COMPLETAMENTO IMPIANTO IDROVORO DI BONIFICA IDRAULICA

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1 CONSORZIO DI BONIFICA DELL EMILIA CENTRALE CORSO GARIBALDI N REGGIO EMILIA DIREZIONE@EMILIACENTRALE.IT TEL FAX CF M - PRG Rev. 1 del PROGETTO: INTERVENTI DI RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITA' DEL NODO IDRAULICO DI MONDINE IN COMUNE DI MOGLIA (MN) GRAVEMENTE DANNEGGIATO DAGLI EVENTI SISMICI DEL MAGGIO 2012: COMPLETAMENTO IMPIANTO IDROVORO DI BONIFICA IDRAULICA Importo: ,00 Ente finanziatore: Regione Emilia Romagna Commissario Delegato emergenza sisma Tipologia Progetto Riferimento legislativo Comune Fattibilità Preliminare Definitivo Esecutivo Ordinanza n 47/2014 X intervento opere pubbliche n SECONDO STRALCIO COMPLETAMENTO IDROVORO ,00 Moglia (MN) ALLEGATI: Progettazione generale: Ing. Matteo Giovanardi Allegato n : Titolo: Progettazione paesaggistica: Dott. Aronne Ruffini Progettazione idraulica : Ing. Alessandro Di Leo 38 CAPITOLATO SPECIALE PRESTAZIONALE Progettazione impianti elettrici: P.I. Mauro Bigliardi Coordinatore per la sicurezza: Geom. Enrico Gabbi Tavola n : Oggetto: Consulenza architettonica: Arch. Stefano Gorni Silvestrini Consulenza paesaggistica: Arch. Chiara Visentin Consulenza ambientale: Dott. Paolo Vincenzo Filetto Scala: Consulenza geologica per la cava: Dott.ssa Claudia Borelli Consulenza geologica: Dott. Mario Mambrini Consulenza archeologica: Dott.ssa Barbara Sassi Collaboratori: Geom. Riccardo Nicolini Geom. Ennio Montanari Dott. Fabrizio Gozzi P.I. Giuseppe Rossi Il Responsabile del Procedimento: Ing. Paola Zanetti Area progettazione: Codice Progetto: Codice CUP: Codice CIG: G24B Revisione progetto - elaborati Data Rev. Rev. Descrizione Redatto Verificato Data Progetto: Aggiornamento: UNI EN ISO 9001:2008 UNI EN ISO 14001:2004 OHSAS 18001:2007

2 1. CALCESTRUZZI 1.1.Oggetto: si intende per calcestruzzo confezionato con processo industrializzato la miscela di conglomerato cementizio prodotta da impianti e strutture organizzate, con procedure automatiche e semiautomatiche, nel cantiere o in impianto esterno allo stesso cantiere. Gli impianti per la produzione, o il confezionamento del calcestruzzo devono: essere idonei a garantire una produzione costante disporre di un sistema permanente di controllo della produzione certificato (FPC) eseguire lo studio teorico e la verifica sperimentale di ciascuna miscela omogenea prodotta dall impianto 1.2.Fornitura: i documenti che devono accompagnare ogni fornitura di calcestruzzo confezionato con processo industrializzato devono riportare gli estremi della certificazione del controllo di produzione in fabbrica. Prima dell inizio della fornitura è necessario: consegnare al DL copia della certificazione del controllo permanente della produzione (FPC) e la copia degli studi teorici e dei certificati delle verifiche sperimentali di ciascuna miscela omogenea di cls eseguite sotto la diretta responsabilità del produttore. La non conformità della documentazione comporta il divieto di posa in opera. nei processi di produzione temporanea, non industrializzata, di quantità < 1500 m³ di miscela omogenea di cls, il produttore è responsabile del confezionamento e prima della fornitura deve comunque consegnare il documento relativo allo studio teorici ed alle verifiche sperimentali. provvedere a garantire attraverso idonee prove sperimentali, la resistenza caratteristica di ciascuna miscela omogenea di cls prevista nel progetto o nel presente Capitolato. L ordine di fornitura di calcestruzzo a prestazione garantita deve specificare le seguenti caratteristiche: indicazione di conformità alla UNI EN classe di resistenza a compressione classe di esposizione ambientale classe di consistenza diametro massimo dell aggregato. 1.3.Classi di resistenza: le strutture sono realizzate con calcestruzzo armato normale (cemento armato). Il calcestruzzo è classificato in base alla resistenza caratteristica, definita come quel valore di resistenza a compressione al di sotto del quale si può attendere di trovare il 5% della popolazione di tutte le misure di resistenza. È definita Rck quando è ottenuta da prove a compressione a 28 giorni su cubi di lato 150 mm oppure fck quando è ottenuta su cilindri da 150 mm di lato e 300 mm di altezza. A seconda dei valori di resistenza ottenuti in N/mm², il calcestruzzo è classificato in quattro categorie: non strutturale, ordinario, alte prestazioni e alte resistenze. Le strutture in cemento armato previste in progetto, in accordo alla UNI EN 206-1, hanno le seguenti caratteristiche di resistenza: 1.4.Classi di esposizione e durabilità: il calcestruzzo può essere soggetto ad azioni di degrado in funzione delle condizioni ambientali alle quali è esposto, a seconda di queste azioni (corrosione da carbonatazione, corrosione da cloruri, gelo/disgelo e attacco chimico aggressivo). Per le classi di resistenza normalizzate per calcestruzzo normale si deve fare riferimento alle norme UNI EN e UNI Le strutture in cemento armato previste in progetto rientrano nelle classi illustrate nella tabella seguente. 1.5.Consistenza e lavorabilità del calcestruzzo: la lavorabilità è la proprietà del calcestruzzo fresco che definisce la capacità dell impasto di essere manipolato e costipato; essa si determina con la misura dello 1

3 SLUMP; quanto maggiore sarà lo slump quanto più lavorabile sarà il calcestruzzo e più facile risulterà la sua messa in opera. I calcestruzzi previsti nel progetto hanno tutti le seguenti consistenze: 1.6.Dimensione massima nominale dell aggregato: la dimensione massima dell'aggregato è pari alla dimensione nominale più elevata della frazione di aggregato più grossa. Il diametro massimo dell'aggregato deve essere scelto in modo che il calcestruzzo possa essere gettato e compattato senza pericolo di segregazione. Nel progetto la dimensione massima dell aggregato è di 32 mm. Gli aggregati provvisti di marcatura CE devono essere conformi alle norme UNI EN e Cemento: il cemento deve essere conforme alla norma UNI EN 197-1; tipo CEM II B-M 32,5 R Cemento prevalentemente impiegato per la realizzazione di strutture con resistenza compresa tra 5 e 30 N/mm2, getti massivi e utilizzato prevalentemente nella stagione calda. Tipo CEM II/A-LL 42,5 R - Cemento prevalentemente impiegato per la realizzazione di strutture con resistenza maggiore di 30 N/mm2, consigliato nella stagione fredda. 1.8.Acqua di impasto: deve essere conforme alla UNI EN Classe di contenuto in cloruri: il valore massimo è 0,4 Cl Aggiunte minerali: ceneri volanti e fumi di silice devono essere conformi rispettivamente alla norma UNI EN 450 e UNI EN (parte 1 e 2) Controlli di accettazione: al momento della posa in opera si procede alla fase di prelievo del calcestruzzo in quantità necessaria per il confezionamento di un gruppo di almeno due provini. La norma UNI EN si applica per la prova sul calcestruzzo fresco e per il campionamento, mentre la norma UNI EN per le prove sul calcestruzzo indurito, nonché forma e dimensioni ed altri requisiti dei provini e delle casseforme. I controlli di accettazione sono obbligatori e si riferiscono a quantitativi di miscela omogenea. Controllo di tipo A: si applica per volumi di calcestruzzo 300 m³ Controllo di tipo B: si applica per volumi di calcestruzzo 1500 m³ 1.12 Copriferro nominale (Cnom): inteso come la distanza fra la superficie esterna dell armatura più vicina alla superficie del calcestruzzo e la superficie della struttura; per la misura del copriferro strutturale occorre aggiungere la misura del semidiametro del ferro resistente ed eventuale misura del diametro del ferro non resistente. 2

4 PRESCRIZIONI RIASSUNTIVE SULLE PARTI IN CEMENTO ARMATO, in accordo con norme UNI-EN 206-1, con calcestruzzi a prestazione garantita, nell ipotesi di terreno non aggressivo e acqua di falda priva di cloruri (condizioni da verificarsi in fase esecutiva): Tipo di opera o parte della struttura Classe di esposizione ambientale Classe di resistenza minima Classe di consistenza Diametro massimo dell inerte Contenuto massimo in cloruri Cemento Copriferro nominale Pile del viadotto XC4+XF1 C32/40 S4/S5 25 mm Cl 0,4 A norma UNI mm Soletta del viadotto XC4+XF3 C32/40 S4/S5 25 mm Cl 0,4 A norma UNI mm Manufatto di scarico e cunicolo XC4 C32/40 S4/S5 25 mm Cl 0,4 A norma UNI mm L Impresa dovrà attenersi, per l esecuzione delle opere in calcestruzzo, alle vigenti Norme tecniche alle quali devono uniformarsi le costruzioni in conglomerato cementizio, normale, precompresso ed a struttura metallica. Le miscele dei conglomerati cementizi dovranno raggiungere le caratteristiche minime di resistenza e durabilità derivanti dalla progettazione e soddisfare inoltre a quanto indicato nelle NTC Il dosaggio ed il tipo di cemento debbono essere scelti in relazione alle caratteristiche costruttive dell opera ed a quelle ambientali, con particolare riferimento alle resistenze meccaniche, durabilità e temperatura nel getto. Il calcestruzzo per opere di sottofondazione non armata comprende: la fornitura in opera di calcestruzzo per la sottofondazione non armate, confezionato con due o più pezzature di inerte, in modo da ottenere una distribuzione granulometrica adeguata all'opera da eseguire, gettato con o senza l'ausilio di casseri, questi contabilizzati a parte, con minima resistenza caratteristica cubica Rck > 150 kg/cm². Impianto di betonaggio L impianto di betonaggio, salvo casi particolari e ad insindacabile giudizio della DL, deve essere fatto con mezzi meccanici idonei e con l impiego di impianti di betonaggio che abbiano in dotazione dispositivi di dosaggio e contatori, tali da garantire un accurato controllo della quantità dei componenti. I componenti dell impasto (cemento, inerti, acqua e additivi), debbono poter essere misurati a peso. È ammessa anche la misurazione a volume dell acqua e degli additivi solo per le opere di minore importanza e ad insindacabile giudizio della DL. I dispositivi di misura del cemento, dell acqua, degli additivi e delle varie classi degli inerti (sabbia fine, sabbia grossa, ghiaietto, ghiaia e ciottoli) debbono essere di tipo individuale. Solo quando approvato dalla DL i dispositivi di misura possono essere di tipo cumulativo (peso delle varie classi con successione 3

5 addizionale). I depositi degli inerti per gli impianti di betonaggio devono essere separati per ogni tipo di inerte. Confezionamento del calcestruzzo Il confezionamento dovrà essere eseguito con idonee modalità in modo da ottenere un impasto di consistenza omogenea e di buona lavorabilità. Gli aggregati saranno introdotti nelle betoniere tutti contemporaneamente, l acqua sarà introdotta in modo che il suo tempo di scarico sia completato entro il 25% del tempo di mescolamento. Il tempo di mescolamento non sarà mai inferiore a 60" dal momento in cui tutti i materiali sono stati introdotti, per betoniere fino a 1 m³. Per betoniere superiori si prolungherà il tempo di mescolamento di 15" per ogni mezzo m³ addizionale. La betoniera non dovrà essere caricata oltre la sua capacità nominale: in particolare, le betoniere dovranno essere accuratamente vuotate dopo ogni impasto ed il calcestruzzo dovrà essere trasportato direttamente al luogo di impiego e ivi posto in opera. L impasto con autobetoniere dovrà essere portato a termine alla velocità di rotazione ottimale per l impasto. Trasporto del calcestruzzo Il trasporto del calcestruzzo fresco dall impianto di betonaggio alla zona del getto deve avvenire mediante sistemi che evitino separazione e perdita di materiali e che assicurino un approvvigionamento continuo del calcestruzzo. Detti sistemi devono essere approvati dalla DL. Il trasporto del calcestruzzo mediante veicoli non provvisti di dispositivo di agitazione sarà permesso solo se il tempo tra l impasto e la messa in opera non superi 25 minuti. Per periodi di tempo più lunghi si dovrà provvedere al mescolamento continuo durante il trasporto. La capacità dei veicoli dovrà essere uguale o un multiplo intero di quella della betoniera per evitare il frazionamento di impasti nella distribuzione. Gli organi di scarico saranno tali da poter controllare la velocità e la quantità del getto; inoltre nelle fasi di scarico la massima altezza di caduta libera del getto ammessa sarà inferiore a 1,50 m. Particolare cura sarà rivolta al controllo delle perdite di acqua per evaporazione durante il trasporto a mezzo di autobetoniere; a questo scopo si controllerà la consistenza o la plasticità del calcestruzzo con prelievi periodici a giudizio della DL. Il calcestruzzo potrà essere trasportato anche mediante un impianto di pompaggio, il quale però deve essere sistemato in modo tale da assicurare un flusso regolare ed evitare l intasamento dei tubi e la segregazione degli inerti. La tubazione di adduzione dovrà essere piazzata in modo da evitare il più possibile l ulteriore movimento del calcestruzzo. Gli inconvenienti ed i ritardi che si verificassero nella messa a punto dell impianto di pompaggio, anche dopo l approvazione della DL, sono a carico dell Impresa che ne resta responsabile a tutti gli effetti. Getto del calcestruzzo L Impresa è tenuta ad informare la DL dell esecuzione dei getti e potrà procedere nell operazione solo previa ispezione ed autorizzazione della DL ed in presenza di un rappresentante della stessa. Inoltre dovrà provvedere a che tutta l attrezzatura sia sufficiente ad assicurare una esecuzione di getto continua e senza interruzioni imputabili a ritardi di trasporto del calcestruzzo, ad insufficienza dei vibratori, a manodopera scarsa e male addestrata. In caso di lavoro notturno sarà particolarmente curata l illuminazione, specie per il controllo del getto in casseforme strette e profonde. L impianto di illuminazione necessario sarà a carico dell Impresa. Tutte le superfici dentro cui dovrà essere versato il calcestruzzo dovranno essere asciutte, esenti da detriti, terra od altro materiale nocivo e saranno approvate previamente dalla DL. Temperatura di getto Non si dovrà procedere al getto del calcestruzzo qualora la sua temperatura sia superiore a +28 C oppure inferiore a +4 C. Se la temperatura ambiente fosse inferiore a +4 C quella dell impasto dovrà essere 4

6 superiore ai +10 C. Durante la stagione calda sarà permesso raffreddare convenientemente gli inerti e l acqua mentre durante la stagione fredda si potranno riscaldare gli stessi fino ad una temperatura massima di +40 C e non oltre per evitare la falsa presa di getto. Gli accorgimenti tecnici usati a questo scopo devono essere approvati dalla DL. Il costo relativo al raffreddamento o riscaldamento del calcestruzzo sarà completamente a carico dell Impresa. In ogni caso è vietata l esecuzione di getti all aperto quando la temperatura ambiente sia inferiore a -10 C. Esecuzione del getto L Impresa dovrà assicurarsi e provvedere affinché tutta l attrezzatura sia sufficiente ad assicurare una esecuzione di getto continua e senza interruzioni imputabili a ritardi di trasporto od ad insufficienze di vibrazione e/o a manodopera scarsa o male addestrata. Il calcestruzzo sarà gettato in strati di altezza non superiore a 50 cm; ogni strato sarà opportunamente vibrato, specialmente per strutture sottili. L impresa non potrà eseguire getti in presenza di acqua, salvo esplicita autorizzazione della DL. Qualora i getti debbano eseguirsi in presenza d acqua, l Impresa dovrà provvedere, a sua cura e spese, ad attuare adeguati sistemi di captazione delle acque e di drenaggio delle stesse, in modo da evitare il dilavamento dei calcestruzzi od il formarsi di pressioni dannose a tergo dei rivestimenti durante la presa. Qualora si verifichino interruzioni per cause impreviste, il getto sarà interrotto in zone in cui meglio convenga la formazione di un giunto di costruzione, d accordo con la DL. In nessun caso saranno ammessi ferri d armatura in vista e rappezzi con intonaci, indice di deficiente esecuzione dei getti e di vibrazione. Vibrazione dei getti Il calcestruzzo sarà steso nelle casseforme e costipato con adatti vibratori ad immersione. Il tempo e gli intervalli di immersione dei vibratori nel getto saranno approvati dalla DL, in relazione al tipo di struttura e di calcestruzzo. La vibrazione dovrà essere effettuata immergendo verticalmente il vibratore che dovrà penetrare in ogni punto per almeno 10 cm nella parte superiore dello strato gettato precedentemente, vibrandolo. In linea di massima la durata di vibrazione per m³ di calcestruzzo non sarà minore di 3 minuti. In ogni caso la vibrazione dovrà essere interrotta prima di provocare la segregazione degli inerti e del cemento. L Impresa è tenuta a fornire in numero adeguato i vibratori adatti (7000 giri al minuto per tipi ad immersione; 8000 giri minuto per tipi da applicare alla casseforme). In particolare anche i getti in pareti sottili (spessore rustico 15 cm) dovranno essere vibrati salvo disposizioni contrarie della DL; le difficoltà di queste vibrazioni non potranno dar luogo, da parte dell Impresa, a richieste di sovrapprezzi o giustificazioni per eventuali ritardi. L Impresa dovrà adottare cure particolari per i getti e la vibrazione dei calcestruzzi di strutture a contatto con i liquidi (come serbatoi, vasche, canalette, pozzetti, ecc.) in modo da garantire la impermeabilità degli stessi. Al limite del possibile bisognerà evitare le riprese di getto. Giunti di costruzione nei getti Le posizioni dei giunti di costruzione e delle riprese di getto delle strutture in calcestruzzo semplice e armato, dovranno essere sottoposte alla preventiva approvazione della Direzione Lavori. In particolare è fatto esplicito obbligo che il getto di tutte le strutture orizzontali (per esempio platee, solettoni di fondazione, travi con relative solette) che per necessità strutturali debbono garantire un comportamento perfettamente monolitico siano prive di riprese. In particolare potrà essere richiesto che il getto dei basamenti di macchine rotanti od alternative, sia eseguito senza soluzioni di continuità, in modo da evitare le riprese di getto, senza che per tale fatto alcun onere addizionale venga richiesto da parte dell Impresa. Qualora l interruzione del getto superi le 8 ore occorrerà, prima di versare lo strato successivo, scalpellare, sabbiare e lavare la superficie di ripresa e stendervi uno strato di 1-2 cm di malta formata dal medesimo impasto della classe di calcestruzzo del getto al quale saranno tolti gli inerti grossi. 5

