Multe: solo in caso di illeciti amministrativi la Polizia deve redigere il verbale di violazione

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1 Multe: solo in caso di illeciti amministrativi la Polizia deve redigere il verbale di violazione Giudice di pace di Amelia - Sentenza 20 ottobre 2009 n. 149 (Giudice Giorgetti) LA MASSIMA Circolazione stradale e codice della strada - Sanzione amministrativa - Violazioni del codice della strada - Guida in stato di ebbrezza e sotto l influenza di sostanze stupefacenti - Notizia di reato - Effetti. (Cds, articoli 186, 187, 200 e 201) Il procedimento per la contestazione delle sanzioni amministrative pecuniarie (articoli 200 e 201 e seguenti) è differente da quello che consegue all accertamento delle violazioni costituenti reato, punite con sanzioni penali. In quest ultimo caso l articolo 220 stabilisce che l agente od organo accertatore è tenuto, senza ritardo, a dare notizia del reato al pubblico ministero, ai sensi dell articolo 347 del codice di procedura penale. Il verbale, in tale prospettiva, costituisce un mero atto interno la cui redazione va riferita a una prassi dei corpi di Polizia stradale (individuati dall articolo 12 del Cds) e non può essere parificato al verbale con il quale si contesta l illecito amministrativo perché solo quest ultimo è suscettibile di acquisire efficacia di titolo esecutivo per la sanzione pecuniaria. Nei casi in cui sia riscontrata la violazione degli articoli 186 e/o 187 del codice della strada e, pertanto, la commissione di un fatto-reato, non potrà applicarsi mai la procedura che il codice della strada riserva agli illeciti amministrativi, stante la competenza funzionale esclusiva del giudice penale. Ne discende che, nelle ipotesi di guida in stato di ebbrezza o sotto l effetto di sostanze stupefacenti l accertamento operato dagli agenti costituirà notizia di reato e, pertanto, atto prodromico all esercizio dell azione penale, con le forme e le garanzie previste dal codice di rito. Svolgimento del processo Con ricorso depositato nei termini (...) si è opposta ai verbali di contestazione elevati dai Carabinieri di (...) il xx/xx/2008 con i quali le è stata contestata la violazione dell art. 186, comma 2 e la violazione dell art. 187,commi 1 e 5 Decreto legislativo 30/04/1992, n. 285 con conseguente ritiro della patente di guida. Con lo stesso atto la ricorrente si è opposta anche al decreto di sospensione della patente per mesi 16 emesso dal Prefetto di Terni chiedendo l annullamento, per illegittimità di entrambi i provvedimenti impugnati. In subordine ha chiesto la revoca del provvedimento prefettizio con il quale è stata disposta la sospensione della patente di guida per mesi 16 fino all esito della revisione medica disposta con il decreto. La ricorrente ha sostenuto l illegittimità dei provvedimenti impugnati e ha fondato l opposizione sui seguenti motivi: 1. Violazione degli artt. 200 e 201 CdS e dell art. 383, 4 comma Reg. al CdS per omessa contestazione immediata e assenza di motivazione sul punto; 2. Illegittimità per violazione dell art. 201 CdS per omessa motivazione sulle ragioni della mancata contestazione immediata e alla presenza del trasgressore e degli estremi precisi della violazione in quanto nel verbale non è indicato il luogo, il giorno e l ora dell infrazione compresa la presunta condotta illecita posta in essere dal conducente e che avrebbe legittimato l intervento del nucleo radiomobile; 3. Illegittimità per violazione dell art. 186, commi 3 e 4 e dell art. 379 Reg di esecuzione del CdS perché non è stata indicata la condotta che si assume illecita e non sono stati specificati i test preliminari; 4. Violazione dell art. 7 L. 241/90. Il giudice ai sensi e per gli effetti degli articoli 22 e 23 della L. 689/81, con decreto ritualmente notificato alle parti, ha fissato la data della prima udienza e il termine per il deposito degli atti. L ufficio Territoriale del Governo di Terni, costituitosi in giudizio, ha provveduto al deposito degli atti. Sulla base dei documenti prodotti dalle parti e sulle conclusioni precisate come in epigrafe, la causa è stata discussa e decisa mediante lettura del dispositivo. Motivi della decisione La ricorrente si e opposta al verbale con il quale i Carabinieri di (...) il xx/xx/2008 le hanno contestato la violazione dell art. 186, comma 2 Decreto legislativo 30/04/1992, n. 285, nonché al secondo verbale GUIDA AL DIRITTO IL SOLE-24 ORE 19 N 10 6 MARZO 2010

