I FRANCHI, IL PAPATO E CARLO MAGNO

Transcript

1 I FRANCHI, IL PAPATO E CARLO MAGNO Dopo aver conquistato la Spagna gli Arabi si diressero verso la Francia per allargare i loro territori, ma furono fermati da un importante personaggio dei Franchi: Carlo Martello. Egli era "maestro di palazzo", cioè il capo dell'esercito franco e sconfisse gli arabi nella battaglia di Poitiers (732). Quello dei Franchi era un popolo particolarmente caro al Papa, perché si era convertito al Cristianesimo nel V secolo e da allora era sempre rimasto cristiano. Il figlio di Carlo Martello era Pipino il breve e fu nominato anche lui maestro di palazzo. Egli però desiderava essere re e per questo imprigionò il vero re, lo dichiarò troppo debole e convinse i Franchi a farsi nominare loro sovrano. Non era però soddisfatto perché aveva conquistato il titolo con un colpo di stato e quindi non era il re legittimo, così convinse il Papa a fare una cerimonia di unzione del re. Il Papa Stefano II accettò e in cambio richiese l'aiuto dei Franchi contro i Longobardi. L'unzione del re aveva reso Pipino re-sacerdote, dotato di un potere derivato da Dio. Un re unto era un re più potente degli altri. Pipino mantenne la promessa fatta al Papa, conquistò i territori che i Longobardi avevano tolto ai bizantini e poi portò al Papa le chiavi delle città. I bizantini protestarono e chiesero al Papa la restituzione dei territori. DONAZIONE DI COSTANTINO: per far tacere i Bizantini Pipino fece redigere un falso documento di donazione secondo il quale quei territori erano stati donati al Papa da Costantino.

2 CARLO MAGNO Alla morte di Pipino il regno fu diviso fra i suoi due figli. Al primogenito Carlo Magno spettò la parte più piccola e più a nord, al secondogenito Carlomanno spettò la parte maggiore. Intanto Carlo Magno, che aveva già una donna che gli aveva dato un figlio (Pipino il gobbo), fu costretto dalla madre a sposare la figlia del re longobardo Desiderio. Carlo dovette sposare Ermengarda per ragioni politiche, ma poi se ne innamorò, anche per la sua grande bellezza. Qualche anno dopo Carlomanno fu avvelenato e il regno passò tutto nelle mani di Carlo Magno. Per poter amministrare il grande stato, egli fu costretto a nominare conti i suoi amici più fidati e ad affidare loro dei territori da controllare (dovevano riscuotere i tributi, controllare i vescovi e arruolare un esercito), questi territori furono chiamati contee. Le contee erano all'interno dei territori. Nominò anche dei marchesi che dovevano controllare le marche o marchesati, cioè territori di confine o territori particolarmente difficili da controllare. Per far questo scelse i guerrieri più abili. Per controllare l'operato di conti e marchesi creò degli inviati speciali, chiamati missi dominici (il cui nome significa "inviati del signore"). L'imperatore concedeva in beneficio a conti e marchesi un territorio, che veniva restituito alla loro morte (non era ereditario). Coloro che ricevevano un beneficio erano chiamati vassalli, essi in cambio dovevano aiutare il signore in caso di guerra. Si diventava vassallo con una cerimonia di investitura, durante la quale il vassallo metteva le sue mani in quelle del signore in segno di obbedienza e di protezione. Tutti i sudditi di Carlo dovevano obbedire alle stesse leggi emanate dall'imperatore, le leggi capitolari.

3 LA DISCESA IN ITALIA DI CARLO Carlo Magno ricevette poi la visita di un messaggero del Papa che gli chiedeva di scendere in Italia in suo aiuto contro i Longobardi. Per aiutarlo Carlo doveva attaccare suo suocero Desiderio e questo significava inevitabilmente la fine del suo matrimonio con Ermengarda. Il Papa era però più importante della moglie e così Carlo ripudiò Ermengarda e attaccò i Longobardi di re Desiderio nel 774. Partì con un esercito composto da tutti i maschi adulti, soprattutto dagli uomini ricchi che erano in grado di comprarsi un'armatura molto costosa, ma molto preziosa per difendersi. L'equipaggiamento era composto da corazza, elmo, scudo, lancia, spada corta, spada lunga, arco, frecce, faretra e una cavallo. Gli uomini e i cavalli erano talmente tanti che Carlo decise di partire a maggio, per essere certo di trovare nei campi il frumento necessario a sfamare i cavalli. Arrivato ai confini dell'italia divise il suo esercito in due gruppi che si riunirono dopo aver valicato le Alpi, questa manovra "a tenaglia" divenne una delle sue migliori tattiche di guerra. Misero sotto assedio Pavia, ma anche l'esercito franco perse tantissimi uomini a causa dell'aria malsana che c'era in quei territori paludosi. Gli uomini morivano a causa della malaria. Alla fine i Longobardi si arresero e Carlo non uccise Desiderio, ma lo fece chiudere in un monastero. La corona ferrea di Desiderio divenne il simbolo usato per incoronare i re d'italia.

4 Dopo la vittoria sui Longobardi Carlo affrontò altri scontri: 1) Contro gli ARABI. Carlo attraversò i Pirenei per andare ad aiutare il califfo di Saragozza contro gli altri califfi. Trovò però la città chiusa e, dopo averla assediata, dovette rinunciare ed andarsene. Durante il viaggio di ritorno i baschi assalirono le retrovie dell'esercito nella gola di Roncisvalle e il migliore amico di Carlo, Orlando, fu ucciso. 2) Contro gli AVARI pagani: Carlo li sterminò e si impadronì del favoloso tesoro di Attila, dato dai tributi che gli imperatori bizantini avevano pagato agli Unni. 3) Contro i SASSONI pagani: questa guerra durò 30 anni e circa sassoni furono deportati e costretti a convertirsi. Carlo Magno fu molto importante anche per aver difeso Papa Leone III da un complotto. Il Papa era stato ferito e abbandonato e a suo carico era cominciato un processo. Carlo lo curò e poi lo accompagnò a Roma dove Leone giurò sulla Bibbia la sua onestà e venne così assolto. Il legame tra Carlo e il Papa era sempre più forte e, il 25 dicembre dell'800, il Papa lo incoronò imperatore del Sacro romano Impero. "Romano" perché era l'erede dell'impero dei romani e "sacro" perché cristiano.

5 CARLO MAGNO UN GRANDISSIMO PERSONAGGIO Carlo Magno fu molto importante anche per altre cose, prima fra tutte la lotta contro l'analfabetismo. Gli analfabeti erano tanti, troppi! Egli stesso sapeva leggere, ma non sapeva scrivere. Firmava con un monogramma che riportava le lettere del suo nome. Egli impose l'uso del latino come lingua ufficiale, e riorganizzò la scrittura e la punteggiatura inventando la MINUSCOLA CAROLINA (simile agli attuali carattere che usiamo nel computer) e il PUNTO INTERROGATIVO.

6 MAPPA 751: Pipino il Breve re dei Franchi Scende in Italia e dona al Papa i territori conquistati. FALSA DONAZIONE di COSTANTINO Alla sua morte gli succede Carlo Magno Nell'800 Carlo magno viene incoronato imperatore da Papa Leone III Nasce il SACRO ROMANO IMPERO UN VASTO IMPERO DA CONTROLLARE MARCHE MARCHESI CONTEE CONTI MISSI DOMINICI Inviati speciali VASSALLI: ricevono in beneficio una terra e giurano fedeltà al signore