7 Giunti di dilatazione Tutti i giunti di dilatazione saranno eseguiti e localizzati come indicato nei disegni. La superficie del calcestruzzo in corrispondenza dei giunti dovrà essere resa regolare in modo da mantenere un interspazio costante, uniforme e pulito per tutta l estensione del giunto. Eventuale materiale di riempimento sarà costituito da mastice di bitume o da altro materiale analogo. L impermeabilità o tenuta dei giunti verrà ottenuta mediante nastri di bitume o da altro materiale analogo. Protezione del getto Dopo avvenuto il getto è necessario che il calcestruzzo sia mantenuto umido per almeno 8 giorni e protetto dall azione del sole, del vento secco, dell acqua e delle scosse meccaniche. I metodi di protezione del getto che assicurino il mantenimento delle condizioni richieste per la stagionatura saranno di responsabilità dell Impresa ma soggetti all approvazione della Direzione Lavori. Per i getti di calcestruzzo da eseguirsi durante la stagione invernale, dovranno essere prese particolari precauzioni e disposizioni al fine di evitare gli effetti deleteri del gelo. È escluso di norma l impiego di prodotti antigelo da aggiungere agli impasti, mentre dovranno essere invece adottate le seguenti disposizioni: l acqua di impasto dovrà essere riscaldata a +60 C con i mezzi ritenuti più idonei allo scopo; l introduzione d acqua a +60 C nelle betoniere assicurandosi d altra parte che il cemento e gli inerti siano ad una temperatura superiore a 0 C e tenuto conto dei dosaggi, dovrà permettere di avere all uscita un impasto ad una temperatura compresa fra +10 C +15 C; nel caso di riscaldamento dell acqua e degli inerti, questi non devono superare i +40 C sia per l acqua sia per gli inerti; le temperature degli impasti dovranno essere misurate all uscita delle betoniere, a mezzo di termometri. Si potranno proteggere i getti, quando la temperatura scende al di sotto di -5 C, con coperture in teli impermeabili e riscaldatori a vapore o ad aria calda umidificata. Finitura delle superfici del calcestruzzo Per quelle strutture in calcestruzzo che dovranno restare in vista o avranno funzioni idrauliche, dovranno essere particolarmente curate le proporzioni degli impasti e le modalità del getto. Dovrà essere escluso un aumento del rapporto effettivo acqua-cemento oltre il valore di 0,45 e la lavorabilità necessaria deve raggiungersi con l aggiunta di fluidificanti. La posa in opera dovrà essere molto curata ed il getto dell impasto nel cassero effettuato a piccoli quantitativi. La vibratura dovrà essere ininterrotta per tutta la durata del getto. In particolare dovrà essere curato il distanziamento della armatura in ferro dal fondo delle casseforme. In relazione alla finitura superficiale dei getti si adotteranno 4 classi caratteristiche di valutazione realizzate sulla base delle indicazioni progettuali. Gli eventuali lavori da eseguire al fine di ottenere la rispondenza delle finiture superficiali al grado richiesto dai disegni saranno realizzati per mezzo di manodopera specializzata. Tutte le irregolarità superficiali continue saranno rilevate con righello di 1,50 m. Tutti i difetti riscontrati verranno eliminati non appena disarmate le casseforme, dopo l ispezione della Direzione Lavori. La definizione di ciascuna classe di finitura è la seguente: F1, si applica alle superfici che saranno ricoperte con terra o materiale di riempimento ed avrà le seguenti caratteristiche: irregolarità superficiali 2,5 cm; F2, si applica alle superfici non sempre esposte alla vista e che non richiedano una finitura maggiore, ed alle superfici che sono destinate ad essere intonacate: irregolarità superficiali brusche 1 cm; irregolarità superficiali continue 1,5 cm; F3, si applica alle superfici destinate a rimanere esposte alla vista o a contatto con liquidi in movimento: irregolarità superficiali brusche 0,5 cm; irregolarità superficiali continue 1,0 cm; 6

8 F4, si applica alle superfici che richiedono particolare precisione, alle facce degli elementi prefabbricati, piattaforme di supporto di macchinari ed opere idrauliche: irregolarità superficiali brusche e continue 0,2 cm. Si tenga presente che i calcestruzzi per i quali è richiesta la finitura F3 devono avere dosaggio di cemento non inferiore a 3 kn/m3 (300 kgf/m3). È facoltà della Direzione Lavori esigere, soprattutto per le finiture F3 ed F4, campionature sul posto onde poter definire le caratteristiche più opportune delle casseforme, il sistema di disarmo, la troncatura e sfilaggio dei tiranti metallici d ancoraggio ecc. per realizzare il grado di finitura richiesto. Salvo riserva di accettazione da parte della Direzione Lavori, l Impresa eseguirà a sue spese quei lavori di sistemazione delle superfici che si rendessero necessari per difetti od irregolarità maggiori di quelli ammessi per ogni grado di finitura. In particolare per quelle strutture che richiedano gradi di finitura F3 ed F4 si dovrà ricorrere a sgrossatura con mola elettrica, stuccatura e successiva smerigliatura con mola delle superfici. Inserti a tenuta nei calcestruzzi Tutti gli inserti, come tubi, profilati metallici, ecc., che attraversano strutture di calcestruzzo contenenti liquami, dovranno essere posti in opera nei punti precisi indicati sui disegni e con sistemi tali da impedire perdite o filtrazioni dei liquami nel contatto calcestruzzo-inerti. Pertanto potranno essere permessi giunti o alette metalliche che garantiscano la tenuta e resistano alla pressione del liquame nonché l uso di malta sigillante a tenuta idraulica. La fornitura e la posa di tali accorgimenti saranno a carico dell Impresa. Specifica di misura Il calcestruzzo magro per sottofondazione è stato valutato a m³ (metro cubo), con spessore medio di 15 cm. Le varie tipologie e caratteristiche di calcestruzzo a prestazione garantita, progettate per le varie strutture che compongono l opera, sono state valutate a m³ (metro cubo).contabilizzazione a misura. Casseforme Generalità Le casseforme, di qualsiasi tipo, dovranno presentare deformazioni limitate (coerenti con le tolleranze richieste per i manufatti), avere rigidità tale da evitare forti ampiezze di vibrazione durante il costipamento evitando variazioni dimensionali delle superfici dei singoli casseri che dovranno, inoltre, essere accuratamente pulite dalla polvere o qualsiasi altro materiale estraneo, sia direttamente che mediante getti d aria, acqua o vapore. Per getti su superfici con inclinazione sull orizzontale maggiore di 30 C deve essere previsto il contro cassero (oppure una rete sufficiente a tenere in forma il calcestruzzo). Nelle zone dei casseri in cui si prevede, dato il loro particolare posizionamento o conformazione, la formazione di bolle d aria, si dovranno prevedere fori o dispositivi tali da permetterne la fuoriuscita. Prima del getto verranno eseguiti, sulle casseforme predisposte, controlli della stabilità, delle dimensioni, della stesura del disarmante, della posa delle armature e degli inserti; controlli più accurati andranno eseguiti, sempre prima del getto, per la verifica dei puntelli (che non dovranno mai poggiare su terreno gelato), per l esecuzione dei giunti, dei fissaggi e delle connessioni dei casseri Le casseforme per i getti di calcestruzzo dovranno essere costruite con pannelli metallici o in pannelli in legno o tavole in legno sufficientemente robuste, ben collegate fra loro e controventate ad evitare spanciamenti e distacchi delle stesse durante le vibrature del getto. Sono previsti due tipi: casseforme per getti da intonacare o contro terra o di fondazione e comunque non soggetti a 7

9 particolari esigenze estetiche. Potranno essere in tavolame comune, purché ben diritto ed accuratamente connesso, o in alternativa metalliche; casseforme per getti da lasciare in vista o a contatto con le acque o in elevazione. Dovranno essere metalliche od in pannelli in legno o tavolame in legno accuratamente piallato o stuccato a gesso o in compensato, così da dare luogo a superfici particolarmente lisce ed uniformi. Le tavole dovranno avere di regola dimensioni uguali fra loro e saranno poste in opera a giunti sfalsati. Quando indicato dai disegni esecutivi, gli spigoli verticali e orizzontali e inclinati dovranno essere smussati ed arrotondati. L arrotondamento suddetto si realizzerà con opportuni listelli disposti nelle casseforme. In particolare dovrà essere curata la tenuta d acqua dei casseri al fine di evitare fuoriuscita della boiacca di cemento e conseguente dilavamento dell impasto, in corrispondenza delle fessure, soprattutto negli spigoli orizzontali e verticali. Tale tenuta sarà realizzata, oltre che con l adozione dei listelli triangolari di smusso, mediante accurata stuccatura e con rabboccamento esterno perimetrale di malta povera, specie nei punti di ripresa a spicco dei pilastri da solette o strutture già eseguite. Al momento del getto del calcestruzzo la superficie interna delle casseforme dovrà essere esente da qualsiasi incrostazione di malta, boiacca od altra sostanza estranea. Prima della posa delle casseforme, le superfici delle casseforme stesse che verranno in contatto con il calcestruzzo, dovranno essere lubrificate con olio di paraffina raffinato in modo da migliorare lo stacco delle casseforme dalle strutture durante il disarmo. Non sarà permesso l uso di tali prodotti disarmanti quando le casseforme siano già montate per il getto. Il disarmo delle casseforme sarà effettuato solo quando il calcestruzzo avrà raggiunto una resistenza sufficiente a sopportare le tensioni cui sarà sottoposto durante e dopo il disarmo stesso. In ogni caso non si potrà procedere al disarmo senza previa autorizzazione della Direzione Lavori. Il disarmo dovrà avvenire per gradi e in modo da evitare urti ed azioni dinamiche in genere. Potrà inoltre essere necessario che, in casi particolari, le casseforme, con relativi puntelli e sbadacchiature, vengano mantenute in opera oltre il necessario, su specifica richiesta della Direzione Lavori o del CSE. Specifica di misura Le casseforme laterali, rette ed inclinate sono state valutate a m² (metro quadrato) delle sole parti a contatto. Nel prezzo sono compresi anche gli oneri per le opere di presidio e sostegno, il trattamento interno delle pareti per facilitarne il distacco dai getti, i distanziatori, le componenti a perdere, i sistemi di ancoraggio e le tassellature necessarie, le passerelle con i relativi parapetti e quant altro necessario. Contabilizzazione a misura. Acciaio d armatura ll ferro tondo di armatura sarà fornito dall Impresa e sarà posto in opera in base ai disegni di dettaglio e approvati dalla Direzione Lavori. L Impresa provvederà all esecuzione dei piani di dettaglio delle armature (contenenti le liste dei ferri con le quantità di peso corrispondenti alle diverse posizioni) in base agli elaborati di progetto. La Direzione Lavori potrà apportare modifiche alle armature di progetto. In questa eventualità l Impresa non potrà richiedere alcun compenso speciale oltre a quanto già spettante, in base all applicazione del prezzo di contratto per le quantità di ferri impiegati. Le armature dovranno essere fissate nelle casseforme nella loro posizione finale (per mezzo di piastrine distanziatrici in cemento o dispositivi analoghi) e legate con filo di ferro strettamente una all altra in modo da formare una gabbia rigida. Le barre dovranno essere pulite dalla ruggine e dai residui di tinta o di oli che ne possano pregiudicare la aderenza. Le saldature saranno ammesse solo se consentite caso per caso dalla 8

10 Direzione Lavori e saranno realizzate in tal caso per sovrapposizione. Delle unioni per saldatura verranno eseguite verifiche periodiche da parte della Direzione Lavori, tutte a spese dell Impresa. Resta stabilito che il ferro che non raggiunga le caratteristiche richieste non verrà impiegato nelle opere e dovrà essere allontanato dal cantiere. Tutti gli oneri derivanti all Impresa, per certificati e prove di cui sopra, sono a suo carico. 2.. FERRO D ARMATURA 2.1.Oggetto: l acciaio da cemento armato ordinario comprende: barre d acciaio tipo B450 C (6 mm ø 50 mm) barre d acciaio tipo B450 A (6 mm ø 10 mm) reti e tralicci elettrosaldati in acciaio B450 C (6 mm ø 16 mm) reti e tralicci elettrosaldati in acciaio B450 A (6 mm ø 10 mm) L acciaio deve essere qualificato all origine, deve portare impresso, come prescritto dalle norme NTC 2008, il marchio indelebile che lo renda costantemente riconoscibile e riconducibile inequivocabilmente allo stabilimento di produzione. È vietato l impiego di acciaio B450A in elementi strutturali soggetti all azione sismica. È ammesso l impiego di acciai inossidabili ed acciai zincati secondo il D.M.14/01/2008. Il marchio indelebile deve essere depositato dal produttore presso il Servizio tecnico centrale e deve consentire di risalire: all azienda produttrice allo stabilimento al tipo di acciaio ed alla sua eventuale saldabilità Il produttore deve rispettare le modalità di marcatura denunciate comunicando le eventuali modifiche apportate. Il prodotto di acciaio non può essere impiegato in caso di: mancata marcatura non corrispondenza a quanto depositato illeggibilità, anche parziale della marcatura 2.2.Fornitura: tutte le forniture di acciaio devono essere accompagnate dall Attestato di Qualificazione rilasciato dal Consiglio Superiore dei LL.PP. -Servizio Tecnico Centrale. Le forniture provenienti da un commerciante o da un centro di trasformazione devono essere accompagnate da copia dei documenti rilasciati dal produttore e completati con il riferimento al documento di trasporto del commerciante o trasformatore intermedio. Tutti i prodotti forniti in cantiere dopo l intervento di un centro di trasformazione devono essere accompagnati da: dichiarazione, su documento di trasporto, degli estremi dell attestato di avvenuta dichiarazione di attività, rilasciato dal Servizio tecnico centrale, recante il logo o il marchio del centro di trasformazione attestazione inerente l esecuzione delle prove del controllo interno fatte eseguire dal direttore tecnico del centro di trasformazione, con l indicazione dei giorni nei quali la fornitura è stata lavorata. 2.3.Controlli di accettazione: le NTC 2008 prevedono per tutti gli acciai tre forme di controllo. In stabilimento di produzione, da eseguirsi sui lotti di produzione Nei centri di trasformazione, da eseguirsi sulle forniture Di accettazione in cantiere, da eseguirsi sui lotti di spedizione. I controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori prima della messa in opera dell acciaio. Vengono eseguiti su ciascun lotto di spedizione, proveniente da uno stesso stabilimento, in ragione di n.3 spezzoni del medesimo diametro e per n.3 diametri diversi con prove di trazione, allungamento e piegamento, oltre che di aderenza e composizione chimica. Per le reti e i tralicci elettrosaldati valgono le stesse procedure, il prelievo interessa n.3 saggi ricavati da tre diversi pannelli nell ambito di ciascun lotto spedizione, con prove di trazione ed allungamento e di distacco dal nodo, oltre alle verifiche dimensionali. 9

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12 3. ACCIAIO LAMINATO 3.1.Oggetto: con acciaio strutturale o acciaio da costruzione si indica il tipo di acciaio utilizzato come materiale da costruzione nel campo dell'ingegneria civile. I materiali da costruzione devono obbligatoriamente riportare la marchiatura CE di conformità, così come richiesto dalle NTC Gli acciai possono essere laminati a caldo o a freddo. Alcuni prodotti che si ottengono con il processo di laminazione a caldo sono: i nastri di lamiere, i profilati, tubi senza saldatura, anelli; mentre tra quelli ottenuto per laminazione a freddo: scatolati e trafilati in genere. 3.2.Fornitura: nel caso in cui i profilati d acciaio siano inviati in cantiere non lavorati (fornitura diretta del produttore in cantiere o del produttore ad un venditore che li trasporta senza averli lavorati in cantiere), ogni fornitura in cantiere, prima della posa, deve essere accompagnata dai seguenti documenti: attestato di qualificazione del Servizio Tecnico Centrale rilasciato all acciaieria produttrice, con timbro e firma in originale del produttore riportante gli estremi del documento di trasporto (bolla) del materiale in cantiere Nel caso in cui la fornitura sia effettuata da un commerciante intermedio, l attestato di qualificazione dell acciaieria produttrice deve comprendere i seguenti due timbri: timbro e firma in originale del produttore (acciaieria) riportante gli estremi del documento di trasporto (bolla) del materiale inviato al commerciante timbro e firma in originale del commerciante riportante gli estremi del documento di trasporto (bolla) del materiale inviato in cantiere. La copia/originale del documento di trasporto (bolla) deve contenere i seguenti dati: nome ed indirizzo dell acciaieria; indirizzo dello stabilimento di produzione; numero e data della bolla di spedizione; nome ed indirizzo del destinatario; indirizzo del cantiere di destinazione; descrizione dell acciaio fornito (tipo di acciaio, profilati ecc.); numero e data dell attestato di qualificazione riportato al punto precedente. Nel caso in cui i profilati d acciaio siano lavorati e/o assemblati presso un centro di trasformazione, ogni fornitura in cantiere, prima della posa, deve essere accompagnata dai seguenti documenti: attestato di qualificazione del Servizio Tecnico Centrale rilasciato all acciaieria produttrice con timbro e firma in originale del produttore riportante gli estremi del documento di trasporto (bolla) del materiale inviato al centro di trasformazione e timbro e firma in originale del centro di trasformazione riportante gli estremi del documento di trasporto (bolla) del materiale inviato in cantiere attestazione inerente l esecuzione delle prove di controllo interno fatte eseguire dal direttore tecnico del centro di trasformazione con l indicazione dei giorni nei quali la fornitura di acciaio è stata lavorata La copia/originale del documento di trasporto (bolla) deve contenere i seguenti dati: nome ed indirizzo del destinatario; indirizzo del cantiere di destinazione; descrizione dell acciaio fornito (tipo di acciaio, profilati ecc.); dichiarazione da parte del centro di trasformazione degli estremi dell attestato di avvenutadichiarazione di attività, rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale, recante il logo od il marchio del centro di trasformazione. Estremi di avvenuta dichiarazione da parte del centro di trasformazione riferimento all attestato di qualificazione dell acciaieria produttrice (o delle acciaierie nel caso l acciaio provenga da aziende produttrici diverse) del materiale. 3.3.Prove di accettazione: Per ogni tipologia d acciaio, lotto di spedizione (massimo 30 t) e stabilimento di produzione si prelevano tre saggi lunghi 50 cm. I campioni devono essere contrassegnati mediante sigle ed etichettature indelebili e successivamente inviati per le prove al laboratorio incaricato. Contestualmente al prelievo dei campioni è necessario compilare il verbale di accettazione dell acciaio 11

13 che sarà sottoscritto in contraddittorio tra il DL, o suo delegato, con un rappresentante tecnico dell impresa esecutrice. Il DL predisporrà per l impresa (se richiesto dalla stessa) sottoscrivendola la lettera di trasmissione dei campioni al laboratorio autorizzato che effettuerà le prove di trazione. Tale invio dei provini al laboratorio deve avvenire entro 30 gg dalla consegna in cantiere e non a fine lavori). All arrivo dei risultati il DL verificherà che i dati siano conformi al controllo di accettazione previsto dal DM 14/01/ PALANCOLE METALLICHE 4.1.Oggetto: le palancole metalliche possono essere laminate a caldo secondo le norme UNI EN e o laminate a freddo. Nel progetto sono state indicate palancole tipo Larssen o equivalenti, laminate a caldo, con qualità dell acciaio S275, secondo quanto previsto dalle norme EN aventi le seguenti caratteristiche: tensione di rottura ft 550 N/mm² limite elastico fy 390 N/mm² Le palancole metallichedevono rispondere comunque ai seguenti requisiti fondamentali: adeguata resistenza agli sforzi di flessione facilità di infissione impermeabilità delle giunzioni facilità di estrazione e reimpiego (ove previsto) elevata protezione contro le corrosioni. Le tolleranze sulla geometria delle palancole laminate a caldo sono indicate dalle norme UNI EN Un palancolato è un diaframma realizzato mediante infissione nel terreno di palancole metalliche, di sezione generalmente a forma di U aperta, i cui bordi laterali, detti gargami, sono sagomati in modo da realizzare una opportuna guida all'infissione del profilato adiacente, disposto in posizione simmetricamente rovesciata. I palancolati previsti in progetto sono da considerarsi apprestamenti temporanei necessari per garantire la buona esecuzione del lavoro e per la sicurezza collettiva delle persone. Nel caso di palancole metalliche previste come tura provvisionale, esse dovranno garantire, se necessario, l aggottamento all interno senza pregiudizio per la stabilità dell'opera provvisionale e del fondo foro. 4.2.Fornitura: i materiali dovranno essere corrispondenti a quelli previsti in progetto. I profili delle palancole dovranno avere caratteristiche e dimensioni corrispondenti alle norme di riferimento. I bordi di guida dovranno essere perfettamente puliti. 4.3.Controlli di accettazione: prima della messa in opera occorre verificare che gli acciai impiegati siano conformi alle prescrizioni di accettazione del presente Capitolato valide per l acciaio laminato e siano dotati dei relativi certificati per ogni lotto di fornitura. In assenza di questi non sarà possibile mettere in opera l elemento. 12

