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1 WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari Fulvio Ananasso Direttore Studi, Ricerca e Formazione AGCOM Roma, 30 novembre F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari

2 Outline Scenario nazionale Quadro normativo Caratteristiche principali Decreto Pisanu e nuovo pacchetto sicurezza Reti civiche italiane Benchmark internazionale Scenario di riferimento Recenti proposte Digital Inclusion vs Sicurezza Il dibattito internazionale in tema di sicurezza F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 2/15

3 Outline Scenario nazionale Quadro normativo Caratteristiche principali Decreto Pisanu e nuovo pacchetto sicurezza Reti civiche italiane Benchmark internazionale Scenario di riferimento Recenti proposte Digital Inclusion vs Sicurezza Il dibattito internazionale in tema di sicurezza F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 3/15

4 Quadro normativo Categorie di soggetti Privati persone fisiche Usi Rete privata chiusa Uso esclusivo di reti nel proprio fondo o in più fondi dello stesso proprietario, possessore o detentore; Installazione ed esercizio per proprio uso esclusivo, di apparecchiature che impiegano frequenze di tipo collettivo, senza alcuna protezione, per collegamenti a brevissima distanza con apparati a corto raggio, compresi quelli rispondenti alla raccomandazione CEPT/ERC/REC Disciplina applicabile D.Lgs. 259/2003 art.99 comma 5 art.105 comma 1 Descrizione Libero uso per le reti WiFi private L installazione di reti e l esercizio di servizi WiFi per usi esclusivamente privati senza finalità commerciali sono soggette al regime di libero uso Privati operatori di c.e. Rete commerciale chiusa Installazione o esercizio di sistemi che impiegano frequenze collettive, relativi all'installazione od esercizio di reti locali radiolan o hiperlan al di fuori del proprio fondo. Utilizzazioni di apparecchiature conformi alle norme tecniche della direttiva 1999/5/CE Installazione di access point D.Lgs. 259/2003 art. 104 D.Lgs.268/2001 DM28/05/2003 Regime dell autorizzazione generale Gli operatori che intendono fornire reti e servizi di c.e. accessibili al pubblico mediante WiFi devono presentare una DIA e rispettare le condizioni fissate con decreto del Ministero delle Comunicazioni Privati esercenti altre attività commerciali Rete commerciale aperta Messa a disposizione del pubblico di apparecchiature terminali di rete, conformi alle specifiche tecniche e di sicurezza vigenti in materia di WiFi, connesse a un punto terminale di una rete pubblica di un gestore di rete Delibera AGCOM 102/03/CONS Esclusione dal regime di autorizzazione generale I titolari di esercizi commerciali e locali aperti al pubblico (bar, hotel, ecc.) che mettono a disposizione del pubblico connessioni WiFi non sono considerati operatori. F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 4/15

5 Caratteristiche principali a) Afferenza alla frazione di spettro c.d. unlicensed : le frequenze destinate al WiFi sono beni a fruizione collettiva, la cui utilizzazione non prevede l istituzione di diritti esclusivi. In altri termini, l utilizzo delle bande di frequenza a 2,4 GHz e a 5 GHz non richiede la previa acquisizione di una licenza e non è soggetta al regime delle concessioni amministrative. b) Distinzione a seconda delle finalità private o pubbliche delle utilizzazioni delle frequenze WiFi: il libero uso è limitato alle utilizzazioni non commerciali dello spettro. Gli usi delle frequenze unlincensed nell ambito di reti e servizi di telecomunicazioni sono invece soggetti al regime dell autorizzazione generale, in virtù del quale gli operatori devono presentare una Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) ed espletare altri adempimenti. c) Esenzione dal regime dell autorizzazione generale per i titolari di attività commerciali diverse dai servizi di comunicazioni elettroniche: la messa a disposizione del pubblico delle sole apparecchiature terminali o di terminali di rete WiFi gode di una deroga dagli obblighi di DIA e dalle altre condizioni previste ai fini dell autorizzazione generale in presenza delle seguenti condizioni: quando è posta in essere da titolari di esercizi che non abbiano come attività principale o prevalente l erogazione di servizi di c.e.; quando avviene in virtù del collegamento con altri operatori di c.e. già licenziatari o autorizzati. La ratio della deroga è che in presenza di tali condizioni l assolvimento degli obblighi di settore, relativi alla fornitura del servizi di accesso alla rete WiFi, si presume a carico dell operatore con cui l esercente di attività commerciali (per es. Internet café o alberghi) ha sottoscritto un contratto per l accesso a Internet. Il c.d. decreto Pisanu aveva temporaneamente sospeso la deroga, imponendo: a) obbligo di licenza del questore; b) obblighi di registrazione dati anagrafici. F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 5/15

