IL CORRETTO IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI
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- Gaspare Serra
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1 IL CORRETTO IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI Guida al patentino per l acquisto dei prodotti fitosanitari in Emilia-Romagna MODULO 3 (versione 1.1/2008) OBIETTIVI Al termine di questa unità sarai in grado di: riconoscere i rischi ambientali connessi con l utilizzo dei prodotti fitosanitari TEMPI Per studiare questa unità didattica ti occorrerà un tempo di circa 3 ore CONTENUTI In questa unità didattica affronterai i seguenti argomenti: Precauzioni per l ambiente Precauzioni da adottare per la tutela delle acque dall inquinamento Smaltimento della miscela residua e delle acque di lavaggio Raccolta e smaltimento dei contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari Frasi di precauzione inserite in etichetta Materiale didattico realizzato nell ambito del progetto: Modellizzazione dei percorsi formativi per l uso dei presidi fitosanitari Rif. PA /Rer
2 Precauzioni per l ambiente I prodotti fitosanitari purtroppo non agiscono selettivamente solo sugli organismi nocivi, ma si accumulano lungo la cosiddetta catena alimentare. Per esempio, si accumulano nel corpo degli uccelli che si nutrono di insetti, nel corpo degli animali che si nutrono di quegli uccelli e così via, con gravi conseguenze per la loro sopravvivenza. Questo effetto, che raggiunge anche l uomo, è detto bioamplificazione. I prodotti fitosanitari possono contaminare il suolo, l aria e le acque superficiali e sotterranee. Questo tipo di inquinamento, che coinvolge anche aree extra-agricole è detto inquinamento diffuso dell ambiente. Ad esempio, il DDT si è così diffuso nell ambiente, tanto da contaminare persino le regioni polari. Tracce di DDT si sono ritrovate anche nel latte materno. Una volta che un acqua di pozzo sia stata contaminata da queste sostanze, spesso è pressoché impossibile renderla nuovamente pura. Studi fatti in provincia di Forlì-Cesena, hanno messo in evidenza che, in determinati periodi dell anno, si sono ritrovate tracce di prodotti fitosanitari nell aria prelevata in centro città. Nel terreno, con l accumulo dovuto alla ricaduta durante i trattamenti, si determinano effetti tossici sulla fauna del suolo (lombrichi ecc.) con ripercussioni negative sulla fertilità. La produzione e la distribuzione dei prodotti fitosanitari richiede inoltre elevati consumi di energia fossile (petrolio) contribuendo ad aggravare il ben noto effetto serra. RICORDA! I prodotti fitosanitari possono contaminare il suolo, l aria e le acque superficiali e sotterranee. Inquinamento puntiforme del terreno per smaltimento della miscela residua. (Foto Cons. Fito. Parma) E chiaro pertanto che i prodotti fitosanitari devono essere impiegati quando strettamente necessario per minimizzare i rischi a carico dell ambiente e della salute umana. Inoltre è necessario adottare le dovute precauzioni sia per lo smaltimento della miscela che rimane inutilizzata al termine del trattamento, sia per la raccolta e lo smaltimento dei contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari. Precauzioni da adottare per la tutela delle acque dall inquinamento I prodotti fitosanitari possono rappresentare una importante sorgente di inquinamento diffuso per le acque superficiali e sotterranee, inquinamento che si ripercuote sulla qualità delle acque destinate all impiego domestico e sulla salute degli organismi acquatici. L inquinamento diffuso è legato ai fenomeni di percolazione, ruscellamento e deriva. Un ulteriore fonte di inquinamento è di tipo puntiforme. Tutte le forme di contaminazione di origine aziendale comprese le scorrette pratiche agricole, sono definite Il corretto impiego dei prodotti fitosanitari Pag. 2 di 11
