VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

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1 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE Copia N. 88 del 11/11/2014 OGGETTO: ART. 7/BIS DELLA LEGGE REGIONALE 28/04/1984, COME DA MODIFICA INTRODOTTA DALLA LEGGE REGIONALE N. 4/2013. ISTITUTO DELLA DIFFIDA AMMINISTRATIVA. APPROVAZIONE. L'anno duemilaquattordici, addì undici del mese di novembre alle ore 20,30, nella Sala delle Adunanze Consiliari, previo esaurimento delle formalità prescritte dalla Legge, dallo Statuto e dal vigente Regolamento del Consiglio Comunale, si è riunito in adunanza di prima convocazione, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Serena Lenzotti, il Consiglio Comunale. I componenti il consiglio comunale assegnati ed in carica, alla data odierna sono i signori N. Cognome e Nome P A N. Cognome e Nome P A 1 PISTONI Claudio X 14 MATOZZA Giuseppina X 2 MESINI Matteo X 15 DEL SANTE Raffaele X 3 MEGALE Giuseppe X 16 DEL NESO Pasquale X 4 GHINELLI Paolo X 17 CASELLI Luca X 5 LENZOTTI Serena X 18 SEVERI Claudia X 6 EL BARRAMI Nadia X 19 LIBERI Ugo X 7 BONETTINI Susanna X 20 MISIA Cristian X 8 PRODI Nicola X 21 CORRADO Claudio X 9 VENTURELLI Gino X 22 NIZZOLI Camilla X 10 CHERSONI Roberto X 23 HULLER Erio X 11 CATUCCI Renzo X 24 RUTIGLIANO Silvano X 12 ZANOLI Antonio X 25 BARBIERI Giorgio X 13 ROSSI Antonio X Presenti: 24 Assenti: 1 Partecipa ed assiste alla riunione il Segretario Generale Gregorio Martino Il Presidente, riconosciuta legale l'adunanza, pone in discussione l'argomento in oggetto, previa designazione degli scrutatori nelle persone dei consiglieri GHINELLI Paolo - MISIA Cristian - DEL NESO Pasquale.

2 N. 88 del 11/11/2014 Oggetto: ART. 7/BIS DELLA LEGGE REGIONALE 28/04/1984, COME DA MODIFICA INTRODOTTA DALLA LEGGE REGIONALE N. 4/2013. ISTITUTO DELLA DIFFIDA AMMINISTRATIVA. APPROVAZIONE. IL CONSIGLIO COMUNALE Premesso che: la Regione Emilia Romagna ha emanato la Legge Regionale 24 Maggio 2013, nr. 4 che ha introdotto, nella Legge Regionale 28 Aprile 1984, nr. 21, recante Disciplina dell'applicazione delle sanzioni amministrative di competenza regionale, l articolo 7-bis che si allega come parte integrante della presente; il citato art. 7-bis introduce nel procedimento amministrativo sanzionatorio per le violazioni di competenza regionale l istituto della diffida amministrativa; rilevato che il citato art. 7-bis: al comma 4 precisa che la diffida amministrativa è applicabile nell'ambito di procedimenti sanzionatori disciplinati nei settori riguardanti il commercio, la somministrazione di alimenti e bevande, l'esercizio di attività di artigianato a contatto con il pubblico, il divieto di fumo, nonché nelle fattispecie sanzionatorie previste dai regolamenti comunali; al c. 3 precisa che la diffida è applicabile alle sole violazioni sanabili, fatta salva l applicazione dell istituto amministrativo della diffida già previsto in normative di settore, intendendo con tale previsione salvaguardare, cioè non modificare né tanto meno disapplicare, le procedure in tali normative individuate ed applicate; allo stesso comma prevede, come conseguenza della salvaguardia posta, che la diffida amministrativa, come disciplinata nella legge regionale 28 Aprile 1984, nr. 21, si applica in assenza di normative di settore che già prevedano e disciplinano l applicazione della diffida a specifiche fattispecie; al c. 5 individua la procedura di applicazione della diffida; al c. 6 stabilisce che la diffida amministrativa non è rinnovabile né prorogabile e che essa non opera in caso di attività svolte senza autorizzazione, licenza, concessione, permesso o nulla osta comunque denominato; allo stesso comma stabilisce altresì che la diffida amministrativa non opera nei confronti di soggetti già diffidati nei cinque anni precedenti per il medesimo comportamento, oggetto di diffida; al c. 7 precisa che gli enti che esercitano le funzioni di amministrazione attiva, cui le sanzioni accedono, individuano, con proprio atto, nell'ambito dei settori indicati, in quali procedimenti sanzionatori introdurre il nuovo istituto della diffida amministrativa; allo stesso comma precisa altresì che la Regione monitorerà l'applicazione dell'istituto della diffida amministrativa e potrà approvare specifiche linee guida in materia; avuto riguardo che: l articolo 14, comma 5, del Decreto Legge 9 Febbraio 2012, nr. 5, convertito con modificazioni in Legge 4 Aprile 2012, nr. 35 ha stabilito che le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti locali, nell'ambito dei propri ordinamenti, devono conformare le attività di controllo di loro competenza ad apposite linee guida mediante intesa in sede di Conferenza unificata; sulla Gazzetta Ufficiale nr. 42 del 19 Febbraio 2013 è stata pubblicata l Intesa 24 Gennaio 2013 sulle linee guida in materia di controlli, ai sensi dell articolo 14, comma 5, del Decreto-Legge 9 Febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla Legge 4 Aprile 2012, n. 35 ; viste le linee guida in materia di controlli adottate dalla Conferenza unificata Stato-Regioni in data 24 Gennaio 2013 che: -2-