14 5. Giunti di ripresa e dilatazione Saranno realizzati come previsto negli elaborati di progetto. Ogni qual volta si preveda la ripresa del getto, si dovrà procedere alla realizzazione di appositi giunti di ripresa. Sarà posizionato come da progetto un cordolo in ambienti umidi, composto da una miscela di gomme sintetiche, naturali e polimeri, esente da bentonite, delle seguenti dimensioni: sezione 5x20 mm. Sarà possibile realizzare la ripresa di getto strutturale tra calcestruzzo fresco e calcestruzzo indurito, mediante applicazione a pennello, a spatola o a spruzzo con airless oppure mediante colatura, di idoneo prodotto (collante liquido o epossidico). Prima della messa in opera l Appaltatore dovrà sottoporre alla Direzione Lavori un campione del materiale che intende utilizzare con relativa scheda tecnica per la necessaria approvazione. Specifica di misura I giunti di ripresa sono stati valutati al m (metro), sulla base di una valutazione delle successive fasi di getto. 6. Opere meccaniche Generalità Tutti i metalli dovranno essere lavorati con regolarità di forme e di dimensioni, nei limiti delle tolleranze consentite ed in accordo con le prescrizioni della normativa specifica. Le operazioni di piegatura e spianamento dovranno essere eseguite per pressione; qualora fossero richiesti, per particolari lavorazioni, interventi a caldo, questi non dovranno creare concentrazioni di tensioni residue. I tagli potranno essere eseguiti meccanicamente o ad ossigeno; nel caso di irregolarità questi verranno rifiniti con la smerigliatrice. Le superfici, o parti di esse, destinate a trasmettere sollecitazioni di qualunque genere dovranno combaciare perfettamente. I fori per i chiodi e bulloni saranno eseguiti con il trapano, avranno diametro inferiore di almeno 3 mm a quello definitivo e saranno successivamente rifiniti con l alesatore; salvo diverse prescrizioni non è consentito l uso della fiamma ossidrica per le operazioni di bucatura. I giunti e le unioni degli elementi strutturali e dei manufatti verranno realizzati con: saldature eseguite ad arco, automaticamente o con altri procedimenti approvati dalla Direzione Lavori; tali saldature saranno precedute da un adeguata pulizia e preparazione delle superfici interessate, saranno eseguite da personale specializzato e provvisto di relativa qualifica; le operazioni di saldatura saranno sospese a temperature inferiori ai -5 C e, a lavori ultimati, gli elementi o le superfici saldate dovranno risultare perfettamente lisci ed esenti da irregolarità; bullonatura che sarà eseguita, dopo un accurata pulizia, con bulloni conformi alle specifiche prescrizioni e fissati con rondelle e dadi adeguati all uso; le operazioni di serraggio dei bulloni dovranno essere effettuate con una chiave dinamometrica; chiodature realizzate con chiodi riscaldati (con fiamma o elettricamente) introdotti nei fori e ribattuti. La posa in opera dei manufatti comprenderà la predisposizione ed il fissaggio, dove necessario, di zanche metalliche per l ancoraggio degli elementi alle superfici di supporto e tutte le operazioni connesse a tali lavorazioni. Dovranno essere inoltre effettuate prima del montaggio le operazioni di ripristino della verniciatura o di esecuzione, se mancante, della stessa; verranno infine applicate, salvo altre prescrizioni, le mani di finitura secondo le specifiche già indicate per tali lavorazioni. La zincatura 13

15 nelle parti esposte o dove indicato sarà eseguita, a carico dell appaltatore, per immersione in bagno di zinco fuso e dovrà essere realizzata solo in stabilimento. Tutte le strutture in acciaio o parti dovranno essere realizzate in conformità alle già citate leggi e normative vigenti per tali opere. Le caratteristiche dei materiali in ferro sono fissate dalle seguenti specifiche. Acciai Saranno definiti acciai i materiali ferrosi contenenti meno dell 1,9% di carbonio; le classi e le caratteristiche relative saranno stabilite dalle norme già citate alle quali si rimanda per le specifiche riguardanti le qualità dei vari tipi e le modalità delle prove da eseguire. Gli acciai mantengono le loro caratteristiche a lungo e le indicazioni di incompatibilità già riportate, oltre a quelle indicate nella tabella seguente e che dovranno essere tenute nella dovuta considerazione nell impiego e durante la posa in opera dei materiali. Acciaio Inossidabile Presenta un contenuto di cromo superiore al 12% ed elevata resistenza all ossidazione ed alla corrosione; dovrà essere conforme alle norme citate. Nel caso dell acciaio inossidabile esistono delle condizioni strutturali del materiale stesso che lo rendono estremamente resistente a processi di corrosione o deterioramento; l unico aspetto di incompatibilità di rilievo è determinato dalla poca aderenza della calce o malte con composti di calce sulla superficie dell acciaio stesso a causa della difficoltà di aggrappaggio. Anche nell acciaio inossidabile esiste un rischio ridotto di ossidazione che può verificarsi per imperfezioni o motivi meccanici (al di sotto dello strato di ossido di cromo) di difficile visibilità e quindi con un livello elevato di pericolosità. Metalli Diversi Tutti i metalli impiegati saranno della migliore qualità e rispondenti alle prescrizioni e norme UNI vigenti. Rame e Leghe I tubi saranno realizzati con rame CU-DHP; le prove di trazione, schiacciamento, dilatazione e le caratteristiche delle lamiere, fili, etc. saranno conformi alle suddette specifiche alle quali si rimanda anche per i materiali in ottone ed in bronzo. Il rame possiede una buona resistenza alla corrosione pur presentando alcune situazioni di incompatibilità con altri materiali. Zinco, Stagno e Leghe Tutti i materiali in zinco, stagno e relative leghe dovranno avere superfici lisce, regolari ed esenti da imperfezioni e saranno rispondenti alle prescrizioni indicate. Lo zinco è un metallo fortemente elettronegativo e quindi esposto ai processi di ossidazione e corrosione galvanica oltre ad una serie di incompatibilità. Alluminio e Leghe Tutti i prodotti in alluminio saranno conformi alla normativa indicata. I profilati e trafilati saranno forniti, salvo diversa prescrizione, in alluminio primario, dovranno avere sezione costante, superfici regolari ed essere esenti da imperfezioni. Le lamiere non dovranno presentare tracce di riparazioni o sdoppiature. Per l alluminio anodizzato, ogni strato di ossido anodico verrà indicato come: ottico, brillante, satinato, vetroso, etc. oltre ad un numero per lo spessore e l indicazione del colore. L alluminio ha una caratteristica di particolare elettronegatività che lo rende particolarmente esposto ai processi di ossidazione nel caso di contatti con gli altri metalli; esistono, comunque, altre condizioni di incompatibilità con alcuni materiali. 14

16 Verniciatura Le operazioni di verniciatura dovranno essere precedute da un accurata preparazione delle superfici interessate (raschiature, scrostature, stuccature, levigature etc.) con sistemi idonei ad assicurare la perfetta riuscita del lavoro. La miscelazione e posa in opera di prodotti monocomponenti e bicomponenti dovrà avvenire nei rapporti, modi e tempi indicati dal produttore. Tutti i prodotti dovranno trovarsi nei recipienti originali, sigillati, con le indicazioni del produttore, le informazioni sul contenuto, le modalità di conservazione ed uso e quanto altro richiesto per una completa definizione ed impiego dei materiali in oggetto. Tutte le forniture dovranno, inoltre, essere conformi alla normativa vigente, alla normativa speciale (UNICHIM, etc.) ed avere caratteristiche qualitative costanti confermate dai marchi di qualità. L applicazione dovrà essere effettuata esclusivamente con prodotti pronti all uso e preparati nei modi stabiliti dalle case produttrici; non sarà, quindi, consentito procedere, salvo altre prescrizioni, ad ulteriori miscelazioni con solventi o simili che non siano state specificatamente prescritte. L applicazione dei prodotti vernicianti non dovrà venire effettuata su superfici umide, l intervallo di tempo fra una mano e la successiva sarà, salvo diverse prescrizioni, di 24 ore, la temperatura ambiente non dovrà superare i 40 C e la temperatura delle superfici dovrà essere compresa fra i 5 e i 50 C con un massimo di 80% di umidità relativa. In ogni caso le opere eseguite dovranno essere protette, fino al completo essiccamento, dalla polvere, dall acqua e da ogni altra fonte di degradazione. Tutti i componenti base, i solventi, i diluenti e gli altri prodotti usati dalle case produttrici per la preparazione delle forniture, dalla mano d opera per l applicazione e gli eventuali metodi di prova, dovranno essere conformi alla normativa di settore. Ai fini delle miscele colorate sono considerate sostanze idonee i seguenti pigmenti: ossido di zinco, minio di piombo, diossido di titanio, i coloranti minerali, ecc.. Le opere di verniciatura su manufatti metallici saranno precedute da accurate operazioni di pulizia (nel caso di elementi esistenti) e rimozione delle parti ossidate; verranno quindi applicate almeno una mano di vernice protettiva ed un numero non inferiore a due mani di vernice del tipo e colore previsti fino al raggiungimento della completa uniformità della superficie. La verniciatura sarà obbligatoriamente preceduta de sabbiatura grado SA 2,5. Primer al silicone Applicazione di una mano di fondo di idrorepellente, a base di siliconi o silicati, necessario per il trattamento preliminare di supporti soggetti ad umidità da porre in opera a pennello o a rullo previa pulizia superficiale delle parti da trattare. Convertitore di ruggine Applicazione di convertitore di ruggine su strutture ed infissi di metallo mediante la posa in opera di due mani a pennello o a spruzzo di una resina copolimerica vinil-acrilica in soluzione acquosa lattiginosa, ininfiammabile, a bassa tossicità, rispondente inoltre al test spray salino di 500 ore con adesione al 95% se sottoposto a graffiatura a croce. Vernice antiruggine Verniciatura antiruggine di opere in ferro esterne già opportunamente trattate, con funzioni sia di strato a finire di vario colore sia di strato di fondo per successivi cicli di verniciatura, mediante l applicazione di una resina composta da un copolimero vinil-acrilico con caratteristiche di durezza, flessibilità e resistenza agli urti, permeabilità al vapore d acqua ed all ossigeno di gr./mq./mm./giorno, con un contenuto di ossido di ferro inferiore al 3%, non inquinante, applicabile a rullo, pennello ed a spruzzo su metalli ferrosi e non, in almeno due mani. Verniciatura antiruggine di opere in ferro costituita da una mano di minio di piombo mescolato con piccole quantità di olio di lino cotto o realizzata con prodotto 15

17 oleosintetico equivalente previa preparazione del sottofondo con carteggiatura, sabbiatura o pulizia completa del metallo stesso. Resine epossidiche Verniciatura di opere in ferro con resine epossidiche bicomponenti (kg/mq 0,60) da applicare su superfici già predisposte in almeno due mani. È prevista la verniciatura dei pannelli delle paratoie di sicurezza. Smalto oleosintetico Avranno come componenti le resine sintetiche o naturali, pigmenti aggiuntivi, vari additivi e saranno forniti in confezione sigillata con tutte le indicazioni sulla composizione e sulle modalità d uso. Le caratteristiche dovranno essere quelle previste dalle norme già citate e dovranno, inoltre, garantire la durabilità, la stabilità dei colori, la resistenza agli agenti atmosferici, etc. Verniciatura con smalto oleosintetico, realizzata con componenti (olio e resine sintetiche con percentuali adeguate dei vari elementi) a basso contenuto di tossicità, da utilizzare su opere in ferro mediante applicazione a pennello in almeno due mani su superfici precedentemente trattate anche con vernice antiruggine. Zincatura La zincatura è il processo con cui viene applicato un rivestimento di zinco su un manufatto metallico generalmente di acciaio per proteggerlo dalla corrosione galvanica: esso infatti limita la formazione di micro-celle elettrolitiche ad azione anodica nei bordi di grano. Lo zinco ha un potenziale più elettronegativo (meno nobile) dell'acciaio, quindi, in caso di rotture o porosità del film protettivo, esso stesso diventa l'anodo sacrificale nella corrosione elettrolitica e si consuma se c'è chiusura delle linee di campo. Con zincatura a caldo si intende generalmente l'immersione in zinco fuso tenuto mediamente alla temperatura di 455 C; in questa fase lo zinco, oltre a ricoprire l'acciaio, ne entra anche in lega con lo strato superficiale, conferendo resistenza meccanica e il giusto grip al materiale trattato. È prevista la zincatura a caldo di tutte le opere antinfortunistiche (grigliati, parapetti, scale alla marinara, ecc.) come zincato sarà anche il guard-rail e alcune componenti delle paratoie di sicurezza: gargamature, battente di soglia, travi di manovra. La zincatura a caldo deve essere conforme alla norma UNI EN ISO Passerelle in acciaio zincato: Nel prezzo delle passerelle sono compresi inoltre gli oneri per la costruzione, i trasporti (da e per centri di verniciatura e zincatura, da e per officina produttrice al luogo d impiego), la verniciatura e la zincatura, il grigliato elettrosaldato per il piano carrabile, la bulloneria in acciaio inox, il nolo dei mezzi per il sollevamento e la posa in opera, il fissaggio con idonei tasselli, il premontaggio ed il montaggio finale nei siti della struttura indicati dalla DL, la documentazione tecnica composta dalla relazione di calcolo e dai disegni esecutivi, tutto in formato cartaceo e digitale. Grigliati in acciaio zincato: nel prezzo dei grigliati sono compresi inoltre gli oneri per la costruzione, i trasporti (da e per centri di verniciatura e zincatura, da e per officina produttrice al luogo d impiego), la verniciatura e la zincatura, il grigliato elettrosaldato per il piano carrabile, la struttura perimetrale in profilati, la bulloneria in acciaio inox, il nolo dei mezzi per il sollevamento e la posa in opera, il fissaggio con idonei tasselli, il pre-montaggio ed il montaggio finale nei siti della struttura indicati dalla DL, la documentazione tecnica composta dalla relazione di calcolo e dai disegni esecutivi, tutto in formato cartaceo e digitale. Scalette alla marinara in acciaio zincato: nel prezzo delle scalette sono compresi altresì gli oneri per la costruzione, i trasporti (da e per centri di verniciatura e zincatura, da e per officina produttrice al luogo d impiego), la verniciatura e la zincatura, la struttura portante in profilati, la bulloneria in acciaio inox, il nolo dei mezzi per il sollevamento e la posa in opera, il fissaggio con idonei tasselli, il premontaggio ed il 16

18 montaggio finale nei siti della struttura indicati dalla DL, la documentazione tecnica composta dalla relazione di calcolo e dai disegni esecutivi, tutto in formato cartaceo e digitale. Ringhiera-parapetto in acciaio zincato: nel prezzo del parapetto sono compresi altresì gli oneri per la costruzione, la struttura portante in profilati, i trasporti (da e per centri di verniciatura e zincatura, da e per officina produttrice al luogo d impiego), la verniciatura e la zincatura, la bulloneria in acciaio inox, il nolo dei mezzi per il sollevamento e la posa in opera, il fissaggio con idonei tasselli, il pre-montaggio ed il montaggio finale nei siti della struttura indicati dalla DL, la documentazione tecnica composta dalla relazione di calcolo e dai disegni esecutivi, tutto in formato cartaceo e digitale. 7. Opere di protezione spondale in massi naturali Generalità Le opere di protezione realizzate in massi sono caratterizzate da una berma di fondazione e da una mantellata di rivestimento della sponda. La berma sarà realizzata in maniera differente a seconda che il corso d acqua presenti livelli d acqua permanenti o sia interessato da periodi di asciutta. La mantellata dovrà essere sistemata faccia a vista e intasata con terreno vegetale. Caratteristiche dei materiali I massi naturali utilizzati per la costruzione dell opera dovranno corrispondere ai requisiti essenziali di compattezza, omogeneità e durabilità, di cui al R.D. 16 novembre 1939, n. 2232; dovranno inoltre essere esenti da giunti, fratture e piani di sfalsamento e rispettare i seguenti limiti: massa volumica: 1600 kg/m3 (1,6 t/m3) resistenza alla compressione: 80 MPa (800 kgf/cm2) coefficiente di usura: 1,5 coefficiente di imbibizione: 5% gelività: il materiale deve risultare non gelivo I massi naturali saranno di peso non inferiore a quanto prescritto negli elaborati di progetto, non dovranno presentare notevoli differenze nelle tre dimensioni. Modalità esecutive I massi da impiegare dovranno essere approvvigionati a piè d opera lungo il fronte del lavoro; la ripresa ed il trasporto del materiale al luogo di impiego dovranno essere fatti senza arrecare alcun danno alle sponde. Il materiale dovrà essere accostato con l utilizzo di tavoloni o scivoloni, in grado di proteggere le opere idrauliche: è tassativamente vietato il rotolamento dei massi lungo le sponde. Per lavori eseguiti in assenza di acqua, in corsi d acqua soggetti ad asciutta, oppure, in condizioni di magra, con livelli d acqua inferiori a 0,50 m, la berma sarà realizzata entro uno scavo di fondazione di forma prossima a quella trapezia. I massi dovranno essere collocati in opera uno alla volta, in maniera che risultino stabili e non oscillanti e in modo che la tenuta della berma nella posizione più lontana dalla sponda sia assicurata da un masso di grosse dimensioni. Se i lavori andranno eseguiti sotto il pelo dell acqua, i massi saranno collocati alla rinfusa in uno scavo di fondazione delle dimensioni prescritte, verificando comunque la stabilità dell opera. Gli elementi costituenti i cigli di banchine saranno accuratamente scelti ed opportunamente lavorati, al fine di ottenere una esatta profilatura dei cigli. Prove di accettazione e controllo Prima di essere posto in opera, il materiale costituente la difesa dovrà essere accettato dalla Direzione Lavori che provvederà per ogni controllo a redigere un apposito verbale. Il controllo consisterà nella individuazione da parte della Direzione Lavori, a suo insindacabile giudizio, di almeno dieci massi che dovranno essere singolarmente pesati. La partita non verrà accettata se il peso di un solo masso 17

