UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO. PASOLINI LEGGE DOSTOEVSKIJ Le recensioni a Delitto e castigo e I Fratelli Karamazov

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA Corso di Laurea in Lettere PASOLINI LEGGE DOSTOEVSKIJ Le recensioni a Delitto e castigo e I Fratelli Karamazov Relatore: Prof. DAMIANO REBECCHINI Tesi di laurea di: FEDERICA ALBERTIN Matricola Anno Accademico

2 Introduzione Descrizioni di descrizioni nasce dalla collaborazione di Pier Paolo Pasolini al settimanale Tempo. Il volume, pubblicato postumo nel 1979, raccoglie il frutto di tre anni di lavoro dello scrittore a partire dal 26 novembre 1972 fino al 24 gennaio La rubrica, inaugurata con il titolo Letteratura, era stata prima di lui condotta da Giancarlo Vigorelli e Giuseppe De Robertis. A differenza di numerosi interventi su altri quotidiani e periodici, questa volta Pasolini porta sulle pagine di un settimanale un lavoro di critica letteraria, una raccolta snocciolata di recensioni letterarie. Gianfranco Contini, il primo critico pasoliniano, fa notare come nella raccolta si realizza, come non mi pare sia stato osservato, l ultima perfetta occorrenza dell elzeviro letterario, di taglio ineccepibile. 1 Il titolo della raccolta fu proposto dallo stesso Pasolini per un volume organico dei suoi articoli di carattere strettamente letterario: Che cos'è e come è fatta la critica? Naturalmente questo è un problema molto vecchio, benché neanche lontanamente risolto. Tuttavia pensavo che facendo personalmente io della critica e per tanto tempo, questo mistero mi si sarebbe un po' e almeno pragmaticamente chiarito. Invece no... Ho fatto delle descrizioni. Ecco tutto quello che so della mia critica in quanto critica. E descrizioni di che cosa? Di altre descrizioni, che altro i libri non sono. L antropologia l insegna: c è il ό dròmenon), il fatto, la cosa occorsa, il mito, e il ό legòmenon), la sua descrizione parlata. 2 Con diversi metodi di analisi (marxista, linguistica, psicanalitica), Pasolini traccia un panorama di tutti quegli autori, suoi contemporanei e non, che prediligeva o che sentiva a lui più vicini, davanti ai quali si pone però più che come critico vero e proprio, come lettore. Scrive a Moravia: Ho parlato al lettore in quanto io stesso, in carne ed ossa; come scrivo a te questa 1 P.P. Pasolini, Descrizioni di descrizioni, a cura di Graziella Chiarcossi, Torino, Einaudi, 1979, p F. Panzeri, Guida alla lettura di Pasolini, Milano, Mondatori, 1988, p. 41 4

3 lettera o come spesso ho scritto le mie poesie in italiano 3. L atto critico si trasforma in un corpo a corpo con i singoli autori, con la finalità di intercettare dietro a ogni libro un profilo psicologico anomalo. 4 Gli autori presi in considerazione sono sia autori affermati quali Paolo Volponi, Carlo Cassola, Elsa Morante, Pietro Citati, Leonardo Sciascia, Italo Calvino, Mario Soldati, sia autori esordienti come Vincenzo Cerami, Stanislao Nievo, Renzo Paris; particolare attenzione agli amici, da Roberto Longhi a Carlo Emilio Gadda a Giovanni Comisso; non mancano riletture dei classici, da Manzoni a Balzac, da Flaubert a Dostoevskij. Da qui nasce questa tesi. 3 F. Fortini, Attraverso Pasolini, Torino, Einaudi, 1993, p cfr. M.A. Bazzocchi, Pier Paolo Pasolini, Milano, Bruno Mondatori, 1998, p. 84 5