3 rappresentano lo strumento con cui le regioni, le province autonome e gli enti locali devono conformare le rispettive attività di controllo e si applicano in tutte le ipotesi in cui sono normativamente previsti dei controlli, a prescindere che ad essi possa conseguire l applicazione di una sanzione; indicano i principi cui devono uniformarsi le attività di controllo sulle imprese e vengono proposti dei percorsi operativi per la loro attuazione; nel principio denominato Approccio collaborativo del personale, finalizzato ad avviare un rinnovato e costruttivo rapporto con le imprese, adottando una visione delle attività di controllo principalmente orientata all'effettiva tutela dell'interesse giuridico protetto, viene citata come esempio di buona prassi la diffida amministrativa di cui all art. 7-bis della L. R. 28/04/1984, nr. 21; rilevato che l istituto della diffida amministrativa, introdotto dall art. 7-bis della L.R. nr. 21/1984, trova applicazione per le violazioni di competenza regionale nei settori riguardanti il commercio, la somministrazione di alimenti e bevande, l'esercizio di attività di artigianato a contatto con il pubblico ed il divieto di fumo disciplinati da normative regionali, oltre che dai regolamenti comunali e le ordinanze non aventi il carattere della contingibilità ed urgenza; considerato che le linee guida in materia di controlli, adottate ai sensi dell art. 14, c. 5, del D.L. 09/02/2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla L. 04/04/2012, nr. 35, di fatto considerano buona prassi quella di adottare la diffida amministrativa in tutti i controlli che richiedono necessariamente ispezioni e sopralluoghi nelle imprese, a prescindere dalla circostanza che ad essi possa conseguire l applicazione di una sanzione, ad esclusione dei controlli in materia fiscale, finanziaria e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; dato atto che la Regione Emilia Romagna non ha, al momento, esercitato la facoltà assegnatole dalla Legge Regionale stessa, di emanare specifiche proprie linee guida in materia di diffida amministrativa; visti: - l art. 7-bis della L. R. 28/04/1984, nr. 21; - l art. 14, c. 5, del D.L. 09/02/12, nr. 5, convertito, con modificazioni, dalla Legge 04/04/12, n. 35; - l Intesa 24/01/13 sulle linee guida in materia di controlli, ai sensi dell art. 14 indicato al punto precedente; considerato che la proposta di deliberazione è stata esaminata dalla III Commissione Consiliare Sviluppo e gestione risorse, Affari Generali, Corpo di Polizia Municipale nelle sedute del ; considerato, a seguito dell istruttoria svolta, che il presente provvedimento non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell ente; visto il parere favorevole del responsabile del Settore V Sicurezza e Protezione Sociale, espresso in ordine alla regolarità tecnica, ai sensi dell art.49, comma 1, del D.Lgs.267/2000, e alla regolarità e correttezza amministrativa, ai sensi dell art.147-bis, comma 1, del D.Lgs.267/2000; illustra il punto il Sindaco, all unanimità dei voti espressi in forma palese, per alzata di mano, dai n. 24 componenti il Consiglio Comunale presenti e votanti D E L I B E R A 1) di approvare l applicazione dell istituto della diffida amministrativa, con le modalità indicate dall articolo 7-bis, della Legge Regionale 28 Aprile 1984, n. 21 Disciplina dell applicazione delle sanzioni amministrative di competenza regionale : -3-

