Sezione Nuova Rivoluzione Umana Volume 26 Capitolo III Leader Coraggiosi. Puntata 1

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1 Volume 26 Capitolo III Leader Coraggiosi Puntata 1 Le stelle che scintillavano nel cielo invernale erano bellissime. Nel silenzio, il suono lieve del frangersi delle onde riempiva l aria pungente e le luci delle imbarcazioni lampeggiavano qua e là, mentre sul mare calava la notte. Il 19 gennaio 1978 Shin ichi Yamamoto, subito dopo le 17, arrivò alla stazione di Takamatsu e si diresse in auto al Training Center della Soka Gakkai di Shikoku che era stato appena inaugurato ad Aji- cho, nella prefettura di Kagawa. Quando arrivò, il sole era già tramontato, ma Shin ichi volle soffermarsi nel giardino da dove si poteva ammirare il mare. «È un posto meraviglioso» disse rivolgendosi a Kazumasa Morikawa, responsabile generale della regione dello Shikoku. «Sì, davvero rispose Morikawa. Se ci fosse ancora luce, alla sua sinistra potrebbe vedere Yashima, dove ebbe luogo la famosa battaglia tra i clan Taira e Minamoto, durante la guerra Genpei ( ). Questa zona è chiamata Funakakushi, letteralmente luogo dove si nascondono le barche, poiché si trova dietro il promontorio e si narra che i Taira vi nascondessero molte imbarcazioni». «Ah, la battaglia di Yashima. Fu la battaglia in cui il valoroso condottiero Minamoto no Yoshitsune fece mostra di grande coraggio e abilità. Il clan Taira, insignito del titolo nobiliare di Famiglia dei Taira, divenne così potente che i suoi membri si consideravano superiori a tutti coloro che non facevano parte del clan, ma alla fine furono sconfitti, cosa che a quel tempo la maggior parte delle persone riteneva impossibile. È proprio come recita il detto: «Chi ha modi altezzosi non prospera a lungo». Le cause principali della sconfitta dei Taira furono l arroganza e la negligenza che fecero dimenticare loro lo spirito della gente comune. Coloro che acquisiscono potere e autorità tendono a diventare capricciosi e indulgenti verso se stessi, si preoccupano solo dei propri bisogni e, di conseguenza, non riescono più a comprendere le sofferenze delle persone. Quando ciò accade, si allontanano dalla gente comune mentre la loro autorità comincia a sgretolarsi dalla base. È l orgoglio la causa della rovina di queste persone». Con un espressione seria, Morikawa annuì e disse: «Questo è vero oggi come ieri». «È proprio così. I leader devono restare sempre vicini alle persone e dedicarsi con tutto il cuore alla loro felicità. Devono avere sempre uno spirito indipendente, prendere l iniziativa e guidare gli altri con l esempio. Fu il vecchio generale Minamoto no Yorimasa, che allora aveva più di settant anni, ad alzarsi dopo molti anni di sottomissione al capo militare Taira no Kiyomori, portando così i Minamoto a sconfiggere i Taira». Puntata 2 Nel 1180 Minamoto no Yorimasa ricevette l ordine dal principe Mochihito, figlio dell imperatore Goshirakawa, di sconfiggere i Taira. Combatté con coraggio, ma in seguito alla sconfitta subita nella battaglia di Uji, si tolse la vita nel vicino tempio di Byodo. Grazie alla sua lotta determinata costatagli la vita, Minamoto no Yoritomo che era stato esiliato a Izu, suo cugino Minatomo no Yoshinaka che si trovava a Kiso e poi anche altri, iniziarono a prendere le armi contro i Taira. Il malcontento per la tirannia dei Taira era molto diffuso sia tra i samurai che tra il popolo ed era giunto il tempo di combattere. Ma c era stato bisogno di una scintilla per dare il via alla ribellione dei Minamoto e questa scintilla era stata innescata da Yorimasa. La decisione coraggiosa di una sola persona accese la miccia che portò a un cambiamento epocale nel corso della storia. L anno seguente, il 1181, Taira no Kiyomori morì di un malore. Dopo aver sconfitto i Taira e conquistato la capitale imperiale di Kyoto, Yoshinaka divenne arrogante e prepotente. Venne nominato dalla corte imperiale shogun, comandante militare, ma poi fu attaccato e ucciso dal fratello minore di Yorimoto, Yoshitsune e da altri soldati di Minamoto per ordine di Yoritomo. Il clan dei Minamoto ricevette un altra ordinanza dall ex imperatore Goshirakawa affinché cacciasse i Taira. Yoshitsune allora attaccò il porto di Fukahara, da tempo una base del clan Taira nella provincia Settsu, nel mare interno di Seto. Nel febbraio del 1184 i Minamoto fecero strage dei Taira nella battaglia di Ichinotani, nella provincia di Settsu, quando Yoshitsune attaccò a sorpresa dalla scogliera Hiyodorigoe. I Taira fuggirono a ovest, stabilendo la loro base principale a Yashima, nella provincia di Sanuki (l odierna prefettura Kagawa, nello Shikoku), da cui controllavano il mare interno di Seto, e con una grande flotta cercarono di rafforzare la difesa dal mare. Yoshitsune non aveva possibilità di vincere una battaglia navale; perciò raggiunse lo Shikoku e si avvicinò a Yashima via terra con l intenzione di attaccare il clan Taira alle spalle. Chi mira con tutto se stesso alla vittoria è in grado di raccogliere tutta la propria inventiva e creatività. Finché si è 1

2 Volume 25 Capitolo IV Castello di Persone di Valore determinati, la sorgente della saggezza non si prosciugherà mai. Nel cuore della notte si alzarono violente burrasche. Il mare era agitato da cavalloni bianchi di schiuma, ma il vento soffiava favorevole. Yoshitsune decise immediatamente di fare rotta verso lo Shikoku con le navi che aveva preparato. «Il nemico ora non ci aspetta. Non possiamo farci sfuggire questa occasione!». Rimproverando coloro che indietreggiavano spaventati dal forte vento, Yoshitsune uscì nel mare agitato con cinque sole barche. Le azioni valorose del giovane generale risvegliarono il coraggio nel cuore degli altri guerrieri. Puntata 3 L esercito di Minamoto no Yoshitsune salpò per la provincia di Awa nell isola di Shikoku mentre infuriava una tempesta di vento. Le navi erano sballottate dal mare burrascoso. Fu un viaggio difficile, ma i venti favorevoli gli permisero di compiere la difficile traversata verso Awa in sole sei ore. Quando arrivarono, trovarono i rossi stendardi dei Taira che sventolavano nel cielo. Yoshitsune disponeva solo di cinquanta cavalli, sistemati in cinque navi; ciononostante, con i suoi uomini riuscì a disperdere l esercito dei Taira e si fece strada via terra verso Yashima. Nel tragitto si unirono alcuni samurai locali e così crebbero di numero. La passione e l unità attira le persone e genera sostegno. Yoshitsune continuò a viaggiare anche di notte, attraversando la baia di Osaka, sul confine tra Awa e la vicina provincia di Sanuki, dirigendosi verso la spiaggia del sud di Yashima. Una volta lì, appiccarono il fuoco tutt intorno. Vedendo il fumo sollevarsi in cielo e le crescenti fiamme che indicavano l attacco dei Minamoto, i Taira furono presi dal panico. Abbandonarono il palazzo dove avevano insediato l imperatore bambino Antoku e, insieme a lui, salirono a bordo delle navi fuggendo in mare. Fino a quel momento i Taira erano stati sicuri che i Minamoto avrebbero attaccato attraversando il mare interno di Seto. Avendo una flotta più grande erano certi di poter vincere una battaglia navale, ma quella sicurezza si rivelò il loro punto debole. L attacco alle spalle dei Minamoto li prese completamente alla sprovvista facendo perder loro ogni certezza. In ogni battaglia ci sono svolte continue, inaspettate. In questi momenti agire con fretta eccessiva e lasciarsi prendere dall agitazione o dal panico può condurre alla sconfitta. I Minamoto con unità di cinque, dieci soldati, avanzando velocemente nell acqua bassa con i loro bianchi stendardi al vento, attaccarono i Taira che scappavano. Ai Taira sembrò un esercito enorme. Yoshitune dichiarò guerra e nello stesso momento una raffica di frecce partì dalle navi dei Taira ancora vicine alla riva e il combattimento cominciò. Nel frattempo una parte dell esercito di Yoshitune raggiunse la terraferma a Yashima, dove fu appiccato il fuoco al palazzo imperiale e ad altri edifici. Osservando attentamente, l esercito dei Minamoto era numericamente inferiore rispetto al grande esercito dei Taira. Quando i soldati dei Taira se ne accorsero, si pentirono amaramente di essersi ritirati così in fretta. Puntata 4 I soldati dei Taira che si erano rifugiati nelle navi e l esercito dei Minamoto, che aveva preso il controllo di Yashima, combatterono con archi e frecce tra la terra e il mare. Quando un soldato Taira scagliava una freccia contro Yoshitsune, i suoi vassalli anziani lo proteggevano come scudi umani. Uno di loro, Sato Tsugunobu, della provincia di Oshu, l attuale Tohoku, fu trafitto da una freccia che entrò dalla spalla sinistra e lo trapassò fino al fianco destro. La battaglia era al culmine, ma Yoshitsune fece portare Tsugunobu nelle file posteriori del suo esercito e scese da cavallo. Con espressione addolorata, prese la sua mano: «Tsugunobu, come ti senti?». Questi raccolse tutta la sua forza per rispondere: «Non ho rimpianti, mio signore, a parte il fatto che non vivrò abbastanza per poter vedere il vostro trionfo. È destino di un guerriero essere ucciso dalla freccia di un nemico. Inoltre si dirà che Tsugunobu ha partecipato alla battaglia tra i Minamoto e i Taira ed è morto in battaglia per salvare la vita al suo signore. Questo è un grande onore per un guerriero che mi accompagnerà nella prossima esistenza». Tsugunobu era uno dei servitori più fedeli di Yoshitsune e lo aveva accompagnato per tutto il tragitto da Oshu. Yoshitsune guardò Tsugunobu divenire sempre più debole mentre parlava e iniziò a singhiozzare. Tsugunobu morì e Yoshitsune gli diede l ultimo commiato con affetto. Ricompensò anche coloro che provvidero al funerale di Tsugunobu donando loro il suo cavallo preferito che aveva cavalcato nella battaglia di Ichinotani e la sella dai montanti d oro. Tsugunobu aveva dato la 2

