Ivertici di Expo 2015

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1 LUNEDÌ 30 MARZO In Italia EURO 1,50 ANNO 54 - N > Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Milano, Via Solferino 28 - Tel Roma, Via Campania 59/C - Tel YOUNG DOPPIO BONUS Proteggi tuo figlio nel suo percorso UN GESTO IMPORTANTE! Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo. Expo, Padiglione Italia UN RITARDO CHE NON È SCUSABILE di Sergio Rizzo scolastico e incentiva i buoni risultati aldiplomae allalaurea! Scarica la App UNIQA Università per saperne di più! Università Ivertici di Expo 2015 giurano che siamo al rush finale. Ma è chiaro che per completare in tempo Padiglione Italia servirebbe qualche cosa di più. Un miracolo, dice qualcuno. Dobbiamo dunque sperare nell intervento divino, che comunque non abbiamo meritato. Domani, 31 marzo, sono sette anni precisi dal fatidico giorno in cui l allora sindaco Letizia Moratti annunciò trionfante che la città di Milano aveva vinto la sfida con Smirne. Era ancora in carica il governo Prodi e il presidente della Provincia Filippo Penati rimarcava orgoglioso come gli ispettori del Bureau International des Expositions fossero rimasti impressionati dalla «coesione istituzionale». Non c è che dire: nelle apparenze i nostri politici sono sempre stati bravissimi. Peccato che quando si deve passare dalle parole ai fatti la «coesione istituzionale» vada regolarmente a farsi friggere. Come nel caso dell Expo. Dove le cose sarebbero andate ancora peggio se dopo gli scandali non fosse intervenuta tempestivamente l Autorità anticorruzione, con modalità tali da meritare il riconoscimento dell Ocse. Pur fra mille difficoltà forse anche sorprendenti. Si duole il presidente dell Anac Raffaele Cantone nel libro Il Male italiano scritto con Gianluca Di Feo di «aver incontrato i problemi maggiori proprio in due cantieri simbolo dell Expo, i due progetti che più di ogni altro dovrebbero rappresentare il nostro Paese agli occhi del mondo: il Padiglione Italia e il cosiddetto Albero della Vita. In entrambi i casi i lavori erano in ritardo sulla tabella di marcia e pian piano sono emersi non pochi problemi». continua a pagina 27 Le lettere tra Mussolini e Churchill? False Un saggio ricostruisce la contraffazione del carteggio che ingannò i grandi editori di Paolo Mieli asce da un trafiletto pubblicato nel 45 da Il Tempo uno N dei casi più clamorosi di storiografia complottista: l ipotesi secondo cui Churchill e Mussolini si sarebbero scritti in segreto lettere compromettenti durante la guerra. Venne poi prodotto un falso carteggio e all amo abboccarono addirittura gli editori Arnoldo Mondadori e Angelo Rizzoli. Ora un saggio di Mimmo Franzinelli ricostruisce la vicenda della contraffazione. alle pagine 28 e 29 MARCO CANONIERO e REUTERS / ACTION IMAGES / FADI AL-ASSAAD GIANNELLI DEL LUNEDÌ Presidente dell Ordine Roberta, prima donna alla guida dei medici di Margherita De Bac a pagina 25 LE PRESIDENZIALI DEL 2017 E Nicolas pensa già all Eliseo Oggi su CorrierEconomia Previdenza I conti delle pensioni Ecco come i padri possono aiutare i figli di Roberto E. Bagnoli nel supplemento Dopo l attentato al museo Ucciso con un missile il leader del commando che ha colpito al Bardo Tunisi, la marcia dei ragazzi Migliaia contro il terrore: non abbiamo paura. Renzi: combattiamo insieme NELLA SCATOLA NERA «Apri la porta» Le urla del pilota di Elena Tebano e registrazioni della cabina L di comando nella scatola nera dell aereo caduto svelano le urla disperate del pilota chiuso fuori dal copilota: «Apri questa maledetta porta!». alle pagine 8 e 9 Taino LA FIDANZATA DI SOLLECITO «Credo in Raffaele Non ha ucciso» di Alessandro Capponi «felicissima» Greta Menegaldo, e vuole godersi È «questi momenti di vita nuova» con Raffaele Sollecito perché «ha sempre saputo» che il suo fidanzato sarebbe stato assolto. a pagina 21 Gaggi Servizio Clienti - Tel mail: servizioclienti@corriere.it Sarkozy trionfa nei ballottaggi A Le Pen neanche un dipartimento Una domenica italiana Ferrari e Rossi, ritorno vincente di Daniele Dallera opo quasi due anni la Ferrari torna a vincere in Formula 1. D È successo in Malesia con Sebastian Vettel (sopra). In serata, dal Qatar, ha risposto Valentino Rossi (a destra) nel motomondiale: prima gara dell anno e prima vittoria per lui. da pagina 37 a pagina 41 di Stefano Montefiori icolas Sarkozy è scatenato, N ha ritrovato il gusto della battuta, la gioia di cercare e trovare gli applausi: pensa già alle prossime elezioni presidenziali. a pagina 6 «L alternanza è ormai avviata e niente la fermerà». Con queste parole l ex presidente Sarkozy apre la sua seconda corsa alla conquista dell Eliseo, prevista nel 2017, dopo aver trionfato ieri, con il suo partito Ump, anche nei ballottaggi delle elezioni dipartimentali francesi. Il Partito socialista di Hollande esce dimezzato. Mentre il Fronte nazionale di Marine Le Pen non ottiene neppure un dipartimento. alle pagine 5 e 6 Rosaspina di Giuseppe Sarcina ecine di migliaia di persone, tra cui molti giovani, D ieri in marcia a Tunisi contro il terrorismo, dopo l attacco del 18 marzo al Museo del Bardo che causò 23 morti (4 gli italiani). Alla manifestazione anche il premier Renzi: «La Tunisia non è sola, non la daremo vinta ai terroristi». Raid aereo Usa: ucciso il leader del commando responsabile dell attentato. alle pagine 2 e 3 Olimpio OCCIDENTE E NORD AFRICA L idea di Europa oltre i confini di Paolo Giordano he strano vedere il capo di C stato francese, e il nostro premier, sfilare in corteo per le strade di Tunisi, fra il popolo sventolante bandiere rosse. Che strano vedere l Occidente che marcia in Nord Africa. Che effetto mi fa! Quasi di strana, infantile speranza. continua a pagina 3 UNIQA Previdenza SpA - Milano - Aut. D.M /04/1988 (G.U /05/1988) L ANALISI La cultura della sinistra si scopre minoritaria di Massimo Nava l netto successo di Sarkozy lo proietta in testa I nella corsa all Eliseo. Ma il valore di queste elezioni va oltre la logica dell alternanza: il cambiamento della sensibilità popolare della Francia influenzerà il futuro del Paese e dell Europa. a pagina 5 L INTERVISTA Ren, socio cinese «La Pirelli resterà a Milano e assumerà» di Guido Santevecchi en Jianxin, 57 anni, presidente di China National R Chemical Corp. (ChemChina), l uomo che con Marco Tronchetti Provera ha disegnato l operazione Pirelli-Cina, assicura al Corriere: «Non intendiamo cambiare l azienda, è italiana e manterrà la sua autonomia, perché solo il suo management, la sua capacità tecnologica e il prestigio del suo marchio possono garantire lo sviluppo». Definisce «un investimento» l ingresso nel capitale sociale della Pirelli e garantisce che «non ridurrà la forza lavoro». E sul famoso Calendario Pirelli, che potrebbe essere sacrificato dopo la campagna moralista del presidente Xi Jinping, risponde sorridendo: «So che è a tiratura limitata... le ho detto tutto». a pagina 13 Gianola AFP / GIUSEPPE CACACE

2 2 Lunedì 30 Marzo 2015 Corriere della Sera Primo piano Terrorismo La manifestazione contro il jihadismo e in ricordo delle vittime del museo del Bardo. La presenza di Renzi e Hollande La nuova primavera di Tunisi L assalto Il 18 marzo, poco prima di mezzogiorno, un commando armato di Kalashnikov ha tentato di irrompere nel Parlamento tunisino che stava discutendo una legge antiterrorismo Bloccati dalla sicurezza, gli attentatori si sono diretti verso l adiacente museo nazionale del Bardo, uno dei più importanti della Tunisia, uccidendo turisti nel parcheggio e prendendo in ostaggio decine di persone. L assedio al museo è durato più di 3 ore, al termine del quale sono stati uccisi due attentatori Le vittime sono state 25, di cui 22 turisti (4 italiani). Due giorni fa è deceduta una donna francese rimasta ferita nell attacco Delegazioni anche dal Qatar e da tutti i Paesi vicini. Ma l Italia e la Francia ci hanno messo il cuore (Frida Dahmani) 70 L intervista «Adesso tocca ai ragazzi salvare la democrazia» DAL NOSTRO INVIATO TUNISI «È vero, c erano tanti ragazzi in piazza, ma il nostro lavoro non è finito. Abbiamo ancora tante cose da insegnare, da trasmettere ai nuovi tunisini». Frida Dahmani, 57 anni, si è formata (laurea in biologia) negli anni tetri di Ben Alì, con la mente rivolta alla Francia, ai suoi scrittori e ai suoi polemisti. Giornalista, corrispondente per Jeune Afrique, «gauchiste», ma critica proprio con la sua sinistra, autrice di un libro titolato «La Tunisia oggi», scritto dopo la Rivoluzione dei Gelsomini, e infine vicepresidente dell «Associazione sviluppo e solidarietà» che promuove progetti di formazione per i giovani e per le piccole imprese nelle zone più disagiate del Paese. Si aspettava tanti ragazzi in piazza? «C erano tanti studenti e tante donne. Anche tanti liceali, ragazzini. Non so se siano stati spinti da qualcuno a partecipare. Comunque il messaggio è chiaro: noi tunisini siamo tutti contro il terrorismo». La sua generazione è nata con il mito di Bourghiba, poi si è trovata con Ben Alì. E il momento di passare la mano? «Niente affatto. Dobbiamo finire il nostro lavoro. Dobbiamo insegnare alle giovani generazioni che cosa significa essere cittadini di uno Stato democratico, che cosa sono le istituzioni. Tanti giovani tunisini si sono prima buttati verso Lampedusa. Poi, quando l Europa ha chiuso le porte, si sono diretti verso il Medio Oriente. Sono in cerca di valori forti, inseguono un ideale. Tocca a noi darglielo». La Tunisia resta un eccezione nel mondo arabo? «Si è visto ieri. I nostri vicini hanno tutti mandato una delegazione, per carità. Ma mi è sembrata più una partecipazione diplomatica. Il cuore ce l hanno messo la Francia, l Italia». Solo cuore? «Chiaro, per voi siamo anche un mercato interessante. Ma per Paesi come il Bahrein, il Marocco, l Algeria, l Egitto continuiamo solo a essere l unico, inquietante successo della Primavera araba». Ma adesso sarà più facile tracciare il confine tra islam moderato e jihadismo? «Abbiamo Ennahda che ha mantenuto un rapporto a dir poco ambiguo con gli estremisti. Dopo quello che è successo in Egitto nel 2013, con la repressione dei Fratelli musulmani, hanno cominciato a cambiare atteggiamento. Ora con il Bardo si può aprire una nuova fase, non solo in Tunisia. Mi ha colpito che il Qatar ieri abbia inviato una delegazione, anche se non di livello altissimo. Un po strano visto che è un Paese sospettato di aver finanziato movimenti di islamisti radicali. Vedremo». G. Sar. Chi è Frida Dahmani, 57 anni, giornalista di Jeune Afrique, autrice di un libro titolato «La Tunisia oggi» DAL NOSTRO INVIATO se che prova a misurarsi con la democrazia, circondato da monarchie o regimi presidenziali TUNISI I ragazzi e le ragazze con La parola le bandiere nazionali sulle assoluti. L Algeria invia il capo spalle, i nastri rossi tra i capelli mila del governo, Abdelmalek Sellal; il Marocco di re Moham- GELSOMINI con la scritta «je suis Bardo», manifestanti danno energia e riempiono di hanno med V il rappresentante dell assemblea nazionale, Ahmed indicare l ondata di proteste e scontri a partire dal dicembre «Rivoluzione dei Gelsomini» è l espressione usata per senso la marcia dei cinquanta o percorso i 2,5 forse addirittura settantamila km tra la porta Touhami, mentre l Egitto del 2010 in Tunisia. Il gelsomino è il fiore nazionale. contro il terrorismo. Verrebbe di Bab Saadoun nuovo rais Al Sisi soltanto il vice ministro degli esteri Abdul venditore ambulante che si diede fuoco dopo aver subito i Il simbolo della rivoluzione tunisina è Mohamed Bouazizi, un da dire che non solo a Tunisi, e il museo del ma nell intero mondo arabo, Bardo, teatro Rahman Salah. Il Qatar, spesso maltrattamenti della dittatura. Il 14 gennaio 2011 la rivolta ha almeno per un giorno, è tornata la Primavera. movimenti islamici più o meno È stato l inizio delle cosiddette «primavere arabe» in Nord della strage evocato come finanziatore dei portato alla caduta del presidente Zine El Abidine Ben Ali. Finalmente la domenica della grande rivincita è arrivata. I mantiene un profilo basso con l unico successo. radicali in Tunisia e altrove, Africa e Medio Oriente, ma ad oggi la Tunisia è considerata tunisini e tutti noi la stavamo il ministro della cultura, Abdeaspettando dal 18 marzo, quando i kalashnikov e le granate dei jihadisti fecero strage di turisti nel museo del Bardo. Ventidue morti, compresa Huguette Dupeu, che l altro ieri si è arresa alle ferite gravi. Quattro italiani, quattro francesi, tre giapponesi, tre polacchi, due spagnoli, due colombiani, un britannico, un russo, un belga. Più un poliziotto tunisino. Da ieri i loro nomi sono incisi su una lastra di pietra, su un muro bianco del museo. I cittadini l hanno vista solo in tv, con le immagini dei capi di Stato e dei ministri stretti intorno al loro Insieme Il primo ministro Matteo Renzi ieri a Tunisi per Gaffe Il presidente tunisino Bèji Caid Essebsi, 88 anni, ha presidente, Bèji Caid Essebsi, presenziare alla marcia contro il terrorismo. Nella strage al accolto il leader francese chiamandolo François Mitterrand. 88 anni, che è sembrato una museo del Bardo sono morti anche 4 nostri connazionali François Hollande ha sorriso ed Essebsi lo ha abbracciato a specie di Pertini tunisino (Dunand/Afp) lungo (Afp) quando ha accolto il presidente francese chiamandolo Francois Mitterrand. Hollande ha sorriso ed Essebsi lo ha abbracciato a lungo. Tunisia e Francia. Ma anche Tunisia e Italia. Matteo Renzi è l unico premier europeo insieme con il collega belga Charles Michel e Manuel Valls che accompagna Hollande. Angela Merkel ha delegato il ministro dell interno, Thomas de Maizière, lo spagnolo Mariano Rajoy quello degli esteri Josè Manuel Garcia-Margallo. L Italia è rappresentata anche dal presidente della Camera, Laura Boldrini, e da una delegazione parlamentare. Scorrere l elenco delle presenze diventa un interessante esercizio politico-diplomatico. Il mondo arabo guarda ancora con una certa diffidenza all «eccezione tunisina», un Pae- Generazioni Giovani tunisine alla manifestazione di ieri, che ha ricordato a molti l atmosfera della «primavera» del 2011 (Afp) laziz al Kawari. Fa eccezione il presidente dell Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, in virtù degli storici legami tra i due popoli. Ma l intero Paese aspetta soprattutto l Europa. Radio e tv locali trasmettono decine di volte le parole di Hollande: «Era necessario partecipare a questa marcia, perché siamo uniti nella lotta al terrorismo»; di Renzi: «Non la daremo vinta ai terroristi, continueremo a combattere perché gli ideali di pace e di libertà, di convivenza e di fratellanza si affermino ovunque». Le dichiarazioni dei leader non si mescolano con gli slogan, i canti ritmati dai manifestanti. Le autorità restano blindate nel recinto del Parlamento e del Bardo. Ed è un peccato. Il governo tunisino non ha voluto rischiare mescolando i due I diffidenti Assenti i leader dei Paesi arabi, che forse vedono con sospetto i frutti della rivoluzione mondi, come invece era accaduto l 11 gennaio a Parigi, dopo l attentato a Charlie Hebdo. Militari, blindati, quattro o cinque carri leggeri, agenti delle forze speciali, tiratori scelti sui tetti. Misure di sicurezza di un Paese che non vuole apparire insicuro. Tanto che in mattinata il ministero dell interno annuncia l uccisione di Lokman Abou Sakher, a Gafsa, terra di fosfati e di antiche rivolte, capo del gruppo terrorista più pericoloso, responsabile dell attacco al Bardo. La folla imponente scorre senza inciampi, con personalità da democrazia matura, consapevole della novità dirompente: una comunità di religione musulmana per la prima volta in piazza contro la jihad islamista. Lungo i 2 chilometri e mezzo che separano la porta di Bab Saadoun dal Bardo, i senior della generazione Bourguiba, il padre fondatore della Nazione, cantano l inno con i liceali. Le ragazze velate si dividono uno striscione con le coetanee in jeans. Poi arrivano «i medici liberali», gli avvocati con la toga nera e il fiocco bianco. Un commerciante di 65 anni con un cartello scritto a mano: «I terroristi non sono la Tunisia». Gli osservatori politici temevano che la manifestazione potesse essere monopolizzata dai militanti di Ennhahda, il partito islamico che ha guidato il governo fino allo scorso anno. Ma in piazza non si sono viste bandiere di partito e appare difficile immaginare che tutte queste persone si siano mosse a comando. Già ma quante sono? La polizia aggiorna in continuazione le stime: parte da 15 mila, poi arriva a mila. Quando, nel primo pomeriggio, il corteo si scioglie, i calcoli oscillano ancora: 50, 60 forse 70 mila. Tanta gente, forse per una nuova Primavera. Giuseppe Sarcina gsarcina@corriere.it

3 Corriere della Sera Lunedì 30 Marzo 2015 PRIMO PIANO 3 EUROPA, L IDEA CHE SI AFFACCIA OLTRE IL MARE di Paolo Giordano Bandiere Manifestanti (almeno 50 mila) nelle strade di Tunisi. Una stele al museo del Bardo ricorda le vittime della strage (Afp/Fethi Belaid) Il blitz di Guido Olimpio Caccia al capo del commando (da Pantelleria) Ucciso l ideatore dell attacco del 18 marzo: scoperto da un aereo Usa partito dall Italia È SEGUE DALLA PRIMA probabile, pressoché certo, che né Matteo Renzi né François Hollande Presenza Non cinguettii di solidarietà, ma la presenza umana che fa ancora la differenza avrebbero partecipato alla manifestazione di ieri se fra le vittime dell attentato al museo non vi fossero stati dei connazionali. Non ricordo di un impegno simile in occasione di altri massacri, anche recenti, avvenuti oltremare. Per esempio, ignoro quali europei illustri (se ve n erano) abbiano preso parte alla marcia di Niamey contro Boko Haram, il 17 febbraio scorso. A ripensarci, anche durante le primavere arabe l Europa della rappresentanza è rimasta volentieri dentro i propri confini, a osservare gli sviluppi con le braccia conserte, pur incuriosita, come una specie di altera tifoseria. Ma stavolta è diverso. Ci sono le vittime italiane e francesi e spagnole, gli ardori della grande marcia parigina non sono ancora spenti e, soprattutto, è ben impressa in noi l immagine dell antagonista: l uomo nero dell Isis, viso fasciato e mitra a tracolla. Dopo i fatti di Parigi ne abbiamo parlato e riparlato, abbiamo evocato l Isis tanto da renderlo qualcosa di reale nelle nostre menti, un esercito di morte in rapida avanzata, un cancro aggressivo laddove, prima, il terrorismo ci appariva piuttosto come un eruzione cutanea, atopica e fastidiosa ma tutto sommato trascurabile. Si sa che nulla unisce i popoli più di un nemico comune, e ora quel nemico c è. Occorreva tutto questo dunque, occorrevano le atrocità scenografiche, i morti e la macabra propaganda, per muovere l Europa a compiere un gesto abbastanza semplice: attraversare il Mediterraneo e, per una volta, unirsi simbolicamente a quella parte di cittadini che auspica una democrazia e una libertà che noi diamo per scontate. Sono certo che per molti sia stato importante, commovente perfino, vedere le nostre più alte cariche istituzionali camminare alla loro testa. Isocrate diceva: «Considero europei coloro che sono partecipi della nostra cultura». Stando al suo paradigma, ieri le strade di Tunisi erano invase di europei. Dovremmo farlo più spesso. Forse, incassata la vergogna del colonialismo, l Europa tutta dovrebbe ritrovare il coraggio di affacciarsi oltre i propri confini, e di esportarsi, non come potenza stavolta, ma come idea. E se, facendolo, si scoprisse più influente, perfino più estesa di quanto non sia disposta a credere? «I limiti della geografia non sono mai stati quelli dello spirito», disse Camus, e la marcia di Tunisi testimonia che esiste un Europa più grande (e più viva) di quella che siamo soliti considerare. Un Europa, fra l altro, perfettamente in grado di tenere testa all Isis o a chicchessia. Voglio allora convincermi che il nostro premier e gli altri rappresentanti avrebbero marciato comunque a Tunisi, anche in circostanze diverse, anche se all interno del Museo del Bardo non fossero rimasti intrappolati dei nostri. E voglio convincermi che d ora in poi questo genere d incontro avverrà con frequenza sempre maggiore. Un incontro in carne e ossa come quello di ieri, però. Non le dichiarazioni formali di solidarietà/cordoglio/ condanna, non i cinguettii distratti, ma la presenza umana nell epoca della virtualità fa ancora una grande differenza. Parigi o Tunisi: da qui la durata del volo non è poi tanto diversa, si tratta solo di viaggiare nella direzione opposta, quella che troppo di rado ci passa per la mente. WASHINGTON Non possono essere solo coincidenze. Nei giorni successivi alla strage del Bardo, per l intelligence Usa un aereo partito da Pantelleria ha dato la caccia ai terroristi sul Jbel Chambi, nell ovest della Tunisia. Una missione seguita dall uccisione da parte delle forze locali di una dozzina di militanti. Tra loro vi sarebbe anche Lokmane Abu Shaker, leader della Kataeb Okba ibn Nafa, fazione sospetta di aver organizzato l attacco al museo di Tunisi costato la vita a 22 persone. Il governo ha precisato che unità speciali sono riuscite a localizzare un gruppo di islamisti nella regione di Gafsa, a 150 gli affiliati del gruppo Kataeb Okba ibn Nafa, fazione sospettata di avere organizzato l attacco al museo di Tunisi sud dei monti Chambi. Ne è nata una sparatoria conclusasi con la morte di diversi estremisti. Oltre a Abu Shaker sono caduti nella battaglia Mimoune l Algerino e Naucer Matri. Perdite che se confermate dai test del Dna c è sempre un margine di dubbio rappresentano un colpo duro per il nucleo eversivo. La brigata, dedicata a un condottiero musulmano del VII secolo, è apparsa con una certa consistenza attorno al 2013 e si è resa protagonista di una lunga serie di attacchi. Secondo alcune valutazioni Okba conta su circa 150 elementi affiliati, inizialmente, ad Al Qaeda nella terra del Maghreb. In settembre però si sarebbe spostata sulle posizioni dell Isis dichiarando supporto ma senza fare il rituale giuramento di fedeltà, il bayat. E secondo le autorità l attentato al Bardo sarebbe rientrato in una strategia di solidarietà con il Califfato. Un modus operandi che bene inquadra una realtà dove a volte il legame ideologico è meno rigido o comunque suscettibile di mutamenti a seconda delle esigenze. Tunisi ha schierato risorse importanti contro la brigata ottenendo il supporto dei francesi e degli americani. Membri delle Special Forces statunitensi sarebbero coinvolte in alcuni interventi al fianco delle truppe locali. Ed è in questa cornice che rientra l attività di un aereo per l intelligence Usa, un MC12W, versione civile di Beechcraft King Air 350, dotato di sensori, apparati per intercettare le comunicazioni e altri sistemi piuttosto sofisticati. Il velivolo, appartenente alla Aircraft Logistic Group LLC, società privata che collabora con il Pentagono, ha usato l aeroporto di Pantelleria come punto d appoggio. Da qui si è messo in caccia sul Jbel Chambi. Una presenza segnalata su Internet dal blog «Observations confidentielles» di Leader Sui monti del Jbel Chambi, nell ovest della Tunisia, sarebbero stati uccisi una dozzina di militanti tra cui il leader, Lokmane Abu Shaker Baki@7ourMansour che ne ha seguito i movimenti sul sito Flighradar24. È possibile che l MC12W, impiegato con successo dall Iraq all Afghanistan, abbia scoperto tracce interessanti poi usate dai tunisini per localizzare i terroristi. Gli Usa, oltre a Pantelleria, hanno utilizzato in chiave antiterrore le installazioni di Sigonella (Sicilia), dove dispongono di unità pronto intervento, droni e aerei. Una presenza con una proiezione tattica verso il Nord Africa, specie in Paesi dove è impossibile o difficile avere una

