Relazione sull analisi di alcune criticità delle reti realmente in campo

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1 Ottimizzazione dei progetti di impianto di trasmettitori televisivi ai fini della massimizzazione dell efficienza d uso della risorsa radioelettrica e del rispetto dei vincoli di coordinamento internazionali Relazione sull analisi di alcune criticità delle reti realmente in campo

2 Sommario 1 Sigle e abbreviazioni Premessa Finalità del documento Struttura del documento Lo scenario di riferimento Gli accordi di Ginevra Le frequenze e l area pianificata Configurazioni di riferimento per sistemi DVB-T Metodologie di individuazione delle possibili criticità Interferenza esterna verso paesi esteri confinanti Interferenza interna tra reti italiane Criticità delle reti SFN Individuazione di alcune situazioni critiche per l interferenza verso l estero Criticità con la Francia Siti maggiormente critici verso la Corsica Siti maggiormente critici verso la Costa Azzurra Criticità con la Slovenia Criticità con la Croazia Conclusioni Riferimenti Sigle e abbreviazioni Le sigle ed abbreviazioni utilizzate nel presente documento hanno i significati qui sotto riportati. AGCOM DVB-T ERP Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Digital Video Broadcasting - Terrestrial Effective Radiated Power GE 06 Conferenza di Ginevra 2006 FUB Fondazione MFN MUX pdv ROC SFN Fondazione Ugo Bordoni Fondazione Ugo Bordoni (ove non diversamente specificato) Multi Frequency Network Multiplex dei programmi trasmessi sul medesimo canale radio Punto di Verifica Registro Operatori Comunicazioni Single Frequency Network i

3 2 Premessa 2.1 Finalità del documento Questo documento descrive la metodologia per l individuazione di situazioni critiche per quanto riguarda gli impianti DVB-T nei confronti di vincoli internazionali o vincoli di interferenza in generale. La metodologia è applicata a impianti contenuti nel registro ROC e localizzati nei siti notoriamente problematici per l interferenza. 2.2 Struttura del documento Il documento contiene un richiamo ai vincoli stabiliti dalla Conferenza RRC-06. In seguito sono discusse le metodologie per l individuazione pratica delle situazioni più critiche relative agli impianti realmente accesi. Tale metodologia è applicata e discussa rispetto all interferenza verso l estero, considerando i casi più notevoli. Nella sezione 3 si riportano alcuni richiami sugli aspetti tecnici relativi agli accordi di Ginevra Le metodologie individuate per la determinazione delle possibili criticità sia verso paesi confinanti che all interno del territorio nazionale sono descritte nella sezione 4. Utilizzando la metodologia proposta, nella sezione 5 sono individuati gli impianti maggiormente critici per l interferenza generata verso paesi esteri, quali la Francia (Corsica e Costa Azzurra), la Slovenia e la Croazia. 3 Lo scenario di riferimento 3.1 Gli accordi di Ginevra 2006 La Conferenza Regionale delle Radiocomunicazioni (RRC-06), che si è tenuta a Ginevra dal 15 maggio al 16 giugno 2006 sotto l egida dell ITU, ha avuto come oggetto la pianificazione del servizio di radiodiffusione terrestre sia televisiva (DVB-T) che sonora (T-DAB) in tecnica digitale: REGIONAL AGREEMENT Relating to the planning of the digital terrestrial broadcasting service in Region 1 (parts of Region 1 situated to the west of meridian 170 E and to the north of parallel 40 S, except the territory of Mongolia) and in the Islamic Republic of Iran, in the frequency bands MHz and MHz. La Conferenza è giunta alla definizione di un piano di assegnazione delle risorse frequenziali con una tecnica di pianificazione sia per allotment (aree in cui è consentito l utilizzo di una frequenza con determinati parametri tecnici) che per assignment (impianti trasmittenti di cui sono definiti e conosciuti i parametri tecnici). La Conferenza ha raggiunto l obiettivo dichiarato, conseguendo un minimo di otto risorse frequenziali in ogni allotment pianificato in tutta l area interessata. Ove possibile, sia perché sono state accertate le compatibilità interferenziali, sia perché, in alcuni casi, le situazioni di incompatibilità sono state accettate con le reciproche cosiddette administrative declarations tra le amministrazioni, sono state assegnate ai vari 2

