ALLEGATO V SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E I LAVORATORI
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1 ALLEGATO V SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E I LAVORATORI Sezione 1 Nome della Società STIFERITE S.r.l. (ragione sociale) Stabilimento/deposito di Padova - Z.I. Nord PD (comune) (Provincia) Viale della Navigazione Interna n. 54 (indirizzo) Portavoce della società (se diverso dal responsabile) Dott. Massimiliano Stimamiglio (nome) (Cognome) (Telefono) (Fax) La società ha presentato la Notifica prescritta dall art.6 del D. Lgs 334/99 La società ha presentato il Rapporto di Sicurezza prescritto dall art.8 del D. Lgs. 334/99 Responsabile dello stabilimento [si X ] [no ] [si ] [no X ] Sig. Paolo Stimamiglio Direttore Generale (Qualifica) Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 1 di 23
2 Sezione 2 Indicazioni e recapiti di Amministrazioni, Enti, Istituzioni, uffici o altri pubblici, a livello nazionale e locale a cui si è comunicata l'assoggettabilità alla presente normativa, o a cui è possibile richiedere informazioni in merito da redigere a cure del gestore La Scheda Informativa, prevista ai sensi dell art. 6, comma 5, del D. Lgs. n. 334/99 è stata inviata contestualmente alla Notifica a: Prefetto di Padova Piazza Antenore, Padova Sindaco del Comune di Padova Via del Municipio, Padova Regione Veneto Calle Priuli, Cannaregio, Venezia Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio Direzione per la Salvaguardia Ambientale Inquinamento e Rischi Industriali Via Cristoforo Colombo, n. 44, Roma Comitato Tecnico Interregionale Triveneto dei VVF via Dante Padova Provincia di Padova Piazza Antenore, Padova Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco Via San Fidenzio n Padova Autorizzazioni e certificazioni adottate in campo ambientale dallo stabilimento Autorizzazione alle emissioni in atmosfera n. 2980/EC/203/99 prot. n del 23 dicembre 1999 rilasciata dalla Provincia di Padova, in fase di rinnovo Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 2 di 23
3 Sezione 3 Descrizione delle attività svolte nello stabilimento/deposito Nello stabilimento STIFERITE viene effettuata la produzione di pannelli rigidi in poliuretano espanso con la tecnologia della laminazione continua. Il tipo di impianto è quello comune agli impianti di produzione di schiume poliuretaniche rigide e in special modo di quelle ottenute per laminazione continua. Si utilizzano le seguenti materie prime: rivestimenti pannelli (carta bitumata, velo vetro, carton feltro bitumato, alluminio millesimale), poliisocianato (MDI), polioli, poliesteri, polialcoli, agente espandente (pentano), catalizzatori organici (ammine alifatiche), ausiliari (silicone - glicerina), ritardanti di fiamma. Il processo di produzione del poliuretano espanso, consiste nella reazione in rapporti prestabiliti di un poliisocianato (nella fattispecie MDI) e di uno o più polioli. A queste materie prime sono aggiunte, in base al prodotto da realizzare, altre sostanze: catalizzatori organici, ausiliari, ritardante di fiamma e il pentano come agente di espansione. Il processo si articola nelle seguenti fasi: 1) Alimentazione in continuo da bobine dei rivestimenti (carta bitumata, carton feltro bitumato, velo vetro, alluminio) e contemporanea alimentazione delle macchine schiumatrici dalle cisterne di stoccaggio delle materie prime-liquide (poliisocianato, polioli, pentano) con l'impiego di opportune pompe dosatrici; 2) Spalmatura e dosatura dei liquidi a temperatura ambiente; 3) Espansione e polimerizzazione con reazione esotermica, in un forno costituito da un doppio nastro sovrapposto (laminazione) mantenuto a temperatura tra i 40 e i 60 C; 4) Rifilatura e taglio del pannello stabilizzato, impacchettamento con film termoretraibile e pallettizzazione; 5) Stoccaggio del prodotto nel magazzino. Il poliuretano prodotto è destinato principalmente al settore dell'edilizia nel quale viene utilizzato come isolante termico. Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 3 di 23
