C.A. COSTRUZIONI ANTONIOLI DI BORMIO SRL

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2 C.A. COSTRUZIONI ANTONIOLI DI BORMIO SRL La C.A. Costruzioni Antonioli di Bormio srl è una ditta che opera nel campo dell edilizia ed in particolare nei settori della prefabbricazione di solai e muri prefabbricati in doppia lastra, della lavorazione di ferro per conto terzi, del confezionamento e vendita di calcestruzzo e della lavorazione e vendita di inerti. La proprietà è distinta al catasto al Fg. 16, Mappali , Fg. 15, Mappali I mappali n sono classificati dal PRG a destinazione artigianale/industriale; i mappali n sono classificati a destinazione agricola (bosco), i mappali n sono agricoli (coltivati) e i n hanno destinazione agricola. I mappali sono classificati con destinazione tecnologica L area è caratterizzata dal vincolo ambientale in quanto si trova a 150 mt dal fiume Adda ed è classificata per la parte verso il fiume come Fascia PAI A e per la parte verso la strada tangenziale come fascia PAI C. La ditta è costituita da un edificio a due piani in cui si trovano gli uffici, da un capannone di circa 100 mq di superficie coperta in cui si svolgono la produzione dei prefabbricati e la lavorazione/saldatura del ferro per ca, da una serie di edifici che vengono utilizzati come magazzini, ricovero mezzi, officina e dall impianto di lavorazione degli inerti. DESCRIZIONE ATTIVITA 1 - Attivita di prefabbricazione La produzione delle lastre/doppie lastre tralicciate viene eseguita su pista fissa di larghezza 250 cm sul quale può essere fissato un fermagetto centrale per ottenere il sottomodulo da 120 cm. La lunghezza della pista è di 100 m e la capacità produttiva giornaliera massima è pari 250 mq. Gli operatori addetti alla produzione, scassero e stoccaggio dei manufatti sono tre. Il capannone che ospita la pista di prefabbricazione è utilizzato anche per la produzione di muri costolati, manufatti speciali e per il taglio e la lavorazione dell acciaio. Le fasi di produzione che intervengono nel ciclo produttivo sono: la pulizia dei casseri, la casseratura dei manufatti, la posa delle armature (barre e tralicci), il getto, la vibrazione, la posa del polistirolo di alleggerimento (eventuale), la maturazione, lo scassero, il

3 capovolgimento se si tratta di doppie lastre, l accatastamento ed il trasporto nelle aree di stoccaggio. Nell anno 2011 il settore dei prefabbricati ha registrato la produzione e la vendita di ,48 mq tra solai predalles, muri in doppia lastra cassero, lastre tralicciate. 2 - Attività di lavorazione acciaio per conto terzi La C.A. Costruzioni Antonioli di Bormio srl dall anno 2010 ha ottenuto presso il Ministero dei Lavori Pubblici l attestato di centro di trasformazione del ferro e si è dotata di macchinari altamente tecnologici per il taglio e la sagomatura del ferro per ca. Attualmente la ditta dispone di un reparto di sagomatura con : - Macchina Mep Sintaxline 28; - Macchina Mep Minisintax; - Macchina Mep Format 16 3 D; - Macchina Mep Format 14; - Macchina Mep Preform C (+P). e di un reparto di saldatura con: - Saldatrice MIG Mag. La C.A. Costruzioni Antonioli di Bormio srl acquista il ferro in bobine da ferriere certificate e ne effettua poi la lavorazione (taglio e sagomatura) sulla base delle tavole grafiche dei cementi armati che vengono inviate dalle imprese edili; dai disegni vengono ricavate delle liste di ferro nelle quali sono indicati il numero dei pezzi da realizzare, la sagoma e il diametro e che vengono distribuite in produzione per realizzare la fornitura richiesta. Nell anno 2011 il settore del ferro ha registrato la vendita di: Kg di ferro lavorato; Kg di rete elettrosaldata. 3 - Confezionamento e vendita di calcestruzzo L impianto di produzione del calcestruzzo è automatico e gestito tramite PLC. E costituito da 5 vasche per stoccaggio di inerti, da cinque silos per stoccaggio del cemento e da 3 botti per lo stoccaggio degli additivi. L impianto di produzione del calcestruzzo utilizzato in azienda per le fasi di prequalifica (e successiva produzione) è dotato di un sistema automatico di dosaggio con registrazione automatica del dosaggio di ogni singolo componente utilizzato.