4 paesi più risorse di quelle che si sarebbero potute assegnare sulla base esclusivamente della compatibilità interferenziali teoriche Le frequenze e l area pianificata Nella figura 1 si mostra l estensione dell area pianificata attraverso gli accordi di Ginevra 2006 sulla base delle richieste di 118 diverse Amministrazioni. Figura 1. Area complessiva considerata dalla pianificazione di Ginevra 2006 La banda di frequenza MHz (Band III) è stata suddivisa, a seconda della nazione, in 7 o 6 canali DVB-T ciascuno caratterizzato rispettivamente da 8 o 7 MHz di banda. La banda di frequenza MHz (Bande IV/V) è stata suddivisa in 49 canali da 8 MHz. L uso dei canali pianificati da Ginevra 2006 può essere rappresentato attraverso mappe delle aree di assegnazione delle risorse frequenziali come mostrato in figura 2 per il canale 21. Figura 2. Esempio mappa rappresentativa della pianificazione del canale 21 DVB-T 3

5 3.1.2 Configurazioni di riferimento per sistemi DVB-T La rapida degradazione della qualità del segnale televisivo, tipica degli standard digitali, fa sì che le reti DVB-T debbano essere pianificate con una location probability molto elevata (ad esempio valori tra il 70 ed il 99%, in accordo con la raccomandazione ITU-R P ). Si possono considerare diverse configurazioni DVB-T per quanto riguarda il modo di ricezione, la modulazione, la code rate e la location probability. Nella Tabella 1 si riportano i valori minimi di campo delle Reference Planning Configurations (RPCs) più comuni tra quelle di GE06 [4]. Tabella 1. REFERENCE PLANNING CONFIGURATIONS Planning configuration F k,min db V/m a 10 m Condizioni di ricezione RPC-1 56 Fisso RPC-2 78 Portatile outdoor, mobile RPC-3 88 Portatile indoor Gli atti di GE06 riportano anche i valori di soglia (trigger values) da non superare al confine tra due stati ( Tabella 2): i trasmettitori che non superano questi valori di campo al confine possono operare senza necessità di coordinamento internazionale. Tabella 2. SOGLIE PER IL COORDINAMENTO (COORDINATION TRIGGER FIELD STRENGTH) Soglia di coordinamento per la protezione del servizio televisivo a 10 m Protezione della TV analogica Protezione della TV digitale 22 db V/m/8 MHz al confine 25 db V/m/8 MHz al confine Soglia di coordinamento per la protezione del servizio mobile a 10 m Protezione del mobile Protezione della stazione base 49,2 db V/m/8 MHz al confine (NB)* 11,6 db V/m/8 MHz al confine (NA) 8,2 db V/m/8 MHz al confine (NB) *NA rappresenta un sistema radiomobile terrestre, NB un sistema mobile generico Per la protezione del servizio televisivo, nel calcolo della soglia di interferenza è necessario mettere in conto anche i fattori correttivi di seguito indicati, in conformità con gli atti di GE06: dove: F int = F med + f corr PR - CF F med = valore mediano del campo necessario per il servizio (equivalente a F k,min ) f corr = fattore di correzione in frequenza tratto dagli atti di GE06 PR = rapporto di protezione CF = fattore di correzione per la location probability desiderata I valori di soglia per l interferenza così calcolati sono riportati nella tabella sottostante ( Tabella 3). 4