2 emesso dagli stessi Carabinieri di (...) per la violazione dell art. 187, commi 1 e 5 Decreto legislativo 30/04/1992, n. 285 sostenendo l illegittimità dei provvedimenti impugnati. Nel primo verbale, con il quale è stata contestata (alle ore 17,35) la guida stato ebbrezza, è indicato il seguente motivo: «non è stata contestata alle ore 00,00 del xx/xx/2008 in quanto l interessata è stata trasportata all ospedale per le cure a seguito di incidente». Con il secondo verbale, redatto alle ore 17,40, è stata contestata la violazione dell art. 187 commi 1 e 5 con la seguente motivazione «rimanendo coinvolta in incidente stradale verificatosi il xx/ xx/2008 alle ore 00,00 e riportando lesioni venivano effettuati accertamenti specifici che evidenziavano l assunzione di sostanze cocaina e cannabinoidi». I verbalizzanti per lo stesso fatto, cioè in un unico contesto, hanno accertato due illeciti (guida in stato di ebbrezza e guida sotto l influenza di sostanze stupefacenti) entrambi costituenti reato, con conseguente competenza unica del giudice penale. L obbligo di contestazione immediata della violazione è imposto - dagli artt. 200 Cds e art. 385 Reg. - con riferimento alle sole sanzioni amministrative pecuniarie, ne consegue che, vertendosi in ipotesi di illeciti penali, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa di parte ricorrente, alle violazioni contestate non sono applicabili gli artt. 200 Cds e 383 Reg. A questa conclusione si giunge dall esame del titolo sesto del Nuovo codice della strada (D.Lgs. 30/04/1992, n. 285) rubricato «Degli illeciti previsti dal presente codice e delle relative sanzioni». Il predetto titolo sesto è suddiviso in due capi: il Capo primo pone la disciplina «Degli illeciti amministrativi importanti sanzioni amministrative pecuniarie»; nel capo secondo rubricato «Disposizioni generali in tema di reati e relative sanzioni» sono disciplinati gli illeciti penali e le sanzioni amministrative accessorie ad essi conseguenti. Il procedimento per la contestazione delle sanzioni amministrative pecuniarie (artt. 200, 201 e seg) è differente da quello che consegue all accertamento delle violazioni costituenti reato, punite con sanzioni penali. In quest ultimo caso l articolo 220 stabilisce che l agente od organo accertatore è tenuto, senza ritardo, a dare notizia del reato al pubblico ministero, ai sensi dell art. 347 del codice di procedura penale. La differenza emerge in modo chiaro dal comma terzo del citato art. 220 «L autorità giudiziaria, in tutte le ipotesi in cui ravvisa solo una violazione amministrativa, rimette gli atti all ufficio o comando che ha comunicato la notizia di reato, perché si proceda contro il trasgressore ai sensi delle disposizioni del capo I del presente titolo. In tali casi i termini ivi previsti decorrono dalla data della ricezione degli atti da parte dell ufficio o comando suddetti». Il legislatore nel limitare la contestazione immediata agli «illeciti amministrativi importanti sanzioni amministrative pecuniarie» ha tenuto in considerazione la complessità dell accertamento nel caso di violazioni cui è ricollegata una sanzione contravvenzionale in quanto in tali ipotesi l accertamento non sempre è immediato e in genere implica il ricorso a più lunghe e complesse procedure. Così è nel caso di guida in stato di ebbrezza in cui la norma stessa descrive l accertamento e - a maggior ragione - nel caso di guida in stato di alterazione da sostanze stupefacenti la cui assunzione è caratterizzata da effetti esteriori, spesso