4 4 Lunedì 30 Marzo 2015 Corriere della Sera

5 Corriere della Sera Lunedì 30 Marzo Primo piano Le elezioni in Francia La vittoria di Sarkozy, Le Pen resta a secco Il Front National avanza ma non conquista nessun dipartimento. L Ump trionfa nei feudi della sinistra Storica disfatta del partito socialista: battuto in quasi metà delle province nelle quali era al governo 66 l Ump di Sarkozy e i suoi alleati di centrodestra avrebbero conquistato tra i 66 e i 71 dipartimenti (equivalenti alle province italiane) 28 i socialisti del presidente François Hollande manterrebbero solo dai 28 ai 35 dei 61 dipartimenti in cui governava, confermando il crollo previsto 0 Il Fn l estrema destra del Fronte Nazionale guidata da Marine Le Pen non avrebbe conquistato neppure un dipartimento 101 i dipartimenti francesi in cui si è svolto ieri il secondo turno elettorale (96 in Francia e 5 nei Territori d Oltremare). Si eleggevano rappresentanti locali 50 per cento metà degli eletti deve essere donna. Per garantire l assoluta parità di genere, si doveva votare una coppia uomo-donna 40 milioni i francesi chiamati alle urne. Piuttosto scarsa l affluenza: il 52,12 %, secondo le informazioni fornite in serata DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI Il risultato della sinistra al governo stavolta non è affatto «onorevole» (definizione del premier Valls una settimana fa, per il primo turno). È piuttosto una disfatta, perché il partito socialista perde più o meno la metà dei dipartimenti che aveva a favore dell opposizione di destra (Ump) e centro (Udi), che alleata e sotto la guida di un rivitalizzato Nicolas Sarkozy consolida il suo trionfo. Due terzi dei dipartimenti vanno al centrodestra. «Mai la nostra famiglia politica ne aveva conquistato tanti», ha ricordato Sarkozy nella sede dell'ump, continuamente interrotto dagli applausi dei militanti in festa (le prime stime indicano tra 66 e 71 dipartimenti, ndr). Il predecessore di François Hollande all Eliseo, al quale è legato da una rivalità e un inimicizia feroci, si è tolto la soddisfazione di interpretare il voto come «una sconfessione senza appello» del presidente. «Mai una politica aveva incarnato il fallimento fino a questo punto. La menzogna e l impotenza sono state punite», ha aggiunto, visibilmente felice di poter affondare il colpo. La dimensione dell elezione sarebbe locale ma tutti i leader ne avevano fatto da settimane un voto importante a livello nazionale, un modo per misurarsi in vista del bersaglio grosso, le Presidenziali del E quindi adesso è difficile, per la sinistra, relegare la portata del risultato semplicemente a una questione di cantoni e consiglieri provinciali. Anche perché ci sono risultati simbolicamente molto significativi: il dipartimento della Corrèze, quello che François Hollande ha scelto come suo feudo elettorale e simbolo della fantomatica «Francia profonda», passa alla L analisi di Massimo Nava N icolas Sarkozy è il grande vincitore delle elezioni dipartimentali francesi e il successo lo proietta in testa nella corsa all Eliseo per il Risultato forte e netto, che spunta un po le ali a Marine Le Pen, ma non interpretabile soltanto nella semplice logica di alternanza fra destra e sinistra. Le elezioni hanno sconvolto il panorama politico ed espresso un cambiamento radicale della sensibilità popolare che non mancherà di influenzare il futuro assetto del Paese e in termini di cultura politica il comune sentire degli europei. Dalla Francia sale una forte domanda di sicurezza, di controllo dei flussi migratori, di identità e «preferenza» nazionale. Domanda che rende minoritaria la cultura della sinistra, il «politicamente corretto» sempre più estraneo ai ceti popolari che voltano le spalle Sicurezza e identità nazionale: la «gauche» perde la sfida ma ora è battaglia tra i gollisti alla «gauche» proprio nelle tradizionali roccaforti operaie e in luoghi simbolici, come la Correze del presidente Hollande. Questa domanda è stata ascoltata, strumentalizzata e capitalizzata negli ultimi anni dal Front National, primo partito alle europee, secondo ieri, ormai radicato nelle realtà locali, soprattutto nelle regioni del Nord, che votavano a sinistra, e nelle regioni del Sud, più conservatrici e sensibili al problema dell insicurezza che sconvolge le zone turistiche dove vanno a svernare i pensionati. Europeismo L ex presidente ha preso le distanze dal populismo sull Ue, rassicurando la finanza Ma Sarkozy ha fatto compiere all Ump, il partito gollista e repubblicano, uno spregiudicato salto culturale che in parte tradisce l atteggiamento dei predessori da Giscard a Chirac secondo i quali nessuna contaminazione, né politica, né ideologica, era possibile con il Front National. Un atteggiamento che divideva inevitabilmente l elettorato di destra, a beneficio della sinistra. Sarkozy ha cavalcato tematiche care al Fronte: «I francesi non vogliono cambiare il loro modello di vita, sono pronti ad accogliere quelli che lo accettano», ha detto, esaltando un idea di assimilazione culturale, rispetto alle tendenze comunitaristiche della società francese. E, al tempo stesso, non ha dato indicazioni di voto, laddove, nei ballottaggi, gli elettori di destra avrebbero dovuto scegliere fra un candidato di sinistra e uno del Front. I risultati gli hanno dato ragione. Decine di dipartimenti sono passati dalla sinistra alla destra, ma il Front National, nonostante un consolidato consenso su scala nazionale, non governerà nemmeno un dipartimento. È questa la logica del sistema a doppio turno, ma anche la conseguenza della dinamica campagna elettorale Obiettivi Marine Le Pen, 46 anni, leader del Front National, nella cabina elettorale. Il suo partito non ha raggiunto l obiettivo minimo: probabilmente non arriverà a conquistare neanche un dipartimento. Ma i lepenisti continuano ad avanzare perché raccolgono comunque più voti che alle Europee del 2014 (e stavolta a Parigi e Lione non si votava), e cominciano a dotarsi di quella struttura territoriale credibile che finora era sempre mancata loro (Ap) Festa Sostenitori dell Ump, il partito della destra francese guidato dall ex presidente Sarkozy, festeggiano dopo i risultati del voto (Epa) Test I leader ne hanno fatto un test nazionale per il bersaglio grosso delle Presidenziali 2017 destra. Uno schiaffo per un presidente che si era tenuto prudentemente lontano da questa elezione, preferendo lasciare al primo ministro Manuel Valls l onere di esporsi. Il premier ha assolto al compito con coraggio, percorrendo tutta la Francia per parlare in comizi dove non ha smesso di mettere in guardia contro «la minaccia del Front National». Il suo impegno è stato in parte premiato, per il gioco del sistema elettorale il partito di Marine Le Pen probabilmente non arriverà a conquistare neanche un dipartimento. Il temuto sfondamento del Fn non c è stato, ma i lepenisti continuano ad avanzare perché raccolgono comunque più voti che alle Europee del 2014 (e stavolta a Parigi e Lione non si votava), e cominciano a dotarsi di quella struttura territoriale credibile che finora era sempre mancata loro. «Il risultato comunque troppo elevato del Front National rappresenta uno sconvolgimento durevole del nostro paesaggio politico», ha riconosciuto Valls. La sinistra si ferma a dipartimenti. «Il nostro governo raddoppierà l energia ha promesso il premier avendo come priorità l occupazione, l occupazione, l occupazione». Una frase che i francesi hanno già sentito molte volte da quando Valls è primo ministro: un anno domani, anniversario poco felice. Stefano Montefiori guidata da Sarkozy. L analisi del voto nel suo complesso, conferma quattro tendenze la fine del bipartitismo, il peso del Front Nazional, la competizione fra due destre anche in vista delle presidenziali, il crollo del partito socialista del presidente Hollande e una drammatica certezza, la metà dei francesi non vota più. Percentualmente, la sinistra resta oltre il 30 per cento, ma le divisioni al proprio interno sono esasperate e la stessa tenuta dell esecutivo è in discussione. Sarkozy ha preso le distanze da Marine Le Pen soltanto nella dimensione europeista, che è sempre più disprezzata dai partiti populisti. Questo rassicura gli ambienti finanziari e imprenditoriali, ma non basta a tranquillizzare gli alleati centristi dell Udi e le correnti interne più ostili alla «contaminazione» frontista. Anche nella destra gollista si annuncia quindi battaglia e saranno proprio le rivalità interne a mettere in discussione i sogni presidenziali di Sarkozy. Ma intanto, nella Francia che cambia pelle, il vincitore è colui che lo ha capito in un tempo ancora utile, prima cioè dell implosione populista. Della Francia e dell Europa. mnava@corriere.it

6 6 Lunedì 30 Marzo 2015 Corriere della Sera Primo piano Lo scenario dal nostro corrispondente Stefano Montefiori Le elezioni in Francia Sigari, battute (e guai giudiziari) Nicolas in pole per l Eliseo del 2017 La rivincita dell ex presidente. Marine in ombra, Juppé spera, la sinistra si divide e trema Corsa a 5? François Hollande, 60 anni: è presidente dal 2012 Nicolas Sarkozy, 60 anni: è stato presidente dal 2007 al 2012 Manuel Valls, 52 anni, primo ministro di Hollande dal 2014 Alain Juppé, 69 anni, ex premier e ora «rivale» di Sarkozy nell Ump Marine Le Pen, 46 anni, «figlia d arte»: è leader del Front National PARIGI «Altro che un sigaro... Domenica gli toccherà fumarsi tutta la scatola», aveva promesso Nicolas Sarkozy durante un comizio a proposito del premier Manuel Valls, che imperturbabile la sera del primo turno si era acceso in pubblico un bel cubano. Sarkozy, ancora furibondo per essere stato sconfitto nel 2012 da un François Hollande che non ha mai stimato, ha ritrovato il gusto della battuta e la gioia di cercare e trovare gli applausi, dopo un ritorno in politica tormentato. Di nuovo leader dell Ump dal dicembre 2014, indebolito dai guai giudiziari e dalla sorprendente ascesa del rivale di partito Alain Juppé, Sarkozy si riscopre oggi come un contendente credibile per le elezioni presidenziali del Che sono solo tra due anni, è vero, ma dominano già la vita politica francese. La decisione presa nel 2002 di portare da sette anni a cinque la durata del mandato ha gettato la Francia in una campagna presidenziale permanente, che ha già i suoi candidati. Nicolas Sarkozy, ovviamente, che ha compiuto un primo passo importante per arrivare in posizione di forza alle primarie dell anno prossimo. «Dare a questo voto un valore presidenziale non ha senso», dice il giovane sfidante Bruno Le Maire, confermando così di avere accusato il colpo. Il «padre nobile» del partito Alain Juppé, toccato da una popolarità che neanche lui sognava dopo che vent anni fa quando era premier tutta la Francia scese in piazza contro le sue riforme, dice che è stata una vittoria collettiva e anzi in particolare della sua linea moderata, che prevede l unione della destra con il centro. Sarà, ma in queste ore la pacatezza di Juppé è messa in ombra da un Sarkozy scatenato, che lascia perdere temi come economia, occupazione e crescita sui quali da anni la politica francese di destra e di sinistra ha dimostrato di avere poca presa per puntare su controllo dell immigrazione e difesa della laicità, nelle loro versioni meno intellettuali e Battuta d arresto Per Marine Le Pen il voto di ieri è una battuta d arresto, soprattutto mediatica Amore e politica Rose appassite: il ritorno controvoglia di Carla di Elisabetta Rosaspina più concrete: difesa della carne di maiale nelle mense scolastiche (i bambini musulmani si adegueranno o salteranno il pasto) e proibizione del velo anche nelle università. Sarkozy potrà incassare la vittoria di ieri sera già il 30 «Eppure qualcuno mi ha detto che mi amavi ancora canta attualmente Carla Bruni nel suo sito internet. Sarebbe possibile, allora?». A voler essere maligni si potrebbe cogliere un soave ricatto affettivo al coniuge, l ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, che punta a togliere al più presto quell «ex» davanti alla qualifica, ora occupata (abusivamente, dal suo punto di vista) dal socialista François Hollande. Eventualità contrastata dalla moglie. Nonostante le sue antiche simpatie a sinistra, Carlà tifa senz altro per l Ump, il partito conservatore del marito, ma non capisce come lui possa preferire alla quiete del focolare domestico la riconquista maggio, quando nel congresso di Parigi verrà rifondato il partito fino a pochi mesi fa dilaniato dalle lotte interne e dagli scandali finanziari: addio al vecchio nome Ump, forse sostituito da qualcosa come «i Repubblicani», e soprattutto dell Eliseo: «Mi hanno detto che le nostre vite non valgono granché gli fa sapere in musica, che passano in un istante come appassiscono le rose». E il paragone piacerà di sicuro a Nicolas, giacché la rosa è il simbolo dei socialisti in Francia. Ma a convincere Sarkozy a tornare in pista è anche la convinzione che nel 2017 la sfida non sarà a sinistra, quanto a destra, dove il Fronte Nazionale di Marine Le Pen mostra i muscoli. Quando a settembre Nicolas ha ventilato alla moglie l ipotesi di un ritorno in pista, lei ha perso le staffe: le aveva promesso di restare a casa con la loro bambina. Poi è uscita la biografia di Eric Clapton e si è scoperto che il cantante era pazzo d amore per lei più di 30 anni fa. Nicolas è avvertito: qualcuno le ha detto che l amava ancora. Prudenza. addio ai vecchi quadri di partito, che verranno rinnovati entro l'estate. Per Marine Le Pen, da tempo in ottima posizione nei sondaggi per l Eliseo, il voto di ieri è una battuta d arresto soprattutto mediatica. Ma l avanzata continua: il Front National non conquista dipartimenti ma molti consiglieri locali, e comincia a darsi quel radicamento territoriale che non ha mai avuto. A sinistra, il disastro è ancora superiore alle attese. La gauche si ritrova sconfitta e soprattutto divisa, anche se in modo per adesso sotterraneo, tra due linee. C è la tentazione del presidente Hollande di guardare senza fretta a sinistra per riguadagnare l aiuto di verdi e socialisti «frondisti», cioè opposti alla svolta social-liberale intrapresa un anno fa. Già oggi il segretario Contraddizioni Hollande ora vorrebbe ritrovare l unità a sinistra. Valls insiste su una linea moderata socialista Jean-Christophe Cambadélis incontrerà i verdi «e tutti quelli che vorranno dialogare» nell obiettivo dell unità a sinistra. Ma il primo ministro Valls nominato proprio in virtù della svolta social-liberale comunque non ha intenzione di cambiare politica «proprio adesso che sta cominciando a portare i primi frutti», dice, evocando il (pallido) ritorno della crescita economica. L uomo che mesi fa ha gridato «io amo l impresa!», facendo inorridire l ala sinistra del partito, ieri sera ha reagito alla sconfitta dicendo in sostanza che si continua così, «anzi con maggiore determinazione». E dire che a seguito di un analoga sconfitta locale, alle municipali di un anno fa, il governo Ayrault è caduto e Manuel Valls è diventato Montefiori ENERGIA? SU CON Quando devi fare tante cose e hai bisogno di più energia c'è Sustenium Plus! Sustenium Plus ha una formula unica, con Creatina, Arginina, Beta Alanina, Vitamine e Sali minerali, studiata per trasformare i nutrienti in energia ed aiutarti a stare su tutto il giorno.