3 Volume 26 Capitolo III Leader Coraggiosi vita per proteggere il suo signore e gli era stato fedele fino alla fine. Yoshitsune espresse la sua gratitudine e ripagò la fedeltà del servitore con grandissima sincerità. Incitati da tutto ciò, gli altri samurai con le lacrime agli occhi giurarono: «Non esiteremo a mettere a rischio le nostre vite per il bene del nostro signore!». La vera forza di Yoshitsune risiedeva nel fatto di avere solidi legami con i suoi servitori. Questi legami non erano semplicemente dovuti al rapporto tra signore e servitore. Erano legami umani più profondi basati sulla fedeltà, l affetto, la fiducia e il rispetto come esseri umani. Il coraggio dei servitori di Yoshitsune, che consideravano un onore il servizio al loro signore, forgiava legami indistruttibili che li rendeva impavidi persino di fronte alla morte. Solo dove esistono legami da cuore a cuore nasce una forte unità. Puntata 5 L esercito dei Taira, battuto dall esercito dei Minamoto a Yashima nel febbraio del 1185 grazie a una superiore strategia militare, si ritirò verso ovest nel mare interno di Seto. Un mese dopo, in marzo, fu definitivamente sconfitto nella battaglia di Dannoura che segnò la fine del clan dei Taira. Contemplando il mare di notte dal Training Center di Shikoku, ad Aji, Shin ichi Yamamoto rifletteva sulla battaglia di Yashima. Pensò tra sé: «La popolazione in fuga per l attacco imminente deve essere stata terrorizzata vedendo le proprie case bruciare. Dopo i Taira, salirono al governo i Minamoto che misero invece al comando i samurai della corte reale. Ma l epoca di un governo di rappresentanti del popolo era ancora molto lontana. Nichiren Daishonin nacque trentasette anni dopo la decisiva battaglia di Dannoura». Riflettendo sul trattato del Daishonin Adottare l insegnamento corretto per la pace nel paese (Rissho ankoku ron), Shin ichi disse: «È evidente che Nichiren Daishonin mirava a una società basata sul potere dei cittadini e ciò non soltanto nella sfera politica. Voleva vedere un mondo in cui tutte le persone comuni potessero godere di pace e prosperità e condurre vite felici. I sistemi sociali e le istituzioni sono necessari, ma ancor più importante è il cuore delle persone che regolano quei sistemi. Per quanto un sistema sociale possa essere perfetto, c è sempre la possibilità che le persone ne approfittino utilizzandolo per fini corrotti o che diventi mera formalità. La cosa fondamentale è riuscire a far sì che si affermi una filosofia di vita che insegni che gli esseri umani, sia il popolo che i governanti, sono ugualmente nobili e degni di rispetto; che insegni a mettere la compassione al centro della vita, coltivando l empatia per gli altri e cercando di alleviare le sofferenze, a superare l egoismo e l insaziabile avidità. Questa è la lotta per stabilire l insegnamento corretto nella società, mentre la pace nel paese è la direzione che la società dovrebbe prendere basandosi su quel modo di vivere e pensare, creando felicità, prosperità e pace per tutte le persone. Non solo dal punto di vista politico, ma anche nel commercio, nella cultura, nell educazione e in ogni sfera di attività umana. Senza adottare l insegnamento corretto non ci può essere vera pace nel paese, il contrario equivale a rendere il Buddismo privo di significato. Puntata 6 La vita di Nichiren Daishonin fu un susseguirsi continuo di persecuzioni perché egli si batté con tutto se stesso per realizzare kosen- rufu e per stabilire l insegnamento corretto per la pace del paese. In parole semplici, Nichiren, vedendo le persone soffrire per calamità naturali come terremoti, carestie e pestilenze, prese l iniziativa di salvare tutti. A quel tempo le scuole buddiste più diffuse assecondavano gli interessi delle autorità governative, non preoccupandosi affatto di tornare alle basi e provare la validità degli insegnamenti buddisti. Molte scuole buddiste del tempo esponevano insegnamenti che incoraggiavano le persone a evadere dalla realtà rendendole impotenti. Dopo aver esaminato approfonditamente gli insegnamenti buddisti per trovare quello che potesse davvero servire come base per la vita della gente divenendo una fonte di vigore e vitalità, il Daishonin iniziò una lotta per diffondere nel cuore delle persone il corretto insegnamento della Legge mistica. Iniziò con l osservare i governanti della nazione e fece loro una rimostranza contenuta nel trattato Adottare l insegnamento corretto per la pace nel paese, perché era convinto che la filosofia abbracciata da chi deteneva il potere aveva un effetto enorme sulla vita di innumerevoli persone. Il Daishonin era consapevole che confutando le autorità avrebbe richiamato su di sé avversione e dure persecuzioni; ma vedendo così tante persone soffrire di fame e malattie, sentiva che come buddista non poteva ignorare la loro condizione. 3

4 Volume 25 Capitolo IV Castello di Persone di Valore Le sue azioni furono basate sulla grande convinzione e sulla compassione che si esprimono in queste parole: «Non ci può essere alcun dubbio che tramite questo atto la medicina davvero eccellente della Legge meravigliosa viene usata allo scopo di curare la grave malattia dell oscurità che affligge tutti gli esseri viventi» (BS, 110, 63). Questa era la determinazione del Daishonin ed è il corretto modo di vivere di un buddista. La coraggiosa propagazione del corretto insegnamento da parte del Daishonin causò violente persecuzioni che iniziarono con quella di Matsubagayatsu nel 1260, l esilio di Izu nel 1262, la persecuzione di Komatsubara nel 1264 e finirono con quella di Tatsunokuchi e il conseguente esilio a Sado nel Durante la persecuzione di Tatsunokuchi la vita stessa del Daishonin fu messa a repentaglio. Scrisse a quel tempo: «Nel dodicesimo giorno del nono mese dello scorso anno, tra le ore del topo e del bue [dalle ventitré alle tre] questa persona chiamata Nichiren fu decapitata. La sua anima è arrivata in quest isola di Sado» (L apertura degli occhi, RSND, 1, 243). In altre parole, il Daishonin abbandonò la sua identità transitoria di persona comune e rivelò la sua vera identità di Budda dell Ultimo giorno della Legge. Questo fu il suo hosshaku kempon (abbandonare il transitorio e rivelare l originale). Puntata 7 Il concetto buddista di abbandonare il transitorio e rivelare l originale (hosshaku kempon) si riferisce al fatto di abbandonare un identità transitoria per manifestare la propria vera natura di Budda. Nel momento in cui Nichiren Daishonin stava per essere decapitato a Tatsunokuchi, vicino a Kamakura, «una sfera brillante quanto la luna attraversò il cielo» (Le azioni del devoto del Sutra del Loto, RSND, 1, 682) proveniente dall isola di Enoshima. L oggetto brillante illuminò tutti i presenti come la vivida luce lunare. I soldati che stavano per decapitare il Daishonin furono momentaneamente accecati da quel bagliore, caddero a terra o scapparono via sparpagliandosi, presi dal panico. Sebbene il Daishonin gridasse: «Venite qui! Accostatevi!», si tenevano tutti a distanza. Egli gridò: «Dovete affrettarvi a giustiziarmi perché sarebbe indecente farlo dopo il levarsi del sole», ma nessuno rispose. Alla fine, non riuscirono a decapitarlo. Tutte le funzioni protettive della vita si attivarono per proteggere il Daishonin arrivando a smuovere il grande universo. Nel Sutra del Loto si legge: «La spada del boia si frantumerà in mille pezzi» (pag. 407). A Tatsunokuchi il Daishonin, che aveva instancabilmente lottato per condurre tutte le persone all Illuminazione, abbandonò la sua identità transitoria di comune mortale per rivelare la sua vera natura di eterno Budda dal tempo senza inizio, in altre parole di Budda originale dell Ultimo giorno della Legge. Rivolgendosi ai suoi discepoli, il Daishonin scrive: «Se hai la stessa mente di Nichiren, devi essere un Bodhisattva della Terra e se sei un Bodhisattva della Terra, non c è il minimo dubbio che tu sia stato un discepolo del Budda dal remoto passato» (Il vero aspetto di tutti i fenomeni, RSND, 1, 341). Tutti i membri della SGI che si impegnano per kosen- rufu proprio come insegna il Daishonin sono Bodhisattva della Terra e la loro vera identità è quella di discepoli del Budda fin dal remoto passato. Il voto del Daishonin è che tutte le persone dell Ultimo giorno della Legge possano fare il proprio hosshaku kempon come fece lui, abbandonino cioè l identità transitoria per rivelare la propria vera identità. In altre parole, egli anelava a trasmettere a ogni singola persona la missione e la pratica dei Bodhisattva della Terra, aiutando ognuno a manifestare lo stato vitale della Buddità come discepolo del Budda dell Ultimo giorno della Legge. Quando in seguito alcuni contadini suoi seguaci arrivarono a offrire con coraggio la propria vita per la Legge, durante la persecuzione di Atsuhara, il Daishonin vide con i suoi occhi lo hosshaku kempon dei suoi discepoli: la solidità della loro fede fu un esempio di come anche persone comuni potevano abbandonare il transitorio per rivelare l originale. Ciò lo convinse che era giunto il momento di portare a termine il vero scopo del suo avvento in questo mondo. Puntata 8 Durante la persecuzione di Atsuhara, i tre contadini suoi seguaci, Jinshiro, Yagoro e Yarokuro rimasero fedeli all insegnamento nonostante le minacce e le pressioni e alla fine diedero la vita per il loro credo. In questo modo manifestarono il comportamento e la condizione vitale dei Bodhisattva della Terra e rivelarono la vera identità di discepoli del Budda originale, Nichiren Daishonin. Il martirio dei tre contadini di Atsuhara non è semplicemente una vicenda dolorosa. Mentre affrontavano persecuzioni per la Legge, essi poterono stabilire nella loro vita lo stato vitale del Budda, uno stato di eterna e assoluta felicità che trascende tutte le sofferenze. Anche se i tre martiri furono uccisi, molti altri discepoli del Daishonin continuarono a lottare con 4

5 Volume 26 Capitolo III Leader Coraggiosi altruistico impegno per affermare il corretto insegnamento. Fondamentalmente, ognuno di noi abbandona il transitorio e rivela l originale quando determina fortemente di dedicarsi completamente a kosen- rufu e inizia a intraprendere azioni coraggiose e risolute in quella direzione. Il primo presidente Tsunesaburo Makiguchi soleva spesso ripetere nel periodo del 1943: «La Gakkai deve fare il suo hosshaku kempon». A partire da Josei Toda, i discepoli di Makiguchi all epoca non compresero il significato delle sue parole. In seguito, il potere autoritario del governo militarista giapponese iniziò ad accanirsi contro la Soka Gakkai infliggendole forti persecuzioni. Makiguchi stesso venne arrestato, ma era convinto che fosse quello il momento giusto per opporsi alle autorità e continuare a proclamare la verità del Buddismo del Daishonin. In seguito Makiguchi morì in carcere per la sua fede. Possiamo affermare che questo fu il suo hosshaku kempon, il modo in cui Makiguchi, il nostro eterno maestro, rifiutò il transitorio e rivelò il vero nella sua vita. Toda, che era stato arrestato insieme a Makiguchi, dopo aver letto instancabilmente il Sutra del Loto e recitato Daimoku nella sua cella solitaria poté vivere la profonda esperienza di risvegliarsi alla propria vera identità di Bodhisattva della Terra. Nel luglio del 1945 uscì dal carcere e giurò al suo defunto maestro Makiguchi di realizzare kosen- rufu. Scrisse: «La nostra vita è eterna, senza inizio né fine. Sono ora consapevole del fatto che siamo tutti apparsi in questo mondo con la missione di propagare Nam- myoho- renge- kyo o i sette caratteri del Sutra del Loto nell Ultimo giorno della Legge. In accordo con quanto affermato, la nostra vera natura è quella di Bodhisattva della Terra». Questa consapevolezza, dopo la guerra, penetrò ampiamente fra i membri, ma rimase una consapevolezza individuale. Ancora non si era arrivati a realizzare lo hosshaku kempon della Soka Gakkai stessa. Questo perché la Gakkai nella sua interezza non era ancora matura per compiere le azioni finalizzate alla realizzazione di kosen- rufu. Puntata 9 Nel 1951, sotto la direzione del secondo presidente Josei Toda, tutti i membri acquisirono una consapevolezza più profonda della propria missione per kosen- rufu e diedero inizio a un grande movimento di propagazione. Riguardo alla missione dei membri della Soka Gakkai, Toda disse: «Dal punto di vista dell insegnamento nel modo di agire noi siamo Bodhisattva della Terra, ma dal punto di vista della fede, della condizione vitale interiore, siamo gli inviati di Nichiren Daishonin, ovvero i suoi successori. Sia che ci troviamo di fronte ai Budda e bodhisattva delle dieci direzioni dei tre tempi di passato, presente e futuro, sia che ci troviamo nelle profondità dell inferno, dovremmo recitare con voce risonante i sette caratteri del Sutra del Loto al Gohonzon che rispettiamo e abbracciamo come il nostro più alto privilegio». Inoltre, aggiunse a gran voce: «Non è forse proprio questo hosshaku kempon (abbandonare il transitorio e rivelare l originale)?» e fece il voto di dedicare tutta la sua vita al Buddismo, ereditando le volontà del presidente Makiguchi come inviato per la propagazione di kosen- rufu in Asia. In altri termini, per noi hosshaku kempon significa decidere che kosen- rufu, cioè realizzare la felicità e la pace per tutte le persone, è l obiettivo supremo della vita nonché la nostra missione, e portare avanti questa pratica coraggiosa nella vita reale. Significa dimostrare attraverso le azioni e il comportamento quotidiano che siamo i discepoli del Budda originale, Nichiren Daishonin. Shin ichi Yamamoto, nel giardino del Training Center di Shikoku, osservando il mare di notte e rievocando il comportamento del Daishonin sulla spiaggia di Tatsunokuchi quando stava per essere decapitato, pensò alla sua condizione vitale di profonda gioia e considerò che poteva essere paragonata al sole che irradia la sua luce sulle tenebre dell infelicità dell Ultimo giorno della Legge, nell attimo in cui il grande universo viene colorato di luce dorata. In quell istante sul cielo sopra Seto apparve una luce. Era una stella cadente; e poi apparvero una seconda e una terza stella cadente. Nella sua mente Shin ichi compose una breve poesia: Mirando a rivelare l originale in una stella cadente presso il Training Center di Aji. Riflettendo sulla condizione vitale del Daishonin, Shin ichi, che ora aveva cinquant anni e stava per realizzare la nuova partenza del sistema dei capitoli nel secondo atto di kosen- rufu, fece il voto in cuor suo di dare inizio a una nuova sfida a un livello ancora più profondo per abbandonare il transitorio e rivelare l originale nella propria vita così come nella Soka Gakkai. 5

