luglio

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1 doidro-meteo-clima Bollettino Regionale della Siccità luglio Mese dinamico con tre brevi ondate di caldo interrotte da fasi più fresche con temporali anche forti ed intense grandinate; temperature nel complesso comunque superiori al clima, piogge, escluso aree della Romagna, molto inferiori alle attese (meno di 10 mm sui 30 del clima in pianura) con deficit di bilancio prossimo a 30 mm. Le disponibilità idriche calcolate sui tre mesi restano comunque prossime alla norma. Precipitazioni del mese in generale molto inferiori alle attese, in pianura meno di 10 mm rispetto ai circa 30 attesi dal clima. Umidità del terreno: nel complesso valori ancora prossimi alla norma sul settore orientale ma si stimano già contenuti idrici inferiori alle attese in vaste aree parte della pianura occidentale in cui si stimano situazioni di siccità anche gravi o gravissime (aree in rosso). Siccità delle traspirativo. colture per deficit Le precipitazioni degli ultimi tre mesi (vedi mappe spi) si mantengono comunque non lontano dalla norma e l'indicatore di deficit traspirativo conferma una situazione di sostanziale normalità. Portate del Po: inferiori alle medie di lungo periodo in tutte le stazioni di misura. 1

2 SITUAZIONE METEOROLOGICA Il mese è contrassegnato dai tipici caratteri della stagione estiva: alte temperature e precipitazioni durante le ore pomeridiane, prettamente di natura convettiva. Soltanto a metà del mese il transito sulla Penisola Italiana di una saccatura profonda ha innescato temporali di moderata e forte intensità sul settore appenninico e adriatico. Durante la prima settimana la presenza di un campo barico alto e livellato ha favorito condizioni di tempo sostanzialmente stabile, nonostante l innesco di qualche debole episodio convettivo, dovuto a infiltrazioni di aria più fredda in quota. Gli accumuli significativi sono: 9 mm a Bologna il giorno 2, 15 mm a Carpineti (RE) il giorno 5 e 30 mm a Rolo (RE) il giorno 7. Nella seconda settimana il consolidamento di un promontorio di origine africana ha determinato un aumento delle temperature, con valori massimi che hanno raggiunto e, talvolta, superato i 35 C in numerose località di pianura. Nella giornata del 10 le alte temperature hanno favorito, durante le ore centrali della giornata, l innesco di fenomeni termo-convettivi sull Appennino ToscoEmiliano, con accumuli di 16 mm a Selva Ferriere (PC), 10 mm a Castelnovo ne Monti (RE) e 17 mm a Febbio (RE). Nella giornata del 13, in seguito all aumento del gradiente barico in quota, si è registrato un aumento della ventilazione sulle aree appenniniche: 55 km/h misurati dalla stazione di Loiano (BO). Tra le giornate del 14 e del 15 una profonda saccatura di origine atlantica, in transito sulla Penisola Italiana verso levante, ha dato luogo anche sul territorio regionale a temporali di moderata e forte intensità. Accumuli tra 8 e 15 mm sono stati registrati sull Appennino ToscoEmiliano, presso le stazioni di Febbio (RE) e Carpineti (RE), ma l attività convettiva è stata molto più intensa e persistente sul versante adriatico. Sono stati, infatti, registrati valori di 17 mm a Cesena, 26 mm dalla stazione di Cusercoli a Civitella di Romagna (FC), 36 mm a Modigliana (FC), 34 mm a Corniolo (FC) ma, soprattutto, 71 mm a Rimini, 90 mm a Morciano, 88 mm a Vergiano e 149 mm a Cattolica. Nella giornata del 16, per il consolidamento del campo di geopotenziale sul Mediterraneo occidentale, il minimo depressionario si sposta in direzione della Penisola Balcanica, ma il settore costiero e la pianura centro-orientale restano battuti da una moderata ventilazione, proveniente dal quadrante nord-orientale. Al termine della terza settimana il posizionamento sul Mediterraneo centrale di un promontorio di origine africana favorisce un temporaneo aumento delle temperature massime, con valori che su ampie aree di pianura raggiungono e, talvolta, superano i 35 C, associate a deboli condizioni di instabilità, specialmente sulle aree appenniniche. Nella giornata del 23 la progressione verso levante di una saccatura atlantica erode il bordo occidentale del promontorio africano, permettendo la discesa di aria fredda in quota sulla preesistente aria calda e umida. Ciò determina diffuse condizioni di instabilità anche sul territorio regionale, associate a rovesci e temporali più intensi sull Appennino Tosco-Emiliano e sulla Romagna. Nonostante la traslazione del sistema perturbato verso levante, sul territorio regionale permangono condizioni di instabilità post-frontale, che danno luogo a rovesci e temporali, specialmente durante le ore pomeridiane. Nella giornata del 26 la temporanea rimonta del geopotenziale determina un nuovo aumento delle temperature, permettendo l innesco di un attività convettiva durante la giornata, specialmente sul crinale dell Appennino Tosco-Emiliano e sulla pianura modenese. La giornata del 27 è caratterizzata da precipitazioni sparse dovute a una nuova ondulazione del geopotenziale in quota. Accumuli significativi sono stati registrati a Selva Ferriere (19 mm), Febbio (33 mm) e Corniolo (20 mm). Il consolidamento del campo barico e il conseguente aumento delle temperature permangono fino alla giornata del 31, quando il flusso tende nuovamente ad assumere una curvatura ciclonica, producendo sul territorio regionale rovesci e temporali sparsi. 2

