Oggetto: VERIFICA TERMICA DEL DISSIPATORE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Oggetto: VERIFICA TERMICA DEL DISSIPATORE"

Transcript

1 Report fotovoltaico issue 2 Di: VINCENZO CASCIOLI Data: 11 Settembre 2008 Oggetto: VERIFICA TERMICA DEL DISSIPATORE Verifica termica del dissipatore 1

2 INDICE 1. PREMESSA 4 2. MODELLO SOLIDO Scheda elettronica (PCB) Celle solari Dissipatore Intero sistema 6 3. MESH Scheda elettronica (PCB) Celle solari Dissipatore Intero sistema PROPRIETÀ DEI MATERIALI E CONDIZIONI AL CONTORNO Proprietà dei materiali Errore. Il segnalibro non è definito. 4.2 Carichi termici RISULTATI Temperatura 13 Scheda elettronica (PCB) 13 Celle solari 14 Dissipatore 15 Intero sistema Flusso di calore totale 20 Scheda elettronica (PCB) 20 Celle solari 21 Dissipatore 22 Intero sistema SIMULAZIONE CON SUBSTRATO IN ALLUMINA Modifiche alla simulazione con FR Risultati: temperatura (celle solari 14 x 14 mm) 25 Substrato in Allumina 25 Celle solari 26 Dissipatore 27 Intero sistema 28 Verifica termica del dissipatore 2

3 6.3 Risultati: temperatura (celle solari 7 x 7 mm) 29 Substrato in Allumina 29 Celle solari 30 Dissipatore 31 Intero sistema Risultati: temperatura (celle solari 5 x 5 mm) 33 Substrato in Allumina 33 Celle solari 34 Dissipatore 35 Intero sistema 36 Verifica termica del dissipatore 3

4 1. PREMESSA Il presente rapporto si prefigge i seguenti obiettivi: Verificare tramite analisi a elementi finiti le prestazioni del dissipatore termico dimensionato nel documento SP22A134 usando un substrato in FR4. Verificare il miglioramento prestazionale ottenuto tramite l utilizzo di un substrato in Allumina al posto di quello in FR4. Per l esecuzione delle verifiche è stato usato il software ANSYS Workbench, versione Il tipo di analisi effettuato è termica stazionaria. Si è analizzato cioè il comportamento del sistema supponendo che questo raggiunga l equilibrio termico. Verifica termica del dissipatore 4

5 2. MODELLO SOLIDO 2.1 Scheda elettronica (PCB) Nella realizzazione del modello geometrico della scheda, si è tenuto conto delle prescrizioni geometriche per il PCB in FR4 disegnata nel documento MODULESPOT VER 1.pdf. Figura 2.1: Pianta della board in FR4 Per la scheda è stato considerato uno spessore di 2 mm. Per coerenza con il documento SP22A134, i tre fori sottostanti a ciascuna cella (con diametro 2 mm come riportato nella Figura 2.1) sono stati sostituiti con quattro fori da 4 mm di diametro, con passo (sia nella direzione x che nella y) pari a 6 mm. Tali fori sono dei ponti termici, in quanto nella modellazione sono stati considerati pieni di colla termicamente conduttiva, con buona conducibilità termica. Al fine di avere degli elementi di forma corrispondente tra le celle e la scheda nella successiva fase di meshing, si è ritenuto opportuno sezionare la scheda con tre prismi a base quadrata avente lo stesso lato di base delle celle, cioè pari a 14 mm (Figura 2.2). Verifica termica del dissipatore 5

6 Figura 2.2: Vista in pianta del modello solido della scheda elettronica 2.2 Celle solari Le tre celle solari sono state modellate come prismi a base quadrata (lato 14 mm, come da documento SP22A134). Il build-up (ovvero la sequenza dei materiali presenti lungo lo spessore di ogni cella) delle celle (ottenute con materiali diversi dal Silicio) è stato modellato in conformità a quanto dichiarato dalla ditta produttrice. Il contatto frontale a griglia non è stato modellato per entrambe le celle. Sotto ogni cella è stato modellato uno spessore di 50 µm di colla elettricamente e termicamente conduttiva. 2.3 Dissipatore Per verificare la scelta effettuata nel documento SP22A134 (caso con tre celle che lavorano insieme), è stato modellato un dissipatore in alluminio. Tra il dissipatore e la scheda elettronica è stato modellato uno strato di colla termicamente conduttiva di spessore pari a 100 µm. 2.4 Intero sistema Il modello solido dell intero sistema è riportato in Figura 2.3. Verifica termica del dissipatore 6

7 Cella 1 Cella 2 Cella 3 Figura 2.3: Modello solido dell'intero sistema Verifica termica del dissipatore 7

8 3. MESH Nella fase di meshing dell oggetto sono stati impostati vari metodi di controllo della mesh: ottimizzazione della forma e della dimensione degli elementi tra oggetti a contatto sweep (estrusione) della mesh di superficie (valida per tutti i corpi estrusi, ovvero per i corpi che hanno come generatrice una superficie piana, ad esempio un rettangolo e come direttrice l asse ortogonale ad essa) Per l ottimizzazione degli elementi tra oggetti a contatto sono stati usati due metodi: controllo della dimensione massima (pari a 0.4 mm): per corpi sottili controllo di importanza: per tutti gli altri corpi Il controllo della dimensione massima ha permesso di effettuare la mesh di corpi molto sottili (fino a 2 µm) senza incorrere in problemi di rapporto dimensionale dell elemento. Infatti elementi con rapporto troppo elevato tra le dimensioni dei lati causavano messaggi di errore nel sistema. 3.1 Scheda elettronica (PCB) La scheda è stata sottoposta alla fase di meshing ottenendo quanto riportato in Figura 3.1. Figura 3.1: Mesh della scheda elettronica Verifica termica del dissipatore 8

9 3.2 Celle solari Le celle solari sono state sottoposte alla fase di meshing ottenendo quanto riportato in Figura Dissipatore Figura 3.2: Mesh delle celle solari Il dissipatore è stato sottoposto alla fase di meshing ottenendo quanto riportato in Figura 3.3. Figura 3.3: Mesh del dissipatore Verifica termica del dissipatore 9

10 3.4 Intero sistema Il risultato della fase di meshing dell intero sistema è riportato in Figura 3.4. Figura 3.4: Mesh dell'intero sistema Verifica termica del dissipatore 10

11 4. Proprietà dei materiali e condizioni al contorno 4.1 Carichi termici Il flusso termico agente sulla superficie di ciascuna cella solare è stato considerato in conformità a quanto riportato nel documento SP22A134, ovvero seguendo le potenze riportate in Tabella 4.1. CELLE Potenza termica da dissipare [W] Cella Cella Cella Tabella 4.1: Potenza termica incidente su ciascuna cella Ad ogni superficie esterna (eccetto la superficie superiore delle celle solari) è stato applicato un carico termico di irraggiamento verso un ambiente posto a 30 C, con emissività della superficie pari a 1. A ogni superficie orizzontale in contatto con l aria è stato applicato un carico termico di convezione, considerando i coefficienti convettivi riportati in Figura 4.1 e in Tabella 4.2, ovvero prendendo in esame il caso di convezione di una parete orizzontale in aria stagnante. Figura 4.1: Coefficienti di convezione dipendenti dalla differenza di temperatura aria - parete Aria stagnante Piani orizzontali Verifica termica del dissipatore 11