6 Volume 25 Capitolo IV Castello di Persone di Valore Puntata 10 La sera del 19 gennaio Shin ichi Yamamoto tenne un incontro informale con alcuni rappresentanti locali, a partire dal responsabile dello Shikoku, Seitaro Kumegawa, e il responsabile della prefettura di Kagawa, Taizo Sasaki. Dopo aver ascoltato l opinione di tutti, anche in vista della partenza del nuovo sistema di capitoli, Shin ichi volle sottolineare l importanza dei consigli nella fede: «Per far sì che tutti possano godere di benefici e per far crescere persone di valore, i consigli nella fede sono di vitale importanza. Nella prima epoca del nostro movimento, il signor Toda affittò una stanza nell edificio di Ichigaya che ospitava anche gli uffici della Compagnia Daito, dove Toda svolgeva il ruolo di massimo consulente aziendale e ne fece una succursale della sede centrale della Soka Gakkai [che allora si trovava a Nishi- Kanda]. In quella stanza, quasi tutti i giorni, Toda dava guide personali ai membri. Anche i responsabili venivano lì regolarmente per assistere con attenzione alle sessioni di guida del signor Toda. Osservando lui impararono come condurre le guide personali, che costituiscono la base fondamentale dell attività della Gakkai. In seguito, dopo aver sviluppato a loro volta la capacità di dare consigli nella fede, quei responsabili iniziarono a dialogare con ogni singolo membro. I legami che si creano tra membri e responsabili più anziani nella fede attraverso le guide personali sono forti, mentre i legami basati solo su relazioni nate durante le grandi riunioni generali o le attività organizzative sono deboli, poiché attraverso di esse non è possibile costruire relazioni umane di autentica fiducia. Ho sentito di un membro che pratica da tanti anni che, trovandosi ad affrontare seri problemi di lavoro e dopo aver sofferto molto, si decise a chiedere una guida personale a un suo ex responsabile del capitolo precedente alla ristrutturazione dell organizzazione, invece che al suo responsabile attuale. Ciò dimostra che i legami tra le persone nella nostra organizzazione non sono più forti come una volta. Ritengo che attualmente la percentuale delle guide generali date durante le riunioni corrisponda all 80%, mentre quelle date come consigli personali al 20%; ma se vi impegnerete nel ribaltare questa proporzione riuscirete a far crescere molte più persone di valore. La Gakkai diventerà ancora più forte e soprattutto voi responsabili crescerete enormemente. Non offrite soltanto consigli generici. È necessario stabilire una sincera relazione con i membri e continuare a sostenerli accumulando incoraggiamenti su incoraggiamenti per poter creare forti legami umani e costruire un autentica rete di solidarietà tra le persone. La nostra società è alla ricerca di questo». Basandoci sul nostro senso di missione e lottando per la felicità degli altri possiamo creare profondi legami cuore a cuore e una vera rete umanistica di solidarietà tra esseri umani. Puntata 11 Nel corso della riunione una responsabile della Divisione donne domandò: «Nella Gakkai sta avvenendo un cambio generazionale e anch io sono stata nominata responsabile, nonostante sia ancora giovane. Qual è il modo migliore di relazionarmi con i membri anziani nella fede, ricchi di esperienze di vita, che fanno parte del gruppo consiglieri?». Shin ichi Yamamoto sorridendo iniziò a rispondere: «Questa è una domanda importante riguardo all assumersi una responsabilità nell organizzazione. Innanzitutto, nel caso in cui si debba prendere una decisione, è importante consultarsi con i membri più anziani nella fede. Se questi si dovessero sentire ignorati o isolati, non potrebbe esserci unità; perciò è importante rispettare la loro opinione dicendo: Io la penso così ma, dal tuo punto di vista, come membro anziano nella fede, potresti darmi qualche consiglio a riguardo?. Inoltre, quando li incontrate a tu per tu, è importante che abbiate l umiltà di dire: Se hai delle indicazioni da darmi, per favore non esitare a farlo. Poi, nel momento in cui otterrete dei risultati positivi nell attività, esprimete loro la vostra gratitudine: Grazie a te siamo riusciti a ottenere questa vittoria ; non semplicemente a parole, ma con tutto il vostro cuore. Ciò non riguarda soltanto chi fa parte del gruppo consiglieri, ma anche tutti coloro che si sono presi cura di voi, e tutti gli amici che hanno lottato insieme a voi, che sono sicuramente numerosi. Cercate di non perdere assolutamente il rispetto verso queste persone, né di comportarvi in modo arrogante, presumendo di essere superiori solo perché ora avete assunto una responsabilità più alta rispetto a loro. Se cadete in questo atteggiamento, darete solo prova della vostra stupidità e superficialità, e di conseguenza gli amici si allontaneranno e rimarrete soli. È importante mantenere questo tipo di pensiero: Io sono stata nominata responsabile, ma ci sono tante altre persone che hanno molte più capacità di me. Il punto fondamentale è riuscire a prendersi cura dei compagni di fede con cui siamo entrati in contatto finora e diventare persone attrattive. Questo è uno dei requisiti importanti per un responsabile». 6

7 Volume 26 Capitolo III Leader Coraggiosi Shin ichi rispose a tutte le domande con serietà. A volte raccontava le sue esperienze personali. I dialoghi cuore a cuore sono la forza motrice per un ulteriore sviluppo. Puntata 12 Dopo l incontro con i responsabili di territorio e prefettura, Shin ichi volle incontrare le responsabili della Divisione donne, poiché il giorno successivo si sarebbe tenuta la riunione generale della Divisione donne della prefettura di Kagawa. Ogni volta che partecipava a una riunione, Shin ichi l affrontava con serietà, consapevole che ogni dettaglio poteva determinare la vittoria o la sconfitta. Per questa ragione desiderava confrontarsi con le responsabili per chiarire bene chi sarebbe intervenuto, quali argomenti sarebbero stati toccati e cosa trasmettere. Egli pensava: «Se tutti dovessero dire le stesse cose, senza differire gran che, o se si facessero discorsi privi di un chiaro fulcro centrale, sarebbe una perdita di tempo per le partecipanti. Sarei troppo dispiaciuto per tutte quelle persone che si sono sforzate per poter partecipare». Dopo la riunione con le responsabili della Divisione donne, Shin ichi fece un analisi delle varie attività insieme ai vice presidenti, poi guidò Gongyo, pregando con tutto se stesso affinché ogni compagno di fede potesse realizzare il proprio hosshaku kempon (abbandonare il provvisorio e rivelare l originale) e agire per il grande voto di kosen- rufu. Ogni cosa inizia e finisce con la preghiera sincera davanti al Gohonzon. Questo è il modo di vivere di un praticante buddista. Se ci si dimentica della preghiera, del Daimoku, non ci sarà alcuna vittoria. Il 20, quinto giorno di attività nello Shikoku, dopo mezzogiorno Shin ichi partecipò alla riunione generale della Divisione donne della prefettura di Kagawa, che si svolse presso l auditorium del Training Center di Shikoku. Alla riunione generale parteciparono anche alcuni rappresentanti della Divisione uomini, in segno di rispetto verso la Divisione donne. La responsabile donne di prefettura, Fumi Ogi, iniziò il suo discorso con un largo sorriso. Dopo aver espresso la sua gioia per l apertura del Training Center disse: «Nelle scritture buddiste troviamo la parabola della lampada della povera donna. È una parabola buddista che racconta della lampada di una povera donna che rimase accesa a differenza delle migliaia di lampade del ricco sovrano». Una povera donna, osservando le offerte fatte a Shakyamuni dal sovrano e dai potenti, decise di fare anche lei un offerta. Anche se non aveva denaro a sufficienza per nutrirsi, acquistò l olio per una lampada, per offrirla al Budda. Puntata 13 La povera donna si diresse verso Jetavana, dove si trovava Shakyamuni; in altre parole, si diresse verso il Budda. Davanti al Budda c erano le lampade offerte da numerose persone. La povera donna offrì la sua piccola lampada ed espresse il suo voto: «Adesso sono una povera donna, ma desidero offrire con tutto il mio cuore questa piccola lampada. Con questo beneficio nella prossima vita desidero rinascere ottenendo l Illuminazione, per poter sconfiggere l oscurità fondamentale di tutti gli esseri viventi». Quando si fece giorno e il cielo divenne luminoso, le lampade offerte dagli uomini potenti erano tutte spente, ma la lampada della povera donna continuava a bruciare. Cercarono di spegnerla, ma la lampada non si spense. Il Budda disse: «Non riuscirete a spegnere questa lampada neanche con tutta l acqua dei quattro oceani, né con una tempesta, poiché è stata offerta da una persona che, con un cuore sincero, ha fatto il voto di salvare tutti gli esseri viventi». L importante è avere un cuore sincero. Se la nostra fede rimane incrollabile, allora riusciremo ad accendere la lampada della fortuna che illumina il grande universo. Fumi Ogi, responsabile della prefettura di Kagawa, commentò: «Cosa rappresenta per noi la lampada della povera donna? Rappresenta la fede e lo spirito della Gakkai. A causa del forte vento tutte le altre lampade si spensero, ma la lampada offerta dalla povera donna che aveva manifestato una profonda fede, non si spense. «Allo stesso modo, con una fede pura, risoluta, incrollabile e costante, in altre parole finché si nutrirà lo spirito della Gakkai, non importa come sarà la società o quali calunnie e critiche dovremo affrontare, la fortuna accumulata grazie a un ichinen incrollabile non verrà mai distrutto, per l eternità. «Promettiamo tutte insieme, da oggi, di espandere la lampada della fortuna e l ichinen della fortuna, mirando al nostro grande obiettivo di crescita!». 7