4 Suddivisione in impianti / depositi L'attività in oggetto si svolge all'interno di uno stabilimento costituito da tre capannoni a pianta rettangolare, tra loro paralleli. Area produttiva Nel primo capannone, avente superficie pari a mq, viene svolto il processo produttivo; in esso sono ubicate le due linee di produzione. In tale capannone è stato installato il nuovo doppio nastro oggetto di recente modifica con un nuovo sistema di dosaggio dei prodotti chimici in sostituzione delle stesse parti della macchina 2. Nella facciata anteriore, all interno dello stesso capannone, si erigono due corpi anch essi sviluppati su due piani: uno è adibito gli uffici della produzione e al laboratorio e l altro è adibito a spogliatoio, servizi igienici e mensa. Il secondo capannone, di superficie complessiva pari a 3780, è adibito a deposito magazzino prodotti finiti in attesa di spedizione. Davanti a questo capannone si addossa un corpo sviluppato su due piani, adibito agli uffici amministrativi, commerciali e direzionali. Il magazzino prodotti finiti è stato compartimentato ottenendo due magazzini di superficie pari a 1635 e 2145 mq, con interposta via d esodo avente larghezza di 230 cm. Tra i capannoni descritti in precedenza sono presenti dei locali con superficie totale pari a 1004 mq, suddivisi in due ambienti principali: - la parte anteriore è adibita al passaggio tra i due capannoni principali, ad officina ed alla lavorazione di recupero del prodotto finito. - quello posteriore, il cui accesso è nel retro del capannone, viene utilizzato come magazzino materie prime (superficie di 550 mq). I vani che contengono le cisterne per le materie prime, i locali compressori, la centrale termica ed il locale pompe del pentano sono all esterno dei fabbricati e sono addossati al primo capannone. Il terzo capannone, ubicato all'interno della volumetria di un altro fabbricato (ex Iveco), è adibito a deposito magazzino prodotti finiti in attesa di spedizione (superficie complessiva dell area utilizzata a magazzino pari a mq). Tra il secondo e il terzo capannone è posizionata una tettoia sotto la quale avvengono le operazioni di scarico materie prime non chimiche e di carico dei prodotti finiti. Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 4 di 23
5 Descrizione del territorio circostante (ricettori sensibili - quali: scuole, ospedali, uffici pubblici, luoghi di ritrovo, ecc., -altri impianti industriali presenti,ecc.), nel raggio di 5 km Lo stabilimento STIFERITE si trova in vicinanza del casello autostradale Padova Est, ed è ubicato in Viale della Navigazione Interna n. 54, nella Zona Industriale Nord di Padova. L'area occupata ha una superficie di ca mq ed è completamente recintata; la superficie totale coperta è pari a ca mq. Il fabbricato è ubicato in posizione periferica rispetto al centro abitato del comune di Padova in zona industriale Nord facilmente raggiungibile attraverso la viabilità comunale. La dimensione degli accessi all'area di proprietà consente un rapido e facile accesso dei mezzi. La viabilità interna permette di raggiungere tutti i fronti dei fabbricati ed il transito di automezzi di grandi dimensioni. L'area è recintata su ogni Iato con rete metallica e dispone di ingresso carrabile sull'unica strada di accesso (Viale della Navigazione Interna). I confini della proprietà sono delimitati a sud dall'argine del canale Piovego, a nord e ad est dalle strade Viale Navigazione Interna e Corso Argentina, ad ovest da un altro stabilimento produttivo. Essendo lo stabilimento Stiferite ubicato all'interno della zona industriale, il territorio circostante è caratterizzato dalla presenza di insediamenti a carattere prevalentemente industriale ed artigianale. La vicinanza del Comando dei Vigili del Fuoco consente l'intervento delle squadre di soccorso pubblico (Vigili del Fuoco) entro 10 minuti dalla chiamata. L'attività non è in diretta prossimità di scuole, ospedali, locali pubblici o di ritrovo. Tuttavia, poiché la zona industriale di Padova, a seguito dell'espansione edilizia degli ultimi anni risulta ormai collegata al centro della città, deriva che nel raggio di 5 km sono presenti locali pubblici e di ritrovo, quali Ospedali, alberghi, luoghi di culto, centri commerciali, caserme, centri direzionali, Sede VVF, laboratori C.N.R, Università, viabilità autostradale e viabilità principale. Nel raggio di 5 km sono presenti alcuni stabilimenti a rischio di incidente rilevante, maggiori dettagli sono disponibili al seguente indirizzo: /veneto_dicembre2012.pdf Cartografia (in formato A3) secondo scala adeguata che metta in rilievo i confini dello stabilimento e le principali aree produttive, logistiche ed amministrative La planimetria in formato A3 è disponibile in allegato Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 5 di 23
