Analisi del mercato delle auto
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- Daniella Coco
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1 Analisi del mercato delle auto Le immatricolazioni ripartono grazie alla necessità di sostituire il vecchio parco di auto non catalizzate. La scomparsa imminente della benzina super fa crescere le vendite, ma il rincaro dei carburanti produce un effetto contrario. La combinazione di questi fattori produce comunque un effetto positivo. Introduzione Le nostre stime per il mercato dell auto nell anno 2000 parlano di una nuova accelerazione della domanda, dopo un 1999 che ha risentito degli effetti degli incentivi in vigore nel precedente biennio. Stimiamo circa immatricolazioni di nuove autovetture, con un incremento del 3,3% rispetto al dato La maggiore vivacità del mercato nel 2000 è motivata, oltre che dal favorevole sviluppo previsto per le variabili economiche che influenzano la spesa delle famiglie, in particolare di beni durevoli, anche da alcuni fattori specifici del settore dell automobile. Proprio questi ultimi supportano l ipotesi di una crescita del mercato. normative comunitarie in materia di trasporti e tutela ambientale sono, secondo le stime, quasi 13 milioni. Nell ipotesi in cui tali auto di vecchia concezione siano Con immatricolazioni di auto, il 2000 rappresenta un anno record smaltite entro l inizio del 2002, attraverso l accelerazione del tasso di sostituzione, si genera una previsione che si posiziona ad un livello superiore a 2,5 milioni di nuove auto immatricolate per i prossimi anni. A ciò si aggiunge un altra ipotesi, e cioè che gli stessi concessionari dovrebbero portare avanti una politica di prezzi particolarmente aggressiva, al fine di smaltire le scorte di veicoli catalizzati di prima generazione (Euro2), non conformi ai parametri di emissione previsti dalle normative comunitarie per le immatricolazioni del 2001 (Euro3). Il primo è la spinta, anche psicologica, esercitata sui possessori di autovetture non catalizzate alla sostituzione dell auto entro il gennaio 2002, termine fissato per la scomparsa della benzina super dal mercato. Le autovetture non conformi alle L Osservatorio Findomestic pag. 50
2 Per contro, un fattore negativo che può aver in qualche modo ridimensionato la spinta all acquisto di nuove auto, è rappresentato dalla tensione sul fronte dei prezzi dei carburanti che si è avuta nel corso dell anno, che ha iniziato a pesare sulla domanda di auto. Se, infatti, il 2000 è iniziato con aumenti delle immatricolazioni a due cifre (+15% nel bimestre gennaio-febbraio), tale incremento è andato progressivamente assottigliandosi nei mesi successivi. Oltre che dai prezzi dei carburanti i cittadini sono colpiti anche dall aumento dei tassi d interesse: accedere a un finanziamento per l acquisto dell auto nuova diventa più oneroso per il consumatore. La questione dei prezzi del petrolio si conferma come la principale incognita per le nostre stime riguardo le immatricolazioni nel Il cospicuo incremento dei prezzi dei carburanti e il rilievo mediatico che giustamente è stato dato al problema potrebbero spingere alcune fasce di famiglie a posticipare il processo di sostituzione dell auto. Queste e altre motivazioni, come il posticipare l acquisto della vettura per avere un veicolo già allineato con la normativa Euro3 (la maggior parte delle auto oggi in vendita sul mercato italiano è ancora Euro2), stanno frenando la domanda del settore. In sintesi, nonostante il peggioramento della congiuntura del mercato nel secondo trimestre dell anno, culminata nella battuta d arresto osservata nel giugno scorso (dato falsato, peraltro, dagli scioperi del personale addetto alla registrazione delle immatricolazioni negli archivi del Ministero dei Trasporti) crediamo nella possibilità di una ripresa delle vendite. Immatricolazioni Si stimano in le auto immatricolate nel corso del 2000, Immatricolazioni di auto per regione nel 2000 e variazione % sul 1999 Regioni Immatricolazioni 1999 Immatricolazioni 2000* Variazioni % 2000/99* Piemonte ,1% Valle d Aosta ,1% Lombardia ,6% Trentino A. A ,6% Veneto ,6% Friuli V. G ,2% Liguria ,7% Emilia R ,1% Toscana ,1% Umbria ,9% Marche ,5% Lazio ,1% Abruzzo ,2% Molise ,9% Campania ,6% Puglia ,3% Basilicata ,1% Calabria ,0% Sicilia ,0% Sardegna ,6% Nord- Ovest ,9% Nord-Est ,1% Centro ,6% Sud e Isole ,5% Italia ,3% * Stima Fonte: Prometeia, Findomestic L Osservatorio Findomestic pag. 51
