EMERGENZA! Scuola, Enti Locali, Aziende in azione. (formazione per RSPP-ASPP-RLS-Dirigenti-Preposti) 22 novembre 2018
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1 EMERGENZA! Scuola, Enti Locali, Aziende in azione (formazione per RSPP-ASPP-RLS-Dirigenti-Preposti) 22 novembre 2018 Giornata Nazionale della Sicurezza
2 ESEMPIO DI SEGNALETICA EMERGENZA
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4 Progetto Regionale di Scuole in Rete Piani Territoriali di Sicurezza Monitorare Informare Comunicare Agire Realizzare Creare consapevolezza
5 REGIONE PIEMONTE BU33 16/08/2018 Deliberazione della Giunta Regionale 30 luglio 2018, n Dlgs 1/2018. Approvazione del nuovo disciplinare riguardante "Il Sistema di Allertamento e la risposta del sistema regionale di protezione civile". Modifica alla DGR 30 luglio 2007, n
6 Per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante è previsto che siano predisposti Piani di Emergenza Esterna, al fine di definire le procedure di intervento in caso di incidente e fornire una risposta efficace ed efficiente da parte degli enti preposti alla protezione della popolazione e dell ambiente. L articolo 21 del D.Lgs. 105/2015, assegna al Prefetto il compito di predisporre, d intesa con la Regione e gli Enti Locali interessati, il piano di emergenza esterno per gli stabilimenti di soglia superiore e di soglia inferiore del citato decreto al fine di limitare gli effetti dannosi derivanti da incidenti rilevanti sulla base, tra l altro, delle informazioni fornite dal gestore e delle conclusioni dell istruttoria tecnica, ove disponibili. In Piemonte esistono alcune aree ad elevata concentrazione di stabilimenti RIR, in provincia di Alessandria, Novara e Torino, per le quali i PEE rappresentano piani d area che tengono conto anche delle possibili interazioni tra gli stabilimenti (effetti domino).
7 Normativa Normativa generale Seveso Europea Direttiva 2012/18/UE del 4 luglio 2012 sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, recante modifica e successiva abrogazione della direttiva 96/82/CE del Consiglio. Direttiva 2003/105/CE del 16 dicembre 2003 che modifica la direttiva 96/82/CE del Consiglio sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. Direttiva 96/82/CE del 9 dicembre 1996 sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. Nazionale D.Lgs. 334 del 17/08/1999 come integrato dal D.Lgs. 238 del 21/09/2005. Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. Testo coordinato ed aggiornato al D.Lgs. 21 settembre 2005, n. 238, di attuazione della direttiva 2003/105/CE che modifica la direttiva 96/82/CE sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. (*) D.M. Ambiente 9 agosto Individuazione delle modifiche di impianti e di depositi, di processi industriali, della natura o dei quantitativi di sostanze pericolose che potrebbero costituire aggravio del preesistente livello di rischio (**). D.M. Ambiente 16 marzo Modalità con le quali i fabbricanti per le attività industriali a rischio di incidente rilevante devono procedere all'informazione, all'addestramento e all'equipaggiamento di coloro che lavorano in situ (**). D.G.R. n del 12 maggio Disposizioni per l attuazione delle attività di verifica ispettiva ai sensi dell articolo 25 del d.lgs. 334/1999 concernente il controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. (*)
8 Normativa specifica su istruttorie (nazionale) D.M. 20 ottobre Criteri di analisi e valutazione dei rapporti di sicurezza relativi ai depositi di liquidi infiammabili e/o tossici (**). D.M. 15 maggio Criteri di analisi e valutazione dei rapporti di sicurezza relativi ai depositi di gas e petrolio liquefatto (GPL). D.P.C.M. 31 marzo 1989 e s.m.i. Applicazione dell'art. 12 del D.P.R. 17 maggio 1988, n. 175, concernente rischi rilevanti connessi a determinate attività industriali. (*) Normativa specifica su pianificazione emergenza D.M. n. 139 del 24 luglio Regolamento recante la disciplina delle forme di consultazione della popolazione sui piani di emergenza esterni, ai sensi dell'articolo 20, comma 6, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n (*) D.M. n. 138 del 26 maggio Regolamento recante la disciplina delle forme di consultazione del personale che lavora nello stabilimento sui piani di emergenza interni, ai sensi dell'articolo 11, comma 5, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n (*) D.P.C.M. 25 febbraio Linee Guida per la predisposizione del piano d'emergenza esterna di cui all'articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n (*) Normativa specifica su compatibilità territoriale nazionale D.M. 9 maggio Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale (**). regionale D.G.R. n del 26 luglio Approvazione di Linee guida per la valutazione del rischio industriale nell'ambito della pianificazione territoriale. (*)