12 Temperatura C Coefficiente di convezione W/m² C Tabella 4.2: Coefficienti di convezione dipendenti dalla differenza di temperatura aria - parete Aria stagnante Piani orizzontali A ogni superficie verticale in contatto con l aria è stato applicato un carico termico di convezione, considerando i coefficienti convettivi riportati in Figura 4.2 e in Tabella 4.3, ovvero prendendo in esame il caso di convezione di una parete verticale in aria stagnante. Figura 4.2: Coefficienti di convezione dipendenti dalla differenza di temperatura aria - parete Aria stagnante Piani verticali Temperatura C Coefficiente di convezione W/m² C Tabella 4.3: Coefficienti di convezione dipendenti dalla differenza di temperatura aria - parete Aria stagnante Piani verticali Verifica termica del dissipatore 12

13 5. Risultati 5.1 Temperatura Scheda elettronica (PCB) La temperatura della scheda elettronica PCB è riportata nella Figura 5.1. In tale figura è riportata anche la colla di riempimento dei ponti termici, che risulta ovviamente più bassa rispetto a quella del materiale ad essi contiguo (la parte di scheda elettronica sotto alle celle solari). Come si può vedere dalla figura, la cella 1 è la più calda, mentre la più fredda è la 2. Figura 5.1: Temperatura della scheda elettronica Verifica termica del dissipatore 13

14 Celle solari La temperatura delle celle solari è riportata nella Figura 5.2. Come già accennato, la cella 3 è la più calda, mentre la più fredda è la 2. Il maggiore riscaldamento della cella 3 è dovuto alla potenza termica da smaltire: per la cella 1 questa è infatti pari a W, mentre quella sulla cella 3 è di W. Il fatto che la cella 2 sia la più fredda è dovuto alla scarsa potenza termica da smaltire (0.748 W). In tale figura non è riportata la colla di riempimento dei ponti termici, ma la loro presenza influenza anche la temperatura della faccia superiore delle celle solari, in quanto la temperatura è più bassa in corrispondenza di questi. Figura 5.2: Temperatura delle celle solari Verifica termica del dissipatore 14

15 Dissipatore La temperatura del dissipatore è riportata nella Figura 5.3. Anche in tale figura è possibile evincere l influenza della colla di riempimento dei ponti termici, in forma di macchie più calde rispetto al resto del dissipatore. Questi infatti trasmettono un flusso termico (W/m 2 ) maggiore rispetto al resto della superficie della scheda elettronica, quindi scaldano localmente in maniera visibile il dissipatore fino a temperature di poco superiori a 35.1 C (il resto del dissipatore è a circa 34.1 C). È da notare il fatto che il dissipatore si scalda rispetto alla temperatura ipotizzata come punto di partenza (ovvero la temperatura di 30 C, temperatura dell ambiente verso il quale il dissipatore irraggia e trasmette calore per convezione) in maniera pressoché uniforme. Questo dato implica che c è un flusso di calore apprezzabile da parte di tutta la superfici del dissipatore verso l ambiente a 30 C. Figura 5.3: Temperatura del dissipatore Verifica termica del dissipatore 15

16 Intero sistema La temperatura di equilibrio dell intero sistema è visibile in Figura 5.4. La temperatura massima di giunzione delle celle risulta più bassa rispetto a quanto previsto nel documento SP22A134 (era prevista una T max = 60 C, mentre la T max = 50.4 C in questa analisi). Figura 5.4: Temperatura dell'intero sistema Tale diversità è spiegabile essenzialmente per tre motivi. 1. Nel documento SP22A134 è stata assunta una resistenza termica di giunzione della cella fittizia, pari a 3 C/W in maniera cautelativa. In questa analisi invece non si è ragionato per resistenze termiche, ma si sono inseriti i valori di conducibilità termica dei materiali in un modello geometrico e termico più complesso, più aderente alla realtà. 2. La presente analisi a elementi finiti tiene conto anche di fenomeni di raffreddamento dovuti allo scambio termico della superficie della scheda elettronica e delle celle solari verso l ambiente. Tali fenomeni contribuiscono al raffreddamento globale del sistema. Nel documento SP22A134 l unico elemento raffreddante era il dissipatore. 3. Nel documento SP22A134 il calore veniva trasmesso dalle celle solari al dissipatore esclusivamente per mezzo dei ponti termici. Tale modello è sicuramente cautelativo, perché anche la scheda elettronica contribuisce al passaggio di calore dalle celle solari al dissipatore. Infatti è pur vero che il materiale della scheda elettronica ha una bassa conducibilità termica (λ FR4 = 0.29 W/m K), ma è di basso spessore (2 mm) ed inoltre ha Verifica termica del dissipatore 16

17 un area considerevolmente più grande rispetto ai ponti termici, quindi ha dei parametri s (spessore del materiale, ovvero lunghezza del percorso in direzione del quale il calore viene trasmesso) e A (area del materiale, ovvero sezione del percorso entro cui il calore viene trasmesso) che danno un flusso di calore apprezzabile. Questo viene spiegato se consideriamo l equazione di passaggio del calore per conduzione (equazione di Fourier): q = λ A T s dove q è il flusso termico [W], T è la differenza di temperatura tra le due facce dell oggetto attraverso il quale il calore viene trasmesso e λ è la conducibilità termica del materiale. Per poter analizzare l influenza dei tre termini precedentemente elencati sono state realizzate altre analisi a elementi finiti. 1. Per realizzare una situazione il più possibile aderente ai calcoli realizzati nel documento SP22A134, è stata condotta un analisi in cui è stato rimossa la scheda elettronica e il raffreddamento per convezione sulle celle solari. Pertanto solamente i ponti termici contribuivano allo scambio termico per conduzione e inoltre solo il dissipatore disperdeva calore verso l ambiente. Il risultato è visibile in Figura 5.5 e in Figura 5.6, dove si può notare che la temperatura è vicina ai 60 C previsti nel documento SP22A134. La differenza di temperatura massima di circa 5 C è quindi dovuta alla sovrastima della resistenza termica di giunzione della cella fittizia (posta a 3 C/W nel documento SP22A134). Verifica termica del dissipatore 17

18 Figura 5.5: Temperatura del sistema senza scheda elettronica, né raffreddamento sopra alle celle solari Figura 5.6: Temperatura del sistema senza scheda elettronica, né raffreddamento sopra alle celle solari Verifica termica del dissipatore 18

19 2. È stata condotta un analisi in cui permane la scheda elettronica, ma l unica via di raffreddamento è il dissipatore, per poter apprezzare l influenza del raffreddamento offerto dalle superfici diverse da quelle del dissipatore. In Figura 5.7 è possibile quantificare l influenza di questo mancato raffreddamento con 0.7 C di incremento della temperatura massima sulle celle. Pertanto anche se solo il dissipatore contribuisse a raffreddare il sistema, la temperatura massima non subirebbe un incremento significativo. Figura 5.7: Temperatura del sistema con smaltimento di calore solo su dissipatore 3. L analisi eseguita in Figura 5.5 e Figura 5.6 evidenzia anche che il contributo esercitato dalla scheda elettronica per la conduzione del calore dalle celle solari al dissipatore è significativa. Infatti senza scheda elettronica il sistema si scalda di circa 5 C in più rispetto al caso in cui anche la scheda contribuisce al passaggio di calore (Figura 5.4). Verifica termica del dissipatore 19

