Il fenomeno delle lenti gravitazionali
|
|
- Oreste Moretti
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Il fenomeno delle lenti gravitazionali Il fenomeno delle lenti gravitazionali Guardando con attenzione l'immagine, ripresa dal Telescopio Spaziale Hubble, dell'ammasso di galassie denominato Abell 2218, nella costellazione del Dragone, si osservano degli strani archi luminosi. Che cosa sono questi curiosi oggetti? Esistono nell'universo dei corpi luminosi con questa strana forma? Abell 2218 è un ammasso di galassie a circa 2 miliardi di anni luce di distanza. È stato usato come una lente gravitazionale per scoprire l'oggetto più distante nota nell'universo partire dal L'oggetto, una galassia a circa 13 miliardi di anni, è visto dalla Terra, come sarebbe stato a soli 750 milioni di anni dopo il Big Bang. Crediti: Hubble space Telescope, NASA/ESA La risposta a questa domanda appartiene a uno dei campi di indagine dell'astrofisica moderna tra i più interessanti e proficui: il fenomeno delle lenti gravitazionali. Grazie alle lenti gravitazionali siamo in grado oggi di misurare direttamente la distribuzione di materia oscura e di stimare la massa totale dell'universo, definendo con maggiore precisione quale sarà il suo destino ultimo. Eppure il fenomeno delle lenti gravitazionali è conosciuto da quasi cent'anni, ma solo intorno agli anni '80 del secolo scorso siamo riusciti a osservarlo e a comprenderne le enormi potenzialità. Un fenomeno predetto da tempo Nella 1916 Albert Einsten pubblicò la Teoria della Relatività Generale, nella quale si affermava che la gravità si manifesta come curvatura dello spazio-tempo (la struttura quadrimensionale dell'universo, le cui coordinate sono lunghezza, larghezza, profondità e il tempo). Maggiore è la massa dei corpi, maggiore sarà la curvatura dello spazio-tempo, e il moto dei corpi soggetti a un campo gravitazionale si incurverà. Come disse il famoso fisico americano John Archibald Wheeler, lo spazio dice alla materia come muoversi, la materia dice allo spazio come incurvarsi. Sempre secondo Einstein, un raggio di luce, esattamente come un corpo dotato di massa, subisce l'azione del campo gravitazionale, il risultato è quindi l'incurvamento della sua traiettoria. Infatti, se la luce proveniente per esempio da una stella si trova a passare in prossimità del Sole, essa viene deviata dal campo gravitazionale di quest'ultimo. È proprio quello che fu osservato dall'astrofisico Arthur Eddington durante l'eclisse solare del 29 maggio del Eddington verificò che i raggi di luce che sfioravano il disco del Sole venivano deflessi proprio della quantità prevista dalla Teoria della Relatività Generale.
2 Deflessione della luce della stella dovuta alla gravità del Sole. Fonte: Questo esperimento costituì la prima prova diretta della correttezza della Teoria della Relatività Generale. Einstein, quindi, predisse il fenomeno della lente gravitazionale già nel In poche parole tale fenomeno si verifica quando un raggio di luce viene deviato dalla sua traiettoria, che altrimenti sarebbe rettilinea, a causa della presenza di un corpo massivo. Più la deflessione aumenta, maggiore è la massa dell'oggetto che si frappone tra la sorgente luminosa e l'osservatore e tanto più radente è il passaggio della luce. Siccome una sorgente non emette un singolo fascio di luce, ma diversi fasci, ognuno dei quali si troverà a passare a distanze diverse dalla lente, la deflessione sarà differenziale (cioè deflessioni diverse a seconda del fascio di luce). L'immagine risultante della sorgente sarà modificata e, in taluni casi, questa deflessione può portare a un ingrandimento delle dimensioni della sorgente. Per questo motivo si parla di lente gravitazionale, perché il fenomeno è simile a ciò che avviene quando un fascio di luce attraversa una lente di ingrandimento. Le lenti gravitazionali quindi, agendo come lente di ingrandimento, ci permettono di osservare sorgenti che non potrebbero mai essere rivelate in assenza di tale effetto perché troppo piccole o deboli. Scoperta della prima lente gravitazionale La scoperta della prima lente gravitazionale risale al 1979, quando venne osservato un comportamento decisamente anomalo in una coppia di quasar. Immagine del primo caso confermato di lente gravitazionale, il doppio quasar Fonte:
3 I due quasar apparivano molto vicini, erano separati, infatti, da appena 6 secondi d arco (1 secondo d'arco è l'unità di misura utilizzata per indicare le dimensioni angolari di un oggetto celeste o anche la distanza tra oggetti nel cielo) e risultavano praticamente uguali. Possedevano, infatti, stessa luminosità e stessi spettri con uguali righe di emissione e di assorbimento, di cui si osservava lo stesso spostamento verso il rosso, quindi la medesima velocità di allontanamento. Da subito si pensò a un sistema binario costituito da due quasar, infatti, in astronomia non è raro osservare sistemi costituiti da due oggetti, come stelle doppie, pulsar. Tuttavia la possibilità che i quasar possedessero entrambi lo stesso spettro, con le stesse righe di emissione e assorbimento era alquanto remota, poiché avrebbe voluto dire che la luce dei quasar aveva attraversato una nube di gas e polveri non troppo lontana dai quasar stessi e che la nube aveva delle caratteristiche (composizione, forma, velocità,...) del tutto insolite. Venne quindi dichiarato che era stato scoperto il primo caso di lente gravitazionale. Quello che si osservava, quindi, non era un sistema formato da due quasar, bensì un solo quasar la cui immagine veniva sdoppiata dal campo gravitazionale