7 Corriere della Sera Lunedì 30 Marzo elettricità accessibile a oltre abitanti di Pointe-Noire utilizzo del gas naturale per lo sviluppo locale 60% della capacità elettrica installata nella Repubblica del Congo Centrale Electrique du Congo: l impegno eni per l accessibilità rendere l energia accessibile è fondamentale per garantire lo sviluppo economico e sociale di un Paese. Per questo abbiamo creato la Centrale Electrique du Congo, che ci ha permesso di migliorare la vita di circa abitanti di Pointe-Noire, utilizzando localmente il gas naturale estratto dai nostri campi. prenderci cura dell energia vuol dire creare nuova energia, insieme eni.com

8 # 8 Lunedì 30 Marzo 2015 Corriere della Sera Primo piano Il disastro aereo A bordo LEGENDA Vuoto Uomo Spagna Marocco Marocco/Spagna Iran Olanda Venezuela Cile Germania Regno Unito USA Turchia Nazionalità ignota 01A Enric Guiot Chacon 60 01B Josep Borrell 01C Carles Milla Masanas 37 01D Pablo Esteban 48 01F Juliane Noack 02A Soeren Wollessen 02B Sören Berg 02C Frank Adolf Bahners 02D Sarah Heidelberg 02E Mireia Serrat 42 02F María Lluisa Romans 03C Claudia Diewer 03D Jurgen Diewer 03F Laura Altimirabarri 31 04A Dietmar Bourgeois 04B Roswitha Bourgeois 04C Antonio Betriu 04D Arnau Sumpsi-Colom 04E Jordi Motje 35 04F Martin Matthews 05A Robert Oliver Calvo 37 05C Karin Schutzler 05D Josep Sau Londres 05F Francisco Goñalons Sanchez 42 06A Matthias Gulcz 06C Pere Dauniscasadevall 42 06D Hans Peter Riester 50 06F Ralph Schmidy 07A Muradiye Lohmann 07B Eleuterio Sánchez López 07C Ramón de Santiago Parera 07D Eduardo Ruiz Calatayud 41 07F Manuel Rives Salinas 08A Jens Voss 08B Junichi Sato 42 08C Rogelio Oficialdegui 62 Donna Giappone Messico Kazakistan Bosnia Australia Belgio Colombia Argentina Spagna/Messico Israele Posto Nome Cognome Età Sesso Posto Nome Cognome Età Sesso Posto Nome Cognome Età Sesso Posto Nome Cognome Età Sesso 08F Ángel Montaner 64 09A Víctor Pascual 50 09B Anna Cantos 09C Carlos Ansoleaga de Santiago 09D Ramón de Santiago Grasas 09F Dirk Oppenau 10A Daniela Ayon Razo 36 10C Oleg Bryjak 54 10D Yvonne Selke 10E Emily Selke 10F Miquel Ferran Arbos 40 11A Paul Andrew Brawley 28 11C Sven Fischenich 34 11D Emir Smailagic 11E Fehret Smailagic 12A Greig Friday 29 12B Carol Friday 68 12C Josep Sabate Casellas 38 12D Erik Schonebeck 42 12F Diana Lehmann 14A Maria Pilar Vicente Sebastian 55 14C Marta López 14D Dora Isela Salas Vázquez 14F Eyal Baum 39 15A Emma Pardo Vidal 15B Emma Vidal Bardan 71 15C Emma Solera Pardo 12 15D Klaus Huelsmann 15E Jessica Huelsmann 15F María Ro Morillo Vilabella 16A Fernando Biete Gorris 16B Anna Surribas Casalprim 35 16C Sandra Arribas Torras 16E Andreas Oelrich 16F Kerstin Oelrich 17A Gonzalo Rodriguez-Zanetti 17B Domenec Moreno 50 17C Thomas Treppe 17D Christian Driessens 60 17F María del Pilar Tejada Ocampo 33 18A Ariadna Falguera 18B Francisco Javier Moreno Navarro 18C Fernando Martinez Rubio 18D Beatrix Gottschall 18F Cristina Muñoz Abellan 33 19A Vicente Segundo Martin 48 19B Eusebio Segundo Martin 37 19D María Radner 34 19E Sascha Schenk 20A Satoshi Nagata 60 20B Geert Olthoff 20C Dennie Gorteann 20D Gabriela Lujan Maumus 28 20E Sebastian G. Greco 28 20F Selina Yasmin Eils 16 21A Michael Kohlstaedt 21B Anke Kohlstaedt 21F Marina Bandres Lopez-Belio 37 22A Juan Armando Pomo 51 22B Nolberto Ariza 45 22C Ximena Alegría González 44 22D María de Pablo Nuño 38 22E Estela Miguel Vázquez 40 23A Sebastián Stahl 26 23B Christopher Hoefer 24 23C Larissa Soblik 21 23D Stefan Meyer 23E Bárbara Meyer 23F Iris Claassen 20 24A Rosse Dieter 77 24B Rosse Ursula 66 24C Adil Imankulov 26 24D Aizhan Issengal Iyeva 49 24E Yerbol Imankulov 50 24F Manuel Pérez González 25A Bernard Lutz Koch 25B Stefanie Schenk 25C Heinz-Peter Kraus 25D Bettina Ludwig 25E Sabine Jockheck 25F Manfred Jockheck 65 26A Sonja Cercek 26B Stefanie Tegethoff 26C Linda Bergjurgen 26D Elena Bless 16 26E Lea Druppel 16 27A Gina Michelle Gerdes 27B Ann-Christin Hahn 16 27C Julia Hermann 27D Marieen Koch 16 27E Paula Lutkenhaus 16 27F Fabio Rogge 16 28A Rabea Catharina Scheideler 16 28B Lea Schukart 16 28C Helena Marie Siebe 16 28D Steffen Strang 16 28E Aline Venhoff 16 28F Caja Westermann 29A Carlos Sánchez 29B Maurice Yaya Kobina 42 29C Stefan Kloeh 38 29D Hossein Javadi Kalorazi 29E Milad Hojjatoleslami 29F Luis Medrano Aragón 36 30A Mohamed Tahrioui 30B Aswaa Ouahhoud El Allaoui 23 2L A B C 1L D E F 2R 1R Corriere della Sera Lubitz: «Atterriamo? Si spera, vediamo» L urlo del comandante: «Apri la dannata porta» Si indaga sulla vita privata del copilota: era in crisi con la fidanzata, le voci di un tradimento La sciagura Alle ore di martedì scorso un Airbus A320 della compagnia tedesca Germanwings, decollato da Barcellona e diretto a Düsseldorf, si schianta sulle Alpi dell Alta Provenza Trasportava 150 persone: 144 passeggeri, 2 piloti e 4 membri dell equipaggio Tutti morti DALLA NOSTRA INVIATA DÜSSELDORF Almeno due volte il copilota del volo Germanwings ha chiesto al capitano se voleva lasciare la cabina di pilotaggio, prima di riuscire a prendere il comando dell aereo e mandarlo a schiantarsi sulle pareti di una montagna vicino a Le Vernet. È quanto emerge dalle registrazioni della cabina di pilotaggio conservate nella scatola nera dell Airbus A320 diretto a Düsseldorf, in Germania, e precipitato martedì. I file audio, la cui trascrizione è stata in parte pubblicata ieri dal tabloid tedesco Bild, permettono di sentire le urla del pilota Patrick Sonderheimer, 34 anni, che rimasto chiuso fuori implora Andreas Lubitz, 27, di sbloccare l accesso alla cabina: «Per l amor di Dio, apri la porta!», grida. Secondo quanto riferisce il quotidiano, nei venti minuti dopo la partenza da Barcellona i microfoni hanno catturato la conversazione tra comandante e primo ufficiale. A un certo punto Sonderheimer dice di non essere riuscito ad andare in bagno prima del decollo. Lubitz gli risponde che può prendere lui il comando. Il capitano non si muove e poco dopo, alle 10.27, comunica invece di prepararsi per l atterraggio a Düsseldorf. Le parole che pronuncia in quel momento Lubitz sarebbero normalissime, se non fosse successo quello che è successo. Ma dopo il disastro che è costato la vita a 150 persone acquistano tutt altro tono. «Hoffentlich» dice il copilota secondo la Bild: espressione che in tedesco significa alla lettera «si spera», ma che può essere tradotta con «se tutto va bene». E poi ancora: «Vediamo». Poi Lubitz si rivolge ancora al MILANO Aveva trascorso un anno della sua vita in Italia, a Lecco, Daniela Ayon (nella foto a fianco), 36 anni, di origine messicana, una delle vittime della tragedia dell Airbus della Germanwings. «Era il quando Daniela passò un anno qui da noi in famiglia mentre frequentava il liceo classico Manzoni ricorda l amica Giovanna Taddei. Siamo tutti profondamente scossi da quello che è successo». Daniela aveva mantenuto un legame forte con i suoi compagni di classe. «L ultima volta l ho sentita martedì scorso, mi aveva scritto che stava per andare ad Amsterdam prosegue Giovanna. Le avevo detto di venire a Lecco visto che si trovava in Europa, anche perché non aveva visto ancora la mia bambina e comandante: «Ora puoi andare», afferma. «Puoi prendere il comando», replica Sonderheimer e lascia la cabina. Non riuscirà più a rientrarci. Sono le 10.29: subito dopo l aereo cambia rotta e inizia a scendere. Lubitz non parla più. Nei minuti che seguono le frasi conservate dalla scatola nera sono quelle dei controllori di volo che cercano di mettersi in contatto con l aereo e le richieste dispe- La messicana morta sull Airbus Daniela, che ha fatto il liceo a Lecco Daniela mi aveva promesso che l avrebbe fatto. Poi l altra sera una amica comune messicana mi ha contattata e mi ha detto che Daniela era su quel volo e che era morta». Daniela Ayon nel suo anno di permanenza a Lecco aveva anche giocato nella squadra di calcio femminile del Pescarenico. rate del comandante: «Per l amor di Dio, apri la porta!». E ancora: «Apri questa maledetta porta!». Si sente il respiro di Lubitz in cabina e le urla dei passeggeri. Poi lo schianto. Le operazioni di recupero delle vittime proseguono: gli investigatori hanno isolato il Dna di 78 persone su 150. Nessuna è stata ancora identificata: verrà fatto in seguito, confrontando i campioni con quelli forniti dai familiari. Altre analisi potrebbero essere effettuate sui resti del copilota per capire se avesse assunto gli psicofarmaci trovati intonsi in casa sua: gli investigatori vogliono capire se abbia omesso di curarsi. Un tassello che potrebbe aggiungersi ai certificati medici non consegnati per il disturbo visivo (distacco della retina, secondo la Bild) che gli avrebbe impedito di volare. E ai problemi familiari: oggi la Rheinische Post scrive che la relazione con la fidanzata, insegnante a Krefeld, conosciuta quando entrambi lavoravano da ragazzi al McDonald s di Montabaur, era in crisi. La donna avrebbe già iniziato a cercare un nuovo appartamento. Tra i motivi, un tradimento di Lubitz e la sua ossessione per il controllo: le avrebbe imposto come vestirsi. Elena Tebano Il pilota: Prepara l atterraggio Lubitz: Speriamo Vediamo Lubitz: Adesso puoi andare Il pilota: Ora puoi assumere il comando Il pilota: Per l amor di Dio, apri la porta! Apri questa maledetta porta!

9 Corriere della Sera Lunedì 30 Marzo 2015 PRIMO PIANO 9 L idoneità data dai medici dei centri di Lufthansa La compagnia sotto accusa: ma non abbiamo accesso alle cartelle L idoneità Secondo l Istituto statale Luftarht- Bundesamt esiste un certificato di idoneità di Lubitz È stato rilasciato l anno scorso dal Centro aero-medico della Lufthansa di Monaco Chi è Samy Mekhloufi, 51 anni, è medico del lavoro all aereoporto Saint-Exupéry, a Lione Le compagnie aeree mandano dal dottor Mekhloufi piloti, copiloti e assistenti di volo per i controlli regolari Lo scorso anno ha visitato circa 400 dipendenti di compagnie aeree, impiegati in viaggi a medio e corto raggio Mekhloufi riscontra spesso la patologia del burn out, del «bruciarsi» causato dallo stress e dai ritmi di lavoro DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO Dopo il disastro aereo dell A320 sulle Alpi francesi, l intera industria aeronautica dovrà ripensare i suoi modi di operare. A cominciare dalle procedure di valutazione delle condizioni psicofisiche dei piloti. Lufthansa, la compagnia proprietaria dell aereo Germanwings portato da Andreas Lubitz a schiantarsi contro una parete rocciosa, dovrà essere all avanguardia nell individuazione di cosa non ha funzionato nei controlli. Ieri, l agenzia di informazioni Ansa ha raccontato che, secondo l Istituto federale tedesco (di Stato) Luftarht-Bundesamt, il certificato di L intervista di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI Samy Mekhloufi, 51 anni, è medico del lavoro all aereoporto Saint-Exupéry, a Lione. Le compagnie gli mandano piloti, copiloti e assistenti di volo per i controlli regolari, «ma io sono totalmente indipendente, non sono assunto da nessuno, per questo ho la libertà di parlare», spiega. La salute mentale dei piloti oggi è al centro dell attenzione. Vede molti casi di piloti depressi o in difficoltà? «In un anno visito circa 400 persone che lavorano sugli aerei a corto o medio raggio, che partono da Lione, non mi occupo delle rotte a lungo raggio. Su questi 400, ne trovo una decina I più a rischio Mi sembra che i giovani soffrano di più, a 40 anni sono stremati. I più solidi sono gli ex militari esausti da un punto di vista psicologico, e la metà di questi sono piloti o copiloti». È un numero in crescita? «Senza dubbio, chi ha la responsabilità di un aereo è sempre più stressato, perché i posti di lavoro sono pochi, le richieste delle compagnie sono sempre più pressanti, le aspettative molto lontane dalle realtà. C è una fatica enorme che non è compensata dalle soddisfazioni: la tipica situazione che porta al burn out, che è l espressione di moda per indicare chi non ce la fa più». Lei come individua le persone a rischio? «Credo di avere sviluppato una certa abilità nel capire le persone, è il mio lavoro. Il punto di partenza comunque sono i classici questionari, chiedo di dare un voto da 1 a 10 all umore, all appagamento professionale... È l occasione per cominciare a parlare dei problemi». E ha la sensazione di ottenere delle risposte sincere? «Visito i piloti, in troppi sono sotto stress» Lo specialista francese che va a caccia delle anomalie tra il personale di bordo «Turni massacranti e rotte ripetitive, sognano i grandi viaggi si ritrovano autisti di bus» idoneità con il quale Lubitz poteva condurre, da copilota, un aereo è stato rilasciato l anno scorso dal Centro aero-medico della Lufthansa di Monaco. Sempre secondo l agenzia, però, sulla responsabilità finale si è aperto un contenzioso. La compagnia aerea tedesca, infatti, ha detto alla stessa Ansa di avere sì tre centri «e venti medici specializzati» che controllano lo stato dei piloti ma di non avere accesso agli atti medici. Lufthansa viene solo a sapere il risultato finale dei test, cioè se il pilota è idoneo al volo. In più ha detto che «non è obbligatorio» che i piloti si rivolgano a uno di questi centri e che l idoneità prevede il consenso del Luftahrt-Bundesamt. La questione delle responsabilità, insomma, non è scontata, è complicata, solleva parecchi interrogativi e sarà probabilmente oggetto di discussioni e di scontri. Non solo per stabilire eventuali mancanze nel caso del dramma di questi giorni ma anche per procedere a una revisione delle procedure per limitare rischi del genere comunque rari in futuro. Una delle caratteristiche della tragedia di Germanwings 150 morti è che ha messo a nudo rischi finora non previsti che probabilmente porteranno a cambiamenti considerevoli nel modo di fare volare milioni di persone. D. Ta. «I piloti sono di solito persone responsabili. Non vogliono mettere in pericolo la vita di nessuno. Ma ci può essere qualcuno che tende a nascondere il disagio perché ha il terrore di perdere il posto. Io cerco di scrutare qualche segnale, da una variazione importante di peso alle assenze ripetute dal lavoro. Faccio domande sulla vita famigliare, sui matrimoni, i divorzi». In montagna Le ricerche, ieri, di altri corpi e della seconda scatola nera (Ansa) Che succede quando il pilota non supera la sua visita? «Gli prescrivo dei giorni di riposo e invio subito il provvedimento alla compagnia aerea, senza scendere nei particolari perché c è il segreto che lega medico e paziente. La compagnia lo lascia a terra». Si può fare una differenza tra voli a lungo raggio e le brevi tratte europee? «Le condizioni di lavoro sono peggiorate per tutti. L epoca d oro del comandante che vola a Rio e poi resta quattro giorni in piscina è finita. Ma è ancora più dura per i piloti delle tratte brevi, perché accumulano la tensione di continui decolli e atterraggi. Sognavano di girare il mondo, hanno faticato anni per ottenere il brevetto, e finiscono per fare Lione-Milano o Lione-Birmingham quattro volte al giorno. Come un autista di bus, dicono». Il disagio riguarda tutte le Le famiglie C è una fatica enorme e a volte poche soddisfazioni E si nasconde il disagio per non perdere il posto fasce di età? «Mi sembra che i giovani soffrano di più, a 40 anni sono stremati. Alcuni cercano lavoro in Cina o alla Emirates, l unica che oggi assume. Gli ex militari, i piloti di caccia che si sono già tolti delle soddisfazioni, a fine carriera vogliono volare ancora per qualche anno, mi sembrano più solidi». Il ruolo delle famiglie? «Possono aiutare a dare l allarme se qualcuno riesce a passare attraverso le maglie dei controlli. Ma i piloti più in difficoltà spesso sono proprio quelli che non hanno più il perimetro di sicurezza, quello degli affetti. Magari hanno divorziato perché conducono vite difficili, senza orari. Il burn out può toccare chiunque, non esistono persone equilibrate, siamo tutti equilibristi. Solo che se è un pilota a cadere, senza rete di protezione, le conseguenze sono più 150 Le persone che si trovavano a bordo del volo Germanwings da Barcellona a Düsseldorf: 144 erano passeggeri, 6 membri dell equipaggio 8 Minuti La durata della discesa «non concordata» e non prevista azionata dal copilota che ha portato l Airbus A320 a schiantarsi contro le montagne 700 Chilometri La velocità oraria a cui si è schiantato l Airbus A320 della Germanwings sulle Alpi francesi dell Alta Provenza, a Le Vernet

10 # 10 Lunedì 30 Marzo 2015 Corriere della Sera Primo piano Conti pubblici Spending review per ferrovie, tir e bus Prima verifica sui tagli alla spesa tra Gutgeld e Perotti in vista del Def a fine settimana Per quest anno il governo fissa il deficit tra il 2,5 e il 2,6%, crescita del Pil 2016 all 1,3% La vicenda La crescita italiana potrebbe essere superiore alle aspettative. La nuova previsione del governo contenuta nel Def oscillerà con ogni probabilità tra lo 0,7% e lo 0,8%, forte degli effetti del «quantitative easing» della Bce, del calo del prezzo del petrolio, dell euro debole e degli effetti delle riforme La conferma dell accelerazio ne è arrivata dal ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, che - pur ribadendo la volontà del governo di mantenersi prudente - ha indicato in +0,7% la stima che potrà essere inserita nel Documento di economia e finanza L obiettivo resta quello di scongiurare le clausole di salvaguardia - a partire dall aumento dell Iva già da quest anno - inserite nella legge di Stabilità. Il conto nel 2015 è tutt altro che indifferente e arriva a 16,8 miliardi. Parte della copertura arriverà dalla spending review, ora affidata, dopo l esperienza Cottarelli, a Yoram Gutgeld Servono quasi 10 miliardi di risparmi in due anni che potrebbero arrivare dai risultati della «voluntary disclosure», taglio delle partecipate e riorganizzazion e della pubblica amministrazio ne ROMA Viaggia su gomma e rotaia la nuova spending review che dovrebbe portare in dote al Def (documento di economia e finanza) 10 miliardi per aiutare a scongiurare l aumento delle tasse previste nelle clausole di salvaguardia per il Nel mirino dei «tagliatori» sono finiti, tra gli altri, i trasferimenti alle imprese, in particolare quelli alle Ferrovie, i sussidi all autotrasporto e gli sprechi del trasporto pubblico locale (Tpl). Secondo dati della Ragioneria generale la principale destinazione dei trasferimenti alle imprese sono le infrastrutture (4,7 miliardi di euro, 27,7%), in particolare ferroviarie per programmi di ammodernamento e interventi sull Alta Velocità. Seguono i trasferimenti ai trasporti (4,1 miliardi, 24,5%), in parte destinati all autotrasporto (1,9 miliardi) e in parte per gli obblighi tariffari del settore ferroviario (1,9 miliardi). Non è la prima volta, si dirà, che il settore attira l attenzione del governo e già troppe volte i Il Pil e l occupazione Le previsioni L occupazione di Lorenzo Salvia ROMA «Effetto di attrazione». Il punto interrogativo sui segnali di ripresa arrivati in questi giorni dal numero delle assunzioni viene chiamato così in un documento dell Ufficio parlamentare di bilancio, l organismo indipendente che ha il compito di svolgere analisi e verifiche sulle previsioni del governo. Tra gennaio e febbraio del 2015 ha fatto sapere la settimana scorsa il ministero del Lavoro sono stati firmati quasi 1,4 milioni di contratti. Con un aumento, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, di 154 mila contratti, il 12,6%. Se poi si abbassa la lente di ingrandimento solo su quelli a tempo indeterminato, i contratti in più sono 79 mila, mentre la crescita schizza al 35%. Fin qui l articolo 18 non c entra nulla. Il nuovo contratto a tutele crescenti, che rende più facile il licenziamento, è partito dopo, il 7 marzo. C entra invece lo sconto sui contributi per tutti i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, un bonus disponibile dal primo gennaio del 2015 che può far risparmiare alle aziende fino a euro l anno. E qui arriviamo all «effetto di attrazione», di cui parla l ufficio parlamentare di bilancio. Nel 2014 lo DEF La parola Nel Documento di economia e finanza che verrà presentato in parlamento entro il 10 aprile, il governo Renzi ha fissato una crescita dello 0,7% per il «Ci sono segnali positivi - ha detto il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi - credo nella ripresa» Il «Documento di Economia e Finanza» è il principale documento con cui il governo programma l economia e la finanza pubblica. Quest anno è atteso entro il 10 aprile ma il consiglio dei ministri potrebbe essere convocato 2 o 3 giorni prima per lasciare il tempo necessario ad eventuali piccoli aggiustamenti prima del passaggio ufficiale al parlamento tagli sono stati evitati «in corner» per le forti pressioni politiche. Proprio per questo è difficile trovare chi spieghi come si intenda procedere, ma l intento di farlo, confessato a mezzavoce, questa volta sembra sostenuto da una circostanza fortuita: l interim del premier Matteo Renzi al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. A Porta Pia il presidente ha già fatto un blitz la scorsa settimana per acquisire la conoscenza delle questioni principali, alcune delle quali hanno già attirato la sua attenzione in passato (vedi la riforma delle autorità portuali). Così, mentre si precisano i grandi numeri del Def, crescita 2015 pari a un prudente 0,7%, rapporto deficit Pil 2015 pari al 2,5% (ma un 2,6% assicurerebbe un maggior margine di spesa), Pil 2016 in crescita dell 1,3% (ma Renzi punterebbe all 1,5%), sul dossier spending review venerdì scorso Yoram Gutgeld e Roberto Perotti hanno fatto un primo punto, stilando l indice dei settori d intervento. Quello dei trasporti, alla voce «Ferrovie» affianca la cifra di 7-8 miliardi tra spese per investimento e spese di esercizio (rete ferroviaria,servizi regionali, inclusi quelli pagati dallo Stato per alcune Regioni a statuto speciale e sussidi ai servizi merci e ai passeggeri di lunga distanza non Alta Velocità). Incidere su una cifra così elevata potrebbe sembrare semplice ma la cronaca di questi ultimi anni insegna che così non è: le Ferrovie sono in via di privatizzazione, anche per questo ogni intervento dovrà essere vagliato con molta cura. Il secondo capitolo è quello dell autotrasporto: la scorsa legge di Stabilità ha stanziato 250 milioni di euro per interventi a favore del settore, considerati «strutturali» e ha previsto il rimborso delle accise sul gasolio per autotrazione, la cui prevista riduzione del 15% è stata rinviata dal 2015 al Il terzo capitolo è quello del trasporto locale: nel mirino sono finiti i sussidi, più elevati di quelli tedeschi, ma anche la sovrapposizione dei servizi, per i quali si prevede una razionalizzazione. Antonella Baccaro Effetto rinvio per le assunzioni Le statistiche sul lavoro ora potrebbero essere riviste sconto non c era, nel 2015 sì. È quindi possibile, si legge nel documento, che ci sia stato un «rinvio delle assunzioni da parte delle imprese al fine di beneficiare degli sgravi contributivi». Chi pensava di prendere una persona a novembre o dicembre, insomma, ha rimandato la firma a gennaio o febbraio. E questo potrebbe aver «dopato» il dato del primo bimestre 2015, rendendo affrettata ogni conclusione generale sulla ripresa. Difficile dire che sia aumentata l occupazione, insomma. Sia perché il ministero non ha comunicato i dati sui contratti di lavoro cessati nello stesso periodo, che pure vengono dalla medesima I contratti Nel frattempo nei primi due mesi dell anno i contratti a tempo indeterminato attivati nel complesso sono stati oltre con un aumento di unità (+35%), sullo stesso periodo del 2014 ( ) «banca dati». E fare la tara sarebbe necessario. Sia perché i volumi sono a spanne in linea con quei 10 milioni di contratti che fra attivazioni e cessazioni fanno girare ogni anno il nostro mercato del lavoro. Si può dire, invece, che sia in crescita la tendenza ad assumere con il contratto a tempo indeterminato. Anche perché, allo sconto sui contributi, a marzo si è aggiunto per le imprese un altro incentivo, quello del nuovo contratto a tutele crescenti. Un contratto che viene considerato a tempo indeterminato perché non prevede una scadenza prefissata ma che con il superamento del vecchio articolo 18 sui licenziamenti Obbligatoria per la Pubblica amministrazione Da domani 50 milioni di fatture digitali Da martedì si estende a tutte le pubbliche amministrazioni l obbligo di utilizzare con le imprese fornitrici esclusivamente la fattura elettronica, già attivo dallo scorso giugno per i fornitori della PA centrale, ovvero ministeri, agenzie fiscali ed enti previdenziali. Da qui a fine anno stima la Cgia di Mestre su dati dell Agenzia delle Entrate verranno emesse 50 milioni di fatture digitali, per 135 miliardi di euro. Verranno coinvolti 2 milioni di fornitori e pubbliche amministrazioni. Si tratta di un primo passo in attesa che lo strumento venga esteso, con uno dei prossimi decreti delegati, anche ai rapporti tra privati. I contributi dovrebbe essere più «attraente» per le imprese. Il risultato? Se nel primo bimestre del 2015 abbiamo viaggiato ad un ritmo di 150 mila assunzioni a tempo indeterminato al mese, da marzo in poi la velocità potrebbe salire. Le prime indiscrezioni dicono che la tendenza sia proprio questa. Sarebbe un successo politico, perché uno degli obiettivi del Jobs act è proprio spostare verso un lavoro più stabile (sebbene senza il vecchio articolo 18) chi oggi ha un contratto a termine o da precario. Ma potrebbe costringere il governo a rifare i conti. Perché? Se le assunzioni a tempo indeterminato dovessero solo mantenere la velocità di crociera di questi primi due mesi, a fine anno i contratti stabili arriverebbero a 1,8 milioni. Non per tutti è previsto lo sconto dei contributi, che ad esempio non si applica a colf e badanti. Ma anche dopo questa sottrazione è difficile che si scenda a un milione, la cifra massima raggiungibile con i quasi 2 miliardi di euro stanziati dalla legge di Stabilità, come da relativa relazione tecnica. Se tutto va bene, insomma, sarà necessario trovare in corsa altri Le riforme Prima del Def, il ministro dell Economia Pier Carlo Padoan (foto) è atteso mercoledì in audizione alla Commissione Bilancio della Camera. Padoan nei giorni scorsi ha ribadito che l Italia deve continuare sulla strada delle riforme La spinta per le assunzioni è arrivata anche dallo sconto sui contributi per i contratti a tempo indeterminato che arriva fino a euro l anno. Per l ufficio parlamentare di bilancio può aver prodotto un aumento dei contratti nella prima parte dell anno I tempi Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti (foto) nei giorni scorsi ha confermato la tabella di marcia prevista per la riforma del lavoro: i decreti attuativi arriveranno entro giugno per far marciare a regime, massimo entro luglio, l intero pacchetto del Jobs act Il caso In bolletta 1 miliardo È il «regalo» dell energia verde di Francesco Di Frischia ROMA Una stangata sulle bollette della luce, a partire dal 2016, causata dalla fine del meccanismo dei «Certificati verdi» (gli incentivi alle energie rinnovabili ndr). L aumento straordinario ipotizzato dall Autorità per l energia elettrica, il gas e il sistema idrico, pari a oltre un miliardo di euro, rischia di pesare soprattutto su famiglie e piccole e medie imprese. Ma il ministero dello Sviluppo economico (Mise) sta cercando di correre ai ripari monitorando la situazione per evitare rincari record a milioni di utenti. Tutto parte dal decreto legislativo 28 del 2011 che ha ridefinito le politiche sugli incentivi alle rinnovabili, spedendo in soffitta i Certificati verdi: questi sono titoli negoziabili, destinati ai produttori di energia che hanno l obbligo di immettere annualmente nel sistema nazionale una quota minima di elettricità prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili. L obbligo può essere rispettato in due modi: immettendo in rete energia prodotta da fonti rinnovabili oppure, se si produce energia non «pulita», acquistando i Certificati dai produttori «verdi». Al loro posto il decreto ha introdotto un diverso sistema, basato sulle tariffe, metodologia più in linea con l Ue. Con l arrivo del nuovo meccanismo, diretto a stimolare la concorrenza e ridurre gli oneri in bolletta, i Certificati verdi dal 2012 ad oggi sono stati gradualmente ridotti e ritirati dal Gestore della rete (Gse). Ma per il gioco dei vasi comunicanti il loro peso è stato intanto gradualmente spostato sulla bolletta, mentre prima si scaricava sul costo all ingrosso. Ora che i certificati dovranno essere del tutto ritirati dal mercato, il Gse dovrà acquistarli per un onere complessivo stimato in oltre un miliardo. Che fare? Per i tecnici del Mise la riduzione del prezzo all ingrosso dell elettricità (4-4,5 euro a megawatt/h) andrà in parte a compensare l aumento del 2016 degli «oneri di sistema» in bolletta. Un ruolo non secondario sulla stangata potranno giocarlo gli sgravi che il Parlamento potrebbe decidere per le grandi industrie. Che però peserebbero su famiglie e piccole e medie imprese.