20 5.2 Flusso di calore totale Scheda elettronica (PCB) Il flusso di calore totale in W/m 2 agente sulla scheda elettronica PCB è riportato nella Figura 5.8. Come era prevedibile, i ponti termici sono coloro che si fanno maggiormente carico del trasporto di calore per conduzione, visto che la conducibilità termica della colla è molto più elevata di quella della scheda elettronica. Figura 5.8: Flusso di calore totale agente sulla scheda elettronica [W/m 2 ] Verifica termica del dissipatore 20

21 Celle solari Il flusso di calore totale in W/m 2 agente sulle celle solari è riportato nella Figura 5.9. Si può notare che nelle zone delle celle collocate sopra ai ponti termici c è un basso flusso di calore (colori tendenti al blu), poiché sotto di loro il calore è smaltito dai ponti termici. Si nota invece un accumulo di flusso di calore (colori tendenti al giallo-rosso) nelle zone circostanti a quelle precedentemente menzionate, dovuto alla canalizzazione planare del flusso di calore dagli angoli verso i ponti termici. Figura 5.9: Flusso di calore totale agente sulle celle solari [W/m 2 ] Verifica termica del dissipatore 21

22 Dissipatore Il flusso di calore totale in W/m 2 agente sul dissipatore è riportato nella Figura Figura 5.10: Flusso di calore totale agente sul dissipatore [W/m 2 ] Verifica termica del dissipatore 22

23 Intero sistema Il flusso di calore totale in W/m 2 agente sull intero sistema è riportato nella Figura Figura 5.11: Flusso di calore totale agente sull'intero sistema [W/m 2 ] Verifica termica del dissipatore 23

24 6. Simulazione con substrato in Allumina 6.1 Modifiche alla simulazione con FR4 Un ulteriore simulazione è stata condotta per esplorare la possibilità di uso di un substrato di Allumina a posto della scheda elettronica (PCB) in FR4. L Allumina ha il doppio vantaggio di richiedere uno spessore inferiore (0.6 mm a posto di 2 mm) e di avere di per sé una conducibilità termica migliore di quella del FR4 (λ Allumina = 30 W/m K, mentre invece λ FR4 = 0.29 W/m K). Pertanto nella simulazione è stato modificato lo spessore della scheda e variato il materiale di cui essa è composta secondo le prescrizioni suddette. Inoltre sono stati eliminati anche i ponti termici, poiché la colla termicamente conduttiva avrebbe una conducibilità termica inferiore (λ Allumina = 30 W/m K, mentre invece λ colla = 8.89 W/m K). Pertanto anche i sedici ponti termici, precedentemente considerati in colla termicamente conduttiva sono stati considerati in Allumina ed in quella porzione di substrato non ci sono fori che creano discontinuità termiche: il calore viene trasmesso con continuità dalle celle solari al dissipatore. Sono stati presi in esame tre diversi casi, diversi per la dimensione delle celle solari: 1. cella solare con lato di base = 14 mm 2. cella solare con lato di base = 7 mm 3. cella solare con lato di base = 5 mm Verifica termica del dissipatore 24

25 6.2 Risultati: temperatura (celle solari 14 x 14 mm) Substrato in Allumina La temperatura del substrato in Allumina è riportata nella Figura 6.1. Come si può vedere dalla figura, la cella 3 è la più calda, mentre la più fredda è la 2. I risultati mostrano l uniformità di temperatura della porzione di substrato in Allumina posto sotto alle celle solari e la minore temperatura globale rispetto al caso in FR4. Figura 6.1: Temperatura del substrato in Allumina (celle solari 14 x 14 mm) Verifica termica del dissipatore 25

26 Celle solari La temperatura delle celle solari è riportata nella Figura 6.2. Come già accennato, la cella 3 è la più calda, mentre la più fredda è la 2. Il maggiore riscaldamento della cella 3 è dovuto alla potenza termica da smaltire: per la cella 1 questa è infatti pari a W, mentre quella sulla cella 3 è di W. Il fatto che la cella 2 sia la più fredda è dovuto alla scarsa potenza termica da smaltire (0.748 W). Anche in questa figura i risultati mostrano l uniformità di temperatura della porzione di substrato in Allumina posto sotto alle celle solari e la minore temperatura globale rispetto al caso in FR4. Figura 6.2: Temperature delle celle solari con substrato in Allumina (celle solari 14 x 14 mm) Verifica termica del dissipatore 26

27 Dissipatore La temperatura del dissipatore è riportata nella Figura 6.3. È da notare il fatto che il dissipatore si scalda rispetto alla temperatura ipotizzata come punto di partenza (ovvero la temperatura di 30 C, temperatura dell ambiente verso il quale il dissipatore irraggia e trasmette calore per convezione) in maniera pressoché uniforme, raggiungendo una temperatura quasi identica rispetto al caso con FR4 (in quel caso era circa di 34.1 C, si veda la Figura 5.3). Questo dato implica che globalmente la temperatura del dissipatore non risente della sostituzione della scheda elettronica in FR4 con il substrato in Allumina. Di sicuro la temperatura sarebbe variata nel caso in cui si dovesse cambiare la potenza globale da dissipare. Figura 6.3: Temperatura del dissipatore con substrato in Allumina (celle solari 14 x 14 mm) Verifica termica del dissipatore 27

28 Intero sistema La temperatura di equilibrio dell intero sistema è visibile in Figura 6.4. La temperatura massima di giunzione delle celle risulta più bassa di circa 14 C rispetto a quanto visto usando la scheda elettronica in FR4 (T max = 50.4 C con FR4, mentre T max = 36 C con Allumina), portando a vantaggi termici di tutto rilievo. Figura 6.4: Temperatura dell'intero sistema con substrato in Allumina (celle solari 14 x 14 mm) Verifica termica del dissipatore 28

29 6.3 Risultati: temperatura (celle solari 7 x 7 mm) Substrato in Allumina La temperatura del substrato in Allumina con celle solari da 7 x 7 mm è riportata nella Figura 6.5. Come si può vedere dalla figura, la cella 3 è la più calda, mentre la più fredda è la 2. Ovviamente in questo caso la temperatura è aumentata rispetto al caso con celle solari da 14 x 14 mm per la maggior densità di potenza agente sulle celle solari. Figura 6.5: Temperatura del substrato in Allumina (celle solari 7 x 7 mm) Verifica termica del dissipatore 29

30 Celle solari La temperatura delle celle solari è riportata nella Figura 6.6. Come già accennato, la cella 3 è la più calda, mentre la più fredda è la 2. Il maggiore riscaldamento della cella 3 è dovuto alla potenza termica da smaltire: per la cella 1 questa è infatti pari a W, mentre quella sulla cella 3 è di W. Il fatto che la cella 2 sia la più fredda è dovuto alla scarsa potenza termica da smaltire (0.748 W). Ovviamente in questo caso la temperatura è aumentata rispetto al caso con celle solari da 14 x 14 mm per la maggior densità di potenza agente sulle celle solari. Figura 6.6: Temperature delle celle solari con substrato in Allumina (celle solari 7 x 7 mm) Verifica termica del dissipatore 30

