AMBITO TERRITORIALE N7 COMUNI DI AFRAGOLA (Capofila), CAIVANO, CARDITO E CRISPANO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "AMBITO TERRITORIALE N7 COMUNI DI AFRAGOLA (Capofila), CAIVANO, CARDITO E CRISPANO"

Transcript

1 AMBITO TERRITORIALE N7 COMUNI DI AFRAGOLA (Capofila), CAIVANO, CARDITO E CRISPANO DISCIPLINARE ATTUATIVO PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI E L ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE E DEI SERVIZI SOCIALI DI CUI AL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 23 OTTOBRE2007, N. 11 (LEGGE PER LA DIGNITA E LA CITTADINANZA SOCIALE. ATTUAZIONE DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328) DPGRC n. 16 del 23/11/2009 Articolo 1 - Finalità 1. Garantire ai cittadini, nell ambito del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali, l'offerta di strutture e servizi efficaci e sicuri nonché il miglioramento continuo della qualità degli stessi, attraverso gli istituti dell'autorizzazione e dell'accreditamento istituzionale. 2. L autorizzazione è il provvedimento che consente alle strutture ed ai servizi, pubblici e privati, di cui alla L.R. 11/2007, di esercitare le proprie attività. 3. L'accreditamento istituzionale è il provvedimento che consente alle strutture ed ai servizi pubblici e privati di cui alla L.R. 11/2007, già autorizzati, di diventare potenziali erogatori di prestazioni e servizi il cui costo si pone, in tutto o in parte, a carico del servizio pubblico, ivi comprese le prestazioni erogate a seguito di presentazione di titoli validi per l acquisto. Articolo 2 - Oggetto 1. Il presente titolo disciplina le procedure, le condizioni, i requisiti soggettivi e strutturali e i criteri di qualità per l'autorizzazione e l'accreditamento delle strutture e dei soggetti che provvedono alla gestione e all'offerta del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali, ai sensi dell'articolo 8, comma 1, lettera d), della legge regionale 23 ottobre 2007, n. 11, nonché l attività di vigilanza. Articolo 3 - Soggetti 1. I soggetti pubblici e privati che intendono gestire strutture ed erogare servizi nell ambito del sistema integrato dei servizi sociali della regione Campania, devono dotarsi dei titoli abilitativi previsti nel presente disciplinare, distinti in ragione del tipo di attività espletata.

2 Articolo 4 - Strutture soggette ad autorizzazione 1. Sono sottoposte ad autorizzazione tutte le strutture operanti sul territorio dell Ambito territoriale N7 così come meglio dettagliate nell'allegato A ed in possesso dei requisiti di cui agli articoli 7, 8, 9 del regolamento di Attuazione di cui al D.P.G.R. n. 16 del 23 novembre Articolo 5 - Requisiti per l'autorizzazione delle strutture 1. Ai fini del rilascio dell'autorizzazione le strutture devono essere in possesso dei seguenti requisiti: a) strutturali ed ambientali: a. ubicate in luoghi abitati, facilmente raggiungibili con l'uso di mezzi pubblici e direttamente accessibili per i normali mezzi di trasporto di persone e cose, in modo da consentire la partecipazione degli utenti alla vita sociale del territorio e facilitare le visite agli ospiti; b. dotate di spazi destinati ad attività collettive e di socializzazione distinti dagli spazi destinati alle camere da letto, organizzati in modo tale da garantire l autonomia individuale, la fruibilità e la riservatezza; c. dotate di uno spazio per le funzioni amministrative; d. fornite di energia elettrica, acqua calda, riscaldamento, telefono e postazione computer con collegamento internet a disposizione degli utenti. All interno dello stesso edificio non possono trovare collocazione più di una struttura residenziale ed una semiresidenziale. In deroga l'amministrazione competente può rilasciare autorizzazioni a più di una struttura residenziale nel medesimo edificio, se si riscontrano le seguenti condizioni: - i servizi risultano pienamente autonomi ed indipendenti; - la ricettività dell insieme delle strutture residenziali per disabili non supera il numero massimo di trentadue utenti; - la ricettività dell insieme delle strutture residenziali per anziani non supera il numero massimo di sessantaquattro utenti; - nel caso in cui nel medesimo edificio sono o vanno allocate strutture per minori, la ricettività complessiva non supera i sedici utenti e comunque gli spazi ad esse destinati non superano il trenta per cento della superficie abitabile dell edificio. b) organizzativi, professionali e funzionali: a. assicurare la presenza di un professionista con funzioni di coordinamento avente la qualifica professionale definita, per ciascuna tipologia, dall'allegato A del Regolamento di attuazione

3 della L.R. n.11/2007 Decreto Regionale n.16/2009; il professionista che assolve funzioni di coordinamento è responsabile dei programmi, delle attività e dell organizzazione del servizio, redige le relazioni, gli atti ed i rapporti richiesti dal comune e dall ufficio di piano territorialmente competenti, dalla regione Campania, dalla Procura della Repubblica per i minorenni e da ogni altra autorità competente, secondo le direttive proprie dell autorità stessa; b. assicurare la presenza nel servizio del personale previsto per ciascuna tipologia, così come indicato nell allegato A del Regolamento di attuazione della L.R. n.11/2007 Decreto Regionale n.16/2009; c. assicurare che le attività previste rispettino i ritmi di vita degli ospiti e che sia garantita la partecipazione degli stessi all organizzazione della vita quotidiana, anche attraverso la redazione partecipata dei regolamenti interni di funzionamento dei servizi; d. definire progetti personalizzati di assistenza e, per i minori, progetti educativi individuali che indichino gli obiettivi da raggiungere, i contenuti e le modalità dell intervento ed il piano delle verifiche; nei progetti deve essere prevista l integrazione con altri servizi, interventi, prestazioni, di cui l utente può utilmente fruire da parte di altri soggetti della rete territoriale. I progetti sono elaborati in raccordo con i servizi sociali competenti e garantiscono l integrazione del soggetto con il contesto sociale d origine, il mantenimento e lo sviluppo di relazioni sociali significative; e. predisporre, nel quadro delle misure di riservatezza previste dalla vigente legislazione, un registro degli utenti, con relative cartelle personali contenenti la documentazione relativa a ciascun ospite e i progetti personalizzati; f. garantire l'applicazione dei contratti di lavoro e dei relativi accordi integrativi. c) requisiti specifici indicati, per ciascuna tipologia, dall'allegato A del Regolamento di attuazione della L.R. n.11/2007 Decreto Regionale n.16/2009; d) eventuali requisiti, comuni o specifici, previsti dal Piano sociale regionale di cui all'articolo 20 della legge regionale n. 11/2007. Articolo 6 - Autorizzazione delle strutture di cui all'allegato A 1. L'apertura, la trasformazione di tipologia, gli ampliamenti ed i trasferimenti delle strutture di cui all'allegato A, del Regolamento di attuazione della L.R. n.11/2007 Decreto Regionale n.16/2009,

4 collocate nei Comuni rientranti nell Ambito territoriale N7 sono subordinati al rilascio di autorizzazione da parte del Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale la struttura insiste. 2. Le domande di autorizzazione al funzionamento delle strutture di cui all allegato A del DPRG n. 16/2009, indirizzate al Coordinatore dell Ufficio di Piano vanno presentate all Ufficio di Piano dell Ambito territoriale che provvederà a trasmetterle al Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale la struttura insiste per l istruttoria della pratica e la redazione del provvedimento conclusivo. 3. L'autorizzazione è rilasciata ai soggetti, pubblici o privati, che risultano in possesso dei requisiti strutturali, organizzativi e funzionali minimi di cui all articolo 5, ivi compresi quelli aggiuntivi eventualmente previsti nel Piano sociale regionale, oltre che dei requisiti prescritti dalle norme generali, ed in particolare quelle in materia di urbanistica, edilizia, barriere architettoniche, sicurezza del lavoro, igiene e prevenzione incendi, contratti di lavoro, ed hanno adottato una carta dei servizi conforme allo schema di cui alla delibera della Giunta regionale della Campania del 20 novembre 2008, n (Schema generale di riferimento della carta dei servizi sociali e della carta della cittadinanza sociale nella regione Campania). 4. L'autorizzazione non può essere rilasciata a strutture i cui soggetti responsabili hanno riportato condanna definitiva per i delitti non colposi di cui al libro II, titoli II, IX, XI, XII e XIII del codice penale, per i quali non è intervenuta la riabilitazione. 5. La domanda di autorizzazione, con allegata documentazione e dichiarazioni, al fine di riscontrare la sussistenza dei requisiti prescritti, deve essere redatta obbligatoriamente secondo la modulistica allegata al presente disciplinare. 6. L Ambito N7, attraverso gli uffici tecnici e i servizi sociali comunali, verifica, effettuando tutti gli atti di controllo ritenuti necessari, il possesso dei requisiti strutturali, organizzativi e funzionali di cui al presente regolamento di Attuazione di cui al D.P.G.R. n. 16 del 23 novembre 2009, entro sessanta giorni dalla ricezione della domanda di autorizzazione, il Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale la struttura insiste emette l eventuale provvedimento di autorizzazione o diniego. Tale termine potrà essere con richiesta di integrazione documentale; la decorrenza dello stesso riparte dalla data di ricezione dell integrazione. 7. Il provvedimento di autorizzazione deve indicare: a) la denominazione; b) la tipologia di servizi svolti;

