I MOVIMENTI RIPETITIVI DEGLI ARTI SUPERIORI IN AGRICOLTURA: INIZIALI STRUMENTI PER UNA VALUTAZIONE SEMPLIFICATA DEL RISCHIO

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1 I MOVIMENTI RIPETITIVI DEGLI ARTI SUPERIORI IN AGRICOLTURA: INIZIALI STRUMENTI PER UNA VALUTAZIONE SEMPLIFICATA DEL RISCHIO D. Colombini 1 G. Di Leone 2 E. Occhipinti 1 A. Del Rosso 2 1 Unità di Ricerca EPM (Ergonomia della Postura e del Movimento) Milano, Associazione EPM IES-Milano 2 Regione Puglia - ASL Bari Area Nord Dipartimento di Prevenzione Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro PREMESSE I dati diffusi dall INAIL ( mostrano negli ultimi anni un progressivo e significativo incremento delle malattie lavoro correlate denunciate e riconosciute, con particolare evidenza per i comparti agricoltura e costruzioni e per le patologie dell apparato muscolo scheletrico (che sono passate dal 2% del 1994 al 61% del 2009 del totale delle patologie definite positivamente, rispettivamente pari a e a ). Per tale ragione, riprendendo quanto già emerso dal Report INAIL sulle malattie professionali pubblicato nel Luglio 2010, la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette «morti bianche» del Senato della Repubblica, nella sua Seconda relazione intermedia sull attività svolta approvata nella seduta del 23 novembre 2010 afferma testualmente Le malattie dell apparato muscolo-scheletrico (tendiniti, affezioni dei dischi intervertebrali, sindrome del tunnel carpale, ecc.) dovute a sovraccarico biomeccanico sono cresciute in modo esponenziale: con quasi casi denunciati +36 per cento rispetto al 2008 e il doppio rispetto al 2005, quando erano poco meno di si sono rivelate la forma più frequente di tecnopatia. Secondo l INAIL, piuttosto che a un peggioramento delle condizioni di salubrità negli ambienti di lavoro, questa impennata è dovuta a una serie di fattori che, da alcuni anni ormai, stanno contribuendo all emersione di quelle che gli esperti definiscono «malattie nascoste» o «perdute» (cioè non denunciate). Già da diverso tempo il Piano Nazionale della Prevenzione ha inserito l agricoltura tra le principali linee di attività a livello nazionale e il Piano Nazionale Agricoltura ha definito l impegno delle Regioni (e quindi delle ASL) in questo comparto, con particolare riferimento alla prevenzione degli eventi infortunistici. Si pone l esigenza di definire linee di intervento anche per la prevenzione delle patologie lavoro correlate di maggiore riscontro. Alla luce di queste considerazioni, la Regione Puglia ha inserito nel proprio Piano Regionale di Prevenzione una specifica linea di attività finalizzata all incremento delle conoscenze e alla prevenzione in tema di sovraccarico biomeccanico dell apparato osteoarticolare. Obiettivi di questa attività sono, tra l altro: la diffusione di una maggiore conoscenza sulle problematiche connesse al sovraccarico biomeccanico dell apparato muscolo scheletrico e sugli strumenti approvati a livello internazionale per una corretta valutazione dei rischi (a questo riguardo è stato stampato, diffuso e reso disponibile gratuitamente anche sul Portale della Salute della Regione