19 verificato risulterà inferiore al peso minimo previsto in progetto. Se la verifica avrà invece esito positivo, si procederà al prelievo di campioni da inviare ad un laboratorio ufficiale per l esecuzione delle prove relative alla determinazione delle caratteristiche fisiche e meccaniche del materiale da porre in opera. Le prove relative alla determinazione delle caratteristiche fisiche dei massi naturali (determinazione del peso specifico, del coefficiente di imbibizione e della gelività) saranno effettuate, a carico dell Impresa, seguendo quanto riportato al Capo II delle "Norme per l accettazione delle pietre naturali da costruzione" di cui al R.D.2232/1939; per le prove di resistenza meccanica (resistenza alla compressione e all usura per attrito radente), si farà riferimento al Capo III della stessa normativa. L Impresa dovrà consegnare alla Direzione Lavori i certificati del laboratorio ufficiale relativi alle prove sopra indicate, che dovranno dimostrare il rispetto dei limiti imposti dal Capitolato. Se i risultati delle misure o delle prove di laboratorio non rispetteranno i limiti prescritti, il materiale, per la quantità sotto controllo, verrà scartato con totale onere a carico dell Impresa. Tutti gli oneri derivanti dalla necessità di eseguire le prove di accettazione saranno a carico dell Impresa. I risultati delle suddette prove dovranno essere consegnati alla Direzione Lavori prima della messa in opera dei massi. Qualora i risultati delle prove fossero negativi, l intera partita controllata sarà scartata con totale onere a carico dell Impresa. La presenza di tutte le certificazioni previste nel presente paragrafo risulterà vincolante ai fini della collaudabilità dell opera. Di norma il materiale è fornito pesato, fatto salvo quello reimpiegato in loco, il peso è poi eguagliato a volume con il rapporto 1 m³ (metro cubo) = 1,6 t (tonnellate). L operazione di pesatura è effettuata in contraddittorio tra la Direzione dei lavori e l impresa, o suoi rappresentanti; le parti firmeranno le bollette, madre e figlie, nel numero disposto dalla Direzione dei lavori. Per le operazioni di pesatura l impresa deve disporre di uno o più bilici, secondo le disposizioni della Direzione dei lavori, rimanendo a tutto suo carico ogni spesa ed onere relativi alle operazioni di pesatura, ivi compresi, l impianto dei bilici ed il relativo controllo iniziale, quelli periodici da parte del competente Ufficio, le eventuali riparazioni dei bilici e la costruzione di una baracca ad uso del personale dell Amministrazione preposto alle operazioni di pesatura. Il peso dei carichi viene espresso in tonnellate e frazioni di tonnellate fino alla terza cifra decimale; se ne detrae la tara del veicolo e della cassa, nonché il peso dei cunei o scaglioni usati per fermare i massi di maggiore dimensione, ottenendo così il peso netto. L Impresa deve fornire appositi bollettari; ciascuna bolletta viene datata ed oltre il peso netto deve portare il peso lordo, la targa o il contrassegno dei veicolo o delle casse a cui la bolletta stessa si riferisce, nonché la categoria del materiale. Ad ogni veicolo o cassone carico corrisponde quindi una serie di bollette, di cui la madre resta al personale dell Amministrazione che ha effettuato la pesatura e le figlie di norma vengono consegnate al rappresentante dell Impresa, al conducente del mezzo di trasporto ed al personale dell Amministrazione che sorveglia la posa del materiale in opera. Nessuno speciale compenso o indennità può riconoscersi all Impresa per il tempo necessario alle operazioni di taratura, stazzatura, pesatura dei materiali o per controlli su dette operazioni. Specifica di misura Le opere in pietrame sono state valutata a m³ (metro cubo). La contabilizzazione sarà eseguita a misura sulla base del volume effettivamente eseguito. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la fornitura, il trasporto, lo scarico, l avvicinamento del materiale al luogo d impiego, la posa di ogni singolo elemento, l intasamento della difesa spondale con terreno reperito nel cantiere e quant altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. 18

20 8. Realizzazione di rilevato arginale Le indicazioni riportate nel seguito si riferiscono sia a lavori di costruzione di nuovi rilevati arginali, sia a lavori di ringrosso e/o rialzo di argini esistenti. Caratteristiche dei materiali Con riferimento alla classificazione contenuta nelle norme CNR UNI 10006, le terre preferibilmente da utilizzare saranno di tipo argilloso e limoso (classi A-4, A-6, A-7-6),con contenuto minimo di sabbia pari al 15% e con indice di plasticità inferiore a 25. In casi di accertata impossibilità di ottenere una classe di rilevato superiore a quella con classifica A-3 e facoltà dell Ufficio di Direzione Lavori di accettare il materiale posto in opera, prescrivendo uno spessore non inferiore a 40 cm. di terreno vegetale sul paramento a fiume del rilevato. Non si dovranno utilizzare le materie organiche e le sabbie pulite. Il materiale posto in opera dovrà avere valori del peso in volume allo stato secco pari al 95% del peso di volume secco ottenuto nella prova di compattazione Proctor normale con tolleranza di +/-1%; la corrispondente umidità dovrà avere i valori compresi fra +/-2% dell'umidità ottimale ottenuta nella suddetta prova di compattazione. Definita anche la percentuale di umidità, questa deve essere mantenuta costante con una tolleranza di +/-1%. A suo insindacabile giudizio, l'amministrazione potrà individuare aree di prelievo di materiale di caratteristiche differenti da quanto sopra riportato. Modalità esecutive Prima di procedere alla costruzione dell'argine, sarà necessario preparare il terreno di posa, provvedendo all'asportazione del terreno vegetale e degli apparati radicali e alla predisposizione di uno scavo di cassonetto o, qualora il declivio trasversale del terreno fosse superiore al 15%, di opportuni gradoni di immorsamento delle dimensioni riportate nei disegni di progetto. Nella costruzione dell'argine andranno seguite le indicazioni progettuali riportate nei disegni esecutivi, sia per quanto riguarda le dimensioni del rilevato e la pendenza delle scarpate, sia per quanto riguarda lo spessore degli strati, il tipo di macchina da utilizzare per il costipamento ed il numero di passate. Sempre ai disegni di progetto si dovrà fare riferimento per le caratteristiche dimensionali e dei materiali da utilizzare per la realizzazione della pista di servizio o della strada sulla testa arginale. Per l ammorsamento all argine esistente occorrerà rimuovere la copertura erbosa e adottare una buona distribuzione di ammorsamenti per rendere solidali le parti. Prove di accettazione e controllo Prima dell'esecuzione dei lavori l Ufficio di Direzione Lavori procederà al prelievo di campioni di terreno da inviare a laboratori ufficiali, in modo da verificare la rispondenza alle prescrizioni di cui al presente Capitolato. I campioni di terreno prelevati saranno innanzitutto classificati: sarà individuata la curva granulometrica che caratterizza ogni campione, verranno valutati i limiti di Atterberg (in particolare modo il limite liquido e l'indice di plasticità), l'indice di gruppo. Saranno poi eseguite le prove necessarie per la determinazione della resistenza al taglio e dell'optimum Proctor. Qualora richiesto dall Ufficio di Direzione Lavori l Impresa dovrà provvedere alla posa in opera di una opportuna strumentazione geotecnica, tale da permettere la verifica delle corrette condizioni di lavoro in tutte le fasi di realizzazione dell'opera. Mediante la posa di assistimetri superficiali e profondi, di piezometri e di inclinometri sarà inoltre possibile controllare il grado di assestamento, l'esistenza di spostamenti orizzontali, la consolidazione raggiunta da eventuali strati argillosi, l'andamento del moto di filtrazione. Nel caso di rilevati costruiti ex novo L Impresa dovrà provvedere alla posa della strumentazione completa per una sezione significativa a scelta dall Ufficio di Direzione Lavori. Nel caso di rialzi e ringrossi i controlli saranno limitati alla compattazione fatti salvi comunque i controlli generali sulla qualità delle terre. Se le prove relative allo stato di compattazione del rilevato non dovessero dare esito soddisfacente, L Impresa è tenuta a ripetere la compressione dei rilevati sino ad ottenere il risultato prescritto. Gli oneri per tutte le prove di laboratorio e per la strumentazione per le prove a campo sono a carico dell Impresa. 19

21 L Impresa è obbligata, senza pretesa di compenso alcuno, a dare ai rilevati, durante la costruzione, le maggiori dimensioni richieste dall'assestamento naturale delle terre. Le scarpate saranno spianate e battute e i lavori di profilatura dovranno avvenire con asporto anziché con riporto di materie. All'atto del collaudo i rilevati eseguiti dovranno avere la sagoma e le dimensioni prescritte dai disegni progettuali. Qualora la costruzione del rilevato dovesse venire sospesa, l Impresa dovrà provvedere a sistemarlo regolarmente in modo da fare defluire facilmente le acque piovane; alla ripresa dei lavori dovranno essere praticati, nel rilevato stesso, appositi tagli a gradini, per il collegamento delle nuove materie con quelle già posate. Generalità sul prezzo Il prezzo compensa la preparazione del piano di posa per nuove arginature o per ringrosso o rialzo di arginature esistenti, eseguita mediante scavo di cassonetto o di gradonature, secondo le geometrie e le dimensioni previste dagli elaborati progettuali. Il prezzo comprende l'onere dell'accumulo a piè d'opera, della separazione del materiale vegetale per la successiva ripresa e la posa lungo le scarpate arginali, il riutilizzo del materiale terroso idoneo integrato con altro proveniente dalle cave di prestito per il reintegro del cassonetto o dei gradoni e la posa a regola d arte del detto materiale a riempimento del cassonetto e delle gradonature. Negli appalti a misura, salvo diversa precisazione nella voce di elenco, la preparazione del piano di posa viene compensato a mq se di spessore prestabilito, oppure a m3 se di spessore variabile in funzione dei luoghi. Formazione o ringrosso di rilevati arginali con materiale proveniente da cave private I rilevamenti e la misurazione dei rilevati agli effetti del pagamento saranno eseguiti in contraddittorio con L Impresa prima dell'inizio dei lavori ed al momento della loro contabilizzazione. Le sezioni di rilievo dovranno essere chiaramente individuate in sito mediante opportuna picchettazione, tale da rendere riconoscibile la sezione anche una volta eseguiti i lavori. La distanza fra le due sezioni di rilievo sarà tale da evidenziare ogni variazione di rilievo ai fini esecutivi. Gli oneri per tutte le operazioni di rilievo e di misurazione sono a carico dell Impresa. I rilevati eseguiti saranno misurati a compattazione ed assestamento avvenuti e computati con il metodo delle sezioni ragguagliate. Il prezzo comprende la fornitura a piè d'opera del materiale, la posa per strati dello spessore indicato nei disegni di progetto, la compattazione con il macchinario e le modalità prescritte negli stessi elaborati progettuali e quant'altro necessario per dare l'opera finita a regola d'arte, comprese le prove di accettazione e controllo. Il prezzo compensa la formazione di nuovi rilevati arginali o il ringrosso e/o il rialzo di rilevati esistenti con materiale proveniente da cave private individuate dall Impresa Appaltante. Negli appalti a misura il prezzo è riferito al m3 dato in opera finito. L'area delle sezioni in rilevato verrà computata rispetto al piano campagna, senza tener conto né dello scavo di scoticamento o di ammorsamento (nel caso di ringrosso o rialzo arginale), né dell'occorrente materiale di riempimento; né dei cedimenti subiti dal terreno stesso per effetto del compattamento meccanico o per naturale assestamento; né della riduzione di volume che il materiale riportato subirà, rispetto al volume che occupava nel sito di scavo oppure allo stato sciolto, a seguito del compattamento meccanico. Qualora l Impresa superasse le sagome fissate dall Ufficio di Direzione Lavori, il maggiore rilevato non verrà contabilizzato e l Impresa, se ordinato dall Ufficio di Direzione Lavori, rimuoverà, a sua cura e spese, i volumi di terra riportati o depositati in più, provvedendo nel contempo a quanto necessario per evitare menomazioni alla stabilità dei rilevati accettati dall Ufficio di Direzione Lavori. Formazione o ringrosso di rilevati con materiale proveniente da aree demaniali Nel caso che il materiale provenga da scavi di ricalibratura d'alveo o di sbancamento in aree demaniali, nel prezzo risulta compensato, oltre a tutto quanto già descritto alla voce l'onere per lo scavo, il carico del materiale nel luogo di giacenza, il trasporto e lo scarico a piè d'opera nell'area dei lavori, nonché la sistemazione finale dell'area di prelievo del materiale secondo le indicazioni progettuali o dall Ufficio di Direzione Lavori. 20

22 9. Formazione di drenaggi Generalità In questo capitolo sono descritti i lavori occorrenti per la formazione di drenaggi, quali riempimenti a tergo di strutture, realizzazione di canali drenanti ed esecuzione di filtri drenanti al piede di rilevati arginali, nonché per la raccolta e l'allontanamento delle acque drenate.qualora in tali lavori si rendesse necessario l'utilizzo di teli in "tessuto non tessuto", per le relative specifiche si veda il capitolo sui geosintetici; analogamente, per i sistemi di raccolta e allontanamento delle acque superficiali con canalette si rimanda al capitolo relativo alle opere di sistemazione dei versanti. Caratteristiche dei materiali Per drenaggi da eseguirsi a tergo di strutture o per la realizzazione di canali drenanti, si impiegheranno materiali aridi costituiti da ciottoli o pietrame di cava, purché accettato dall Ufficio di Direzione Lavori: il materiale dovrà essere compatto ed uniforme, sano e di buona resistenza a compressione, privo di parti alterate, pulito ed esente da materie eterogenee. Le dimensioni del materiale dovranno essere comprese fra i 3 ed i 20 cm, in base alle specifiche prescrizioni di progetto. Modalità esecutive Le opere di drenaggio andranno realizzate secondo le prescrizioni riportate nei disegni di progetto; i riempimenti a tergo di strutture avranno uno spessore minimo di 50 cm e saranno posti in opera quando tali strutture si saranno ben consolidate. Prove di accettazione e controllo Prima dell'inizio dei lavori l Impresa presenterà all Ufficio di Direzione Lavori dei certificati che attestino le caratteristiche fisiche e meccaniche del materiale fornito e le cave di provenienza. L Ufficio di Direzione Lavori, accertata la bontà del materiale e la corrispondenza delle caratteristiche alle prescrizioni di capitolato, provvederà a stilare un apposito verbale di accettazione. Durante l'esecuzione dei lavori l Ufficio di Direzione Lavori preleverà dei campioni del materiale fornito inviandoli a laboratori ufficiali per l'esecuzione delle prove necessarie per verificare la rispondenza a quanto dichiarato. Le prove di laboratorio per le operazioni di controllo sono a carico dell Impresa. Le prove relative alla determinazione delle caratteristiche fisiche del pietrame (determinazione del peso specifico, del coefficiente di imbibizione e della gelività) saranno effettuate seguendo quanto riportato al Capo II delle "Norme per l'accettazione delle pietre naturali da costruzione" di cui al R.D. 16 novembre 1939, n.2232; per le prove di resistenza meccanica (resistenza alla compressione e all'usura per attrito radente), si farà riferimento al Capo III della stessa normativa. Di tutte le operazioni di controllo, di prelievo e di verifica verranno redatti appositi verbali firmati in contraddittorio con L Impresa. 10. Tubazioni di raccolta e allontanamento acque drenate Generalità Si potranno utilizzare tubazioni forate in PVC rigido. Caratteristiche dei materiali 21

23 Le tubazioni in PVC rigido serie 303/1, dovranno rispondere alle norme UNI ed alla raccomandazione IIP n.3 e saranno realizzate per estrusione secondo le norme UNI , con giunti a bicchiere o manicotto del tipo non scorrevole ottenuti mediante incollaggio. Modalità esecutive Le tubazioni in in PVC dovranno essere posate con le modalità e le prescrizioni riportate nei disegni di progetto. Prove di accettazione e controllo L Impresa dovrà dimostrare all Ufficio di Direzione Lavori che le tubazioni in calcestruzzo semplice e quelle in PVC corrispondono alle dimensioni ed alle prescrizioni sopra indicate. L Ufficio di Direzione Lavori, se lo riterrà opportuno, potrà comunque ordinare delle prove di controllo da effettuarsi, a carico dell Impresa, presso laboratori ufficiali. 11. Opere di protezione spondale in gabbioni e materassi metallici Generalità Il gabbione a scatola è un elemento a forma di prisma rettangolare con le pareti costituite da un'armatura di rete metallica fortemente zincata con maglie a doppia torsione, riempito di materiale lapideo di adatta pezzatura. Tutti i bordi, sia del telo principale che delle testate, sono rinforzati con fili di ferro zincato di diametro maggiorato rispetto a quello della rete.il materasso metallico si differenzia dal gabbione per la forma, sempre parallelepipeda, ma caratterizzata da notevole ampiezza e piccolo spessore, e per la presenza di tasche tali da formare una struttura cellulare diaframmata. Caratteristiche dei materiali I gabbioni metallici dovranno essere fabbricati con rete metallica a doppia torsione in filo conforme alle UNI EN Il filo costituente la rete metallica dovrà essere sottoposto a zincatura forte (Circolare C.S.LL.PP. n.2078/1962) oppure essere rivestito in lega ZN-AL (5%) (minimo 220 g/m2). La tipologia del filo sottoposto a zincatura forte in alcune opere speciali avrà anche un rivestimento plastico in PVC o PE. La rete costituente gli elementi dovrà avere maglie uniformi di dimensioni non superiori a 10*12 cm, dovrà essere esente da strappi e dovrà avere il perimetro rinforzato con filo di diametro maggiore rispetto a quello delle rete stessa, inserito nella trama della rete o ad essa agganciato meccanicamente in modo da impedire lo sfilamento e dare sufficiente garanzia di robustezza. Le dimensioni trasversali della scatola costituente i gabbioni (altezza e larghezza) dovranno essere pari a 0,50*1,00 m oppure a 1,00*1,00 m. Per lunghezze della scatola superiori a 1,50 m si dovranno adottare gabbioni muniti di diaframmi e più precisamente: 1 diaframma per scatole di lunghezza pari 2 m, 2 diaframmi per scatole di lunghezza pari a 3 m e 3 diaframmi per scatole di lunghezza pari a 4 m. I materassi metallici, realizzati con le modalità e sulla base delle normative già richiamate per i gabbioni, dovranno avere larghezza pari a 2,0 m, spessore pari a 23 cm o 30 cm e lunghezze di 4, 5 o 6 m; il numero di tasche dovrà essere pari ai metri di lunghezza. Il diametro del filo di ferro, sempre a forte zincatura, sarà pari 2,2 mm e la dimensione delle maglie, sempre a doppia torsione, pari a 6*8 cm. Il materiale di riempimento dei gabbioni sarà costituito da pietrame di cava spaccato o da ciottolame di fiume preferibilmente di forma appiattita; in ogni caso le facce esterne dovranno essere eseguite con pietrame di cava di forma parallelepipeda e squadrata, così da risultare sistemate come un muro a secco, ben scagliato in modo 22