4 In particolare, l impianto, completamente automatizzato e gestito da un software, presenta una linea di produzione; cinque tramogge inerti con cinque valve di scarico ad apertura pneumatica e tre nastri estrattori; quattro silos per cemento della capacità di 550 quintali e uno per polverulenti, con trasporto tramite coclee ai due punti di dosaggio. Gli inerti ed il cemento sono dosati con sistemi di pesatura a celle e visualizzazione digitale dei dati per lettura a distanza, l acqua viene dosata sulla linea di produzione tramite un contalitri. L abbattimento a secco delle polveri di cemento provenienti dal punto di carico delle autobetoniere e dallo sfiato dei sili è realizzato tramite filtro con scarico in automatico in pesa ogni 8 ore. L impianto è inoltre dotato di: cabina di comando, sistema completo per il dosaggio degli additivi liquidi, sistema completo per la rilevazione dell umidità degli inerti. I controlli eseguiti sulle apparecchiature garantiscono che i sistemi di deposito, le apparecchiature di misurazione e somministrazione, il miscelatore e l apparato di controllo (es. sistema di rilevazione umidità aggregati) siano in buone condizioni operative e conformi ai requisiti della norma UNI EN 206-1:2001. In particolare, l impianto di produzione del calcestruzzo, le apparecchiature ed i mezzi di trasporto sono soggetti ad un sistema di manutenzione programmata e sono tenuti in buone condizioni operative, in modo che le proprietà e la qualità del calcestruzzo non ne vengano negativamente influenzate. Vasche di stoccaggio degli Inerti L impianto presenta 5 tramogge tali da garantire la netta separazione dei diversi tipi di aggregati utilizzati per la produzione delle miscele previste. In particolare, le tramogge sono in numero non inferiore al numero di classi granulometriche utilizzate, e sono caricate a distanza per mezzo di un nastro; hanno setti divisori di altezza sufficiente ad impedire il travaso tra diversi tipi di aggregati. Esse sono coperte in modo da non contaminare le materie prime dovute a riversamenti di acqua durante gli eventi meteorici. Silos del cemento Sono presenti cinque silos per lo stoccaggio del cemento. Essi sono in acciaio e possono stivare 500 quintali cadauno di materia prima. Le bocchette di carico dei silos sono in adiacenza alle tramogge degli inerti e sono ben identificate tramite cartello identificativo della tipologia del cemento; questo per evitare errori durante la fase di approvvigionamento. Nella parte inferiore del silos vi è il tubo di mandata del cemento nell autobetoniera. Il cemento per gravità si dispone nell imbuto di fondo del silo e qui, tramite coclea a passo variato, viene convogliato alla pesa.