6 Tabella 3. Planning configuration VALORI DI SOGLIA PER L INTERFERENZA (TRIGGER 10 M, 826 MHZ E 1% DEL TEMPO F med (db V/m( f corr (db) PR (db) CF (db) F int (db V/m) RPC ,1 19,1 12,8 26,2 RPC ,1 21,4 12,8 46,9 RPC ,1 24,4 15,7 51,0 4 Metodologie di individuazione delle possibili criticità 4.1 Interferenza esterna verso paesi esteri confinanti La metodologia proposta per l individuazione dei siti critici per l interferenza esterna si basa essenzialmente sulla valutazione della quantità di popolazione di un paese confinante raggiunta da ogni impianto con un livello di campo superiore ad una soglia, considerata come discriminante per considerare un segnale interferente oppure no. Questa valutazione richiede come dati di input: i dati relativi agli impianti (coordinate geografiche, potenza massima, diagrammi di radiazione); una griglia di punti di verifica dei paesi confinanti con queste informazioni: coordinate geografiche, popolazione (o altro fattore che indichi la rilevanza da attribuire al punto di verifica). Altre informazioni che, se disponibili, potrebbero essere considerate nel calcolo e contribuire a raffinare la valutazione di criticità sono: il puntamento dell antenna in ogni punto di verifica; il livello di segnale utile ricevuto nel pdv, che potrebbe modificare il valore di interferenza tollerabile (in questo caso il valore di soglia per il campo interferente potrebbe essere diverso per ogni pdv). Questa metodologia generale può essere applicata ad una lista qualsiasi di pdv, in luogo di una griglia di pdv equispaziati. Gli impianti critici vanno cercati tra quelli che a seguito dello switch-off usano un canale assegnato da GE06 al paese confinante; in modo particolarmente tassativo devono essere protetti i canali effettivamente utilizzati dal paese confinante. 4.2 Interferenza interna tra reti italiane Il Piano Nazionale [6] prevede, accanto alle reti SFN nazionali che utilizzano ovunque lo stesso canale, anche reti nazionali che usano canali diversi in Aree Tecniche diverse. Inoltre le reti regionali e locali riutilizzano gli stessi canali in aree diverse, che in alcuni casi sono frazioni delle Aree Tecniche; a volte l assegnamento di un canale avviene su base provinciale. In questi casi è possibile che si generi interferenza analoga a quella verso i paesi esteri descritta nel paragrafo 4.1 e che potrebbe essere affrontata tramite il progetto ottimizzato del diagramma verticale di antenna. In linea generale, i casi reali di interferenza non 5

