, messa in evidenza dal ritardo (se non addirittura dal blocco) dei pagamenti e dei lavori di alcune importanti amministrazioni locali. Per quanto riguarda il Turismo, in assenza di dati definitivi relativi al 2009 (e più dettagliati, per poter meglio comprendere anche se si pag. 40

41 tratta di attività ricettive o di ristorazione), le Associazioni ipotizzano un calo presenze nell ordine del 5-15%; la situazione di crisi generalizzata non ha fatto altro che acuire una serie di problematiche ben note ed evidenziate da anni. 3.7 TIROCINI organizzati dall Ufficio Orientamento Professionale elaborazione O.M.L. Provinciale Secondo la legge ispiratrice 196/1997 il tirocinio (stage) è una esperienza non retribuita che può costituire un ponte tra scuola e lavoro, con il fine di "agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del lavoro pratico". Lo scopo infatti è quello di arricchire professionalmente il tirocinante, sia che provenga dalla sola formazione scolastica o che cerchi di rientrare nel mondo del lavoro dopo aver già lavorato. Nel mese di dicembre 2009 l OML provinciale ha progettato uno studio per quantificare i tirocini effettuati in provincia dal marzo 2008 (primo riferimento utilizzabile dall entrata in vigore delle comunicazioni obbligatorie) al settembre 2009 e per verificare l esistenza di una correlazione tra tirocinio eseguito e mansione eventualmente svolta al mese di novembre Metodologia Estrazione, dal programma informatico RUBENS in uso presso i Centri per l Impiego, dei contratti di tirocinio avviati dal mese di marzo 2008 al mese di settembre Obiettivo Quantificare l utilizzo dello strumento del tirocinio, verificare una correlazione tra tirocinio eseguito e mansione eventualmente svolta al mese di novembre Si presenta in questa sede un breve estratto dallo studio. pag. 41

42 Lo schema generale del materiale estratto: nel periodo considerato si individuano 618 convenzioni di tirocinio, riconducibili a 568 persone (369 femmine e 199 maschi). Di queste, al novembre 2009, ne risultano occupate 203: 143 in attività riconducibili al tirocinio fatto, 60 no (143/568*100= 25,2%). Suddividendo le 568 persone per fascia di età si nota come il 21,7% di queste rientri nella categoria under 20; al secondo posto la categoria 20-24, al terzo si tratta quindi di uno strumento utilizzato in particolar modo dalla parte giovanile della popolazione. ETA' RANGE F M Totale % UNDER ,7% ,2% ,8% ,9% ,1% ,6% ,9% ,9% OVER= ,9% Totale complessivo ,0% Come detto sopra, 143 persone svolgono al novembre 2009 una mansione direttamente riconducibile al tirocinio effettuato. Nella tabella sotto riportata si riporta la situazione contrattuale delle 143 persone con occupazione riconducibile al tirocinio effettuato. Al primo posto i contratti di Lavoro a tempo determinato, con il 51,7% del totale (74 unità); al secondo posto Apprendistato (19,6%, 28 unità), quindi Lavoro a tempo indeterminato (18,9%, 27 unità). Tipologia Rapporto F M Totale % Lavoro a tempo determinato ,7% Apprendistato ,6% Lavoro a tempo indeterminato ,9% Lavoro a progetto ,8% Lavoro a scopo di somministrazione ,1% Lavoro a Tempo Determinato per Sostituzione ,1% Lavoro intermittente ,4% Associazione in partecipazione 1 1 0,7% Lavoro dipendente nella P.A. a Tempo Ind ,7% Totale complessivo ,0% Per quanto riguarda le mansioni svolte, nella tabella seguente si riporta la situazione riguardante le suddette 143 persone: al primo posto, con 30 unità (il 21% del totale) Assistente sanitaria, quindi Ausiliario di vendita (9 unità, 6,3%) e Addetto a Mansioni d ordine di segreteria (7 unità, 4,9%). pag. 42

