PROCEDURA CERTIFICATIVA DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DELL'ISTITUTO GALILEO GALILEI AGGIORNATO AL MESE DI SETTEMBRE 2012
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1 I.T.I.S. G. GALILEI Viale Vicenza 48/A ARZIGNANO (VI) Tel. 0444/ Fax 0444/ PROCEDURA CERTIFICATIVA NUMERO DI PROTOCOLLO TITOLO Documento di valutazione dei rischi dell'istituto aggiornato a Settembre 2012 DATA PROT. 08/10/2012 Pagina 1 di 45 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DELL'ISTITUTO GALILEO GALILEI AGGIORNATO AL MESE DI SETTEMBRE 2012 Ai sensi del Testo Unico sulla Sicurezza n. 81/08 L'I.T.I.S. G. GALILEI DI ARZIGNANO PER LA SICUREZZA E LA QUALITA' REDAZIONE NOME DATA FIRMA R S.P.P.: Prof. Alessandro Policastro Prof.ssa Carla Vertuani 30\09\2012 REVISIONE Referente per la Sicurezza Prof. Policastro Alessandro 30\09\2012 AUTORIZZAZIONE Dirigente Scolastico : Prof.ssa Carla Vertuani 30\09\2012 CONDIVISIONE Rappresentante L.S.: Sig.ra Antonia Salmaso 30\09\2012 MEDICO COMPETENTE Dott.ssa.Silvia Gemelli 30\09\2012
2 INDICE 1. Informazioni relative al documento 2. Documenti e norme di riferimento 3. Informazioni generali sulla scuola 4. Valutazione dei rischi 5. Schede di valutazione dei rischi particolari e di alcune categorie di lavoratori 6. Programma di attuazione delle misure di prevenzione e protezione 7. Programma generale di informazione e formazione 8. Documentazione collegata 9. Manuale indicante la procedura di evacuazione 2
3 Elaborazione e aggiornamento INFORMAZIONI RELATIVE AL DOCUMENTO Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è elaborato a cura del Datore di Lavoro (dirigente scolastico) con la collaborazione del Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP), del Medico competente (MC), del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e dei singoli lavoratori. Il documento è aggiornato a ottobre Il documento dovrà essere periodicamente aggiornato, in particolare in caso di modifiche significative dal punto di vista della sicurezza. Si rammenta che il presente D.V.R. integra i precedenti alla luce delle nuove criticità rilevate in fase di sopralluogo ed evidenzia il lavoro svolto fino alla data di pubblicazione dell attuale testo. Obiettivi Adempiere agli obblighi previsti dalla norma di riferimento Avere uno strumento per il miglioramento continuo della sicurezza e salute dei lavoratori. Questi obiettivi sono stati perseguiti attraverso il percorso di seguito illustrato. 1. Individuazione dei pericoli (definiti come tutto ciò che potrebbe provocare un danno per la salute o per la sicurezza dei lavoratori) 2. valutazione dei rischi: valutazione quantitativa della probabilità che si verifichi un danno per la salute o la sicurezza e dell entità del danno stesso 3. identificazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi : identificazione di tutte le misure tecniche, organizzative o procedurali che possono eliminare o ridurre i rischi, sia riducendo la probabilità di accadimento, che riducendo le conseguenze 4. programma di attuazione delle misure: indicazione degli interventi di miglioramento (misure di sicurezza individuate), dei tempi di attuazione, delle persone incaricate e delle risorse messe a disposizione, nonché dei tempi e incarichi relativi alla verifica di efficacia. Criteri adottati per l identificazione dei pericoli Si è identificato ciò che, in qualunque modo, può provocare un danno per la salute o la sicurezza dei lavoratori. Questa ricerca si è basata su: sopralluoghi e verifiche dei luoghi di lavoro, delle attrezzature, macchine, impianti, delle attività e lavorazioni svolte (abituali ed occasionali), dei prodotti utilizzati confronto con liste di controllo e con gli standard indicati dalle norme in materia coinvolgimento dei lavoratori mediante colloqui diretti bibliografia in materia e riviste di settore confronto con gli standard fissati dalla normativa esperienza dei valutatori. 3