3 con un incremento del 3,3% rispetto allo scorso anno. Il risultato è certamente buono: si tratta di un livello record, superiore alla performance osservata nel 1997, anno caratterizzato dagli incentivi alla rottamazione. Scendendo ad esaminare il mercato sul territorio si osserva come le regioni del Sud del Paese facciano registrare incrementi più consistenti. Dopo un 99 di forti flessioni in quest area (-13% le immatricolazioni al Sud), conseguenti alla precedente espansione del mercato nel periodo di incentivi, osserviamo una ripresa più sostenuta nel Mezzogiorno. Le regioni meridionali hanno ancora un ampio potenziale (il numero di auto pro capite è qui decisamente inferiore alla media Italia), e beneficeranno di crescite dei redditi reali più forti rispetto al Nord del Paese. Molto buona è anche l espansione nel Nord-Est, con un incremento nel numero di nuove auto immatricolate vicino al 6% in Veneto. Le uniche due regioni a registrare una riduzione del mercato a volume rispetto al 1999 sono la Valle d Aosta ed il Piemonte, che si collocano in un area, il Nord-ovest, che è quella a presentare le dinamiche più moderate. La regione che in assoluto mostra il più elevato tasso di crescita rispetto all anno precedente è la Basilicata, seguita da Lazio e Sardegna. Lo smisurato effetto causato dalle disparità in termini di Ipt che osservammo nella passata edizione per la regione Lazio quest anno non si è avuto, anche se vi sono stati, a livello provinciale, forti spostamenti di domanda da una provincia all altra, causati soprattutto da acquisti da parte di compagnie di autonoleggio. Parco circolante Il parco circolante si va stabilizzando su un livello di quasi 29 milioni di auto, pari a Parco auto circolante per regione nel 2000 e variazione % sul 1999 Parco auto 1999 Parco auto 2000* Variazione % 2000/99* Auto per fam. 2000* Piemonte ,5% 1,42 Valle d Aosta ,0% 2,25 Lombardia ,1% 1,44 Trentino A. A ,4% 1,37 Veneto ,3% 1,40 Friuli V. G ,4% 1,43 Liguria ,6% 1,16 Emilia R ,2% 1,41 Toscana ,4% 1,51 Umbria ,7% 1,55 Marche ,5% 1,41 Lazio ,2% 1,54 Abruzzo ,6% 1,26 Molise ,5% 1,04 Campania ,1% 0,95 Puglia ,7% 0,98 Basilicata ,4% 1,04 Calabria ,4% 1,02 Sicilia ,2% 1,17 Sardegna ,1% 1,28 Nord- Ovest ,3% 1,41 Nord-Est ,1% 1,41 Centro ,7% 1,52 Sud e Isole ,4% 1,07 Italia ,2% 1,31 * Stima Fonte: Prometeia, Findomestic L Osservatorio Findomestic pag. 52
4 Ancora notevole, dopo la flessione conseguente al periodo degli incentivi, il potenziale di mercato per le auto al Sud oltre 1,3 auto per famiglia. Il mercato dell auto al Nord e al Centro ha raggiunto una forte penetrazione, con un numero medio di autovetture per famiglia superiore a 1,4. In tali aree la domanda di vetture è quasi totalmente domanda di sostituzione, tanto che in diverse regioni si osservano leggere riduzioni del circolante tra il 1999 e il 2000 (-0.3% il parco auto nel Nord-ovest). Premesso ciò, proseguendo la disamina del parco, possiamo affermare che al Centro e al Sud sono possibili ulteriori incrementi nel circolante. Soprattutto nel Mezzogiorno, dove la dotazione di auto per abitante è decisamente più ridotta della media del paese (1,07 auto per famiglia), il mercato può ancora crescere grazie alla nuova domanda, non necessariamente di sostituzione. Osservando la tabella che evidenzia l evoluzione del parco circolante nel nostro Paese tra il 1999 ed il 2000, è possibile osservare come non vi siano particolari scostamenti percentuali tra regione e regione. Escludendo infatti la Valle d Aosta, che fa registrare una crescita del 6% del numero di autovetture presenti, crescita peraltro non direttamente imputabile ad acquisti da parte di famiglie, vediamo che il Una precisazione ci sembra doverosa prima di proseguire nell analisi. Le stime che infatti forniamo nella presente edizione dell Osservatorio Findomestic sono più basse, di circa di vetture, di quelle che fornivamo nella passata edizione. Questa apparente distonia è causata dal fatto che nel corso del 2000 si sono rese disponibili nuove informazioni relative ad una nuova stima del parco con indicazione anche sui tassi di rottamazione a livello provinciale. Queste indicazioni sono state inserite all interno delle nostre elaborazioni e nei modelli di previsione. La modifica principale ha interessato il livello (rivisto verso il basso) e le nostre nuove stime sono quindi più concordi col numero che viene riconosciuto dai maggiori operatori del settore. L Osservatorio Findomestic pag. 53
