La Scelta e l utilizzol
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- Taddeo Perini
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1 La Scelta e l utilizzol dei DPI I DPI Classificazione e corretto utilizzo
2 DPI Oggi parliamo di:... Definizione dei DPI Illustrazione del D.Lgs 475, classificazione dei DPI Il D.Lgs 626 e i DPI La classificazione dei DPI DPI e protezione dei pericoli Illustrazione dei DPI aziendali, tipologie e protezione Utilizzo corretto dei DPI I protettori dell udito Addestramento collettivo sull uso I DPI di protezione delle vie respiratorie I fattori di protezione operativi e i TLV Filtri, colorazioni e livelli di protezione Differenze tra i vari DPI di protezione delle vie respiratorie
3 Titolo IV D.L.gs 626 Art. 40. DEFINIZIONI Prima di tutto non sono DPI! Non sono dispositivi di protezione individuale: a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore;
4 Titolo IV D.L.gs 626 Art. 40. DEFINIZIONI Prima di tutto non sono DPI! Non sono dispositivi di protezione individuale: a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore; b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio;
5 Titolo IV D.L.gs 626 Art. 40. DEFINIZIONI Prima di tutto non sono DPI! Non sono dispositivi di protezione individuale: a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore; b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio; c) le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell'ordine pubblico;
6 Titolo IV D.L.gs 626 Art. 40. DEFINIZIONI Prima di tutto non sono DPI! Non sono dispositivi di protezione individuale: a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore; b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio; c) le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell'ordine pubblico; d) le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto stradali;
7 Titolo IV D.L.gs 626 Art. 40. DEFINIZIONI Prima di tutto non sono DPI! Non sono dispositivi di protezione individuale: a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore; b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio; c) le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell'ordine pubblico; d) le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto stradali; e) i materiali sportivi;
8 Titolo IV D.L.gs 626 Art. 40. DEFINIZIONI Prima di tutto non sono DPI! Non sono dispositivi di protezione individuale: a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore; b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio; c) le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell'ordine pubblico; d) le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto stradali; e) i materiali sportivi; f) i materiali per l'autodifesa o per la dissuasione;
9 Titolo IV D.L.gs 626 Art. 40. DEFINIZIONI Prima di tutto non sono DPI! Non sono dispositivi di protezione individuale: a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore; b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio; c) le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell'ordine pubblico; d) le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto stradali; e) i materiali sportivi; f) i materiali per l'autodifesa o per la dissuasione; g) gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi.
10 Titolo IV D.L.gs 626 Art. 40. DEFINIZIONI Sono DPI! Si intende per dispositivo di protezione individuale (DPI) qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Titolo IV D.L.gs 626 Art. 40. DEFINIZIONI
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15 Titolo IV D.L.gs 626 Art. 42 REQUISITI DEI DPI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE I DPI devono essere conformi alle norme di cui al decreto legislativo , n I DPI di cui al primo comma devono inoltre: a) essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sè un rischio maggiore; b) essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro; c) tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore; d) poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità. In caso di rischi multipli che richiedono l'uso simultaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell'uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti.
16 La persona che usa i DPI ha la possibilità di valutarne l efficacia e percepire, prima di avere un danno lieve, l effetto lesivo La persona che usa i DPI non ha la possibilità di valutare, prima di avere un danno grave, l effetto lesivo Tutti gli altri rischi
17 a) azioni lesive con effetti superficiali prodotte da strumenti meccanici; b) azioni lesive di lieve entita' e facilmente reversibili causate da prodotti per la pulizia; c) rischi derivanti dal contratto o da urti con oggetti caldi, che non espongano ad una temperatura superiore ai 50 C; d) ordinari fenomeni atmosferici nel corso di attività professionali; e) urti lievi e vibrazioni inidonei a raggiungere organi vitali ed a provocare lesioni a carattere permanente; f) azione lesiva dei raggi solari.