prodotto da un oggetto, probabilmente una galassia ellittica di debole luminosità, che si trovava tra il quasar e la Terra. Venne scoperta così la prima lente gravitazionale, denominata Q ! Che cos è un quasar? Un quasar, acronimo di QUASi-stellAR radio source (sorgente radio quasi stellare), è un oggetto astronomico che, osservato con un telescopio ottico, appare come una sorgente puntiforme, quindi simile a una stella, da qui il nome. Immagini di un quasar riprese dal telescopio Spaziale Hubble, a destra viene mostrato il nucleo del quasar. Crediti: HST, NASA Se si osserva però il suo spettro, si scopre un grande spostamento verso il rosso, il che significa che si tratta di sorgenti molto distanti in grado però di emettere enormi quantità di energia, equivalente a quella di cento galassie. Per questo motivo i quasar sono tra gli oggetti più luminosi dell'universo. Mostrano inoltre rapide variazioni di luminosità, il che implica che siano molto piccoli, poiché un oggetto non può cambiare luminosità più rapidamente di quanto la luce impiega ad attraversarlo. Probabilmente sono il disco di accrescimento di un buco nero super massiccio, formatosi dalla collisione tra galassie. Esempi di lenti gravitazionali Negli anni successivi alla scoperta della prima lente, si scoprirono configurazioni sempre più particolari: quasar quadrupli, denominati croci di Einstein, oppure in cosiddetto anello di Einstein. Osserviamo quindi alcune immagini di lenti gravitazionali, la cui forma varia a seconda della distanza e forma della lente e dell'allineamento oggetto-lente-terra.
4 Schematizzazione di tre casi di lente gravitazionale: anello di einstein, croce di einstein e archi luminosi. La forma della lente e l'allineamento tra sorgente, lente e osservatore determina distorsioni diverse. Crediti: INAF Anello di Einstein Nella prima immagine si osserva che quando la luce proveniente da un quasar viene deviata da una lente di forma sferica con una distribuzione di densità omogenea e l'allineamento tra quasar, lente e Terra è perfetto, l'immagine che ne risulta è un anello luminoso.
5 Un assortimento di anelli di Einstein fotografati dal Telescopio Spaziale Hubble nel Crediti: NASA, HST Croce di Einstein Nella seconda immagine si osserva che quando si verifica una allineamento perfetto tra sorgente, lente e osservatore e la lente ha una forma ellissoidale, si ottengono come risultato 4 oggetti luminosi disposti a forma di croce intorno alla lente. Nella realtà i quattro oggetti altro non sono che un quasar, che si trova dietro una galassia. L'immagine della cosiddetta Croce di Einstein. La lente è rappresentata da una galassia (oggetto centrale), mentre i quattro punti disposti a croce sono l'immagine quadruplicata di un quasar che si trova dietro la galassia. Crediti: NASA-STScI
6 Archi luminosi Quando la lente è costituita da una distribuzione disomogenea di massa (un ammasso di galassie), si ottengono immagini di archi gravitazionali. Nell'immagine la massa dell'ammasso di galassie Abell 2218 deforma l'immagine di una galassia lontana facendola apparire sotto la forma di archi. Le lenti gravitazionali: utili strumenti di indagine astronomica Ecco alcuni di campi di applicazione del metodo delle lenti gravitazionali: Materia oscura Tra i tanti e notevolissimi risultati astrofisici che le lenti gravitazionali hanno permesso di ottenere uno particolarmente significativo è la possibilità di misurare direttamente la presenza di materia oscura all'interno di galassie e ammassi di galassie. Il gas e le stelle che formano le galassie costituiscono solo una piccola frazione della massa totale di tutte le strutture su larga scala presenti nell'universo. Le galassie a spirale come la nostra sono avvolti da aloni di materia invisibile, detta appunto materia oscura, che si estendono oltre il confine segnato dalle ultime stelle. La verifica della presenza di materia oscura si ottiene osservando come cambia la velocità di rotazione del disco al variare della distanza del centro della galassia. Se il moto fosse determinato solo dalla forza gravitazionale di ciò che si osserva, al di là del limite visibile della galassia le velocità dovrebbero diminuire, poiché come accade per i pianeti del Sistema Solare, più lontano si trova un pianeta dal sole, minore sarà la sua velocità di rotazione. Infatti Nettuno ruota intorno al Sole molto più lentamente di Mercurio. Invece nelle galassie si osserva un diverso andamento: la velocità tende si mantiene costante per grandi distanze dal centro galattico, il che significa che sul gas esterno agisce la forza gravitazione di una massa ben più grande rispetto a quelle che agisce sul gas interno. Grafico della velocità di rotazione in una galassia in funzione della distanza dal centro. La curva tratteggiata rappresenta l'andamento della velocità secondo la legge di Keplero, mentre quella rossa è ciò che viene osservato. Fonte: Anche le galassie ellittiche possiedono estesi aloni oscuri, come i sistemi a disco. Gli ammassi di galassie hanno una concentrazione di materia oscura ancora maggiore di quella misurata nelle galassie. Perché gli ammassi rimangano in equilibrio è necessario che il moto relativo delle galassie, che tende a disgregare l'ammasso, sia controbilanciato dalla gravità che tende a concentrare tutte le galassie nel centro. Osservando la velocità delle singole galassie dell'ammasso è possibile stimare la massa totale, con il risultato che deve esistere una cospicua massa che non osserviamo ma ch e mantiene il sistema in equilibrio. Ma a quanto ammonta tale massa oscura?