43 MANSIONE F M Totale % Assistente Sanitaria ,0% Ausiliario di Vendita ,3% Addetto a Mansioni d'ordine di ,9% Segreteria Addetto all'assistenza personale a 5 5 3,5% domicilio Aiuto Commesso ,5% Impiegato d'archivio ,5% Ausiliario di Assistenza per Anziani 4 4 2,8% Ausiliario Sociosanitario ,8% Addetto ai Servizi di Pulizia ,1% Commesso di Negozio 3 3 2,1% Educatore Professionale per gli 3 3 2,1% Handicappati Elettricista 3 3 2,1% Parrucchiere per Signora 3 3 2,1% Segretario di Azienda 3 3 2,1% Addetto Vendita di Prodotti Ittici, 2 2 1,4% Caseari, Gastronomici e Pasticceria Aiuto Cuoco 2 2 1,4% Assistente Sociosanitario con Funzioni 2 2 1,4% Educative in Istituzioni Autista 2 2 1,4% Cameriere ,4% Cameriere ai Piani 2 2 1,4% Commesso di Vendita 2 2 1,4% Giardiniere 2 2 1,4% Macellaio ,4% Manovale Edile 2 2 1,4% Pulitore di Locali 2 2 1,4% Acconciatore per Signora 1 1 0,7% Addetto al Controllo Settore 1 1 0,7% Amministrativo Addetto al Laboratorio di Analisi 1 1 0,7% (Impianti Chimici) Addetto alla Contabilità Gestionale 1 1 0,7% Addetto alla Manovalanza 1 1 0,7% Addetto alla Reception 1 1 0,7% Addetto alla Segreteria 1 1 0,7% Addetto alla vendita 1 1 0,7% Addetto alle Vendite all'ingrosso 1 1 0,7% Animatore Culturale Polivalente 1 1 0,7% Artiere Ippico 1 1 0,7% Assistente Amministrativo 1 1 0,7% Assistente Dentista 1 1 0,7% Assistente ed Accompagnatore per 1 1 0,7% Disabili in Istituzioni Banchiere 1 1 0,7% Biologo Laboratorista 1 1 0,7% Cameriere di Sala 1 1 0,7% Commesso di Rosticceria, Friggitoria e 1 1 0,7% Gastronomia Contabile 1 1 0,7% Contabile d'ordine 1 1 0,7% Contabile di Concetto 1 1 0,7% Custode di Animali 1 1 0,7% Guida Turistica 1 1 0,7% pag. 43

44 MANSIONE F M Totale % Ingegnere Biomedico 1 1 0,7% Lavoratrice Domestica 1 1 0,7% Magazziniere 1 1 0,7% Meccanico Riparatore d'auto 1 1 0,7% Noleggiatore di Veicoli 1 1 0,7% Odontotecnico 1 1 0,7% Operatore Amministrativo 1 1 0,7% Operatore di Computer 1 1 0,7% Restauratore d'arte 1 1 0,7% Tecnico dell'ambiente 1 1 0,7% Tecnico di Laboratorio Chimico 1 1 0,7% Totale complessivo ,0% Scorporando il dato per genere di appartenenza, per quanto riguarda la componente maschile la situazione occupazionale per mansioni è la seguente: Assistente Sanitaria Ausiliario di Vendita Aiuto Commesso Ausiliario Sociosanitario Elettricista Impiegato d`archivio Addetto Vendita di Prodotti Ittici, Caseari, Gastronomici e Pasticceria Aiuto Cuoco Autista Giardiniere Per quanto riguarda la componente femminile, la situazione invece è la seguente: Assistente Sanitaria Ausiliario di Vendita Addetto a Mansioni d`ordine di Segreteria Addetto all'assistenza personale a domicilio Ausiliario di Assistenza per Anziani Impiegato d`archivio Commesso di Negozio Educatore Professionale per gli Handicappati Parrucchiere per Signora Segretario di Azienda pag. 44