18 Guanto ambidestro in filo di KEVLA per lavori dove il livello di rischio è minimo. D.P.I. 1^CATEGORIA (per rischi minimi). Maurizio Cerulli
19 Tutti gli altri rischi non comportanti la morte o gravi danni Guanto ambidestro in filo di KEVLAR per lavori con alto livello di rischio, D.P.I. 2^CATEGORIA D.P.I. 2^ CATEGORIA UNI-EN 470 = INDUMENTI DI PROTEZIONE PER SALDATURA UNI-EN 531 = INDUMENTI ANTICALORE PER INDUSTRIA
20 a) gli apparecchi di protezione respiratoria filtranti contro gli aerosol solidi, liquidi o contro i gas irritanti, pericolosi, tossici o radiotossici; b) gli apparecchi di protezione isolanti, ivi compresi quelli destinati all'immersione subacquea; c) i DPI che assicurano una protezione limitata nel tempo contro le aggressioni chimiche e contro le radiazioni ionizzanti; d) i DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non inferiore a 100 C, con o senza radiazioni infrarosse, fiamme o materiali in fusione; e) i DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non superiore a -50 C; f) i DPI destinati a salvaguardare dalle cadute dall'alto; g) i DPI destinati a salvaguardare dai rischi connessi ad attività che espongano a tensioni elettriche pericolose o utilizzati come isolanti per alte tensioni elettriche; h) [...].
21 certificazione CE Decreto legislativo nº475 del 4/12/1992 Maurizio Cerulli Prima di procedere alla produzione di DPI di seconda o di terza categoria, il fabbricante o il rappresentante stabilito nel territorio comunitario deve chiedere il rilascio dell'attestato di certificazione CE. Prima di commercializzare un DPI di qualsiasi categoria, il costruttore deve preparare la documentazione tecnica di costruzione I DPI di qualsiasi categoria sono oggetto della dichiarazione di conformità CE I DPI di terza categoria sono soggetti alle procedure autorizzative ed omologative
22 certificazione CE Decreto legislativo nº475 del 4/12/1992 Maurizio Cerulli
23 Decreto legislativo nº475 del 4/12/1992 Maurizio Cerulli Sanzioni e disposizioni penali. 1. Il costruttore o il rappresentante del costruttore che produce o pone in commercio DPI non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza è punito: a) se DPI di prima categoria, con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da a ; b) se DPI di seconda categoria, con l'arresto sino a sei mesi o con l'ammenda da a ; c) se DPI di terza categoria, con l'arresto da sei mesi a tre anni.
24 Decreto legislativo nº475 del 4/12/1992 Tutti i DPI devono rispondere a precise norme di sicurezza e fabbricazione Maurizio Cerulli Ogni DPI possiede un diverso livello di protezione in relazione al rischio Esiste una norma di fabbricazione e di collaudo relativa ad ogni singolo DPI
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26 Manutenzione Decreto legislativo nº475 del 4/12/1992 Maurizio Cerulli Perché la protezione reale offerta dal dispositivo corrisponda a quella teorica, il DPI deve essere indossato in maniera corretta e per tutto il tempo di esposizione al rischio di inalazione, chi utilizza il respiratore sia addestrato al suo uso ed ad indossarlo correttamente Una corretta manutenzione è dispositivi di protezione. fondamentale per mantenere in efficienza i Un programma di manutenzione deve prevedere: L ispezione per l accertamento di eventuali difetti La pulizia e la disinfezione La manutenzione generale Il corretto stoccaggio La documentazione della manutenzione effettuata
27 EN-374 Protezione dal rischio chimico e microbiologico Maurizio Cerulli la scelta del guanto deve tenere conto dell indice di degradazione a contatto con l inquinante prova di permeazione: passaggio dell inquinante a livello molecolare EN 374 Guanti ad elevato grado di protezione da agenti chimici e microrganismi
