T. 919 Ospiate Rise Sesto

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1 Pag. 1 Linea AT T. 919 Ospiate Rise Sesto Intervento di connessione in entra-esce in cavo interrato alla linea 132 kv "Ospiate - RISE Sesto" T.919 della CP Vulcano CDS (Città della Salute) nel comune di Sesto San Giovanni nell'area della Città Metropolitana di Milano Progetto Definitivo Storia delle revisioni Rev.00 Prima emissione Ecoplan F. Pedrinazzi DTNO-UPRI-LIN P. Zanni DTNO-UPRI a03io301sr_re02 Questo documento contiene informazioni di proprietà di Terna Rete Italia SpA Gruppo Terna SpA e deve essere utilizzato esclusivamente dal destinatario in relazione alle finalità per le quali è stato ricevuto. E vietata qualsiasi forma di riproduzione o di divulgazione senza l esplicito consenso di Terna Rete Italia SpA Gruppo Terna SpA

2 Pag. 2 INDICE 1 PREMESSA DESCRIZIONE DELLE OPERE MODALITÀ DI POSA E ATTRAVERSAMENTO INQUADRAMENTO GEOLOGICO PRELIMINARE INQUADRAMENTO AMBIENTALE RIFERIMENTI NORMATIVI E POSSIBILITÀ DI GESTIONE DEI MATERIALI DI SCAVO DESTINAZIONE DEI MATERIALI DI SCAVO, COME RIFIUTI, AD IMPIANTI PER IL RECUPERO O A DISCARICA PIANO DI INDAGINE PRELIMINARE MOVIMENTO TERRE SITI PER CONFERIMENTO DEI MATERIALI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E/O RECUPERO DISCARICHE... 15

3 Pag. 3 1 PREMESSA TERNA, tramite società Terna Rete Italia S.p.A., intende realizzare un nuovo raccordo in cavo interrato per il collegamento della nuova Cabina Primaria (CP) Vulcano CDS in entra-esce all elettrodotto 132 kv T.919 Ospiate Rise Sesto all interno del comune di Sesto San Giovanni (MI). La presente relazione si prefigge l obiettivo di illustrare le modalità di gestione delle terre e rocce da scavo prodotte durante la realizzazione delle opere. Tutto il materiale scavato sarà gestito come rifiuto e conferito a impianti specifici di stoccaggio, trattamento e recupero. 2 DESCRIZIONE DELLE OPERE L'intervento consiste nella realizzazione di: a. un breve collegamento in conduttore aereo tra il sostegno p.8 esistente e il nuovo sostegno portaterminali p.7t di lunghezza pari a circa 85 m; b. un primo tratto in cavo interrato che si diparte dal suddetto p.7t fino alla nuova CP Vulcano CDS per una lunghezza pari a 1700 m; c. un secondo tratto in cavo interrato che si sviluppa dalla citata CP fino alla SE Rise Sesto per una lunghezza pari a circa 970 m; e, nella contestuale, demolizione dei tralicci p.7, p.6, p.5 e p.4 (il p. 2 non verrà rimosso poiché vi si attesta anche l elettrodotto T.920) con conseguente dismissione di un tratto di linea aerea di lunghezza pari a circa 1565 m. A valle dei lavori, si avranno due elettrodotti distinti: T.919 Rise Sesto - CP Vulcano CDS ; T.918 Ospiate - CP Vulcano CDS. Brevemente si riporta una descrizione delle opere. T.919 Ospiate - CP Vulcano CDS Osservando il progetto dal p.7t verso la CP: 1. si prevede l installazione del nuovo sostegno portaterminali in uno slargo di via Campanella esterno al PPR Vulcano il detto p.7t, in sostituzione dell'esistente p.7; 2. dal sostegno p.7t, da un lato, si realizza una nuova campata di collegamento in conduttore aereo con il p.8 esistente e, dall'altro lato, si diparte il cavo interrato seguendo via Campanella (circa 40 m su strada sterrata, dopo su via asfaltata) in direzione est collocandosi sul lato sud della carreggiata ad una distanza di 70 cm dal marciapiede fino a giungere su viale Italia; 3. sul viale Italia, il cavidotto si sviluppa in direzione sud ponendosi sul lato est della strada sino al raggiungimento della rotatoria che attraversa trasversalmente. Sul lato ovest della