6 Sezione 4 Sostanze e preparati soggetti al decreto legislativo n. 334/99 Numero CAS o altro indice identificativo della sostanza / preparato Nome comune o generico Pentano Isopentano miscela pentano) (in con Classificazione di pericolo ex Regolamento CLP Dgr Classificazione di pericolo ex Direttiva 67/548/CEE F+ Xn N Caratteristiche di pericolosità ex Regolamento CLP H224: Liquido e vapori altamente infiammabili H304: Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie H336: Può provocare sonnolenza o vertigini H411: Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata EUH066: L'esposizione ripetuta può provocare secchezza o screpolature della pelle Caratteristiche di pericolosità ex Direttiva 67/548/CEE R12 - Estremamente infiammabile R65 - Nocivo: può causare danno ai polmoni in caso di ingestione R66 - L esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle R67 - L inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini R51/53 - Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l ambiente acquatico Max quantità presente (t) 45 Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 6 di 23
7 Numero CAS o altro indice identificativo della sostanza / preparato Nome comune o generico PMDETA (N,N-bis(2- dimetilaminoetil) metilamina) Classificazione di pericolo ex Regolamento CLP Classificazione di pericolo ex Direttiva 67/548/CEE Caratteristiche di pericolosità ex Regolamento CLP H302: nocivo se ingerito H311: tossico a contatto con la pelle H314: provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari H331: Tossico se inalato Caratteristiche di pericolosità ex Direttiva 67/548/CEE T C R22: nocivo per ingestione R24: tossico a contatto con la pelle R34: provoca ustioni Max quantità presente (t) 4,15 Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 7 di 23
8 Sezione 5 Natura dei rischi di incidenti rilevanti - Informazioni generali Incidente (*) Incendio a seguito di rilascio di pentano durante lo scarico da autobotte Incendio per rilascio di pentano ad alta pressione nel locale produzione Incendio magazzino pannelli di poliuretano (*) incendio, esplosione, rilascio di sostanze pericolose Sostanza coinvolta N-pentano N-pentano Poliuretano Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 8 di 23
9 Sezione 6 Tipo di effetti per la popolazione e per l ambiente Per la valutazione delle conseguenze degli scenari incidentali individuati è stata effettuata la simulazione delle conseguenze utilizzando apposite metodologie di calcolo riconosciute ed accettate a livello internazionale. Nel caso di un ipotetico rilascio di pentano, in base alle condizioni ambientali al contorno, allo stato della sostanza ed alla effettiva presenza di fonti d innesco si può determinare un irraggiamento termico conseguente ad incendio. Gli effetti da irraggiamento termico decrescono con l aumento della distanza dal luogo dell incidente. Non si ritiene ipotizzabile, sulla base dei quantitativi simulati, alcun effetto di intossicazione o contaminazione dovuto a rilascio di pentano. L estensione massima dell area di danno provocata dall evento incidentale Incendio a seguito di rilascio di pentano durante lo scarico da autobotte non comporta rischi per la popolazione, in quanto il punto di scarico del pentano si trova sul lato sud dello stabilimento, ai confini della proprietà, in prossimità del quale scorre il canale Piovego; la terza soglia di danno per l irraggiamento termico fuoriesce di pochi metri dal perimetro dell azienda, non raggiungendo l argine carrabile dello stesso canale. Gli