meno evidenti rispetto all assunzione di bevande, che rendono in concreto necessario un accertamento presso una struttura sanitaria. L agente o l organo che ha accertato la violazione ha dunque, ex art. 220 C.d.s., solo l obbligo di trasmettere senza ritardo la notizia del reato al pubblico ministero. Tale prescrizione va integrata con le disposizione riguardanti l applicazione delle sanzioni amministrative accessorie a sanzioni penali (Titolo 6 Capo 2 Sezione 2 ed in particolare l art. 222 commi 1 e 2 norma sanzionatoria, che estende la possibilità di applicare la sospensione della patente a tutti i casi di lesioni od omicidio colposi commessi con violazione delle norme sulla circolazione stradale e l art. 223 seg Cds per tutte le altre ipotesi di reato). All accertamento della violazione dell articolo 186 C.d.S. (che costituisce una contravvenzione di carattere penale punita con la pena congiunta dell arresto e dell ammenda) tanto la Giurisprudenza di legittimità che di merito riconosce la natura di notitia criminis. Il verbale, in tale prospettiva, costituisce un mero atto interno la cui redazione va riferita ad una prassi dei Corpi di Polizia Stradale (individuati dall art. 12 Cds) e non può essere parificato al s.p. verbale con il quale si contesta l illecito amministrativo per- GUIDA AL DIRITTO IL SOLE-24 ORE 20 N 10 6 MARZO 2010

3 ché solo quest ultimo è suscettibile di acquisire efficacia di titolo esecutivo per la sanzione pecuniaria. Agli organi che eseguono l accertamento non è imposto l obbligo della contestazione immediata ex art. 200 C.d.s ma neppure quello (prescritto dall art. 201 C.d.S.) di notificare, entro centocinquanta giorni dall accertamento, il verbale, con gli estremi precisi e dettagliati della violazione e con la indicazione dei motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata, all effettivo trasgressore o, quando questi non sia stato identificato e si tratti di violazione commessa dal conducente di un veicolo a motore, munito di targa, ad uno dei soggetti indicati nell art. 196, quale risulta dai pubblici registri alla data dell accertamento. In definitiva: nei casi in cui sia riscontrata la violazione degli artt. 186 e/o 187 C.d.S e, pertanto, la commissione di un fatto-reato, non potrà applicarsi mai la procedura che il codice della strada riserva agli illeciti amministrativi, stante la competenza funzionale esclusiva del giudice penale. Ne discende che, nelle ipotesi di guida in stato di ebbrezza o sotto l effetto di sostanze stupefacenti l accertamento operato dagli agenti costituirà notizia di reato e, pertanto, atto prodromico all esercizio dell azione penale, con le forme e le garanzie previste dal codice di rito. Il verbale di accertamento della violazione dell art. 186 C.d.S. pur concernendo l inosservanza di norme sulla circolazione stradale («È vietato guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell uso di bevande alcoliche») è atto privo di natura sanzionatoria, avendo esclusivamente funzione di atto interno diretto solo a portare a conoscenza del giudice penale la notitia criminis e a sottoporre al Prefetto la situazione di pericolo ai fini della adozione della misura cautelare della sospensione della patente (in tal senso Cassaz.Civ II Ordinanza n /2008) e non è idoneo ad acquisire il valore e l efficacia di titolo esecutivo e ciò in quanto valore ed efficacia di titolo esecutivo sono riconosciute soltanto al verbale di accertamento delle violazioni di norme sulla circolazione stradale che comportino l applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie. Il s.p. Verbale redatto dall organo che accerta la violazione dell art. 186 non può neppure essere considerato alla stregua di un verbale destinato esclusivamente alla contestazione del fatto al trasgressore (con facoltà di pagamento della sanzione in misura ridotta, come nel caso di violazioni di norme relative ad altre materie, diverse da quelle relative alla circolazione stradale) perché in tal