31 Dissipatore La temperatura del dissipatore è riportata nella Figura 6.7. È da notare il fatto che il dissipatore si scalda rispetto alla temperatura ipotizzata come punto di partenza (ovvero la temperatura di 30 C, temperatura dell ambiente verso il quale il dissipatore irraggia e trasmette calore per convezione) in maniera pressoché uniforme, raggiungendo una temperatura molto simile al caso con celle solari da 14 x 14 mm (in quel caso era circa di 34.6 C, si veda la Figura 6.3). Questo dato implica che globalmente la temperatura del dissipatore non risente della variazione di densità di potenza agente sulle celle solari. Di sicuro la temperatura sarebbe variata nel caso in cui si dovesse cambiare la potenza globale da dissipare. Figura 6.7: Temperatura del dissipatore con substrato in Allumina (celle solari 7 x 7 mm) Verifica termica del dissipatore 31

32 Intero sistema La temperatura di equilibrio dell intero sistema è visibile in Figura 6.8. La temperatura massima di giunzione delle celle risulta più alta di circa 3 C rispetto a quanto visto usando le celle solari da 14 x 14 mm (T max = 36 C con celle solari da 14 x 14 mm, mentre T max = 39 C con celle solari da 7 x 7 mm). Pertanto non si è notato un incremento critico di temperatura all aumentare della densità di potenza agente sulle celle solari. Figura 6.8: Temperatura dell'intero sistema con substrato in Allumina (celle solari 7 x 7 mm) Verifica termica del dissipatore 32

33 6.4 Risultati: temperatura (celle solari 5 x 5 mm) Substrato in Allumina La temperatura del substrato in Allumina con celle solari da 5 x 5 mm è riportata nella Figura 6.9. Come si può vedere dalla figura, la cella 3 è la più calda, mentre la più fredda è la 2. Ovviamente in questo caso la temperatura è aumentata rispetto al caso con celle solari da 7 x 7 mm per la maggior densità di potenza agente sulle celle solari. Figura 6.9: Temperatura del substrato in Allumina (celle solari 5 x 5 mm) Verifica termica del dissipatore 33

34 Celle solari La temperatura delle celle solari è riportata nella Figura Come già accennato, la cella 3 è la più calda, mentre la più fredda è la 2. Il maggiore riscaldamento della cella 3 è dovuto alla potenza termica da smaltire: per la cella 1 questa è infatti pari a W, mentre quella sulla cella 3 è di W. Il fatto che la cella 2 sia la più fredda è dovuto alla scarsa potenza termica da smaltire (0.748 W). Ovviamente in questo caso la temperatura è aumentata rispetto al caso con celle solari da 7 x 7 mm per la maggior densità di potenza agente sulle celle solari. Figura 6.10: Temperature delle celle solari con substrato in Allumina (celle solari 5 x 5 mm) Verifica termica del dissipatore 34

35 Dissipatore La temperatura del dissipatore è riportata nella Figura È da notare il fatto che il dissipatore si scalda rispetto alla temperatura ipotizzata come punto di partenza (ovvero la temperatura di 30 C, temperatura dell ambiente verso il quale il dissipatore irraggia e trasmette calore per convezione) in maniera pressoché uniforme, raggiungendo una temperatura molto simile al caso con celle solari da 7 x 7 mm (in quel caso era compresa tra 34.3 C e 34.8 C, si veda la Figura 6.7). Questo dato implica che globalmente la temperatura del dissipatore non risente della variazione di densità di potenza agente sulle celle solari. Di sicuro la temperatura sarebbe variata nel caso in cui si dovesse cambiare la potenza globale da dissipare. Figura 6.11: Temperatura del dissipatore con substrato in Allumina (celle solari 5 x 5 mm) Verifica termica del dissipatore 35

36 Intero sistema La temperatura di equilibrio dell intero sistema è visibile in Figura La temperatura massima di giunzione delle celle risulta più alta di circa 3 C rispetto a quanto visto usando le celle solari da 7 x 7 mm (T max = 39 C con celle solari da 7 x 7 mm, mentre T max = 42 C con celle solari da 5 x 5 mm). Pertanto non si è notato un incremento critico di temperatura all aumentare della densità di potenza agente sulle celle solari. Figura 6.12: Temperatura dell'intero sistema con substrato in Allumina (celle solari 5 x 5 mm) Verifica termica del dissipatore 36

PRINCIPI DI TRASMISSIONE DEL CALORE

PRINCIPI DI TRASMISSIONE DEL CALORE PRINCIPI DI TRASMISSIONE DEL CALORE La trasmissione del calore può avvenire attraverso tre meccanismi: - Conduzione; - Convezione; - Irraggiamento; Nella conduzione la trasmissione del calore è riconducibile

Dettagli

RAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato:

RAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato: Foglio n. 1 di 7 Protocollo: Luogo e Data della prova: Mestre, Richiedente: Materiale testato: Prova eseguita: Conducibilità termica Riferimento Normativo: UNI EN 12667 DESCRIZIONE DEL CAMPIONE SOTTOPOSTO

Dettagli

13.1 (a) La quantità di calore dissipata dal resistore in un intervallo di tempo di 24 h è

13.1 (a) La quantità di calore dissipata dal resistore in un intervallo di tempo di 24 h è 1 RISOLUZIONI cap.13 13.1 (a) La quantità di calore dissipata dal resistore in un intervallo di tempo di 24 h è (b) Il flusso termico è 13.2 (a) Il flusso termico sulla superficie del cocomero è (b) La

Dettagli

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa

Dettagli

Calcolo della trasmittanza di una parete omogenea

Calcolo della trasmittanza di una parete omogenea Calcolo della trasmittanza di una parete omogenea Le resistenze liminari Rsi e Rse si calcolano, noti i coefficienti conduttivi (liminari) (o anche adduttanza) hi e he, dal loro reciproco. (tabella secondo

Dettagli

LA TRASMITTANZA TERMICA U NEI SERRAMENTI

LA TRASMITTANZA TERMICA U NEI SERRAMENTI LA TRASMITTANZA TERMICA U NEI SERRAMENTI 1 Il DLGS n. 311 del 29/12/2006 Il recepimento della Direttiva 2002/91/CE con il Dlgs n. 192 del 19 agosto 2005 aveva rappresentato la data storica in cui si era

Dettagli

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione

Dettagli

CASI DI STUDIO e ANALISI TECNOLOGICA DELLE VARIABILITA

CASI DI STUDIO e ANALISI TECNOLOGICA DELLE VARIABILITA CASI DI STUDIO e ANALISI TECNOLOGICA DELLE VARIABILITA Il mio obbiettivo per limitare il ponte termico del balcone è quello di garantire la continuità dell isolante tra la muratura e la partizione orizzontale

Dettagli

Miglioramenti Energetici Solare Termico. Aslam Magenta - Ing. Mauro Mazzucchelli Anno Scolastico 2014-2015 81

Miglioramenti Energetici Solare Termico. Aslam Magenta - Ing. Mauro Mazzucchelli Anno Scolastico 2014-2015 81 Miglioramenti Energetici Solare Termico Scolastico 2014-2015 81 Sostituzione Generatore di Calore Sostituzione adeguamento sistema di Distribuzione Sostituzione del sistema di emissione Installazione Solare