effetti dell evento si esauriscono nel breve termine e non comportano effetti a medio e a lungo termine. Non esistono rischi per le reti di servizio (ad esempio acquedotti, linee elettriche, vie di transito, distribuzione gas, ecc.). Es. intossicazione, malessere irraggiamento: onde d urto (rottura vetri), ecc. Misure di prevenzione e sicurezza adottate Lo stabilimento ha adottato i seguenti sistemi di prevenzione e protezione: rete antincendio di idranti estesa a tutta l area dello stabilimento con vasca d accumulo da 216 mc; dotazione mobile antincendio costituita da estintori carrellati e portatili; formazione/addestramento periodico del personale con simulazione dei casi incidentali previsti nel Piano di Emergenza Interno; simulazioni di evacuazione dello stabilimento effettuate con cadenza semestrale; formazione del personale neoassunto sui rischi specifici dell attività con affiancamento nel primo periodo lavorativo; manutenzioni ed ispezioni periodiche preventive degli impianti produttivi e dei presidi antincendio; adozione ed applicazione di procedure operative; Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 9 di 23
10 adozione del Piano di Emergenza Interno che prevede l intervento degli operatori dell impianto per far fronte a qualsiasi evento incidentale in modo da ridurre la possibilità che esso possa estendersi all esterno; lama antincendio a protezione della zona sala mescole; box metallici chiusi e dotati di bacino di contenimento per lo stoccaggio di prodotti pericolosi. Es. sistemi di allarme automatico e di arresto di sicurezza, serbatoi di contenimento, barriere antincendio, ecc. Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 10 di 23
11 Sezione 7 Il PEE è stato redatto dall'autorità Competente [si ] [no X ] Le informazioni debbono fare esplicito riferimento ai Piani di Emergenza Interni di cui all articolo 11 e ai Piani di Emergenza Esterni di cui all articolo 20 del presente decreto. Qualora i Piani di Emergenza Esterni non siano stati predisposti, il gestore dovrà riportare le informazioni desunte dal Rapporto di Sicurezza, ovvero dalla pianificazione di emergenza di cui all allegato III, lettera c), punto v). Mezzi di segnalazione di incidenti Per la segnalazione di situazioni di emergenza lo stabilimento è dotato delle seguenti apparecchiature: sirena di allarme collegata ai rilevatori di fumo posti nei magazzini, produzione e negli uffici della produzione; altoparlante per l eventuale ordine di evacuazione e di cessata emergenza. Sono inoltre possibili comunicazioni telefoniche (sia tramite telefonia fissa che mobile). Il Coordinatore dell Emergenza, ove si verificasse una emergenza non gestibile con mezzi interni o che potrebbe provocare effetti all'esterno dello stabilimento ha l'incarico di attivare le necessarie comunicazioni esterne. (Es. sirene, altoparlanti, campane, ecc.) Comportamento da seguire Gli effetti del caso incidentale Incendio a seguito di rilascio di pentano durante lo scarico da autobotte sono in generale limitati all'interno del perimetro dello stabilimento ed il personale è adeguatamente formato sui comportamenti da seguire. Nel caso che si manifestassero situazioni tali da provocare effetti pericolosi al di fuori dello stabilimento, la popolazione dovrà seguire le istruzioni ricevute dalle Autorità preposte alla gestione dell emergenza, le quali, sulla base delle informazioni già disponibili in questa scheda e delle informazioni mano a mano ricevute dall'azienda e dalle squadre di intervento nel corso dell'emergenza, provvederanno ad informare la popolazione, tramite i mezzi di comunicazione ritenuti più opportuni. (specificare i diversi comportamenti: in generale è opportuno: non lasciare l abitazione, fermare la ventilazione, chiudere le finestre, seguire le indicazioni date dalle autorità competenti) Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 11 di 23