7 sono facilmente individuabili con una procedura automatica: mentre il campo prodotto sul territorio estero da impianti italiani si può sempre assumere come potenzialmente interferente, per individuare le situazioni di interferenza da impianti italiani sul territorio italiano è necessario avere informazioni relativamente all area di servizio prevista per ogni emittente o impianto. La situazione italiana presenta casi molto diversi tra loro: ad esempio, ci sono casi in cui segnali provenienti da impianti di emittenti diverse ma operanti sullo stesso canale possono risultare mutuamente interferenti, però questo succede al di fuori delle aree di servizio previste per ognuna delle emittenti. Inoltre, ci sono casi in cui i segnali ricevuti risultano in apparenza interferenti, ma in realtà essi sono identici in ragione di accordi tra le emittenti. Per questi motivi, l interferenza reale tra reti va valutata in ogni specifico caso, quando ci sono ragioni per ritenere che ci sia interferenza distruttiva tra due impianti su una certa area. Se è stabilita l area di servizio a cui un emittente ha diritto, la criticità di un eventuale situazione interferenziale può essere individuata in base al campo prodotto su tale area dagli impianti appartenenti ad un altra rete e ai valori del rapporto segnale-interferenza. Tra le procedure implementate da FUB, c è anche la possibilità di calcolare la popolazione che risulta interferita da uno specifico segnale, anche suddivisa per provincia: ovvero la popolazione che sarebbe servita da un certo impianto o emittente se non fosse interferita dal segnale proveniente da uno specifico impianto o da una specifica emittente. I risultati di queste procedure possono fornire indicazioni sulla presenza di una possibile criticità dovuta all interferenza tra impianti. 4.3 Criticità delle reti SFN I casi di maggior interesse per l analisi e l ottimizzazione delle reti SFN tramite la procedura descritta in [3] si trovano nell area padana (Aree Tecniche 3,5,6,7), dove l uso di valori di potenza in eccesso può avere effetti a catena su più reti che in aree o regioni diverse usano in modalità SFN lo stesso canale. E particolarmente critico il caso in cui l eccesso di potenza trasmessa da parte di alcuni impianti o reti impedisce la riduzione di potenza di altri impianti o reti che interferiscono verso l estero (riduzione che sarebbe necessaria per limitare l interferenza verso i paesi confinanti). Ad esempio, un valore eccessivo di potenza trasmessa da parte di un impianto in Lombardia potrebbe interferire l area di servizio di un impianto veneto, forzandolo a trasmettere con valori di potenza distruttivamente interferenti verso Slovenia o Croazia. L applicazione della procedura di ottimizzazione della potenza trasmessa descritta in [3] consente di individuare i casi in cui sono possibili consistenti riduzioni di potenza senza ridurre le aree di servizio o addirittura ingrandendole. L ottimizzazione della potenza trasmessa riduce anche l eventuale interferenza verso l estero. Tuttavia, i risultati della sola ottimizzazione delle potenze in generale non sono sufficienti a rendere accettabile l interferenza verso l estero, tipicamente dovuta in primo luogo alla presenza di singoli impianti incompatibili con l uso dello stesso canale nei paesi confinanti, quanto meno con l attuale diagramma di radiazione. Inoltre, l applicazione della procedura di ottimizzazione consente di evidenziare eventuali casi di autointerferenza dovuta alla combinazione di segnali con ritardi diversi. Queste situazioni sono evidenziate dalla differenza tra l estensione dell area di servizio di una rete, al termine della procedura di ottimizzazione della potenza, nella situazione in cui è considerata l auto-interferenza e in quella in cui essa non viene considerata. 6

8 5 Individuazione di alcune situazioni critiche per l interferenza verso l estero In questa sezione sono mostrati esempi di identificazione dei siti più critici per l interferenza; i paesi limitrofi considerati sono Francia, Slovenia e Croazia, che, pur non esaurendo i casi di interferenza verso l estero, rappresentano i casi più severi e di più difficile soluzione. Alcuni degli impianti individuati si trovano in regioni già interessate dallo switch-off, per cui essi operano su canali già compatibili con il Piano Nazionale. Altri impianti si trovano in regioni dove ancora sono presenti trasmissioni televisive analogiche e non sono ancora disponibili le assegnazioni di frequenza su cui effettuare il passaggio al digitale. Le valutazioni sono state eseguite per tutti gli impianti contenuti nel Registro Operatori di Comunicazioni. L analisi puntuale della criticità naturalmente deve prendere in considerazione solo gli impianti che operano su tali canali. In questo documento si presentano esempi generali di valutazione della criticità utilizzando una metodologia che nelle situazioni reali può essere applicata a specifici impianti a cui si ipotizza di assegnare canali in uso (attuale o futuro) in paesi confinanti. Il campo prodotto nelle regioni più critiche per l interferenza in Francia (Corsica e Costa Azzurra), Slovenia e Croazia da ognuno degli impianti contenuti nel Registro Operatori Comunicazioni è stato calcolato al fine di individuare quelli maggiormente critici. Il calcolo del campo elettromagnetico (all 1% di disponibilità temporale come da norme internazionali) è stato eseguito su una griglia regolare di pixel ad ognuno dei quali è associato un valore di popolazione. Gli esempi mostrati in questa sezione si riferiscono alla frequenza di 600 MHz, scelta come rappresentativa della banda televisiva. Applicando la metodologia descritta a linee generali nella sezione 4.1, per ogni impianto è stata calcolata la popolazione che si trova in pixel raggiunti da un valore di campo superiore ad una soglia. Le valutazioni sono state ripetute per alcuni valori di tale soglia, nel range tra 30 e 45 db V/m. Gli impianti sono quindi stati ordinati per valori decrescenti di popolazione interferita. La scelta del valore di soglia per il campo interferente influenza sia il valore di popolazione interferita da ogni impianto (ovviamente decrescente all aumentare del valore di soglia), sia la posizione di ogni impianto nell ordinamento per popolazione interferita: infatti, a seconda della locazione dell impianto e quindi della propagazione verso il paese limitrofo, ci possono essere impianti, ad esempio, che raggiungono vaste aree ma con valori di campo limitati, ed altri che raggiungono zone più piccole ma con alti valori di campo. In considerazione degli alti valori di potenza trasmessa attualmente presenti nel Registro, combinati con le modalità di calcolo all 1%, si è scelto di mostrare i risultati ottenuti considerando un valore di soglia pari a 45 db V/m. Questo valore appare inoltre sufficientemente realistico alla luce degli incontri bilaterali con i paesi confinanti. Nei casi specifici, la stessa procedura può essere applicata inserendo i valori effettivi di campo che occorre rispettare, eventualmente diversi per singolo punto di verifica. 5.1 Criticità con la Francia Siti maggiormente critici verso la Corsica Nella Tabella 4 si riporta l elenco dei siti critici ordinati in funzione del numero di abitanti che risultano interferiti in Corsica a causa dei livelli di campo generati dagli impianti televisivi trasmittenti in Italia. 7