Dettagli

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul

Dettagli

LEZIONE 5-6 ENERGIA TERMICA, TRASPORTO DEL CALORE (CONDUZIONE, CONVEZIONE) ESERCITAZIONI 2

LEZIONE 5-6 ENERGIA TERMICA, TRASPORTO DEL CALORE (CONDUZIONE, CONVEZIONE) ESERCITAZIONI 2 LEZIONE 5-6 ENERGIA TERMICA, TRASPORTO DEL CALORE (CONDUZIONE, CONVEZIONE) ESERCITAZIONI 2 Esercizio 11 Una pentola contiene 2 kg di acqua ad una temperatura iniziale di 17 C. Si vuole portare l'acqua

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni

Dettagli

RAPPORTO DI PROVA 110104 - R 0874

RAPPORTO DI PROVA 110104 - R 0874 RAPPORTO DI PROVA 110104 - R 0874 DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO DI UNA VERNICE TERMICA A BASE CERAMICA SUI VALORI DI TRASMITTANZA DI PARETI INTONACATE, DELLA DITTA "ATRIA s.r.l." STABILIMENTO DI PARTANNA

Dettagli

Interruttore automatico

Interruttore automatico Interruttore automatico Dimensionamento degli interruttori automatici adeguati per inverter soggetti ai fattori di influenza specifici degli impianti FV Contenuto La scelta dell interruttore automatico

Dettagli

Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento

Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 447 Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo

Dettagli

Università di Roma La Sapienza. Interventi di efficienza energetica

Università di Roma La Sapienza. Interventi di efficienza energetica L isolamento delle pareti trasparenti Introduzione Importanza delle superfici trasparenti per un ambiente confortevolmente vivibile: visione dell ambiente circostante ruolo critico nell illuminazione naturale

Dettagli

Realizzazione di un sistema di aria canalizzata perimetrale, per la mansarda

Realizzazione di un sistema di aria canalizzata perimetrale, per la mansarda Realizzazione di un sistema di aria canalizzata perimetrale, per la mansarda Il sistema, realizzato su un Mobilvetta Bussola, può essere utilizzato anche su altri mezzi che hanno la mansarda configurata

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

Cold Plate BREVETTATO

Cold Plate BREVETTATO L uso di dissipatori ad acqua si sta sempre più diffondendo per rispondere all esigenza di dissipare elevate potenze in spazi contenuti e senza l adozione di ventole con elevate portate d aria. Infatti,

Dettagli

Caratterizzazione di un cogeneratore a combustione esterna: la macchina di Striling nel laboratorio mobile del progetto Sinergreen

Caratterizzazione di un cogeneratore a combustione esterna: la macchina di Striling nel laboratorio mobile del progetto Sinergreen Caratterizzazione di un cogeneratore a combustione esterna: la macchina di Striling nel laboratorio mobile del progetto Sinergreen 1 SCHEMA DI PRINCIPIO PERDITE 10 ENERGIA PRIMARIA 100 ENERGIA TERMICA

Dettagli

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED Applicazioni Ver. 1.1 INTRODUZIONE CONTROLLO IN TENSIONE DI LED In questo documento vengono fornite delle informazioni circa la possibilità di pilotare diodi led tramite una sorgente in tensione. La trattazione

Dettagli

CALCOLO DELLA TRASMITTANZA DI UN PANNELLO IN EPS CON GRAFITE CLASSE DI RIFERIMENTO 100/150

CALCOLO DELLA TRASMITTANZA DI UN PANNELLO IN EPS CON GRAFITE CLASSE DI RIFERIMENTO 100/150 CALCOLO DELLA TRASMITTANZA DI UN PANNELLO IN EPS CON GRAFITE CLASSE DI RIFERIMENTO 100/150 V2.0 del 10-05-2011 1 Riferimenti normativi Il calcolo della trasmittanza è eseguito in conformità della EN ISO

Dettagli

Prof. Gian Piero Pugliese Lezioni di Fisica

Prof. Gian Piero Pugliese Lezioni di Fisica Prof. Gian Piero Pugliese Lezioni di Fisica Il miraggio Fin dai tempi più remoti, il miraggio è stato un fenomeno che ha destano nell uomo paura e al tempo stesso meraviglia, proprio perché non conosciuto

Dettagli

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta

Dettagli

Candidato: Giacomo Argentero Relatore: Prof. Paolo Gambino. 20 Luglio 2010

Candidato: Giacomo Argentero Relatore: Prof. Paolo Gambino. 20 Luglio 2010 Candidato: Giacomo Argentero Relatore: Prof. Paolo Gambino 20 Luglio 2010 Converte l energia luminosa proveniente dal sole in energia elettrica mediante effetto fotovoltaico. È costituito da più celle

Dettagli

Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari Università di Modena e Reggio Emilia

Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari Università di Modena e Reggio Emilia Oggetto: Misure di conducibilità termica Report Responsabile: Alberto Muscio Antonio Libbra Committente: Afon Casa Denominazione Campione: Campione 1 Documento di incarico: Ordine del 16/12/2013 inviato

Dettagli

Vernici isolanti per risparmio energetico?

Vernici isolanti per risparmio energetico? DOCUMENTO DI CHIARIMENTO 10 febbraio 2016 Vernici isolanti per risparmio energetico? ANIT,, pubblica periodicamente documenti di approfondimento o chiarimento sulla normativa di efficienza energetica e

Dettagli

Tutorial: Stratificazioni dei muri in Revit Architecture

Tutorial: Stratificazioni dei muri in Revit Architecture Tutorial: Stratificazioni dei muri in Revit Architecture Preparato da: Giovanni D Ambrosio http://laboratoriorevit.blogspot.com Ogni tipologia di Muri, può essere rappresentata a livello di dettaglio Basso

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

PANNELLI SOLARI TERMICI PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI

PANNELLI SOLARI TERMICI PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI PANNELLI SOLARI I pannelli solari utilizzano l'energia solare per trasformarla in energia utile e calore per le attività dell'uomo. PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI PANNELLI SOLARI TERMICI PANNELLI SOLARI

Dettagli

impianti solari termici e pompe di calore Relatore: ing. Giuseppe Pullini EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO

impianti solari termici e pompe di calore Relatore: ing. Giuseppe Pullini EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO impianti solari termici e pompe di calore Relatore: ing. Giuseppe Pullini EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO La pompa di calore La pompa di calore è una macchina in grado di trasferire calore da un corpo

Dettagli

a completamento viene applicato un pannello ad elevato peso specifico in grado di abbattere il livello sonoro residuo.

a completamento viene applicato un pannello ad elevato peso specifico in grado di abbattere il livello sonoro residuo. SCOPO DELLE PROVE: I tradizionali cassonetti per avvolgibili sono uno dei punti di maggior dispersione termo-acustica dell'intero involucro edilizio in quanto hanno una capacità isolante estremamente bassa

Dettagli

Si classifica come una grandezza intensiva

Si classifica come una grandezza intensiva CAP 13: MISURE DI TEMPERATURA La temperatura È osservata attraverso gli effetti che provoca nelle sostanze e negli oggetti Si classifica come una grandezza intensiva Può essere considerata una stima del