12 Mezzi di comunicazione previsti I mezzi di comunicazione da utilizzare durante l'emergenza, assolvono il compito di trasmettere informazioni sulla natura dell'incidente in corso e sui conseguenti comportamenti da attuare. La comunicazione è rivolta: 1) al personale dello stabilimento; 2) alle Autorità esterne preposte; 3) alla popolazione. I primi due aspetti sono di competenza dell'azienda e sono descritti nel Piano di Emergenza Interno e nella documentazione del Sistema di Gestione (a disposizione delle Autorità competenti in azienda). Il terzo aspetto compete alle Autorità preposte che, sulla base delle informazioni già disponibili in questa scheda e delle informazioni mano a mano ricevute dall'azienda e dalle squadre di intervento nel corso dell'emergenza, provvederanno ad informare la popolazione, tramite i mezzi di comunicazione ritenuti più opportuni. (specificare quali: es. radio locale, TV locale, altoparlanti, ecc.) Presidi di pronto soccorso I presidi di pronto soccorso da impiegare in caso di incidente possono essere: interni allo stabilimento (di competenza dell'azienda), descritti nel Piano di Emergenza Interno; in impianto sono mantenute delle cassette di primo soccorso con le dotazioni minime previste dalle leggi vigenti; la prassi seguita dall'azienda è comunque quella di affidarsi ai servizi sanitari pubblici. esterni allo stabilimento, di competenza delle Autorità preposte, le quali indicheranno nel Piano di Emergenza Esterno i presidi di pronto soccorso disponibili nell'area prossima allo stabilimento. (es. interventi VV.F., Protezione Civile e forze dell ordine, allerta di autoambulanze ed ospedali, blocco e incanalamento del traffico, ecc.) Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 12 di 23
13 Sezione 8 Pentano Allegato I parte 2 Soglia di riferimento 10 t (art. 6) 50 t (art. 8) Utilizzazione: Materia prima SI Solvente NO Intermedio NO Catalizzatore NO Prodotto finito NO Altro NO Identificazione Nome chimico Pentano Nomi commerciale Pentano viene acquistato da fornitori diversi, per cui non è possibile indicare un nome commerciale Nomenclatura Chemical Abstracts Pentano Numero CAS Formula bruta C 5 H 12 Peso molecolare 72,15 Formula di struttura CH 3 (CH 2 ) 3 CH 3 Caratteristiche chimico-fisiche Stato fisico liquido Colore incolore Odore quasi inodore Solubilità in acqua insolubile Solubilità nei principali solventi Solubile organici Densità relativa (acqua) 0,63 Kg/dm 3 Densità del vapore, relativa all aria 2,49 (aria=1) Punto di fusione < -100 C Punto di ebollizione 36 C Punto di infiammabilità < - 48 C Limite di infiammabilità inferiore 1,4 %vol. in aria Limite di infiammabilità superiore 8,0 % vol. in aria Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 13 di 23
14 Temperatura di autoaccensione 404 C Tensione di vapore 57,3 KPa (a 18,8 C) Reazioni pericolose Reagisce a contatto con forti ossidanti Classificazione ed etichettatura [SI X ] [NO _ ] [SI _ ] [NO _ ] [SI _ ] [NO _ ] Di legge Provvisoria Non richiesta Simboli di pericolo Indicazioni di pericolo Frasi di rischio Consigli di prudenza F + = Estremamente infiammabile Xn = Nocivo N = Pericoloso per l ambiente R12: Estremamente infiammabile R65: Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione R66: l'esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle R67: l'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini R51/53: Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico GHS02 GHS07 GHS08 GHS09 Dgr H224: Liquido e vapori altamente infiammabili H304: Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie H336: Può provocare sonnolenza o vertigini H411: Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata EUH066: L'esposizione ripetuta può provocare secchezza o screpolature della pelle S9: Conservare il recipiente in luogo ben ventilato S16: Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare S29: Non gettare i residui nelle fognature S33: Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche S61: Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali/schede informative in materia di sicurezza S62: In caso di ingestione non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 14 di 23