5 Silos degli additivi/fluidificanti Vi è un sistema costituito da tre cisterne all interno di un unico serbatoio della capienza di 4000 litri ciascuna a cui sono collegate delle pompe in grado di convogliare gli additivi in autobetoniera. Pese cemento inerti ed acqua L impianto di betonaggio della C.A. Costruzioni Antonioli di Bormio Srl è dotato di due pese: una per la pesa del cemento e l altra per la pesa degll additivo. Queste servono per il confezionamento della ricetta, cioè per il dosaggio degli elementi costituenti l impasto. Dal gennaio 2012 la C.A. Costruzioni Antonioli di Bormio Srl si occupa di realizzare il calcestruzzo solamente per la produzione interna dei manufatti prefabbricati, in quanto la produzione e la vendita del calcestruzzo all esterno è gestita interamente dalla società Beton Valtellina srl che utilizza in affitto l impianto di produzione del cls di proprietà Antonioli. 4 - Lavorazione e vendita di inerti L impianto di lavorazione degli inerti è costituito da: - Frantoio primario; - Frantoio secondario; - Vaglio e lavaggio; - Mulino a barre; - Depuratore fanghi. Dalla lavorazione del materiale che viene conferito in ditta si produce. sabbia, sabbione, ghiaia, ghiaione destinati alla vendita. I mucchi dei prodotti destinati alla vendita sono contraddistinti da un cartello che ne identifica la denominazione (sabbia, ghiaia, ecc..) e la relativa pezzatura. Nell anno 2011 il settore inerti ha registrato la vendita di tonnellate di inerte. CERTIFICAZIONI Dal 24 giugno 2009 la C.A. Costruzioni Antonioli di Bormio srl dispone di sistema di qualità aziendale ISO 9001 e delle marcatura CE di tutti i prodotti di vendita: prefabbricati, ferro, calcestruzzo, aggregati. Dal 10 maggio 2010 è diventata Centro di trasformazione del ferro per ca per conto terzi.

6 AUTORIZZAZIONI L area di lavorazione degli inerti dal maggio 2011 è sottoposta ad autorizzazione per lo scarico diretto al suolo delle acque reflue provenienti da attività di trattamento e stoccaggio di inerti naturali, concessa dalla Provincia di Sondrio, mentre la restante parte di proprietà si sta adeguando mediante richiesta di autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura (la pratica in Provincia è stata protocollata in data ed abbiamo già ottenuto il nulla osta da parte della società che gestisce il depuratore, la Lovero & Uniti spa, mentre stiamo consegnando in comune in questi giorni la pratica di DIA e di richiesta di autorizzazione paesaggistica per la realizzazione dei lavori). Nel maggio 2010 abbiamo ottenuto dalla Provincia anche l autorizzazione di emissioni in atmosfera per l impianto destinato all attività di trattamento e stoccaggio inerti, betonaggio e produzione di prefabbricati in calcestruzzo e lavorazione ferro. Infine dal novembre 2010 la ditta è stata autorizzata dalla Provincia alla realizzazione e alla gestione di un impianto per l esercizio delle operazione di recupero (R5) e messa in riserva (R13) di rifiuti speciali non pericolosi. Da marzo del 2012 tale attività è stata affittata come ramo d azienda alla società Beton Valtellina srl e di conseguenza l autorizzazione è stata volturata alla nuova società.