caso sarà l autorità amministrativa competente a determinare ed applicare la sanzione con un ordinanza ingiunzione, suscettibile di opposizione ai sensi dell art. 22 L. 689/1981 (Cfr Cass. 30 agosto 2007, n ; inoltre, Cass. n /2004, nonché n /2004 e n. 4145/2000). Ne consegue che soltanto contro il primo tipo di verbale cioè quello che comporta l applicazione «diretta» della sanzione pecuniaria e che acquista l efficacia di titolo esecutivo per la riscossione della pena pecuniaria è ammessa l opposizione in quanto la disciplina generale delle sanzioni amministrative, in tutti gli altri casi, consente soltanto l impugnativa dell atto successivo (ordinanza ingiunzione) In caso di guida in stato di ebbrezza il preteso trasgressore, nell ambito della competenza del Giudice di Pace, ha unicamente la possibilità - ai sensi dell articolo 223, quinto comma, C.d.S - di proporre opposizione avverso il provvedimento di sospensione della cautelare della patente adottato dal Prefetto, come previsto dall articolo 205 C.d.S. Nel caso di specie i Carabinieri di (...), in perfetta osservanza di quanto dispongono gli artt. 186 e 187 e seg. Cds hanno ritirato la patente di guida della (...) trasmettendola al Prefetto di Terni insieme al rapporto, seguendo così la procedura indicata dall art. 223, comma 3 (cfr verbale e decreto prefettizio in atti). Il ritiro della patente da parte dell agente non ha il carattere di attività facoltativa perché nessuna discrezionalità è riconosciuta all agente accertatore. Questa lettura trova conferma nel medesimo comma 2 nella parte in cui dispone che nel caso in cui il ritiro immediato non è possibile «per qualsiasi motivo» l agente dovrà trasmettere il verbale di contestazione, senza indugio, al Prefetto il quale ordinerà al trasgressore di consegnare la patente. La norma impone all agente che si trovi ad accertare il reato di guida in stato di ebbrezza di ritirare la patente (quando è possibile), di redigere il rapporto ed il verbale di contestazione e inviarlo al Prefetto. È superfluo ma necessario, ribadire che l agente in questo caso non applica nessuna sanzione perché la sanzione accessoria della sospensione provvisoria della validità della patente di guida è demandata ad un successivo provvedimento prefettizio. A tal proposito la Corte di Cassazione ha chiarito che «quanto alla contestazione del reato di guida in sta- GUIDA AL DIRITTO IL SOLE-24 ORE 21 N 10 6 MARZO 2010

4 to di ebbrezza... omissis...nel verbale la frase comunemente riportatavi, per cui la presente violazione comporta la decurtazione di punti...nonché la sanzione accessoria della sospensione della patente..., rappresenta una semplice avvertenza, non un applicazione delle dette sanzioni, per la quale gli agenti accertatori non hanno competenza alcuna». (Cfr in motivazione Corte di Cassazione Sezione 2 civile Ordinanza 24/09/2007, n ) L articolo 223 D.L. 30/04/1992, n. 285 al comma 5 stabilisce: «Avverso il provvedimento di sospensione della patente, di cui al comma 3, è ammessa opposizione, ai sensi dell articolo 205» tale previsione non riguarda il verbale di contestazione della violazione dell articolo 186 C.d.S perché con il predetto verbale non si dispone la sanzione accessoria della sospensione della patente (la norma, infatti, si riferisce al solo decreto prefettizio). Da ciò consegue ulteriormente che il giudizio di opposizione disciplinato dagli artt. 22 e 23 della legge 24 novembre 1981 n. 689 va instaurato contro il provvedimento che applica la sanzione amministrativa della sospensione della patente, mentre per quel che concerne l opposizione avverso il verbale con il quale è stata contestata la violazione dell art. 186, per i predetti motivi, tale impugnativa non è ammissibile (Cfr. Corte di Cassazione Sentenza 07/06/2005, n ; Corte di Cassazione Ordinanza n del 28/11/2007 ). Ad una pronuncia di inammissibilità si deve giungere, oltre che per il verbale con il quale è stata contestata a (...) la guida in stato di ebbrezza e