11 Corriere della Sera Lunedì 30 Marzo 2015 PRIMO PIANO 11 La vicenda Le riforme sono i presupposti fissati da Bce, Commissione europea e Fondo monetario internazionale per liberare 7,2 miliardi di euro di fondi per la Grecia. La Commissione europea è in attesa di un elenco finale delle riforme della Grecia in questi giorni «Ci aspettiamo la lista entro l inizio della settimana» ha spiegato Valdis Dombrovskis, vice presidente della Commissione Ue Il dialogo con il Brussels Group sulla lista di riforme proposte Grecia è proseguita anche di domenica, con qualche passo avanti che potrebbe portare, mercoledì, a una riunione in teleconferenza dell Eurogruppo. Il governo greco ha assicurato che pagherà in tempo pensioni e salari La lista di Atene non convince Nuovo vertice Merkel-Hollande Nulla di fatto a Bruxelles sulle riforme. Tsipras: lieto fine, ma c è chi è contro Il retroscena La maratona di Bruxelles prosegue e Atene studia manovre acrobatiche per ultimare una lista di riforme che sblocchi il negoziato senza fare troppo male. Colpire i ceti privilegiati e sradicare la corruzione è il criterio sul quale il governo Tsipras ha incentrato la propria strategia comunicativa e il programma proposto ai tecnici del Gruppo di Bruxelles. Un piano in 18 punti da integrare e perfezionare entro questa settimana, giudicato finora insufficiente a convocare l Eurogruppo che dovrebbe autorizzare lo scongelamento immediato di circa 2 miliardi di euro, parte dell ultima tranche di aiuti da 7,2 miliardi concordata con l ex troika, fondi indispensabili per disinnescare la crisi di liquidità a orologeria prevista per il 20 aprile, quando le casse dello Stato potrebbero restare a secco. Programma troppo vago e approssimativo, inadeguato Angela Merkel e François Hollande L iniziativa Il segretario di Syriza a Roma, con Civati Cosa ci fanno insieme il segretario della sinistra radicale greca Tasos Konornakis e Pippo Civati, uno degli esponenti della «minoranza» Pd? Saranno loro, insieme a Nicola Fratoianni, Marco Revelli, Paolo Ferrero, i protagonisti della conferenza stampa che si terrà oggi alle 16 nella Sala Capranichetta di Piazza Montecitorio, seguita da un incontro pubblico sul tema «Grecia, Europa, debito, crisi». DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES Un week end di trattative a oltranza sulla lista di riforme non ha allontanato il rischio di insolvenza della Grecia già in aprile. Nelle riunioni dei tecnici del Gruppo di Bruxelles, composto da Commissione europea, Banca centrale europea, Fondo monetario di Washington, Fondo salva Stati dell eurozona e governo ellenico, le proposte del premier greco di estrema sinistra Alexis Tsipras non sono state ritenute sufficienti. Non è stato così convocato un Eurogruppo straordinario dei 19 ministri finanziari, necessario per sbloccare i prestiti ad Atene. La trattativa, a meno di sviluppi oggi a Bruxelles, sale al livello politico nel consiglio congiunto dei ministri di Germania e Francia in programma domani a Berlino. La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande hanno inserito in agenda il caso Grecia e il rischio di una sua uscita dalla moneta unica. Tsipras ha previsto un rapido «lieto fine» per il negoziato con i creditori, nonostante veda tentativi di far saltare l accordo. «Ci sono dei poteri che rappresentano degli interessi precisi e che auspicano la rottura ha dichiarato il premier greco. Ma ci sono anche dei poteri, che prevarranno, orientati a un compromesso sincero e onesto». Ad Atene diffidano dell euroburocrazia di Bruxelles. Temono la speculazione finanziaria, che porterebbe a scommettere sull uscita di Atene dall euro. Capiscono che il centrodestra di Merkel e dei governi di Spagna e Portogallo (con le elezioni in arrivo) intende impedire una vittoria negoziale dell estrema sinistra greca (favorendo, per esempio, l ascesa di Podemos in Spagna). Gli esborsi alla Grecia non appaiono enormi per l eurozona. Nel Gruppo di Bruxelles lo scontro ruota attorno a 7,2 miliardi di prestiti e 1,9 miliardi di fondi Bce. Il governo ellenico sostiene di poter pagare stipendi e pensioni in aprile. Sta poi valutando introiti aggiuntivi dalla Russia in cambio di concessioni per la ricerca di Il giallo del ministro Varoufakis e le dimissioni «Finisca il gioco al massacro» di Corinna De Cesare Mentre Atene e Bruxelles continuano a rimandare la soluzione all enigma greco, c è chi, come il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, continua a catturare l attenzione dei media. Paparazzato, trasformato dai fotomontaggi in un Terminator greco, Varoufakis è dato in uscita da giorni. Lunedì scorso la cancellazione della sua presenza a un convegno di Londra ha alimentato le voci di addio. Da giorni si vede poco. E così ha twittato: «Ogni volta che i negoziati entrano nella fase calda, salta fuori qualche rumor di mie dimissioni. Divertente». Sul Sole 24 Ore ieri ha lasciato da parte l ironia e in un suo intervento ha scritto dell animosità tra europei e del vecchio videomontaggio di una tv tedesca con lui che fa il dito medio alla Germania: «Questo gioco al massacro deve finire». 3 miliardi di euro è la cifra che il governo ellenico spera di aggiungere alle «entrate» dopo le riforme chieste dall Ue 7,2 miliardi di euro la tranche del prestito internazionale di cui Atene aspetta lo sblocco petrolio e gas. Con la Cina è stata riaperta la trattativa sulla vendita del 65% del Porto del Pireo, che vari analisti valutano almeno 500 milioni. Ma dal negoziato a Bruxelles è trapelato informalmente che la cancelliera insiste nel pretendere da Tsipras misure di austerità in grado di garantire il rimborso dei prestiti ai Paesi creditori non solo perché lo ha promesso ai suoi elettori tedeschi. La Germania non vuole un precedente di concessioni alla piccola Grecia, qualora nel 2016 non rispettasse i vincoli Ue un Paese membro di grande dimensione, come l Italia (con alto debito) o la Francia (in deficit eccessivo), generando ben altri rischi per la zona euro. Anche per questo gli eurosocialisti Hollande e il premier Matteo Renzi, pur non gradendo i consensi all area comunista, mostrano disponibilità a Tsipras. Il presidente francese domani proverà ad ammorbidire la linea dura di Merkel con la Grecia considerando che potrebbe essere attuata con la Francia. Il premier di Parigi Manuel Valls, dopo il Consiglio a Berlino, è atteso a Francoforte dal presidente della Bce Mario Draghi, dove discuterà certo del caso Grecia. Ma, soprattutto, dei conti pubblici francesi in difficoltà. Ivo Caizzi Le promesse? Su una «chiavetta» e in greco Tra le misure la tassa sui beni dei politici e l aumento dell Iva nelle isole turistiche Le privatizzazioni Si avvicina la vendita del porto del Pireo e anche la dismissione degli aeroporti locali I rischi Un primo esborso di aiuti di circa due miliardi rischia ora di slittare a dopo Pasqua anche dal punto di vista formale: «Presentato solo in greco e in formato elettronico su supporti mobili» dicono fonti Ue. Secondo la stampa greca sarebbe già pronto un Piano B con misure più rigide da mettere sul tavolo all ultimo minuto, ma si va avanti con la prima versione. Il premier Alexis Tsipras continua a dirsi «ottimista» sui pagamenti (solo per salari e pensioni di fine marzo servono 1,7 miliardi, ai quali si aggiungeranno scadenze per oltre 5 miliardi di rimborsi finanziari nelle prossime settimane) e «fiducioso» in una soluzione condivisa con l Europa: «Ci sono poteri che rappresentano interessi precisi e vogliono la rottura, ma ci sono anche forze che cercano un compromesso sincero, e che prevarranno». Ad Atene calcolano che il piano dovrebbe portare allo Stato tre miliardi di euro e garantire per il 2015 una crescita del Pil all 1,4% e un avanzo primario dell 1,5%. Tra le misure allo studio, tassa del 50% sui beni dei politici, innalzamento del carico fiscale fino al 50% per i redditi più alti, aumento dell Iva nelle isole turistiche; imposte sull alcol, stretta sul traffico di sigarette e carburante. Il quotidiano I Avgi riporta un progetto anti-evasione del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis per la creazione di una piattaforma elettronica di monitoraggio che incroci profili fiscali e operazioni di compravendita. Capitolo pesante nel quale il pragmatismo del primo ministro s intreccia con le resistenze protezioniste di parti della sinistra radicale e della destra nazionalista alleata di governo le privatizzazioni con partecipazione del settore pubblico. In primo piano la cessione della quota statale del porto del Pireo, dove già dal 2008 i cinesi del gruppo Cosco controllano due terminali. Dalla vendita del 67% della Piraeus Port Authority (che dal 24 febbraio ha ceduto in Borsa il 33% del valore), l esecutivo prevede di ricavare oltre 500 milioni. Appena rientrato da un viaggio a Pechino, il vice premier Yannis Dragasakis ha ribadito che esistono «possibilità illimitate di cooperazione con la 18 per cento è quanto ha perso il listino greco nell ultimo mese, con i titoli di Stato già sotto pressione: il bond a 10 anni è a un rendimento superiore all 11 per cento, quello a 5 anni oltre il 16 per cento Cina». E in pole position, per prestiti e collaborazioni, c è sempre Mosca una relazione speciale regolarmente invocata da Atene per aumentare la pressione su Bruxelles. Il governo sarebbe infine pronto a cedere quote in 14 aeroporti. Tensione nella maggioranza, tra voci (smentite) di fronde e rimpasti. Secondo indiscrezioni, in una delle ultime riunioni Tsipras avrebbe placato gli allarmismi raccontando un aneddoto dell era di Georgios Papandreou, il capostipite della dinastia socialista: «Minacciato durante un discorso in Parlamento da un esponente dell estrema destra che gridava io ti ucciderò!, Papandreou si fermò e chiese Chi ha parlato?. Riconosciuto il deputato, concluse: Allora non importa». Volano i coltelli, nel Parlamento di Atene? Maria Serena Natale msnatale@corriere.it

12 12 Lunedì 30 Marzo 2015 Corriere della Sera

13 Corriere della Sera Lunedì 30 Marzo Primo piano L intervista L ALLEATO DI CHEMCHINA REN JIANXIN Ha detto Marco Tronchetti Provera (presidente Pirelli) lo ritengo un maestro: resterà per i prossimi 5 anni e poi potrà scegliersi il successore Il calendario Pirelli? So che è a tiratura limitata, ho detto tutto... (Nella foto di Steven Meisel, Joan Smalls, modella del calendario Pirelli 2015) Il cuore di Pirelli è a Milano. Una rilocalizzazione?un errore culturale e industriale (in foto, il Pirellone, ceduto nel 78) dal nostro corrispondente Guido Santevecchi PECHINO Ren Jianxin, l uomo che con Marco Tronchetti Provera ha disegnato l operazione Pirelli-Cina, si presenta con semplicità: «È domenica, possiamo fare a meno della cravatta», dice sorridendo nella sala riunioni del grattacielo bianco di Pechino dov è il quartier generale del colosso statale ChemChina. «Se permettete vi riassumo la situazione». Parla mettendosi più volte la mano sul cuore per assicurare sincerità e rispetto nei confronti del partner italiano e illustrare il piano industriale. «Anzitutto, non intendiamo cambiare Pirelli, l azienda è italiana e manterrà la sua autonomia, perché solo il suo management italiano, la sua capacità tecnologica e il prestigio del suo marchio frutto di 150 anni di storia possono garantire lo sviluppo». «Scusate se abbiamo aspettato un po prima di accettare un colloquio con la stampa, ma in questi giorni la nostra prima preoccupazione è stata evitare il rischio di una contro-offerta». Ren Jianxin, 57 anni, presidente di China National Chemical C o r p. (ChemChina) per illustrare questi concetti ha impiegato un ora, poi si è aperto alle domande di quattro giornali occidentali, tra i quali il Corriere della Sera. «Abbiamo molto tempo, possiamo proseguire anche a pranzo», dice in un non comune slancio di disponibilità per un manager di Stato in Cina. Che cosa fareste di fronte a un offerta di acquisto rivale? Il titolo Pirelli venerdì a Milano si scambiava sopra i 15 euro fissati per il vostro ingresso di maggioranza, segno che qualcuno crede in un rilancio dell Opa. «C è molta liquidità a tassi bassi sul mercato, potrebbe scatenarsi una competizione al buio. Ma un tentativo del genere danneggerebbe gli investitori di Pirelli e anche la strategia di lungo termine dell azienda». Signor Ren, come reagirebbe ChemChina se questa contro-opa ostile dovesse verificarsi? Il caso «Pirelli è italiana non la cambieremo Una contro-opa? Senza successo» Giovanni e il brindisi dell acqua calda con la missione del 1970 nella Cina di Mao di Rinaldo Gianola Q uando ancora nessuno poteva immaginare che un giorno il neocapitalismo di stato avrebbe conquistato la Pirelli a suon di miliardi, la Bicocca andò in missione nella Cina comunista. Toccò a Giovanni Pirelli, il figlio maggiore di Alberto e fratello di Leopoldo, organizzare e finanziare il primo viaggio di una delegazione nel Paese di Mao dopo decenni di chiusura. Non fu una missione di affari, ma politica. Reduce dall ubriacatura ideologica della Rivoluzione Culturale, la Cina cercava di aprirsi al mondo, anche se sarebbero stati necessari tanti anni prima di assistere al trionfo del pragmatismo di E boccia il Calendario: so che è a tiratura limitata... Giovanni Pirelli ( ), figlio maggiore di Alberto «Noi abbiamo un obiettivo industriale, il nostro budget è stato messo sul tavolo», risponde il supermanager lasciando intendere che non accetterebbero la gara al rialzo. «Però, un offerta senza il sostegno del management di Pirelli e con l opposizione di Tronchetti Provera non funzionerebbe; se dovesse esserci un altro investitore, finanziario, farebbe bene a unirsi a noi che abbiamo un progetto industriale. ChemChina ha voluto il 51% perché serve a garantire un piano preciso e concordato di crescita dell azienda». Qual è questa strategia per Pirelli acquisita da ChemChina? «Non mi piace parlare di acquisizione, suona aggressivo, è un investimento. Pirelli è leader nel settore premium degli pneumatici delle automobili di qualità, ma è meno forte nelle gomme per mezzi agricoli e industriali, dove invece siamo ben collocati noi. In Cina oggi ci sono 107 automobili per 1000 abitanti, si calcola che saranno più del doppio nel 2024: 252 auto ogni 1000 persone. I consumatori cinesi cominciano a guardare sempre di più alla qualità: Pirelli con noi ha grandi prospettive di crescita in Cina e in tutta l Asia». Che rapporto ha con Tronchetti Provera? «Lo conosco da tre anni, lo ritengo un maestro, per questo Marco resterà amministratore delegato per i prossimi cinque anni e poi potrà scegliersi il successore. È un uomo responsabile verso il suo Paese, verso i suoi colleghi del management e verso i dipendenti». Signor Ren, ma anche lei è sicuramente leale al suo Paese e alla sua azienda. Il problema è che ChemChina che prende il controllo di Pirelli è di proprietà dello Stato cinese: come si comporterebbe se dovesse scegliere tra l interesse del gruppo italiano e quello di Pechino? «Siamo in luna di miele e la sua domanda è altamente provocatoria», dice ridendo e mettendo di nuovo la mano sul cuore: «L interesse nazionale è molto importante, ma non deve andare contro l interesse commerciale. Io non sono un politico, io sono in affari. Se ci fosse una divergenza di interessi cercherei il consenso con la minoranza di azionisti di Pirelli. In un bel matrimonio bisogna fare compromessi». ChemChina è di proprietà statale, Pirelli privata: come può funzionare questa unione? «Io ho cominciato un attività nel 1984 ottenendo un prestito di 10 mila yuan, meno di euro di oggi, dal mio datore di lavoro, pubblico. Sono sempre rimasto nello Stato. Ma da trent anni la Cina è un economia di mercato. Io credo che il privato porti l innovazione, ma che non sia bene la proprietà aziendale di un singolo, servono più azionisti per portare più idee e gestire. E poi, credo anche che le grandi svolte sono frutto dello sforzo pubblico: guardiamo per esempio alle conquiste spaziali. Co- Deng Xiaoping. Giovanni, partigiano, uomo di cultura e di sinistra, che aveva rinunciato alla missione familiare e aziendale, si imbarcò da Linate il 26 ottobre 1970 con un gruppo di intellettuali, militanti maoisti e lavoratori. Tra gli altri c erano Lisa Foa, l avvocato Sergio Spazzali, il sociologo Giovanni Mottura, un operaio di Mirafiori e Mario Mosca, dipendente della Bicocca, che per la prima volta metteva piede su un aereo. Le note dell «Oriente è Rosso» accoglievano gli stranieri. I cinesi offrivano brindisi con bicchieri d acqua calda, però i treni avevano tre classi. L uguaglianza era nella povertà. Pirelli visitò comuni agricole e fabbriche a Nanchino, Tiensin, Pechino, Shangai: su una bacheca comparve la foto di uno sciopero alla Pirelli. Al ritorno ognuno raccontò le proprie impressioni su quella formula di Stato. Tutto cambia: ora la via al socialismo passa dall Opa di ChemChina. La vicenda I soci di Camfin - Marco Tronchetti Provera (con le famiglie alleate Sigieri Diaz Pallavicini e Rovati), Intesa Sanpaolo, Unicredit, i russi di Rosneft - hanno raggiunto un accordo sulla vendita della quota Pirelli (26%) a ChemChina Seguirà un Opa sulla Pirelli a 15 euro per azione, pari a 7,4 miliardi I soci Camfin parteciperanno con massimi 1,15 miliardi, restando a fianco di ChemChina nella nuova Pirelli. Chi aderisse a una contro-opa nei prossimi 5 anni pagherebbe ai cinesi una penale da 100 milioni di euro Tronchetti Provera resterà 5 anni alla guida di Pirelli È prevista la fusione tra Pirelli truck e la cinese Aeolus. Entro quattro anni Tronchetti potrà riquotare la Pirelli tyre, concentrata su pneumatici «premium» Da 143 anni Lo stabilimento Bicocca della Pirelli in una foto d archivio. La G.B. Pirelli & C. fu fondata nel 1872 da Giovanni Battista Pirelli: fabbricava articoli in gomma elastica. Il gruppo ha sede ancora alla Bicocca munque, quello che conta è che ChemChina crede nel talento e Pirelli ha una storia di grande competenza e qualità, esattamente quello che serve a conquistare il mercato cinese». C è il rischio di sovrapposizioni tra la produzione di Pirelli e quella del partner cinese? Potrebbero esserci tagli del personale Pirelli? «L accordo è per aumentare la produzione e la quota di mercato, questo significa assumere, non ridurre la forza lavoro. Guardi che mi piacerebbe anche invitare i sindacati italiani a discutere con noi qui a Pechino, al momento opportuno». Tra le tradizioni di Pirelli c è il famoso Calendario. Lo conosce? «Me lo hanno mostrato a Milano, il contenuto mi ha fatto capire che Marco è anche un uomo carismatico», risponde arrossendo un po. Il presidente Xi Jinping ha lanciato una campagna moralista, dai saloni dell auto sono state bandite le modelle poco vestite, è stata censurata una serie tv con un attrice dalla scollatura che da noi sarebbe innocentissima. Il Calendario Pirelli in Cina sarà sacrificato sull altare del matrimonio con ChemChina? «So che è a tiratura limitata... le ho detto tutto», sorride. Qualcuno teme lo spostamento del quartier generale di Pirelli, che anche il suo know how finisca a Pechino. «Sarebbe impossibile, perché la storia e il cuore di Pirelli sono nati e cresciuti in Italia, a Milano. Una rilocalizzazione sarebbe un errore culturale e industriale e noi non abbiamo intenzione di danneggiare il marchio e la capacità tecnologica dell azienda: sono due componenti essenziali per il successo comune in Cina. Io spero anche che Pirelli a fine operazione possa rientrare nella Borsa di Milano». Sono passate tre ore dall inizio del colloquio, Ren Jianxin propone di terminare a pranzo. Davanti a una scodella di noodle del Gansu, abbondantemente conditi con peperoncino, si lancia in un paragone da appassionato di cucina: «Vedete, Pirelli è Pirelli come gli spaghetti sono spaghetti, non si possono cambiare in noodle cinesi, il sapore è diverso; la vostra pasta è un marchio globalizzato, più dei nostri noodle». guidosant