3 PRECIPITAZIONI CUMULATE NEL MESE (mm) ANOMALIA PREC RISPETTO AL CLIMA ( ) (mm) ANOMALIA ( ) (%) 3

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5 INDICI METEOROLOGICI: SPI Maggiori info e scenari: Dalle mappe di SPI a 3 e 6 mesi si può notare che le precipitazioni degli ultimi 6 mesi si sono mantenute nella norma, raggiungendo valori superiori alla norma solo localmente nel ferrarese, nel riminese e, per il solo indice a 6 mesi, sul crinale bolognese. (dati aggiornati al 20 luglio 2016) INDICE SPI L indice SPI quantifica il deficit di precipitazione per diverse scale dei tempi: 3, 6, 12 e 24 mesi precedenti. L umidità del suolo risponde alle anomalie di precipitazione su scale temporali brevi (siccità agricola), mentre l acqua nel sottosuolo, fiumi e invasi tendono a rispondere su scale oggettivamente più lunghe (siccità idrologica). 5

6 INDICI METEOROLOGICI:: segue SPI Maggiori info e scenari: Gli indici di SPI a 12 e 24 mesi presentano valori generalmente nella norma. Valori indicativi di condizioni siccitose permangono nell'spi a 12 mesi nella pianura piacentina, e nell'spi a 24 localmente sull'appennino parmense. (dati aggiornati al 20 luglio 2016) INDICE SPI L indice SPI quantifica il deficit di precipitazione per diverse scale dei tempi: 3, 6, 12 e 24 mesi precedenti. L umidità del suolo risponde alle anomalie di precipitazione su scale temporali brevi (siccità agricola), mentre l acqua nel sottosuolo, fiumi e invasi tendono a rispondere su scale oggettivamente più lunghe (siccità idrologica). 6

7 INDICI METEOROLOGICI: PERCENTILI Dai grafici e dalla mappa dei decili, visibile su web ( risulta che nel corso dell ultimo mese le precipitazioni sono state esigue in tutta la regione. I livelli delle risorse idriche si sono comunque mantenuti nella normalità. Legenda grafici: I decili (decimo percentile) rappresentano un indicatore della siccità meteorologica per classificare le precipitazioni mensili osservate, rispetto alla climatologia. Per ottenere i grafici, i dati di precipitazione mensile osservata sono stati mediati su ogni macroarea. Nei grafici i valori mensili dell ultimo anno sono riportati come pallini neri. Le linee colorate, rappresentano i valori dei decili della precipitazione media mensile per la Macroarea (sul periodo ) e danno un idea della distribuzione statistica climatologica di lungo periodo delle precipitazioni medie sulla macroarea, mese per mese. MACROAREE Per la gestione delle emergenze di Protezione Civile, il territorio regionale è suddiviso in otto macroaree, realizzate tenendo conto dell omogeneità climatologica e idrologica (aggregazione per bacino) e, quando possibile, rispettando i confini amministrativi. Elenco delle macroaree da Est verso Ovest: A: bacini montani, dal Savio al Lamone; B: bacini di pianura, dal Conca al Lamone e litorale adriatico fino a foce Reno; C: bacini montani, dal Senio al Samoggia (bacino del Reno); D: bacini di pianura, dal Senio al Reno e destra Po; E: bacini montani, dal Panaro all Enza; F: bacini di pianura, dal sinistra Reno al destra Enza; G: bacini montani, da Parma a Trebbia; H: bacini di pianura, da Sinistra Enza a Tidone. Nella mappa, la suddivisione della regione in Macroaree: 7