Dettagli

Certificazione Energetica

Certificazione Energetica CADIF srl Via Monte Cervino, 2 37057 San Giovanni Lupatoto VERONA (Italia) Certificazione Energetica Emissioni termiche equivalenti Energia primaria Certificazioni Dati tecnici prodotti Data ultima stampa

Dettagli

EED Sonde Geotermiche

EED Sonde Geotermiche EED Sonde Geotermiche EED è un software per il calcolo delle sonde geotermiche verticali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il

Dettagli

Il calcolo della resa termica, dei sistemi radianti, secondo le nuove normative (Gianni Lungarini Direttore Tecnico Velta Italia)

Il calcolo della resa termica, dei sistemi radianti, secondo le nuove normative (Gianni Lungarini Direttore Tecnico Velta Italia) Il calcolo della resa termica, dei sistemi radianti, secondo le nuove normative (Gianni Lungarini Direttore Tecnico Velta Italia) Quadro normativo La prima norma che trattava il dimensionamento di sistemi

Dettagli

Innovazioni in campo energetico per le produzioni florovivaistiche in serra

Innovazioni in campo energetico per le produzioni florovivaistiche in serra Innovazioni in campo energetico per le produzioni florovivaistiche in serra Attività svolte dalla Comunità Montana Ponente Savonese Giacomo Roccaforte Descrizione Sperimentazione Presso il Vivaio Isolabella

Dettagli

Prof. Luigi Puccinelli IMPIANTI E SISTEMI AEROSPAZIALI SPAZIO

Prof. Luigi Puccinelli IMPIANTI E SISTEMI AEROSPAZIALI SPAZIO Prof. Luigi Puccinelli IMPIANTI E SISTEMI AEROSPAZIALI SPAZIO CONTROLLO TERMICO Equilibrio termico 2 Al di fuori dell atmosfera la temperatura esterna non ha praticamente significato Scambi termici solo

Dettagli

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico 1.1 Lo schema di misurazione Le principali grandezze elettriche che caratterizzano un bipolo in corrente continua, quali per esempio

Dettagli

Interruttore automatico

Interruttore automatico Interruttore automatico Dimensionamento degli interruttori automatici adeguati per inverter sotto effetti FV specifici Contenuto La scelta dell'interruttore automatico corretto dipende da diversi fattori.

Dettagli

RAPPORTO DI PROVA 110104-R-3926

RAPPORTO DI PROVA 110104-R-3926 CertiMaC soc.cons. a r.l. Via Granarolo, 62 48018 Faenza RA Italy tel. +39 0546 670363 fax +39 0546 670399 www.certimac.it info@certimac.it R.I. RA, partita iva e codice fiscale 02200460398 R.E.A. RA 180280

Dettagli

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE 1. PREMESSA La presente verifica idraulica fa riferimento alla precedente verifica allegata al progetto preliminare approvato con Deliberazione del Giunta Municipale n. 113 del 19.09.2011, con la quale

Dettagli

RAPPORTO DI CALCOLO 110123-R-2522

RAPPORTO DI CALCOLO 110123-R-2522 RAPPORTO DI CALCOLO Analisi FEM VALUTAZIONE NUMERICA DEL CONTRIBUTO ALLA RESISTENZA LIMINARE DI PARETE OPACA VERTICALE ED ORIZZONTALE DI VERNICE TERMORIFLETTENTE A BASSA EMISSIVITA (UNI EN ISO 6946:2008)

Dettagli

Intenzioni dell architetto

Intenzioni dell architetto Intenzioni dell architetto deve esprimere lo Spirito del Tempo deve dare chiara evidenza ai materiali moderni, quali acciaio, vetro e plastica, assemblati grazie all uso delle tecniche di produzione industriale

Dettagli

Roberto Ricca. L utilizzo della termografia come strumento diagnostico in edilizia

Roberto Ricca. L utilizzo della termografia come strumento diagnostico in edilizia Roberto Ricca L utilizzo della termografia come strumento diagnostico in edilizia 1 Utilizzo della termografia in edilizia Quando può essere effettuato il controllo termografico? Utilizzo della Blower

Dettagli

Effetto reddito ed effetto sostituzione.

Effetto reddito ed effetto sostituzione. . Indice.. 1 1. Effetto sostituzione di Slutsky. 3 2. Effetto reddito. 6 3. Effetto complessivo. 7 II . Si consideri un consumatore che può scegliere panieri (x 1 ; ) composti da due soli beni (il bene

Dettagli

RISCALDARE e RISPARMIARE. calcolo del fabbisogno termico degli edifici

RISCALDARE e RISPARMIARE. calcolo del fabbisogno termico degli edifici RISCALDARE e RISPARMIARE calcolo del fabbisogno termico degli edifici RISCALDARE e RISPARMIARE CALCOLO APPROSSIMATIVO DEL FABBISOGNO TERMICO IN FUNZIONE DELLA TIPOLOGIA EDILIZIA DELLA ZONA CLIMATICA DELLE

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

TERMOMETRIA E PROCESSI TERMICI

TERMOMETRIA E PROCESSI TERMICI TERMOMETRIA E PROCESSI TERMICI SISTEMA parte di materia e/o spazio, idealmente isolata, su cui si concentra ntra l attenzione dell osservatore AMBIENTE ESTERNO tutto ciò che sta al di fuori, ma pur sempre

Dettagli

9. Urti e conservazione della quantità di moto.

9. Urti e conservazione della quantità di moto. 9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due

Dettagli

ANALISI TERMOGRAFICHE. in ambito +elettrico +edile + idraulico + riscaldamento

ANALISI TERMOGRAFICHE. in ambito +elettrico +edile + idraulico + riscaldamento + riscaldamento ANALISI ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ TERMOGRAFICHE Sono lieto di presentarvi i miei servizi di supporto tecnologico indispensabile per la manutenzione utilizzando un metodo

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

TEMPERATURA e IMPIANTI FOTOVOLTAICI

TEMPERATURA e IMPIANTI FOTOVOLTAICI TEMPERATURA e IMPIANTI FOTOVOLTAICI LA TEMPERATURA E I MODULI FOTOVOLTAICI Per verificare l affidabilità del NOCT (Normal Operating Cell Temperature), Energyhunters, importante Ente di Certificazione Energetica

Dettagli

la PRODUZIONE di ENERGIA ELETTRICA nel MONDO

la PRODUZIONE di ENERGIA ELETTRICA nel MONDO la PRODUZIONE di ENERGIA ELETTRICA nel MONDO & CONSUMI procapite 17.800 miliardi di kwh RESTO del MONDO La produzione e quindi il consumo degli Stati Uniti rappresenta, da solo, ¼ di quello mondiale. Il

Dettagli

Modellazione e Stampa 3D. Accorgimenti e linee guida per creare un file 3D stampabile

Modellazione e Stampa 3D. Accorgimenti e linee guida per creare un file 3D stampabile Modellazione e Stampa 3D Accorgimenti e linee guida per creare un file 3D stampabile I fondamentali: Tempo e Denaro Quali sono le spese in una stampa 3D Per comprendere a pieno il costo che ti viene preventivato

Dettagli

Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione

Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione Generalità SACE Emax 2 è il nuovo interruttore aperto di ABB SACE

Dettagli

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici Per effettuare il monitoraggio degli impianti fotovoltaici è stato scelto il metodo di acquisizione dati proposto dal Dott. Ing. F. Spertino, Dott. Ing.

