Idrocarburi non metanici (NMHC) La media annuale delle concentrazioni di C6H6 non ha mai ha superato il valore obiettivo. fig. 2.

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1 Idrocarburi non metanici (NMHC) La media annuale delle concentrazioni di C6H6 non ha mai ha superato il valore obiettivo. fig Particolato atmosferico aerodisperso (PM 10 ) La provincia di Cremona contribuisce alle emissioni regionali di PM 10 per poco più del 5%. Le concentrazioni di PM10 hanno superato in tutte le stazioni sia il limite annuale, sia il limite sulle 24 ore per la protezione della salute umana. fig Comune di Castelleone - Piano di Governo del Territorio 41

2 Conclusioni Per quanto riguarda la zona di mantenimento, abbiamo una situazione stabile per il biossido di zolfo a livelli ancora migliori di quelli riscontrati nel Comune di Cremona; il biossido di azoto mostra una leggera tendenza verso il peggioramento della media annuale nonostante non si siano verificati superamenti né del limite orario, né del 98 percentile, né della media annuale stessa; il monossido di carbonio mostra una situazione sostanzialmente uguale a quella degli anni precedenti, su livelli molto bassi, con nessun superamento del limite di 10 mg/m3 come media di 8 ore ma con un lieve peggioramento della media annuale; migliora la media annuale dell ozono ma la situazione rimane molto critica per quanto riguarda il numero di giorni in cui è stata superata la soglia di informazione di 180 µg/m3 come media di 1 ora ed il livello di protezione della salute umana di 120 µg/m3 come media di 8 ore, inoltre occorre sottolineare che per la prima volta, dopo il 2003, è stata violata in un giorno, nella stazione di Crema XI Febbraio, la soglia di allarme di 240 µg/m3 come media di 1 ora; la media annuale del PM 10 è risultata, anche nel 2006, superiore al limite in tutti i siti di misura, poco variata rispetto all anno precedente ma con tendenza verso il peggioramento, così come il numero di giorni in cui, nelle varie stazioni, è stato superato il livello di protezione della salute umana di 50 µg/m3 come media di 24 ore; relativamente a questo aspetto, nelle stazioni della provincia si osserva un numero di giorni di violazione del limite sensibilmente inferiore a quello della città di Cremona, ma comunque sempre abbondantemente superiore a 100, quindi quasi 4 volte il numero di superamenti (35) consentito in un anno. Nella tabella seguente si riporta una sintesi delle situazioni di inquinamento medio annuo e di superamento dei limiti di legge riscontrate nella provincia di Cremona nel fig Provincia di Cremona - Protezione salute umana: medie annuali e superi. In grassetto i casi di non rispetto del limite Comune di Castelleone - Piano di Governo del Territorio 42

3 Le sorgenti di emissione dei diversi inquinanti sono inventariate ancora da INEMAR che ad ottobre 2007 ha reso disponibile i dati relativi all'anno 2005 visualizzati nella tabella seguente come contributi percentuali. fig Distribuzione percentuale delle emissioni (rilevazione dati anno 2005 Public Review ottobre 2007) ARPA Lombardia Regione Lombardia. Inventario Emissioni in Aria (INEMAR) della Provincia di Cremona. Come risulta evidente dalle figure 2.18 e 2.6 l'agricoltura contribuisce in maniera notevole all'emissione di sostanze inquinanti in atmosfera, in particolare per ciò che riguarda l'acidificazione dell'atmosfera. Comune di Castelleone - Piano di Governo del Territorio 43

4 Per ciò che riguarda la provincia di Cremona il Rapporto sullo stato dell'ambiente della Provincia di Cremona 2003 riporta una restituzione grafica della distribuzione delle emissioni di CO e Nox da traffico e di CO 2 da traffico e da riscaldamento civile. fig emissioni comunali di ossidi di azoto da traffico in provincia di Cremona nel 2001 fig emissioni comunali di monossido di carbonio da traffico in provincia di Cremona nel 2001 Comune di Castelleone - Piano di Governo del Territorio 44