7 Oggi è possibile stimare la distribuzione della massa dentro un ammasso utilizzando proprio il metodo delle lenti gravitazionali. Con l'aiuto del fenomeno delle lente gravitazionale siamo quindi in grado di conoscere in maniera dettagliata la distribuzione della massa all'interno della lente, e quindi rendere visibile direttamente la materia oscura. Distanza dei Quasar Le lenti gravitazionali possono essere utilizzate come strumento di misura delle distanze di oggetti cosmologici, ossia permettono di sondare le zone più remote del nostro Universo. Con le lenti gravitazionali è possibile, infatti, misurare con elevata precisione la distanza dei quasar, oggetti che si trovano a distanze enormi. La determinazione della loro distanza oggi avviene sfruttando la teoria dell'espansione dell'universo e, nello specifico, utilizzando la legge di Hubble che lega la velocità di recessione degli oggetti celesti con la loro distanza. Nella legge di Hubble la velocità di allontanamento e la distanza sono direttamente proporzionali (v= Hd). Più gli oggetti sono lontani, maggiore sarà la loro velocità di allontanamento. Nella formula la costante di proporzionalità (H) non è però conosciuta con precisione; quindi sono necessarie continue calibrazioni, misurando le distanze con metodi alternativi e confrontando i risultati. Ed è proprio quello che si sta facendo utilizzando le lenti gravitazionali. La determinazione delle distanze dei quasar sfrutta il fatto che molti quasar mostrano rapidissime variazioni di luminosità. L'immagine che si ottiene sarà composta da due immagini distinte in due tempi diversi, questo perché i percorsi della luce saranno diversi. Misurando il loro ritardo temporale e moltiplicandolo per la velocità della luce si ottiene una misura della differenza di percorso del segnale luminoso, da cui si ottiene poi la distanza del quasar. A cura di Simona Romaniello Astrofisica e divulgatrice scientifica, per il Planetario di Torino si occupa di formazione e di sviluppo e allestimenti museali.
LE LENTI GRAVITAZIONALI. Luca Ciotti
LE LENTI GRAVITAZIONALI Luca Ciotti 1. Introduzione storica Albert Einstein nella sua Teoria della Relatività Generale del 1915 fece una delle deduzioni che più avrebbero acceso l'immaginazione del grande
DettagliLe Galassie I mattoni dell Universo
Le Galassie I mattoni dell Universo Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Da Terra vediamo solo una grande fascia di stelle, gas e polveri Questa ad esempio è la zona della costellazione
Dettagli4 CORSO DI ASTRONOMIA
4 CORSO DI ASTRONOMIA Ammassi di stelle, Nebulose e Galassie 16 gennaio 2016 spiegazioni di Giuseppe Conzo Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Oratorio Salvo D Acquisto SOMMARIO Dalle stelle agli ammassi
DettagliE noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la
1 E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la lunghezza d onda ( ), definita come la distanza fra due
DettagliDeterminazione della curva di luce e della massa di NGC 2748
Determinazione della curva di luce e della massa di NGC 2748 Marco Berton, Liceo Scientifico U. Morin - Mestre Alessio Dalla Valle, Liceo Scientifico G. Bruno Mestre Luca Marafatto, Liceo Classico M. Foscarini
DettagliTEORIA DELLA RELATIVITA
Cenni sulle teorie cosmologiche TEORIA DELLA RELATIVITA Nasce dalla constatazione che il movimento è relativo, e dipende dal sistema di riferimento. La teoria è formulata da Einstein che coniuga la precedente
DettagliI buchi ne!: piccoli. e gran" cannibali
I buchi ne!: piccoli e gran" cannibali insaziabili Tomaso Belloni (Osservatorio Astronomico di Brera) I mostri del cielo I buchi ne!: piccoli e gran" cannibali insaziabili Tomaso Belloni (Osservatorio
Dettagliquando la vita di una stella sta per giungere al termine l'idrogeno diminuisce limitando le fusione nucleare all interno
le stelle sono corpi celesti che brillano di luce propria hanno la forma di sfere luminose ed emettono radiazioni elettromagnetiche causate dalle reazioni nucleari che avvengono al loro interno (atomi
Dettaglim s m s. 3, K g
Le osservazioni hanno permesso una stima della massa pari a : Grande Nube : 0 0 9 m s Piccola Nube : assumendo i valori : m PM 6 0 9 m s, 978 0 0 K g R GM 60 6800 al 5060 al, il punto neutro della Grande
DettagliGalassie, Quasar e Buchi neri
Galassie, Quasar e Buchi neri Stefano Ciroi Università degli Studi di Padova Asiago, 25 Febbraio 2016 La Via Lattea Nord Sud Scheda tecnica della Via Lattea Galassia a spirale barrata Diametro circa 30
DettagliNane bianche e stelle di neutroni. di Roberto Maggiani
Nane bianche e stelle di neutroni di Roberto Maggiani Prendendo in mano una zoletta di zucchero e poi una zolletta di ferro potremmo verificare il maggior peso di quest ultima, infatti, nello stesso volume
DettagliAFAM - Remanzacco. Serata osservativa del 19 novembre
AFAM - Remanzacco Serata osservativa del 19 novembre Cielo del 19 novembre a Remanzacco Galassie M 31 - M 32 Urano Nettuno Miram Phi Tauri Nebulosa M 76 Stella Polare Ammasso M 15 Doppio Ammasso del Perseo
DettagliLE STELLE, LE GALASSIE, L UNIVERSO
LE STELLE, LE GALASSIE, L UNIVERSO Una stella è un corpo celeste che brilla di luce propria : è un agglomerato di materia allo stato gassoso in grado di produrre una grandissima quantità di energia CARATTERISTICHE
DettagliMagnitudini e Diagramma H-R Giuseppe Cutispoto
Magnitudini e Diagramma H-R Giuseppe Cutispoto INAF Osservatorio Astrofisico di Catania gcutispoto@oact.inaf.it Versione: 4 febbraio 018 Magnitudine apparente La magnitudine apparente (m) di una stella
DettagliIstituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania. Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia
Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia Eclisse parziale di Sole 29 Marzo 2006 A cura di: G. Leto,
DettagliLe nebulose. Le nebulose sono agglomerati di idrogeno, polveri e plasma.