3 contaminazioni ambientali di tipo puntiforme. Si tratta di incidenti, conservazione o impieghi non corretti dei prodotti fitosanitari, inadeguate modalità di preparazione della miscela ecc.. Contaminazione delle acque. Alcuni studi effettuati in Gran Bretagna hanno evidenziato che circa il 50% della contaminazione delle acque superficiali è dovuto ad un non corretto smaltimento delle eventuali miscele avanzate al termine dei trattamenti o delle acque inquinate che si producono durante il lavaggio degli atomizzatori o di altre attrezzature al termine del trattamento fitosanitario. In particolare da tale studio è emerso che partendo da una dose di sostanza attiva di 2,5 kg/ha, in media 7 grammi di s.a. finiscono nelle acque di falda e che circa il 30% di tale quantitativo proviene dal lavaggio delle irroratrici. Tutto ciò a seguito del fatto che l area adibita a questa operazione è, generalmente, sempre la medesima e risulta caratterizzata da una ridotta superficie (10-20 m 2 ). Le contaminazioni puntiformi sono caratterizzate dal fatto che il contatto tra il prodotto fitosanitario e l ambiente avviene su una superficie limitata, ma a concentrazioni superiori rispetto alla contaminazione diffusa. Pertanto, al fine di ridurre ulteriormente i possibili rischi per l uomo e per l ambiente, i prodotti fitosanitari vanno impiegati quando servono e nelle quantità necessarie prevedendo una corretta e adeguata gestione di tutte le fasi operative, da quelle iniziali relative al trasporto, stoccaggio e preparazione della miscela a quelle finali di smaltimento dei prodotti residui del trattamento. Queste perdite possono essere in parte evitate adottando le soluzioni descritte in questa guida e possono ridurre il fenomeno dell inquinamento puntiforme da prodotti fitosanitari. Smaltimento della miscela residua e delle acque di lavaggio E' importante evitare che nella macchina irroratrice resti una parte di miscela inutilizzata. Nel caso ciò si verifichi tale miscela può essere distribuita su altre colture per le quali il prodotto fitosanitario è autorizzato purché tale impiego sia compatibile con le indicazioni riportate in etichetta. Nell'eventuale impossibilità di tale utilizzo, i residui e le acque di lavaggio rimaste devono essere raccolti e conservati in attesa di essere conferiti per il successivo smaltimento. La miscela residua e le acque di lavaggio delle attrezzature sono da considerarsi rifiuti pericolosi e pertanto non possono essere immessi direttamente in fognatura o in un Il corretto impiego dei prodotti fitosanitari Pag. 3 di 11
4 corpo idrico ricettore, ma vanno conferiti a trasportatori iscritti all'albo Nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti (successivamente definito Albo gestori rifiuti) per essere correttamente smaltiti secondo le procedure definite dalla vigente normativa (D.Lgs. 152/06). RICORDA! Raccolta e smaltimento dei contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari I contenitori dei prodotti fitosanitari una volta svuotati del loro contenuto non debbono essere riutilizzati per nessun motivo. Non vanno comunque smaltiti utilizzando i normali cassonetti per i rifiuti urbani. E' vietato bruciarli, interrarli o abbandonarli nell ambiente. In attesa del conferimento è necessario conservare i contenitori in un luogo accessibile soltanto agli addetti ai lavori e riparato dalle intemperie. Questi recipienti possono rappresentare non solo causa di inquinamento, ma anche un pericolo per le persone. L'onere per la raccolta e lo smaltimento di contenitori vuoti di prodotti fitosanitari, in base a quanto dispone il D.Lgs. n. 152/06 (Testo Unico Ambientale), è a carico di chi ne ha utilizzato il contenuto. Tale Decreto Legislativo fornisce indicazioni sulle modalità con cui procedere per la raccolta e lo smaltimento dei contenitori di prodotti fitosanitari. La gestione di tali contenitori è assai complessa e per una sua soluzione a costi contenuti occorre affrontarla in modo organico e con la collaborazione di tutti gli interessati: imprenditori agricoli, Amministrazioni Provinciali, ARPA, operatori coinvolti nella gestione dei rifiuti (= raccolta, trasporto, recupero, smaltimento). I contenitori dei prodotti fitosanitari una volta svuotati del loro contenuto non debbono essere riutilizzati per nessun motivo. Tali contenitori possono determinare dei rischi come l intossicazione di chi ne viene a contatto e l inquinamento delle acque e del suolo. I