5 fig emissioni comunali di biossido di carbonio da riscaldamento in provincia di Cremona nel 2001 Clima Le condizioni climatiche e metereologiche del territorio lombardo sono caratterizzate da una forte continentalità dell'area, dal debole regime dei venti e dalla persistenza delle condizioni di stabilità atmosferica. La Lombardia si trova infatti nella parte centrale della Pianura Padana, in un contesto che presenta caratteristiche uniche, dal punto di vista climatologico, determinate in gran parte dalla conformazione orografica dell'area. Tutti questi fattori influenzano in modo determinante le capacità dispersive dell'atmosfera, e quindi le condizioni di accumulo degli inquinanti, soprattutto nel periodo invernale, ma anche la presenza di fenomeni fotochimici nel periodo estivo. Il clima della pianura padana è, pertanto, di tipo continentale, ovvero caratterizzato da inverni piuttosto rigidi ed estati calde, l umidità relativa dell'aria è sempre piuttosto elevata. Le precipitazioni di norma sono poco frequenti e concentrate in primavera ed autunno. La ventilazione è scarsa in tutti i mesi dell anno. Nell'ambito degli studi eseguiti da parte del Dipartimento di Milano dell ARPA Lombardia è stato accertato un andamento climatologico che ha innalzato sempre di più le temperature invernali, in particolare le minime e, dopo un marcato aumento iniziale ed una fase di stazionarietà, anche le temperature estive. Ne consegue una maggiore variabilità stagionale e, in definitiva, un peggioramento, dal punto di vista ambientale, delle condizioni climatiche. La tropicalizzazione del clima è confermata anche dalla variazione del regime pluviometrico, che a fronte di una stazionarietà delle precipitazioni invernali e ad una diminuzione delle precipitazioni primaverili ed autunnali, mostra un incremento dell intensità delle precipitazioni estive. La campagna dei rilievi effettuata permette di avere una serie storica che copre il periodo 1999/2006. Comune di Castelleone - Piano di Governo del Territorio 45

6 La temperatura media minima è stata di 2,4 C nel mese di gennaio e la temperatura media massima è stata di 26,5 nel mese di luglio. Per ciò che riguarda l'anno 2006 la stazione meteo di Casalmaggiore ha registrato sia la massima temperatura media oraria, 38,2 C a luglio, che la minima media oraria, - 6,6 C a gennaio. Per tutti i mesi da maggio a settembre in tutte le stazioni sono state rilevate temperature massime orarie superiori a 30 C. In generale l andamento medio delle temperature nell anno 2006 è stato di -0,4 C rispetto alla media dei 7 anni precedenti, con punte di -3,9 C ad agosto. I valori medi minimi e massimi dell'umidità relativa sono stati pari a 57% nel mese di giugno e 90% nei mesi di novembre e dicembre. Nel 2006 si rileva un minimo di 48% a giugno e un massimo di 92% a dicembre. In generale l andamento medio dell umidità nell anno 2006 è stato di -4% rispetto alla media dei 7 anni precedenti, con punte di -9% a giugno. I valori medi minimi e massimi delle precipitazioni sono stati pari a 41,1 mm nel mese di gennaio e 105,1 mm nel mese di ottobre. Nel 2006 si rileva un minimo di 3 mm a giugno a Crema e un massimo di 147,2 mm a settembre a Cremona città. In generale l andamento delle precipitazioni nell anno 2006 è stato di inferiore di 328 mm rispetto alla media dei 7 anni precedenti. Comune di Castelleone - Piano di Governo del Territorio 46