14 14 Lunedì 30 Marzo 2015 Corriere della Sera Politica Italicum, Renzi alla conta: i giovani con me Oggi metterà ai voti la linea sulla legge elettorale, ma aprirà sulla modifica del Senato Secondo il premier l ultima generazione «non ha voglia di seguire i Bersani e i D Alema» Il caso Castellina torna alla politica: dentro Sel con Casarini e Maltese MILANO (c.zap.) Torna alla politica Luciana Castellina. Lei che è stata nel Pci (radiata nel 1970), in Democrazia proletaria e con Rifondazione, ora sta per entrare negli organismi dirigenti di Sel con Luca Casarini e Curzio Maltese, ha detto il coordinatore nazionale Nicola Fratoianni, per «costruire un pezzo di strada con altri punti di vista». ROMA Nella direzione del Partito democratico oggi Matteo Renzi metterà ai voti la sua relazione: dirà alla minoranza che si deve andare avanti, che nessuno capirebbe una discussione ulteriore sul testo della legge elettorale, che dunque quello dell Italicum è un capitolo chiuso. Ci si conta, ci si chiarisce, si chiude e si va avanti. Dopo Pasqua si voterà nei gruppi parlamentari, ma entro la fine di aprile si andrà in Aula per avere un testo approvato e vigente già prima della fine di maggio. Dunque in corrispondenza, subito prima, o subito dopo, le elezioni amministrative, un appuntamento che potrebbe diventare una sorta di spartiacque della legislatura e degli equilibri interni al Partito democratico. Insomma quello di oggi sarà per molti motivi un passaggio cruciale. La legge elettorale sarà l argomento principe, verranno difesi i suoi punti principali (la governabilità, la semplificazione del sistema, la chiarezza del vincitore) con la possibile mediazione di fare le primarie anche per i capilista. Ma il vero argomento della discussione sarà l equilibrio del futuro dentro il partito. In qualche modo, dunque, le modalità del prosieguo della maggioranza. Renzi è convinto che la minoranza interna «sia molto più divisa di quanto non appaia, con molti giovani che non hanno voglia di seguire le sirene» dei vari D Alema o Bersani, una generazione che oggi in qualche modo si troverà davanti ad un bivio: seguire un opposizione che a giudizio del premier è sterile e persino conservatrice, oppure esercitare una scelta di responsabilità staccandosi una volta per tutte da alcuni simboli di riferimento, una scelta che il presidente del Consiglio cercherà in qualche modo di provocare, anche a costo di strappi dolorosi. Il discorso di Renzi, che sarà proiettato sul futuro, su tutto il lavoro che attende sia il partito che il governo, conterrà anche una sorta di offerta sulla riforma della Costituzione, che deve tornare al Senato: in questo caso, se ci sono punti da discutere ulteriormente, eventualmente da migliorare, l atteggiamento del premier è di apertura, si è ancora in tempo per non considerare blindata la riforma istituzionale. Sulla scelta di andare in qualche modo ad una conta ha anche inciso l accelerazione politica di Maurizio Landini, che a giudizio del premier spiazza molti giovani quarantenni della minoranza del Pd: se l accostamento del sindacato è quello di questo governo a Silvio Berlusconi e se quella di Landini e di Susanna Camusso è l opposizione di sinistra più visibile e accreditata nei confronti dell esecutivo e dunque della maggioranza del Pd, allora forse vuol dire che l occasio- La vicenda Oggi alle 16 si tiene a Roma la direzione del Pd: il segretario e premier Renzi difenderà l Italicum dai tentativi di modifica chiesti dalla minoranza e chiederà all assemblea un voto prima che il testo approdi alla Camera ne per uscire da alcuni equivoci, una volta per tutte, agli occhi del premier, è in qualche modo ghiotta. Del resto Renzi è convinto che molti giovani della minoranza vorrebbero evitare il voto e verranno spiazzati dalla scelta di votare. Consapevoli che uno strappo avrà comunque delle conseguenze. Per qualcuno anche nei posti di governo, se il seguito di alcuni ministri Pd dovesse scegliere di arroccarsi. Sulla direzione è intervenuta anche il ministro Maria Elena Boschi, convinta che il Pd «andrà avanti sulla strada del cambiamento, il partito ha una grande responsabilità perché rappresenta il 41% degli italiani ed è l unico partito in grado di cambiare il Paese e lo stiamo dimostrando con l azione del governo». Marco Galluzzo L intervista di Fabrizio Roncone Cofferati e il duo Landini-Camusso «Un brutto bacio, lei si è ritratta» «Il segretario Cgil immobile sulla scaletta. Avrebbe dovuto parlare» Chi è Sergio Cofferati, 67 anni, segretario della Cgil dal 1994 al 2002, dal 2009 è parlamentare europeo, eletto con il Pd. Dopo la sconfitta di gennaio alle primarie liguri, e la sua denuncia di irregolarità, ha deciso di lasciare il partito Sergio Cofferati, parliamo di quel bacio tra Susanna Camusso e Maurizio Landini? «Guardi... io, per natura, preferisco sempre parlare di cose belle: mentre quello è stato un gesto brutto, un brutto bacio...». Continui. «Senza voler aumentare le probabili sofferenze dei due protagonisti, diciamo che... Beh, sì, insomma: non è sembrato, almeno a giudicare dalle foto pubblicate dai giornali, un bacio molto partecipato. Si ha la sgradevole sensazione che lui stia lì, con la voglia di baciare: mentre lei, ecco, lei si ritrae e...». Certi baci spiegano molto non solo in amore, ma anche in politica. «Che poi dopo lei è anche rimasta lì, ferma, immobile sulla scaletta...». Due ore e dieci minuti immobile sul penultimo gradino della scaletta, pur di non mettere piede sul palco. «Ecco, appunto: la cosa che davvero non ho capito è per quale motivo, pur essendo presente tutta la segreteria della Cgil, che di per sé è già un bel segnale, il segretario generale non abbia parlato, non abbia salutato la piazza...». Non era mai accaduto. «Vede, ci sono delle regole non scritte... ma che sempre, sì, sempre sono state rispettate. E se il segretario generale è presente a una grande manifestazione dei metalmeccanici, è previsto, anzi è certo che il segretario, ad un certo punto, prenda la parola». Quella di sabato, a Roma, in piazza del Popolo, è stata una grande manifestazione: ma istintivamente è venuta voglia di fare il paragone con ll confronto 1 Circo Massimo, 23 marzo 2002: Cofferati, segretario Cgil, parla davanti a 3 milioni di persone (dati del sindacato) in difesa dell articolo 18 in una delle manifestazioni più partecipate dal Dopoguerra 2 Piazza del Popolo, 28 marzo 2015: il segretario Fiom Landini davanti a 25 mila persone (dato 1 Fiom), 14 mila per 2 la Questura quella che lei convocò nel marzo del 2002 al Circo Massimo, alla quale parteciparono 3 milioni di persone... «Potremmo liquidare la questione dicendo che siamo davanti a due epoche storiche diverse...». E aggiungendo che la nuova grande piazza è quella virtuale del web. «Esatto. Però diremmo due sciocchezze. Vede, io credo che anche oggi una piazza potrebbe essere riempita da milioni di manifestanti... L interrogativo di fondo, però, oggi come tredici anni fa, è sempre lo stesso: perché convochi una manifestazione? La sostanziale Sul palco Il bacio del segretario della Fiom Maurizio Landini alla leader della Cgil Susanna Camusso sabato durante la manifestazione in piazza del Popolo (Benvegnù) differenza tra quella del 2002 e quella che è stata organizzata sabato è questa: all epoca c era un governo di centrodestra che cercava di modificare lo Statuto dei lavoratori ed è proprio per fermare quel piano che protestammo. I manifestanti di sabato devono invece fare i conti con un governo di centrosinistra che ha già mutilato pesantemente lo statuto, e quindi ciò che possono fare è cercare di ripristinare...». La differenza è in due verbi: fermare e ripristinare. «E certo! Un conto è convocare una manifestazione dicendo che stai cercando di fermare un piano. E infatti noi ci ritrovammo la piazza con 3 milioni di persone e riuscimmo nel nostro intento. Un conto è convocarla spiegando che l obiettivo è quello di ripristinare qualcosa. L impatto emotivo è profondamente diverso; l entusiasmo, inevitabilmente, ne risente». Restando alla manifestazione di piazza del Popolo: numerosi osservatori ritengono che possa aver segnato Le piazze La mia piazza era più piena? Un conto è impedire la modifica dell articolo 18, un altro volerlo ripristinare. L impatto emotivo è diverso l inizio della scalata di Landini alla poltrona di segretario generale della Cgil. «Ma no... La Cgil ha le sue regole... non è come il Pd, che è stato scalabile. La Cgil procede per congressi. Poi, certo: è immaginabile che assisteremo a un congresso importante, specie se ci dovessero arrivare, come sembra probabile, con idee politiche un poco diverse». Molto diverse. La frattura tra Camusso e Landini appare ormai profonda. «Landini ha lanciato un ipotesi di iniziativa politica fortemente innovativa. Landini prefigura un sindacato che ovviamente, inevitabilmente continui a fare il suo mestiere: e cioè difendere le persone che lavorano, garantendogli salari giusti, giuste protezioni, negoziando contratti... Poi, però, Landini fa anche un passo avanti e, rivolgendosi alle varie organizzazioni sociali, tipo Libera, tipo Emergency, o a tutte le sigle che operano nel volontariato e nell ambiente, dice: lavoriamo insieme. E su questo... beh, temo che la Camusso non sia d accordo». (All inizio dell intervista Cofferati scherzava su come lo hanno chiamato negli ultimi vent anni: prima segretario, poi sindaco, poi ancora onorevole. Nessuno, però, ha mai osato cambiargli il soprannome. In ogni biografia c è scritto: Cofferati detto il «cinese»).

15 Corriere della Sera Lunedì 30 Marzo 2015 POLITICA 15 Per L Aquila Mattarella a sorpresa al concerto Prima di partire per Parigi, ieri mattina Sergio Mattarella ha partecipato a sorpresa al concerto organizzato al Quirinale per l anniversario del terremoto dell Aquila. Il pubblico nella cappella Paolina (molti i cittadini dell Aquila, tra di loro il sindaco Cialente e l ex presidente della Provincia Pezzopane) lo ha visto arrivare e sedersi in prima fila senza alcun cerimoniale: è stato accolto da un applauso e l orchestra sinfonica abruzzese, fuoriprogramma, ha iniziato il concerto eseguendo l inno di Mameli. L intervista di Monica Guerzoni «Matteo rischia nel voto segreto Pronti a sfidarlo in un congresso» D Attorre: in caso di urne anticipate ci si confronti prima su leader e linea Roberto D Alimonte «Le primarie per i capilista? Non mi pare una buona idea» ROMA «Scegliere i capilista con le primarie? No, non mi sembra una buona idea». Roberto D Alimonte, politologo della Luiss, ha collaborato fin dall inizio alla stesura dell Italicum. Ne ha richiamato più volte i difetti, le incongruenze, però adesso è piuttosto soddisfatto delle modifiche ottenute: «Garantisce in modo netto governabilità e rappresentatività. E la selezione dei candidati avviene in parte con voto bloccato e in parte con le preferenze». Certo, D Alimonte riconosce che nel sistema elettorale ora passato all esame della Camera permane una «asimmetria»: il partito vincente avrà oltre metà dei parlamentari eletti con voto di preferenza, mentre i deputati delle opposizioni saranno prevalentemente quelli indicati dai partiti. Ma non sarebbero le primarie a risolvere questo squilibrio: ROMA Voterete l Italicum in cambio delle primarie per i capilista bloccati, onorevole Alfredo D Attorre? «Non stiamo discutendo né dello Statuto del Partito democratico, né di accordi tra maggioranza e minoranza interna, ma dell equilibrio democratico della Repubblica italiana». Non avete ottenuto già molte modifiche al testo? «Sulla rappresentanza di genere si è trovata una soluzione adeguata. È un passo avanti». E non vi basta? «No, sulle altre due questioni di fondo non ci siamo. La maggioranza dei parlamentari resta di nomina diretta delle segreterie, col paradosso che gli eletti con le preferenze saranno concentrati solo nel partito che vince. E il ballottaggio col premio alla lista, senza possibilità di apparentamenti, determina la possibilità che una singola forza possa ottenere, da sola, il 55 per cento dei seggi, anche se al primo turno non ha ottenuto neppure il 20 per cento dei voti». Meglio del Porcellum, non GENOVA Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando allarga le braccia e dichiara la sua impotenza: «Noi avremmo voluto lavorare. È che proprio non possiamo. Abbiamo interpellato i nostri uffici tecnici e legali e ci hanno risposto di no». Così la giunta e i consiglieri hanno chiuso la loro attività venerdì scorso con l ultima maxi-seduta durante la quale sono stati approvati (non senza qualche protesta della sparuta opposizione) una valanga di provvedimenti. Tuttavia anche se «controvoglia» tutti gli amministratori prenderanno lo stipendio pieno per due mesi, a volerla mettere giù dura, senza lavorare. È stato lo stesso Burlando a spiegarlo al termine dell ultima giunta: «I cinque anni della legislatura sono legalmente finiti a marzo, nella data delle elezioni, il 28 e 29. Questo continuo spostare la data delle La carriera Alfredo D Attorre, 41 anni, nel 2013 è stato eletto deputato con il Pd ed è membro della commissione Affari costituzionali. Fa parte della corrente bersaniana Area riformista Il caso I consiglieri regionali liguri percepiranno regolarmente lo stipendio per altri due mesi anche se non si riuniranno più Le elezioni per il rinnovo del Consiglio, infatti, si dovrebbero tenere il 31 maggio mentre il mandato è formalmente scaduto il 29 marzo, a cinque anni dal voto precedente prossime elezioni in avanti fa sì che si crei un buco durante il quale la giunta non può deliberare e il consiglio non si riunisce. Infatti, se venissero compiuti degli atti potrebbero essere invalidati, basterebbe un ricorso». Fermo naturalmente il lavoro delle commissioni e di qualunque altra attività volta all approvazione di provvedimenti. Il Secolo XIX ha fatto il conto di quanto incasseranno i quaranta consiglieri liguri per due mesi di inattività: gli 8880 euro della retribuzione base uguale per tutti più le indennità il cui importo varia a secondo degli incarichi istituzionali (ad esempio presidente o membro di commissione) e della lontananza della propria residenza dagli uffici della Regione. Oltre gli 80 chilometri l indennità è massima. A conti fatti questa seconda parte di stipendio varia da un minimo di 2200 a un massimo di 4400 euro. Cifre lorde. Al netto quindi si va da un minimo (non lo prende nessuno) di 6330 euro a un massimo di 8994 euro. Si pone un quesito: ma se in questi due mesi i consiglieri non devono raggiungere quotidianamente gli uffici (per attività istituzionali) e se le commissioni non lavorano perché pagare le indennità? Sarà forse piccineria ma la sensibilità su questo tema nell opinione pubblica in Liguria è alta. Tutti i partiti del consiglio sono sotto inchiesta della Procura di Genova per i rimborsi ai gruppi, le «spese pazze», crede? «Dal punto di vista dello stravolgimento del principio di rappresentanza rischia di essere perfino peggio». La vostra strategia? «Se Matteo Renzi spera di chiudere tutto col voto di oggi, sbaglia. La legge elettorale la approva il Parlamento, non la direzione del Partito democratico. Renzi a volte ci regala delle sorprese, spero apra a un confronto». Se vi offre 30 posti? «Se quest offerta c è stata, indica una totale incomprensione della natura degli interlocutori. Sulla necessità di modificare l Italicum la condivisione nella minoranza è larghissima. Ma non vogliamo spaccature e continueremo a lavorare per un accordo serio. Sul merito, non certo sui posti». La sua mediazione? «Dare il via libera a quella proposta frettolosamente bollata col termine di conclave. Nessuno vuole un conclave segreto, ma un confronto aperto per definire poche modifiche, che mettano in equilibrio il sistema. Se c è quest intesa, con le modifiche introdotte alla Camera la legge potrà essere votata senza alcun cambiamento al Senato» Il premier non si fida. «Renzi sbaglia a fidarsi di Denis Verdini e dei suoi voti più che di un pezzo fondamentale del suo partito. In vari passaggi cruciali gli abbiamo dimostrato che siamo persone serie». Se invece non c è l accordo? «Rischiamo di aprire una divisione molto seria nel Pd e di avviarci verso esiti imprevedibili in aula». Ci sarà la scissione? «No. E su questo credo che Renzi in direzione debba assumere un impegno. Il voto non è un tabù. Ma poiché storicamente dopo l approvazione della legge elettorale si è sempre andati a elezioni, a Renzi chiedo di garantire che il percorso sia costruito, quando sarà, senza sotterfugi». Chiedete il congresso? «Se si vota nel 2018 il congresso avrà la sua scadenza naturale nel 2017, ma Renzi deve garantire che in caso di anticipo delle elezioni al 2016 ci sia la possibilità di una verifica democratica interna, per decidere linea politica e leader prima del voto. Se vuole andare alle urne, lo dica per tempo e anticipiamo il congresso». Chi sarà lo sfidante? «Il congresso ancora non c è... Ma è la via migliore per ridurre gli spazi a tentazioni scissioniste. E per consentire di restare nel partito, esprimendo la propria voce, anche a quel mondo largo di sinistra convinto che il Pd stia facendo cose estranee alla sua natura». Come finirà la direzione? «Spero in un intesa. Se si va in aula senza accordo, al nostro dissenso a viso aperto rischiano di sommarsi, nel segreto dell urna, maldipancia e diffidenze che vedo agitarsi anche nella maggioranza renziana» Lei non la vota, vero? «Senza modifiche no. Sarò coerente con l impegno assunto in Aula. Ora che siamo arrivati al dunque, tutte le ironie sui nostri penultimatum si dissolveranno». Liguria: consiglieri a casa, ma lo stipendio resta Nella regione dello scandalo «spese pazze» ricche buonuscite e compensi fino al voto Il presidente Burlando: noi vorremmo lavorare, ma per tecnici e legali non possiamo nessuno escluso da Pdl, Lega, Idv a Pd (resta fuori un solo singolo consigliere, Ezio Chiesa che ha litigato con tutti, fa gruppo a sé e da originale si pagava le spese con i soldi suoi). Il ricordo delle casse di vino francese e delle mutande comprate con i soldi pubblici brucia ancora anche se i più coinvolti gli appartenenti all Idv e alle sue emanazioni si sono da tempo dimessi. Ma gli altri indagati sono tutti lì. Al momento dei saluti se ne andranno con una buona uscita calcolata sulla durata del mandato: cinque anni valgono 40 mila euro, dieci anni (per due legislature) 80 mila. Tassati al 3 per cento. Pagati subito. Tutto regolare. Anzi, la Regione Liguria ha virtuosamente abbassato il tetto massimo di questa buona uscita da quindici mensilità a dieci. Però. Erika Dellacasa L offerta dei 30 posti? Se c è stata, indica una totale incomprensione degli interlocutori. Noi lavoriamo per un accordo serio sul merito, non certo sui posti 40 i consiglieri regionali della Liguria che incasseranno quasi 9 mila euro (più le indennità) per i due mesi di inattività prima delle elezioni Chi è Il politologo Roberto D Alimonte, 67 anni, dal 2005 dirige il Centro italiano studi elettorali «Se non fossero imposte per legge, magari il Pd le farebbe, mentre gli altri partiti no; quindi l asimmetria resterebbe. Ma, per renderle obbligatorie, servirebbe una riforma costituzionale. Quindi è meglio evitare. Il sistema non è cattivo. Anzi: con i capilista bloccati i partiti potrebbero presentare personalità qualificate, donne, giovani, tecnici, che altrimenti, con le preferenze, non entrerebbero in Parlamento. Con le primarie, questo vantaggio sparirebbe». Si tratterebbe, insomma, di una possibilità di compiere «scelte virtuose». Già, ma invece i partiti potrebbero agire in modo opposto, e imporre nomi che non otterrebbero scranni perché, per diversi motivi, non presentabili all elettorato. «Per come vedo utilizzate oggi le preferenze in Italia, non mi sembrano strumento di democrazia dice il professore Alle ultime Regionali, in Lombardia soltanto il 14% degli elettori ha espresso preferenze. Il che significa che i consiglieri sono stati scelti da quel numero esiguo di cittadini. Una quantità così piccola che la scelta degli eletti potrebbe essere influenzata anche da organizzazioni criminali». Allora, tanto varrebbe avere liste completamente bloccate? «Sarebbe addirittura meglio». Infine, D Alimonte esprime un giudizio generale sulla validità delle primarie che fin qui si sono svolte in Italia: «Sono uno strumento al quale i partiti, oggi deboli, devono ricorrere. Possono essere usate bene e male, ci possono essere abusi. Dovrebbero essere regolate con misure più efficaci, per esempio attraverso l albo degli elettori, come avviene negli Usa. Ora, non c è nessun controllo». Daria Gorodisky