5 c) i destinatari; d) l'ubicazione; e) la capacità ricettiva massima; f) sede legale. 8. il Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali, del Comune sul quale la struttura insiste, prima di adottare il provvedimento di diniego comunica, ai sensi dell articolo 10-bis della legge n. 241/1990, i motivi ostativi all accoglimento dell istanza. 9. In caso di variazione temporanea di uno o più elementi che hanno determinato il rilascio dell'autorizzazione, il titolare della struttura, entro dieci giorni dall'intervenuta variazione, ne dà comunicazione all'ufficio di Piano ed al Comune sul quale la struttura insiste per le rispettive competenze, specificando la causa della variazione ed i tempi della sua permanenza. 10. Nel caso di sospensione dell'attività, il titolare della struttura ne dà comunicazione entro dieci giorni all'ufficio di Piano ed al Comune sul quale la struttura insiste per le rispettive competenze; la sospensione dell attività per un periodo superiore a sei mesi comporta la decadenza del titolo abilitativo. 11. L Ufficio di Piano trasmette all'ufficio regionale preposto all'albo, di cui all articolo 43 della legge regionale n. 11/2007, copia dell'atto autorizzativo rilasciato. Articolo 7 - Dichiarazione di inizio attività per i servizi di cui all'allegato B 1. I servizi di cui all'allegato B del Regolamento di attuazione della L.R. n.11/2007 Decreto Regionale n.16/2009, possono essere svolti dai soggetti, pubblici o privati, mediante dichiarazione di cui all'articolo 19 della legge n. 241/1990, attestante il possesso dei requisiti strutturali, organizzativi e funzionali minimi previsti, per ciascuna tipologia, nell'allegato B del citato regolamento, ivi compresi quelli aggiuntivi eventualmente previsti nel piano sociale regionale nonché dalla carta dei servizi di cui alla delibera di Giunta regionale n. 1835/ Le Dichiarazioni di inizio attività dei Servizi di cui all allegato B del succitato Regolamento mediante dichiarazione di cui all art. 19 della Legge 241/90 vanno presentate al coordinatore dell Ufficio di Piano dell Ambito territoriale che provvederà a trasmetterle al Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale l attività si svolge. L attività oggetto della dichiarazione può essere iniziata solo previa comunicazione da parte del Responsabile del competente Servizio Sociale da emanarsi entro trenta giorni dalla data di presentazione della dichiarazione al Coordinatore dell Ufficio di Piano.

6 3. Il Coordinatore dell Ufficio di Piano, in caso di accertata carenza delle condizioni, modalità e fatti legittimanti, nel termine di trenta giorni dal ricevimento della comunicazione, adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell'attività e di rimozione dei suoi effetti, salvo che, ove ciò sia possibile, l'interessato provveda a conformare alla normativa vigente detta attività ed i suoi effetti entro il termine fissato dall'amministrazione, in ogni caso non inferiore a trenta giorni. 4. La dichiarazione di inizio attività, con allegata documentazione e dichiarazioni, al fine di riscontrare la sussistenza dei requisiti prescritti, deve essere prodotta secondo le indicazioni del presente regolamento che recepisce la normativa regionale vigente in materia e nello specifico L.R. 11/2007 e Regolamento di attuazione della L.R. n.11/2007 Decreto Regionale n.16/2009 al quale si demanda per ogni eventuale ulteriore chiarimento in merito. Nella dichiarazione di inizio attività, devono essere indicati: a) la denominazione; b) la tipologia di servizi svolti; c) i destinatari; d) l'ubicazione; e) la capacità ricettiva massima; f) la denominazione del soggetto titolare e del soggetto gestore se diverso dal primo e il nominativo del legale rappresentante di entrambi, oltre alla sede legale; g) autocertificazione dei soggetti di cui alla lettera f), attestante l assenza di condanne definitive per delitti non colposi di cui al libro II, titoli II, IX, XI, XII e XIII del codice penale. 5. In caso di variazione temporanea di uno o più elementi del servizio, i soggetti, entro dieci giorni dall'intervenuta variazione, sono tenuti a darne comunicazione al Coordinatore dell Ufficio di Piano, specificando la causa della variazione ed i tempi della sua permanenza. 6. Nel caso di sospensione dell'attività, il soggetto è tenuto a darne comunicazione entro dieci giorni al Coordinatore dell Ufficio di Piano. La sospensione dell attività per un periodo superiore a sei mesi comporta la cessazione degli effetti del titolo abilitativo. La ripresa dell attività è subordinata alla presentazione di una nuova dichiarazione di inizio di attività, nel rispetto di quanto previsto ai commi 1 e 2 del presente regolamento. 7. Decorso il termine di cui al comma 2, il Coordinatore dell Ufficio di Piano, entro quindici giorni, trasmette all'ufficio regionale preposto all'albo, di cui all articolo 43 della legge regionale n. 11/2007, copia delle dichiarazioni di inizio attività per le quali non è stata inibita l'attività.

7 Articolo 8 - Autorizzazione per servizi sperimentali 1. L Ambito N7 favorisce l'arricchimento dell'offerta dei servizi, attraverso la sperimentazione di servizi residenziali e semi-residenziali innovativi, fatta salva la presenza dei requisiti e condizioni di cui all'articolo 5 del presente regolamento. 2. La domanda di autorizzazione, con allegata documentazione e dichiarazioni, deve essere prodotta secondo le indicazioni del presente regolamento, e deve essere indirizzata al Coordinatore dell Ufficio di Piano che trasmette al Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale la struttura insiste per l istruttoria e l adozione degli atti conclusivi. L autorizzazione è disposta in via provvisoria previa acquisizione del parere obbligatorio e vincolante del competente settore della Giunta Regionale. 3. Entro quarantacinque giorni dalla ricezione della richiesta, il settore competente della Giunta regionale rende il prescritto parere e lo trasmette al Coordinatore dell Ufficio di Piano, il quale, a sua volta lo invia nei successivi quindici giorni, al Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale la struttura insiste per l istruttoria e l adozione dell atto conclusivo di autorizzazione e/o di diniego. 4. L'autorizzazione provvisoria di cui al comma 2 è rilasciata per un periodo sufficiente per valutare l efficacia e la validità del progetto sperimentale e comunque per un periodo non superiore a tre anni. 5. Entro il termine di validità dell autorizzazione di cui al comma 4, Il Coordinatore dell Ufficio di Piano di concerto con il settore competente della Giunta Regionale, sentito il soggetto gestore, valuta l'andamento della sperimentazione; se l esito della sperimentazione risulta positivo, si provvede al rilascio di autorizzazione definitiva nella modalità prevista al comma 4. In caso contrario è disposta la revoca dell autorizzazione provvisoria. Articolo 9 - Aggiornamento della tipologia delle strutture e dei servizi 1. Nel caso in cui la Giunta Regionale dovesse disporre l'aggiornamento delle tipologie delle strutture e dei servizi di cui agli allegati A e B, individuando contestualmente la disciplina abilitativa, i relativi requisiti ed i termini per l adeguamento, si provvederà ad aggiornare il presente regolamento. Articolo 10 - Vigilanza e controllo 1. Le attività di vigilanza e controllo per i servizi di cui all art. 10, 11 e 12 del Regolamento 16/09 sono esercitate dall Amministrazione del Comune sul quale la struttura insiste la quale si avvale degli uffici

8 tecnici, dei servizi sociali del Comune sul quale la struttura insiste, per gli aspetti di natura sanitaria, delle aziende sanitarie locali competenti per territorio. 2. La vigilanza ed il controllo si esercitano mediante richiesta di informazioni, controlli periodici annuali ed ispezioni non programmate e riguardano ogni aspetto rilevante dell attività autorizzata e, in particolare, la realizzazione delle attività e il rispetto degli obblighi previsti dalla carta dei servizi nonché la sussistenza e la permanenza dei requisiti in base ai quali è stato rilasciato il titolo abilitativo. 3. I soggetti titolari delle strutture e dei servizi di cui al presente regolamento inviano al Coordinatore dell Ufficio di Piano e al Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale la struttura insiste, entro il 31 dicembre di ogni anno, una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante la permanenza dei requisiti richiesti. Articolo 11 - Decadenza, sospensione ed ordine di cessazione dell attività 1. Il Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale la struttura insiste adotta il provvedimento di decadenza dell'autorizzazione se riscontra la perdita o mancanza dei requisiti in base ai quali il provvedimento è stato rilasciato. Il provvedimento di decadenza è, altresì, disposto in caso di violazione degli obblighi derivanti dalle disposizioni di legge in materia urbanistica, edilizia, prevenzione incendi, igiene e sicurezza, in caso di gravi violazioni della carta dei servizi, in caso di reiterata evasione delle norme previdenziali e assicurative a favore del personale dipendente nonché delle disposizioni dei contratti di lavoro riconosciuti dalle parti. 2. Nei casi di cui al comma 1, per esercitare nuovamente l attività, deve essere presentata nuova istanza di autorizzazione secondo le modalità del presente regolamento. 3. Se, in conseguenza dell attività di vigilanza e controllo, ovvero in qualsiasi altro modo, ivi comprese le segnalazioni provenienti da altri ambiti territoriali ove il soggetto svolga il servizio ovvero dall ufficio di tutela degli utenti di cui all articolo 48 della legge regionale, sono constatate irregolarità circa l attività autorizzata, Il Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale la struttura entro tre giorni dalla constatazione, ingiunge al soggetto abilitato di rimuovere le irregolarità rilevate, indicando le necessarie prescrizioni e il termine per l adeguamento alle stesse; ove ritenuto necessario, nei casi più gravi, può essere disposta la sospensione dell attività nelle more dell adeguamento alle prescrizioni. 4. In caso di mancato adeguamento alle prescrizioni di cui al comma 3 nel termine assegnato, Il Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale la struttura insiste dispone la sospensione ovvero la decadenza dal titolo abilitativo.

