Comunicato stampa, Roma, 10 dicembre 2015

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1 PRINCIPESSE E PRINCIPI DALL ANTICA COLLATIA LA NUOVA SALA DELLA SEZIONE PROTOSTORIA DEI POPOLI LATINI DEL MUSEO NAZIONALE ROMANO ALLE TERME DI DIOCLEZIANO Comunicato stampa, Roma, 10 dicembre 2015 Si apre alle Terme di Diocleziano a Roma una nuova sala della sezione Protostoria dei popoli latini del Museo Nazionale Romano. Vengono esposti per la prima volta tre straordinari corredi principeschi, uno maschile e due femminili, di cui si è appena concluso il restauro e lo studio. Le sepolture delle principesse e del principe - di cui si è ritrovato anche il carro da guerra, la spada e lo scettro sono state rinvenute nel sito archeologico di La Rustica e si datano tra l VIII e il VII secolo a.c. (III e IV periodo della cultura laziale). Sono stati gli scavi condotti dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l Area archeologica di Roma, a consentire di localizzare con certezza, in corrispondenza della borgata di La Rustica, l antico centro di Collatia, ricordato dalle fonti e legato alla storia della nascita della repubblica a Roma. La scoperta del sepolcreto e dell abitato arcaici in corrispondenza di La Rustica risale al 1972, quando si stava costruendo il tratto di penetrazione urbana dell autostrada Roma-L Aquila. Tra il 2009 e il 2012 i lavori di archeologia preventiva per l ampliamento di questo tratto autostradale hanno portato alla luce le tre tombe esposte da oggi, insieme ad altre sepolture ancora in fase di studio e restauro. Alle indagini sul campo come al successivo lavoro in laboratorio sui reperti hanno partecipato studiosi di diverse discipline e specializzazioni. Questo lavoro interdisciplinare ha consentito di ricostruire il quadro dello stile di vita e dell organizzazione della comunità dell antica Collatia in epoca protostorica. L apertura di questa nuova sala della sezione di Protostoria dei popoli latini, ospitata al primo piano del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, arricchisce la collezione permanente che illustra e valorizza lo sviluppo della cultura laziale compreso tra la fine dell età del bronzo (XI secolo a.c.) e l età del ferro fino all orientalizzante (X-inizio del VI secolo a.c.) con uno dei più importanti ritrovamenti degli ultimi decenni, rimasto inedito fino ad oggi. Le immagini con didascalie al link we transfer: 1

2 SCHEDA INFORMATIVA titolo sede Principesse e principi dall antica Collatia. La nuova sala della sezione Protostoria dei popoli latini Roma, Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano Viale Enrico De Nicola, 79 data apertura al pubblico 11 dicembre 2015 soprintendente direttore del Museo responsabile scientifico sezione Protostoria orari Francesco Prosperetti Rosanna Friggeri Anna De Santis dalle 9.00 alle chiuso il lunedì la biglietteria chiude alle biglietti intero 13 euro, ridotto 9,50 euro. Valido 8 giorni, consente l accesso alle altre sedi e mostre del Museo Nazionale Romano (Palazzo Massimo, Palazzo Altemps, Crypta Balbi) informazioni e visite guidate tel ufficio stampa per il Colosseo, Soprintendenza Speciale, il Museo Nazionale Romano e l Area archeologica di Roma Luca Del Fra Electa per la Soprintendenza Gabriella Gatto Specialeper il Colosseo, il Museo tel Nazionale Romanoe l Area press.electamusei@mondadori.it archeologica di Roma 2