7 DESCRIZIONE DELL'ATTIVITA PRODUTTIVA SVOLTA NEL NUOVO CAPANNONE Il nuovo capannone in progetto della ditta C.A. Costruzioni Antonioli di Bormio srl verrà destinato esclusivamente alla produzione dei prefabbricati in calcestruzzo, in quanto ormai da tempo le interferenze createsi all'interno della struttura esistente tra il settore del ferro e quello dei prefabbricati, attualmente concentrati nello stesso spazio, sono numerose e piuttosto pericolose sia per i dipendenti della ditta sia per gli operatori delle imprese edili esterne che entrano in magazzino per caricare le forniture sia di ferro sia di prefabbricati. Pertanto trasferendo la produzione dei prefabbricati in un nuovo capannone non solo si garantirà maggiore sicurezza agli operai, che altrimenti sarebbero costantemente sottoposti al rischio di essere investiti dagli automezzi che entrano per caricare le forniture, ma consentirà loro di usufruire di spazi più comodi per accatastare il materiale necessario alla produzione dei manufatti e per eseguire le lavorazioni necessarie alla produzione con maggiore agio. All interno del nuovo fabbricato verranno installati 3 banchi cassero fissi (area di lavoro come da Tav. n. 6 Planimetria struttura in progetto) che saranno impiegati indistintamente per la produzione di lastre tralicciate tipo predalles per solaio, muri in doppia lastra cassero, muri costolati, pannelli in cls di vario spessore. I manufatti realizzati dalla C.A. Costruzioni Antonioli di Bormio srl possono avere larghezza standard pari a 120 cm e 250 cm oppure sotto misure comprese tra 0 e 250 cm. I tre banchi cassero installati nel nuovo capannone saranno ricavati dal vecchio cassero presente nel capannone esistente e avranno larghezza massima pari a 250 cm e lunghezza pari a 30 m circa; per ottenere il modulo 120 verrà posizionato al centro del banco cassero un fermagetto centrale. Gli operai impiegati saranno 8 e si occuperanno della messa in opera dei manufatti sui banchi cassero, del getto, dello scassero a 24 ore e del carico dei manufatti finiti. L attività e il sistema produttivo impiegati saranno uguali a quelli già svolti nella struttura esistente; di seguito vengono definite le vari fasi in cui si articolerà la produzione dei manufatti in cls. Le fasi di produzione che interverranno nel ciclo produttivo sono: la pulizia dei casseri; la casseratura dei manufatti; la posa delle armature (barre e tralicci); il getto e la vibrazione; la posa del polistirolo di alleggerimento (eventuale); la maturazione e lo scassero;

8 il capovolgimento se si tratta di doppie lastre; l accatastamento ed il trasporto nelle aree di stoccaggio. 1 PULIZIA DEI CASSERI In questa fase che segue immediatamente dopo lo scassero dei manufatti gettati il giorno precedente, gli operai puliranno la superficie del banco cassero e i fermagetti dai residui di cemento. Per effettuare la pulitura verranno impiegate spatole, spazzoloni e pagliette in fibra metallica. Prima di casserare i nuovi manufatti la superficie del banco verrà ricoperta da uno strato di olio disarmante. 2 CASSERATURA E POSA DELLE ARMATURE In questa fase l'ufficio tecnico distribuirà agli operai le schede di produzione per ogni commessa che deve essere prodotta nell'arco della giornata e sulla base di queste gli operai procederanno alla casseratura dei manufatti. Le schede di produzione riportano i dettagli relativi alle lastre, con riferimento ai dati geometrici, come le dimensioni, le tolleranze, la disposizione dell armatura, il copriferro di calcestruzzo, le previste condizioni d appoggio transitorie e finali, le modalità di sollevamento ed alle proprietà complementari dei materiali e degli inserti. Per gli elementi prefabbricati strutturali la documentazione tecnica o di progetto comprende, abitualmente, i seguenti elaborati: a) relazioni di calcolo, con le condizioni di carico e le conseguenti verifiche (tensioni ammissibili e/o agli stati limite, fino all entrata in vigore della nuova normativa NTC); b) elaborati grafici comprendenti: planimetrie; istruzioni per movimentazione, stoccaggio e trasporto del manufatto; specifiche di montaggio per l installazione del manufatto. Le Specifiche di montaggio sono costituite da: a) disegni di montaggio costituiti da piani e sezioni che mostrino la posizione e le connessioni degli elementi nell opera finita; b) dati di montaggio con le caratteristiche richieste dei materiali da utilizzarsi in situ (ad es. le caratteristiche dei materiali per i getti di completamento); c) istruzioni di montaggio con le informazioni necessarie per la movimentazione, stoccaggio, messa in posizione, regolazione, connessione e lavori di completamento.