4 Pag. 4 carreggiata, dunque, prosegue in direzione sud per arrivare alla 1 buca giunti dopo circa 270 m. 4. dopo circa 25 m dall'area verde prossima al centro commerciale Vulcano sottopassa la rotatoria tra viale Italia, via Friuli e via Vulcano tramite una TOC di lunghezza pari a circa 205 m che termina sempre sul viale Italia; 5. il percorso prosegue in direzione sud; attraversa la rototoria di innesto in via Martiri delle Foibe; dopo altri 70/75 m svolta a destra per imboccare via Trento (sulla via Trento la posizione dell'elettrodotto AT e degli altri sottoservizi (fognatura, acquedotto, tubazione gas Snam, teleriscaldamento, cavi elettrici MT, telecomunicazioni) è stata definita preliminarmente con il Comune di Sesto San Giovanni nell'ottica di una riorganizzazione concordata del sottosuolo). 6. In uno slargo spartitraffico, all inizio di Via Trento, il cavidotto si attesta alla 2 buca giunti, tipologia compatta; così, prosegue fino alla rotatoria di innesto sulla recente via Anna Frank; a tal punto, svolta a sinistra per arrivare alla nuova CP Vulcano CDS. T.918 CP Vulcano CDS SE Rise Sesto Osservando il progetto dalla CP verso la SE: 1. dalla CP Vulcano CDS si sviluppa il cavidotto T.918, parallelo al T.919 per l'intera via Trento, per giungere alla 1 buca giunti, tipologia compatta, dopo circa 300 m; 2. il percorso prosegue su via Trento, dove prima dell'immissione su viale Italia, si prevede la 2 buca giunti, tipologia compatta, in corrispondenza della buca giunti del T.919; 3. il cavo interrato prosegue sul lato est di viale Italia, in direzione sud, per circa 140/145 m sino all'incrocio con via Lambro; 4. su via Lambro, costeggia il lato nord est della SE Rise Sesto per circa 118/120 m e, infine, entra nella SE per raccordarsi al futuro terminale.

5 Pag. 5 Fig.1 - Corografia delle opere in progetto

6 Pag. 6 3 MODALITÀ DI POSA E ATTRAVERSAMENTO I cavi saranno interrati ed installati normalmente all interno di tubi corrugati in polietilene doppia parete ad una profondità di 1,5 m, con disposizione delle fasi a trifoglio; verranno alloggiati in un bauletto di calcestruzzo gettato in opera con rete elettrosaldata sulla parte superiore del manufatto di dimensione pari a 0,7 m di larghezza per 0,6 m di altezza; saranno protetti e segnalati superiormente da un nastro segnaletico di colore rosso. La restante parte della trincea verrà ulteriormente riempita con malta cementizia a ritiro controllato o altro materiale idoneo. Nello stesso scavo, a distanza di almeno 0,3 m dai cavi di energia, sarà posato un cavo con fibre ottiche (f.o.) da 24 fibre per trasmissione dati. Un altra soluzione particolare che prevede la disposizione delle fasi in piano sarà adoperata per garantire che gli attraversamenti delle opere interferenti siano eseguiti in accordo a quanto previsto dalla Norma CEI 11-17; così anche sarà effettuata la posa in trivellazione orizzontale controllata (TOC) nell intento di limitare i disagi al traffico veicolare locale. Per le tipologie specifiche di posa, si rimanda all elaborato Elementi Tecnici dell impianto. Si fa presente, comunque, che le profondità reali di posa saranno definite con maggiore accuratezza in fase di progetto esecutivo dell opera.