3 LA NECROPOLI DI LA RUSTICA 1972 la scoperta del sito archeologico Il sito archeologico di La Rustica, oggi certamente identificabile con l antico centro di Collatia ricordato dalle fonti e legato alle fasi più antiche della storia di Roma, è stato individuato nel 1972, in seguito ai lavori per la costruzione del tratto di penetrazione urbana dell autostrada Roma-L Aquila. Collatia, situata lungo l antica via Collatina, si trovava non lontano dall Aniene e in posizione intermedia fra Roma e Gabii. Sorgeva su un altura di forma allungata e dalle pareti ripide, immediatamente a sud di una seconda collina occupata dalla necropoli. A24 i lavori per la costruzione dell autostrada Proprio i lavori per la costruzione della A24, sono stati determinanti per la scoperta del sito, ma al tempo stesso hanno causato la distruzione di un ampio settore della necropoli e la perdita di alcune centinaia di tombe proseguono le indagini archeologiche I saggi di scavo successivi, effettuati nel 1975 dalla Soprintendenza Archeologica di Roma e dall Istituto di Topografia Antica dell Università La Sapienza di Roma, hanno interessato un settore del sepolcreto e alcuni lembi dell abitato, situato sulla collina di fronte alla necropoli. 2009/2012 scoperte le tombe principesche Nel 2009, in seguito ai lavori per la realizzazione delle complanari del tratto urbano della A24, si è potuto indagare un altro consistente settore del sepolcreto portando ai ritrovamenti eccezionali di cui si presentano oggi una parte dei reperti. In quegli anni sono state individuate e scavate 324 sepolture. 418 le tombe scavate In totale della necropoli di La Rustica fino a oggi sono state scavate 418 tombe, per la maggior parte databili fra l VIII e gli inizi del VI sec. a.c. (III e IV periodo della cultura laziale). Circa 30 sepolture senza corredo possono probabilmente essere datate al VI-V secolo a.c.; le tombe più recenti, circa 10, si datano al III-II secolo a.c. Le tombe più antiche offrono la documentazione più ampia e completa per la fase avanzata del III periodo laziale (VIII secolo a.c.): un totale di 155 sepolture a inumazione in fossa, per la maggior parte femminili e con corredi molto ricchi. Al IV periodo (fine VIII-inizi VI secolo a.c.), che coincide con il momento di massimo sviluppo dell insediamento, si data un gruppo di 224 tombe: sono fosse più larghe spesso con un loculo scavato al centro di uno dei lati lunghi per contenere il corredo. Le tombe più importanti sono a pseudo-camera (grandi fosse quadrangolari senza ingresso e con copertura di tavole di legno). Di questo tipo sono le due coppie di tombe principesche 2 e 3, 64 e 68. In tutte le sepolture di questo periodo sono presenti vasi da rituale: olle di impasto rosso e soprattutto anfore di impasto bruno, rotte intenzionalmente e gettate nella fossa prima della deposizione del cadavere e del corredo, durante una cerimonia di libagione in onore del defunto. 3

4 Le sepolture esposte nella nuova sala La tomba 3 Appartiene a un principe che ha esercitato il potere politico sul centro di Collatia ed è databile alla metà del VII secolo a.c. (orientalizzante medio). Alcuni elementi ne sottolineano il carattere eccezionale: la posizione isolata, la presenza di un tumulo formato da due strati di blocchi di tufo di colore diverso che doveva renderla ben visibile, la struttura a pseudo-camera, il ricco corredo che comprende oltre alla fibula, all affibbiaglio (un prezioso ferma mantello in argento) e alla spada di ferro anche uno scettro. Lo scettro, costituito da un bastone di legno di corniolo con pomo sferico di bronzo decorato con animali fantastici ottenuti con intarsi in ferro, era contenuto in una scatola di legno di faggio. Si tratta di un ritrovamento straordinario perché documenta per la prima volta la presenza sicura di uno scettro nel Latium vetus. Alla sinistra principe era posto un carro da guerra a due ruote. Il resto del corredo era composto da vasi di bronzo e di impasto, due coltelli, due spiedi e due lance di ferro. La tomba 81 È riferibile a una giovane tra i 16 e i 18 anni. La defunta era collocata all interno di un tronco di quercia avvolta in un sudario orlato con anellini di bronzo. Gli ornamenti personali, fra i quali un cinturone di lamina di bronzo, sono straordinari per la quantità e la fattura. Anche la ceramica mostra elementi non comuni: due vasi sono probabilmente importati dall Etruria meridionale, forse da Veio, e sono presenti due vasetti da filtro. Lo straordinario cinturone di bronzo compare solo in pochissimi importanti corredi della necropoli, ritrovati esclusivamente in tombe di giovani donne di età compresa fra 16 e 20 anni. Questo elemento specifico potrebbe indicare un ruolo collegato con attività di culto. La tomba 238 Si tratta di una donna adulta deposta in una fossa grande e isolata, avvolta in un sudario fermato ai lati da fibule di piccole dimensioni. Il corredo, ricchissimo di ornamenti personali, comprende una fascia di lamina di bronzo sulla fronte, fibule e collane di perle di pasta vitrea e ambra, cinque vasi di bronzo e cinque di impasto. Avvolti in una stoffa sono stati trovati anche un grande coltello e tre spiedi. In uno dei vasi di bronzo erano contenute alcune ghiande che potrebbero indicare che la morte è avvenuta nei mesi autunnali. La sepoltura in fase di restauro La tomba 64 È un altra sepoltura che ha restituito un principe. L ipotesi è data dal ritrovamento di un poggiapiedi di lamina di bronzo con decorazione a sbalzo che suggerisce la presenza di un trono di legno, materiale deteriorabile e per questo probabilmente non conservato. Come nella tomba 3 era presente un carro a due ruote, adatto all andatura veloce. Del carro si conservano solo le parti in ferro: i cerchioni e i morsetti fermagavelli delle ruote, le fasce copri-mozzo, gli acciarini. Gli altri elementi strutturali, costituiti da materiali organici come legno e cuoio, sono andati perduti quasi completamente. 4