2 Puglia su questi temi un numero monografico della collana I quaderni della Prevenzione ); l implementazione delle specifiche valutazioni dei rischi (per la movimentazione manuale dei carichi e per i movimenti ripetitivi degli arti superiori), con la definizione di procedure semplificate che ne consentano la valutazione (e quindi anche la prevenzione) ad opera delle molteplici aziende di piccole o piccolissime dimensioni che compongono la galassia agricoltura (basti al riguardo rammentare il cospicuo numero di imprese familiari, di coltivatori diretti o di semplici hobbisti che sono comunque esposti ai rischi lavorativi citati e ne patiscono le conseguenze); l incremento delle verifiche ad opera dell Organo di vigilanza su questi rischi lavorativi, con la definizione di procedure ispettive trasparenti e condivise, anche mediante l elaborazione di check list preventivamente diffuse al mondo agricolo per il tramite delle associazioni di categoria; l avvio di piani mirati di intervento finalizzati alla prevenzione di queste tecnopatie nelle attività a maggior rischio. Per la realizzazione di questa strategia, la Regione Puglia si è avvalsa della collaborazione con l Unità di Ricerca EPM (Ergonomia della Postura e del Movimento) di Milano (Fondazione Don Carlo Gnocchi) importante centro di riferimento internazionale su queste tematiche e della Associazione EPM International Ergonomics school- Milano (che ha fornito docenti, ha predisposto i corsi e ha fornito il materiale didattico), e della Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione (SNOP). Particolare gratitudine ed apprezzamento vanno a Daniela Colombini e a Enrico Occhipinti (autori dei principali standard di riferimento internazionali per la valutazione dei rischi derivanti dai movimenti ripetuti degli arti superiori e dalla movimentazione manuale dei carichi negli ambienti di lavoro), i quali con dedizione e professionalità hanno consentito il pieno sviluppo del progetto e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. È stato inoltre individuato il Servizio Prevenzione e Scurezza negli Ambienti di Lavoro (SPESAL) dell Area Nord della ASL Bari come centro pilota per coordinare l iniziativa. MATERIALI E METODI Con l obiettivo di perfezionare e omogeneizzare le conoscenze in questa materia, nel periodo sono state realizzate due edizioni di un corso di formazione sui temi del sovraccarico biomeccanico dell apparato muscoloscheletrico rivolto agli operatori degli SPESAL (Servizi Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) delle ASL pugliesi, medici e tecnici della prevenzione, e un edizione di un analogo corso rivolto ai medici competenti e ai consulenti aziendali. Sono stati formati N. 19 medici e N. 40 tecnici della prevenzione delle ASL oltre a N. 27 medici competenti e N. 8 consulenti liberi professionisti. Al termine del percorso formativo gli operatori hanno prodotto approfondimenti ergonomici su lavorazioni agricole tipiche dei territori di ciascuna ASL. Questa impostazione ha consentito di raccogliere elementi di sicuro interesse per la conoscenza del rischio ergonomico nell agricoltura pugliese e per la definizione delle future politiche di prevenzione. Una terza edizione del medesimo corso rivolta agli operatori SPESAL è stata avviata nel corso del 2014.

3 Il progetto della Regione Puglia ha consentito di iniziare a studiare il rischio da sovraccarico biomeccanico dell apparato muscoloscheletrico in alcune delle lavorazioni agricole più frequenti nel territorio. Per ciascuna coltivazione studiata si è proceduto alle seguenti fasi: 1. indagine preliminare mediante la metodica della premappatura (che ha consentito di individuare il tipo di rischio presente nella coltura oggetto dello studio per il quale si rende necessaria una valutazione dei rischi più approfondita). La premappatura dei disagi e dei pericoli è uno strumento di analisi delle lavorazioni proposto dall EPM (in linea anche con il mandato del WHO-IEA e con gli standard della serie ISO 11228) che consente l individuazione delle priorità nelle possibili sorgenti di rischio presenti nel ciclo lavorativo per gruppi omogenei di lavoratori ( Il modello consente di ottenere una prima visione generale su tutti i principali descrittori di rischio (la fase delle key-enters) che possono presentarsi nel lavoro e di dare una risposta concreta ai criteri base dell ergonomia che propongono la lettura globale degli elementi di disagio del lavoratore, siano essi derivanti dal posto che dall ambiente di lavoro. Per tale fase descrittiva si utilizzano domande a risposta chiusa: i risultati (ottenuti automaticamente dal software, disponibile gratuitamente sul sito dell EPM, e facilmente leggibili attraverso istogrammi) aiutano non solo nell individuazione dei problemi ma anche nell offrire una scala di priorità per i successivi adempimenti valutativi. Per quanto riguarda il sovraccarico biomeccanico sia del rachide che degli arti superiori la pre-mappatura offre anche una sorta di livello valutativo primario (la fase del quick-assessment) con cui si è reso possibile valutare con certezza l assenza di rischio, la presenza di criticità assolute o la necessità di procedere ad un vera e propria valutazione. 2. Premessa agli studi organizzativi: criteri generali. Analisi delle varie fasi di lavorazione e dell organizzazione della forza lavoro impiegata nei diversi periodi dell anno e quindi dei tempi richiesti per svolgere i diversi compiti che caratterizzano ciascuna fase di produzione. Lo studio organizzativo, data la grande variabilità qualitativa e quantitativa presente nella distribuzione dei compiti nelle diverse realtà produttive, è la base per potere procedere ad una corretta valutazione dei rischi da sovraccarico biomeccanico, valutazione che dovrà tener conto e di conseguenza essere ponderata in funzione del carico lavorativo nelle diverse stagioni dell anno. La specificità del mondo agricolo è, molto spesso, proprio quella di una estrema variabilità dei compiti lavorativi nel corso dell anno: in una stessa azienda, un lavoratore agricolo può essere impiegato o meno per numerose coltivazioni (differenti a seconda della stagione) e per uno svariato numero di compiti ad esse associati. La valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico dell apparato muscolo scheletrico non potrà prescindere da un ottimale conoscenza del peso di ciascuna di queste lavorazioni nel corso dell anno (analisi organizzativa a ciclo annuale). 3. Analisi del ciclo annuale di coltivazione: individuazione delle macrofasifasi e compiti presenti in ciascun ciclo di coltivazione con la definizione del cronogramma mensile delle attività connesse alle coltivazioni.