4 Elenco dei rischi presi in esame Per l'identificazione dei pericoli ci si è basati sulla lista di controllo riportata di seguito, tratta dalla rivista Dossier Ambiente n. 76/2007, pubblicata dall'associazione Ambiente e Lavoro. Rischi per la sicurezza dei lavoratori 1 Inquadramento territoriale, aree esterne ed accessi 2 Aree di transito interne 3 Strutture, spazi di lavoro interni ed arredi 4 Porte, vie ed uscite di emergenza 5 Scale fisse e portatili, ponteggi, altre attrezzature per lavori temporanei in quota 6 Macchine 7 Attrezzature manuali e portatili 8 Manipolazione di oggetti 9 Immagazzinamento di oggetti e materiali 10 Rischi elettrici 11 Apparecchi a pressione 12 Apparecchi e reti di distribuzione gas e impianti termici 13 Mezzi di sollevamento e mezzi di trasporto 14 Rischi d incendio ed esplosione 15 Rischi chimici per la sicurezza Rischi per la salute dei lavoratori 16 Rischi chimici per la salute 17 Esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni e biologici 18 Ventilazione dei locali di lavoro ed inquinamento indoor 19 Climatizzazione dei locali di lavoro e microclima termico 20 Illuminazione degli spazi e postazioni di lavoro 21 Esposizione a rumore e vibrazioni 22 Esposizione a radiazioni ionizzanti e/ a campi elettromagnetici 23 Carico di lavoro fisico e movimentazione manuale dei carichi 24 Lavoro a videoterminali 25 Servizi igienici e igiene degli ambienti 4
5 Fattori ergonomici, organizzativi e gestionali 26 Ergonomia degli ambienti, spazi e postazioni di lavoro, posture e movimenti ripetitivi 27 Ergonomia delle macchine ed attrezzature 28 Carico di lavoro mentale e fattori oggettivi di stress 29 Organizzazione del lavoro, compiti, funzioni e responsabilità 30 Pianificazione, gestione e controllo della sicurezza 31 Informazione dei lavoratori 32 Formazione ed addestramento dei lavoratori 33 Partecipazione dei lavoratori 34 Istruzioni, prassi e procedure di lavoro 35 Segnaletica di sicurezza e di salute 36 Dispositivi di protezione individuale 37 Sorveglianza sanitaria 38 Gestione emergenze e pronto soccorso 39 Collaudi, controlli, verifiche e manutenzioni 40 Fattori di rischio psicosociali I rischi elencati sono stati considerati e analizzati. Quelli non evidenziati nel capitolo 3 sono stati considerati non rilevanti nel caso specifico Criteri adottati per la valutazione dei rischi I criteri di valutazione sono stati quelli indicati dalle norme di riferimento, dove applicabili (es. rischi di incendio, rischio chimico). Per gli altri rischi, si è valutato il rischio in funzione di due variabili: la probabilità (intesa come probabilità che un certo evento si verifichi) ed il danno (inteso come gravità delle conseguenze dell evento). Per valutare la probabilità si è tenuto conto dei dati statistici riferiti al rischio considerato, sia in senso generale che nel caso specifico della realtà scolastica (informazioni fornite dai responsabili e dai lavoratori della scuola, esame del registro infortuni), della frequenza delle operazioni che espongono i lavoratori al rischio considerato, del numero di persone esposte, della durata delle operazioni e di tutti i fattori che aumentano la probabilità che il danno si verifichi. Per quanto riguarda il valore da attribuire al danno, si è considerato il tipo di evento che si potrebbe verificare e le sue conseguenze, il numero di persone che potrebbero essere coinvolte, etc. Attribuendo alla probabilità P ed al danno D un valore numerico variabile da 1 a 4, in base alle indicazioni riportate nelle tabelle seguenti, si è attribuito ad ogni rischio individuato un valore R, ottenuto dal prodotto della probabilità per il danno (R = P x D). Dalla combinazione di questi dati (R = P x D) si quantifica l entità del Rischio in Alto (R > 8), Medio (4 R 8), Basso (R < 4 ). 5
6 Tab. 1: Scala delle probabilità P Valore Livello Definizioni/criteri 4 Altamente probabile Si sono già verificati più volte danni analoghi Il verificarsi del danno non susciterebbe alcuno stupore 3 Probabile E noto qualche episodio in cui si è verificato il danno Il verificarsi del danno susciterebbe una moderata sorpresa 2 Poco probabile Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa 1 Improbabile Non sono noti episodi già verificatisi Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe incredulità Tab. 2: Scala dell entità del danno D Valore Livello Definizioni/criteri 4 Gravissimo Effetti letali o di invalidità totale 3 Grave Effetti di invalidità parziale o reversibili a lungo termine 2 Medio Effetti reversibili nel medio termine 1 Lieve Effetti rapidamente reversibili 6