7 Pag. 7 4 INQUADRAMENTO GEOLOGICO PRELIMINARE L area in esame, dal punto di vista geologico - strutturale, ricade nei depositi quaternari della Pianura Padana, compresi tra l arco alpino a nord, qui costituito dalle Unità Alpi Meridionali (Sudalpino, magmatismo tardo alpino), e le Unità Appenniniche a sud. Secondo quanto riportato nella Carta Geologica d Italia alla scala 1: , Foglio 45 - Milano, tutto il territorio su cui sorge la Città di Milano è formato superficialmente da depositi di natura ghiaioso-sabbioso-argillosa, indicati con il termine di Diluvium recente (Fluvioglaciale rissiano IIwurmiano). Tali sedimenti sono legati alla deposizione delle vaste conoidi alluvionali, a bassissimo gradiente verso Sud, che hanno dato luogo a quella grande unità geomorfologica che viene definita come livello fondamentale della pianura e che contraddistingue una fascia disposta in senso Est-Ovest, ampia alcune diecine di km, che comprende tutta la pianura milanese-lodigiana, fino ad interferire a Sud con la fascia delle alluvioni del Po. Lungo il tracciato in progetto non esistono particolari situazioni geologiche e/o geomorfologiche tali da condizionare stabilità e sicurezza dell elettrodotto. La morfologia del territorio risulta molto regolare e pianeggiante, non esistono ostacoli o condizioni tali da precludere la stabilità dell opera. La posizione del tracciato non comporta interferenze con la scarpata di terrazzo del fiume Lambro. I terreni attraversati sono parzialmente rimaneggiati, legati agli interventi antropici di urbanizzazione dell area. Non si riscontrano particolari problematiche idrogeologiche nell area interessata dal progetto. La falda si situa a profondità dell ordine dei 10 m, tale da non costituire ostacolo per gli scavi in progetto.

8 Pag. 8 5 INQUADRAMENTO AMBIENTALE Il tracciato dell elettrodotto in progetto si sviluppa in prossimità del SIN (Sito di Interesse Nazionale) di Sesto San Giovanni. Il SIN di Sesto San Giovanni include interamente le aree occupate dall attività degli stabilimenti siderurgici della Società Falck e da altre attività produttive, prevalentemente operanti nel settore metalmeccanico; è stato definito e perimetrato con decreto del MATTM del 31/08/2001 delimitando una superficie di 255 ettari (ha) evidenziata nelle figure seguenti. Fig. 2: Visione d insieme del SIN rispetto all intero territorio del Comune di Sesto San Giovanni (Fonte: Arpa Lombardia) Citando Arpa Lombardia si aggiunge quanto segue: Complessivamente le indagini di caratterizzazione hanno evidenziato il seguente quadro: suolo: diffuso inquinamento dei suoli da metalli, limitatamente da composti organici (idrocarburi, IPA e BTEX), sporadiche presenze di PCB e diossine in gran parte già rimosse; sono inoltre presenti materiali di riporto costituiti in prevalenza da scorie di fonderia, talvolta anche in banco, e da inerti di demolizione;

9 Pag. 9 falda: contaminazione diffusa da composti organo clorurati (in particolare tetracloroetilene, 1,1 dicloroetilene e triclorometano) e nel settore sud da metalli (cromo esavalente). Fig. 2: Definizione di dettaglio delle aree costituenti il SIN di Sesto San Giovanni (Fonte: Arpa Lombardia) Nella scelta del tracciato dell'elettrodotto si è perseguito l'obiettivo di evitare quando possibile l'interferenza con le aree SIN. Ciò, sia per facilitare la fase realizzativa sia, in un'ottica di sostenibilità, per svicolare aree oggetto di prossima di riqualificazione. Così, sulla base di tale ragionamento, si è decisa la posizione del porta terminale p.7t all'interno di uno slargo di Via Campanella in una zona esterna al SIN. Complessivamente, dall'esito del coordinamento con Arpa Lombardia e Comune di Sesto San Giovanni, si è dedotto che il tracciato dell'elettrodotto in progetto risulta - per la parte preponderante su sedime stradale in aree esterne al SIN; - per una quota parte minimale in aree SIN già bonificate; - interferente per un breve tratto all interno della SE Rise Sesto con l area SIN denominata Edison. Si fa presente che l ingresso del cavo interrato alla SE e l installazione dei terminali aereo cavo per consentire l allacciamento al portale esistente saranno oggetto di approfondimenti in fase di progettazione esecutiva.

10 Pag. 10 Fig. 3: Indicazione del tracciato dell elettrodotto in progetto sulla base cartografica SIN (Fonte: Ministero Ambiente)