16 16 POLITICA Lunedì 30 Marzo 2015 Corriere della Sera Piano di Berlusconi per rottamare i veterani Tensione sulle liste, verso un tetto ai mandati. Ipotesi Toti in Liguria, si tratta ancora con Fitto in Puglia Il leader: noi la maggioranza del buonsenso, non siamo portatori né di estremismi né di disfattismi Le intese In Veneto Lega e Forza Italia stanno cercando l intesa sul governatore uscente Luca Zaia. Ncd, osteggiato dal Carroccio, potrebbe sostenere il sindaco di Verona Flavio Tosi In Liguria la Lega ha candidato Edoardo Rixi, FI potrebbe schierare Giovanni Toti mentre Ncd appoggerà la candidata dem Raffaella Paita In Campania prove d intesa tra FI e Ncd sull uscente Stefano Caldoro. Pare sfumata la partecipazione di «Noi con Salvini» Roma Il fronte anti-marino Da sinistra a destra Alfio Marchini seduce i forzisti di Ernesto Menicucci ROMA «Non possiamo continuare a farci surclassare dai giovani di Renzi e Salvini. Anche Forza Italia ha bisogno di gente nuova. Il rinnovamento nelle liste di queste Regionali dev essere la prova generale di quello che faremo alle Politiche». No, non era un iniziativa dei berlusconiani della cerchia ristretta, che negli ultimi giorni avevano insistito sempre più sul tema della «rottamazione». E non è nemmeno l ennesima volta in cui l «operazione rinnovamento» viene minacciata dentro FI soltanto per ragioni tattiche. Dietro la scelta di votare pagina, e dietro l esigenza di ridurre al minimo le candidature degli «over 65»e di chi ha già fatto tre mandati, c è il sigillo di Arcore. E c è Silvio Berlusconi in persona: «Adesso voglio gente nuova nelle liste». Che non sia l ennesima boutade «giovanilistica» lo dimostrano le paure della vecchia guardia forzista. E anche l eterogeneo fronte dai verdiniani ad Altero Matteoli, passando per l area di Raffaele Fitto che ieri l altro s è accodato al j accuse di Paolo Romani. E così ieri mattina, a margine del convegno di Antonio Tajani, Mariarosaria Rossi ha impresso un altra accelerazione sul rinnovamento: «Possiamo discutere se tre mandati siano pochi. Ma nove sono senz altro troppi», ha spiegato la senatrice. E ancora: «Questo non significa escludere. Ma dobbiamo aprire alle nuove leve. E il banco di prova di questo ricambio saranno le Regionali». C è chi giura che, ad Arcore, stiano facendo una ricognizione regione per regione per censire i consiglieri di lungo corso. E che un identico lavoro, senz altro più agevole, sia stato fatto per stilare l elenco dei parlamentari che hanno già tre mandati sul groppone. «C è gente che continua a lottare per fare un ultimo giro di giostra. E non s è resa conto che gli italiani, se non ci sbrighiamo, chiuderanno il nostro luna park», è la battuta di Giovanni Toti. Che aggiunge: «Basta con chi fa il tappo al rinnovamento e con tutti quei satrapi orientali che si ergono a paladini della democrazia dopo aver devastato le Regioni». Un ROMA Alfio Marchini, erede di una famosa famiglia di costruttori legati all ex Pci svolta a destra? Non del tutto, ancora. Ma sta nascendo un amore tra Forza Italia (e anche Ncd) e l imprenditore che due anni fa sfidò da indipendente centrosinistra (Ignazio Marino), centrodestra (Gianni Alemanno) e M5s (Marcello De Vito) nella corsa a sindaco di Roma. Sabato pomeriggio Marchini era l ospite d onore al dibattito organizzato dal senatore Francesco Giro e da Antonio Tajani e ha scaldato la platea, che lo ha applaudito spesso. Se Renzi non fa una mossa, gli ex pdl potrebbero aver trovato il loro «papa straniero». messaggio per Fitto e anche per la pattuglia che s è accodata alla denuncia di ieri l altro di Romani. Il Berlusconi versione rottamatore, stavolta, sembra fare sul serio. Ieri, intervenendo telefonicamente al convegno di Tajani, ha attaccato Renzi («Siamo irrilevanti in Ue, il nostro semestre s è chiuso senza risultati») e, soprattutto, ha preso le distanze dalla linea di Salvini («Ci sono partiti che fanno dell estremismo e dell antieuropeismo la loro bandiera. Noi rappresentiamo il buon senso»). Segno che l accordo con la Lega, comunque vicino, ancora non è stato chiuso. In Liguria, dove le voci di un impegno diretto di Toti sono sempre più insistenti, si tratta di aspettare qualche giorno. E la Puglia? Ufficialmente, le posizioni del commissario berlusconiano Vitali e del «ribelle» Fitto sono ancora distanti. Le condizioni del primo, «stabilite con Berlusconi», sono: Fitto faccia la sua lista e, dei sette consiglieri uscenti, possiamo discutere al massimo di cinque. L eurodeputato, incassato un mezzo assist del candidato governatore Schittulli, prende tempo. «Che si candidi pure, se vuole», gli ha mandato a dire Mariarosaria Rossi. Ma il lieto fine è meno lontano di quanto non sembri. Tommaso Labate Orlando: nessun bavaglio Fondazioni dei politici Cantone: una legge è ora indispensabile Le linee Il premier Matteo Renzi ha promesso entro fine anno una riforma delle intercettazioni. Ieri il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha assicurato: «Non ci sarà nessun bavaglio per i giornalisti» Tra le idee allo studio per la riforma ci sarebbero criteri molto più rigidi per la pubblicazione dei brogliacci sui giornali e sarebbe previsto anche il carcere per chi rendesse pubbliche conversazioni ritenute estranee all oggetto dell inchiesta ROMA «Non c è nessun bavaglio per i giornalisti e non credo ci sarà...». Il ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha dedicato la sua domenica al tour «Passi della memoria» organizzato dal Pd a Milano torna a parlare della riforma delle intercettazioni. E rassicura chi teme il colpo di spugna: «Qualunque sarà la legge non inciderà prima di anni sulla gestione delle intercettazioni... Pensare che con un intervento si possa in qualche modo alterare l evoluzione di indagini in corso mi sembra non solo fantasioso ma anche infantile». Una delle bozze sulle intercettazioni in circolazione (criteri molto più rigidi per la pubblicazione dei brogliacci sui giornali, mentre i presupposti investigativi per intercettare gli indagati non cambierebbero) prevederebbe anche il carcere per chi renderà pubbliche conversazioni ritenute estranee all oggetto dell inchiesta. Per questo, dopo molte indiscrezioni, Orlando esclude «un bavaglio per i giornalisti» e preferisce mettere a fuoco l azione di governo sulla velocizzazione del processo penale: «Alla Camera stiamo discutendo un testo (il cui articolo 25 è comunque dedicato alle intercettazioni, ndr) che tratterà le modalità delle impugnazioni e il funzionamento dell udienza preliminare». Ma prima di tutto questo c è il disegno di legge anticorruzione (prevede, tra l altro, il ripristino del reato per il falso in bilancio e pene più dure per la corruzione) che domani torna in aula al Senato per essere approvato in prima lettura nella giornata di mercoledì. Secondo il magistrato Raffaele Cantone, presidente dell Autorità nazionale anticorruzione, il testo è «utilissimo, e non vedo l ora che venga approvato, ma non dobbiamo pensare che una volta approvato basti da solo a risolvere il problema». Ha dunque insistito Cantone: «È indispensabile una legge sulle fondazioni politiche: perché, per esempio, non devono avere nessun tipo di bilancio?». D. Mart.

17 Corriere della Sera Lunedì 30 Marzo 2015 Il retroscena di Marco Cremonesi POLITICA 17 Forza Italia, la partita di Milano e quell idea di «candidare Silvio» La spinta dei suoi. Gelmini: «Con lui si vincerebbe, gliel ho detto» La corsa Con un anno di anticipo sulla scadenza naturale, si è già aperta la corsa alla poltrona di sindaco di Milano Lo scorso 22 marzo il primo cittadino uscente Giuliano Pisapia ha annunciato che non si ricandiderà, aprendo il confronto dentro il centrosinistra per la scelta del successore Nel centrodestra sono stati avanzati diversi nomi: da Mariastella Gelmini all ex ministro Maurizio Lupi MILANO La pazza idea circola e guadagna terreno: Silvio Berlusconi candidato sindaco a Milano. L altro giorno, il filosofoconduttore televisivo Paolo Del Debbio l aveva detto come una battuta: per il fondatore di Forza Italia, «le primarie potrebbero essere con una cabina elettorale sola, in cui entra Berlusconi e vota: quelle sarebbero le primarie del centrodestra; ah, attenzione, lui potrebbe uscire dalla cabina elettorale e dire: ho vinto io». Resta il fatto che nel centrodestra l idea affascina. Soprattutto, hanno fatto drizzare le orecchie alcune delle cose dette sabato dall ex premier ad un evento di Forza Italia: «A Milano tutto è iniziato e da Milano tutto potrebbe ripartire». E ancora: Albertini «In passato gli chiesi se ci aveva pensato Un suo impegno sarebbe risolutivo» «Nel 2016 dovremo riconquistare il Comune con un candidato sindaco che sarà la sintesi della nostra storia». Per finire: «Da Milano poi faremo ripartire anche l Italia, dove siamo la maggioranza vera e naturale». I sostenitori dell ipotesi spiegano che le elezioni per il successore di Giuliano Pisapia cadranno subito la fine della sospensione del leader azzurro dopo la sospensione per due anni dai pubblici uffici. Certo, Berlusconi avrebbe ottant anni. Ma alla scadenza della legislatura, nel 2018, sarebbero sarebbero 82. La candidatura a sindaco potrebbe essere una scintillante e anche generosa conclusione di una carriera iniziata proprio a Milano. Per capire, occorre chiedere a qualcuno che a Berlusconi sia vicino da sempre come la coordinatrice lombarda di Forza Italia, Mariastella Gelmini. «Berlusconi candidato sindaco? Magari». La candidatura del Fondatore «sarebbe senza dubbio la Nel 1997 Un Silvio Berlusconi raggiante saluta la folla davanti al Duomo di Milano: è il 3 maggio del 1997, il leader di Forza Italia richiama in piazza più di 100 mila persone per il suo intervento nella campagna elettorale a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Gabriele Albertini che il 12 maggio viene eletto per la prima volta alla guida di Palazzo Marino (verrà riconfermato nel 2001) (Contrasto) più forte in assoluto, quella capace, una volta di più, di unificare tutti, e non soltanto per il ruolo politico nazionale: lui sarebbe il miglior interprete di Milano e della sua capacità di costruire e di guardare avanti». Ma? «Ma non so se ci sia la sua disponibilità. Dico la verità, qualche tempo fa io ci avevo pensato e gliel ho detto. Ma lui ha un po lasciato cadere la cosa». L idea, peraltro, non è nuova. Ricorda Sergio Scalpelli, già assessore «intelligente» della giunta Albertini e amministratore del Foglio nonché osservatore acuto delle cose (non solo) milanesi, che «fu un idea di Giuliano Ferrara nel 1997, la ve- Nel Carroccio Salvini a Bossi: pensi quel che vuole con Tosi è finita Per Umberto Bossi cacciare Flavio Tosi è stato «uno svarione»? Matteo Salvini, impegnato ieri mattina nella Stramilano (nella foto Imagoeconomica), replica secco: «È una partita finita. Sarebbe bello che una volta nella vita, in Italia, qualcuno che cambia partito mollasse anche la poltrona. Sappiamo che è chiedere troppo però la partita è finita». deva come la ripartenza dopo la sconfitta subita da Romano Prodi e il modo migliore per attraversare la traversata nel deserto dell opposizione; ma lui allora fece scelte diverse, e oggi forse siamo fuori tempo massimo». Non per le chance di vittoria: «Berlusconi certamente compatterebbe il centrodestra. E avrebbe un gran senso se Renzi mettesse lì un Emanuele Fiano o una Lia Quartapelle». Però, «io non lo glielo augurerei. Ed è inutile pensare a un super staff che gli darebbe una mano. Tra l altro, scegliersi i collaboratori non è la cosa in cui Berlusconi è più bravo». Sempre nel 1997, Gabriele Albertini divenne sindaco di Milano: «Ma quando Berlusconi mi Scalpelli «Di sicuro Berlusconi compatterebbe il centrodestra, ma io non glielo augurerei» chiese la disponibilità, gli dissi: perché non lo fa lei? Lui mi spiegò che aveva dei problemi con l immunità parlamentare, le procure stavano serrando le fila rispetto all offensiva nei suoi confronti». Ma oggi? Berlusconi candidato è una strada praticabile? «Fare il sindaco è un impegno che assorbe molto più che non un ministero di serie A. Però, certamente un suo impegno su Milano sarebbe risolutivo. Anche se i partiti di oggi sono assai meno omogenei che non quelli di allora. E Forza Italia sembra molto più vicina alla Lega che non a noi di Area popolare». Dal supplente all impiegata: i 7 carneadi di M5S Regionali, chi sono i candidati selezionati via web. Ma c è chi avrebbe voluto nomi già noti 21,2 la percentuale che ha ottenuto alle urne il Movimento Cinque Stelle alle elezioni europee del 25 maggio ,3 la percentuale ottenuta dal Movimento Cinque Stelle alle elezioni regionali in Emilia- Romagna il 23 novembre 2014 In corsa nelle Regioni Veneto Jacopo Berti, 31 anni, di Padova, è il candidato 5 Stelle per la poltrona di governatore Campania Valeria Ciarambino, 41 anni, di Pomigliano, correrà per il M5S alle Regionali Liguria Alice Salvatore, 31 anni, di Genova, è in corsa per la presidenza della Regione di Beppe Grillo Marche Giovanni Maggi, 68 anni, nato ad Ancona, è il candidato più anziano del Movimento Puglia Antonella Laricchia, 28 anni, nata ad Adelfia (Bari) è la candidata più giovane di questa tornata Toscana Giacomo Giannarelli, 36 anni, di Carrara, è in corsa per la poltrona di governatore toscano Umbria Laura Alunni, 49 anni, nata a Perugia, è la prescelta del M5S per la sfida elettorale in Umbria Il caso Di Maio Nel movimento in molti avrebbero preferito in Campania la candidatura di Di Maio MILANO L allarme l ha lanciato Gianroberto Casaleggio un paio di settimane fa, con l accusa rivolta ai media di «ignorare totalmente la presenza del Movimento» alle Regionali «nonostante ha detto lo stratega siamo stati i primi a identificare i candidati». Per i Cinque Stelle si preannuncia una campagna elettorale ostica. I sondaggi in gran parte delle sette Regioni chiamate al voto indicano risultati confortanti (superiori per intenderci al 13% strappato in Emilia Romagna a novembre), ma al tempo stesso ridimensionano le chance di vittoria. Eppure militanti e simpatizzanti sognano di strappare un feudo, sopratutto in quelle aree dove il M5S si è distinto negli ultimi anni. Proprio per questo, negli ultimi mesi, alcuni di loro hanno invocato la discesa in campo di un nome forte (Luigi Di Maio in Campania) o la creazione di alleanze con segmenti diversi della società civile (Liguria). I candidati Valeria Ciarambino (in Campania), Alice Salvatore (Liguria), l esperto di comunicazione Giovanni Maggi (Marche), Giacomo Giannarelli (Toscana), la laureanda in architettura Antonella Laricchia (Puglia), Laura Alunni (Umbria), Jacopo Berti (Veneto) invece sono stati scelti sempre via web dalla base. C è chi, a causa di screzi interni (l insegnante di diritto Alunni), ha minacciato inizialmente di non correre e chi, invece, punta dritto alla meta, nonostante le tensioni. «Candidare Di Maio? Insieme abbiamo condiviso anni di attivismo sul territorio. Sarebbe stato facile ottenere buoni risultati con lui», dice Ciarambino. L aspirante governatrice, dipendente Equitalia («L azienda è stata molto corretta con me», dice), poi spiega: «In realtà la nostra idea politica prevede spirito di servizio, rispetto di cittadini e istituzioni. Proprio per questi motivi è impossibile candidare chi già ricopre un ruolo istituzionale nel corso del suo mandato». Sulla stessa linea anche Salvatore, una laurea in Lingue, supplente di inglese alle superiori. Nella Liguria di Beppe Grillo un sondaggio a ottobre dava il Movimento come seconda forza e a gennaio si era parlato di un cartello per sostenere la candidatura dell ex sindaco Adriano Sansa. «C era qualcuno che parlava di nomi noti dice la candidata governatrice, ma questo non corrisponde ai nostri criteri». «Mi aspetto che il voto dia un messaggio di cambiamento continua Salvatore commentando i numeri ventilati che oscillano tra il 16 e il 23%, perché la Liguria è in disfacimento». I sondaggi? «Utili per pulire il vetro della macchina» per Berti, che non mostra alcun timore dalla sfida con Luca Zaia, Flavio Tosi e Alessandra Moretti: «Se la sfida è difficile, rendo meglio», commenta l imprenditore che ha una start-up per il commercio online. E lancia le sue proposte per il Veneto: «Con l abolizione dei vitalizi finanziare il microcredito per le imprese. E lanciare il referendum per l autonomia della Regione». Ciarambino invece si dice «felice di doversi confrontare con cariatidi della politica come De Luca e Caldoro», teme l astensionismo e sottolinea la forte componente femminile della pattuglia Cinque Stelle: «Da noi non esistono le quote rosa: per me sono un offesa alla donne, rischiano di ghettizzarle. Il nostro metodo le premia. Gli altri, quelli con le quote rosa in Campania mettono le donne in ruoli marginali, io sono la prima candidata governatrice nella storia della Regione». Emanuele Buzzi