9 5. Il Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale la struttura insiste se accerta lo svolgimento di attività di cui agli allegati A e B del Regolamento di Attuazione di cui al D.P.G.R. n. 16 del 23 novembre 2009 senza il prescritto titolo abilitativo, ordina l immediata cessazione dell attività. 6. In caso di decadenza, sospensione del titolo abilitativo ovvero di ordine di cessazione dell attività, Il Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale la struttura insiste individua le modalità atte a garantire che il servizio a favore degli utenti non sia interrotto, di concerto con il Coordinatore dell Ufficio di Piano, ivi compresa la collocazione dei soggetti ospitati nelle strutture residenziali e semiresidenziali in altra struttura. Tutti i relativi costi sono a carico del soggetto destinatario dei sopra indicati provvedimenti. 7. In caso di necessità di trasferimento dei servizi di cui all allegato A in una struttura diversa da quella per la quale è stata rilasciata l'autorizzazione, il titolare della struttura richiede nuova autorizzazione all'amministrazione competente. Quest'ultima se verifica l'urgenza del trasferimento, al fine di garantire la necessaria continuità assistenziale agli ospiti, previo sopralluogo, rilascia entro quindici giorni autorizzazione provvisoria al funzionamento. Il Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune sul quale la struttura insiste rilascia l'autorizzazione definitiva, nei quarantacinque giorni successivi, a seguito della verifica del possesso dei requisiti strutturali, organizzativi e funzionali di cui al presente regolamento. 8. In caso di necessità di trasferimento dei servizi di cui all allegato B del Regolamento di attuazione della L.R. n.11/2007 Decreto Regionale n.16/2009, in un comune appartenente ad un ambito diverso da quello in cui è stata effettuata la dichiarazione di inizio attività, il titolare del servizio presenta nuova dichiarazione all'amministrazione competente per il nuovo ambito. 9. I provvedimenti adottati ai sensi del presente articolo devono essere comunicati, nei tre giorni successivi all adozione, all'ufficio regionale preposto all'albo di cui all articolo 43 della legge regionale n. 11/2007. Articolo 12 - Accreditamento istituzionale 1. L accreditamento istituzionale è condizione indispensabile per l erogazione di prestazioni e servizi il cui costo si pone, in tutto o in parte, a carico del servizio pubblico, ivi comprese le prestazioni erogate a seguito di presentazione di titoli validi per l acquisto. 2. Possono essere accreditate le strutture e i servizi, in possesso dei titoli abilitativi di cui al capo II del Regolamento di Attuazione di cui al D.P.G.R. n. 16 del 23 novembre 2009 ed i cui soggetti gestori,

10 pubblici o privati, risultano iscritti all albo regionale, di cui al titolo II dello stesso regolamento, con esclusione di quelli iscritti alla sottosezione a), comma 2, dell articolo Il rilascio del provvedimento di accreditamento è subordinato al possesso dei requisiti di cui all articolo 18 del Regolamento di attuazione della L.R. n.11/2007 Decreto Regionale n.16/2009 e a quelli, aggiuntivi, eventualmente previsti dal piano sociale regionale e dal piano di zona di ambito territoriale di cui agli articoli 20 e 21 della legge regionale n. 11/2007. Articolo 13 - Procedure per l accreditamento 1. La domanda di accreditamento, con allegata documentazione e dichiarazioni, al fine di riscontrare la sussistenza dei requisiti prescritti, deve essere prodotta secondo le indicazioni del presente regolamento. In sede di prima applicazione, l Ambito N7 pubblica apposito avviso per invitare i soggetti interessati a presentare istanza. 2. Il provvedimento di accreditamento è rilasciato dal Responsabile dei Servizi Sociali dei comuni sui quali le strutture e/o i servizi insistono, entro sessanta giorni dal ricevimento dell istanza. 3. Il Coordinatore dell Ufficio di Piano trasmette al settore competente della Giunta Regionale il provvedimento di accreditamento entro quindici giorni dalla adozione. 4. Il Responsabile dei Servizi Sociali dei comuni sui quali le strutture e/o i servizi insistono verifica, avvalendosi del supporto e delle competenze degli uffici tecnici dei singoli comuni, con cadenza almeno biennale, la permanenza dei requisiti per l accreditamento e, se accerta situazioni di non conformità, a seconda della gravità delle disfunzioni riscontrate e, previa formale diffida, sospende con prescrizioni o adotta il provvedimento di decadenza dall accreditamento. I provvedimenti di sospensione o decadenza dall accreditamento sono trasmessi al settore competente della Giunta Regionale dal Coordinatore dell Ufficio di Piano entro tre giorni dalla loro adozione. 5. Il Coordinatore dell Ufficio di Piano di concerto con il Responsabile dei Servizi Sociali, nell ambito delle attività di cui al comma 4, verifica la coerenza e la rispondenza della struttura o del servizio accreditato rispetto alla programmazione sociale regionale ed alla programmazione d ambito, monitorando gli indici e gli standard di qualità previsti dalla carta dei servizi. 6. L'accreditamento non comporta in capo ai soggetti pubblici alcun obbligo a instaurare con i soggetti accreditati rapporti contrattuali per l'erogazione di interventi e servizi sociali e per la fornitura di prestazioni, il cui costo si ponga a carico del servizio pubblico.

11 Articolo 14 - Requisiti per l accreditamento 1. L accreditamento è disposto dal Responsabile dei Servizi Sociali del Comune su cui le attività e le strutture insistono, subordinatamente alla sussistenza dei seguenti requisiti: a) iscrizione all albo regionale di cui al titolo II del Regolamento di Attuazione di cui al D.P.G.R. n. 16 del 23 novembre 2009; b) possesso dei titoli abilitativi di cui al capo II del Regolamento di Attuazione di cui al D.P.G.R. n. 16 del 23 novembre 2009; c) possesso dei requisiti previsti dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria, per la partecipazione a procedure per l affidamento di contratti pubblici; d) coerenza e rispondenza dell'attività rispetto alla programmazione sociale regionale ed alla programmazione d ambito; e) esperienza di almeno tre anni nel settore per il quale si richiede l accreditamento, maturata nell ultimo quinquennio precedente alla data di richiesta dell accreditamento; f) adozione di procedure per la gestione informatizzata della documentazione (classificazione dei documenti, diffusione, rintracciabilità, ed altro); g) adozione di piani annuali per la formazione del personale e strategie per l inserimento del personale neo-assunto, di interventi di tutoraggio e formazione per il personale volontario nonché per la riduzione del turn-over e stabilizzazione del personale. Con atto del Coordinamento Istituzionale possono essere indicati ulteriori requisiti per l accreditamento da indicare nell apposito avviso di cui all art. 13 comma 1 del presente regolamento. Articolo 15 - Transizione 1. Tutti i provvedimenti relativi all'autorizzazione e l'accreditamento delle strutture, dei servizi e dei soggetti, rilasciati dai comuni, nel periodo di transizione tra l approvazione del Regolamento di Attuazione di cui al D.P.G.R. n. 16 del 23 novembre 2009 e l emanazione del presente disciplinare, si intendono tutti soggetti agli adempimenti previsti da questo disciplinare. 2. Per i soggetti titolari delle strutture già in possesso di autorizzazione definitiva ai sensi del regolamento regionale 18 dicembre 2006, n. 6 (Regolamento concernente i servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, persone diversamente abili e minori), si applica quanto previsto dall art. 44 comma 5 del Regolamento di Attuazione di cui al D.P.G.R. n. 16 del 23 novembre 2009.