7 P R O B A B I L I T A DANNO Questa quantificazione costituisce un punto di partenza per definire le priorità e programmare l adozione degli interventi di prevenzione e protezione. Pertanto l adozione delle misure di prevenzione e protezione seguirà il criterio di priorità sotto indicato, in funzione della gravità dei rischi, salvo diversa indicazione riportata nella scheda Programma di attuazione delle misure. Criteri di attribuzione delle priorità R da 8 a 16 Azioni correttive indilazionabili R da 5 a 7 Azioni correttive ove possibile da programmare nel breve termine R da 1 a 4 Azioni correttive e/o migliorative ove possibile da programmare nel medio termine 7
8 Criteri seguito per l individuazione delle misure di prevenzione e protezione Si sono individuate le misure che possono contribuire a eliminare o ridurre i rischi evidenziati, sia attraverso la prevenzione (ridurre la probabilità), che attraverso la protezione (limitare il danno). Si sono ricercate sia misure tecniche (interventi sui luoghi di lavoro e su macchine, impianti e attrezzature), che misure organizzative (interventi sull organizzazione del lavoro, informazione, formazione e addestramento, scelta delle persone più idonee alle diverse attività) e misure procedurali (procedure di sicurezza per le attività abituali e per quelle occasionali, per l affidamento dei lavori in appalto, per l inserimento di nuovi assunti e lavoratori interinali, per la manutenzione e per le attività a maggior rischio, etc.). Per ogni rischio si sono cercate più misure, perché raramente un problema ha un unica soluzione. Tra le misure, si sono preferite quelle che possono eliminare un rischio, piuttosto che ridurlo o trasferirlo altrove e quelle collettive a quelle individuali. Criteri adottati per la programmazione I criteri adottati sono stati, nel rispetto del seguente ordine di importanza: gravità del rischio considerato: sono state considerate prioritarie le misure di prevenzione o protezione a fronte dei rischi valutati più gravi, dalla combinazione di probabilità e danno considerazioni di carattere organizzativo, tecnico ed economico secondo il criterio generale della migliore tecnica concretamente attuabile, si è data priorità alle misure di più semplice ed immediata adozione. La verifica dell efficacia delle misure adottate sarà effettuata (secondo quanto indicato nella tabella Programma di attuazione, par. 4) almeno una volta all anno a cura del RSPP, anche con la collaborazione dei rappresentanti dei lavoratori (ad es. in occasione della riunione periodica di sicurezza) e consisterà nella verifica di: attuazione interventi programmati (esaminando i motivi di eventuali ritardi o inadempienze) accettazione e giudizio da parte da parte dei lavoratori e preposti sull'efficacia delle soluzioni adottate (scarsa, media, buona) insorgenza di nuovi rischi connessi alle soluzioni adottate eventuali modifiche intercorse nell attività e relative conseguenze per la valutazione dei rischi eventuali infortuni occorsi e relative conseguenze per la valutazione dei rischi Partecipanti La valutazione dei rischi e l elaborazione del documento di valutazione sono attività di competenza del Datore di Lavoro, che si è avvalso della collaborazione del Referente, prof. Alessandro Policastro, dell assistente tecnico Marina Pontoni, del Dsga e del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Sig.ra Salmaso, dei consulenti in materia di sicurezza, nonché, per gli argomenti attinenti alla salute dei lavoratori, del servizio di igiene dell Ulss 5. Inoltre, nel corso dei sopralluoghi e delle verifiche, sono stati frequentemente consultati singoli lavoratori. 8
9 2. DOCUMENTI E NORME DI RIFERIMENTO Decreto Unico sulla Sicurezza n.81 del 2008 D.Lgs. 626/94: attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/EEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro D.M. 26 agosto 1992: sicurezza degli edifici scolastici DPR 547/55: norme per la prevenzione degli infortuni DPR 303/56: norme generali per l igiene del lavoro D.Lgs. 277/91: attuazione delle direttive n. 80/1007/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro DPR 459/96: sicurezza delle macchine e marcatura CE D.Lgs. 25/11/96 n.645: lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento DM 10/3/98: criteri generali di sicurezza antincendio e gestione delle emergenze D.Lgs. 26/11/99 n.532: lavoro notturno D.Lgs. 345/99: tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti 9