45 3.8 AVVIAMENTI elaborazione O.M.L. Provinciale In riferimento alle assunzioni-cessazioni registrate, la seguente tabella ricostruisce per semestri la situazione dal 2008 al SEM. 2 SEM. TOTALE 1 SEM. 2 SEM. TOTALE 1 SEM. 2 SEM. TOTALE AVV. T. DET AVV. T. IND AVV. TOTALE CESS. T. DET. CESS. T. IND. CESS. TOTALE DIFF. T. DET DIFF. T. IND DIFF. TOT In generale si registra un calo costante degli avviamenti, dovuto in particolare alla diminuzione dei contratti a tempo indeterminato TOT. AVVIAMENTI TOT. CESSAZIONI ANNO 2008 ANNO SEM SEM SEM SEM SEM AVV. T. DET. AVV. T. IND. AVV. TOTALE Nelle seguenti tabelle la situazione relativa agli avviamenti registrati nel 2008 e nel 2009 per mansione (prime 10) e per forma contrattuale (solo full time). Per questa ultima variabile, si nota il pag. 45

46 cospicuo calo del contratto a tempo indeterminato, che nel periodo considerato perde unità (-17%). assunzioni 2008 (prime 10 mansioni) tot assunzioni 2009 (prime 10 mansioni) tot Insegnante Elementare 971 Barista 966 Cameriere 950 Cameriere di Sala 838 Barista 945 Insegnante Elementare 795 Cameriere di Sala 885 Muratore 693 Autista 771 Bracciante Agricolo Stagionale 675 Bracciante Agricolo 712 Collaboratori domestici ed assimilati 649 Muratore 667 Aiuto Cuoco 625 Aiuto Cuoco 587 Autista 619 Bidello 573 Commesso di Negozio 615 Aiuto Cameriere 557 Addetti all'assistenza personale a domicilio 602 Assunzioni (solo full time) diff. ass diff. % 1 sem Apprendistato , Associazione in partecipazione ,6 159 Borsa lavoro ,0 Collaborazione coordinata e continuativa ,8 22 Contratto di Agenzia a Tempo Determinato ,0 1 Contratto di Agenzia a Tempo Indeterminato ,0 6 Contratto di Formazione lavoro ,0 Contratto di inserimento lavorativo ,2 21 Contratto di Reinserimento Lavoro a scopo di somministrazione ,6 581 Lavoro a Domicilio ,0 1 Lavoro a progetto ,9 357 Lavoro a tempo determinato , Lavoro a Tempo Determinato per Sostituzione ,9 432 Lavoro a tempo indeterminato , Lavoro autonomo ,0 Lavoro autonomo nello spettacolo Lavoro Dipendente nella P.A. a Tempo Determinato ,7 65 Lavoro Dipendente nella P.A. a Tempo Indeterminato ,5 47 Lavoro intermittente , Lavoro marittimo ,9 Lavoro o attività Socialmente Utile (LSU - ASU) ,0 1 Lavoro occasionale ,0 136 Lavoro ripartito ,3 Lavoro stagionale ,0 Mini Co.co.Co ,0 Non Definito Prestazione Occasionale ,0 Tirocinio ,5 260 Tirocinio Estivo di orientamento ,0 pag. 46

47 3.9 MOBILITÀ elaborazione O.M.L. Provinciale Relativamente alle procedure di mobilità approvate, la situazione relativa all anno 2008, 2009 e al primo semestre del 2010 (sono escluse le procedure di mobilità in deroga) è la seguente: MOBILITA' sem DOMANDE APPROVATE Il 2009 ha presentato numeri quasi doppi rispetto a quelli dell anno precedente; appaiono in particolare difficoltà i settori del Commercio, dell Edilizia (in generale), dei Servizi e dei Pubblici Esercizi. Mobilità per settori 2008 (primi 10) Mobilità per settori 2009 (primi 10) Mobilità per settori 1 semestre 2010 (primi 10) COMMERCIO 90 COMMERCIO 164 COMMERCIO E SERVIZI 88 INDUSTRIA EDILE 69 INDUSTRIA EDILE 115 INDUSTRIA EDILE 68 ARTIGIANATO EDILE 30 ARTIGIANATO EDILE 77 SERVIZI 47 PUBBLICI ESERCIZI 30 ARTIGIANATO EDILE 43 ARTIGIANATO EDILE 46 ARTIGIANATO METALMECCANICO 17 INDUSTRIA METALMECCANICA SERVIZI 14 ALBERGHI E TURISMO 26 INDUSTRIA FLORICOLA INDUSTRIA METALMECCANICA 12 ALBERGHI E TURISMO 6 COOPERAZIONE SOCIALE ARTIGIANATO METALMECCANICO 27 PUBBLICI ESERCIZI INDUSTRIA METALMECCANICA ARTIGIANATO METALMECCANICO 10 SERVIZI 17 INDUSTRIA ALIMENTARE 18 5 ARTIGIANATO DEL LEGNO SERVIZI AUTOTRASPORTI COMMERCIO 14 7 SERVIZI AUTOTRASPORTI 6 pag. 47