15 Informazioni tossicologiche Vie di penetrazione [ ] ingestione [ X ] inalazione [ X ] contatto Tossicità acuta: DL 5o via orale (4 ore) - CL 50 per inalazione (4 ore) - DL 50 via cutanea (4 ore) - Cl 50 su uomo (30 minuti) - Tossicità cronica : Potere corrosivo Cute Occhio Vie respiratorie Potere irritante X X X Potere sensibilizzante Cancerogenesi Mutagenesi Teratogenesi non rilevato non rilevato non rilevato Informazioni ecotossicologiche tipologia Aria Acqua Suolo Biodegradabilità Non disponibile elevata Non disponibile Dispersione Non disponibile Non disponibile Non disponibile Persistenza Non disponibile Bassa Non disponibile Bioaccumulo / Bioconcentrazione Non disponibile Non disponibile Non disponibile Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 15 di 23
16 PMDETA (N,N-bis(2-dimetilaminoetil) metilamina) (*) Allegato I parte 2 Soglia di riferimento 50 t (art. 6) 200 t (art. 8) Utilizzazione: Materia prima SI Solvente NO Intermedio NO Catalizzatore NO Prodotto finito NO Altro NO Identificazione Nome chimico N,N-bis(2-dimetilaminoetil) metilamina Nomi commerciali Catalyst PMDETA (Eigenmann & Veronelli S.p.A.) Addocat PV (Rhein Chemie Rheinau GmbH) Nomenclatura Chemical Abstracts N,N-bis(2-dimetilaminoetil) metilamina Numero CAS Formula bruta C9H23N3 Peso molecolare 173,3 Formula di struttura Caratteristiche chimico-fisiche Stato fisico liquido Colore da incolore a giallino Odore amminico Solubilità in acqua miscibile Solubilità nei principali solventi N.D. organici Densità relativa (acqua) N.D. Densità del vapore, relativa all aria N.D. (aria=1) Punto di fusione -20 C Punto di ebollizione 200 C Punto di infiammabilità 77 C Limite di infiammabilità inferiore N.D. Limite di infiammabilità superiore N.D. Temperatura di autoaccensione 155 C Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 16 di 23
17 Tensione di vapore Reazioni pericolose 30 Pa (a 20 C) Nessuna Classificazione ed etichettatura [SI X ] [NO _ ] [SI _ ] [NO _ ] [SI _ ] [NO _ ] Di legge Provvisoria Non richiesta T C Simboli di pericolo Indicazioni di pericolo Frasi di rischio Consigli di prudenza T = Tossico C = Corrosivo R22: nocivo per ingestione R24: tossico a contatto con la pelle R34: provoca ustioni GHS06 GHS05 H302: nocivo se ingerito H311: tossico a contatto con la pelle H314: provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari H331: tossico se inalato S1/2: Conservare sotto chiave e fuori dalla portata dei bambini S26: In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medico S36/37/39: Usare indumenti e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia S45: In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l etichetta) Informazioni tossicologiche Vie di penetrazione [ X ] ingestione [ X ] inalazione [ X ] contatto Tossicità acuta: DL 50 via orale (4 ore): 1330 mg/kg (rat) CL 50 per inalazione (4 ore): 2,09 mg/l/6h (rat) DL 50 via cutanea (4 ore): 230 mg/kg Cl 50 su uomo (30 minuti): - Tossicità cronica : Potere corrosivo X X Potere irritante Potere sensibilizzante Cute Occhio Vie respiratorie Cancerogenesi non rilevato Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 17 di 23
18 Mutagenesi Teratogenesi non rilevato non rilevato Informazioni ecotossicologiche tipologia Aria Acqua Suolo Biodegradabilità Biodegradabile Non facilmente biodegradabile Biodegradabile Dispersione Non disponibile Non disponibile Non disponibile Persistenza Non persistente Non persistente Non persistente Bioaccumulo / Bioconcentrazione NO NO NO (*) informazioni tratte dalla SDS di Eigenmann & Veronelli rev. 0 del 22/03/2011, fatto salvo per la classificazione e l etichettatura, ricavata dalla SDS di RheinChemie versione 1.2 del 27/05/2011 Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 18 di 23
