LA MEMORIA DEI LUOGHI Sulle tracce di don Lorenzo Milani

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1 LA MEMORIA DEI LUOGHI Sulle tracce di don Lorenzo Milani Testi di Francesca Cosi Foto di Alessandra Repossi

2 2015 ÀNCORA S.r.l. ÀNCORA EDITRICE Via G.B. Niccolini, Milano Tel Fax editrice@ancoralibri.it N.A ÀNCORA ARTI GRAFICHE Via B. Crespi, Milano Tel Fax arti.grafiche@ancoralibri.it ISBN

3 Un libro, tanti incontri Prima di approdare fra le vostre mani, questo volume ha avuto una lunga storia e ha incrociato le vite di tante persone, alle quali va tutta la nostra gratitudine per il tempo che ci hanno dedicato e le testimonianze che hanno condiviso con noi. A ripensarci è stata come una sorta di «catena umana» nella quale il primo «anello» ci ha portato al secondo, il secondo al terzo e così via, fino a raggiungere gli allievi di don Milani, sia di Calenzano che di Barbiana, in un susseguirsi di incontri che ci hanno arricchito e permesso di conoscere tanti aspetti del priore Lorenzo, oltre che di realizzare questo progetto fotografico di riscoperta dei luoghi e delle persone della sua vita. Tutto è cominciato nel gennaio 2012 con la lettura del libro di Claudia Cappellini Un viaggio lungo un mondo. Racconto sulla vita e sulle opere di don Lorenzo Milani, pubblicato dall editore pistoiese Settegiorni. Lo avevamo ricevuto proprio dall amico editore, Nilo Benedetti, e per combinazione veniva presentato in quegli stessi giorni alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia. Ci siamo immerse nelle pagine del volume, intenso e commovente, e abbiamo poi assistito alla presentazione, che ci ha stimolato ad approfondire la conoscenza della figura di don Milani nel modo che, per vocazione, ci è più congeniale: attraverso i libri. Abbiamo così iniziato un percorso di studio delle sue opere, leggendo le Esperienze pastorali, i documenti del processo pubblicati nel volume L obbedienza non è più una virtù e il volume della Scuola di Barbiana Lettera a una professoressa, ma anche le Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana e le Lettere alla mamma, e abbiamo proseguito con alcuni testi fondamentali sul sacerdote fiorentino, come la biografia di Neera Fallaci (Vita del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell ultimo) e il volume di Giorgio Pecorini intitolato Don Milani, chi era costui?. Siamo rimaste folgorate dalla rettitudine e dalla purezza di don Lorenzo, dalla lucidità di analisi che pervade ogni sua pagina, dal suo desiderio di sviscerare ogni problema fino in fondo e di agire, poi, con coerenza sulla base delle conclusioni tratte, e naturalmente dalla straordinaria opera educativa svolta con i ragazzi di Calenzano e Barbiana. 22

4 È nato così il desiderio di condividere ciò che avevamo scoperto e, soprattutto, provato, realizzando un progetto editoriale: questo è infatti il nostro mestiere, un mestiere che facciamo con passione. Ci pareva soprattutto che la figura di don Milani meritasse di essere ulteriormente valorizzata, a quasi cinquant anni dalla sua scomparsa, e volevamo dare il nostro contributo andando a ricercarne lo spirito nei luoghi e nelle persone che aveva toccato durante il cammino, per raccontarlo poi in parole e immagini. Abbiamo quindi contattato Claudia Cappellini e, grazie a lei, abbiamo conosciuto due degli allievi di cui don Milani si era circondato quando era stato cappellano della chiesa di San Donato a Calenzano, tra il 1947 e il 1954: Mario Rosi e Maresco Ballini del Gruppo Don Lorenzo Milani. Il gruppo è un associazione di volontariato, fondata nel 1987, che diffonde il messaggio di don Lorenzo tramite tavole rotonde, volumi e testimonianze e, a Calenzano, ne porta avanti l opera educativa fornendo sostegno scolastico e sociale ai ragazzi svantaggiati della zona, oggi non più, come ai tempi del sacerdote, giovani operai e contadini dei dintorni, ma in maggioranza figli di immigrati. Con grande disponibilità, Mario Rosi e Maresco Ballini ci hanno invitato agli incontri del gruppo e, insieme ad altri due allievi di don Milani, Teopisto Bonari e Giuseppe Zanieri, ci hanno poi accompagnate alla scoperta dei luoghi cari al sacerdote. Durante questo lungo, toccante incontro/passeggiata, hanno condiviso con noi tempo e ricordi, e ci auguriamo che lo spirito di quella giornata e di quelle persone possa emergere dalle immagini e raggiungervi. Il gruppo ci ha anche messo in contatto con Nevio Santini, che dal 1962 al 1967 fu allievo di don Lorenzo a Barbiana e oggi è vicepresidente del Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana di Vicchio, che ha realizzato un esposizione permanente di foto scattate ai tempi della scuola popolare. Abbiamo incontrato Nevio in questo paese del Mugello, presso la biblioteca comunale, insieme a Nanni Banchi, falegname di Barbiana ai tempi di don Milani e oggi presidente dell associazione, 23