4 Capitolo I Pasolini, i suoi contemporanei e Dostoevskij 1.1 Pasolini critico, recensore e giornalista È vero che il mio primo libro, uscito nel 42, è stato un libro di poesie. Ed è anche vero che ho cominciato a scrivere poesie a sette anni di età, in seconda elementare [ ], ma, chissà perché, quando penso, indistintamente, agli inizi della mia carriera letteraria, penso a me come a uno che proviene dalla critica. 5 Per Pier Paolo Pasolini l atto critico è un atto di razionalità che si innesta su un momento irrazionale, senza riuscire a risolverlo interamente. 6 De Robertis, Contini, Gramsci, Spitzer, Auerbach e Longhi sono i nomi citati per spiegare la formazione dell autore, a cui va aggiunto Freud, ma un Freud ridotto all essenziale. 7 Di Pasolini critico dice Walter Siti: Mentre come narratore fa fatica a creare personaggi a tutto tondo, che abbiano un linguaggio personale e delle reazioni inattese, insomma a calibrare il rapporto tra coincidenza e distanza, come critico è spesso straordinario a entrare in dimensioni psicologiche diverse dalle sue e ad analizzarle con minuzia quasi capziosa. 8 L attività critica di Pasolini inizia negli anni Quaranta a Bologna. Il capoluogo emiliano era già stato un punto di riferimento per lo scrittore negli anni Trenta: è infatti nei suoi anni liceali che inizia la sua formazione culturale. È il tempo delle letture importanti: Freud, Shakespeare, Dostoevskij. 5 P.P. Pasolini, Tutte le opere, Milano, Arnoldo Mondatori, Collana i Meridiani, 1998, vol. Saggi sulla letteratura e sull arte, a cura di Cesare Segre, p. XIII 6 M.A. Bazzocchi, Pier Paolo Pasolini, Milano, Bruno Mondatori, 1998, p cfr. M.A. Bazzocchi, Pier Paolo Pasolini, Milano, Bruno Mondatori, 1998, p P.P. Pasolini, Tutte le opere, Milano, Arnoldo Mondatori, Collana i Meridiani, 1998, vol. Romanzi e racconti, a cura di Walter Siti, p. XLII 6

5 Forte di un carisma già notevole, induce i suoi compagni alla lettura del Circolo Pickwick, di Taras Bulba, dell Idiota, nonché alla scoperta del cinema di John Ford. La sua formazione intellettuale avviene sulle bancarelle di libri usati sotto Il portico della morte, luogo che rappresentò la cultura in quegli anni per il giovane Pier Paolo, e che darà poi il nome a una raccolta di scritti inediti, saggi e recensioni, non entrati in Passione e ideologia o che furono pubblicati dopo, tra il 1958 e il Il portico della morte è il più bel ricordo di Bologna. Mi ricorda L Idiota di Dostoevskij, mi ricorda il Macbeth di Shakespeare, mi ricorda i primi libri, scriverà nel 54 a Franco Farolfi, [ ] siamo rimasti quei due adolescenti che parlavano per ore dell Idiota 9. A diciassette anni si iscrive all Università di Bologna, presso la facoltà di Lettere. Sono questi gli anni in cui si sviluppano i primi grandi incontri, quelli con Roberto Longhi e con Francesco Arcangeli, questi gli anni in cui iniziano le prime avventure critiche. Si tratta di una rivista, Eredi, che Pasolini fonda con alcuni sui amici universitari (Francesco Leonetti, Roberto Roversi, Luciano Serra) nel La rivista si pone come terreno per dibattiti sui classici (Foscolo, Petrarca, Leopardi), sulla pittura e sui narratori contemporanei (Romano Bilenchi, Carlo Emilio Gadda, Tommaso Landolfi) e diventa subito un trampolino di lancio per lo scrittore. Dopo pochi numeri però i giovani studenti si trovano costretti a dover chiudere a causa delle disposizioni ministeriali sul consumo della carta. Poco dopo si ritrova Pasolini ancora impegnato in un altra rivista, Il Setaccio, di cui diventa vice consulente. Il Setaccio si presenta come un manifesto della nuova cultura, desideroso di occuparsi di tutte le forme d arte, dal cinema al teatro, dalla letteratura alla pittura. Anche questa esperienza si concluderà nel giro di un anno. In quel periodo Pasolini scrive poesie in dialetto friulano e in lingua italiana, e nel 1942 appare il suo primo volumetto, Poesie a Casarsa. Negli ultimi anni di guerra infatti Pasolini torna nella sua amata terra friulana e qui i suoi interessi letterari si concretizzano in un altra rivista, Stroligut. Pier Paolo diventa l anima di un gruppo di giovani, tra cui il cugino Nico Naldini e Tonuti Spagnol, che vogliono fare cultura e si definiscono d avanguardia. 9 P.P. Pasolini, Lettere , a cura di Nico Naldini, Torino, Einaudi, 1988, vol. 1, p