8 Volume 25 Capitolo IV Castello di Persone di Valore Un applauso di consenso echeggiò nella sala. Anche Shin ichi Yamamoto applaudì sporgendosi dalla sedia, confermando a gran voce: «È vero! Finché c è la Divisione donne saremo invincibili!». Puntata 14 Nel suo intervento alla riunione generale della Divisione donne, Shin ichi Yamamoto volle toccare il tema dei problemi di relazione tra genitori e figli e di disarmonia in famiglia. «I problemi di relazione tra genitori e figli e di disarmonia in famiglia non sono fenomeni recenti, ne hanno sofferto numerose persone fin dal lontano passato. Immagino che, pur praticando il Buddismo, ci siano persone che soffrono a causa delle cattive relazioni con i figli, con le nuore o con il coniuge. «Partendo dalla conclusione, è solo con la fede che si può sanare questa crepa nelle relazioni umane. Solo attraverso la fede possiamo aprire e trasformare la nostra condizione vitale, perciò non resta che realizzare la propria rivoluzione umana. «I nostri genitori, i mariti, i fratelli, le sorelle, i figli sono la realtà in cui viviamo e siamo legati a essi da una profonda relazione karmica: non possiamo scappare dal nostro ambiente. Allora cosa possiamo fare? Dobbiamo migliorare noi stessi, piuttosto che dare la colpa agli altri se le nostre relazioni non vanno bene. «Ad esempio, se una madre realizza la propria rivoluzione umana, il figlio comincerà a pensare: «Quant è grande la mia mamma!» e cambierà atteggiamento nei suoi confronti, arrivando a prendersi cura di lei. Lo stesso vale per la relazione con il marito. «Finché una persona non guarda se stessa e non si sforza di realizzare la propria rivoluzione umana, e continua a pensare: È colpa di mio figlio, È mio marito che sbaglia, non potrà uscire dalla situazione. «Nichiren Daishonin afferma: Non ci sono terre pure e terre impure di per sé: la differenza sta unicamente nella bontà o malvagità della nostra mente (RSND, 1, 4). Si tratta di usare gli occhi del Budda. «Dipende dal nostro ichinen se la nostra famiglia e le relazioni tra i nostri familiari si dirigono verso l armonia diventando terre pure, oppure si dirigono verso il male diventando terre impure. «Per lucidare la nostra vita è necessario recitare Daimoku con tutti noi stessi, sviluppare un cuore grande e accogliente capace di abbracciare tutta la famiglia, un cuore forte che non si piega di fronte a nulla. Inoltre, bisogna sviluppare la propria saggezza. Se riusciamo a far sbocciare fiori di felicità nella nostra famiglia, che è l ambiente a noi più vicino, ciò diverrà una grande forza propulsiva per il movimento di kosen- rufu nella zona in cui viviamo». Puntata 15 Nel suo discorso, Shin ichi volle offrire sempre più consigli concreti ai membri della Divisione donne: «È una piccola cosa, ma oggi vorrei toccare l argomento dell utilizzo del telefono. «Naturalmente ciascuno ha la libertà di usare il telefono come vuole, ma solitamente si dice che le donne parlano a lungo al telefono. Un membro della Divisione uomini mi ha detto: Sono in difficoltà per le lunghe telefonate che fa mia moglie. Non c è modo per accorciare i suoi discorsi e renderli concisi?. «Se parliamo a lungo al telefono, oltre a dover pagare delle bollette cospicue, diminuisce anche il tempo da trascorrere allegramente con la propria famiglia. Cerchiamo quindi di fare comunicazioni e resoconti concisi. Perché non provate a trasmettere il nocciolo del discorso? In altre parole desidero proporvi una rivoluzione delle telefonate. Che ne pensate?». Un applauso fragoroso echeggiò nella sala. «Grazie mille! In questo modo i vostri mariti e i vostri figli penseranno con sollievo: Adesso sì che la nostra famiglia sarà felice». Tutte risero. «Anche riguardo a Gongyo avrei una proposta da farvi. Immagino che molte di voi facciano Gongyo a tarda sera e recitino molto Daimoku anche di notte. La vita è lunga, perciò desidero che la notte riposiate a sufficienza, in modo da poter vivere in ottima salute e con vitalità per il movimento di kosen- rufu. «Per questa ragione, se possibile, cercate di prendere l abitudine di fare Gongyo la sera presto; così, più tardi, potrete 8

9 Volume 26 Capitolo III Leader Coraggiosi dedicarvi a dialogare a tu per tu con i vostri familiari e trascorrere con loro del tempo prezioso, proprio per realizzare delle famiglie armoniose». Anche se le circostanze sono diverse una dall altra, Shin ichi desiderava che, nei limiti del possibile, tutti quanti la sera potessero andare a riposare presto facendo tesoro del tempo da dedicare alle relazioni in famiglia. Un grande progresso nella rivoluzione familiare ha inizio con lo stabilizzare le basi della fede e un ritmo di vita quotidiana salutare. Una famiglia che sprigiona una luce di armonia e felicità potrà diventare un faro che illumina il quartiere e la società. Puntata 16 Concludendo il suo intervento alla riunione generale della Divisione donne della prefettura di Kagawa, Shin ichi Yamamoto volle esprimere le sue aspettative riguardo alla Soka Gakkai dello Shikoku: «Mi hanno riferito che avete deciso che quest anno, che è il secondo anno dello studio, sia anche l anno del progresso dello Shikoku. Penso che ciò sia molto importante. Lo Shikoku è un territorio piuttosto piccolo, ma se riuscirà a realizzare un progresso esemplare nel movimento di kosen- rufu, determinerà un ondata che coinvolgerà tutta la Gakkai. «Nei luoghi in cui non c è progresso, non pulsa neanche il Buddismo e non nasce un vero scopo della vita. Possiamo affermare che il desiderio di progredire rappresenti l essenza dell umanesimo. «Desidero che quest anno ognuno di voi realizzi un grande risultato, decidendo ad esempio: Reciterò più Daimoku, anche un solo Daimoku o cento Daimoku in più, oppure Ogni giorno darò un consiglio di fede almeno a una persona. Dopo un anno, e continuando per cinque o dieci anni, avrete accumulato nella vostra vita un tesoro difficile da immaginare, e ciò costituirà la storia della vostra rivoluzione umana. Ogni cosa torna a vostro favore ed è la causa per essere avvolti dalla buona fortuna. Concludo esprimendo la mia preghiera affinché la Divisione donne, il sole della Soka Gakkai, realizzi un grandioso sviluppo». Subito dopo vennero affidati i vessilli realizzati per la nuova partenza dello Shikoku. Il direttore generale consegnò i vessilli al responsabile dello Shikoku, ai responsabili delle prefetture Kagawa, Kochi, Ehime e Tokushima e al responsabile della Divisione giovani. Sui vessilli del territorio e di ogni prefettura c era lo sfondo blu del mare di Shikoku e quattro linee: rosso, verde, arancio e blu, a simboleggiare le quattro prefetture che formavano una S, con la scritta unità. Il disegno era sempre lo stesso, vale a dire che sul vessillo di ogni prefettura erano contenute anche le altre prefetture. Ciò voleva esprimere lo spirito di unità, cioè che lo Shikoku è un tutt uno. Shin ichi si alzò in piedi e ogni volta che veniva consegnato un vessillo applaudiva con tutte le forze pensando in cuor suo: «Desidero che lo Shikoku, innalzando questi vessilli, prima di tutto avanzi in unità. La Gakkai si è sviluppata enormemente e il movimento di kosen- rufu è progredito magnificamente grazie alla forza dell unità tra le persone comuni. L unità è l anima della Gakkai!». Puntata 17 La nostra unità nasce dall ichinen di una fede pura che avanza verso il nobile obiettivo di kosen- rufu. Essa inizia da un sentimento di autentico e reciproco rispetto, dal considerare i compagni di fede come Budda e bodhisattva. Non è possibile realizzare una vera unità se si tende ad adulare il forte e disprezzare il debole, se si vive nella condizione vitale di Collera, in balìa della gelosia e dell impulso a predominare sugli altri. Inoltre, mettendo al centro il nostro ego e lasciando che il nostro cuore sia in balìa dell arroganza e dell egoismo, finiremo per avere la funzione del demone che distrugge l unità di itai doshin. L unità e le relazioni armoniose intorno a noi sono la prova concreta della nostra rivoluzione umana e la manifestazione del miglioramento del nostro carattere. Terminata la riunione generale della Divisione donne della prefettura di Kagawa, Shin ichi Yamamoto visitò il Training Center di Shikoku. La parete dell edificio in memoria dei maestri si ergeva come la muraglia di pietra di un castello, mentre sul mare blu di Seto affioravano numerose isole. Era un bel panorama che trasmetteva un senso di pace, come se fosse un opera d arte. Camminando all interno del Centro, Shin ichi si rivolse ai responsabili dello Shikoku: «È veramente un bel posto. Le 9

10 Volume 25 Capitolo IV Castello di Persone di Valore persone che verranno qui per partecipare ai corsi si sentiranno a proprio agio, potranno impegnarsi nello studio e, ammirando questo bellissimo paesaggio naturale, potranno rilassarsi e dimostrare appieno le loro capacità. Proprio qui, in questo campo di battaglia, potranno approfondire la filosofia basata sulla sacralità della vita e sulla pace, per poi far ritorno nelle rispettive zone. Così un campo di battaglia diventerà un campo da cui inizia la pace. È una rinascita meravigliosa». Shin ichi volle visitare anche il museo marino Marin Park che si trovava accanto al Training Center. Egli desiderava portare i suoi saluti ai vicini e creare uno scambio con loro. Ai responsabili che erano con lui disse: «Quando incontriamo delle persone dobbiamo essere noi a prendere l iniziativa nel dialogare e intrecciare relazioni di amicizia, perché gli esseri umani esistono per creare legami tra di loro e aiutarsi reciprocamente. Se facciamo finta di niente e non scambiamo neanche una parola, finiremo con l isolarci e non riusciremo a far comprendere cos è veramente la Soka Gakkai. Una delle missioni della Gakkai a livello sociale, in un epoca in cui le persone tendono a dividersi, è proprio quella di unire i cuori delle persone. Questo è ciò che penso». Puntata 18 Nel pomeriggio del 21 gennaio, presso il Training Center di Shikoku, si tenne la riunione dei responsabili di centro. Era la prima volta che questo tipo di riunione si teneva nello Shikoku e i volti dei partecipanti erano raggianti e fieri. Durante quella riunione, che avrebbe segnato la partenza del nuovo sistema dei capitoli, vennero consegnati gli attestati di nomina ai rappresentanti dei responsabili di capitolo delle Divisioni uomini, donne, giovani uomini e giovani donne. Inoltre ai rappresentanti dei responsabili centrali di capitolo furono consegnati gli attestati dei capitoli, che sostituivano i vessilli che venivano consegnati in passato. Subito dopo alcuni rappresentanti dei responsabili di capitolo delle Divisioni uomini e donne annunciarono con vigore i loro obiettivi. Come rappresentante delle responsabili di capitolo donne fu chiamata Kumi Sakafuji, responsabile del capitolo Shinmachi, nella prefettura di Kochi, nonché responsabile del gruppo giovani mamme. «Ho appena ricevuto la nomina di prima responsabile di capitolo in questa seconda fase di kosen- rufu e sento ardere nel mio cuore una nuova decisione. Sono giovane d età e non ho molte capacità, ma da oggi, ritornando allo spirito dell epoca pionieristica della Gakkai, sono fermamente decisa a impegnarmi con tutta me stessa per il bene dei nostri preziosi compagni di fede. Grazie di tutto». Si sentì la voce di Shin ichi: «È proprio così! Impegniamoci!». Kumi si volse verso Shin ichi e lo salutò con un inchino; poi, sistemandosi gli occhiali, con voce squillante proseguì il suo discorso: «La località Kochi di Tosa è famosa per il detto Gli uomini sono igosso (risoluti, ostinati) e le donne sono hachikin (più forti degli uomini, coraggiose). Per questo motivo, quando uomini e donne litigano, è difficile trovare una soluzione e sono molte le persone che soffrono per disarmonie familiari; ma noi membri della Gakkai stiamo trasformando queste caratteristiche per kosen- rufu: infatti, gli uomini con forte convinzione tengono alto il vessillo Soka, mentre le donne con coraggio agiscono per la propagazione con lo spirito di non essere da meno rispetto agli uomini!. «Mio padre ha iniziato a praticare il Buddismo vedendo con i suoi occhi la rivoluzione umana di mia madre, che aveva iniziato a praticare per prima. In altre parole, una hachikin (donna coraggiosa) ha vinto su un igosso (uomo risoluto). È la forza della Divisione donne che può trasformare la famiglia in un giardino di fiori di felicità». Puntata 19 Kumi Sakafuji era entrata a far parte della Soka Gakkai insieme alla madre Yasaka quando frequentava la seconda elementare. Il motivo per cui Yasaka aveva deciso di diventare membro era la propria salute cagionevole e anche il fatto che la figlia più piccola soffriva di otite cronica. Era irritata dai suoi problemi di salute e ogni giorno viveva con la paura di cosa sarebbe stato della figlia in futuro. Quando incrociava lo sguardo del marito non faceva che lamentarsi ed esplodeva di rabbia per ogni cosa. L atmosfera familiare era davvero pesante. Dopo essere diventata membro della Gakkai, Yasaka iniziò a stare bene e anche la figlia più piccola guarì dall otite cronica. 10