Le nebulose Le nebulose sono agglomerati di idrogeno, polveri e plasma. Esistono vari tipi di nebulosa: nebulosa oscura all interno della quale avvengono i fenomeni di nascita e formazione di stelle; nebulosa
DettagliIl contenuto dell Universo. Lezioni d'autore di Claudio Censori
Il contenuto dell Universo Lezioni d'autore di Claudio Censori INTRODUZIONE (I) VIDEO INTRODUZIONE (II) L Universo ha un età di circa 13,7 miliardi di anni e si sta attualmente espandendo con una velocità
DettagliLa prepotenza della gravità! Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera
La prepotenza della gravità! Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Ma quanto è forte la forza di gravità? In natura conosciamo 4 interazioni fondamentali: la forza di gravità la forza
DettagliMisteri nell Universo
Misteri nell Universo Quali sono le forme di materia ed energia nell universo osservabile? Quale e la ricetta (ingredienti e proporzioni) del nostro universo? 1 L eredità di Copernico Quale è la relazione
DettagliOlimpiadi Italiane di Astronomia MAGNITUDINI
Olimpiadi Italiane di Astronomia Preparazione alla fase interregionale delle Olimpiadi Italiane di Astronomia MAGNITUDINI By Giuseppe Cutispoto Magnitudine apparente La magnitudine apparente (m) di una
DettagliFondamenti di Astrofisica. Alessandro Marconi
Alessandro Marconi Contatti, Bibliografia e Lezioni Prof. Alessandro Marconi Dipartimento di Astronomia e Scienza dello Spazio, Largo E. Fermi 2 email: marconi@arcetri.astro.it, alessandro.marconi@unifi.it
DettagliLa relatività generale. Lezioni d'autore
La relatività generale Lezioni d'autore Il GPS (RaiScienze) VIDEO Einstein e la teoria della relativita (History Channel) VIDEO Einstein: dimostrazione della teoria generale della gravità (History Channel))
DettagliClassificazione delle Galassie
Classificazione delle Galassie La classificazione delle galassie può essere condotta secondo diversi criteri, quali la dimensione, la morfologia e il tipo di radiazione maggiormente emessa; comunemente
DettagliQuasar e Buchi Neri. Maria Massi (Max Planck Institut für Radioastronomie)
Quasar e Buchi Neri Maria Massi (Max Planck Institut für Radioastronomie) I Quasar sono gli oggetti piu' luminosi dell' Universo I. Come sono stati scoperti i Quasar? II. Cosa e' un Quasar? III. Cosa resta
DettagliNuclei Galattici Attivi e Buchi Neri. Lezione 15
Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri Lezione 15 Buchi neri nei nuclei galattici Nell ipotesi che gli AGN siano alimentati da accrescimento di massa su un buco nero l attività AGN deva lasciare un resto
DettagliESERCIZI SCIENZE: SISTEMA SOLARE
ESERCIZI SCIENZE: SISTEMA SOLARE 1. Scrivi i nomi dei pianti del Sistema Solare che compaiono nell immagine Sole= 2. Dai le seguenti definizioni Pianeta terrestre= Satelliti galileiani= Pianeta nano= Stella=
DettagliSpettro della galassia di Seyfert NGC 4151
Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151 Misura del redshift e della larghezza delle righe di emissione Enrico Ferrari & Michele Previatello Istituto Tecnico Industriale Severi - Padova (22 Aprile 2005)
Dettagli988,7 Km ; T 0S. 27, 11 al, con un periodo esattamente
Coordinate cosmiche del Sistema Solare e caratteristiche di moto del Sole Questo vuol dire che, anche se essa risponde alla definizione di materia, non emette alcuna radiazione sulle frequenze che noi
DettagliCARATTERISTICHE DELLE STELLE
CARATTERISTICHE DELLE STELLE Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione I parametri stellari più importanti sono: la le la la luminosità, dimensioni, temperatura e massa. Una stella è inoltre
DettagliL origine dell universo
LE STELLE Le stelle sono corpi celesti luminosi, formati da enormi quantità di gas caldissimo (principalmente idrogeno ed elio), che producono energia attraverso un processo di fusione nucleare dove 4
DettagliCAPITOLO 9: LA GRAVITAZIONE. 9.1 Introduzione.