10 3. INFORMAZIONI RELATIVE ALLA SCUOLA Scuola: Istituto Tecnico Industriale Statale Galileo Galilei indirizzo Chimica Conciaria, Edilizia e Liceo Biologico (triennio); per le classi del Biennio è in vigore la Riforma scolastico che ha introdotto nella scuola i seguenti nuovi indirizzi: Chimica, materiali e biotecnologie: chimica conciaria, biotecnologie ambientali e sanitarie Costruzioni, ambiente e Territorio Amministrazione, Finanza e Marketing Dirigente: prof.ssa Carla Vertuani (Datore di lavoro) Referente del Servizio di Prevenzione e Protezione: prof. Alessandro Policastro Presenze: nel periodo della stesura del documento la scuola occupa circa 578 alunni, 69 insegnanti, 10 collaboratori scolastici, 6 assistenti tecnici e 6 addetti alla segreteria più il DSGA. Caratteristiche strutturali generali: la scuola è organizzata su diversi livelli e aree tra loro chiaramente identificabili (laboratori, aule, palestra, etc.), uniti tra loro da passaggi coperti e cortili. I fabbricati sono in buono stato di conservazione. I pavimenti sono generalmente uniformi, regolari, facilmente lavabili e adeguati alle condizioni d uso per caratteristiche di resistenza. Vengono mantenuti regolarmente puliti. La pavimentazione della palestra presenta delle criticità, in quanto si tolgono dei listelli di legno dal pavimento e questo inconveniente può creare problemi alle lezioni scolastiche. L illuminazione e la ventilazione di tutti i corridoi, delle aule e degli altri locali risultano garantite da superfici finestrate di adeguate dimensioni. L illuminazione artificiale è adeguata. I quadri elettrici generali sono posti nelle vicinanze dell'ingresso e in posizione presidiata. 10
11 Scale: la scuola è dotata di più scale interne. Vie d esodo: le vie d esodo dai piani sono sufficientemente ampie e mantenute generalmente libere da materiale di rivestimento e arredo combustibile. Le direzioni di fuga sono segnalate. Non sono presenti però scale di emergenza esterne e scivoli per permettere il libero accesso alla scuola ai diversamente abili: uno posto in prossimità delle scale di ingresso principale e l altro posto in prossimità delle scale che conducono in palestra. Uscite: sono presenti più uscite al piano terra, segnalate e dotate di aperture del tipo anti-panico. Sono stati aggiornati e integrati di due unità i punti di raccolta degli allievi in caso di evacuazione, garantendo cosi un maggiore controllo degli allievi. Impianti e attrezzature antincendio: la scuola è dotata di una rete di idranti. Sono presenti inoltre numerosi estintori generalmente posizionati nei corridoi e coperte antifiamma dislocate principalmente nei piani dei laboratori. Macchine, impianti, attrezzature: sono presenti videoterminali, attrezzature di laboratorio e alcuni macchinari meccanici utilizzati esclusivamente in presenza dei tecnici di laboratorio e/o degli insegnanti presenti in laboratorio. Le centrali termiche sono poste in appositi locali tecnici al piano terra o a quello interrato. La gestione ed i controlli periodici sono effettuati dall Amministrazione Provinciale di Vicenza tramite apposita ditta incaricata ed il libretto di centrale è custodito presso le centrali stesse dell Istituto. 11
12 Prodotti e sostanze utilizzati : le sostanze presenti sono quelle dei laboratori di microbiologia, fisica, tecnologia conciaria, chimica analitica e in conceria (devono periodicamente essere predisposti degli elenchi aggiornati di tutte le sostanze pericolose per ciascun laboratorio), più normali prodotti igienico sanitari utilizzati dal personale non docente per la pulizia della scuola. Servizi: sono presenti un numero non adeguato di servizi, soprattutto nella suddivisione dei servizi per maschi e femmine. Microclima e riscaldamento invernale : il microclima è complessivamente abbastanza buono sia nelle aule che negli spazi comuni. Segnaletica di sicurezza: in tutta la scuola è presente segnaletica di sicurezza prevista dal DPR 547/55 e dal D. Lgs. 493/96, indicante le uscite di emergenza, le relative vie di esodo e i mezzi portatili antincendio presenti. Rumore: è stata redatta l autocertificazione per attività dichiarate al di sotto degli 80 db. 12