19 INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL ESTERNO DELLO STABILIMENTO (FARE RIFERIMENTO ALLE ZONE INDIVIDUATE NEL PIANO DI EMERGENZA ESTERNO. QUANDO IL PEE NON È STATO PREDISPOSTO O NON PREVISTO DALLA NORMATIVA VIGENTE, IL GESTORE FA RIFERIMENTO AL RDS O ALL ANALISI DEI RISCHI) Sezione 9 Caso incidentale n. 1: Incendio a seguito di rilascio di pentano durante lo scarico da autobotte condizioni meteo: D, 3 m/s Coordinate del baricentro dello stabilimento: NORD; EST EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) INCENDIO Incendio da recipiente (tank fire) [ ] in fase liquida SI [ X ] incendio da pozza (pool fire) circolare [ X ] NO [ ] localizzato in aria in fase gas/vapore getto di fuoco (jet fire) [ ] ad alta velocità incendio di nube (flash fire) [ ] in fase gas sfera di fuoco (fire ball) [ ] EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) ESPLOSIONE reazione sfuggente (run a way reaction) [ ] SI [ ] confinata miscela gas/vapori infiammabili [ ] polveri infiammabili [ ] non confinata miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.) [ ] NO [ X ] transizione rapida di fase esplosione fisica [ ] EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) III zona (m) RILASCIO TOSSICO dispersione liquido/liquido (fluidi solubili) [ ] SI [ ] NO [ X ] in fase liquida in fase gas/vapore in acqua sul suolo ad alta o bassa emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) [ ] evaporazione da liquido (fluidi insolubili) [ ] dispersione da liquido (fluidi insolubili) [ ] dispersione [ ] evaporazione da pozza [ ] dispersione per turbolenza (den. nube inf. all'aria) [ ] velocità dispersione per gravità (den.nube sup. all'aria) [ ] STIFERITE S.r.l. - Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 19 di 23
20 INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL ESTERNO DELLO STABILIMENTO (FARE RIFERIMENTO ALLE ZONE INDIVIDUATE NEL PIANO DI EMERGENZA ESTERNO. QUANDO IL PEE NON È STATO PREDISPOSTO O NON PREVISTO DALLA NORMATIVA VIGENTE, IL GESTORE FA RIFERIMENTO AL RDS O ALL ANALISI DEI RISCHI) Sezione 9 Caso incidentale n. 1: Incendio a seguito di rilascio di pentano durante lo scarico da autobotte condizioni meteo: F, 2 m/s Coordinate del baricentro dello stabilimento: NORD; EST EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) INCENDIO Incendio da recipiente (tank fire) [ ] in fase liquida SI [ X ] incendio da pozza (pool fire) circolare [ X ] NO [ ] localizzato in aria in fase gas/vapore getto di fuoco (jet fire) [ ] ad alta velocità incendio di nube (flash fire) [ ] in fase gas sfera di fuoco (fire ball) [ ] EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) ESPLOSIONE reazione sfuggente (run a way reaction) [ ] SI [ ] confinata miscela gas/vapori infiammabili [ ] polveri infiammabili [ ] non confinata miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.) [ ] NO [ X ] transizione rapida di fase esplosione fisica [ ] EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) III zona (m) RILASCIO TOSSICO dispersione liquido/liquido (fluidi solubili) [ ] SI [ ] NO [ X ] in fase liquida in fase gas/vapore in acqua sul suolo ad alta o bassa emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) [ ] evaporazione da liquido (fluidi insolubili) [ ] dispersione da liquido (fluidi insolubili) [ ] dispersione [ ] evaporazione da pozza [ ] dispersione per turbolenza (den. nube inf. all'aria) [ ] velocità dispersione per gravità (den.nube sup. all'aria) [ ] STIFERITE S.r.l. - Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 20 di 23
21 INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL ESTERNO DELLO STABILIMENTO (FARE RIFERIMENTO ALLE ZONE INDIVIDUATE NEL PIANO DI EMERGENZA ESTERNO. QUANDO IL PEE NON È STATO PREDISPOSTO O NON PREVISTO DALLA NORMATIVA VIGENTE, IL GESTORE FA RIFERIMENTO AL RDS O ALL ANALISI DEI RISCHI) Sezione 9 Caso incidentale n. 2: Incendio per rilascio di pentano ad alta pressione nel locale produzione condizioni meteo: F, 0,1 m/s Coordinate del baricentro dello stabilimento: NORD; EST EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) INCENDIO Incendio da recipiente (tank fire) [ ] in fase liquida SI [ X ] incendio da pozza (pool fire) circolare [ X ] NO [ ] localizzato in aria in fase gas/vapore getto di fuoco (jet fire) [ ] ad alta velocità incendio di nube (flash fire) [ ] in fase gas sfera di fuoco (fire ball) [ ] EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) ESPLOSIONE reazione sfuggente (run a way reaction) [ ] SI [ ] confinata miscela gas/vapori infiammabili [ ] polveri infiammabili [ ] non confinata miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.) [ ] NO [ X ] transizione rapida di fase esplosione fisica [ ] EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) III zona (m) RILASCIO TOSSICO dispersione liquido/liquido (fluidi solubili) [ ] SI [ ] NO [ X ] in fase liquida in fase gas/vapore in acqua sul suolo ad alta o bassa emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) [ ] evaporazione da liquido (fluidi insolubili) [ ] dispersione da liquido (fluidi insolubili) [ ] dispersione [ ] evaporazione da pozza [ ] dispersione per turbolenza (den. nube inf. all'aria) [ ] velocità dispersione per gravità (den.nube sup. all'aria) [ ] STIFERITE S.r.l. - Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 21 di 23