8 NDICI METEOROLOGICI: segue PERCENTILI Seguono i grafici dei percentile sulle macroaree E, F, G e H Legenda grafici: I decili (decimo percentile) rappresentano un indicatore della siccità meteorologica per classificare le precipitazioni mensili osservate, rispetto alla climatologia. Per ottenere i grafici, i dati di precipitazione mensile osservata sono stati mediati su ogni macroarea. Nei grafici i valori mensili dell ultimo anno sono riportati come pallini neri. Le linee colorate, rappresentano i valori dei decili della precipitazione media mensile per la Macroarea (sul periodo ) e danno un idea della distribuzione statistica climatologica di lungo periodo delle precipitazioni medie sulla macroarea, mese per mese. MACROAREE Per la gestione delle emergenze di Protezione Civile, il territorio regionale è suddiviso in otto macroaree, realizzate tenendo conto dell omogeneità climatologica e idrologica (aggregazione per bacino) e, quando possibile, rispettando i confini amministrativi. Elenco delle macroaree da Est verso Ovest: A: bacini montani, dal Savio al Lamone; B: bacini di pianura, dal Conca al Lamone e litorale adriatico fino a foce Reno; C: bacini montani, dal Senio al Samoggia (bacino del Reno); D: bacini di pianura, dal Senio al Reno e destra Po; E: bacini montani, dal Panaro all Enza; F: bacini di pianura, dal sinistra Reno al destra Enza; G: bacini montani, da Parma a Trebbia; H: bacini di pianura, da Sinistra Enza a Tidone. Nella mappa, la suddivisione della regione in Macroaree: 8

9 INDICI AGROMETEOROLOGICI Maggiori info: Acqua Disponibile (AD): A fine mese i quantitativi di Acqua Disponibile nel suolo in pianura si stima siano in generale compresi tra 10 e 20 mm. Percentile di AD: Il contenuto idrico è stimato, nelle aree orientali, prevalentemente nella norma compreso tra il 25 ed il 75 percentile (aree rispettivamente di colore verde e bianco). Contenuti idrici dei terreni molto inferiori alle attese si stimano invece nella pianura del settore occidentale, parmense in particolare (zone in rosso). ACQUA DISPONIBILE (mm) L acqua disponibile rappresenta tutta l acqua che le colture possono assorbire dal terreno fino a raggiungere il punto di appassimento. Il valore dipende dalle caratteristiche del terreno e dalla coltura. 9

10 IDROLOGIA: stato dei principali corsi d acqua Maggiori info: Stato dei principali corsi d acqua Nel mese di luglio, come di norma, non si sono verificate precipitazioni significative. Le condizioni di fiumi e torrenti sono risultate quelle tipiche del periodo, con deflussi scarsi ed in esaurimento. Solo nei giorni 15-16, alcuni temporali di moderata e forte intensità hanno provocato rapidi e significativi incrementi del livello idrico sui fiumi Bevano, Savio e Rubicone. Negli stessi giorni e dal 24 al 27 luglio, si segnalano altresì deboli innalzamenti idrometrici sui fiumi Nure, Enza, Secchia, Santerno, Lamone, Montone, Ronco, Uso e Conca.. 10