9 Per la fase di casseratura in base alle caratteristiche dimensionali delle lastre con l'ausilio di metro e bindella gli operai posizioneranno i fermagetti sul cassero che poi verranno fissati al banco mediante delle calamite. A questo punto proseguiranno con l'inserimento dell'armatura necessaria, prima posizionando sul cassero dei distanziatori in plastica dell'altezza utile a garantire il copriferro sull'armatura rispetto al filo esterno della lastra, quindi appoggiando i tralicci elettrosaldati sui distanziatori. All'interno dei tralicci vengono fatti passare dei ferri di diametro f 5 disposti trasversalmente di larghezza 120/250 cm pari alla lastra e su questi in senso longitudinale alla lastra vengono appoggiate le barre d'armature del diametro necessario. Prima del getto il tecnico addetto effettuerà un controllo dimensionale delle lastre che sono state montate e se tutto risulta correttamente eseguito si procede al getto. 3 GETTO E VIBRAZIONE Il getto dei manufatti verrà eseguito caricando una betoniera all'esterno del capannone presso l'impianto di produzione del cls. La betoniera verrà fatta entrare in capannone e di volta in volta sarà riempito il distributore utilizzato per il getto facendolo scorrere prima in un senso e poi nell'altro sopra il banco cassero. Gli operai provvederanno con l'ausilio di cazzuole a distribuire grossolanamente il calcestruzzo sul cassero. Alla conclusione del getto verranno azionati i vibratori installati sotto il cassero; questa operazione consentirà di distribuire il calcestruzzo in modo uniforme eliminando le bolle d'aria e conferendo alla superficie della lastra l'aspetto liscio che la caratterizza. A questo punto se il manufatto è una lastra per solaio ed è previsto l'alleggerimento gli operai procederanno al taglio del polistirolo e al suo posizionamento sulla lastra come da disegni distribuiti. Il polistirolo sarà stoccato all'esterno del capannone e sarà trasportato all'interno mediante dei carri. Al termine del getto gli operatori provvederanno all'identificazione dei manufatti prodotti mediante l applicazione di un cartellino, apposto sul traliccio e contenente informazioni circa: cliente cantiere numero identificativo della lastra (TIPO) data di stampa cartellino peso del manufatto

10 L identificazione standard predisposta dalla CA Costruzioni Antonioli di Bormio Srl normalmente assicura la rintracciabilità del prodotto fino alla fase di consegna in cantiere e prima delle operazioni di getto del calcestruzzo di completamento in cantiere. L azienda assicura la rintracciabilità del processo di produzione dei manufatti mediante il numero che identifica la commessa, il giorno di produzione stampato sul cartellino, il controllo statistico del cls, i tipi e i diametri delle armature attraverso il programma di rintracciabilità del ferro, gli elaborati grafici. 4 MATURAZIONE E SCASSERO Il getto dei manufatti avviene tutti i giorni intorno alle ore 15 e lo scassero avviene la mattina seguente. Nel periodo estivo viene impiegato cemento tipo 425 poiché la maturazione avviene più facilmente grazie alle temperature elevate e quindi lo scassero viene effettuato già verso le 8 del mattino successivo al getto. Nel periodo invernale viene impiegato cemento tipo 525 che consente una maturazione più rapida nonostante le temperature rigide tipiche della stagione. In questo caso lo scassero avviene sempre nel corso della mattina successiva, ma intorno alle 9/10. La stagionatura minima del manufatto prima della spedizione deve essere di almeno 24 ore. Prima dello scassero delle lastre un operatore provvederà a posizionare a terra, nell area di formazione delle cataste, gli stocchi in legno su cui devono essere appoggiate le lastre, prima del trasporto all area esterna di stoccaggio. Fatto ciò, l operatore addetto procederà alla realizzazione delle cataste di lastre all interno dello stabilimento in adiacenza alla pista. Il sollevamento delle lastre nella fase di scassero avverrà con l ausilio di quattro funi che si agganciano ai correnti superiori dei tralicci laterali. I dispositivi di aggancio per il sollevamento dei manufatti (ganci, funi, etc.) devono essere conformi alle normative vigenti e tenuti in perfetto stato di funzionamento (Il responsabile dei controlli ai fini della sicurezza ex D.Lgs 626/94 è il Sig. Emilio Antonioli, legale rappresentante della ditta CA COSTRUZIONI ANTONIOLI DI BORMIO SRL ). Normalmente le cataste saranno costituite da un numero massimo di 8 pezzi, se si tratta di lastre tralicciate, e di un numero massimo di 5 pezzi, se si tratta di doppie lastre. L altezza complessiva delle cataste dovrà comunque essere inferiore a 240 cm. 5 RIBALTAMENTO SE SI TRATTA DI DOPPIE LASTRE Il ribaltamento della prima lastra del manufatto avverrà tramite l utilizzo di una pinza progettata ad hoc che permetterà, in sicurezza e scongiurando urti, di girare la prima lastra per poterla annegare nel calcestruzzo fresco della seconda. Se i documenti di produzione prevederanno il getto della seconda lastra i manufatti vengono scasserati e contestualmente allineati a bordo pista in corrispondenza della faccia corrispondente;