4 Per ogni coltivazione viene fornita una sintetica descrizione dei compiti svolti, raggruppati per macro-fasi e fasi. La descrizione dei compiti è altamente analitica: tecniche diverse per ottenere lo stesso risultato vengono considerate come differenti compiti e quindi valutate separatamente (ad esempio la stessa potatura eseguita con diversi strumenti, genera compiti differenti) 4. Calcolo di indici intrinseci di rischio da movimenti ripetitivi degli arti superiori per ciascun compito individuato all interno di ciascuna coltivazione. È stata utilizzata la Checklist OCRA. Individuati i vari compiti lavorativi si è proceduto a valutarli come se ciascuno di loro fosse effettuato per un turno lavorativo di 480 minuti, con una pausa mensa e due pause di 10 minuti ciascuna. Se ne è ricavato un indice di rischio intrinseco proprio di ciascun compito, che successivamente, quando applicato ad una determinata programmazione del lavoro di un particolare gruppo omogeneo di lavoratori (omogeneo per esposizione a rischio), verrà ponderato in funzione del tempo realmente dedicato a compiere tale compito, prima nel mese e poi rispetto all intero anno. 5. Elaborazione di indici di rischio sintetico mensile ed annuale sugli esempi di coltivazioni analizzate per i movimenti ripetitivi degli arti superiori. Tali indici si sono ottenuti con l ausilio di un foglio di calcolo di Excel (prodotto e messo a disposizione dalla Unità di Ricerca EPM) che ha consentito di mettere in relazione i singoli indici intrinseci calcolati per tutti i compiti, con l organizzazione del lavoro presente in quella specifica situazione lavorativa nell anno analizzato. L indice ottenuto è pertanto rappresentativo per gruppi omogenei di lavoratori esposti a quella singola coltivazione se articolata (qualitativamente e quantitativamente) nel modo organizzativo dell anno così come illustrato nell esempio applicativo fornito. L indice ottenuto non potrà essere invece rappresentativo per situazioni comportanti aggregazioni di compiti anche simili ma quantitativamente differenti o in presenza di situazioni organizzative più articolate nelle quali si alternino anche differenti coltivazioni. 6. Raccolta di esempi di soluzioni ergonomiche liberamente individuati dai vari coltivatori al fine di ridurre il carico ergonomico delle varie operazioni. RISULTATI Al momento sono state studiate le seguenti coltivazioni: ortaggi (finocchi, pomodori, pomodoro ciliegino in serra, cetrioli, cavolfiore, carote, carciofi, patate, broccoletti sia dal punto di vista della coltivazione che da quello del confezionamento), frutta (uva da tavola sia dal punto di vista della coltivazione che da quello del confezionamento, ciliegie, pesche, angurie, clementine, meloncini Cantalupi), olivicoltura, grano e coltivazioni in vivaio di piante e fiori. Gli indici intrinseci individuati nel corso di questo progetto sono inseriti in un apposito data base e potranno essere utilizzati per costruire (mediante un software dedicato) le