per gli stessi predetti motivi, anche per l opposizione proposta da quest ultima avverso il verbale di contestazione della guida in stato di alterazione psicofisica a seguito di assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope punita con l ammenda da euro a euro e l arresto da tre mesi ad un anno. (Cass. 30 maggio 2005, n ; Cass., 7 giugno 2005, n ; Cass., 9 maggio 2005, n. 9557). La ricorrente si è opposta anche al Decreto del 15/10/ 2008 con il quale il Prefetto di Terni, ai sensi dell art. 223, comma 3, ha sospeso per complessivi mesi sedici la patente di guida dal 5/10/2008 al 4/2/ 2010, con l obbligo di sottoporsi a visita medica nei 4 mesi precedenti il 4/2/2010, la sospensione in via cautelare del documento di guida dal 5/2/2010 fino all esito della revisione come previsto dal D.l. 151 del 27/6/2003. Il funzionario di Prefettura ha concluso per la declaratoria di cessazione della materia del contendere. Tale richiesta non può essere accolta perché, anche se il GIP ha emesso il decreto penale di condanna nei confronti della ricorrente, ciò non esclude l interesse dell opponente all accertamento della legittimità del provvedimento prefettizio e neppure consente al giudice dell opposizione di non procedere all accertamento della correttezza del procedimento che ha portato all adozione del provvedimento cautelare da parte dell amministrazione, la cui valutazione in concreto è rimessa al giudice di merito in considerazione delle finalità cautelari del provvedimento. In tal senso si è pronunciata la Corte di Cassazione che, con riferimento all oggetto del giudizio di opposizione contro il decreto di sospensione, ha stabilito «L art. 223 secondo comma, del codice della strada, nel prevedere l adottabilità, da parte del Prefetto, della misura cautelare della sospensione provvisoria della patente di guida, richiede ai fini dell adozione della misura la sussistenza di fondati elementi di una evidente responsabilità; si impone, pertanto, da parte del giudice dell opposizione ai sensi degli artt. 22 e 23 della legge n. 689 del 1981 una valutazione in ordine alla presenza di detti elementi, e il suo controllo sul provvedimento di sospensione non può essere contenuto nella verifica circa la presenza del fumus, ma richiede la verifica della concreta ed oggettiva sussistenza delle condizioni richieste dalla legge sulla base delle risultanze processuali». (Cfr. Corte di Cassazione Sentenza 17/07/2006, n ) Il Prefetto di Terni nel decreto opposto ha ritenuto di applicare la sanzione cautelare poiché nel caso specifico alla (...) è stato rilevato un tasso alcolemico di 2,11g/l decretando altresì la sospensione del documento di guida fino all esito della revisione medica in base alla prescrizione dell art. 186, comma 9 C.d.S (come modif. dall art. 5 comma 1, del D.L. 117/2007 (cfr Decreto Pref. 26/9/2007). La predetta motivazione trova riscontro nella documentazione allegata dall Amministrazione resistente e in quella depositata dai Carabinieri di (...) (Rapporto e accertamento effettuato presso l Ospedale di (...). La ricorrente ha lamentato la violazione dell art. 379 Decreto del Presidente della Repubblica 16/12/1992, n. 495 per la mancata specificazione dei test preliminari e la mancata indicazione nei verbali della correttezza dell informativa. Nel caso di specie la rilevazione del tasso alcolemico e della GUIDA AL DIRITTO IL SOLE-24 ORE 22 N 10 6 MARZO 2010