13 Movimentazione manuale dei carichi: detta attività è saltuaria e circoscritta essenzialmente al personale non docente. All inizio del corrente anno scolastico il personale interessato è stato informato attraverso opuscolo sul corretto comportamento da tenere in caso di movimentazione manuale dei carichi. Registro degli infortuni: è presente il registro e in esso vengono segnalati gli infortuni che comportano l assenza dalla scuola per almeno 1 giorno. Certificato Prevenzione Incendi: la scuola, avendo un numero di presenze contemporanee fra alunni, personale docente e non docente che supera le 500 persone (scuola di tipo 3), rientra fra le attività soggette al controllo dei vigili del fuoco (D.M. 16 febbraio 1982). Per essa vengono quindi adottate le norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica specificate del Decreto 26 agosto Deve esserne richiesta copia alla Provincia. Documentazione impianto elettrico: richiesta già inoltrata alla Provincia ed in attesa di riscontro. 13
14 4. VALUTAZIONE DEI RISCHI Rischi P D R Misure di prevenzione e protezione Rischi di incendio e rischi legati alle situazioni di emergenza Provvedere ad installare un sistema di allarme, obbligatoriamente diverso dalla normale campanella, dotato tra l altro di un impianto di altoparlanti, tale da essere udibile da tutte le aree della scuola L impianto elettrico alimentante il sistema di allarme (distinto da quello ordinario) deve servire anche l illuminazione di emergenza, la cui efficacia deve essere tale da servire la scuola in caso di mancanza di corrente con autonomia non inferiore ai 30 minuti Formare periodicamente la squadra antincendio, al fine di garantire l attuazione delle misure di prevenzione incendi e di evacuazione in caso di necessità. I componenti della squadra devono, al termine del corso, aver sostenuto l esame con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco La scuola è priva di scala esterna di emergenza: la proprietà deve valutare la necessità e l obbligatorietà di tale misura di sicurezza ed eventualmente intervenire per l effettuazione dei lavori di adeguamento Segnalare adeguatamente tutti gli sganci elettrici generali e le valvole di intercettazione del gas metano Dare a disposizione del tecnici nei laboratori le chiavi di apertura delle cassette delle valvole del metano 14
15 continua Rischi P D R Misure di prevenzione e protezione Sollecitare la richiesta del Certificato di Prevenzione Incendi al competente ufficio della Provincia. Predisporre il piano delle emergenze Aggiornare, in seguito dei nuovi interventi strutturali, nuove planimetrie per le emergenze (vie di esodo, luogo di ritrovo, etc.) Compilare il registro dei controlli interni in cui un responsabile annota tutti gli interventi di manutenzione e controllo relativi all efficienza di: Impianti elettrici Illuminazione di sicurezza Presidi antincendio Dispositivi di sicurezza e controllo (estintori, rilevatori, idranti, etc.) Osservanza della limitazione dei carichi d incendio Effettuare prove di evacuazione e ripeterle periodicamente almeno due volte l anno Mantenere sgombre da materiale gli estintori, le cassette idranti e le vie di accesso ad essi Installare tutti gli estintori a parete in posizioni accessibili e segnalate Informare tutti gli studenti circa le nozioni base da tenere per prevenire gli incendi e per gestire un emergenza (norme comportamentali, segnale di allarme, percorsi da seguire, punto di ritrovo, etc.) 15
16 Rischi P D R Misure di prevenzione e protezione Rischio elettrico Contatti accidentali con elementi in tensione, per la presenza di connessioni elettriche multiple Segnalare con adeguata cartellonistica gli interruttori generali dell impianto elettrico Verificare la presenza di dichiarazioni di conformità dell impianto elettrico (requisiti della Legge 186 del 68, del DPR 547 del 55 e della Legge 46 del 90) Evitare di sovraccaricare le prese con connessioni multiple Rispettare scrupolosamente le indicazioni di carico massimo, generalmente riportate su prese multiple, adattatori e ciabatte, che devono essere marchiate IMQ (Istituto Italiano del Marchio di Qualità). Verificare l avvenuto controllo biennale dell impianto di terra Far canalizzare gli eventuali cavi elettrici volanti 16