5 esposizioni lavorative tipiche di ogni azienda agricola con l obiettivo di definire l indice di rischio sintetico specifico. In altri termini, per aziende agricole nelle quali sono previste diverse coltivazioni nel corso dell anno (ad esempio vari tipi di ortaggi e/o frutta) nel rispetto delle varie stagioni e dell organizzazione aziendale, sarà possibile calcolare l indice sintetico di rischio da movimenti ripetitivi degli arti superiori utilizzando i diversi indici intrinseci già precedentemente calcolati per i differenti compiti lavorativi. L indice di rischio sintetico annuale dovrà necessariamente tenere conto dell estrema variabilità della combinazione qualitativa e quantitativa della distribuzione dei compiti nei diversi mesi dell anno (quali compiti e con quale durata). Modelli matematici specificamente predisposti, in funzione del corretto inserimento nel software dei dati circa i compiti svolti nei diversi mesi dell anno e della loro durata, forniranno automaticamente l indice sintetico annuale. Per facilitare l utilizzo di questi indici intrinseci, si rende disponibile un foglio di calcolo Excel, con il quale si potrà calcolare l indice sintetico annuale ricopiando, con grande attenzione, gli indici intrinseci prevalutati di ciascun compito effettivamente svolto nella singola azienda agricola e indicando gli aspetti organizzativi per ciascun mese dell anno (in particolare la percentuale di ricorrenza di ciascun compito nell arco dell anno, mese per mese). Si ricorda che il foglio di calcolo va compilato per gruppo omogeneo. Trattandosi però di un foglio di calcolo e non di un vero software, è noto che tale strumento in Excel presenta non pochi limiti, quando si vogliano inserire in esso troppi input: per affrontare valutazioni annuali comportanti molte lavorazioni e quindi molti compiti, sarà tecnicamente necessario ricorrere ad altri strumenti più sofisticati. Ovviamente non sono stati analizzati tutti i possibili compiti presenti nelle coltivazioni fino ad ora analizzate ne quindi non sono disponibili tutti gli indici intrinseci. Sarà nostra premura a tale scopo per il futuro incrementare sempre più il numero dei compiti studiati e degli indici intrinseci prevalutati. Bibliografia Colombini D, Occhipinti E (1996), La movimentazione manuale di carichi, in Dossier Ambiente, No 33. pp Colombini D, Occhipinti E, Grieco A (2002), Risk assessment and management of repetitive movements and exertions of upper limbs, in Amsterdam: Elsevier Science Colombini D, Occhipinti E, Fanti M (2005), Il metodo OCRA per l'analisi e la prevenzione del rischio da movimenti ripetuti, in Milano: Collana Salute e lavoro, Franco Angeli Editore Colombini D., Di Leone G., Occhipinti E., Montomoli L., Ruschioni A., Giambartolomei M., Ardissone S., Fanti M., Pressiani S., Placci M., Cerbai M., Preite S. (2009), Ipotesi di tecniche semplificate per la prima mappatura dei rischi professionali nel settore artigiano. Prima parte: rischi legati all ergonomia, in G Ital Med Lav Erg, no 31:3. pp Colombini D., Occhipinti E., Di Leone G. (2011), La pre-mappatura dei disagi e dei pericoli professionali e la valutazione e gestione del rischio da sovraccarico biomeccanico: presentazione di uno strumento di analisi semplice e informatizzato (toolkit) e delle sue modalità di utilizzo, in MedLav no 102,1. pp 6-28 Colombini D., Occhipinti E., Di Leone G. (2012), A simple tool for preliminary hazard identification and quick assessment in craftwork and small/medium enterprises (SME) in Work no41 Suppl 1. Pp Di Leone G., Nicoletti S., Monopoli L., Montomoli L., Colombini D. (2011), Utilizzo della scheda di premappatura dei pericoli nel comparto delle ceramiche artistiche in MedLav no 102,1. pp 43-53

6 Occhipinti E, Colombini D (2004), The Occupational Repetitive Action (OCRA) Methods: OCRA Index and OCRA Checklist, in Stanton N, et al (eds): Handbook of human factors and ergonomics methods. Boca Raton: CRC Press, chapter 15. pp 1-14 Occhipinti E, Colombini D (2004), Metodo Ocra: aggiorna-mento dei valori di riferimento e dei modelli di previsio-ne dell'occorrenza di patologie muscolo-scheletriche correlate al lavoro degli arti superiori (UL-WMSDs) in popolazioni lavorative esposte a movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori, in Med Lav no 95. pp Occhipinti E, Colombini D (2006), Repetitive actions and movements of the upper limbs. In Karwowski W (ed): Handbook of Standards and Guidelines in Ergonomics and Human Factors, New Jersey: Lawrence Erlbaum Associates. pp Water T, Lu Ml, Occhipinti E (2007), New procedure for assessing sequential manual lifting jobs using the NIOSH Lifting Equation in Ergonomics no. 50. p 1761 Waters Tr, Putz-Anderson V, Garg A (1994), Applications Manual for the Revised NIOSH Lifting Equation in DHHS (NIOSH) Publication No Cincinnati, Ohio: National Institute for Occupational Safety and Health, Centers for Disease Control and Prevention. p 45226

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