contenitori dei prodotti fitosanitari non vanno smaltiti utilizzando i normali cassonetti per i rifiuti urbani. È vietato bruciarli, interrarli o abbandonarli nell ambiente. In attesa del conferimento è necessario conservare i contenitori in un luogo accessibile soltanto agli addetti ai lavori e riparato dalle intemperie. I contenitori vuoti che contengano ancora residui di prodotti fitosanitari e i prodotti fitosanitari non più utilizzabili sono classificati rifiuti pericolosi e come tali vanno gestiti. Pertanto vanno conferiti a trasportatori iscritti all'albo gestori rifiuti e il loro smaltimento è a totale carico del produttore, cioè di colui la cui attività ha prodotto il rifiuto (in questo caso costituito dai contenitori di prodotti fitosanitari). E ammesso anche il trasporto dei propri rifiuti pericolosi, nella quantità massima di 30 kg o 30 litri al giorno, da parte del produttore iniziale: in questo caso però il produttore deve iscriversi all Albo gestori rifiuti (mediante una procedura semplificata, ma solo nel caso in cui le operazioni di trasporto costituiscano parte integrante ed accessoria dell organizzazione dell impresa da cui tali rifiuti sono prodotti) e deve compilare il formulario identificativo di trasporto. L'elenco dei trasportatori può essere consultato presso la Sezione Regionale dell'albo gestori rifiuti che ha sede presso la Camera di Commercio di Bologna. NO! E' assolutamente vietato interrare i contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari (Foto G. Svampa) Il corretto impiego dei prodotti fitosanitari Pag. 4 di 11
5 Il produttore agricolo deve comunque tenere il registro di carico e scarico e presentare comunicazione annuale al catasto rifiuti (tramite il Modello Unico di Dichiarazione ambientale = MUD) relativamente ai rifiuti prodotti. Sono esonerati da tale obbligo gli imprenditori agricoli con volume d affari annuo non superiore a ottomila euro. Il presupposto di base per una gestione meno onerosa di questi rifiuti e rispettosa dell ambiente e della salute dei cittadini e degli utilizzatori stessi è che i contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari siano bonificati prima della raccolta, perché soltanto in questo modo è possibile procedere ad un loro corretto smaltimento e a costi non particolarmente elevati. La deliberazione della Giunta Regionale n. 80/99 ha approvato un contratto quadro di programma che prevede procedure semplificate per la gestione di tali contenitori sottoposti a bonifica. Specifici accordi provinciali possono regolamentare con ulteriori dettagli tali procedure semplificate. Il trattamento di bonifica è finalizzato a rimuovere i residui di prodotto fitosanitario dal contenitore prima del conferimento e può essere effettuato con le seguenti modalità: 1. lavaggio con acqua del contenitore vuoto per rimuovere la massima quantità possibile di prodotto. Si considera idoneo il lavaggio che avvenga mediante almeno tre risciacqui consecutivi o mediante l'uso di specifiche attrezzature meccaniche. Il residuo liquido del lavaggio va utilizzato soltanto nella miscela del prodotto fitosanitario. Qualora l'utilizzo delle acque di lavaggio fosse reso impossibile, tali acque vanno smaltite come rifiuti liquidi conferendole a trasportatori iscritti all'albo gestori rifiuti. Il lavaggio è considerato procedura idonea e sufficiente se riferito a contenitori vuoti di plastica, di metallo ed anche di carta, purché internamente plastificati; 2. scuotimento dei contenitori di carta, internamente non plastificati, sul recipiente in cui si prepara la miscela per liberarli della residua parte di prodotto fitosanitario ancora contenuto. Durante la bonifica l operatore deve utilizzare gli idonei dispositivi di protezione individuale (DPI). Ai fini della gestione i contenitori vuoti, una volta bonificati, vengono considerati come rifiuti speciali non pericolosi. I contenitori vuoti e bonificati debbono essere riposti in appositi sacchi chiusi ermeticamente e provvisti di etichetta sulla quale vanno indicati gli estremi identificativi del produttore. Tali sacchi devono essere conferiti a stazioni ecologiche opportunamente