11 viceversa le prime suole vengono accatastate sui rimorchi e portate nel piazzale per un utilizzo successivo. Al momento del getto per il completamento della doppia lastra, la prima lastra rimarrà allineata a bordo pista e nel frattempo verrà eseguito il getto della seconda lastra. Mediante l ausilio del carroponte la prima lastra sarà sollevata e adagiata in corrispondenza del cassero della seconda e abbassata lentamente fino ad appoggiarla nello strato di calcestruzzo. Il sollevamento delle doppie lastre nella fase di scassero avverrà con l ausilio di quattro funi che si agganciano ad una barra passante tra le due facce del manufatto. Prima dello scassero delle lastre un operatore provvederà a posizionare a terra, nell area di formazione delle cataste, gli stocchi in legno su cui dovranno essere appoggiate le doppie lastre, prima del trasporto all area esterna di stoccaggio. Fatto ciò, l operatore addetto procederà alla realizzazione delle cataste all interno dello stabilimento in adiacenza alla pista. 6 MOVIMENTAZIONE E STOCCAGGIO DELLE LASTRE Durante le altre fasi di movimentazione e stoccaggio il sollevamento delle lastre e delle doppie lastre avverrà con l utilizzo di carrelli elevatori. Una volta completata la formazione delle cataste all interno del capannone, le lastre tralicciate / doppie lastre adagiate su un rimorchio, verranno movimentate verso le aree di stoccaggio esterne con l ausilio di carrelli elevatori (muletti) che vengono utilizzati anche per le operazioni di carico degli automezzi per il trasporto in cantiere. Come detto, l azienda identifica ulteriormente le cataste con un pennarello indelebile riportando sul bordo di una lastra della catasta il nome del cliente ed il numero del viaggio. I carrelli elevatori possono sollevare e trasportare lastre di larghezza 120 cm, mentre per il sollevamento delle lastre di larghezza 250 cm viene utilizzato un gancio a pinza progettato ad hoc che viene agganciato alle catene del carroponte o a quelle della gru esterna al capannone. Al termine del processo produttivo e prima dell invio allo stoccaggio definitivo l Addetto allo stoccaggio al carico/scarico degli automezzi verifica lo stato complessivo delle lastre tralicciate / doppie lastre e la sua idoneità alle specifiche di produzione. Le lastre tralicciate / doppie lastre prodotte e ritenute idonee verranno temporaneamente stoccate nelle apposite aree di stoccaggio individuate all esterno dello stabilimento. Le lastre tralicciate saranno stoccate al di sopra degli stocchi predisposti a terra: gli stocchi in legno hanno sezione di 9.0x9.0 cm e sono posti ad una distanza massima di 120 cm (+ 20 cm). I bordi estremi delle lastre nelle parti a sbalzo possono avere una distanza massima dallo stocco più vicino di 70 cm (+ 20 cm) al massimo.