CAPITOLO 9: LA GRAVITAZIONE 9.1 Introduzione. Un altro tipo di forza piuttosto importante è la forza gravitazionale. Innanzitutto, è risaputo che nel nostro sistema di pianeti chiamato sistema solare il
DettagliIl modello cosmologico standard e l enigma dell espansione
Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio astronomico di Brera Universo in fiore Il modello cosmologico standard e l enigma dell espansione Luigi Guzzo Luigi.guzzo@brera.inaf.it INAF-Osservatorio
DettagliLEZIONE 6. L Universo al telescopio
L Universo al telescopio LEZIONE 6 1: La velocità della luce Come abbiamo già accennato, la luce viaggia nel vuoto ad una velocità pari a 300'000 km/s. Per fare un paragone, la luce ci impiega circa 1
DettagliGALASSIE. Sono i "mattoni" che compongono l'universo, il quale ne contiene miliardi.
L UNIVERSO: l insieme di tutta la materia e l energia esistente dell immenso spazio in cui sono immerse. Contiene miliardi di GALASSIE L Universo ebbe origine, circa 12-15 miliardi di anni fa (ovviamente
DettagliAFAM - Remanzacco. Serata osservativa del 15 settembre
AFAM - Remanzacco Serata osservativa del 15 settembre Cielo del 15 settembre a Remanzacco Nettuno Plutone Saturno Urano Albireo Nebulosa M 57 P Cygni Galassia M 81 Ammasso M 13 Stella Polare La Luna sorge
DettagliAstronomia Lezione 23/1/2012
Astronomia Lezione 23/1/2012 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides: oberon.roma1.infn.it/alessandro/ Libri di testo: - An introduction to modern astrophysics
DettagliCiao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi.
Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi. Se stasera è sereno, alza il naso al cielo e guarda le stelle. Tutte quelle che vedi fanno
DettagliUnità 2 - L ambiente celeste
Unità 2 - L ambiente celeste 1 1. La Sfera celeste Stelle in rotazione 2 1. La Sfera celeste Punti di riferimento sulla Sfera celeste 3 1. La Sfera celeste Individuare la Stella polare sulla Sfera celeste
DettagliNuovi mondi possibili: i pianeti extrasolari. INAF - Osservatorio Astronomico di Brera
Nuovi mondi possibili: i pianeti extrasolari INAF - Osservatorio Astronomico di Brera Mario.Carpino@inaf.it Ordini di grandezza Distanza Massa Unità di distanza 1 Unità Astronomica (AU) = 1.496 10 8 km
Dettagli5 CORSO DI ASTRONOMIA
5 CORSO DI ASTRONOMIA Evoluzione dell Universo e Pianeti Extrasolari 13 febbraio 2016 spiegazioni di Giuseppe Conzo Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Oratorio Salvo D Acquisto SOMMARIO Parte Prima La Teoria
DettagliL Universo secondo la Fisica moderna
Jesi 16 aprile 2005 L Universo secondo la Fisica moderna Cesare Bini Universita La Sapienza Roma Come la Fisica del XX secolo ha affrontato il problema dell origine dell Universo e quali sono i problemi
DettagliAFAM - Remanzacco. Serata osservativa dell 11 ottobre
AFAM - Remanzacco Serata osservativa dell 11 ottobre Cielo del 15 settembre a Remanzacco Nettuno Saturno Urano Albireo Nebulosa M 57 P Cygni Galassia M 81 Ammasso M 13 Stella Polare La Luna sorge alle
DettagliOLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova pratica - Categoria Senior
OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova pratica - Categoria Senior Variabili Cefeidi Le Cefeidi sono stelle variabili ( m ~ 1) di massa M > 5 M ed aventi periodo 1 < P
Dettagli(In Luce Visibile: nm)
(In Luce Visibile: 300 700 nm) La fascia piu` chiara che attraversa il cielo notturno e` stata indicata in tutte le culture antiche con vari nomi che spesso fanno riferimento ai concetti di: Fiume Celeste
DettagliMateria oscura nell Universo
Materia oscura nell Universo Biblioteca Civica Archimede Settimo Torinese, aprile 2013 Alessandro Bottino Università di Torino/INFN Un viaggio in tre tappe nell Universo Pi Prima tappa: Le osservazioni
DettagliLa Terra nello spazio
La Terra nello spazio L'Universo è sempre esistito? L'ipotesi più accreditata fino ad ora è quella del Big Bang. Circa 20 miliardi di anni fa, una massa di piccolo volume, in cui vi era racchiusa tutta
Dettagli10 7 metri Il nostro pianeta, la Terra, vista da una distanza di chilometri dalla sua superficie.
10 2 metri Qui parte il sentiero che vi porterà dal centro di Bologna, fino ai confini più estremi dell Universo visibile. Il nostro punto di partenza è a 100 metri di altezza su Piazza Maggiore. 10 3
DettagliIl lato oscuro dell universo
Gran Sasso Science Institute - L'Aquila 25-26 Ottobre 2018 Nuovi orizzonti di una scienza in divenire Il lato oscuro dell universo Marco Bersanelli Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano
DettagliUNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica CURRICULUM ASTROFISICA E FISICA DELLO SPAZIO Anno Accademico 2011-2012 PROGRAMMA
DettagliAlla ricerca di un altra Terra!