11 Pag RIFERIMENTI NORMATIVI E POSSIBILITÀ DI GESTIONE DEI MATERIALI DI SCAVO Nel presente progetto i materiali risultanti dagli scavi per la realizzazione delle opere in progetto dell elettrodotto saranno gestiti come rifiuti, quindi destinati ad impianti per il recupero/trattamento o a discarica. Le attività di scavo in progetto interessano parzialmente aree ricadenti in un Sito di Interesse Nazionale per le bonifiche (SIN). Dai dati raccolti, il SIN in questione risulta essere diviso in varie aree, ciascuna delle quali interessata da procedure separate di bonifica, allo stato attuale non tutte realizzate. Questa situazione impone ulteriori valutazioni sulle modalità di gestione dei materiali da scavo. 6.1 Destinazione dei materiali di scavo, come rifiuti, ad impianti per il recupero o a discarica Il materiale prodotto dalle attività di scavo viene considerato non idoneo al riutilizzo in sito, pertanto deve essere gestito come rifiuto, in ottemperanza alle norme riportate alla Parte IV del D. Lgs 152/2006 e s.m.i., e destinato ad impianti idonei allo smaltimento/recupero, privilegiando quando possibile l opzione trattamento/recupero onde ridurne l impatto ambientale e i costi di gestione. Per la gestione dei materiali da scavo come rifiuti è necessario definirne preliminarmente il codice CER. Per le terre da scavo questo potrà essere il terre e rocce contenenti sostanze pericolose o il terre e rocce diverse da Nel primo caso ( ) le terre andranno smaltite presso discariche per rifiuti pericolosi o impianti specifici di trattamento, mentre nel secondo ( ) potranno essere smaltite presso impianti di smaltimento e/o recupero autorizzati ai sensi degli Artt. 208, 209 e 210 del D.Lgs. 152/2006 e D.Lgs. 59/2005 o discariche per inerti o discariche per rifiuti speciali non pericolosi. Nel caso specifico il codice CER si dovrà determinare a seconda dello stato di fatto delle operazioni di bonifica dell area attraversata, secondo le prescrizioni fornite da ARPA Lombardia.

12 Pag PIANO DI INDAGINE PRELIMINARE Il piano riguarda l esecuzione di indagini preliminari all inizio dei lavori di scavo. Il campionamento potrà essere eseguito mediante escavatore, con profondità fino a 1,6 m. I punti di campionamento potranno avere una distanza indicativa di circa 500 m, lungo lo sviluppo della linea. Sulla base dell esame dell uso del suolo attuale e passato, nonché della verifica della presenza di siti contaminati, si prevede l analisi dei seguenti parametri: Metalli pesanti: Arsenico, Cadmio, Cromo totale, Cromo VI, Nichel, Piombo, Rame e Zinco; Idrocarburi C>12 e C<12; PCB Diossina Idrocarburi Policiclici Aromatici Nel corso dei lavori, per il materiale destinato a conferimento in impianto di trattamento o discarica, sono da prevedersi, a seconda della destinazione prevista, le seguenti verifiche analitiche: verifica della pericolosità del rifiuto, ai sensi dell Allegato D al D. Lgs 152/06 e s.m.i.; verifica dell ammissibilità del rifiuto in discarica, ai sensi del D.M. 27 settembre MOVIMENTO TERRE La realizzazione di un elettrodotto in cavo interrato è costituito dalle seguenti fasi principali: - elettrodotto aereo: 1. Scavo (sbancamento e sezione obbligata); 2. Opere in c.a.; 3. Rinterri e sistemazione generale del terreno; 4. Opere civili e carpenteria metallica. - cavidotto: 1. esecuzione degli scavi e posa della tubiera; 2. reinterro dello scavo fino a piano campagna con materiale idoneo; in alternativa alla fase 1. 2., la trivellazione orizzontale controllata (TOC); 3. posa del cavo. Per la realizzazione del nuovo portaterminale l unica fase che comporta movimenti di terra è l esecuzione dello scavo per la posa delle fondazioni, da progetto definitivo a blocco unico 10x10x2,4. In sede di progetto esecutivo, se necessario, saranno definite ad hoc eventuali fondazioni particolari (es. micropali o piloti trivellati).