12 3. Il Dirigente/Responsabile dei Servizi Sociali del Comune presso il quale la struttura insiste, previa verifica della documentazione, rilascia l autorizzazione ai sensi del presente regolamento e trasmette il provvedimento confermativo al settore regionale competente ai fini dell iscrizione d ufficio nella relativa sezione dell albo di cui all articolo 43 della legge regionale n. 11/ Le strutture di cui all'allegato A del Regolamento di attuazione della L.R. n.11/2007 Decreto Regionale n.16/2009; in possesso di autorizzazione provvisoria o di rinnovo di autorizzazione provvisoria, ai sensi del regolamento regionale n. 6/2006, si applica quanto previsto dall art. 44 comma 7 del Regolamento di Attuazione di cui al D.P.G.R. n. 16 del 23 novembre In caso di mancata presentazione dell'istanza di autorizzazione definitiva nel termine di cui al presente comma, le strutture si intendono non autorizzate. 5. Le strutture che non rispettano le prescrizioni di cui ai commi 2 e 4 del presente articolo sono a tutti gli effetti prive di autorizzazione e nei loro confronti deve essere ordinata la cessazione dell'attività. 6. I soggetti che svolgono i servizi compresi nell'allegato B del Regolamento di Attuazione di cui al D.P.G.R. n. 16 del 23 novembre 2009, già operanti alla data di entrata in vigore, dello stesso, si applica quanto previsto dall art. 44 comma 9 del Regolamento citato e nella fattispecie presentare dichiarazione di inizio attività attestante: a) i requisiti indicati dal detto allegato B, per la tipologia di riferimento, già posseduti; b) i requisiti indicati dal detto allegato B, per la tipologia di riferimento, non ancora posseduti. 7. Per tutto quanto non previsto e/o omesso nel presente regolamento si rimanda alla Legge Regionale n. 11 del 23 ottobre 2007 ed al relativo Regolamento di Attuazione di cui al D.P.G.R. n. 16 del 23 novembre Articolo 16 - Obblighi di pubblicità 1. Il presente disciplinare, con tutti gli allegati, sarà pubblicato sui siti Istituzionale dei Comuni di Afragola, Caivano, Cardito e Crispano unitamente ai recapiti dell ufficio preposto. Con le medesime modalità sono pubblicate le carte dei servizi adottate per lo svolgimento delle attività di cui al presente regolamento.

Allegato E Modello domanda autorizzazione servizi sperimentali (rif. L.R. 11/2007)

Allegato E Modello domanda autorizzazione servizi sperimentali (rif. L.R. 11/2007) Bollo da 14,62 Allegato E Modello domanda autorizzazione servizi sperimentali (rif. L.R. 11/2007) All Istituzione Sociale Baianese Vallo di Lauro Ambito Territoriale A5 Sportello: Ufficio di Piano Via

Dettagli

CITTÀ DI FIUMICINO (Provincia di Roma)

CITTÀ DI FIUMICINO (Provincia di Roma) CITTÀ DI FIUMICINO (Provincia di Roma) REGOLAMENTO PER L AUTORIZZAZIONE ALL APERTURA ED AL FUNZIONAMENTO DI STRUTTURE CHE PRESTANO SERVIZI SOCIO SANITARI Approvato con deliberazione consiliare n. 39 del

Dettagli

C O M U N E D I P O N T E C A G N A N O F A I A N O PROVINCIA DI SALERNO. AMBITO S4 Ufficio di Piano

C O M U N E D I P O N T E C A G N A N O F A I A N O PROVINCIA DI SALERNO. AMBITO S4 Ufficio di Piano C O M U N E D I P O N T E C A G N A N O F A I A N O PROVINCIA DI SALERNO AMBITO S4 Ufficio di Piano Applicazione Regolamento di esecuzione della Legge Regionale n.. 11/2007, come approvato con delibera

Dettagli

Visto lo Statuto della Regione Campania approvato con legge regionale 28 maggio 2009; n. 6;

Visto lo Statuto della Regione Campania approvato con legge regionale 28 maggio 2009; n. 6; Decreto del Presidente della Giunta Regionale 23 novembre 2009, n. 16 Regolamento di attuazione della legge regionale 23 ottobre 2007, n. 11 (legge per la dignità e la cittadinanza sociale attuazione della

Dettagli

(da compilare a cura del legale rappresentante Soggetto Prestatore il Servizio)

(da compilare a cura del legale rappresentante Soggetto Prestatore il Servizio) Al Coordinatore dell Ufficio di Piano di Zona Ambito Territoriale Napoli Trentatrè Oggetto: Segnalazione certificata di inizio attività per servizi indicati nella Sezione B del Catalogo dei servizi residenziali,

Dettagli

REGOLAMENTO PER L AUTORIZZAZIONE E L ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI

REGOLAMENTO PER L AUTORIZZAZIONE E L ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI EBOLI CAPOFILA Altavilla Silentina Campagna Contursi Terme Eboli Oliveto Citra Postiglione Serre Sicignano degli Alburni Provincia di Salerno A.S.L. Salerno REGOLAMENTO PER L AUTORIZZAZIONE E L ACCREDITAMENTO

Dettagli

Modello A Al Comune di Santa Maria Capua Vetere, capofila Ambito Territoriale C5 Ufficio Autorizzazioni/Accreditamenti

Modello A Al Comune di Santa Maria Capua Vetere, capofila Ambito Territoriale C5 Ufficio Autorizzazioni/Accreditamenti Modello A Al Comune di Santa Maria Capua Vetere, capofila Ambito Territoriale C5 Ufficio Autorizzazioni/Accreditamenti Oggetto: Domanda di autorizzazione struttura di cui all allegato A del Regolamento

Dettagli

AMBITO N12 Comune capofila Pozzuoli

AMBITO N12 Comune capofila Pozzuoli AMBITO N12 Comune capofila Pozzuoli POZZUOLI BACOLI MONTE DI PROCIDA REGOLAMENTO PER L AUTORIZZAZIONE, L ACCREDITAMENTO E LA VIGILANZA DELLE STRUTTURE E DEI SOGGETTI CHE PROVVEDONO ALLA GESTIONE E ALL

Dettagli

Al SUAP del Comune di Sarno

Al SUAP del Comune di Sarno Al SUAP del Comune di Sarno Richiesta autorizzazione al funzionamento della struttura di cui all'allegato A del Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 16 del 23 novembre 2009 Regolamento

Dettagli

Paola Zoppi Medico del lavoro

Paola Zoppi Medico del lavoro Paola Zoppi Medico del lavoro L entrata in vigore del DPGR 61/R del 24 dicembre 2010 ha segnato l avvio della nuova normativa regionale in materia di qualità e sicurezza delle strutture sanitarie. A partire

Dettagli

APPROFONDIMENTO TECNICO. Il Decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151

APPROFONDIMENTO TECNICO. Il Decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151 APPROFONDIMENTO TECNICO Il Decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151 1 Decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151 Sulla Gazzetta Ufficiale n. 221 del 22 settembre

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 82 DEL REGIONE TOSCANA. Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato.

LEGGE REGIONALE N. 82 DEL REGIONE TOSCANA. Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato. LEGGE REGIONALE N. 82 DEL 28-12-2009 REGIONE TOSCANA Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA N. 56 del

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 690 del O G G E T T O

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 690 del O G G E T T O REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE n. 690 del 5-10-2015 O G G E T T O Accreditamento Istituzionale, ai sensi dell'art. 16 c. 2 della L.R. n. 22/2002, alla

Dettagli

COMUNE DI MONTELONGO

COMUNE DI MONTELONGO COMUNE DI MONTELONGO Provincia di Campobasso REGOLAMENTO IN MATERIA DI TERMINE E DI RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO IN ATTUAZIONE DELLA L. N. 241/90 Approvato con delibera del Consiglio Comunale

Dettagli

CAPO I PRINCIPI GENERALI

CAPO I PRINCIPI GENERALI AMBITO TERRITORIALE SOCIALE A02 Comuni di Contrada, Forino, Mercogliano (Capofila), Monteforte Irpino, Ospedaletto d Alpinolo, Sant Angelo a Scala e Summonte Regolamento di disciplina delle procedure,

Dettagli

I suddetti documenti devono essere sottoscritti dal legale rappresentante del Fornitore richiedente.

I suddetti documenti devono essere sottoscritti dal legale rappresentante del Fornitore richiedente. BANDO PER L ABILITAZIONE DI FORNITORI E PRODOTTI (MACCHINE PER UFFICIO ED ELABORATORI ELETTRONICI, ATTREZZATURE E FORNITURE CPV 30000000-9) PER LA PARTECIPAZIONE IN VIA SPERIMENTALE AL MERCATO ELETTRONICO

Dettagli

REGOLAMENTO REGIONALE 17 NOVEMBRE 2006 N. 3

REGOLAMENTO REGIONALE 17 NOVEMBRE 2006 N. 3 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte I 6.12.2006 - pag. 701 REGOLAMENTO REGIONALE 17 NOVEMBRE 2006 N. 3 Regolamento per l attuazione della legge regionale 11 maggio 2006 n. 11 (istituzione

Dettagli

Regolamento approvato con Deliberazione del Coordinamento Istituzionale. n. 10 DEL

Regolamento approvato con Deliberazione del Coordinamento Istituzionale. n. 10 DEL Regolamento approvato con Deliberazione del Coordinamento Istituzionale n. 10 DEL 09.10.2015 REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE CAMPANIA 23 OTTOBRE 2007, N. 11 (LEGGE PER LA DIGNITA E LA CITTADINANZA

Dettagli

CARTA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI

CARTA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI AREA SERVIZI SOCIALI CARTA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO DEI PRESIDI SOCIOASSISTENZIALI E SOCIOSANITARI, RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI Gennaio 2016 www.comune.torino.it/cartaqualita

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 737 del O G G E T T O

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE. n. 737 del O G G E T T O REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE n. 737 del 29-9-2016 O G G E T T O Accreditamento Istituzionale, ai sensi dell'art. 16 c. 2 della LR 22/2002, alla struttura

Dettagli

Legge regionale 28 dicembre 2009, n. 82 (Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato).