28 N di riconoscimento dell organismo notificato che è intervenuto per la certificazione o che provvede al controllo del prodotto ESEMPIO DI MARCATURA DI GUANTO DI PROTEZIONE PER RISCHI CHIMICI/MECCANICI XX YY ZZ A B C D Marchio o nome del fabbricante modello Marcatura secondo D.Lgs n 475 (requisiti essenziali di salute e sicurezza) 0000 T 9 Taglia Pittogramma per rischi meccanici Pittogramma per microorganismi Livelli prestazionali per rischi meccanici Norma europea armonizzata di riferimento EN 388: Pittogramma per rischi chimici
29 Prodotto chimico Gomma Naturale Neoprene PVC 20 C PVC 50 C Nitrile Etere etilico S S S S B Acido fluoridrico B B M S B Formaldeide (40%) S B M S B Eptano S B M S B Perossido d idrogeno S M M S M Acido nitrico S S M S M Soda caustica (35% a 32 C ) M M B M B Acido solforico S S M S S Toluolo S S S S S
30 Prodotto chimico Gomma Naturale Neoprene PVC 20 C PVC 50 C Nitrile Acido acetico (30%) S M B M B Acetone B M S S S Idrato d amm. M B M M B Benzene S S S S M Solfuro di carbonio S S S S S Cloro (acqua di cloro) Ac. cloridrico (30%) S S S M B B B B B B Cloroformio S S S S S Acido cromico S S M S M Cicloesano S S M S S
31 EN-388 Protezione dai rischi meccanici resistenza all abrasione = 4 livelli diversi resistenza al taglio = 5 livelli diversi resistenza alla lacerazione = 4 livelli diversi resistenza alla perforazione = 4 livelli diversi 2142
32 EN-388 Protezione dai rischi meccanici Maurizio Cerulli EN Guanti ad elevato grado di resistenza meccanica e chimica EN 388 Guanti ad alta resistenza al taglio, alla perforazione e all abrasione EN Guanti resistenti agli sforzi meccanici ed al contatto con prodotti chimici
33 EN 407 Protezione da calore/fuoco comportamento alla fiamma = 4 livelli diversi calore di contatto = 4 livelli diversi calore convettivo = 4 livelli diversi piccole proiezioni di metallo fuso = 4 livelli diversi grandi proiezioni di metallo fuso = 4 livelli diversi 214xx
34 EN 407 Protezione da calore/fuoco Maurizio Cerulli EN Guanti anticalore per alte temperature e rischi da taglio EN Guanti protettivi contro ustioni e rischi da taglio
35 EN 511 Protezione contro il freddo freddo convettivo = 3 livelli diversi freddo di contatto = 3 livelli diversi permeabilità all acqua = 1 unico livello 21x EN Guanti isolanti per la protezione contro il freddo e contro i rischi meccanici
36 EN Protezione da rischi elettrici classe 00: da 500 V a V classe 0: da V a V classe 1: da 7.500V a V classe 2: da a V classe 3: da a V classe 4: da a V EN Guanti dielettrici per lavori su impianti sotto tensione (classe 00)
37 EN Protezione da rischi elettrici Maurizio Cerulli
38 Rischi Protezione occhi Rischi meccanico radiazioni luminose gocce e spruzzi polveri schegge gas
39 EN Protezione occhi Norme di riferimento EN 165: vocabolario EN 166: specifiche EN 167: prove ottiche EN 168: prove non ottiche
40 EN 166 Protezione occhi Requisiti protettivi Resistenza meccanica Protezione da radiazione luminosa Protezione da metalli fusi e solidi incandescenti Protezione da liquidi Protezione da polveri Protezione da gas
41 EN 166 Protezione occhi Esempio marcatura da 2 a 6 = livello di protezione dalla radiazione luminosa codice fabbricante 1, 2, 3 = classe ottica S, F, B, A = resistenza meccanica da 3 a 9 = livello di protezione da liquidi, gas, etc. K, N = antigraffio, antiappannamento
42 EN 166 Protezione occhi Campi di utilizzo 3 liquidi, gocce, spruzzi 4 particelle solide grossolane 5 gas, particelle solide fini 8 archi elettrici da cortocircuiti 9 metalli fusi, solidi incandescenti Altri requisiti N K trattamento antiappannante trattamento antiabrasione
43 EN 166 Protezione occhi Occhiale resistente a proiezioni metalliche o chimiche, antiappannante. Occhiali a norma EN 166 1B. Occhiale antigraffio con protezioni laterali. Occhiali a norma EN 166 1FKN.