11 Volume 26 Capitolo III Leader Coraggiosi Grazie a queste esperienze la donna sviluppò una profonda convinzione nell insegnamento buddista e iniziò a partecipare attivamente, con gioia, alle attività della Gakkai. Quando comprese, grazie allo studio del Buddismo, che la causa fondamentale che determina la felicità o l infelicità si trova dentro se stessi, smise di lamentarsi. Ogni giorno che passava Yasaka diventava sempre più gioiosa e, vedendo questo cambiamento, anche il marito decise di diventare membro della Gakkai. Yasaka continuò a dedicarsi con tutto il cuore alla pratica buddista e col tempo si impegnò come responsabile pioniera della Divisione donne del capitolo Tosa. Kumi Sakafuji, parlando della madre, disse: «Mia madre si è dedicata all attività come responsabile donne di capitolo. Ancora oggi ricordo chiaramente la sua immagine mentre si impegnava nella propagazione con allegria ed entusiasmo; se ieri era stata a est, oggi si recava a ovest, sempre portando con sé il pranzo al sacco. Ricordo di essermi sentita fiera mentre lei mi diceva sorridendo: La tua mamma si sta impegnando per salvare le persone infelici. Bisogna costruire una società in cui tutti possano diventare felici». Anche in pieno inverno, Yasaka si spingeva nelle vallate tra le montagne dove non arrivava neanche l autobus e camminava in mezzo alla neve fino al ginocchio. Non sapeva andare in bicicletta, ma per poter partecipare alle attività della Gakkai ne comprò una. Dopo varie prove, impegnandosi con tutta se stessa, fu in grado di girare in bici tutta la zona circostante. Quando poi il suo raggio di attività si ampliò per via della responsabilità, imparò a guidare lo scooter e infine un auto di piccola cilindrata. Per la figlia era motivo di grande orgoglio vedere la madre che si impegnava piena di vitalità col desiderio di rendere felici tutte le persone, mentre ardeva di un profondo spirito di sfida. L essenza dell eredità della fede si trova nello sforzo gioioso portato avanti dai genitori e nel loro impegno nel dialogare con i figli sul significato delle attività della Gakkai. Puntata 20 Shin ichi Yamamoto, ascoltando Kumi Sakafuji, annuì più volte. «Adesso che stiamo per partire con il nuovo sistema dei capitoli nella seconda fase di kosen- rufu, sono decisa a impegnarmi finché avrò forza per ereditare il nobile spirito dei pionieri e costruire un capitolo solido. In passato, quando si parlava della responsabile donne di capitolo, si diceva che era come la madre della Gakkai, una presenza come il sole. Io sono ancora giovane d età per essere una responsabile della Divisione donne, ma sono decisa a portare avanti la mia rivoluzione umana e a raggiungere l obiettivo di diventare una responsabile coraggiosa, una hachikin della Legge mistica, tanto che gli altri possano dire di me che sono una persona seria, piena di calore umano e che riesco a far sentire tutti a proprio agio. Concludo le mie determinazioni con la promessa di dare inizio con coraggio a un nuovo sviluppo, a partire da oggi, con la convinzione che il progresso della Divisione donne porta al progresso di tutta la Gakkai». Shin ichi fu il primo ad applaudire con energia. Quell applauso, oltre a manifestare le sue aspettative e il suo incoraggiamento a Kumi Sakafuji, appena nominata responsabile donne di capitolo, era anche un applauso di lode a sua madre Yasaka. Il flusso di kosen- rufu non si fermerà mai solo se il testimone della fede viene affidato saldamente dai genitori ai figli. Certamente ci saranno casi in cui i figli non si impegnano nella fede buddista; ma non è necessario avere fretta o nutrire pensieri legati a una prospettiva limitata. La vittoria o la sconfitta si determinano nel corso di tutta la vita. È necessario pensare ogni giorno ai propri figli, pregare per la loro crescita e felicità e dialogare continuamente con loro. È necessario inoltre avere la consapevolezza che tutti i giovani e tutti i membri della Divisione futuro della Gakkai sono come nostri figli, e incoraggiarli con calore dedicandosi sinceramente a loro. Questa corrente di educazione e di crescita crea il grande fiume del futuro di kosen- rufu. Subito dopo ci fu la determinazione di un rappresentante dei responsabili di capitolo della Divisione uomini. Salì sul palco Eita Nagano, responsabile del capitolo Aji della prefettura di Kagawa, la zona in cui si trova il Training Center di Shikoku. Shin ichi lo conosceva molto bene. Nagano faceva parte del gruppo Università di Tokushima e, in occasione della fondazione dei gruppi delle cinque università di Shikoku, nell ottobre del 1968 aveva chiesto un consiglio a Shin ichi. Si era appena laureato in medicina presso l Università di Tokushima, ma ancora non aveva deciso cosa fare in futuro, e per questo era piuttosto preoccupato. 11

12 Volume 25 Capitolo IV Castello di Persone di Valore Puntata 21 Alla cerimonia di fondazione dei gruppi delle cinque università di Shikoku, Eita Nagano chiese a Shin ichi Yamamoto: «Il mio desiderio è andare in un paese dove ci siano tanti malati di lebbra per poterli salvare, ma non sono sicuro se partire immediatamente». «È proprio questo lo spirito di un giovane medico della Legge mistica, ma non c è bisogno di correre. Penso sia importante che tu rimanga in Giappone ancora un po per continuare le tue ricerche nel campo della medicina e consolidare le tue basi». Incidendo nel cuore questa guida, Nagano si impegnò a migliorare se stesso come medico. In seguito divenne vice direttore del Dipartimento di dermatologia presso l ospedale della Croce Rossa di Kochi; poi direttore di dermatologia presso l ospedale centrale della prefettura di Ehime, e dal 1975 iniziò a lavorare presso il sanatorio nazionale Oshimaseisho- en, specializzato nella cura della lebbra. Oshima è un isola che si trova nel mare Seto, presso Ajicho, nella prefettura di Kagawa, proprio davanti al Training Center di Shikoku. Nagano viveva a Takamatsu e ogni giorno raggiungeva l isola con la nave. Dietro la sua passione per la ricerca e per la cura della lebbra c erano i suoi genitori. In famiglia la prima persona che aveva iniziato a praticare era stata la madre. In passato il padre aveva esercitato la professione medica in Manciuria ma, dopo la guerra, tornato in Giappone, non fu riconosciuto come medico. Fu così costretto a fare diversi lavori, ma le entrate economiche scarseggiavano e perciò marito e moglie non facevano che litigare. Un membro della Divisione donne disse alla madre di Nagano: «Se non cambi tu, la tua famiglia non cambierà. La fede serve per trasformare se stessi»; così nel 1956 entrò nella Gakkai. Poco dopo iniziò a praticare anche il marito ed entrambi si impegnarono nelle attività Soka. Furono nominati responsabili di gruppo in una zona di attività che comprendeva anche chi viveva nell isola di Oshima. Riguardo alla lebbra era stato adottato il provvedimento della quarantena, l isolamento forzato, e coloro che erano stati contagiati erano costretti a vivere senza alcun rispetto dei loro diritti. In generale, nella società era diffuso il pregiudizio che non si potesse guarire dalla lebbra e che fosse una malattia ad alto tasso di contagio. L ignoranza crea il pregiudizio, e il pregiudizio crea la discriminazione. I genitori di Nagano si recavano spesso a Oshima, convinti che il Buddismo esiste proprio per salvare coloro che soffrono di più. Inoltre suo padre, che era medico, sapeva bene che il virus della lebbra ha un basso tasso di contagio. Puntata 22 Eita Nagano entrò a far parte della Soka Gakkai nel febbraio del 1962, quando aveva diciotto anni. Per potersi iscrivere alla Facoltà di medicina lavorava part- time come sorvegliante di un magazzino di materiali edili; fu così che un dipendente della ditta di costruzioni gli parlò di Buddismo. Il cantiere era la sede della Soka Gakkai nello Shikoku. I suoi genitori erano già membri, ma lui non voleva vivere appoggiandosi a una religione. Inoltre aveva sentito varie critiche rivolte alla Gakkai, considerata allora un organizzazione religiosa violenta, perciò non aveva alcuna intenzione di entrare a farne parte. Un giorno gli dissero: «Se sei un vero giovane, prima di criticare dovresti almeno provare!» così, non sapendo come controbattere, si vide costretto a entrare nella Gakkai. Senza praticare non si può provare sulla propria pelle il valore autentico del Buddismo, anche se si può comprenderlo razionalmente. Romain Rolland affermava: «Pensare senza agire equivale a dormire. Ed è l ingresso della morte». Nel mese di aprile di quell anno, Nagano riuscì a entrare alla Facoltà di medicina presso l Università di Tokushima. Anche se nutriva ancora tanti dubbi, da quel momento cominciò a impegnarsi nella fede. All epoca erano pochissimi i membri della Divisione studenti in quell università, ma nonostante ciò essi riflettevano seriamente su come poter rendere felici le persone in tutto il mondo e dialogavano appassionatamente. Anche Nagano, stimolato da loro, iniziò a partecipare con entusiasmo alle attività della Gakkai e a studiare la filosofia buddista. Insieme ai suoi genitori partecipava alle riunioni di discussione che si svolgevano nel sanatorio nazionale di Oshimaseisho- en. Lì c erano membri con sorrisi smaglianti che erano riusciti a vincere la malattia e vivevano con grande forza. 12