17 Rischi P D R Misure di prevenzione e protezione Inalazione e/o contatto con sostanze pericolose durante le attività di laboratorio Utilizzare le sostanze pericolose (tossiche, infiammabili, nocive, irritanti) solamente sotto postazione aspirata o comunque in aree e postazioni adeguate e controllate Aggiornare periodicamente l'elenco delle schede di sicurezza dei prodotti utilizzati e tenerlo a disposizione nei laboratori Richiedere le schede di sicurezza aggiornate dei prodotti utilizzati Fornire una informazione generale agli alunni sui rischi derivanti dall utilizzo di sostanze chimiche e sull uso delle stesse in sicurezza Predisporre e mettere a disposizione in numero adeguato al numero di alunni contemporaneamente operanti dispositivi di protezione individuale per le operazioni che possono esporre a contatto con sostanze nocive (guanti antiacido, occhiali di sicurezza, etc.) Stoccare le sostanze pericolose solo in appositi armadi chiusi e, nel caso di sostanze tossiche, in idonei armadi aspirati 17
18 Rischi P D R Misure di prevenzione e protezione Scivolamenti e caduta dalle scale Riverificare ed eventualmente ripristinare strisce antiscivolo su tutte le scale Verificare l altezza dei parapetti (deve essere 1 m) e provvedere ad innalzare quelli troppo bassi) Rischi connessi alla presenza di spigoli vivi Provvedere alla protezione degli spigoli vivi con barriere di plastica, di legno o di gomma con i lati e gli angoli arrotondati (termosifoni) Rischi derivanti da mancati interventi di pronto soccorso Formare periodicamente il personale addetto al pronto soccorso di emergenza (corso base di 12 ore e richiami triennali di 4 ore) Dotare le cassette di pronto soccorso dei presidi medicali prescritti dall art. 2 del D.M. 28/7/
19 Rischi P D R Misure di prevenzione e protezione Rischi connessi alla presenza e all utilizzo degli ascensori Per l ascensore e montacarichi fare installare le batterie tampone che garantiscono la corsa in caso di black out elettrico. Far installare al posto del pulsante di chiamata un commutatore a chiave per impedire agli alunni l uso non autorizzato. 19
20 Rischi P D R Misure di prevenzione e protezione Rischi connessi all utilizzo di attrezzature di lavoro mobili (scale portatili, trabattello, etc.)) Verificare che vengano utilizzate esclusivamente le scale omologate e a norma Distribuire materiale informativo sull uso corretto delle stesse 20
21 Rischi P D R Misure di prevenzione e protezione Rischi connessi all utilizzo di attrezzature varie nei laboratori (rischio ustione nei forni, rischi di taglio con la lama del microtomo, etc.) Fornire a chi utilizza tali attrezzature le informazioni di sicurezza relative Installare apposita segnaletica di sicurezza Fornire i dispositivi di protezione adeguati (guanti antitaglio, guanti anticalore, etc.) Rischi connessi al deterioramento delle strutture degli edifici scolastici (sono tra l altro presenti alcune crepe anche se apparentemente lievi e non preoccupanti) Richiedere alla Provincia una perizia tecnica sulla stabilità delle strutture, in particolare per quel che riguarda il rischio sismico. Rischi connessi alla presenza di barriere architettoniche Richiedere alla Provincia interventi di adeguamento e superamento di tali barriere 21
22 Rischi P D R Misure di prevenzione e protezione Rischi connessi all utilizzo di apparecchiature meccaniche Nei mesi scorsi sono state realizzate varie protezioni e migliorie tecniche sulle macchine e attrezzature del laboratorio conciario Controllare l'adeguatezza di tali attrezzature e dei dispositivi di protezione necessari. In particolare: griglie fisse di protezione, microinterruttori su quelle da rendere apribili, segnalazione del rischio e del divieto di rimozione protezioni (confrontare esito sopralluogo dott.tasca allegato 1) 22