44 Rischi Protezione udito
45 Rischi Protezione udito
46 Rischi Protezione udito
47 EN Protezione del corpo Normativa di riferimento EN 340: pittogrammi, generalità EN 13034: proiezioni limitate di agenti chimici EN 466: rischi da inquinanti chimici liquidi EN 531: rischi termici
48 EN 466 D.P.I. 3^ CATEGORIA Tipo 3/4/5/6
49 EN 466 Gli indumenti per protezione da agenti chimici vengono suddivisi, convenzionalmente dalle norme europee EN, nei seguenti tipi: 1 A 1 B (pren 943-1) - A tenuta stagna di Gas 1 C 1 ET (EN 943-2) - A tenuta stagna di Gas per squadre di emergenza 2 (pren 943-1) - Non a tenuta stagna di Gas 3 (EN 466) - A tenuta di getto di liquidi 4 (EN 465) - A tenuta di spruzzi di liquidi 5 (pren 13982) - A tenuta di polveri 6 (pren 13034)- A tenuta di schizzi di liquidi
50 EN Protezione del corpo EN 340 EN 531 EN 466 EN 466 Tuta protettiva impermeabile Tuta anticalore, termoriflettente e alluminizzata Grembiule antiacido Tute con alta resistenza alla penetrazione di liquidi e gas
51 EN Protezione dei piedi Normativa di riferimento EN 345: calzature di sicurezza EN 346: calzature di protezione EN 347: calzature da lavoro
52 Protezione dei piedi Calzature di sicurezza: hanno puntale per sostenere un impatto fisico di 200 joule Calzature di protezione: hanno puntale per sostenere un impatto fisico di 100 joule Calzature da lavoro: non hanno puntale
53 Protezione dei piedi EN 345 Calzatura di sicurezza antisdrucciolo, antistatica e resistente al calore, con puntale in acciaio EN 346 Calzatura di protezione sanitaria antiscivolo, con puntale in acciaio EN 347 Calzatura da lavoro antiscivolo e anticalore, senza parti metalliche e con suola dielettrica
54 Protezione dei piedi Proprietà di sicurezza (pittogrammi) antistatiche conduttività elettrica della suola isolanti impermeabilità tomaia lamina antiforo isolamento da calore isolamento da freddo resistenza agli idrocarburi resistenza al calore per contatto antisdrucciolo..,...
55 Protezione investimento stradale Maurizio Cerulli
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57 Selezione dei dispositivi di protezione delle via respiratorie antigas e combinati Il riferimento nazionale per la selezione dei dispositivo di protezione delle vie respiratorie è la norma UNI "Linee guida per la scelta e l'uso degli apparecchi di protezione delle vie respiratorie La norma UNI è stata elaborata sulla base dei documento CEN CR 529 ed indica la selezione e il corretto utilizzo dei dispositivo di protezione delle vie respiratorie in base alla valutazione dei rischio. I respiratori a filtro antigas sono dispositivi di protezione delle vie respiratorie dipendenti dall'atmosfera ambiente e filtrano l'aria inspirata da gas e vapori presenti nell'ambiente.
58 I filtri combinati abbinano al filtro antigas anche il filtro antipolvere per cui, oltre a specifici gas e vapori, trattengono anche particelle solide e/o liquide. I respiratori a filtro antigas possono essere utilizzati solamente se la concentrazione dell'ossigeno nell'ambiente di lavoro è almeno pari al 17% di volume e si ritiene si mantenga tale per tutto il tempo che l'operatore trascorrerà nell'ambiente di lavoro. I gas e vapori dai quali ci si deve proteggere hanno soglia olfattiva inferiore al TLV, affinché sia possibile, da parte dell'utilizzatore, avvertire l'esaurimento dei filtro prima che si verifichi il passaggio dei contaminante.
