PIANO DI EMERGENZA FACOLTA' DI CHIMICA INDUSTRIALE (VECCHIO EDIFICIO)
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1 PIANO DI EMERGENZA FACOLTA' DI CHIMICA INDUSTRIALE (VECCHIO EDIFICIO) Bologna, / /200_ i
2 1. EDIFICIO CUI IL PIANO SI RIFERISCE L edificio è sito in viale del Risorgimento, 4 ed ospita le seguenti strutture: Presidenza della Facoltà di Chimica Industriale Servizio Centralizzato e Biblioteca Centrale Dipartimento di Chimica Fisica e Inorganica Dipartimento di Chimica Organica A. Mangini Istituto di Metallurgia 1.1 Descrizione L'edificio si sviluppa su tre piani e un piano seminterrato. Per la tipologia delle strutture e delle attività svolte tutte le aree all'interno dell'edificio sono da ritenersi aree a rischio di incendio o locali molto frequentati. Gli accessi all edificio sono in Viale del Risorgimento, 4 e vengono lasciati liberi per l accesso dei mezzi di soccorso. 1.2 Individuazione punto di raccolta All'esterno dell'edificio è stato identificato un punto di raccolta dove si dovranno radunare le persone in caso di evacuazione per l'appello o almeno per un riscontro visivo delle presenze. Il punto di raccolta individuato è: il piazzale all interno della Facoltà di Ingegneria, sito in Viale del Risorgimento, Elenco e ubicazione mezzi antincendio In allegato si riporta la planimetria dell edificio dove sono evidenziati la dislocazione degli estintori; la dislocazione dei pulsanti di allarme; la dislocazione delle due valvole di intercettazione delle linee di metano (per l'edificio e per la centrale termica) la dislocazione delle valvole di intercettazione del gas idrogeno la dislocazione delle valvole di intercettazione del gas acetilene i locali in cui è presente un impianto di rilevazione fumi N.B. non esistono intercettazioni generali dell'acqua e della corrente elettrica. 1.4 Le Planimetrie Nei corridoi e vie di circolazione principali sono state affisse le planimetrie che indicano: le uscite d'emergenza e le direzioni per raggiungerle la dislocazione degli estintori; la dislocazione dei pulsanti di allarme; la dislocazione delle due valvole di intercettazione delle linee di metano (per l'edificio e per la centrale termica) la dislocazione delle valvole di intercettazione del gas idrogeno la dislocazione delle valvole di intercettazione del gas acetilene la posizione delle cassette di pronto soccorso e di altri presidi di protezione individuale l'indicazione del punto di ritrovo ii
3 1.5 Il registro dei controlli Per garantire la costante efficienza dei dispositivi, mezzi e impianti di sicurezza antincendio è stato predisposto un registro dei controlli periodici. I controlli riguardano: l'illuminazione di sicurezza, i presidi antincendio (estintori, idranti etc.) i dispositivi di sicurezza e di controllo (impianto di allarme, di segnalazione dell incendio etc.) 2. SQUADRA DI EMERGENZA Allo scopo di raggiungere un accettabile livello di automatismo nelle azioni da intraprendere in caso di emergenza sono stati designati i seguenti lavoratori incaricati dell attuazione delle misure di emergenza: Dipartimento di Chimica Organica A. Mangini Paolo Righi / 13 Daniele Nanni / 22 Elena Strocchi Claudio Paolucci Mauro Comes Franchini Susanna Borghi Letizia Sambri Andrea Mazzanti / 33 Dipartimento di Chimica Fisica ed Inorganica Domenico Ricucci Vincenzo Agosta Ciro Polizzi Alberto Arcioni Fabrizio Galloni Barbara Ballarin Maria Cristina Cassani Maria Carmela Iapalucci Presidenza Facoltà Carlo Trocchi Sandra Stipa Alberto Mucchi Servizio Centralizzato Patrizia Nicolotti Istituto di Metallurgia Fabio Corvucci Nunzia Orefice Antonio Agostani iii