Alla ricerca di un altra Terra! pianeti extra-solari ed altro Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Kepler 186f Sono notizie ormai quasi comuni quelle relative alla scoperta di un pianeta
DettagliSull Espansione dell Universo. Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino
Sull Espansione dell Universo Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino Seminario Didattico 2014 1 Sommario Il quadro osservativo in cosmologia Il Big Bang, l inflazione e L Universo
DettagliINAF - OSSERVATORIO ASTROFISICO DI CATANIA
INAF - OSSERVATORIO ASTROFISICO DI CATANIA Dove ci troviamo? Il Sole si trova in un braccio spirale della nostra Galassia (Via Lattea), a circa 30000 anni-luce dal centro E una dei 100 miliardi di stelle
DettagliAstronomia INTRODUZIONE
Astronomia 2015-16 INTRODUZIONE Contenuti: Corso di Astronomia 2015-2016 Prof. Marco Bersanelli Fondamenti Struttura stellare Evoluzione stellare Strumentazione per astrofisica Astrofisica galattica Astrofisica
DettagliStefano Borgani Dipartimento di Fisica Universita di Trieste (INAF & INFN - Trieste)
Il Lato Oscuro dell Universo Stefano Borgani Dipartimento di Fisica Universita di Trieste (INAF & INFN - Trieste) Episodio 1: L Universo che osserviamo Episodio 2: I fondamenti della Cosmologia moderna
Dettagliviene definito dall equatore della sfera cosmica, possiamo costruire un modello di universo su grande scala.
Origine teorica della contrazione ed espansione del nostro universo osservabile e valutazione della sua massa inerziale Se utilizziamo lo schema orbitale universale, partendo dallo spazio rotante polare,
DettagliProprietà dei campi di forze centrali (forza gravitazionale e forza elettrostatica).
Proprietà dei campi di forze centrali (forza gravitazionale e forza elettrostatica). MOTO DI UN CAMPO DI FORZE CENTRALI Scelgo (origine del SdR) coincidente con il centro del sistema (o campo) di forze
DettagliL ORIGINE DELLA LUNA
LA LUNA L ORIGINE DELLA LUNA La luna è l unico satellite naturale della Terra: un corpo celeste che ruota attorno alla Terra Appare molto più grande delle altre stelle ed anche più vicina L origine della
DettagliFondamenti di Astrofisica
Fondamenti di Astrofisica Lezione 12 AA 2010/2011 Alessandro Marconi Dipartimento di Fisica e Astronomia Hubble Ultra-Deep Field (HUDF) Come visto nella prima lezione l HUDF è l esposizione più profonda
DettagliCorso di ASTRONOMIA DI BASE Esercitazioni: MOVIMENTO DEI CORPI. Allegato alla seconda serata del corso 09/02/2012.
Corso di ASTRONOMIA DI BASE - 2012 Esercitazioni: MOVIMENTO DEI CORPI Allegato alla seconda serata del corso 09/02/2012. Esercitazione alla prima seconda del corso di astronomia di base 2012 di Skylive-123
DettagliCome girano stelle e pianeti?
Sistemi legati Come girano stelle e pianeti? a. pianeti intorno al Sole Simulazione con Interactive Physics (Sole/Terra velocità e gravità, 1^ e ^ Legge di Keplero, periodo e massa del Sole) Simulazione
DettagliAFAM - Remanzacco. Serata osservativa di gennaio Le meraviglie di Orione
AFAM - Remanzacco Serata osservativa di gennaio Le meraviglie di Orione Cielo del 15 geniaio alle 2130 a Remanzacco Stella Polare Galassia Andromeda Le Pleiadi Urano Costellazione di Orione La Luna tramonta
DettagliI molti volti dell'universo
I molti volti dell'universo L astronomia infrarossa Paolo Saracco INAF - Osservatorio Astronomico di Brera / DVWURQRPLDLQIUDURVVD 2OWUHLOLPLWL /DVFRSHUWD GHOOD UDGLD]LRQH,5 3URSULHWDC ILVLFKH GHOO,5 /
DettagliL astronomia che naviga
L astronomia che naviga Astronomia moderna e navigazione Nico Cappelluti INAF-Osservatorio Astronomico di Bologna Center for Space Science and Technology-University of Maryland Baltimore County, USA Introduzione
DettagliIL PIANETA INESPLORATO
PLUTONE Ma Plutone è realmente un pianeta? Ecco quello che gli astronomi hanno discusso negli anni passati, quando alcuni membri dell Unione Astronomica Internazionale hanno dimostrato che Plutone ha una
DettagliLe leggi di Keplero e la gravitazione universale. Enrico Degiuli Classe Terza
Le leggi di Keplero e la gravitazione universale Enrico Degiuli Classe Terza Giovanni Keplero Keplero è stato un astronomo tedesco vissuto a cavallo tra il 1500 e il 1600. Ha condotto lunghi studi sul
DettagliUnità 2 - L ambiente celeste
Unità 2 - L ambiente celeste 1 1. La Sfera celeste Stelle in rotazione 2 1. La Sfera celeste Punti di riferimento sulla Sfera celeste 3 1. La Sfera celeste Individuare la Stella polare sulla Sfera celeste
DettagliNella fine degli anni 50, quando la radio astronomia era ancora agli albori, i primi radio Astronomi rilevarono la presenza di forte emissioni radio
Nella fine degli anni 50, quando la radio astronomia era ancora agli albori, i primi radio Astronomi rilevarono la presenza di forte emissioni radio in diverse regioni del cielo Ma i primi radio telescopi
DettagliBuchi neri nell'universo
Buchi neri nell'universo Un esempio dell'enorme potenza della relativita` generale: Una conseguenza estrema della teoria (l'esistenza della soluzione di buco nero) puo` essere utilizzata come modello per
DettagliL UNIVERSO L UNIVERSO È IMMENSO. CONTIENE TUTTE LE STELLE E TUTTI I PIANETI CHE ESISTONO (MOLTI SONO COSÌ LONTANI CHE NOI NON LI CONOSCIAMO).