22 INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL ESTERNO DELLO STABILIMENTO (FARE RIFERIMENTO ALLE ZONE INDIVIDUATE NEL PIANO DI EMERGENZA ESTERNO. QUANDO IL PEE NON È STATO PREDISPOSTO O NON PREVISTO DALLA NORMATIVA VIGENTE, IL GESTORE FA RIFERIMENTO AL RDS O ALL ANALISI DEI RISCHI) Sezione 9 Caso incidentale n. 3: Incendio magazzino pannelli di poliuretano condizioni meteo: D, 3 m/s Coordinate del baricentro dello stabilimento: NORD; EST EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) INCENDIO Incendio da recipiente (tank fire) [ ] in fase liquida SI [ X ] incendio da pozza (pool fire) circolare [ X ] < NO [ ] localizzato in aria in fase gas/vapore getto di fuoco (jet fire) [ ] ad alta velocità incendio di nube (flash fire) [ ] in fase gas sfera di fuoco (fire ball) [ ] EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) ESPLOSIONE reazione sfuggente (run a way reaction) [ ] SI [ ] confinata miscela gas/vapori infiammabili [ ] polveri infiammabili [ ] non confinata miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.) [ ] NO [ X ] transizione rapida di fase esplosione fisica [ ] EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) III zona (m) RILASCIO TOSSICO dispersione liquido/liquido (fluidi solubili) [ ] SI [ ] NO [ X ] in fase liquida in fase gas/vapore in acqua sul suolo ad alta o bassa emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) [ ] evaporazione da liquido (fluidi insolubili) [ ] dispersione da liquido (fluidi insolubili) [ ] dispersione [ ] evaporazione da pozza [ ] dispersione per turbolenza (den. nube inf. all'aria) [ ] velocità dispersione per gravità (den.nube sup. all'aria) [ ] STIFERITE S.r.l. - Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 22 di 23
23 INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL ESTERNO DELLO STABILIMENTO (FARE RIFERIMENTO ALLE ZONE INDIVIDUATE NEL PIANO DI EMERGENZA ESTERNO. QUANDO IL PEE NON È STATO PREDISPOSTO O NON PREVISTO DALLA NORMATIVA VIGENTE, IL GESTORE FA RIFERIMENTO AL RDS O ALL ANALISI DEI RISCHI) Sezione 9 Caso incidentale n. 3: Incendio magazzino pannelli di poliuretano condizioni meteo: F, 2 m/s Coordinate del baricentro dello stabilimento: NORD; EST EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) INCENDIO Incendio da recipiente (tank fire) [ ] in fase liquida SI [ X ] incendio da pozza (pool fire) circolare [ X ] < NO [ ] localizzato in aria in fase gas/vapore getto di fuoco (jet fire) [ ] ad alta velocità incendio di nube (flash fire) [ ] in fase gas sfera di fuoco (fire ball) [ ] EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) ESPLOSIONE reazione sfuggente (run a way reaction) [ ] SI [ ] confinata miscela gas/vapori infiammabili [ ] polveri infiammabili [ ] non confinata miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.) [ ] NO [ X ] transizione rapida di fase esplosione fisica [ ] EVENTO INIZIALE Condizioni modello sorgente I zona (m) III zona (m) RILASCIO TOSSICO dispersione liquido/liquido (fluidi solubili) [ ] SI [ ] NO [ X ] in fase liquida in fase gas/vapore in acqua sul suolo ad alta o bassa emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) [ ] evaporazione da liquido (fluidi insolubili) [ ] dispersione da liquido (fluidi insolubili) [ ] dispersione [ ] evaporazione da pozza [ ] dispersione per turbolenza (den. nube inf. all'aria) [ ] velocità dispersione per gravità (den.nube sup. all'aria) [ ] STIFERITE S.r.l. - Scheda informativa 30 gennaio 2013 Pagina 23 di 23
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