9 Per ognuno dei siti critici, sono in genere presenti diversi impianti che generano alti livelli di interferenza: per semplificare la lettura, per ognuno dei siti è stato riportato solo l impianto che genera interferenza per il valore più elevato di popolazione in Corsica. I siti più critici risultano Monte Argentario e Monte Serra che generano interferenza per un numero di abitanti superiore a Nella Tabella sono riportati solamente i siti che interferiscono una popolazione superiore o uguale a abitanti. Nelle Figura 3, Figura 4, Figura 5, si mostrano le mappe dei livelli di campo generati sul territorio della Corsica rispettivamente dalle stazioni emittenti di Monte Serra, Monte Argentario e Pietra Pertusa. La distribuzione geografica dei siti critici interferenti verso la Corsica è mostrata in Figura 6. Tabella 4. ELENCO DEI SITI CRITICI VERSO LA CORSICA Codice Impianto Nome del sito Popolazione MONTE ARGENTARIO MONTE SERRA PIETRA PERTUSA SECCHIETA MONTE OGGIOLI MONTE AMIATA MONTE METO POGGIO NIBBIO MONTE LIMBARA Figura 3. Distribuzione dei livelli di campo generati in Corsica dal sito di Monte Serra 8

10 Figura 4. Distribuzione dei livelli di campo generati in Corsica dal sito di Monte Argentario Figura 5. Distribuzione dei livelli di campo generati in Corsica dal sito di Pietra Pertusa 9

11 Figura 6. Distribuzione geografica dei siti maggiormente critici verso la Corsica Siti maggiormente critici verso la Costa Azzurra Nella Tabella 5 si riporta l elenco dei siti critici ordinati in funzione del numero di abitanti che risultano interferiti in Costa Azzurra a causa dei livelli di campo generati dagli impianti televisivi trasmittenti in Italia; la soglia per il campo interferente considerata è pari a 45 db V/m. Per ogni sito critico sono presenti diversi impianti interferenti, con valori di popolazione interferita anche molto diversi tra loro: per questioni di leggibilità è stato riportato solo l impianto che interferisce maggiormente. I due siti più critici verso la Costa Azzurra risultano Bordighera e Monte Serra che generano interferenza per un numero di abitanti superiore a Sono riportati solamente i siti critici che generano livelli di interferenza non accettabili per una popolazione superiore o uguale a abitanti. Tabella 5. ELENCO DEI SITI CRITICI VERSO LA COSTA AZZURRA Codice impianto Nome del sito Popolazione BORDIGHERA MONTE SERRA COLLE PIANA MONTE BIGNONE M. FAUDO FORTE SAN PAOLO MONTE LIMBARA