24 da non lasciare vuoti. Il nucleo interno potrà eventualmente essere realizzato con ciottoli di fiume. Le dimensioni del pietrame e dei ciottoli non dovranno essere inferiori, in nessuna direzione, a 15 cm. Per quanto riguarda i materassi metallici le dimensioni del materiale di riempimento non dovranno essere inferiori, in nessuna direzione, a 10 cm. Il pietrame di riempimento utilizzati per la costruzione dell'opera dovranno corrispondere ai requisiti essenziali di compattezza, omogeneità e durabilità; dovranno inoltre essere esenti da giunti, fratture e piani di sfalsamento e rispettare i seguenti limiti: - massa volumica: 24 kn/m3 (2400 kgf/m3) - resistenza alla compressione: 80 Mpa (800 kgf/cm2) - coefficiente di usura: 1,5 mm - coefficiente di imbibizione: 5% - gelività: il materiale deve risultare non gelivo. Modalità esecutive L'armatura metallica dei gabbioni o dei materassi dovrà essere aperta e distesa sul suolo, nel luogo di impiego ma, se possibile, fuori opera; verranno raddrizzate le pareti e le testate e verranno quindi effettuate le cuciture dei quattro spigoli verticali, con l'apposito filo, in modo da formare la scatola. Le cuciture saranno eseguite in modo continuo, passando il filo in tutte le maglie con un doppio giro ogni due maglie e prendendo, in tale operazione, i due fili di bordatura che si vengono a trovare a contatto. Predisposto fuori opera un certo numero di gabbioni o dei materassi, ognuno già cucito nella sua forma di scatola, si porrà in opera un gruppo di elementi pronti, disponendoli secondo la sagoma prevista e, prima di effettuare il riempimento, collegandoli fra loro con solide cuciture lungo gli spigoli a contatto, da eseguirsi nello stesso modo indicato per la formazione delle scatole. Man mano che si aggiungono nuovi gruppi di gabbioni o materassi, si dovrà provvedere a che questi siano strettamente collegati con quelli già in opera: quanto detto vale anche tra i vari strati dei gabbioni in elevazione. Il materiale di riempimento dovrà essere opportunamente sistemato nell'interno della scatola metallica in modo da ottenere sempre il minimo indice dei vuoti e con le indicazioni riportate nel paragrafo precedente; si dovrà in ogni caso porre la massima attenzione, durante la posa, per evitare lo sfiancamento delle pareti dell'elemento. Durante il riempimento dei gabbioni si dovrà disporre nell'interno della scatola un certo numero di tiranti aventi la funzione di rendere solidali tra loro le pareti opposte dell'armatura metallica ed evitare, in caso di deformazione dell'opera o durante la fase di riempimento, un eccessivo sfiancamento delle scatole. I tiranti, orizzontali, saranno costituiti da pezzi di filo di ferro zincato, dello stesso tipo di quello usato per le cuciture, e verranno agganciati all'armatura metallica con una legatura abbracciante una maglia; i tiranti saranno messi in opera in senso trasversale alla scatola per agganciare le pareti opposte, o ad angolo fra due pareti adiacenti. Mediamente si dovranno mettere in opera da 4 a 6 tiranti per ogni m3 di gabbionata se gli elementi sono alti 1 m, da 2 a 4 tiranti per ogni m3 di gabbionata se gli elementi sono alti 0,5 m. Ultimate le operazioni di riempimento, si procederà alla chiusura del gabbione o del materasso, abbassando il coperchio ed effettuando le dovute cuciture lungo i suoi bordi. A causa di particolari condizioni locali, potrà risultare necessario, per l'esecuzione del lavoro, provvedere alla messa in opera dei gabbioni o dei materassi già predisposti, riempiti e cuciti. In questi casi, l Impresa dovrà sottoporre all'accettazione dall Ufficio di Direzione Lavori le modalità esecutive di posa che intenderà adottare, con l'indicazione dei macchinari e del numero di agganci che prevede di utilizzare. Man mano che si poseranno i gabbioni o i materassi, si dovrà procedere al collegamento con gli elementi già in opera. Prove di accettazione e controllo I gabbioni ed i materassi metallici dovranno rispondere alle prescrizioni della Circolare del Consiglio Superiore dei LL.PP. N.2078 del 27 agosto Prima della messa in opera degli elementi e per ogni partita ricevuta in cantiere, l Impresa dovrà presentare all Ufficio di Direzione Lavori il certificato di collaudo a garanzia della Ditta che ha fabbricato i gabbioni o i materassi, redatto a norma della circolare sopra citata, e corredato dalla certificazione di sistema qualità in 23

25 conformità alle normative in vigore, ISO-EN L Ufficio di Direzione Lavori dovrà eseguire gli ulteriori accertamenti descritti nel seguito, le cui spese restano sempre a carico dell Impresa. Procederà dapprima alla ricognizione dei gabbioni o dei materassi per controllare che nei punti di torsione lo zinco non presenti sollevamenti o screpolature che ne consentano il distacco con il grattamento: se l'inconveniente si ripeterà per il 10% dei casi esaminati la partita sarà da scartare. L Ufficio di Direzione Lavori accerterà altresì il peso complessivo dei gabbioni o dei materassi, mediante pesatura a discrezione di campioni significativi, verificando la corrispondenza con le dichiarazioni del fornitore; se il peso risulterà inferiore, la partita sarà scartata. Le prove relative alla determinazione delle caratteristiche fisiche del pietrame (determinazione del peso specifico, del coefficiente di imbibizione e della gelività) saranno effettuate, a carico dell mpresa, seguendo quanto riportato al Capo II delle "Norme per l'accettazione delle pietre naturali da costruzione" di cui al R.D. 16 novembre 1939, n.2232; per le prove di resistenza meccanica (resistenza alla compressione e all'usura per attrito radente), si farà riferimento al Capo III della stessa normativa. L Impresa dovrà consegnare all Ufficio di Direzione Lavori i certificati di un laboratorio ufficiale relativi alle prove sopra indicate, che dovranno dimostrare il rispetto dei limiti imposti. Di tutte le operazioni di controllo, di prelievo e di verifica verranno redatti appositi verbali firmati in contraddittorio con l Impresa; in mancanza di tali verbali, l'opera non potrà essere collaudata. Resta comunque confermata la facoltà dell Ufficio di Direzione Lavori di integrare la campagna di prove sopraindicate a propria discrezione in relazione alla tipologia, estesa e importanza dell opera. 12. Opere di protezione spondale realizzate mediante copertura diffusa con astoni di salice Generalità La copertura diffusa con astoni di salice è costituita da uno strato di astoni disposti trasversalmente alla direzione della corrente e fissati tramite dei "correnti" di filo di ferro zincato ancorati a paletti di castagno infissi nel terreno. La presente specifica riguarda la realizzazione del rivestimento vegetale, ad esclusione quindi delle necessarie opere di fissaggio al piede della protezione che potranno essere realizzate secondo diverse tipologie costruttive così come indicato nei disegni di progetto. Caratteristiche dei materiali Gli astoni di salice dovranno avere lunghezza superiore ai 2,50 m e diametro non inferiore a 3 cm; dovranno essere di fresco taglio ed avere buona capacità vegetativa (presenza di gemme). Saranno utilizzate specie di salice arbustive od arboree autoctone o prelevate da vivaio ad insindacabile giudizio dell Ufficio di Direzione Lavori che, potrà disporre l'utilizzo alternativo di altre specie vegetali ritenute adatte allo scopo purché rinvenibili localmente (cioè in un raggio di 15 km). Il taglio degli astoni dovrà avvenire esclusivamente nel periodo del riposo vegetativo autunnale, oppure nel periodo primaverile prima della sfioritura. Le talee preparate nel periodo autunnale potranno essere conservate fino alla fine dell'inverno purché immagazzinate in luogo fresco; qualora, per necessità di cantiere, il deposito dovesse continuare anche durante il periodo vegetativo, gli astoni dovranno essere conservati in locali frigoriferi od immersi in acqua fredda (<15 C) e corrente. Le talee preparate durante la primavera dovranno essere utilizzate nell'arco di tempo massimo di una settimana dal taglio e, in ogni caso, protette accuratamente contro l'essiccamento durante le fasi di deposito e di trasporto sul cantiere tramite l'utilizzo di teloni e/o l'irrorazione con acqua. Nel caso di specie arbustive o di alberi giovani con diametro del tronco inferiore a 8 10 cm, le talee andranno tagliate a livello del suolo. Il taglio delle verghe dovrà essere liscio e della minor superficie possibile, andrà escluso il taglio con l'accetta. Il filo di ferro dovrà essere del tipo a zincatura forte (secondo Circolare C.S.LL.PP. n.2078/1962) di diametro superiore a 2 mm. 24

26 I paletti di ancoraggio dovranno essere di legno di castagno, di larice o di altra essenza di legno duro purché ben stagionati con lunghezza superiore a 1.00 m e diametro non inferiore a 5 cm. Modalità esecutive La sponda del corso d'acqua verrà preventivamente regolarizzata tramite escavatore od a mano al fine di rendere sufficientemente uniforme la superficie di posa. Dopo aver eseguito le opere preparatorie relative al fissaggio al piede, verranno infissi i paletti di ancoraggio per una profondità pari all'80 90% della loro lunghezza ed in ragione di 1 paletto per metro quadro; verranno successivamente posizionati gli astoni in senso trasversale alla corrente in modo da realizzare una copertura vegetale continua; l'estremità più grossa delle verghe sarà posta verso il piede della scarpata; qualora gli astoni fossero di lunghezza inferiore alla lunghezza della sponda da proteggere, dovranno essere formati più strati orizzontali con una sovrapposizione minima di 30 cm. La parte inferiore del rivestimento dovrà essere posizionata alla quota di fondo alveo e predisposta per la successiva fase di costruzione della protezione definitiva al piede in pietrame e/o gabbioni. Una volta posizionati gli astoni su tutta la superficie di intervento, verrà effettuato il fissaggio stendendo dei correnti in filo di ferro, opportunamente tesati tra gli ancoraggi; verrà quindi completata l infissione dei pali di ancoraggio. Come ultima operazione si procederà allo spargimento di uno strato di terreno di spessore non superiore a 3 cm su tutta la superficie trattata. Prove di accettazione e di controllo L Ufficio di Direzione Lavori avrà la facoltà di scartare tutti gli astoni e/o le talee in fase, anche iniziale e parziale, di disseccamento. La verifica dell'attecchimento degli astoni e/o delle talee sarà eseguita soltanto dopo il primo periodo vegetativo seguente al momento della realizzazione dell'opera; qualora l'attecchimento non risulterà soddisfacente, sarà eseguito un nuovo controllo prima del successivo periodo di riposo vegetativo; quando, dopo questo secondo controllo, l'attecchimento interesserà meno del 50% della superficie coperta dal rivestimento, l Impresa dovrà procedere ad una sua reintegrazione anche mediante il semplice impianto di talee. Per quanto riguarda le prove di accettazione e controllo del filo di ferro a forte zincatura si rimanda a quanto riportato in merito nel capitolo relativo alle protezioni di sponda in gabbioni e materassi metallici. I pali di fissaggio dovranno essere preventivamente accatastati in cantiere al fine di consentire all Ufficio di Direzione Lavori di verificarne le caratteristiche prima dell infissione. 13.Geotessili in tessuto non tessuto Generalità I geotessili in tessuto non tessuto potranno essere usati con funzione di filtro per evitare il passaggio della componente fine del materiale esistente in posto, con funzione di drenaggio, o per migliorare le caratteristiche di portanza dei terreni di fondazione. I geotessili andranno posati dove espressamente indicato dai disegni di progetto o dall Ufficio di Direzione Lavori. Caratteristiche dei materiali Il geotessile sarà composto da fibre sintetiche in poliestere o in polipropilene, in filamenti continui, coesionate mediante agugliatura meccanica senza impiego di collanti o trattamenti termici, o aggiunta di componenti chimici. I teli saranno forniti in rotoli di altezza non inferiore a 5,30 metri. In relazione alle esigenze esecutive ed alle caratteristiche del lavoro, verranno posti in opera geotessili di peso non inferiore a 300 g/m2 e non superiore a 400 g/m2. In funzione del peso unitario, i geotessili in propilene dovranno presentare le seguenti caratteristiche: peso unitario spessore a 2 kpa resistenza a trazione allungamento a rottura (g/m2) (mm) (kn/m) (%) 25

27 300 1, , Per l'avvolgimento di tubazioni di drenaggio potranno essere utilizzati tessuti non tessuti di peso unitario inferiore. La superficie del geotessile dovrà essere rugosa ed in grado di garantire un buon angolo di attrito con il terreno. Il geotessile dovrà essere inalterabile a contatto con qualsiasi sostanza e agli agenti atmosferici, imputrescibile, inattaccabile dai microrganismi e dovrà avere ottima stabilità dimensionale. Modalità esecutive Il terreno di posa dovrà essere il più possibile pulito da oggetti appuntiti o sporgenti, come arbusti, rocce od altri materiali in grado di produrre lacerazioni. I teli srotolati sul terreno verranno posti in opera mediante cucitura sul bordo fra telo e telo, o con sovrapposizione non inferiore a 30 cm. Il fissaggio sul piano di posa sarà effettuato in corrispondenza dei bordi longitudinali e trasversali con infissione di picchetti di legno della lunghezza di 1,50 metri, a distanza di 1 metro. Per i tappeti da porre in opera in acqua, L Impresa dovrà impiegare apposito mezzo natante e saranno a suo carico gli oneri per il materiale di zavorratura. Prove di accettazione e controllo L Impresa, prima dell'inizio dei lavori, dovrà presentare all Ufficio di Direzione Lavori i certificati rilasciati dal costruttore che attestino i quantitativi acquistati dall Impresa e la rispondenza del materiale ai requisiti sopra indicati ed alle prescrizioni progettuali. Prima dell'esecuzione dei lavori l Ufficio di Direzione Lavori verificherà comunque la rispondenza del materiale ai requisiti prescritti, prelevando dei campioni di materiale in quantità tale da poter effettuare almeno una serie di prove di controllo ogni 1000 metri quadrati di telo da posare e almeno una per quantità globale inferiore. Se i risultati delle prove di laboratorio non rispetteranno i limiti prescritti, il materiale cui la prova si riferisce verrà scartato. Di tutte le operazioni di controllo, di prelievo e di verifica verranno redatti appositi verbali firmati in contraddittorio con l Impresa; in mancanza di tali verbali, l'opera non potrà essere collaudata. 14. Pavimentazione stradale in materiale riciclato e stabilizzato Generalità Le pavimentazioni stradali saranno realizzate solamente quando il terreno di imposta sarà completamente assestato e la superficie esterna non presenterà più cedimenti. In caso di ripristini a seguito di scavi lungo strade esistenti, i sottofondi e le pavimentazioni stradali saranno estesi per circa 30 cm oltre il bordo degli scavi. Il fondo dello scavo di cassonetto dovrà essere rullato e regolarizzato prima dell'esecuzione delle pavimentazioni. I materiali dovranno rispondere ai requisiti sotto indicati, oltre a quanto riportato nei singoli paragrafi. Il pietrame da utilizzare per massicciate, pavimentazioni, cordoli stradali ecc. dovrà essere conforme a quanto specificato nel R.D. 16 novembre 1939 n I pietrischi, i pietrischetti, le graniglie, le sabbie e gli additivi dovranno soddisfare ai requisiti stabiliti nelle "Norme per l'accettazione dei pietrischi, dei pietrischetti, delle graniglie, delle sabbie e degli additivi per costruzioni stradali" del C.N.R. - Fascicolo n Le ghiaie e i ghiaietti dovranno corrispondere come pezzatura e caratteristiche ai requisiti stabiliti nella Tabella UNI giugno 1945 e successive modifiche. Dovranno essere costituiti da elementi sani e tenaci, privi di elementi alterati, essere puliti e particolarmente esenti da materie eterogenee, non presentare perdita di peso, per decantazione in acqua, superiori al 2%. I bitumi e le emulsioni bituminose dovranno soddisfare ai requisiti stabiliti nelle "Norme per l'accettazione dei bitumi per usi stradali - caratteristiche per l'accettazione" 1978; "Norme per l'accettazione delle emulsioni bituminose per usi stradali" 1958; "Norme per l'accettazione dei bitumi per usi stradali - campionatura dei bitumi" 1980; "Norme per l'accettazione delle emulsioni bituminose per usi stradali - campionatura delle 26

28 emulsioni bituminose" Le pendenze trasversali dei tratti di piste oggetto di interventi dovranno essere tali da permettere il deflusso delle acque piovane, raccordarsi con quelle dei tratti non interessati dai lavori e comunque secondo quanto impartito dall Ufficio di Direzione Lavori. Le fondazioni in misto granulare sono costituite da una miscela di materiali granulari (misto granulare) stabilizzati per granulometria con l'aggiunta o meno di legante naturale, il quale è costituito da terra passante al setaccio 0,4 UNI. L'aggregato potrà essere costituito da ghiaie, detriti di cava, frantumato, scorie od anche altro materiale; potrà essere: materiale reperito in sito, entro o fuori cantiere, oppure come miscela di materiali avente provenienze diverse, in proporzioni stabilite attraverso una indagine preliminare di laboratorio e di cantiere. La stesa del materiale avverrà in strati successivi, ciascuno dei quali non dovrà mai avere uno spessore finito superiore a cm 20 e non inferiore a cm 10. Caratteristiche dei materiali Il materiale in opera, dopo l'eventuale correzione e miscelazione, dovrà rispondere alle caratteristiche seguenti: 1) l'aggregato non dovrà avere dimensioni superiori a 71 mm, né forma appiattita, allungata o lenticolare; 2) granulometria compresa nel seguente fuso e avente andamento continuo e uniforme praticamente concorde a quello delle curve limiti: Serie crivelli e setacci UNI Miscela passante % totale in peso Crivello Crivello Crivello Crivello Crivello Setaccio 2, Setaccio 0, Setaccio 0, ) rapporto tra il passante al setaccio 0,0075 ed il passante 0,4 inferiore a 2/3; 4) perdita in peso alla prova Los Angeles eseguita sulle singole pezzature inferiore al 30%; 5) Il passante al setaccio n 4 ASTM dovrà soddisfare i seguenti requisiti: IP=NP; Per situazioni in cui 0<IP<6 deve effettuarsi la prova dell equivalente in sabbia di cui al punto 6; Nel caso in cui l E.S. e compreso tra 25 e 35 l Ufficio di Direzione Lavori richiederà la verifica dell indice di portanza-cbr saturo di cui al punto 7, questo anche se la miscela dovesse contenere più del 60% in peso di elementi frantumati.; 6) equivalente in sabbia misurato sulla frazione passante al setaccio 4 ASTM, compreso tra 25 e 65. Tale controllo dovrà anche essere eseguito per materiale prelevato dopo costipamento. Il limite superiore dell'equivalente in sabbia (65) potrà essere variato dalla Direzione Lavori in funzione delle provenienze e delle caratteristiche del materiale. Per tutti i materiali aventi equivalente in sabbia compreso tra 25 e 35, l Ufficio di Direzione Lavori richiederà in ogni caso (anche se la miscela contiene più del 60% in peso di elementi frantumati) la verifica dell'indice di portanza CBR di cui al successivo comma 6; 7) indice di portanza CBR dopo 4 giorni di imbibizione in acqua (eseguito sul materiale passante al crivello 25) non minore di 50. è inoltre richiesto che tale condizione sia verificata per un intervallo di +2% rispetto all'umidità ottima di costipamento. Se le miscele contengono oltre il 60% in peso di elementi frantumati a spigoli vivi, l'accettazione avverrà sulla base delle sole caratteristiche indicate ai precedenti commi 1), 2), 4), 5), salvo nel caso citato al comma 5) in cui la miscela abbia un equivalente in sabbia compreso tra 25 e 35. Modalità esecutive Il piano di posa dello strato dovrà avere le quote, la sagoma ed i requisiti di compattezza prescritti ed essere ripulito da materiale estraneo. 27

