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1 Unavoltaoltrepassatoilquantumcritic odienergiaprocapiteèineluttabilechel egaranziegiuridichedell iniziativapers onaleeconoppiantatedall educazionea gliastrattiobiettiviunaburocraziaques toquantumsegnaillimitedell ordineso BIKE SHARING A FANO Un progetto di mobilità sostenibile ciaingozzarelasocietàdienergianonsig nificacondurlaalbenesseremoltevoltei FOR.BìCI Ass.ne aderente alla F.I.A.B. llamentarsidicrisienergeticapresuppo nelalegittimazioneanuovemisuredipr elievofiscalepresentatecomenecessar ieperlaricercadiulterioriprocessiladi pendenzaassolutadaltrasportointesoc omemovimentopereffettodiagentiaus iliarienonpropri(comeperiltransito)fa divenirepalesispiegaillich lecontra 1 ddizionitralagiustiziasocialeepotenza

2 2 BIKE SHARING A FANO BIKE SHARING - cos'è Il bike sharing (traducibile come "bicicletta condivisa") è un sistema costituito da biciclette pubbliche che vengono messe a disposizione della cittadinanza, utilizzabili da tutti. Le bici si prelevano a seconda delle esigenze (acquisti, lavoro, consegne ) e si riconsegnano in rastrelliere posizionate in giro per la città. Il sistema è stato studiato e sperimentato in più paesi 1 ed è ormai considerato un valido sistema per incentivare l uso della bici e limitare l uso dell auto privata. Si basa sul principio dell'intermodalità. Ci si sposta fino ad un certo punto con il mezzo pubblico o col mezzo privato, poi si sfrutta la possibilità di utilizzare la bici pubblica per gli spostamenti finali in virtù della maneggevolezza e versatilità della bici. Si riconsegna la bici e si torna al mezzo di partenza. Il bike sharing riduce l'uso del mezzo privato e facilita gli spostamenti con il mezzo pubblico. Un grande punto di forza del Bike Sharing è il fatto dimostrato che per spostamenti al di sotto dei 5 chilometri, la bicicletta è il mezzo vincente in termini di tempo. Nei tragitti door to door è stato ampiamente dimostrato come la bicicletta sia il mezzo più veloce 2. In Europa, 30 % dei tragitti effettuati in automobile coprono distanze di meno di 3 km e il 50 % è inferiore a 5 km! Anche solo a questo livello, la bicicletta può vantaggiosamente sostituire l'automobile per una parte importante della domanda e contribuire così direttamente a riassorbire gli ingorghi. 1 Il C.C.B.S. Club delle Città del Bike Sharing, promosso da Euromobility, l Associazione Italiana dei Mobility Manager, a cui aderiscono oltre 30 città. 2 Cfr. Città in bicicletta, pedalando verso l avvenire - COMMISSIONE EUROPEA DG XI Ambiente, sicurezza nucleare e protezione civile