4 Ovviamente, il numero e la composizione degli addetti all emergenza è stato determinato in modo tale da coprire tutte le zone o piani dell edificio e in modo da garantire la loro presenza durante tutto l arco della giornata. Il coordinatore dell emergenza è il Direttore del Dipartimento di Chimica Organica A. Mangini prof. Giuseppe Bartoli o, in sua assenza, il Direttore del Servizio Centralizzato, prof. Giannino Galloni. Inoltre il sig. Carlo Trocchi (o in sua assenza il sig. Ciro Polizzi) è stato incaricato di interrompere l erogazione delle due linee di metano, per l'edificio e per la centrale termica, e dell'energia elettrica. Inoltre il sig. Domenico Ricucci (o in sua assenza la Dr.ssa Susanna Borghi) è stato incaricato di interrompere l erogazione del gas idrogeno. Inoltre il sig. Antonio Agostani (o in sua assenza il Dr. Fabio Corvucci) è stato incaricato di interrompere l erogazione del gas acetilene. Anche tutti i componenti della squadra di emergenza sono a conoscenza dell ubicazione dei suddetti punti di interruzione e/o di intercettazione. Il sig. Pietro Sergi (o in sua assenza la sig.ra Teresa Artese) è stato incaricato di aprire il cancello esterno all edificio ed impedire l ingresso agli estranei. Tale persona dovrà poi rimanere all ingresso per indicare rapidamente ai soccorritori (VV.F., Pronto Soccorso, ecc...) il luogo dell emergenza. Il Dr. Paolo Righi (o in sua assenza la Dr.ssa Susanna Borghi) è stato incaricato di seguire l aggiornamento del registro dei controlli del Dipartimento di Chimica Organica A. Mangini. Il Sig. Domenico Ricucci (o in sua assenza il Sig. Vincenzo Agosta) è stato incaricato di seguire l aggiornamento del registro dei controlli del Dipartimento di Chimica Fisica e Inorganica. Il Sig. Antonio Agostani (o in sua assenza la Sig. Nunzia Orefice) è stato incaricato di seguire l aggiornamento del registro dei controlli dell'istituto di Metallurgia. La Dr.ssa Patrizia Nicolotti (o in sua assenza la Sig.ra Bruna Bulzaga) è stata incaricata di seguire l aggiornamento del registro dei controlli del Servizio Centralizzato e Biblioteca Centrale. Il Dr. Alberto Mucchi (o in sua assenza il Sig. Andrea Fiorentini) è stato incaricato di seguire l aggiornamento del registro dei controlli della Presidenza. 3. SISTEMA DI COMUNICAZIONE DELL'EMERGENZA durante l orario di lavoro normale, dalle ore 8 alle ore 19 L edificio è stato suddiviso in zone ed in ciascuna è stato individuato uno o più addetti. All insorgere di una emergenza occorre dare il primo allarme per avvisare gli addetti di zona e, se necessario, tutti i componenti della squadra di emergenza. I sistemi scelti per dare il primo allarme sono l'allarme sonoro e il telefono. iv
5 A1) Sistema di comunicazione tramite telefono. I telefoni sono disponibili in ogni locale di lavoro e sono abilitati alle chiamate interne; nei pressi degli stessi è affisso un cartello su cui sono indicati: 1. il nome e n telefonico dell addetto di zona (e del suo sostituto); 2. il n telefonico del locale presidiato; 3. se il telefono è abilitato anche alle chiamate esterne, i numeri telefonici dei soccorsi esterni (VV.F., tel Emergenza sanitaria, tel Soccorso Pubblico di emergenza, tel Vigili Urbani, tel Carabinieri, tel. 112); Il locale presidiato è individuato nella portineria della Facoltà. Colui che rileva l emergenza avverte telefonicamente l addetto di zona e/o il locale presidiato (digitando i numeri indicati nel cartello) comunicando il seguente messaggio: 1. sono al piano locale ; 2. è in atto un emergenza (indicare il tipo, ad es. incendio, fuga di gas, allagamento, ecc...) nell area ; 3. esistono/non esistono feriti. Dal locale presidiato verranno avvertiti tutti i componenti della squadra ed il Coordinatore che si recheranno sul luogo dell emergenza. Il Coordinatore dovrà valutare se l emergenza è sotto controllo e se può essere affrontata con mezzi interni. Se non trova nessuno, nel giro di pochi minuti, chiama i soccorsi esterni. Nel caso in cui colui che rileva l emergenza non riesce entro pochi minuti a comunicare né con l addetto di zona né con il locale presidiato, deve chiamare direttamente i soccorsi esterni. A2) Sistema di comunicazione tramite allarme sonoro Occorre identificare in maniera chiara e univoca i pulsanti di allarme. Colui che rileva l emergenza attiva