29 Il materiale verrà steso in strati di spessore finito non superiore a 20 cm e non inferiore a 10 cm, e dovrà presentarsi, dopo costipato, uniformemente miscelato in modo da non presentare segregazione dei suoi componenti. L'eventuale aggiunta di acqua, per raggiungere l'umidità prescritta in funzione delle densità, è da effettuarsi mediante dispositivi spruzzatori. A questo proposito si precisa che tutte le operazioni anzidette non devono essere eseguite quando le condizioni ambientali (pioggia, neve, gelo) siano tali da danneggiare la qualità dello strato stabilizzato. Verificandosi comunque eccesso di umidità, o danni dovuti al gelo, lo strato compromesso dovrà essere rimosso e ricostituito a cura e spese dall Impresa. Il materiale pronto per il costipamento dovrà presentare in ogni punto la prescritta granulometria. Per il costipamento e la rifinitura verranno impiegati rulli vibranti o vibranti gommati, tutti semoventi. L'idoneità dei rulli e le modalità di costipamento verranno, per ogni cantiere, determinate dall Ufficio di Direzione Lavori con una prova sperimentale, usando le miscele messe a punto per quel cantiere (prove di costipamento). Il costipamento di ogni strato dovrà essere eseguito sino ad ottenere una densità in sito non inferiore al 95% della densità massima fornita dalla prova AASHO modificata. La superficie finita non dovrà scostarsi dalla sagoma di progetto di oltre 1 cm, controllato a mezzo di un regolo di m 4,50 di lunghezza e disposto secondo due direzioni ortogonali. Lo spessore dovrà essere quello prescritto, con una tolleranza in più o in meno del 5%, purché questa differenza si presenti solo saltuariamente. Prove di accettazione e controllo Prima dell'inizio dei lavori, l Impresa dovrà presentare all Ufficio di Direzione Lavori certificati di laboratorio effettuate su campioni di materiale che dimostrino la rispondenza alle caratteristiche sopra descritte. Contemporaneamente l Impresa dovrà indicare, per iscritto, le fonti di approvvigionamento, il tipo di lavorazione che intende adottare, il tipo e la consistenza dell'attrezzatura di cantiere che verrà impiegata. I requisiti di accettazione verranno poi accertati con controlli dall Ufficio di Direzione Lavori in corso d'opera, prelevando il materiale in sito già miscelato, prima e dopo effettuato il costipamento. 28

30 ART. 1 SEZIONE OPERE ELETTROMECCANICHE Premesse generali Lo opere del presente progetto riguardano la realizzazione degli impianti meccanici, elettrici e speciali a servizio dell impianto idrovoro provvisionale in costruzione in loc. Mondine, in alternativa all esistente impianto, fortemente lesionato, e reso inutilizzabile, in seguito ai sismi registrati nella primavera Le opere verranno realizzate in comune di Moglia (MN), via Argine Secchia, loc. Mondine. L impianto provvisionale risulta sinteticamente composto da n 6 Gruppi idrovori con pompa immersa e motore emerso: -Pompe tipo assiale anche a doppia girante oppure semiassiali; -Motori asincroni, grado di protezione almeno ip55, tensione nominale 690 V, almeno 14 poli, previsti per servizio continuo e gravoso, tipo S1, potenza motore almeno 500 kw; La fornitura e posa in opera comprende inoltre: -Trasformatori per elettropompe in numero di 2; -Trasformatore per servizi ausiliari; -n 6 valvole di disadscamento; -n 18 giunti di compensazione; -tubazioni di mandata diametro mm 1400 come da disegno; -Quadristica di potenza MT, Bt e di controllo; -Cablaggi MT, Bt, segnalazione, comandi, controllo ed altre apparecchiature di corredo per il corretto funzionamento in completa sicurezza. Le caratteristiche tecniche di funzionamento delle apparecchiature elettromeccaniche del nuovo impianto provvisionale sono riassumibili nelle seguenti (le quote sono riferite alla zero IGM): Quota minima di funzionamento: Quota di maggior impiego: Quota fondo manufatto in aspirazione: Quota massima in mandata (sommità tubo a cavaliere): Quota baricentrica di uscita della mandata a fiume: m 18,00 slm; m 19,00 slm; m 14,80 slm; m 29,40 slm; m 22,00 slm Caratteristiche elettromeccaniche di minimo contrattuale (da considerare come valori minimi nominali ) per ciascun gruppo idrovoro, comprensivo delle tubazioni di mandata realizzate come da disegno esecutivo: mc/s m 4,00 (portata-prevalenza geodetica) potenza nominale motore: 500 kw Il campo di lavoro contrattuale della elettropompa dovrà contenere anche i seguenti 2 punti di lavoro con funzionamento continuativo, per i quali non viene prescritta alcune portata di minima: 29

31 a) Con modesto livello in Secchia, che determina una prevalenza geodetica da vincere di solo m 3 (differenza fra m 22,00 slm quota di uscita a cielo aperto della mandata a fiume e m 19,00 slm quota di maggior impiego). b) Con massimo livello in Secchia, che determina una prevalenza geodetica da vincere di ben m 8,50 (differenza fra m 27,50 quota di massimo livello in fiume e m 19,00 slm, quota di maggior impiego) ART. 2 SEZIONE OPERE ELETTRICHE Art. 2.1 Architettura dei circuiti Lo opere del presente progetto riguardano la realizzazione degli impianti meccanici, elettrici e speciali a servizio dell impianto idrovoro in costruzione in loc. Mondine, in alternativa all esistente impianto, fortemente lesionato, e reso inutilizzabile, in seguito ai sismi registrati nella primavera Le opere verranno realizzate in comune di Moglia (MN), via Argine Secchia, loc. Mondine. Le opere di cui al presente Capitolato Speciale D appalto, sul lato media tensione, prevedono infatti l adeguamento del punto di fornitura esistente al fine consentire l inserimento delle apparecchiature per l alimentazione dei comparti del nuovo impianto idrovoro oltre che ovviamente l impianto esistente. Le opere civili per la realizzazione delle nuove cabine dovranno essere eseguite a cura e spese Della Ditta esecutrice dei lavori. Compatibilmente con le dimensioni d'ingombro delle apparecchiature e con quanto disposto dall ente distributore, i circuiti elettrici di media tensione dovranno essere composti da: Cabina ricezione fornitura energia elettrica (locali esistenti) sigla QMT-1 -Cella di ricezione generale MT 15kV, dispositivo e protezione generale DG+PG; -Cella di protezione partenza per impianto Mondine esistente; -Cella di protezione partenza linea 1 nuovo impianto scolo Mondine (Rif. Partenza Linea 1 ); -Cella di protezione partenza linea 2 nuovo impianto scolo Mondine (Rif. Partenza Linea 2 ); -Cella protezione sovratensioni lato MT; La formazione dei quadri di cui sopra assumerà nel presente progetto e capitolato la denominazione abbreviata di QMT-1. Cabina a servizio impianto esistente Non sono previste lavorazioni internamente all impianto esistente siccome attualmente già alimentato da idonea linea elettrica, declassata ai soli servizi ausiliari rimasti all interno. Cabina nuovo impianto di Scolo Mondine Rif. Locali di nuova costruzione -Cella di ricezione generale MT 15kV linea 1 da cabina fornitura; -Cella di ricezione generale MT 15kV linea 2 da cabina fornitura; -Cella per elemento congiutore tra ricezione linea1 e ricezione linea2; -Cella di protezione partenza trasformatore 1 linea FM pompe; -Cella di protezione partenza trasformatore 2 linea FM pompe; -Cella di protezione partenza trasformatore 1 linea SA, servizi ausiliari; 30

32 -Celle protezioni sovratensioni linea 1 e linea 2; La formazione dei quadri di cui sopra assumerà nel presente progetto e capitolato la denominazione abbreviata di QMT-2. A valle dei trasformatori dovranno essere posizionati i quadri generali di bassa tensione 690/400V trifase in sistema dì distribuzione TN-S, contenenti i dispositivi generali di protezione delle linee di bassa tensione in uscita dai trasformatori MT/bt, più precisamente: - Quadro elettrico tipo Power Center potenza pompe sigla PWC1; - Quadro elettrico tipo Power Center comando pompe 1-3 sigla QEP1-3; - Quadro elettrico tipo Power Center comando pompe 1-3 sigla QEP4-6; - Quadro elettrico tipo Power Center servizi ausiliari sigla QAUX; - Quadro sistema supervisione/automazione e telecontrollo - QETC; Sarà cura della ditta esecutrice dei lavori la posa in opera di tutti i conduttori elettrici in media e bassa tensione, segnali, comandi e trasmissione dati a servizio dell impianto di scolo, nel rispetto di quanto indicato nei presenti elaborati di progetto. Il tutto dovrà essere realizzato nel rispetto di quanto indicato successivamente nel presente capitolato speciale d appalto e come da schemi elettrici e a blocchi allegati al presente progetto di impianto. Art. 2.2 Cabina utente e cella generale ricezione e protezione MT QMT1. Come indicato nella tavola allegata, ai piedi dell arginatura lato ovest è stato individuato il punto di consegna principale dell energia elettrica, in rete MT 15kV, dell ente distributore, in fabbricato cabina elettrica esistente. La capacità e formazione dei locali è idonea al contenimento di tutte le apparecchiature previste nel presente progetto di impianto. Il manufatto prefabbricato è attualmente suddiviso in due locali, misure e locale utente, il tutto posato in adiacenza a locale Enel dedicato al ricevimento e partenza delle linee MT. Per quanto riguarda il locale utente sarà cura dell impresa esecutrice dei lavori provvedere alla fornitura comprensiva di posa in opera della cella MT 15kV di ricezione e protezione generale impianto e di tutti gli scomparti di protezione appartenenti al quadro MT precedentemente denominato QMT-1. Il dispositivo generale, che dovrà essere realizzato nel rispetto dei criteri di allacciamento previsti dalla normativa vigente, in particolare norma CEI 0-16, sarà composto da un sezionatore MT di tipo sottocarico con sistema di messa a terra del lato cliente, un interruttore MT automatico ed un relè di protezione generale di tipo digitale con display LCD e configurabile manualmente in locale oppure via rete PC. Dette apparecchiature dovranno essere in grado di soddisfare i parametri di taratura protezioni imposti dalla normativa vigente in materia, comunicati e periodicamente aggiornati dall ente distributore di energia elettrica. A corredo dovrà essere previsto un gruppo statico di continuità UPS per l alimentazione dei circuiti a 230V monofase dei relè di protezione, avente potenza complessiva non inferiore a 1200W. NOTA: Le celle di media tensione dovranno essere equipaggiate con una logica programmabile al fine di garantire l inserimento differenziato e temporizzato dei trasformatori come previsto dalla norma CEI

33 Art Specifiche tecniche quadro MT cabina ricezione Enel QMT-1 Il quadro dovrà essere posto in opera completo e pronto al funzionamento, intendendosi inclusi nella fornitura: - telaio di supporto per rialzo a quota del pavimento flottante e piastra di base per fissaggio a pavimento e tasselli ad espansione; - lamiere di chiusura laterali e per chiusura passaggio cavi; - attacchi per collegamento cavi di potenza; - morsettiera per collegamento cavi ausiliari esterni dove previsti. Il quadro e le apparecchiature della fornitura dovranno essere progettate, costruite e collaudate in conformità alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) e IEC (International Electrical Commission) in vigore ed in particolare le seguenti: Quadro CEI Norma 17.6 (fascicolo 2056) IEC Norma 298 Interruttori CEI Norma 17.1 (fascicolo 1375) IEC Norma 56 Sezionatori EI Norma 17.9 (fascicolo 1672) IEC Norma 265 Contattori IEC Norma 470 IEC Norma Fusibili CEI Norma 32.3 IEC Norma CENELEC EN Inoltre dovranno essere conformi pure alle regolamentazioni e normative previste dalla Legislazione Italiana per la prevenzione degli infortuni. Art Caratteristihe di progetto quadro QMT-1 Quadro SM6 con protezione arco interno sui 4 lati IAC AFLR 16kA 1s Tensione nominale kv 24 Tensione nominale di tenuta a frequenza industriale 50Hz / 1min valore efficace kv 50 Tensione nominale di tenuta a impulso atmosferico 1,2 / 50 micros valore di picco kv 125 Tensione di esercizio kv 15 Frequenza nominale Hz 50 / 60 N fasi 3 Corrente nominale delle sbarre principali A 630 Corrente nominale max delle derivazioni A 630 Corrente nominale ammissibile di breve durata ka 16 Corrente nominale di picco ka 40 Potere di interruzione degli interruttori alla tensione nominale ka 16 Durata nominale del corto circuito s 1 Tensione nominale degli ausiliari Vca 220 Larghezza mm

34 Altezza mm 2200 Profondità mm 1360 Composizione quadro QMT-1: Il quadro in oggetto è composto da 8 unità. Dati ambientali (riferiti al locale ove è installato il quadro) temperatura ambiente max + 40 C/min - 5 C umidità relativa max 95 % presenza di atmosfera: Normale Dati elettrici - tensione nominale: 15 kv - tensione di isolamento: 24 kv - tensione di prova a frequenza industriale per 1 minuto: 50 kv circuiti di potenza 2,5 kv circuiti ausiliari - tensione di tenuta ad impulso: 125 kv - frequenza: 50 Hz - stato del neutro: ISOLATO - corrente nominale sbarre: 630 A - corrente di breve durata per 1 secondo: 16 ka - corrente limite dinamica (valore di cresta): 31,5 ka - tensione circuiti ausiliari (ove presenti): - circuiti di comando e segnalazione: 220V, 50Hz - illuminazione interna e resistenze anticondensa: 220V, 50Hz - motoriduttori carica molle: 220V, 50Hz Art Caratteristiche costruttive La struttura del quadro dovrà essere formata da scomparti di tipo normalizzato affiancati, ognuno costituito da elementi modulari componibili e standardizzati. Il quadro dovrà essere realizzato in esecuzione protetta adatto per installazione all'interno; pertanto tutte le operazioni di comando e di manutenzione dovranno potersi effettuare dal fronte del quadro (addossabilità a parte). La struttura di ciascun scomparto dovrà essere di tipo autoportante, realizzata con lamiera prezincata e pressopiegata di 2 mm. I pannelli e le porte dovranno essere realizzati con lamiera pressopiegata dello spessore di 2 mm e 1,5 mm. Il grado di protezione meccanica degli scomparti, che saranno installati all'interno dovrà essere IP3X (IP2X all'interno del quadro). Gli scomparti dovranno essere realizzati in modo da permettere eventuali futuri ampliamenti sui lati del quadro, con l'aggiunta di ulteriori scomparti. A tale proposito, il quadro dovrà essere chiuso sui lati con pannelli di lamiera facilmente asportabili per acconsentire l'eventuale succitato ampliamento. Ciascuno scomparto dovrà essere realizzato e costituito da celle contenenti i vari componenti elettrici e meccanici come a seguito descritto e separate tra loro con lamiere di segregazione od apparecchi. 33

35 Nell'ambito dei vari scomparti si dovranno individuare le seguenti celle tipiche: - Cella sbarre - Cella linea - Cella strumenti Nel dettaglio le celle tipiche dovranno avere le caratteristiche costruttive seguenti: Cella Sbarre La cella sbarre dovrà essere situata nella parte superiore del quadro. Dovrà contenere il sistema di sbarre principali sostenuto dagli isolatori portanti superiori del componente di derivazione (sezionatore controsbarre o interruttore di manovra sezionatore) al cui terminale le sbarre dovranno essere imbullonate. La chiusura superiore e laterale della cella dovrà essere realizzata con lamiere o pannelli asportabili per consentire interventi straordinari che richiedano l'ispezionabilità delle sbarre. Cella Linea (per scomparti dotati di interruttore) La cella linea dovrà essere dotata di portella di chiusura incernierata munita di maniglia per l'apertura e per consentire l'accesso alle apparecchiature interne. Nella cella linea dovranno poter essere montati i seguenti componenti: - interruttore ad esafluoruro di zolfo o contattore con portafusibili - sezionatore rotativo controsbarra - sezionatore di terra - trasformatori di corrente - trasformatori di tensione - divisori capacitivi - fusibili protezione motore/trasformatore (se richiesti abbinati al contattore) - terminali per cavi (esclusi dalla presente fornitura) - resistenza anticondensa 60 W controllata da termostato (se richiesta) La portella della cella dovrà essere provvista di oblò per consentire il controllo visivo della posizione meccanica dei sezionatori (controsbarre e di terra). Tali oblò dovranno essere di materiale ad elevata resistenza meccanica pari almeno a quella della portella su cui sono montati. Dovrà essere prevista sulla base della cella un'apertura per il passaggio dei cavi ausiliari provenienti dall'esterno per il riporto di eventuali segnalazioni (da definire successivamente) e per i collegamenti con le tensioni ausiliarie esterne. Cella linea (per scomparti dotati di interruttore di manovra sezionatore o di solo sezionatore controsbarre) La cella linea situata nella parte inferiore del quadro, dovrà essere dotata di portella incernierata munita di maniglia per l'apertura, per consentire l'accesso alle apparecchiature interne. Nella cella linea dovranno essere montati i seguenti componenti: - fusibili M.T. e relativo telaio portafusibili - sezionatore di terra - divisori capacitivi - trasformatori di corrente alla sbarra - trasformatori di tensione - terminali per cavi (esclusi dalla fornitura) - resistenza anticondensa da 60 W, controllata da termostato unico per ogni sezione di quadro (se richiesto) 34

36 La portella della cella linea dovrà essere provvista di oblò per il controllo visivo della posizione meccanica dei sezionatori. Tali oblò dovranno essere di materiale ad alta resistenza meccanica pari almeno a quella della portella su cui sono montati. Dovrà essere prevista sulla base della cella un apertura per il passaggio dei cavi ausiliari provenienti dall'esterno per il riporto di eventuali segnalazioni (da definire successivamente) e per i collegamenti con le tensioni ausiliarie esterne. Cella strumenti La cella strumenti, situata nella parte frontale superiore del quadro, dovrà essere dotata di portella incernierata, munita di godroni per l'apertura, per consentire l'accesso alle apparecchiature interne. Nella cella strumenti dovranno potere essere montate le apparecchiature di BT ed in particolare: - dispositivi di comando e segnalazione - relè, strumenti - fusibili, interruttori ausiliari - morsettiere Una lamiera fissa dovrà provvedere alla segregazione della cella sbarre con la cella strumenti. Nella cella strumenti dello scomparto dovrà essere prevista una morsettiera di appoggio per il riporto dei segnali a distanza se richiesti (pos. ap/ch. interruttore, pos. ap/ch. sezionatori, segnali da trasduttore, intervento relè di protezione). Sbarre e connessioni Le sbarre omnibus e le sbarre di derivazione dovranno essere realizzate in piatto di rame elettrolitico, dovranno avere una distanza tra fase e fase di 300 mm. Il sistema di sbarre dovrà essere dimensionato per sopportare le seguenti correnti di corto circuito, (limite termico per 1 s / dinamico di cresta): 16 / 31,5 ka Le giunzioni delle sbarre e delle connessioni dovranno essere ravvivate. Le sbarre principali dovranno passare da uno scomparto a quello adiacente senza interposizione di diaframmi, in modo da costituire un condotto continuo. Impianti di terra nel quadro Il quadro dovrà essere percorso longitudinalmente da una sbarra elettrica di terra in rame, solidamente imbullonata alla struttura metallica avente sezione minima di 75 mmq. Tutta la struttura e gli elementi di carpenteria dovranno essere francamente collegati fra loro mediante viti, per garantire un buon contatto elettrico fra le parti. Le porte dovranno essere collegate alla struttura metallica tramite trecciole flessibili in rame, aventi sezione minima di 16 mmq (solo partenza aux.). La messa a terra dell'interruttore dovrà essere assicurata durante l'estrazione. La messa a terra del telaio dei sezionatori rotativi e degli interruttori di manovra-sezionatori dovrà essere assicurata da collegamento al circuito di terra. Inoltre gli stessi, in posizione di aperto, dovranno avere i propri isolatori passanti inseriti in pinze collegate a terra. Tutti i componenti principali dovranno essere collegati a terra. Su ciascuna estremità della sbarra di terra, si dovranno prevedere morsetti adatti al collegamento con cavo all'impianto di messa a terra della cabina. Interblocchi 35