attrezzate gestite dal RICORDA! I contenitori vuoti che contengano ancora residui di prodotti fitosanitari e i prodotti fitosanitari non più utilizzabili sono classificati rifiuti pericolosi e come tali vanno gestiti. Pertanto vanno conferiti a trasportatori iscritti all'albo gestori rifiuti. Il lavaggio con acqua del contenitore vuoto per rimuovere la massima quantità possibile di prodotto, si considera idoneo se avviene mediante almeno tre risciacqui consecutivi. Il residuo liquido del lavaggio va utilizzato soltanto nella miscela del prodotto fitosanitario. NO! I contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari sono considerati rifiuti pericolosi e non vanno abbandonati nell ambiente (Foto C. Govoni) NO! I contenitori vuoti rappresentano una fonte di inquinamento e di pericolo (Foto Cons. Fito. Parma) Il corretto impiego dei prodotti fitosanitari Pag. 5 di 11
6 Comune o da soggetti privati (secondo quanto disposto dalla predetta deliberazione G.R. n.80/99). Il raggruppamento di questi rifiuti presso le stazioni ecologiche attrezzate si può configurare come deposito temporaneo collettivo a condizione che il conferimento da parte della singola impresa agricola avvenga entro e non oltre sette giorni dalla produzione del rifiuto e che siano complessivamente rispettati i termini e i quantitativi previsti dall art. 183 del D.Lgs. 152/06. I sacchi per il conferimento sono messi a disposizione dalla stazione ecologica presso cui viene effettuato il deposito temporaneo collettivo. Il gestore della stazione ecologica provvede a stipulare, con le singole imprese agricole - o con le Associazioni di categoria - che producono i rifiuti costituti da contenitori bonificati di prodotti fitosanitari, apposite convenzioni per stabilire il corrispettivo dei servizi di raccolta e smaltimento. Al produttore che provvede alla consegna dei rifiuti alla stazione ecologica attrezzata viene rilasciato un documento da parte del gestore della stazione ecologica che ne certifica il conferimento. Il documento di conferimento del rifiuto deve essere redatto in due copie, firmato e datato dal produttore e controfirmato dal responsabile della stazione ecologica o suo delegato. Nel documento di conferimento sono contenuti i seguenti dati: 1. nome e indirizzo del produttore; 2. origine, tipologia e quantità del rifiuto; 3. dati identificativi della stazione ecologica e del soggetto che provvede alla raccolta e gestione dei rifiuti. Il trasporto dei rifiuti non pericolosi effettuato dal produttore fino alla stazione ecologica se è effettuato dal produttore stesso, in modo occasionale e saltuario, e per quantitativi che non superino i 30 Kg o 30 litri al giorno, non necessita del formulario identificativo previsto per legge. Per quantitativi superiori è invece necessario tale formulario identificativo. I produttori iniziali di tali rifiuti speciali non pericolosi, per trasportare i propri rifiuti alle stazioni ecologiche attrezzate, debbono inoltre essere iscritti all Albo gestori rifiuti (mediante una procedura semplificata, ma solo nel caso in cui le operazioni di trasporto costituiscano parte integrante ed accessoria dell organizzazione dell impresa da cui tali rifiuti sono prodotti). Come produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che trasportano i propri rifiuti, gli imprenditori agricoli sono esclusi anche dall obbligo della compilazione del MUD, ma sempre nel caso che le operazioni di trasporto costituiscano parte integrante ed accessoria dell organizzazione dell impresa da cui tali rifiuti sono prodotti. Il controllo di conformità sui contenitori vuoti e bonificati conferiti è esercitato, mediante analisi a campione, dall ARPA competente per territorio su mandato della Provincia. I I contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari vanno inseriti in appositi sacchi di plastica e conferiti presso i Centri autorizzati Il corretto impiego dei prodotti fitosanitari Pag. 6 di 11