Legge regionale 28 dicembre 2009, n. 82 (Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato). Legge regionale 28 dicembre 2009, n. 82 (Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato). Premessa Capo I - Disposizioni generali Art. 1 - Oggetto e finalità. Art.

Dettagli

Mod. SCIA adeguato alla L.122/2010 PUNTO VENDITA ESCLUSIVO DI QUOTIDIANI E PERIODICI SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (SCIA)

Mod. SCIA adeguato alla L.122/2010 PUNTO VENDITA ESCLUSIVO DI QUOTIDIANI E PERIODICI SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (SCIA) Mod. SCIA adeguato alla L.122/2010 PUNTO VENDITA ESCLUSIVO DI QUOTIDIANI E PERIODICI SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (SCIA) APERTURA NUOVO ESERCIZIO SUBINGRESSO TRASFERIMENTO DI SEDE AMPLIAMENTO

Dettagli

Somministrazione Somministrazione all'interno di circoli privati

Somministrazione Somministrazione all'interno di circoli privati Somministrazione Somministrazione all'interno di circoli privati Descrizione I circoli sono luoghi nei quali un'associazione svolge la propria attività. In tali luoghi sono ammesse determinate persone,

Dettagli

PIANO SOCIALE DI ZONA ARACNE - AMBITO B3

PIANO SOCIALE DI ZONA ARACNE - AMBITO B3 REGOLAMENTO PER IL RILASCIO DEI PROVVEDIMENTI DI AUTORIZZAZIONE ED ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI RESIDENZIALI, SEMIRESIDENZIALI, TERRITORIALI E DOMICILIARI DI CUI AL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA L.R..

Dettagli

L autorizzazione delle strutture sanitarie in Campania.

L autorizzazione delle strutture sanitarie in Campania. L autorizzazione delle strutture sanitarie in Campania. L autorizzazione ad esercitare attività sanitarie è il primo snodo del sistema che nel nostro Paese consente: - di erogare prestazioni e servizi

Dettagli

REGIONE MARCHE 24 settembre 1992, n. 47: Norme di attuazione della legge 4 gennaio 1990, n. 1 disciplina dell'attività di estetista.

REGIONE MARCHE 24 settembre 1992, n. 47: Norme di attuazione della legge 4 gennaio 1990, n. 1 disciplina dell'attività di estetista. REGIONE MARCHE 24 settembre 1992, n. 47: Norme di attuazione della legge 4 gennaio 1990, n. 1 disciplina dell'attività di estetista. (Pubblicata nel B.U.R. 28 settembre 1992, n. 84) Art. 1 - Finalità 1.

Dettagli

Allegato D. Modello Segnalazione di inizio attività servizi di cui all allegato B (rif. L.R. 11/2007)

Allegato D. Modello Segnalazione di inizio attività servizi di cui all allegato B (rif. L.R. 11/2007) Bollo da 14,62 Allegato D. Modello Segnalazione di inizio attività servizi di cui all allegato B (rif. L.R. 11/2007) All Istituzione Sociale Baianese Vallo di Lauro Ambito Territoriale A5 Sportello: Ufficio

Dettagli

Attività Produttive. Turismo Alberghi - residenze turistico/alberghiere- alberghi diffusi. Descrizione

Attività Produttive. Turismo Alberghi - residenze turistico/alberghiere- alberghi diffusi. Descrizione Attività Produttive Turismo Alberghi - residenze turistico/alberghiere- alberghi diffusi Descrizione Ai sensi dell'art. 10 della Legge delle Marche n. 9/2006 "Testo Unico delle norme regionali in materia

Dettagli

art. 1 oggetto e finalità

art. 1 oggetto e finalità Regolamento per la concessione di finanziamenti in conto capitale di cui all articolo 10, commi da 44 a 50 della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 17 (Legge finanziaria 2009), per la realizzazione di

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 53/3 DEL

DELIBERAZIONE N. 53/3 DEL Oggetto: Rapporto sullo stato di attuazione della Delib.G.R. n. 33/27 dell 8 agosto 2013 concernente Art. 2 D.L. n. 158/2012 convertito con modificazioni nella legge n. 189/2012. Approvazione linee guida

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 febbraio 2003, n. 033/Pres.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 febbraio 2003, n. 033/Pres. L.R. 12/1995, art. 6 B.U.R. 12/3/2003, n. 11 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 febbraio 2003, n. 033/Pres. Regolamento per la tenuta e la revisione del Registro generale delle organizzazioni di volontariato.

Dettagli

PROGRAMMA REGIONALE DI ACCREDITAMENTO

PROGRAMMA REGIONALE DI ACCREDITAMENTO Al servizio di gente REGIONE unica FRIULI VENEZIA GIULIA PROGRAMMA REGIONALE DI ACCREDITAMENTO UDINE 13/09/2011 DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTERAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI Domanda Richiesta

Dettagli

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE OVEST SOLIDALE AMBITO DISTRETTUALE BRESCIA OVEST BANDO PER L ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE OVEST SOLIDALE AMBITO DISTRETTUALE BRESCIA OVEST BANDO PER L ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA AZIENDA SPECIALE CONSORTILE OVEST SOLIDALE AMBITO DISTRETTUALE BRESCIA OVEST BANDO PER L ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA Nell ambito delle attività finalizzate alla realizzazione del sistema

Dettagli

AUTORIZZAZIONE SEGNALAZIONE

AUTORIZZAZIONE SEGNALAZIONE AUTORIZZAZIONE SEGNALAZIONE La S.C.I.A. Segnalazione Certificata di Inizio Attività La legge 30 luglio 2010 n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, recante

Dettagli

AL COMUNE DI FOLIGNO Servizio Gestione Commercio Il/La sottoscritto/a

AL COMUNE DI FOLIGNO Servizio Gestione Commercio Il/La sottoscritto/a OGGETTO: Segnalazione certificata di inizio attività ricettiva di CASE E APPARTAMENTI PER VACANZE (Art. 31 e Art. 52 L.R. 27/12/2006 n. 18, come modificato dalla L.R. 16/02/2010 n. 15 Art. 19 L. 241/90

Dettagli

Attività Produttive. Altre attività Distributori carburanti stradali. Descrizione

Attività Produttive. Altre attività Distributori carburanti stradali. Descrizione Attività Produttive Altre attività Distributori carburanti stradali Descrizione L'esercizio dell'attività di distributore di carburante è disciplinato dalla Legge Regionale 2/02/2010, n. 6. Il Comune esercita

Dettagli

Attività Produttive. Attività di vendita - Medie strutture di vendita - AUTORIZZAZIONE. Descrizione

Attività Produttive. Attività di vendita - Medie strutture di vendita - AUTORIZZAZIONE. Descrizione Attività Produttive Attività di vendita - Medie strutture di vendita - AUTORIZZAZIONE Descrizione Sono medie strutture di vendita gli esercizi commerciali per la vendita al dettaglio in area privata con

Dettagli

Modalità di iscrizione nel registro delle imprese e nel REA dei soggetti esercitanti l attività di spedizioniere disciplinata dalla legge14 novembre

Modalità di iscrizione nel registro delle imprese e nel REA dei soggetti esercitanti l attività di spedizioniere disciplinata dalla legge14 novembre Modalità di iscrizione nel registro delle imprese e nel REA dei soggetti esercitanti l attività di spedizioniere disciplinata dalla legge14 novembre 1941, n. 1442, in attuazione degli articoli 76 e 80

Dettagli

REGIONE CALABRIA REGOLAMENTO REGIONALE

REGIONE CALABRIA REGOLAMENTO REGIONALE REGIONE CALABRIA REGOLAMENTO REGIONALE REGOLAMENTO SULLE PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE, ACCREDITAMENTO E VIGILANZA DELLE STRUTTURE A CICLO RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE SOCIOASSISTENZIALI, NONCHÉ DEI SERVIZI

Dettagli

CAPO II - AUTORIZZAZIONE ALLA REALIZZAZIONE E VERIFICA DI COMPATIBILITÀ

CAPO II - AUTORIZZAZIONE ALLA REALIZZAZIONE E VERIFICA DI COMPATIBILITÀ Regolamento regionale 26 gennaio 2007, n. 2 BUR 10 febbraio 2007, n. 4 Disposizioni relative alla verifica di compatibilita e al rilascio dell autorizzazione all esercizio, in attuazione dell articolo