4 a tutte le violazioni di natura amministrativa e di competenza regionale, disciplinate da leggi regionali, nei settori riguardanti il commercio, la somministrazione di alimenti e bevande, l'esercizio di attività di artigianato a contatto con il pubblico ed il divieto di fumo qualora l autorità competente all applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie ed alla riscossione dei relativi proventi sanzionatori sia il Comune di Sassuolo; a tutte le violazioni di natura amministrativa disciplinate da leggi statali, nei settori riguardanti il commercio, la somministrazione di alimenti e bevande, l'esercizio di attività di artigianato a contatto con il pubblico ed il divieto di fumo qualora l autorità competente all applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie ed ad incassare i proventi sanzionatori sia il Comune di Sassuolo; alle violazione dei Regolamenti comunali che possono essere regolarizzate immediatamente, senza necessità di ulteriori adempimenti, come sotto indicato; a tutte le violazioni di ordinanze comunali di natura non contingibile ed urgente; solamente e qualora le precitate violazioni siano sanabili immediatamente da parte del trasgressore ovvero dell obbligato in solido dovendo intendersi per sanabili quelle violazioni per le quali il trasgressore o l eventuale obbligato in solido, con un unica e contestuale azione od omissione successiva alla violazione stessa, possa eliminare il fatto illecito e/o gli effetti della precedente azione od omissione costituente la violazione. 2) di dare atto che: il divieto di diffidare nuovamente per un comportamento già oggetto di diffida è relativo a violazioni di identico contenuto, intendendosi con tale locuzione la violazione di un medesimo disposto normativo come dettagliato dal relativo comma; il divieto di diffidare nuovamente per un comportamento già oggetto di diffida è relativo a fatti (azioni od omissioni) accertati solo sul territorio del Comune di Sassuolo; il divieto di diffidare nuovamente l autore della violazione per un comportamento già oggetto di diffida nei cinque anni precedenti, indipendentemente dal fatto che lo stesso abbia dato seguito alla diffida ovvero sia stato soggetto ad accertamento di violazione per mancata ottemperanza; il divieto di diffidare nuovamente per un comportamento già oggetto di diffida è relativo a fatti (azioni od omissioni) commessi, quale trasgressore/obbligato in solido, dalla medesima persona fisica; un eventuale ricorso del trasgressore/obbligato in solido in opposizione, nel merito, a comportamenti sanzionati amministrativamente preceduti da una diffida amministrativa, qualora risulti vinto dall opponente annulla, con effetto retroattivo (ex tunc), anche la diffida amministrativa applicata sulla medesima fattispecie; 3) di confermare che la diffida amministrativa deve essere applicata con le modalità contenute nel comma 5 dell art. 7-bis della L.R. 28/04/1984, n. 21 e più precisamente: - la diffida amministrativa consiste in un invito rivolto dall'accertatore al trasgressore e/o agli obbligati in solido, prima della contestazione della violazione, a sanare la stessa; - essa è contenuta nel verbale di ispezione, che è sottoscritto e consegnato agli interessati e nel quale deve essere indicata l immediata ottemperanza alla diffida applicata; - qualora i soggetti diffidati non provvedano nell immediatezza, l'agente accertatore provvede a redigere il verbale di accertamento; 4) di dare atto, altresì, che: la diffida amministrativa non è rinnovabile né prorogabile; la diffida amministrativa non opera in caso di attività svolte senza autorizzazione, licenza, concessione, permesso o nulla osta comunque denominato; la diffida amministrativa non opera nei confronti di soggetti, persone fisiche, diffidati nei cinque anni precedenti per il medesimo comportamento, già oggetto di diffida; 5) di non applicare la diffida amministrativa prevista dall art. 7-bis della l.r. 28/04/1984, n. 21: - in presenza di violazioni connesse con il possesso e/o l utilizzo di apparecchi e/o congegni da gioco che distribuiscono vincite in denaro di cui all articolo 110 del TULPS; - in presenza di violazioni connesse con la prevenzione delle problematiche alcool correlate; -4-