5 massimo incremento si ha nel Trentino Alto Adige con l 1,4% ed il massimo decremento si ha in Liguria con 1,6%. Assai più interessante appare invece la distribuzione media delle autovetture per famiglia. Come già accennavamo poc anzi, si osserva una netta differenza tra le regioni del centro nord e quelle del meridione, una differenza quantificabile in 0,3 0,4 auto per ciascuna famiglia. È intuitivo che si tratta di un dato veramente elevato, che da un lato mette in evidenza come nel sud Italia si sia ancora lontani dalla penetrazione che si osserva nel settentrione, ma dall altro un valore medio così basso, se rapportato al totale Italia, non può non far riflettere su quanta possibilità di espansione abbia, nelle regioni meridionali, il mercato dell auto. A ciò dobbiamo infine aggiungere un altra considerazione: il parco auto delle regioni del sud è decisamente più vecchio di quanto non lo sia nel resto del Paese, aspetto questo che ancora una volta lascia ben sperare per gli anni a venire. Potenziale Dalle valutazioni in materia di prezzi e dalla previsione in termini di immatricolato si ottiene la valorizzazione del mercato dell automobile in Italia per il biennio I prezzi effettivi delle autovetture nel 2000 sono stabili (+0,1%). Le politiche di sconto poste in atto dalle case automobilistiche, che riteniamo andranno accentuandosi nei prossimi mesi, manterranno l incremento della spesa nel settore dell auto a valore vicino a quello dei volumi, cioè +3,5% a valore e +3,3% per il numero di immatricolazioni. Il settore dell auto conferma, nel 2000, la sua importanza nel paniere di spesa delle famiglie italiane. La spesa complessiva per autovetture L Osservatorio Findomestic pag. 54
6 Il divario di spesa per l auto tra nord e sud sembra cominciare a colmarsi, come si osserva dall incremento di immatricolazioni al sud nuove che stimiamo è, nell anno in corso, di oltre miliardi di lire, pari al 4,1% dei consumi totali delle famiglie. Il potenziale di vendita aumenta in tutte le regioni, ad eccezione della Valle d Aosta e del Piemonte, dove si osserva una Il mercato dell auto in miliardi di lire per regione nel 2000 e variazione % sul 1999 Mercato auto 1999 Mercato auto 2000* Variazione % 2000/99* Spesa per fam. 2000* in migliaia di lire Piemonte ,0% Valle d Aosta ,0% Lombardia ,7% Trentino A. A ,6% Veneto ,7% Friuli V. G ,3% Liguria ,8% Emilia R ,2% Toscana ,2% Umbria ,0% Marche ,6% Lazio ,2% Abruzzo ,3% Molise ,0% Campania ,7% Puglia ,4% Basilicata ,2% Calabria ,1% Sicilia ,1% Sardegna ,8% riduzione del numero di auto vendute. L analisi regionale ci mostra un Italia divisa in due, con una netta contrapposizione tra nord e sud. A parte valori abnormi come quello della Val d Aosta e palesemente elevati come quello del Lazio, che come sappiamo sono dovuti a fattori esterni ai normali acquisti da parte di privati, si osservano valori medi di spesa familiare costantemente superiori a lire per le regioni del centro nord (inclusa la Sardegna) e costantemente al di sotto di tale soglia per le regioni del sud. Tuttavia, come già abbiamo avuto modo di osservare parlando di immatricolazioni, sono proprio le regioni meridionali a far registrare gli incrementi di spesa più consistenti. Stiamo dunque assistendo ad un livellamento delle vendite? Forse una affermazione del genere è eccessiva, in quanto il divario è ancora troppo elevato; certo è che se questa tendenza dovesse proseguire anche nei prossimi anni, il divario andrà progressivamente a ridursi, anche se per il momento è improbabile che si arrivi ad una uniformità di vendite all interno delle diverse regioni italiane. Nord- Ovest ,1% Nord-Est ,2% Centro ,8% Sud e Isole ,6% Italia ,5% * Stima Fonte: Prometeia, Findomestic L Osservatorio Findomestic pag. 55
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