Dettagli

Procedure per il rilascio della autorizzazione alla realizzazione

Procedure per il rilascio della autorizzazione alla realizzazione Procedure per il rilascio della autorizzazione alla realizzazione tutti i soggetti che intendono realizzare, ampliare, trasformare o trasferire una struttura sanitaria o sociosanitaria devono ottenere

Dettagli

Settore Cultura, Centro Donna, Turismo, Pubblica Istruzione, Politiche Sociali. Delibera C.P. n. 54 del 21 dicembre Art. 1 OGGETTO E FINALITÀ

Settore Cultura, Centro Donna, Turismo, Pubblica Istruzione, Politiche Sociali. Delibera C.P. n. 54 del 21 dicembre Art. 1 OGGETTO E FINALITÀ LEGGE N. 266 DEL 1991 LEGGE REGIONALE N. 29 DEL 1996 REGOLAMENTO SULLE "MODALITÀ DI GESTIONE DEL REGISTRO REGIONALE DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO" ARTICOLAZIONE PROVINCIALE DI MASSA-CARRARA Settore

Dettagli

SEZIONE V IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI SITUATI LUNGO LE AUTOSTRADE ED I RACCORDI AUTOSTRADALI

SEZIONE V IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI SITUATI LUNGO LE AUTOSTRADE ED I RACCORDI AUTOSTRADALI SEZIONE V IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI SITUATI LUNGO LE AUTOSTRADE ED I RACCORDI AUTOSTRADALI Art. 89. (Definizioni). 1. L attività di erogazione dei carburanti lungo le autostrade e i raccordi

Dettagli

Il sottoscritto. n. cap Comune Provincia Stato. tel. cittadinanza

Il sottoscritto. n. cap Comune Provincia Stato. tel. cittadinanza SPAZIO PER LA PROTOCOLLAZIONE Comunicazione di vendita diretta dei prodotti agricoli in forma itinerante (D.Lgs 18.5.2001 n. 228). BARRARE CON UNA CROCETTA LE OPZIONI CORRETTE Al Comune di CERVARESE SANTA

Dettagli

DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITA /RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE PER L APERTURA/TRASFERIMENTO/SUBINGRESSO DI CIRCOLO PRIVATO AI SENSI DEL DPR 235/2001

DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITA /RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE PER L APERTURA/TRASFERIMENTO/SUBINGRESSO DI CIRCOLO PRIVATO AI SENSI DEL DPR 235/2001 n. 3 copie in carta semplice per circoli affiliati in bollo da. 14,62 per circoli non affiliati AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI ROGLIANO DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITA /RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE PER L APERTURA/TRASFERIMENTO/SUBINGRESSO

Dettagli

Attività Produttive. Attività di vendita Distributori automatici. Descrizione

Attività Produttive. Attività di vendita Distributori automatici. Descrizione Attività Produttive Attività di vendita Distributori automatici Descrizione Il distributore automatico è un apparecchio che eroga prodotti scelti dall'utente previo pagamento del prezzo corrispondente

Dettagli

Attività Produttive. Alberghi e altre attività ricettive Strutture ricettive aria aperta. Descrizione

Attività Produttive. Alberghi e altre attività ricettive Strutture ricettive aria aperta. Descrizione Attività Produttive Alberghi e altre attività ricettive Strutture ricettive aria aperta Descrizione Per strutture ricettive all'aria aperta si intende una delle seguenti tipologie: Campeggio - Villaggio

Dettagli

L.R. 5/2005, art. 25, commi 6 e 7, art. 30 B.U.R. 10/1/2007, n. 2. Decreto del Presidente della Regione 22 dicembre 2006, n. 0412/Pres.

L.R. 5/2005, art. 25, commi 6 e 7, art. 30 B.U.R. 10/1/2007, n. 2. Decreto del Presidente della Regione 22 dicembre 2006, n. 0412/Pres. L.R. 5/2005, art. 25, commi 6 e 7, art. 30 B.U.R. 10/1/2007, n. 2 Decreto del Presidente della Regione 22 dicembre 2006, n. 0412/Pres. Regolamento per la tenuta e la revisione dell Elenco regionale dei

Dettagli

DELIBERAZIONE N. VIII/3580 DEL LA GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE N. VIII/3580 DEL LA GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE N. VIII/3580 DEL 22.11.2006 Oggetto: Accreditamento istituzionale dei centri di medicina sportiva in strutture pubbliche e private. Atto da trasmettere al Consiglio Regionale ai sensi dell

Dettagli

Somministrazione Somministrazione all'interno di circoli privati

Somministrazione Somministrazione all'interno di circoli privati Somministrazione Somministrazione all'interno di circoli privati Descrizione Per somministrazione all'interno di circoli privati si intende lo svolgimento diretto di attività di somministrazione di alimenti

Dettagli

Articolo 30 - Imprese sottoposte ad iscrizione.

Articolo 30 - Imprese sottoposte ad iscrizione. D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 (Supplemento ordinario n. 33 alla Gazzetta Ufficiale del 15/02/1997, n. 38) Articolo 30 - Imprese sottoposte ad iscrizione. 1. L Albo nazionale delle imprese esercenti servizi

Dettagli

Provincia di Ferrara ****** AREA WELFARE E SERVIZI ALLA PERSONA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 231 / 2016

Provincia di Ferrara ****** AREA WELFARE E SERVIZI ALLA PERSONA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 231 / 2016 Provincia di Ferrara ****** AREA WELFARE E SERVIZI ALLA PERSONA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 231 / 2016 OGGETTO: APPROVAZIONE PRIMA GRADUATORIA E.R.P. MESE DI SETTEMBRE 2016 DELL'UNIONE DEI COMUNI TERRE

Dettagli

Adempimenti comunali in merito alle autorizzazioni commerciali per le medie strutture di vendita

Adempimenti comunali in merito alle autorizzazioni commerciali per le medie strutture di vendita ALLEGATO B INDICAZIONI AI COMUNI SUI PROCEDIMENTI RELATIVI ALLE COMUNICAZIONI PER GLI ESERCIZI DI VICINATO ED ALLE AUTORIZZAZIONI PER LE MEDIE STRUTTURE DI VENDITA Adempimenti comunali in merito alle autorizzazioni

Dettagli

Ai sensi dell art. 2, comma 1, lettera b), della legge regionale del Veneto n. 29 e s.m.i. Il/la sottoscritto/a Cognome... Nome.

Ai sensi dell art. 2, comma 1, lettera b), della legge regionale del Veneto n. 29 e s.m.i. Il/la sottoscritto/a Cognome... Nome. SUAP - Sportello unico attività produttive Coordinamento Commercio Attività Produttive LA SCIA DEVE ESSERE COMPLETA E REGOLARE SIN DALLA PRESENTAZIONE L'Amministrazione comunale, in caso di accertata carenza

Dettagli

Attività Produttive. Attività di intrattenimento Locali di pubblico spettacolo (discoteche, sale da ballo) Descrizione

Attività Produttive. Attività di intrattenimento Locali di pubblico spettacolo (discoteche, sale da ballo) Descrizione Attività Produttive Attività di intrattenimento Locali di pubblico spettacolo (discoteche, sale da ballo) Descrizione Per locali di pubblico spettacolo si intendono: discoteche, sale da ballo e locali

Dettagli

Attività Produttive. Attività di servizio Attività di autolavaggio. Descrizione

Attività Produttive. Attività di servizio Attività di autolavaggio. Descrizione Attività Produttive Attività di servizio Attività di autolavaggio Descrizione L''attività di autolavaggio può essere esercitata in forma automatica o manuale. L'esercizio dell'attività di autolavaggio

Dettagli

Il DIRIGENTE VICARIO DEL DIRETTORE GENERALE DISPOSIZIONE N. 119 DEL

Il DIRIGENTE VICARIO DEL DIRETTORE GENERALE DISPOSIZIONE N. 119 DEL Il DIRIGENTE VICARIO DEL DIRETTORE GENERALE DISPOSIZIONE N. 119 DEL 02.07.2014 OGGETTO: STANDARD DI QUALITA DEI SERVIZI. APPROVAZIONE DELLA PRIMA REVISIONE DELLA MAPPATURA DEI SERVIZI EROGATI ALL UTENZA

Dettagli

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA VISTI gli articoli 76 e 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 5 della legge 7 agosto 2015, n. 124, recante delega al Governo per la precisa individuazione

Dettagli

Segnalazione certificata di inizio/modifica/variazione/cessazione attività per acconciatori, barbieri, parrucchieri, estetisti, tatuatori e piercers

Segnalazione certificata di inizio/modifica/variazione/cessazione attività per acconciatori, barbieri, parrucchieri, estetisti, tatuatori e piercers Al Comune di Codice ISTAT Ufficio destinatario Segnalazione certificata di inizio/modifica/variazione/cessazione attività per acconciatori, barbieri, parrucchieri, estetisti, tatuatori e piercers Ai sensi

Dettagli

UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 7 DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 7 DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Delibera n. 1409 del 22/12/2015 REGIONE DEL VENETO UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 7 PIEVE DI SOLIGO DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE L`anno duemilaquindici, il giorno ventidue del mese di Dicembre

Dettagli

REGIONE LIGURIA Dipartimento Istruzione, Formazione, Lavoro Settore Politiche del Lavoro e delle Migrazioni

REGIONE LIGURIA Dipartimento Istruzione, Formazione, Lavoro Settore Politiche del Lavoro e delle Migrazioni Allegato A) REGIONE LIGURIA Dipartimento Istruzione, Formazione, Lavoro Settore Politiche del Lavoro e delle Migrazioni Disposizioni per la realizzazione degli interventi formativi per lo svolgimento diretto

Dettagli

Forme speciali di vendita al dettaglio SPACCI INTERNI SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.) (ad efficacia immediata) Al Comune di

Forme speciali di vendita al dettaglio SPACCI INTERNI SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.) (ad efficacia immediata) Al Comune di Forme speciali di vendita al dettaglio SPACCI INTERNI SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.) (ad efficacia immediata) Al Comune di Ai sensi della L.R. 33/1999 e del D.Lgs. 26/03/2010, n.