23 Rischi P D R Misure di prevenzione e protezione Rischi connessi alla movimentazione autoveicoli nel cortile esterno Rischi legati all organizzazione del lavoro (stress, rischi di aggressione, ecc.) Rischi di tipo igienistico e legati al microclima Imporre a tutti il limite di velocità a 10 km/h Richiedere alla provincia l installazione di dissuasori di velocità (in particolare in prossimità delle uscite di emergenza lato aula di disegno dal vero) Orari di lavoro, pause e periodi di riposo adeguati, carichi e ritmi di lavoro non troppo elevati né troppo blandi Limitazioni del lavoro da soli e specifiche procedure di sicurezza (mezzi di comunicazione con colleghi o soccorsi, dotazioni di emergenza, ecc) Informazione e formazione su procedure e comportamenti in caso di aggressione o emergenza Pulizia giornaliera di tutti gli ambienti Osservare il rispetto riguardante il divieto di fumo Corretti parametri di temperatura e umidità in tutti i luoghi di lavoro Ritinteggiatura periodica ambienti Rischi P D R Misure di prevenzione e protezione Rischio di infortunio durante le fasi di riempimento dei bottali più grandi Dotare i bottali di sistema automatico (tipo pompa di aspirazione liquido) per il riempimento ed evitare la fase manuale Rischio di inalazione polveri nella rasatrice Installare adeguata aspirazione e meccanismo per la raccolta della polvere di rasatura Fornire ed utilizzare mascherine di protezione individuale 23
24 Rischio biologico connesso alla presenza di pelli nel laboratorio conciario Elaborare procedura di controllo del rischio e gestione delle pelli e precisamente: - registro di carico scarico del grezzo; - procedura di sicurezza per il controllo di efficienza di igiene Nei mesi scorsi è stata realizzata una apposita cella per lo stoccaggio delle pelli e il rischio è stato quindi pressoché annullato. 24
25 5. SCHEDE DI VALUTAZIONE DERI RISCHI PARTICOLARI E DI ALCUNE CATEGORIE DI LAVORATORI Rischio chimico RISCHIO INDIVIDUATO MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Rischi legati all esposizione a prodotti chimici (detergenti, disinfettanti, detersivi e prodotti presenti nei laboratori). In considerazione dei quantitativi e delle caratteristiche dei prodotti chimici presenti e delle modalità di utilizzo, il rischio chimico è valutato moderato Riduzione del numero di lavoratori esposti Riduzione della durata e dell intensità dell esposizione (es. utilizzo di quantitativi limitati / limitazione delle quantità in deposito) Misure igieniche adeguate (es. non mangiare non bere e non fumare durante l utilizzo e in prossimità dello stoccaggio) Metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscano la sicurezza nella manipolazione, nell immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti che contengono detti agenti chimici Utilizzo di idonei armadi per lo stoccaggio dei materiali e delle sostanze pericolose (ad es. acido nitrico) Stoccaggio di tutti i prodotti liquidi all interno di idonei bacini di contenimento Misure di protezione individuali, compresi i dispositivi di protezione individuali, se non si riesce a prevenire con altri mezzi l esposizione (es. dotazione di occhiali o visiere quando si utilizzano sostanze con la frase di rischio R41) Formazione sugli agenti chimici presenti (es. non mischiare prodotti incompatibili come varechina e acidi o ammoniaca) Indicazione nel piano di emergenza delle situazioni che comportano l esposizione al rischio chimico 25
26 Rischio rumore RISCHIO INDIVIDUATO Rischi da esposizione a rumore. La valutazione specifica, non richiede rilevazioni fonometriche. I livelli di esposizione personali (Lep) hanno valori stimati inferiori a 80 dba P = 1, D = 3, R = 3 MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE la valutazione del rischio rumore ai sensi dell art. 40 del D. Lgs. 277/91 è stata fatta sulla base del confronto con attività simili (linee guida dell ispesl), e sul fatto che non sono presenti sorgenti di rumore superiori agli 80 db RISCHIO INDIVIDUATO Rischi legati all eventuale presenza di lavoratori minorenni Rischi legati ai lavori in appalto (P = 2, D = 2, R = 4 ) MISURA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE non sono attualmente impegnati lavoratori minorenni procedura di sicurezza per i lavori in appalto. Gestione del DUVRI così come già previsto dal T.U. 81/08 e successive integrazioni. Rischi legati all eventuale presenza di lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento. In considerazione dell attività svolta, le mansioni con potenziali problemi per personale femminile sono legate a occasionali movimentazioni di carichi, posture forzate, urti, etc.) (P = 2, D = 2, R = 4 ) comunicazione tempestiva dell eventuale stato di gravidanza seguire il documento di tutela delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento come da documento in allegato 26
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