Dettagli

Sinterizzazione. Il processo di sinterizzazione. π = D

Sinterizzazione. Il processo di sinterizzazione. π = D Sinterizzazione (M. Casalboni, F. De Matteis) La sinterizzazione è un processo che permette di ottenere corpi solidi di forma definita a partire da polveri di materiali diversi pastiglie di aspirina filamenti

Dettagli

Il vetro e l isolamento termico Scambi termici

Il vetro e l isolamento termico Scambi termici Scambi termici Una parete vetrata separa generalmente due ambienti di diversa temperatura. Come per qualsiasi altro tipo di parete, anche attraverso il vetro ha luogo uno scambio dall'ambiente più caldo

Dettagli

Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini)

Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini) Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini) 1) Che cos è? Lo spessivetro è uno strumento (brevettato dalla ditta Saint Gobain) dal funzionamento piuttosto semplice che permette di misurare lo spessore

Dettagli

CAMBIO LIQUIDO E PULIZIA CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO: by Antsrp

CAMBIO LIQUIDO E PULIZIA CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO: by Antsrp CAMBIO LIQUIDO E PULIZIA CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO: by Antsrp In questa guida viene spiegato come sostituire il liquido refrigerante del circuito di raffreddamento della Ibiza (anche se il procedimento

Dettagli

Collegamento a terra degli impianti elettrici

Collegamento a terra degli impianti elettrici Collegamento a terra degli impianti elettrici E noto che il passaggio di corrente nel corpo umano provoca dei danni che possono essere irreversibili se il contatto dura troppo a lungo. Studi medici approfonditi

Dettagli

La quotatura costituisce il complesso delle informazioni in un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente meccanico

La quotatura costituisce il complesso delle informazioni in un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente meccanico La quotatura costituisce il complesso delle informazioni in un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente meccanico 1 La quotatura è ottenuta con i seguenti elementi La linea

Dettagli

Sez. J.1 Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO TUBI VORTEX FRIGID-X TM VORTEX TUBE

Sez. J.1 Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO TUBI VORTEX FRIGID-X TM VORTEX TUBE Sez. J.1 Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO DC COOLING TUBI VORTEX FRIGID-X TM VORTEX TUBE Documentazione non registrata, soggetta a modifiche

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO MASTER: MISSB. UDA di Fisica

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO MASTER: MISSB. UDA di Fisica UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO MASTER: MISSB UDA di Fisica CLASSE V Scheda di Fisica di: Rosalia Rinaldi Prof.ssa Sperandeo 1 PREMESSA: Calore e temperatura sono concetti che ricorrono frequentemente

Dettagli

Università degli Studi di Messina

Università degli Studi di Messina Università degli Studi di Messina Guida alla Rendicontazione on-line delle Attività del Docente Versione della revisione: 2.02/2013-07 A cura di: Fabio Adelardi Università degli studi di Messina Centro

Dettagli

Ponti termici. Correzione del ponte termico. Ponte termico privo di correzione

Ponti termici. Correzione del ponte termico. Ponte termico privo di correzione Ponti termici Le perdite di calore attraverso gli elementi strutturali di un edificio, ponti termici, possono raggiungere e superare il 20 % delle dispersioni totali e sono causa di condense interne, macchie,

Dettagli

P ARAMETRI FISICI, CHIMICI E CHIMICO-FISICI

P ARAMETRI FISICI, CHIMICI E CHIMICO-FISICI 2100. Temperatura La misura della temperatura consente di controllare il problema dell inquinamento conseguente all immissione di energia termica nei corpi idrici. A differenza di altri parametri la normativa

Dettagli

B) L utenza rappresenta il 5% degli ingressi medi giornalieri, si ipotizza un utilizzo medio del posto auto di 6 ore, per un massimo di 12 ore

B) L utenza rappresenta il 5% degli ingressi medi giornalieri, si ipotizza un utilizzo medio del posto auto di 6 ore, per un massimo di 12 ore ODG: PROGETTO MOBILITA-PARCHEGGI DI SCAMBIO-UN NUOVO MODO DI VIVERE PERUGIA Allegato 1 ANALISI DELL UTENZA Le previsioni relative alla potenziale utenza delle aree adibite a parcheggio di scambio, sono

Dettagli

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Problema 1 Due carrelli A e B, di massa m A = 104 kg e m B = 128 kg, collegati da una molla di costante elastica k = 3100

Dettagli

Scuola/Classe Cognome Nome Data

Scuola/Classe Cognome Nome Data Università di Udine Unità di Ricerca in Didattica della Fisica Scuola/Classe Cognome Nome Data Scheda PotRot Mezzi otticamente attivi Attività A. Riconoscere i mezzi otticamente attivi. Si dispone un puntatore

Dettagli

Preferenza dei pannelli Fotovoltaici a quelli a Liquido refrigerante

Preferenza dei pannelli Fotovoltaici a quelli a Liquido refrigerante Preferenza dei pannelli Fotovoltaici a quelli a Liquido refrigerante L'effetto fotovoltaico si realizza quando un elettrone, presente nella banda di valenza di un materiale (generalmente semiconduttore),

Dettagli

«RILEVAZIONE QUALITATIVA DELLE IRREGOLARITA TERMICHE NEGLI INVOLUCRI EDILIZI» TERMOGRAFIA INFRAROSSO

«RILEVAZIONE QUALITATIVA DELLE IRREGOLARITA TERMICHE NEGLI INVOLUCRI EDILIZI» TERMOGRAFIA INFRAROSSO «RILEVAZIONE QUALITATIVA DELLE IRREGOLARITA TERMICHE NEGLI INVOLUCRI EDILIZI» TERMOGRAFIA INFRAROSSO VERIFICA DELLA CORRETTA POSA IN OPERA DEL SERRAMENTO NELL AMBITO DI UN CONTENZIOSO GIUDIZIARIO RELATORE:

Dettagli

COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA

COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA IL TECNICO: DOTT. ING. CRISTIANO CAPPELLI MAGGIO 2015

Dettagli

simulatore di ponti termici e condensazione

simulatore di ponti termici e condensazione simulatore di ponti termici e condensazione Cos è Mold Simulator MOLD SIMULATOR è un software di modellazione agli elementi finiti (fem) di ultima generazione. Consente di calcolare e visualizzare con

Dettagli

22/04/2013. La tenuta all aria non significa impermeabilità al vapore!!!

22/04/2013. La tenuta all aria non significa impermeabilità al vapore!!! La tenuta all aria di un edificio si ottiene mediante la messa in pratica di accorgimenti per evitare infiltrazioni d aria e fuoriuscite di calore. Le conseguenze della mancanza di tenuta all'aria sono:

Dettagli

Esercitazione n 1: Circuiti di polarizzazione (1/2)

Esercitazione n 1: Circuiti di polarizzazione (1/2) Esercitazione n 1: Circuiti di polarizzazione (1/2) 1) Per il circuito in Fig. 1 determinare il valore delle resistenze R B ed R C affinché: = 3 ma - V CE = 7 V. Siano noti: = 15 V; β = 120; V BE = 0,7

Dettagli

Blanke Profilo di chiusura

Blanke Profilo di chiusura Dati tecnici Blanke Profilo di chiusura per la chiusura decorativa e sicura dei bordi nei rivestimenti di piastrelle Utilizzo e funzioni: Blanke Profilo di chiusura è un profilo speciale per la protezione

Dettagli

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2 COENTE ELETTICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V isolati tra loro V > V 1 V V 1 Li colleghiamo mediante un conduttore Fase transitoria: sotto

Dettagli

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica.