18 18 Lunedì 30 Marzo 2015 Corriere della Sera Società di Investimento a Capitale Variabile di diritto Lussemburghese 24, rue Beaumont L-1219 Luxembourg R.C.S. Luxembourg B AVVISO ORDINE DEL GIORNO DELL ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL 7 APRILE 2015 I Signori azionisti sono invitati a partecipare all assemblea generale ordinaria della Società che si terrà alle ore del giorno 7 APRILE 2015 presso la sede legale della SICAV (24, rue Beaumont, L-1219 Luxembourg), al fine di deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 1. Esame del rapporto del Consiglio di Amministrazione e del rapporto del revisore per l esercizio chiuso il 31 dicembre Approvazione dei conti annuali per l esercizio chiuso il 31 dicembre Destinazione degli utili d esercizio. 4. Approvazione dell operato degli Amministratori e del revisore per l esercizio chiuso il 31 dicembre Rinnovo del Consiglio di Amministrazione e nomina del Revisore per l esercizio Determinazione e ratifica emolumenti degli amministratori. Si rende noto ai Signori Azionisti che nessun quorum è richiesto ai fini dell approvazione dei punti previsti all ordine del giorno e che le decisioni saranno prese a maggioranza semplice dei votanti. Gli azionisti che desiderano partecipare all Assemblea, almeno cinque giorni prima della data dell assemblea, devono inviare una comunicazione scritta in tal senso ad uno dei seguenti soggetti: Per l Italia: State Street Bank S.p.a. Banca Sella Holding S.p.A. Via Ferrante Aporti 10 I Milano Via Italia 2 I Biella Allfunds Bank S.A., Italian Branch Société Générale Securities Services S.p.A Via Santa Margherita 7 I Milano Via Santa Chiara 19 - I Torino Banca Monte dei Paschi di Siena SpA Via L. Grossi 3- I Mantova Per il Lussemburgo: Allfunds Bank: Presso i collocatori Presso la sede della Società: 24, rue Beaumont L-1219 Luxembourg COMUNE DI SESTO SAN GIOVANNI Sede legale: Piazza della Resistenza n Sesto San Giovanni tel. 02/ telefax 02/ Sito Internet: AVVISO DI GARA Questa Amministrazione intende affidare mediante procedura aperta ai sensi dell art. art. 3, comma 37, del D. Lgs. 12 aprile 2006 n. 163 l appalto del servizio di: Ristorazione scolastica, mensa dipendenti e servizi ausiliari presso gli asili nido periodo Codice CIG n Importo a base di gara del servizio : Euro ,65 oltre I.V.A.. Durata dell appalto: 5 (cinque) anni scolastici consecutivi, dal 1 agosto 2015 al 31 luglio Scadenza del termine per la presentazione delle offerte: ore del 13 maggio Datadellagara: 14 maggio Criterio di aggiudicazione : offerta economicamente più vantaggiosa (art. 83 del D.Lgs 12 aprile 2006 n. 163) valutata in base agli elementi di valutazione indicati nel bando. Data di invio e di ricezione del bando all Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità Europee: 19 marzo I requisiti e le modalità di partecipazione sono contenuti nel bando di gara integrale, consultabile sul sito Internet - sezione bandi di gara. Sesto San Giovanni, 24 marzo 2015 IL DIRETTORE DEL SETTORE SERVIZI EDUCATIVI - Dott. Fulvio Capodieci CITTA METROPOLITANA DI NAPOLI AVVISO DI GARA - Bando 18/2014 Quest Ente indice, per il giorno 30/04/2015 alle ore 9.30, procedura telematica aperta per l affidamento dell Accordo Quadro per i lavori di manutenzione ordinaria triennale degli impianti termici e di condizionamento dell Amm.ne Provinciale e dei Centri per l impiego. Importo complessivo lavori ,92 oltre IVA C.I.G.: B. L offerta dovrà pervenire all indirizzo entro le ore 8.00 del giorno 30/04/2015. Il bando di gara è reperibile, in uno alla documentazione tecnica, sul sito ai link Portale Gare o Il Dirigente - Ing. Giancarlo Sarno TRIBUNALE DI VENEZIA FALL. N. 185/13 T.M.S.TECNOLOGIE MECCANICHE SPINAZZE S.R.L. Lotto unico - Acquisto o affitto (con successivo impegno irrevocabile all acquisto) di azienda per produzione e commercializzazione di carpenteria metallica di precisione (settore elettrodomestici, in particolare componenti per il cesto lavatrici per i principali marchi mondiali; automotive) e lavorazione metallo duro, costituita da: Stabilimento in San Donà di Piave (VE), Via Cirgogno, 6 ed altri immobili; attrezzature; portafoglio clienti e fornitori, disegni industriali ed avviamento; maestranze attualmente in forza. Prezzo base di cessione: Euro ,00; in caso di gara aumento minimo Euro ,00. Il prezzo sarà maggiorato del valore di magazzino ed a parità di prezzo offerto, valutato il numero dei dipendenti per i quali è previsto l assorbimento, sarà preferita l offerta per la vendita immediata. Apertura buste: 30/04/2015 ore innanzi al Curatore Fallimentare Dott. Marco Basaglia in Venezia, San Marco Deposito offerte in busta chiusa entro le 12 del 29/04/2015. Maggiori info, dettaglio canone d affitto e consultazione atti, presso Curatore tel fax , info@studiobasaglia.it e su (A298484). TRIBUNALE DI MILANO Concordato Preventivo 66/2014 I.M.E. Industrie Meccaniche Elettromeccaniche S.r.l. in liq GD: Dott. F. D Aquino Commissario Giudiziale: Dott. Franco Mariottini Liquidatore giudiziale: Dott. Ignazio Arcuri I.M.E. in liq. sollecita manifestazioni di interesse finalizzate all acquisto del ramo di azienda, avente ad oggetto l attività di produzione di taglio e di carrozzeria per elettrodomestici e prodotti affini, stampaggio lamiera, costituito dai beni materiali e immateriali organizzati per l esercizio d impresa nel compendio industriale di Mariano Comense, in locazione, ovvero: impianti macchinari e beni strumentali, contratti in corso con la clientela o strumentali allo svolgimento dell attività, segni distintivi aziendali, documentazione tecnico progettuale e amministrativo-contabile. Fanno inoltre parte del ramo aziendale i rapporti di lavoro riferiti a n. 11 lavoratori dipendenti. L attività di impresa relativa al ramo è attualmente esercitata dall affittuaria in forza di contratto d affitto scad. 13 aprile Si precisa che è stata ricevuta offerta d acquisto da parte dell affittuaria al prezzo di Euro ,00 (ottocentocinquemila/00). Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire entro 10 gg dalla data di pubblicazione del presente annuncio a I.M.E. all indirizzo pec della procedura: cp milano@pecfallimenti.it.inpresenza di più manifestazioni di interesse seguirà gara tra gli interessati con le modalità che verranno successivamente comunicate. Il presente avviso costituisce esclusivamente invito ad offrire e non comporta per gli organi della procedura alcun obbligo o impegno, né alcun diritto di qualsiasi tipo in favore di terzi. Per ulteriori informazioni pregasi contattare il liquidatore giudiziale ai seguenti recapiti (tel. 02/ i.arcuri@studioarcuri.com e f.foglia@studioarcuri.com RELAZIONE DI STIMA: dott. Maurizio Cerrano M TRIBUNALE CIVILE E PENALE DI VERONA Sezione Fallimentare AVVISO DI VENDITA GIUDIZIALE Si rende noto che con provvedimento in data 8 gennaio 2015 il Giudice Delegato Dott. Massimo Coltro ha ordinato di procedersi alla vendita ex artt. 107, II comma, l.f. e 570 c.p.c. dei beni immobili appresi tra le attività del FALLIMENTO IMMOBILIARE FEMAR S.P.A. IN LIQUI- DAZIONE, n. 26/2013 R.F., con sede in Verona,Via dell Artigianato 11, che si descrivono di seguito: LOTTO 1, costituito da: - Abitazione di 243,60 mq sita in Verona, Via Nino Bixio n. 27, al piano terzo oltre terrazza al piano quarto, costituita da 8 vani; - due Autorimesse di pertinenza, situate al piano interrato, di rispettivi 23 e 35 mq; al prezzobase complessivodi LOTTO 2, costituito da: - Abitazione di 286 mq, sita in Verona, Via IV Novembre n. 24/a, ai piani sesto e settimo (sottotetto), costituita da 12,5 vani; - due Autorimesse di pertinenza, situate al piano primo scantinato, di rispettivi 26e15mq; al prezzobase complessivodi LOTTO 3, costituito da: - Abitazione di 175 mq, sita in Verona, Via IV Novembre n. 24/a, al piano primo, costituita da 8 vani; - Autorimessa di pertinenza, situata al piano primo scantinato, di 23 mq; al prezzobase complessivodi CONDIZIONI DI VENDITA: Vendita senza incanto, al prezzo base stimato per ciascun lotto. Ogni offerente dovrà prestare cauzione mediante assegno circolare, intestato al Fallimento, nella misura del 10% del prezzo offerto, che non può essere inferiore a quello sopra determinato, depositando in Cancelleria del Tribunale di Verona - sezione fallimentare un offerta redatta su carta bollata (marca da 16,00) entro le ore del giorno 16 aprile Il saldo dovrà essere interamente versato con assegno circolare intestato al Fallimento, da depositarein Cancelleria entro60gg. dall aggiudicazione. Tutte le imposte e le spese, comprese quelle per la cancellazione di ipoteche e altri oneri, nonché eventuale sanatoria, sono a carico dell aggiudicatario. Ulteriori informazioni presso il Curatore, Avv. Enrico Comparotto, Verona, Via Nizza n. 8, tel , fax , e.comparotto@advocolegal.it, o presso la Cancelleria Fallimentare del Tribunale di Verona. GARANZIA COLLETIVA FIDI FRA LE IMPRESE ARTIGIANE DELLA PROVINCIA DI VERONA COOPERATIVA A R.L. Sede legale in Verona, Via Torricelli n. 71/A codice fiscale n Convocazione di Assemblea Ordinaria I signori soci sono convocati in Assemblea Ordinaria, per il giorno 17 aprile 2015 alle ore 10.00, presso la sede legale della società in Verona, Via Torricelli n. 71/a, in prima convocazione e occorrendo per il giorno 20 aprile 2015 alle ore 20,00 presso l Hotel Borghetti, Via Valpolicella 47, Parona (VERONA), in seconda convocazione, per discutere e deliberare sul seguente Ordine del giorno Bilancio dell esercizio chiuso al 31/12/2014 e deliberazioni conseguenti; Nomina Consiglio di Amministrazione; Compenso Membri Consiglio di Amministrazione; Nomina Collegio Sindacale; Compenso Membri Collegio Sindacale. Per l intervento in assemblea valgono le disposizioni di legge e di statuto. Verona, lì 29 marzo 2015 p. Il Consiglio di Amministrazione Il Presidente - Andrea Prando Città di Trapani 7 Settore - Servizio Appalti AVVISO SI RENDE NOTO CHE ALLE H DEL PRESSO LA SEDE CO- MUNALE - UFFICI DEL 3 SETT. URBA- NISTICA - UBICATI IN TRAPANI - VIA LIBICA N. 1, SARA ESPERITA LA GARA D APPALTO DEI SERVIZI COPERTURE ASSICURATIVE INCENDIO, FURTO E/O RESPONSABILITÀ CIVILE GENERALE - LOTTO N. 2 CIG: E53; LOTTO N. 1 CIG: F78 PROCEDURA APERTA CON AGGIUDICAZIONE AL PREZZO PIÙ BASSO. IMPORTO COM- PLESSIVO DEI LOTTI ,00, ONERI E IMPOSTE COMPRESI; IM- PORTO COMPLESSIVO EVENTUALI OPZIONI: ,00. TERMINE UL- TIMO RICEZIONE OFFERTE: H DEL BANDO DI GARA PUBBLICATO SU ALBO PRETORIO CO- MUNALE E UNITAMENTE AGLI ELABO- RATI TECNICI, SU SITO WEB AL LINK: WEB/INDEX.PHP/BANDI-DI-GARA. IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO ING. ROSARIO BELLOFIORE Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, Milano Via Rizzoli, Milano Tel Fax Via Campania, 59 C Roma Tel Fax Vico II San Nicola alla Dogana, Napoli Tel Fax C.so Vittorio Emanuele II, Bari Tel Fax AVVISO PER ESTRATTO DI BANDO DI GARA Procedura aperta, ai sensi dell art. 55 del D.Lgs. 163/2006, per l affidamento del servizio di cessione pro soluto dei crediti I.V.A. maturati da Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A. di cui alla dichiarazione I.V.A., relativa al primo, secondo e terzo trimestre dell anno d imposta 2015, nonché alla dichiarazione I.V.A. annuale per il periodo di imposta 2015 (quarto trimestre). Stazione Appaltante: Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A. - Via Del Bosco Rinnovato n. 4/A - Palazzo U Assago (MI). Tel / fax: / gare@pedemontana.com. CUP: F11B CIG LOTTO 1: C - LOTTO 2: B5D - LOTTO 3: CD - LOTTO 4: B0B. Procedura: aperta. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso. Termine per il ricevimento delle offerte: 28/04/2015 ore Importo complessivo stimato dell appalto, soggetto a ribasso: Lotto 1: importo fino a un massimo di Euro Euro ,00 (IVA esclusa); Lotto 2: importo fino a un massimo di Euro ,00 (IVA esclusa); Lotto 3: importo fino a un massimo di Euro ,00 (IVA esclusa); Lotto 4: importo fino a un massimo di Euro ,00 (IVA esclusa); Luogo principale di prestazione dei servizi: Assago (MI). Durata dell appalto: giorni dalla data di aggiudicazione dell appalto. Requisiti: indicati nel bando e disciplinare di gara. Responsabile del Procedimento: dott. Ivano Tonelli. Il bando integrale è stato trasmesso alla GUUE in data 16/03/2015, pubblicato sulla GUUE n. 2015/S in data 21/03/2015 e pubblicato sulla GURI V Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 35 del 23/03/2015. Il bando, il disciplinare di gara, il CSA e gli allegati e i modelli per la domanda di partecipazione e per le dichiarazioni sono disponibili all indirizzo f.to L Amministratore Delegato - Avv. Marzio Agnoloni PROVINCIA DI SIENA SETTORE SERVIZI AMMINISTRATIVI AVVISO DI GARA Si rende noto che presso l Amministrazione Provinciale di Siena, verrà esperita gara di PROCEDURA APERTA per l appalto del servizio assicurativo per la copertura ALL RISKS dell Ente per il periodo da ore del 30/04/2015 a ore del 31/12/2017. L importo lordo stimato per il triennio è di ,00. L appalto sarà aggiudicato col criterio dell offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell art. 83 del D. Lgs. n. 163/2006. Le offerte dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12 del giorno 24/04/2015. Il bando integrale è stato inviato alla G.U.C.E. il 12/03/2015. Il bando, il disciplinare e la relativa modulistica sono disponibili sul sito INTERNET e presso l Ufficio Contratti. IL DIRIGENTE - Dott.ssa Simona Migliorini COMUNE DI NAPOLI SACUAG AREA LAVORI ESTRATTO BANDO DI GARA Si avvisa che sulla GURI V Serie n. 36 del 25/03/15 è pubblicato il bando di gara Lavori di adeguamento ai sensi D.Lgs. 81/08 dell immobile di proprietà comunale di via Nuova Pazzigno (Del. G.C. n. 951/2014 e Det. Dir. n. 26 del 29/12/14) - Importo a base d asta ,00 - Scadenza presentazione offerte entro le ore del Bando integrale disponibile sul sito Il Coordinatore dr. Mariarosaria Cesarino COMUNE DI NAPOLI ESTRATTO ESITO DI GARA - CIG DBD Si avvisa che il 23/03/2015 è stato inviato alla GUUE l esito della gara Servizio manutenzione ordinaria e di emergenza a carico delle alberature ad alto fusto (Det. Dir. Servizio Qualità dello Spazio Urbano n. 48 del 12/11/14) Valore inizialmente stimato dell appalto: ,985 oltre IVA. Valore finale dell appalto: ,46 compresa IVA 22% - Numero di offerte ricevute: 11 - Aggiudicataria: RTI RE.AM. S.r.l/Vivai Barretta s.r.l. Napoli (NA). Il Dirigente SACUAG Area Gare Forniture e Servizi avv. Rossana Lizzi CASSA DEPOSITI E PRESTITI SPA ESTRATTO AVVISO DI AGGIUDICAZIONE APPALTO 1) Ente aggiudicazione: Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. Via Goito, Roma. 2) Tipo di procedura e criterio di aggiudicazione: procedura ex art. 57, comma 2, lett. b) D. Lgs. 163/2006 ss.mm.ii.. 3) Oggetto dell appalto: Canoni e servizi Thomson Reuters. - CPV CIG: B. 4) Impresa aggiudicataria: Thomson Reuters (Markets) Italia S.p.A. - Via Santa Margherita 1^ Milano. 5) Data di aggiudicazione dell appalto: 09/03/ ) Durata dell appalto: 36 mesi. 7) Importo di aggiudicazione: ,00 esclusa IVA. 8) Pubblicazioni: avviso volontario per la trasparenza ex ante pubblicato sulla GUUE il 12/03/2015 rif. 2015/S , avviso di aggiudicazione pubblicato sulla GUUE il 17/03/2015 rif. 2015/S , GURI, V serie speciale il 25/03/2015, n ) Responsabile del Procedimento: Avv. Micaela M. Ortolani. Il Responsabile del Procedimento Avv. Micaela M. Ortolani AVVISO PREVENTIVO Procedura Ponte PER L INDIVIDUAZIONE DEGLI OPERA- TORI ECONOMICI DA INVITARE AD UNA PROCEDURA NEGOZIATA AI SENSI DELL ART.57 COMMA 2 LETTERA C) E COMMA 6 DEL D.LGS 163 /2006 PER L ACQUISI- ZIONE DEL SERVIZIO AEREO REGIO- NALE PER ANTINCENDIO BOSCHIVO DA EFFETTUARSI IN PERIODO DI VACATIO CONTRATTUALE MEDIANTE ELICOTTERI Gli operatori e le imprese interessate, in possesso dei requisiti prescritti possono far pervenire la documentazione richiesta nelle modalità e tempi previsti dall avviso pubblicato sul link: all indirizzo: Azienda Calabria Verde Via Lucrezia della Valle, Catanzaro entro e non oltre il 3 aprile Il Responsabile del procedimento arch. Marco Mellace (Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell art. 3 c. 2 D.lgs. 39/93)