5 assunzione di sostanze stupefacenti sono state accertate presso la struttura ospedaliera a seguito di incidente stradale (cfr relaz. dei C.C. in atti). In caso di incidente l accertamento del reato tramite etilometro o la semplice constatazione della sintomatologia non sempre è praticabile per motivi legati alle condizioni fisiche dei soggetti coinvolti ed è a tali difficoltà che il legislatore ha inteso ovviare con le disposizioni del quinto comma. L art. 186, comma quinto consente agli agenti di richiedere l accertamento del tasso alcolemico anche nelle strutture sanitarie e di ottenere la relativa certificazione attestante il tasso alcolemico da parte del personale sanitario. Il caso di specie rientra nella previsione del quinto comma poiché la (...) è stata trasportata all Ospedale a seguito di incidente. Il Prefetto nel determinare la sanzione ha tenuto conto del predetto risultato e ha ritenuto pericolosa, per l incolumità pubblica, la ulteriore circolazione della (...). Neppure il Giudice può prescindere dagli accertamenti eseguiti presso l ospedale di (...), tanto più che all assunzione di sostanze alcoliche la ricorrente ha aggiunto l uso di sostanze stupefacenti. Nel caso di specie ricorrono quindi i presupposti indicati dall art. 223 comma 3 in quanto la violazione è stata accertata dai Carabinieri ed entrambe le violazioni contestate rientrano tra le «altre ipotesi di reato» previste dal predetto comma 3, (art. 186 e 187 C.d.S). Neppure il quarto motivo del ricorso può trovare accoglimento e ciò in quanto la Corte di Cassazione ha ritenuto «Anche in relazione alle ipotesi di sospensione provvisoria della patente di guida disciplinate dai commi 1 e 2 dell art. 223 cod. strada sono ravvisabili quelle ragioni di impedimento derivanti da esigenze di celerità che, ai sensi dell art. 7 L. 241/90, giustificano la deroga alla regola che impone che l avvio del procedimento amministrativo venga comunicato ai soggetti nei cui confronti il provvedimento finale è destinato a produrre i suoi effetti. (Cassazione civ., Sez. I, 5 marzo 2002, n. 3117; cfr. anche Corte di Cassazione Sezione 2 civile Sentenza 15/05/2007, n ) Considerato che l Autorità opposta non si è comunque costituita in giudizio a mezzo di un legale, sussistono giusti motivi per compensare fra le parti le spese di lite. P.Q.M. Il Giudice di Pace, definitivamente pronunciando sulla domanda proposta con ricorso depositato in data (...) contro Ministero dell Interno, Ufficio territoriale del governo di Terni I persona del Prefetto P.T. ogni contraria istanza, eccezione e deduzione disattese, così provvede: 1. Dichiara inammissibile il ricorso avverso il verbale di contestazione n. (...) emesso dai Carabinieri di (...) il xx/xx/ Dichiara inammissibile il ricorso avverso il verbale di contestazione n. (...) emesso dai Carabinieri di (...) il xx/xx/ Rigetta il ricorso e per l effetto conferma l ordinanza ingiunzione n. (...) Div. Dep emessa da Prefetto di Terni il xx/xx/2008. LA GIURISPRUDENZA RICHIAMATA Sanzioni amministrative - Applicazione - Opposizione - In genere - Violazione del codice della strada costituente reato - Verbale di accertamento - Opposizione ex articolo 23 della legge n. 689 del Inammissibilità. (Legge 689/1981, articoli 22 e 23; Cpc, articolo 360; Cds, articoli 187 e 200) Nel caso di violazione del codice della Strada costituente reato, il verbale di accertamento non è autonomamente impugnabile, in quanto privo di natura sanzionatoria, avendo esclusivamente funzione di atto interno diretto solo a portare a conoscenza del giudice penale la notitia criminis e a sottoporre al prefetto la situazione di pericolo ai fini dell adozione della misura cautelare della sospensione della patente. n Sezione II, ordinanza 23 maggio 2008 n Sanzioni amministrative - Applicazione - Opposizione - In genere - Verbale di accertamento di violazioni amministrative diverse da quelle concernenti la circolazione stradale - Ammissibilità - Esclusione. (Legge 689/1981, articoli 22 e 23) Il verbale di accertamento di violazioni punite con sanzioni amministrative non è impugnabile ex se, con la sola eccezione delle violazioni al codice della strada. Ne consegue che al di fuori della suddetta materia l opposizione proposta non già avverso l ordinanza ingiunzione che irroga la sanzione amministrativa, ma avverso il verbale di accertamento è inammissibile, e tale vizio può essere rilevato anche d ufficio e sinanche nel corso del giudizio di legittimità. n Sezione I, sentenza 30 luglio 2007 n GUIDA AL DIRITTO IL SOLE-24 ORE 23 N 10 6 MARZO 2010