L UNIVERSO L UNIVERSO È IMMENSO. CONTIENE TUTTE LE STELLE E TUTTI I PIANETI CHE ESISTONO (MOLTI SONO COSÌ LONTANI CHE NOI NON LI CONOSCIAMO). LA SCIENZA CHE STUDIA I CORPI CELESTI (CIOE' LE STELLE E I
DettagliMA DIO GIOCA A DADI CON IL MONDO?
MA DIO GIOCA A DADI CON IL MONDO? Le basi delle teorie della RELATIVITA e della MECCANICA QUANTISTICA A cura di Giorgio PALAZZI e Alberto RENIERI EINSTEIN E LA RELATIVITA SIAMO ALL INIZIO DEL XX SECOLO
DettagliUniverso invisibile: a caccia di Raggi X
Universo invisibile: a caccia di Raggi X Anna Wolter INAF Osservatorio Astronomico di Brera Ringrazio Fabio Pizzolato per alcune immagini Astronomia X e l ITALIA Bruno Rossi con Marjorie Townsend e UHURU
DettagliIL DESTINO DELLA COSTANTE COSMOLOGICA L ERRORE PIÙ GRAVE DI EINSTEIN
IL DESTINO DELLA COSTANTE COSMOLOGICA L ERRORE PIÙ GRAVE DI EINSTEIN La Relatività Generale Le forze di gravità sono associate a deformazioni dello spazio ed eventualmente del tempo ( Lo spazio si deforma
DettagliInsegnare relatività. nel XXI secolo
Insegnare relatività nel XXI secolo E s p a n s i o n e d e l l ' U n i v e r s o e l e g g e d i H u b b l e La legge di Hubble Studiando distanze e moto delle galassie si trova che quelle più vicine
DettagliIL MOTO di ROTAZIONE. CONSEGUENZE del MOTO di ROTAZIONE
IL MOTO di ROTAZIONE moto di rotazione: il moto di rotazione è il movimento che la Terra compie attorno al proprio asse, da ovest verso est, in senso antiorario per un osservatore posto al polo nord celeste;
DettagliDa Newton ad Einstein-la gravitazione
Da Newton ad Einstein-la gravitazione Dott. Fabiano Nart Gruppo Divulgazione Scientifica Dolomiti E. Fermi www.gdsdolomiti.org info.gdsdolomiti@gmail.com cell. 3487002584 Calalzo di Cadore, 04/01/2009
DettagliOcchi di Libbiano su pianeti di stelle lontane.
Libbiano, 7 Dicembre 2014 Occhi di Libbiano su pianeti di stelle lontane. A cura di Alberto Villa Pianeti extrasolari Pianeti extrasolari In conseguenza di questo effetto, se la disposizione geometrica
DettagliDall astronomia alla geografia astronomica. La Terra vista dallo spazio. (NASA)
3. Il pianeta Terra Isola di Sakhalin (Unione Sovietica), 1 settembre 1983. Un volo di linea della Korean Air Lines, con a bordo 289 persone tra passeggeri e membri dell equipaggio, entra, per errore,
DettagliJay Phelan, Maria Cristina Pignocchino. Scopriamo le scienze della Terra
Jay Phelan, Maria Cristina Pignocchino Scopriamo le scienze della Terra Capitolo 2 Le stelle e il Sistema solare 3 1. Le stelle e la luce /1 La luce è energia elettromagnetica emessa da una sorgente; si
DettagliLa Via Lattea. Lezione 5
Lezione 5 La struttura della Galassia La Galassia ha 3 componenti principali: disco (stelle, gas, polvere); sferoide (bulge; stelle); alone (stelle, materia oscura). Il Sole si trova nel disco ad una distanza
DettagliAstrofisica e Particelle
Astrofisica e Particelle Programma di massima o LʼUniverso o Espansione dellʼuniverso o Radiazione e materia o Nucleosintesi o Bariogenesi o I raggi cosmici: scoperta, spettro, accelerazione, misure o
DettagliIl nucleo della Via Lattea. Lezione 2
Il nucleo della Via Lattea Lezione 2 La struttura della Galassia La Galassia ha 3 componenti principali: disco (stelle, gas, polvere); sferoide (bulge; stelle); alone (stelle, materia oscura). Il Sole
DettagliLa teoria della Relatività Generale
Liceo Classico Seneca La teoria della Relatività Generale Prof. E. Modica La massa Dipendenza della massa dalla velocità Se un corpo di massa m è soggetto ad una forza costante F nella direzione della
DettagliRICERCA di FABRIZIO PORTA LEGGERE LE STELLE
RICERCA di FABRIZIO PORTA LEGGERE LE STELLE LEGGERE LE STELLE: MA QUANTE SONO? Le stelle visibili ad occhio nudo dalla superficie terrestre sono esattamente 5.780, anche se dal nostro emisfero se ne può
DettagliE F F E T T O. Doppler
E F F E T T O Doppler Effetto Doppler La frequenza di un onda percepita da un osservatore può essere diversa da quella prodotta dalla sorgente Ciò si verifica quando sorgente e osservatore sono in moto
DettagliLE STELLE. LE DISTANZE ASTRONOMICHE Unità astronomica = distanza media Terra-Sole ( km)