11 Tabella 1 - Portata media giornaliera [m3/s] per le sezioni del fiume Po nel mese di luglio Data PIACENZA CREMONA BORETTO BORGOFORTE PONTELAGOSCURO 01/07/16 02/07/16 03/07/16 04/07/16 05/07/16 06/07/16 07/07/16 08/07/16 09/07/16 10/07/16 11/07/16 12/07/16 13/07/16 14/07/16 15/07/16 16/07/16 17/07/16 18/07/16 19/07/16 20/07/16 21/07/16 22/07/16 23/07/16 24/07/16 25/07/16 26/07/16 27/07/16 28/07/16 29/07/16 30/07/16 31/07/ Tabella 2 - Portata media [m3/s] relativa al mese di luglio 2016 per le sezioni del fiume Po, a confronto con la portata media per lo stesso mese sul lungo periodo (PIACENZA: ; CREMONA: ; BORETTO: ; BORGOFORTE: ; PONTELAGOSCURO: ). Q media del mese di luglio 2016 Q media di luglio sul lungo periodo P IACENZA CR EMON A B OR ETTO B ORG OFORTE PO NTELAGO SCURO

12 IDROLOGIA: andamento delle portate Andamento medio mensile del fiume Po nelle principali stazioni: anno in corso a confronto con il lungo periodo e l anno In tabella 3 (Piacenza, Cremona, Boretto, Borgoforte, Pontelagoscuro) sono riportati i valori medi e minimi delle portate medie mensili registrate sul lungo periodo, specificando in figura il periodo di riferimento per ciascuna stazione idrometrica; vengono inoltre forniti i valori di portata media mensile per gli anni 2003, 2005, 2006 e 2007, caratterizzati da un significativo fenomeno di magra e per lo scorso anno In verde viene evidenziato l andamento medio mensile del Po durante l anno in corso, Tabella 3 PIA CENZA VALORI DI PORTATA MEDIA MENSILEe VALORE MINIMO STORICO MENSILE Gennaio MINIMO STORICO F ebbra io Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto S ettembre Ottobre No ve mbre Dicembre CREMONA VALORI DI PORTATA MEDIA MENSILEe VALORE MINIMO STORICO MENSILE Gennaio MINIMO STORICO F ebbra io Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto S ettembre Ottobre No ve mbre Dicembre BORETTO VALORI DI PORTATA MEDIA MENSILEe VALORE MINIMO STORICO MENSILE Gennaio MINIMO STORICO F ebbra io Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto S ettembre Ottobre No ve mbre Dicembre BORGOFORTE VALORI DI PORTATA MEDIA MENSILEe VALORE MINIMO STORICO MENSILE Gennaio MINIMO STORICO F ebbra io Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto S ettembre Ottobre No ve mbre Dicembre PONTELAGOSCURO VALORI DI PORTATA MEDIA MENSILEe VALORE MINIMO STORICO MENSILE Gennaio MINIMO STORICO F ebbra io Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto S ettembre Ottobre No ve mbre Dicembre

13 IDROLOGIA: segue andamento delle portate Nelle figure 1a, 1b, 1c, 1d e 1e, l andamento medio mensile del Po per l anno 2016 viene confrontato con quello dell anno 2015 e con quello di lungo periodo, per il quale vengono rappresentate le serie storiche dei valori minimi e medi. In figure 2a, 2b, 2c, 2d e 2e vengono mostrati i valori dello scarto percentuale del valore di portata media mensile per l anno 2016, calcolato rispetto al valore medio ed al valore minimo di portata sul lungo periodo. Dagli andamenti dei deflussi e dai grafici dello scarto percentuale si evince che i valori delle portate mensili di luglio sono risultati inferiori alle medie di lungo periodo in tutte le stazioni di misura. Fig.1a Fig.1b 13

14 Fig.1c Fig.1d Fig.1e 14

15 IDROLOGIA: segue andamento delle portate Fig.2a Fig.2b Fig.2c 15

16 Fig.2d Fig.2e Il bollettino della siccità è stato realizzato grazie ai contributi delle aree: A grometeorologia, territorio e clima (V. Pavan G. Antolini, A. Pasquali, A. Spisni, W. Pratizzoli,). Previsione e sala operativa (F. Grazzini, F. Nerozzi). Idrologia (C. Alessandrini, F. Tugnoli, G. Ricciardi, ). Redazione: a cura dell Area Agrometeorologia, territorio e clima (A. Pasquali, W. Pratizzoli). Maggiori info sul sito internet Siccità e desertificazione : 16