manualmente il pulsante di allarme e attende l arrivo degli addetti della squadra di emergenza. Ad allarme attivato gli addetti della squadra di emergenza ed il Coordinatore si recheranno sul luogo dell emergenza dopo averne verificato l ubicazione consultando il quadro sinottico dell impianto di allarme, situato nel locale presidiato. Il Coordinatore dovrà valutare se l emergenza è sotto controllo e se può essere affrontata con mezzi interni. Emergenza sotto controllo Il coordinatore organizzerà le azioni da intraprendere per affrontare l emergenza e riportare la situazione a quella di normale esercizio Emergenza non sotto controllo Il coordinatore: 1. chiede l intervento immediato dei VV.F. (o incarica uno dei componenti della squadra di provvedere alla richiesta dell intervento); 2. ordina l evacuazione totale dell edificio e coordina le azioni necessarie. v
6 ATTENZIONE: una volta dato il primo allarme il locale presidiato provvederà ad avvisare, oltre ai componenti della squadra di emergenza, anche tutti i dirigenti delle strutture presenti o i loro preposti. Presidenza della Facoltà Dirigente:Preside (Prof. Agostino Trombetti) Tel Servizio Centralizzato e Biblioteca Centrale Dirigente: Direttore (Prof. Giannino Galloni) Tel Dipartimento Chimica Organica A. Mangini Dirigente: Direttore (Prof. Giuseppe Bartoli) Tel Dipartimento Chimica Fisica e Inorganica Dirigente: Direttore (Prof. Giuliano Longoni) Tel Istituto di Metallurgia Dirigente: Direttore (Prof. Gian Paolo Cammarota) Tel bis. SISTEMA DI COMUNICAZIONE DELL'EMERGENZA durante l orario notturno o fuori dall orario di lavoro (in cui è assente un locale presidiato) Il personale che permane all interno della struttura al di fuori dell orario di lavoro deve essere espressamente autorizzato dal dirigente e, in funzione del tipo di attività svolta, deve essere formato per affrontare le emergenze. (In questo caso buona regola di sicurezza è quella che prevede di essere sempre almeno in due). Colui che rileva l emergenza durante l orario notturno o fuori dall orario di lavoro normale deve valutare l entità dell emergenza e, se la stessa non può essere affrontata senza compromettere l incolumità personale, deve immediatamente chiamare i soccorsi esterni (VV.F., tel Emergenza sanitaria, tel Soccorso Pubblico di emergenza, tel Vigili Urbani, tel Carabinieri, tel. 112). Successivamente provvederà ad avvisare i dirigenti delle strutture e il custode dell edificio. 4. PROCEDURA DI EVACUAZIONE Il segnale di evacuazione dell edificio è dato esclusivamente dal coordinatore dell emergenza (o da chi ne assume le funzioni) tramite allarme sonoro di evacuazione, il cui pulsante è collocato nel locale presidiato. Chiunque si trovi nell edificio al momento della segnalazione di evacuazione deve attenersi alle seguenti indicazioni: accertarsi che le apparecchiature e gli impianti siano in condizioni di sicurezza; uscire ordinatamente seguendo i percorsi indicati; raggiungere obbligatoriamente il punto di raccolta; non abbandonare il punto di raccolta se non autorizzati. 5. I COMPITI Il coordinatore dell'emergenza: valuta se, con le notizie in suo possesso, è necessario preallertare VV.F., Polizia, Pronto Soccorso, ecc.; in caso di emergenza sotto controllo, il coordinatore organizza le azioni da intraprendere per affrontare l emergenza e riportare la situazione a quella di normale esercizio. inoltre, egli effettua un sopralluogo e, valutata la situazione, decide se far riprendere o meno l attività lavorativa interrotta e le azioni da intraprendere in funzione del tipo di emergenza; vi