LE STELLE LE DISTANZE ASTRONOMICHE Unità astronomica = distanza media Terra-Sole (149 600 000 km) Anno luce = distanza percorsa in un anno dalla luce, che viaggia ad una velocità di 300 000 km/sec. (9
DettagliLezione 7. Cenni di cosmologia (parte II osservazioni dell'universo lontano: due esempi)
Lezione 7 Cenni di cosmologia (parte II osservazioni dell'universo lontano: due esempi) Esempio 1 Evidenze di energia oscura da osservazioni di supernove lontane La distanza di luminosità per oggetti distanti
DettagliQUASAR: un salto dalla nostra galassia ai confini dell universo
QUASAR: un salto dalla nostra galassia ai confini dell universo Mari Polletta Istituto Nazionale di Astrofisica Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano 1 L anno della scoperta dei Quasars
DettagliCome Costruire una Macchina del Tempo. Pasquale Di Nezza
Come Costruire una Macchina del Tempo Pasquale Di Nezza LNF, 23 Maggio 2015 Che cosa è il tempo? Per Parmenide il tempo è apparenza, ciò che esiste esiste ora, mentre passato e futuro non esistono (sono
DettagliCiao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi.
Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi. Se stasera è sereno, alza il naso al cielo e guarda le stelle. Tutte quelle che vedi fanno
Dettagli1. Le caratteristiche delle stelle 2. La vita e la morte delle stelle 3. Le galassie 4. L universo e il Big Bang
1. Le caratteristiche delle stelle 2. La vita e la morte delle stelle 3. Le galassie 4. L universo e il Big Bang Le caratteristiche delle stelle le stelle sono lontanissime dalla Terra; le loro distanze
DettagliDinamica relativistica Cenni di relatività generale Corso Mathesis Roma 2016 Prof. Sergio Savarino
Dinamica relativistica Cenni di relatività generale Corso Mathesis Roma 2016 Prof. Sergio Savarino Dinamica relativistica Quantità di moto relativistica: Massa relativistica: (1+z) 3 =1+3z+3z 2 +z 3 se
DettagliOltre il Sistema Solare
Corso di astronomia pratica Oltre il Sistema Solare Gruppo Astrofili Astigiani Andromedae LE STELLE Nascita di una stella Una nube di gas (soprattutto idrogeno) Inizia a collassare sotto l azione della
DettagliSCUOLA PRIMARIA CLASSE QUINTA
ISTITUTO PARITARIO GARDEN HOUSE PROGETTO DI CLASSE ANNO SCOLASTICO 2018/2019 Percorso didattico scientifico / Astronomico SCUOLA PRIMARIA CLASSE QUINTA : L universo con gli occhi di un bambino La costruzione
DettagliRiepilogo lezione 2. Si era visto : Velocità Accelerazione Forza Lavoro ed energia. Forza gravitazionale
Riepilogo lezione 2 Si era visto : Velocità Accelerazione Forza Lavoro ed energia Forza gravitazionale Chi consuma meno energia? Visita al Planetario di Milano Giovedi 17 gennaio Ore 14,30 (essere presenti
DettagliSpettroscopia ottica di sorgenti celesti ignote
Spettroscopia ottica di sorgenti celesti ignote Filippo Dalla, Angelo La Rocca, Luca Palmieri ABSTRACT La spettroscopia è la scienza che si occupa dello studio e della misura di uno spettro, i dati che
DettagliI mostri del cielo incontri con la ricerca
I mostri del cielo incontri con la ricerca I jet relativistici: cannoni di particelle nel cuore delle galassie Gabriele Ghisellini INAF-Osservatorio astronomico di Brera 540 milioni di anni fa Esplosione
DettagliLucio Paternò Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Catania
Lucio Paternò Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Catania EINSTEIN 1915 Nascita della Relatività Generale e della Cosmologia Moderna R - g R + g = (8 G/c 4 )T R tensore di curvatura di Ricci
DettagliFrancesco Palla Osservatorio Astrofisico di Arcetri Pianeti e Sistemi Planetari: 400 anni dopo Galileo
Francesco Palla Osservatorio Astrofisico di Arcetri Pianeti e Sistemi Planetari: 400 anni dopo Galileo Palermo, 27.2.2009 1609: Anno mirabile per l astronomia 1609 anno mirabile per l astronomia Astronomicus
DettagliFondamenti di Astrofisica
Fondamenti di Astrofisica Lezione 13 AA 2010/2011 Alessandro Marconi Dipartimento di Fisica e Astronomia Le curve di rotazione delle spirali Consideriamo una galassia a spirale (a disco) e misuriamo le
Dettagli