3 3 BIKE SHARING A FANO BIKE SHARING - i modelli In Italia sono presenti attualmente 2 modelli di bike sharing. CENTRO IN BICI BICINCITTA'. 1. Centro in bici: è un sistema con bici molto robuste, personalizzabili, le bici si prelevano con una chiave personale, la chiave rimane nella rastrelliera. La bici si riconsegna nello stesso stallo e si riprende la chiave. Con la stessa chiave è possibile utilizzare tutte le bici in tutte le rastrelliere d'italia (a patto che i regolamenti stabiliti dai Comuni lo consentano). E' possibile effettuare un controllo dei prelievi (numero, durata, frequenza...) attraverso un chip nella rastrelliera. Il sistema è presente a Pesaro, Senigallia, Rimini, Riccione (città molto vicine). 2. Bicincittà: è un sistema che grazie al sistema elettronico di prelievo (una carta magnetica personale), permette di prelevare la bici in uno stallo e di riconsegnarla in un altro. Questo impone rastrelliere molto capienti al fine di ospitare le bici che vengono da altre rastrelliere. Più versatile quindi, ma molto più costoso sia nell'acquisto che nella gestione. Occorre un costante monitoraggio degli stalli con eventuale trasporto di bici dalle rastrelliere "troppo piene" alle rastrelliere "vuote". Il sistema non è presente in città vicine a Fano. BIKE SHARING - dove Il modello "Centro in bici" è attualmente presente a: Ravenna, Modena, Ferrara, Faenza, Padova, Crema, Brescia, Lodi, Trento, Abano Terme, Montegrotto Terme, Imola, Montebelluna, Bologna, Carugate, Piacenza, Gallarate, Reg. Emilia Romagna, Gorgonzola, Pieve Di Soligo, Cernusco Sul Naviglio, Preganziol, Universita' Roma Tre, San Donato Milanese, Verona, Chioggia, Francavilla Al Mare, Latina, Vercelli, Pordenone, Alessandria, Pesaro, Casale Monferrato, San Giov. In Persiceto, Cesena, Senigallia, Oristano, Porto San Elpidio, Montefalcone, Porto San Giorgio, Aosta, Vittorio Veneto, Marcon (Ve), Conversano (Ba), Marina Di Campo (Elba), Conegliano, Casalecchio Di Reno (Bo), Rovigo, San Benedetto Del Tronto (Ap), Castel Maggiore (Bo), Cremona, Pedaso (Ap), Spinetoli (Ap), Rovereto (Tn), Viareggio (Lu), Castelfranco Veneto (Tv), Chiari (Bs), Provincia Di Mantova, Treviglio (Bg), Portogruaro (Ve), Bitonto (Ba), Feltre (Bl), Urbania (Pu), Cairo Montenotte (Sv), Adelfia (Ba), Jesolo(Ve), San Vito Dei Normanni (Bs), Albisola Superiore (Sv), Civitanova Marche (Mc), Mola Di Bari, Potenza Picena (Mc), Castiglione Della Pescaia (Gr), Gressan (Ao), Sesto Fiorentino (Fi), Carpi (Mo), Zola Predosa (Bo), Rimini, Albissola Marina (Sv), Riserva Sentina (Ap), Bordighera (Sv), Villasimius (Ca), Finale Ligure (Sv), Correggio (Re), Sassuolo (Mo), San Severo (Fg), Formigine (Mo), Torino, Fiorano (Mo), Maranello (Mo), Teramo, Este (Pd), Riccione.

4 4 BIKE SHARING A FANO Il modello "Bicincittà" è attualmente presente a: Alba, Alessandria, Alpignano, Asti, Bari, Bassano del Grappa, Bergamo, Biella, Borgomanero, Bra, Brescia, Cagliari, Cameri, Casalmaggiore, Catania, Chivasso, Collegno, Cuneo, Druento, Fossano, Genova, Grugliasco, Guastalla, isola del liri, La Spezia, Lausanne-Morges, Lecce, Mantova, Nichelino, Novara, Novi Ligure, Oderzo, Pamplona, Parco molentargius, Parma, Pinerolo, Pistoia, Pontedera, Prato, Provincia di Treviso, Reggio Emilia, Rivoli, Roma, Saluzzo, San Donà di Piave, Savigliano, Savona, Schio, Settimo Torinese, Siracusa, Terni, Treviso, Udine, Varese, Venaria Reale, Vercelli UN BIKE SHARING VINCENTE Non pensiamo che esista una soluzione "unica" ai problemi della mobilità urbana: in questa luce nè il bike sharing nè più generalmente la bicicletta possono essere visti come "soluzioni" in sè, ma come componenti di primaria importanza, di un diverso modo di intendere il trasporto urbano e la città. In quest'ottica il bike sharing è più da intendere come un ottimo complemento al trasporto pubblico e ad altre forme di trasporto, tra le quali l'auto privata è solo una delle tante opzioni disponibili. Può tornare utile, per esempio, ai pendolari che possono utilizzare meglio il trasporto pubblico se, all'arrivo in centro, possono trovare subito una modalità di trasporto molto flessibile che gli consente di coprire la distanza tra fermata e destinazione in tempi rapidissimi. Serve a ridurre l uso dell auto se posizionato in parcheggi scambiatori come mezzo per girare velocemente per la città. In relazione a ciò aggiungiamo che, al fine di costruire un efficiente sistema di bici condivise occorre innanzitutto tenere presente 1) Prima del bike sharing bisogna costruire un ambiente a misura di bicicletta. Sistemare delle pensiline per bike sharing in una zona troppo pericolosa per le biciclette può scoraggiarne l uso. Non occorrono grandi investimenti. A Fano basterebbe mettere in sicurezza quello che già c è. Per es. basti pensare alle tre strade che escono dalla stazione FF.SS: a. V.le XII Settembre, nonostante vi sia lo spazio, la pista ciclabile è stata eliminata. Tale pista permetterebbe di far viaggiare i ciclisti in sede separata rispetto alle auto. b. V.le Cavallotti, la pista non è delimitata da paletti e così è trasformata in parcheggio ad uso e consumo delle auto che vi sostano indisturbate! c. V.le Piceno, dal lato mare è stata disegnata una pista sugli stalli dei bus pericolosa e inesistente, dal lato monte esiste un marciapiede di ampie dimensioni (che ben si presta a pista ciclopedonale) utilizzato come parcheggio. 2) Il bike sharing è un investimento che richiede manutenzione e va costantemente monitorato. Occorre garantire un finanziamento che provveda alla gestione ed alle manutenzioni (i malfunzionamenti ne scoraggiano uso). In tale ottica riveste un ruolo fondamentale la vendita di spazi pubblicitari sulle pensiline del bike sharing e l individuazione di partner privati che possano farsi carico di incombenze quali la manutenzione. 3) Importanza di dimensionare e calibrare il progetto sul territorio. a. Va considerato che il bike sharing si basa sull'intermodalità, prendo l'auto/bus/treno, poi cambio mezzo e uso la bici per i miei giri in centro. b. Le bici non possono essere disegnate per lunghi tragitti in quanto devono resistere alle intemperie e ai vandalismi quindi sono molto robuste.