5 COLLATIA Le origini di Collatia, uno dei centri minori che si sviluppano nel Latium vetus risalgono al IX sec. a.c. (fra la fine della fase laziale IIB e l inizio del III periodo). L aggregato urbano fiorisce grazie alla posizione strategica su alcune delle principali vie di comunicazione e di scambio: la via Collatina e il fiume Aniene. Nota dalle fonti storiche per il suo collegamento con la storia più antica di Roma, Collatia è ricordata da Tito Livio per la vicenda di Lucrezia, la virtuosa moglie di Lucio Tarquinio Collatino: dopo essere stata violentata da Sesto Tarquinio, figlio del re Tarquinio il Superbo, si uccise per l oltraggio subito e stando alle fonti, fu proprio la sua morte a scatenare la rivolta contro la tirannia etrusca che portò alla istituzione della repubblica. Collatino sarebbe stato eletto primo console insieme a Bruto. L episodio risale al V secolo a.c. La posizione dell antica Collatia è stata a lungo controversa. Una delle ipotesi più accreditate la situava in corrispondenza del Castello di Lunghezza, ma le indagini e gli scavi in quest area hanno escluso la presenza di un centro abitato. Le evidenze archeologiche venute in luce con le ricerche della Soprintendenza negli ultimi anni - una necropoli e un abitato protostorici - permettono ora di collocare con certezza Collatia in corrispondenza della borgata di La Rustica, alla periferia orientale del comune di Roma, al km 7,500 della via Collatina. I dati stratigrafici e le indagini condotte dalla Soprintendenza, sia nella necropoli che nell abitato, testimoniano una continuità di vita almeno dall VIII sec. a.c. fino alla piena età repubblicana. Della necropoli sono state scavate complessivamente oltre 400 sepolture per la maggior parte riferibili al III e al IV periodo della cultura laziale, da circa l VIII secolo a.c. agli inizi del VI, che corrispondono al momento di massima fioritura del centro di Collatia. 5

6 IL GRUPPO DI LAVORO direzione scientifica partecipanti allo scavo geologia e ricostruzioni geomorfologiche analisi antropologiche analisi isotopi restauri dei materiali planimetrie e disegni materiali riprese fotografiche e video analisi Paleoambientali e paleobotaniche analisi archeozoologiche analisi dei tessuti analisi archeometriche realizzazione video ricostruzione tomba 3 Anna De Santis, Stefano Musco Andrea Fanfoni, Gianfranco Mieli, Emanuele Alberini, Elisa Carrisi, Andrea Zocchi, Giulia Coccagna, Ilaria Capparucci Carlo Rosa Paola Catalano (Servizio di Antropologia Soprintendenza per l Area Archeologica di Roma), Valentina Benassi, Walter B. Pantano, Flavio De Angelis (Università Tor Vergata) Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Calgary (Canada) Olimpia Colacicchi, Laura Ruggeri, Marina Angelini (Servizio Restauro Soprintendenza per l Area Archeologica di Roma), Pietro Bassanelli, Leonardo Bassanelli, Christina Danielli, Martina Barboni, Gabriella Ceroli, Domizia Colonnello, Carlo Usai Arnaldo Cherubini, Gianfranco Mieli, Serena Cosentino, Francesco Mazzotta Mario Letizia Donatella Magri, Alessandra Celant (Università La Sapienza di Roma) Claudia Minniti (Università di Lecce) Barbara Santoro, Maria Rita Giuliani (ISCR), Margarita Gleba (University of Cambridge, UK) Italo Muntoni (Soprintendenza Archeologica Puglia) Tecno Art s.r.l in collaborazione con Electa e Strada dei Parchi S.p.A 6