13 Volume 26 Capitolo III Leader Coraggiosi Pian piano Nagano cominciò a nutrire interesse per quella malattia. La lebbra è una malattia infettiva cronica dovuta al Mycobacterium leprae che colpisce la pelle, le mucose e i nervi periferici: è un virus poco patogeno, che possiede poca forza di contagio e non si trasmette attraverso il DNA. Ma in passato la lebbra era considerata una malattia inguaribile e si pensava erroneamente che venisse trasmessa attraverso il DNA. Nessun altra malattia ha provocato tanta sofferenza ingiustificata, dovuta al fatto che la scienza medica ha chiarito troppo tardi il suo funzionamento, e ciò ha portato tanti pazienti a subire discriminazioni di ogni tipo. Puntata 23 Nonostante la lebbra fosse conosciuta in Giappone sin dal passato, essa venne inserita nella legislazione solo nel Fu creata una legge chiamata Riguardo alla prevenzione sulla lebbra che, nel caso di diagnosi della malattia, prevedeva che il medico informasse l Ufficio amministrativo e che si provvedesse alla prevenzione e alla disinfezione della casa del paziente. Inoltre, non essendoci alcuna cura, la legge prevedeva il ricovero in sanatorio per coloro che non avevano nessuno che potesse assisterli. Questa legge venne modificata nel 1931 e divenne Legge per la prevenzione della lebbra che vietava di proseguire l attività professionale in un luogo di lavoro dove la malattia poteva trasmettersi a macchia d olio. Inoltre era vietato vendere o trasferire ed era obbligatorio disinfettare e distruggere vestiti, materassi, libri e tutto ciò che poteva essere stato contaminato. Anche le persone che si sospettava fossero state contagiate dovevano essere ricoverate nei sanatori, di conseguenza tutti i pazienti furono costretti a un isolamento forzato. Questa modifica della legge non si basava su alcun fondamento medico- scientifico, ma fece perdere ai malati la libertà di scelta lavorativa e di dimora, rafforzando ulteriormente il pregiudizio e la discriminazione verso di loro. A quell epoca in Giappone si andava affermando il militarismo. In una società caratterizzata dal servizio militare obbligatorio e dall obbedienza allo Stato, dove tante energie erano impiegate a formare soldati in buona salute psicofisica, i malati di lebbra venivano esclusi, allontanati. Una legge, una volta entrata in vigore, può aggredire le persone con la ferocia di una belva. Restare indifferenti alla politica equivale a permettere che una tigre circoli liberamente in città; per questo è importante vigilare sulla politica, per il bene proprio e della società. Le persone contagiate dalla lebbra e le loro famiglie subirono crudeli angherie da parte della comunità. Vi sono innumerevoli esempi: tanti venivano presi a sassate e si videro bruciare le case, mentre ai familiari che andavano a fare la spesa venivano prese le monete con le bacchette per poi disinfettarle col vapore. Puntata 24 Una volta diagnosticata la malattia, il paziente era costretto a entrare in un sanatorio e a vivere in isolamento, in base alla Legge per la prevenzione della lebbra. Inoltre, nel 1940 venne adottata la Legge nazionale sull eugenetica : allo scopo di migliorare la qualità genetica della popolazione, tutti coloro a cui veniva diagnosticata una malattia genetica potevano sottoporsi a diversi tipi di intervento chirurgico, tra cui la sterilizzazione. In seguito, nonostante non fosse stata confermata la natura ereditaria della lebbra, essa fu catalogata fra le malattie genetiche e nel 1948 questo tipo di intervento divenne di fatto obbligatorio anche per i malati di lebbra. In una nazione, a seconda dei valori che si considerano basilari e da proteggere, cambia molto il modo di trattare i malati e i diversamente abili. Se ci si basa sull idea di far crescere soldati efficienti e forti per poter diventare una potenza militare, l essere umano sarà considerato solo uno strumento dello stato. Sarà importante assicurarsi soldati eccellenti, mentre le persone malate o diversamente abili verranno respinte ai margini della società. Nelle nazioni dove la priorità è lo sviluppo economico e l obiettivo è diventare una potenza economica, le persone che contribuiscono alla prosperità verranno considerate le più importanti. In definitiva, il valore dell essere umano verrà valutato e giudicato in base al suo contributo al profitto del paese. In una potenza militare o economica, finché si utilizza l individuo come mezzo, verranno esclusi coloro che non possono contribuire all obiettivo nazionale. 13

14 Volume 25 Capitolo IV Castello di Persone di Valore Per costruire una nazione dove tutti siano rispettati, senza discriminazioni, è necessario attribuire il massimo valore alla vita di ogni persona, senza mai utilizzarla come mezzo. Ciò significa costruire una nazione e una società basate sul principio della sacralità della vita. All inizio degli anni Quaranta furono scoperti dei medicinali specifici, come il Promin, così che la lebbra rientrò fra le malattie curabili. Dopo la guerra, inoltre, il Giappone divenne uno stato democratico e la Legge per la prevenzione della lebbra dedicò più attenzione all assistenza sociale, oltre che alla prevenzione. Tuttavia i pazienti erano ancora obbligati a ricoverarsi in sanatorio. Era molto diffuso il pregiudizio che fosse una malattia molto contagiosa, ereditaria e non curabile. Puntata 25 Eita Nagano, che aveva iniziato a lavorare presso il sanatorio nazionale di Oshimaseisho- en, non solo si dedicava alla cura della lebbra, ma in cuor suo aveva deciso di dedicare tutta la vita ai malati. Quando era all università, mentre aspirava a diventare un medico, aveva inciso nel suo cuore un passo della Raccolta degli insegnamenti orali: «Le sofferenze a cui sono sottoposti tutti gli esseri viventi [...] sono tutte sofferenze di Nichiren» (RSND, 2, 879). Nagano si impegnò con serietà nella fede per poter diventare, in quanto buddista, un medico capace di comprendere la sofferenza dei pazienti. Ciò lo portò a trasformarsi da medico che cura le malattie a medico che desidera la felicità delle persone. Se la prospettiva di un medico si allontana dalla ricerca della felicità dell essere umano, la medicina rischia di diventare un arma spietata. La lebbra era già diventata una malattia curabile ancor prima che Nagano iniziasse a lavorare presso il sanatorio di Oshimaseisho- en. Molti di coloro che erano ricoverati in sanatorio erano ex pazienti che non avevano più i sintomi della malattia, ma a causa degli effetti collaterali avevano perso parzialmente la vista, avevano difficoltà nell uso delle mani e delle gambe o avevano altri problemi; parecchi di loro non erano in grado di vivere in modo autonomo nella società. Perché erano ridotti in quelle condizioni? L età media di coloro che venivano ricoverati era di sessant anni. Più della metà dei pazienti era entrata in sanatorio quando ancora si pensava che la lebbra fosse facilmente contagiosa ed ereditaria, perciò si dava più peso all isolamento forzato che alle cure. Di conseguenza, i benefici della cura arrivavano tardi, e non veniva somministrata un adeguata terapia contro gli effetti collaterali e le relative conseguenze. A livello sociale, tramite il sistema dell isolamento, si radicò profondamente la paura nei confronti della lebbra; ciò fece nascere il pregiudizio e un irragionevole discriminazione anche verso coloro che erano guariti e si erano reinseriti nella società. Tutto ciò divenne un ostacolo per coloro che avrebbero potuto rientrare nella società crean- do un muro sempre più spesso. «A noi non rimane altro che trascorrere tutta la vita all interno del sanatorio»: non c è dubbio che la maggior parte di coloro che speravano di reinserirsi nella società finirono col cadere in una profonda disperazione. Puntata 26 Nagano cominciò a pensare che, oltre a curare la malattia in sé, fosse necessario liberare dalla schiavitù mentale i malati di lebbra, che si potevano dichiarare guariti solo nel momento in cui riuscivano a ottenere un equilibrio psico- fsico. Pensò anche che fosse importante diffondere informazioni corrette sulla lebbra attraverso le relazioni sociali, al fine di consentire ai pazienti di condurre una vita soddisfacente, piena di valore. Egli arrivò alla conclusione che non bastava svolgere le solite attività di beneficenza, a senso unico, ma che era necessario lo scambio reciproco tra i pazienti e la società, per colmare l isolamento che si era creato. Tanti membri delle Divisioni uomini e donne andarono subito a incoraggiare i compagni di fede di Oshimaseisho- en e organizzarono anche delle riunioni di discussione. Essi avevano una corretta conoscenza della lebbra; inoltre ardevano di passione per la propria missione, desiderando profondamente cancellare l infelicità dal mondo nella convinzione che il Buddismo esiste per rendere felici tutte le persone!. Perciò affermavano con entusiasmo: «Dal punto di vista del Buddismo, poiché hai sofferto per anni a causa della malattia, diventerai sicuramente felice, più di chiunque altro. Inoltre, come 14

15 Volume 26 Capitolo III Leader Coraggiosi Bodhisattva della Terra hai la missione di far sì che tutti possano essere felici». I membri della Gakkai del sanatorio, colpiti da questo incoraggiamento, si impegnarono nella recitazione del Daimoku, nello studio della dottrina buddista e nello shakubuku. Inoltre, alcune persone che fino a quel momento avevano evitato qualsiasi contatto con l esterno, iniziarono a chiedere l autorizzazione al direttore del sanatorio per poter partecipare alle cerimonie funebri dei parenti. Presero questa decisione per tranquillizzare i parenti e gli amici mostrando loro che erano pieni di vitalità. Avevano iniziato a lottare per buttar giù il muro che si era creato tra loro e la società. Nagano intravide la luce della speranza nel modo di vivere dei membri del sanatorio. Martin Luther King affermò: «La religione dà un senso alla vita e all universo e offre la più grande motivazione per vivere bene». Questo è il significato della religione. Puntata 27 Le ricerche e le terapie sulla lebbra progredirono ulteriormente. Fino a quel momento le cure avevano avuto degli effetti ma c erano state anche diverse ricadute. Nel 1981 la WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomandò una terapia con più farmaci, combinando insieme vari medicinali. I sintomi migliorarono notevolmente, tanto che non ci furono più ricadute e la lebbra cominciò a essere considerata una malattia guaribile. Tuttavia in Giappone veniva ancora adottato il sistema della quarantena a causa della legge per la prevenzione, ed era obbligatoria anche l interruzione della gravidanza, per la legge nazionale dell eugenetica. La legge per la prevenzione fu abolita solo nel 1996 e di conseguenza il sistema della quarantena fu rivisto. La questione fu affrontata con molto ritardo. Nel luglio del 1998 gli ex malati di lebbra fecero causa allo Stato per aver calpestato i loro diritti umani fondamentali chiedendo un risarcimento tramite il tribunale di Kumamoto. Nel maggio del 2001 vinsero la causa e la pretura ordinò allo Stato di risarcire i danni. All interno del governo c era chi riteneva fosse necessario fare ricorso e chi riteneva che la sentenza avrebbe rappresentato un grave problema dal punto di vista legale. Tuttavia il ministro della Salute, Chikara Sakaguchi, disse con fermezza che non era il caso di fare ricorso, poiché la maggior parte dei ricoverati aveva ormai una certa età ed era necessario dare la priorità all aspetto umanitario, nonostante dal punto di vista legale ci fossero diverse difficoltà. Il primo ministro Junichiro Koizumi decise allora di non fare ricorso e dichiarò: «Poiché il ricovero nei sanatori si è sviluppato sotto forma di restrizioni e costrizioni nei confronti di tanti pazienti, calpestando i loro diritti umani fondamentali a causa dei pregiudizi e delle discriminazioni, il governo, profondamente rammaricato per le sofferenze e le difficoltà subite dai pazienti e dagli ex pazienti, oltre a esprimere le sue scuse, desidera offrire preghiere di cordoglio per le tante persone che sono scomparse portando con sé questo dolore». Il mese successivo si diede avvio al risarcimento danni nei confronti di coloro che erano stati ricoverati nei sanatori. Così finalmente la luce dell umanesimo rischiarò la vita di coloro che per tanto tempo avevano vissuto momenti tanto difficili. Tuttavia, gli errori commessi da una nazione sono difficilmente riparabili. Puntata 28 Eita Nagano, come medico, cercava di trasmettere alle persone informazioni corrette sulla lebbra e continuava a impegnarsi per programmare il reinserimento nella società dei pazienti guariti. Inoltre, come praticante della Legge mistica, si sforzò con serietà nella fede e cercò di sviluppare un cuore che condivide la sofferenza degli altri. Nell estate del 1976, un anno dopo l inizio del suo lavoro al sanatorio, si trasferì da Takamatsu ad Aji, nella prefettura di Kagawa, dove si stava realizzando il Training Center di Shikoku. Nel settembre dell anno successivo si trasferì nella Divisione uomini e, all età di trentatré anni, venne nominato responsabile del gruppo generale (l attuale capitolo) Aji. La sua prima riunione nella Divisione uomini come responsabile di gruppo generale fu un grande successo. L ottanta per cento dei membri della Divisione uomini parteciparono. Quasi tutti erano più grandi di lui. Salutando i membri con energia, Nagano dichiarò: «Sono a vostra disposizione e mi impegnerò con tutte le mie forze nell attività!». Tutti applaudirono. Egli pensò che come inizio era promettente, ma alla riunione successiva i partecipanti diminuirono vistosamente. 15