12 Figura - Modalità di accatastamento lastre Le doppie lastre saranno stoccate al di sopra degli stocchi predisposti a terra: gli stocchi in legno hanno sezione di 9.0x9.0 cm e sono posti ad una distanza massima di 200 cm (+ 20 cm). I bordi estremi delle lastre nelle parti a sbalzo possono avere una distanza massima dallo stocco più vicino di 100 cm (+ 20 cm) al massimo. Per le lastre tralicciate / doppie lastre larghe 120 cm la catasta é costituita da due file di lastre affiancate. Per lastre tralicciate / doppie lastre larghe 250 cm la catasta é costituita da una sola fila di lastre. Nel caso in cui l alleggerimento in polistirolo sia di altezza inferiore a quella dei tralicci sporgenti della lastra o qualora vengano accatastate lastre tralicciate senza alleggerimenti, le lastre verranno sovrapposte prevedendo il posizionamento di tavolette aventi dimensioni 1 x 5 x 120/250 cm (circa), poste in corrispondenza del nodo saldato staffe-correnti superiori, trasversalmente alle lastre stesse. Le tavolette devono avere un interasse massimo di 120 cm (+ 20 cm). Gli elementi vengono accatastati con lunghezze decrescenti dall alto verso il basso. Le lastre più corte o più strette devono essere posizionate nella parte superiore, come ultimi elementi delle cataste. Figura - Modalità di posizionamento stocchi All interno dell area di stoccaggio le lastre tralicciate / doppie lastre accatastate dovranno essere allineate per commessa, in ordine di uscita dallo stabilimento.

13 Una volta allineate, nel caso di cataste alte e/o in presenza di lastre con polistirolo di spessore importante, le cataste saranno messe in sicurezza attraverso la puntellazione con aste in legno fissate da una parte alla pavimentazione della zona di stoccaggio e dall altra tra la 4 o 5 lastra a partire dal basso. In presenza di due cataste adiacenti, sempre in funzione delle caratteristiche delle stesse, l operatore può separarle con morali o listelli in legno posizionati verticalmente. In ogni caso si dovrà assicurare la verticalità delle cataste, onde evitare possibili fuori piombo che possano pregiudicare la stabilità delle stesse. Particolari attenzioni devono essere poste anche all inclinazione delle lastre per eventuali cedimenti differenziale degli alleggerimenti e/o di elementi distanziatori e/o cedimenti localizzati del terreno/appoggi. Figura - Modalità per garantire la verticalità delle cataste di lastre tralicciate E fatto divieto assoluto di movimentare gli automezzi, anche per brevi spostamenti, se il carico non è adeguatamente fissato.

14 7 CARICO AUTOMEZZI E PREDISPOSIZIONE DOCUMENTI DI TRASPORTO La consegna dei prodotti avviene attraverso: automezzi di proprietà dell azienda, vettori esterni; automezzi di proprietà del cliente. Per il trasporto dallo stabilimento al cantiere vengono utilizzati generalmente autoarticolati o autotreni. I manufatti vengono prelevati dall area di stoccaggio, esterna al capannone, sollevando l intera catasta per mezzo del muletto di idonea portata e vengono successivamente adagiati su stocchi in legno, aventi caratteristiche e interasse identici a quelli posti a piazzale. Per il carico delle cataste sugli automezzi vengono utilizzati gli stessi carrelli elevatori disponibili per la movimentazione delle lastre/doppie lastre dall impianto di produzione all area di stoccaggio. L altezza massima del carico compreso l autocarro non deve superare i 400 cm dal piano stradale. ASPETTI OCCUPAZIONALI L azienda allo stato attuale garantisce l impiego di n.18 addetti in particolare n. 2 impiegati amministrativi/contabili, n. 2 impiegati tecnici/progettisti/calcolatori, n. 14 operai. L ampliamento dell attività produttiva comporterà necessariamente l impiego di ulteriori n. 10 addetti suddivisi in n.2 impiegati, n. 8 operai.

C.A. COSTRUZIONI ANTONIOLI DI BORMIO SRL

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