48 4. DISPERSIONE SCOLASTICA IN PROVINCIA DI IMPERIA elaborazione O.M.L. Provinciale La dispersione scolastica e formativa è oggi un problema presente e rilevante, come testimoniano i dati a livello nazionale, dati che, secondo gli obiettivi stabiliti dal Vertice di Lisbona, dovrebbero dimezzarsi entro il Tale fenomeno viene da più parti indicato come uno dei nodi problematici che la società odierna deve affrontare e superare per favorire la crescita culturale e l integrazione sociale di tutti i cittadini. Per capire meglio l importanza del tema, basta ricordare alcuni dei temi che alimentano e sono alimentati dall abbandono scolastico: danno economico (ISTAT quantifica in 2,5 miliardi di euro il danno arrecato), impoverimento sociale, infortuni sul lavoro (INAIL sottolinea come vi sia una strettissima correlazione tra incidenti e mancanza di adeguata formazione), criminalità (che da sempre, nelle zone più difficili, costituisce una sirena per i giovani più difficili), lavoro sommerso (che storicamente si nutre di persone senza titoli di studio), fino a sconfinare nel lavoro minorile (specialmente nel settore agricolo). La dispersione scolastica è stata definita come Una patologia antica che però contraddistingue e accomuna moltissime nazioni moderne, indipendentemente dal loro tasso di ricchezza e di industrializzazione globale. I più autorevoli studi quantificano in circa 125mila i ragazzi dai 14 ai 17 anni che attualmente in Italia non studiano e non lavorano, collocandosi quindi fuori da ogni percorso formativo. Ma qual è l identikit del disperso tipo? Le ricerche concordano nel ritenere il genere maschile come storicamente più propenso al fenomeno dell abbandono scolastico. L identikit risulta essere quello del maschio, di circa 14 anni, con un passato sui banchi difficile, proveniente da una famiglia svantaggiata. A livello generale, invece, le ricerche condotte sul tema della dispersione scolastica sono solite distinguere tra: variabili esterne alla scuola (più rilevanti dal punto di vista del peso percentuale), variabili interne alla scuola (meno rilevanti dal punto di vista del peso percentuale). Le principali variabili esterne alla scuola sono: la condizione socioculturale delle famiglie (forse la variabile più importante), i grandi orientamenti culturali dominanti (le mode dominanti, i mestieri ritenuti vincenti, che spesso non presuppongono una formazione scolastica classica), il grado di sviluppo socio-economico della famiglia e del contesto interessato (combinazione sottosviluppo socio economico della famiglia + degrado ambientale urbano, esempio classico: le metropoli, oppure combinazione sottosviluppo socio economico della famiglia + sviluppo economico, esempio classico: il Veneto), lo scarso orientamento scolastico da parte delle famiglie (storico problema della scuola e della società italiana). pag. 48