16 Volume 25 Capitolo IV Castello di Persone di Valore «C erano così tante persone la volta precedente, dove saranno finiti tutti quanti?». Egli espresse questa preoccupazione al responsabile del grande gruppo (attualmente settore), più anziano nella fede, il quale rispose: «Alla riunione precedente sono venuti tutti perché avevano saputo che il nuovo responsabile era un giovane; erano semplicemente curiosi di vedere la tua faccia». Turbato dalla risposta, Nagano chiese: «Cosa devo fare?». «Quante persone sei andato a trovare da quando sei stato nominato responsabile?». Nagano non riuscì a proferire parola perché non era andato a trovare quasi nessuno. «Se non ci muoviamo, le persone non si riuniscono. La base dell attività della Gakkai è incontrare le persone. Questa è la pratica buddista. Io ho impiegato dieci anni per riuscire a riunire dieci membri della Divisione uomini del settore. Dipende tutto da quanto riuscirai a muoverti, quante persone andrai a trovare e quante persone di valore riuscirai a far crescere». Queste parole gli trafissero il cuore, perciò decise: «Ha ragione. Voglio impegnarmi nella pratica buddista così da lucidare la mia vita!». Puntata 29 Nagano aveva deciso di andare a trovare ogni membro della Divisione uomini del gruppo generale, ma al lavoro aveva otto turni di guardia al mese. Inoltre aveva anche le riunioni per responsabili e gli zadankai, perciò i giorni che poteva dedicare alle visite a casa erano limitati. Cercò comunque di ritagliarsi del tempo libero e insieme al responsabile di settore andava a incoraggiare i compagni di fede. Andavano a trovare le persone a casa, ma c erano delle situazioni in cui il marito era inattivo, mentre la moglie era attiva e non era troppo convinta di farli incontrare con il marito, per questo diceva loro: «Non so se è bene che voi lo incontriate». Si preoccupava della sua possibile reazione: «Non voglio che mio marito si senta ferito o reagisca con rabbia». In questi casi era necessario prima convincere la moglie dicendole: «Non si preoccupi; non gli diremo niente che possa urtarlo o fargli perdere le staffe». Incontrandosi personalmente con i membri della Divisione uomini e dialogando con loro, pian piano aumentarono gli uomini che partecipavano alle riunioni e recitavano Gongyo e Daimoku. Inoltre, Nagano si ritrovò a sostenere persone con problematiche a lui sconosciute. Ad esempio, c era il caso di un uomo che stava affrontando difficoltà con i figli adolescenti. I figli di Nagano erano ancora piccoli, il più grande frequentava solo la prima elementare; perciò egli non conosceva i problemi dell adolescenza. Per questo cercava di farlo incontrare con un membro che avesse affrontato e risolto le stesse problematiche. Desiderando che tutti potessero costruire famiglie armoniose e felici, Nagano continuò ad andare a trovare i membri, sempre con un atteggiamento sincero. Un volto sorridente, una famiglia felice diventano la prova concreta della fede con gli amici e nel luogo dove si vive. Nagano dovette affrontare anche tante difficoltà sul lavoro. A volte era distrutto dalla stanchezza, sia fisicamente che moralmente, ma in quei momenti ripeteva a se stesso: «Come posso innalzare la condizione vitale degli altri, se io per primo non provo gioia?» e si metteva a recitare Daimoku con tutto se stesso, continuando ad andare a incoraggiare i membri. Alla fine del 1977, quando i frutti dei suoi sforzi iniziarono a sbocciare, venne aperto il Training Center di Shikoku, proprio nella zona appartenente al suo gruppo generale. Inoltre, all inizio del nuovo anno, quando ancora la gioia per l apertura del nuovo centro non si era affievolita, venne annunciato il sistema dei capitoli del secondo atto di kosen- rufu. Puntata 30 «I responsabili dei gruppi generali si chiameranno responsabili di capitolo!». Nagano ascoltò con trepidazione la notizia dell avvio del nuovo sistema dei capitoli che era stato annunciato alla riunione dei responsabili all inizio del nuovo anno, il 6 gennaio. Subito dopo venne a sapere che il presidente Yamamoto avrebbe partecipato alla riunione dei responsabili di centro, il 21 gennaio, presso il Training Center di Shikoku. Non solo: il responsabile di Shikoku, Seitaro Kumegawa, gli chiese di condividere in quella riunione le sue determinazioni come nuovo responsabile di capitolo. Egli scrisse con sincerità le sue determinazioni, rivedendo più volte il testo, e partecipò alla riunione. Quando venne il suo turno, Nagano salì sul palco e iniziò a parlare con voce piena di vitalità: «In rappresentanza di tutti i 16

17 Volume 26 Capitolo III Leader Coraggiosi responsabili di capitolo del Giappone desidero esprimere le mie determinazioni. Attualmente lavoro come direttore del dipartimento di dermatologia presso il sanatorio nazionale. Di recente nel nostro capitolo Aji abbiamo inaugurato il Training Center di Shikoku e ciò è per noi motivo di gioia e speranza infinite. Siamo entusiasti della nascita dei nuovi capitoli: ieri sera in due zadankai si sono riuniti quasi cento compagni di fede. Mentre venivano raccontate le esperienze dei benefici ottenuti grazie alla fede, molti di loro dicevano: Diamoci da fare, in modo da non essere da meno rispetto ai capitoli dell era pionieristica!». Nel suo discorso Nagano parlò delle caratteristiche del luogo, del fatto che Aji era famosa per la produzione di pietre di alta qualità, e spiegò che storicamente era stata una base navale. Affermò poi con energia: «Sono deciso a lottare affinché, da ora in poi, questo luogo divenga la base della propagazione della Legge mistica. E poiché mi è stata affidata la responsabilità di primo responsabile di capitolo della seconda fase di kosen- rufu, determino di portare avanti la pratica di proteggere ogni singola persona, perseverando nel dialogo con tutti i membri del capitolo, incontrandoli uno a uno. Nel nostro capitolo attualmente si stanno facendo tante belle esperienze. Sono deciso a lottare fino alla fine, basandomi sul principio prima di tutto il luogo in cui mi trovo, facendo ardere la mia vita affinché tutti i membri possano godere di convinzione nella fede e della gioia che ne deriva». Un capitolo eccellente è quello in cui fioriscono pienamente i benefici. Shin ichi osservava il volto di Nagano e annui- va alle sue affermazioni. Puntata 31 Eita Nagano, con le guance arrossate, continuò il suo discorso: «Il nostro capitolo, con il motto capitolo Aji basato sullo zadankai è deciso a realizzare un oasi della gente comune, caratterizzata da vivacità, convinzione, esperienze e armonia. Attraverso questi momenti di gioia, felicità e dialogo siamo determinati a dar vita a una potente ondata di propagazione che parta da Aji per arrivare a tutta la nazione». Infine, con voce ancora più energica, concluse: «Compagni di fede di tutta la nazione, osservate attentamente ciò che farà il capitolo Aji!». Nella sala risuonò un fragoroso applauso. Dopo i discorsi del vice presidente e del direttore generale, fu la volta del presidente Shin ichi Yamamoto, che volle innanzitutto approfondire le cause per cui, dal punto di vista storico, la maggior parte delle religioni nel corso delle varie epoche ha dimenticato la sua missione originale e ha perso il suo vigore. Una delle cause principali sta nel fatto che la religione si è allontanata dalle persone. Il clero, infatti, ha usato come scusa l autorità religiosa per creare una gerarchia, e ha finito per disprezzare la gente comune. «Al contrario, la ragione dell incredibile sviluppo della Soka Gakkai sta nel fatto che ogni persona, collegata direttamente al Gohonzon e alla Legge mistica, è andata avanti con la consapevolezza che siamo tutti uguali, e in questo modo si è creata tra compagni di fede una rete di solidarietà. «Sia il conseguimento della Buddità che i benefici non dipendono assolutamente dal livello di responsabilità che abbiamo all interno dell organizzazione, bensì da quanto è profonda la nostra fede, collegata direttamente al Gohonzon e alla Legge mistica. È questo che la Soka Gakkai ha trasmesso a tutte le persone. «Per progredire in modo compatto verso la realizzazione di kosen- rufu e il conseguimento della Buddità da parte di ciascuno, è indispensabile che un organizzazione abbia una figura centrale che fa da fulcro, altrimenti diventerà una massa disordinata. Questo fulcro è rappresentato dal responsabile. Nella Divisione uomini, ad esempio, si tratta del responsabile di prefettura o di centro, oppure del responsabile di settore o di gruppo. Mi auguro che ognuno di voi che ha assunto la nuova responsabilità di capitolo uomini e donne, decida di essere il più importante fulcro della Gakkai e avanzi con fierezza». Puntata 32 Shin ichi Yamamoto sottolineò l importanza di impegnarsi nell attività di ogni capitolo, decidendo un obiettivo concreto di crescita, per estendere il movimento di kosen- rufu nella propria zona. Poi proseguì: «Con la fondazione del nuovo sistema dei capitoli, il cammino di kosen- rufu si velocizza e, mirando al ventunesimo secolo, le attività della Gakkai prenderanno varie forme. Considerando questo sviluppo, a maggior ragione non bisogna essere negligenti rispetto alle 17