7 contenitori riscontrati non conformi rientrano tra i rifiuti pericolosi e vanno trattati di conseguenza; l onere, oltre alle sanzioni di legge, è a totale carico dei produttori. Frasi di precauzione inserite in etichetta Durante la fase di registrazione di un prodotto fitosanitario viene effettuata anche la valutazione dei rischi a carico dell ambiente. Tale valutazione si basa sul confronto fra le concentrazioni della sostanza attiva attese nei diversi comparti ambientali e le concentrazioni che determinano danni rilevanti a carico degli organismi non bersaglio. Qualora da questo confronto emergesse un rischio non accettabile per determinati organismi non bersaglio è possibile introdurre delle cosiddette misure di mitigazione del rischio, queste misure hanno lo scopo di ridurre l esposizione a carico di questi organismi fino a rendere accettabile il rischio e permettere di conseguenza la registrazione del formulato. Si tratta di misure che si concretizzano essenzialmente in vincoli di carattere applicativo. Il Decreto 21 luglio 2004 del Ministero della salute (recepimento della Direttiva 2003/82/CE), indica le frasi relative alle precauzioni da adottare per assicurare la tutela dell ambiente che devono essere inserite nelle etichette dei formulati autorizzati. Frasi relative alle precauzioni da adottare per assicurare la tutela dell ambiente: - Per proteggere [le acque sotterranee/gli organismi del suolo] non applicare questo o altri prodotti contenenti (specificare la sostanza attiva o la classe di sostanze, secondo il caso) più di (indicare la durata o la frequenza). Le precauzioni contenute in questa frase tendono a limitare i rischi di accumulo nel suolo (effetti negativi sui lombrichi o su altri organismi terricoli o sulla microflora del terreno) e/o di contaminazione delle acque sotterranee. In questo caso il vincolo prevede una limitazione del numero di applicazioni nel corso dell annata (con eventuale definizione degli intervalli fra i trattamenti). Il numero massimo di trattamenti e l intervallo minimo fra di essi in rapporto alla coltura ed eventualmente all organismo da combattere deve sempre essere rispettato in quanto è una delle condizioni perché il rischio per l ambiente sia accettabile. A volte la frequenza potrebbe riguardare il numero di anni consecutivi per i quali il prodotto può essere utilizzato al fine di limitare l accumulo nel suolo e/o la percolazione nella falda. A volte sulle etichette è riportato il numero di trattamenti per stagione: si deve sempre intendere per annata agricola. - Per proteggere [le acque sotterranee/gli organismi Il corretto impiego dei prodotti fitosanitari Pag. 7 di 11
8 acquatici] non applicare su suoli (indicare il tipo di suolo o la situazione). Le precauzioni contenute in questa frase tendono ad evitare potenziali contaminazioni delle acque sotterranee o delle acque superficiali in condizioni vulnerabili (ad esempio legate al tipo di suolo). Il vincolo riguarda quindi un divieto di impiego del formulato in un determinato ambito territoriale od in una determinata tipologia di suolo. Le misure di mitigazione potrebbero inoltre prevedere l introduzione di vincoli legati alla pendenza dei suoli o la presenza di fasce di rispetto vegetate. In questo caso la frase di rischio può essere legata a determinati valori di pendenza o alla struttura del suolo (sabbioso ecc.) o a fasce vegetate. Una fascia tampone vegetata è in pratica una zona cuscinetto, fra la coltura e il corpo d acqua superficiale, inerbita di X metri (la distanza è precisata di volta in volta in etichetta). Il tappeto erboso deve essere presente già al momento dell applicazione del prodotto e deve risultare fitto ed omogeneo (non deve presentare solchi o depositi di terra). E opportuno evitare il passaggio di mezzi meccanici che possono compattare il terreno sottostante e se necessario è opportuno sfalciare prima dell applicazione in modo da evitare l allettamento della vegetazione. In sostanza la fascia tampone vegetata agisce da filtro intrappolando le particelle di terreno presenti nell acqua e una quantità più o meno rilevante di sostanza attiva riducendo quindi il rischio di inquinamento delle acque. - Per proteggere [gli organismi acquatici/gli insetti/le piante non bersaglio/gli artropodi non bersaglio] rispettare una zona cuscinetto non