19 Corriere della Sera Lunedì 30 Marzo Esteri La vicenda Ai negoziati sul nucleare con l Iran prendono parte i cinque membri del Consiglio di Sicurezza (Usa, Gran Bretagna, Cina, Francia, Russia) più la Germania. L intesa deve essere trovata entro domani Nucleare, a un passo dall accordo con l Iran. L ira di Israele Potenze riunite in Svizzera. Netanyahu: piano pessimo. E il fronte sunnita fonda una lega militare araba Il reportage dalla nostra inviata Sara Gandolfi DAL NOSTRO INVIATO LOSANNA Se John Kerry ha rinunciato a tornare a Boston, per partecipare a una cerimonia in memoria di Ted Kennedy, mentore e amico di una vita, allora siamo veramente alla stretta decisiva. Scegliendo di restare anche ieri sulle rive del Lemano, insieme ai ministri degli Esteri dei Paesi 5+1 (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania) il segretario di Stato americano segnala di non voler lasciare nulla di intentato nel guado più difficile del negoziato nucleare con l Iran, in vista della scadenza di domani, fissata come ultima data per un accordo politico. Secondo quanto hanno riferito al Corriere fonti diplomatiche occidentali, un intesa preliminare sarebbe già stata raggiunta su parti decisive del compromesso, che mira a limitare e tenere sotto controllo le attività nucleari di Teheran, in cambio di un progressivo allentamento delle sanzioni internazionali. In particolare, gli iraniani sarebbero disposti a ridurre dalle attuali 10 mila a 6 mila le centrifughe per l arricchimento dell uranio, e forse ad accettare anche di stoccare in Russia parte del materiale fissile già arricchito. Il doppio accorgimento farebbe si che, in caso di violazione dell accordo, Teheran avrebbe bisogno di almeno un anno, il cosiddetto breakout time, per fabbricare anche una La prudenza L ottimismo è tenuto a freno: tutto potrebbe ancora essere messo in discussione sola bomba atomica. All Iran potrebbe tuttavia essere concesso, sotto un rinforzato controllo internazionale, di proseguire alcune attività di ricerca e sviluppo nucleare, per scopi farmaceutici. L accordo dovrebbe avere validità decennale. Nulla è però scontato. «C è ancora molto lavoro da fare», ha spiegato ieri il capo della diplomazia francese, Laurent Fabius. Ogni parte dell intesa è interconnessa. E tutto potrebbe crollare nelle concitate fasi finali: «Non escludo che ci possano ancora essere delle crisi improvvise», ha detto al Corriere il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier. Molto più degli ostacoli tecnici, comunque complessi come le centrifughe di nuova generazione che Teheran chiede di poter operare e che rischiano di vanificare il breakout time, a rendere tormentata la trattativa sono soprattutto le sue conseguenze politiche, con l eventuale ritorno dell Iran a pieno titolo nel Grande Medio Oriente. «L accordo che si profila ha avvertito ieri il premier israeliano Benjamin Netanyahu conferma tutte le nostre paure e Chi è Mahammed Javad Zarif, 55 anni, è il ministro degli Esteri iraniano. È il capo negoziatore di Teheran sul nucleare. Sposato, ha due figli che vivono negli Stati Uniti anche più di quelle». Israele non crede alle dichiarate intenzioni pacifiche del regime persiano e teme l emergere di un Iran nucleare, che considera una minaccia diretta alla propria esistenza. L altra grande opposizione viene dall Arabia Saudita, leader del fronte arabo sunnita, decisa a contrastare ogni nuovo protagonismo del regime sciita iraniano. I raid aerei a guida saudita contro i ribelli Houthi in Yemen, sostenuti dall Iran, rientrano in questa strategia. Così come la decisione, presa ieri dalla Lega Araba sotto la spinta di Riad, di creare una forza militare unita. Paolo Valentino Caccia al wi-fi nelle vie dell Avana Revolución è vivere «connessi» Con i ragazzi che «rubano» Internet davanti agli hotel. Il regime: il web non ci fa paura Le tappe Il 17 dicembre il presidente cubano Raúl Castro e quello statunitense Barack Obama annunciano l avvio di trattative per il ripristino delle relazioni diplomatiche, dopo 53 anni Da allora si sono svolti tre round negoziali, tra Washington e l Avana: alla guida delle rispettive delegazioni ci sono due diplomatiche Martedì prossimo si svolgerà a Washington una sessione di dialogo incentrata sui diritti umani, il tema più delicato della trattativa L embargo non potrà essere tolto però senza l approvazione del Congresso, a maggioranza repubblicana L AVANA I ragazzi stanno seduti contro il muro, immersi negli schermi luminosi. Uguali ai coetanei che popolano le città digitali del mondo, all apparenza. I cybernauti nel cortile del Centro cultural di El Romerillo, quartiere povero della non ricca Avana, non sono però ragazzi come gli altri. E non soltanto perché i loro laptop e cellulari sono di qualche modello fa. Per accedere al primo e unico hotspot wi-fi gratuito sull isola dei Castro, messo a disposizione dall artista Kcho, amico di Fidel, molti si piazzano intorno all edificio che ospita il prezioso router Adsl nel cuore della notte. «La connessione è più veloce», spiega Yoznam, 29 anni, online da quattordici ore. «Quando non lavoro, sto qui. Internet mi piace da morire, è pieno di notizie». Su un cartello all entrata è scritta la password: Aquinoserindenadie, qui non si arrende nessuno. Cuba ha fame. Non più di cibo, come fu negli anni del «periodo speciale» che seguirono il crollo dell Urss. E neppure di Coca Cola e sneakers americane, un tempo vietate al popolo della Revolución. Ha fame di Internet, al quale ha accesso solo il 5% della popolazione (e appena l 1% in banda larga). Colpa, secondo la versione ufficiale, dell embargo Usa, che finora ha impedito l importazione della tecnologia necessaria. Lo Stato stabilisce a chi concedere il privilegio dell accesso: funzionari, università, giornalisti e artisti fedeli agli ideali rivoluzionari, e 140 sale di navigazione pubbliche. Qualcosa, però, sta cambiando. A Cuba si va formando un avanguardia di classe media: lavoratori autonomi i cuentapropistas o soci di cooperative, che, con la benedizione del presidente Raul Castro, hanno creato una costellazione di microimprese private, specie nella ristorazione. Sono loro e i giovani a soffrire più di altri la fatica di sentirsi desconnectados. Obama ha promesso di sbloccare l esportazione di alta tecnologia e all Avana è appena passata una delegazione di Insieme Giovani cubani al Centro culturale dell artista Kcho, amico di Fidel Castro, dove è stato aperto il primo punto wi-fi gratuito dell isola (Reuters) esperti Usa in telecomunicazioni, nell ambito dei negoziati avviati in dicembre fra i due Paesi. Il boom internettiano non sarà per domani, ma se il disgelo prosegue Cuba non avrà più scuse per negarsi alla Rete. All incrocio della 19esima strada con M, al Vedado, ci sono lunghe code fuori dal Centro multiservizi di Etecsa, l unico operatore (statale) di telecomunicazioni. Giovani, adulti, anziani in attesa, disordinatamente, del proprio turno. Teresa dai capelli bianchi racconta che è lì per comprare l ultima offerta: una carta sim con 30 pesos di ricarica; Luis aspetta che si liberi una postazione: «Costa 4,50 Cuc al minuto, una settimana di stipendio in pesos (a Cuba sussistono due valute, che il governo ha annunciato di voler unificare: il Cuc si cambia alla pari col dollaro; il peso vale circa 1/24 di Cuc, ndr)». Nel Paese non esiste ancora il 3G per accedere ad internet La parola RESOLVER Risolvere è un verbo molto comune sull isola caraibica: si riferisce all arte di arrangiarsi di cui i cubani sono diventati maestri, in particolare a partire dagli anni 90 del «Periodo speciale», subito dopo la dissoluzione dell Urss. Oggi identifica le mille scorciatoie con cui i cubani si procurano i beni di cui il Paese scarseggia 5% dei cubani ha accesso a Internet. Il 30% si connette alla rete intranet interna all isola 565 mila linee di telefonia mobile attivate nel 2014, ma non c è il 3G per Internet con i cellulari. Così parte la caccia al wi-fi. All Hotel Nacional, che ha ospitato il luccicante jet set pre-rivoluzionario, hanno chiuso le porte del business center agli esterni. «Era diventato un inferno, si ammassavano sui divani», spiega la hostess, alle prese con una manciata di clienti americani, tornati «finalmente» a fare affari. I giovani si sono spostati fuori dall Habana Libre, telefonino in pugno, a «craccare» i codici dell hotel. I cubani sono maestri nell arte del resolver, che permette nella penuria di trovare una soluzione, in quell area grigia tra legalità e illegalità su cui l autorità spesso chiude un occhio. Al mercato nero si trova di tutto, perfino la connessione. L intellettuale Marisela acquista ore di navigazione da un amico, che le fa usare la linea dell azienda per cui lavora, nel cuore della notte. «Non più di un ora per volta», spiega. «Com è possibile fare cultura così?». Con un dollaro a settimana, invece, si compra il paquete, una scheda Usb dove sono scaricati film e serie tv appena usciti in Usa. Piratati. E l ennesima contraddizione di un Paese «disconnesso» dove però fioriscono i blog, come Cafè fuerte, El blog de Yoandri, oltre alla rivista online della dissidente Yoani Sanchez, 14ymedio. «Cuba ha già realizzato la maggiore rivoluzione: insegnare a leggere e scrivere a tutti i suoi cittadini, cioé a pensare con la propria testa. Non esiste più alcun limite dal punto di vista politico o ideologico che impedisca l accesso ha internet», ha dichiarato Ernesto Rodriguez, del ministero delle Comunicazioni,al giornale ufficiale Juventud Rebelde. La Fabrica de Arte, tra il Vedado e Miramar, è uno dei locali più alla moda dell Avana. Galleria d arte, sala da concerti, disco-bar, quasi ogni sera si riempie di giovani in grado di pagare 2 Cuc per l entrata. «Offriremmo anche il wi-fi, ma l Adsl che ci ha assegnato lo Stato si bloccherebbe subito», dicono i gestori. sgandolfi@corriere.it

20 20 Lunedì 30 Marzo 2015 Corriere della Sera I progetti Sostenuti Ecco i primi ragazzi che partecipano ai progetti: Un bambino autistico della tua provincia ha bisogno del tuo aiuto. Persone come te possono aiutarlo ad avere un futuro migliore. Se vuoi impegnarti assieme a noi vai su clicca "IO CI STO", versa 20 euro al mese e un bambino autistico della tua provincia potrà accedere ad un percorso A.B.A. Ogni mese ti manderemo una mail: - per aggiornarti sui progressi del bambino al quale il tuo contributo sarà stato destinato, - per darti nomi e riferimenti del bambino, di chi lo segue e della zona dove è attivo il progetto pù vicino a te; - per invitarti a visitare il centro dove si svolge il progetto, e conoscere, se lo vorrai, il bambino e magari diventare amici. PROGETTO ABA: L Analisi del Comportamento Applicata (ABA, acronimo di Applied Behavior Analysis) è la scienza che applica i principi dall Analisi del Comportamento per modificare comportamenti umani socialmente significativi, e costituisce il modello di trattamento per l autismo con maggiore supporto scientifico. Le linee guida nazionali più recenti (Sistema Nazionale Linee Guida,2011) confermano l efficacia dell Analisi del Comportamento Applicata nel migliorare le abilità intellettive, il linguaggio e i comportamenti adattativi nei bambini con disturbi dello spettro autistico. Secondo le linee guida della Società Italiana di Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza, una presa in carico intensiva e precoce, basata sui principi dell Analisi del Comportamento Applicata, con una programmazione educativa globale che faccia riferimento allo sviluppo neurotipico, migliora sensibilmente la prognosi e le prospettive di inserimento sociale di molti dei bambini autistici. Purtroppo è un metodo molto costoso che prevede un tutor 1/1 per varie ore al giorno ed un supervisor che coordina mensilmente lo sviluppo del progetto ecco perché stiamo cercando sostenitori che consentano l utilizzo del metodo a famiglie che altrimenti non se lo potrebbero permettere. AREA BRESCIA: Vanessa R. Paderno F.C. Alessandro C. Viadanica Nicola P. Predore Carlo G. Sarnico Filippo B. Palazzolo Tommaso M. Credaro Michele V. Ghisalba Seguiti da: SCUOLABA ONLUS Via del Carso, Brescia - Dott.ssa D'Amato Lucia Tel AREA VICENZA Ozzy T. Vicenza Matteo G. Vicenza Francesco M. Vicenza Seguiti da: Equipe ABA Vicenza Via Del Ponte, 92 C Vicenza - Dott.ssa Rigotti Monica Tel AREA PUGLIA Sofia C. San Marzano di S. Giuseppe Marco L. Talsano Edoardo I. Martina Franca Alessio L. S. Marzano di S. Giuseppe Martina R. Taranto Giulia D. Gravina di Puglia Cristina C. Crispiano Seguiti da: Centro ABA Autismo Cabau Via De Nicola, 24 Grottaglie - Dott.ssa R. Giannattasio Tel PROGETTO SCUOLA: Questo progetto risponde alla crescente richiesta delle famiglie di bambini-adulti con Disturbi Generalizzati dello Sviluppo in difficoltà nel portare avanti una linea metodologica comune anche in ambito scolastico e degli insegnanti stessi i quali, a fronte di un numero sempre maggiore di bambini con questo disturbo, si domandano cosa significhi essere affetti da autismo e soprattutto che cosa posso fare nella quotidianità scolastica per aiutare questi ragazzi. Il progetto è teso quindi a fornire un supporto medico - psicologico gratuito per le famiglie, sostenendo il costo di uno o più operatori specializzati nel trattamento del soggetto all interno del contesto familiare e scolastico. Per ottenere una reale e proficua integrazione scolastica è opportuno: - fornire linee guida operative circa l intervento in ambito scolastico sui ragazzi con queste problematiche tramite la consulenza e la supervisione dello stesso psicologo di famiglia nella scuola; - dare supporto agli insegnanti suggerendo tecniche (ABA, RDI, TEACCH), dirette sia al singolo bambino che a tutta la classe, finalizzate alla gestione comportamentale nella relazione con il soggetto autistico.; - lavorare su obiettivi individualizzati e obiettivi della classe, coinvolgere la risorsa compagni. Il progetto prevede la presa in carico di circa dieci ragazzi autistici, con tre incontri mensili con lo psicologo di famiglia, di cui due in ambito scolastico con gli insegnanti e i compagni ed un terzo con il nucleo famigliare. "Sporcatevi Le Mani" è un'iniziativa de "I Bambini delle Fate" che finanzia la realizzazione di progetti per il sostegno di ragazze e ragazzi affetti da autismo. FRANCO E ANDREA ANTONELLO GIULIO GOLIA i colori secondo Andrea AREA TREVISO Melissa T. Possagno Leonardo F. Musano Trevigiano Francesco A. Loria Nicole D. Fonte Lorenzo V. Crespano del Grappa Nicola C. Riese Pio X Nicolò P. Vedelago Natalia N. Montebelluna Emanuele Z. Caerano San Marco Mohamed S. Montebelluna Mattia C. Montebelluna Seguiti da: Studio Dott.ssa Berton Via dei Carpani, 24 Castelfranco V.to - Dott.ssa Chiara Berton Tel per informazioni più approfondite seguici su: Trattasi di percorsi personalizzati per l'inserimento scolastico e il miglioramento dell'autonomia personale, già praticati da Andrea con ottimi risultati ma impossibili da sostenere per tante famiglie causa elevato costo finanziario. Tramite l'iniziativa "sporcatevi le mani" ogni 100 persone che sottoscrivono garantiamo questi importanti progetti a un ragazzo (a volte più di uno) e alla sua famiglia. UN GRAZIE SPECIALE A CHI SI É SPORCATO LE MANI ASSIEME A NOI E STA GIA' AIUTANDO I NOSTRI RAGAZZI Abruzzo DeMichelis Giampiero Di Leonardo Gabriella DiTommaso Mario Filippone Ilaria Lombardozzi Angelo Piccirillo Mirella Silvestri Silvia Basilicata Losacco Antonietta Mastroluisi Stella Maria Pratesi Clara Simone Antonio Calabria Chiaromonte Filomena Di Lernia Tatiana Di Sevo Carmine Morrone Paola Mortellaro Roberta Campania Amirante Silvana Angarano Francesco Baldissara Costantino Bencivenga Vincenzo Caserta MariaAdelaide Del Prete Arturo Ferrara Fiorella Rocco Paola Scigliano Giovanni Senese Isidoro Vigorito Emilia Emilia Romagna Borrello Mauro Buglione Goffredo Campana CarlaPatrizia Cavana Cristina Cipolli Federica LaMorgia Cinzia ManniAcquati Nicoletta Proietti SaraWanessa Raboni Cecilia Reggiani Giuseppe Rossi Silvana SantandreaErrigio Elena Sarnelli Anna Tamponi Marzia Angelini Annalisa Bonani Cristina Ghinelli Veronica Pagani Elisabetta Parini Erica Friuli Venezia Giulia Giani Stefano Mancassola Luciana Tudor Iuliana Caracoi Piero Cella Elisa Melocco Massimo Russo Sabrina Sclauzero Erika Lazio Antonini Luisa Apolloni Stefano Ardiri Antonio Bernacca Paolo Bisignani Francesca Breschi Rachele Bruno Michela Chiarlitti Donatella Codispoti Francesca Corradi MariaFrancesca Coviello Tommasina D'andria Loredana Digiesi Rosanna Doma Immobiliare Ferri FlaviaMargherita Frascarelli Mario Frizzi Fabrizio Giorgi Mara Guerriero Tiziana Lattarulo Domenico Maddaloni Aurelio Manuelli Michele Mazza Alessandra Morani Riccardo Nunzella Sabrina Paglia Enrico Paolini Aurelio Piesco MariaTeresa Policarpo Fabrizio Rolfini Irene Sbergamo Mauro Scortichini Mariella Serrau Tiziana Sezzi Erminia Signori Francesco Signorile Gabriella Silvestri Stefano Toppi Maria Troiani Roberto Valentini Claudia Venditti Mario Vitaletti Elisabetta Vona Giorgia Liguria Allini Elisabetta Bertuccio RosaMaria Bruno RosaTea Favaro Patrizia Ferro Stefano Marcenaro Maurizio Lombardia Acquaviva Gerardo Aiello Roberto Albanese Patrizia Alberi Silvia Almondo Mario Baietti Oriana Baldan Alessandro Barelli Mauro Belleri Davide Benato Barbara Beretta SoniaAngela Bernini Marilisa Bertoni Elena Bertozzi Marco Bonadei Romano Borghi Cristina Bramati AndreaAngelo Enrico Brassini Mariagrazia Broggi Alberto Bruno Sonia Campagnoli Danila Caramori Daniela Castaldo Antonietta Centonze Giorgio Cesana Francesca Cherubini Stefania Chiarelli Giovanni Cicuto Alessia Cinquemani Elena Cobelli Michele Colombo Cinzia Colombo Luca ComedilSistem General Contractor S.r.l. Crema Lorenzo CrimatS.n.c. DiCadonati Matteo Croce Claudia Cucciniello Grazia Daghetti Marika Dall'ara Gabriella D'avanzo Giuseppe D'avola Anna DeLillo Stefania De Nuntiis Alfredo Dell'avanzo Antonella Destro Giorgia Dondi Alessia Gaiani Anna Galimberti Silvia Galimberti Alessandra Garegnani Paolo Gassa Ivan Gastaldi Ezio Gelmini Sabrina Genitoni Elena Gheli Paola Ghilardi Elena Gioria Elena Guarinoni MarinaStella Lomartire Gianbattista Lombardi Valentina Mambretti Marco Marenzi Francesca Mauri Marilena Mauri Anna Miari Alice Miari Umberto Missaggia Maverik Monopoli Laura Naso Salvatore Nava Isabella Nessi Marco Nuzzi Denny Pagliari Francesca Pasquini DavideGiuseppe Pedersini Fulvio Pernice Margherita Piccolo Claudia Pinardi Mario Podestà Rosetta Prencipe Antonella Redaelli Elena Rigamonti Barbara Rota Massimo Scarton Manuela Scocco Silvia Segolini Fabia Severgnini Barbara Soroldoni Massimo Sudati Bruno Surace Stella Tapparo Simona Valli Gerardina Viterbi Enrica Zambotti Chiara Marche Cortellucci Lorella Fazzini Tiziana Iacomucci Francesca Ludovico Teresa Paradisi Elisabetta Polenta Roberto Molise Fatica Patrizia Rosignoli Giovina Piemonte A.i. Pet Therapy Aloisio Tommaso Angelino Carlo AntonioliPiovano Ulderico Baggio Pietro Antonio Baggio Denis Bagnaschino Giovanni Bisio MariaMaddalena Caiazzo Isabella Camerlengo Annamaria Caretti Nicoletta Cerri Danilo Colombini Ombretta Comune Di Calamandrana Conca Luca Conte Marianna Coviello Vito DeCarli Gloria DiTursi Paolo Duvina Alessandra F.lli Scarampi Faiella Paola Grazia Ferrero Chiara Giovine Riccardo Grasso Maria Grasso Alessandro Lago Simona Macera Chiara Mamone Chiara Mancone Antonietta Marrese Palmira Minella Martina MongeRoffarello Silvia Nastro Massimo Oddone Annamaria Ongaro Rossano Palermo Daniela Pelissero Denise Pescetto LauraMariaCristina Piccinini Luisella Rampino Vito Rampone Vittoria Ressia Bruna Riberi Evelise Rubiolo Alessandra Rubiolo Veronica Rubiolo Ester Serrione Carla Sfoggia Paola Spampati MariaGrazia Tasca Giuseppe Tasca Mario Testa Michele Vidale Bartolomea Rossella Puglia Aloi Massimo Amodio Francesca Antonaci Geraldina Cangiano Serafino Dimitri Gaetano Fabricatore Mara Giurgola Riccardo Iavagnilio RaffaelloPio Leone Angela Lorusso Giasò Di Ilenja Ludovico Angela Maria Memeo Michele Nirchio Vincenzo Russo Salvatore Santorsola Giancarlo Sardegna Badas Simona Demontio GraziaMaria Fara Graziano Marongiu Viola Milella Giancgiacomo Pasini Paolo Piga LauraMichela Pinna Antonella Piras MariaGrazia Pulli Vincenzina Sicilia Cosentino Santo Lombardo Mariantonietta Merro Rosaria Motta Francesco Tona Manuela Vultaggio Rita Toscana Avanzati Annalisa Benvenuti Lucia Bonesse RoseFrank CappucciniRoghi Marcella Curzi Catia De Cosimo Pamela Falorni Simona Lauria Franca Lucci Silvia Noli Luisa PinhoCalixtoRighini DelormeIris Righini Lorenza Rossi Mariaberta Rossi Antonella Santucci Caterina Vichi Rosita Trentino Alto Adige Degiampietro Federica Fracchetti Roberto Giordano Mario Leitempergher Alessia Manfredi Clelia Pezzuto Francesco Ruatti Enzo Torboli Bianca Bagolin Rossana Porfido Irene Umbria Martinelli Patrizia My Nicola Olivieri Alessandra Pagliardini Franca Passeri Claudio Tamburini Michele Topi Giuseppina Trappetti Mirko Veneto Agostini Agostino Andretto Luca Antonello Franco Antonello Graziella Ascagni Rosanna Battistiol Carolina Beghetto Gianni Bissacco Valeria Boato Alessandro Borsato Henry Boscariol Michele Busata Luigino Calcagnotto Glenda Camerotto Barbara Campi Andrea Carazzato Renza Casarin Denise Cenere Giulia Cenzi Paola Cercher Gioia Cernuschi Bruno Classe 64 S.n.c. Comelli MariaCristina DaiPra Sergio DalFabbro Chiara DallaCosta Giampaolo Dazzi Gianmarco De Fanti Angelo DeFaveri Stefano De Marchi Teresa De Zorzi Alessandro Doimo Sabrina Emireni Cristina Fabbian Raffaela Fasano Giuseppe Ferracin Debora Floccari Marina Fontanella Rina Francescato Lucia Freddi Mario Gallina Serena Gallo Alberto Gandolfo Daniela Gasparini Leonardo Geremia Valter Ghira Aldo Giommi Edoardo Girelli Maristella Gobbato Valentina Gradenigo Michele Griffoni Romina Gugel Luca Gumiero Bianca IstitutoMarco PoloS.r.l. Lazzari Mauro Leonello Pietro Ligorio Roberta Lucchetta Moira Magris Maria Marcon Daniela Marinello Andrea Marson Paolo Maso Vania Erica Mazzolin Samuel Mechilli Katia Minotto Laura Miotti Luca Molinari Germana Montagner Angelica Montesso Lara Narcisi Rossella Negretto Eva Nicolin Stefania Novellino Giuseppe Paties Lorenza Perazzini Giulia Piccolo Pierino Pinarello Giuseppe Polo MariaLicia Pugliese GaetanoNatale Quaggiotto Antonella Quinto Sara Reni Angela Reschiglian Raffaella Rossetto Massimo Ruggiero Ilaria Sala Flaviana Santi Primo Sartoretto Enrico Scalerta Bruna Squizzato Alessio Talpo Silvia Tebaldi MariaRosa Tezza Alice Todesco MariaLuisa Toso Antonella Vettoretti Lisa Visentin Marco Zambon Giuseppe Zandonà Gianluca Zennari Riccardo Zin Paola Zoin Margherita Zordan DavideGiovanni Zorzi Elsa Tezza Alice Vettoretti Lisa Visentin Marco Zambon Giuseppe Zandonà Gianluca Zennari Riccardo Zin Paola Zoin Margherita

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