59 E necessario l'utilizzo di un respiratore isolante (autorespiratore) se la concentrazione dei contaminanti è immediatamente pericolosa per la vita e per la salute o superiore ai limiti di utilizzo dei respiratori a filtro antigas (400 x TLV o ppm - valore UNI 10720); Tutti i respiratori sono DPI di terza categoria, secondo il D.Lgs. 475 e quindi devono riportare la marcatura CE e l'omologazione secondo la norma europea EN di riferimento.
60 Dispositivi antipolvere Respiratori antipolvere (EN ) Facciali filtranti (EN 149)(FFP 1, 2, 3) Semimaschera (EN 140) Filtri antipolvere (EN 143)(P 1, 2, 3) efficienza filtrante FPN 1 78% 4 x TLV 2 92% 10 x TLV 3 98% 50 x TLV
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68 TIPO PROTEZIONE COLORE A Gas e vapori organici con punto di ebollizione MARRONE superiore a 65 C, secondo le indicazioni del fabbricante B Gas e vapori inorganici, secondo le indicazioni del GRIGIO fabbricante E Gas acidi, secondo le indicazioni del fabbricante GIALLO K Ammoniaca e derivati, secondo le indicazioni del VERDE fabbricante AX Gas e vapori organici a basso punto di ebollizione, MARRONE secondo le indicazioni del fabbricante SX Composti specificatamente indicati dal fabbricante VIOLETTO BLU - BIANCO antipolvere P3 ROSSO - BIANCO NO - P3 Ossidi nitrosi NOx. Sempre combinato con filtro Hg - P3 Mercurio. Sempre combinato con filtro antipolvere P3 P1 Polveri inerti P2 Polveri irritanti P3 Polveri pericolose
69 Esempio di DPI adatti Semimaschera con filtro antigas Classe 1 o Facciale Filtrante FFP1 (FPO 30 lim utilizzo 1000ppm) Semimaschera con filtro antigas Classe 2 o Facciale Filtrante FFP2 (FPO 30 lim utilizzo 5000ppm) Ricavato da UNI Marzo 1998
70 200 ppm sono uguali a 590 mg/m 3 di MEK in aria Quanto occorre disperderne per arrivare al TLV in una stanza Il locale misura 4 x 8 x 2,5= 80 m3 0,59 x 80 = 47,2 grammi 59 ml - R11 FACILMENTE INFIAMMABILE. - R36 IRRITANTE PER GLI OCCHI. - R66 L'ESPOSIZIONE RIPETUTA PUÒ PROVOCARE SECCHEZZA E SCREPOLATURE DELLA PELLE. - R67 L'INALAZIONE DEI VAPORI PUÒ PROVOCARE SONNOLENZA E VERTIGINI.
71 Esempio di DPI adatti Semi o quarto di maschera (FPO 10) + filtro P2 Facciale Filtrante FFP2 (FPO 10) Maschera intera (o boccaglio) (FPO 15) + filtro P2 Elettrorespiratore THP1 (FPO 5) con cappuccio/elmetto Elettrorespiratore TMP1 (FPO 10) con maschera Ricavato da UNI Marzo 1998 Maurizio Cerulli
72 ? Immaginando di voler creare un volume pari a quello di un campo di calcio per una altezza di 2 metri con una concentrazione di CaO pari al TLV Quanto devo usarne? Il campo di calcio misura 104 x 64 x2 = m m 3 x 0,002 gr = 26,5 Grammi a b c d e
73 Esempio di DPI adatti Semi o quarto di maschera (FPO 10) + filtro P2 Facciale Filtrante FFP2 (FPO 10) Maschera intera (o boccaglio) (FPO 15) + filtro P2 Elettrorespiratore THP1 (FPO 5) con cappuccio/elmetto Elettrorespiratore TMP1 (FPO 10) con maschera Ricavato da UNI Marzo 1998 Maurizio Cerulli
74 ? Immaginando di voler creare un volume pari a quello di un campo di calcio per una altezza di 2 metri con una concentrazione di Cis Platino pari al TLV Quanto devo usarne? Il campo di calcio misura 104 x 64 x2 = m m 3 x 0, gr = 0,027 Grammi
75 Grazie per la vostra attenzione Fine! SPI Studio Prevenzione Industriale di Maurizio Cerulli Tel Fax
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