Scarti delle utilizzazioni forestali in Provincia di Trento: possibilità di recupero per fini energetici
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- Berto Marconi
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1 BIOMASFOR Potenzialità, innovazioni tecnologiche ed energetiche per l uso sostenibile delle biomasse forestali trentine Scarti delle utilizzazioni forestali in Provincia di Trento: possibilità di recupero per Monica Notarangelo Unità di ricerca per il Monitoraggio e la Pianificazione Forestale
2 Perchè gli scarti delle utilizzazioni? I residui delle utilizzazioni forestali vengono di norma abbandonati in bosco come scarto ma possono essere raccolti e usati come bio-combustibile. In alcuni paesi dell'europa del Nord questa pratica è ormai consolidata e si va affermando anche nei Paesi dell'europa centrale. In Italia per questioni tecniche, economiche e di tradizioni lavorative questa possibilità è scarsamente o affatto sfruttata. L'interesse verso la raccolta dei residui delle utilizzazioni nasce dal fatto che non hanno una destinazione di mercato, e quindi sono classificabili come «scarto», e sono a costo nullo poiché normalmente i costi di utilizzazione sono a carico del prodotto principale. La raccolta dei residui di utilizzazione deve essere tecnicamente ed economicamente praticabile nonché rispettosa dei principi della gestione forestale sostenibile. 2
3 Boschi gestiti degli Enti pubblici trentini ripartiti per forma di governo e funzione prevalente FUSTAIA (79%) CEDUO (21%) TOTALE BOSCHI PUBBLICI Produzione Protezione Totale Produzione Protezione Totale Produzione Protezione Totale ha ha ha ha ha ha ha ha ha % 17% 100% 78% 22% 100% 82% 18% 100% larga parte La funzione produttiva dei boschi trentini è in assolta dalle fustaie (80%). Solo un quinto dei boschi di produzione sono cedui. 3
4 Boschi con prevalente funzione produttiva degli Enti pubblici trentini Composizione dendrologica delle fustaie di produzione 1% 1% 4% 6% 11% 59% 17% Abete rosso Larice Pino nero e silvestre Altre Faggio Abete bianco Pino cembro Le fustaie di produzione sono composte per il 94% da conifere. 4
5 Ripartizione della superficie assestata per destinazione d'uso e per distretto forestale 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Cles Cavalese Pergine Malè Fiera di Primiero Borgo Valsugana Tione Trento Riva del Garda Rovereto particelle fustaia particelle ceduo particelle non boscate 5
6 Evoluzione della provvigione nella fustaia di produzione 6
7 Evoluzione del prelievo nella fustaia di produzione 7
8 Evoluzione del prelievo nella fustaia di produzione e tendenza al
9 Composizione del prelievo annuo nella fustaia di produzione Fustaia a prevalenza di abete rosso 40,8% Pecceta (formaz. pura di abete rosso) 22,9% Fustaia mista di abete r. ed abete b. 6,6% Fustaia mista di abete bianco e abete r. 5,0% Fustaia mista di abete r. e larice 4,6% Fustaia 30% abete r. e abete b. 50% 3,9% Fustaia a prevalenza di abete bianco 2,5% Fustaia 30% abete r. e larice 50% 2,1% Fustaia mista di larice e abete r. 2,0% Fustaia a prevalenza di larice 1,9% Fustaia a prevalenza di pino silv. e nero 1,5% Pineta (pino silvestre e pino nero) 0,6% Lariceto (formaz. pura di larice) 0,6% Fustaia 30% abete r. e pino silv. 50% 0,6% Fustaia 30% larice e pino silv. 50% 0,4% Altre fustaie (63 formazioni con ripresa media ~ 0,03%) 3,8% Il 64% del legname prelevato è di abete rosso. 9
10 Prelievo unitario annuo nei distretti forestali e nella Provincia di Trento Cavalese 3,67 Primiero 2,93 Malè 2,82 Pergine 2,77 Borgo 2,59 PAT 2,28 Tione 2,03 Cles 1,88 Trento Rovereto Riva 1,62 1,32 1,19 m³/ha anno La media PAT risulta superiore al dato medio del prelievo unitario per l'italia fornito dall'inventario Forestale Nazionale che è di 1,6 m³/ha anno. 10
11 Legna da ardere da cascami di conifere destinata agli usi civici m³ Il quantitativo di legna da ardere per uso civico cresce nel periodo , decresce fino al 2001 per poi mantenersi stabile fino al
12 Variazione del prelievo e della legna da ardere da cascami di conifere rispetto al 1985 Dal 1996 al 2001 sempre meno cascami sono destinati alla legna da ardere. Dal 2001 la quota di cascami destinata alla legna da ardere si stabilizza. 12
13 Quota di legna da ardere da cascami di conifere per m³ di prelievo: distretti forestali e PAT 13
14 Quota di legna da ardere da cascami di conifere per m³ di prelievo: distretti forestali e PAT 20,3% Borgo 19,2% Malè 17,2% Cles 16,8% Tione 16,0% Pergine Riva 15,5% Trento 15,5% 15,1% PAT 13,0% Rovereto 12,6% Cavalese Primiero 5,1% 14
15 Il volume tariffario La differenza tra il volume totale (volume dendrometrico) e il volume cormometrico è mediamente pari al 16% di quest'ultimo. Nella differenza sono compresi rami e cimali ossia i cascami di utilizzazione 15
16 Stima del potenziale dei cascami di utilizzazione abbandonati in bosco In Trentino, a seguito delle ordinarie utilizzazioni annuali e al netto della raccolta della legna da ardere, rimangono in bosco circa m³ di scarti ( tonnellate di scarto tal quale). Nei distretti di Cavalese (26%), Primiero (18%) e Tione (13%) si concentra più della metà di tutto lo scarto disponibile a livello provinciale. 16
17 Cascami di utilizzazione abbandonati in bosco 17
18 Cascami di utilizzazione abbandonati in bosco 18
19 Cascami di utilizzazione abbandonati in bosco 19
20 Cascami di utilizzazione abbandonati in bosco 20
21 Cascami di utilizzazione abbandonati in bosco 21
22 Grazie per l'attenzione Monica Notarangelo 22
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