5 5 BIKE SHARING A FANO c. Il concetto di prendere la bici in un parcheggio e di aver la possibilità di lasciarla in un altro parcheggio è una falsa utilità in una città delle dimensioni di Fano, se comparato coi costi di acquisto e di gestione. Tale concetto va bene a Parigi dove il bikesharing è usato come metro'. Mi sposto da A a B. Tali spostamenti sono innanzitutto garantiti da una rete sicura di itinerari e da un sistema con enormi spese di gestione per garantire che i parcheggi siano sempre disponibili. Come quando vai al supermercato e la gente prende i carrelli da un punto e li lascia nell'altro.. Ci sarà sempre bisogno di un camioncino che giri a spostare le bici da un parcheggio all'altro, tutto questo per far si' che in una città come Fano, un ipotetico utente possa andare dal centro alla stazione. Ci sembra un servizio troppo costoso! 4) Non muoversi da soli, ma lavorare a livello regionale. Il considerare il Bike Sharing come una risorsa per tutte le città medio piccole è un sicuro vantaggio. L omogeneizzare i sistemi permette un maggior utilizzo, una più facile diffusione e promozione con regolamenti e modelli di bici simili. I pendolari, in tal senso ne risulterebbero avvantaggiati. Va considerato (nelle prospettive di area vasta) che le città vicine a Fano (Pesaro, Senigallia, Rimini) hanno scelto tutte il sistema a chiave. Il cittadino fanese, dotato di chiave 'fanese', potrebbe quindi muoversi anche con le bici dei sistemi di bike sharing delle altre città che hanno già adottato lo stesso sistema. BIKE SHARING - il progetto del Comune di Fano Siamo in attesa di ricevere copia del progetto elaborato a Fano. Da quello che abbiamo letto sui giornali ci risulta che Fano abbia progettato un bike sharing con bici elettriche. Tale progetto ci rende alquanto scettici. Non esistono esempi positivi di bike sharing con bici elettriche. Genova, in considerazione dei duri saliscendi della città, ha optato per le bici elettriche, ma il progetto è stato un vero fallimento. Ad un anno dall' inaugurazione, su 60 bici solo 10 hanno ancora batterie funzionanti. N.B. i costi di gestione e manutenzione per 10 bici sono quindi lievitati. La bici è funzionale in quanto è un mezzo semplice. Quanto più il mezzo si complica tanto più sarà onerosa la manutenzione. Le bici elettriche inoltre sono costose e costa moltissimo mantenerle efficienti. Col sistema a chiave, a parità di importo, si potevano prevedere più ciclabili e molte più pensiline. Elettriche perché? Fano è sostanzialmente pianeggiante: 5 km in bicicletta li percorre anche il pensionato di Rosciano (per es) per andare al mercato in centro il sabato.

6 6 BIKE SHARING A FANO CONCLUSIONI La nostra preferenza va di gran lunga al sistema "Centro in bici", perché è semplice, poco costoso, con pochissima manutenzione e molto diffuso in altri comuni limitrofi. Ci si chiede quindi come mai a Fano sia stato presentato un progetto da per 20 biciclette elettriche. Se il bike sharing può essere una risposta alle esigenze della mobilità dolce e all'inquinamento, va bene investire soldi per creare un sistema efficiente, ma, soprattutto in tempi di crisi, non vediamo l opportunità di affrontare spese eccessive per progetti così costosi. Infine, oltre al bike sharing, esistono tantissimi interventi a tutela della sicurezza, che non sono poi così onerosi. Anche in tale direzione vorremmo che si concentrasse lo sforzo degli uffici preposti.