6 Decreto Pisanu e nuovo pacchetto sicurezza (1/2) Con il decreto legge del 27 luglio 2005 Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale, noto come decreto Pisanu sono state introdotte alcune modifiche al regime giuridico dei servizi WiFi. Il decreto si riferisce ai fornitori di una rete pubblica di comunicazioni o di un servizio comunicazione elettronica accessibile al pubblico. In particolare, l articolo 6, comma 1, ha imposto a tali operatori l obbligo di conservazione di tutti i dati relativi al traffico telematico, escluso il contenuto delle comunicazione e limitatamente alle informazioni che consentono la tracciabilità degli accessi e dei servizi. A partire dal decreto legge n. 248 del 2007 ( Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria ) le disposizioni provvisorie del decreto Pisanu sono state periodicamente prorogate attraverso una modifica dei termini fissati agli articoli 6 e 7. Il Consiglio dei Ministri del 5 novembre 2010 ha deciso di non prorogare ulteriormente la norma contenuta dal decreto Pisanu. F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 6/15 di

7 Decreto Pisanu e nuovo pacchetto sicurezza (2/2) Pertanto, a partire dal 1 gennaio 2011, sarà possibile collegarsi alle reti WiFi aperte al pubblico senza necessità di fornire documenti d identificazione ai gestori. Il pacchetto sicurezza approvato dal Consiglio dei Ministri nel novembre 2010 ha quindi inteso eliminare gli obblighi di registrazione che potevano costituire barriere allo sviluppo dei servizi di connessione WiFi accessibili al pubblico. Si prevede, inoltre, l adozione di un decreto legislativo la cui entrata in vigore è subordinata all approvazione parlamentare. Nel decreto legislativo dovrebbero rientrare le nuove disposizioni relative alla regolamentazione delle reti WiFi. Pertanto, non si esclude l introduzione di nuove misure di sicurezza volte a sostituire le disposizioni abrogate. In particolare, si discute sull approccio che potrebbe ispirare il disegno di legge, secondo un modello volto a rendere obbligatoria la registrazione online e/o l utilizzo di password, in modo da rilevare gli utenti al momento del login, in caso di reati. F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 7/15

8 Reti civiche italiane LOMBARDIA Cremona: Wi-Fi Area (AEMCOM) EMILIA ROMAGNA Bologna: Iperbole Wireless (Goonet) Comune di Ferrara LAZIO Roma: consorzio Roma Wireless TOSCANA Provincia di Firenze F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 8/15

9 Outline Scenario nazionale Quadro normativo Caratteristiche principali Decreto Pisanu e nuovo pacchetto sicurezza Reti civiche italiane Benchmark internazionale Scenario di riferimento Recenti proposte Digital Inclusion vs Sicurezza Il dibattito internazionale in tema di sicurezza F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 9/15

10 Scenario di riferimento A livello europeo, gli orientamenti di policy in materia di WiFi sono in linea di massima riconducibili nell alveo del dibattito sugli usi dello spettro. A livello UE, si propone di destinare il digital dividend al broadband wireless per finalità di digital inclusion. A livello di Stati membri, il Rapporto Europe s Digital Competitiveness (maggio 2010) mostra che diversi investimenti nella diffusione di hot spots e punti di accesso gratuito al WiFi quale strumento di contrasto al digital divide nelle aree rurali. Assegnazione della Banda 800 MHz Assegnato Da assegnare entro il 2013 In corso di decisione Fonte: Cullen International F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 10/15

11 Recenti proposte (1/2) USA e UK: destinazione dei white spaces al WiFi FCC (settembre 2010): la FCC ha adottato un provvedimento con cui si stabilisce di destinare lo spettro inutilizzato dalle emittenti TV per sostenere lo sviluppo della wireless broadband attraverso investimenti nella tecnologia Super WiFi, che utilizza frequenze fra i 470 e i 698 MHz. Il Super WiFi garantisce maggiore velocità di download (da 15Mbps a 20Mbps), con caratteristiche di propagazione e penetrazione tali da coprire ampie aree in digital divide. In particolare, il nuovo regolamento prevede di destinare i white spaces al Super WiFi. A tal fine, è prevista la creazione di uno speciale database di geolocalizzazione, da cui gli apparati dovranno ricavare la giusta configurazione per evitare di generare indebite interferenze sulle attività di broadcasting delle emittenti. Ofcom (novembre 2010): in coerenza con gli orientamenti comunitari sugli usi strategici dello spettro, è stata avviata una consultazione pubblica dove si considera di destinare al wireless broadband per le aree in digital divide parte delle frequenze in banda UHF (comprese cioè tra i 500 MHz e gli 800 MHz). La proposta si concentra sugli utilizzi dei white spaces anche per le connessioni WiFi e sullo sviluppo di apparecchiature idonee al collegamento con database di geolocalizzazione, che consente usi più flessibili. In relazione a tale proposta, la WiFi Alliance ha avviato sperimentazioni. F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 11/15