9 Normativa specifica su classificazione sostanze e preparati pericolosi europea Direttiva 2009/2/CE del 15 gennaio Direttiva della Commissione recante XXXI adeguamento al progresso tecnico della direttiva 67/548/CEE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose Testo rilevante ai fini del SEE.(*) Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1272/2008 del 16 dicembre Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006 (Testo rilevante ai fini del SEE). (*) Direttiva 1999/45/CE del 31 maggio Direttiva 1999/45/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 maggio 1999 concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi. nazionale D.Lgs. n. 65 del 14 marzo Attuazione delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi. Normativa specifica su verifiche SGS nazionale D.M. 9 agosto Linee guida per l'attuazione del sistema di gestione della sicurezza (**). D.M. 5 novembre Criteri e metodi per l'effettuazione delle ispezioni agli stabilimenti di cui al DPR 175/88 e successive modificazioni. regionale
10 Rete regionale fra scuole Scopo del progetto: formare una rete di scuole rappresentative di alcune situazioni di potenziale pericolo ed emergenza fra le più diffuse; diffondere la conoscenza dei Piani presenti sui territori; comunicare con studenti e famiglie i contenuti dei Piani; elevare il livello di consapevolezza (non trasformare gli allarmi in allarmismi) elevare il livello di cultura della sicurezza non solo all interno della scuola ma anche all esterno; Creare una app per diffondere allarme ai cittadini
11 MONITORARE Creare un monitoraggio fra le scuole del Piemonte con alcune semplici domande per tentare di formare un focus sul problema. Ad esempio: Conosci l esistenza del piano di Sicurezza Territoriale del tuo Comune? Hai già contattato il Comune o visitato il sito per comprendere come reagire in caso d emergenza? Il DVR della tua scuola comprende voci relative ad emergenza generale? Fra le prove d evacuazione che hai posto in atto esiste certamente quella relativa all evento TERREMOTO. Il post evacuazione è stato valutato?
12 INFORMARE Creare momenti d informazione e formazione al post emergenza. Seminari/Incontri per comprendere la situazione territoriale in caso d emergenza.
13 Comunicare A docenti Studenti Operatori scolastici Genitori sia come utenti scuola sia come cittadini. Comunicare attraverso lo sviluppo che ha avuto l attenzione per il DLGS 81.
14 Agire Creazione del monitoraggio Analisi e condivisione dei risultati Creare un focus con analisi dello stesso Le scuole nei Piani Territoriali d Emergenza: come, chi, quando. Le scuole sono fatte da persone che a loro volta sono utenti dei Piani
15 Sito Realizzare Pubblicazioni Incontri con Istituzioni Enti Proprietari e responsabili dei Piani Emergenza Condivisione o inserimento nel DVR di questi Rischi
16 Creare Consapevolezza Prende fuoco il boschetto sul retro della scuola..fumo acre..il fuoco avanza. Allarme. Si evacua: opss!! il punto sicuro è il boschetto stesso o sue pertinenze..che si fa? Terremoto: prime scosse si evacua ma il punto sicuro è sotto le macerie delle case o strutture limitrofe che si fa? La palestra è stata inserita fra i punti di ritrovo e soccorso in caso di esondazione e la scuola ne è all oscuro perché? Oppure in caso di esondazione improvvisa o quasi l allarme viene dato da chi e a chi? I miei (650 persone) come devono comportarsi?
17 Fasi operative del progetto Redazione, condivisione e firma del protocollo intesa (Marzo 2019) Creazione sito e presentazione alle scuole (fine Marzo 2019) Seminario di presentazione progetto (Aprile 2019) Creazione monitoraggio on line fra le scuole firmatarie e non (Maggio 2019) Creazione app di servizio (Aprile giugno 2019) Analisi e diffusione dati (luglio 2019) Ripresa del progetto con comunicazione alle scuole e alle istituzioni Regionali e Territoriali attraverso le scuole e la scuola capofila (settembre-ottobre 2019) Creazione di un gruppo di lavoro regionale per implementare e dare continuità al progetto (costruzione di buone pratiche). Seminario conclusivo per analisi situazione ad un anno dall inizio progetto (Marzo 2020)
18 Opportunità di sviluppo Studio e costruzione in A.S.L. di strumenti di conoscenza per le scuole e per il territorio Costruzione di una mappa delle risorse presenti sul territorio regionale Tesi di laurea sull organizzazione dell emergenza gestione e logistica dell emergenza comunicazione e psicologia dell emergenza Scambi con realtà più strutturate
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