7 4.3 il sistema delle acque Per la stesura di questo capitolo è stata utilizzata la Relazione geologica generale redatta nell ambito dei lavori per il PGT dal geologo dott. Giovanni Bassi e il Programma di tutela e uso delle acque redatto da Regione Lombardia Direzione Generale Reti e Servizi di Pubblica Utilità Unità Organizzativa Regolazione del Mercato e Programmazione ai sensi del comma 3, art. 45 della LR 26/2003 e del Capo I, titolo IV, art. 44 del Dlgs n. 152/1999 e che porta la data del marzo L elemento idrografico principale, presente nella porzione di provincia in cui è inserito il Comune di Castelleone, anche se all esterno del territorio comunale, è il fiume Adda che scorre con andamento meandriforme, in direzione NO-SE, a SO del territorio in esame. Segue, in ordine di importanza, il fiume Serio, che si snoda in direzione N-S ad occidente del territorio comunale di Castelleone ed il Serio Morto che scorre canalizzato tra il fiume Serio ed il centro abitato di Castelleone, attraversando quest ultimo in posizione quasi mediana. Questi fiumi agiscono sulla falda superficiale in modo differenziato; in genere si può affermare che Adda e Serio drenano la falda e che l effetto drenante dei due fiumi sulla falda superficiale è ben marcato nell area in questione. A questi, inoltre, si aggiunge, seppure in misura notevolmente inferiore, l effetto drenante del Serio Morto. Da ciò, risulta un andamento del flusso della falda orientato prevalentemente in direzione N-S, fortemente influenzato dall asse drenante del fiume Adda, con una marcata deviazione verso SO nel settore nord-occidentale del territorio di Castelleone, per la presenza dell effetto drenante congiunto del fiume Serio Morto e del fiume Serio. Il reticolo idrografico del territorio in esame, ben sviluppato ed orientato prevalentemente in direzione NNO-SSE è dominato dalla presenza del canale Serio Morto che, ormai completamente rettificato, percorre da nord a sud l omonima valle ed attraversa il comune di Castelleone. Nonostante l opera di bonifica dell uomo abbia quasi completamente cancellato l originario percorso meandriforme, è ancora possibile osservare, soprattutto nel settore meridionale del comune, tra C.na Lamme e località San Giacomo, tracce delle antiche circonvoluzioni ora occupate da piccoli canali. L osservazione attenta della distribuzione delle rogge e dei canali ad esse afferenti ha permesso di suddividere l intero territorio comunale in tre bacini così distinti: A) Bacino del Serio Morto. Si sviluppa lungo la valle omonima e raccoglie le acque provenienti dal settore nord occidentale e gran parte delle acque che scorrono nel centro abitato di Castelleone e a sud di esso. Il fiume Serio Morto percorre l intero territorio di Castelleone e confluisce in Adda a Pizzighettone. Una sua consistente frazione idrica viene convogliata direttamente in Adda presso il comune di Gombito, tramite il canale scaricatore Serio Morto, opera di canalizzazione a tracciato rettifilo decorrente per un certo tratto in galleria. Il fiume Serio Morto ed il canale scaricatore Serio Morto sono entrambi iscritti nell Elenco Principale delle Acque Pubbliche della Provincia di Cremona. B) Sottobacino della Roggia Madonna Gaiazza. Situato più a oriente rispetto al bacino precedente, convoglia a sud nel Serio Morto, le acque provenienti dalle zone depresse presso località Le Valli ( Cavo Lunetto) e Molino Lurano, e tutte le acque del settore centro orientale, comprese tra il bacino principale del Serio Morto ed il sottobacino del Cavo Casso-Retorto. C) Sottobacino del Cavo Casso-Retorto. Drena gran parte delle acque del settore orientale del territorio, generalmente impostate su principali linee di paleoalveo ad Comune di Castelleone - Piano di Governo del Territorio 47

8 andamento ramificato. Il Cavo Casso-Retorto costituisce l elemento idrografico più importante di questo settore, sia per l estensione del proprio bacino, sia per le caratteristiche alquanto vivaci del corso d acqua stesso durante i periodi di intense precipitazioni; è responsabile infatti di frequenti esondazioni nei pressi della zona industriale del comune di San Bassano. Nel percorso a valle conserva per un breve tratto l originario andamento meandriforme, caratteristica peculiare dei corsi d acqua naturali delle zone di bassa pianura. Tale andamento ricorda quello ormai passato del fiume Serio Morto, quando si snodava, tra un ansa di meandro e l altra, all interno dell omonima valle. Tutte le acque raccolte e drenate dal sottobacino Casso-Retorto confluiscono nel canale del Serio Morto al di fuori del territorio comunale di Castelleone presso il comune di San Bassano. Tutto questo è visibile nello schema della fig. 3.2 in cui sono rappresentati, con spessore delle linee direttamente proporzionale all importanza del corso d acqua, i tre canali drenanti principali (Serio Morto, roggia Madonna Gaiazza e cavo Casso-Retorto) con andamento NNO-SSE e le rogge minori. I tre bacini sono identificati con differente colorazione: - AZZURRO bacino del Serio Morto (A); - VERDE sottobacino della roggia Madonna Gaiazza (B); - ARANCIONE sottobacino del cavo Casso-Retorto (C). Con il colore ROSA sono state indicate le tre principali rogge irrigue che pur drenando parte delle acque del settore comunale sud occidentale non costituiscono un sottobacino a se stante ma una porzione marginale del bacino del Serio Morto. fig. 3.1 elenco dei bacini e dei corsi d acqua individuati nel territorio comunale di Castelleone. I numeri fanno riferimento allo schema idrografico di figura 4.2 PGT di Castelleone - Relazione geologica generale Comune di Castelleone - Piano di Governo del Territorio 48

9 fig. 3.2 schema idrografico PGT di Castelleone - Relazione geologica generale Comune di Castelleone - Piano di Governo del Territorio 49

10 fig. 3.3 idrografia schematica principale della provincia di Cremona Contributo allo studio delle acque della provincia di Cremona, a cura della provincia di Cremona, 1996 Comune di Castelleone - Piano di Governo del Territorio 50