trattata di (precisare la distanza) da [zona non coltivata/corpi idrici superficiali]. Le prescrizioni contenute in questa frase tendono a limitare i rischi a carico di piante terrestri, insetti e artropodi utili e/o organismi acquatici. In questo caso il vincolo prevede una zona cuscinetto non trattata dai corpi idrici superficiali o da un area non coltivata. Le misure che riguardano le acque superficiali prevedono quindi fasce di rispetto non trattate fra la coltura ed il corpo idrico. In questo caso la fasce di rispetto non trattate non devono necessariamente essere inerbite come le fasce tampone vegetate illustrate precedentemente. Per quanto riguarda la distanza dal corpo idrico questa va presa fra la coltura e il bordo superiore della riva del corpo d acqua. - Per proteggere [gli organismi acquatici/le piante non bersaglio] non applicare su superfici impermeabili quali bitume, cemento, acciottolato, [binari ferroviari] e negli altri casi ad alto rischio di deflusso superficiale. Le norme precauzionali contenute in questa frase hanno lo scopo di proteggere gli organismi acquatici o le piante non bersaglio in relazione a trattamenti realizzati in ambiti extraagricoli. Il corretto impiego dei prodotti fitosanitari Pag. 8 di 11
9 - Per proteggere [gli uccelli/i mammiferi selvatici] il prodotto deve essere interamente incorporato al terreno; assicurarsi che il prodotto sia completamente incorporato all'estremità dei solchi. La frase deve essere utilizzata per i prodotti fitosanitari in forma granulare che devono essere incorporati al terreno allo scopo di proteggere uccelli e mammiferi selvatici. Le attrezzature attualmente disponibili ed utilizzate ad esempio sulle coltivazioni di mais, barbabietola da zucchero, sorgo, pomodoro e patata consentono di assicurare una ottimale incorporazione del prodotto nel terreno. - Per proteggere [gli uccelli/i mammiferi selvatici] recuperare il prodotto fuoriuscito accidentalmente. Anche in questo caso la frase deve essere utilizzata per i prodotti fitosanitari in forma granulare ed ha lo scopo di evitare che siano ingeriti da uccelli o mammiferi selvatici. - Non applicare nel periodo di riproduzione degli uccelli. Le norme precauzionali contenute in questa frase hanno lo scopo di tutelare la fase di riproduzione degli uccelli. - Pericoloso per le api./per proteggere le api e altri insetti impollinatori non applicare alle colture al momento della fioritura./non utilizzare in presenza di api./rimuovere o coprire gli alveari durante l'applicazione e per (indicare il periodo) dopo il trattamento./non applicare in presenza di piante infestanti in fiore./eliminare le piante infestanti prima della fioritura./non applicare prima di (indicare il periodo). I vincoli contenuti in questa frase hanno lo scopo di proteggere le api e altri insetti impollinatori. La normativa vigente prevede da tempo divieti relativi all esecuzione di trattamenti insetticidi e acaricidi nel periodo della fioritura delle colture. Gli stessi provvedimenti, prima dell esecuzione del trattamento, prevedono inoltre anche lo sfalcio e la successiva asportazione delle piante spontanee fiorite e sottostanti le coltivazioni. Frasi tipo per le precauzioni specifiche relative ai rodenticidi: - Le esche devono essere disposte in modo da minimizzare il rischio di ingerimento da parte di altri animali. Fissare le esche in modo che non possano essere trascinate via dai roditori. - Durante il trattamento la zona interessata deve essere chiaramente segnalata. Occorre menzionare il pericolo di avvelenamento (primario o secondario) dovuto all'anticoagulante nonché il relativo antidoto. - I roditori morti devono essere rimossi quotidianamente dalla zona del trattamento per tutta la durata dello stesso. Non devono essere gettati nei rifiuti o nelle discariche. Queste frasi evidenziano comportamenti specifici che gli utilizzatori devono adottare nell impiego dei prodotti rodenticidi. Esempi di frasi relative alle precauzioni da adottare per Il corretto impiego dei prodotti fitosanitari Pag. 9 di 11