37 Il quadro dovrà essere dotato di tutti gli interblocchi necessari per prevenire errate manovre che possano compromettere oltre che l'efficienza e l'affidabilità delle apparecchiature, la sicurezza del personale addetto all'esercizio dell'impianto. In particolare: Scomparti con interruttore in esafluoruro di zolfo Dovrà essere realizzato un sistema di interblocchi meccanici ed a chiave tra interruttore, sezionatore rotativo controsbarre, sezionatore di terra e porte, tale da garantire le sequenze di manovra: MESSA IN SERVIZIO: - chiudere la porta della cella interruttore - aprire il sezionatore di terra - chiudere il sezionatore rotativo controsbarra - liberare la chiave dalla manovra del sezionatore e sbloccare il comando dell'interruttore - dovrà essere possibile chiudere l'interruttore MESSA FUORI SERVIZIO: - aprire l'interruttore e bloccarlo con la chiave - liberare la chiave e sbloccare la manovra del sezionatore rotativo - aprire il sezionatore con un'unica manovra - chiudere il sezionatore di terra - dovrà essere possibile aprire la porta della cella interruttore Dovrà essere previsto un opportuno blocco a chiave che impedisca la manovra del sezionatore di terra ad interruttore estratto Scomparti con sezionatore di linea (interruttori di manovra o rotativo) MESSA IN SERVIZIO: - chiudere la porta - aprire il sezionatore di messa a terra - dovrà essere possibile chiudere l interruttore di manovra sezionatore / il sezionatore di sbarra MESSA FUORI SERVIZIO: - aprire l'interruttore di manovra sezionatore / il sezionatore di sbarra - chiudere il sezionatore di messa a terra - dovrà essere possibile aprire la porta Unità arrivo cavi con sezionatore di terra MESSA IN SERVIZIO: - chiudere la porta - dovrà essere possibile aprire il sezionatore di terra MESSA FUORI SERVIZIO: - chiudere il sezionatore di terra - dovrà essere possibile aprire la porta Verniciatura La struttura metallica non zincata degli scomparti dovrà essere opportunamente trattata e verniciata in modo da offrire una ottima resistenza all'usura secondo il seguente ciclo: - presgrassatura e sgrassatura alcalina tensioattiva calda (60/70 C) - doppio lavaggio - attivazione 36

38 - fosfatazione - lavaggio - passivazione - essicazione - verniciatura elettrostatica a polvere 180 C tipo epossi-poliestere spessore 60 micron (-0 +20) film secco, mano a finire goffrato. L'aspetto delle superfici dovrà essere goffrato. Il punto di colore dovrà essere RAL 7035 (interno/esterno). Lo spessore minimo della finitura dovrà essere di 50 micron. Il grado di protezione dovrà essere pari a circa 8 corrispondente al grado Re2 della scala europea del grado di arrugginimento (SVENK STANDARD SIS ) nell'arco di 5 anni. Le superfici verniciate dovranno superare la prova di aderenza secondo le norme DIN In alternativa il costruttore, in sede di offerta, dovrà indicare il proprio ciclo standard di verniciatura; sarà comunque motivo di preferenza un ciclo di verniciatura alle polveri epossidiche. Art Apparecchiature Le apparecchiature principali, montate nel quadro, dovranno essere adeguate alle caratteristiche di progetto indicate in precedenza e dovranno rispondere alle seguenti prescrizioni particolari. Gli interruttori e le apparecchiature di manovra e sezionamento, dovranno essere di un medesimo costruttore al fine di garantire un perfetto accoppiamento ed una affidabilità massima dei relativi interblocchi meccanici. Interruttori in SF6 Gli interruttori dovranno essere del tipo in esecuzione asportabile (unità con semplice sezionamento) o sezionabile (unità con doppio sezionamento) montati su carrello. Tutti gli interruttori di uguale portata e pari caratteristiche dovranno essere fra loro intercambiabili. Gli interruttori dovranno essere predisposti per ricevere i blocchi previsti alla posizione 4.4, inoltre dovranno essere dotati di accessori come più avanti descritto. Gli interruttori asportabili dovranno poter assumere le seguenti posizioni rispetto al relativo scomparto: a) INSERITO: circuiti principali e circuiti ausiliari collegati b) ESTRATTO: circuiti ausiliari e principali disinseriti, interruttore completamente fuori dalla cella. Gli interruttori sezionabili dovranno poter assumere le seguenti posizioni rispetto al relativo scomparto: a) INSERITO: circuiti principali e circuiti ausiliari collegati b) SEZIONATO: circuiti principali disinseriti - circuiti ausiliari inseriti (Posizione di prova) circuiti principali disinseriti - circuiti ausiliari disinseriti (Totalmente sezionato) c) ESTRATTO: circuiti ausiliari e principali disinseriti, interruttore completamente fuori dalla cella. L'estrazione dell'interruttore dovrà essere resa possibile dopo l'apertura del sezionatore rotativo. Il comando degli interruttori dovrà essere del tipo ad energia accumulata a mezzo molle di chiusura precaricate. Le manovre di chiusura ed apertura dovranno essere indipendenti dall'operatore. Il comando dovrà essere a sgancio libero assicurando l'apertura dei contatti principali anche se l'ordine di apertura viene dato dopo l'inizio di una manovra di chiusura. Il gas impiegato dovrà essere conforme alla norme IEC 376/Norme CEI fascicolo 410. Contattore Il contattore dovrà utilizzare la tecnica di interruzione del vuoto; dovrà essere fisso, dotato di base portafusibili integrata capace di accettare fusibili DIN e/o BS. 37

39 La fusione anche di un solo fusibile dovrà provocare l immediata apertura del contattore. La durata elettrica e meccanica del contattore dovrà essere di almeno cicli. Sezionatori rotativi I sezionatori rotativi a vuoto dovranno essere tripolari con portata adeguata alle esigenze di carico degli scomparti per i quali sono previsti. L apparecchiatura dovrà sopportare le seguenti correnti di corto circuito (limite termico per 1 secondo/limite dinamico): 16 / 31,5 ka. I sezionatori rotativi dovranno poter essere corredati dei seguenti dispositivi ed accessori: - comando manuale sul fronte quadro - segnalazione meccanica di aperto e chiuso inserita nello schema sinottico riportato sul fronte quadro - blocco meccanico a chiave - eventuali altre applicazioni come più avanti indicato. I sezionatori rotativi dovranno assicurare la segregazione fra celle contigue, quali ad esempio la cella sbarre e quella interruttore, con il sezionatore, sia in posizione di aperto che in posizione di chiuso senza che si renda necessario l'uso di serrande addizionali. Interruttori di manovra sezionatori e fusibili Negli scomparti in cui sia richiesto, dovranno essere installati interruttori di manovra-sezionatori di tipo rotativo con isolamento in aria e caratteristiche elettriche adeguate alle esigenze di carico degli scomparti per i quali sono previsti. Inoltre dovranno sopportare le seguenti correnti di corto circuito (limite termico per 1 secondo/limite dinamico): 16 / 31,5 ka. Gli interruttori di manovra-sezionatori dovranno assicurare la segregazione nei confronti della cella sbarre, sia con il sezionatore in posizione di aperto che in posizione di chiuso, senza che si debba rendere necessario l'uso di serrande addizionali. Le manovre di chiusura ed apertura dovranno essere realizzate tramite molla, in modo da renderle indipendenti dall'azione dell'operatore. Gli interruttori di manovra dovranno essere corredati dei seguenti dispositivi ed accessori: comando manuale sul fronte quadro segnalazione meccanica di aperto e chiuso riportata sul fronte quadro eventuali altre applicazioni come più avanti indicato. I fusibili dovranno essere del tipo a limitazione di corrente in accordo alle raccomandazioni delle vigenti norme IEC 282-1, ed avere dimensioni conformi alle DIN Ciascun fusibile associato ad interruttore di manovra dovrà essere provvisto di un dispositivo a percussione, indicante l'avvenuta fusione e per l'apertura dell'interruttore di manovra stesso. La corrente nominale e la caratteristica di intervento dei fusibili dovranno essere accuratamente scelte in base al carico da proteggere. Dovrà essere possibile montare diversi tipi di fusibili. Sezionatori di terra (per scomparti dotati di interruttore di manovra sezionatore o di solo sezionatore controsbarre) I sezionatori di terra, previsti per la messa a terra dei cavi e delle apparecchiature di M.T. accessibili dall'operatore, dovranno essere tripolari di costruzione particolarmente compatta e robusta con contatti mobili a lama e pinze autostringenti, idonei a sopportare una corrente di corto circuito avente i seguenti limiti (termico per 1 secondo/limite dinamico): 38

40 16 / 31,5 ka. La manovra dei sezionatori di terra dovrà avvenire dal fronte del quadro con comando a manovra manuale dipendente sia in chiusura che in apertura. La porta dello scomparto dovrà essere interbloccata con il sezionatore di terra secondo la seguente logica: sezionatore di terra aperto porta bloccata in chiuso, sezionatore di terra chiuso porta libera, porta aperta sezionatore bloccato in chiuso, porta chiusa sezionatore libero. I sezionatori di terra dovranno essere predisposti per ricevere i blocchi previsti alla pos. 4.4, ed inoltre dovranno potere essere equipaggiati con i seguenti accessori: - comando manuale sul fronte quadro; - segnalazione meccanica di aperto e chiuso riportata sul fronte del quadro; - eventuali altre applicazioni come indicato in seguito. Sezionatori di terra (per scomparti con interruttore automatico rimovibile) I sezionatori di terra, previsti per la messa a terra dei cavi e delle apparecchiature di M.T. accessibili dall'operatore, dovranno essere tripolari di costruzione particolarmente compatta e robusta con contatti mobili a lama e pinze autostringenti, idonei a sopportare una corrente di corto circuito avente i seguenti limiti (termico per 1 secondo/limite dinamico): 16 / 31,5 ka e con potere di stabilimento pari a 40 kap. La velocità di manovra del sezionatore di terra dovrà essere indipendente dall operatore durante la chiusura, potrà essere dipendente dall operatore per l apertura. Il sezionatore di terra dovrà essere interbloccato con la porta dello scomparto secondo la seguente logica: sezionatore di terra aperto porta bloccata in chiuso, sezionatore di terra chiuso porta libera, porta aperta sezionatore bloccato in chiuso, porta chiusa sezionatore libero. I sezionatori di terra dovranno essere predisposti per ricevere i blocchi previsti alla pos. 4.4, ed inoltre dovranno potere essere equipaggiati con i seguenti accessori: - comando manuale sul fronte quadro - segnalazione meccanica di aperto e chiuso riportata sul fronte del quadro - eventuali altre applicazioni come indicato in seguito. Trasformatori di corrente e di tensione I trasformatori di corrente e di tensione dovranno avere prestazioni e classe di precisione indicati in seguito. I TA in particolare, dovranno essere dimensionati per sopportare una corrente di guasto pari a: 16 ka per 1 sec. Arrivi 16 ka per 1 sec. Partenze I trasformatori di corrente e tensione, dovranno avere isolamento in resina, essere adatti per installazione fissa all'interno degli scomparti ed essere esenti da scariche parziali. Dovrà essere possibile montare all'interno dei vari scomparti diversi modelli costruttivi di TA/TV. Apparecchiature ausiliarie ed accessori 39

41 Il quadro dovrà essere completo di tutti gli apparecchi di protezione, misura e segnalazione indicati e necessari per renderlo pronto al funzionamento. Il relè di protezione e gli strumenti di misura dovranno essere adatti per montaggio incassato e muniti di guarnizione per renderli a tenuta di polvere. Il quadro, inoltre, dovrà essere completo dei seguenti accessori: - targhette in plexiglas - targhe di pericolo e di istruzione per l'esecuzione delle manovre - golfari di sollevamento - serie di leve e di attrezzi speciali - 2 chiavi di blocco per ogni tipo previsto. Cavetteria e circuiti ausiliari Tutti i circuiti ausiliari di comando e segnalazione dovranno essere realizzati con conduttori flessibili in rame, isolati in PVC non propagante l'incendio, grado di isolamento minimo 3 kv, sezione di 1,5 mmq. I circuiti amperometrici dovranno essere realizzati con conduttori con caratteristiche come sopra, ma aventi sezione di 2,5 mmq. Tutti i circuiti ausiliari che attraversino le zone di media tensione, dovranno essere protetti da condotti metallici opportunamente messi a terra. I conduttori dei circuiti ausiliari, in corrispondenza delle apparecchiature a cui si collegano, dovranno essere contrassegnati con numerini riportanti il numero del filo indicato sullo schema funzionale. Ciascuna parte terminale dei conduttori dovrà essere provvista di adatti terminalini. Tutti i conduttori dei circuiti, relativi alle apparecchiature contenute nei quadri, dovranno essere attestati a morsettiere componibili numerate. Il supporto isolante dei morsetti dovrà essere in materiale incombustibile e non igroscopico. Il serraggio dei terminali nel morsetto, dovrà essere del tipo antivibrante per il collegamento lato cliente. I morsetti di consegna dei circuiti amperometrici dovranno essere del tipo cortocircuitabile, munito di attacchi per inserzione provvisoria di strumenti. I morsetti di consegna dei circuiti voltmetrici dovranno essere muniti di attacchi per derivazioni provvisorie di strumenti. Le morsettiere, destinate ai collegamenti con cavi esterni al quadro, dovranno essere proporzionate per consentire il fissaggio di un solo conduttore a ciascun morsetto. Dovrà inoltre essere previsto un numero di morsetti aggiuntivi di numero pari al 5% dei morsetti utilizzati. Tutte le apparecchiature comunemente in tensione aventi grado di protezione > IP20, montate nella cella controlli strumenti, dovranno essere munite di uno schermo isolante, facilmente asportabile, che eviti contatti accidentali con i circuiti in tensione da parte del personale addetto alla manutenzione e controlli. LAYOUT INDICATIVO ASSIEME DI MONTAGGIO DEI QUADRI 40

42 Unità 1 Unità 2 Unità 3 Unità 4 Unità 5 RICEZIONE / D.G.+P.G / IMP. SCOLO1/ IMP. SCOLO 2/IMP. ESISTENTE + SCARICATORI SOVRATENSIONE Art Prove e certificazioni Il quadro dovrà essere sottoposto alle prove di accettazione e collaudo presso la fabbrica del costruttore previste dalle relative norme CEI/IEC, alla presenza del cliente o di un suo rappresentante. Dovranno inoltre essere forniti i certificati relativi alle seguenti prove di tipo eseguite su scomparti simili a quelli della presente fornitura: - prova di corrente di breve durata - prova di riscaldamento - prova di isolamento - prova di tenuta all arco interno (solo per quadri a tenuta d arco interno). Art Collegamenti elettrici I collegamenti elettrici dovranno essere realizzati con conduttori MT tipo RG7H1R tensione nominale del cavo 12/20kV, tensione massima del sistema elettrico 24kV. E necessaria la fornitura e posa in opera di conduttori di idonea sezione da dimensionare e verificare per tutti gli allacciamenti ai quadri sopra descritti. L ingresso nella cella ricezione generale è dal basso, come per l uscita cavi di tutte le partenze MT, il tutto posato in cunicolo cls ricavato da scasso nella muratura della platea di fondazione. Art Accessori a completamento dell impianto A completamento della fornitura dovrà essere installato un gruppo di continuità rispondente alle richieste della prescrizione della CEI 0-16 avente tensione di uscita compatibile con i relè di protezione 41

43 che verranno installati, 230V ac, con potenza minima pari a 1200VA in grado di soddisfare quanto richiesto dalla direttiva del distributore vigente. L uscita del gruppo di continuità dovrà alimentare l ingresso di ogni unità dei relè di protezione linee MT. L impianto dovrà essere dotato di circuiti B.T. da realizzare a cura dell impresa esecutrice dei lavori in grado di garantire l apertura dell interruttore MT generale di impianto in caso di mancanza rete. Tutti gli scomparti dovranno essere equipaggiati con motori elettrici per la richiusura automatica in tempi differenziati tra le varie linee, regolabili e comunque dopo un tempo T da stabilire in corso dei lavori, successivo al ritorno tensione. Il tutto dovrà essere predisposto per eventuale ricezione di telecomandi da remoto e sgancio di emergenza. Nella fornitura dovrà essere compresa una morsettiera di supporto per i circuiti di segnalazione stato interruttori e protezioni, nonché circuiti di predisposizione telecomandi sulla quale la stazione appaltante andrà in un secondo tempo a collegare il cavo segnali esistente per il sistema di telecontrollo. L impianto dovrà essere completo di un pulsante a rottura vetro installato all interno del locale cabina, in prossimità della porta, in grado di garantire in caso di intervento, l apertura del dispositivo generale impianto. Art. 2.3 Cabina elettrica nuovo impianto idrovoro di Scolo Mondine (locali di nuova costruzione). Art Specifiche tecniche quadri elettrici MT impianto di scolo All interno di nuovo fabbricato in cls oggetto di costruzione nell ambito progettuale è prevista la posa delle seguenti apparecchiature: -Cella di ricezione generale MT 15kV linea 1 da cabina fornitura QMT-1 -Cella di ricezione generale MT 15kV linea 2 da cabina fornitura QMT-1; -Cella per elemento congiuntore tra ricezione linea1 e ricezione linea2; -Cella di protezione partenza trasformatore 1 linea FM pompe; -Cella di protezione partenza trasformatore 2 linea FM pompe; -Cella di protezione partenza trasformatore 1 linea SA, servizi ausiliari; -Celle protezione sovratensioni linee MT in arrivo; NOTA: Le celle di media tensione dovranno essere equipaggiate con una logica programmabile al fine di garantire l inserimento differenziato e temporizzato dei trasformatori come previsto dalla norma CEI La formazione dei quadri di cui sopra assumerà nel presente progetto e capitolato la denominazione abbreviata di QMT-2. I quadri sopra menzionati dovranno essere installati nel locale come unica batteria in modo da risultare una volta posati come unica struttura. Le apparecchiature dovranno essere posizionate all interno del locale in modo da consentire la possibilità di intervenire in caso di guasto ed eventualmente sostituire anche la singola cella. Il quadro dovrà essere posto in opera completo e pronto al funzionamento, intendendosi inclusi nella fornitura: - telaio di rialzo con piastra di base per fissaggio a pavimento e tasselli ad espansione; - lamiere di chiusura laterali e per chiusura passaggio cavi; - attacchi per collegamento cavi di potenza; - morsettiera per collegamento cavi ausiliari esterni dove previsti. 42

44 Il quadro e le apparecchiature della fornitura dovranno essere progettate, costruite e collaudate in conformità alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) e IEC (International Electrical Commission) in vigore ed in particolare le seguenti: Quadro CEI Norma 17.6 (fascicolo 2056) IEC Norma 298 Interruttori CEI Norma 17.1 (fascicolo 1375) IEC Norma 56 Sezionatori EI Norma 17.9 (fascicolo 1672) IEC Norma 265 Contattori IEC Norma 470 IEC Norma Fusibili CEI Norma 32.3 IEC Norma CENELEC EN Inoltre dovranno essere conformi pure alle regolamentazioni e normative previste dalla Legislazione Italiana per la prevenzione degli infortuni. Art Caratteristiche di progetto Quadro SM6 con protezione arco interno sui 4 lati IAC AFLR 16kA 1s Tensione nominale kv 24 Tensione nominale di tenuta a frequenza industriale 50Hz / 1min valore efficace kv 50 Tensione nominale di tenuta a impulso atmosferico 1,2 / 50 micros valore di picco kv 125 Tensione di esercizio kv 15 Frequenza nominale Hz 50 / 60 N fasi 3 Corrente nominale delle sbarre principali A 630 Corrente nominale max delle derivazioni A 630 Corrente nominale ammissibile di breve durata ka 16 Corrente nominale di picco ka 40 Potere di interruzione degli interruttori alla tensione nominale ka 16 Durata nominale del corto circuito s 1 Tensione nominale degli ausiliari Vca 220 Larghezza mm 6160 Altezza mm 2200 Profondità mm 1360 Art Composizione quadro QMT-2 Il quadro in oggetto è composto da 8 unità. 43