5 24 e ad altri due allievi di don Lorenzo: Franco Buti e Fabio Fabbiani, che hanno condiviso le loro esperienze e riflessioni con generosità. Abbiamo poi percorso con gli allievi Michele Gesualdi e Agostino Burberi, della Fondazione Don Lorenzo Milani, l ultima tappa del cammino del sacerdote, visitando il piccolo borgo di Barbiana, costituito dalla chiesetta e dalla canonica. Qui, nell aula in cui si teneva la scuola popolare, tappezzata dai cartelloni realizzati dai ragazzi, la Fondazione organizza incontri in cui gli allievi e altri volontari descrivono l esperienza di chi ha vissuto fianco a fianco con il sacerdote nell ultimo periodo della sua vita. La tappa conclusiva del nostro viaggio è stata Montespertoli, dove ci ha fatto da guida, in una calda giornata di giugno, lo studioso Giulio Cesare Bucci, conosciuto grazie ad altri due fondamentali anelli della nostra preziosissima, imprescindibile «catena umana»: gli amici Karen Whittle e Alessandro Fontani. Non solo siamo in debito con loro, ma anche con l attuale proprietaria della Fattoria La Gigliola, Anna Piazzini, e con il figlio Paolo Martinelli, che ci hanno aperto i cancelli della tenuta e permesso di scattare le fotografie. Mentre ripercorrevamo le tracce di don Milani nel mondo, il progetto editoriale faceva il suo cammino nelle redazioni: lo avevamo infatti proposto per la pubblicazione quando era ancora in nuce e siamo state felici di vederlo accettato proprio dall Editrice Àncora, con la quale abbiamo realizzato, negli anni passati, diversi volumi dedicati ai cammini spirituali. È stato un piacere lavorare a stretto contatto con Matteo Verderio e costruire con lui il volume che state sfogliando. La nostra gratitudine va quindi a tutte le persone sopra citate, che ci hanno permesso di incontrare don Lorenzo e i suoi luoghi a quasi cinquant anni dalla scomparsa del sacerdote e di condividere con immagini e parole le emozioni suscitate dall esperienza. Ci auguriamo che questo libro possa essere per voi il primo anello di una catena di eventi, incontri e letture che vi porteranno, così com è successo a noi, a scoprire o ad approfondire la figura e il pensiero di don Milani.

6 LA MEMORIA DEI LUOGHI immagini e testimonianze

7 Firenze. Viale Gramsci 25, casa natale di don Milani.

8 Montespertoli. La pieve di San Pietro in Mercato dove Lorenzo fu battezzato nel 1933.

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10 «Credo che la conversione di Lorenzo sia avvenuta per una specie di rivelazione mistica e che il suo amore per Dio lui lo abbia voluto incarnare nell amore per gli altri.» Gigliola. La cappellina del messale, esterno e interno. (Testimonianza di don Danilo Cubattoli, in F. Borghini, Lorenzo Milani. Gli anni del privilegio, Jaca Book, Milano 2004). 35

11 «Ricordo che, quando arrivò, ci fece molta impressione: aveva una formazione diversa dalla nostra, una cultura più elevata. Ma si immerse subito nella vita del seminario, in un modo che qualche volta ci strappava perfino qualche sorriso, tanto era attento a tutto, anche alle più piccole regole. Abbiamo subito scoperto che era un uomo intero, coerente, che una volta fatta una scelta non tornava indietro. Era incapace di infingimenti e quasi indifeso, per questo, di fronte agli altri.» (Testimonianza del cardinale Silvano Piovanelli, in Uomini di vangelo, a cura di R. Bigi, Edifir, Firenze 2003). Firenze. Seminario arcivescovile e chiesa di San Frediano in Cestello. 36

12 Gigliola. La cappellina, interno.

13 «In sette anni di scuola popolare non ho mai giudicato che ci fosse bisogno di farci anche dottrina. E neanche mi son preoccupato di far discorsi particolarmente pii o edificanti. Ho badato solo a non dir stupidaggini, a non lasciarle dire e a non perder tempo. Poi ho badato a edificare me stesso, a essere io come avrei voluto che diventassero loro.» (Esperienze pastorali) Calenzano. Pieve di San Donato, cortile della scuola e pozzo. 44

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