Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S.Martino
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- Muzio Fantini
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1 PREFETTURA di NOVARA Ufficio Territoriale del Governo PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 21 D. Lgs. 105/2015) Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S.Martino Comune di Trecate ALLEGATO 2E - LIQUIGAS Descrizione dello stabilimento e ipotesi incidentali Planimetrie: non riportate perché non necessarie ai fini della pubblica informazione Impianti e stoccaggi con presenza di sostanze pericolose Centri di pericolo e cerchi di danno Viabilità interna e vie di esodo Rete antincendio di stabilimento Rete fognaria
2 P i a n o d i E m e r g e n z a E s t e r n o A r e a a d e l e v a t a c o n c e n t r a z i o n e d i s t a b i l i m e n t i d i S. M a r t i n o d i T r e c a t e ( N O ) DESCRIZIONE STABILIMENTO L attività del deposito consiste in ricevimento, deposito, imbottigliamento e spedizione di gas di petrolio liquefatto (GPL) sfuso ed in bombole. In dettaglio, l attività consiste in: - rifornimento a mezzo autobotti dei serbatoi fissi cilindrici, ad asse orizzontale, fuori terra e coibentati; - stoccaggio di GPL (propano, miscele propano - butano) nei serbatoi fissi; - carico di autobotti di proprietà, spedizione e consegna presso il cliente finale; - imbottigliamento di bombole di varia pezzatura; - stoccaggio e spedizione di bombole piene. - attività di ufficio: amministrazione, vendita, ufficio tecnico. Lo stabilimento è costruito su un'area quadrilatera irregolare della superficie di m 2 circa comprendente serbatoi di stoccaggio del GPL, n. 1 sala pompe e compressori Orario di lavoro e lavoratori presenti Dato non riportato perché non necessario ai fini della pubblica informazione Ipotesi incidentali di riferimento Gli eventi incidentali, in relazione all intensità degli effetti attesi ed alla loro tipologia (energetica, tossica, ecc.), sono stati raggruppati per livelli di allerta (attenzione, preallarme e allarme) e per tipologia di effetti (energetici, tossici, ecc..) secondo lo schema indicato nella sezione 2 del PEE. Per rendere immediatamente associabili gli eventi codificati con quelli descritti dal gestore, in seguito ai risultati dell analisi del rischio dallo stesso prodotta, è stata adottata la medesima numerazione alfanumerica proposta dal gestore con relativa corrispondenza nella mappa delle conseguenze di stabilimento. Si adottano, nel seguito, le distanze di danno riferite, a vantaggio di sicurezza, alle condizioni di stabilità atmosferica a cui corrispondono per le dispersioni tossiche una maggiore area di impatto. In parentesi sono riportate le distanze, cautelativamente maggiorate, da cui sono stati dedotti con riferimento a quelli più significativi- gli inviluppi dei cerchi di danno riportati nella cartografia operativa della pianificazione di emergenza esterna. Si precisa che le distanze di danno sono calcolate dal centro di pericolo corrispondente, identificato dall unità dello stabilimento in cui si può verificare lo scenario. A L L E G A T O 2 E - L I Q U I G A S
3 ANALISI QUANTITATIVA DEI RISCHI Nella tabella seguente vengono sintetizzate le conseguenze degli incidenti tratte dal RdS febbraio 2009 come trasmesso dal gestore Legenda: in neretto cond atm. D2; in par. tonda cond. Atm. D5; in par. quadra cond. Atm. F2. Top Event Conseguenze (DPCM 25 febbraio 2002) Sequenza Frequenza occ/anno Evento Area sicuro impatto (Elevata letalità) Distanze in metri Area danno (Inizio letalità) Area attenzione (Lesioni irreversibili) Punto travaso STv0 Flash- fire Non credibile Rottura di un braccio di carico del liquido STv1 Fessurazion e di un braccio di carico in fase liquida Sala pompe e compressori gpl Jet- fire Non credibile Flash- fire 34 (15) [39] 50 (22) [57] N.P. Jet- fire SM1 Rottura di una pompa di movimentazi one Flash- fire 55 (45) [91] 79 (64) [141] N.P. Jet- fire
4 Top Event Conseguenze (DPCM 25 febbraio 2002) Sequenza Frequenza occ/anno Evento Area sicuro impatto (Elevata letalità) Distanze in metri Area danno (Inizio letalità) Area attenzione (Lesioni irreversibili) Locale imbidonamento Si2 Rottura del sistema d alimentaz ione GPL alla giostra Linee gpl Flash- fire 34 (19) [30] 51 (30) [64] N.P. Jet- fire SL1 Rottura linea fase liquida SL2 Fessurazio ne linea fase liquida Jet- fire Flash- fire 68 (43) [116] 97 (62) [186] N.P Jet- fire Flash- fire 22 (11) [32] 34 (17) [47] N.P. Parco serbatoi SS1 Rottura serbatoio fase liquida Flash- fire 92 (75) [176] 139 (108) [281] N.P. Jet- fire SS Flash- fire 9 (-) [17] 14 (-) [27] N.P. 3
5 Top Event Conseguenze (DPCM 25 febbraio 2002) Sequenza Frequenza occ/anno Evento Area sicuro impatto (Elevata letalità) Distanze in metri Area danno (Inizio letalità) Area attenzione (Lesioni irreversibili) Fessurazio ne serbatoio fase vapore Jet- fire Effetti trascurabili: portata di rilascio = 0.3 kg/s Rilascio di fase vapore SS7 Flash- fire 40 (26) [71] 57 (36) [101] N.P. Apertura valvola di sicurezza serbatoio Flare- fire - (-) [-] - (-) [-] - (8) [-] Rilascio di fase vapore Deposito bombole pallettizzate SB1 Rilascio intero contenuto Jet- fire -- Flash- fire 33 (27) [55] 42 (37) [71] N.P. 4
6 Tabella di corrispondenza tra i TOP EVENT assunti per la pianificazione dell emergenza e le ipotesi incidentali valutate dal gestore TOP EVENT 0 Incidente non identificabile a priori Rientrano in questa codifica gli scenari valutati nel rapporto di sicurezza con frequenze di accadimento non credibili (< 10-6 ) e/o eventuali atti connessi ad azioni deliberate le cui conseguenze non possono essere stimate a priori. TOP EVENT 3 Eventi energetici connessi al rilascio di GPL rotture e/o fessurazioni linee di trasferimento e/o di apparecchiature Ricomprende gli scenari dal SM1, Si2, SL1, SL2, SS1, SS5, SS7, SB1, STv1 individuati dal gestore. 5
Area ad elevata concentrazione di stabilimenti di S. Martino
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