18 Volume 25 Capitolo IV Castello di Persone di Valore basi della pratica buddista. «Quali sono queste basi? Daimoku e Gongyo; cioè una preghiera al Gohonzon seria e appassionata. Inoltre bisogna parlare agli altri del Buddismo e impegnarsi nella propagazione, col desiderio di aprire la strada verso la felicità alla persona che abbiamo di fronte. E prendersi cura di quella persona finché non sia cresciuta come persona di valore. Queste sono, per tutti, le basi della pratica buddista. A partire dai neo responsabili uomini e donne di capitolo, esorto tutti voi responsabili a decidere profondamente di fare dei vostri compagni di fede persone di valore, ancora più di voi stessi. Per realizzare questo dovete rispettare ciascuno dal profondo del cuore, considerarlo un tesoro, comprenderlo, proteggerlo e lodarlo. «Desidero che non dimentichiate mai, neanche durante il sonno, che l atteggiamento basilare della fede, il più importante, è quello di dedicarsi fino in fondo a ogni singola persona. Infatti, questa è la strada per trasformare la storia delle religioni, che sono cadute nell autoritarismo creando un rapporto di sottomissione dei laici nei confronti del clero. «Questa è anche l unica strada per risolvere il problema d inerzia dovuto al burocratismo e alle formalità in cui può cadere qualsiasi organizzazione. È il requisito assoluto per realizzare la trasmissione eterna dell insegnamento corretto». Le religioni, gli stati e qualsivoglia movimento non devono mai, assolutamente, fare delle persone un mezzo. Proteggere gli esseri umani deve rimanere sempre l obiettivo principale. Questo è l umanesimo. Far tesoro di una singola persona: in queste semplici parole sono riassunti gli ideali e la filosofia della sacralità della vita del Buddismo. Mettendoli in pratica si costruisce una nuova era di solidarietà fra gli esseri umani. Puntata 33 Shin ichi Yamamoto a questo punto volle parlare dell atteggiamento di riservatezza che dobbiamo mantenere quando ci viene affidata una responsabilità all interno dell organizzazione, cosa che ci porta necessariamente ad acquisire varie informazioni sulle persone. «Quando ci viene affidata una responsabilità istituzionale all interno della Gakkai, capita che veniamo a conoscenza di fatti personali, a volte intimi, di tante persone; ma noi naturalmente abbiamo l obbligo della riservatezza. Voglio confermare che tali informazioni non vanno assolutamente comunicate ad altri, neanche ai propri familiari o amici stretti. «Nella società si sentono spesso storie di chi per proteggere se stesso, o a causa di pregiudizi o gelosia, utilizza la calunnia per creare problemi a persone innocenti. Se questa è la realtà della società in cui viviamo, anche all interno della Gakkai può accadere che qualcuno, pur di screditare un altra persona, arrivi a divulgare false informazioni. Apparentemente questo accade per tornaconto personale, ma in realtà possiamo dire che si tratta della funzione del demone che si manifesta creando confusione all interno dell organizzazione per distruggere l unità di itai doshin (diversi corpi, stessa mente). «Perciò i responsabili non devono mai prendere per oro colato le informazioni che ricevono dalle persone: è importante che le verifichino con discrezione, le analizzino con saggezza e le valutino. Se un responsabile si lascia raggirare con superficialità da ciò che sente dire e finisce per isolare qualcuno, può accadere che anche persone sincere si trovino a vivere situazioni davvero spiacevoli. In questo modo il movimento di kosen- rufu verrà distrutto. Dal punto di vista della Legge di causa ed effetto, questa offesa è molto pesante. Vorrei concludere il mio saluto con la preghiera che tutti i responsabili, a partire dai neoresponsabili di capitolo, diventino leader intelligenti capaci di riconoscere con acutezza la verità e imparziali, rigorosi e pieni di calore». Riguardo a come devono comportarsi i responsabili, Shin ichi volle entrare nel dettaglio poiché ogni singolo problema, anche se può sembrare di poco conto, può minare l organizzazione di kosen- rufu. I virus sono microscopici, non visibili a occhio nudo ma una volta entrati nel nostro corpo causano malattie e possono portare alla morte. Un problema grave può nascere da qualcosa di piccolo. Trattare con serietà le piccole cose permette di prevenire grandi incidenti. 18

19 Volume 26 Capitolo III Leader Coraggiosi Puntata 34 Concluso il suo discorso, Shin ichi Yamamoto chiamò Eita Nagano: «Responsabile di capitolo di Aji! Responsabile di capitolo Nagano!». Nagano si alzò e si diresse verso Shin ichi. «Ho preparato una calligrafia che desidero regalare al responsabile di capitolo Nagano, con la scritta splendente ciliegio». Il foglio con la calligrafia venne consegnato a Nagano. Stringendo con energia la sua mano, Shin ichi disse: «Mi affido a lei. Divenga un leader coraggioso. Anch io insieme a tutti i compagni di fede del Giappone continuerò a osservare il capitolo Aji». Nagano gli strinse a sua volta la mano con fermezza. Subito dopo Shin ichi prese una collana hawaiana e disse: «C è la responsabile della Divisione donne del capitolo Aji?». La responsabile era Ai Matsuoka, nata e cresciuta ad Aji. Era seduta in fondo alla sala quando all improvviso si sentì chiamare da Shin ichi. Rispose subito: «Sì!» e tutta emozionata raggiunse velocemente il palco. «Responsabile della Divisione donne di Aji, congratulazioni! La prego di impegnarsi unendo le forze con il suo corresponsabile». Mentre diceva queste parole, Shin ichi mise la collana intorno al collo di Matsuoka. Con gli occhi lucidi lei disse: «Grazie mille. Lo farò!». Se fosse stato possibile, Shin ichi avrebbe voluto stringere la mano a tutti i responsabili di capitolo del Giappone e regalare a ognuno di loro una calligrafia come incoraggiamento e fare dono di una collana di fiori a ogni donna responsabile di capitolo, lodando e festeggiando insieme la nuova partenza. Quel giorno stesso Matsuoka, spinta dal desiderio di raccontare a tutti l emozione vissuta alla riunione dei responsabili di centro, andò a trovare i membri portando con sé la collana di fiori che le aveva regalato Shin ichi. Nel suo cuore ardeva una decisione nuova, da cui scaturiva così tanta gioia che la rendeva impaziente di agire. La decisione si manifesta nelle azioni concrete. La determinazione del cuore è uguale all azione. I dialoghi incoraggianti tra le persone, colmi di gioia e vitalità, creano legami da cuore a cuore e consentono di costruire un organizzazione Soka fatta di persone, nella quale scorre la linfa vitale della fede. Puntata 35 Dopo la riunione dei responsabili di centro, Shin ichi Yamamoto tenne un incontro informale con i vice presidenti. In quell occasione il responsabile dello Shikoku, Seitaro Kumegawa, prese la parola per dire: «Ogni giorno ci arriva dai membri di Kagawa la richiesta di poter venire al Training center dello Shikoku per incontrare il presidente Yamamoto. Se possibile, vorrei chiederle di tenere delle riunioni così che i membri la possano incontrare...». «Capisco... Allora domani invitate queste persone al Training center: alle undici terremo una riunione. Poiché è una novità dell ultima ora, per favore fate in modo che i membri non siano costretti a fare dei sacrifici per partecipare». «Domani è domenica, perciò potranno partecipare tante persone». «Invitate tutti coloro che desiderano partecipare. Utilizzando tutte le sale dovremmo riuscire ad accogliere tutti. Se una sola non dovesse bastare, possiamo tenere più riunioni. Non voglio che i membri siano tristi e dicano: Quando viene il presidente Yamamoto, riescono a incontrarlo solo pochi responsabili. «Naturalmente i luoghi di riunione per ragioni di sicurezza hanno una capienza limitata, perciò è impossibile che tutti possano partecipare, ma io desidero sempre incontrare tutti quelli che posso. La mia attenzione è rivolta non soltanto a coloro che sono presenti alle riunioni, dove provano gioia e rinnovano le loro decisioni, ma ancor di più a coloro che, pur desiderandolo, non possono parteciparvi. Il mio desiderio è potermi rivolgere a loro per incoraggiarli con ogni mezzo». Per un responsabile è fondamentale impegnarsi a offrire sostegno e incoraggiamento proprio a chi di solito è più difficile incontrare di persona. Se i responsabili si limitano a partecipare alle riunioni, finiranno col tener conto solo di coloro che sono presenti e porteranno avanti le attività di conseguenza. Se questo accade, l organizzazione pian piano si allontanerà dall obiettivo della Gakkai che è quello di realizzare la felicità di tutti i compagni di fede e di tutto il genere umano, e finirà con l indebolirsi. 19

20 Volume 25 Capitolo IV Castello di Persone di Valore La missione di un responsabile è far crescere tutti come persone di valore, soprattutto coloro che non si trovano sotto i riflettori, osservando attentamente non tanto ciò che si vede sopra la superficie dell acqua, quanto ciò che si muove sotto. Puntata 36 La sera stessa venne immediatamente divulgata la notizia che il giorno seguente, alle 11, si sarebbe svolta una riunione di guida generale presso il Traning center dello Shikoku, ad Aji. Nel venirlo a sapere, i membri ne furono entusiasti: «Al Training center c è il presidente Yamamoto. Ci andrò senz altro anch io!». Il 22 i compagni di fede di Kagawa iniziarono ad affluire al Training centre fin dal mattino. «Ci sono partecipanti di tutte le età, dalle persone anziane fino ai bambini. La sala principale al momento si è riempita per metà». Shin ichi Yamamoto riceveva aggiornamenti ogni ora, e subito dava indicazioni ai responsabili. «Quando la sala principale sarà al completo, aprite anche l edificio del Training center e tutti gli altri spazi. Fa freddo e bisogna fare in modo che nessuno prenda il raffreddore, perciò fate entrare subito i partecipanti negli edifici, senza farli aspettare fuori. Nel frattempo, quando la sala principale sarà al completo, fate ascoltare la registrazione audio della riunione dei responsabili di centro che si è tenuta ieri». Poi, rivolgendosi al responsabile di prefettura e a tutti gli altri, disse: «Tutti voi, vice presidenti e responsabili di territorio e prefettura, andate all ingresso per accogliere con calore i partecipanti, invece di aspettarli nelle varie sale, come se accoglieste dei Budda. Dite loro: Benvenuti! Grazie per essere qui! Rilassatevi come se foste a casa vostra. Dovete inchinarvi profondamente, stringere le mani a ognuno ed esprimere il vostro rispetto sincero e offrire parole di lode. «Il mondo della Gakkai deve essere così: in ciò si manifesta la pratica del Buddismo. Non importa quante volte possiate ripetere: Sono tutti Budda, se poi quando arrivano i compagni di fede fate finta di non vederli. Questo non è Buddismo. «Anche questo meraviglioso Training center è stato costruito grazie alle offerte sincere in denaro fatte dai membri: loro sono i protagonisti. I responsabili devono mantenere sempre la consapevolezza di essere al servizio dei membri». Shin ichi pensava che uno sviluppo di kosen- rufu adatto alle esigenze di una nuova era sarebbe stato possibile solo se i responsabili, che rappresentano l organizzazione, avessero realizzato una rivoluzione della loro consapevolezza. Solo grazie alla continua riforma di noi stessi come esseri umani può nascere uno sviluppo. Puntata 37 La riunione proposta da Shin ichi Yamamoto ebbe inizio alle 11, dopo che i presenti ebbero ascoltato la registrazione audio della riunione dei responsabili di centro che si era svolta il giorno pima. Shin ichi guidò la cerimonia di Gongyo, quindi ci furono i saluti del vice presidente e del direttore generale, poi fu la volta di Shin ichi, che decise di parlare in modo informale: «Vi ringrazio per esservi sforzati per partecipare a questo incontro, nonostante oggi sia un giorno festivo. Sono felice di potervi incontrare di persona. Poiché oggi sono presenti anche numerosi bambini, parlerò brevemente in modo che abbiate anche il tempo di passeggiare all interno del Centro e fare rientro a casa, dopo esservi ricaricati d energia». Shin ichi parlò dell importanza di mantenere per sempre una fede pura. «Fra i benefici derivanti dal Gohonzon ci sono quelli visibili, che si manifestano immediatamente in risposta alle nostre preghiere, e quelli invisibili, che non compaiono subito ma che si manifestano come grandi benefici nel tempo grazie alla fortuna che accumuliamo nella nostra vita. «I bambini, ad esempio, trascorsi venti o trenta anni, diventano eccellenti adulti. I giovani alberelli crescono trasformandosi in grandi alberi. Anche la neve che scende silenziosa, se ci facciamo caso, si accumula in poco tempo tingendo tutto d argento. Allo stesso modo, anche se in un primo momento non comprendiamo, in seguito ci accorgeremo che tutto si è trasformato in modo sorprendente e che le nostre preghiere sono state tutte esaudite. Questi sono i benefici invisibili. «Sono trascorsi trent anni da quando ho iniziato a praticare. Intorno a me c erano tanti membri che si impegnavano 20

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