7 in caso di emergenza non sotto controllo, ordina l'evacuazione dell'edificio, chiede l'intervento immediato dei VV.F. ed eventualmente del Pronto Soccorso, ed informa le strutture limitrofe; all'arrivo dei Vigili dei Fuoco, che assumono la gestione dell'intervento, si mette a disposizione fornendo le informazioni riguardanti aspetti che richiedono specifiche conoscenze dei luogo e delle attività svolte; dispone quanto opportuno per eventuali rapporti con Enti esterni, fra cui ad esempio: insediamenti adiacenti, USL, Polizia, ecc... (Nel caso in cui non sia possibile rintracciare il coordinatore o il suo sostituto, sarà uno degli addetti della squadra ad organizzare le azioni di intervento); Gli addetti della squadra di emergenza: dovranno collaborare e contribuire a domare la situazione di emergenza; in caso di incendio dovranno intervenire sul focolaio utilizzando i mezzi di estinzione presenti; nel caso di ordine di evacuazione coordineranno il deflusso di tutti i presenti e, prima di abbandonare l'edificio, si sincerano che tutti (compresi eventuali ospiti od operatori di Ditte manutentrici esterne) abbiano lasciato l edificio facendo un rapido sopralluogo in tutti i locali della propria zona, compresi i servizi igienici, ecc.; si accertano che persone portatrici di handicap, eventualmente presenti, o persone che potrebbero avere particolari difficoltà siano debitamente assistiti da colleghi precedentemente individuati (personale di appoggio), per essere accompagnati in sicurezza fuori dall'edificio; una volta assolti ai compiti indicati in precedenza, si mettono a disposizione del Coordinatore dell emergenza, dei VV.F., della Polizia, ecc... per collaborare fornendo informazioni sugli aspetti della zona di pertinenza (es. sostanze e apparecchiatura pericolose presenti, ecc.) e quant'altro necessario. Personale docente Il personale docente presente nelle aule o nei laboratori didattici mantiene il controllo degli studenti durante tutte le operazioni dell'emergenza e in caso di evacuazione si accerta che tutti gli studenti abbiano raggiunto il punto di raccolta. 6. EQUIPAGGIAMENTI E MEZZI DI PROTEZIONE La Squadra di Emergenza non dispone attualmente di equipaggiamenti e/o mezzi di protezione. 7. AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI EMERGENZA Il Piano viene aggiornato ogni qualvolta siano apportate modifiche sostanziali nella struttura dell edificio, nelle dotazioni di emergenza, nelle funzioni e nei nominativi di organico ecc... I Dirigenti vii
8 LEGENDA Estintore Centralina allarme antincendio Pulsante allarme antincendio Impianto rilevazione fumi
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10 WC WC CENTRALE TERMICA CENTRALE ELETTRICA GAS GAS Legenda Emergenza GAS Allarme incendio Estintore Intercettazione metano Int.ENEL Facoltà dichimica Industriale PlanimetriaedEmergenze -Piano seminterrato - Cabina ENEL
11 ALLEGATO AL PIANO D'EMERGENZA BOMBOLE PRESENTI NELLA FACOLTA' DI CHIMICA INDUSTRIALE (VECCHIO EDIFICIO) PRIMO PIANO e PIANO TERRA A In questa zona vengono conservate provvisoriamente alcune bombole piene in attesa di essere installate e alcune bombole vuote in attesa di essere trasportate nel deposito di Facoltà. Si tratta di bombole di elio, argon e aria (1-2 bombole per ciascun tipo). 5 Ammoniaca (2), Argon (2), Ossigeno, Aria 6 Ammoniaca 7 Elio (2), Acetilene (piccola) 8 Azoto (2) 11 Argon e NO 20 Aria 22 Argon 24 Anidride carbonica 48 Elio (2), Argon, Vinil bromuro (piccola, frigorifero) 63 Etilene, freon vari Tutte queste bombole si trovano all'interno del Dipartimento di Chimica Organica "A. Mangini": i numeri delle stanze (vedi piante allegate) corrispondono alla numerazione ufficiale del Dipartimento e sono riportati sulle porte d'ingresso e sulle rispettive chiavi disponibili nella bacheca. Fa eccezione: M Argon che si trova, nella posizione indicata in pianta, all'interno dell'istituto di Metallurgia (soppalco).
12 BOMBOLE PRESENTI NELLA FACOLTA' DI CHIMICA INDUSTRIALE (VECCHIO EDIFICIO) SEMINTERRATO... (manca ancora l'elenco) Tutte queste bombole si trovano all'interno del Dipartimento di Chimica Fisica e Inorganica. Fa eccezione: O Azoto (3) che si trovano in un locale gestito dal Dipartimento di Chimica Organica "A. Mangini".
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15 Seminterrato
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