13 Pag. 13 Per la realizzazione del cavo interrato i movimenti terra si estendono sull'intera lunghezza del percorso. Si tratta o di uno scavo a trincea generalmente di 70x160 cm localmente variabile in funzione dei sottoservizi da superare con scarifica del manto stradale, se presente, pari a 20 cm o di uno scavo a trivellazione orizzontale controllata. Durante la realizzazione delle opere, il criterio di gestione del materiale scavato prevede l immediato carico e il trasporto ad idoneo impianto di stoccaggio o di trattamento/recupero. Elettrodotti aerei demolizioni Le demolizioni delle fondazioni dei sostegni esistenti avverranno fino ad una quota di 1,5 m dal piano campagna. La dismissione dei sostegni, previo recupero dei conduttori, avviene con un cantiere di breve durata (orientativamente un giorno) in cui le componenti del sostegno vengono man mano smontate, caricate su camion e trasportate direttamente al sito di riutilizzo. Non si prevede deposito temporaneo in cantiere del materiale metallico e del calcestruzzo da demolizione. Si stima che saranno prodotte varie tipologie di rifiuti speciali, qui elencati con il relativo codice CER: : Terre e rocce da scavo, contenenti sostanze pericolose : Terre e rocce da scavo, non contenenti sostanze pericolose : Miscele bituminose, non contenenti sostanze pericolose : Fanghi di perforazione TOC non contenenti sostanze pericolose. L operazione di trasporto dovrà essere svolta, secondo le normative vigenti, da un soggetto in possesso di apposita licenza per il trasporto di rifiuti speciali per conto di terzi. In particolare si segnala che per l esecuzione dei lavori non sono utilizzate tecnologie di scavo con impiego di prodotti tali da contaminare le rocce e terre. Segue una prima stima dei volumi di materiale movimentato, maggiorato del 20% per compensare le variazioni di profondità dello scavo a seconda delle interferenze con sottoservizi presenti. Il peso specifico del materiale di scavo è mediamente quantificabile in 1.8 T/m 3, mentre per il conglomerato bituminoso è di 2.5 T/m 3. Volumi (m 3 ) Peso (tonnellate) Terreno di scavo Pavimentazione stradale scarificata Fanghi di perforazione TOC Calcolo dei volumi e del peso stimati per il materiale scavato (terra e asfalto)

14 Pag SITI PER CONFERIMENTO DEI MATERIALI Il materiale risultante dalle attività di scavo, non ritenuto idoneo al riutilizzo per il reinterro degli scavi, potrà essere conferito, come rifiuto: CER discariche per rifiuti inerti o non pericolosi autorizzate ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. e del D.Lgs. 36/2003 e s.m.i.; impianti di smaltimento e/o recupero autorizzati ai sensi degli Artt. 208, 209 e 210 del D.Lgs. 152/2006 e D.Lgs. 59/2005; CER discariche per rifiuti speciali pericolosi autorizzate ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. e del D.Lgs. 36/2003 e s.m.i.; I volumi di scavo relativi alla pavimentazione stradale potranno essere destinati a centri autorizzati ad accogliere il materiale come rifiuto con codice CER Miscele bituminose. Il fresato d asfalto o conglomerato bituminoso di recupero così come definito dalla norma UNI EN è un prodotto di elevate caratteristiche tecniche, costituito da una miscela di inerti con una precisa curva granulometrica caratterizzata da una elevata presenza di fini. In Italia il fresato d asfalto contiene sempre solo bitume. Il nastro d asfalto che caratterizza le nostre strade è sempre stato confezionato esclusivamente con bitume derivato dal petrolio. Il fresato prodotto in Italia quindi non contiene catrame e per questo motivo è non pericoloso, con codice CER Miscele bituminose. I fanghi di perforazione delle TOC (CER ), a seguito di verifica analitica, potranno essere smaltiti presso impianti di discarica per rifiuti speciali non pericolosi. Sono stati individuati, e indicati nel seguito, alcuni impianti presenti sul territorio che rispondono ai requisiti qui sopra esposti. 9.1 Impianti di smaltimento e/o recupero Le ditte autorizzate a operazioni di recupero e smaltimento ai sensi degli artt. 208/209/210 del D.Lgs. 152/2006 e del D.Lgs. 59/2005 nelle vicinanze dell area di intervento sono indicate di seguito: - Monvil Beton, Cusano Milanino, 20 km. - Nerviano Ecoter, Nerviano, 30 km. - Legnano Ecoter, Legnano, 40 km - Eco-Asfalti Srl, Peschiera Borromeo, 20 km (CER )

15 Pag Eco-Asfalti Srl, Cusago, 30 km (CER ) 9.2 Discariche Le discariche per rifiuti inerti più prossime all area di intervento risultano essere: - Cava San Lorenzo, San Vittore Olona, 35 km. - Cava Vallette, Paderno Dugnano, 10 km. - Ex Cava Farina, Desio (MB), 15 km. - Cave di Casorezzo, Busto Garolfo, 38 km Tali discariche sono autorizzate per il conferimento di materiali etichettati con il codice CER

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