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. MAPPE DI KARNAUGH 1. Generalità Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. E ovvio che più semplice è la funzione e più semplice

Dettagli

3.4 Fase 4: Monitoraggio del sistema

3.4 Fase 4: Monitoraggio del sistema 3.4 Fase 4: Monitoraggio del sistema Durante l esecuzione della prova sono stati monitorati, con frequenza di 48 ore effettuato dal Dott. Fabio Brogna, dal Dott. Enrico Guastaldi, dal Dott. Giovanni Liali,

Dettagli

LA LEZIONE La conduzione e la resistenza termica

LA LEZIONE La conduzione e la resistenza termica LA LEZIONE La conduzione e la resistenza termica Se si prende in considerazione un appartamento riscaldato dai radiatori in inverno, per intervalli di tempo non troppo lunghi la temperatura dell aria all

Dettagli

Guida all uso di Java Diagrammi ER

Guida all uso di Java Diagrammi ER Guida all uso di Java Diagrammi ER Ver. 1.1 Alessandro Ballini 16/5/2004 Questa guida ha lo scopo di mostrare gli aspetti fondamentali dell utilizzo dell applicazione Java Diagrammi ER. Inizieremo con

Dettagli

simulatore termico per murature e solai

simulatore termico per murature e solai simulatore termico per murature e solai Cos è Brick Simulator Brick Simulator è un software di modellazione agli elementi finiti per il calcolo e all analisi termica di blocchi di muratura, laterizi e

Dettagli

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti Capitolo 3 L applicazione Java Diagrammi ER Dopo le fasi di analisi, progettazione ed implementazione il software è stato compilato ed ora è pronto all uso; in questo capitolo mostreremo passo passo tutta

Dettagli

1) infiltrazioni all interno ed all esterno dell appartamento. 2) perdite dovute alle tubazioni degli impianti ( es. riscaldamento a pavimento)

1) infiltrazioni all interno ed all esterno dell appartamento. 2) perdite dovute alle tubazioni degli impianti ( es. riscaldamento a pavimento) 1) infiltrazioni all interno ed all esterno dell appartamento 2) perdite dovute alle tubazioni degli impianti ( es. riscaldamento a pavimento) IMPIANTO SENZA PERDITE IMPIANTO CON PERDITA 3) RICERCA DI

Dettagli

Introduzione 7. 1. Nozioni di base 9. 1.2 Attenuazione dei ponti termici 23. 2. Conseguenze dei ponti termici 31. 2.5 Formazione di muffa 40

Introduzione 7. 1. Nozioni di base 9. 1.2 Attenuazione dei ponti termici 23. 2. Conseguenze dei ponti termici 31. 2.5 Formazione di muffa 40 INDICE indice Introduzione 7 1. Nozioni di base 9 1.1 Fisica del ponte termico 14 1.2 Attenuazione dei ponti termici 23 2. Conseguenze dei ponti termici 31 2.1 Inefficienza energetica 31 2.2 Effetti igienico-sanitari

Dettagli

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA.

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. La COPERTURATOSCANA, prodotta da COTTOREF, è composta da tre articoli fondamentali: tegole, coppi e colmi, oltre ad una serie di pezzi

Dettagli

Studio di fattibilità per la climatizzazione di edificio residenziale di nuova costruzione mediante sistema di trigenerazione

Studio di fattibilità per la climatizzazione di edificio residenziale di nuova costruzione mediante sistema di trigenerazione Studio di fattibilità per la climatizzazione di edificio residenziale di nuova costruzione mediante sistema di trigenerazione Il presente studio si propone di analizzare i vantaggi derivanti dall'utilizzo

Dettagli

Fondazioni a platea e su cordolo

Fondazioni a platea e su cordolo Fondazioni a platea e su cordolo Fondazione a platea massiccia Una volta normalmente impiegata per svariate tipologie di edifici, oggi la fondazione a platea massiccia viene quasi esclusivamente adottata

Dettagli

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Opere in terra Caratteristiche di un terreno Compressibilità e costipamento delle terre Portanza sottofondi e fondazioni stradali Instabilità del corpo

Dettagli

IL FOTOVOLTAICO E L ARCHITETTURA

IL FOTOVOLTAICO E L ARCHITETTURA IL FOTOVOLTAICO E L ARCHITETTURA Prof. Paolo ZAZZINI Ing. Nicola SIMIONATO COME FUNZIONA UNA CELLA FOTOVOLTAICA EFFETTO FOTOVOLTAICO: Un flusso luminoso che incide su un materiale semiconduttore opportunamente

Dettagli

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST RESISTENZA DEI MATERIALI TEST 1. Nello studio della resistenza dei materiali, i corpi: a) sono tali per cui esiste sempre una proporzionalità diretta tra sollecitazione e deformazione b) sono considerati

Dettagli

Cos è una. pompa di calore?

Cos è una. pompa di calore? Cos è una pompa di calore? !? La pompa di calore aria/acqua La pompa di calore (PDC) aria-acqua è una macchina in grado di trasferire energia termica (calore) dall aria esterna all acqua dell impianto

Dettagli

TECNICO INFORMATICO WEB MASTER

TECNICO INFORMATICO WEB MASTER TECNICO INFORMATICO WEB MASTER Corso di Formazione Professionale Por Puglia 2000-2006 Complemento Di Programmazione Asse III Mis. 3.4 - Az. a) Unione Europea Fondo Sociale Europeo REGIONE PUGLIA Assessorato

Dettagli

RAPPORTO DI PROVA 120234-R-4182

RAPPORTO DI PROVA 120234-R-4182 CertiMaC soc.cons. a r.l. Via Granarolo, 62 48018 Faenza RA Italy tel. +39 0546 670363 fax +39 0546 670399 www.certimac.it info@certimac.it R.I. RA, partita iva e codice fiscale 02200460398 R.E.A. RA 180280

Dettagli

Modellazione in ambiente 3D di una cerniera per ante mobili. Professore Giuseppe Di Gironimo M58/30 M58/1

Modellazione in ambiente 3D di una cerniera per ante mobili. Professore Giuseppe Di Gironimo M58/30 M58/1 Modellazione in ambiente 3D di una cerniera per ante mobili Professore Giuseppe Di Gironimo Giovanni Pugliese Carratelli Angelo Salvati M58/30 M58/1 A.A 2011/2012 Introduzione Il presente lavoro di modellazione

Dettagli

Capitolo 3. Iniziamo col far vedere cosa si è ottenuto, per far comprendere le successive descrizioni, avendo in mente ciò che si vuole realizzare.

Capitolo 3. Iniziamo col far vedere cosa si è ottenuto, per far comprendere le successive descrizioni, avendo in mente ciò che si vuole realizzare. Realizzazione meccanica Iniziamo col far vedere cosa si è ottenuto, per far comprendere le successive descrizioni, avendo in mente ciò che si vuole realizzare. - 37 - 3.1 Reperibilità dei pezzi La prima

Dettagli