5 6) di incaricare il Comando Polizia Municipale a predisporre una idonea banca dati che consenta la gestione della procedura di diffida amministrativa. Tale banca dati, a specifica richiesta, potrà essere accessibile anche ad altri organi di Polizia o alla regione Emilia Romagna; ed inoltre, all unanimità dei voti espressi con ulteriore e separata votazione, in forma palese, per alzata di mano, dai n. 24 componenti il Consiglio comunale presenti e votanti D E L I B E R A INOLTRE 7) di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell articolo 134, comma 4, del Decreto legislativo 18 Agosto 2000, n SF/ef ********** (Degli interventi di cui si fa menzione nel presente verbale è stata effettuata registrazione file audio (MP3), così come sono stati registrati tutti gli interventi dell intera seduta consiliare a norma e per gli effetti di cui all art. 79 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale. Il CD, contenente la registrazione, viene racchiuso in apposito contenitore con sopra riprodotta la data di questa seduta consiliare e verrà conservata con gli atti, a documentazione della seduta, a disposizione dei singoli consiglieri e degli aventi titolo) -5-

6 Deliberazione del Consiglio Comunale n 88 del 11/11/2014 Del che si è redatto il presente verbale, letto e sottoscritto. Il Presidente del Consiglio F.to Serena Lenzotti Il Segretario Generale F.to Gregorio Martino CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Si certifica che copia del presente atto viene pubblicata all Albo Pretorio del Comune in data 18/11/2014 e vi rimarrà affissa per 15 giorni consecutivi. Segretario Generale F.to Gregorio Martino ESECUTIVITA La presente deliberazione è divenuta esecutiva ai sensi dell art. 134, 3 comma, del Decreto Legislativo 18/8/2000, n Sassuolo, 29/11/2014 Segretario Generale F.to Gregorio Martino Copia priva di valore legale -6-

7 Allegato alla delibera n. 88 del 11/11/2014 Pareri ex art. 49 D.L.vo 18/8/2000, n. 267 SETTORE V - SICUREZZA E PROTEZIONE SOCIALE SERVIZIO SERVIZI SPECIALISTICI CORPO POLIZIA MUNICIPALE Oggetto: ART. 7/BIS DELLA LEGGE REGIONALE 28/04/1984, COME DA MODIFICA INTRODOTTA DALLA LEGGE REGIONALE N. 4/2013. ISTITUTO DELLA DIFFIDA AMMINISTRATIVA. APPROVAZIONE. Parere del Settore o Servizio Proponente Il Direttore esprime parere favorevole sulla proposta di deliberazione in ordine alla regolarità tecnica, ai sensi dell art.49, comma 1, del D.Lgs.267/2000, e alla regolarità e correttezza amministrativa, ai sensi dell art.147-bis, comma 1, del D.Lgs.267/2000. data 06/11/2014 IL RESPONSABILE DEL SETTORE V - SICUREZZA E PROTEZIONE SOCIALE F.to Faso Stefano Calogero Parere del Servizio Finanziario La proposta di deliberazione, vista l attestazione resa nell ambito dell istruttoria, non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell ente, ai sensi dell art.49, comma 1, del D.Lgs. 267/2000. data 10/11/2014 IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO F.to Claudio Temperanza Copia priva di valore legale I pareri sopra espressi sono inseriti nella deliberazione mediante allegazione alla stessa del presente foglio