12 Nelle Figura 7, Figura 8, Figura 9, Figura 10, si mostrano le mappe dei livelli di interferenza generati sul territorio della Costa Azzurra rispettivamente dalle stazioni emittenti di Bordighera, Colle Piana, Monte Pignone e Monte Serra. La distribuzione geografica dei siti critici interferenti verso la Costa Azzurra è mostrata in Figura 11. Figura 7. Distribuzione dei livelli di campo generati in Costa Azzurra dal sito di Bordighera Figura 8. Distribuzione dei livelli di campo generati in Costa Azzurra dal sito di Colle Piana 11

13 Figura 9. Bignone Distribuzione dei livelli di campo generati in Costa Azzurra dal sito di Monte Figura 10. Distribuzione dei livelli di campo generati in Costa Azzurra dal sito di Monte Serra 12

14 Figura 11. Distribuzione geografica dei siti maggiormente critici verso la Costa Azzurra 5.2 Criticità con la Slovenia Nella Tabella 6 si riporta l elenco dei siti critici ordinati in funzione del numero di abitanti che risultano interferiti in Slovenia a causa dei livelli di campo generati dagli impianti televisivi trasmittenti in Italia; la soglia per il campo interferente considerata è pari a 45 db V/m. Per ogni sito critico sono presenti diversi impianti interferenti, con valori di popolazione interferita anche molto diversi tra loro: per questioni di leggibilità è stato riportato solo l impianto che interferisce maggiormente. I due siti più critici verso la Slovenia risultano Col Gaiardin e Aviano che generano interferenza per un numero di abitanti superiore a Sono riportati solamente i siti critici che generano livelli di interferenza non accettabili per una popolazione superiore o uguale a abitanti. Nelle Figura 12, Figura 13, Figura 14 si mostrano le mappe dei livelli di interferenza generati sul territorio della Slovenia e Croazia rispettivamente dalle stazioni emittenti di Col Gaiardin, Castaldia, Aviano. La distribuzione geografica dei siti critici verso la Slovenia è mostrata in Figura

15 Tabella 6. ELENCO DEI SITI CRITICI VERSO LA SLOVENIA Codice Impianto Nome del sito Popolazione AVIANO-PIANCAVALLO COLGAIARDIN CASTALDIA MADONNA COLTORONT UDINE SAN MICHELE VENTOLONE GALLO PEDROSA COLVISENTIN SAN GIOVANNI IN MONTE VENDA TRIESTE BELVEDERE STOZE CONCONELLO PORZUS ROCCOLO MUGGIA PIANEDIMOCOGNO VELO VERONESE MONFESTINO FAETO CASTELLACCIO CHIAMPORE CERO RIFUGIO BRIGATA MONTE GRANDE CALDERARO MIRABELLO S.MICHELE CA' MAZZONI

16 Figura 12. Gaiardin Distribuzione dei livelli di campo generati in Slovenia e Croazia dal sito di Col Figura 13. Distribuzione dei livelli di campo generati in Slovenia e Croazia dal sito di Castaldia 15

17 Figura 14. Distribuzione dei livelli di campo generati in Slovenia e Craozia dal sito di Aviano Figura 15. Distribuzione geografica dei siti maggiormente critici verso la Slovenia 5.3 Criticità con la Croazia Nella Tabella 7 si riporta l elenco dei siti critici ordinati in funzione del numero di abitanti che risultano interferiti in Croazia a causa dei livelli di campo generati dagli impianti televisivi trasmittenti in Italia; la soglia per il campo interferente considerata è pari a 45 db V/m. Per ogni sito critico sono presenti diversi impianti 16