10 assicurare la tutela dell ambiente presenti in alcune etichette di prodotti fitosanitari: Per proteggere gli organismi acquatici rispettare una fascia di sicurezza non trattata dai corpi idrici superficiali di: 10 metri per vite; 10 metri per pomodoro allevato con tutore; 5 metri per pomodoro allevato a terra, 5 metri per patata. ATTENZIONE: Per proteggere gli organismi acquatici rispettare una fascia di sicurezza non trattata di 16 metri dai corpi idrici superficiali. AVVERTENZE: per proteggere gli organismi acquatici rispettare una fascia di sicurezza non trattata dai corpi idrici superficiali di 10 metri per frutteti e di 5 metri per vite. Per proteggere le api e altri insetti impollinatori impiegare il prodotto a partire dalla post-fioritura. Effettuare lo sfalcio delle infestanti fiorite prima dell applicazione del prodotto. RISCHI DI NOCIVITÀ Tossico per le api. Il prodotto può provocare un temporaneo effetto di riduzione delle popolazioni di acari predatori. Divieto d impiego in fioritura. Adoperare ad una distanza non inferiore ai 40 metri da corpi idrici. RISPONDI ALLE DOMANDE Segna le risposte e poi controlla il risultato nel documento SOLUZIONI AI TEST 160. L impiego dei prodotti fitosanitari può causare danni all ambiente? a) no, se il prodotto non è molto tossico b) sì, possono contaminare il suolo, l aria, le acque superficiali e sotterranee c) no, se in azienda non vi sono corpi idrici superficiali 161. Gli imballaggi dei prodotti fitosanitari possono essere utilizzati per altri scopi? a) sì, solo quelli dei prodotti meno pericolosi b) no, mai c) sì purché non siano adibiti a contenere sostanze alimentari 162. I contenitori usati dei prodotti fitosanitari possono essere immessi nei cassonetti dei rifiuti urbani? a) sì b) no c) solo nei Comuni dove sono presenti gli inceneritori 163. E' consentito abbandonare o disperdere i contenitori vuoti di prodotti fitosanitari? a) no, in nessun caso b) sì, ma solo in attesa di interrarli c) sì, purché lontano da sorgenti o corsi d'acqua Il corretto impiego dei prodotti fitosanitari Pag. 10 di 11
11 164. I contenitori dei prodotti fitosanitari dopo l'uso debbono essere: a) puliti e riutilizzati per altri scopi b) sotterrati in luogo lontano dall'abitazione c) bonificati e custoditi in luogo non accessibile ai non addetti ai lavori, in attesa di essere conferiti per il loro smaltimento 165. Quali rischi possono provenire dai contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari? a) nessuno, se il contenitore è di materiale non infiammabile b) intossicazioni a chi ne viene in contatto ed inquinamento delle acque e del suolo c) solo un deturpamento del paesaggio 166. Cosa occorre fare dei recipienti vuoti dei prodotti fitosanitari? a) buttarli nelle immondizie avvisando l'azienda municipale dell'igiene urbana b) distruggerli, bruciandoli o interrandoli, e darne comunicazione all'unità Sanitaria Locale e all ARPA c) bonificarli e conferirli alle stazioni ecologiche appositamente attrezzate 167. Come devono essere gestiti i contenitori di prodotti fitosanitari non bonificati? a) immessi nei cassonetti dei rifiuti urbani b) conferiti a trasportatori iscritti all'albo gestori rifiuti c) sotterrati in luoghi isolati 168. I prodotti fitosanitari non più utilizzabili come devono essere smaltiti? a) sotterrandoli in un luogo lontano da abitazioni b) conferendoli a trasportatori iscritti all'albo gestori rifiuti c) riversandoli nel corso d'acqua più vicino 169 Quale tra quelli elencati è un corretto modo di bonificare i contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari? a) almeno tre risciacqui consecutivi con acqua b) svuotare accuratamente il contenitore versando tutto il prodotto fitosanitario nel mezzo irrorante ed avvitare bene il tappo c) almeno un risciacquo con acqua 170. Cosa occorre fare dell acqua di lavaggio derivante dalla bonifica dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari? a) deve essere scaricata per terra, avendo cura di non bagnarsi con eventuali schizzi b) deve essere versata nella miscela preparata per effettuare il trattamento c) è possibile scaricarla in fognatura Il corretto impiego dei prodotti fitosanitari Pag. 11 di 11
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