12 Recenti proposte (2/2) Spagna e Francia: consultazioni pubbliche rilevanti CMT (luglio - settembre 2010): nuove regole per la fornitura di servizi di comunicazioni elettroniche da parte delle PA o altri enti pubblici. In generale, per finalità di tutela della concorrenza, l ente pubblico deve sottostare a obblighi di consultazione pubblica e notifica al regolatore e alla Commissione, anche se la fornitura dei servizi non è assimilabile all attività di un operatore privato. Per il WiFi negli edifici pubblici, tuttavia, è previsto un regime di esenzione che agisce come incentivo indiretto. In particolare, non è necessario notificare previamente alla CMT e alla Commissione la fornitura da parte delle PA di servizi WiFi, a condizione che la copertura di rete sia limitata agli edifici utilizzati per finalità pubbliche (PA, enti pubblici, biblioteche, ecc.) e si limiti a una velocità di 256 Kbps. La consultazione pubblica precedente aveva tuttavia dedicato ampio spazio alla discussione dei possibili effetti anticompetitivi delle sovvenzioni alle reti WiFi della PA, soprattutto nei confronti dell iniziativa privata FON. ARCEP (settembre 2010): nella consultazione pubblica sulla Net Neutrality si propone di intervenire sul mercato dei terminali, comprese le apparecchiature TV con connessione a Internet mediante WiFi. F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 12/15

13 Digital Inclusion vs Sicurezza Gli obblighi in tema di identificazione e autenticazione degli utenti di reti WiFi possono comportare un significativo aumento dei costi transattivi tanto dal lato dell offerta, quanto dal lato della domanda. D altra parte, un accesso completamente anonimo ad Internet può agevolare gli usi illeciti della Rete, non soltanto per finalità terroristiche, ma anche per altri reati o per le violazioni del copyright. Il tema sembra dunque essere quello di una regolamentazione del Wi-Fi in grado di operare un corretto bilanciamento tra sicurezza e sviluppo della rete. Il problema della sicurezza delle reti potrebbe trovare soluzioni alternative nell ambito del decreto legislativo che si prevede di adottare. Per esempio, vi sono tecniche di registrazione (e di controllo) degli accessi meno onerose: Già nel 2006 Assoprovider aveva messo a punto una procedura di autenticazione tramite sms o carta di credito che il Ministero degli Interni aveva giudicato compatibile con il Pacchetto Sicurezza I sistemi di registrazione online sono utilizzati dalle reti wireless con connessione Wi- Fi della Provincia di Roma, le reti civiche di Trento e Reggio Calabria F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 13/15

14 Il dibattito internazionale in tema di sicurezza Germania, una sentenza del maggio 2010 ha dichiarato parzialmente responsabile il proprietario/utente di una rete Wi-Fi che non abbia utilizzato adeguati sistemi di protezione dal rischio di utilizzi abusivi della connessione per finalità illecite. Il caso riguardava la violazione del copyright attraverso pratiche di file sharing. Nella sentenza, la Corte ha dichiarato che i titolari delle connessioni Wi-Fi hanno il dovere giuridico di proteggere le reti. Di conseguenza, chi non utilizza una protezione mediante password si espone a una sanzione pecuniaria. Nel Regno Unito, il Digital Economy Act prevede l identificazione degli utenti che violano il copyright nell ambito di una procedura di notifica regolamentata da Ofcom. In tale contesto, si è posto il problema della sicurezza delle connessioni Wi-Fi. Nell ordinamento britannico, infatti, gli utenti possono proteggere le proprie connessioni con password, ma non hanno un obbligo in tal senso. Anche nella giurisprudenza relativa a casi analoghi a quello tedesco non sono rinvenibili precedenti in cui si afferma la responsabilità del titolare della connessione Wi-Fi per il fatto del terzo. In India, il Ministero delle Comunicazioni ha adottato regole restrittive in materia di identificazione degli utenti che utilizzino il Wi-Fi nell ambito di un contratto di accesso a Internet. Si impone agli ISP un sistema centralizzato, con obblighi di registrazione e conservazione dei dati anagrafici di tutte le tipologie di utenti domestici e business. F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 14/15

15 Grazie per l attenzionel f.ananasso@agcom.it F.Ananasso WiFi: esperienze pubbliche a confronto e problemi regolamentari 15/15

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