49 Le principali variabili interne alla scuola sono: il rapporto scuolafamiglie (si intendono le famiglie deboli, estranee al processo formativo), la qualità dei percorsi didattici (secondo alcuni, troppo rigidi rispetto agli interessi e agli stimoli più spontanei dei ragazzi), le dinamiche soggettive di una parte degli studenti (studenti a rischio di emarginazione, o caratterizzati da demotivazione e/o bassa autostima), situazioni di debolezza del sistema (es. situazioni di mobbing e/o bullismo), concetto di liceizzazione della scuola italiana (es. storica sottovalutazione dell istruzione professionale), femminilizzazione del corpo docente (è una teoria emergente, che riguarda la componente studentesca straniera, specialmente extracomunitaria). A nulla sono servite, visti i numeri, le tante iniziative per contrastare il problema che in questi anni hanno caratterizzato l attività dell Unione Europea, se è vero che alla data odierna sono molte le nazioni continentali che non sembrano in grado di raggiungere l obiettivo della riduzione al 10% dei cosiddetti early school leavers, cioè di coloro che si trovano nella fascia di età anni e sono in possesso della sola licenza media (e non si trovano in formazione) 5. Nella tabella seguente, si presenta la situazione relativa agli early school leavers: 5 La Conferenza di Lisbona aveva individuato nella riduzione della dispersione scolastica uno dei cinque benchmarks (obiettivi) che i Paesi membri dovevano raggiungere nel campo dell istruzione entro il pag. 49

50 L Italia si assesta al 19,3%. Per quanto riguarda le singole regioni, la situazione è la seguente (al 2008, ultimo anno disponibile all interno delle ricerche comparative Europee): Secondo ISFOL, la situazione all interno della scuola superiore, quindi tenendo sotto controllo il fenomeno degli abbandoni dal primo al 5 anno, è la seguente: pag. 50

51 La situazione nella provincia di Imperia Considerando la situazione della provincia di Imperia, è necessario evidenziare una caratteristica del mercato del lavoro locale, probabilmente correlata al tema della dispersione. Con riferimento alla banca dati di Unioncamere EXCELSIOR, per quanto riguarda i titoli di studio dei lavoratori all interno delle richieste che le aziende fanno al territorio, si nota come siano moltissime le richieste indirizzate a persone che non hanno alcun titolo di studio. È una caratteristica non riscontrabile nelle altre province liguri; in un territorio già storicamente caratterizzato da un alto tasso di dispersione scolastica, richieste del genere possono realmente acutizzare il fenomeno. La banca dati dell anagrafe scolastica regionale SIDDIF presenta la seguente situazione in provincia di Imperia: Se consideriamo gli studenti che nel 2005 erano iscritti al terzo anno della scuola superiore di I grado e li paragoniamo a quelli che nel 2008 erano iscritti al terzo anno della scuola superiore di II grado, si nota la scomparsa del 21,9% degli studenti; scorporando il dato generale, si nota una variazione negativa maggiore per quanto riguarda gli studenti stranieri, specialmente maschi (-61%). Se consideriamo gli studenti che nel 2005 erano iscritti al primo anno della scuola superiore di II grado e li paragoniamo a quelli che nel 2007 erano iscritti al terzo anno, si nota la scomparsa del 13,9% degli studenti (sempre in difficoltà la componente maschile straniera, che arriva al -34,2%). pag. 51

52 Se consideriamo gli studenti che nel 2005 erano iscritti al primo anno della scuola superiore di II grado e li paragoniamo a quelli che nel 2009 erano iscritti al quinto anno si nota la scomparsa del 32,3% degli studenti (però si tratta di un numero lordo, visto che da questo andrebbero tolti gli studenti che dopo il terzo anno sono entrati in altri circuiti regolari della formazione o del lavoro). Se consideriamo gli studenti che nel 2005 erano iscritti al terzo anno della scuola superiore di I grado e li paragoniamo a quelli che nel 2009 erano iscritti al quinto anno della scuola superiore di II grado si nota la scomparsa del 38,5 degli studenti. La risposta dell Amministrazione Provinciale di Imperia L'attività di Orientamento In una fase di cambiamento, come è quella attuale, del sistema dell istruzione, della formazione e del lavoro, l orientamento diventa strumento di educazione rivolto alle persone, perché fronteggino i cambiamenti o consolidino il proprio percorso professionale, punto di mediazione nella rete delle agenzie formative, della scuola e del mondo del lavoro. L orientamento è chiamato a svolgere un proprio ruolo anche nella scuola, come strumento di crescita e di sviluppo delle capacità della persona, con funzione di accompagnamento e sostegno nelle fasi di cambiamento e, non ultimo come importanza, come mezzo per limitare la dispersione scolastica e formativa. pag. 52

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