18 interferenti, con valori di popolazione interferita anche molto diversi tra loro: per questioni di leggibilità è stato riportato solo l impianto che interferisce maggiormente. I due siti più critici verso la Croazia risultano Monte Carpegna e Maiella che generano interferenza per un numero di abitanti superiore a Sono riportati solamente i siti critici che generano livelli di interferenza non accettabili per una popolazione superiore o uguale a abitanti. I siti critici per l interferenza in Croazia sono molto numerosi e i livelli di interferenza decisamente importanti, per cui l uso di canali assegnati alla Croazia nel piano di Ginevra-06 necessita di particolare cautela. Nelle Figura 16, Figura 17, Figura 18 si mostrano le mappe dei possibili livelli di interferenza generati sul territorio della Slovenia rispettivamente dalle stazioni emittenti di Monte Falcone, Maiella e Carpegna. La distribuzione geografica dei possibili siti critici verso la Croazia è mostrata in Figura 19 per gli impianti localizzati al centro Nord e in Figura 20 per gli impianti televisivi del centro sud. Tabella 7. ELENCO DEI SITI CRITICI VERSO LA CROAZIA Codice impianto Nome del sito Popolazione MONTE CARPEGNA MAIELLA MONTE FALCONE MON TE ASCENSIONE MONTE NERONE MONTE PINCIO AVIANO-PIANCAVALLO M. CASTELLACCIO MODIGLIANA COL GAIARDIN MONTE MADONNA PIANE DI MOCOGNO MONTE GRANDE MONTE CALDERARO MONTE VENTOLONE MONTE GODIO - LA CROCE MONTE VENDA MONTE STOZE MONTE CONERO SAN GIOVANNI IN MONTE VELO VERONESE MONTE OGGIOLI MONTE SCUDO CASTALDIA MONTE SAN PAOLO BERTINORO MONTE GALLO COL TORONT MONTE CERO

19 Figura 16. Distribuzione dei livelli di campo generati in Croazia dal sito di Monte Falcone Figura 17. Distribuzione dei livelli di campo generati in Croazia dal sito della Maiella 18

20 Figura 18. Distribuzione dei livelli di campo generati in Croazia dal sito di Carpegna Figura 19. Distribuzione geografica dei siti critici verso la Croazia (Parte Centro Nord) 19

21 Figura 20. Distribuzione geografica dei siti critici verso la Croazia (Parte Centro Sud) 6 Conclusioni In questo documento sono illustrate le metodologie per l individuazione di situazioni critiche a partire dai dati reali, in relazione all interferenza prodotta verso paesi esteri e all eccesso di potenza trasmessa nelle reti SFN, in particolare quando sono presenti reti SFN che utilizzano lo stesso canale in regioni adiacenti. Sono stati mostrati esempi di applicazione di queste metodologie per l individuazione dei siti più critici per l interferenza verso la Francia, verso la Slovenia e verso la Croazia. La criticità è valutata in termini di popolazione del paese limitrofo raggiunta da valori di campo tali da produrre interferenza significativa. Per i siti più critici l uso di canali assegnati dal piano di GE06 al paese estero appare improponibile, almeno con le caratteristiche di irradiazione attuali; in alcuni casi un accurato progetto del sistema radiante può ridurre l interferenza a livelli accettabili (quando si verificano le condizioni descritte in [1]), mentre altri siti possono risultare del tutto incompatibili con l uso dei canali del paese limitrofo, senza ridurre drasticamente l area di servizio. Si è messo in evidenza che in linea generale numerosi impianti televisivi italiani con le caratteristiche irradianti attuali possono produrre altissimi livelli di interferenza, anche considerando livelli di soglia per il campo interferente realistici ma più alti rispetto agli standard internazionali. La situazione rispetto alla Croazia appare particolarmente critica, per numero di siti interferenti e per valori di popolazione interferita. 7 Riferimenti [1] Deliverable D1 di questo progetto: Relazione sui benefici teorici derivanti da tilt verticale e reti SFN [2] Deliverable D3 di questo progetto: Rapporto sull effettivo stato di realizzazione delle reti TV nazionali [3] Deliverbale D4 di questo progetto: Valutazione ed analisi dei risultati teoricamente ottenibili dall applicazione delle tecniche di ottimizzazione al piano [4] ITU, Final Acts of Geneva 2006 [5] ITU, Recommendation ITU-R P : Propagation by diffraction, Ottobre

22 [6] DELIBERA n. 300/10/CONS: Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale, AGCOM giugno

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