45 I componenti del quadro di cabina secondaria, QMT-2 menzionati nel paragrafo di cui sopra, dovranno tassativamente rispettare tutte le prescrizioni e specifiche tecniche indicate precedentemente per il quadro cabina principale QMT1 indicate precedentemente nella presente relazione tecnica di progetto. Art. 2.4 Trasformatori elettrici impianto di scolo L impianto sarà composto da due trasformatori FM del tipo inglobato in resina di classe F a raffreddamento naturale in aria tipo AN per installazione all interno, destinati ad essere utilizzati per la rete trifase di distribuzione MT/BT /690V 3f+n a 50 Hz per la linea pompe e un trasformatore sempre in resina MT/BT /400V 3f+n a 50Hz per la linea dei servizi ausiliari di impianto scolo. Ogni trasformatore sarà conforme alle norme: CEI 14-8 IEC 76-1/75-5 IEC IEC 905 Documenti di armonizzazione CENELEC HD. Ogni trasformatore sarà fabbricato seguendo un sistema di garanzia di qualità conforme alle norme UNI EN ed ISO 9002 con rilascio della relativa documentazione. La macchina sarà realizzata con un circuito magnetico a cristalli orientati isolati in carlite e protetto dalla corrosione mediante speciale vernice isolante. L avvolgimento in bassa tensione sarà realizzato in banda d alluminio isolata con interstrato di classe F ed inglobato in resina. L avvolgimento di media tensione potrà essere costruito in filo, piattina o banda d alluminio o di rame e sarà inglobato e colato sottovuoto con sistema d inglobamento epossidico ignifugo costituito da: - resina epossidica - indurente anidro con flessibilizzante - carica ignifuga La carica ignifuga sarà intimamente amalgamata alla resina e all indurente e composta da allumina triidrata sotto forma di polvere o da altri prodotti ignifughi da precisare, mescolati o non con la silice. Il sistema d inglobamento sarà di classe F. I collegamenti MT saranno previsti dall alto o sul lato delle colonne sulle piastrine terminali delle barre di collegamento dell avvolgimento MT con capicorda aventi un foro minimo di 13 mm per permettere accoppiamento a mezzo bullone M12. I collegamenti BT saranno previsti dall alto su delle piastre terminali di tipo normalizzato munite di fori normalizzati, che si troveranno nella parte alta dell avvolgimento sul lato opposto ai collegamenti MT. Le piastre di collegamento BT dovranno essere necessariamente in rame. Le prese di regolazione tensione a vuoto MT saranno realizzate sull avvolgimento primario per adattare il trasformatore alla reale tensione di alimentazione e saranno realizzate con barrette da manovrare a trasformatore disinserito. Ogni trasformatore sarà munito dei seguenti accessori: - quattro rulli di scorrimento orientabili - quattro golfari di sollevamento - ganci di traino sul carrello - due morsetti di messa a terra - targa delle caratteristiche - barre di collegamento MT con piastrine di raccordo 44

46 - morsettiera di regolazione lato MT - un set di regolazione lato MT - un set di terminali a piastra lato BT - certificato di collaudo. Ogni trasformatore sarà equipaggiato con un sistema di protezione termica comprendente: - tre termoresistenze nell avvolgimento BT - una termoresistenza nel nucleo magnetico - una cassetta di centralizzazione contenente i morsetti delle termoresistenze poste sulla parte superiore del nucleo - una centralina termometrica digitale a quattro sonde con funzione di: visualizzazione della temperatura delle tre fasi e del nucleo, determinazione del set point di allarme e di sgancio, predisposizione per il controllo automatico di eventuali ventilatori di raffreddamento, tensione di alimentazione universale AC/DC. Tale centralina dovrà essere resa fornita e cablata ai sistema di controllo e gestione impianto. Ogni trasformatore dovrà essere soggetto alle seguenti prove di accettazione da eseguirsi alla fine della fabbricazione al fine di emettere il certificato di collaudo in fabbrica: - misura della resistenza degli avvolgimenti - misura del rapporto di trasformazione e controllo della polarità dei collegamenti - misura della tensione di corto circuito (sulla presa principale) e delle perdite dovute al carico - misura delle perdite della corrente a vuoto - prova di isolamento con tensione applicata - prova di isolamento con tensione ridotta - misura delle scariche parziali. Per la misura di queste ultime il criterio di accettazione sarà: - scariche parziali inferiori o uguali a 10 pc a 1,1 Um - se Um > di 1,25, allora i 10 pc saranno garantiti a 1,375 Un Tutte queste prove sono definite nel documento di armonizzazione CENELEC HD 464 S1:1998 e nelle norme IEC citate in precedenza. A richiesta potranno essere fornite le seguenti prove di tipo speciale previo accordo col fornitore: - prova di riscaldamento col metodo del carico simulato come da norma IEC prova a impulso atmosferico - prova di tenuta al corto circuito - misura del livello di rumore secondo le IEC 551. Per quanto riguarda il comportamento al fuoco, il trasformatore sarà di classe F1 come definito dall art B3 nell allegato B del documento HD 464 S1:1988/pr AM B:1990. A tale riguardo il costruttore dovrà produrre un certificato di prova tipo rilasciato da un laboratorio ufficiale relativo ad un trasformatore di sua fabbricazione avente la stessa configurazione. Questa prova dovrà essere stata effettuata secondo l allegato 2C del documento HD 464 S1:1988/pr AC:1991. Per quanto riguarda la classe ambientale e climatica, il trasformatore sarà di classe E2 per l ambiente e di classe C2 per il clima, come definito negli allegati C e D del documento HD 464 S1:1988/pr AM B:1990. A tale riguardo il Costruttore dovrà produrre i certificati di prova rilasciati da laboratori ufficiali relativi ad un trasformatore di sua costruzione avente la stessa configurazione. Il trasformatori di potenza del tipo con caratteristiche oltre che conformi a quanto sopra indicato presenterà i seguenti dati di targa: - tensione nominale primaria kv15 2 x 2,5% - tensione secondaria, a vuoto V 690 per linee pompe e V 400 per linee SA impianto 45

47 - classe di isolamento F - tensione di riferimento AT kv 24 - gruppo vettoriale Dy11 (neutro accessibile) - tensione di c.c. 6% - frequenza Hz 50 - sovraccarico 30% per 120 min al giorno - rumorosità (Nema - TRI) 64 db - Assenza scariche parziali IEC commutatore regolazione tensione primaria a vuoto a cinque posizioni sugli avvolgimenti lato MT con schermo di protezione, onde ottenere la prescritta variazione pari a 2x2,5% - schermo di protezione tra avvolgimento primario e secondario - Potenza nominale prevista per trasformatori pompe 2000 KVA - Potenza nominale prevista per trasformatori servizi ausiliari 50 KVA Art Dati tecnici trasformatori Trasformatore S.A. 50kVA per servizi ausiliari di impianto Trasformatore trifase in Resina Epossidica a perdite ridotte Quantità n 02 Avvolg. primario Avvolg. Secondario Potenza Nominale kva Tensione nominale a vuoto KV 15 0,4/0,23 Classe di isolamento kv 17.5/38/75 1.1/3/- Regolazione di tensione % ±2x2,5% Gruppo Vettoriale Dyn11 Collegamento Triangolo Stella + N Materiali avvolgimento Alluminio/Rame Alluminio/Rame Tipo di avvolgimento Ingl. In stampo Ingl. per immerisione Frequenza Hz 50 Installazione Interna Tipo di raffreddamento AN Altitudine mt <1000 Classe amb./clim./comp. al fuoco E2-C2-F1 Garanzie riferite al rapporto 15/0,4kV Temperatura di riferimento 75/120 C Perdite a vuoto W 330 Perdite a carico W 1400 Tensione di corto circuito % 6 Corrente a vuoto % 3.3 Valore delle scariche parziali pc <10 Livello di pressione acustica DbA <=50 Classe termica e isolamento Temperatura ambiente C 40 Avvolg. primario Avvolg. Secondario Classe termica F F Sovratemperatura C

48 Dimensioni di ingombro e pesi (indicativi) IP00 Lunghezza x larghezza x altezza mm 1100 x 650 x 1000 Interasse ruote mm 520 x 520 Peso Kg 560 Accessori a corredo inclusi nel prezzo n. 3 Isolatori MT n. 4 piastre di attacco bt n. 3 morsettiere cambio tensione primaria su colonne MT (5 posizioni) n. 2 targa caratteristiche in lingua italiano n. 4 golfari di sollevamento n. 2 morsetti di terra n. 4 ruote orientabili n. 1 cassetta di centralizzazione n. 3 sonde termometriche PT100 su colonne BT cablate in cassetta IP54 n. 1 centralina termometrica T154 o similare n. 1 sonda termometrica PT100 su nucleo Dimensioni e Pesi potenza nominale kva tensione primaria kv tensione di riferimento kv Esecuzione a giorno (IP00) L mm W mm H mm massa kg

49 rulli di scorrimento mm Verificare prima della posa in opera dei materiale gli spazi di ingombro delle apparecchiature sopra descritte con quanto disponibile all interno del locale individuato per il contenimento delle apparecchiature. Apparecchiatura MT: tipo TTR-BR o similare 50Hz Trasformatori pompe 2000 kva per servizio pompe impianto idrovoro (N 2 pezzi) Trasformatori trifase in Resina Epossidica a perdite ridotte Quantità n 04 Avvolg. primario Avvolg. Secondario NOTE GENERALI Potenza Nominale kva Per Avviamento motori Tensione nominale a vuoto KV 15 0,69 Classe di isolamento kv 17.5/38/95 1.1/3/- Regolazione di tensione % ±2x2,5% Gruppo Vettoriale Dyn11 Collegamento Triangolo Stella + N Materiali avvolgimento Alluminio/Rame Alluminio/Rame Tipo di avvolgimento Ingl. In stampo Ingl. per immerisione Frequenza Hz 50 Installazione Interna Tipo di raffreddamento AN + barre ventilazione Altitudine mt <1000 Classe amb./clim./comp. al fuoco E2-C2-F1 Garanzie riferite al rapporto 15/0,69kV Temperatura di riferimento 120 C Perdite a vuoto W 3200 Perdite a carico W Tensione di corto circuito % 6 Corrente a vuoto % 0,9 Valore delle scariche parziali pc <10 Livello di pressione acustica DbA <=64 Classe termica e isolamento Temperatura ambiente C 40 Avvolg. primario Avvolg. Secondario Classe termica F F Sovratemperatura C Dimensioni di ingombro e pesi (indicativi) IP00 Lunghezza x larghezza x altezza mm 1950 x 1270 x 2200 Interasse ruote mm 1070 x 1070 Peso Kg 4800 Accessori a corredo inclusi nel prezzo n. 3 Isolatori MT n. 4 piastre di attacco bt n. 3 morsettiere cambio tensione primaria su colonne MT (5 posizioni) 48

50 n. 2 targa caratteristiche in lingua italiano n. 4 golfari di sollevamento n. 2 morsetti di terra n. 4 ruote orientabili n. 1 cassetta di centralizzazione n. 3 sonde termometriche PT100 su colonne BT cablate in cassetta IP54 n. 1 centralina termometrica T154 o similare n. 1 sonda termometrica PT100 su nucleo Dimensioni e Pesi potenza nominale kva 2000 tensione primaria kv 15 tensione di riferimento kv 24 Esecuzione a giorno (IP00) L mm 1950 W mm 1270 H mm 2200 massa kg 4800 rulli di scorrimentomm 125 Apparecchiatura MT: tipo TTR-BR o similare 50Hz Art Quadri elettrici BT Art Quadro elettrico generale BT uscita trasformatori pompe Power Center PWC1 49

51 Il presente progetto prevede la realizzazione di un quadro elettrico generale BT dedicato per le linee pompe a servizio dell impianto di scolo, servito ed alimentato elettricamente dall uscita dei 2 trasformatori FM pompe da 2000kVA destinati a tale servizio in esecuzione Power Center. Il quadro conterrà gli interruttori generali di protezione lato Bt 690V in uscita dai trasformatori ed avrà nel progetto la sigla PWC1. Il quadro è stato ingegnerizzato e dovrà essere costruito considerando l elevato valore di corrente di corto circuito presente. Sono stati previsti due interruttori congiuntori posti come elementi di possibile unione tra le uscite dei trasformatori MT/Bt, in previsione di anche di un futuro ampliamento con secondo Power Center, al fine di aumentare la selettività dell impianto. Tali dispositivi congiuntori dovranno avere una logica di manovra e blocchi tali da garantire l inserimento in sicurezza ed il contenimento del valore della corrente di corto circuito sul quadro. Il quadro PWC1 è predisposto con un secondo congiunture atto al collegamento di eventuale futura espansione di impianto. Per la costruzione del quadro si dovrà considerare il funzionamento in parallelo di N 3 trasformatori, in via precauzionale considerando un eventuale ampliamento di impianto di identiche caratteristiche tecniche. In fase di esecuzione, qualora fi fossero dimostrate incompatibilità di prodotto con le dimensioni dei quadri da realizzare ed inserire all interno del locale, sarà facoltà esclusiva della Direzione Lavori riservarsi la possibilità di valutare il declassamento del quadro per un funzionamento con solo N 2 trasformatori in parallelo. Il quadro dovrà essere realizzato con carpenteria metallica in acciaio Zincato e verniciato avente le seguenti caratteristiche dimensionali: -Tensione Nominale: 690 V -Corrente Nominale: 4000 A -Tenuta al corto circuito: 100 ka -Frequenza nominale: 50 Hz -Forma costruttiva: 3b -Grado di protezione: IP44 (IP2X interno) -Dimensioni indicative (hxlxp): 2100x3000x1000 mm -Arrivo linea alimentazione: alto con blindosbarra -Uscita cavi: Basso -Accesso: Anteriore -Colore verniciatura: RAL 7035 Bucciato 50

52 -Ventilazione: Naturale Il quadro PWC1 dovrà essere completo di tutte le apparecchiature di protezione sezionamento e comando, barrature, riduttori amperometrici voltmetrici e strumentazione secondo lo schema elettrico allegato. Il quadro dovrà essere equipaggiato con analizzatori di rete da fronte quadro 96x96 IP65 con display retro illuminato, tasti funzione frontali, porta di comunicazione RJ45 protocollo Modbus TCP. Grandezze misurate: Tensione, corrente, Potenze (kw kvar kva), FdP, Frequenza, Valori Min/Max, Energie (kwh kvarh kvah 2 tariffe), Potenza media, TDH% (tensione corrente) Precisione Cl 0,5s (IEC ) E previsto l interfacciamento con sistema di supervisione realizzato con periferica I/O PLC modulare con protocollo comunicazione Industrial Ethernet (Profinet o similare) TCP/IP, configurazione minima indicata nello schema elettrico di cablaggio con riserva del 20%. Norme di riferimento da rispettare per l esecuzione del quadro: EN EN /2006 EN EN Il quadro dovrà essere completo di apposito telaio a basamento di rialzo del quadro elettrico, realizzato in acciaio tubolare saldato di adeguata sezione (occorrerà preventivamente verificare la struttura del telaio di rialzo), verniciato di colore nero di altezza 550mm per sostenere il quadro elettrico all altezza del pavimento flottante, previsto nel progetto. Il tutto dovrà essere completato con ogni accessorio necessario ad una corretta esecuzione in conformità con il capitolato tecnico generale. Tale quadro sarà predisposto con interruttore avente funzione di congiunture in modo da poter consentire il parallelo dei circuiti Bt 690V in previsione di eventuale ampliamento di impianto. 51

53 L accessibilità all interno del quadro, nel caso specifico del presente progetto, sarà del tipo fronte e dal retro sarà reso inaccessibile alle persone non autorizzate con porte con cristallo di sicurezza ad apertura di 130, sia destra che sinistra, con serratura di sicurezza. I supporti per il montaggio degli interruttori dovranno essere di serie e consentiranno di realizzare in modo rapido ed efficiente il collegamento di apparecchi modulari DIN e di interruttori scatolati, nonché di altra apparecchiatura. La struttura del quadro sarà realizzata con lamiera pressopiegata ad elevata resistenza meccanica che permetterà di sostenere l apparecchiatura installata sul fronte e dall interno e realizzerà in modo continuo, un insieme di più unità modulari. Ogni colonna del quadro sarà formata da singoli scomparti di tipo prefabbricato modulare, componibile con inserti filettati e viti a testa esagonale. Ogni colonna sarà provvista di appositi golfari adatti alle operazioni di sollevamento e posizionamento sul luogo di installazione. L eventuale suddivisione delle colonne, per facilitare il posizionamento sarà concordata con la DL. Le chiusure posteriori saranno a chiusura asportabile a vite e quelle laterali saranno con portelle, come da indicazioni dei disegni di progetto. Tutte le parti aventi funzione di copertura e chiusura saranno realizzate in lamiera di acciaio di spessore 12/10, protette contro l ossidazione con trattamento di fosfatazione e verniciatura con resine epossidiche per uno spessore totale di almeno 50 m. Il trattamento protettivo per i particolari verniciati e tutte le parti in lamiera d acciaio sarà realizzato con il seguente trattamento: - decapaggio - sgrassatura - fosfatazione organica - spruzzatura di polveri epossidiche - polimerizzazione in forno - raffreddamento Il trattamento protettivo per i particolari non verniciati sarà realizzato con il seguente procedimento: - decapaggio - sgrassatura - zincatura elettrolitica - passivazione con prodotto cromatante. Il quadro sarà adatto per un installazione all interno, su un pavimento orizzontale nei seguenti limiti di temperatura: -5, +40 C, per un altezza s.l.m. fino a m, con resistenza agli urti definita dalle Norme IEC e resistenza alle vibrazioni dalle IEC Il quadro sarà realizzato con singole colonne affiancate, ognuna costituita con cassette modulari, provvista di pannello incernierato e chiusura a chiave. La strumentazione sarà ubicata in alto nelle adiacenze dell interruttore generale. La barratura sia orizzontale che verticale sarà del tipo segregato. Gli interruttori generali saranno ad attacchi posteriori fissi, mentre le partenze, sia degli interruttori scatolati, che degl interruttori modulari DIN saranno ad attacchi anteriori. Il grado di protezione minima di tutto il complesso sarà di IP20 a portello aperto. Per tutta la lunghezza del quadro dovrà essere prevista una sbarra di rame di 50x6 mm collegata alla struttura quale collettore generale di terra. Il cablaggio dovrà avvenire nel rispetto di quanto indicato nello schema elettrico allegato al presente progetto. 52

54 Il quadro PWC1 serve rispettivamente il quadro pompe QP1-3 ed il quadro pompe QP 4-6. Layout frontale quadro PWC1: Art Quadri elettrici di comando pompe QP1-3 per pompe da 1 a 3 QP4-6 per pompe da 4 a 6 Il progetto prevedere la realizzazione dei quadri elettrici necessari all avviamento di N 6 pompe, con previsione di installarne 5, ma in ogni caso il quadro di comando verrà allestito per un ulteriore comando che potrà essere utilizzato come unità di avviamento di riserva per le sole macchine installate. E prevista la realizzazione di due quadri pompe distinti ed identici al fine di creare un modello di quadro elettrico replicabile all interno dell impianto garantendo così l ottimizzazione degli spazi e nello stesso tempo la selettività necessaria a garantire un buon grado di sicurezza in caso di avaria di una delle apparecchiature di avviamento. I quadri pompe sono rispettivamente denominati QP1-3, per il quadro che gestirà le pompe dalla 1 alla 3 e QP4-6 per il quadro che gestirà l avviamento delle pompe dalla 4 alla 6. La posizione delle apparecchiature si evince dagli elaborati planimetrici allegati al presente progetto di impianto elettrico. 53

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