Dettagli

Attività Produttive. Alberghi e altre attività ricettive Residenze turistico alberghiere. Descrizione

Attività Produttive. Alberghi e altre attività ricettive Residenze turistico alberghiere. Descrizione Attività Produttive Alberghi e altre attività ricettive Residenze turistico alberghiere Descrizione Le residenze turistico alberghiere sono esercizi ricettivi aperti al pubblico, a gestione unitaria, che

Dettagli

Con riferimento poi, al punto 2) del quesito posto, si conferma che, come prescritto all'art 8.1.b

Con riferimento poi, al punto 2) del quesito posto, si conferma che, come prescritto all'art 8.1.b GARA CIG : 6628948CEE RISPOSTE AI QUESITI QUESITO N. 1 si chiedono due chiarimenti in merito ai requisiti minimi di capacità economico finanziaria di cui al Punto XII. Lettera b) del Bando di Gara. 1)

Dettagli

DPR 151/11; DPR 160/10; DPR 159/10;

DPR 151/11; DPR 160/10; DPR 159/10; Il nuovo regolamento di prevenzione incendi e la disciplina SUAP. Giampietro BOSCAINO Vigili del Fuoco Taranto Il quadro normativo DPR 151/11; DPR 160/10; DPR 159/10; «La prevenzione incendi, paradigma

Dettagli

COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE Domanda di autorizzazione per la vendita in forma itinerante

COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE Domanda di autorizzazione per la vendita in forma itinerante Marca da Bollo COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE Domanda di autorizzazione per la vendita in forma itinerante Al Comune di CASALEONE (VR) barrare con una crocetta le opzioni corrette Il sottoscritto nato il

Dettagli

Somministrazione di alimenti e bevande Somministrazione all'interno di circoli privati

Somministrazione di alimenti e bevande Somministrazione all'interno di circoli privati Somministrazione di alimenti e bevande Somministrazione all'interno di circoli privati Descrizione Per somministrazione all'interno di circoli privati si intende lo svolgimento diretto di attività di somministrazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL RILASCIO DELLE MEDIE STRUTTURE DI VENDITA DELL AUTORIZZAZIONE ALL APERTURA, TRASFERIMENTO ED AMPLIAMENTO

REGOLAMENTO PER IL RILASCIO DELLE MEDIE STRUTTURE DI VENDITA DELL AUTORIZZAZIONE ALL APERTURA, TRASFERIMENTO ED AMPLIAMENTO CITTÀ DI OZIERI PROVINCIA DI SASSARI REGOLAMENTO PER IL RILASCIO DELL AUTORIZZAZIONE ALL APERTURA, TRASFERIMENTO ED AMPLIAMENTO DELLE MEDIE STRUTTURE DI VENDITA Approvato con deliberazione di Consiglio

Dettagli

Det n /2010 Class. 42 COMUNE DI CESENA. DETERMINAZIONE n. 2136/2010 SERVIZIO AMMINISTRATIVO SERVIZI SOCIALI

Det n /2010 Class. 42 COMUNE DI CESENA. DETERMINAZIONE n. 2136/2010 SERVIZIO AMMINISTRATIVO SERVIZI SOCIALI COMUNE DI CESENA DETERMINAZIONE n. 2136/2010 SETTORE SERVIZI SOCIALI SERVIZIO AMMINISTRATIVO SERVIZI SOCIALI Proponente: GAGGI MATTEO OGGETTO: ACCREDITAMENTO TRANSITORIO PER CASA RESIDENZA PER ANZIANI

Dettagli

SISTEMA DI QUALIFICAZIONE FORNITORI DI GASOLIO AUTOTRAZIONE REGOLAMENTO

SISTEMA DI QUALIFICAZIONE FORNITORI DI GASOLIO AUTOTRAZIONE REGOLAMENTO SISTEMA DI QUALIFICAZIONE FORNITORI DI GASOLIO AUTOTRAZIONE REGOLAMENTO CTM intende istituire e gestire un Sistema di qualificazione ai sensi dell art.128 del d.lgs. n.50/2016 di fornitori di gasolio autotrazione

Dettagli

Il/la sottoscritto/a. nato/a il. residente a Via/Piazza

Il/la sottoscritto/a. nato/a il. residente a Via/Piazza Allegato A Istanza di ammissione alla procedura di accreditamento di servizi di Asilo Nido, Micronido, Nido Famiglia e Centro Prima Infanzia siti nel territorio del Comune di Al Comune di Vellezzo Bellini

Dettagli

Allegato A. Art. 1 Concessione per nuovi impianti

Allegato A. Art. 1 Concessione per nuovi impianti Allegato A Art. 1 Concessione per nuovi impianti La concessione per l installazione di un nuovo impianto autostradale di carburanti è subordinata alla confor m ità alle disposizioni del piano regolatore,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE AUTORIZZATIVE PER IMPIANTI PUBBLICITARI CAPO 1

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE AUTORIZZATIVE PER IMPIANTI PUBBLICITARI CAPO 1 ALLEGATO 1 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE AUTORIZZATIVE PER IMPIANTI PUBBLICITARI CAPO 1 Art. 1 Impianti previsti dal piano impianti pubblicitari collocabili su proprietà privata La collocazione

Dettagli

COMUNE DI CASTELFRANCO DI SOTTO

COMUNE DI CASTELFRANCO DI SOTTO COMUNE DI CASTELFRANCO DI SOTTO PROVINCIA DI PISA DISCIPLINARE PER IL RILASCIO DI ATTESTATI DI IDONEITA ALLOGGIATIVA DI CUI AL D.LGS. 286/1998 TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI CONCERNENTI LA DISCIPLINA DELL

Dettagli

REGOLAMENTO PER L AUTORIZZAZIONE ALL APERTURA ED AL FUNZIONAMENTO DI STRUTTURE CHE PRESTANO SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI

REGOLAMENTO PER L AUTORIZZAZIONE ALL APERTURA ED AL FUNZIONAMENTO DI STRUTTURE CHE PRESTANO SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI REGOLAMENTO PER L AUTORIZZAZIONE ALL APERTURA ED AL FUNZIONAMENTO DI STRUTTURE CHE PRESTANO SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI (Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 45 del 08.10.2008) I N D I

Dettagli

Det n /2010 Class. 42 COMUNE DI CESENA. DETERMINAZIONE n. 2138/2010 SERVIZIO AMMINISTRATIVO SERVIZI SOCIALI

Det n /2010 Class. 42 COMUNE DI CESENA. DETERMINAZIONE n. 2138/2010 SERVIZIO AMMINISTRATIVO SERVIZI SOCIALI COMUNE DI CESENA DETERMINAZIONE n. 2138/2010 SETTORE SERVIZI SOCIALI SERVIZIO AMMINISTRATIVO SERVIZI SOCIALI Proponente: GAGGI MATTEO OGGETTO: RILASCIO DELL ACCREDITAMENTO TRANSITORIO PER CASA RESIDENZA

Dettagli

BED & BREAKFAST SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA. l sottoscritt. nat _ a il. residente in via. Società con sede in. Prov.

BED & BREAKFAST SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA. l sottoscritt. nat _ a il. residente in via. Società con sede in. Prov. AL COMUNE DI LAVAGNA SPORTELLO UNICO ATTIVITA PRODUTTIVE BED & BREAKFAST SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA l sottoscritt nat _ a il residente in via n. C.F., titolare dell omonima impresa individuale

Dettagli

Segnalazione certificata di inizio/modifica/variazione/cessazione attività per noleggio senza conducente

Segnalazione certificata di inizio/modifica/variazione/cessazione attività per noleggio senza conducente Al Comune di Codice ISTAT Ufficio destinatario Segnalazione certificata di inizio/modifica/variazione/cessazione attività per noleggio senza conducente Il sottoscritto Ai sensi del Decreto del Presidente

Dettagli

REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE E LA TENUTA DELL ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI

REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE E LA TENUTA DELL ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE E LA TENUTA DELL ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI Art. 1 Oggetto e finalità del Regolamento 1. Il Comune di Cavriago riconosce il ruolo dell associazionismo e del volontariato

Dettagli

SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.)

SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.) AL COMUNE DI MONTE SAN SAVINO U Sportello Unico per le Attività Produttive Corso Sangallo, 38-52048 Monte San Savino (Arezzo) Da inoltrare utilizzando il Portale Regionale accessibile dal sito web del

Dettagli

CITTA DI CEPAGATTI (PE) S.U.A.P.

CITTA DI CEPAGATTI (PE) S.U.A.P. CITTA DI CEPAGATTI (PE) S.U.A.P. SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INZIO ATTIVITA ANIMALI DA COMPAGNIA (Art. 19 della Legge 241/90. Riformulato dall art. 49 comma 4 bis della Legge 30/07/2010, n. 122) (Riservato

Dettagli

Regione Lazio. Decreti del Commissario ad Acta 04/02/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 10

Regione Lazio. Decreti del Commissario ad Acta 04/02/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 10 Regione Lazio Decreti del Commissario ad Acta Decreto del Commissario ad Acta 27 gennaio 2014, n. U00015 attività riabilitativa territoriale rivolta a persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale

Dettagli

Legge Regionale Puglia 1 settembre 1993, n. 21

Legge Regionale Puglia 1 settembre 1993, n. 21 Legge Regionale Puglia 1 settembre 1993, n. 21 Iniziative regionali a sostegno delle cooperative sociali e norme attuative della Legge 8 novembre 1991, n. 381 "Disciplina delle cooperative sociali" Art

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE TAVOLA N. 1 Art. 1, commi 5 e 8, L. 190/2012 Amministrazioni pubbliche, di cui all art. 1, comma 2, del D. Lgs. 165/2001 Adozione del : Individuare aree

Dettagli

Det n /2010 Class. 42 COMUNE DI CESENA. DETERMINAZIONE n. 2145/2010 SETTORE SERVIZI SOCIALI SERVIZIO CASA, IGIENE E SANITA

Det n /2010 Class. 42 COMUNE DI CESENA. DETERMINAZIONE n. 2145/2010 SETTORE SERVIZI SOCIALI SERVIZIO CASA, IGIENE E SANITA COMUNE DI CESENA DETERMINAZIONE n. 2145/2010 SETTORE SERVIZI SOCIALI SERVIZIO CASA, IGIENE E SANITA Proponente: GAGGI MATTEO OGGETTO: ACCREDITAMENTO TRANSITORIO PER CASA RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI

Dettagli

VISTI gli articoli 76 e 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 1 della legge 6 giugno 2016, n. 106, recante delega al Governo per la

VISTI gli articoli 76 e 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 1 della legge 6 giugno 2016, n. 106, recante delega al Governo per la VISTI gli articoli 76 e 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 1 della legge 6 giugno 2016, n. 106, recante delega al Governo per la riforma del terzo settore, dell impresa sociale e per

Dettagli

Segue decreto n. LA PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO AD ACTA. (delibera del Consiglio dei Ministri del 23 aprile 2010)

Segue decreto n. LA PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO AD ACTA. (delibera del Consiglio dei Ministri del 23 aprile 2010) DECRETO N. 29 DEL 2011 OGGETTO: Parto a domicilio e in Case di Maternità Approvazione di Profilo Assistenziale per l assistenza al travaglio e parto fisiologico extraospedaliero in case di maternità e

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO DISABILI TITOLO I PRINCIPI GENERALI. Art. 1 Definizione

REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO DISABILI TITOLO I PRINCIPI GENERALI. Art. 1 Definizione COMUNE DI ANCONA SERVIZIO SERVIZI SOCIALI EDUCATIVI REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO DISABILI TITOLO I PRINCIPI GENERALI Art. 1 Definizione 1) Il presente regolamento disciplina l organizzazione ed il funzionamento

Dettagli

AL COMUNE DI SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITÀ * RELATIVA A UNA ATTIVITÀ DI PANIFICAZIONE

AL COMUNE DI SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITÀ * RELATIVA A UNA ATTIVITÀ DI PANIFICAZIONE SPORTELLO UNICO ATTIVITÀ PRODUTTIVE AL COMUNE DI PRIVACY: Nel compilare questo modello Le chiederemo di fornire dati personali che saranno trattati dall Amministrazione nel rispetto dei vincoli e delle

Dettagli

ADEMPIMENTI IN RELAZIONE ALLE DISPOSIZIONI DELL ART. 4 COMMA 7

ADEMPIMENTI IN RELAZIONE ALLE DISPOSIZIONI DELL ART. 4 COMMA 7 ADEMPIMENTI IN RELAZIONE ALLE DISPOSIZIONI DELL ART. 4 COMMA 7 - Qualora sia necessario acquisire esclusivamente l autorizzazione unica ambientale, ai fini del rilascio, della formazione, del rinnovo o

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA

PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA per l assistenza tecnica e amministrativa fornita dalla Regione ai comuni nell ambito di quanto previsto dalla legge regionale 27 luglio 2004, n. 38 (Norme per la disciplina della

Dettagli

COMUNE DI SPILAMBERTO REGOLAMENTO DELL ALBO DELLE FORME ASSOCIATIVE DEL COMUNE DI SPILAMBERTO

COMUNE DI SPILAMBERTO REGOLAMENTO DELL ALBO DELLE FORME ASSOCIATIVE DEL COMUNE DI SPILAMBERTO COMUNE DI SPILAMBERTO REGOLAMENTO DELL ALBO DELLE FORME ASSOCIATIVE DEL COMUNE DI SPILAMBERTO Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 32 del 07.05.2007 INDICE Art. 1 Finalità pag. 3 Art. 2 Rapporti

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA IL DIRETTORE GENERALE VISTA la Direttiva 95/16/CE del Parlamento

Dettagli

PREMESSO CHE: - il R. R. n. 11 del 7 aprile 2015 ha novellato il citato R. R. n. 4/2007. CONSIDERATO CHE:

PREMESSO CHE: - il R. R. n. 11 del 7 aprile 2015 ha novellato il citato R. R. n. 4/2007. CONSIDERATO CHE: Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 20 del 13-2-2017 9789 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 31 gennaio 2017, n. 54 Attuazione dell art. 32 del R. R. n. 4 del 18.1.2007, per la determinazione

Dettagli

DELIBERAZIONE OGGETTO

DELIBERAZIONE OGGETTO REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 6 VICENZA DELIBERAZIONE n. 164 del 03/03/2014 OGGETTO Accreditamento istituzionale, ai sensi dell art. 16, c. 2 della L.R. 16.08.2002 n. 22, della

Dettagli

Avviso pubblico per l'acquisizione di disponibilità alla nomina a Direttore Generale dell Azienda Sanitaria Locale n. 5 di Oristano. Art.

Avviso pubblico per l'acquisizione di disponibilità alla nomina a Direttore Generale dell Azienda Sanitaria Locale n. 5 di Oristano. Art. Avviso pubblico per l'acquisizione di disponibilità alla nomina a Direttore Generale dell Azienda Sanitaria Locale n. 5 di Oristano. Art. 1 1. Ai sensi e per gli effetti del combinato disposto dell art.10

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELL IMPOSTA DI SOGGIORNO

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELL IMPOSTA DI SOGGIORNO Comune di Rossano (Provincia di Cosenza) REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELL IMPOSTA DI SOGGIORNO 1 INDICE Art. 1 Oggetto del Regolamento. Art. 2 Istituzione e presupposto dell imposta. Art. 3

Dettagli

C I T TÀ D I C A M P O B A S S O

C I T TÀ D I C A M P O B A S S O C I T TÀ D I C A M P O B A S S O AREA OPERATIVA SERVIZI ALLA PERSONA SETTORE POLITICHE SOCIALI E CULTURALI SERVIZIO POLITICHE SOCIO-ASSISTENZIALI, P.S.Z. DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE (COPIA) NUMERO 417

Dettagli

Attività Produttive. Attività di vendita Commercio con concessione di posteggio nel mercato. Descrizione

Attività Produttive. Attività di vendita Commercio con concessione di posteggio nel mercato. Descrizione Attività Produttive Attività di vendita Commercio con concessione di posteggio nel mercato Descrizione Per commercio con concessione di posteggio nel mercato si intende l'attività di vendita a mezzo banco

Dettagli

legale rappresentante della società / associazione / organismo collettivo: SEGNALA

legale rappresentante della società / associazione / organismo collettivo: SEGNALA Allo SUAP Del Comune di Chivasso SCIA Segnalazione Certificata di Inizio Attività di somministrazione alimenti e bevande a seguito di Subingresso nella titolarità o nella gestione d azienda. (ai sensi

Dettagli